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EMILIO CHIRONE STEFANO TORNINCASA disegno tecnico industriale EDIZIONI il capitello KEE. GLI ERRORI NEI PEZZI COSTRUITI Le quote o dimension niominali asse- gnate dal progettista ad un pezzo ff) meccanico sono riferite a superfici |) geometriche ideali la cui esatta realiz- zazione non risulta possibile neppure icorrendo a lavorazioni di grande ac- ff] curatezza e precisione. Infatti, a causa \U degli errori dimensionali e di forma originati dalle condizioni di lavoro a usuali lavorazioni meccaniche ERRORI DIMENSIONAL Deviazioni delle dimensioni reali da quelle nominal CAPITOLO UNDICESIMO. gli errori ele tolleranze (ad es. Pusura degli utensili, la presen- za di vibrazioni, la disomogeneita del materiale in lavorazione, ecc;) i pezzi ottenuti presentano dimensioni e for- me reali che si discostano da quelle ideal, Per questi motivi occorre precisare nel ‘disegno i liti éntro i quali sono ac- cettabili le inesattezze dimensionali, ¢ questo dipende dalla funzione che de- ve assolvere il pezzo. Fissare la varia- zione ammessa tra la dimensione no- minale e quella reale, significa accetta- rreche ogni dimensione prefissata non sia realizzata rigorosamente ma, per rispondere al suo scopo, é sufficiente che sia contenuta entro due dimension ERRORI GEOMETRICI Deviazioni delle superfici limite ammissibili la cui differenza, in valore assoluto, costituisce la tolleran- za, In alltre parole la tolleranza corri- sponde all‘errore consentito nella costrii- Zione di un pezzo. Bisogna quindi definire attitudine all impiego degli organi meccanici, preci sand6 nel disegno, oltre la dimensio= ne, anche lerrore ammissibile; lerro- re pud verificarsi, come si vedra, non solo sulle dimensioni, ma anche sulla geometria e-sulle posizioni relative elle superfici degli organi meccanici; er questo motivo ¢ opportuno classi- ficare gli errori in: ~ errori dimensionali, cioé deviazioni delle dimensioni reali da quelle nomi- rali = errori geometrici, cio deviazioni delle superfici reali da quelle nominali Gli errori geometric si possono a loro volta classificare in (fig. 1): ~ errori macrogeomettici, cio’ scosta- menti delle superfici dalla forma ¢ dalle posizioni geometriche ideali = errori microgeometrici, provocati dall’azione degli utensili;aftinché gli accoppiamenti dei pezzi rispondano alle esigenze di intercambiabilita e, sopportando le condizioni di attrito ¢ d’usura, si mantengano precisi e fun- ionali pet lungo tempo, si ® reso ne- cessario definire non solo i limiti di- mensionali e geometrici, ma anche il grado di finitura delle superfici. Le ir- Fegolarita microgecmetriche superfi- Ciali, costituite da una successione di ‘reste e valli di piccolissime dimensio- ni, vengono definite come rugosita, (Quando vari pezzi devono essere con- zessi tra loro per formare un meccani- smo si deve tener conto, nei calcoli dei dipmaduzione 8 Tolleranze in mm ————___.. Variazione del costo di produzion in funzione de ampiecsn ed tematic a oleronc. nun ptza cn sna prosaic essere intercambiable, cod sirende possibile la sua soatttisione con a t Fromnremble senza alee opertsione di aggusagein sulle parts Teale eguoalinn aan accopiare f cost lavorazione, anche della ope- pezzo, e viene stabilita dal progetista ‘merico costituente la quota, permette recon ionamteReio (ig. 2) che vie- in base criteri di economtithe fans divine + I'uso cui sono necondizionata anche daglierrori pri-_ zionalita,tenendo presente che dreony sai Dect] [ieacbecsr ei ni dasipnsare Persipicolda snare Prstintalleranaa Fig. 6. Contollo del diametro degli alberini con un calibro differenziale per ester Fig. 7. Calibr differensiali per estern a forcellae per intern a tampone. zs ~ Nelt'esempio proposto si fa rferimen- Ee Se ep —_ SS Fig. 8. Caliro per internia tampone, spondenti questa volta alle dimensio- ni accettabilirispettivamente minima mass Sinoti che ilimiti delle dimensioni ac- cettabili non sono necessariamente simmetrici rispetto alla dimensione nominale (ad esempio + 0,1 0 + 0,5) ‘ma possono,sempremantenendo ili ferimento alla dimensione nominale, EE lero con giuoco nell apposita see. TIPI DI ACCOPPIAMENTO Si analizzi il problema semplice di un accoppiamento tra due elementi carat terizzati clascuno da un apposito cam. podi tolleranza;'st voglia montare una Tuota di una carriola su un albero (fig. a. 9); la ruota & composta da una sede ot lindrica a contatto con I'albero, chia- mata mozzo, e da una parte esterna che possiamo chiamare corona. Per o!- fenere un corretto funzionamento del. lacarriola, la ruota dovra essere mon- fata mediante forzamento sull’albero, Por anche entrambi con valori supe- e in questo caso si dice che ta etree ceomatterior rispetto a questa (ad foro esiste un interferenea nal ong esempio le dimensioni accettabili po- tranno‘porsi fra + 0,1 e+ 0,30 fra -0,1. illustrato pit avanti: toad una quota nominale di un foro di 45 mm, ed un campo di tolleranza definito dagli scostamenti 0.¢ 25 mi. cron, impressi rispettivamente sul la- to passa enon passa. 336 che il diametro deli‘albero dovra esse Te un po’ maggiore di quello del foro €-05 rispetto alla dimensione nomi- ( nale assegnata). Cid sard‘ampiamente “bero Tuotare nell'apposita sede, cio? il dia- metro effettivo dell'albero a mont: gio eseguito dovra essere sempre mi. nore del corrispondente diametro del foro. L’accoppiamento in questo caso sichiamera mobile, o libero, con giuo- £0 (0 gioco), (accoppiamento forento ostabile). L’al- 4 sua volta dovra essere libero di con gnc itzinamento della cari a ruta viene nontata con intefrencae Accoppiamento mobile- Si verifichino dunque le condizioni da soddisfare per ottenere un accoppia- mento mobile, nel caso dell accoppii mento dell‘estremita dell'albero con i supporti. La condizione di funziona- mento &, come gia detto, che il diame- tro del foro nel supporto sia sempre maggiore di quello dell‘albero, Cio si ud ottenere prescrivendo diametri ‘nominali diversi (ma sempre tenendo conto dei valori massimi e minim’ del. Je dimensioni reali derivanti dalle tol. leranze di lavorazione) oppure pre. scrivere uno stesso diametro nomina- le ed assicurarsi che assumendo op- Portuni valori per le dimensioni mas. sime e minime ammissibili la condi. zione di foro pid grande dell'albero sia sempre verificata., L’albero abbia ad esempio un diame- tro nominale di 10 mm con un campo di tolleranza di 0,3 mntche prevedia tuna dimensione massima di 10 e una dimensione minima di 9,7 mm, Peril foro del supporto si preveda una di mensione massima di 10,3 e una mini- ma di 10,1, con una tolleranza quindi di 0.2mm (fig. 10), I giuoco risuitante pud assumere un gran numero di vaiori numeric in uizzione delle effettive dimension’ as- synte dall'albero e dal foro all'interno 1 proprio campo di tolleranza; esi- Ro perd due valor limiti, det ri tivamente di massimo e min luoco. ‘Accoppiando I'albero di minimo dia- etr0, cio? di 9,7 mm, con il foro di 0,3 mm, si ottiene il massimo valore illa differenza dei due diametti, I 103-97 = 06mm { EdQuesta condizione (albero al minimo diametro e foro al massimo diametro) eects una condizione che pos- siamo chiamare di minimo materiale. Configurazione di minimo giuoco. (eee all‘albero il valore di 10 mm e al foro il valore di 10,1 mm, ri- spettivamente corrispondenti ai valo- i massimo e minimo consentiti dai ri- spettivi campi di tolleranza, si otterr’ i minimo valore della differenza tra i due diametri, cio®: 10,1-10=0,1 mm In queste condizione, sia 'albero che il foro sono in una condizione di mas- simo materiale consentit Riassumendo, l'accoppiamento tra un albero ed un foro risulta sempre di ti- po mobile, se la dimensione minima del foro maggiore di quella massima delt‘albero per cui a) Ie zone di tolleranza albero-foro non risultano sovrapposte neppure parzial- mente, b) la zona di tolleranza del foro @ sem- pre superiore a quella delalber, Accoppiamento con interferenza Si supponga di voler bloccare la ruota sull’albero. La condizione funzionale in questo caso & che il foro sia sempre di dimensioni inferior al'albero, Con un albero di diametro minimo tuguale a 20 mm e diametro massimo i 203, il foro del mozzo della ruota abbia un campo di tolleranza di 0,2 mm,con diametro minimo di 19,7 min e diametro massimo di 19,9 mm (fig. 11). Anche in questo caso é possibile individuare, tr tuti i possibili accop- piamenti con interferenza, due possi- bili configurazi Configurazione di massima interfe- ‘Accoppiando un albero di 20,3 mm ed un foro di 19,7 mm, si ottiene il massi _ACCOPPIAMENTO CON GIOCO_ ‘Massimo materiale folleranza cy min » Din dex 11-10-01 Gioco massima = oe 103-97 =06 iy Fig. 10. Realizzcione del'accoppiamento con givoco tra Valbero ed il supporto. Laccoppianent rsultasenipre di tipo mobile se le tolleranze dei dd element sodlisono due condisioniessenziali 2) le zone di tllerancaalbereforo non rsultano parzialmente sovrapposte ) a zona di tolleranza del foro® sempre superiore «quella dell aber ACCOPPIAMENTO CON INTERFERENZA “of a5 —<—> Anteferenza massima = dmax—Dmin =203~197=06—~ Interferenza minima = dmin -Dmax =20--199= 0.1 Ae 2203, 220 i i ) Eseeetoees i 7 1 . ‘ACCOPPIAMENTO INCERTO. Purilesovraposiione —— ele tllersne dealers Massie materiale y e af Gioco ? 7 ‘ede oro Interferenza max = max Dmin = 203~20.1 =03 (Gioco massimo = Drax = dmin = 204-19. Fig. 12. questo caso Vaccoppiamento 2 incerto perchéa second delle dimension’ efettive asswite dai due element nel montaggio, pd verfcar- 15 ia giuoca che interforenza tra Valbero e laruol. Le zone di tlleranza sono parzialmente sourapposte. mo valore della differenza tra i due diametri, e quindi la condizione di massima interferenza: 203-19,7 =0,6mm In queste condizione, sia Valbero che il foro sono in una condizione di mas- simo materiale consentito. Configurazione di minima interfe- Assegnando invece all'albero un dia- ‘metro di 20 mm ed al foro un diame- tro di 19,9 mm corrispondente al mas- simo valore ammesso dal campo di tolleranza, si ottiene un accoppiamen- to caratterizzato dalla condizione di minima interferenza: 20-199 =0, mm Questa condizione rappresenta Yalbe- 10 ed il foro in una condizione di mi- nimo materiale, Se il valore dell‘interferenza non & molto elevato, si pud ricorrere ad un forzamento mediante una pressa, che produce una deformazione elastica del foro; se invece i valori delt'interfe- renza sono elevati, si deve operare con un tiscaldamento che dilata il foro e il conseguente raffreddamento determi. na un ritiro e quindi il serraggio del mozzo sull‘albero. Riassumendo, I'ac- coppiamento risulta sempre bloccato con interferenza se Ja dimensione massima del foro ® minore di quella minima dell'albero, per cui a) le zone di tolleranza albero-foro non risultano sovrapposte neppure parzial- mente 'b) In zona di tolleranza dell’albero & sempre ssperiorea quella dl foro. Accoppiamento incerto Esiste una'terza possibilita di accop- piamento, oltre a quelli gia indicat, che pud essere definito incerto, in cui pud verificarsi nel montaggio sia il giuoco che linterferenza, Se consideriamo infatt il caso di un al- bero con un campo di tolleranza tale da comportare un diametro minimo di 199 ed un diametro massimo di 20,3, fed un mozzo con un foro di diametro ‘minimo 20 e diametro massimo 20,4, siottengono anche in questo caso due possibili configurazioni estreme deri- ‘anti dalle dimensioni limiti ammesse (ig. 1. Configurazione di massima interfe- renza. Si ottiene accoppiando l'albero di 20,3 mm ed il mozzo di 20 mm, ottenendo Yinterferenza: 203 -20=0,3 mm Queste sono le condizioni di massimo materiale Configurazione di massimo giuoco. Accoppiando 'albero di 19,9 mm ed il foro di 20,4 mm, si otterra la condi ne di massimo giuoco: 204-19,9=05mm Queste rappresentano le condizione di minimo materiale per V’albero ed il foro. La condizione di accoppiamento incerto si verifica quando si ha una arziale sovrapposizione dei campi Ettoleranza def alberoe del foro. Nella realta produttiva si tende a pro- durre sempre nelle condizioni di mas- simo materiale, cie sicerca di asporta- re dal pezzo lostretto necessario di ma- teriale eccedente fino ad entrare nel campo i tolleranza (ad asportare di pits si fa sempre in tempo). Per questo motivo 2 possibile affermare che un accoppia- mento incerto quasi sempre un accop- piamento con interferenza (ved. riquadro) a i a O i a A rite dimension’ reali quanto ipendono dala condone dal strument i misura,tuttavia agi elle pati si potra ugualmente parle di quote ‘eal corronabil con quae nominal i ‘Suppanende di cosine un gran numero dl peza par cu preserita una cetta dimensine nominal e procedendo po aia loro misurae clasiea ione pet grupp di dimension real si pola constalare in genere che i ‘maggior numero pez na dimension itomo al valre medo daa tolle- ranga presi, secondo una dsinbuzioneslasca nomale(rappresen- table con fa nota cura a campana o di Gauss, fi. A). Senza addenvars! ‘ccessivamente in questo campo s possono tutavia fare alcue conside- ‘azlon che, a iva qualitative, possono aiutare acomprendere alcuni ‘spat legal aie tollranze In pio logo si pub osservare che la prese- one di tleranze risete (+a) aumenta i numero pezzi da scarare © ‘i cositisce un aumento cost che si ricolega alla maggior accurate ‘a dilavorazione (ig. 8). Analogamente si osserva che Taumento deta to ieranza ole cert imi (b) non ifisce moto sui numero i pezzi aocet- + tabll mente pub pegglarare notevolmente le condizon di montaggo.0 funzionamento iets ‘Si prenda ora in same il possibile accopiamenta ra. un perno ed un fro, 5 ‘apprseriaiin figura C, amet nominal rspetvamente 20,1 « 202: ‘on tall quote nominal i pmo dovrebbefacimente score nel for, ma cansierando | possbl scostament da tal quot le cose cambiano.:* Peay [dimensions ‘Fig. B. La riduzione de interoallo di accetiazioneintorno al valore ‘centrale provoca tna riduzione del numero di pezzi ritenuti oni (e viceversa) a ae Sa eee Soe Sancta 2 caal— | Saat nee eaten cro | SRY] | Sete piosanas ea vgs es. ia A Te dhaanbre recor dl peo, prendend a caso un per od un fo 4 Sivede che restingenco opparunament campo di toleranza con tte |: Je conseguenze gia viste) si abbia in pratica la cetezza del gioco. Se la ‘stessa certezza (0 in alternativa la slessa probabilfa) si vogliono avere | 20 tlleranze pid ampie 8 necessai intervene sula quota nominale sng As eae Speseo va enuoin consSeraone un lo foe; dal momento ce, = 7 A 2 mes dt, a tndenca in fabrczione &vrsole dimension dl mass | Fig. C. I! numero di aber for, peri quali sano prescrte tolerate (che consenion repre deg abel oppo grande del estrada romaine seco darian rennet dot aba ore oe = SREY Dt halo perenne slat ee es ‘and pi pobeble in Una Sta cacuale ova pe Gi dame | ote dl fore che vicoversa incettezza nel ccoppiamento risulta| inc dota in tein cl Una agai probabil Gl lazamento ispeio| [2a th pote ooicase ty base avo deol omnes PS Gia? Qianto det ®largamente approssimald; po ince soto fatfri che influenzand le imensiol una lvoreioe paricolamentepfeisa jot 8d una mii rivaled pzzl nortioa valo@ centrale, marie pezzi lavoral esa alls dla tleanea presenta del val dle denon ¢ quid ups Siva p a8 sor repr lal ice re Cae certo compotterebbe I'utilizzo tnicamente dei pezzi ripprese rd 2 al ot vr ere und taller simtrica) zion di fol Teranze con spostamicrito degli scostarenti (da -a verso destra per © pane arate Thacher prt) econo, dimension EE. Landaviento delle curve a campana?influenaat dalla varia- ‘siate) La tendenaa dele aorazions verso il massino materiale port ‘ad uni deformasione dla ira (crv blu) e quid al’ aumento, probabil accoppiamenti con inteferenaa.® 0° 335 della posizione delle cre intorno a valori medi variat oppure addi iti eambiamento anche delle quote npinl (roe trate li possibile infor al valore centrale, pia rstrtta pr lacuroa 1, iampia pera cure 3, Lacuroe 3 rappresenta wa lnortzone pi grissolen rept alle 1: er evere lo stesso numero di pecziaeta- ‘isogna etendere il eampo di lleranc,ampliandon ii. <= 339 SISTEMA ISO DI TOLLERANZE E ACCOPPIAMENTI La tolleranza dunque parte integran- te della definizione di un oggetto: la sua importanza ¢ i suoi valori si sono evoluti nel tempo, in stretto collega- ‘mento con il progresso tecnologico, che da una parte consente, e dall’altra richiede, pit stretti confini alla varia- Dilita delte quote. Con Yevoluzione delt‘industria e lo sviluppo degli scambi a livello inter- nazionali, @ stato necessario svilt re un sistema di tolleranze oggettivo e di vaiata generale, n grado di ree. lizzare ogntipa di accoppinmento ta dle pezai ale da essere pienamente "spondent a tutte le svaviate eigen, zeapplicatve Fer wovare delle definizioni precise non possiamo retrocedere oltre li an- 11°26 Anche i precedenza lesigenaa i stable limit mim emassien a te quote ammissibil di un pezzo era sentite, ma nonsi trovano indcaziont 8 disegno ed erano previst per op Soveametali di lavorasions; che chiedevano successivamente agit Stagglo.a mano, e condizion’ di aecop- piamento (mobile con sinimo o gras: Foro Alber a SS N SS \ Se letimeyhpemans 340 ALBERO FORO Fig. 14. La quota nomtinale 2 nguate per wn albero ed un foro. de gioco, oppure bloccato con interfe- renza pitt o meno forte) da raggiun- gersi con tale aggiustaggio, cosi che in Pratica anche la precisione ottenibile ‘era per Jo pit lasciata alla capacita de- gli operatori. Nel 1926 compaiono le tabelle UNI che introducono i gradi di lavorazio- ne extrapreciso, preciso, medio e gros” solano con vari tipi di accoppiamento pieno-vuoto: nel 1941 si hanno infine le codifiche delle tolleranze ISA, con il concetto di albero base e foro base tut- tora validi, pur con diverse modifiche, nelle definizioni ISO attuali I sistema di tolleranze stabilito a li- vello internazionale dalla ISO e ac- cettato in Italia dalla UNI con le ta- belle UNTISO 286/1-2 (che hanno so- stituito le UNI 6386 e 6367), @ un in- sieme di tolleranze e di scostamenti unificati, e di accoppiamenti tra fori ed alberi. PP I due termini foro ed albero vanno in- tesi in modo generico, e possono in- dicare due pezzi che devono essere collegati rappresentanti un vuoto ed tun pieno; in altre parole, con i termi- ni generici di albero e foro si designa- no anche la dimensione esterna 0 quella interna dello spazio, contenu- to 0 contenente, compreso tra due facce (o piani tangenti) parallele di un pezzo qualunque, come ad esempio nel caso di una linguetta (prisma a se- zione rettangolare) e delle corrispon- denti cave nell’albero e nel mozzo (ig. 13). Per semplificare si pud dire che le di- mensioni misurabili esternamente 50- no di tipo albero, quelle misurabili in- ternamente di tipo foro. Tutte le dimensioni definite in questo sistema, come anche ogni misura in- dustriale, ono riferte alla temperatu- ra di20°C. Defi Si precisa il significato di alcuni termi- ni adottati nella normativa, ~ Dimensione @ il numero che esprime, nell‘unita scelta, il valore di una lun: Saiece eos Ts 2 Stith a3 aye lets fete lel? BL SLs 1315 1% ! peta lelelelelelele $1312 1213 | 2 ale le WW) T 1-191 1 = ¢ safeao [ae rel eeae | ann 4 fapajolan =f reap nero = = = aulistle TFEREREE el? fe PPR LEE ae 318 i) aEe §| 2 {-lzs2l2]2]2 12] 8 8 alzlelel2/e[slele t/a Gels ls([s slelelelelalelele “| * (epee ece/g 3 538 y. fz fee3/2 3 238 eee[e|@ fe a2 22, oe 228 23° Te B28 en ee ae resale iT Mii 38 Bagot ta Feb Tt eat dermdcnced mga BraatenlenT UNaipae aoe eam genet race Tete ere 7 3) a posiione t&prevista solo oltre le dimension! dt 24m; 4) le posizioni v ed y sono previste ri- spettivamente da 14 a 500 mm eda 18 2300 mm; 5) le posizioni x, z, za, 2b'e zesono pre- iste fino a 500 mm; 6) le posizioni cd, ef ed fg sono previ- ste fino alle dimension di 10 min; r 7) le posizioni a, b ec sono previste fi- no 4.500 mm, mentre gli scostamenti fondamentali a, b non devono essere utilizzati per dimensioni nominali mi- norio eguali a Imm. Per quanto riguarda i for (fig. 27) 1) le posizioni J sono previste solo per le qualita 6, 7 € 8 e fino alle dimensio- ni di 500 mm; Lines dello I aeerea| c | Es N ‘Albero Fig. 25. li scostamentijse J. “RY b t Grad Ks K7 a inm 6 dansand Caanvanns Tate gh alr gradi Fig. 27. Scostamentifondamenteli partcoar dei fori 348, tra la tolleranza fondamentale del gruppo delle dimensioni nominali nel grado stabilito e la tolleranza corri- spondente nel grado pits preciso im- mediatamente superiore. ‘Ad esempio per il calcolo di A per P7 nel gruppo di dimensioni nominali da 18.230 mm’ A= 177-116 = 21-13 = Bum icone Bo es--2s se ttum i Gli scostamenti fondamentali riporta- tinelle tabelle V e VI per gli alberi e per i fori sono calcolati con formule articolari, riportate nella norma UNI 286/1. Indicazione delle quote con folleranza Posizione dela tollernza h i i q jas ime gia visto durante la fase di lavora- Zione del pezzo, sara impossbile ass ccurare I'esatto valore della quota di 30 ‘mm per tuttii pezzi del medesimo lot- to, e quindi il progettista prescrive una tolleranza fissando una posizione e un grado di tolleranza La designazione di una tolleranza & quindi fatta con: ~la dimensione nominale (ad esem- pio 30); = una o due lettere che indicano la po- sizione della zona di tollersmza rispet- toalla linea dello zero (ad esempio h); ~ una o due cifreche indicano il grado i tolleranza normalizzato (ad esem= pio7). “A parité di ampiezza del campo di tol- Jeranza si possono scegliere tre distinte posizioni rispetto alla quota nominale: 2) una posizione del campo tale da dar luogo ad una dimensione effettiva sempre minore o uguale di quella no- -minale (posizioni da a fino ah). Lp Dine 3169) a \ Grado di tolleranza normalizzata Wy he hs Fig. 28. Scelta dela posizione e del grado di tlleranzn normalizzato. 2) una posizione nella quale il pezzo ud assumere un diametro effettivo ‘maggiore o minore di quello nomina- Ie, in quanto il suo campo di tolle- ranza si estende sia al di sopra che al di sotto della quota nominale (po- sizione js). 3) una posizione del campo tale da dar Iuogo ad una dimensione effettiva sempre maggiore o uguale a quella nominale (posizioni dak fino a zc). Liampiezza del campo di tolleranza ®in- diese dal numero contsponde ol ge. do di tolleranza normalizzato (tab. Le tolleranze delle quote lineari pos- sono essere indicate o mediante il sim- bolo ISO, oppure mediante I'uso degli scostamenti limite, La figura 29 mostra il caso di un‘indi- cazione di una quota con la simbolo- gia ISO. Nel caso di indicazione me- diante gli scostamenti limite, gli ele- ‘menti della quota devono essere scrit- ti, come si vede dalla figura 30, nel- Tordine seguente: 8) dimérisione rosiiale; ») valori degli scostamentilimiti, seri vendoli uno sopra V’altro, con lo sco- stamento superiore sopra lo scosta- mento inferiore, in modo da ottenere sempre una differenza positiva. Gli scostamenti vanno indicati nella stes— sa unita di misura della dimensione nominale, cio in genere in mm. Se la tolleranza é disposta simmetri- ‘camente rispetto alla dimensione no- minale, il valore assoluto di ciascuno dei due scostamenti deve essere scrt- to.una sola volta, preceduto dal segno +, come in figura 31 Se uno dei due scostamenti é nullo, de- ve essere indicato con 0 (lg. 32).E pos- sibile in certi casi indicare contempo- Taneamente sia il simbolo ISO che gli scostamenti limite; in tal caso questi ‘vanno indicati tra parentes (fig. 33) N ai | cae (acorn ig. 29. Indicazione di tolleranze con la sim- legi ISO. Fig. 30. Ondine di scritturasione degli scosta- ment Fig. 31. Indicazione di scostamenti simme- trick 49 WS Y, S N \ \ ie fF Z, Z Wi ss Fig. 32. Indicazione di uno scostamento nulla so p73) ois > ea 30°10 max Fig. 33, Simbologia ISO e sostamenti limite. a WW 302 Wa Fig. 34, Indicezione delle tolleranze con due dimension limit. Fig. 37 Indicezione di tlleranze su quote a= ‘golari con le dimension! limite. 27 tee Pa Fig. 36. Jndienzione4itolleranze su quote angolar con gli scostament init. E possibile indicare la tolleranza sen- 23 far tferimento alle norme 150, semplicemente indicando le dimen- sion! limite massima e minima, come indicato in figura 34 In genere questa indicazione si utiliz- Za per tolleance pit ample di quelle tabellate nelle norme. Quando la dimensione effettiva 8 li- miitata in un solo senso, l'indicazione del valore corrispondente deve essere seguito dall'abbreviaziorie “max” 0 ‘min’ (fig 35). Per quanto riguarda le tolleranze sul- le quote angolari, ® possibile usare sia gli'scostamenti limite (con le stesse regole usate per le quote linear, figu- 1a 36), oppure le dimensioni limite (ig. 37. 305 max WH WM esas] -~-— 26 Fig. 35 La dimensions efetion tiitata n 350 Fig. 38.) indiazione delle tolleranze con quotatura secondo il criteio A; b) indicnzione delle tollernze con quotatura secondo il rierioB. + = ee ee ee lee ee Dv vsteoresepers ronmt cant aiindicasione delle quote, cot devo- fo estere aerite secondo imo dei due i criteri Ao B (fig, 38). {a igure 29 mesa a determinazione tla rappresenazionegrafca dele tol- ferarat’ In questo cola dimensione rominale®compresa nel gruppo oltre ‘50 e fino a 80 mm (foro con dimensio- nenominale D= 75 mm), Peril foro con D « TSG ai deve cerca- re prima nella tabellalivalore della telleranzs cordspondente alla qualita IT7 esi trova 30 um; poi sicerca nella tabella VI il valore dello scostamento fondamentale per la lettera G: si trova +10 um e la tabella segnala che que- sto lo scostamento inferiore El; som- mando: ES = El + IT =10+30= 40pm si ottiene il valore dello scostamento superiore ES. Per il foro con D = 75P6 nella tabella VI si nota che, essendo il grado nor- i | + A ali i. a a. in a. i - |O75P¢ a fi um i): TY a ite =| a =| 5 i -Y Fig. 40. ilustrato in figura Vaccoppiamento di un ford tolleraza H7 con alber di tolleran- 20 g6 ep rispetivamente, La quote naminale prsertta®30 mm, Gl seostementi fordamenta Iie le ampiezze dele tlleranze sono ricavate dalle tabele(ovviamente per li albert le ampiezze delle tolleranze somo uguali mentre cambiano le posizioni) malizzato inferiore a ITB, esiste la co- Jonna intestata P a ZC; nel caso nostro IT = 6 e quindi dobbiamo usare i va- Jori di questa colonna. Inessa é indicato di prendere il valore corrispondente a P con grado maggio- fe dill? (equind\ 9% scostamento superiore ES) e di aumentarlo di A (nel nostro caso, IT6~ ITS = 19~ 1 3=6). ‘Allora il valore dello scostamento fon- damentale ES = 3246 = — 26m Si cerca poi il valore della tolleranza corrispondente alla qualita IT 6 (vedi tabella I)esi trova 19 um. Applicando le formule note si determina lo scosta- mento inferiore: El = ES ~IT = ~ 26-19 5 wm La tolleranza per definizione rappre- senta la diferenca PP 116 = ES~ EI = 26 ~ (— 45) = 19,0 Procedendo come visto in figura 17 molto semplice verificare quindi le condizioni dell’accoppiamento ed il valore dei giochi massimo e minimo, delle interferenze, ec. (fig. 40). EEE. TOLLERANZE GENERALI Le dimensioni di un pezzo sono molte e se dovessero essere indicate tolle- ranze su ogni quota occorrerebbe mol- to tempo e la quotatura risulterebbe appesantita Liindicazione delle tolleranze sul di- dovrebbe perd essere completa al fine di aesicurare che le caratterst che dimensionali e geometriche di tut- ti gli elementi siano definite senza informazioni sottintese o lasciate al giudizio personale. D’altra parte per ‘un gran numero di dimensioni risul- tano accettabili gli errori ottenuti nor- malmente dall’abituale grado di pre- cisione di officina. Si stabilise aliora con quale grado di precisione si intende eseguire la lavo- razione e si fa riferimento ad una ta- bella che indichi quali sono le corri- spondenti tolleranze. La tabella UNI ISO 2768 stabilisce le 351 as a eT ee TG 7 ae ‘CLASSE DITOLLERANZA ‘SCOSTAMENTI LIATE PER CAMPI© OMENSION NOMINAL eos | tea cies | otres0 | tre 120 | otre4on | ote 1200 | etre2000 Designazione |Denominaione)| fing 3g fino a6 finos30 | nos tz | noa4oo | finoa 1.000 | five= 2000 | fines 4000 ' fine 2005 | 2005 401 2015 #02 403 405 - o media #01 +01 402 203 205 208 #12 42 e gessolana | £02 403 +05 208 212 22 25 24 a - 205 Ht 215 425 Fy 46 48 ¥ | grssolana i i * pele mansion’ renal ino i 0.5 mm, lo scostamerto deve esseeindicalo dopo la noncione nominale| Tab. VAT Scostament iit (in mm) ames si per dimension lineari tolleranze generali per le dimensioni lineari ed angolar, prive di indicazio- ni di tolleranza specifiche, ed indica quattro classi di tolleranza o gradi di precisione. Anche in questo caso si sono suddivi- se le dimensioni in gruppi. Gli scosta- enti per quote senza indicazione di tolleranza variano quindi secondo i gruppi di dimensioni e in funzione delle diverse classi di tolleranza. E chiaro che se su qualche elemento sono richieste delle tolleranze pid strette, o pitt ampie di quelle generali, esse devono essere indicate diretta- mente sul disegno, subito dopo la re- lativa dimensione nominale. Per di- ‘mensioni minori di 05 mm gli scosta- ‘menti vanno sempre indicat Le tolleranze generali non si applicano alle dimensioni ausiliarie, indicate tra parentesi. Le tabelle VII, Ville IX ri- portano i dati rispettivamente per le dimensioni lineari, per smussi e rac- cordie per dimensioni angolari. Se si usano le tolleranze secondo que- ste tabelle, i devono riportare all'in- terno o nei pressi del riquadro delle iscrizioni Yindicazione UNI ISO 2768 e la classe di tolleranza. Ad eserpior UNIISO 2766 ~ m L’applicazione delle tolleranze gene- rali comporta i seguenti vantaggi 1) i disegni sono di ed interpretazione; 2) il progettista risparmia tempo evi- tando calcoli dettagliati di tolleranze; 382 (CLASSE DITOLLERANZA ‘SCOSTAMENTI LIATE PER CAMPI OL DMENSIONI NOMINAL Desigasone - | Denominaione | da asrtno'ea ~|- “ote tno 86 ie ' fine 402 405 a media ° yossolana 404 H 22 y ‘moto gyessoana ere dimension nit minor Om, sostnana dove essere ncaa dopo a Gro ania Tab. VILL. Scostament limit ammessi (in mm) per dimensioni liner di sruss eracordi, ‘SCOSTAMENT LMTE I FUNZIONEDEl CAMPY DILUNGHEZZA, CLASSE TOUERANZA, | "yj LMeTa DEL LATO PU CORTO DEL'ANGOLO CONSOERATO cire10- | otvesa--|~otres20 | Designs [Denoinaione! foot | gens | oweSD | ote 120 | te 490 ' fie ar | so | toa | sow | sos m media © | qwssoara | tr | ar | som | tors | sow ‘moto . v Rea | 88 az soy | soap ‘Tab. IX. Scostamenti lit anmesi per dimensioni angolar (si not che gli scstamenti ovvie- ‘mente diminuiscono all aumentae della lunghezza di rferimento), t oo oe 3)il disegno evidenzia quali elementi Possono essere prodotti con il consue- to grado di precisione del processo; «questo favorisce I qualita della pro: duzione riducendo il ivello dei Con- trol; 4) i restanti elementi, oggetto di toll ranze specifiche, nella maggioranza del cas richiedono tollereree relat vamenterstrette e quindi necessitano di maggion attenzioni durante la pro- duzione. Questo aiuta la pianificazio- ne della produzione e il controll del- ia qualita; 5) Vico acquist pud clefnire pid f- ] ~ | mandati e solitamente meglio corr Amar @ | - |.» | ~ [ ~ 4 spondentiatteesigence tecniche efun- z = | 2 | dlonait'dei prodotti in costruzione, Leshe = 2. scartando quelli che determinerebbe- ean Cans ae J - ~ | roun costo pitt elevato. Le tabelle X1e dinate #@ = | 2 | = | = | Sita a’ accopiament w | - | » | - | — J rotwediusocomune, con le carateri- Stiche di applicazione ai montaggio. Tab. X. Determinasion dele temperature per alan’ acoppameti con interferer. en Prac = adore oe Fa] ‘ow Fl 7 Fo 7 Fe |e] =] |] [os] ©] |] s]@[m] «|| @ [|e] [|e] a]m [||] @] a] @ [rm|mn|on Ele/ElgZlal lelzigig|elalelzigiel lel eialglgietels alelg Halehile e]e/Sla| Sia /2/ 8] 212 Faleele flelalflele Bee eee HUeLSLalS/S/AlS/BUELEIEUALE/E/ Es [S/S (2/81 8]2/8/ 5 [8/2] 8/8]2]5 [4 oat, ta pecns eteatwa, mesa protne vor al racine st Outisitn onaage ie, eae ett ae sta Tora etn este ‘imecinn cat pt: manag sarod eggemene Bees legee: mnlagg a pressions con tito ‘Seca normae:montaggo a presse con chit Tab. XI. Accoppiamenti rccomandat fro base cn le principal ceraterisiche edefinizion. 356 ‘Sezan seat: malaga apresoneeretusiant cea teen donpeaha ‘Beco ata press: mentgga resins evenhalmerte con derera lepers ‘Bora acai: con drerza tanec tal ie pz (on scrinet: par rant o scare ce bora Weazone oer set: copie bia basa val er onal: pez rar af at welt ber lag a: pza eh eiodonn ota gos ‘mensioni piti vicine alla massima che alla minima; il contrario avviene peri {f* fori. Si scelgono poi i valori di gioco {0 interferenza) massimo e minimo basandosi molto sull’esperienza. Si pud dire come principio orientativo generico, che per parti scorrevoli tra oro il gioco minimo deve essere tale che, anche con una variazione di tem- peratura il funzionamento sia garanti- | |ACCOPPIAMENTO | LAPPLICAZIONE ‘ESEMPI t va g tess | nagoen giao: ripen 1 ostena ‘Libero largo: as om atte | sexpinetnutindarinicncrman rte | BE gore a 8 || an Inpatients act acopanent pene clad a ee er, é& Hee ‘pei comand cleodinamici, istone-ciindro oi om v8 ae Wins ——_| Apert wt baton bn i tar pectin pic acponenaerebor- (ome Cobeconates Le seta By Be AUS | senses nnn ere LE ee 7 slalmente @ dotatidi moto rotatonio lento 0 a carattere: - SfPeaieere wim cern cn bors bhi eippamets bt rr contra Maine he = ee stabi hecormwend TmeiDo en wis g || ess ‘Acropament dl resion pat eebrcanari i F [ime | Sistema een mn spore gio. amano con mazzvolo,_ ‘ Els ose i ee gflite | titemareaenrtoaectrentesse A] [soe |g onsen = ‘oro sede esterna, boccole di guid, ingranaggicollega conto. yy vais -Accoppiamentibloccall, non scomponibi, adati a tra- fg T] im | iStiverenot este nes eat one Asin 2 soi senza Inquete 0 scan, one nal loro S602 spnot-pstona a eee an = ma me Cres abozango forts, on scons sere : 5 ‘rasegion neous ccoponed , bas iz per taste for ca, seca chive rant per i pervert wge | Prnono Fab, XII. Carmterstche ed applicazion’ degli accoppiamenti foro based uso pit comune 397 3) Fra i vari accoppiamenti adatti pre- Ferire quelli con tolleranze pit ampie perché pit economici. Limitare Yim piego dei gradi normalizzatia quelli Che sono abitualmente adatti alle esi- genze funzionali medie delle diverse parti dei prodotti in costruzione. Tutto questo si traduce in una dimi- nuzione del costo di produzione e in tuna _migliore organizzazione della produzione, in quanto si ottiene una Fidotta dotazione di strumenti di con- trollo e soprattutto di utensil (alesa- tori, brocce) e di attrezzature. Prescrizione delle tolleranze in campo aziendale Un approccio pitt scientific al proble~ rma di prescrivere delle tolleranze che da un lato assicurino qualita ed accop- piabilitS casuale dei pezzi e dall’altro non vincolino a scarti eccessiviin sede di collaudo, @ stato sviluppato negli ultimi tempi, con Vaiuto di metodi matematic. Definendo come quote fazonali qitek Tela cui variazione oltre i limiti di tol leranza pregiudica il funzionamento dell’organo meccanico considerato, i problema & quello di valutare le con- izioni per potere in reat tali limiti Superare, Una quota funzionale & in- dividuabile dallosservazione del complessivo di cui il particolare con- siderato fa parte ed analizzando com- iti e posizioni di quest ultimo: condi- Zion hunzionali possono essere quelle i resistenza e indeformabilit, di in- gombro e di peso e di funzionamento e montaggio. In genere una quota funzionale (varia- bile dipendente o risultante) @ espri- mibile mediante altre quote (variabil indipendenti 0 componenti) che in ‘campo meccanico sono soggette an- ch’esse a tolleranze, dipendendo en- tro certilimiti dal processo di lavora- zione, variable nel tempo. ‘Lassegnazione dei valori di tolleran- zaalle singole quote pud presentarsi come valutazione della tolleranza ri- sultante, date le componenti, o come ripartizione delle tolleranze sulle sin- gole quote componenti quando sia ri chiesta la tolleranza risultante. In entrambi i casi possiamo seguire due diversi criteri: ~ assicurare in ogni caso V'intercam- biabilita dei pezzi (criterio 0 condizio- re limite), = assicurare Vintercambiabilita dei pezzi entro dati limiti probabili (crite- Hio 0 metodo probabilistco). 358 Nel primo caso si assume che tutte le tolleranze siano sempre nelle condi- zioni limite nel momento in cui esami- niiamo le condizioni funzionali: 8 chia- ro che se il funzionamento @ garantito in queste condizioni lo sara anche quando da queste ci scostiamo spo- standos all‘interno del campo di tolle- ranza assegnato. Sara una condizione di massima sicurezza ma di costo ele- vato anche perché spesso per ottenere tuna tolleranza risultante nei limiti del- la funzionalita potra essere necessario imporre delle tolleranze component molto ristrette: 'applicazione di que- sto criteria & giustificata solo nei casi in cui le esigenze di sicurezza siano elevate e quelle di costo trascurabili. Nella realta produttiva, la probabilita che in un lotto di pezzi, prescritta una certa tolleranza, le quote siano tutte nelle condizioni limite estreme, # mol- to bassa. Lo scarto dei pezzi fuori tol- leranza (per quanto riguarda le varia- bili componenti) appare percid spesso ingiustificato, perché lo scarto stesso deriva da condizioni che in pratica fon si verifican: i ricupero dt questi pezzi rappresenta un fatiore economi- o non indifferente. Lassegnazione delle tolleranze per via probabilistica si propone percid di allargare i campi di tolleranza delle variabili componenti:il problema non # semplice perché occorre valutare con prudenza la distribuzione di frequen- za delle dimensioni dei pezzi lavorat, influenzata da numerosi parametri le gati al processo di lavorazione. ‘Un'ulteriore valutazione per la scelta delle tolleranze quella che porta a scegliere fra le numerose opzioni che soddisfano le esigenze funzionali, quelle che garantiscono anche il mini- ‘mo costo di produzione. Comes visto, un concetto di imme- diata comprensione come quello di tolleranza, partendo dalle applicazio- ni pitt semplici porta ad elaborazioni sofisticate, al fine di migliorare la qua- Iita della produzione con il duplice obiettivo di ridurre i costi ed aumer- tare affidabilita dei prodotti. Si noti che finora parlando di tolleran- ze si & sempre fatto riferimento alle tolleranze sulle dimensioni dei pezzi Non sempre tutavia queste sono suf ficienti a garantire la funzionalita dei pezzi stessi. Si dovra allora far ricors0 alle cosiddette tolleranze geometriche, 4i forma (che pongono limiti alla for- ma delle superficie e delle linee deli- mitanti il pezzo) e di posizione (che vincolano la posizione reciproca dei suddetti elementi). Queste tolleranze presentano tuttora alcane difficolts di applicazione, per Ia loro relativa novita e quindi per la mancanza di una casistica acquisita all‘esperienza, come invece ® avventi- to per le tolleranze dimensionali, € percid su di esse ci si soffermera am- Piamente nel eapitolo 13. Ez. SERIE E CATENE DI QUOTE TOLLERATE Serie di quote tollerate sullo stesso componente Esaminiamo il pezzo di figura 50; un organo di macchina pud avere un cer- ta parte di quote tollerate e un‘altra di quote non tollerate che per® cadono Sotto Ta tolleranza generale di lavora Zione, In questo caso la quota totale ri- sulta dalla somma delle quote parziali con le loro tolleranze; questa quota Avra valore minimo quando le quote parziali A e Bavranno valore minimo: 81+12=201 Ronin = Amin + Brin 4 valore massimo di R siotterra quan- do Ae B saranno entrambe alla di- mensione massima consentita dalla tolleranza: Rr = Amax+ Brink = 84 + 122 = 206 La tolleranza della quota R si potra Si pud adesso verificare la tolleranza iA, ottenendola come differenza: Amin = Renin ~ Bmax = 201 - 122 =7,9 “Amuax = Renax ~ Brin = 206 ~ 12= 86 Si ottiene cosi una contraddizione sul- Ta quota A, che risulta uguale a: A=8M invecedi A= 8% Da questo ragionamento si pud de- durre che esiste un’incompatibilita delle quote risultanti dalla somma di quote parziali munite di tolleranza; {queste quote sono dette soorabbondanti © ausiliarie e devono essere disposte tra parentesi per indicare che si tratta di quote non essenziali, sottratte a ‘quaisiasi condizione di tollera:za, an- che generale. E facile constatare che Fig. 50. La quota sozrabbondante 8 nicata tra parentesi perch #sottratta a condizion di tlle- ransa, anche general; inollre quest quote non devon essere oggetto di verfca, potrebbero essere accettati al collaudo ‘pezzi le cui dimensioni sono del tutto fuori tolleranza. II discorso vale anche quando le tolle- "ranze non sono esplicitamente indi- cate (tolleranze generali vedi para- ‘grafo 5) e si pub avere incompatibilita ie le quote interdipendenti. Con le idimensioni nominali di figura 50,.ad ‘esempio, si avrebbe uguale tolleranza su tutte fe quote, il che @ impossibile. fixe caso in cui la lunghezza totale di fun organo meccanico, per ragioni di montaggio 0 di funzionamento, ri- chieda una tolleranza ben definita ed indipendente da quella parziale, & op~ portuno lasciare la quota meno im- portante senza tolleranza, affinché E& da compensazione, e quindl va [scritta tra parentesi.. Catena di quote tollerate su pezzi accoppiati L'insieme delle quote tollerate di ele- ymenti dei diversi pezzi assemblati in jun gruppo o complessivo costituisce ‘una catena (stack in inglese) che ha un impatto notevole sulla funzionalita e sui costi di produzione; la valutazione della quota tollerata risultante da una ‘catena di tolleranze (espresse o sottin- tese) per pezzi accoppiati é di fonda- imentale importanza per le analisi di iontaggio dei vari componenti di un ‘meccanismo, soprattutto per la deter- problema di stabilire i valori delle tol- Teranze in modo che il giuoco si man- tenga sempre entro limiti stabiliti. Lo studio delle catene di quote permette inoltre di specificare le pit larghe tol- leranze compatibili con la funzione, di comprendere Je dimensioni critiche degli elementi assemblati e quindi sta- Dili Je giuste relazioni tra dimensio~ ni, tolleranze e funzione del prodotto. Siconsideri articolazione in figura 51 in cui un perno con relativa bronzina viene bloccato nella sede con I'uso di una rondella edi un anello elastico. Ai fini del funzionamento dell’articola- -zione, il gioco G dovra essere compre- ‘so entro determina limiti, ed in ogni caso non dovra mai assumere valori negativi. Per lo studio della catene di quote, @ utile rappresentare le quote con lettere maiuscole, dove: ‘A =22 mm, dimensione del supporto 3mm, dimensione della rondella ‘mm, dimensione dell’anello ela stico G=0mm, gioco nominale R= quota risultante, R= A+B+G+ 26mm Si indighino con tA, tB, (Cle tolleran- zedi A, BeCe cont, la tolleranza della quota risultante R. I gioco nominale & G=R-A-B-C quindi: Gras = Rrax=(A +B + Onin Gaia = Rein (A + B + Chmax Gran —Gmin = Rex ~ Ravn + (A + B+ Cmax (A + B+ Chin toatertartesic Si dimostra quindi che la sonia di tut- tele tolleranze dela catena deve uguaglia- re la tolleranza del gioco; si pud enun- Fig. 51. Catena di tolleranze di un‘articol ciare la regola generale per cui la tolle- ranza su ogni condizione di funzionamen- toerivante da somma o differenze di quo- te @ uguale alla somma delle tolleranze sulle quote stesse. Passando ai valori numeric, e ponen- do per semplicita uguali a zero gli sco stamenti inferiori per A e B e quello superiore di G, si pud assumere per le tolleranza il grado normalizzato IT9 (ab. D perle quote A, Beil grado IT11 per anello C unificato, e quindi: A=23 Ba3 "3% Cat bo, R=26 284 In questo modo la tolleranza sul giuo- co diventa: | ton tns tat tet te=02+0,052+ ! 0,025 + 0,06 = 0,337 Grex = Rnex—(A +B + C)min = 264 ~ 22.-3-0,94 = 046 Grin = Rnin~ (A + B+ C)ax = 262 22,052 ~3,025-1= 0,123, 359 In definitiva, si otterré una tolleranza sul giuoco: Verifichiamo la tolleranza : 1 progettista nella realta stabilisce pri- ‘mai valori della tolleranza e degli sco- stamenti del giuoco G e poi calcola i valori di Rnas e Rin ini il caso del dispositive di ne indicato in figura 52 nel quale un albero viene guidato da due boccole e porta all’estvemita una pu- leggia: Per consentire un regolare fun- Zionamento, si vuole adottare un gio- co tra puleggia e la boccola compreso tra G=0 74 7 La valutazione del gioco siottiene dal- la differenza: GaA-B dove: B=C+D+C=4476+4=84mm ed anche 84mm Si adottino le tolleranze generali UNI 10 2768 con un grado di precisione medio (tab: VID, per cui: tcxOleto 03 quindi: C=4201 D=76203 quindi: Amac= Gon + Bris 395 1443947574 9mm Amin = Gin + Bmx = 0,2 + 4.1 +763 + 4.1 = 847 mm quindi la quota A dell'albero sara: An84 Sita diferencafaledimensionide- terminani le condition! dl nsioce tent ele quote de prtcolat ds cal derivano, Ina vale relazione Ge ‘ana Bayar Feapresione conseg: teRz, 2G + Bee altretanto lice datifpresupposti izionali, non avre>- beinvece senso per una generea Sone madiquote A= Gr Binealegasen: teanlbe An eG Bee Inalternativa al procedimento descrit- to, per la risoluzione della catena pud essere proposto un metodo non solo, iti semplice, ma che consente anche i ottimizzare i risultati in funzione degli obiettivi di progetto. 360 » Ui WZ { BrA-5 Fig. 52. Analisi del monteggio di un dispostio di trasmissione. Lacitena di quote viene contrassegeata da unorgine fed unevientamento Fig. 53. La catena di quote viene contrassegnata da un’origine eda un orientemento, Una volta identificati gli elementi che influiscono sul gioco osu una quasi si quota critica, ja catena di quote vie- ne contrassegnata da un origine ed un orientamento (positivo ad esempio nel verso di percorrenza destro); in que- sto modo tutte le quote percorse verso sinistra vanno sottratte nella catena, mentre quelle percorse verso destra vanno sommate. Per facilitare i calcoli e organizzare le quote in forma completa ¢ sistemati- 2, 2 utile far riferimento al modulo il- lustrato in figura 54, in cui le colonne hanno i seguenti significati: I:colonna dove viene descritto 0 codi- ficato Velemento in catena; 2,3, 4 e 5: in queste quattro colonne viene immesso il massimo e minimo valore per ciascuna dimensione in ca- tena, Se il verso di percorrenza & ne- gativo, viene indicato un segno - nelle colonne 2 e 4, il valore minimo della dimensione dell’elemento nella colon- na 3e il valore massimo nella colonna 5. Se invece il verso & positivo, viene indicato un segno + nelle colonne 2.e 4, ilvalore massimo della dimensione deli’elemento nella colonna 3 ¢ il valo- re minimo nella colonna 5. 6 : differenza tra la colonna 35, che costituisce la tolleranza, quindi sem- pre positiva. Nella tabella viene indicato il totale, iob il gioco sommando le colonne 3 ed 5, ela tolleranza del gioce con la somma dei valori della colonna 6; poi- cché la somma di tutte le tolleranze della me eee Se SE ee SB Se Se ee eee lee | eee ce ace © ®@0©0@ D9 roieranza Totale Gioco previsto Differenza — ms, ee Dilferenza di Fig 58 liz del malo per la cee del gioco tala pug le bocala figure 53; so: eel stesso rite dela procedure precedente con le cierensa che prog pi ear. roles in mado sistema gli cipie uso le quote pd erie Giocottale Gioco previsto Ditferenza Fig. 56. Ottinis-azione del _gioco;rspetto al gioco previ- So, somo de recuperare 0,3 ram nella colonna 5 e nello stesso tempo eliminare 0:4 mm nella colonna 3 “Aggiungendo 0.1 mm rspetti- ‘vamente alle dimension Ce D, siottiene: ~41+01=-4 ~763 +03 mae Sottraendo inece 0-4 mm alla dimensione D del support: 751-04 =~, Recupero =~ Od La quota del'albers A 2 rina sta fart, catenn deve uguagliar la tollranza det gioco. Si applichi il procedimento per oittimizzareil gioco tra Ia puleggia ¢ la boccola (fig. 3), assumendo un verso di percorrenza verso sinistra I risultato 2 esattamente identico al precedente, ed il progettista non solo ud controllare in modo sistematico e globale i risultati, ma pud facilmente capire quali sono gli elementi criti caiena (ig 5). Per ottimizzare il gioco, si supponga ad esempio di voler ottenere un gioco di progetto variabile tra 1 e 0,5 mm, quindi con una tolleranza di 03 mm; 1a forma tabellare consente di interve hire sulle singole righe, verificare la coerenza delle singole tolleranze fino a ricavare il gioco richiesto (fig. 56) Le quote risultanti saranno: = 4% FINITURE SUPERFICIALI E RUGOSITA Nella definizione di tolleranza si é visto come vi sia differenza fra la defi- nizione teorica di forma e dimension di un pezzo ela sua realizzazione pra- tica. Le superfici che delimitano gli ‘oggetti possono infatti essere pensate come perfettamentelisce, ma in realta presenteranno delle iregolarita che le rendono piti o meno scabre: si pud quindi parlare di superfici ideali e di superfici reali, Gli errori che differenziano le superfi- i reali da quelle ideali sono di diver 0 tipo: gli errori macrogeometric, di forma e posizione, di cui si parler& nel cap. 13, e gli errori microgeometrici. ‘Questi ultimi possono essere aperio- dici (fessure, cricche, ecc.) 0 ripetersi con regolarita (striature e solchi pro- dotti dalla lavorazione): in questo se- condo caso si potra riscontrare un orientamento ed anche un passo. La valutazione di questi difetti pud es- sere fatta a vista, per confronto con ‘campioni (come prevedeva la vecchia normativa) o mediante una misura- Zione che ne permetta la definizione in termini quantitativi 361 ‘A questo proposito si pud fare riferi- mento a definizioni contenute nelle norme UNI ISO 468 e 4287 (che hanno sostituito la UNI 3963, fig, 57). Rugositd & 'insieme delle irregolarita superficiali, che si ripetono con passo relativamente piccolo, lasciate dal processo di lavorazione e/o da altri fattori influenti, come ad es. la forma dell'utensile, la disomogeneita del materiale e la eventuale presenza di vibrazioni. La rugosita ha notevole in- fluenza sulla durata, sulla resistenza a fatica e alla corrosione degli organi meccanici, nonché sulle condizioni di Jubrificazione presenti tra due super- fici in contatto e in moto relative tra loro. ‘Superficie geometrica 0 nominale o ideale~ la superficie teorica rappresentata sul disegno e delimitata dalle dimen- sioni nominali del pezzo, ‘Superficie renle, ® la superficie effetti- vamente ottenuta con la lavorazione e delimitata dalle dimensioni e dalla forma reale del pezzo. iano di rilievo & i piano ortogonale al- la superficie nominale dell’elemento meccanico, con il quale si seziona idealmente la superficie stessa. Profil ideale & la linea risultante dalla intersezione del piano di rilievo con la superficie geometrica, Profilo renle & 1a linea risultante dalla intersezione del piano di rilievo con la superficie reale ed 2 caratterizzato da un andamento pid o meno regolare on una successione di creste e di valli i piccola ampiezza. Quando si parla di superfici o profili reali, si deve notare, che in pratica si effettua lo studio su una superficie od un profilo misurati, che risultano dalle rilevazioni fatte con opportuni stru- ‘ment di misura, e che differiscono da- gli elementi reali a seconda del tipo di Filevazione. Per definire la rugosita si procede al tilievo del profilo per una certa lun- ghezza , chiamata lunghezza base o di campionatura. Talé lunghezza viene scelta in modo da non essere influen- zata da irregolarita di tipo ma metrico, ed & dell’ordine di qualche ‘mm (fig, 58). In corrispondenza della lunghezza di misura e del profilo cosi rilevato si ud define una linea perallela al pro- lo teorico (0 pit precisamente al pro- filo, invikuppo esterno del profilo rea: le, che veniva in precedenza definito profilo tecnico), posizionata rispetto al 362 Sezione normale » Plano di rfievo Profile geometrico a Profil eale 8 Fig. 57. Il concetto di piano di riliewo e profil profilo reale, in modo che la somma delle sporgenze (picchi) rispetto ad es- sa sia uguale a quella degli avvalla- ‘menti (valli): sara quindi definita co- ie linen centrale o di compenso. La linea media (che praticamente cor- risponde alla linea centrale) & pid i gorosamente definita come la linea avente la forma del profilo geometri- co per la quale si ha il minimo valore della somma dei quadrati delle distan- ze da essa dei punti del profilo reale. Se la linea media viene assunta come asse delle ascisse in un riferimento or- togonale in cui i punti del profilo di- vengono ordinate, la condizione pre- cedente pud essere espressa come quella per cui la somma algebrica del- le ordinate nel tratto di misura ha va- lore nullo. Pud anche essere definito un valore medio delle n ordinate rilevate: = Ltlely2l+lyale. +lynl Re eee Il parametro Ra (R = roughness, a = arithmetical average) viene assunto co- ‘me misura della rugosith ed & espres- 0 in micrometri (im); si trova talvol- ta in disegni di origine americana il valore espresso in micropollic (1 pin- ch = 0,025 pm) Si possono considerare le aree com- prese frail profilo reale ela linea me- ia equivalenti a rettangolini di base dx ed altezza rispettivamente yl, y2, yuu yn (fig. 59); ogni rettangolino ha area yd; ssi considerano i valor as- soluti delle deviazioni y, la somma delle aree di questi rétiangolini & espressa dalYintegrae: ; fle fig. 58); in definitiva, la formula ptt gorosa che definisce la rugosita : a if Ra | ax Rettngolo di area equivalent alla soma di piechi eval AY Lungherza base L Profi reale Supericie reste Fig. 58 La linen media del profilo ® tale che tutte le free al di sotto di essa so- no equivalent alle aree al ai sopra, sul tatt di lun _ghezza ase L. 4 tore denominato rugosimetro su una lunghezza in genere maggiore della Junghezza base L, chiamata lunghez~ 2a di esplorazione. In questo caso, la ugosita Ra é definita dal valore me- dio delle misure su diverse lunghezze base L, prese consecutivamente lungo i profilo, i definisce rugosita di una superfi- ie il massimo valore di Ra tra quelli E su zone di esplorazione di- ‘Accantoalle definizioni ora viste, se ne trovano nella norma numerose altre ‘Considerando una linea di pieco, pa- rallela alla linea media e passante per il punto pit alto del profilo, ed una li- nea di valle, parallela alla linea media fe passante per il punto pi basso del profilo, possono essere definiti come parametri, da tenere in conto per defi- hire la rugosita, Valtezza massima di [pico (Rp) ela préfondita massima di valle (Rv), come distanze dalla linea media rispettivamente della linea di picco e della linea di vale (fig. 59). [La distanza tra linea di picco linea di ‘valle rappresenta I’altezza massima del profilo (Ry). |Come indicazioni della rugosita, oltre alla Ra, possono essere assunte Rz, ‘media dei valori assoluti det 5 picchi pitt alti e delle 5 valli pitt profonde [con riferimento ad una data lunghez- iza di base), oppure Re, media fra i va~ lori assoluti dei picchi e delle valli, od cr Ee della rugosita nei dise- Per motivi economici, si devono dare jindicazioni relative alla rugosita, a [pestiment sovrametalli di lavo- azione solo quando siano indispen- sabili ad assicurare Vattitudine all'im- ego ¢ solamente per quelle superfc lo richiedono. ‘indicazione dello stato della super- icie noni 2 necessaria quando la lavo- azione eseguita in maniera usuale as- cura di per se stessa uno stato super- ficiale adeguato alle esigenze richie- te, a norma ISO 1302 stabilisce i segni rafici ele indicazioni complementari relativi allo stato delle superfici da ri- ortare sui disegni tecnici E segno grafico di base da utilizzare & indicato in figura 60a, con due tratti ILRUGOSIMETRO, Ciiosio apparecchio (chiamato enche profogrtoe profiometre) &desnto ala miguraione | della rugosita delle supetclvorate Lesplorazione dela supericie in esame awiene pe ‘mezzo di uastna in melallo ala cu esvemit 8 montato un mcroasatore diamante in ge- 3 ‘ered forma conca, i cu vertce@ raccordalo con ragio ugule a Sym, La puntinaesplora- 4 tice viene qudata da un elemento in carbuo dl tungstno,chiaatopattin, che pogla @ score sulasupertcein esame in modo da frie un efit riferimentoperia misura dalla «fugsits I moviment dalla punta de! tastator provocano ura varazone inditanza in un ap- posto creito e quind dla relativa coment tale variazione, oppotunamente ampliicala€ ‘dutta, viene trasmessa ad un registratre gto oad un dsplay digitale che forse va + fore della rugosita mecia Ra dela supericie. | model pit pertezionli sono colegali ad un} personal computer con a possibilt vsualzare la cosiwione assonometia dela super «fice tlevat, Otre al modelo isso da banco, esstono rugosimeti portal di estrema compat tezza e maneggevolezza uiczabil crettament in officina, Modal riley ed interpretazio-' ‘ne dei dal sono indicate nea norma 1S 4288... - - < ee tbat Profilo rele = profilo ilevato Linea media o dicompenso TLunghezza di base L linea di picco Fig. 59. Laugh za base L vie dio ‘sai ton numero in | firito di parti, di Lunghezza dibaseL lunghezza infinite - sina dx edellezay, 363, Yo disuguali formanti un angolo ai 60°, Seil segno non é completato da indica: zioni supplementari indica semplice- mente una superficie da considerare. Se @ richiesta una lavorazione ad asportazione di truciolo, si aggiunge al segno grafico un trattino, come in dicato in figura 60b; se viceversa Yasportazione non @ consentita, si ag- giunge al segno grafico di base wn cer- chietto, come indicato in figura 60¢; quest ultimo simbolo viene anche Fig. 60.Segni grafic utiizeati per Vindicazio- ne dell stato di une superficie. b A 7171 Fig. 61. Disposizione sul sincbolo grafico delle prescsioni utilizzato per indicare che una super. icie deve rimanere quale @ stata otte- ruta, con 0 senza asportazione di tru- ciolo, in una precedente fase del ciclo di lavorazione (ad esempio pud indi- care una superficie da lasciare grezza). mare / ve ayo ssonee e/ Yo unten Fig, 62. Superficie vente rugosia Ra del va- La linea orizzontale viene aggiunta per lindicazione di particolari carat- teristiche della superficie (fig. 604); il cerchietto (Fig. 60e) indica che tutte le superfic si trovano nelle stesse condi- Il simbolo grafico viene riferito alla superficie puntando direttamente dal lato esterno del materiale, o sulla linea che rappresenta la traccia della super- ficie, su una linea di prolungamento della superficie, o con una linea di ri- chiamo. I valore della rugosita deve essere ri- portato sopra il simbolo grafico (posi- zione a, fig, 61); la norma UNI 4600 prevedeva 'indicazione numerica della rugosita Ra, senza ulteriori pre- Fig. 65. L'indicsione i stat superficie pud ‘acompagnare direttzmente a quota, come el nso dei fori nel disegno. La superficie del 20 limitatamente al tratto indicato prevede tuna rugosita Ra = 08 ym, misurata parallel mente al profilo, con un valore R= 1,6 yt ‘misurato su una lunghezza di base di 2.5 mn. “Sic tutte la lunghezen'altezza massind del ~ profilo non deve superare 3,5 um. Az, Fig. 66. I! segno aver fe deve pase lore massimto 3.2 pn a32 32 Rada, os UNT 4600 sos Fig. 63, Supericie avente rugosta Ra di valo- re massimo 32 unte minimo 0,8 ym /. ad Fig, 64. Indicazione di una brocciatura (a, i ta lunglezza base di 2,5 mim (b),delloren- ftamento det sole (c) ede sovrametallo (4). 364 » J" ) J by a8 re dal Ito esterno del materiale del pezzo, sulla lingo che rappresenta lo Superlesll neta prolungn- mento dela super. fie La rugest generale Ka Ea me sist anche alte fniture, ens? € cS & , 67 Exenpi di Indietone ra _gositd generale. ' - .g Bf csnses cone apptente igre £67), mentre la ISO 1302 prescrive che Soli para al pan d poe i'valore della rugosita sia preceduto | = _| ne cela sla quale apica dal’indicazione Ra, oppure di altri Loisegro yaco parametriscelt (Ry, Rz, eee) con il re- Gets Intro valre Stl pararets vengs ronda n aggiunta ad fa, poses. ssh popes pw BREE SS | | | snl aoe figura 61: in tale posizione pud anche ao i sega graoo essere indicata la hunghezza di base o a [See 1SO 4287). I valori di rugosita Ra do- Soli icra in due cezor veebbero essere sclt nella serie se- | yy | slau fepata pao rosa guente: 50 - 25-125 -63-3,2-1,6- ‘a dole ita sota qu epics 08-04-02 -0,1 -0,05 -0,025 ym. ‘oi segr gata Seater, ¢ posible nite an che! valor masino einuno previ Si hg, 9) cerca se sono Fhe: B emctanteiaticetenere: | C Solehi approssimatvamentecrco- lai ispeto a canto dela supert- ie alla quale ® applica i segno poter realizzare determinate condi ateo Zioni di superficie, occorre indicarli sul tratto orizzontale del simbolo (lig, fl 618), cosi come eventuali trattamenti Sol aprssimatvamente rad o rivestimenti Ra _| sspeto acto ata superice a la quale @ appeal seg grafico La tabella XIII riporta le in« i delt’orientamento preferenziale dei solchi superficiali, con i simboli che ‘vanito posti a destra del segno grafico fondamentale fig. 614): €logico che la | [J Sole mutireriona B rugosita vada misurata perpendico- TarmenteaisolchiInfine i sovramme- tallo di lavorazione espresso in min, va indicat a sinistra del ego graft ; Co, come in figura Ste |. > | sstisoe cece pare Nella figura 65 compaiono alcune in- ‘on sporgent ‘ab, XII. Seg groper Viniczion dei i solchi di rugosita. ce : Spee ast Serie gee al ce Leese ae Ea pe. So SF INOICAZIONE DELLA NATURA DELLE SUPERFICI.>*: ir ne Seg BES)“ MEDUANTETSEGNIOELLA UNI 28.25 Mee ET e st Ni ei ‘eqn grafico SEE: Siesta TT fle ww Super spaita i wy Swpeicietata Sipe foal era w mediante vote dence amazin od amano Siparice egos, obit satis Vv mediante lavorazione d'vtensile By i ‘a macchina od @ mano e Plc poste tare where Beep on E Siac eran ae = Supertice grezza cia of i rei dal oo i ccna ta conispondont alos ball enerione = Fig icazioni di stato superficiale espres- se secondo la norma ISO. Sein un par- ticolare gran parte delle superfici han- no lo stesso grado di finitura, questo [ud essere indicato nel riquadro delle Iscrizioni din vicinanza, accoinpagna- to, fra parentesi, dal simbolo grafico i base (fig. 66), come promemoria del esistenza di alcune pati con di- versa finitura, oppure, sempre fra pa ents, dai simbol riferbi ale Su perfici con diversa rugosita e che na- turalmente devono figurare anche in corrispondenza delle superficistesse (fig. 67). Si pud anche talvolta usare unfindicazione semplificata, con il simbolo semplice accompagnato da a lettera di richiamo ad una defini- Zione pit completa riportata in una ta- bella o nel riquadro delle iscrizioni ig, 68). Criteri per la scelta della rugosita. Liindicazione su un disegno di un gra- do di rugosita (nel caso che questo sia minore di quello abituale dell’off + -na) implica quasi sempre un controllo quindi un aumento del costo di pro- Guzione. Per questo motivo oltre che prescrivere un valore di rugosita solo per le superfici la cui funzionalita sia condizionata dalla rugosita, questa deve essere la pit grande possibile compatibilmente con le funzionalita richieste dal pezzo (ad esempio tipo di accoppiamento con altri organi, ti= po di sollecitazioni, tolleranze dimen- sionali,aspetto estetico, mo ciproci, ecc.). It progettista dovra quindi prevedere tolleranze e finiture tali da garantire Ia funzionalita del!'aecoppiamento al minimo costo. A questo proposito, la tabella XIV riporta i valori orientativi della rugosita Ra per alcune applica- zion pitt comuni; la tabella XV ripor- PUGOSITARS “ APPLCAZION! 0.028 Pian appoggio dl micrometi, specchi e bce dl ésconto. 005 Faoze cl olin e pian 6 appogio comparator. os Face cat a crsi, peri aticolazione, wens precisione, ‘usin supein,accopiamentstaga ad ata pression in eo allato, ‘specie aocoppiale di part in modo aleatvo <@lenuta quid sotto pressione super evga tout senza guano. 02 Soppot aber a gomioe aber a canme, perro ctl, superice came, éamelro cin ponpe idaulee,euscneti appt, pen tri sccopiamentstagni mobi mano, qude tae macchine uns, reggSsia ate veloc, pemi di albert door turbid dt, ce. 04 ‘Aer scanaai, cuscneti aber motore, amet este stan, dame cna, per grand machin ath accoppiament ala pressa, gambovahol, superficie erua di s9gi ed otal di vale, seracnesche, eo, ei aera gomito e poate ine Calber, cuscnet metal bianco, supericie par scorevol come pati lative ge 08 Tambuti ei, fo brocciay, cuscret brozo, pat dl precision, dent ingranagl, sciatica, supercie trua i lage senza quamnizone, emi i aber a goto porate c ines dalber cuscnetid metal anc, ‘superficie d par scorevol come pain erative gue, ‘superci donuts de ogg aloe moo 16 ance paola ingranagg), bore fo ingranagg, test lindo, scaol igranagy i ghis, tcc piston, supeicectnuta di ange con guamiin melatche 92 Peri cuscinett par rasnisson a mano, supticie & acoppiamento pati sso smonabil (Lange oi accoppit, impose cenramento, ec) 6a ‘Suprise tnt Nang con quariioni comun. Tab. XIV, Valor orienttivi dela rugosita Ra per alcuneapplicazon’ pit comuni. ee ae See rugositt SUPERFICIE CILINDRICHE CON DIAMETRO IN mn Testovaleiead esempiocheunst” | Tews, Tapoat [mraumsw Jawvemon lame mines] ovone qustgmotabeagesemngcieunal | rae | wows [ono mar] sea di tolleranza normalizzato IT7, do- ‘Rugosita Fa vrebbe essere lavorato con un grado 5 my |ee| os | ts | ws fe | 2 me {es | cs | ts | 2) | a | ae ire cet ||) aise wz fe | s me |u| ¢ » | 2 fe fe ZL, me fa | ; a |= | om Mee (eget ale mee a) ote tee m [s | ws | » | 2 [a | Fig. 68. Prescrizion’ di rugosta semplifcate: ‘vali sono riportat in tbelle. 366 Tab. XV. Rugosita massima compatible con la tlleranza. di rugosita 0,8 mm; & da precisare pperd che, se la funzionalita ella su- perlicie riveste particolare importan- 2a, si consiglia di precisare sul dise- Jgno il valore di rugosita desiderato, ‘anche se maggiore di quello riportato nel prospetto r° un certo grado di tolleranza @ cid legato ad esso un determinato falore dirugosta massa. Non @ pero vero il contrario, cio® una superficie con bassa rugosita (molto liscia) non richiede necessariamente una tolleranza ristretta Nella figura 69 e nella tabella XVI sono indicati i gradi di rugosita Ra ottenibili con le diverse lavorazioni, che consen- tono al progettista di analizzare 'op- portunita di omettere la prescrizione relativa al grado di rugosita richiesto dalle esigenze funzionali di una super- ficie, quando esso sia decisamente maggiore di quello massimo compati- bile con la lavorazione da eseguire. LAVORAZIONE D4 ESEGURE Wilh FORATURA eTURA RETIRICATURA DeFORMADONE 7 PUSTICA SUPERFNETURA B Gm 5 wo: 6 So eetret) 08 au a 01 Fig. 69. Relazione tra lvoraionee grado di gost Ra, Pats ‘GRADO MEDIO D RUGOSITA jm) FTALIANO DI UNIFICAZIONE: LAvORAZION! mi, medio mae. UM3876 —lndeadon dt tolraaa eat ed ng. Fusions in sabbia 4 8525, 0 UMI4600 —Disster-reaxion do Fusione a guscio 24 @ stl despa Mrohesione 15:3 6 UNI7218 Sa 60 diene scope: pemea 4 tment Zoe llerarca pee accoppa+ Fase psn ters ‘ ——— sion sto pessione bi LUMIS0 2861 SeteralSOdtteanee ed scent: Fuca - 8:35 - oo Slampagg cao - - Lniso 468 Puget dete spr. Parti, aminazione a caldo 6 0 oro wr regal pea desinaic- Estusioe acaldo 05 oss 12 2 se Gtecrstatsh ‘raflatura cal - 2 = Uuis0 2764 Toleanas generat pr mension! ‘ ese os osse 7 ion ee pt ib Bosiatra 02 04s 15 3 (Wuss25 —Goinacai. Telrarze generale Fresature 05 0as6 2 sevarnela Lapa oot 005 +04 08 lum ss4s—Getintrenn cone Toros gure sovarmea. paces oe CRE ® LUNIT06S Gating gga non iota. Toe Segatura - 5e18 ~ ‘anze generale sowarmetal. Stozatra 2 438 10 UNI74S1 Gettin isa mateabie. Tolerance Tomiura 05 oae6 2 seer savant, Trapanatua, oratura 08 1536 2 M7601 Getingisa seca, Tolearze rab. XVI. Rugosta superficialiottenibili con i diversi procediment di avorazione. ‘genet soranmea 367 AUTOCAD CREAZIONE DI SIMBOLI E BLOCCHI Un blocco @ un insieme di oggeti che possono essere os ‘cain modo da frmare un ance oggono, Geto blocs ‘Ogni blocco viene generato partendo de une! serie ch enti present nel disegno corrente, le quali vengono ostociote ¢ 1 chiomate tutte le volie che se ne ho bisogno. | blocchi snelli- scono i processo di disegno @ ofrono diversi vanloggh od ‘esempio, possono essere ulilizzati per: <} creare una lbrera stondard di simbol, blocch © port stondord uiizzat di requente, inserte un blocco pit vole anziché ricreare do zero gn volo gh element dl disegno. Questo cumenta fel. cienzo del lavoro del disegnatore; ¢] semplificare il lovoro di revisione in quanto una volta ri definito un blocco, vengono aggiomati aulomaticomente ut itferiment o queso Hacca, d) assegnare ottributi ci blocchi, cio’ informazioni testuc- li che possono voriore od ogn inserimento del Blocco sesso, tendendo mobo pid flessibie ll disegno, «] revsionae i disegn in modo effcienle, inserendo, poiizionondo e copiondo i blocch, cone ‘component onzi- ché, come singoli ogget geometrict Per la definizione di blocco, bisogna prima di tuto rife Si cd elemeni del disegno esistente; si sypponga od esempio ai valet costute i simbolo di ugesis gf Aero Toc mando BLOCCO vilizzando uno dei sequent moto <1 Digtando il omando BLOCK da tos: Commond: BLOCK Block nome (or 2): tug [olgitare un nome quolsiasi del : {immer un’allezza di testo odeguato) Rotation angle (0: [eventuale angolo di inclinazione del testo Uotichetia RUG appari sul sinbolo di rugosi, come in- dicato in figura 4. Lo stesso procedura pud awenive in un modo pid semplice con la finesra di dialogo DDATTDEF (fg. 5); i messaggi e la impostazioni sono esatiomente identi ‘A quesio punio con il comando BLOCK viene creato un blocco selezionando tut gl element del disegao insieme leichetio ug appena immessa ‘Alla digitazione del comondo INSERT, oppaiono le se- aguentirichiaste: ‘Command: INSERT Block name (or 2: rug (aigitere il nome dll blocco eppe- na-costuilo) = aes Insertion point: [selezionare il punto di inserimento dello schermo) X scale factor [1]/Comer/X¥Z: [Enter] Y scale factor [defoul = X! (Ener) 1, Rog Fig. 4. Creaztone del blocco con un otibulo, ee Fea) = fem] ime + fom} nies | ze pao] tower | B fm Fig. 5. riquocko di dialogo per Iimpostozione di atbut, concet_ | tote. 369 Fig. 6! simbolo dt egosi® col valore immesso di Ro. Rotation angle (0): (Enter) Immeiti volore rugosité (3.2): 6.3 [immetiere il valore preassegnaio 0 qualsiasi alo valeve) Il simbolo immesso apporiré come in figue 6. 1 comando DDATTE permetieinalre 'editozione di ot buli-omite una finestra di diologo visibile in figura 7; Tot buto 6.3 pud essere vatialo senza inserire un novo simbolo, Le tolleranze dimensionali con Autocad Con Autocad & possibile oggiungere detiomente ol le so dela quota | valeri deg sccatament presi nel disegno, Jo gestione delle toleronze dimensional non & pero nolo fessibl, in quonlo le impostazion! eseguie si ipercvolono si hile I. quole. Per questo motivo conviene aggiungere in moti casi gli Scesment con il comondo TEXT condo un olezz0 i cart tere minore di quella del tesio dela quote Per immettere in modo auto- motco le toleranze, esistono due lock Noms: RUGT Fig. 7. Edtazione di otibu col comando DDATEE. ~ dimép=0.01 4 dimtm=0.02 so) 50 007 dimtol=on oN Fig 8 le voriail che consenono limpostazons degl scostment Fig. 9. ll iquacio oi diologo di DDIM per ossegnare le tlleranze, metodi, 0 ullizzore le impostazio- | primary Units — - - — —_ + Alternate Units —~-— ~ 1 dale voriobil di quotatro, op: | P""*” : pure quelle degli sil di quota: nel | _Unit.. F Enable Units fimo caso si utilizzano la varia~ : Eira. 8h refx: or rate 7 dimtol, fon per ativare le tok | sutixc (oor Suri leranze, off per disatvarle) dimlim, Fe ae a . sualizzere ‘le quote limit fod | —7shorarce ae eee ‘esempio dmax é din} ae : oan dimp, perlo scosiomento sv |: Method: SSE] — sive: [STANDARD = petiors § Upper vaiue: fin Haiott fara00 fen Pato Scostamen i | eee aan con: at I secondo metodo consiste | ustification: [Middle = Sotor. | I pretock vel lizore la finest di diol | pone (casos 0 lex formats, tolerances per gii | “is! ound of [Eso00 sili di quotalua {fig. 9] che con senie la digitazione dei valori de- [ox] Cancel | Help. ali scostament 370

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