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Volley, gara-3: Modena campione d’Italia dopo

14 anni
La Dhl batte al tie break un’orgogliosa Perugia sostenuta da
400 tifosi che si sono scambiati applausi con quelli di Modena.
Per i gialloblù è triplete: Supercoppa, Coppa Itale e scudetto
08 maggio 2016 – Milano

Dopo 14 anni esatti Modena, la piazza più ricca di trofei d’Italia, torna a festeggiare
lo scudetto al termine di una partita solo e semplicemente memorabile con Perugia.
Vince Modena come aveva vinto le due sfide precedenti di questa serie. Inizia con
una di quelle cose della serie solo nel volley. La tifoseria di Perugia si fa applaudire a
lungo (parliamo di oltre un minuto) per uno striscione (la storia siamo VOI) che
rende omaggio alla squadra di Modena e mette fine a una polemica da Facebook e da
blog, con un gesto che non si vede spesso in gare di questo livello. Poi sono botte
(pallavolistiche) da orbi in un’aria satura di tensione e di carica positiva.

LA PARTITA — Perugia, si capisce subito, non vuole mollare. Modena parte sparata
con Ngapeth in grande evidenza ad attaccare da tutte le parti. La Sir non si lascia
intimidire e grazie a due battute di Atanasijevic firma il pareggio a quota 19. Il
sorpasso (19-21) è una produzione Giovi (libero scatenato) e Buti (due muri) che gela
per un attimo il PalaPanini. Il francese di Modena sbaglia la ricezione (su battuta di
Dimitrov) sul 21-22 e Perugia ipoteca il set. E un errore al servizio lancia gli umbri
25-23. Modena non si perde d’animo e prende subito un break di vantaggio anche nel
secondo set (6-4), la frazione va avanti a sussulti e colpi spettacolari con salvataggi
con tutte le parti del corpo (non esclusi i piedi!). Il PalaPanini ci crede in questo
scudetto che manca a Modena da 14 anni esatti. I due palleggiatori (sudamericani),
Bruno di casa e De Cecco per Perugia inventano l’impossibile e gli oltre 5000 (non
sapremo mai la cifra esatta...) si divertono. Poi la Dhl accelera con un servizio al
fulmicotone come la battuta del 25° punto tirata da Luca Vettori: 25-20 e uno pari.
Perugia aggressiva con De Cecco in battuta e la ricezione di Modena soffre. Gli
umbri allungano di colpo 7-2, ma alla fiammata della squadra di Kovac corrisponde
quella di Modena che con Ngapeth (versione gatto si butta - letteralmente - su
qualsiasi pallone) accorcia quasi subito 10-8, per la Sir Safety. Modena però è
distratta al contrario di una Perugia quanto mai spietata: super De Cecco e super
Russell finisce 25-17 e umbri in vantaggio 2-1.

LA RIMONTA — Quarto set diametralmente opposto: è Modena che scappa 7-2 con
il solito Ngapeth protagonista in più zone del campo e con Bruno a innescare a turno
tutti i suoi schiacciatori. Ancora in evidenza la difesa di Perugia (arma in più in
questa gara), ma non tanto da fermare lo scatenato e istrionico francese perfettamente
a suo agio in questa bolgia pallavolistica che anestetizza i sensi ed esalta le emozioni.
Modena scappa 12-7. Poi ancora il francese in battuta scava il solco. Lo scudetto è
distante solo un set a questo punto: 25-16.

GRAN FINALE — Modena parte con il cloroformio sotto il naso: 0-4 per Perugia
scatenata con Birarelli tentacolare (i primi due muri del tiebreak sono i suoi). Perugia
ci crede più che mai: le tifoserie si superano in tifo e calore e i giocatori in campo non
si risparmiano. E’ una delle partite più belle degli ultimi anni. Gli umbri spingono e
cambiano campo in vantaggio 8-3. Poi Modena si riprende un po’ e accorcia le
distanze (anche per errori della Sir Safety) 5-8. L’ace di Vettori dell’8-6 fa esplodere
il palazzo. E un altro ace di Petric (9-9) poi Vettori da il sorpasso 10-9. Fino alla fine
avanti gialli. E’ ora della festa può cominciare.

dal nostro inviato Gian Luca Pasini


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Volley, Ngapeth genio e follia: "Grazie Angelo,
per me più di un papà"
L'omaggio dell’Mvp della finale e di gara-3 della finale vinta
da Modena (29 punti con il 57% in attacco, nessuno come lui):
"Il tecnico è stato una guida per me". Una stagione speciale
per me che mi ha fatto crescere come uomo e come atleta"
9 maggio 2016 - MODENA
Earvin Ngapeth. Ancora lui. Con 29 punti mette il punto esclamativo sullo scudetto di
Modena e su 10 mesi, per lui, intensi e vincenti. Almeno in campo. Una stagione che
ha segnato il 25enne schiacciatore nello sport e nella vita. Dieci mesi (dal 19 luglio a
Rio a ieri a Modena) dove Monsieur Magique ha conquistato 5 trofei: due con la
nazionale francese (World League ed Europeo) e tre con Modena (Supercoppa,
Coppa Italia e Scudetto). Dieci mesi che lo hanno visto anche inciampare due volte
con la giustizia: l’aggressione al capo treno in Francia dopo la vittoria in Brasile –
condannato a 3 mesi e 3000 euro di multa in primo grado -, l’incidente con fuga
(dopo aver investito tre persone) nella notte tra il 5 e 6 novembre dopo la trasferta di
Champions a Lubiana. Ngapeth è genio e sregolatezza, dottor Jekyll e mr Hyde.

La festa di Modena
DECISIVO — E questa nuova vittoria Ngapeth se la gode nello spogliatoio di
Modena con un bel sigaro fumato sotto il cappuccio della felpa, da vera star.
«Avevamo una grande pressione – racconta commosso -, sapevamo che non
potevamo sbagliare. Ma alla fine siamo usciti alla distanza». Proprio il francese aveva
rianimato i 5097 del PalaPanini con un ace in battuta che alle 19.33 teneva viva la
speranza di rivedere Modena sul tetto d’Italia 14 anni dopo quell’8 maggio 2002
quando sempre Angelo Lorenzetti aveva guidato gli emiliani all’ultimo scudetto.
«Una stagione da ricordare – sorride lo schiacciatore che anche l’anno prossimo
vestirà la maglia di Modena e attorno al quale verrà costruita la squadra campione
d’Italia -. Che mi ha fatto crescere come uomo e come atleta».

L’
abbraccio della DHL

insegnato — E quando Angelo Lorenzetti afferma che questo gruppo gli ha insegnato
a essere un bravo papà, Ngapeth fa un lungo respiro e commosso si lascia andare: «E’
stato molto di più per me. Mi ha insegnato tanto. Una guida, un riferimento
importante». Un riferimento importante per un gruppo speciale. «Al quale voglio
dedicare questa vittoria. Ai miei compagni, alla mia famiglia (con la moglie Laurenne
e il figlio Mathis), a questo straordinario pubblico che ci ha spinto dall’inizio alla
fine». Tutti ai piedi dello schiacciatore che nei playoff ancora una volta è risultato
decisivo. Prima mettendo la firma sulla semifinale con Trento - 23 e 30 nelle prime
due sfide – e chiuso quella di finale con Perugia – 20 in gara-2 e 29 ieri sera -. «Ma la
mia forza è quella di far parte di due gruppi, quello di Modena e quello della Francia,
fantastici. Dove ci capiamo, stiamo bene insieme. Dove le nostre diversità ci
esaltano».
TESTIMONE — E in attesa di decidere se mettere in un nuovo video musicale le
vittorie di Modena, Ngapeth incassa il virtuale passaggio di consegne con chi nel
2002 metteva a terra palloni importanti. Con la squadra diretta sulla terrazza del
PalaPanini per festeggiare con i tifosi, la zuppa inglese (è questo il nick name che lo
storico speaker del palasport emiliano ha coniato per lui) incassa l’abbraccio e i
complimenti di Luca Cantagalli. I tifosi chiamano, Earvin si rimette il cappuccio
della felpa in testa, e come un rapper navigato, attraversa il palasport gustandosi
nuovamente il sigaro. «Vado a festeggiare con loro perché loro sono stati il nostro
giocatore in più in questa stagione». I gialli di Modena sono tornati a cucirsi sul petto
il tricolore. Ma Ngapeth ha fame e pensa avanti: «Adesso c’è la Francia e il sogno
Olimpiade da inseguire».

Dal nostro inviato Davide Romani


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