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Universit degli Studi di Modena e Reggio Emilia

FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE ATTIVITA FORMATIVA: RILEVAMENTO GEOLOGICO

RELAZIONE GEOLOGICA DELLAREA N.2 (Area Succiso Nuovo Cecciola - Pieve S.Vicenzo)
Escursione dal 30/05 al 03/06 presso Ramiseto (RE) Anno accademico 2010/2011

Professore responsabile del corso: Prof. Panini Filippo Autori: Cerchiari Anna Giusti Riccardo Meloni Giacomo Tamborrino Leonardo

I Introduzione
Obiettivi del lavoro Questa relazione il risultato finale della campagna di rilevamento svoltasi dal 30 Maggio 2011 al 03 Giugno 2011 a Cecciola di Ramiseto (Re), nellAlta Val DEnza, Appennino Tosco-Emiliano, con lo scopo di realizzare una carta geologica dellarea. Gli obiettivi del lavoro hanno richiesto una serie di indagini che possiamo sintetizzare principalmente come: identificazione delle formazioni litologiche affioranti; individuazione di contatti tettonici e/o stratigrafici tra le varie unit; dati sullorientazione di strutture geologiche presenti (foliazioni, faglie, pieghe ecc); osservazione e interpretazione di foto aeree relative allarea di studio; valutazione della distribuzione di depositi quaternari di natura fluvio-glaciale e di fenomeni franosi;

Area di studio e accessibilit Larea presa in esame, compresa tra i paesi di Succiso Cecciola Pieve S. Vincenzo, si trova ai piedi dellAlpe di Succiso, allinterno del Parco Nazionale dellAppennino ToscoEmiliano. Per raggiungere questa localit, vi sono varie vie daccesso: 1) Da Reggio Emilia: Strada statale n. 63 direzione Passo del Cerreto fino a Castelnovo ne' Monti (45 km). Proseguire tenendo le indicazioni per Ramiseto. Giunti a Ramiseto continuare per 15Km in direzione di Succiso e Passo del Lagastrello. 2) Da Parma: Direzione Langhirano, strada statale 665. Tenere per Selvanizza. Giunti a Selvanizza proseguire per Palanzano Ramiseto. Giunti al bivio per Ramiseto svoltare a destra direzione Passo del Lagastrello, dopo circa 10 Km si giunge a Cecciola .

3) Da Modena: Direzione Sassuolo, poi prendere la strada statale n. 467 direzione Passo delle Radici fino a Cerredolo, da qui proseguire in direzione Castelnovo ne' Monti. Proseguire tenendo le indicazioni per Ramiseto. Giunti a Ramiseto continuare per 15 Km in direzione di Succiso e Passo del Lagastrello. 4) Da La Spezia e dalla Toscana: Autostrada A15 La Spezia-Parma direzione Parma. Uscita Aulla, strada statale n. 665 per il Passo del Lagastrello. Superato il passo svoltare a destra in direzione di Ramiseto. Dopo circa 10 Km, superato l'abitato di Miscoso, si giunge a Cecciola.

Clima, vegetazione e aspetti geografici Il clima dellarea di interesse caratterizzato da inverni rigidi e freddi con frequenti nevicate ed estati calde. Alle basse quote il clima meno rigido e pi simile al clima continentale, mentre sul versante tirrenico molto pi simile a quello mediterraneo. Sul versante emiliano, in cui ricade larea di studio, fa particolarmente freddo a causa dei gelidi venti provenienti da nord-est e in alcune zone si registra clima alpino, caratterizzato da temperature molto rigide e nevicate abbondanti. Le precipitazioni sono frequenti e abbondanti nelle stagioni intermedie, cos come in estate. Secondo le caratteristiche suddette e la classificazione di Kppen, il clima dellarea di studio dovrebbe ricadere nel tipo Cfc (Clima temperato fresco), anche se la cima della vicina Alpe di Succiso potrebbe avere caratteristiche climatologiche affini al tipo DfH (Clima temperato freddo daltitudine). Grazie a questa variet climatica, il territorio presenta un complesso insieme di ambienti differenti a cui corrisponde una straordinaria diversit di tipologie di vegetazione e di specie della flora. Brughiere a mirtilli, praterie, boschi di faggio e di quercia, imboschimenti di conifere, castagneti e torbiere caratterizzano in modo significativo il paesaggio . L'incredibile variet floristica comprende specie endemiche, artico-alpine, mediterranee ma anche relitti glaciali e specie rare come la Primula appenninica, il Rododendro, la Genzianella, il Salice erbaceo, la Silene di Svezia e molte altre ancora.

II Inquadramento geologico regionale


In questo capitolo sono elencate le caratteristiche geologiche regionali dellAppennino Settentrionale e delle Unit affioranti nellarea di studio. Geologia regionale dellAppennino Settentrionale: generalit L'Appennino Settentrionale costituito dal settore della catena che si estende dallarea LigurePiemontese al Lazio - Abruzzo, dove il passaggio allAppennino Centro - Meridionale segnato dalla linea Ancona - Anzio (linea Oleavano - Antrodoco nella letteratura pi recente). La catena appenninica si caratterizza per laccavallamento di diverse unit strutturali a formare una
fold and thrusts belt, cio un orogene sviluppato su grandi pieghe ma soprattutto su grandi faglie,

pi precisamente rappresentate da sovrascorrimenti (thrusts) a basso angolo che hanno coinvolto i depositi delle varie unit appartenenti a domini paleogeograficamente molto distanti tra loro. La complessa struttura della catena appenninica il risultato della convergenza e della collisione delle placche Europea (blocco Sardo-Corso) e Adria (il promontorio africano) a partire dal Mesozoico (Fig. 2.1), e durante la prima met del Terziario. A partire dal Cretaceo inferiore l'Oceano Ligure - Piemontese, apertosi tra la placca Adria e il blocco Sardo-Corso, viene coinvolto nella convergenza delle placche che causa il progressivo restringimento e quindi il consumo della crosta oceanica del Bacino Ligure - Piemontese. Il moto di avvicinamento delle due placche causato dallapertura del Bacino Algero - Provenzale tra penisola Franco - Iberica e blocco Sardo - Corso, che causa la rotazione di questultimo e la convergenza col promontorio Adria. Tra il Cretaceo inferiore e lEocene, le varie unit che costituiscono la geologia dellAppennino Settentrionale si sedimentano in diversi domini oceanici e continentali, distinti su parametri sedimentologici e tettonici. La completa chiusura dell'oceano Ligure-Piemontese durante l'Eocene medio-superiore e lapertura dei bacini del Mediterraneo occidentale (Oligocene-Miocene) causano il rapido sollevamento del cuneo orogenico appenninico. Durante questa fase, le unit interne oceaniche (Unit Liguri) e quelle transizionali (Unit Subliguri), progressivamente deformate nella precedente orogenesi alpina, arrivano a sovrapporsi al margine continentale occidentale di Adria, attraverso un sistema di thrusts migranti verso l'avampaese che coinvolge le Unit Toscane ed Umbre depositatesi sulla placca Adria. Il bacino di avanfossa presente sulla placca Adria viene quindi progressivamente deformato e sottoscorso durante la migrazione verso E-NE del sistema di thrusts che porter alla strutturazione della catena appenninica a pieghe e faglie.
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Figura 2.1: rappresentazione schematica delle principali fasi di formazione della catena Appenninica e particolare della situazione miocenica per evidenziare le relazioni strutturali delle differenti falde che si accavallano durante l'orogenesi dell'Appennino. Sigle: LIG: falda Ligure (Unit Liguri e sub-Liguri), ELB: bacini epi-Liguri (Unit epi-Liguri), ITU: falda Toscana (Unit Toscane Interne), OTU: falda Toscana (Unit Toscane Esterne), URMU: falda Umbro-Romagnola- Marchigiana-Adriatica (Unit Umbro-RomagnolaMarchigiana-Adriatiche) (Conti e Fontana, 2005).

L'Appennino Settentrionale rappresenta quindi il risultato dell'accavallamento di unit tettoniche via via pi giovani procedendo da ovest verso est. Nella Fig. 2.1 rappresentata una schematizzazione della sovrapposizione delle falde e delle
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unit tettoniche dell'Appennino. Procedendo dall'alto verso il basso e da SO verso NE troviamo: 1) la Falda Ligure (LIG): composta da ofioliti e sedimenti oceanici deposti tra il Giurassico e l'Eocene (Unit Liguri) e sedimenti suboceanici di et cretacica-oligocenica (Unit sub - Liguri); 2) la Falda Toscana Interna (ITU) ed Esterna (OTU): formatesi dal Mesozoico al Cenozoico e costituite da successioni carbonatiche e silicoclastiche deposte sul margine esterno della crosta continentale di Adria; 3) la Falda Umbro-Romagnola-Marchigiana-Adriatica (URMU): formatasi dal Mesozoico al Pleistocene e costituita da succesioni carbonatiche e silicoclastiche depositatesi sul margine interno della crosta continentale di Adria. Le unit del Dominio Tosco-Umbro-Romagnolo rappresentano le rocce pi antiche dellAppennino settentrionale e sono il risultato della sedimentazione avvenuta sul margine della placca Adria durante la convergenza fra Europa e Adria. La prima fase di sedimentazione comune a tutte queste unit e si instaura al di sopra del basamento metamorfico paleozoico. La deposizione inizia nel Triassico medio-superiore con sedimenti fluviali, lacustri e di mare poco profondo (Formazione del Verrucano). A partire dal Triassico superiore, sopra tali depositi si ha la sedimentazione di evaporiti e calcari di piattaforma carbonatica (Lias), seguiti da sedimenti di natura pelagica da silicei a marnosi nellintervallo Lias superiore - Oligocene. Le Unit Tosco-Umbro-Romagnole sono interessate da un sistema di thrusts arcuati, talvolta ad alto angolo, che si estendono dalla fascia tirrenica alla Pianura Padana allinterno del settore ligure - emiliano nordoccidentale. Nel settore tosco - emiliano il sistema di thrusts si presenta invece discontinuo: le unit pi antiche affiorano qui solo in finestre tettoniche come quella delle Alpi Apuane. Le Unit Liguri e Subliguri affiorano ininterrottamente nella fascia compresa fra lAppennino pavese e bolognese. Nella stessa area affiorano in modo discontinuo le Unit Epiliguri e i depositi miocenici - pliocenici e quaternari dellavanfossa padana. La formazione delle Unit Epiliguri il risultato della migrazione verso NE del sistema a pieghe e faglie, durante la quale la deposizione avviene contemporaneamente sia nell'avanfossa che sul fronte stesso della catena in bacini satelliti (o di piggy-back) al di sopra delle Unit Liguri, chiamati quindi Epiliguri (ELB). La migrazione del fronte causa la progressiva chiusura dei sistemi di avanfossa e l'avanzamento delle falde su cui si impostano i bacini satelliti. I sedimenti nei Bacini Epiliguri si depongono quindi in discordanza sulla Falda Ligure deformata.

Le Unit Tosco-Umbro-Romagnole, Subliguri e Liguri sono tradizionalmente raggruppate in due grandi insiemi, in rapporto al senso di movimento della traslazione delle falde oceaniche e suboceaniche verso lavampaese africano: 1) Insieme Esterno, comprendente le seguenti unit: a) Unit Toscane, a loro volta suddivise in Unit Toscana Metamorfica e Unit Toscana non Metamorfica (o Falda Toscana); b) Unit Umbro-Marchigiano - Romagnola, anchessa differenziata in Unit Umbro Romagnola e Unit Marchigiano - Adriatica; 2) Insieme Interno, costituito dalle seguenti unit: a) Unit del Dominio Ligure Interno; b) Unit del Dominio Ligure Esterno. Interposte fra questi due grandi insiemi si trovano le Unit Subliguri (o Complesso di Canetolo), derivanti dalla deformazione dei depositi del Dominio Subligure. LInsieme Esterno costituito essenzialmente da uno zoccolo continentale (basamento continentale paleozoico interessato da metamorfismo ercinico) appartenente alla placca adriatica, su cui poggiano, scollate e deformate, le successioni mesozoico-terziarie che ne rappresentano loriginale copertura sedimentaria. LInsieme Interno costituito da una serie di unit tettoniche che si sono originate in ambiente oceanico. Tali Unit hanno abbandonato il loro substrato originario, scomparso per subduzione, e sono sovrascorse da ovest verso est (vergenza appenninica) al di sopra dellInsieme Esterno.

Unit Liguri Il Dominio Ligure costituito da pi unit tettoniche caratterizzate da successioni che comprendono rocce magmatiche, mafiche e ultramafiche relitti di crosta oceanica giurassica e successioni sedimentarie di et compresa tra il Malm e lEocene superiore. Queste successioni si collocano nellambito del Dominio Oceanico Ligure-Piemontese, situato tra i due margini continentali europeo e africano. Il Dominio Ligure comprende due sottodomini: 1) Ligure Interno, che comprende tre unit tettoniche sovrapposte: lUnit Colli TavaroneSer, lUnit Bracco-Val Graveglia e lUnit Gottero ( Supergruppo della Val di Vara); 2) Ligure Esterno, in cui si distinguono abitualmente dei Complessi di Base, di et per lo pi compresa fra lAlbiano ed il Campaniano inferiore, e delle formazioni torbiditiche a dominante calcarea conosciute come Flysch ad Elmintoidi ( Campaniano - Paleocene).
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Questultime, solo nella fascia pi esterna, sono seguite da altri flysch, anchessi calcarei, di et paleocenico - eocenica. Questo dominio comprende esclusivamente unit alloctone, che hanno completamente abbandonato il loro substrato originario. I due domini sopra citati sono separati da un contatto tettonico, lungo il quale il primo si accavalla solo parzialmente sul secondo e a tratti poggia direttamente sulla Falda Toscana con linterposizione della sola Unit di Canetolo. Allinterno di entrambi i domini segnalata la presenza di ofioliti che hanno per un diverso significato nelluno e nellaltro dominio. Le Liguridi Interne hanno caratteristiche sicuramente oceaniche, in quanto le maggiori masse ofiolitiche si trovano ancora in posizione primaria, alla base della successione sedimentaria. I primi sedimenti che le ricoprono e che registrano lapertura delloceano sono infatti diaspri del Giurassico superiore. Nelle Liguridi Esterne non si conoscono ofioliti che costituiscano la base della successione, essendo questultima scollata. Esse si presentano piuttosto come masse scivolate in gran parte nel bacino di sedimentazione ligure del Cretaceo superiore e pertanto intercalate ai sedimenti. Spesso sono accompagnate da vistoso detritismo sottomarino (debris flows, slides blocks,ecc.), per il quale sono esse stesse da considerarsi come megaclasti rimaneggiati. Anche se queste ofioliti, estranee alla successione, non danno alcun indizio sul substrato originario del bacino, possono essere interpretate come lindizio della vicinanza di un rilievo oceanico tettonicamente attivo.

Unit Subliguri Le Unit Subliguri sono caratterizzate da una successione torbiditica costituita nella sua porzione inferiore da argille con intercalazioni di strati calcarei micritici, biocalcareniti e strati arenacei ( formazione argilloso-calcarea corrispondente al Complesso di Canetolo del Paleocene - Eocene medio). Nella formazione sono presenti in parziale eteropia anche estesi corpi torbiditici lenticolari di calcari, calcareniti

e marne (Flysch di M.Penice, Flysch di Vico e Calcari di Groppo del Vescovo).

La porzione superiore della sequenza, in discordanza angolare sullUnit di Canetolo, rappresentata da torbiditi arenacee (Arenarie di Ponte Bratica, Oligocene superiore) e/o conglomeratiche a composizione andesitica, per effetto di un evento vulcanico (Arenarie di Petrignacola, Oligocene inferiore). Let di questo vulcanismo (Oligocene - Miocene Inferiore) legata alla fase di arco vulcanico della Sardegna. Ricerche pi recenti (Cerrina, Feroni & Vescovi, 2002) nellarea tipo dellalta Val dEnza (Appennino Reggiano) e nellalta Val Parma (Appennino Parmense) hanno stabilito che le Arenarie di Petrignacola, pur occupando una posizione geometrica pi alta, sono in realt pi antiche (Oligocene Inferiore) delle sottostanti Arenarie di Ponte Bratica (Oligocene superiore), e che quindi le loro attuali relazioni sono di origine tettonica. Si presume che lintera successione Subligure, a causa delle caratteristiche intermedie tra un ambiente continentale ed un ambiente oceanico, rappresenti la sedimentazione allinterno di unarea interposta tra il bacino Ligure - Piemontese ed il margine continentale passivo della placca Adria.

Unit Toscane Dal punto di vista tettonico, il Dominio Toscano comprende due unit sovrapposte. Quella inferiore, affiora principalmente nella finestra tettonica delle Alpi Apuane ed costituita da una successione metamorfica (Unit Toscana Metamorfica), che comprende il basamento metamorfico paleozoico e su questo tutta la copertura dal Triassico fino al Macigno, metamorfosata per il carico citostatico esercitato dalle Falda Toscana (Unit Toscana non Metamorfica), una parte, in realt, della stessa falda ripiegata e sovrappostasi tettonicamente; essa costituisce quindi la successione di copertura, a partire dalle evaporiti Triassiche fino ai potenti sedimenti torbiditici del Macigno. La fine della deposizione dellUnit Toscana Metamorfica si pu spiegare con il modello di Carmignani & Kligfield (1990). Secondo tale modello, la sedimentazione dellunit sopra citata avrebbe avuto termine in relazione al sottoscorrimento dellintera sequenza in una zona di taglio ensialica, che avrebbe portato al seppellimento del basamento cristallino paleozoico e della sua copertura al di sotto dellUnit Toscana non Metamorfica. Svariati autori (Nardi &Tongiorgi, 1962; Abbate & Bruni,1989; Aruta & Pandeli,1995) hanno distinto nella Falda Toscana, due principali unit tettoniche: 1) lUnit Toscana s.s. ad ovest ; 2) lUnit Falterona-Cervarola ad est (Unit Toscana Esterna). La Successione del M. Cervarola rappresentata da sequenze torbiditiche clastiche che si sono sedimentate in un bacino di avanfossa nel Miocene inferiore-medio, ricoprendo parzialmente dei mlanges composti da materiali derivanti dalle Unit Toscane,Liguri e Subliguri (Bettelli,2002; Plesi,2002). Questa unit rappresenta lunit di transizione tra i depositi grossolani silicoclastici del
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Dominio Toscano Esterno (Arenarie del M.Falterona) e quelli fini, principalmente carbonatici del Dominio Umbro-Romagnolo Interno ( Formazione Marnoso-Arenacea). La progressiva variazione litologica legata alla differente alimentazione. Il forte incremento della frazione carbonatica connesso sia alla reimpostazione della Piattaforma Appenninica, sia alla produzione di carbonati nei vicini bacini di piggy-back (Centamore et al.,2002).

III Stratigrafia
Il capitolo presenta una descrizione delle formazioni affioranti nellarea di studio e le caratteristiche stratigrafiche e tettoniche osservate sul campo. Il seguente elenco presenta le formazioni in ordine di sovrapposizione tettonica.

SUCCESSIONI DELLE UNITA LIGURI ESTERNE: Flysch di Monte Caio: (Campaniano sup.) membro dellunit Caio. costituito prevalentemente da torbiditi arenaceo-marnose color grigio, in strati molto spessi, a base arenitica fine o siltitica e tetto pelitico. Queste sono alternate a sequenze di torbiditi arenaceo-pelitiche (12% dello spessore misurato) e a torbiditi calcareo-pelitiche (4% dello spessore misurato) grigio-chiare in strati sottili e medi. Gli intervalli basali presentano laminazione parallela o ondulata. Nella parte alta degli intervalli marnosi sono frequentemente presenti impronte di Elmintoidi. Ci che caratterizza questo flysch da un punto di vista litostratigrafico, in confronto con altri depositi dello stesso tipo, la relativa abbondanza di strati pelitici scuri, la presenza di torbiditi carbonatiche chiare, lalternanza relativamente irregolare di torbiditi con spessore differente. Intercalati alla parte inferiore sono talora presenti, e si tratta di un carattere peculiare, depositi di brecce poligeniche ed elementi argillitici, calcarei, in qualche caso ofiolitici e granitici, originati da colate gravitative.

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SUCCESSIONI DELL UNITA SUBLIGURE:

Arenarie di Ponte Bratica: (Rupeliano p.p.-Chattiano) arenarie torbiditiche a grana fine e molto fine. Costantemente in strati di spessore sottile e uniforme, alternate a peliti grigioverdi. I rapporti con le unit limitrofe risultano ovunque mal visibili.

Calcari del Groppo del Vescovo: (Eocene inf.-Eocene medio) formazione in eteropia con la Formazione delle Argille e Calcari di Canetolo, entro la quale si trovano intercalati come grosse lenti; si tratta di calcari e calcari marnosi torbiditici grigio chiari-biancastri, in strati e banchi a base calcarenitica o arenacea talora a grana grossa e con abbondante componente bioclastica. Gli interstrati pelitici hanno di solito colorazione grigio chiara.

Argille e Calcari di Canetolo: (Creataceo sup.-Eocene medio) peliti prevalentemente nere alternate a calcilutiti grigio scure, calcareniti gradate, brecciole bioclastiche e calcari marnosi a base calcarenitica.

. SUCCESSIONI DELLE UNITA PIEVEPELAGO-CERVAROLA: Arenarie del Monte Cervarola: (Burdigaliano) comprendono varie facies torbiditiche e depositi gravitativi che si succedono in modo relativamente irregolare sia nel tempo che nello spazio. Fra le facies torbiditiche le pi comuni sono costituite da associazioni di conoide esterna, frangia di conoide e bacino. I depositi gravitativi comprendono pebbly sandstones e slumps. Marne di Civago: (Acquitaniano-Burdigaliano) marne molto siltose e poco massicce. La stratificazione sempre evidente negli affioramenti non tettonizzati. Il colore si mantiene sempre sui toni del grigio chiaro, biancastro per alterazione. La mica risulta sempre ben visibile. Sporadicamente presenti livelli cineritici verdastri.

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IV Rilevamento sul campo


Il capitolo presenta le informazioni ottenute sul campo, dallosservazione diretta di alcuni affioramenti ben visibili e perci significativi. Essi rappresentano eccezioni nellarea oggetto di studio, generalmente molto vegetata, diffusamente ricoperta da depositi di varia natura e caratterizzata da affioramenti poco estesi e mal accessibili. La nostra attivit si concentrata prevalentemente in punti ove la conformazione topografica permettesse il contatto diretto con la roccia in posto affiorante, come alvei di corsi dacqua, pareti lungo strada e lati topografici. Identificato il tipo di roccia affiorante, la nostra indagine proseguiva alla ricerca di un possibile contatto con le formazioni adiacenti. Affioramento 1: CONTATTO ARENARIE DI PONTE BRATICA FLYSCH DI M. CAIO Risalendo verso Succiso Inferiore, a poche centinaia di metri dallabitato di Cecciola, lungo la strada asfaltata possibile osservare sulla destra unestesa parete di arenarie torbiditiche scure, ben stratificate, attribuibili alla Formazione delle Arenarie di Ponte Bratica. Alla sommit di queste, visibile (ma purtroppo non raggiungibile e mal fotografabile) il contatto con il Flysch di Monte Caio, costituito da torbiditi di colore generalmente pi chiaro, contrastante con quello delle arenarie DI Ponte Bratica. Queste ultime risultano visibilmente deformate, con pieghe ben visibili alla macroscala (esempio in fotografia).

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E particolarmente degno di nota il fatto che le Arenarie di Ponte Bratica affiorano lungo strada per un tratto pi lungo di un centinaio di metri rispetto a quanto riportato dalla cartografia geologica precedente.

Affioramento 2: ARGILLE E CALCARI DI CANETOLO CON LENTI DI CALCARI DEL GROPPO DEL VESCOVO Poco pi a Sud di Succiso Inferiore, la risalita verso est del Rio Fontanelle ha permesso di osservare e documentare nel particolare estesi affioramenti di Argille e Calcari di Canetolo. La deformazione appenninica in pi fasi qui visibilmente ben rappresentata, anche grazie allalternanza dei litotipi a diverso comportamento meccanico che compongono la formazione e fanno s che si possano individuare sia strutture da strain fragile negli strati calcareo-marnosi (faglie, fratture, boudinage ecc.), che duttile in quelli pelitici (pieghe a diverse scale). La topografia particolarmente favorevole permette di camminare direttamente sugli affioramenti nel letto del torrente, e di individuare nettamente il passaggio a banchi di calcare molto pi chiaro privi di intercalazioni pelitiche, attribuibili con certezza alla Formazione dei Calcari del Groppo del Vescovo. Questi volumi di calcare presentano estensioni limitate e costituiscono corpi lenticolari allinterno della Formazione delle Argille e Calcari di Canetolo.

Boudinage e rifluimento dellargilla allinterno della Formazione delle Argille e Calcari di Canetolo 13

Pozze dacqua che si formano al piede di corpi calacarei pi resistenti allerosione rispetto alle porzioni argillose.

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Porzioni di Argille e Calcari di Canetolo a forte dominanza pelitica, in strati da friabili a compatti (pi cementati).

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Esempi di faglie con evidente rigetto (sopra) e gauge lungo il piano (a sinistra)

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Altri esempi di tagli e dislocazioni con deformazione duttile associata nelle argille e calcari.

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Passaggio dalle Argille e Calcari di Canetolo a una lente di Calcari del Groppo del Vescovo.

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Affioramento 3: FLYSCH DI MONTE CAIO La cresta della Borrellaccia a nord di Succiso Superiore giusto a ridosso dellabitato impostata sul membro flyschoide della Formazione di Monte Caio, che in questarea si trova sempre al tetto della pila tettonica e affiora estesamente in tutta la zona nord-occidentale. Questa formazione rappresenta infatti la falda Ligure, avanzata fino a ricoprire le unit Toscane e Subliguri soggiacenti.

Data la grande quantit di affioramenti facilmente accessibili, stato possibile prendere diverse misure di assetti allinterno del flysch, concordanti nellindicare una stratificazione generalmente poco inclinata e relativamente indeformata.

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Come stato possibile verificare sconfinando a nord-ovest oltre la nostra area di studio, spesso ampie coperture di detrito proveniente dal flysch tendono a nascondere parti altrimenti affioranti delle formazioni sottostanti.

Affioramento 4: DEPOSITI FLUVIO-GLACIALI QUATERNARI La zona sudoccidentale dellarea di studio quasi interamente ricoperta da depositi fluvio-glaciali, risalenti allultima glaciazione pleistocenica. Essi sono ben riconoscibili per la caratteristica tessitura a clasti arrotondati di varie dimensioni, immersi in una matrice scura pi fine, immediatamente riconoscibili anche a grande distanza (ad esempio da punti panoramici).

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V Geomorfologia
Caratteri morfologici generali Leterogeneit litologica che caratterizza larea e la grande influenza esercitata dalla tettonica fanno s che questa zona sia caratterizzata da un paesaggio morfologicamente eterogeneo, dominato non solo dalle formazioni pi antiche ma anche dalle pi recenti coperture quaternarie, prevalentemente di origine gravitativa e di origine glaciale e glacio-fluviale, genericamente chiamati depositi morenici. Le coperture di natura gravitativa hanno origine principalmente per le caratteristiche di giacitura e geotecniche delle litologie presenti. Comportamento delle singole formazioni La formazione delle Argille e Calcari di Canetolo costituita in prevalenza da argille che a causa della loro storia tettonica risultano intensamente piegate e fratturate dalla scala dell'affioramento fino alla scala del campione. Presenta, alla macroscala, una tessitura a "blocchi in matrice" in cui la matrice argillosa sempre prevalente e determinante per il comportamento geotecnico complessivo: i blocchi carbonatici pi competenti subiscono boudinage e possono cos franare per crollo o per colata, trasportati dalla matrice argillosa. Le formazioni dei Calcari di Groppo del Vescovo,la formazione delle Arenarie di Ponte Bratica e la formazione delle Marne di Civago hanno caratteristiche simili: a causa della loro litologia competente e dallassenza di una componente pelitica significativa sono soggette prevalentemente a fenomeni di crollo, innescati da fatturazioni pervasive e, nelle arenarie, piegamenti e intenso clivaggio. Il flysch di Monte Caio ha caratteristiche intermedie tra la Formazione delle Argille e Calcari di Canetolo e quella dei Calcari di Groppo del Vescovo, essendo una formazione torbiditica dominata da calcari marnosi in strati da medi a spessi e molto clivati alternati a sottili strati pelitici neri. Questalternanza pu generare frane per scivolamento se le condizioni di giacitura sono favorevoli. In caso contrario (giacitura a reggipoggio) possiamo avere frane per crollo. I depositi morenici di et risalente allultima glaciazione alpina ovvero a 20000 anni fa, si trovano lungo le valli del torrente Liocca, del rio Fontanelle e del rio Gocce, a partire dalle zone pi elevate nella parte meridionale dellarea di rilevamento fin verso le zone settentrionali con limite inferiore attorno agli 800 m slm, limite altimetrico dellestensione delle antiche lingue glaciali. Questi depositi glaciali sono estremamente privi di classazione, costituiti da clasti eterometrici prevalentemente arenacei inglobati in matrice sabbioso-limosa, derivanti dalla Formazione del Macigno, affiorante lungo il crinale dellAlpe di Succiso. Le coperture detritiche sono localmente organizzate in fasce al piede di pareti rocciose complessivamente stabili, come nel caso dei rilievi a nord di Succiso superiore formati da Flysch di Monte Caio.

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Rapporti tra morfologia e geologia I rapporti tra morfologia e geologia sono chiari ed evidenti, la giacitura degli strati, se a reggipoggio, nei litotipi pi competenti pu produrre ripidi pendii o addirittura scarpate, se a franapoggio, si possono generare frane per scivolamento impostate su sottili interstrati pelitici o su superfici planari di clivaggio. La Formazione delle Argille e Calcari di Canetolo, essendo meno competente, (comunque molto predominante nellarea di studio) genera pendii pi addolciti e mette in risalto quindi i contatti (dove visibili) con le Arenarie di Ponte Bratica. Il gradiente topografico indicatore di possibili cambi di litologia, se le due formazioni a contatto presentano caratteristiche geomeccaniche differenti. Inoltre i rapporti eteropici tra la Formazione dei Calcari di Groppo del Vescovo e la Formazione delle Argille e Calcari di Canetolo creano improvvise scarpate, visibili anche lungo i tagli stradali e Rio Fontanelle. I depositi fluvioglaciali e le coperture detritiche generano anchessi pendii acclivi, perch molto probabilmente sono impostati su un substrato roccioso acclive a sua volta. I depositi fluvioglaciali per risultano molto instabili, infatti si formano su essi frane per scivolamento di piccole e medie dimensioni, generate dallo scalzamento al piede per erosione fluviale unito alle scarse caratteristiche geomeccaniche intrinseche.

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Le coperture detritiche son pi stabili rispetto ai depositi fluvio-glaciali, perch non essendo composte da clasti eterometrici risultano pi compatte, inoltre la copertura boschiva predominante su queste coperture detritiche e svolge il compito di stabilizzarle.

Idrografia: modelli di drenaggio e sorgenti Il Corso dacqua principale costituito dal Torrente Liocca che nasce dai ghiaccioni di Monte Acuto, affluente di destra del Torrente Enza. Da segnalare la presenza di altri corsi dacqua minori: Rio Fontanelle, Rio Passato, Rio Passatore (affluenti di destra del Torrente Liocca) e il Rio Scuro affluente di sinistra del Torrente Liocca. Tutto il bacino idrografico alimenta il Torrente Enza, la parte pi orientale del bacino idrografico del Torrente Enza, delimitato dallAlpe di Succiso e dalle dorsali secondarie in direzione SE-NW, che la separano dal bacino idrografico del Fiume Secchia.

La morfologia del bacino, le caratteristiche litologiche e lelevata acclivit media dei pendii portano alla veloce formazione di piene torrentizie per via dei ridotti tempi di corrivazione. Questo indicatore di un paesaggio in evoluzione e questi eventi torrentizi sono un importante agente del modellamento che pu la causa di innesco o la concausa di fenomeni gravitativi nei versanti che delimitano lateralmente i corsi dacqua. Nellarea di studio sono presenti numerose sorgenti sotterranee di acqua, riconducibili a una pervasiva fatturazione delle formazioni pi coerenti: Flysch di Monte Caio, Arenarie di Ponte
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bratica e Calcari di Groppo del Vescovo; limitate inferiormente dalla Formazione Delle Argille e Calcari di Canetolo che localmente dove la frazione Argillosa predominante rappresentano un litotipo impermeabile e quindi un possibile confinamento delle Acque e la venuta a giorno delle sorgenti. Anche i depositi morenici possono svolgere la funzione di rocce magazzino per sorgenti dacqua grazie alla loro permeabilit.

Stabilit dei versanti Larea di rilevamento stata interessata da una grande paleofrana, che negli anni 50 si riattivata e ha portato allabbandono degli abitati di Succiso inferiore e superiore. Attualmente il corpo principale della frana quiescente, per qualche parte del corpo di frana ancora attivo, soprattutto la parte che destabilizza labitato di Succiso inferiore rappresenta il corpo di frana pi grande ancora attivo della nostra area. Gli altri corpi attivi sono lembi pi piccoli vicini ai corsi dacqua attivi per lerosione fluviale degli stessi.

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BIBLIOGRAFIA
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