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Schemi Per La Progettazione Esperienzial
Schemi Per La Progettazione Esperienzial
AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 14 | 2023 | pp. 40-49
ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X | doi.org/10.19229/2464-9309/1422023
ABSTRACT
Alcuni aspetti del concetto di modularità, introdotto primariamente nel campo dell’infor-
matica da David L. Parnas (1972), hanno costituito la base per la modularità in ambito edu-
cativo: coesione, disaccoppiamento, facilità di modifica e replicabilità sono infatti caratte-
ristiche del modulo informatico che ben si applicano anche al contesto didattico. È con
questa attitudine pedagogica, legata al sistema didattico modulare, che nasce Experiential
Design Schemas, un lavoro metodologicamente legato alla teoria integrale di Ken Wilber
(2007) e applicato all’architettura tramite un’importante sezione di schemi progettuali. Or-
ganizzato anche per finalità ‘operative’, l’obiettivo è fornire strumenti analitici e progettuali
per delineare la capacità delle scelte formali e compositive di plasmare le forze ambientali
a scopo esperienziale ed emozionale.
Certain aspects of the concept of modularity, introduced primarily in the field of computer
science by David L. Parnas (1972), have formed the basis for modularity in education: co-
hesion, decoupling, ease of modification, replicability are characteristics of the computer
module that also apply well to the educational context. It is with this pedagogical attitude
related to the modular didactic system that Experiential Design Schemas was born, a work
methodologically related to integral theory by Ken Wilber (2007) and applied to architecture
through an important section of design schemes. Also organised with a practice intention,
the aim is to provide analytical and design tools that outline the capacity of formal and com-
positional choices to shape environmental forces for the purpose of experiential and emo-
tional effects.
KEYWORDS
schema, esperienza sensoriale, modularità, pedagogia, benessere
Mark DeKay, Architect and Professor at the University of Tennessee (USA), specialising in
sustainable design theory and tools. His research topics include environmental design,
pedagogy, architectural experience and sustainability. His works include Integral Sustain-
able Design – Transformative Perspectives (2011) and Sun, Wind, and Light – Architectural
Design Strategies, 3rd edition (2014). E-mail: mdekay@utk.edu
Stefano Tornieri is an Architect and PhD in Architectural and Urban Composition at the Iuav
University of Venice (Italy). From 2017 to 2023, he was a Research Fellow at IRIDE (Infras-
tructure Research Integral Design Environment) of the Iuav University of Venice. He is currently
a Lecturer at LTU University of Technology in Luleå (Sweden). He was nominated for the EU
Mies van der Rohe Award 2019 and was the curator of the Grenada Pavilion at the 17th
Venice Architecture Biennale (2021). His research focuses on applying integral theory in land-
scape design and, in particular, on the systemic role of architecture in coastal and riverine
production landscapes. E-mail: stornieri@iuav.it
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Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica nel problema generale. Il processo teorizzato da grado di oltrepassare la semplice linea del comfort
campo neurologico ha sottolineato l’importanza Alexander è in realtà evolutivo e incrementale e minimo ed entrare nel campo emozionale (Fig. 4).
della percezione multimodale ovvero degli effetti arriva a una dimensione più completa e organica
sulla percezione di eventi e oggetti del mondo che a partire dagli anni ’80 nel volume A New Theory Un approccio di progettazione integrale all’e-
si osservano quando ci sono informazioni prove- of Urban Design (Alexander et alii, 1988) e suc- sperienza architettonica | Nel tentativo di com-
nienti da più di una modalità sensoriale. La mag- cessivamente in The Nature of Order (Alexander, prendere la sostanza dell’esperienza architetto-
gior parte di queste ricerche indica che a un certo 2001). La propensione didattica e metodologica nica e le connessioni con la Natura negli edifici ci
punto dell’elaborazione percettiva le informazioni della teoria socio-spaziale di Alexander e l’ap- si trova di fronte, da un lato alla mancanza di lin-
provenienti dalle varie modalità sensoriali vengono proccio in prima persona, meno replicabile o ge- guaggio, concetti e terminologia chiari e specifici,
integrate da chi esperisce (Bertelson and de Gel- neralizzabile dei fenomenologi, sembrano due mon- dall’altro a un’ampia varietà di spiegazioni parziali
der, 2004; Martín et alii, 2015): in altre parole le di opposti. da prospettive apparentemente inconciliabili, ad-
informazioni vengono combinate e trattate come Ricerche recenti che si sono focalizzate sulla dotte da diversi studiosi e professionisti nel cam-
una rappresentazione unitaria del mondo. dimensione fenomenologica, come il lavoro di Ila po delle neuroscienze, della tipologia, della feno-
L’architettura, considerata in questo testo co- Bêka e Louise Lemoine (2023), hanno scelto di menologia e della teoria culturale.
me spazio costruito, in quanto fisicamente visibile utilizzare l’audiovisivo come strumento di comu- Da un’approfondita indagine DeKay e Brager
ed esperibile dall’uomo si manifesta nella perce- nicazione, sebbene il risultato tenda spesso a en- (2023) hanno teorizzato che la varietà di idee sul-
zione stessa poiché con l’esperienza si genera fatizzare il potenziale del mezzo cinematogra- l’esperienza nelle arti, nelle scienze e nelle disci-
una fusione di spazi, di materiali, di luci e sensa- fico piuttosto che quello dell’architettura stessa. pline umanistiche può essere mappata dalle quat-
zioni epidermiche che portano a una conoscenza Gli studi tipologici, incentrati su schemi e moduli tro prospettive fondamentali introdotte dal filosofo
completa dell’architettura. Steven Holl (2004) in spaziali aggregabili invece si sono alimentati prin- Ken Wilber (2007): al livello più essenziale la sua
uno dei suoi testi più noti, il Parallax – Architettura cipalmente incrociando tecnologia e scienza del- Teoria Integrale organizza le prospettive che pos-
e Percezione, scrive che nell’attraversare uno spa- le costruzioni (Wallance, 2021; Hogan-O’Neill, sono essere assunte su ciascun problema in una
zio avviene una fusione tra il soggettivo, le sensa- 2021) o lavorando su evoluzioni di schemi plani- matrice, visualizzata in un diagramma a quadranti,
zioni provocate dall’attraversamento del luogo e metrici (Lechner, 2021; Bielefeld, 2016) lasciando secondo il modello AQAL (All Quadrants, All Le-
l’oggettivo, ovvero la morfologia e la volumetria una sensazione di sovrappeso teorico nonostante vels; Fig. 5) che comprende anche le dimensioni
dello spazio stesso. Per Holl la logica progettuale le intenzioni manualistiche e pedagogiche. degli stati, delle linee di sviluppo e delle tipologie.
alla base di ogni architettura deve essere stretta- È in questo ‘vuoto’ tra i due approcci che si Wilber la descrive come una ‘meta-teoria’ e la pro-
mente legata alla percezione finale che si vuole inserisce il volume Experiential Design Schemas pone come uno degli approcci più completi alla
ottenere dello stesso spazio architettonico; il pro- (DeKay and Brager, 2023; Fig. 1), uno studio teo- realtà che cerca di spiegare come tutte le forme
gettista deve immaginarsi di percorrere lo spazio, rico che indaga il processo di progettazione a par- di conoscenza ed esperienza possano essere
prefigurandosi come sarà costruito, e provare quin- tire dall’esperienza emozionale (il fenomenologico) coerentemente integrate.
di ad ‘anticipare’ le sensazioni e le emozioni che e la struttura come matrice o catalogo altamente Wilber (2007) parte dall’assunto che ogni men-
lo stesso potrà far scaturire. razionale di schemi progettuali modulari (il tipolo- te, ogni teoria, è parziale e mai completamente
Lo spazio, il colore, la luce, la geometria, il det- gico). L’opera si concentra su come i progettisti corretta e quindi nessuno può rappresentare la
taglio e i materiali sono un esperimento continuo possano orchestrare diverse esperienze di con- piena interezza di un evento, qual’è un edificio1.
e una volta scelti e realizzati diventano una cosa dizioni ambientali dinamiche per connettere gli es- Nel considerare valida l’esperienza architettonica
sola, inscindibili nella condizione finale, provocan- seri umani al ritmo della natura: propone una sia dal punto di vista soggettivo che da quello og-
do tutti insieme una certa percezione dello spazio. struttura complessa fatta di diagrammi, schemi e gettivo, e dalle sue espressioni individuali e collet-
Questo aspetto della ricerca architettonica, più fe- moduli che analizzano parti di edificio in relazione tive come sempre presenti, il filosofo statunitense
nomenologico che tecnico, più plastico e formale agli effetti spaziali, emozionali e sensitivi che pro- individua queste quattro prospettive: 1) la prospet-
che tipologico, è stato indagato maggiormente da ducono (Fig. 2). Il testo elabora diverse prospetti- tiva esperienziale del sé individuale, della coscien-
architetti ‘operanti’, poco inclini alla pura teoria, ve, dalla fenomenologia dell’architettura alle disci- za, dei sentimenti e dei pensieri; 2) la prospettiva
come Alvaro Siza, Fernando Tavora, Jaques Her- pline teoriche, dalla scienza delle costruzioni al- comportamentale che impiega la scienza e l’inge-
zog, Kazuyo Sejima, Tatiana Bilbao e Junya Ishi- l’ingegneria e alla sanità, traducendole in un lin- gneria per osservare e misurare i correlati dell’e-
gami, che hanno alimentato critiche delegittiman- guaggio ‘pratico’ utile alla progettazione. sperienza vissuta nel mondo empirico; 3) la pro-
do la scientificità della teoria espressa dalla capa- Il volume indaga come i progettisti possano spettiva culturale che situa l’esperienza individuale
cità innata, dal talento, dalla produzione poetica. interpretare e comprendere l’esperienza sogget- all’interno di visioni del mondo, narrazioni e signifi-
Juhani Pallasmaa (2005; Pallasmaa et alii, tiva delle persone al fine di tradurla in soluzioni cati simbolici; 4) la prospettiva dei sistemi che map-
2013) in The Eyes of the Skin e in Architecture and concrete a varie scale (Fig. 3). Le esperienze ar- pa flussi complessi, gerarchie e spazio in ecologie
Neuroscience ha perseguito la ricerca teorica sul- chitettoniche – che sono analizzate nel quadro e contesti sociali, naturali e urbani. Apparentemen-
la capacità dello spazio di essere emozionale, per- teorico dell’Integral Design come fenomeni vissuti te complessa, questa struttura è invece molto utile
vasivo e multisensoriale, offrendo validi supporti individualmente, funzione neurobiologica, signifi- per attirare l’attenzione sulle opportunità e sui limiti
teorici a chi progetta con la parte più esperienziale cato situato in luoghi particolari e archetipo in evo- delle prospettive individuali, che con i loro diversi
e umana dell’architettura. A livello teorico il suo luzione – si fondano su una ricerca che prosegue metodi rivelano e allo stesso tempo oscurano aspet-
contributo è in parte opposto a quello degli stu- gli studi applicativi della teoria della progettazio- ti dell’insieme. Ad esempio si può ‘leggere’ un edi-
diosi della tipologia, del pattern, del modulo come ne integrale come Integral Sustainable Design – ficio analizzandone le prestazioni energetiche (com-
unità di base per la creazione dell’architettura. Ch- Transformative Perspectives (DeKay, 2011) e Sun, portamenti), valutandolo positivamente quando ef-
ristopher Alexander, l’esponente più importante Wind & Light – Architectural Design Strategies ficiente, oppure studiarne la comunicazione narra-
di questo filone, ha sviluppato un linguaggio ar- (DeKay and Brown, 2014). tiva radicata nel contesto urbano (culture), valutan-
chitettonico il cui obiettivo era descrivere come La collaborazione con la coautrice del volume dolo negativamente per la sua discordanza.
un numero infinito di ‘frasi’ o edifici potesse essere Gail Brager, ingegnere ambientale con importanti Utilizzando questo approccio è possibile quin-
prodotto da un numero finito di elementi (schemi) studi legati al comfort abitativo e alle performance di analizzare esempi dei principali punti di vista
che esprimono la relazione tra lo spazio e gli even- degli edifici green, forse più nota come studiosa sull’esperienza architettonica (DeKay and Brager,
ti (Alexander et alii, 1977). che ha trasformato l’analisi del comfort conven- 2023) rispetto a:
Per Alexander un ‘linguaggio di modelli’ non zionale in comfort adattivo (de Dear and Brager, 1) Esperienze – Juhani Pallasmaa e i fenomenologi
ha quindi solo il potere di generare disposizioni 2001), ha prodotto un risultato complesso, poco (Merleau-Ponty, 2003) adottano una prospettiva
spaziali, ma è anche ‘generativo come le lingue accessibile alla prima lettura, che lavora sulla re- soggettiva in prima persona, apprezzando l’espe-
naturali’. Nei primi anni ’60 Alexander discuteva plicabilità di ‘moduli esperienziali’ chiamati schemi, rienza così come si presenta all’individuo nella co-
con gli studenti la scomposizione di un problema esplicitando in modo innovativo come sistemi co- scienza; ciò esemplifica il ‘regno I’ della prospettiva
complesso in singoli problemi adducendo che, ri- struttivi, tecnologie e combinazioni di sistemi pro- delle esperienze in cui per essere conosciuto un
solvendo i singoli problemi, si potesse risolvere il ducano spesso verificate sensazioni positive, in abitante deve riferire i propri sentimenti;
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Fig. 1 | Cover of the book Experiential Design Schemas: Meditation Hall, SAN Museum (2019) in Wonju (Gangwon Province, South Korea), designed by Tadao Ando (credit: J. Jang,
Image Joom).
2) Comportamenti – Harry F. Mallgrave (2015), delle persone e delle cose nel mondo empirico ‘terreno WE’ in cui significato e appartenenza emer-
Antonio Damasio (2010, 2018) e i neuroscienziati possono essere osservati, misurati e pesati; gono all’interno delle conversazioni di comunità
dell’architettura adottano una prospettiva ogget- 3) Culture – Lance LaVine (2001), un raro esempio culturali di cui gli individui sono membri;
tiva in terza persona che cerca spiegazioni per l’e- di teorico che adotta una prospettiva culturale in- 4) Sistemi – Grant Hildebrand (1991), Thomas
sperienza nelle loro origini biologiche, sviluppate tersoggettiva in seconda persona plurale, ha con- Thiis-Evensen (1987) e i tipologici adottano un ap-
evolutivamente; questo può essere considerato dotto studi che connettono l’esperienza con signi- proccio più formalista che si avvicina a una pro-
un ‘regno IT’ in cui i fondamenti della biologia e ficati legati alla struttura del luogo, emergente dalla spettiva interoggettiva in terza persona in cui la
della fisica governano la ‘prospettiva dei compor- specificità di una cultura inserita in un ambiente modellazione fisica e l’organizzazione degli arche-
tamenti’, così chiamata perché i comportamenti materiale e climatico; questo approccio occupa il tipi architettonici universali sono i motori dell’e-
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Fig. 3 | The pattern language map is a way to observe the structure of the knowledge base for experiential design; it shows the potential relationships in the numerous design patterns
and organises them in a nested, lattice-like hierarchical network (source: DeKay and Brager, 2023).
spositivo in grado di qualificare il rapporto tra uo- dina con altri linguaggi provenienti da prospettive Architecture, considered in this text as a built
mo e natura. Lo scopo di Experiential Design Sche- alternative consente appunto l’applicazione del space, physically visible and experienced by its in-
mas è proprio trovare una chiave ‘generativa’ del- metodo anche ad altre discipline del progetto. Si habitants, is manifested in perception itself. The
l’architettura, ovvero una modalità analitica e allo pensi al progetto di paesaggio in cui confluiscono, experience of space is constituted as a fusion of
stesso tempo operativa – senza costruire una teo- nel rapporto dell’uomo con la natura, temi di ca- influences: spaces, materials, light, sound, scent,
ria chiusa in se stessa – per proporsi come un si- rattere culturale, sociale, tecnologico ed estetico. heat, etc., along with the felt sensations generat-
stema modulare che, a supporto delle varie disci- In questa direzione appare possibile applicare il ed, leading to a fundamental knowledge of archi-
pline e per diverse scale di intervento, contribuisca sistema degli schemi per la progettazione espe- tecture. Steven Holl (2004), in one of his best-
a una maggiore qualità dell’esperienza spaziale nel rienziale anche alla scala paesaggistica, anch’es- known texts, Parallax – Architecture and Percep-
rapporto tra architettura e natura. In questo senso sa totalmente descrivibile dalle diverse prospet- tion, writes that in crossing a space, a fusion takes
il testo interpreta l’architettura come un dispositivo tive della teoria integrale. In Experiential Design place between the subjective, the sensations
sensoriale, posto in una condizione privilegiata nel- Schemas tale opzione è letta però solo nella di- caused by crossing the place, and the objective,
la relazione tra uomo e natura, un’opera aperta, mensione relazionale tra edificio e intorno, limitata that is, the morphology and volumetry of the
consapevole delle infinite e meno note variazioni al tema della soglia, dell’interazione tra sequenze, space itself. For Holl, the design logic behind any
dell’esperienza umana e della capacità della scien- anche di spazi aperti, e del rapporto tra aperture architecture must be closely linked to the final per-
za odierna di misurarne gli effetti sul benessere e punti di vista sul paesaggio naturale. Tuttavia ception that one wants to engender in architec-
dell’individuo (Fig. 11). tale limite va letto nell’idea non duale della natura, tural space. The designer must imagine walking
Un passo in avanti quindi rispetto ai limiti delle ovvero che inizia o termina con la soglia di ingres- through the space as it will be built and ‘antici-
teorie fenomenologiche formulate da Juhani Pal- so in un edificio, quanto in una intenzione trasfor- pate’ the sensations and emotions that the space
lasmaa e Steven Holl in termini sia scientifici, di mativa della soglia stessa, intendendo gli edifi- will trigger in its occupants.
misurabilità degli effetti di un’esperienza corporea, ci piuttosto come habitat degli ‘ecosistemi uma- Space, colour, light, geometry, detail and ma-
sia pedagogici, come manuale di progettazione ni partecipativi’ in cui la Natura si compenetra in terials are a continuous experiment, and once
avanzato e aggiornato. La modularità degli sche- quanto forza biotica. chosen and realised, they become one, insepa-
mi progettuali e delle condizioni sensoriali indivi- rable in the final condition and can collectively pro-
duate consente infatti l’applicabilità dei concetti a voke a particular architectural perception. This as-
varie scale, nonché un certo grado di aggiorna- pect of architectural research, more phenomeno-
mento in base alle innovazioni ancora non preve- In recent decades, scientific research in the neu- logical than technical, more plastic and formal
dibili. Non a caso la mappa del linguaggio degli rological field has emphasised the importance of than typological, has been investigated more by
schemi lascia dei riquadri vuoti, con un senso di multimodal perception, i.e. the effects on the per- working architects with little inclination to pure
incompletezza e di evoluzione tipico dell’opera ception of events and objects in the world that are theory, such as Alvaro Siza, Fernando Tavora,
aperta: gli schemi conferiscono al progettista il po- observed when there is information from more Steven Holl, Jaques Herzog, Kazuyo Sejima, Ta-
tere di far emergere nuove possibilità da modelli than one sensory modality. Most of this research tiana Bilbao and Junya Ishigami, to name but a
precedentemente non identificati, trasformando indicates that, at some point in perceptual pro- few, leading some critics to delegitimise as unsci-
così il percepito in conosciuto. Gli schemi forni- cessing, information from the various sensory entific design theory originating from innate ability,
scono un accesso concettuale in una forma tale modalities is integrated by the person having the talent, or poetic production.
che il qualitativo possa essere conosciuto più experience (Bertelson and de Gelder, 2012; Martín Juhani Pallasmaa (2005; Pallasmaa et alii,
profondamente e quindi incorporato in un pro- et alii, 2015): in other words, humans combine 2013), in The Eyes of the Skin and in Architecture
cesso di progettazione. Il modo in cui un linguag- and process information as a unified representa- and Neuroscience, has pursued creative scholar-
gio esperienziale degli schemi si intreccia e si coor- tion of the world. ship on the capacity of space to be emotional,
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pervasive and multisensory, offering valuable the- The work is about how designers can inter- of the most comprehensive approaches to reality,
oretical support to those who design architecture pret and understand people’s subjective experi- which seeks to explain how all forms of knowledge
from a more experiential and human-centred in- ence in order to translate it into concrete solutions and experience can be coherently integrated.
clination. His contribution is, on a theoretical level, at various scales (Fig. 3). Architectural experi- Wilber (2007) starts with the premise that each
somewhat opposite to that of the scholars of ty- ences – which are analysed within the theoretical mind, each theory, is partially yet never fully cor-
pology, pattern, and module as the basic unit for framework of Integral Design as individually expe- rect. None can represent the full wholeness of any
creating architecture. Christopher Alexander, the rienced phenomena, neurobiological function, occurrence, such as a building1. In considering
most important exponent of this strand, devel- meaning located in particular places and an evolv- architectural experience from both subjective and
oped his architectural language of patterns and ing archetype – are based on research that con- objective perspectives as valid, and from both
structures in which the goal was to describe how tinues applied studies of Integral Design theory as their individual and collective expressions as
an infinite number of ‘phrases’ or buildings can be Integral Sustainable Design: Transformative Per- ever-present, one finds these four prospects: 1)
produced from a finite number of elements (pat- spectives (DeKay, 2011) and Sun, Wind & Light – the Experiential Perspective of the individual self,
terns), which express the relationship among space Architectural Design Strategies (DeKay and Brown, consciousness, feelings and thoughts; 2) the Be-
and events (Alexander et alii, 1977). 2014). haviours Perspective that employs science and
For Alexander, a ‘pattern language’ not only The collaboration with Gail Brager, an envi- engineering to observe and measure the corre-
has the power to generate spatial arrangements ronmental engineer with important studies on the lates of felt experience in the empirical world; 3)
but is also ‘generative like natural languages’. In performance of green buildings, and perhaps best the Cultural Perspective that situates individual
the early 60s, Alexander discussed with students known for co-research on the transformation of experience within worldviews, narratives and sym-
the decomposition of a complex problem into in- conventional comfort into adaptive comfort (de bolic meanings; and 4) the Systems Perspective
dividual problems and justified that the overall prob- Dear and Brager, 2001), has produced a complex that maps complex flows, hierarchies and space
lem was solved by solving individual problems. The result, not easily accessible at first reading, that in social, natural and urban ecologies and con-
process theorised by Alexander is, in fact, evolu- works on the replicability of ‘experiential modules’ texts. Seemingly complex, this structure is instead
tionary and incremental and reached a more com- they call schemas by explicating in an innovative very useful in drawing attention to the opportuni-
plete and organic dimension from the 1980s with way how building systems, technologies and com- ties and limits of individual perspectives, which re-
the book A New Theory of Urban Design (Alexan- binations of systems produce positive sensations, veal and obscure aspects of the whole by their di-
der et alii, 1988) and later in The Nature of Order able to go beyond simple neutral and comfort verse methods. For example, one can ‘read’ a build-
(Alexander, 2001). The didactic and methodolog- states to enter the emotional field and transcend ing by analysing its energy performance (Be-
ical propensity of Alexander’s social-spatial theory to higher experiential states (Fig. 4). haviours), evaluating it positively when efficient, or
and the more first-person, less replicable or gen- studying its embedded narrative communication
eralisable approach of the phenomenologists seem An Integral Design approach to architectural in the urban context (Cultures), evaluating it neg-
to be two opposite worlds. experience | In trying to understand the nature of atively for its discord.
More recently, researchers working from the architectural experience and Nature connections Using this approach, examples of the major
phenomenological perspective, such as Ila Bêka in buildings, the authors were faced with, on one viewpoints on architectural experience could then
and Louise Lemoine (2023), have preferred to hand, a lack of clear and specific language, con- be parsed (DeKay and Brager, 2023):
employ audio-visual communication means, even cepts and terminology (at least in English) and, on 1) Experiences – Juhani Pallasmaa and the phe-
if the process examines the filmic product itself the other, a wide variety of partial explanations nomenologists (Merleau-Ponty, 2003) take a first-
rather than the architecture. On the other hand, from seemingly irreconcilable perspectives of di- person, subjective perspective, appreciating the
typological studies, centred on aggregable spatial verse scholars and practitioners in neuroscience, experience as it occurs to the individual in con-
schemes and modules, have mainly intersected typology, phenomenology and cultural theory. sciousness; this exemplifies the ‘I-realm’ of the
technology with building science (Wallance, 2021; Upon deeper investigation, DeKay and Brager Experiences Perspective in which to be known an
Hogan-O’Neill, 2021) or engaged evolutions of (2023) found that the variety of ideas about expe- inhabitant has to report on their own feeling;
planimetric schemes (Lechner, 2021; Bielefeld, rience from the arts, sciences and humanities 2) Behaviors – Harry F. Mallgrave (2015), Antonio
2016) leaving a feeling of theoretical overweight- could be mapped using the four fundamental per- Damasio (2010, 2018) and the architectural neu-
ing, despite pedagogical intentions. spectives introduced by philosopher Ken Wilber roscientists take a third-person, objective per-
Within this ‘gap’ between the two approaches (2007); at its most essential level, his Integral The- spective that seeks explanations for experience in
spans Experiential Design Schemas (DeKay and ory organises the perspectives that can be taken their biological, evolutionarily-developed origins;
Brager, 2023; Fig. 1), a theoretical and practical on each problem into a matrix, visualised in a this can be considered an ‘IT-realm’ where the
work that investigates design guidance for gener- quadratic diagram. In addition to the fundamental fundamentals of biology and physics rule the Be-
ating emotional experience (the phenomenologi- perspectives (quadrants), Wilber’s AQAL (All Quad- haviours Perspective, named so because be-
cal) yet structured as a highly rational matrix or rants, All Levels; Fig. 5) model also includes the di- haviours of people and things in the empirical
catalogue of modular design schemes (the typo- mensions of levels of complexity in each quadrant, world can be observed, measured and weighed;
logical). The work focuses on how designers can lines of development, states and types. He de- 3) Cultures – Lance LaVine (2001), a rare construc-
orchestrate different experiences of dynamic en- scribes it as a ‘meta-theory’ and proposes it as one tive example of theorists taking a second-person
vironmental conditions to connect inhabitants to
the rhythms of nature, and to do so, they rely on
a complex structure of diagrams, schemes and
modules that analyse buildings and their parts in
relation to the spatial, emotional and sensory ef-
fects they produce (Fig. 2). The text elaborates dif-
ferent perspectives, from the phenomenology of
architecture to the theoretical disciplines, drawing
on building science, engineering and health sci-
ences, translating them into practical language
useful for design.
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plural, intersubjective Cultural Perspective, finds thinking defines a complex, plural ‘ITS-terrain’ of Given these insights, it then became possible
experience as intertwined with meanings associ- the Systems Perspective in which phenomena to frame what, for the authors, was a transforma-
ated with place-empathetic architecture that aris- are mapped, diagrammed and drawn, rather than tive integral understanding of experience that was
es from the particulars of a culture situated in a measured. to become the basis underlying the modular expe-
material and climatic place; this approach occu- The proposition is that none of these four alone riential design schemas developed. The approach2
pies the ‘WE-terrain’ in which meaning and be- is sufficient to understand architectural experience, was summarised like this: spatial organisations (LR)
longing arise inside the conversations of cultural and that the phenomena disclosed by the methods shape the environmental dynamics (UR), such as
communities of which individuals are members; of the four views are co-arising. Taken integrally, natural forces, generating new distributions of con-
4) Systems – Grant Hildebrand (1991), Thomas they provide a more sophisticated and transcend- ditions (UR), creating settings for experiential fields
Thiis-Evensen (1987), and the typologists take a ing understanding. Each of these four fundamental (UL), in which individuals can (without compulsion)
more formalist approach approximating a third- perspectives is necessary to understand architec- have first-person experiences (UL) and give them
person, inter-objective perspective where the tural experience. None can be reduced to any of meaning through their interpretive backgrounds
physical patterning and organisation of universal the others. The data revealed from each perspec- (LL) that operate from one or more larger collective-
architectural archetypes are the drivers of human tive’s methods are valid in the approach’s own do- ly-determined world-views (LL). Spatial organisa-
experience. This kind of systemic, multi-scalar main (DeKay and Brager, 2023). tions and natural force dynamics are interlinked
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