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Valutazione della performance

Valutazione e obblighi dirigenziali


soggetti a verifica. Profili giuridici
e organizzativi
di Aldo Monea
Avvocato e componente di O.I.V. e di N.d.V.
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La verifica dell’avvenuta realizzazione di una serie di obblighi dirigenziali, introdotta
gradatamente dal legislatore, rappresenta ormai un ‘‘tertium genus’’ della valutazione
della performance che si aggiunge alla ‘‘tradizionale’’ dicotomia valutativa risultati/
comportamenti organizzativi e che presenta parecchi elementi di complessità giuridica e
organizzativa

Premessa — l’allegato 2 indica l’obbligo di pubblicità di cui


all’art. 18 del D.L. n. 83/2012, ma esso è ormai
La valutazione della prestazione dei dirigenti ri- abrogato in virtù dell’art. 53, comma 1, lett. t e tra-
chiede, da un po’ di anni, una specifica attenzione sferito negli artt. 26 e 27 del D.Lgs. n. 33/2013;
verso la condotta dirigenziale rispetto a determinati — sono presenti varie norme del D.Lgs. n. 82/
obblighi di legge. Il legislatore, infatti, attribuisce 2005 (ad esempio, agli artt. 54 e 57, comma 2) an-
alla loro inosservanza rilevanza valutativa. Di con- ch’esse ora abrogate e trasfuse in altri testi;
seguenza, l’Organizzazione deve tenerne conto e — gli obblighi in materia di anticorruzione sono
gli organi di controllo della valutazione devono ve- indicati come previsti in un testo di ‘‘prossima pub-
rificare anche quell’aspetto. blicazione’’, che è ora la legge n. 190/2012;
— viene compreso, come fonte di obblighi, l’art.
11 del D.Lgs. n. 150/2009, abrogato dal D.Lgs.
Aspetti giuridici n. 33/2013.
Guardando al tema da una prospettiva giuridica, si Quel testo, inoltre, manca di talune norme già vi-
può dire che appare opportuno individuare le nor- genti nel 2012. Per esempio, non indica:
me alla base di quegli obblighi, inventariare questi — il comma 3 dell’art. 147-bis Tuel, secondo cui
ultimi, ricavare la ragione d’essere giuridica e l’es- gli esiti del controllo di regolarità amministrativa
senza di quello spazio valutativo e, infine, analizza- vanno comunicati ‘‘agli organi di valutazione dei
re l’ambito soggettivo di sua applicazione. risultati dei dipendenti, come documenti utili per
la valutazione’’;
— l’art. 21 della legge n. 183/2010 che, introdu-
Elenco riepilogativo dell’ex-Civit cendo il comma 05 dell’art. 57 nel D.Lgs. n. 165/
Nel 2012 la Civit, per sensibilizzare le amministra- 2001, prevede che la mancata costituzione del
zioni pubbliche e facilitarne il compito, ha reso no- ‘‘Comitato unico di garanzia per le pari opportuni-
to (1) due lunghi elenchi di obblighi allora vigenti. tà, la valorizzazione del benessere di chi lavora e
Allo stato attuale i due prospetti analitici, tuttavia,
sono, in parte, obsoleti, perché ‘‘superati’’, in qual-
che misura, da novità legislative. Essi, di conse- Nota:
guenza, non sono più esaustivi e del tutto ‘‘corret- (1) Anac, L’indagine sulle violazione degli obblighi dirigenziali rilevante ai fini
dell’attribuzione delle retribuzioni di risultato. Aggiornamento del sistema di va-
ti’’, richiedendo una qualche revisione a causa di lutazione della performance individuale alla luce anche dei recenti provvedi-
abrogazioni, modifiche e integrazioni di norme. Al- menti legislativi in materia di obblighi dirigenziali., Roma, 14 novembre
cuni esempi di ‘‘limiti’’ sono i seguenti: 2012, ora in http://www.anticorruzione.it/ .

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contro le discriminazioni’’ determini responsabilità  disposizioni a favore dell’accesso di soggetti di-


in capo al dirigente ‘‘incaricato del personale’’; sabili agli strumenti informatici;
— l’obbligo di cui all’art. 1 della legge n. 179/  prevenzione dei fenomeni di corruzione;
2012 che, modificando l’art. 52 del D.Lgs. n. 82/  normativa sulla trasparenza;
2005, impone alle singole amministrazioni di pub-  prevenzione e repressione della corruzione;
blicare ‘‘lo stato di attuazione del ‘piano per l’uti-  normativa di cui al D.Lgs. n. 150/2009;
lizzo del telelavoro nella propria organizzazione’’.  comunicazione di informazioni necessarie per
analisi e valutazione della spesa;
 comunicazioni di dati al Mef.
Novità legislative del 2013
Un dettaglio dei principali obblighi e delle fonda-
Partendo dal quel documento si segnalano ora le mentali normative in cui essi sono collocati è pre-
principali novità intervenute nel frattempo (pur sentato nella tavola 1.
non pretendendo di essere esaustivi).
Complesso coacervo di obblighi
Obblighi sulla trasparenza
Sulla base del quadro normativo si può affermare, a
Un primo testo da richiamare è il D.Lgs. 14 marzo questo punto, che gli obblighi sono:
2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante — sparsi in numerosissime leggi,
gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione — spesso espressi in forma generica,
di informazioni da parte delle pubbliche ammini- — introdotti in un arco di tempo pluriannuale,
strazioni) e in particolare: — con moltissimi ambiti tematici,
 l’art. 46, comma 1 ove si stabilisce che l’inadem- — con contenuti, dal punto di vista giuridico, mol-
pimento degli obblighi di pubblicazione previsti to tecnici;
dalla normativa vigente o la mancata predisposizio- — difficili da individuare.
ne del programma triennale per la trasparenza e Ciò rende molto complesso il compito degli enti e,
l’integrità costituiscono elemento di valutazione in primis, del loro Organo di controllo. Le difficoltà
della responsabilità dirigenziale; dominanti sono, in particolare, di dover verificare
 l’art. 43, comma 3, che prescrive che i dirigenti aspetti molto specialistici e di dover ‘‘snidare’’ le
responsabili degli uffici debbano garantire il tempe- condotte inadempienti all’interno di un po’ tutte
stivo e regolare flusso delle informazioni da pubbli- le attività amministrative dell’ente.
care;
 l’art. 43, comma 5 che vincola il responsabile per
la trasparenza a segnalare all’OIV i casi di inadem-
Ragion d’essere di tale valutazione
pimento o di adempimento parziale in materia di Introducendo la verifica in indagine è da ritenere
pubblicazione. che il legislatore voglia non solo rimarcare, ulte-
Ancora più significativo è l’art. 44, secondo perio- riormente, la specifica importanza di quegli obbli-
do, che attribuisce al predetto Organismo il compi- ghi, ma anche perfezionare il quadro sanzionatorio
to di controllare, in via generale, l’attuazione degli rispetto ad essi, aggiungendo conseguenze di ordi-
obblighi di trasparenza per misurare e valutare la ne valutativo o addirittura l’emergere di una re-
performance sia organizzativa sia individuale del sponsabilità dirigenziale.
responsabile per la trasparenza e dei responsabili Più in particolare è posta un’altra forma di coazione
dei singoli uffici (quest’ultimi per quanto riguarda giuridica affinché i dirigenti attuino quegli adempi-
la trasmissione dei dati al primo). menti. È chiaro, poi, che si è voluto coinvolgere an-
che gli organi politici (sia attraverso il coinvolgi-
mento degli organi di controllo, loro staff sia con
Fondamentali ambiti di contenuto
l’eventuale esercizio della c.d. responsabilità diri-
Alla luce dell’elenco dell’Anac e delle integrazioni genziale) affinché vigilino sulla realizzazione delle
evidenziate, le principali macro-tematiche poste dal norme rilevanti.
legislatore sotto la ‘‘lente di ingrandimento’’ del-
l’organo di controllo interno sono (sempre senza
pretesa di essere esaustivi):
Ambito soggettivo
 procedimento amministrativo; Considerando i soggetti coinvolti, la valutazione
 disciplina del rapporto di lavoro pubblico; qui in discorso riguarda tutti gli enti locali, nel sen-
 norme sulla digitalizzazione amministrativa (di so che tutti, senza eccezione, sono tenuti a svolgere
cui al Codice dell’amministrazione digitale e in al- la verifica qui in oggetto. Non è altrettanto vero,
tre leggi); però, che tutti gli obblighi individuati dal legislato-

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Tavola 1 - Esempi di obblighi e loro riferimenti normativi


Tematica amministrativa Normative Disposizioni e contenuti essenziali
Art. 26 e 27, D.Lgs. n. 33/2013: inadempimento degli ob-
blighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente o
mancata predisposizione del programma triennale per
la trasparenza e l’integrità.
Trasparenza amministrativa D.Lgs 14 marzo 2013, n. 33 Art. 43, comma 3: tempestivo e regolare flusso, da parte
dei dirigenti responsabili degli uffici dell’amministrazione,
delle informazioni da pubblicare ai fini del rispetto dei ter-
mini stabiliti da legge.
Legge 6 novembre 2012, n. 190 Art. 1, comma 8, secondo periodo: mancata predisposi-
Prevenzione dei fenomeni zione del piano triennale di prevenzione della corruzione
di corruzione e mancata adozione delle procedure per la selezione e la
formazione dei dipendenti.
Art. 2, comma 9: mancata o tardiva comunicazione di
provvedimento. Art. 14-ter, comma 6-bis: mancata parte-
Legge 7 agosto 1990, n. 241 cipazione a conferenza di servizi o mancata adozione del-
Procedimento la determinazione motivata di conclusione del procedi-
amministrativo mento.
Legge 18 giugno 2009, n. 69 Art. 7, comma 2: mancato rispetto dei termini per la con-
clusione dei procedimenti.
Art. 7, comma 6: ricorso a contratti di collaborazione
coordinata e continuativa per lo svolgimento di funzioni
ordinarie o utilizzo dei collaboratori come lavoratori su-
bordinati.
Art. 21, comma 1-bis: accertata violazione del dirigente
del dovere di vigilanza sul rispetto da parte del personale
dei propri uffici, degli standard quantitativi e qualitativi
Rapporto di lavoro fissati dall’amministrazione.
D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 Art. 36, comma 3 e 5. irregolarità nell’utilizzo del lavoro
pubblico
flessibile e violazione delle disposizioni dell’art. 36 del
D.Lgs. n. 165/2001.
Art. 55-sexies, comma 3: mancato esercizio o decadenza
dell’azione disciplinare, dovuti all’omissione o al ritardo,
senza giustificato motivo.
Art. 55-septies, comma 6: mancato controllo sulle assenze.
Art. 57, al comma 05: mancata costituzione del Cug.
Art. 12, comma 1-ter: mancata attuazione delle disposi-
zioni del Cad.
Art. 65: mancato avvio del procedimento da parte del ti-
tolare dell’ufficio competente a seguito di istanza o di-
chiarazione inviate ai sensi e con le modalità di cui al
Digitalizzazione comma 1, lett. a), c) e c-bis).
D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 Art. 52: mancata pubblicazione dello stato di attuazione
amministrativa
del ‘‘Piano per l’utilizzo del telelavoro nella propria orga-
nizzazione’’.
Art. 57-bis, comma 3: mancata comunicazione degli ele-
menti necessari al completamento e aggiornamento del-
l’indice degli indirizzi delle pubbliche amministrazioni.
Accesso dei soggetti
disabili agli strumenti Art. 9: inosservanza delle disposizioni per favorire l’acces-
Legge 9 gennaio 2004, n. 4
informatici so dei soggetti disabili agli strumenti informatici.

Art. 147-bis: gli esiti del controllo di regolarità ammini-


D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 strativa vanno comunicati ‘‘agli organi di valutazione
(Tuel enti locali) dei risultati dei dipendenti, come documenti utili per la
Regolarità amministrativa valutazione’’.
degli atti
D.L. 8 aprile 2013, n. 35 conver- Art. 7, comma 2 e comma 5: mancato rilascio certificazio-
tito con modificazioni dalla leg- ni delle somme dovute per somministrazioni, forniture e
ge 6 giugno 2013, n. 64 appalti mediante piattaforma elettronica.

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re concernano comuni e province: alcuni obblighi Natura giuridica del compito di controllo
precisati nelle norme legislative concernono, infat- in esame
ti, amministrazioni pubbliche diverse dagli enti ter-
ritoriali. Un altro aspetto che merita attenzione riguarda,
Per quanto attiene agli organi di controllo l’analisi sempre dal punto di vista giuridico, l’essenza e il
risulta più complessa. Qualche norma, infatti, cita, carattere saliente di tale verifica, allo scopo di clas-
esplicitamente, l’OIV, la maggior parte parlano ge- sificarla all’interno del sistema dei controlli deli-
nericamente di responsabilità dirigenziale del diri- neato dal legislatore. Il tema non è semplice da svi-
gente o di rilevanza ai fini della misurazione e va- luppare, ricollegandosi all’articolato insieme dei
lutazione della performance. controlli per come strutturato dal vigente art. 147
Ciò comporta concretamente una distinzione nel- del Tuel e dal D.Lgs. n. 150/2009. Dando, innanzi-
l’applicazione di quanto qui in discorso tra enti tutto, per scontato che il controllo in oggetto non
con OIV e altri privi di tali soggetti? Pur essendo abbia nulla a che fare con il controllo di gestione,
chi qui scrive molto attento a considerare le distin- con quello strategico e con quello contabile, si ve-
zioni di operatività dei diversi organi di controllo, dono di seguito, brevemente, le opzioni interpreta-
la risposta preferita nel presente contesto è negati- tive restanti.
va. Ciò perché:
a) quasi tutte le vigenti norme sulla rilevanza va- Controllo di regolarità amministrativa?
lutativa degli obblighi in questione non menziona-
no e quindi non presuppongono uno specifico or- Merita qualche riflessione, anche se forse solo per
gano di controllo, ma fanno riferimento solo alla eccesso di scrupolo, la questione se tale controllo
finalizzazione del controllo da svolgere (valuta- sia da inquadrare, giuridicamente, tra quelli sulla
zione della prestazione; responsabilità dirigenzia- regolarità amministrativa, circostanza che spinge-
le). In queste ipotesi è chiaro che la verifica in rebbe gli OIV a dover utilizzare strumenti alquanto
questione coinvolga qualsiasi organo di controllo sofisticati dal punto di vista giuridico.
interno (2); A questo proposito risulta subito chiaro che valuta-
b) nei limitati casi in cui il termine ‘‘OIV’’ è re le inosservanze dirigenziali non ha nulla a che
espresso, ciò sembra dovuto a un utilizzo a-tecni- fare con il controllo amministrativo preventivo alla
co e, come dire, ‘‘semplificato’’ da parte del legi- formazione dell’atto (di cui al comma 1 dell’art.
slatore, (riconducibile, con ogni probabilità, a una 147-bis del Tuel), essendo esso preventivo e attri-
generica e ‘‘a-critica’’ acquiescenza alla termino- buito al responsabile del servizio interessato.
logia del D.Lgs. n. 150/2009) più che a una reale Qualche esitazione si potrebbe avere circa la possi-
volontà di distinzione tecnica tra casi con OIV o bilità di inserire quanto qui analizzato nell’ambito
privi. del controllo amministrativo successivo alla forma-
In altre parole si utilizza impropriamente una parte zione di un atto. L’esame attento della norma che lo
(una tipologia di organo) per indicare il tutto (gli regola (comma 2 dall’art. 147-bis) (3) però induce,
organi di controllo, in genere). rapidamente, a fugare ogni dubbio: quel tipo di
In ogni caso, per facilitare il compito di chi voglia controllo è svolto per legge sotto la direzione del
privilegiare una diversa interpretazione, è da segna- segretario, riguarda atti e non condotte e si pone
lare che i casi in cui il legislatore menziona, speci-
ficatamente, l’OIV sono, almeno per ora, unica-
mente nell’ambito del D.Lgs. n. 33/2013, cioè in Note:
materia di trasparenza. (2) È da aggiungere a margine di quanto detto che qualche problema applica-
Per quanto riguarda, invece, l’ambito soggettivo tivo sorge, in caso di Ndv presieduto da segretario, ove si debba valutare le con-
dei destinatari ultimi (i dirigenti valutati) è da se- dotte del responsabile per la trasparenza che sia anche segretario dell’ente. In
gnalare che se, talvolta, il dirigente è, specificata- queste ipotesi una possibile ‘‘via di uscita’’ giuridica e organizzativa può consi-
stere nel prevedere nel regolamento dell’ente relativo a compiti e al funziona-
mente, quello preposto a un determinato ambito or- mento del nucleo, la regolarità delle sue deliberazioni in assenza di un compo-
ganizzativo (ad esempio, quello all’amministrazio- nente e la temporanea esclusione del presidente di nucleo in caso di valutazio-
ne del personale per il controllo delle assenze nel ne di sue eventuali inosservanze.
caso di cui all’art. 55-septies, comma 6 del (3) Il testo dell’147-bis (Controllo di regolarità amministrativa e contabile) cosı̀
D.Lgs. n. 165/2001), nella maggior parte dei casi recita: 2. Il controllo di regolarità amministrativa e contabile è inoltre assicurato,
il legislatore parla genericamente di obblighi diri- nella fase successiva, secondo principi generali di revisione aziendale e modalità
genziali. In tali ultimi casi l’individuazione degli definite nell’ambito dell’autonomia organizzativa dell’ente, sotto la direzione
del segretario, in base alla normativa vigente. Sono soggette al controllo le de-
effettivi dirigenti soggetti alla norma dovrà, co- terminazioni di impegno di spesa, gli atti di accertamento di entrata, gli atti di
munque, avvenire alla luce dell’organizzazione del- liquidazione della spesa, i contratti e gli altri atti amministrativi, scelti secondo
l’ente. una selezione casuale effettuata con motivate tecniche di campionamento.

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‘‘a monte’’ della verifica di OIV/Nuclei, dovendo gida di un modello astratto di agire amministrativo
(secondo il comma 3 dell’art. citato) le risultanze derivato da normative aventi come destinatari solo i
di esso essere comunicate ‘‘agli organi di valuta- soggetti pubblici (4).
zione dei risultati dei dipendenti, come documenti Di conseguenza, il controllo qui analizzato si collo-
utili per la valutazione’’. Nulla a che fare quindi ca agli antipodi di quello manageriale (5), poiché
con la verifica oggetto del presente lavoro. non analizza le condotte amministrative come stru-
mento per raggiungere risultati in linea con i biso-
Controllo sulla prestazione lavorativa gni degli utenti, dei cittadini e delle imprese (per
come mediati dagli indirizzi degli organi politici),
Evidente, invece, che il controllo, in questa sede ma considera i comportamenti dirigenziali in quan-
osservato, è da inquadrare nell’ambito del controllo to allineati o meno alle condotte rigidamente prefi-
datoriale sulla prestazione lavorativa dei dirigenti. gurate dal legislatore (vale a dire, di volta in volta,
Ciò risulta, nitidamente, dal genere di effetti che concludere il procedimento amministrativo nel
il legislatore ricollega all’inosservanza degli obbli- tempo prefissato dal regolamento, utilizzare la
ghi in questione: conseguono effetti sulla valutazio- pec nelle comunicazioni con il cittadino, trasmette-
ne e/o sul rinnovo dell’incarico. La verifica qui in re informazioni al responsabile per la trasparenza).
esame, quindi, va ancorata, indiscutibilmente, al Esso, dunque, considera il rispetto della ‘‘procedu-
decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150. ra e della ‘‘forma’’ dell’azione amministrativa, non
La principale conseguenza pratica è che all’Organo altro.
di controllo non si può chiedere un’analisi sofisti- In altre parole, la tipologia di valutazione qui ap-
cata dal punto di vista giuridico (che sarebbe stata
profondita tende a presidiare un sistema ammini-
necessaria se si fosse trattato di un controllo sulla
strativo inteso come essenzialmente ‘‘chiuso’’ ed
legittimità di atti), ma piuttosto una capacità rico-
è rivolta a promuovere la standardizzazione secun-
gnitiva, anche e prevalentemente, grazie, a soggetti
dum legem dei comportamenti dirigenziali.
e a competenze presenti all’interno della struttura
dell’ente. Detto questo è chiaro, altresı̀, che, per Appare, invece, irrilevante che, per determinare si-
‘‘maneggiare’’ e valutare le inosservanze e rendere gnificative conseguenze rispetto alle eventuali
efficace la loro opera risulta necessario, in capo ai inosservanze, la valutazione voluta dal diritto fac-
controllori, il possesso di adeguate competenze cia leva su strumenti tipicamente manageriali, qua-
giuridico-organizzative. li l’eventuale riduzione della retribuzione variabile
Discorso diverso è la natura di tale controllo in o il possibile mancato rinnovo dell’incarico diri-
un’ottica aziendalistica e, specificatamente, orga- genziale.
nizzativa, tema che sarà sviluppato in seguito.
Atipica valutazione della prestazione
Implicazioni organizzative L’introduzione della valutazione qui in analisi im-
plica, peraltro, un cambiamento significativo del-
Guardando al tema in questione da un punto di vi-
l’attuale assetto della valutazione della prestazione
sta organizzativo è interessante approfondire i se-
del dirigente pubblico, per come determinatosi per
guenti punti:
— quale inquadramento dare a tale forma di veri- effetto del D.Lgs. n. 29/1993 e, da ultimo, del
fica nel sistema dei controlli di tipo aziendalistico, D.Lgs. n. 150/2009. In seguito a tali interventi legi-
— quali le reazioni che stanno scaturendo all’in- slativi, com’è noto, la verifica ha il suo baricentro,
terno degli enti, pur con difficoltà e con contraddizioni in sede ap-
— quali siano le modalità organizzative da sugge- plicativa, nell’ambito del binomio risultati/compor-
rire per attuare al meglio l’attività prefigurata dal tamenti organizzativi. Con lo stillicidio normativo
legislatore. di obblighi a rilevanza valutativa, il legislatore, in-
vece, prefigura, in modo lento ma progressivo, un
Controllo differente da quello manageriale
Note:
Considerando, in chiave organizzativa, la colloca-
(4) Su tale categoria cfr. E. Borgonovi, Principi e sistemi aziendali per le ammi-
zione della verifica in discorso nel sistema dei con- nistrazioni pubbliche, Egea, Milano, 1996, pag. 442 e seguenti. Inoltre, per ul-
trolli, risulta palese che essa tende a presidiare, uni- teriori approfondimenti G. Farneti, Introduzione all’economia dell’azienda pub-
camente, l’osservanza/inosservanza di obblighi di blica: il sistema, i principi, i valori, Torino, 1995.
legge e, quindi, valorizza il ‘‘corretto comporta- (5) Cfr, sul tema, R. Ruffini, L’evoluzione dei sistemi di controllo nella pubblica
mento amministrativo’’, inteso come osservanza ri- amministrazione, Milano, 2010.

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giudizio sulla prestazione rivolto anche al rispetto mente o esclusivamente, da soggetti non aventi cul-
di standard normativi. tura giuridica), la sensazione è che, in molti casi,
Ciò significa che le moderne prassi valutative deb- essi ‘‘rimuovano’’ il problema, spesso per non co-
bono farsi necessariamente ‘‘inquinare’’ da logiche noscenza di tale ‘‘piega’’ della valutazione, e non
di controllo schiettamente ‘‘burocratiche’’, che si diano alcun seguito a quanto qui sviluppato. Mag-
riteneva fossero collocate, definitivamente, ‘‘in sof- giore sensibilità si avverte, invece, nei casi in cui
fitta’’. gli organi di controllo hanno una composizione
con professionalità anche giuridiche.
Impatto negli enti
Sequenza di azioni attuative
Passando a ragionare delle reazioni che il tema qui
in discorso produce negli enti, la percezione che ha La concreta attuazione del profilo valutativo qui
chi qui scrive è che numerose organizzazioni pub- considerato richiede una pluralità di attività. Ap-
bliche locali non conoscano o, comunque, non ab- paiono essenziali tra esse, in specie, le seguenti:
biano finora preso in considerazione il profilo qui — l’inserzione del profilo di giudizio qui in di-
in analisi. scorso nel sistema di valutazione dell’ente;
Laddove le realtà locali ne siano consapevoli, la — l’inventario degli obblighi rientranti nel con-
sensazione è che esse esprimano difficoltà, disagio, trollo;
sottovalutazione. Infatti, in particolare: — la rilevazione delle inosservanze;
— numerosi direttori generali guardano con so- — la valutazione delle stesse.
spetto alla ‘‘nuova’’ tipologia di giudizio da dare,
perché ritengono, a torto o a ragione, che il chiede-
re conto ai dirigenti di quegli inadempimenti ri-
Collocazione nel sistema di valutazione
schia di focalizzare la loro attenzione verso logiche A tal proposito l’aspetto da maggiormente focaliz-
in cui l’attività amministrativa sia fine a se stessa e zare è se porre la verifica in oggetto all’interno del-
non (come tutte le recenti riforme legislative hanno la dicotomia valutativa risultati/comportamenti or-
imposto, la formazione in cultura aziendalistica ha ganizzativi o se procedere in modo diverso.
cercato di affermare e la maggior parte dei D.G. au- Chi qui scrive ritiene che sia improponibile consi-
spicano) mezzo per raggiungere obiettivi gestiona- derare le inosservanze a obblighi dirigenziali come
li; un ulteriore obiettivo da verificare alla fine dell’an-
— i segretari mostrano reazioni diversificate. Talu- no: è, infatti, netta la diversa natura (implicita in
ni tendono a guardare con disagio alla specifica at- quanto detto in precedenza a proposito del control-
tività perché sono consapevoli della complessità di lo manageriale e non) tra le inosservanze in que-
tenere sotto controllo la varietà dei profili adempi- stione e gli obiettivi dirigenziali. Si tratta di due og-
mentali, e/o perché temono le conseguenze di un getti valutativi ontologicamente irriducibili tra loro
ulteriore pesante controllo sull’attività amministra- e che, quindi, vanno tenuti ben distinti.
tiva dei loro primi collaboratori. A differenti conclusioni si può giungere ove si vo-
Altri (e in specie quelli presenti nei NdV) guarda- glia perseguire un inquadramento della valutazione
no, con interesse, al nuovo ambito valutativo, rico- in esame nell’ambito di quella sul comportamento
noscendo in esso un’utile leva che rafforza il pro- organizzativo. Tale opzione non solo è certamente
prio ruolo di coordinamento, permettendo loro di possibile, ma presenta anche una certa semplicità
chiedere conto, ‘‘rafforzati’’ da leggi, dell’attua- attuativa, dovendosi solo, nell’ambito del sistema
zione di ordinari adempimenti concernenti prima- e della scheda valutativa, fare posto a un ulteriore
rie attività amministrative (procedimento ammini- fattore di valutazione complessivamente riferito al-
strativo, digitalizzazione e dematerializzazione ge- le condotte di inosservanza. L’unico difetto rileva-
stione rapporti di lavoro, pubblicità sui siti e via di- bile in tale collocazione è che il nuovo ‘‘item’’ stri-
cendo); de fortemente con le altre ordinarie voci di compor-
— i dirigenti, a loro volta, sembrano, di solito, re- tamento organizzativo, tese di solito a mettere in
stii ad essere soggetti a questo ulteriore controllo. evidenza profili spiccatamente manageriali.
In tal senso temono, di solito, di dover sviluppare Resta poi una terza opzione: andare oltre la classica
nuove attività di rendicontazione e considerano dicotomia risultati/comportamenti organizzativi,
con ritrosia il dover essere controllati da soggetti creando un nuovo genere di giudizio, finalizzato al-
(specie, gli OIV) ritenuti, il più delle volte, incom- la verifica specifica delle eventuali inosservanze di
petenti nella specifica materia; legge. Questa soluzione avrebbe il notevole pregio
— per quanto riguarda i soggetti valutatori (specie di consentire di calibrare l’impatto valutativo di tale
dove essi siano OIV e altresı̀ composti, prevalente- profilo, attribuendogli un peso ad hoc, eventual-

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mente marginale, all’interno della valutazione com- Valutazione in senso stretto


plessiva della performance del dirigente (6).
La valutazione in senso stretto è opportuno, poi,
che segua le consuete regole generali di ‘‘proces-
Inventariare gli obblighi so’’, ovviamente per come concretamente specifi-
cate e programmate nel sistema di valutazione del-
Per quanto riguarda l’individuazione degli obblighi
l’ente. In generale e di regola, OIV (o NdV), anche
rientranti nel controllo è necessario che l’organo di
controllo si attrezzi (insieme con il suo staff), so- in questa ipotesi di verifica, deve:
prattutto richiedendo una fattiva collaborazione a — porre in essere un’istruttoria valutativa ad hoc,
una serie di ruoli interni, tra cui in primis, ma aggregando gli eventuali aspetti negativi, magari
non solo al/alla segretario/a, maggiore esperto/a e acquisiti nel corso dell’anno,
specialista giuridico dell’ente. — coinvolgere il dirigente chiedendogli un’auto-
valutazione e comunicando gli ‘‘inadempimenti’’
Naturalmente, un primo ausilio di tipo documentale
rilevati per altra via;
in tal senso può essere rappresentato dalle due ta-
— ponderare gli elementi raccolti;
belle dell’ex-Civit.
— valorizzare nella scheda di valutazione la porta-
ta delle eventuali inosservanze e procedere, a se-
Rilevazione delle inosservanze conda dei casi, a ridurre il punteggio valutativo
del dirigente o a segnalare all’organo politico le
L’eterogeneità degli ‘‘inadempimenti’’ da verifica-
condotte rilevanti ai fini della responsabilità diri-
re richiede, inevitabilmente, una pluralità di forme
genziale.
di controllo. Se non è da escludere un controllo di-
retto e magari a campione rispetto ad alcune tema-
tiche, è, però, impensabile che un OIV (o un NdV) Considerazioni conclusive
possa, sua sponte, autonomamente e mediante con-
trolli diretti, realizzare compiutamente la forma di La valutazione delle inosservanze dirigenziali non
giudizio richiesta dal legislatore. È da ritenere, piut- è una novità legislativa, ma rappresenta il prodotto,
tosto, che un’efficace e efficiente valutazione di stratificato e cristallizzato, di norme succedutesi ne-
inosservanze di legge debba poggiare sul controllo gli ultimi anni. Nonostante ciò essa è ancora larga-
indiretto. In questo senso possono essere certamen- mente negata, sottovalutata, e, quindi inattuata. In
te utilizzate segnalazioni provenienti: tal modo gli enti e i loro OIV/NdV disconoscono
— dalla struttura comunale. Ad esempio, dal re- la cogenza giuridica di quanto espresso in leggi e
sponsabile per la trasparenza (per quanto riguarda l’essenza del cambiamento organizzativo espresso
i profili di mancata trasmissione di informazioni), in esse. Dovrebbe essere, infatti, chiaro che con
dal datore di lavoro e dall’ufficio disciplinare (per la particolare focalizzazione qui indagata il legisla-
i casi accertati disciplinarmente); tore ha stabilito chiaramente che la prestazione del
— da privati (principalmente, utenti), eventualmen- dirigente, rilevante in sede di valutazione della pre-
te sensibilizzati su tale possibilità di comunicazione stazione, è composta di tante sfaccettature rilevanti,
e messi in grado, facilmente e magari con uno spa- tra cui, oltre a risultati raggiunti e comportamenti
zio apposito sul sito (o con un ‘‘filo diretto’’ elettro- attuati, anche l’adempimento di obblighi previsti
nico con l’organo di controllo), di farlo elettronica- da leggi.
mente e in maniera per quanto possibile riservata; Piaccia o non piaccia, non resta che prenderne atto.
— da soggetti pubblici esterni (per citare un caso, Per farlo si devono attivare non solo l’organo di
dall’amministrazione procedente nell’ipotesi di controllo, ma una notevole parte della struttura in-
inosservanza consistente in mancata partecipazione terna dell’ente.
ingiustificata di dirigente di altro ente locale a con-
ferenza di servizi).
La ‘‘chiave di volta’’ della rilevazione, tuttavia,
non può non consistere in un organico flusso di co-
municazioni, precostituito dall’ente (7), verso l’or-
gano di controllo (8), sistematizzando segnalazione Note:
e talora attestazioni di segretari, di responsabili tra- (6) Potrebbe essere ragionevole, ad esempio, dargli, nell’economia della com-
sparenza (se rappresentati dai soggetti diversi dei plessiva valutazione, un valore del 5%.
precedenti), di responsabili del personale, di Urp (7) In talune ipotesi è la legge che impone tale flusso di informazioni (comma 2
o altre strutture simili, di organi politici e di quanti dall’art. 147-bis del Tuel).
altri siano in grado di collaborare con il soggetto di (8) Sulla falsariga di quanto avviene, nelle Società private, verso OdV di cui al
controllo. D.Lgs. n. 231/2001.

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