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PERCORSI DIDATTICI PROPOSTI DA WWF Che cos la biodiversit


L'insieme degli esseri viventi, animali e vegetali, che popolano il nostro Pianeta nella loro multiforme variet, frutto di lunghi e complessi processi evolutivi, costituiscono la diversit della vita sulla Terra definita dai biologi con il termine di biodiversit. L'evoluzione il meccanismo che da oltre tre miliardi di anni ha permesso alla vita di adattarsi al variare delle condizioni sulla Terra e che deve assolutamente continuare a operare perch il nostro Pianeta ospiti ancora forme di vita in futuro. Perch l'evoluzione possa operare necessaria una grandissima variet di forme viventi, ovvero di una grande biodiversit. La biodiversit determina la capacit degli esseri viventi di adattarsi e resistere al cambiamento. La biodiversit quindi la variet di specie animali e vegetali in un dato ambiente, come risultato dei processi evolutivi, e nel contempo il serbatoio da cui attinge l'evoluzione per attuare tutte quelle piccole modificazioni genetiche e morfologiche, che in tempi sufficientemente lunghi originano nuove specie viventi. La biodiversit contemporaneamente causa ed effetto della biodiversit stessa. La biodiversit una risorsa insostituibile per il Pianeta. Non solo come fonte di innumerevoli benefici per la specie umana (medicinali, alimentazione, materie prime, ecc.), ma soprattutto perch rappresenta la nostra assicurazione per il futuro.maggiori info sul sito del WWF: www.wwf.it/ su http://www.wwf.it/client/render.aspx?content=0&root=506

Il Millennium Ecosystem Assessment http://www.maweb.org/en/index.aspx Il Millennium Ecosystem Assessment il rapporto mondiale sullo stato degli ecosistemi del nostro pianeta, reso noto nel 2005 e patrocinato dallONU. Ogni essere umano dipende dalla natura e dai servizi che gli ecosistemi offrono consentendo condizioni di vita dignitosa, sana e sicura, a vantaggio delle societ umane e delle loro economie, nonch della sopravvivenza delle altre specie. Il nostro benessere quindi dipende dai servizi forniti dalla natura. La biodiversit un elemento costitutivo essenziale della vita sulla Terra e degli ecosistemi. Negli ultimi 50 anni, secondo il Millennium Ecosystem Assessment, gli esseri umani hanno modificato gli ecosistemi per soddisfare la crescente domanda di risorse e, quindi, servizi. Queste modificazioni hanno prodotto costi crescenti in termini di degrado di numerosi servizi ecosistemici, di incremento del rischio di cambiamenti improvvisi e non prevedibili nelle dinamiche ambientali e hanno peggiorato lo stato di povert per una grande quantit di esseri umani.

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Osserva la biodiversit: in citt e in natura visitando le oasi WWF


In tutta Italia sono oltre 100 le Oasi WWF, luoghi di straordinaria bellezza nati per difendere la biodiversit. Nelle Oasi si curano animali feriti dal bracconaggio, si osserva la natura attraverso i percorsi didattici e capanni di avvistamento dellavifauna, si fa ricerca scientifica. Nelle Oasi i ragazzi incontrano la biodiversit e scoprono qual la sua ricchezza e importanza. Mappa delle Oasi del WWF: http://www.wwf.it/client/default_oasi.aspx http://www.daversitycode.com/ http://www.green.tv/wwf oneplanetfuture?set_location=en

1) OASI WWF, OASI DI BIODIVERSITA'


Veri e propri scrigni di biodiversit, le oltre 100 Oasi del WWF sono comprendono un territorio spesso maltrattato, per il quale bisogna ritrovare un equilibrio tra le attivit umane la necessit di mantenimento della qualit dei sistemi naturali e, soprattutto, della biodiversit che essi ospitano. Conoscere e rispettare le forme di vita, anche le pi consuete, quelle alle quali da sempre siamo abituati, oltre ad essere un atto di civilt deve diventare un impegno concreto. Nelle Oasi i ragazzi potranno scoprire il valore della biodiversit accompagnati da guide ed educatori esperti che ne illustreranno lambiente naturale proponendo attivit divertenti e appassionanti. Far scuola allOasi: permette la comprensione dei fenomeni naturali, dei cicli biologici e delle interazioni fra le risorse primarie (acqua, suolo, aria, ecc.) attraverso meccanismi di apprendimento rispettosi delle capacit individuali, della manualit, del lavoro di gruppo basati sullosservazione dei fenomeni in modo diretto e sul campo facilita lintegrazione uomo-ambiente naturale e uomo-citt, attraverso la scelta di intervenire con efficacia sui piccoli gesti quotidiani che, evidenziando le responsabilit di tutti alla gestione del bene comune, a partire dai pi piccoli, fanno prendere coscienza dellimportanza della biodiversit come fattore di stabilit ecologica individua possibili azioni concrete per una azione personale andando a scuola dalla natura per poi sperimentare nel proprio quotidiano (a scuola, in casa e nella propria comunit) scelte ecocompatibili e rispettose degli equilibri ambientali Visite immersi nella natura Una volta entrati in unOasi i bambini e i ragazzi vengono coinvolti nellesplorazione e nella conoscenza dellambiente attraverso attivit che li rendono protagonisti e implicano luso dei cinque sensi. A differenza di una tradizionale visita di taglio naturalistico si offre lopportunit di conoscere e apprezzare lambiente naturale in modo pi completo, complesso e attivo attraverso il coinvolgimento diretto, il gioco, la manipolazione.

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I percorsi didattici: h.10 lezione allOasi La proposta educativa delle Oasi prevede anche la realizzazione di percorsi che comprendono interventi in classe e visite/attivit presso lOasi, alternando momenti di approfondimento in aula ad attivit pratiche sul campo. Molte Oasi, poi, ospitano Centri di educazione ambientale in grado di offrire competenze e strutture per tutte le tipologie di programmi educativi sullambiente e la sostenibilit.

2) UN ANNO SCOLASTICO DI BIODIVERSITA


Le Oasi offrono mille spunti e opportunit per osservare, sperimentare, toccare con mano la biodiversit del bosco, degli orti degli odori, dei giardini delle farfalle, degli stagni didattici. In ogni ambiente dellOasi si fa: lanalisi delle acque e dei suoli, la ricerca di tracce e impronte, le osservazioni al microscopio, le esperienze pratiche con semi, foglie, licheni e altri elementi naturali sono solo alcune delle attivit possibili allinterno dei laboratori pratici. autunno Alla ricerca di frutti e bacche La muta degli uccelli: raccogliamo e classifichiamo le penne I colori dellautunno nel paesaggio e nella natura I ragni cercano riparo: come fatta una ragnatela Le foglie, le forme i colori Costruiamo un lombricaio Raccogliamo i semi e classifichiamo i semi del prato Dalla lettiera allhumus, inizia la decomposizione: osserviamo le foglie e i tronchi caduti I funghi e le spore Marmellate e castagne a merenda inverno Animali che non vanno in letargo, animali che vanno in letargo Come fatta la neve? I cristalli di ghiaccio Costruire nidi e mangiatoie per uccelli Le piante sempreverdi Le impronte sulla neve: lepre, scoiattolo, uccelli, capriolo, cervo, ecc. Raccogliamo e decoriamo le pigne Le forme delle nuvole Costruiamo giocattoli e strumenti musicali con semi, canne, rami cortecce, ecc. Le prime stelle al tramonto primavera I colori della primavera nel paesaggio e nella natura I nidi e le tane, ricerca e osservazione Ascoltare i canti degli uccelli I primi fiori Seminiamo Tutti i piani del bosco e i loro inquilini Il mimetismo degli animalie delle piante che imitano gli animali Gli uccelli acquatici e il corteggiamento Le api giocano con i colori Le tracce degli ungulati: capriolo, cervi, daini, cinghiali, volpi, ecc. Risveglio sotto un sasso: tutti gli abitanti che abitano sotto un sasso nel prato, nel bosco, ecc.

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estate Dal bruco alla farfalla A spasso con mamma e pap: cigni, germani, svassi, merli e altri piccoli di animali facilmente osservabili Le lucertole dei muri Alberi e arbusti La siepi e i loro abitanti Gli uccelli che cantano di notte I rapaci notturni Pipistrelli Sulla spiaggia in cerca di conchiglie Osserviamo il terreno e i piccoli animali che ci vivono

3) ALTRE PROPOSTE
http://www.wwf.it/client/render.aspx?root=534&cat=1
Per studiare limportanza della biodiversit, le azioni possibili per aiutare la natura e la diversit dei sistemi naturali: - programma Panda Club per la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado Il kit didattico comprende: un manuale per linsegnante, ricco di informazioni aggiornate, con una parte dedicata ai percorsi di lavoro che si possono da svolgere con le classi, poster con informazioni e spunti per attivit pratiche.

- programma Panda explorer per la scuola primaria Con questo programma educativo fare un viaggio in fondo al mare e scoprire i suoi abitanti. Le classi che siscriveranno come Panda Explorer potranno richiedere i materiali della collana Giocare, Fare, Scoprire con il WWF dedicata, per lanno scolastico 2010-2011, al mondo del mare. Il kit didattico comprende: poster colorati e un manuale per il docente per scoprire la vita sopra e sotto il mare, interpretare le tracce rinvenute sulla spiaggia, svelare i segreti dellecosistema marino. Ad accompagnare i ragazzi in questo viaggio in fondo al mare, un testimone deccezione: Caretta, una tartaruga marina che narrer le sue peripezie, dalla schiusa delluovo sulla spiaggia, alle prime nuotate, ai pericoli e agli incontri affascinanti in mare aperto.

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Studia: con rilievi della vegetazione e censimenti


Passeggiando nella natura, ad esempio in un bosco, facile osservare come gli alberi non siano tutti uguali, come il tipo di terreno cambi sotto i piedi, come specie vegetali che allinizio dellescursione non si notavano, dun tratto compaiono sempre pi frequentemente o come, se si sta salendo in un bosco di montagna, alcune specie di alberi che predominavano a quote pi basse, lasciano il posto ad altre. Questo accade perch ogni specie vivente ha bisogno di alcune specifiche condizioni ambientali per vivere, o meglio, vi si adattata. Si pu applicare il metodo scientifico alle osservazioni degli alberi in un bosco, provando a contarli, effettuando un vero e proprio censimento. Anche chi studia il bosco per approfondirne le conoscenze scientifiche lavora pi o meno allo stesso modo. Ci sar bisogno di un metro, di un blocco per appunti e di carta millimetrata. Sar utile anche una guida per il riconoscimento delle piante, degli arbusti e degli alberi del bosco. Prima di cominciare annotate su un taccuino la data e la localit in cui vi trovate e classificate le piante presenti nel tratto che avete scelto per il censimento. Se non riuscite a identificare ogni specie presente, non vi preoccupate, potete fare uno schizzo o raccogliere un piccolo campione (possibilmente da terra) che potrete riconoscere in classe con laiuto di qualche esperto.Infine, per comodit, concentratevi su alberi e arbusti, tralasciando per ora le erbe: ne risulterebbe un lavoro troppo complesso.

Il transetto Immaginate di percorrere una linea ideale (transetto) interna alla vegetazione di un bosco, annotando tutti gli esemplari che incontrate. La linea deve essere lunga all'incirca 50-70 m. e larga 2 metri. Non deve necessariamente essere una linea retta, ma pu anche snodarsi lungo un sentiero del bosco.Riportate in una colonna a sinistra del foglio tutti i nomi delle piante che avete determinato precedentemente in quel luogo.Procedendo lungo la linea, segnate una crocetta per ogni individuo di una determinata specie. Ad esempio, se vi trovate in un bosco composto da querce e da carpini, lungo il transetto dovrete annotare quante querce e quanti carpini incontri, segnando una crocetta per ogni individuo. Per ogni specie potrete calcolare la frequenza percentuale usando la formula:Frequenza percentuale per ogni specie = numero degli esemplari della specie diviso il numero totale degli esemplari moltiplicato per 100.Calcolate anche il numero totale delle piante appartenenti ad ogni specie contando le crocette.

Il cambio generazionale del bosco Talvolta, vi sar capitato di incontrare in un bosco degli alberi altissimi, immensi, dalle cime fantasmagoriche, e avrete avuto la sensazione che essi siano l da sempre e sempre ci saranno. Tuttavia, gli alberi, anche se dopo moltissimi anni, muoiono e, proprio come avviene per gli esseri umani, nuove generazioni di figli succedono ai genitori. Ecco unattivit per verificare che tutti gli alberi che abitano un bosco abbiano sufficienti germogli, poich da questo risultato dipende la sopravvivenza del bosco nel tempo. Scegliete un tratto di bosco nel quale siano presenti diverse specie di alberi. Utilizzando alcuni paletti e delle corde, delimitate unarea di 20 X 20 metri e marcate con una striscia di nastro adesivo tutti gli alberi che vi sono inclusi. Compilate una tabella annotando il numero di tutti i germogli che troverete sotto ogni albero grande. Con laiuto di una guida da campo prendete

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nota delle diverse specie a cui appartengono sia i germogli che gli alberi adulti. Una volta in classe potrete elaborare i dati ottenuti. Scoprirete se tutte le diverse specie di alberi adulti hanno sufficienti germogli, se esistono alberi che non hanno germogli o se germogli di alcune specie predominano su altri. Insieme allinsegnante prova ad ipotizzare quale sar il futuro del tratto del bosco che avete studiato: fra alcuni anni quale specie di alberi predomineranno?

Il minimo areale significativo di un bosco misto I ragazzi, divisi in gruppo, individuano una superficie iniziale di 3 metri per tre (9 metri quadri) e contano tutte le specie, solo le specie, di alberi e arbusti all interno dellarea. In seguito la superficie viene raddoppiata e vengono contate le nuove specie rinvenute. Procedere con altri raddoppi di superficie conteggiando di volta in volta le specie nuove, in genere le nuove specie diminuiscono ad ogni raddoppio. Quando la percentuale delle nuove specie diviene inferiore al 5% si considera terminato il conteggio. A questo punto larea totale definisce il minimo areale significativo. Si tratta della pi piccola area contenente la quasi totalit delle specie presenti nel bosco. Per molti dei boschi del area mediterranea si tratta di una superficie di 400 metri quadri. Potr infine essere stabilita, approssimativamente, la prevalenza di una specie calcolandone la presenza percentuale. Le specie maggiormente rappresentate sono le dominanti; vi sono poi le secondarie, le presenti, le occasionali e le accidentali.I risultati potranno essere ben visualizzati tramite istogrammi.

Il metodo S.C.I. (Sequential Comparison Index) per uno studio scientifico della biodiversit. Questo metodo, estremamente semplificato nella forma proposta qui, permette di valutare con buona approssimazione il grado di diversit presente in un ambiente rispetto ad una categoria sistematica (piante o animali) indagata. Individuate unarea da esaminare e delimitatela, oppure scegliete un percorso breve lungo il quale muovervi. Se loggetto dindagine della vostra ricerca sono gli alberi, larea dovr avere, se fosse circolare, almeno un raggio di 50 metri; nel caso di unindagine sulla diversit delle erbe in un prato pu invece bastare un raggio di 5 metri.Evitando azioni dannose o distruttive raccogliete, in modo del tutto casuale, almeno 250 campioni di foglie. Potete anche chiedere ai ragazzi di disegnarle una per una, ma in questo caso il disegno di ogni foglia dovr essere sistemato in una busta diversa. Per rendere ancora pi casuale la raccolta, si possono incaricare i ragazzi di raccogliere solo una parte delle foglie totali (per un gruppo di dieci ragazzi, ad esempio, sufficiente che ciascuno raccolga almeno 25 campioni). Al termine della raccolta tutti i campioni (o le buste con i disegni) sono disposti in un contenitore che ne impedisce la vista, e si procede ad una estrazione, campione dopo campione, del tutto casuale. Si scelgono due simboli, ad esempio X e O, e alla prima estrazione si annota uno dei due segni, non importa quale. Procedendo con lestrazione, ogni volta che il campione estratto sar diverso da tutti gli altri il segno da annotare cambier, mentre si annoter sempre lo stesso se le foglie estratte sono uguali. In pratica bisogner cambiare segno solo ogni volta che si estrae una foglia nuova (di una nuova specie). Alla fine risulteranno annotati 250 segni con una quantit minore o maggiore di variazioni.

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Tutti gli indici di diversit biologica a livello di specie sono espressione della relazione tra il numero di specie presenti in una comunit (S) e la loro abbondanza (N), e lindice di diversit d si esprime come d = S/N. Anche nel nostro caso possibile fare altrettanto, raggiungendo una approssimazione accettabile. Bisogna contare il totale dei campioni raccolti, nel nostro caso 250, e solo il numero di cambi nella sequenza annotata. Lindice di confronto sequenziale pu essere infine facilmente calcolato secondo la formula S.C.I = numero di cambi/numero dei campioni.Risulta evidente che il valore massimo che lindice pu raggiungere 1, nel caso in cui i cambi siano esattamente uguali al numero di campioni raccolti. Nel nostro caso, del tutto improbabile, vorrebbe dire che sono state raccolte foglie di 250 specie diverse.

Let di un albero Un albero produce nel tronco cerchi annuali di accrescimento. Gli anelli sono costituiti dai nuovi vasi conduttori dell'acqua che ogni anno si formano appena sotto la corteccia. Quando la crescita invernale si arresta per il troppo freddo, c' una netta separazione tra gli stretti vasi autunnali (la parte pi scura dell'anello) ed i larghi vasi della primavera seguente (i larghi vasi pi chiari). Nelle zone dal clima pi mite gli anelli sono invece decisamente pi uniformi. Contando il numero degli anelli su un tronco tagliato potrai ottenere l'et del tuo albero.E quando l'albero integro? Niente paura, non dovrai tagliarlo! Un metodo sufficientemente attendibile, anche se un poco approssimativo, consiste nel dividere per 2,5 la circonferenza del tronco misurata in centimetri ad una altezza di 130 cm. da terra. Attenzione! Questo sistema pu non risultare valido nel caso di alcuni alberi, come i pioppi in situazioni particolari di ombra, suolo profondo e abbondante disponibilit dacqua nel terreno, che permettono agli alberi di crescere ad un ritmo due/tre volte superiore a quello sopra citato.

L'altezza di un albero Per questa attivit bisogna essere in due. Vi servono un paletto o unasta di circa due metri, un metro, un bastone di 40 - 80 centimetri, che userai come unit di misura.Dalla base del tronco percorrete in linea retta una distanza pari a 27 volte la lunghezza del bastone unit di misura e mettete un ragazzo a reggere l'asta verticale in questo punto. Allontanatevi ora nella stessa direzione per una lunghezza pari a 3 volte il bastone unit di misura. Distendetevi a terra fissando la cima dell' albero e chiedete allamico di mettere un dito sull'asta in corrispondenza della cima dell' albero, come tu la vedete dalla vostra posizione. Misurate l'altezza da terra del dito in centimetri e moltiplicatela per 10. Otterrete l'altezza dell' albero in centimetri. Attenzione. Per alberi molto alti le distanze vanno raddoppiate (ad esempio 54 e 6 unit di misura invece di 27 e 3).

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Forma della chioma La forma della chioma di un albero varia a seconda della specie, della sua posizione nel bosco, se cresce isolato oppure no e, in molti casi, dipende anche dallintervento delluomo (es. le potature) o degli agenti naturali (vento, fulmini, ecc.). Ecco come si pu disegnare la forma della chioma di un albero che ti colpisce particolarmente. Misurate la circonferenza del tronco a livello del suolo poi, con laiuto di un metro e di una bussola, misurate la proiezione dei rami maggiori nelle otto direzioni cardinali (nord, nord-ovest, nord-est, est, sud-est, sud, sud-ovest e ovest) . Potrete poi riportare i risultati ottenuti su un foglio di carta millimetrata o a quadretti, disegnandoli in scala. Se volete, potete completare la rappresentazione grafica dellalbero disegnandone il profilo.

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Ricrea: nel giardino, al parco, sui balconi, nelle fioriere nella tua citt a scuola e a casa
Moltissime attivit possono essere parte di un percorso che preveda, ad esempio, di: adottare piccoli lembi di prato o di bosco per osservarne le trasformazioni osservare le variazioni stagionali nelle caratteristiche di acque, suoli, alberi, presenze animali osservare pratiche agricole o zootecniche diverse realizzare lorto in oasi con la possibilit di raccoglierne i prodotti stagionali curare la manutenzione di nidi artificiali e mangiatoie partecipare ad attivit di censimento della fauna e/o della vegetazione collaborare ad alcune semplici attivit stagionali che si svolgono nellOasi come piantumazioni, pulizie da foglie e rami, raccolta di frutti o di erbe, cura di animali, manutenzione di sentieri, allestimenti di segnaletica e cartellonistica, ecc. organizzare pranzi e/o merende stagionali con prodotti dellOasi o comunque locali Adottare unOasi promuovendone la conoscenza presso la propria comunit; la classe potr realizzare depliant, cartelloni, messaggi pubblicitari, brevi comunicati, spettacoli, che diano visibilit allOasi e al suo valore come bene comune

Dal seme al bosco Un albero, un intero bosco, deve la sua origine al lento sviluppo di un seme: da una piccola ghianda pu nascere una quercia maestosa. La maggior parte delle piante si riproduce spargendo in terra i propri semi. Alcune li proiettano lontano con veri e propri lanci, altre utilizzano il vento per allontanarli dalle radici, altre ancora si servono degli animali facendo viaggiare i semi attaccati al pelo o nell'apparato digerente. Provate ad arricchire di specie il giardino della scuola, seguendo le indicazioni che seguono.

In cerca di semi nel bosco Avete raccolto qualche volta le castagne in un bosco? Avete mai portato a casa la ghianda di una quercia? Mangiando le more avete sentito sotto i denti alcune parti un po' pi dure? Questi non sono che alcuni dei tanti semi che si possono raccogliere in un bosco. Uno per ogni specie vegetale che vi cresce, o quasi. Limitando per comodit la nostra ricerca ai semi degli alberi e degli arbusti, addentriamoci in un bosco e iniziamo la nostra raccolta. Il periodo pi adatto , per molte specie, l'autunno, quando i semi cominciano a cadere da soli. Dopo averli raccolti, deponeteli in sacchetti di carta o di tela. Una raccomandazione: fate attenzione a non danneggiare il bosco e le piante "depredando" gli alberi o raccogliendo "a tappeto" tutto ci che ti capita sotto gli occhi, vi bastano pochi esemplari.

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Il trattamento dei semi Raccogliere ghiande e castagne, i semi delle quercia e del castagno, relativamente facile. In altri casi l'operazione un poco pi complessa. Ad esempio i frutti carnosi di alcune specie contengono sostanze che inibiscono la germinazione del seme. E' il caso ad esempio del prugnolo, del sorbo degli uccellatori, del ciliegio canino, del viburno, del sambuco, del corniolo, della frangola, dello spino cervino, del biancospino. In questo caso dovrai ripulire accuratamente dalla polpa i semi contenuti nei frutti. Seminarli cos come si trovano nei frutti sarebbe inutile.

Come conservare i semi I semi si conservano in barattoli di vetro facendo attenzione alle modalit di conservazione. I semi di pioppi, salici e olmi devono essere chiusi in contenitori di vetro ermetici e mantenuti a temperature inferiori allo zero. I semi grossi come la castagna o la ghianda vanno coperti di sabbia o di torba umida (da annaffiare ogni tanto) e riposti in locali freschi. Per aceri, faggi, tigli, carpini e frassini la sabbia umida ideale purch vengano mantenuti ad una temperatura di 3 - 5 gradi. Per le conifere e le leguminose si usa la tecnica dell'essiccazione, conservando poi i semi dentro barattoli di vetro a chiusura ermetica. Se avete intenzione di seminare i semi dovrai prestare attenzione anche ai tempi di conservazione, per evitare che il seme perda la capacit di germinare.

La germinazione e la semina Per fare germogliare un seme, se stato conservato bene, spesso basta immergerlo in acqua o appoggiarlo su un substrato umido di cotone o di carta assorbente. Dovrete per ricordare che alcuni semi possono richiedere temperature molto elevate, raggiungibili usando dell'acqua molto calda e che la percentuale di germinazione pu essere in qualche caso molto bassa. Una volta ottenuta la germinazione potrete procedere alla seminate dei germogli in recipienti appositi: i semenzai. Ricoprite i semi con un sottile strato di terra mista a sabbia, controllate che sul fondo del semenzaio ci siano sufficienti fori per il drenaggio dellacqua e mantenete sempre umido il terriccio. Dopo circa uno o due mesi, quando le piantine avranno raggiunto circa 5 cm. di altezza, potrete trapiantarle in vaso o in alcuni contenitori riciclati tipo i cartoni del latte o le bottiglie di plastica tagliate a met. Ricordate di praticare dei fori per lacqua sul fondo dei contenitori. Via via che procederete con lattivit vi accorgerete che non tutte le piantine sopravvivranno. Dal seme all'albero i passaggi sono molti, e ad ognuno, un po' di piante non ce la fanno. Questo spiega perch una pianta ha la necessit di produrre elevatissime quantit di semi.

La riproduzione per talea In vivaio, alcune specie di piante germogliano difficilmente dal seme, ma si possono ottenere buoni risultati provando a riprodurle per talea. Le talee si raccolgono in inverno, per specie che

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crescono vicino alle rive di fiumi e ruscelli (pioppo nero, salice, tamerice) e in estate, per specie come il rosmarino, il timo, la salvia, la lavanda. In generale, si ottengono dai giovani germogli. Usando delle cesoie da giardinaggio staccate, con un taglio netto, un giovane ramoscello dalla pianta che volete riprodurre. Scegliete alberi e arbusti sani e ben ramificati. Deponete tutte le talee che avete ottenuto in sacchetti di tela o carta ed etichettateli con il nome della specie. Potete aiutarvi con una guida da campo. Riponete al buio e in un luogo fresco le talee che avete raccolto, mantenendole umide fino al momento della piantumazione. La stagione ideale per piantare le talee linverno, periodo in cui le piante riposano. Fate attenzione: prima di piantare le talee di specie a foglia caduca, accertatevi che queste abbiano perso le foglie. Piantate le talee direttamente in terra o in vaso interrando circa due terzi del ramoscello. Ricordatevi di innaffiarle regolarmente

Come piantare un albero Una volta che le piante sono pronte per la piantumazione dovrete per prima cosa decidere con linsegnante dove metterle a dimora. Potete usare il giardino della scuola, un terreno abbandonato o incolto, un tratto di bosco particolarmente degradato. Se scegliete di piantare i giovani alberi allinterno di un bosco dovrete informarvi sulle leggi comunali e forestali che ne regolano la gestione, magari chiedendo ad una Guardia Forestale. Prima di procedere alla piantumazione ricordate che le specie a foglia caduca vanno piantate a radice nuda, le sempreverdi con la zolla di terra. Scavate, per ogni giovane albero che vorrete piantare, una buca di circa 40 cm. per lato. Collocate poi la pianta nella buca facendo attenzione a deporla delicatamente per non danneggiare le radici. Disponete la pianta alla stessa profondit in cui cresceva prima, circa al colletto. Dopo aver tolto le pietre pi grosse dal mucchio di terra scavata in precedenza, dividete il terriccio in due parti, uno con la terra superficiale, e laltro con quella scavata in profondit. Gettate nella buca prima un po di terra superficiale, mescolata a concime naturale, poi quella profonda, favorirete in questo modo gli scambi di acqua, aria e sostanze nutrienti. Comprimete infine il terreno intorno allalbero, senza esagerare. Mettete alcune pietre intorno alla pianta, serviranno a far diminuire levaporazione dellacqua nei mesi estivi, mantenendo umido il terreno. Nasce un nuovo bosco Dovrete ricordare di prendervi cura dei giovani alberi che avete piantato soprattutto nei primi tempi. Le piante, infatti, devono adattarsi al nuovo ambiente e tu potete fare molto per aiutarle. Innaffiatele spesso, circa una volta a settimana, particolarmente nel periodo per loro pi difficile: lestate. Mantenete per qualche tempo il terreno intorno al piccolo albero sgombro da altre piante ed erbe per evitare la competizione per lacqua e le sostanze nutrienti. Se volete, potete portare i vostri genitori o gli amici a visitare le nuove piantumazioni. Controllate se gli alberi crescono e di quanto, misurate i loro progressi. Organizzate una festa per i primi germogli, i primi fiori, il primi frutti e, perch no, il primo nido che lalbero ospiter!

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Casa dolce casa A causa delleccessiva potatura dei grossi alberi, oppure perch gli alberi sono troppo giovani e sottili, pu accadere che tante specie di uccelli che hanno labitudine di nidificare in cavit degli alberi, fatichino a trovare il luogo adatto. Si tratta di uccelli come le cince, il rampichino, il codirosso, il picchio muratore o il pigliamosche. Costruendo nidi artificiali potreste aiutarli a trovare un luogo in cui rifugiarsi e riprodursi. Che cosa sono i nidi artificiali? Sono piccole costruzioni in legno. Eccone qualcuna di facile realizzazione. Il nido a cassetta chiusa quello che si adatta al maggior numero di specie. Hanno un foro di entrata di circa 3 centimetri e il tetto sollevabile. Qui troveranno riparo il passero, la cincia, il picchio muratore, il torcicollo, lo storno e il codirosso. Il nido a cassetta aperta del tutto simile a quello a cassetta chiusa, ma privo di una parete, che viene sostituita da un piccolo bordo alto 1 centimetro. Qui entreranno le specie che normalmente costruiscono nidi a coppa sui rami o nei cespugli: il pettirosso, il pigliamosche, la ballerina bianca. Il nido a cuneo un nido a cassetta chiusa collocato sotto a un tetto (dis) e serve per dare ospitalit alle rondini e la rampichino. Il nido a camino particolarmente adatto ai rapaci notturni, ed costruito come un parallelepipedo lungo e stretto che ha uno dei lati piccoli aperto e laltro forato per facilitare il drenaggio. Consiglio. Quando potete utilizzate legno recuperato, ricavando le parti necessarie da assicelle non pi utilizzate, casse da imballaggio, ecc.

Dove collocare i nidi artificiali? A circa 3 metri di altezza da terra, se si attaccano ai tronchi o si sospendono ai rami (robusti!), in un luogo tranquillo e al riparo dal sole e dal vento. Per proteggere il nido da gatti e topi utile inserire un disco di metallo allingresso della cassetta. Quando collocare i nidi artificiali? Nel periodo che va da ottobre a novembre. Nel periodo invernale questi ripari vengono usati come dormitori. Per fissare le cassette ai tronchi usate corde di canapa, da sostituire periodicamente per non soffocare lalbero, oppure appendetele ai rami. bene che la cassetta risulti leggermente inclinata in avanti, perch non vi entri la pioggia. Avremo la gentilezza di disturbare il meno possibile i nostri ospiti: i genitori infatti, se impauriti potrebbero addirittura abbandonare la covata. Una volta che gli ospiti se ne saranno andati, nellautunno successivo, la cassetta deve essere ripulita da qualsiasi materiale per impedire laggressione dei parassiti ed evitare il deperimento. Per la pulizia non usate assolutamente disinfettanti o prodotti chimici, potrebbero lasciare tracce nocive per gli ospiti successivi.

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Nuovi ospiti in giardino Poich ci vuole un po di tempo prima che un nido artificiale entri a far parte del paesaggio e vinca la diffidenza degli abitanti del giardino, le cassette vanno, come detto, posizionate in autunno o in inverno. Siate pazienti e dallinizio della primavere tenete docchio le cassette, mantenendovi per a distanza (potete usare un binocolo), e stando attenti a non disturbare gli uccelli, potrebbero infastidirsi e abbandonare il nido. Numerate tutte le cassette che posizionate, e ricordate di segnare su una mappa del giardino tutte le posizioni con i numeri corrispondenti. Potete poi adottare un programma di sorveglianza, sia annotando sulla mappa tutti gli ospiti che si sono serviti dei vostri piccoli appartamenti, sia compilando una scheda per ogni nido sulla quale annotare tutte le osservazioni: la specie nidificante, il periodo di utilizzo, il numero di piccoli involati, ecc.Ripetere queste operazioni ogni anno permetter poi di fare confronti e raccogliere utili informazioni per cambiare eventualmente le posizioni delle cassette inutilizzate, aggiungerne eventualmente delle altre, proteggerne meglio qualcuna (ad esempio piantandoci intorno degli arbusti). Le mangiatoie per gli uccelli del giardino Da sempre l'uomo ha sviluppato l'abitudine di donare agli uccelli le briciole avanzate dai propri pasti. Questa usanza, perfezionata e diffusa, ha molto contribuito, soprattutto nel nord Europa, a rendere gli uccelli pi confidenti e visibili. Soprattutto in inverno quando il terreno gelato impedisce ai volatili di trovare cibo, si usa disporre all'aperto contenitori di becchime. Preparando delle mangiatoie adatte, con un po' di pazienza e un po' di fortuna, sar possibile invitare quotidianamente a pranzo gli uccelli che vivono nei pressi della scuola. Il periodo in cui bene esporre il cibo l'autunno - inverno. In primavera - estate meglio sospendere la somministrazione per dar modo agli uccelli di alimentare la prole con alimenti naturali. Occorre porre la mangiatoia in un luogo tranquillo, non alla portata dei gatti e, possibilmente, con ampia visibilit. Bisogna riempirla di cibi vari, magari spargendone anche attorno (attenzione per ai voraci e indesiderati topi) per attirare gli indecisi e i timidi, poi aspettare e aspettare anche per settimane La scelta del cibo da fornire dipende dalle specie che si vogliono attirare Per i granivori (passeri, verdoni, fringuelli, verzellini, cardellini, lucherini): semi e granaglie, vanno bene le miscele di semi in vendita nei negozi di articoli per animali. Per gli insettivori (pettirossi, cince, codirossi spazzacamini, scricchioli, ballerine bianche): cibo contenente grassi o semi oleosi, come noci o nocciole, arachidi e briciole di dolce, burro, semi di girasole; ma soprattutto per usare qualcosa di molto attraente possibile acquistare nei negozi di articoli per pescatori le larve della farina. I merli infine, che non sono propriamente insettivori perch si nutrono di lombrichi, bacche e frutta e solo come terza scelta di insetti, sembrano gradire molto mele o kaki. In generale si possono usare una grande quantit di cibi, l'importante non dare cibi troppo salati. Una ricerca in rete vi permetter di imparare a costruire semplici mangiatoie, sono tantissimi siti che forniscono suggerimenti e indicazioni utili.

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Metti in scena / in onda: con rappresentazioni, poesie, foto, video di sensibilizzazione, cartelloni e disegni
Dopo tanto lavoro, passione e dedizione, ecco finalmente il risultato del nostro lavoro Tutti sono soddisfatti, ma manca unultima cosa: comunicare la soddisfazione che si prova e, soprattutto, testimoniare la nostra esperienza, sperando che sia contagiosa e possa dare origine a nuovi progetti adotta dagli amici di in altre scuole. Come si pu davvero comunicare al meglio tutto il lavoro, nelle sue diverse fasi, a chi non ci ha visto lavorare giorno dopo giorno? Ecco qualche suggerimento: La mostra a scuola Allestita una mostra articolata che testimoni il lavoro effettuato nel tempo in tutte le sue fasi. Ci saranno fotografie ben disposte su grandi pannelli (se, ad esempio, avete ricreato il giardino a scuola, sar molto interessante riservare uno spazio alle immagini delle condizioni iniziali in cui si trovava il giardino, prima del vostro intervento), testi brevi ma ben organizzati, piccoli manufatti realizzati (plastici, vasi fioriti, nidi artificiali, ecc) e documentazione varia; uno spazio speciale sar riservato ad un angolo speciale, arricchito per loccasione di reperti, tracce, ecc. Nella mostra possono trovare posto anche fotografie dei giochi che si svolgono in natura, ricette locali che si possono eseguire con frutti o erbe, raccolte di racconti di testimoni speciali (nonni, esperti, guide, ecc). La mostra potr rimanere aperta alcuni giorni, dando la possibilit a tutti di visitarla. La festa a scuola Come momento finale ecco una giornata si festeggia il progetto con una piccola teatralizzazione, anche ironica, che rappresenta i momenti difficili del lavoro, con canzoni e filastrocche che celebrino le intuizioni avute lungo il percorso o i momenti di sfiducia e il loro recupero. Un altro spunto pu essere quello di portare in scena le piante e gli animali incontrati, e interpretati nei vari ruoli e nelle varie relazioni, dai ragazzi. Il rinfresco offerto potrebbe essere preparato con prodotti naturali che testimoniano la variet e la ricchezza della frutta e delle produzioni tipiche locali. Linvito alla festa va creato appositamente e deve essere inoltrato anche alle autorit, ai vicini e alla comunit. Alla festa potrebbe essere collegato un concorso fotografico o letterario che verr premiato in quella sede. A tutti i partecipanti potranno essere regalati doni verdi (piccoli vasi con fiori, composizioni, ecc.), realizzati per loccasione.

Larticolo Un articolo esauriente e corredato di fotografie potr essere ospitato sul giornalino della scuola, e inviato al giornale locale. Larticolo potrebbe anche contenere approfondimenti scientifici e interviste agli autori del progetto.

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La pagina WEB Si possono progettare pagine web da inserire nel sito della scuola, e che illustrino con testo, immagini e commenti a diversi livelli, il percorso svolto durante tutte le fasi di progettazione e di lavorazione, si pu anche lanciare un forum di discussione sul tema affrontato e raccogliere qualche dato per confrontare il vostro lavoro con quello di altre scuole.

TG biodiversit Si pu girare un breve filmato da presentare proprio come un telegiornale. Ci saranno notizie dalla natura, interviste ai protagonisti in carne e ossa (i ragazzi, le insegnanti, i genitori, ecc.) e agli abitanti della natura (un albero, un fiore, un lombrico, un pettirosso, ..). Si potranno inserire riprese fatte nel corso di unuscita mostrando elementi naturali, interventi utili, disturbi alla biodiversit, ecc.

Cartoline per tutti I ragazzi potranno realizzare alcune cartoline, semplici ed efficaci, con unimmagine e uno slogan promozionale per valorizzare limportanza della biodiversit. Lo stile sar quello di una campagna pubblicitaria, per fare sapere in giro quello che stato fatto, incuriosire e stimolare linteresse di altri a intraprendere iniziative analoghe.

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