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vit PRESENTAZIONE scientificita, B pinttosto il segno dei tempi in cui viviamo, dove | ‘rmai in pit parti, dalle scienze fisiche a quelle umanistiche, si @ affermata la consapevolezza che ogni conoscenza é, per util funa terminologia introdotta da Karl Raimund Popper, “falsificabi- Te quindi oggettiva fino a prova contraria, Questa concezione @ ormai una acquisizione diffusa. Un altro scopo di questo lavoro, & quell di favorite la curiosita verso ulteriori approfondimenti, anche riguardo a tematiche che hon stato possibile inserire qui, in sede introduttiva. Psicologie e nascita della psicologia scienti Percorsi storici e prospettive della psicologia In ogni cultura, in tutte le parti del mondo, gli esseri umani, adulti 0 bambini, hanno la predisposizione genetica a elaborare “teorie della mente”, pi o meno complesse, che spiegano cosa probabilmente & presente nella mente delle altre persone (e nella propria) che ne guida il comportamento, sia sul piano pit interiore, intimo, sia su quello pitt manifesto, visibile anche dagli alti Queste teorie della mente possono essere definite altrettante psicologie”. Si tratta di sistemi di credenza (in quanto si presen- 10 non come singole idee, separate le une dalle altre, ma stret- tamente collegate tra loro, dunque dei “sistemi”) che guidano il proprio comportamento € le reazioni a quello degli alti. Nel tempo, diversi psicologi hanno elaborato teorie complesse per spiegare questi fenomeni. Fritz Heider (1896-1988), per esem- piv, uno psicologo sociale di origine austriaca, ma la cui attivitd si © svolta in gran parte negli Stati Uniti, nel volume dal titolo The psychology of interpersonal relations, pubblicato la prima volta nel 1958 (Heider, 1958), ha avanzato l'idea che le persone claborano ipotesi sul proprio e altrui comportamento, proponendo la cosid~ detta “teoria dellattribuzione”, ossia modalita complesse in base He quali si attribuiscono le cause del proprio o altrui comporta- mento a fattori esterni (per esempio, la “fortuna” ecc.) 0 interni (per «esempio, lintelligenza). Uta Frith (1941), per fare un altro esempio lei nostri giorni, che dirige T'istituto di Neuroscienze Cognitive all University College di Londra, insieme con il gruppo con cui col- labora da anni (si veda, per esempio, Baron-Cohen, Leslie, Frith, 1985; Frith, 1989, tr. it. 1998), ha avanzato la cosiddetta “Teoria della Mente” quale fattore genetico causale del nostro modo di at- lribuire agli altri e a noi stessi credenze, desideri ecc., che spiegano 2 Canroio1 Ie origini del comportamento proprio ¢ altrui. Ma questi sono solo due esempi, sia pure importanti, dei molti che troviamo nel caso si prendano in esame i periodi dall’antichita fino ad oggi (si veda, per esempio, il recente volume di Mecacci, 2008, sulla storia della psicologia da epoche antiche fino ai nostri giorni). Gli umani, fin dalla loro presenza come specie, hanno sempre sentito 'importanza di capire se stessi e gli altri con Vintento di dare spiegazioni ai propri o altrui comportamenti. Quando, per esempio, andiamo in un bar ¢ chiediamo: “mi fa, per favore, un caffé?", partiamo dallipotesi che il barista ab- bia capito cosa abbiamo chiesto e si dispone conseguentemente a prepararci la tazza di caffe che abbiamo chiesto. Dai modi con cui appoggia la tazzina sul banco, con cui ci guarda, dalle cose che ci dice ecc., facciamo una serie di deduzioni circa il suo umore (@ nervoso? E calmo? E gentile o brusco?), il suo stato d’animo (& ben disposto verso di noi? O gli siamo antipatici2), cosa potrebbe essergli accaduto quella mattina prima di arrivare al bar (ha litigato con la moglie2) e tutta una serie di pensieri che possiamo chiamare, seguendo Heider, “attribuzioni”. Ossia giudizi che facciamo circa le ragioni dei suoi comportamenti. ‘Analogamente, la studentessa che deve sostenere un esame, si pone domande sugli stati d’animo del suo professore (sara ben di sposto 0, al contrario, nervoso?), come giudichera le sue prestazio- ni (sara severo oppure benevolo?), quali voti dar’ quella martina (alti o bassi?). ‘Anche i bambini molto piccoli, percepiscono se le condizioni mentali di chi si prende cura di loro sono “buone” 0, viceversa, “nervose”. John Bowlby (1907-1990), in particolare nei tre volu- mi dedicati al problema dellattaccamento ¢ della perdita (Bowl- by, 1969, 1973, 1980, tx. it, rispettivamente, 1976, 1978, 1983 2004) nei quali ha proposto la “teoria dell'attaccamento”, ha ev denziato in pid punti questa innata abilitd di capire gli altri e se stessi fin da quando nasciamo. Una capacita che si sviluppa nel tempo, a seconda delle vicende della nostra vita, e che ci porta in seguito a elaborare questa o quella “teoria” sulla mente sugli altrie sulla nostra, per dare spiegazione a un dato comportamento. Queste “teorie” possono essere consapevoli (il soggetto & in grado, di parlarne e spiegarle, in modi pit o meno precisi € dettagliati) ‘oppure inconsce (il soggetto agisce in un determinato modo, mal non sa spiegare in alcun modo i perché, le ragioni del suo com- PSICOLOGIE E NASCITA LA PSICOLOGIA SCIENTIFICA 3 portamento). Queste abilita, presenti nei soggetti normali fin dalla hnascita, fanno in modo che la bambina (o il bambino) si mostrino contenti dell’arrivo della madre, di essere presi in braccio (in en- trambi i casi possono sorridere), essere portati in giro ece. oppure, Al contrario, manifestare disappunto (possono apparire scontenti, mettere il broncio ecc.) piangere, agitarsi, 0 altre manifestazioni comportamental Queste “psicologie” hanno dunque origine dai comportamenti «quotidiani. A esse, esatte o meno, non & possibile attribuire alcun valore scientifico. Se infatti le idee che si é fatto un soggetto sul proprio 0 altrui comportamento sono azzeccate, lo sono del tutto asialmente. II fatto che un soggetto colga nel segno sulle motiva- zioni mentali che hanno portato una persona ad assumere un dato ‘omportamento, non aumenta le probabilita che in futuro sappia opliere nel segno. Questo per il fatto che non si tratta di osser- varioni sistematiche, i cui risultati sano stati elaborati secondo tuna specifica teoria e in relazione a un particolare procedimento sli claborazione dei dati stessi (per esempio un particolare metodo satistico ece,). Queste stesse psicologie, per il fatto di essere fondate sul “senso mune”, ci aiutano spesso a capire pensieri, desideri nascost, fini, speranze ecc., nella vita di ogni giorno. In poche parole, guidano iI nostro comportamento ¢ lo dirigono in ogni istante. Nessuno si incite a calcolare, attraverso un test statistico, le probabilita che luna persona manifesti questo piuttosto che un altro comportamen- w in una data situazione. Facciamo delle previsioni pitt 0 meno bili e ci uniformiamo ai ragionamenti che ci hanno indotto data conclusione 0 a ipotizzare una certa inferenza futura lesto caso, possiamo chiamare inferenze questi procedimenti li con cui prevediamo un certo stato di cose nel futuro, date 1¢ premesse, 0 certi modi in cui vediamo le cose). A volte, que- Me previsioni si rivelano abbastanza esatte e in questi casi la nostra tsapacita di prevedere o di spiegare il comportamento altrui (0 pro- [nrio) risulta corretta. In altri casi, queste previsioni 0 spiegazioni ono inesatte, o parzialmente corrett. Queste psicologie hanno dunque origine dalla vita quotidiana «li ognuno, Ogni persona ha una sua “teoria della mente”. Questa “teoria” @ il risultato complesso di una interazione che il soggetto, ttella sua vita fino a quel dato momento, ha avuto con le sue espe- tlenze. Fil prodotto di un determinato temperamento. Un assetto 4 Cano.o1 di condizioni genetiche che si sono incontrate-scontrate con le si- tuazioni ambientali. Ogni singola esperienza ha la sua importanza. Come @ andata una certa cosa, come il soggetto ha vissuto l'espe- rienza legata a questa cosa. Da queste psicologie, che hanno una genesi dalle esperienze quotidiane ¢ dai modi che ha il soggetto di elaborarle, si sono svi- luppate conoscenze, credenze, ipotesi ecc., che, nella cultura oc dentale, hanno dato origine alla nascita della psicologia contempo- ranea. Oggi, questa psicologia, estremamente complessa ¢ artico- lata al suo interno, si definisce scientifica. Questa definizione si & sviluppata nel tempo, durante la storia moderna, dal Cinquecento all’Ortocento in particolare, perché @ stato utilizzato il “metodo sperimentale”, scoperto dai fisici, per indagare gli oggetti che ha progressivamente posto sotto il focus delle sue indagin Le origin: il pensiero classico Lorigine della psicologia contemporanea, detta appunto scien- tifica, ha le sue radici nel pensiero classico. Come @ stato messo in rilievo (Mecacci, 2008, pp. 10-31), Omero utilizza il termine “psiche” non con lo stesso significato che vi attribuiamo noi oggi. Omero ricorre a questo termine per indicare due cose distinte: da un lato, quando si riferisce all'uomo vivente, psiche sta per “soffio vitale”, il principio della vita, “che lascia il corpo durante uno svenimento o in caso di morte attraver- so la bocca © l'apertuta prodotta da una ferita”; dallaltro, psiche| ud indicare 'uomo morto, in questa versione si riferisce a un fan tasma, unombra che risiede nell’Ade (il luogo dei morti). Nella cultura greca, il processo che porta allidea di qualcosa di intern alle persone, che opera dentro di loro e ne condiziona il comporta complesso. Tale processo, passa dai cui orfici (da Orfeo, “il mitico poeta e cantore trace che ne sarebbe stato il fondatore”)| ai filosofi naturalistivissuti tra il Vile il V sec. a. C., fino a Socrate, Platone ¢ Aristotele. Socrate (469-399 a.C.) ritiene che il fine ultimo degli esseri uumani sia quello della “cura dell’anima”, soprattutto come cono- scenza di se stessi, secondo Poracolo di Delfi: “conosci te stesso” Una esortazione tutt’altro che ovvia e comune all’epoca, quandé uun Ateniese del tempo aveva una reazione sbigottita e, un cert PSICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTINICA — § venso, ilare. Questa teoria presupponeva che fosse presente in cia- scun individuo una realta riguardo alla quale avrebbe potuto ac- tuisire conoscenza e sapienza e in conseguenza della quale avrebbe potato realizzare il bene ¢ cid che é giusto. A questa realta, Socrate ‘weva dato il nome di “anima” (psiche), cosa mai fatta prima di lui « nel senso in cui lo intendeva Socrate. Socrate si definisce un “medico dell’anima” 0 un “esperto ‘lellanima” ¢ pratica la “cura dell’anima” con gli “incantesimi” ulelle parole, attraverso il dialogo maestro e discepolo che consente " quest ultimo di scavare dentro la propria anima e conoscere se stesso, (Mecacci, 2008, p. 14) Platone (427-347 a.C,), allievo di Socrate, elabora una suddivi- stone delle funzioni psichiche che va dalla conoscenza del “mondo sensibile” a quella del “mondo intelligibile”, un processo che si trova descritto nella Repubblica attraverso il mito della caverna, Ulatone distingue un’anima “razionale” da una “concupiscibile” ¢ “wrascibile”. Il nous @ l“occhio della mente” perché vede le idee che sono forme, paradigmi, modelli o prototipi essenziali delle cose. (Questa metafora dell’occhio della mente ricorrera per tutto il pen. ero occidentale, Lanima, la “psiche”, ¢ dunque un mondo com- inlesso e articolato in cui vi una componente razionale (logistikon) the controlla le parti irrazionali, concupiscibile (epithymetikon) sscibile (thymos), sedi luna dei desideri (fame, sete, sesso) ¢ Pal- ta delle emozioni e delle passioni (paura, coraggio, gioia, dolore). Uallievo principale di Platone, Aristotele (384-322 a.C.), nel libro Psyché (considerato il primo trattato di psicologia nella storia tlel pensiero occidentale) insieme ad altre opere pit specialistiche dedicate a temi specifici (La sensazione e i sensibili, La memoria e il tichiamo alla memoria, Il sonno e la veglia, I sogni, La divinazione ‘uel sonno), propone una nuova teoria della mente che respinge i lualismo proposto da Platone tra materia (il corpo) e anima, Se- condo Aristotele, anima & una dimensione biologica che accomu- tu il mondo vegetale, animale ¢ umano. Non viene iporizzata una Weoria metafisica o extraterrestre, Aristotele studia l'anima nelle sue munifestazioni empiriche e fattuali. Sensazione, percezione, imma- Wiiusione, ricordare, pensare, ragionare ecc., sono i modi in cui anima si manifesta ed @ indagabile. Quella di Aristotele pud esse- fe clissificata come una “psicologia empirica”, orientamento che trovera particolare approfondimento nel Settecento, Pur essendo lw piche un insieme unitario, per esigenze espositive, Aristotele ne 6 Canto distingue tre parti: vegetativa, sensitiva e intellettiva, La sensazione Bil primo processo per conoscere il mondo esterno. Attraverso gli organi di senso (visione, udito, odorato, gusto, tatto), & possibile cogliere proprieta delle cose quali i colori, i suoni, gli odor, i sapo- ri, la ruvidezza o lassenza di rilievi. Llintegrazione fra i vari sensi consente di evidenziare proprieta pid generali quali il movimento, la quiete, le figure, le grandezze ecc. Limmaginazione interviene poi per prolungare nel tempo la rappresentazione dell’oggetto. Lintelletto infine, mediate le sue articolazioni quali i processi di memoria, pensiero, ragionamento ecc., evidenzia l'essenza delle cose, la loro forma astratta, ovvero i concetti, le proprieta di una classe di oggetti Nel Medioevo si approfondiscono le conoscenze elaborate dai greci. Dante (1265-1321), Alberto Magno (1200 ca.-1280), Tom- maso D'Aquino (1225-1274), insieme con i filosofi Avicenna (980- 1037), Averro® (il cui nome arabo era Ibn Rushd, 1126-1198), riflettono sulleredita greca ponendosi ancora temi riguardo alla sede del!’anima, le sue funzioni, il suo destino ¢ la sua articolazione negli individui Leta moderna Nell'era moderna, durante il periodo compreso tra Quattro- cento e Settecento, si assiste a una notevole fioritura degli studi filosofici (umanistici), delle scienze anatomo-fisiologiche, della cerca scientifica in generale, che avranno estese influenze sulla “psi cologia” furura. La prima traccia della parola “psychologia” & nella biografia scritta da Franciscus Natalis nella prima meta del Cinque- cento relativa a Marcus Marulus (1450-1524), un umanista di Spa- lato, Rudolph Géckel (1547-1628) raccolse una lunga serie di o nioni sull’anima, esposte da filosofi, teologi del suo tempo. Andrea Vesalio (1514-1564) aveva rivoluzionato lo studio dell'anaromia umana. Sempre a Padova, Gabriele Falloppio (1523-1562) scrisse le Obseruationes anatomicae (Osservazioni anatomiche). Erasmo da Rotterdam (1466-1536) publica il libro Elogio della follia nel 1509. La follia & al centro di numerose opere, fra le quali Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (1474-1533), la cui prima edizione & SICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA tlcl 1516, Nel De hominis dignitate (Sulla dignita dell'uomo) di Giovanni Pico della Mirandola (1463-1494) ¢ possibile leggere: Non ti ho dato, o Adamo, né un posto determinato, né un aspetto tuo proprio, né alcuna prerogativa tua, perché quei posti, quell'asperto, quelle prerogative che tu desidererai, tutto secondo il tuo voto e ill two consiglio ortenga ¢ conservi. La natura limitata degli altri & con- renuta entro leggi da me prescrite [2 Dio che si rivolge ad Adamo al momento della creazione]. Tu te la determinerai da nessuna barriera costeetto, secondo il tuo arbitrio, alla cui potesta ti consegnerai. Ti posi nel mezzo del mondo perché di la meglio tu scorgessi tutto cid cche @ nel mondo, Non ti ho fatto sleste né terreno, né mortale, né immortale, perché di te stesso quasi libero e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che tu avresti prescelto. Tu potrai slegenerare nelle cose inferiori che sono i bruti; tu, potrai, secondo il tuo volere, rigenerarti nelle cose superiori che sono divine. (Pico della Mirandola, 1486, tr. it. pp. 7-9) Filippo Melantone (1497-1560), importante esponente della Kilorma luterana, nel suo commento al De anima (“Psyché” in gre- \4), comparso nel 1540, aggiorna.la trattazione aristotelica con {lcrimenti alle ricerche pid recenti nel campo dell’anatomia e della lisiologia, introducendo una importante variable concettuale. Per Mclantone, da una parte, vi il corpo, con le “anime” vegetativa © sensoriale, dalPalera, ce ’anima vera € propria, il luogo dell'in- telletto e della coscienza. Una distinzione che sar accettata da vari studiosi del suo tempo. In questo stesso periodo, lindagine psico- logica comincia a differenziarsi da quella filosofica. René Descartes (1596-1650) elabora Pidea che la mente umana @ dotata di uno spazio interno in cui svolgere i propri pensieri sul mondo esterno, lle spazio interno @ dotato di consapevolezza ed @ autocosciente 1 mente & quindi in grado di produrre le proprie idee, rappresen- tarioni del mondo. La mente é dotata di una specie di “grammatica tuniversale” innata che consente a un qualsiasi essere umano di ap- prendere una lingua (latino, francese, inglese ecc.). Nelle Medita- ciuni (1641), Descartes distingue tre tipi di idee: ‘leune mi sembrano innate, altre avventizie, e altre ancora fatte ¢ in ventate da me stesso: che io infatti comprenda cid che @ una cosa, una veriti, 0 un pensiero, tutto questo mi sembra che non dipenda da al: 8 CanroLo1 tro se non dalla mia stessa natura; che io invece, ora, oda un ramore, veda il sol, senta il foco, tutto questo ho sino ad ora giudicato che dipenda da cose poste fuori di me; e infine sono io stesso a fingermi sirene,ippogeifi ed altre cose simili John Locke (1632-1704) respinge la teoria secondo la quale vi sarebbero dei principi innati nella mente. La condizione necessaria 2 Pesperienza, @ il complesso di sensazioni che dalla nascita ogni essere umano riceve dal mondo esterno che consente la costru- ione di un mondo intellettivo. Gottfried Wilhelm von Leibniz o Leibnitz (1646-1716) ipotizzd che ’esperienza pud fornire il mate- riale conoscitivo perché vi @ una mente predisposta ad accettarlo. La mente ha infatti inclinazioni, disposizioni, abitudini o virtualit naturali che preordinano le sensazioni. Leibniz, nei Nuovi saggi sull’intelleto umano (1705), afferma: Misono servito anche del paragone di un blocco di marmo che abbia delle venature, piuttosto che di un blocco di marmo uniforme o di uote tavolette, ovvero di cid che i flosofi chiamano “tabula rasa”. Poiché se 'anima somigiasse a queste tavolette vuote, le verita sareb- bero in noi come la figura d’Ercole in un blocco di marmo, quando il marmo 2 del tutto indifferente a ricevere questa figura o un'altra. Ma se ci fossero venature nel blocco che segnassero la figura d’Er cole a preferenza di altre figure, questo blocco sarebbe pitt disposto a riceverla ed Ercole vi sarebbe in certo modo innato, per quanto si rendesse necessario del lavoro per scoprire queste venature ¢ mettere in evidenza con la politura, togliendo via cid che impedisce loro di mostrarsi. E cosi che le idee ¢ le verita sono innate in noi, alla stre- ‘ua di inclinazioni, disposizion, abitudini o virtual natural, € non come delle azio Gorge Berkeley (1685-1753) riafferma il valore dell’esperien- za. Si tratta di distinguere i vari livelli di indagine della percezione, evitando di confondere i livelli dell’anatomia e della fisiologia con quelli dellottica e della geometria nello studio della visione. La distinzione tra psicologia empirica e psicologia razionale fu parti- colarmente sottolineata da Immanuel Kant (1724-1804), La mente puo ottenere la conoscenza dei fenomeni, ma non pud indagare la cosa in sé (il noumeno). Cosi come non & possibile per la mente esaminare se stessa come oggetto, é solo una illusione, perché nel PSICOLOGIE £ NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIRICA 9 ‘momento stesso in cui pensa, conosce, Poggetto della sua indagine © xia mutato, Per Kant la psicologia & quindi una scienza immagi- Solo quando la fisiologia della sensazione divenne un campo di ‘acerca sperimentale, inizid Pimbocco di quelle vie che porteranno lla nascita della psicologia come scienza. E questo avvenne solo sli inizi dell’ Ottocento. UOttocento e la ricerca sperimentale UI medico scozzese Charles Bell (1774-1842), nel libro Idea of «1 new anatomy of the brain (1811), dimostrd, in una serie di espe- tumenti, che le radici posteriori (0 dorsali) ¢ quelle anteriori (0 ntrali) dei nervi spinali sono, rispettivamente, responsabili della sensibilita” e della “forza dell'azione muscolare”. Le ricerche del tusiologo francese Francois Magendie (1783-1855), pit rigorose sstematiche di quelle di Bell, confermarono tali risultati. La “legge 1H Hell-Magendie” forni una solida base anatomo-fisiologica al con- euto di “aco riflesso”, introdotto dal medico e fisiologo scozzese Marshall Hall (1790-1857). II fisiologo tedesco Johannes Miiller (1801-1858) formuld la “legge delle energie netvose specifiche”, ‘un principio per cui le sensazioni hanno origine da processi nervosi ulitferenti, Se lo stimolo fosse stato la pressione di un dito sull’oc- thio, la sensazione sarebbe stata visiva, mente, la stessa pressione sul palmo della mano, avrebbe dato luogo a una sensazione tattle. Hermann von Helmholtz (1821-1894) distinse, all'interno di una tessa modalita sensoriale, esperienze sensoriali diverse, come per inpio la sensazione di colori diversi nella visione, di toni dif ti nell’udito ecc. Nella prima meta dell’ Ottocento, vi furono si studi sulle varie modalita sensorial: visiva, uditiva, olfattiva, wustativa, tatile, I risultati cui pervennero tali indagini conservano, buona parte, la loro validita ancora oggi. Gustav Theodor Fechner (1801-1887), nell’opera Elemente der Usychophysic (“Elementi di psicofisica”) pubblicata nel 1860, tornisee un esempio di dati oggettivi raccolti con metodi original he dettero vita alla psicofisica attuale, un campo di ricerca che studia le relazioni tra mondo fisico e mondo psichico mediante provedimenti scientific, fra i quali precisi modelli matematici. 10 CaproLo 1 Fechner individud i concerti di “soglia assoluta” ¢ “soglia dif- ferenziale”. Con soglia assoluta si intende il valore che deve rag- giungere uno stimolo perché abbia luogo una sensazione. Fechner trovd che gli stimoli hanno una specifica relazione con le sensazio- ni, Mentre gli stimoli hanno una progressione geometrica, le sen- sazioni corrispondenti hanno una progressione aritmetica, per cui, pitt ci si allontana dal valore soglia, maggiore deve essere l'incre- mento dello stimolo per ottenere una sensazione. Questa relazione 2 espressa dalla “legge di Fechner” che puo essere espressa da una formula matematica precisa, come la seguente: KlogR dove K @ una costante ed R sta per Reize, “stimolo” in lingua te- od “soglia relativa”, Fechner intese definire una relazione cui dette il nome di “legge di Weber”, dal nome di Ernst Heinrich Weber (1795-1878), illustre anatomista € fisiologo con cui Fechner aveva collaborato proprio negli anni Sessanta dell’Ot- tocento. Weber aveva infatti osservato che due sensazioni potevano essere distinte da un soggetto se fosse stato costante l'incremento dell'attributo fisico. Per esempio, la sensazione che Poggetto A & piit pesante di B e che B é pitt pesante di C, si ottiene se & costante Pincremento dell’attributo fisico considerato, in questo caso il peso (B rispetto a A, C rispetto a B). nner elabord una serie di metodi che ancora oggi sono im- piegati nelle ricerche di psicofisica Franciscus Cornelis Donders (1818-1889), scienziato olandese che compi studi in vari campi (dalla fisica alla fisiologia, dalla chi- mica all’oftalmologia, dalla biologia alla psicologia), studid i tempi di reazione per indagare la “velocita dei processi psichici”. Con le ste ricerche ha origine la “cronometria mentale”, ossia lo studio dei tempi impiegati dalla mente per svolgere i propri processi. Sottraendo i tempo di risposta totale per la situazione semplice dal ‘tempo di risposta totale per Ia situazione complessa, si sarebbe otte ruto il tempo relativo alle operazioni mentali impiegate in funzione della complessitd del compito. (Mecacci, 2008, p. 107) PSICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA. 11 Anche le ricerche sul sistema nervoso e sulle funzioni superior Alel cervello progredirono. Le indagini di Carlo Matteucci (1818- 1X08), di Emil du Bois-Reymond (1818-1896), di Julius Bernstein (1839-1917), portano alla scoperta del “potenziale di azione” ¢ sella “corrente di azione”, processi legati alla differenza di poten- c elettrico tra un punto attivo di una fibra muscolare 0 nervosa, sempre di polarita negativa, e un punto a riposo. Franz Joseph Gall (1758-1828) da inizio alle ricerche sulla twenologia” (dal greco phren, ossia “ragionamento” e, in senso pitt esteso, “mente” e “logia”, studio, ricerca) che pone attenzione alle relazioni esistenti tra strutture corticali del cervello e funzioni psi- «luche, Il medico e antropologo francese Paul Broca (1824-1880), tel 1861 publica il caso di un paziente di $1 anni che riusciva a ponunciare solo l'espressione “Tan”, Alla sua morte, mediante la telativa autopsia, riusci ad evidenziare una lesione nella parte an- tet1ore dell’emisfero sinistro. Questa regione corticale, in seguito ‘ndividuata con maggior precisione nella terza circonvoluzione del luho frontale sinistro, venne considerata come un centro specializ~ ito per la produzione verbale, da cui il nome di “area di Broca”, Ul neurologo e psichiatra tedesco Carl Wernicke (1848-1905), nel 1474, pubblica il libro Der aphasischer Symptomen-komplex (“IL somplesso dei sintomi afasici"), nel quale presenta nuovi casi di alasia. Questa volta, perd, si tratta di disturbi della comprensione dll linguaggio, mentre risulta integea la capacita di produzione. (Questo tipo di afasia sara chiamata “afasia di Wernicke” o “afa- ut sensoriale”, Si & trovato che tale afasia fosse prodotta da una lesione nella prima circonvoluzione del lobo temporale sinistro, ‘una regione alla quale sara dato il nome di “area di Wernicke”. Wernicke ipotizz®, inoltre, la presenza di molteplici centri corticali per le varie funzioni linguistiche, anche se ancora non erano sta- te evidenziate lesioni o disturbi specifici. Si poreva, per esempio, brevedere che un disturbo nelle vie di trasmissione dall'area tem- orale all’area frontale 0, come oggi si dice, dall’area di Wernicke ull'area di Broca, avrebbe dato luogo a uno specifico disturbo del Naguaggio, Un fatto questo che ha avuto un effettivo riscontro in casi in cui il paziente ha integre la comprensione e la produzione verbale, ma presenta deficit nella ripetizione di materiale verbale \wlito, Diversi neurologi contestarono ’impostazione di Wernicke 4 causa della costruzione a priori di un modello che frammentava {I linguaggio in sottofunzioni distinte ¢ autonome, cosi perdendo 12 Caprrowo 1 la dinamica complessita funzionale. Fra questi neurologi, c’era an- che il punto di vista che espresse Sigmund Freud (1856-1939) che, nella fase neurologica e pre-psicoanalitica, nel libro Zur Auffassung der Aphasien (“Interpretazione delle afasie”) pubblicato nel 1891, si era opposto all’impostazione associazionistica e localizzazionist ca di Wernicke. Nel 1873, il medico italiano Camillo Golgi (1843-1926), attra- verso una nuova tecnica di colorazione del ressuto nervoso, riuscl a evidenziare chiaramente la presenza di cellule nervose, ipotizzando la presenza di una specie di rete continua. Propose quindi la “teoria reticolare”. Mediante la stessa tecnica, il medico spagnolo Santia- go Ramén y Cajal (1852-1934) arrivo a formulare la “teoria del neurone”, per cui ogni cellula é a sé stante, ma in contatto con le) alere, A Golgi e Ramén y Cajal fu assegnato il premio Nobel per la| ‘medicina c la fisiologia nel 1906 proprio grazie al loro contributo| di ricerca. Nel 1897, il fisiologo inglese Charles Scott Sherrington (1857-| 1952) introdusse il concetto di “sinapsi” per indicare il meccani- smo nervoso attraverso il quale un neurone comunica con gli alti. Ortenne il premio Nobel per la fisiologia e la medicina nel 1932] per le sue indagini sul sistema nervoso. Nel libro The integrative action of the nervous system (*Laazione integrativa del sistema ner-| voso”) pubblicato nel 1906, Sherrington presenta una concezione| sistematica del funzionamento del sistema nervoso, dove espone i concetti di “riflesso” e “neurone”, Lambito della neurologia e della fisiologia del sistema nervoso} viene particolarmente approfondito tra la fine dell"Ottocento e gli inizi del Novecento. Nel 1909 Korbinian Brodmann (1868-1918), importante new rofisiologo tedesco, publica una mappa dettagliata del cervello umano nella quale si distinguono 52 aree cotticali, ciascuna ca ratterizzata da specifiche cellule con una particolare struttura, Le ricerche “citoarchitettoniche” di Brodmann sono ancora oggi uti lizzate dagli anatomisti e neurologi. Le indagini del fsiologo austriaco Fleischl von Marxow (1846. 1891) ¢ del fisiologo polacco Adolf Beck (1863-1942) nel 1890 dimostrarono definitivamente che era possibile registrare ondd clettriche dal cervello. Nasce cosi l’elettroencefalografia che si con solidera negli anni seguenti. PSICOLOGIE E NASCITA DELLA FSICOLOGIA SCIENTIFICA 13 A fine Ottocento, si pud dunque affermare che la psicologia & ‘ormai una disciplina scientifica a tutti gli effetti. influenza delle teorie di Darwin Oltre alle indagini neurofisiologiche e psicofisiologiche che ab- biamo visto, particolare importanza ebbe anche opera geniale di ‘Charles Robert Darwin (1809-1882) sulla psicologia come scienza. | dati di fatto e le tesi elaborate nel libro On the origin of species hy means of natural selection, or the preservation of the favoured aces in the struggle for life (“Sull’origine delle specie attraverso la selezione naturale, o la conservazione delle razze favorite nel- | lotta per la sopravvivenza”), pubblicato nel 1859, costituiscono una autentica rivoluzione nella concezione sulPorigine ¢ lo svilup vo degli esseri umani, Secondo il celebre discorso di John Dewey (1859-1952) alla Columbia University per il cinquantenario della pubblicazione dell’opera di Darwin, nel 1909, si pud leggere Mettendo le mani sull’arca della permanenza assoluta, trattando le forme che erano state considerate come modelli di fisita e perfezione come un qualcosa che aveva un’origine e una dissoluzione, I"‘Origine delle specie” introdusse un modo di pensare che alla fine era destinato a trasformare la logica della conoscenza e quindi il trattamento della ‘morale, della politica e della religione, (Dewey, 1910, tr. it. pp. 1-2) Con Darwin, dunue, questa fissita si sgretola. Al concetto di iano” con un fine prefissato, viene sostituita Pidea di un processo che si realizza grazie al caso (chance), con le variazioni casnali degli organismi, ¢ alle pressioni ambientali (altrettanto casuali). Sempre con le parole di Dew Vinteresse si sposta da una essenza su larga scala che statebbe dietro ai ‘cambiamenti specifici al problema di come questi cambiamenti speci- lici soddisfano e vanificano scopi concreti; si sposta da un’intelligenza che ha formato le cose una volta per tutte alle intelligenze particolari che le cose stanno ancora ora formandos si sposta dall'ultima meta lel bene agli aumenti diretti di giustizia ¢ felicita che la gestione in- telligente alle condizioni esistenti pud produrre e che la presente ne- 14 CanToLo 1 sligenza o stupidita pud distruggere 0 tralasciare. (Dewey, 1910, tr it. p. 15) Linfluenza delle teorie di Darwin @ ancora attiva nella psicolo- sia scientifica ed & difficilmente valutabile l'impatto sulle prospetti- ve psicologiche contemporanee. ‘Nel 1831, Charles Darwin fu raccomandato da John Stevens Henslow, botanico ed entomologo (studioso di insetti e pitt in ge- nerale di artropodi, phylum del raggruppamento degli invertebrati, comprendente diverse classi tra cui quelle dei crostacei, degli arac- nidi e degli insetti) conosciuto a Cambridge, dove Darwin studia- va presso il Christ's College, come accompagnatore del capitano Robert Fitzroy della nave Beagle, in partenza per una spedizione cartografica di cinque anni attorno alle coste del Sud America. Durante il suo lungo viaggio, Darwin visito le isole di Capo Ver- de, le isole Falkland, la costa del Sud America, le isole Galépagos, Australia. Quando fece ritorno in Inghilterra, nel 1836, Darwin esamind i fossili, le specie animali e vegetali che aveva raccolto. Notd una straordinaria somiglianza tra fossili e specie viventi della stessa area geografica. Osservd che in ciascuna isola delle Galépa- {gos vi erano tartarughe e specie di uccelli differenti per aspetto, dieta ecc., ma simili per altri versi. Tali osservazioni, assieme a una rilettura del saggio di Thomas Malthus (1766-1834) del 1798 sul- la popolazione, portarono Darwin alla teoria dell’evoluzione per “selezione” naturale e sessuale. Darwin ipotizz®, per esempio, che le differenti tartarughe avessero avuto origine da un’unica specie e si fossero adattate alle condizioni ambientali delle diverse isole delle Galapagos. Seguirono anni di verifiche, accertamenti della te- oria che aveva ipotizzato. Il 1 luglio 1858 Darwin comunicd alla Linneian Society il risultato delle proprie ricerche sull’origine delle specie per mezzo della selezione naturale. Il saggio che ne risultd fu pubblicato un anno pid tardi. Linteresse suscitato fu tale che la prima edizione, di 1.250 copie, fu esaurita in due giorni. Nelle opere successive, quali per esempio La variazione degli animali e delle piante allo stato domestico (1868), Lorigine dell'uomo ¢ la selezione sessuale (1871), Lespressione delle emozioni negli animali ¢ nell'uomo (1872), Darwin sviluppd una serie di temi che aveva solo abbozzato, in certi casi neppure accennato, nell’opera Sull’ori- gine delle specie del 1859. Dalle idee presentate ne Lespressione delle emozioni negli animali e nell’uomo avrebbe avuto inizio Peto- SICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA 15 4 contemporanea nel secolo successivo, nel Novecento. Darwin pensava che tutti i primati, uomo compreso, avessero origine da tun antenato comune. John Bowlby (1907-1990) ha visto Darwin wsne una fonte di ispirazione delle sue idee e, verso la fine della sua vita, ne ha pubblicato una biografia (tr. it. 1996). Uinteresse per Darwin 2 particolarmente importante per la psi «ulogia scientifica per diversi motivi. Prima di tutto, Darwin pone al centro della sua teoria il concet- tw di *selezione naturale”. origine della specie umana @ dunque il tinultato di un lunghissimo processo di selezione. In tale processo, st sono sviluppati caratteri fisici che sono risultati utili per Padat- tamento alle numerose condizioni ambientali nelle quali vivono in tuto il pianeta, Aecanto ai caratteri fisici, si sono perd modifica- ispetti psicologici che caratterizzano la specie umana. I vari iwpetti della psicologia umana sono (e stanno) andando incontro 1 un processo di selezione, dove gli aspetti che permangono sono stiualmente i tratti pitt adattivi, che favoriscono la conservazio- tue della specie. I modo in cui gli esseri umani hanno sviluppato { propri processi sensoriali, in cui si muovono nell’ambiente (per esempio, hanno acquisito la postazione eretta ecc.), percepiscono quanto 2 intorno a loro, & un risultato della selezione naturale. I che abbiano sviluppato la capacita di porre attenzione alle sexe, siano capaci di memorizzare, di pensare, ragionare, immagi ‘nare, hanno favorito il loro adattamento. Lintelligenza, con la qua- le sono in grado di affrontare e risolvere problemi in modi adattivi, ¢ un tratto psicologico risultato della selezione. Le reazioni emo- tive che sono in grado di sviluppare come risposta alle condizioni lisiche e sociali che li circondano ne favoriscono ladattamento. Le ubulitd affettive che hanno elaborato, il fatto che ricscano a legarsi alle persone che possono accudili, prendersi cura di loro, difen- lerli, proteggerli, allevarli, consolarli ecc., @ un altro aspetto della selezione naturale che ha avuto, ha ¢ avra particolare importan- va, Le capacita comunicative, attraverso le quali si esprimono, per ‘exempio con il linguaggio verbale, ma anche attraverso i gest, gli agwardi, la scelta di una particolare postazione ecc., hanno consen: tito di sviluppare le loro abilita di stare in gruppo, di far parte di particolari e specifiche organizzazioni sociali. All’interno di queste ‘urginizzazioni sociali, & pit facile trovare mezzi, fonti di sosten- tamento, Paccesso alle varie fonti di energia che permettono loro tion solo di adattarsi alle condizioni ambientali date, ma anche di 16 Cartroto1 trovare nuove forme, sistemi che consentono di create, inventare condizioni di vita migliori. Limpulso dato dalla teoria della selezione naturale di Darwin favori lo sviluppo della psicologia animale. Gorge Romanes (1848- 1894), naturalista inglese amico, tra laltro, di Darwin, svolge una serie di ricerche sulle reazioni di animali marini (meduse, stelle di mare, ricci) a stimoli esterni, evidenziando le capacita di un siste- ma nervoso molto semplice di organizzare le risposte in funzione dell'ntensita e della frequenza delle stimolazioni. Conwy Lloyd ‘Morgan (1852-1936) ripropose ’esigenza di condurre ricerche sul comportamento animale attenendosi strettamente al rigore del me- todo sperimentale. Morgan criticd ogni descrizione antropocen- trica del comportamento animale. Quando era possibile ricorrere 1 principi inferiori per spiegare un dato comportamento, non era necessario invocarne di superiori. Wundt e la nuova scienza Il primo laboratorio di psicologia sperimentale fu fondato dal fisiologo e filosofo tedesco Wilhelm Wundt (1832-1920) a Lipsia nel 1879. Questo fatto fu di enorme importanza per lo sviluppo della psicologia scientifica. Finalmente vi era un luogo istituzionale al quale avrebbero fatto riferimento gli psicologi di tutto il mondo. Si formarono in questo laboratorio alcuni dei principali studiosi di questa giovane disciplina che insegnarono nelle principali universi- 2h europee e statunitensi. Per questo motivo, Wundt & considerato il padre della psicologia intesa come scienza. L’opera pid importan- te che segnd l'inizio della “nuova scienza” indipendente fu Grun- deiige der physiologischen Psychologie (“Fondamenti di psicologia fisiologica”) pubblicata nel 1874, Wundt, che in quest’opera rias- sunse i risultati delle ricerche condotte fino a quel momento nel laboratorio che dirigeva, spiegd che intendeva la psicologia come indagine sperimentale delle strutture ¢ delle funzioni psichiche, fondata sulle basi fisiologiche dei processi psichici. Due vie si svolgono per lo studio del’esperienza. Luna @ quella della scienza naturale, che considera gli oggetti dellesperienza nella loro natura, pensata indipendentemente dal soggettos l'altra & quella della psicologia; essa investiga Pintero contenuto dell'esperienza nella sua PSICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFIC 17 relazione col soggetto ¢ nelle qualita, che sono immediatamente atti Iwite ad esse dal soggetto. In base acid il punto di vista della scienza naturale, ssendo solo possibile mediante Pastrazione del fattore sog- settivo contenuto in ogni rele esperienza, pud anche essere designato ‘ome quello dell esperienza mediata, mentre il punto di vista psicolo- wo, il quale annulla quelPastrazione e i suoi effet, pud essere detto «elPesperienza immediata. (Wand, 1896, tit. pp. 2-3) Wandt considerd la mente come composta da elementi sepa- ttt, per cui si parla di “elementismo” o “atomismo” quando ci si nilerisee alla sua teoria, ma allo stesso tempo sottolined che questi elementi sono continuamente sottoposti a un lavoro dinamico di integrazione e ristrutturazione. Wandt non studid quindi solo le “sensazioni”, le “appercezioni”, la “motricita” e la “volonta”, ma anche i processi pitt complessi quali si manifestano nella storia, ticlla cultura e nella scienza. Le sue indagini riguardarono quindi ‘ome, per esempio, la sensazione, la percezione possono essere stu- «lute mediante il metodo sperimentale, ma anche, mediante il me- twulo delPosservazione o la raccolta di documenti storici ed etno- sntropologici, cid che chiamd la “psicologia dei popoli”, alla quale edicd particolarmente gli ultimi dieci anni della sua vita, con i dliect volumi della Volkerpsychologie (“Psicologia dei popoli”) Secondo Wundt, l'esperienza @ data dalla composizione di due lementi psichici fondamentali: la sensazione (Empfindung) ¢ il sentimento (Gefitkl). Le sensazioni sono quindi sempre unite a sen- tumenti (“il sentimento che si accompagna a una sensazione di luce, ti suono, di gusto, d’olfatto, di caldo, di freddo, di dolore; oppure J sentimenti che Vanno uniti alla vista di un oggetto piacevole 0 apncevole, che sono nella stato dell'attenriane, nel momento di tun atto volitivo, e cost via”). Le sensazioni e i sentimenti non sono ixolati, solo Panalisi psicologica li rende tali. Essi, al contrario, i combinano in formazioni psichiche di due tipi: le rappresenta- tioni, di natura cognitiva, e i moti dell'animo. Rappresentazioni ¢ tmotr dell'animo si combinano per dar vita alla vita psichica nel suo complesso. I metodo sperimentale utilizzato da Wundt si basava sull’inter- vento volontario delPosservatore che manipolava e controllava i pprocessi psichici. Losservazione era invece adatta per lo studio dei “prodotti dello spirito”, quali per esempio la lingua, che non pos- sumo essere manipolati a volonta dal ricercatore. Fra tali prodotti, eee 18 Carrroto1 rientravano quelli studiati dalla psicologia sociale. Mentre il meto- do sperimentale era adatto a studiare la sensazione, la percezione, la memoria ecc., che facevano parte della psicologia individuale. Con 'applicazione del metodo sperimentale, la psicologia avrebbe acquisito quella oggettivita che & propria delle scienze natural. Nell’ambito della tradizione sperimentalista del primo decen- nio del Novecento, il metodo sperimentale fu strettamente legato allimpiego dell introspezione. Tuttavia, dopo le critiche all’ ogget- tivita di questa metodologia, soprattutto dopo le critiche che fu- rono mosse dagli esponenti della prospettiva comportamentista, in vari orientamenti di ricerca, 'introspezione fu abbandonata ¢ il riferimento ai dati soggettivi fu duramente respinto, a partire dagli anni Venti del Novecento in poi. Il problema dell’introspe- zione era stato oggetto comunque dell’attenzione di Wandt che vi aveva dedicato un intero saggio, Selbstheobachtung und inne- re Wahrnehumung (“Introspezione e percezione interna”). Wundt aveva quindi chiari i limiti delV’introspezione, intesa come libera auto-osservazione. Gli stati psichici interni potevano essere analiz~ zati solo se era possibile riprodurre le stesse condizioni, control- lando rigorosamente le variabili studiate. Mediante 'introspezione sperimentale, si sarebbe potuto seguire il corso del percepire eventi esterni, senza I'influenza di fattori soggettivi e di immagini derivate dalla memoria. Lanalisi era dunque limitata a fenomeni psichici, quali sensazioni e percezioni soprattutto, che erano replicabili. Il pensiero, le emozioni, la volonta erano invece fenomeni psichici complessi nei quali non era detto si potesse ottenere una replica rigorosa di quanto osservato. Si trattava di processi soggetti all’in- fluenza di fattori soggettivi. Le indagini di Wunde riguardavano quindi le caratteristiche fisiche degli stimoli, quali per esempio la durata, lintensita, la grandezza ecc., si trattava di resoconti quan- titativi. I soggetti dovevano essere addestrati in modo da compiere resoconti introspettivi con una precisa terminologia, evitando di ri- correre alla libera e frammentaria auto-osservazione e al linguaggio ordinario. I resoconti soggettivi, fondati sulla introspezione provo- cata e sistematica guidata dalPinterrogazione (Ausfrage) dello spe- rimentatore, divennero fondamentali. Wundt distingue dungue la sensazione, attraverso la quale acquisiamo informazioni dal mondo esterno, mediante i sensi (vista, udito, olfatto, tatto, gusto) dal mondo interno (propriocezione, come nel caso dei fusi neuromu- scolari, la sete, la fame, il sonno, i bisogni sessuali ecc.), Papperce- PSICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA 19 ‘ume (porte attenzione ai propri processi sensoriali), la motricita {il cantrollo volontario della muscolatura ecc.), la volonta (processi tnvculiante i quali il soggetto si esprime, mostra i propri desideri, le poprie aspirazioni ecc.). Wundt, nel corso della sua attivita di studioso, scrisse moltissi- tiv, si calcola abbia prodotto circa 2.2 pagine al giorno tra il 1853 11 1920. Al punto che William James (1842-1910), psicologo Inlovofo statunitense presidente della Society for Psychical Research nail 1894 e il 1895, professore di psicologia ad Harvard dal 1890, «ive creera uno dei primi laboratori di psicologia sperimentale de- ili Stati Uniti, autore dell’opera celeberrima Principles of Psycholo- xy del 1890, uno dei manuali di base della tradizione accademica statunitense, scriveva: ‘Wunde vuole essere un Napoleone del mondo intelletuale. Sforrunatamen- tenon aved mai una Waterloo, perché @ un Napoleone senza genio e senza tuvidea centrale che, se barruta, porti alla rovina tutta la eostruzione. Inoltre, James affermava: Mentre i critici di Wundr fanno a polpette con le loro critiche alcune delle sue idee, nel frattempo egli sta scrivendo un libro su un argo~ ‘mento completamente differente. Tagliatelo come un verme, e ciascun frammento striscia via; non ¢’é un noeud vital nel suo midollo menta- le, eosicché non lo porete ammazzare tutto in una volta 1.u psicologia in laboratorio II primo laboratorio di psicologia sperimentale di Lipsia, fonda- tw, come abbiamo detto, nel 1879, rimase per decenni, nonostante queste osservazioni di James, un modello al quale si ispirarono gli altri Paesi, dove ricercatori che avevano studiato ¢ lavorato con Wundt, fondarono a loro volta nuovi laboratori di psicologia. Ne- ult Stati Uniti, alla John Hopkins University di Baltimora, fu fonda: to il primo laboratorio da Granville Stanley Hall (1844-1924) nel IWK3, Nel 1886, all'Universit’ di Kazan, ne realizzd il primo della Russia Vladimir Michajlovié Bechterev (1857-1927). Nel 1889, all'Universita La Sorbona di Parigi, Henti-Etienne Beaunis (1830- 1921) ne fondd il primo della Francia. In Italia il primo laborato- ve ‘ni 20 Cartroto 1 rio di psicologia fu realizzato all'Universita di Roma da Giuseppe Sergi (1841-1936). In Inghilterra, nel 1897, il primo laboratorio fu fondato all’Universita di Cambridge da William Halse Rivers Rivers (1864-1922). Questa attivita scientifica della psicologia nei laboratori dara origine a una psicologia scientifica che individua il laboratorio come la sede pitt adeguata per acquisire le sue conoscenze. Si tratta di una prospettiva giunta fino a oggi. E una prospettiva “dominan- te” per tutto il Novecento e il Duemila. [idea cardine che sorregge questo punto di vista & quello di far diventare la psicologia una disciplina delle scienze naturali, al pari della fisica, la chimica, la biologia ecc. L'esperimento di laboratorio & quindi particolarmente adatto a costruire conoscenze solide, rigorose, realmente scientifi- che. Questo aspetto & oggi riflesso dalla tendenza delle principali facolta di psicologia a entrare a far parte, nei diversi dipartimenti che la compongono, delle discipline del polo “bio-medico”, facen- do propri anche i criteri di qualita della ricerca scientifica, utiliz- zati nelle indagini di questo settore. Concetti quali limpact factor (“fattore dimpatto”) delle pubblicazioni (ossia quanto viene citato, dagli altri autori, il lavoro che si @ pubblicato in una determinata rivista), Putilizzazione delle riviste in lingua inglese come dimostra- ione del grado di internazionalizzazione di un determinato studio, procedimento, metodologia, risultati acquisiti, sono oggi al centro delPattenzione degli psicologi che lavorano nelle universit3 italia- ne, ma anche di tutto il mondo in generale. Parallelamente a questo orientamento principale e importantis- simo, si sviluppano, tuttavia, diverse prospettive di ricerca in psi- cologia, che esaminiamo brevemente nelle pagine che seguono, in questo capitolo. Prospettive di ricerca Una prospettiva di ricerca, alternativa al punto di vista di ‘Wundt e pit in generale alla psicologia sperimentale di laborato- rio, @ quella inaugurata dagli studi di Franz Brentano (1838-1917) € proseguita poi sulle lince programmatiche da lui proposte. Si pud definire questa la “prospettiva fenomenologica”, perché si focaliz~ za sullo studio della psiche attraverso i “fenomeni” che la caratte- PSICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA 21 Franz Brentano nacque a Marienberg sul Reno il 16 gennaio 148, da un’antica € nobile famiglia di origine italiana. Compt i ‘uni studi di flosofia a Monaco, Wiirzburg, Berlino, dove, sotto la nuula di Adolf Trendelemburg (1802-1872), profondo conoscitore «li Aristotele e della filosofia scolastica, scrisse la sua dissertazione «ti Laurea “Sul molteplice senso dell’essere in Aristotele”, laurean- doi a Tubinga nel 1862. Nel 1866, dopo aver conseguito la libera lwvenza, insegnd all’Universita di Wiirzburg, prendendo gli ordini swerdotali. Negli anni tra il 1870 e il 1872, venne coinvolto nella dlisputa intorno alPinfallibilita papale. Nel 1872, attraversato da twa profonda crisi, lascid il sacerdozio. Conseguentemente, secon- do le norme del tempo in Germania, perdette anche la cattedra. Ruslolf Hermann Lotze (1817-1881) si interess® alla vicenda di Mrentano e riusct a farlo chiamare come ordinario dall’Universita di Vienna, dove restd fino al 1895, Brentano ebbe subito un notevole sucesso presso gli studenti. Trai suoi allievi vi sono Edmund Hus- weil (1859-1938), Alexius Meinong (1853-1920), Christian von Hhenfels (1859-1932); il primo, filosofo destinato a sviluppare I tenomenologia come sistema filosofico, il secondo, destinato ad reste il caposcuola della cosiddetta “Scuola di Graz” in Austria, il e170, autore di un lavoro in cui per la prima volta si parla di “qua- wa formali” nella percezione, dando origine di fatto a quell’orien- lumento fenomenologico chiamato “Psicologia della Forma”. Fra i ‘wo allievi vi fu anche Sigmund Freud (1856-1939), di cui parle- temo pitt avanti ¢ il cui nome é strettamente legato alla scoperta € allo sviluppo della “psicoanalisi”. A Wairzburg, Brentano ebbe tra i ‘wo allievi Carl Sumpf (1848-1936), attorno al quale si formeran- tno ali psicologi della Gestalt Max Wertheimer (1880-1943), Kurt Kotika (1886-1941), Wolfgang Kohler (1887-1967), Kurt Lewin (1890-1947), Brentano, nel 1895, abbandond I’Austria e si trasferi 4 Roma, Palermo, Firenze; in Italia rest fino al 1915, entrando in tuntatto con la comunita degli psicologi italiani. Allo scoppio della wucrra, si trasferi in Svizzera, mori a Zurigo nel 1917. Va le sue opere, particolarmente importante & Psicologia dal unto di vista empirico (Brentano, 1874, tr. it. in 3 volumi, 1997). sto lavoro, espone compiutamente la sua “teoria dell’inten- ita”. Brentano sostiene che é possibile distinguere i “feno- i psichici” da quelli “fsici”. Solo la coscienza ¢ dotata di tenvzionalita, perché @ diretta verso un oggetto, altro da sé, un con- temito, Su tale base, & possibile distinguere le “tre principali classi / i aii 22 Canroto1 di attivita psichiche” che, in mancanza di espressioni pit precise, chiamiamo la prima “rappresentazione”, la seconda “giudizio” e la terza “relazione affettiva”, “interesse” 0 amore, secondo le parole stesse di Brentano (cfr. Smith, 1996). Per dare un’idea pit precisa su questo punto di vista, riporto una celebre pagina in cui Edmund Husserl (1859-1938), uno degli allievi destinato a una illustre carriera, che a proposito della pro- spettiva fenomenologica scrive: lo sono consapevole di un mondo che si estende infinitamente nell spazio, e che @ ed 2 stato soggetto a un infinito divenire del tem-| po. Esserne consapevole significa anzitutto che trovo il mondo im mediatamente e visivamente dinanzi a me, che lo esperisco. Grazie| alle diverse modalita della percezione sensibile, al vedere, al toccare,| all'udire ecc., le cose corporee sono in una certa ripartizione spaziale| ‘qui per me, mi sono alla mano, in senso letterale ¢ figurato, sia che io presti o non presti loro attenzione, sia che mi occupi o no di esse nel pensiero, nel sentimento, nella volonta. Anche esseri animali come| sli uomini sono qui per me; io li guardo, li vedo, li sento avvicinare, stringo loro la mano e, parlando con loro, comprendo immediata- mente quali siano le loro rappresentazioni ei loro pensieri, quali sen- timenti si muovano in loro, che cosa essi desiderino ¢ vogliano. Che| io presti o non presti loro attenzione, anch’essi mi sono alla mano, come realti nel mio campo visivo. Ma non @ indispensabile che esse ali altri oggeti, si trovino precisamente nel mio campo di percezione, Infati, insieme con gli oggetti percepit, sono “qui per me” anche} ‘oggeti reali determinati, pit! 0 meno noti, senza che siano pereepit visivamente presenti. lo posso lasciar vagare la mia attenzione dal alle mie spale, fino alla veranda, al giardino, ai bambini che si trovan sotto la pergola ecc., ossia verso tutti quegli oggetti che “so” esser qua e 1 nelle mie vicinanze ~ un sapere che perd non ha nulla de pensiero concettuale e che daltra parte soltanto in virti del volgers dell'attenzione su altri oggett si tramuta, e anche allora solo parzial- mente ¢ imperfettamente, in visione chiara, in un percepire nel sens per cui i percepire @ un cogliere, & anche un esperire che include un conferma, Io trovo costantemente alla mano, di fronte a me, la real spazio-temporale, a cui appartengo io stesso © a cul appartengoni tutti gli altri uomini, che si rovano in essa ead essa sirferiscono ne ‘mio medesimo modo. La realta ~¢ la parola stessa lo dice ~ la trov PSICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIICA 23 in quanto, desto dentro una esperienza omogenea ¢ mai interrotta, a trovo come esistente e a assumo esistente, cosi come essa mi si offre. Qualungue nostro dubbio o ripudio di dati del mondo naturale nom modifica affato la tesi generale dellatteggiamento naturale. 1 modo come la reat @ sempre la; pud rvelarsi quae Ia “diverso” da come lo presumevo, questo 0 quel’elemento dev'essere cancelato da esso a titolo di “apparenza”,“allucinazione” e similis ma, nel senso dela test xenerale, ess0 @ sempre mondo esistente. (Husserl, 1913, tri. 2002, 1p. 57-59 € 62) | a prospettiva fenomenologica di Brentano ritiene quindi che 1a psicologia sia quella scienza che studia l"“esperienza vissuta” (Er- Irbnis) del soggerto secondo metodologie empiriche. Il compito ello psicologo & capire, comprendere, interpretare, queste espe- tiene vissute, descriverle empiricamente in dettaglio. Nel momen. {1m cui le descrive, comprende, interpreta, @ in grado di immede- smatsi in colui che le prova e quindi di comprenderle in se stesso. Mapproccio fenomenologico @ radicalmente diverso da quello spe- tunicntale, proposto per primo in modo sistematico da Wundt. Le tune del mondo fisico, per i fenomenologi, non hanno una realta esicriia autonoma, indipendente da-colui che prova l'esperienza (alebnis). Al contrario, le cose del mondo fisico esistono nel mo- tento in cui danno luogo alle esperienze del mondo psichico. Lo sicalogo non ha quindi il compito di sezionare la realta esterna, isi da quella interna, personale, privata, individuale, intima al wignetto che la esperisce, vive. La psicologia deve descrivere que- we realta fenomeniche che danno vita alle esperienze psichiche, al wigxetto. Nel momento in cui il soggetto esperisce una data realt’, " parte del soggetto. Loggetto & percepito dal soggetto, da luogo ns rappresentazione nel soggetto. Nell’istante in cui il sogget- tw *xiudica”, esprime un giudizio su qualcosa. Quando il soggetto wenic, ama 0 odia un qualcosa. Queste esperienze sono vissute dal ‘iguctto in quanto entrano a far parte della sua “coscienza”. Ve funzioni psichiche si distinguono in “funzioni intellettuali” tal “emozionali” A loro volta, si individuano dei liveli che si inclu- acqnisisce “coscienza”, questa esperienza vive nel soggetto, & dono a vicenda. Tra le “funzioni intellettuali”, si trovano il notare, Wintinguere, Punire, la formazione dei concett, il giudicare, per enpio, Fra le esperienze emotive, si distinguono le “emozioni ative” da quelle “passive”. es 24 CarrTowo 1 PSICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA 25 La Gestalt sono lontani, Un’altra legge & quella della “somiglianza”: a parita lc altte condizioni, tendo a vedere delle Gestalt tra elementi ‘he si “assomighiano” rispetto a quelli che non si “somigliano”, per esempio Christian von Ehrenfels (1859-1932), professore ordinario di filosofia all'Universita di Praga, dove insegnd dal 1900 al 1929, al: lievo di Brentano a Vienna, introdusse il termine Gestalt (“Forma”)} nel lessico psicologico, Nell’articolo del 1890 “Ueber ‘Gestaltqua- Geet One es litaten’” (“Le qualita formali”), discute il problema di “entita feno- oe eee ee menologiche”, da lui definite Gestalten (“Forme”), le cui qualit? +t te te pe non sono riducibili a quelle delle parti che le compongono. La me- . . . i. + + + + lodia, per esempio, non é riducibile alle note che la compongono ee Una figura, per fare un altro esempio, non pud essere espressa solo} dai punti che la compongono. Se prendiamo per esempio quattro] eee unti, posso ottenere “qualita formali” diverse, come nell’esempi seguente: Le forme + tendono pia facilmente a essere organizzate con + fle forme * a organizzarsi con *. : : : Legge della “buona forma”: principio della unificazione per te- wularita, per esempio A B Le figure Ae B sono entrambe composte da 4 punti. Main A. “vede” un rettangolo, mentre in B un triangolo, Chi osserva, no ha bisogno di fare uno sforzo particolare, per ottenere questi du rendimenti percettivi. Gli psicologi che saranno definiti (¢ si autodefinirono) “psico: e ae logi della Gestale” descrissero una serie di “leggi” in base alle qual un dato insieme di elementi sensoriali si impone nella percezions come una Gestalt. La legge della “vicinanza”: a parita delle altre condizioni, gl \ clementi che sono vicini tendano a formare na “Gestalt” pitt fa cilmente rispetto a elementi lontani, per esempio ® y As os : : i pit facile vedere questa forma come “unita”, piuttosto che ee wee ee tae data calle figure x + y, prese singolarmente, da un lato x, dall’altro Si “vede”, invece, un “cerchio” che interseca un “esagono”, so- oo oo Wapponendosi parzialmente a esso. : oe ae Bae 11a legge della “continuita di direzione”: per esempio, se vedia- ‘Mo una persona con il solo busto, non vediamo il busto separato alle yambe, come due parti distinte, ma vediamo una figura nella Wa interezza. Cosi come due linee che si intersecano, non cessano Si pud notare che i punti tendono a essere “visti” insieme, quin dia formare delle Gestalt, quando sono vicini rispetto a quand. 26 Carmo 1 PSICOLOGIE E NASCTTA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA 27 di essere viste come linee che si “continuano” anche dopo il punto} di intersezione. tmterne. Le regioni B sono percepite come incluse, “che stanno slentro”, “sono comprese”. Le regioni A sono viste come includen- 11, che “stanno fuori”, sono “sullo sfondo”. La legge dell"esperienza passata”: per esempio, posso vedere wna “E” anche quando si tratta di linee spezzate che vediamo unite una “E” ruotando il foglio e percependo una lettera a caratteri cubital, In questa figura, per esempio, si vedono due linee che si in tersecano. Il segmento a tendiamo a vedere che si “continua” nel segmento c. Mentre il segmento b prosegue in d. Nessuno ved 4 continuarsi in d ¢ b proseguire in c. La legge di “continuita df direzione” opera nel mio cervello facendomi vedere due linee, ri spettivamente a ~ ¢ e b ~ d, in modo continuo, anche se viene “in: tersecato”, come in questo caso. La legge della “chiusura delle forme”, per cui tendiamo a vede; re gli spazi come organizzati in forme aperte o chiuse, pet esempi nella percezione di un semicerchio, si tende a distinguere una par interna (la porzione di spazio delimitata dalla semicirconferenza) tuna esterna (gli spazi che circondano il semicerchio). In questa immagine, non si vedono una serie di linee discon- Aine e casuali, per esempio due segmenti a forma di zeta e un seymento vagamente a forma di “T”. Al contrario, chiunque sia “ultabetizzato”, vede una E appoggiata sul dorso. Se ruotata di 90 Kuli a destra, si vede una E normale, in posizione normale. Mlettore interessato pud consultare il libro di David Katz (1884- 1953) dedicato alla psicologia della forma (1948, tr. it. 1973). Par- tivolarmente utili, sono anche i libri di Gaetano Kanizsa (1913- 1993) Vedere e pensare del 1991 e Grammatica del vedere (1997). ‘A questo proposito, Kanizsa, scopri una notevole quantit’ di feno- ‘meni percettivi a partire dalle leggi della Gestalt, fra le quali, il pid Inmoso, @ il cosiddetto “triangolo di Kanizsa”. Una configurazione the si percepisce come due triangoli sovrapposti: uno sotto, con il vertice in basso, formato da segmenti che compongono tre angoli A rispertivi verticis uno sopra, dato da tre dischi che hanno una pporvione assente nella realta, ma presente fenomenicamente, che anno a comporre una figura triangolare con il vertice in alto. Que- tto triangolo, oltre a essere percepito come sovrapposto all’altro, 4 visto come pid bianco di quello sotto e dello spazio circostante. Questa forma @ il rendimento percettivo, Nella figura, le regioni A sono viste come esterne, percepit come esterne, fuori dalle regioni B. Le regioni B sono viste co Pee ee ee ee ee eee eee eee rete 28 — CartToLo 1 PSICOLOGIE E NASCITA DELLA FSICOLOGIA SCIENTIFICA 29 Koffka, Peraltro, questioni esposte in modo ampio, tenuto conto che si tratta di un manuale di circa 660 pagine. Un’area di ricerca particolarmente cara agli psicologi della Ge- @ stata quella del “problem solving” (metodologie di “solu- rione di problemi”). Wertheimer (1880-1943) ha trattato queste tematiche nel libro postumo Pensiero produttivo (1945). Tattavia, 12 soliti vedere nelle indagini di Wolfgang Kohler (1887-1967), veondotte sulle scimmie antropoidi, fra il 1917 e il 1921 nella sta- ‘none Zoologica delle isole Tenerife, Pimpostazione centrale del punto di vista della Gestalt su questo problema. Wolfgang Kohler (1887-1967) individud nelle scimmie che erano in procinto dit ri- solvere un problema, un processo, ben visibile dai comportamenti \legli scimpanzé anche da persone non specialiste nell’osservazione lel loro comportamento, che defini Einsicht (da ein pit sicht, che \leviva a sua volta da schen, ovvero “vedere”, e quindi “vedere den- two” potrebbe essere la traduzione approssimativa), processo pitt nioto con il termine inglese insight (in pid sight, da to see, vedere), nine che & stato tradotto con intuizione, visione. [’Einsicht & un processo improwviso, rapido, immediato, attraverso il quale il soggetto capisce in un lampo la soluzione del problema e si accinge 1 tealizzatla nel pid breve tempo possibile. Lipotesi di Wolfgang Kahler (1887-1967) fu che il sopgetto vede la soluzione come un insieme, una forma, una Gestalt che si impone alla sua mente come «qualcosa di unitario, non scisso nelle sue componenti. Analogamen- tw a quanto succede nelle percezione di forme quando si guarda, si sscolta si annusa, si tocca, si assaggia, anche nel pensiero avvengo- tno processi simili, appunto nell Einsicht. Inolere, Wolfgang Kohler (1887-1967) notd che la realizzazione della soluzione, ha per il soggetto una notevole componente emotiva liberatoria. E come sc Ul soggetto si fosse liberato da una gabbia in cui era rinchiuso, € ‘ora pud liberamente muoversi nell’ambiente circostante in liberta, Gili psicologi della Gestalt, da questo punto di vista, hanno pi volte sottolineato che & importante per il soggetto trovare solu- wioni genuine, provare la soddisfazione emotiva delle soluzioni. 1 suggetti che hanno provato almeno una volta nella loro vita queste mosioni, sono anche quelli che sviluppano atteggiamenti di entu- laxmo, di impegno, di insistenza alla ricerca di una soluzione aun problema, Nell'ambito educativo, pedagogico, gli psicologi della Gewtalt hanno sempre sottolineato Pimportanza delle “soluzioni Max Wertheimer (1880-1943) scopri numerosi processi feno- menici, fra i qual il “fenomeno 9” (si legga “fenomeno fi). Si tra tai un rendimento percettivo che si ottiene quando, per esempio, si pongono delle lampadine vicine che si spengono accendono| alternativamente. A un certo punto, non si vedono le lampadine che si accendono e spengono, ma un punto huminoso che si spo- sta da A in direzione di B e viceversa. Per esempio, il lettore pud} ricordare le luci dei luna park, quando si percepiscono luci che si “muovono” secondo linee che sono stabilite dalle forme in cui le} uci sono fissate. Gli psicologi della forma non si sono occupati solo di percezio- ne, anche se quest’area é prevalente nelle loro ricerche. Si sono in- teressati ai principali temi della psicologia, come possibile legger nel famoso manuale scritto da Kurt Koffka (1886-1941), nel pe riodo in cui si era trasferito negli Stati Uniti dove ebbe la cattedr di psicologia sperimentale allo Smith College di Northampton nel Massachusetts, intitolato Principles of Gestalt Psychology (“Prin cipi di psicologia della forma”, 1935). I titoli di questo manual sono ancora oggi significativi: 1. Perché la psicologia, 2. Il camj po del comportamento il compito della psicologia, 3. Il camps ambientale. Il compito della psicologia, 4. I campo ambientale Lorganizzazione visiva, 5. Il campo ambientale. Figura e sfondo, 6, Il campo ambientale. Le costanze, 7. Il campo ambientale. Spazi tridimensionale e moto, 8. Lazione. L'lo, 9. L’azione. Atteggiament ti, emozioni e volonta, 10. La memoria. Teoria della traccia mne| stica, 11. La memoria. Dati sperimentali, 12. Lapprendimento, 13 Apprendimento e riconoscimento, 14. Societi € personalita, 15 Conclusioni. Il lettore, anche solo leggendo il titolo dei capitoli pud rendersi conto dell’ampiezza delle tematiche trattate da Kui eee eee eee terete 30° Carmro1o 1 PSICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCENTIFICA 31 Ipotesi, esaminando un numero rilevante di personaggi famosi (cit- 141400) che avevano parenti o discendenti con lo stesso alto grado «li prestazione (i risultati di queste ricerche furono presentati nel Io Hereditary genius, del 1869). Da questi risultati, pervenne alla conclusione che le capacita mentali fossero ereditarie, anche se aveva tenuto conto del contesto sociale e culturale dei soggetti che aveva studiato, Ne derivd la famosa disputa, ancora oggi presente ‘uel dibattto fra gli psicologi appartenenti alle varie prospettive, tra murture (prendersi cura, incoraggiare la crescita e lo sviluppo) e na tre (natura, il mondo delle cose fisiche nella sua interezza, oggetti, punte, animali ecc.). Se esaminiamo un qualunque dato presente natura, osserviamo una “distribuzione normale”, ossia secondo tuna “gaussiana”, dei dati che rileviamo. In pratica, si nota che la jxioranza della popolazione ha un determinato valore, o si “di- stuihuisce” intorno ad esso. Questi valori sono, rispettivamente, la Human Relations di Londra) fu trasferito alla University of Michi tealia 0 i valori intorno alla media, le “deviazioni standard” dal gan, incorporato nel 1949 nel nuovo Institute for Social Researc! wilore medio. Si nota anche che pitt ci si allontana dalla “media” diretto da Rensis Likert (1908-1981) e divenuto la pitt important wetso destra (aumento dei valori) o verso sinistra (diminuzione dei istituzione statunitense di ricerca sociale e psicologia applicata. valori), meno soggetti della popolazione si incontrano. Ecco una “wistribuzione normale” o gaussiana, produttive”, original, che fanno avvertire al soggetto l'esperienzal fenomenica della creativit: Infine, non resta che accennare alle notevoli ricerche di Kus Lewin (1890-1947) sulla psicologia che si sviluppa nel “sociale”, quando siamo in mezzo agli altri. Kurt Lewin (1890-1947) par lo addirittura di una “psicologia topologica”. Egli notd “leggi di campo” che, analogamente a quanto si osserva nei fenomeni fisici per esempio nei fenomeni del magnetismo (vedi attrazione che s nota tra una calamita e un pezzo di ferro), caratterizzano il com: portamento delle persone quando sono in una situazione di grupp. (che, in pratica, “scatta” nel momento che in un dato ambiente si 2 pitt di uno). Dico subito che dopo la sua morte, avvenuta nel 1947, il centro del MIT (Massachusetts Institute of Technology, d lui diretto, che era in collaborazione con il Tavistock Institute of La prospettiva psicometrica Un'altra importante prospettiva, che ha origine nell’ Ottocente € si sviluppera nel Novecento € poi nel Duemila, é la “prospettiv psicometrica”. Questa prospettiva, il cui scopo principale & quell di evidenziare le differenze individuali, ossia quelle “qualita” ch rendono diversi gli individui tra loro, ha le sue radici scientifich nelle ricerche di Francis Galton (1922-1911), scienziato inglese cus gino di Charles Darwin (1809-1882), cui abbiamo gid accennatol Galton (1922-1911) fu un bambino prodigio per le sue precoci ca pacita intellettive. Nella sua vita, fu spesso spinto da una serie di in teressi vasti, ma poco sistematici. All'universita, per esempio, inizi a studiare prima medicina e poi matematica. Nel 1850 partecipo una spedizione in Africa, occupandosi di geografia, meteorologi: antropologia. Mori nel 1911, dopo aver dato avvio alla scuola in: glese di statistica che avrebbe portato notevoli contribut alla psi cometria (scienza che “misura” le molteplici caratteristiche mental delle persone). Galton ipotizzd che le qualita intellettuali eccezio: nali fossero ereditarie. Arrivé addirittura a cercare di verificare tal ee ee ee eee eee ee ee eee — 32 CaPtToLoL PSICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA. 33 Come si osserva dalla curva, il 69.27% della “popolazione” dei “dati” si distribuisce intorno alla “media”, tra meno 1 deviazione standard (“— 6”, leggi “meno un sigma”, 0 “- 1 DS”, “meno una deviazione standard”) e pid 1 “deviazione standard (“+ 10”, leg “pi un sigma”, o “pid una deviazione standard”) dalla media (il valore medio ottenuto, 0 “X”). Fra + 1 o€ + 24, si trova il 13.59] 96 della popolazione. Analogamente, sulla sinistra di chi legge, tra — 10 €~-26, vidiil 13.59 % della popolazione. Invece, tra + 2 6 ¢| + 3.6, & presente il 2.14 % della popolazione. Cosi come, tra ~ 2.0} €—3 6 dalla media, vié il 2.14 % della popolazione. ‘A partie da queste ricerche empiriche di Galton, sulla base delle metodologie statistiche che aveva elaborato, James McKeen Cattell (1860-1944), psicologo statunitense che per tre anni (1883+ 1886) aveva lavorato nel laboratorio di Wundt a Lipsia, costru primi “test” (prove) per misurare Iintelligenza”. Dopo aver inse-| gnato alluniversita della Pennsylvania, fu professore alla Colum- bia University di New York dal 1891 al 1917. Nel 1896, utilizzd| Pespressione mental test (“test mentali”) per indicare quegli stru- ‘enti scientifci costruiti al fine di valutare, quindi “misurare” una "Nelle parole dello stesso Cattell, Diversi psicologi del tempo obiettarono a questo tipo di test il fatto che fossero misurazioni di semplici aspetti del comportamen- 10, quali sensazioni, percezioni, elementari reazioni motorie ecc., tnvece di essere valutazioni di componenti complesse, abilita come ter esempio quelle di vocabolario, prove di cultura ecc. Solo la valutazione di test *complessi” avrebbe consentito di differenziare eHlettivamente le capacita mentali individuali, | primi che effettivamente svilupparono questo tipo di test ‘omplessi furono alcuni psicologi francesi. In una serie di articoli pubblicatisu LAnnée Psycbologique (“Annali di psicologia”), Alfred Inet (1857-1911) ¢ il suo collaboratore Théodore Simon (1873- 161) presentarono un test che conteneva una vasta gamma di do- ande e compiti di complessita crescente per valutare le capacita mentali dei bambini. Nel lavoro del 1908, Le développement de Intelligence chez les enfants (“Lo sviluppo delVintelligenza nei hambini”), Binet e Simon definirono come “eta mentale” il livello delle capacita mentali accertate in un bambino. Si arriva quindi alla «listinzione tra “eta mentale” ed “eta cronologica”. L’eta cronolo- Wi si riferisce alla misurazione in anni, mesi e giorni secondo le ‘ussnze ormai internazionalmente adottate nella cultura occidentale «li valeolare tali dati a partire dal giorno di nascita del soggetto. Mulea di Binet e Simon fu quella di mettere in relazione questi tlue dati per calcolare quello che fu definito “quoziente di intel- Iiyensa” di un soggetto. Questa espressione fu adottata da Lewis Madison Terman (1877-1956), professore alla Stanford University, [per cui oggi si definisce Poriginario test di Binet e Simon, come “wala di intelligenza Stanford-Binet”, a partire dalla versione del 116, ‘Terman adottd tale espressione, riprendendola da William Mier (1871-1838) che nella sua opera del 1911, La psiculogia dif- ferenziale, aveva patlato di “quoziente mentale”, a proposito della folurione etd mentale ed eta cronologica. Ancora oggi, fra gli al- {tl test di intelligenza, & possibile utilizzare la “scala d'intelligenza Muantord-Binet”, Come per ogni tipo di test, vi é un manuale che ‘plexi chi, in quali condizioni, come e perché utilizzare il test. Vi ¥ poi il cosiddetto “protocollo di notazione”, una sorta di qua- Wernctto in cui Poperatore segna i risultati ottenuti dal soggetto hha fatto il test nelle varie prove che lo compongono. La scala “Ktantord-Binet”, per esempio, @ composta da prove che richie- dono di risolvere una serie di problemi di difficolta crescente, a Mcona dell’etd cronologica (dato di partenza da cui loperatore determinata “funzione mental possiamo leggere: La psicologia non pud raggiungere la certezza e I'esattezza delle scien 2¢ fisiche a meno che non si fondi sull’esperimento e la misurazione. Un passo in questa direzione potrebbe essere quello di applicare una] serie di test mentali e misurazioni a un vasto numero di individu. I risultati avrebbero un considerevole valore scientific per mettere in luce la costanza dei processi mental, la loro interdipendenza e la loro} variazione in circostanze differenti. Inoltre gli individui troverebber interessanti i teste forse utili rispetto alladdestramento, allo stile di vita 0 come indice di malattie. Il valore scientifco € pratico di questi test sarebbe ancora maggiore se fosse adottato un sistema uniform, cosi da poter confrontare ¢ paragonare determinazioni compiute in tempi e luoghi diversi. (Cattell, 1890, p. 373) Cattell propose 10 test relativi alle reazioni motorie, alle sensazioni, al dolore, alla percezione del tempo, alla memoria di letere. Si trat tava di compiti semplici, sul eui modello sarebbero poi stati costruit rnumerosi altri test, dando origine al grande filone di ricerche sulla valutazione dell’intelligenza e all'applicazione dei risultati in campo} sociale, scolatico,lavorativo e militare. (Mecacci, 2008, p. 130) 34 Cartroto1 PSICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA 35 ‘velle manifestazioni dell’intelligenza nei soggetti e che ne condizio- tnerebbero capacita, conoscenze, “operazioni cognitive particolari” (quali, per esempio, abilita ariemetiche, musical, linguistiche ecc.). Spearman ipotizzd che il “fattore g” fosse una specie di “energia” the citcolava per tutta la corteccia cerebrale, rifornendo vari rag- ippamenti di neuroni preposti a “funzioni specifiche” o “fattori gli riteneva che il “fattore g” avesse una specifica natura. bio- ae fosse dunque geneticamente trasmesso da una generazione tra. Questa teoria & stata oggetto di varie discussioni fino a ‘unxi. Nel testo Introduction to theory of mental and social mea- waiements (“Inteoduzione alla teoria delle misurazioni mentali e wciali"), Edward Lee Thorndike (1874-1949), quello che oggi & «onsiderato il padre della psicologia dell’educazione, osservd come ‘non vi fosse un’alta correlazione tra le prestazioni fornite da un nopgetto in compiti diversi. Quindi, Pesistenza del “fattore g” ap- prariva dubia, Louis Leon Thurstone (1887-1955) sostenne questa tpotesi della dubia esistenza del “fattore g” in una serie di lavori {0 cti sostenne la presenza, invece, di sette “capaciti mentali pri- ‘narie® (comprensione verbale, fluidita verbale, capacita numerica, wisualizzazione spaziale, memoria, velocita percettiva, ragionamen- (u), relativamente indipendenti tra loro. Costrui, a questo propo- sito, un test per la loro misurazione, il “Primary mental abilities”, he ancora oggi 2 utilizzato inizia le prove) o dall’eta mentale presunta (in casi, per esempio, di ritardo mentale accertato del soggetto in esame). Queste prove} per esempio, nel II anno, prevedono di utilizzare una tavoletta 3 incastri, Pidentificazione di oggetti a seconda del loro nome (i {questo caso si tratta di 6 oggetti), la costruzione di una torre con cubi (o piit cubi, a seconda delle abilita mostrate dal soggetto), u prova di vocabolario (si tratta di 17 termini a proposito dei quali chiesto al soggetto di defini), combinazione di parole € una prov. “sostitutiva”. In questo “protocollo di notazione”, 'operatore (ch puo essere, per esempio, uno psicologo, uno psichiatra, un neurop} sichiatra, un insegnante autorizzato all’uso di questo test), riporta dati (nome dell’esaminatore, qualifica, sesso del soggetto esamina: to, data di nascita, data dell’esame, scuola, classe, luogo di nascita del padre, della madre, occupazione del padre, della madre, fra telli il numero, Peta e il sesso). In alto sulla destra del “protocoll di notazione”, loperatore indica Veta cronologica, Veta mentale} il quoziente di intelligenza del soggetto esaminato. Il quoziente di intelligenza si calcola applicando la formula seguente: Quoziente d'intelligenza (0 QU; 1Q, in inglese) = Eta mentale : Et cronologica X 100 (La moltiplicazione per 100 & necessaria al fine di evitare valor decimali, per esempio 8,2, 9,3, 10,4 ecc., ottenendo sempre valor non decimali, tipo 75, 84, 95, 110 ecc.) a “teoria fattoriale” dell'intelligenza ha dato tuttavia origine un filone di ricerca, ancora oggi attivo, di indagini rilevanti sulla natura del’intelligenza. Joy Paul Guilford (1897-1987), psicologo suatunitense, in relazione a queste indagini, ha proposto una teo} latoriale dell'intelligenza che prevede fino a 180 differenti abilita mentali organizzate lungo tre dimensioni: Operazioni, Contenuti, Prodotti. Le “Operazioni” includono sei processi intellettuali ge- inerali: la “cognizione”, abilita di capire, comprendere, scoprire, tliventare consapevoli dell’informazione; la “memoria che conse te di immagazzinare e codificare Vinformazione”; la “memoria che ppermette di riconoscere Pinformazione”; la “produzione divergen- te", trovare soluzioni innovative, creative a un problema; la “pro- tluzione convergente”, Pabilita di dedurre una soluzione singola a tun problema; la “valutazione”, saper giudicare se una data infor- tmavione & accurata, valida, consistente. La dimensione del “Conte- nto” riguarda cinque macro aree: “visiva”, informazione acquisita Pid di recente, e ancora oggi sono largamente diffuse tra gl operatori, David Wechsler (1896-1981) ha costruito le “scale di intelligenza Wechsler” per soggetti pre-scolati (WPPSI, Wechslet Preschool and Primary Scale of Intelligence, 1967, tr. it. 1969) per bambini (WISC-R, Wechsler Intelligence Scale for Childre edizione rivista, 1974, tr it. 1986), per adulti (WAIS-IV, Wechsle Adult Intelligence Scale-IV, 2008). Charles Edward Spearman (1863-1945), statistico psicolo! g0 inglese allievo di Wundt, pioniere del “metodo dell’analisi fat toriale” (procedimento statistico per analizzare quali component principali sono presenti in un fenomeno complesso), nell’articod lo “General intelligence objectively determined and measured’ (‘Lintelligenza generale obiettivamente determinata e misurata”} del 1904, propone lesistenza di un “fattore generale”, detto “fat tore g”, che opererebbe insieme a “fattori specifici”, o “fattori s” 36 Carrroto1 PSICOLOGIE E NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA 37 attraverso la vista; “uditiva”, informazione elaborata attraverso la sua acquisizione mediante ludito; “simbolica”, per esempio come nel caso dei numeri arabi o le lettere dell'alfabeto; “semantica”, attribuzione di significatia parole, frasi, gesti; “comportamentale”, abilitd di capire i comportamenti di un individuo o di un gruppo di persone. La dimensione dei “Prodotti” comprende sei aspetti: Sunita”, singoli item di conoscenza; “classi”, insiemi che compren- dono unita che condividono attributi comuni; “relazioni”, unital vincolate tra loro, come nel caso dei termini opposti, associazioni, sequenze o analogie; “sistemi”, molteplici relazioni interrelate fino} a costruire strutture o network (reti di informazioni); “trasforma- zioni”, cambiamenti, prospettive, conversioni, o mutamenti della| conoscenza; “implicazioni”, predizioni, inferenze, conseguenze, 0 anticipazioni di una conoscenza. In origine, aveva distinto 120 abi- lita, poi 150 e, infine, 180, nella versione definitiva. ‘Modelli cosi complessi ¢ articolati, nel tempo, sono stati sosti+ tuiti da teorie pitt semplificate. In questi nuovi modelli, si cercat di individuare “strutture” e “funzioni” di “base”, all’origine dei ¢ fatto fino alla sua teoria delle intelligenze multiple del 1983). Al contrario, Gardner ritiene che si debba ipotizzare la presenza tiella mente umana di “differenti tipologie” di intelligenza. La mi- surazione del “quoziente d’intelligenza” fornisce quindi un valore “parziale”, perché valuta solo certe “espressioni” delle varie forme «h intelligenza, come quelle sopra indicate. Secondo Gardner, i dati tavcolti dalla psicologia dello sviluppo e dalla neuropsicologia av- valorerebbero questa ipotesi. Sia nel corso dello sviluppo, come di- tnostrano le teorie di Jean Piaget (1896-1980) e di Lev Seménovié Vynotskij (1896-1934), di cui parleremo pit avanti, sia in ambito ‘uropsicologico, tratte dallo studio di cervelli “in vivo”, emerge Vesistenza di “intelligenze multiple” che guidano il comportamen- tw in periodi diversi dello sviluppo e in aree diverse del cervello. Gardner ha pubblicato di recente un libro, Five Minds for the Fu- ture (*Cinque menti per il futuro”) nel 2007, nel quale ribadisce e «llina ulteriormente la sua teoria, Con la presentazione di “cinque enti” diverse, quali: processi complessi della mente umana. + Mente disciplinare + Mente sintetizzatrice Fra le teorie pitt “famose” nel mondo, oggi, vi & quella prop + Mente creativa sta da Howard Gardner (1943). Questo psicologo, specializzat + Mente rispettosa in psicologia dello sviluppo e neuropsicologia, & professore all * Mente etica Harvard University, dove, tra altro, dirige il cosiddetto “Progett Zero” (un progetto che mira ad evidenziare il ruolo dell'arte nell sviluppo della mente umana). Gardner ha ipotizzato la presen: negli esseri umani di almeno nove tipi di intelligenza diver Gardner ritiene di dare un contributo alle applicazioni “educa- live" sia per Papprendimento nel corso della vita (lifelong learning, 6 Vespressione con cui ci sirrferisce a questa area educativa), sia per wlare e sviluppare cambiamenti in coloro che guidano organi2- sarivni o sistemi complessi (organizational leader). Valera teoria famosa 2 quella proposta da Robert Sternberg (1949), detta “teoria triarchica” delP’intelligenza, perché si esprime Iw tre forme base la cui unione e articolazione spiegherebbe le for- Ine complesse della mente umana: + Intelligenza logico-matematica + Intelligenza linguistica + Intelligenza spaziale + Intelligenza musicale + Intelligenza cinestetica o procedurale + Intelligenza interpersonale + Intelligenza intrapersonale + Intelligenza naturalistica + Intelligenza esistenziale. + Intelligenza analitica + Intelligenza creativa + Intelligenza pratica Lidea di Gardner @ che dobbiamo abbandonare Pipotesi cl la mente sia guidata da un unico “tipo” di intelligenza (come Mediante T'intelligenza analitica, gli esseri umani sono capa- i ui analizzare, scendere nei dettagli, valutare, esprimere giudizi, 38 CarrToLo PSICOLOGIE E NASCITA DELLA FSICOLOGIA SCIENTIFICA 39 operare confronti tra elementi diversi. Lintelligenza creativa sa rebbe legata all’intuizione, alla capacita di inventare, di scoprire, di immaginare, di “affrontare con sucesso situazioni nuove per le quali le conoscenze ¢ le abilita esistenti si mostrano inadeguay te”. Lintelligenza pratica comprende invece la capacita di utilizzare strumenti, applicare procedure, porte in atto progetti (Sternberg, 1985). Le teorie di Gardner Sternberg sono il frutto di un intenso} lavoro di ricerca condotto soprattutto negli Stati Uniti e in Europay ma anche in altre parti del mondo “emergenti, come per esempi in Cina, sulle proprieta della mente umana. Si cercano di capi le “regole” seguite dalla mente, dal cervello, ma anche presenti nel comportamento, che danno Inogo a manifestazioni complest se, derivate dalle numerosissime connessioni che caratterizzano | mente, il cervello. Il modello “ACT-R” (Adaptive Control of Thought-Rational “Controllo adattivo del pensiero-razionale”) &, per esempio, un’al tra teoria dell”architettura cognitiva” della mente proposta d John Robert Anderson (1947), professore di psicologia e scienz del computer presso la Carnegie Mellon University di Pittsburg! in Pennsylvania, in base al quale modello @ possibile veder Vor ganizzazione del cervello e individuare i “processi, organizzat i “moduli”, che spiegano la produzione della cognizione (le abil cognitive) umana, a partire da componenti cognitive e percettive di base. Questo modello di Anderson (1983, 1993) si ispira alle teorie € metodologie elaborate da Allen Newell (1927-1992) attraverso j cui lavori sié sviluppato il linguaggio dell’ Information Processir (“Elaborazione dellinformazione”) nel 1956 e il “General Probl Solver” (“Solutore generale di problemi”) in collaborazione cor Herbert Simon (1916-2001), psicologo cognitivo, scienziato del computer, teorico della pubblica amministrazione, economista filosofo della scienza, sociologo, vincitore del Premio Nobel pe economia nel 1978, per le pionieristiche scoperte sulla “presa decisioni” (“decision-making process”) all'interno delle organizza zioni economiche. Queste recenti evoluzioni delle teorie dellintelligenza si intrec- ciano con lo sviluppo di una nuova prospettiva che si é afferma in psicologia nel Novecento, attiva ancora oggi nel Duemila, di cui parleremo pitt avanti, e che possiamo indicare come la “prospettiv cognitivista” Fra i modelli della “mente umana” sono infine da citare quelli claborati in Italia da Filippo Boschi, Luigi Aprile e Ida Scibetta per «quanto riguarda la comprensione del vocabolario (Boschi, Apri- lc, Scibetta, 1989, 1991) e della lettura (Boschi, Aprile, Scibetta, 1996, 2000). Questi ricercatori hanno trovato prove empiriche sirea la presenza nella mente umana di “regole” che guidano i ‘amportamenti lessicali dei soggetti e ne determinano il funziona- mento mentale, sia per quanto riguarda lo sviluppo e 'acquisizione uel lessico, sia per quanto concerne le abilitd di “comprensione” ucla lettura. Il “lessico” (*vocabolario”) sembra svolgere un ruolo ‘molto importante nello sviluppo delle capacit’ di apprendimento \legli esseri umani. A questo proposito, @ in corso di pubblicazione tun libro di Luigi Aprile, presso la Casa Editrice Giunti Scuola di Firenze, dal titolo Lessico e apprendimento (2010) nel quale sono ppresentate queste regole di base che operano nel corso dello svi- luppo, ma che favoriscono anche 'apprendimento delle parole, in pparticolare, e della conoscenza, in generale. Le prove “5 VM: Pro- ve di Comprensione dei Linguaggi nella Lettura”, sia il test avanza- tu, “5 VM/AV", hanno rilevato “regole”, cinque, che controllano { numerosi processi connessi alla “comprensione” della “lettura” nsia quando un soggetto legge qualcosa). Anche in questo caso, tome per qualsiasi misurazione, @ stata trovata una distribuzione tuormale o gaussiana dei processi attivi nei soggetti numerosi (alcu- tie migliaia) esaminati. La gaussiana per ciascuna “regola” trovata (linguaggio parafrastico, linguaggio inferenziale, linguaggio logico \leduttivo, linguaggio critico valutativo, linguaggio estetico poeti- 0) corrisponde alla figura sopra riportata (una curva di “Gauss” in \wa distribuzione normale dei punteggi “T”, o punteggi standard, nuti dalla trasformazione dei punteggi grez2i, i valori effettiva- tnente ottenuti dai soggetti che hanno fatto il test, in valori “con- {rontabili” tra loro). Gli Stati Uniti: strutturalismo e funzionalismo Lo sforzo degli psicologi volto a costruire una disciplina scien- tific, abbiamo visto, si intensifica alla fine dell’Ottocento e, come thultato concreto, si ottenne la fondazione del primo laboratorio i psicologia sperimentale a Lipsia nel 1879 da parte di Wundt. Questa istituzione ebbe notevoli effetti in Europa e nel mondo, da 40° Carrrovo 1 un lato, “imitando” quanto pid possibile il laboratorio di Wun (vedi sopra, per esempio, la nascita dei primi laboratori di psic logia in varie parti del mondo), dallaltro, “vedendo” in ques laboratorio un’occasione di formazione (come avvenne per mol futuri professori del vecchio continente, ma anche del nuovo mot do, ’America del nord soprattutto). E proprio negli Stati Uniti (in generale, nel nord America) cl la psicologia conobbe una diffusione eccezionale in quegli ant Tra il 1883 ¢ il 1900 furono fondati circa quaranta laboratori psicologia sperimentale negli Stati Uniti (in pratica, ogni unive 1 importante ne aveva uno). Granville Stanley Hall (1844-1924 non solo aveva fondato il primo laboratorio alla John Hopkis University di Baltimora nel 1883, ma, su sua iniziativa, nacq T’American Psychological Association (APA, associazione degli p cologi americani) nel 1892. Allinizio, si potevano contare tren ‘no membri, mentre nei dieci anni successivi tale numero si era cir quadruplicato, Si assistette anche alla nascita di riviste specializz te: nella psicologia “di base”, in quella generale, nella psicoloy dello sviluppo, in quella sociale, clinica e applicata. Praticament in tutti i settori di ricerca, erano disponibiliriviste in cui pubblica re. I principali indirizzi teorici erano due: lo “strutturalismo” “funzionalismo”. Il fondatore ed esponente principale dello “strutturalismo' fu Edward Bradford Titchener (1887-1927). Di origine ingles Titchener si trasferi negli Stati Uniti nel 1892 alla Cornell Univer sity a Ithaca, nello stato di New York. Negli anni dal 1890 al 1891] aveva studiato a Lipsia con Wundr. Scrisse un manuale di psicol gia, An outline of psychology (“Principi di psicologia”) nel 189 Negli anni compresi trail 1901 e il 1905 pubblicd i quattro voli di Exsperimental Psychology (“Psicologia sperimentale”), in cui lustrava i metodi, le procedure, le apparecchiature per la rice psicologica. Un’opera centrale per coloro che volevano dedicarsi questo settore. Seguirono testi focalizzati su argomenti vari, dall psicologia delle sensazioni all’attenzione, alla psicologia sperimen tale dei processi di pensiero, fino all’opera postuma sulla psicologi sistematica. La sua teoria strutturalista fu presentata nell'articol “The postulates of a structural psychology” (“I postulati di uni psicologia strutturale”) del 1898. Nel lavoro del 1899, Structural and functional psychology (“Psicologia strutturale e funzionale”) Titchener pose a confronto i due indirizzi principali, quello strut PSICOLOGIE F NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA 41 twialista e quello funzionale. Secondo Titchener, il compito della paw ologia era quello di descrivere la struttura, 'architettura della Imente, in modo preciso e dettagliato. Con le sue stesse parole: 11a scopo primario dello psicologo sperimentale @ stato analizzare la struteura della mente; di sbrogliare i processi elementari dai grovigli Mllla coscienza o (se possiamo cambiare la metafora) di isolare i co- stituenti di una data formazione cosciente. II suo compito @ la vivise- ‘one, Ma una vivisezione che dara risultatistrutturali non funzionali ‘Cerca di scoprite, prima di tutto, che cosa ce in quale quantita, non per che cosa c’e. (Titchener, 1898, tr. it. pp. 80-81) a metodologia per conseguire tali risultati, Titchener ritene- vs losse il metodo della “introspezione sperimentale sistematica”, tin perfezionamento di quello adottato da Wundt a Lipsia e nella “Scuola” di Wiirzburg. Questa metodologia fu aspramente criticata agli esponenti della prospettiva allora emergente, sulla quale ci sullermeremo tra poco, quella “comportamentistica”. Il “funzionalismo” era invece sostenuto da due esponenti di fimo piano della cultura americana, William James e John De- wey. William James (1842-1910), nella sua opera fondamentale, Mrnciples of psychology (*Principi di psicologia”) del 1890, rite a che oggetto centrale della psicologia fossero, per esempio, ‘inque caratteristiche fondamentali del pensiero: 1) Ogni pensiero tende a diventare parte di una coscienza personale 2), In ogni coscienza personale il pensiero si muta sempre. 1). Inogni coscienza personae il pensiero & sensbilmente continuo. 4) Il pensiero sembra sempre in rapporto con oggetti da esso indipendenti. 5) pensiero si interessa ad alcune pari di questi oggett ad esclusio- ne dialtre, ne accetta alcune, ne respinge alte, insomma sceglie fra di esse continuamente” James, 1890, t. it. p. 225). La visione di James, come si pud notare, era “dinamica”, “flu- ia", “mobile”. La mente costruisce, in ciascun soggetto, un pro- priv mondo interno, cogliendo e selezionando solo alcune parti del mondo esterno che le viene offerto mediante le sensazioni. Ogni mente & quindi diversa dalPaltra. La pretesa, invece, degli strurtu- 42 CanTOLO 1 ralisti di individuare strutture universali e comuni a ogni soggé @ quindi vana. James sviluppo nel tempo i suoi interessi prevalentemente fil sofici, divenendo uno degli esponenti pit! importanti del “pragm tismo americano”, insieme a Charles Sanders Peirce (1839-1914) matematico, filosofo e semiologo statunitense, ¢ John Dew (1859-1952), filosofo e pedagogista statunitense. John Dewey (1859-1952), dopo un primo momento in cui dedicd alla psicologia, rivolse i suoi interessi alla filosofia e al pedagogia, divenendo una delle personalit’ di spicco della culeut americana, Scrisse un manuale, dal titolo Psychology (“Psicologia un articolo sul concetto di “arco riflesso”, in cui criticd V'idea uno stimolo esterno che agisce indipendentemente dal soggett animale o umano che sia, provocandone automaticamente la rispé sta. Per Dewey, animale é un organismo complesso che si muo\ “attivamente” nell’ambiente, lo esplora ¢ quindi ne ricava gli moli utili alla sopravvivenza. Fra le altre figure rilevanti del funzionalismo, vi fu James Row land Angell (1869-1949), fra gli altri incarichi, ricopri anche il ru lo di presidente della Yale University fra il 1921 e il 1937. Serissej manifesto della scuola funzionalista, in esplicita contrapposizion allo strutturalismo, The province of fictional psychology (*Lare della psicologia funzionale”) nel 1907. Lo psicologo “funzionali sta” avrebbe dovuto mettere in luce gli aspetti dinamici ed adatti della mente: Lo psicologo funzionalista, quindi, nella sua foggia moderna & interes sato non solo alle opetazioni dei processi mentali considerati sempli forte allattivita mental ccemente in sé ¢ per sé, ma anche in modo pi ‘come parte di un pitt vasto flusso di forze biologiche che ogni giorné € ogni momento lavorano davanti ai nostri occhi e costituiscono li parte pid importante e interessante del nostro mondo. Lo psicologo di ‘questo genere @ avvezzo ad avere i suggerimenti dalla concezione fon¢ damentale del movimento evoluzionistico, per cui la maggior part delle strutture e funzioni organiche possiede le proprie caratteristich attuali in virth dellefficienza con eui si adattano alle condizioni di vit esistenti fornite in generale dall’ambiente. Con questa concedione i mente, egli cerca di comprendere il modo con cui lo psichico contri buisce all'vanzamento della somma totale delle attivita organiche, non solo Io psichico nella sua interezza, ma specialmente lo psichico| PSICOLOGIE E NASCITA DELLA FSICOLOGIA SCIENTIFICA. 43 elle sue particolarita, la mente come giudicare, la mente come sentire ‘eve, (Angell, 1907, tr it. p. 97) «Questa impostazione adattiva della mente deriva direttamente dalla tcoria delPevoluzione di Darwin. Il funzionalismo si interessd Iw particolare dell'apprendimento ¢ della memoria, della motiva- ‘Hane, dello sviluppo psichico individuale, delle applicazioni della tti-clogia in campo scolastico e sociale. Comportamentismo Formato dallinsegnamento di psicologi funzionalisti come An- wll, lal neurofisiologo Henry Herbert Donaldson (1857-1938), i ‘wntinui contatti con Robert Mearns Yerkes (1876-1956), psicolo- 1», ctologo (studioso del comportamento animale) e primatologo (suulioso delle scimmie, quali gorilla e scimpanzé), John Broadus Watson (1878-1958) scrisse nel 1913, sulla Psychological Review ("Kivista di psicologia”), il manifesto della nuova prospettiva "camportamentista”, “Psychology as the behaviorist view it” (“La Jwcologia come & vista dal comportamentista”). La prospettiva »mportamentista & destinata a dominare la psicologia in America #11 tutto il mondo fino alla fine degli anni Cinquanta del Nove- ‘Il programma comportamentista pone al centro lo studio del “comportamento”. In particolare, sostiene che la “metodologia” bosita sull"introspezione”, in qualunque modo sia praticata, per tempi secondo le modalita “sperimentali” proposte, nelle forme {wiv avanzate, da Titchener e Angell (ma sostenuta un po’ da tutti gli Imicologi), per indagare la “coscienza”, 2 priva di qualunque fon- lamento scientifico. Lo studio della coscienza, cost come qualsiasi rttura o funzione, non obiettivabile, evidenziabile empiricamen- te, non riguardava la psicologia scientifica. Come scrisse nel suo manifesto, Watson sosteneva: La psicologia, cosi come la concepisce il comportamentista, non alteo che una branca sperimentale puramente oggettiva delle scienze naturali Il suo obiettivo teorico é la previsione ¢ il controllo del com- portamento. Lintrospezione non @ una parte essenziale dei suoi meto- Ui il valore scientifico dei suoi dati non dipende affatto dalla rapidita con cui essi portano ad una interpretazione in termini di coscienza

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