Sei sulla pagina 1di 4

Efficacia delle vaccinazioni –esempio della meningite e dell’encefalite

Dr. Steffen Rabe . Aggiornato al 19 giugno 2017

L’encefalite e la meningite batterica appartengono alle malattie più gravi e con più numerose
complicazioni fra le malattie infettive in assoluto. Prevenire proprio queste malattie era ed è il fine
dichiarato di molte vaccinazioni e programmi vaccinali, che si indirizzano in parte contro i virus
(Morbillo, parotite, rosolia, varicella), in parte contro i batteri in causa (HiB, pneumococchi..).
Tuttavia gli effetti sulla frequenza delle vere e proprie malattie sono spesso imprevedibili.
Meningite batterica
Con le vaccinazioni antiHiB, anti meningococcica ed antipneumococcica esistono vaccini contro
numerosi dei classici germi in causa nelle meningiti purulente e spesso negli studi prima della
commercializzazione appaiono convincenti; ma se si pone l’unità di valutazione decisiva non solo
nel fatto che un vaccino difenda dal relativo germe, ma da una malattia, si hanno, in parte, risultati
chiaramente più deludenti. Infatti: anche per la STIKO “Immediato scopo di una vaccinazione … è
difendere il vaccinato da una determinata malattia” (RKI 2016) e quindi non da un determinato
germe causa della malattia.
Proprio per quanto riguarda le meningiti batteriche, sempre più studi dimostrano che questa è una
differenza decisiva: una vaccinazione che chiaramente riduce la frequenza di determinato germe
causa di una determinata malattia, non riduce per questo per nulla la frequenza della malattia stessa,
poiché “la rincorrono” altri germi: gli epidemiologi di formazione umanistica hanno chiamato e
chiamano tale fenomeno “horror vacui”. Oggi lo conosciamo come “fenomeno di sostituzione”.
Proprio riguardo ai pneumococchi, la più grande famiglia dei germi causa di meningite, questo
problema nel frattempo è stato riconosciuto e ben studiato, dato che i moderni vaccini
antipneumococco di seconda generazione contengono al massimo 13 ceppi dei 90 sierotipi dello
pneumococco e che (quasi) nella stessa misura in cui la vaccinazione difende dai sierotipi che
contiene, compaiono più frequentemente pneumococchi dei sierotipi non presenti nel vaccino. (vedi
Pneumococchi- la vaccinazione). Ciò è stato chiaramente dimostrato in alcuni studi per la meningite
purulenta da pneumococchi (Olarte 2015).
Uno studio ampio ed a lungo termine di questo fenomeno è stato pubblicato dall’OMS stessa: si
tratta di una ricerca sulla frequenza della malattia meningite nello stato del Bahrain nel corso di 24
anni (1990-2013) (Saeed 2016), che evidenzia:
- benché in tale periodo di tempo fossero stati introdotti con successo tre programmi vaccinali
contro i classici germi della meningite purulenta (HiB, meningococchi, pneumococchi);
- benchè questi programmi di vaccinazione senza dubbio avessero ridotto la frequenza di
meningiti da quei germi;
la frequenza complessiva della malattia “meningite batterica” per 100.000 abitanti e per anno, è
rimasta praticamente invariata in quel periodo di tempo.
http://www.impf-info.de/images/Med/Bahrain_1990_2013.png

Encefalite
Una ricerca simile, prende in esame persino più di 30 anni di frequenza della malattia encefalite in
bambini e giovani fino ai 19 anni in Inghilterra (Iro 2017): i risultati sono ugualmente preoccupanti:
- prima dell’introduzione della vaccinazione anti MMR, morbillo e parotite erano responsabili
di almeno il 30% dei casi di encefalite in Inghilterra (fig.1 e 2); ciò concorda, per esempio,
con dati finlandesi più datati, che adducono una percentuale simile riguardo al
coinvolgimento di morbillo e parotite nelle encefaliti infantili (Koskiniemi 1989);
- l’introduzione della vaccinazione MMR nel 1988 ridusse drasticamente questi casi in
Inghilterra (fig.2 A per il morbillo, B per la parotite );
- l’unica rilevante riduzione della frequenza di encefalite complessiva si ha prima
dell’introduzione della vaccinazione; dopo si arriva gradualmente ad un chiaro nuovo
aumento; nel frattempo le encefaliti per 100.000 abitanti per anno (fig. 1 linea blu) sono più
frequenti che prima del 1980;
- una delle cause è l’aumento della cosiddetta ADEM, una forma acuta di encefalite, che
colpisce soprattutto le fibre mieliniche delle fasci nervosi. La causa dell’ADEM è, come
della sua affine Sclerosi Multipla, alla fine non ancora chiarita; una delle possibili cause
sono anche le vaccinazioni.
QuickTime™ e un
decompressore
sono necessari per visualizzare quest'immagine.

-
(da Iro 2017)

Tanto poco si può inferire una connessione causale fra l’introduzione della vaccinazione MMR
e l’aumento delle encefaliti, soprattutto dei casi di ADEM, a partire dai dati citati, tanto poco si
può affermare tuttavia che l’introduzione della vaccinazione anti MMR abbia avuto
complessivamente stabili positivi effetti sulla frequenza delle encefaliti nell’infanzia e ciò
nonostante un terzo dei casi prima della vaccinazione fossero dovuti a parotite e morbillo,
malattie che ora non ci sono più.
E’ evidente quanto siano fuorvianti le osservazioni che si limitano frammentariamente ad un
solo aspetto di un fenomeno epidemiologico e quanto poco oggi abbiamo compreso del
complesso fenomeno della salute e della malattia, cosa che non ci impedisce di incidere
profondamente in questo contesto, con programmi di vaccinazione costosi e anche portatori di
effetti collaterali.
Letteratura
Iro MA. Lancet Infect Dis. 2017 Apr;17(4):422-430.
(http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28259562) Abruf 17.06.2017
Koskiniemi M. Lancet. 1989 Jan 7;1(8628):31-4
(https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2563011?dopt=Abstract). Abruf 17.06.2017
Olarte L. Clin Infect Dis (2015) doi: 10.1093/cid/civ368
RKI. EpiBull 34/2016
(http://www.rki.de/DE/Content/Infekt/EpidBull/Archiv/2016/Ausgaben/34_16.pdf?
__blob=publicationFile). Abruf 14.01.2017
Saeed N. East Mediterr Health J. 2016 Jun 15;22(3):175-82.
(http://www.emro.who.int/emhj-volume-22-2016/volume-22-issue-3/trend-ofbacterial-
meningitis-in-bahrain-from-1990-to-2013-and-effect-of-introduction-ofnew-
vaccines.html) Abruf 14.01.2017

Potrebbero piacerti anche