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le proposte cisl per il Paese

Meno tasse per lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie pi reddito, pi equit fiscale
Una riforma fiscale per:
Contribuire al sostegno della domanda interna per consumi ed investimenti. Migliorare lequit, spostando il carico fiscale dal lavoro ai patrimoni ed ai consumi. Contribuire al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, sia con il contrasto allevasione, sia con la revisione dei sistemi di agevolazione fiscale. Creare margini per valorizzare la contrattazione collettiva nella distribuzione del reddito e nella crescita della produttivit. aumentare detrazioni per lavoratori dipendenti e pensionati e parificare la no tax area. Rendere strutturale la detassazione dei premi aziendali. Rivedere le aliquote Irpef riducendole a tre e collocando la prima al 20%. Realizzare lequit fiscale a partire dalla famiglia con listituzione del Nuovo Assegno Familare e mantenendo il sistema di detrazioni per figli maggiorenni e spese sanitarie. Tassare patrimoni (escluso chi ha una sola casa) e trasferimenti di ricchezza finanziaria. Potenziare lutilizzo della moneta elettronica ed abbassare la soglia per lutilizzo del denaro contante a 500 euro. Introdurre meccanismi di contrasto di interesse compratore-venditore.

Osservazioni e proposte su d.d.l di riforma assistenziale


La Cisl non condivide la scelta, inserita nella delega al Governo per la riforma assistenziale, di voler ridurre le risorse (- 20 miliardi nel 2012-2013), o in alternativa le agevolazioni fiscali a favore delle famiglie. La riforma dellassistenza una priorit, ma deve fondarsi su garanzia dei livelli essenziali di assistenza, miglioramento di equit e qualit delle prestazioni, eliminazione di sprechi e sovrapposizioni. Invecchiamento della popolazione, mutamento della composizione dei nuclei familiari, contrazione dei redditi disponibili, possono infatti mettere a rischio la tenuta del tessuto sociale. Mediamente le famiglie italiane, sottoposte ad alta pressione fiscale, sono assoggettate a carichi di cura ed oneri economici molto superiori a quelli medi europei, e con maggiori iniquit di genere. I principi su cui basare una riforma sono: centralit dei bisogni e delle risorse espressi dalle persone e dalle famiglie; ridefinizione delle responsabilit istituzionali, valorizzazione della sussidiariet orizzontale, gestione integrata dei servizi sanitari, socio sanitari e assistenziali nel territorio; garanzia dei livelli essenziali e riduzione dei divari territoriali; equit nellaccesso e nella partecipazione alla spesa, rivedendo lIsee, a partire dalla composizione familiare; incentivazione alla personalizzazione degli interventi; riduzione delle diseguaglianze economiche; priorit alle aree di bisogno: famiglia/infanzia; disabilit/non autosufficienza; povert; valorizzazione del welfare contrattuale come positiva innovazione. La Cisl concorda con listituzione, per lindennit di accompagnamento, di un Fondo per lindennit sussidiaria ripartito tra le Regioni, nella prospettiva di una legge quadro per la non autosufficienza, che preveda criteri reddituali/patrimoniali familiari per laccesso alla prestazione. La Cisl considera la social card ininfluente rispetto al contrasto alla povert e comunque respinge lidea di affidarla direttamente agli enti caritativi, ritenendo che essa vada gestita dai comuni.

Riduzione del carico fiscale

Fisco premiale per le imprese che investono e migliorano loccupazione

Tassare selettivamente le imprese, ancorando gli incentivi alla crescita dimensionale, allinnovazione, alloccupazione ed alla produttivit. Ridurre lIRAP fino a escludere gradualmente il costo del lavoro dalla base imponibile.

Riordino dei regimi fiscali di esenzione e favore fiscale

Razionalizzare, eliminandoli, i regimi di esenzione e favore che si sovrappongono, sia dal lato fiscale che assistenziale, per il medesimo obiettivo sociale. Eliminare gli oneri detraibili e deducibili che hanno uno scarso numero di beneficiari.

RIPEnSARE LE PEnSIOnI FRA passato presente E futuro


eliminare i privilegi
applicare le norme generali del sistema pensionistico a coloro che usufruiscono di condizioni diverse (politici, dipendenti Banca dItalia, magistrati, militari, ecc.). incentivare fiscalmente la scelta ulteriore del lavoratore di conferimento del TFR e tendere ad un unico Fondo di Previdenza Complementare.
si trovino in condizioni reddituali e patrimoniali inferiori ad una certa soglia e non abbiano realizzato un livello adeguato di copertura pensionistica. completare il processo di armonizzazione delle aliquote contributive, riducendo la forbice che sussiste fra lavoro dipendente, autonomo o parasubordinato. Mantenere per i cittadini in condizioni disagiate lo strumento dellassegno sociale, come prestazione di carattere assistenziale non collegata a versamenti contributivi previdenziali.

una pensione di base


prevedere una pensione di base, di importo legato
allanzianit lavorativa, a cui aggiungere lattuale pensione calcolata col sistema contributivo e la pensione complementare, per contrastare il rischio di povert nellet anziana per i cittadini che

adottare forme di flessibilit


reintrodurre meccanismi di flessibilit nel metodo contributivo con una pensione unica di vecchiaia, accessibile dai 62 ai 68 anni o, in alternativa, con anzianit contributiva pari a 40 anni, a prescindere dallet anagrafica. proporre per il sistema retributivo e misto, lintroduzione della flessibilit in uscita con forme mutualistiche di solidariet istituite dalla contrattazione collettiva, per consentire luscita anticipata a determinate categorie di lavoratori, in relazione alla gravosit o usura del lavoro.

RIFORMARE I SERVIZI PUBBLICI LOCALI


FAVORIRE PROCESSI dI AggREgAZIOnE verso soggetti capaci di competere sul mercato nazionale ed internazionale, di garantire economicit nella gestione e nellerogazione dei servizi, miglioramento di standard qualitativi, valorizzazione del personale, contenimento delle tariffe, superamento della gestione diretta dei comuni con riduzione dei costi della politica annessi. gARAntIRE ChE PROPRIEt E COntROLLO dELLE REtI siano in mano pubblica, per assicurare linteresse generale dei cittadini, i diversi utilizzatori della rete, la pluralit dei soggetti erogatori dei servizi e favorire unefficace politica di investimenti nelle infrastrutture. COStItUIRE AUtORIt IndIPEndEntI nAZIOnALI nei settori dellacqua, dei rifiuti e dei trasporti e ampliare larea di competenza di quelle esistenti in altri comparti, riducendo cos anche i problemi di conflitto di interesse su scala locale, derivanti dalla presenza di Enti Locali regolatori che sono contemporaneamente soci delle aziende regolate. VALORIZZARE COntRAttO dI SERVIZIO E CARtA dEI SERVIZI nelle multiutilities per garantire da un lato la possibilit di indirizzo e controllo dellente locale, dallaltro universalit, qualit, trasparenza ed efficienza del servizio per gli utenti, tramite condizioni poste al soggetto erogatore.

Valorizzare la previdenza complementare come strumento del welfare contrattuale


favorire sul piano contrattuale, ladesione generalizzata dei lavoratori ai fondi pensione con la destinazione obbligatoria del contributo contrattuale posto a carico del datore di lavoro.

tutelare e promuovere il lavoro


Rafforzare la contrattazione aziendale e territoriale per lo sviluppo di nuovi investimenti, per creare nuova occupazione e migliorare la competitivit delle imprese italiane. Riformare il sistema di ammortizzatori sociali per includere lavoratori finora esclusi, compresi gli atipici, coinvolgere le imprese con il concorso della bilateralit. Assicurare intanto per il 2012 la copertura finanziaria per gli ammortizzatori e la proroga delle normative anti-crisi, per garantire continuit di reddito ai lavoratori coinvolti dalle crisi aziendali. Rafforzare e diffondere il ruolo degli enti bilaterali, come soggetti in grado di coniugare risorse pubbliche e contrattuali per dare servizi a lavoratori e imprese. Qualificare le politiche attive per il lavoro, legandole ai fabbisogni formativi, coinvolgendo tutti i percettori di ammortizzatori, specialmente chi vicino alla scadenza del sostegno al reddito. Estendere il collegamento tra centri pubblici per limpiego ed agenzie del lavoro, enti bilaterali e strutture formative accreditate. Mirare la formazione a percorsi di placement, che partano dal bilancio di competenze. Incentivare regimi di orario e rapporti di lavoro che favoriscano la conciliazione, attuando i provvedimenti gi concordati, a partire dagli incentivi ai c.d. part-time lunghi. Sviluppare e regolarizzare i servizi alle persone per favorire nuova occupazione nei lavori di cura con uno specifico accreditamento delle cooperative e delle agenzie per il lavoro. Rafforzare il contrasto al lavoro irregolare incrementando le ispezioni sul lavoro, rilanciando i contratti di emersione, prevedendo lallungamento del permesso di soggiorno per i lavoratori immigrati che hanno perso il lavoro e che dopo 6 mesi, rischiano di trovarsi nellillegalit. Agire contro il blocco dellaccesso al lavoro per i giovani, per favorirne loccupazione, combattere la precariet, superare lincongruenza tra competenze acquisite con lo studio e domanda di lavoro. Attuare la nuova legge sullapprendistato: lA. di primo livello per la qualifica e per il diploma professionale come contrasto alla dispersione scolastica; lA. professionalizzante, con la possibilit di utilizzare per la formazione le risorse dei Fondi Interprofessionali; lA. di alta formazione e di ricerca, con le nuove possibilit che si aprono per il praticantato. Intervenire sul rapporto tra scuola e percorsi di formazione per avvicinare le attitudini dei giovani ai fabbisogni professionali delle imprese, e favorire lalternanza tra fasi di studio e tirocini. Limitare labusato utilizzo attuale dei tirocini formativi. Agevolare e premiare laccesso dei giovani alla formazione, sia quella finanziata da risorse pubbliche che quella dei Fondi Interprofessionali. Indirizzare i percorsi di orientamento e le agevolazioni alle imprese verso i settori produttivi emergenti, a partire dalla green economy. Adottare uno Statuto dei Lavori che ostacoli la precariet, con garanzie e sostegni anche per il lavoro flessibile, atipico, parasubordinato, autonomo. Prevedere misure specifiche per laccesso al credito dei giovani lavoratori e misure di sostegno per limprenditorialit giovanile.

una nuova politica


Fermare la tendenza ai tagli drastici e lineari
alla spesa pubblica, per evitare il deterioramento della pubblica amministrazione come conseguenza della riduzione degli organici.

per nuove pubbliche amministrazioni


Contrastare labuso di esternalizzazioni senza
controllo, soprattutto da parte delle amministrazioni locali, e leccesso di consulenze esterne. lattuazione, in tutte le pubbliche amministrazioni, della contrattazione di secondo livello, dotandola di risorse adeguate, per valorizzare le professionalit esistenti, per premiare il merito, la produttivit ed il miglioramento graduale dei servizi a cittadini ed imprese, promuovendo lo sviluppo e consolidando loccupazione.

Varare un nuovo progetto


per le pubbliche amministrazioni in Italia, come vero e proprio piano industriale per il rilancio del lavoro pubblico che si caratterizzi per efficienza, efficacia ed economicit.

Ridefinire un sistema di relazioni sindacali partecipative


che permetta il rilancio e

linee dazione di politica industriale

Far arretrare la politica dalla


diffusa ingerenza nella gestione del lavoro pubblico.

per la crescita e lo sviluppo


Valorizzare la vocazione manifatturiera del nostro paese, orientando la politica industriale al sostegno dei processi di innovazione. Puntare allaumento delle esportazioni, che oggi pesano il 19 % del PIL, meno della media della UE (germania 34%). Migliorare lattrattivit per gli investimenti dallestero in nuovi insediamenti e non solo per operazioni di fusioni e acquisizioni, attivando marketing territoriale non solo in aree a basso tasso di industrializzazione o in crisi produttiva. Sbloccare progetti e liberare risorse pubbliche e private gi destinate a reti e infrastrutture materiali e immateriali ed ora ferme per conflitti di competenze. Migliorare la capacit di istituzioni locali di pianificare e gestire lutilizzo dei Fondi FAS e dei Fondi strutturali europei. Liberalizzare lofferta dei servizi privati con labolizione delle posizioni di rendita degli ordini professionali, che pesano sui costi dimpresa e sui costi di transazione. Semplificare le procedure amministrative per le imprese. Attuare con urgenza la riforma degli incentivi, riducendone il numero e rendendoli pi selettivi ed efficaci nellorientare e sostenere le scelte dinnovazione delle imprese e la nuova occupazione. Incentivare le aggregazioni positive delle PMI, a partire dai contratti di rete. Migliorare laccesso al sistema Confidi, importante strumento tra banche e imprese, e attivare misure che sostengano nelle crisi di liquidit, favoriscano ricapitalizzazione delle imprese e ristrutturazione del debito.

Valorizzare il fattore lavoro


come strada maestra per coniugare riforme pubbliche, tagli alla spesa improduttiva, razionalizzazione delle risorse, rilancio del pubblico come risorsa fondamentale e non come costo da tagliare.

Rilanciare investimenti per


listruzione e la formazione, per migliorare il servizio scolastico, dare stabilit al lavoro, migliorare efficacia ed efficienza del sistema formativo al servizio del paese.

Snellire i livelli istituzionali,


per un uso pi efficiente delle risorse umane, strumentali e finanziarie, favorendo per le realt istituzionali pi piccole, la gestione in forma associata di attivit e servizi. ELABORAtO dALLA

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