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Due facce di una stessa lotta di liberazione.

A proposito di un libro di Marco Maurizi | Notizie Radicali

28/12/11 14.05

Due facce di una stessa lotta di liberazione. A proposito di un libro di Marco Maurizi
28-12-2011 Siamo tanto storditi da retaggi politicoculturali accumulati e sedimentati nel corso della storia da accettare come scontata la violenza e la sopraffazione da parte della specie umana nei confronti delle altre specie che popolano il pianeta. Per secoli questa condizione stata codificata e assecondata da sistemi filosofici e religiosi che hanno giustificato una presunta quanto insussistente supremazia delluomo rispetto agli altri esseri senzienti. Luomo si arrogato la prerogativa di disporre a proprio uso e consumo degli altri viventi, umiliandone lesistenza, annullandone lessenza, colpevolizzandone la differenza, rendendoli vittime di uno sterminio di cui solo da un quarantennio si sta assumendo consapevolezza. A partire dagli anni settanta del Novecento stato messo a nudo il legame tra antropocentrismo, nelle sue varie articolazioni e diramazioni, e olocausto animale, consentendo il delinearsi di quella corrente di pensiero, i cui prodromi possono senzaltro ravvisarsi in Nietzsche, che ha preso il nome di antispecismo per contrapporsi allo specismo, pregiudiziale ideologica secondo cui una specie (lumana, appunto) presume di essere superiore alle altre e, di conseguenza, si conferisce lattribuzione di diritti. Da Peter Singer e Tom Regan in avanti il discorso antispecista ha finito per assumere maggiore spessore e consistenza arricchendosi di apporti e riflessioni provenienti da svariati ambiti disciplinari come, ad esempio, la neurobiologia, la filosofia, il diritto, la sociopsicologia. Un contributo decisamente interessante giunge, a questo proposito, da Marco Maurizi che in Al di l della natura. Gli animali, il capitale e la libert (pp. 237, Novalogos, 2011, 22,00) si prefigge di ricondurre lantispecismo ad unottica marxista, pur senza ignorare le aporie e le incomprensioni di matrice dichiaratamente antropocentrica che caratterizzano la visione di Marx e di Engels.
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Due facce di una stessa lotta di liberazione. A proposito di un libro di Marco Maurizi | Notizie Radicali

28/12/11 14.05

Secondo Maurizi, se si considera attentamente il percorso della storia, ci si rende conto che in realt luomo non ha sempre avuto la pretesa di assolutizzarsi e di ergersi come dominante sulle altre specie. Latteggiamento prevaricatore si manifestato in tutta la sua negativit non appena si cominciato ad intendere la natura in termini di sfruttamento, di estraneit, e la societ si via via strutturata in classi reificando e schiavizzando luomo stesso, rendendolo da un lato strumento di produzione e dallaltro artefice, per scopi produttivi, di barbarie. In altri termini, impossibile non accorgersi che liberazione animale e liberazione umana sono due aspetti della stessa medaglia. Il punto di svolta sta, allora, in un radicale sovvertimento, in una destrutturazione dellingranaggio mirabilmente descritto da Horkheimer nella metafora di un grattacielo abitato nei piani pi alti dai grandi magnati dei trust dei diversi gruppi di potere capitalistici, in quelli pi bassi da poveri, vecchi, malati e negli strati meno visibili, inferiori a quelli dei diseredati della Terra, dagli animali il cui urlo, il cui sangue, la cui sofferenza risultano indescrivibili, inimmaginabili. Questo edificio, che ha come cantina un mattatoio e per tetto una cattedrale, esprime molto bene la stratificazione classista da smantellare nella prospettiva di un concreto cambiamento. Occorre, dunque, rendersi conto che lantispecismo non altro che lesito pi avanzato e sicuramente pi maturo della lotta di classe. Non si tratta, a questo punto, tanto (e soltanto) di nutrire buoni sentimenti o rispetto per gli altri esseri viventi quanto, come i filosofi francofortesi hanno insegnato, di decostruire la struttura del dominio di cui sono parte organica gli allevamenti intensivi (con le grandi catene alimentari), i laboratori dove si praticano la sedicente sperimentazione e la vivisezione (per il profitto delle multinazionali farmaceutiche), le pelliccerie. Nel sistema attuale, come ha denunciato Adorno, gli animali non umani hanno lo stesso ruolo ricoperto dagli ebrei sotto il nazismo. Una societ non pu, quindi, dirsi veramente libera se in essa non si pone termine alle sofferenze inflitte agli altri animali. La specie umana e le altre non sono separate tra loro ma, al contrario, risultano accomunate dalla sottomissione al giogo di un sistema produttivo specializzato nellincessante creazione e manipolazione di bisogni e consumi. Lottare per cambiare questo sistema equivale a porre fine allestraniazione delluomo da se stesso, dagli altri esseri e dalla natura e, nello stesso tempo, a ripensare laltro animale in una modalit nuova, come membro effettivo di una societ allargata.

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