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Accelerometro: Un uomo al silicio

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Mr. Accelerometro: Un uomo al silicio

Di Gianluca Dettori remixed by Elserino Piol | 13 maggio 2009

Bruno Murari, 73 anni, leader dei ricercatori di ST Microelectronics di Agrate Brianza. La sua grande passione laeromodellismo.
Foto: Sirio Magnabosco

Bruno Murari, un genio sconosciuto: l'inventore del microchip che ha fatto la fortuna dell'iPhone raccontato da due protagonisti dell'alta tecnologia italiana, Gianluca Dettori e Elserino Piol. Piol da 50 anni nel settore hi-tech, stato vicepresidente di Olivetti e ha lanciato Omnitel e molte altre aziende del settore informatico. Dettori, classe 1967, imprenditore del web, ha scritto con Elserino Piol la Piol-o-pedia, mini enciclopedia su informatica e dintorni dal 1927 a oggi che trovi qui in versione integrale. Poi andato a trovare un altro italiano geniale, il veneto Bruno Murari. La Wii stata per noi come una manna dal cielo, dice Bruno Murari, classe 1936, leader del piccolo e agguerrito team di ricercatori che ha sviluppato il moderno accelerometro. Un chip alla base del successo della console Nintendo, delliPhone e di un numero crescente di prodotti tecnologici. Da sempre modellatore del silicio, Murari in cinquantanni ha guidato lo sviluppo di oltre 2000 microchip. Il suo lavoro ha generato pi di 80 brevetti nel campo dei circuiti integrati. Laccelerometro uno di quei microchip e fa parte della famiglia sempre pi numerosa e variopinta dei Mems (Micro electromechanical systems): piccolissimi sensori in grado di rilevare linerzia di una massa quando viene sottoposta a unaccelerazione. il chip che per esempio capisce in qualche millisecondo lincidente di unauto facendo scoppiare lairbag. Oggi si trova incorporato in centinaia di oggetti elettronici e non. dentro automobili, lavatrici, hard disk, comanda la Wii e la nuova generazione di telefonini, nelliPhone e nel Googlephone. unapplicazione che ha divulgato alle masse la nostra tecnologia, continua Murari. Da qui in futuro entriamo in una nuova rivoluzione: nuove menti creative cominceranno a concepirne diversi modi di utilizzo. Abbiamo toccato
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solo la punta di un iceberg e mi rammarico che forse non riuscir a vedere fin dove queste invenzioni potranno spingersi. C anche chi pensa che tra ventanni si potr scaricare il nostro cervello su un computer Anche se secondo me ci vorr di pi. INCONTRO BRUNO AD AGRATE BRIANZA, presso gli stabilimenti della ST Microelectronics. La crisi morde anche i leader e ST, una delle aziende hi-tech di maggior successo al mondo, deve fare i conti con il repentino peggioramento dei mercati. S, un momento difficile, ma proprio ora che occorre reagire, credere nelle proprie idee e reinventare il futuro: laccelerometro nacque in ST proprio in un momento di grande difficolt e oggi uno dei prodotti che stanno trainando lazienda. Bruno uno che vola alto, un uomo cordiale, concreto come tutti i veneti ed estremamente positivo. Ama sciare ed esperto di aeromodellismo a volo libero: stato quattro volte campione italiano nelle gare individuali e campione del mondo a squadre. Advisor scientifico di ST Microelectronics, un inventore con tutti i tratti di curiosit e pensiero laterale delle menti italiane pi geniali e creative. Nasce a Treviso e cresce a Venezia, sullisola di San Giorgio. Diventato perito elettrotecnico, inizia a lavorare in Edison, dove si occupa di progettare sottostazioni e linee elettriche in Val Camonica. A scuola non ero un gran che, andavo bene solo nelle materie scientifiche. Ma durante il militare, quando al corso per ufficiali di complemento mi classificai secondo su 1500, mi resi conto che forse valevo qualcosa. Dopo il militare si trasferisce a San Donato Milanese per lavorare in Somiren, una piccola societ del gruppo Agip Nucleare e, nonostante le 40 ore settimanali, decide di iscriversi allIstituto Beltrami, aggiungendo altre 26 ore di frequenza pi sabato e domenica per studiare. Il Beltrami era un istituto avanzatissimo per i tempi: tutti i professori erano ingegneri e produceva superperiti elettronici. Tra questi Bruno Murari, oggi doppia laurea honoris causa a Ca Foscari in Scienza dellInformazione e al Politecnico di Milano per i suoi contributi fondamentali nel campo della microelettronica che hanno consentito laffermazione internazionale dellindustria italiana di alta tecnologia. Mentre lavoravo alla Somiren incontrai per caso in Autogrill un vecchio amico che era stato assunto da poco alla Societ generale semiconduttori. Sgs era unazienda appena fondata ad Agrate da Roberto Olivetti e Virgilio Floriani, padrone della Telettra, a cui in seguito si associata lamericana Fairchild. Il gruppo industriale Usa era molto diversificato (si occupava anche di aeroplani) e aveva a Long Island una societ di semiconduttori, che aveva acquisito una posizione di avanguardia nel campo dei transistor e diodi di alta qualit. Lincontro una di quelle revolving doors che segnano la vita. Bruno decide di mandare il curriculum a Ibm e Sgs. Tutte e due gli offrono un lavoro, stesso stipendio: ma lIbm era, in Italia, unazienda commerciale, senza ricerca e sviluppo, e si stava muovendo rapidamente dalle macchine a schede perforate ai grandi calcolatori elettronici. Sgs era invece una startup, con una significativa attivit di ricerca. Entrarci significava partecipare al futuro, in questo caso le applicazioni del silicio. Andare in Ibm significava limitarsi a vendere il futuro inventato dagli altri negli Usa. Tra le due, la scelta non si pone nemmeno: Bruno, matricola numero 184, entra in Sgs, oggi ST Microelectronics, azienda italiana (ma di fatto multinazionale) leader nel business dei semiconduttori, che lo scorso anno ha sfiorato i 10 miliardi di dollari di ricavi e che d lavoro a 50mila dipendenti in tutto il mondo. LA CREAZIONE DI SGS risultava dalla visione strategica condivisa da Olivetti e Telettra: far interagire i computer e il mondo delle telecomunicazioni. Fairchild in questo processo era un partner di qualit. Lalleanza con loro consent a Sgs di sviluppare le proprie applicazioni sul silicio e a Bruno Murari di lavorare a distanza con pionieri del design di circuiti integrati come Bob Widlar. Una delle tecnologie importate dallAmerica il processo planare, impiegato per realizzare i microchip e usato ancora oggi. La produzione avviene attraverso tecniche fotolitografiche potenti e precise, che funzionano come gli stencil: le forme dei circuiti sono proiettate sul wafer di silicio; in seguito vengono posate speciali sostanze che scatenano una reazione chimica e scavano nel materiale. Una volta ottenuta la forma, si stende il materiale che d le specifiche propriet al chip. Scavando e stendendo strati multipli, si riescono cos a plasmare i circuiti elettronici e, con le stesse tecniche, anche i Mems, affiancando una parte meccanica a quella elettrica.

Online editing di Maria Teresa Sette

TAG: ingegneria | accelerometro | silicio | microchip

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Conosco Bruno da parecchi anni e ho avuto l'onore di lavorare insieme e di essere alle sue dipendenze quando ricopri il ruolo di Direttore di Stabilimento STMicroelectronics presso Cornaredo. Credetemi se vi dico che il genio non si limita alle intuizioni ma si completa in una persona con una carattere raramente riscontrabile. Guido venerd 14 agosto 2009 14.10.52

ottimi spunti da questa storia. e bella anche la citazione giapponese. Nanakorobi-yaoki: Puoi cadere sette volte, e rialzarti otto Mi resta un solo dubbio: come si fa a rialzarsi una volta in pi di quelle che si caduti? saluti buon ferragosto mauro leoni gioved 30 luglio 2009 15.34.29

Davvero un bell'articolo! Quando ero ancora studente uno dei miei professori diceva: "il nostro problema di tecnologi e' che alla sera al bar del paese l'agricoltore parla di granoturco, il falegname di nuove macchine acquistate per lavorare il legno, mentre noi facciamo fatica a introdurre cio' di cui ci occupiamo". Il vostro articolo mostra come si possa arrivare a tutti con argomenti come questi dando nuova spinta ai creativi della tecnologia. Un gran riconoscimento anche al Dott. Murari, che spero diventi sempre l'esempio italiano e capostipite dei "Nuovi Tecnologi" all'italiana! Amadeus venerd 26 giugno 2009 16.53.34

Davvero un bell'articolo! Quando ero ancora studente uno dei miei professori diceva: "il nostro problema di tecnologi e' che alla sera al bar del paese l'agricoltore parla di granoturco, il falegname di nuove macchine acquistate per lavorare il legno, mentre noi facciamo fatica a introdurre cio' di cui ci occupiamo". Il vostro articolo mostra come si possa arrivare a tutti con argomenti come questi dando nuova spinta ai creativi della tecnologia. Un gran riconoscimento anche al Dott. Murari, che spero diventi sempre l'esempio italiano e capostipite dei "Nuovi Tecnologi" all'italiana! Amadeus venerd 26 giugno 2009 16.50.03

Grazie davvero Nicolaus! Dv9 domenica 21 giugno 2009 0.51.13

Grazie Nicolaus! Gianluca Dettori mercoled 17 giugno 2009 13.22.12

Vorrei votare questo articolo come migliore di questo mese... su che base proponete la statistica di quali articoli sono piaciuti di pi ai lettori nelle prime pagine della rivista?.. Se c' un posto dove votare mettetelo in evidenza di pi, perch non si trova. Se non c'... bhe questo molto "TIRED"... Nicolaus sabato 13 giugno 2009 10.46.27

Piccolo errore: Il primo cellulare ad aver montato l'accelerometro stato L'N95 di Nokia...Siete proprio fissati per l'Iphone eh! MardurHack domenica 7 giugno 2009 13.32.06

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