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Diritto e legislazione

Il dopoguerra e la seconda metà del ‘900

• Situazione degli Enti Lirici è drammatica ed il finanziamento a base locale è inadeguato.


Causa? La stabilità delle masse artistiche e tecniche
• Forte presenza sindacale
• Regio Decreto Legislativo 30 maggio 1946 n. 538, Nuove norme dei diritti erariali sui
pubblici spettacoli
• Legge 31/07/1959 n. 617: Nascita del Ministero del Turismo e dello Spettacolo.
Lo stato ha varato una serie di mutui a tassi agevolati per finanziare le stagioni dei teatri
italiani, che spendevano un sacco di soldi senza averli, per cui per non mandare in
pignoramento i teatri lo stato si indebitava.
In Italia non c’era, infatti, un capitolo di spesa dedicato al comparto culturale (musica,
teatro di prosa, danza, cinema e circo). C’erano continui buchi di bilancio che creavano falle
nelle finanziarie.
• 1967 Legge 800, Governo Moro, “Legge Corona”.
Con questa legge si inizia a dare una regolamentazione sistemica del reparto cultura, che
però venne solo abbozzata, e la regolamentazione reale e definitiva arriverà con il varo del
FUS nel 1985
• 1985 legge 163: FUS, Fondo Unico per lo Spettacolo

Quadro normativo
Fino al 1985 venivano tutelati maggiormente i soggetti piuttosto che i progetti. Se sei La Fenice, o
La Scala, allora ti spettano dei finanziamenti, senza stare a pensare ciò che il soggetto facesse con
quel teatro. Manca quindi una programmazione musicale, una visione sistemica del reparto
artistico-culturale. Non si è mai ragionato in termini di progettualità ma solo in termini di soggetti
che richiedevano i finanziamenti. Dal 1985 in poi il focus cambia. La regolamentazione triennale
del piano artistico arriverà però solo nel 2001.
Legge n. 800 14/08/1967

• Pubblicata in G.U. n. 233 del 19/07/1967, detta legge Corona


• Consta di 4 titoli principali per 54 articoli complessivi:
1. Disposizioni Generali
2. Enti autonomi lirici ed istituzionali concertistiche assimilate
3. Attività musicali in Italia ed all’estero
4. Collocamento del personale artistico
Creando questa grande ripartizione tra enti autonomi e tutto il resto non venne garantito il
servizio sociale (garantito da tutti i soggetti giuridici), venne altresì garantito il servizio pubblico
(garantito dagli enti autonomi lirici, quindi i grandi teatri). Venivano quindi finanziati gli eventi nei
grandi teatri, nelle fondazioni etc… (presenti nelle grandi città), ma se un ente avesse voluto
promuovere e farsi finanziare uno spettacolo al di fuori delle grandi città (dove non erano presenti
teatri) non avrebbe potuto accedere ai finanziamenti.
Gli enti autonomi devono avere un consiglio composto da 17 elementi, il cui presidente è il
sindaco della città (si è fermi alla legge del 1867 nella quale i teatri venivano rimandati ai comuni).
C’è poi un sovraintendente che viene nominato con decreto dal ministero e su proposta del
consiglio comunale, la sua carica ha una durata di quattro anni. È il sovraintendente che risulta
essere a capo del teatro, dal punto di vista amministrativo. Il direttore artistico è nominato dal
CdA tra i musicisti più rinomati del tempo ed è responsabile del teatro delle scelte artistiche del
teatro. Fino al 1996 (con la stessa legge che trasforma i teatri in Fondazioni Lirico Sinfoniche)
c’erano dei contrasti tra la carica di sovraintendente e di Direttore Artistico, che verrà risolto con
una legge proprio nel suddetto anno. Nel consiglio c’erano inoltre 4 rappresentanti del comune, 1
della provincia, 1 della regione, 1 dell’azienda del turismo, ed il direttore del conservatorio. Era
molto importante la presenza del direttore del conservatorio, poiché creava un legame importante
tra gli studenti e gli enti teatrali.
Il primo conservatorio italiano fu quello di Milano, che era una sorta di succursale di quello di
Parigi, ed era una sorta di convitto (o collegio). Gli studenti all’epoca studiavano con le prime parti
della Scala. Il conservatorio risultava quindi essere il bacino principale da cui l’orchestra del teatro
prendeva nuovi musicisti.
Milano, Torino, Parma, Palermo, Napoli e Roma furono i primi conservatori.
All’articolo tre viene istituito un organo che dovrebbe vagliare e risolvere tutti i problemi
concernenti le attività musicali e che va a ripartire gli incentivi a favore della nuova produzione,
composto da: Ministro o sottosegretario, direttore generale dello spettacolo, rappresentante del
Ministero degli interni, rappresentante del Ministero della Pubblica Istruzione e del Ministero del
Lavoro e della Previdenza, rappresentante della Rai, sei sovraintendenti tra cui, d’obbligo, quello
della Scala e dell’Opera di Roma, il presidente di Santa Cecilia, un rappresentante dei Teatri di
Tradizione, della SIAE, e dell’industria della spettacolo, due rappresentanti degli organismo
concertistici, due rappresentanti dei musicisti, un direttore d’orchestra, un rappresentante degli
artisti lirici, due critici musicali, tre esponenti generici della cultura musicale ed un rappresentante
dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).
I tre compiti di questa commissione erano:

• Ripartizioni incentivi a favore della nuova produzione


• Erogazione del fondo speciale (di 16mld, ma solo per le Fondazioni Liriche, tutti gli altri
enti venivano finanziati attraverso il canone Rai)
• Riconoscimento di nuovi teatri o istituzioni concertistiche
Legge n. 800
Limiti e problematiche
1. Non attuazione per l’adozione dei regolamenti e statuti organici degli enti lirici
2. Mancata operatività Comitato di coordinamento per le attività liriche e radiotelevisive
3. Mancata operatività Comitato di coordinamento per gli scambi fra enti di scena, artisti,
spettacoli, ovvero le co-produzioni
4. Coordinamento in sede regionale
Art. 1 “Lo stato considera l’attività lirica e concertistica di rilevante interesse generale, in quanto
intesa a favorire la formazione musicale, culturale, e sociale della collettività nazionale. Per la
tutela e lo sviluppo di tali attività lo Stato interviene con idonee provvidenze.”
Rimane escluso quindi il teatro di prosa, il cinema, la danza e il circo (attività circense e di artisti di
strada).
Ci si occupa solo dell’attività lirica e concertistica, ma limitatamente al Ministero del Turismo e
dello Spettacolo (in pratica il Ministero, che prende solo una parte del “budget” totale dello stato,
dovrà poi dividere la sua parte tra tutti i vari capi di spesa). Stanziati 12 miliardi all’anno, che nel
’70 diventeranno 16. (Art. 2, ripartizione economica).
Art. 3 Commissione (che rappresenterà il vero handicap del mondo dello spettacolo poiché non
riuscirà mai a ritrovarsi), presieduta dal Ministro.
Art. 4 Coordinamento fra le attività liriche e musicali e quelle radiotelevisive.
Con la legge 163/1985 (ancora in vigore) vengono prese in considerazione anche tutte le
associazioni (non solo le Fondazioni) e tutti i tipi di arte dello spettacolo (non solo l’attività lirica e
concertistica.
Citando l’articolo 1 di suddetta legge: “Per il sostegno finanziario ad enti, istituzioni, associazioni,
organismi ed imprese operanti nei settori delle attività cinematografiche, musicali, di danza,
teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante, nonché per la promozione ed il sostegno di
manifestazioni ed iniziative a carattere e rilevanza nazionali da svolgere in Italia ed all’estero, è
istituito, nello stato di previsione del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, il Fondo Unico per lo
spettacolo”.
Ad opera dell’on. Lelio Lagorio, viene proposta una legge che prevede il rovesciamento del sistema
e istituisce il Fondo Unico per lo Spettacolo (si finanziano i progetti, non più i soggetti: si propone il
progetto allo Stato e viene valutato il valore di esso)

• A fianco del finanziamento stabile “legge madre” si devono prevedere delle forme mirate
di finanziamento relative ai singoli settori dello spettacolo attraverso il funzionamento
disciplinato da “leggi figlie”
• Questa tipologia viene anche definita Legge Finanziaria dello Spettacolo
• Purtroppo le leggi figlie vengono abortite
• Viene snaturato e depauperato il valore del FUS stesso
Legge costituzionale 18 ottobre 2001 n.3
Modifiche al titolo V parte II della Costituzione

• Sono materia di legislazione concorrente (fra Stato e Regioni) la valorizzazione dei beni
culturali e ambientali e la promozione e organizzazione di attività culturali.
• Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che
per determinazione di principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
• La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva
delega alle regioni. La potestà regolare spetta alle regioni in ogni materia.
Fonti di finanziamento – pubblico
Musica:

• 14 Fondazioni
• 27 Teatri di tradizione
• 13 ICO (istituzioni concertistiche orchestrali)
• 28 lirica ordinaria
• 300 società di concerti
• 16 Festival nazionali
Fonti di finanziamento – Privato

• Il ruolo pubblico nel settore spettacolo resta centrale, ma il ruolo del privato deve essere
visto come un momento integrativo e non sostitutivo.
- Possibile condizionamento che il finanziamento esterno possa esercitare sul
contenuto dell’offerta culturale
- Interazioni fra finanziamento pubblico e privato
Fondazioni Lirico-Sinfoniche

• 23/04/1998 D.Leg. 134: Fondazioni di diritto privato


• Fondazioni senza scopo di lucro: sono in tutto 14

 Teatro Comunale di Bologna


 Teatro Maggio Musicale Fiorentino
 Teatro Carlo Felice di Genova
 Teatro alla Scala di Milano
 Teatro San Carlo di Napoli
 Teatro Massimo di Palermo
 Teatro dell’Opera di Roma
 Teatro Regio di Torino
 Teatro Giuseppe Verdi di Trieste
 Teatro La Fenice di Venezia
 Teatro Lirico di Cagliari
 Arena di Verona
 Teatro Petruzzelli di Bari
 Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma
Lo statuto determina la natura della fondazione e le modalità di partecipazione dei fondatori
privati.
C.d.A. formato da 7 membri:
1. Sovrintendente
2. Presidente della Fondazione (sindaco della città)
3. Un componente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
4. Un componente designato dalla Regione
5. Due componenti designati dal Sindaco
6. Un rappresentante dei Fondatori privati
Teatro alla Scala di Milano:

• 1999 diventa Fondazione lirica costituita con il concorso dello Stato, della regione
Lombardia e del Comune di Milano
• Sono soggetti fondatori ogni altro soggetto pubblico o privato, italiano o straniero, che in
occasione della trasformazione abbia concorso al patrimonio per almeno €520.000
• CDA formato da:
- Sindaco pro tempore di Milano – Presidente
- 2 componenti del Ministero
- 1 della Regione Lombardia
- 1 della Provincia
- 1 dal presidente della Camera di Commercio
• Sovrintendente (amministratore delegato, lato amministrativo), nomina:
- Direttore artistico (lato artistico)
• Collegio dei revisori dei Conti
Fondazioni liriche – professionalità
1. Direttore Stabile: garantisce il miglior rendimento professionale e artistico dell’orchestra;
2. Segretario Artistico: predispone i piani dei programmi elaborati dal direttore artistico;
3. Maestro del Coro: è il responsabile artistico del coro e ne cura la preparazione musicale e
tecnica;
4. Direttore di produzione: anello di giuntura tra il lato artistico e il lato gestionale;
5. Direttore di Palcoscenico: ha la responsabilità del lavoro in palcoscenico e alla disciplina
durante il lavoro.
Fondazioni liriche – Piano Prove
Esistono diverse tipologie di prove contrattualmente definite:

• Prove di compagnia
• Prove di sala del coro
• Prove di sala del corpo di ballo
• Prove di lettura per l’orchestra
• Prova musicale per il complesso di palcoscenico
• Prova del coro di voci bianche

• Prove di scena
• Prova di antepiano
• Prova luci
• Prova di insieme
• Prova antegenerale
• Prova generale (per contratto 2 giorni prima del concerto e non può essere interrotta, al
massimo il direttore può fare i suoi appunti a voce alla fine)
Associazioni Concertistiche

• Nascono nella seconda metà del 1800 in contrasto con il prevalere dell’opera lirica
• 1861 Quartetto d’archi di Firenze, 1864 Quartetto d’archi di Milano, le più antiche in Italia,
per promuovere la musica strumentale
• 1900 nascono sul modello viennese gli “Amici della Musica”
• Oggi si può contare su un’ampia diffusione territoriale di attività concertistiche promosse
da associazioni musicali
Società concertistiche

• Contano di centinaia di organismi che svolgono attività di diffusione capillare della musica
su tutto il territorio nazionale
• Spesso rappresentano l’unico servizio culturale stabile nei piccoli centri
• Si caratterizzano per l’utilizzo di giovani artisti e per un repertorio vasto
Diritto d’autore e SIAE

• 1501: inizio dell’editoria musicale con Ottaviano Petrucci da Fossombrone e Harmonicae


Musices Odecathlon (prima opera musicale a stampa)
• 1791: le prime leggi promulgate in Francia (per riconoscere il diritto di autore)
• 1882: Nascita della SIA in Italia, ad opera di Marco Braga, per il riconoscimento del diritto
d’autore (Società Italiana Autori)
Diffusione capillare

• 13 sedi regionali con funzione di coordinamento e controllo in ambito regionale


• 34 filiali aventi funzioni di collaborazione con la sede regionale
• 600 circoscrizioni mandatarie con funzioni di sportello e di controllo del territorio di
appartenenza
Diritto d’autore e SIAE

• BOX OFFICE e Diritti di Esecuzione


• Diritti FONOMECCANICI (diritti legati alla musica registrata su disco)
• Diritti di SINCRONIZZAZIONE (tutta la musica che viene usata di sottofondo a qualcos’altro
[es. musica pubblicità, musica di sottofondo in bar o altro, suonerie dei cellulari etc…])

Legge n.633 del 22 Aprile 1941 Sulla Protezione del Diritto d’Autore e di altri diritti connessi al suo
esercizio

• Diritti Morali
- Inalienabili e Perpetui
• Diritti di utilizzazione economica
- Durano tutta la vita dell’autore e fino a 70 anni dopo la morte
• Tutela e gestione delle opere è affidata alla SIAE
- Società Italiana degli Autori ed Editori
• Legge 633 all’art. 180 ne sancisce la natura di ente di diritto pubblico preposto in via
esclusiva alla protezione e all’esercizio dei diritti d’autore

• Contratto di rappresentazione – Permesso generale


- Dichiarazione di inizio attività
- Consegna biglietti di ingresso
• Funzione di controllo della corretta contabilizzazione dei proventi
• Funzione di vigilanza sulle operazioni di vendita dei biglietti d’ingresso

1. Tutela economica del diritto d’autore


2. Funzione culturale
3. Servizi antipirateria
4. Cooperazioni
5. Convenzione con il Ministero delle Finanze
6. Siae ed Enpals
7. Canoni Speciali RAI
8. Distribuzione cinematografica

Contratti di settore
Contratto di scrittura artistica:

• Contratto che si applica con rapporto di lavoro autonomo secondo le direttive della legge 8
gennaio 1979 n. 8 articolo 3
• Presenta un’articolazione ampia e particolareggiata e non si può riferire ad un accordo
sindacale collettivo
• Il cachet è definito a recita e senza riferimento all’orario di lavoro
C.C.N.L.:
Il rapporto di lavoro del personale artistico, tecnico ed amministrativo presso le Fondazioni Lirico
Sinfoniche di cui al d.Lgs. 367/1996 disciplinato dal contratto di lavoro 1.6.2000 stipulato
dall’Anfols, CGIL, UIL, CISAL.
Il rapporto di lavoro è disciplinato dal contratto dal momento della sua costituzione fino alla
cessazione.
1. Assunzioni
- Avvengono per concorso pubblico (tranne il personale amministrativo, che
solitamente viene chiamato per chiara fama)
- Per quelle a termine con selezione effettuata prima dell’inizio della stagione
formulando apposita graduatoria
2. Organici funzionali
- Devono dotarsi di proprio organico funzionale da valutarsi di norma a cadenza
triennale previo confronto con le rappresentanze sindacali
3. Classificazione del personale
- Si articola in due differenti aree professionali: artistica e amministrativa/tecnica
4. Orario di lavoro
- La disciplina è assai articolata. L’orario è fissato in 28 ore settimanali distribuite su
11 prestazioni settimanali e 2 giornaliere per un massimo di 6 ore
5. Malattia
- 8 mesi per anzianità fino a 5 anni
- 10 mesi per anzianità fino a 10 anni
- 12 mesi per anzianità superiore a 10 anni
6. Infortunio
- Conservazione del posto fino alla guarigione
7. Maternità
- Tutelata 3 mesi prima del parto e dopo il parto

Diverse forme contrattuali:

• Di lavoro a tempo indeterminato


• Di lavoro a tempo determinato
• Di lavoro a tempo parziale
• Di apprendistato
• Di fornitura di lavoro temporaneo

Rappresentanza sindacale:

• RSU: Rappresentanza Sindacale Unitaria


• Organismo rappresentativo sindacale dei lavoratori che svolge compiti di tutela dei
lavoratori e agenzia contrattuale per le materie del livello aziendale
• Assemblee
• Agibilità sindacali per 4000 ore complessive

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