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IL MITO

Ad oggi la concezione di mito è ben diversa da quella di una volta. Questo avviene perché il termine in sé
acquisisce diversi significati in base al contesto in cui viene usato.

Oggi utilizziamo la parola “mito” per idolatrare una persona che si distingue dalla massa grazie alle sue doti
eccezionali che la contraddistinguono in un ambito specifico, che sia sportivo, musicale, artistico...

È considerato un mito anche un discorso che appare poco realistico o poco “scientifico” solo perché nasce
da spunti che non appartengono alla scienza, ritenuta da molti unica fonte di verità. Infatti, nel 1700 circa i
filosofi occidentali fanno una netta distinzione tra il racconto mitico e il discorso razionale contrapponendo,
quindi, mito e logos. In realtà si è visto che queste due “dimensioni” (quella del narrare e quella del
riflettere) sono strettamente collegate fra loro e propedeutiche l'una all'altra.

Infine, è chiamato “mito” un racconto (la cui origine appartiene ad un passato lontano) che con la fantasia
racconta di eroi leggendari e delle loro imprese, di dei, oppure più semplicemente di individui con doti
eccezionali. Migliaia e migliaia di questi racconti (che vengono definiti senza tempo poiché i temi trattati
appartengono anche al nostro mondo moderno) sono giunti fino a noi attraversando i secoli. I miti hanno
sempre trovato un posto nella storia, perciò viene spontaneo chiedersi cosa oggi possiamo ricavare dalla
loro lettura specialmente noi ragazzi: basti pensare che grazie all'originalità (e non solo…) questi capolavori
immortali hanno influito in maniera determinante su gran parte della produzione artistica mondiale. Film,
romanzi, opere teatrali, prendono tutti spunto dall’enorme eredità lasciataci dai Greci.

Personalmente il mito greco che più mi è rimasto impresso è quello di Dedalo e Icaro, padre e figlio con il
bizzarro desiderio di volare, e si sa che quando un desiderio diventa realtà, sembra che tutto sia possibile…

Solo quando Icaro si avvicina troppo al sole capisce quanto siano fragili quelle ali costruite dal padre con
sole piume e cera e quanto sia sottile il confine tra la vita e la morte.

Per quanto riguarda un mio mito “moderno” ecco… non ne ho veramente uno, forse perché sono stata
cresciuta con l'idea che mitizzare qualcuno sia una cosa sbagliata in partenza. Tuttavia, ho sempre
ammirato con stupore Stephen Curry (il mio giocatore di basket preferito) e preso ispirazione da Hilary
Hahn (la mia violinista preferita). Da entrambi ho sempre imparato (e continuerò ad imparare) tanto in
termini di pazienza, dedizione e “mentalità vincente”.

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