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Zenit storia - La massoneria di Désaguliers e Anderson http://www.zen-it.com/mason/stor&soc/masDesaguliersAnderson.

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La Massoneria di
Désaguliers e Anderson
La nascita della Gran Loggia di Londra

Natale Mario di Luca

Le fonti relative alla fondazione della Gran Loggia di Londra sono


piuttosto scarne e risalgono a tempi successivi a quelli della
1 The new book of constitutions of the fondazione stessa, posto che le prime “minute” o verbali dei lavori
Ancient and Honourable Fraternity of Free della Gran Loggia furono redatti nel 1723. I principali documenti
and Accepted Masons. Containing their utilizzabili sono due: i cenni storici forniti dall’Anderson nella
history, charges, regulations &c., collected seconda edizione (1738) delle sue Constitutions 1 e la cronaca
and digested by order of the Gran Lodge riportata in un libello anonimo apparso tra il 1763 ed il 1764, The
from their old records, faithful traditions Complete Freemason, or Multa Paucis for Lovers of Secrets.
and lodge-books, for the use of the
lodges, J. Robison, London, 1738.
Entrambe le fonti concordano nell’attribuire la decisione di
procedere alla fondazione della Gran Loggia allo stato di abbandono
2 Sir Christopher Wren (1632-1723) in cui le logge londinesi si erano venute a trovare sotto la direzione
conseguì il titolo di Master of Arts ad di Sir Christopher Wren 2, qualificato come “Gran Maestro”, anche
Oxford nel 1653, dedicandosi negli anni se verosimilmente l’attribuzione di questo appellativo costituisce un
seguenti allo studio dell’astronomia, che anacronismo.
dal 1657 insegnò presso il Gresham College
a Londra e dal 1661 ad Oxford. Tra i
fondatori della Royal Society, della quale Ambedue concordano, inoltre, sul fatto che nel 1716, probabilmente
fu presidente dal 1681 al 1683, tra il 1665 nella ricorrenza del S. Giovanni d’Estate 3, il Battista, quattro Logge
ed il 1666 soggiornò in Francia, londinesi 4 si riunirono presso la Apple Tree Tavern di Charles
dedicandosi allo studio dell’architettura. Street, Covent Garden, e decisero di darsi una nuova organizzazione
In seguito all’incendio di Londra (1666), centralizzata, sotto la denominazione di Gran Loggia, che avrebbe
nel 1669 fu nominato sovrintendente alle dovuto riunire tutti gli ufficiali delle logge in assemblea trimestrale
opere pubbliche e diresse la ricostruzione nonché in assemblea annuale per procedere all’elezione di un Gran
degli edifici reali e governativi, ed in Maestro.
particolare della grande cattedrale di S.
Paolo (1675-1710). Lasciò la carica di
sovrintendente alle opere pubbliche nel Effettivamente l’anno seguente, il 24 giugno 1717, presso la Goose
1718. La sua appartenenza alla libera and Gridiron Ale-house si tenne la stabilita assemblea annuale e le
muratoria è storicamente alquanto logge ivi convenute elessero ed installarono, con il titolo di Gran
dubbia, anche se è certo che svolse in Maestro, il gentleman 5 Anthony Sayer, cui succedettero George
qualche modo il ruolo di patrono e di Payne (1718 e 1721), Désaguliers (1720), il duca di Montagu 6 (1722)
mecenate della Gild of Freemasons di ed il duca di Wharton 7 (1723).
Londra.

La nuova Gran Loggia costituiva una assoluta innovazione. Infatti,


3 La data è indicata dal Multa Paucis, per quanto ci è noto della libera muratoria inglese e scozzese nei
mentre l’Anderson non ne fa menzione. secoli precedenti, mai prima di allora era esistito un organismo
centralizzato tra ed al di sopra delle singole logge. Sotto il profilo
formale ed organizzativo, la Gran Loggia di Londra, per quanto
4 Secondo l’Anderson, le logge in ancora embrionale e tutt’altro che strutturata secondo il complesso
questione erano le seguenti: The Goose organigramma che avrebbe assunto soltanto con il trascorrere dei
and Gridiron Ale-house (Birreria all’Oca e decenni, assumeva da subito caratteristiche che ponevano
alla Graticola, di St. Paul’s Church Yard, definitivamente fine all’assoluta indipendenza goduta fino a quel
odierna Lodge of Antiquity, No. 2), The tempo dalle singole logge, al punto che l’art. XI dei Regolamenti
Crown Ale-house (Birreria alla Corona, in generali (General regulations) 8, allegati alle Costituzioni del 1723,
Parker’s Lane, loggia disciolta nel 1736), prescriveva che tutte le logge particolari dovessero osservare le
The Apple Tree Tavern (Taverna del Melo, stesse usanze ed allo scopo prevedeva il diritto di ispezione, mentre
in Charles Street, odierna Lodge of l’art. XIII stabiliva che soltanto in occasione delle assemblee
Fortitude and Old Cumberland, No. 12) e trimestrali della Gran Loggia (Quarterly Communications) gli
The Rummer and Grapes Tavern (Taverna Apprendisti potessero essere ammessi come Maestri e Compagni
dell’Uva e del Boccale, di Channel Row, d’Arte (Masters and Fellow-Craft), salvo dispensa 9.
odierna Royal Somerset House and
Inverness Lodge, No. 4). Il Multa Paucis dà
notizia di sei logge, ma non ne indica i Ma, soprattutto, quale che fosse stato il patrimonio ideale (religioso,
nomi. simbolico ed iniziatico) della massoneria operativa, nell’organismo
che così nasceva facevano irruzione e venivano ufficialmente
adottati contenuti nuovi, provenienti dal gran travaglio conosciuto
5 Daniel Ligou rileva che il termine dall’Inghilterra nei due secoli che avevano visto l’affermazione della

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inglese gentleman non significa riforma protestante, il suo frantumarsi nel rigoglio di sette e di culti
“gentiluomo”, ma “borghese che vive che si erano affiancati alla Chiesa anglicana, come pure i
nobilmente”. (Anderson’s Constitutions / rivolgimenti che avevano portato alla nascita del parlamentarismo e
Constitutions d’Anderson 1723, di un sistema costituzionale basato sulle libertà individuali,
introduction, traduction et notes de D. nonostante il subbuglio e gli scossoni derivanti dalla guerre civili e
Ligou, Edimaf, Paris, 19984, pag. 66). dai bruschi cambi di dinastie.

6 John, duca di Montagu (1690-1749), A questo riguardo, è estremamente significativo che già durante la
appartenente ad una nobile famiglia whig gran maestranza del duca di Montagu fosse emersa l’esigenza di
ben introdotta nella corte degli Hannover, procedere ad una completa revisione delle antiche Costituzioni,
divenne genero del duca di Marlborough; compito che fu affidato all’Anderson, non soltanto – come pure era
studioso di scienze naturali, si laureò in necessario – per eliminare «i tanti dati inesatti e gli errori grossolani
medicina nel 1717 e dal 1718 fu membro di storia e di cronologia maturati nel tempo», ma soprattutto allo
della Royal Society di Londra. scopo di sanzionare alcune posizioni ideologiche, non appartenenti
all’eredità della massoneria operativa, nelle quali i fondatori della
Gran Loggia si riconoscevano e che intendevano porre a fondamento
7 Philip, duca di Wharton (1698-1732), dell'associazione così rinnovata.
nacque in una nobile famiglia di fede
politica whig ed hannoveriana.
Nondimeno, all’età di 18 anni, giurò Infatti, per quanto possa risultare conflittuale con la visione di una
fedeltà al pretendente Stuart: ciò che non libera muratoria quale società iniziatica tradizionale fondata su un
gli impedì di farsi nominare esoterismo simbolico-rituale, bisogna ricordare che alcuni aspetti
Lord-luogotenente d’Irlanda da Giorgio I e del nuovo assetto normativo erano debitori, in diversa misura, delle
duca da Giorgio II. Fondatore della tematiche elaborate tra XVII e XVIII secolo dagli eruditi olandesi, dai
società libertina Hell Fire Club, nel 1719 libertini francesi ed inglesi, dai deisti e dai philosophes. Lo spirito di
assunse nella Camera dei Pari posizioni tolleranza di cui erano intrise le Costituzioni andersoniane era il
fortemente avverse al governo whig. Dopo frutto diretto e necessario del ripudio delle disquisizioni teologiche e
la sua gran maestranza (fu eletto gran della lotta per la libertà religiosa. A questo proposito, sarebbe
maestro il 25 giugno 1722), avrebbe creato quanto meno arbitrario indicare una e soltanto una fonte ispiratrice
il gruppo dei Gormogons, avverso alla dei princìpi stabiliti dalle Costituzioni dell’Anderson: non è esatto
Gran Loggia di Londra. Nel 1726 si affermare che l’obbligo di sottostare alla legge morale, procedente
convertì al cattolicesimo a Madrid, dove dalla religione sulla quale tutti gli uomini convengono, derivasse in
nel 1728 fondò la prima loggia massonica. via esclusiva dal cristianesimo essenzializzato propugnato dal Locke,
Nel corso dello stesso 1728 e nel 1729 ma nemmeno è possibile escludere che la presa di distanza da
fondò la prima Gran Loggia in Francia. questa o da quella forma di cristianesimo non fosse in qualche modo
Morì in Catalogna nello stesso 1729. filtrata attraverso la critica radicale delle religioni di un Vanini e di
uno Spinoza, o addirittura attraverso gli “empi” testi, quali il
Teophrastus Redivivus (1656) od il Traité des Trois Imposteurs (1719),
8 Essi furono «compiled first by Mr. la cui circolazione semi-clandestina si intrecciò con quella delle
George Payne, Anno 1720, when he was opere dei freethinkers, negatori di qualsiasi religione e della nozione
Grand-Master, and approv’d by the Gran stessa di divinità.
Lodge on ST. John Baptist’s Day, Anno
1721, at Stationers’ Hall, London; when
the most noble Prince John Duke of Non per caso nelle quattro logge fondatrici della Gran Loggia erano
M ONTAGU W AS UNANIMOUSLY CHOUSEN OUR ben rappresentati gli “speculativi”, estranei all’arte della
G RAND-M ASTER FOR THE YEAR ENSUING» costruzione: gentiluomini, borghesi, intellettuali, tra i quali un ruolo
(CONSTITUTIONS OF THE FREE-MASONS . preminente spettò indubbiamente al pastore anglicano
CONTAINING THE HISTORY, CHARGES , Jean-Theophile Désaguliers (1683-1744), discendente da una famiglia
REGULATIONS, &C. OF THAT MOST ANCIENT AND francese ugonotta, membro della Royal Society, brillante
RIGHT WORSHIPFUL FRATERNITY. FOR THE USE OF volgarizzatore delle teorie newtoniane e letterato ben introdotto
THE LODGES, LONDON, PRINTED BY WILLIAM nell’alta società londinese, ed in subordine al pastore presbiteriano
HUNTER, FOR JOHN SENEX AT THE GLOBE, AND scozzese James Anderson (1684-1739), che fu l’estensore delle nuove
JOHN HOOKE AT THE FLOWER-DE-LUCE Costituzioni.
OVER-AGAINST ST. DUNSTAN’S CHURCH IN F LEET-
STREET. IN THE YEAR OF M ASONRY 5723, ANNO
DOMINI 1723, PAG. 58). In sede di revisione storica, da queste caratteristiche taluni hanno
voluto far discendere una completa estraneità della Gran Loggia di
Londra rispetto alla tradizione della Massoneria operativa,
9 Questa disposizione venne sostenendo l’assoluta mancanza di continuità tra questa e quella:
realisticamente revocata nel 1725. È Anderson, Désaguliers, il gruppo fondatore della Gran Loggia del
appena il caso di precisare che all’epoca 1717 e le loro Logge non avrebbero intrattenuto alcun legame con le
quello di “Maestro e Compagno d’Arte” antiche Logge operative e si sarebbero avvalsi della decrepita ed
era un unico grado, generalmente ormai evanescente denominazione di libera muratoria come di un
denominato semplicemente come contenitore ormai vuoto per costituire ex novo una organizzazione
“Compagno”, mentre il “Maestro” era per di liberi pensatori, in guisa di laboratorio per l’elaborazione e per la
antonomasia il “Maestro della loggia” o sperimentazione in vitro di un rivoluzionario assetto politico e
Maestro Venerabile. sociale in sintonia con le idee della borghesia emergente,
intellettuale e razionalista.

10 La trasformazione della loggia di York


in Gran Loggia avvenne nel 1725, La questione appare a tutt’oggi estremamente controversa. Le
evidentemente sull’esempio di quella di opposte tesi storiografiche sono così riassumibili: trapianto di
Londra. Questa Gran Loggia, che nel 1780 contenuti esoterici, ad opera di intellettuali dediti all’ermetismo
patrocinò anche la nascita di un’altra quali si annoveravano numerosissimi nell’ambito della Royal
Gran Loggia (la Grand Lodge South of the Society, in una organizzazione medioevale “di mestiere” priva di
River) voluta da William Preston in contenuti iniziatici, ormai anacronistica e condannata all’estinzione
polemica con la Gran Loggia dei Moderns, (F. A. Yates; D. Stevenson; G. Giarrizzo); ovvero, piena continuità
cessò di esistere nel 1792. tra un’organizzazione “di mestiere” fondata su una salda tradizione
iniziatica ed una versione della stessa organizzazione rinnovata
mediante l’ammissione di elementi appartenenti alla borghesia
11 Bayard J.-P., Symbolisme maçonnique intellettuale, estranei sotto il profilo professionale ma “omogenei”

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traditionnel, Edimaf, Paris, 19875, vol. I, sotto il profilo iniziatico (A. G. Mackey; R. F. Gould; P. Naudon);
pagg. 52-57; Tourniac J., Paradoxes, infine, progressivo snaturamento di una organizzazione iniziatica “di
énigmes et curiosités maçonniques, Dervy, mestiere” che, messa in crisi dalla decadenza del sistema
Paris, 1993, pagg. 123-137 e 212-241. corporativo, da parte di “profani” estranei al mestiere e portatori di
interessi e di valori non-iniziatici (R. Guénon; A. Reghini; J.
Tourniac; D. Roman).
12 Una traduzione italiana delle
Costituzioni dell’Anderson, comprendente
le Costituzioni propriamente dette, i Altro aspetto, al quale occorre porre attenzione, è che la nascita
Doveri dei liberi muratori ed i della Gran Loggia di Londra non coinvolse tutte le altre logge già
Regolamenti generali compilati dal Payne esistenti. Infatti, numerose logge, ancora “operative” o già a mezzo
(ma mutila delle quattro canzoni presenti del processo di trasformazione in “speculative”, continuarono
nell’originale inglese del 1723), è in ancora a lungo a condurre una propria esistenza autonoma, come in
Rivista Massonica 60: 165-225, 1969. passato, e soltanto con gradualità finirono per confluire nella Gran
Completa è, invece, una successiva Loggia di Londra o per estinguersi. Per esempio la loggia di York, che
edizione (Bastogi, Livorno, 1974, seguita vantava notevole antichità e prestigio, rifiutò di sottomettersi alla
da una riediz. Bastogi, Foggia, 1991) con Gran Loggia di Londra e le si pose anzi in concorrenza, assumendo
importante prefazione di Lionel Vibert e allo scopo l’ambiziosa ed un po’ velleitaria denominazione di Gran
traduzione di Giordano Gamberini. Ad Loggia di tutta l’Inghilterra (Grand Lodge of All England) 10. Più
essa si è aggiunta una nuova trad. it. tardi, a metà del secolo, una ben più temibile ed efficace
integrale: Le Costituzioni dei Liberi opposizione si delineò attraverso il movimento tradizionalista degli
Muratori 1723, introd., trad. e note di G. Antients, i quali non esitarono ad attribuire ai fondatori della Gran
Lombardo, Brenner, Cosenza, 2000. Loggia di Londra la taccia di scismatici e di profanatori.

13 Non è possibile condividere la lettura Va pure detto, con tutte le riserve del caso, che all’inizio del XX
che di questa “non-definizione” di Dio dà secolo, si diffusero notizie in merito ad una sopravvivenza
il Giarrizzo, secondo il quale dell’antica massoneria operativa, detentrice di un patrimonio
«l’indicazione è quella del compromesso simbolico ed esoterico ignoto ai fondatori della Gran Loggia di
di Augusta (cuius regio eius religio), riletto Londra, per tutto il XVIII secolo e per gran parte del XIX. Secondo
nell’obbligo per il massone di seguire la l’inglese Clement Stretton, che ne scriveva tra il 1908 ed il 1915,
religione del paese in cui si è nati, ma l’Anderson e gli altri fondatori della Gran Loggia di Londra
senza conflitti con la religione del paese avrebbero abusivamente operato una riforma dell’antica massoneria
in cui si vive» (Massoneria e illuminismo operativa, organizzata ab antiquo in sette gradi a carattere
nell’Europa del Settecento, Marsilio, marcatamente iniziatico, e ne avrebbero conservato soltanto i primi
Venezia, 1994, pag. 51). Nel testo due, giacché ne ignoravano i rimanenti e più importanti. L’antica
andersoniano, al contrario, il riferimento massoneria operativa sarebbe tuttavia sopravvissuta, in forma
alla formula di Augusta viene presentato molto riservata e selettiva, fino alla fine del XIX secolo, e si sarebbe
come superato, mentre l’obbligo presente trasformata nel 1913 nella Worshipful Society of Free Masons, Rough
si circoscrive alla “legge morale”, che è Masons, Wallers, Slaters, Paviors, Plaisterers and Bricklayers, ancora
cosa diversa dalla «religione del paese in esistente, che ammette al proprio interno soltanto massoni
cui si è nati». appartenenti alla Gran Loggia Unita d’Inghilterra ed in possesso dei
gradi del Marchio e dell’Arco Reale 11.

14 Il deismo si fonda sulla dottrina di una


religione naturale, non discendente da Come si è già detto, il 17 giugno 1718 ad Anthony Sayer succedette
una rivelazione storica ma elaborata dalla George Payne, esquire. Il nuovo Gran Maestro dispose una
ragione umana sulla base della ricognizione degli antichi documenti (Gothic Constitutions)
manifestazione della divinità nella pertinenti alla libera muratoria. Dopo un anno in cui alla massima
natura. Come corrente nell’ambito carica ascese il Désaguliers, nel 1720 George Payne riassunse l’ufficio
dell’illuminismo, le venne dato inizio ad di Gran Maestro e fece elaborare un nuovo regolamento, approvato
opera dei cosiddetti platonici di nel 1721 sotto la Gran Maestranza del duca di Montagu.
Cambridge (soprattutto Herbert di
Cherbury) e fu proseguito da John Toland,
Il 14 gennaio 1723, essendo divenuto Gran Maestro il duca di
da Mathew Tindal, da Anthony Collins e da
Wharton, furono approvate le Costituzioni 12 commissionate sotto
Anthony Shaftesbury. È da rilevare che
la gran maestranza del duca di Montagu, che vennero redatte
Voltaire impiegava il termine “teismo”
materialmente dall’Anderson, ma con tutta probabilità sotto la
come sinonimo di “deismo”, anche se – in
supervisione del Désaguliers, da ritenere senz’altro la mente
opposizione ai deisti inglesi, i quali
direttiva della Gran Loggia nei primi anni. La struttura delle
attribuivano alla divinità il governo sia
Constitutions di Anderson è la seguente:
del mondo fisico sia di quello morale – egli
riteneva che Dio non si occupasse affatto
degli uomini e del loro destino. la dedica al duca di Montagu, da parte di John Theophilus
(Jean-Théophile) Désaguliers, Gran Maestro Aggiunto;
15 Critica della Ragion Pura, II (Dialettica
trascendentale), cap. III, sez. VII (pag. 400 la Costituzione vera e propria, nella quale l’Anderson
e sgg. della classica trad. it. di G. Gentile rielaborava il materiale delle Gothic Constitutions: partendo
e G. Lombardo Radice, riveduta da V. da Adamo, creato ad immagine di Dio, il Grande Architetto
Mathieu, Laterza, Bari, 19916): «Se per dell’Universo, la Geometria, fondamento di tutte le Arti ed in
teologia intendo la conoscenza dell’Essere particolare della Muratorìa e dell’Architettura, si diffuse alla
originario, essa è fondata o sulla pura sua progenie, poi a Noè ed ai suoi figli, i quali la propagarono
ragione (theologia naturalis) o su una nelle diverse contrade del mondo conosciuto; Abramo ebbe
rivelazione (revelata). La prima cognizione della Geometria in Ur di Caldea e la trasmise ai
concepisce il suo oggetto o suoi discendenti, fino a Mosé, e da questi a Salomone, che con
semplicemente con la ragion pura, l’aiuto di Hiram re di Tiro e di Hiram il muratore, costruì il
mediante meri concetti trascendentali primo Tempio; l’Arte Reale venne poi coltivata in Grecia ed a
(ens originarium realissimum, ens Roma, dove acquisì il massimo ed insuperato sviluppo con lo
entium), e dicesi teologia trascendentale; stile augusteo e da dove si espanse all’intero Impero, al cui
ovvero, mediante un concetto, che essa crollo conobbe un periodo di forte decadenza; sviluppatasi
ricava dalla natura (della nostra anima), nuovamente in Inghilterra a seguito dell’arrivo nell’isola di
con la suprema intelligenza, e dovrebbe maestranze inviatevi da Carlo Martello, si riprese

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dirsi teologia naturale. Chi ammette ulteriormente all’epoca di re Atelstano e del principe Edwin,
soltanto una teologia trascendentale è che convocò una Gran Loggia a York; attraverso le dinastie
detto deista; chi ammette anche una successive la muratorìa rifiorì, fino alla sua più matura
teologia naturale, teista. Il primo stagione, costituita dalla introduzione dello stile palladiano
ammette che in ogni caso noi possiamo ad opera soprattutto di Inigo Jones;
conoscere con la semplice ragione
l’esistenza di un Essere originario, di cui
per altro il nostro concetto è i veri e propri Doveri del Libero Muratore (Charges of a
semplicemente trascendentale, cioè solo Free-Mason), «estratti dagli Antichi archivi delle logge
di un essere, che ha ogni realtà, ma che d’oltremare e d’Inghilterra, Scozia ed Irlanda, ad uso delle
non si può determinare di più. Il secondo logge di Londra per essere lette all’iniziazione di Nuovi
afferma, che la ragione è in grado di Fratelli o quando il Maestro l’ordinerà», a loro volta suddivisi
poter determinare di più l’oggetto in sei Titoli o Capitoli: I. Di Dio e della Religione, II. Del
secondo l’analogia con la natura, ossia Magistrato Civile supremo e subordinato; III. Delle Logge; IV.
come un essere che per intelletto e Dei Maestri, Sorveglianti, Compagni ed Apprendisti; V. Della
libertà contenga in sé il primo principio di gestione (management) del mestiere (Craft) durante il lavoro;
tutte le altre cose. Quello si rappresenta, VI. Del comportamento (Behaviour), e cioè: 1. Nella Loggia
dunque, in tale essere solo una causa del quando è costituita; 2. Dopo che la Loggia è terminata e
mondo (senza dire se mediante la mentre i fratelli non sono ancora andati via; 3. Quando i
necessità della sua natura, o mediante la fratelli si incontrano senza estranei, ma non in Loggia; 4. In
libertà); questo, un creatore del mondo». presenza di estranei non massoni; 5. In casa propria e nel
vicinato; 6. Nei confronti di un fratello sconosciuto;

16 Per una visione d’insieme cfr. Jacob M.


C., The Radical Enlightenment: Pantheist, i Regolamenti generali (General Regulations), compilati da
Freemasons and Republicans, George George Payne e rivisti dall’Anderson (si tratta di 39 articoli
Allen & Unwin, 1981 (trad. it.: concernenti il funzionamento delle logge e della Gran Loggia,
L’illuminismo radicale. , Il Mulino, gli aspetti disciplinari, le elezioni, le feste ed il banchetto,
Bologna, 1983), Ead., Living the nonché di un poscritto con la descrizione del modo per
Enlightenment. , Oxford University Press, costituire una nuova loggia);
1991 (trad. it.: Massoneria illuminata. ,
Einaudi, Torino, 1995). Per un rapido
l’Approvazione (Approbation) con le firme del duca di
excursus sull’evoluzione del concetto di
Wharton, del Désaguliers, dei Gran Sorveglianti e dei
tolleranza, soprattutto attraverso il
rappresentanti di 20 logge;
Rinascimento e la Riforma, cfr. Kamen H.,
Nascita della tolleranza, Il Saggiatore,
Milano, 1967; utili approfondimenti in
i testi di quattro canzoni ed i relativi spartiti musicali: il
Delumeau J., Naissance et affirmation de Canto del Maestro, il Canto del Sorvegliante, l’Inno del
la réforme, PUF, Paris, 1965. Compagno d’Arte, l’Inno d’Entrata dell’Apprendista.

17 La tesi in questione fu elaborata Il titolo I, concernente Dio e la religione, è quello più noto e più
segnatamente da Maurice Paillard, che
discusso:
nel 1954 pubblicò a Londra una traduzione
delle Constitutions andersoniane. Daniel
Ligou, nell’introduzione alla sua citata «Un Massone è tenuto, per la sua condizione, ad
trad. francese (pag. 49), la ritiene obbedire alla legge morale; e se egli intende
anacronistica, anche se giustifica la rettamente l’Arte non sarà mai un ateo stupido né un
soppressione dell’obbligo di credere in Dio libertino irreligioso (he will never be a stupid Atheist,
come una evoluzione della tradizione nor an irreligious Libertine). Ma sebbene nei tempi
andersoniana ed un adattamento ai nuovi antichi i Muratori fossero obbligati in ogni Paese ad
tempi ed alla nuova mentalità. essere della religione di tale Paese o Nazione, quale
essa fosse, oggi si reputa più conveniente obbligarli
soltanto a quella Religione nella quale tutti gli uomini
18 Jacob C. M., Massoneria illuminata. convengono (to that Religion in which all Men agree),
Politica e cultura nell’Europa del lasciando ad essi le loro particolari opinioni; ossia,
Settecento, cit., pagg. 5, 32, 34-35. essere uomini buoni e leali o uomini di onore e di
onestà, quali che siano le denominazioni o confessioni
che servono a distinguerli; per cui la Massoneria
19 Giarrizzo G., Massoneria e illuminismo
diviene il Centro di Unione ed il mezzo per annodare
nell’Europa del Settecento, cit., pag. 74,
una sincera amicizia tra persone che sarebbero rimaste
che aggiunge: «A rafforzare
in perpetuo estranee».
un’interpretazione siffatta è la
riproposizione, in appendice alle nuove
Costituzioni, di A defence of masonry, Il riferimento ad una nozione della Divinità non coincidente, proprio
un’apologia anonima dall’attacco del perché indefinita, con una determinata denominazione religiosa e
Prichard del 1731, attribuita ora a Martin confessionale appare l’aspetto fondante di questa formulazione 13.
Clare ora (ma con minor fondamento) a In un Paese, come l’Inghilterra, nel quale all’insegna delle divisioni
William Warburton». Nella nota 4 a pag. religiose erano trascorsi quasi due secoli, non di rado sanguinosi,
436 della stessa opera il Giarrizzo fitti di rivolgimenti politici, sociali e dinastici, l’autoproclamazione
ricostruisce in modo dettagliato il
della massoneria come “Centro d’unione” tra gli uomini, sulla sola
significato del riferimento “noachita”. base delle loro qualità morali e del solo obbligo di una religiosità
non ulteriormente qualificata, costituiva un fatto davvero
innovativo, anche se incideva soltanto nella realtà microsociale
20 Gould R. F., The History of
della loggia. Si trattava tuttavia di una soluzione più pragmatica che
Freemasonry (varie edizioni, tra cui la più
dottrinale: sarebbe errato inferirne una scelta deista piuttosto che
recente in 6 voll., Caxton Publishing
teista. Certo: la formula è tipicamente deista 14, in accordo con le
Company, London, 1952). Una più recente
idee in voga in quel tempo e negli ambienti della Royal Society
messa a punto si deve a Révauger M.-C.,
frequentati da molti dei dirigenti della Gran Loggia, ma occorre
Le fait maçonnique au XVIIIe siècle en ricordare che distinzioni più nette tra deismo e teismo vennero
Grande-Bretagne et aux États Unis, poste molto più tardivamente, in particolare dal Kant 15.
Edimaf, Paris, 1990.

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Il Grande Architetto dell’Universo, la cui indistinta nozione i


massoni del 1717 ponevano a fondamento dell’Arte Reale
postulandola quale requisito inderogabile di fede per i propri
associati, era un Dio “minimale” rispondente agli ideali deisti,
secondo le idee e le mode culturali all’epoca imperanti in Inghilterra
16, ma più ancora ed illimitatamente precisabile in una dimensione
personale e privata. L’anglicano, il presbiteriano o il cattolico o il
calvinista avrebbero potuto e dovuto convivere fraternamente sotto
la volta stellata del simbolico Tempio, paghi e sicuri dell’attitudine
religiosa del proprio fratello, comprovata dal suo personale modo di
vivere e di comportarsi. Il divieto di trattare in loggia di questioni
religiose comportava da un lato un monito a privilegiare i tratti di
unione reciproca ed a sfumare, fino ad annullarli, quelli
presuntivamente forieri di discordia; dall’altro, non impediva al
singolo di seguire e di approfondire ad libitum il percorso indicato
dalla propria confessione religiosa e di seguirne i precetti: ma pure,
è il caso di aggiungere, di ignorare ogni particolare fede religiosa,
dato che il problema della fede religiosa diveniva in questo modo un
fatto esclusivamente privato.

Nella visione andersoniana e nella pratica della libera muratoria


coeva all’Anderson e successiva, il massone era ed è un uomo
profondamente religioso nel senso etimologico e proprio del
termine. D’altra parte, non sarebbe giustificato attribuire al relativo
indifferentismo andersoniano una portata ecumenica: l’apertura a
confessioni religiose diverse si riferiva in pratica soltanto a quelle
cristiane, comprese quelle eterodosse e non conformiste, e
compresa pure quella cattolica. L’ammissione di ebrei nella
massoneria fu a lungo contrastata, soprattutto nell’Europa
continentale. In Germania, presso alcune Grandi Logge
dichiaratamente cristiane, gli ebrei non furono ammessi per
principio fino alla prima metà del XX secolo. Quanto all’ammissione
di appartenenti ad altre fedi, più lontane e distanti, non era di certo
problema presente alla mente dell’Anderson e dei capi della Gran
Loggia: soltanto l’espansione della massoneria negli imperi coloniali
lo avrebbe più tardivamente reso attuale. Ma è altrettanto certo
che la formulazione impiegata («e se egli intende rettamente l’Arte
non sarà mai un ateo stupido né un libertino irreligioso/and if he
rightly understans the Art, he will never be a stupid Atheist, nor an
irreligious Libertine») non costituiva un espediente ambiguo e
furbesco per ammettere nella fratellanza gli atei intelligenti o “non
stupidi”, come avrebbero un paio di secoli dopo sostenuto con forza
ma senza fondamento massoni “umanisti” dell’area latina per
giustificare le posizioni agnostiche adottate dai Grandi Orienti di
Francia e di Belgio negli anni ’70 del XIX secolo 17.

Il Titolo II, Del magistrato civile supremo e subordinato, è anch’esso


di grande rilevanza:

«Un Muratore è un pacifico suddito dei Poteri Civili,


ovunque egli risieda o lavori e non deve essere mai
coinvolto in complotti e cospirazioni contro la pace e il
benessere della Nazione, né condursi indebitamente
verso i Magistrati inferiori; poiché la Muratoria è stata
sempre danneggiata da guerre, massacri e disordini,
così gli antichi Re e Principi sono stati assai disposti ad
incoraggiare gli uomini dell’Arte, a causa della loro
tranquillità e lealtà; per cui essi praticamente
risposero ai cavilli dei loro avversari e promossero
l’onore della loro fraternità, che sempre fiorì nei tempi
di pace. Cosicché se un Fratello divenisse un ribelle
contro lo Stato, egli non deve essere favoreggiato nella
sua ribellione ma piuttosto compianto come uomo
infelice; e, se non convinto di altro delitto, sebbene la
leale Fratellanza possa e debba sconfessare la sua
ribellione e non dare ombra o base per la gelosia
politica del governo in essere, egli non può venire
espulso dalla Loggia ed il suo vincolo rimane
irrevocabile».

Ne deriva il principio dell’apoliticità dell’Ordine nel suo complesso e


delle singole logge, che devono vivere nel rispetto delle leggi e delle
autorità dello Stato. Al singolo massone sarà bensì consentito di
nutrire convincimenti politici e di tradurli in azione, ma soltanto a
titolo personale e sempre che non coinvolga in alcun modo la
massoneria: la quale, peraltro, è tenuta a sconfessarne l’operato

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quando egli si atteggi a ribelle contro i poteri costituiti, anche se


non si spingerà fino ad espellerlo dalla fratellanza.

Ulteriori princìpi fondamentali o landmarks (cioè pietre-termine,


confini invalicabili) sono dettati dal Titolo III o Delle Logge («... Le
persone ammesse come membri di una Loggia devono essere uomini
buoni e sinceri, nati liberi e di età matura e discreta, non schiavi,
non donne, non uomini immorali o scandalosi, ma di buona
reputazione (<>good and true Men, free-born, and of mature and
discret Age, non Bondmen, no Women, no immoral or scandalous
Men, but of good Report)») e dal Titolo IV o Dei Maestri,
Sorveglianti, Compagni e Apprendisti («Tutte le preferenze fra i
Muratori sono fondate soltanto sul valore reale e sul merito
personale (upon real Worth and personal Merit only): che così i
committenti siano serviti bene, che i Fratelli non debbano
vergognarsi né che l’Arte Reale venga disprezzata: perciò nessun
Maestro o Sorvegliante sia scelto per anzianità ma per il suo
merito(but for his Merit). ...»). Oltre ai requisiti morali del
candidato all’iniziazione, è stabilito il divieto di ammettere donne.
È poi stabilito il principio, davvero rivoluzionario per il XVIII secolo,
che l’assegnazione degli incarichi direttivi in loggia avvenga
esclusivamente sulla base del merito.

I moderni studiosi hanno posto l’accento sulla loggia come modello e


come luogo di sociabilità, terreno di sperimentazione per rapporti
interpersonali fondati sul principio dell’eguaglianza e dell’amore
reciproco (idest: fratellanza e mutuo rispetto, aiuto e solidarietà)
tra i soci. La loggia, in un’epoca di marcatissime differenziazioni e
distinzioni sociali, fu senz’altro anche questo: un luogo dove membri
di famiglie reali, nobili di altissimo censo ed alti borghesi sedevano
fianco a fianco ed a parità di diritti con gli ultimi “operativi” nonché
con una folla di piccolo-borghesi, di professionisti, di attori, di
musicisti, etc. Scrive al riguardo la Jacob 18:

«Le logge dell’Europa continentale si formarono a


immagine e somiglianza di quelle britanniche, e furono
caratterizzate da forme di governo e comportamento
sociale sviluppatesi nell’ambito della specifica cultura
politica britannica. Da una parte e dall’altra della
Manica gli uomini votavano ormai da secoli in
organismi di tipo assembleare; ma solo in Inghilterra
ciò avveniva nell’ambito di una struttura costituzionale
e di un’assemblea legislativa nazionale dove si votava
per teste e non per stati o ripartizioni territoriali. Con
questa specifica forma di cultura politica maturò una
nuova forma di società civile. In Gran Bretagna, gli
individui con diritto di voto costituivano all’epoca una
minoranza ben caratterizzata che si riconosceva in
partiti politici e scelte programmatiche, sia a livello
locale, sia a livello nazionale. Adusi a leggere e a
discutere, creavano società di lettura, club e logge in
cui affinavano le proprie capacità di oratori e
commentatori, approfondivano le proprie conoscenze
in campo filosofico e letterario. Solo nelle logge, però,
gli individui avevano la possibilità di diventare
legislatori e artefici di costruzioni… I massoni non si
limitavano a incontrarsi e a conversare. Nell’ambito di
questa sociabilità privata … rifondarono la politica e
realizzarono una forma di autogoverno costituzionale,
con tanto di costituzioni e leggi, elezioni e
rappresentanti. A questo governo votavano obbedienza
e riconoscevano sovranità. Ciò nondimeno, questo
governo era suscettibile di modifica e cambiamento da
parte della maggioranza dei fratelli. Le logge
diventarono microrganismi politici della società civile,
spazi pubblici di tipo nuovo: in pratica scuole di
governo costituzionale… Le logge vollero compiere
un’opera civilizzatrice, educare alle buone maniere e
al decoro, incrementare l’ordine e l’armonia della
società civile. Insegnarono agli uomini a parlare in
pubblico, a verbalizzare, a pagare “le tasse”, a essere
tolleranti, a dibattere liberamente, a votare, a
comportarsi con moderazione in occasione dei
banchetti, a dedicare un’intera vita agli altri cittadini
del loro stesso ordine».

Questa realtà non deve tuttavia far dimenticare che requisiti minimi
di status economico, indispensabili per sostenere le spese di

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ammissione e di frequentazione della loggia, furono comunque


osservati. I domestici e gli individui di più bassa estrazione sociale
non venivano in genere ammessi all’iniziazione, se non in qualità di
“fratelli serventi”, utilizzati per l’allestimento del Tempio e per
servire a tavola in occasione dei frequenti banchetti: essi erano
esonerati dalle contribuzioni economiche, ma di norma non erano
ammessi oltre il grado di apprendista.

Il 25 gennaio 1738 venne approvata dalla Gran Loggia di Londra una


nuova redazione delle Costituzioni, anch’essa di penna
dell’Anderson. Il testo del 1738, in rapporto al titolo I, appare
sensibilmente modificato:

«Un Massone è tenuto, per la sua condizione, ad


obbedire alla legge morale in quanto vero Noachita (as
a true Noachide) e, se egli intende rettamente l’Arte,
non sarà mai un ateo stupido né un libertino irreligioso,
né agirà contrariamente alla propria coscienza.

Nei tempi antichi, i Muratori cristiani erano obbligati a conformarsi


ai costumi cristiani di ciascun Paese in cui viaggiavano o
lavoravano. Ma la Massoneria esisteva in tutte le nazioni, anche di
religioni diverse, essi sono adesso soltanto obbligati ad aderire a
quella religione nella quale tutti gli uomini convengono (lasciando
ad ogni Fratello le sue personali opinioni); ossia, essere uomini buoni
e leali o uomini di onore e di onestà, quali che siano le
denominazioni, religioni o confessioni che servono a distinguerli:
perché tutti concordano sui Tre Articoli di Noè abbastanza per
preservare il cemento della loggia. In questo modo la Massoneria è il
loro Centro di Unione ed il felice mezzo per conciliare persone che,
altrimenti, sarebbero rimaste in perpetuo estranee». Il riferimento a
Noè e al “vero Noachita” allude a Genesi 9, 3-7:

«Ogni rettile che ha vita sarà vostro; tutto questo vi


do, come già la verzura dell’erba: Soltanto non
mangerete la carne che ha in sé il suo sangue.
Certamente del sangue vostro, ossia delle vita vostra,
io domanderò conto: ne domanderò conto ad ogni
animale; della vita dell’uomo io domanderò conto alla
mano dell’uomo, alla mano d’ogni suo fratello! Chi
sparge il sangue di un uomo, per mezzo di un uomo il
suo sangue sarà sparso; perché quale immagine di Dio
ha Egli fatto l’uomo. Quanto a voi, siate fecondi e
moltiplicatevi; brulicate sulla terra e soggiogatela».

Il divieto dell’omicidio, in particolare, proveniente dalla parola di


Dio, viene qui indicato quale minimo comun denominatore di
concordia e di pacifica convivenza tra tutti gli uomini, ancorché di
diversa religione.

Questa formulazione non appare in verità molto difforme da quella


del 1723, anche se fiumi d’inchiostro sono stati sparsi, soprattutto da
parte di massoni francesi del XX secolo, per accusare l’Anderson di
un ripensamento “teista” rispetto alla prima formulazione,
nell’ambito della cosiddetta querelle sul Grande Architetto
dell’Universo successiva alle scelte agnostiche effettuate dal Grande
Oriente di Francia nel 1877. Per la verità, a ben guardare, il
riferimento alla legge morale ed ai princìpi noachiti configura un
ampliamento della sfera di attrazione della massoneria ben oltre il
quadro del cristianesimo, quanto meno alle tre grandi religioni che
si rifanno all’insegnamento biblico. In parte questo è il punto di
vista espresso dallo stesso Giarrizzo, che colloca il testo del 1738 in
guisa di risposta all’offensiva cattolica conseguente alla costituzione
pontificia In eminenti emanata il 4 maggio dello stesso anno e che
ne ha tratto le seguenti conclusioni:

«La replica di Anderson-Désaguliers appare così


evidente: nessuna concessione ai tentativi di forzare la
massoneria entro i precetti cristiani (meno che mai
cattolici); la loggia deve restare lo spazio di incontri
fraterni in vista della pratica di virtù sociali. Nel
linguaggio rabbinico, “i figli di Noè” sono l’umanità
tutta da cui più tardi Dio avrebbe scelto il suo popolo:
ed i princìpi noachidi, la religione universale,
comprendono i precetti e le regole universali – quelle
cui solo in tempo storico ogni nazione, come l’ebraica,

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avrebbe aggiunti propri divieti e propri precetti. E la


religione come la politica “nazionali” debbono essere
lasciate fuori, se (è ormai comune esperienza) sono
fattori di divisione e non di unità, cioè il maggior
ostacolo a fare della massoneria quel Center of Union,
necessario per una società cristiana a molte
denominazioni. Gli ulteriori aggiustamenti della storia
e della leggenda possono essere letti in questo spirito»
19.

In conclusione, l’analisi delle vicende legate alla fondazione della


Gran Loggia di Londra, se obbliga da un lato a focalizzare
l’attenzione sul 1717 e sulle personalità dell’Anderson e del
Désaguliers le quali maggiormente si imposero sugli atti ufficiali che
di lì a poco (1723 e 1738) avrebbero fornito una caratterizzazione
decifrabile della fisionomia della Gran Loggia e degli intenti
sovraordinati alla sua creazione o in prosieguo di tempo precisati,
dall’altro inevitabilmente rinvia e si riallaccia alla lunga gestazione
che l’aveva preceduta, come pure agli eventi successivi ed al più
ampio contesto della società e della cultura inglobanti il fatto
massonico del 1717. E questo perché, nonostante che i materiali
documentari propriamente massonici siano per gran parte venuti in
luce e siano disponibili fin dall’epoca in cui ne scriveva il Gould20
(che rimane in ogni caso la fonte principale o almeno quella di
partenza alla quale occorre fare riferimento per tracciare la storia
di quegli anni e di quegli eventi), si è da allora molto ampliata la
conoscenza della cultura e della società inglesi del XVIII secolo.
Nuovi punti di vista si sono imposti e nuove problematiche sono
state poste sul tappeto: per esempio, quella dell’origine scozzese di
molte caratteristiche della massoneria del XVI e del XVII secolo; o
ancora quella dell’influsso bruniano nel periodo elisabettiano. È
stato, altresì, posto in chiaro che il cosiddetto scisma degli Antients
fu in realtà una creazione del tutto autonoma rispetto alla Gran
Loggia del 1717 e che, per converso, uno “scisma” fu invece la
creazione di quest’ultima, almeno se ed in quanto rompeva con una
preesistente tradizione innovandola in parte più o meno cospicua.
Infine – ma è soltanto una chiusa obbligata ad un’elencazione che
rischia di diventare eccessivamente lunga – rimane il problema
concernente la reale esistenza di un esoterismo a carattere
iniziatico ed a contenuti spirituali, che sempre più spesso gli
studiosi, e non soltanto quelli “profani”, ritengono indimostrata ed
anzi smentita dall’esistenza di ben altro “esoterismo”, quello
ideologico e politico dei freethinkers e dei loro discendenti, prima i
philosophes e poi i giacobini, cioè fino – per parafrasare una ben
nota citazione marxiana – a coloro i quali si dettero da fare per
cambiare il mondo, laddove i filosofi si erano per l’innanzi limitati
ad interpretarlo.

Tutto ciò conduce a constatare che la tela così ben tracciata dal
Gould nel XIX secolo, a forza di ampliarla e magari di stirarla da una
parte o dall’altra per renderla acconcia a nuove tesi ed a nuove
interpretazioni, ha finito per risultare sbilenca: non quadra più. Però
nemmeno è un caso che al suo posto non sia ancora venuta una
nuova e completa presentazione degli stessi fatti e di quelli che nel
frattempo sono giunti in luce: segno, forse, che è ancora prematuro
mettervi mano, oppure che i contrasti al riguardo sono a tal punto
radicali ed insanabili da non consentire più alcuna sintesi di grande
respiro, laddove deve esser chiaro che una sintesi è e non può non
essere altro che una mediazione.

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