Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Le propriet meccaniche
Propriet meccaniche
Leffetto delle forze di indurre delle deformazioni nei materiali Le relazioni tra carichi applicati e deformazioni determinano il comportamento meccanico di un materiale La determinazione delle distribuzioni degli sforzi e delle deformazioni derivanti da carichi esterni applicati permette di dimensionare le parti in fase di progettazione
Tipologia di prova
Le propriet meccaniche vengono determinate in prove di laboratorio Le prove meccaniche si differenziano in base alla sollecitazione applicata. Il carico applicato pu essere:
Trazione Flessione Compressione Taglio Torsione
Prove di trazione
Sono le prove pi comunemente utilizzate per determinare le propriet meccaniche quali modulo elastico, resistenza, allungamento a rottura, tenacit Si applica una deformazione controllata ad un provino a osso di cane (una traversa fissa, laltra mobile) Si misura la risposta del campione in termini di forza
= =
F A0 L L L0 = L0 L0
Apparecchiatura di prova
La rigidit
Nel materiale sottoposto ad uno sforzo si origina una deformazione I materiali che si deformano meno sono detti pi rigidi La rigidit si apprezza valutando il diagramma - Generalmente nella parte iniziale del diagramma sussiste proporzionalit tra ed (legge di Hooke, modulo elastico) e quando lo sforzo si annulla si annulla anche la deformazione
Il modulo elastico
La deformazione elastica la deformazione reversibile indotta da uno sforzo esterno agente sul materiale
Quando la forza agente viene annullata, si azzera anche la deformazione
In campo elastico esiste una proporzionalit tra ed chiamata legge di Hooke La rigidit (stiffness) di un materiale legata alla forza dei legami interni al materiale
= E
E = lim o
Rappresentazione grafica
Il modulo dato dalla pendenza della retta nel campo elastico
E=
e A sin ( ) = = tg ( ) e A cos( )
Modulo di Poisson
In campo elastico, applicando una tensione monoassiale longitudinale, oltre alla deformazione longitudinale imposta, si verifica una contrazione trasversale ad essa proporzionale, misurabile dalla variazione del diametro del provino. La costante di proporzionalit tra le deformazioni il coefficiente di Poisson (valore positivo) che pu essere valutato misurando la deformazione trasversale e utilizzando la relazione Se il comportamento isotropo, detto z lasse di trazione, il modulo di Poisson definito:
= laterale = x = y longitudinale z z
Per un materiale ideale dovrebbe essere =0.5 Nei materiali pi comunemente 0.25< <0.4
= k n
Antonio Licciulli Scienza e tecnologia dei materiali
Fragilit e duttilit
Raggiunto il limite della deformazione elastica, un materiale si pu comportare in due modi:
Il campione si rompe Il campione continua a deformarsi, e la deformazione resta anche dopo che la forza agente viene annullata
I due tipi di comportamento definiscono la fragilit e la duttilit di un campione Inoltre i materiali duttili presentano comportamento simile a trazione e a compressione Per i materiali fragili la rottura innescata in punti di difetti. I materiali fragili resistono molto meglio a compressione, dal momento che la compressione tende a chiudere il difetto, e non ad ampliarlo Fragilit e duttilit dipendono anche dalla temperatura
Materiali fragili
Nei materiali fragili, limpossibilit degli atomi di scorrere provoca la rottura catastrofica del materiale quando la forza applicata supera la forza di legame La resistenza dovrebbe essere quindi proporzionale al modulo elastico Ci si verifica solo in parte, dal momento che i materiali fragili sono molto sensibili alle propriet superficiali (cricche)
Materiali duttili
In un materiale duttile lo sforzo cresce fino a raggiungere un valore massimo Successivamente lo sforzo comincia a diminuire per effetto dello scorrimento plastico Il valore massimo dello sforzo detto resistenza a trazione o modulo di rottura MOR Nei materiali metallici la duttilit legata al movimento delle dislocazioni Nelle materie plastiche, la deformazione plastica legata allo scorrimento delle catene
Antonio Licciulli Scienza e tecnologia dei materiali
Strizione
Quando la sezione del provino non si riduce in modo costante si entra nel campo di strizione, Lallungamento non pi omogeneo (uniforme su tutta la lunghezza)
La duttilit
La duttilit definisce la capacit del materiale di deformarsi (allungamento percentuale) prima della rottura La duttilit pu anche essere determinata dalla riduzione di sezione del provino Per la conservazione del volume infatti vale A*L=cost
L L0 *100 L0
allungamento =
strizione =
A0 A *100 A0
r =
r i
r =i
l l + l =i 0 = i (1 + i ) l0 l0
Resilienza
Capacit di un materiale di assorbire energia prima di rompersi La resilienza dipende da resistenza e duttilit
W = d
[W ] = [F2]
e
0
[L ]
2
e
in campo elastico W = E d = E 2 =
e e
2
Prove di flessione
Per i materiali fragili si preferisce calcolare le propriet meccaniche attraverso prove di flessione Infatti in prove di trazione la notevole sensibilit dei materiali ai difetti fa si che la rottura possa avvenire in corrispondenza dei morsetti di prova Nella prova a flessione lassenza di ammorsaggi permette di ottenere risultati pi significativi
=
=
3Fl 2bh 2
6hV l2
F Compressione
=
=
Trazione
3Fl 2bh 2
6hV l2
Prove di durezza
La durezza si definisce come la resistenza di un materiale alla deformazione plastica localizzata Per determinare la durezza si usa un penetratore (fatto di un materiale molto pi duro del materiale da testare) Dallarea o limpronta del penetratore sulla superficie del materiale se ne determina la durezza Durezza e resistenza a trazione sono confrontabili (dipendono entrambe dalla deformabilit plastica) Le prove di durezza sono di diversi tipi:
Brinell Vickers Knoop Rockwell
D D D 2 d 2
]
Antonio Licciulli Scienza e tecnologia dei materiali
HV = 0.189
F d2
Prove di impatto
Nelle prove di impatto un provino viene portato a rottura sotto lurto di una massa in caduta libera pendolare Le prove di impatto permettono di ricavare la tenacit (energia assorbita a frattura) di un materiale La prova di impatto, in cui la forza applicata a velocit elevatissime, accentua il carattere fragile di un materiale Le prove sono condotte seguendo due tipologie di prova:
Charpy Izod
Le prove vengono anche condotte in presenza di intaglio per determinare la sensibilit dal materiale
Antonio Licciulli Scienza e tecnologia dei materiali
Il creep
Per effetto di un carico applicato costante, il materiale pu continuare a deformarsi anche per tempi molto lunghi Il comportamento pi accentuato alle alte temperature (per i metalli a T>0.4Tf, per i polimeri a tutte le temperature) Il fenomeno di creep legato a fenomeni di scorrimento nei metalli e di deformazione viscosa nei polimeri Nelle prove di creep si applica uno sforzo costante al provino e se ne misura la deformazione nel tempo Aumentando la deformazione, si misura la diminuzione di modulo elastico
Curve di creep
Il comportamento di un materiale a creep si pu descrivere individuando tre distinte zone nel diagramma tempodeformazione: Creep primario: la velocit di creep diminuisce nel tempo Creep secondario: la velocit di creep si mantiene costante Creep terziario: la velocit di creep aumenta nel tempo
Stress relaxation
Applicando una deformazione costante al materiale, si misura il decadimento della forza necessaria a mantenere tale deformazione costante
Deformazion e tempo
Antonio Licciulli Scienza e tecnologia dei materiali
T t
Antonio Licciulli Scienza e tecnologia dei materiali
La fatica
I test a fatica studiano il comportamento meccanico di materiali soggetti a cicli di carico al di sotto del limite di rottura Resistenza a fatica: livello di carico a cui il materiale cede ad un determinato numero di cicli La fatica E la causa pi importante di cedimento nei metalli Per un acciaio il limite di resistenza a fatica per N= (Limite di fatica) si ottiene al 40-50% della resistenza a trazione
Prove di fatica
Vengono eseguite su uno strumento, detto macchina di Moore (flessione rotante) Nel caso in cui lo sforzo medio sia nullo (-f<< f) si determina per ogni valore di f il numero di cicli Nf perch il provino si rompa La tensione quella nel punto pi sollecitato (la tensione media sulla sezione nulla)
Curva di Wohler
Riportando il numero lo sforzo in funzione del numero di cicli si determina la curva di fatica La resistenza a fatica va calcolata in corrispondenza di un certo numero di cicli (f(Nf)) Campo di resistenza quasi statica (Nf<103): la f raggiunge valori prossimi a quelli della resistenza a rottura Limite di fatica: il tratto orizzontale, anche per N il materiale non si rompe (generalmente per f<0.4-0.6 r)
Nf=K f-m
Parametri importanti
I principali fattori che influenzano la vita a fatica sono i seguenti:
Fattori legati all'applicazione del carico entit della tensione alternata, presenza di una tensione media, tipo di sollecitazione (normale-tangenziale, sollecitazione mono/bi/triassiale), gradiente della tensione Fattori legati alla resistenza e allo stato del materiale caratteristiche meccaniche, temperatura, corrosione, tensioni residue Fattori legati alla geometria dell'elemento forma, dimensioni, finitura superficiale
Antonio Licciulli Scienza e tecnologia dei materiali
Viscosit
Viscosit:
Resistenza al flusso di materiali fusi E la propriet pi importante per la lavorazione Materiali di bassa viscosit fluiscono facilmente
Equazioni base
Shear rate: velocit/spessore Sforzo: forza/area
V v = 0 x B
V=V0
= = 0
1E12
100000
10000
viscosit (Pa*s)
1000
(Pa)
100
10
10 1
1 1E-3
0.1
10
1000
-1
100000
0.1 1E-3
0.01
0.1
10
100
-1
1000
shear rate (s )
shear rate (s )
T=200
Ln
0.01
T=300 T=400
0.1
10
Ln shear rate,
&
100