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Riassunto Melchisedech ebreo e il Saladino Questa novella tratta dal Decamerone, narra

che Saladino, che era un sultano d'Egitto e di Siria (1138-1193), era molto ricco, potente e
saggio ma ultimamente, stava affrontando una carenza economica.
Siccome Saladino era una persona molto avara, cercò di rivolgersi a Melchisedech con
l'astuzia affinchè riuscisse ad ottenere ciò che voleva con una parvenza di giustizia. Così
fece venire Melchisedech che era un usuraio di Alessandria, e gli domandò, siccome
credeva molto nella religione ebraica, quale tra la religione giudaica, quella saracena e la
cristiana, secondo lui sarebbe quella reale. Melchisedech però, oltre ad essere un grande
religioso, era anche molto astuto e capì subito che con una sua risposta poteva andare
contro il sultano.
A questo punto l'usuraio, siccome doveva per forza dare una risposta, gli raccontò una
novelletta che esprimeva un paragone. Infatti questa novelletta raccontava che un uomo
ricco possedeva una pietra preziosa e che alla sua morte la doveva dare ad un figlio che
doveva essere molto fedele e responsabile. Questa pietra preziosa fu tramandata per molti
anni fino a quando, un discendente non sapeva a chi di tre figli dare la pietra preziosa
poichè erano tutti e tre molto diligenti e rispettosi nei confronti del padre. Questo nobile,
non sapendo più che fare fece rifare due copie della pietra autentica da un abile orefice ma,
alla sua morte, non si scoprì quali tra i tre figli spettasse l'eredità del padre e così anche
tuttora non si sapeva a chi appartenesse la pietra autentica. Tutta questa novella servì per
far capire al sovrano che come l'eredità dell'uomo ricco era rimasta ancora in bilico a chi
aspettasse tra i tre figli, ancora oggi non si poteva sapere chi tra le tre religioni prevalenti,
fosse quella autentica. Questa novella si conclude che Melchisedech prestò i soldi che
servivano al sovrano e Saladino, al momento della restituzione, gli diede anche grandissimi
doni e lo fece diventare suo amico.

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