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Si era sempre fatto cos Parlare di cambiamento genera talvolta elevate aspettative che non sempre possono essere

soddisfatte: spesso ci si aspetta di ricevere delle vere e proprie ricette, lelisir della gestione del cambiamento, una sorta di filtro magico che induca se stessi e soprattutto i propri collaboratori ad accettare il cambiamento. C chi dice che noi italiani siamo flessibili, che abbiamo delle grandi capacit di adattarci alle pi diverse situazioni e questo almeno nello stereotipo sostanzialmente vero: abbiamo una maggiore capacit di adattarsi alle situazioni rispetto ad popoli. Ai nostri politici viene attribuita una particolare abilit in questarte e del resto il gattopardo stato scritto da noi. In realt tale italica virt non poi cos generalizzata: nelle organizzazioni si arriva al paradosso per il quale molti individui intraprendenti ed adattativi (quali appunto gli italiani dello stereotipo) diventano un fronte compatto contro il cambiamento. Oggi per di cambiamento se ne parla sempre di pi e sempre pi spesso. Ma non sempre stato cos? Luomo non ha forse sempre convissuto con i cambiamenti? Per secoli i cambiamenti sono stati cos lenti che di fatto luomo non li ha avvertiti come tali. Dallinvenzione della ruota allinvenzione dellautomobile sono passati migliaia di anni. Ford il suo mitico modello T ha continuato a produrlo uguale a se stesso per 18 anni, dal 1908. Oggi se unautomobile non fa un restyling lanno sorpassata. Nel mondo dei personal computer, un PC con pi di un anno lento. Una volta esisteva anche il valore dellusato di molti prodotti. Nel mondo dellinformatica si pone il problema anche etico di come fare a smaltire dei prodotti (pc, periferiche) che sono perfettamente funzionanti ma non pi adeguati. Addirittura i pezzi di ricambio dei vecchi computer (ovvero di due anni) sono pi costosi di quelli nuovi perch non pi in produzione. Proviamo a fare un elenco assolutamente casuale e non esaustivo dei cambiamenti che abbiamo vissuto: da monarchia a repubblica da radio a tv Da Tv B/N a colori Da macchina per scrivere a PC Da lira ad euro Cd-Vinile Dal dos a windows Da paese di emigranti a paese di immigrazione Lintroduzione del frigo Il forno a microonde Telefonino Le cinture di sicurezza e il casco I collant Il Bikini

Cambiar letto (albergo) Cambiare partner (non necessariamente connesso al punto precedente) Quali di questi abbiamo vissuto come unimposizione e quali abbiamo salutato con un finalmente!? Un buon modo di esemplificare il concetto di cambiamento consiste nel prendere in mano la propria carta didentit, la propria patente e guardare le foto su questi documenti di fronte uno specchio: vedremo tre immagini (c anche la nostra riflessa). Questo cambiamento: Se avviene in tempi lunghi spesso non lo percepiamo come tale finch non abbiamo una evidenza (le foto); altre volte stiamo a guardarci ogni giorno allo specchio alla ricerca della microscopica ruga che si formata durante la notte che ci possa confermare che linevitabile si sta compiendo. Il passaggio di una persona, di un oggetto, di unorganizzazione da uno stato ad un altro cambiamento. Il dibattito sullatteggiamento delle persone riguardo al cambiamento sembra essersi risolto a favore di una risposta al cambiamento in termini di resistenza: abbastanza ragionevole supporre che una volta individuata una soluzione soddisfacente ad un qualsiasi problema si tenga a conservarla. Possiamo provare a supportare questa teoria con tre esempi in tre ambiti diversi: In ambito personale lo sviluppo dei cosiddetti automatismi che ci consentono di sfruttare le nostre risorse in maniera pi efficiente (ad esempio ci bastano poche note per riconoscere una canzone, o spesso completiamo una frase che qualcun altro ha iniziato); se poi sbagliamo canzone o completiamo la frase in maniera errata, lautomatismo non ha funzionato; In ambito organizzativo con lo sviluppo di procedure che codifichino in qualche modo il comportamento di fronte a situazioni note. Se il modno fuori non cambia, non c necessit di cambiare le procedure e lorganizzazione funziona bene; In ambito dei servizi la difficolt che spesso molte donne hanno (ma anche molti uomini ad onor del vero) di cambiare parrucchiere una volta trovato quello soddisfacente. Siamo contrari al cambiamento, dunque tendiamo a creare il cocoon il bozzolo, un clima di casa (basti pensare alle foto della famiglia sulla scrivania, alla sciarpa della squadra del cuore, agli sfondi del desktop) in modo da marcare il territorio e mantenerlo nostro. Problema che non hanno le popolazioni nomadi, ovvero dovunque arrivino creano un clima di casa ma svincolato dal luogo: la casa altro, la situazione, sono gli affetti non un luogo fisico. Del resto abbiamo tutti degli esempi che possono dimostrare lesatto contrario: siamo assolutamente propensi al cambiamento e lo dimostra il fatto che cambiamo auto spesso, che siamo sempre vestiti alla moda, che la nostra casa piena di nuove tecnologie. Allo ra dove sta la verit? Qualcuno arriva a dire che siamo sempre e comunque favorevoli al cambiamento, a patto di volerlo. Ovvero percepiamo come cambiamento (nella sua accezione negativa) solo

quello imposto dallesterno (gli altri, le situazioni, le tecnologie, le organizzazioni); mentre quello voluto da noi semplicemente parte di noi stessi e quindi non genera certo sentimenti di resistenza. Da un punto di vista biologico il nostro corpo reagisce ai cambiamenti esterni adattandosi, in particolare aumentando la secrezione di alcune ghiandole surrenali: tale situazione venne definita sindrome generale da adattamento, per gli amici stress, parola che ormai ha unaccezione negativa, che stress che sei! ma che in realt Un piccolo esempio di cambiamento: Pensate a quando non avevate la patente: qualcuno di voi lavr presa appena raggiunta la maggiore et e magari smaniava gi da un po, qualcun altro smaniava ma ha dovuto attendere, qualcun altro ha vissuto benissimo sino magari a trenta o pi anni senza nemmeno porsi il problema. Mancava la necessit per il cambiamento. Non cera la consapevolezza dei vantaggi che avrebbe portato il cambiamento. Poi viene il desiderio di cambiare: e via, si cerca una scuola guida e si cominciano le lezioni. Ricordate la prima volta alla guida di unautomobile? Tanta fatica per imparare a compiere contemporaneamente tutta una serie di movimenti innaturali: con le mani dieci e dieci mentre tieni premuta la frizione con il piede sinistro, comincia gradatamente a pigiare con il piede destro il pedale dellacceleratore e delicatamente molla la frizione sino a Oggi entriamo in macchina con il telefonino incastrato tra testa e spalla, partiamo sparati e gli ultimi ritocchi al trucco si danno approfittando del rosso al semaforo. Il cambiamento, stato interiorizzato e nuovi automatismi sono stati creati.

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