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LA SOLITUDINE

La solitudine di per sé non è né positiva né negativa. Dipende da come la si vive e


se la si accetta. E tutti rimaniamo o desideriamo stare da soli. Ne abbiamo bisogno
e ci fa anche bene. Tuttavia, a volte la solitudine indesiderata comporta tristezza e
abbandono. Stare da soli per molto tempo causa gravi disturbi, poiché prima di
tutto siamo esseri socievoli.
Quasi tutti sono convinti che per sconfiggere la solitudine sia necessario stare
insieme agli altri, avere una relazione di coppia, avere molti amici, uscire, stare in
mezzo alla gente.
Quasi nessuno pensa che la solitudine, come problema emotivo, sia in realtà la
conseguenza del nostro continuo cercare all’esterno le cose di cui crediamo di
avere bisogno.
Il motivo, uno dei tanti, della nostra società è che siamo sempre in contatto,
possiamo rimanere in collegamento con gli altri ovunque ci troviamo.
Possiamo raggiungere un punto qualsiasi del mondo in pochissimo tempo, siamo
sempre in mezzo alle persone, abbiamo tanti amici e moltissimi conoscenti,
stringere nuove relazioni non è mai stato così semplice eppure… siamo capaci
di soffrire di solitudine ugualmente.
Sono convinto che la solitudine non sia una cosa negativa, anzi, sia un passaggio
fondamentale per imparare ad amare, a conoscersi, a scoprire chi siamo
realmente e poter entrare in contatto con il “noi” più autentico.
La solitudine è quello spazio in cui ritroviamo noi stessi, la tranquillità per riflettere e
crescere. Il grosso problema è che oggi ne siamo spaventati.
Soffrire di solitudine è spesso la conseguenza di una continua fuga.
Ci circondiamo di persone, ci organizziamo molti impegni e appuntamenti,
troviamo sempre nuovi modi per “divertirci” e facciamo il possibile perché siano
sempre con altre persone attorno a noi.
Per combattere la solitudine molti ricorrono all’uso di alcool, o di droghe, altri
passano ore davanti a videogiochi e televisione.
Molti ricercano il contatto con gli altri, con la convinzione che si sentiranno meno
solo se sono circondati da altre persone.
Altri si tuffano in una relazione.Tutto per non riflettere, per non osservarci.
Fuggiamo da noi stessi ma dobbiamo ammettere, comunque, che è inutile.
Alla fine dobbiamo restare soli, dobbiamo scoprire chi siamo e lì nasce la paura di
rimanere soli.Scappiamo perché non ci piace soffrire e ci hanno insegnato che
soffriremo se resteremo soli.Siamo convinti che chi sta molto tempo da solo non
stia bene, abbia qualche problema e che invece stare sempre nella confusione sia
normale.Sbagliato.
Per superare la solitudine dobbiamo prima comprenderla.Essere soli non vuol dire
essere isolati.
La solitudine può essere a volte una necessità irrinunciabile. In questi casi non
viene vissuta in modo negativo ma ricercata volontariamente.
Per le persone sensibili o per chi lavora nelle professioni di aiuto o a contatto con
molte persone, la solitudine è spesso un’esigenza profonda che aiuta a ricaricare le
energie.
Lo stesso vale per i creativi che hanno bisogno di uno spazio per connettersi con il
proprio intuito alla ricerca dell’ispirazione.
Ma tra lo stare da soli e il sentirsi soli c’è una profonda differenza… ci si può sentire
soli anche in mezzo ad una folla.
Il significato che noi diamo alla solitudine può davvero fare la differenza per la
nostra vita.
In verità l’esperienza di stare soli con se stessi è di aiuto a tutti, soprattutto quando
si ha paura, l’unico modo per superarla è affrontarla. Solo così è possibile
sperimentare i poteri curativi e rigeneranti della solitudine.

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