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Il campo magnetico

Un campo magnetico pu essere creato da cariche elettriche in moto,


cio da una corrente, oppure da un magnete permanente
Sperimentalmente si trova che esistono due polarit nel magnetismo
polo nord e polo sud: poli uguali si respingono, poli opposti si
attraggono. A differenza del campo elettrico, per il campo magnetico
non stato ancora isolato il monopolo magnetico, anche se le teorie
lo hanno ipotizzato; come conseguenza non possiamo definire il
campo magnetico utilizzando una sonda di prova.
Linterazione elettrica e linterazione magnetica sono due aspetti
diversi della stessa interazione, linterazione elettromagnetica
Sperimentalmente si trova che una carica elettrica in quiete in un
campo magnetico non subisce interazioni che ne alterino lo stato di
moto, mentre una carica elettrica in moto in un campo magnetico
risente di una forza distinta da quella dovuta allinterazione
gravitazionale e a quella elettrica
La forza dovuta al campo magnetico si determina sperimentalmente
osservando lazione del campo su diverse particelle in condizioni di
moto differenti. Si trova che
B v q F
B
r
r
r

La relazione cos trovata ci dice che il campo magnetico agisce solo
su particelle dotate di carica e gi in moto con velocit v.
Inoltre possiamo notare che:
F
B
= 0 se v1B
F
B
v e B F
B
non compie lavoro E si conserva
la particella si muove su una traiettoria circolare in un piano B
Forza di Lorentz
Interazione di un fotone con un elettrone
in una camera a bolle del LBL (Lawrence
Berkeley Laboratory). La camera contiene
idrogeno liquido ed immersa in un campo
magnetico uscente al foglio.
Nellurto e
-
, viene prodotta una coppia
e
+
- e
-
(positrone ed elettrone): le due
particelle, avendo carica opposta, vengono
deviate in direzioni opposte dal campo
magnetico. Il moto a spirale determinato
dalla perdita di energia delle particelle che
interagiscono con gli atomi di idrogeno
v
B
F
B
e
+ v
B
F
B
e
-
Infine si nota che B non dipende n da q n da v e quindi descrive una
propriet caratteristica del campo magnetico detta intensit del
campo magnetico o induzione magnetica.
Se abbiamo contemporaneamente campo elettrico e magnetico, la forza
totale agente sulla particella di carica q e in moto con velocit v vale
( ) B v E q F
r
r
r r
+
Questa forza detta, a volte, forza di Lorentz
[ ] ( ) G T T C kgs Cms N B
4 1 1 1
10 1

Lunit di misura dellintensit del campo
magnetico il Tesla (T) o il Gauss (G)
Anche per il campo magnetico possiamo definire le linee di forza che
sono sempre tangenti alla direzione del campo e la cui densit
proporzionale allintensit del campo
A differenza del campo elettrico, non essendo stato ancora identificato
il monopolo magnetico, le linee di forza sono continue e passano
sempre allinterno della sorgente del campo magnetico, uscendo dal
polo nord ed entrando in quello sud. Polo nord terrestre in realt un
polo sud, o polo nord geomagnetico e le linee di forza entrano nel polo
nord terrestre ed escono da quello sud
Esperimento di J.J. Thomson
Esperimento del 1897 a Cambridge, porta alla scoperta dellelettrone
Thomson usa un tubo a raggi catodici in cui sono presenti un campo E
ed un campo B tra di loro (campi incrociati).
Nel tubo c il vuoto ed il filamento incandescente emette particelle
cariche (che risulteranno essere degli e
-
) che vengono accelerate dalla V.
Le particelle passano per C, entrano in un zona in cui ci sono E e B ed
infine arrivano sullo schermo S che fluorescente. Regolando E e B si
determina il punto finale sullo schermo S
Thomson procedette nel seguente modo
fece passare le particelle attraverso il tubo con E = 0 e B = 0
ottenendo cos la posizione non deflessa del fascio sullo schermo
applic E e misur la deflessione su S
mantenendo E, applic B in modo da bilanciare la deflessione
dovuta ad E
La deflessione dovuta ad E data da
2
2
2mv
qEL
y
E

Thomson ricav che la deflessione era
quella di una particella con carica negativa
Il campo B applicato bilancia E ? si determina la velocit
( )
B
E
v vB q vB q E q
o
90 sin

yE
L B
q
m
2
2 2


q
m
Leffetto Hall
Hall fece questo esperimento nel 1879 a 24 anni durante il dottorato con
Rowland: studio del moto dei portatori di carica in un conduttore
immerso in campo magnetico portatori di carica sono gli elettroni
Corrente i in un conduttore immerso
in campo magnetico B al piano del
conduttore ed entrante
Gli elettroni sono deviati verso destra
dalla forza di Lorentz (F
B
), dopo un
certo tempo si ha un accumulo di
carica sul lato destro del conduttore e
un conseguente E da sinistra a destra
del conduttore, la V (d.d.p. di Hall)
vale
Ed V
Dopo un certo tempo (t
eq
) il campo elettrico dovuto alla d.d.p. di Hall
esercita sugli elettroni una forza (F
E
) uguale ed opposta ad F
B
e sugli
elettroni agisce una forza risultante nulla.
Misurando il valore della d.d.p. si trova quale lato a V maggiore e si
determina la carica dei portatori di carica.
Se la sezione trasversale della lamina vale A, il suo spessore l=A/d, e
otteniamo
V el
Bi
eldE
Bi
eAE
Bi
n
neA
i
ne
j
v B ev eE F F
d d
B E


;
r r
r r
In questo modo si ricava la densit dei portatori di carica, oppure si
pu ricavare la velocit di deriva v
d
(cm/h). Si fa muovere la lamina
conduttrice con velocit variabile in verso opposto a quello dei portatori
di carica fino a che la d.d.p. Hall scompare, a questo punto v
d
uguale
alla velocit della lamina rispetto al laboratorio.
Carica in moto circolare
Prendiamo una particella in moto circolare uniforme, |v| = cost., sulla
particella deve agire una forza risultante centripeta, ovvero sempre
a v e costante in modulo, forza di Lorentz ha queste caratteristiche.
Elettroni in moto circolare uniforme
in un campo magnetico al foglio
ed uscente
Analizziamo il moto delle particelle
cariche
ciclotrone di pulsazione 2
frequenza
2
1
periodo
2 v
v
2
v
2
nza circonfere della raggio
v
v
v v e
v
2 2

,
_






B
m
q
m
qB
m
qB
T
qB
m
qB
m r
T
qB
m
r
r
m B q B q F
r
m F a m F
r
r
r
r


Si nota che, per velocit non relativistiche, T, e non dipendono da v
Allaumentare della velocit, aumenta anche il raggio della traiettoria.
Notiamo inoltre che tutte le particelle con lo stesso rapporto m/q hanno
il medesimo T; se q > 0 la rotazione avviene in verso antiorario, se
q < 0 in verso orario, osservando nella direzione di B.
Consideriamo ora il caso in cui la particella carica abbia una componente
della velocit parallela alla direzione del campo magnetico, la traiettoria
risultante unelica.
sin e cos
||
v v v v

v
||
determina il passo dellelica, v il raggio
Come applicazioni di questo effetto abbiamo la bottiglia magnetica di
cui un esempio sono le fasce di radiazione di van Allen e il fenomeno
dellaurora polare.
Spettrometro di massa (Dempster)
Prendo delle particelle con carica +q
(ioni) prodotte da una sorgente S e le
accelero attraverso una d.d.p. V, poi
le faccio entrare in una zona in cui
c un campo magnetico B al foglio
ed uscente. La velocit v con cui gli
ioni entrano nella zona in cui c B si
ricava dalla conservazione dellenergia
(gli ioni escono dalla sorgente con
velocit trascurabile)
2 2
2
2 2
2

2
2
1
r B
V
m
q
m
q
Br
m
q
v
qB
vm
r
V
m
q
v V q mv E E
p K

,
_

,
_

,
_

,
_


2 2
2
r B
V
m
q

Notiamo che il rapporto tra carica e massa di uno ione dipende solo
da B, V ed r, quindi, dato che B e V sono noti per costruzione, la
misura di r ci d il rapporto (q/m) . Grazie allo spettrometro di massa
sono stati scoperti gli isotopi (
12
C,
13
C).
Inoltre, misurando q/mal variare di v si trova che m = m
0
/(1-v
2
/c
2
)
1/2
,
pertanto q risulta essere una quantit invariante, ovvero ha lo stesso
valore per tutti gli osservatori in moto relativo uniforme.
Il ciclotrone
Il primo ciclotrone fu realizzato nel 1932
da Lawrence
Gli elementi fondamentali del ciclotrone
sono una sorgente di ioni S posta al centro
dellacceleratore, due regioni (D) di spazio,
delimitate da superfici conduttrici, dentro
le quali c il vuoto. Perpendicolarmente
al piano in cui si svolge il moto degli ioni,
esiste un campo magnetico B uniforme e
uscente dal foglio.
Tra le due D applicata una d.d.p. V dellordine di 10
4
Volt. Ioni
positivi prodotti dalla sorgente S entrano nella prima D, nel cui interno
non esiste campo elettrico, ma solo campo magnetico; come conseguenza
gli ioni vengono deflessi e seguono una traiettoria circolare il cui
raggio dipende da B B, V e v. Uscito dalla prima D, lo ione si trova un
campo elettrico che loaccelera verso la seconda D.
Affinch ad ogni passaggio tra le D lo ione trovi un campo accelerante
che aumenta la sua energia, il valore del campo elettrico tra le due D
deve variare nel tempo con la stessa frequenza con cui gli ioni si
muovono nel campo magnetico (pulsazione di ciclotrone), quindi
m
qB
inoltre sin
0
t V V
Dopo mezzo giro la polarit delle D si invertita. Ad ogni salto tra le D
il raggio della traiettoria aumenta, mentre rimane costante.
Quando si arriva al bordo delle D (raggio della traiettoria R) e velocit
degli ioni pari a v
MAX
, si estrae il fascio di ioni. Avremo
BR
m
q
v
B
v
q
m
R
MAX
MAX

,
_

e
2 2 2
2
1
2
1
R B
m
q
q mv E
MAX K

,
_


Notiamo che lenergia cinetica non dipende dalla d.d.p. V tra le D.
Allaumentare dellenergia, aumenta la velocit, quando arriviamo a
velocit relativistiche, la massa m varia e di conseguenza varia anche
la pulsazione di ciclotrone e non abbiamo pi risonanza tra moto degli
ioni e d.d.p.
Consideriamo un protone da 50 MeV ( v/c 10%), a causa degli effetti
relativistici si ha che la frequenza di ciclotrone diminuisce.
Se invece consideriamo un protone da 500 GeV in un campo
magnetico da 1.5 T, otteniamo che il raggio della traiettoria descritta
dal protone
pari a 1,1 km.
Protosincrotrone: B e
osc
variano nel tempo in modo che
cicl
=
osc
,
la traiettoria diviene ora circolare, allora lacceleratore sar un anello
di raggio pari a quello della traiettoria seguita dai protoni. Per arrivare
ad alte energe abbiamo bisogno comunque di anelli di raggio elevato.
Protosincrotone del Fermilab ha un raggio di 6.3 km e accelera protoni
ad energie dellordine del TeV = 10
12
eV.
Forza magnetica su di una corrente
dl
i
B
j
u
T
S
Consideriamo un conduttore attraverso il
quale fluisce una corrente i dovuta al moto
delle cariche con velocit v.
Se abbiamo n portatori di carica per unit
di volume, nellunit di tempo attraverso
la sezione S passano nv particelle.
S j nqvS S v nq S j i v nq j
r
r
r
r
r
r
r
r
||
Pongo il conduttore in una zona in cui c campo magnetico B uniforme,
su ogni carica in moto agir la forza di Lorentz F = q vxB, quindi per
unit di volume, avremo
B j B v nq f
r
r
r
r
r

Per un volume infinitesimo dV sar
dV B j dV f F d
r
r
r r

E per tutto il volume


V
dV B j F
r r r
Nel caso del filo, dV = Sdl, quindi
( )

l
T
q
i jS
T
l l
T
u j j
l
dl B u i dl B u jS Sdl B u j Sdl B j F
T r
r
r
r
r
r
r r r
r
r
cost
cost
Consideriamo un conduttore rettilineo in un campo magnetico uniforme
L
u
T

B
x
y
z
i
u
T
e B sono vettori costanti
L B u i dl B u i F
T
L
T
r
r
r
r
r

F sempre a B e u
T
, il suo modulo vale
sin iBL F
r
( )
( )
MAX T
T
F iBL F B u
F B u


r
r
r
r
2
0 || 0

Su questo principio sono basati i motori elettrici


Consideriamo una spira rettangolare di lati L ed L, percorsa da corrente
i ed immersa in un campo magnetico uniforme B che forma un angolo
con u
n
L
L
i
B
u
n
F
F
F
F

Sui lati L agiscono forze F uguali in modulo,


ma opposte in verso
cos ' ' iBL F
Il loro effetto di tentare di deformare il
circuito, ma non danno origine n a coppie
n a momenti.
Sui lati L invece, abbiamo forze F uguali in modulo, opposte in direzione
ed agenti su rette dazione diverse, esse pertanto danno origine ad una
coppia di forze e ad un momento.
( )( ) ( ) sin sin '
'
B iS L iBL iBL F
S LL

tende ad orientare la spira a B, al piano in cui si trovano le F
ed al lato L.
Definisco ora il vettore

sin e
spira della piano al
B B
u iS
n


r
r r
r r
il momento magnetico di dipolo della spira percorsa da corrente.
In analogia con quanto visto per i dipoli elettrici, abbiamo che lenergia
magnetica di una spira percorsa da corrente
B U
mag
r
r

Lunit di misura di
[ ] C s m T J
1 2
/


Legge di Ampre-Laplace
i
u
r
dB
u
T
dl
P
dl
r
u u
i K B
r T
m

2
r r
r
Sperimentalmente si scoperto che un filo
percorso da corrente crea un campo
magnetico nello spazio circostante.
Consideriamo un tratto di filo di lunghezza
dl, nel punto P a distanza r dal filo, il campo
magnetico vale dB ed ha la direzione indicata
in figura. Il valore di B espresso dalla
legge di Ampre-Laplace
K
m
una costante
cariche delle velocita' valida
4
vuoto del magnetica ta' permeabili dove
4
10 oppure 10
2
0
0
0
2
7 2 7


dl
r
u u
i B
K
dl
r
u u
i B mkgC TmA K
r T
m
r T
m
r r
r
r r
r

Consideriamo ora una corrente rettilinea molto lunga e sottile


Il campo prodotto da ds nel punto P parallelo
al versore u

= u
T
x u
r
, quindi dB sempre
al piano determinato da P e dalla corrente i.
In P dB tangente al cerchio di raggio R. Per
il modulo di B ricaviamo
u
r
u
T
( ) ( )
R
i
d
R
i
d R
R
i B
d R ds
d d ctg d Rctg Rctg s
R
r
ds
r
i B u u
r T


2
sin
4 sin
1
sin
sin
4
sin
1
sin
1
sin
cos
; ;
sin
sin
4
sin
0
0
0
2
0
2
2
0
2
2
2
0

,
_

,
_

+

r r

u
R
i
B
r
r
2
0

Vettorialmente abbiamo
Biot-Savart
Le linee di forza sono cerchi concentrici con la corrente e ad essa.
In un acceleratore lineare il fascio delle particelle accelerate un filo di
ioni che produce sia campo elettrico che campo magnetico
0 0
2
2
0 0
0
0
1
e
1
2

2



c E v
c
B E u
i
B
u
r
i
B u
r
E
T
r
r
r
r r
r
r
r
r
r
r
Forze tra correnti
Consideriamo due fili infiniti, sottili, ,
percorsi dalle correnti concordi i
a
e i
b
e
posti a distanza d. Il filo a produrr sul filo
b un campo magnetico B
a
dato da
b
b a
d b
b a
d b
a
d b ba
d a
b
T b a
b
T b ba
a
a
s
d
i i
u ds
d
i i
u ds
d
i
u i F
B u B u ds B u i F
d
i
B

,
_

,
_

,
_

2 2 2
;
2
0 0 0
0
r r r
r
r
r
r
r
r
r
u
T
u
d
Analogamente per il filo a si trova
b a a
b a
d ab
s s s
d
i i
u F

,
_

con
2
0

r
r
Troviamo che due fili percorsi da correnti concordi si attraggono,
mentre due fili percorsi da correnti discordi si respingono.
Questo risultato ha applicazioni nei motori elettrici.
Unit di misura nel sistema SI
Per la scelta della quarta grandezza fondamentale possiamo partire da
due leggi diverse, la legge di Coulomb oppure linterazione tra due
correnti rettilinee
2
2 1
2
2 1
2
l
r
i i
K F
r
q q
K F
m e

Abbiamo due costanti, K
e
e K
m
, in realt, per, abbiamo un solo grado
libert poich abbiamo introdotto una sola grandezza fisica, la carica q
Nel 1960 si stabil che K
m
= 10
-7
e venne scelto lAmpre come quarta
grandezza fondamentale
1A = corrente che, circolando in due conduttori rettilinei , separati da
una distanza di un metro, risulta in una forza su ciascun conduttore
di 2 10
-7
N per metro di lunghezza del conduttore
1C = quantit di carica che fluisce attraverso una sezione trasversale
qualsiasi di un conduttore in un secondo quando la corrente 1 A
La scelta di A piuttosto che C, dovuta al fatto che pi facile preparare
uno standard per la corrente. Dal punto di vista fisico, il concetto di
carica pi fondamentale di quello di corrente.
2
0 0 0 0
costante
1 4
4
1
c
K
K
m
e

Campo magnetico creato da una spira circolare di corrente


Calcoliamo il campo B lungo lasse z usando
la formula di Ampre Laplace, ogni elemento
infinitesimo ds della spira produce in P un
campo dB (u
T
il versore tangente a ds)
2
0
2
0
4
r da e P da o determinat piano al sempre 1
4
r
ds
i dB
u u
ds
r
u u
i B d
r T
r T

r r
r r
r
Possiamo ora scomporre dB nelle due componenti dB

e dB

, notiamo
che le componenti dB

si elidono a due a due, quindi il campo totale


in P sar la somma delle sole componenti dB

e sar allasse z
( )
2 / 1
2 2
3
2
0
2
0
3
0
||
3
0
||
R r
2 4
costante r
4
cos z
r
iR
ds
r
iR
dB B ds
r
iR
r
R
dB dB dB
R
+


( )
z asse sull' punti i per
2
2 / 3
2 2
2
0
z R
R i
B
+


Ricordando ora che il momemto magnetico di dipolo vale = iSu
n
, si ha
( )
2 / 3
2 2
0
2
z R
B
+

Se R << z
( )
3
0
3
0
3
0
2
4
1
dipolo un di elettrico campo il con analogia in
2
4 2 r
p
E
z z
B
r


Le linee di forza si chiudono su se stesse e sono
concatenate alla corrente campo solenoidale
(campo che non ha sorgenti puntiformi)
Campo magnetico di un circuito solenoidale
In ogni spira circola la stessa corrente i,
quindi il campo totale sar la somma dei
campi creati da ciascuna spira, sia L la
lunghezza del solenoide, N il numero
di spire presenti nel solenoide ed n = N/L
il numero di spire per unit di lunghezza
in modo che in un tratto dR ci siano
(N/L)dR spire, sia a il raggio delle spire.
( ) ( )
( )
( )
( ) ( )
1 2
0 0
0
2
2
2 2
2
2 / 3
2 2
2
0
2 / 3
2 2
2
0
cos cos
2
sin
2
sin
2
sin

sin


2
2
2
1



+
+

1
1
]
1


L
iN
d
L
iN
dB B
d
L
iN
dB
a
R a d
a
dR arctg a R
R a
dR a
L
iN
dR
L
N
R a
ia
dB
i
L
dR
P

1

2

R
Se L molto grande
1
e
2
0
i n
L
iN
B
0
0


solenoide , B sullasse
Ad una estremit del solenoide
1
/2 e
2
0
2 2
0 0
i n
L
iN
B

sul bordo del solenoide

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