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STORIA:

- 1612 —> nasce il primo vocabolario e il fiorentino acquista molto pregio


 Veniva parlato dall’elite colta
 Tutte le altre lingue parlate —> declassate a dialetti
- Fiorentino —> diffusione grazie a:
- 1600
o Predicazione religiosa
o Letteratura popolare (anche di intrattenimento) (stampa 1450)
- 1861
o Unità d’Italia —> unificazione politica
o Con alfabetizzazione portata al 75% della popolazione
o Urbanizzazione —> industrializzazione (nord), migrazione interna
 Nuove possibilità di incontro —> vengono abbandonati i dialetti
o Nascita di un apparato burocratico —> italiano usato come linguaggio aulico
o Leva militare obbligatoria —> militari spostati in regioni diverse con altri compagni
o Nuovi mezzi di comunicazione: stampa periodica (La Stampa 1867-Corriere della Sera 1876)

- 1900
o Radio —> dal 1924 linguaggio aulico
 Dagli anni ’70 —> più contatto con il pubblico
o Scuola pubblica obbligatoria —> diminuzione di analfabeti
o Analfabetismo di ritorno —> dopo la scuola l’italiano non veniva più esercitato (perso)
o Nascita del cinema sonoro con doppiaggio —> linguaggio aulico
 Dopo la seconda guerra mondiale —> linguaggio più realistico
o Dal 1954 —> nascita delle trasmissioni televisive
 Nuovi incontri per andare a vedere la TV e nuovi programmi

ITALIANO STANDARD:
- Lingua che la maggior parte dei parlanti riconosce come corretta
- Usato nelle scuole, dalle persone istruite -> nello scritto e nel parlato sorvegliato
- Sistema nazionale ha imposto delle regole -> per la grafia, la morfologia e la sintassi
- Manca uno standard nel parlato -> soprattutto regole fonetiche
o Fonetica -> cambia in base alla regione e non vengono classificate come dialettismi (pesca/pésca)
- Regole fonetiche -> derivano dal fiorentino emandato
-> rispettate da attori e da speaker radiofonici

ASSI DI VARIAZIONE:
- Permettono di definire tutte le varietà che sono presenti nell’italiano
- Sono:
o Diacronia -> la variazione nel tempo (differenza tra passato e ora)
o Diatopia -> la variazione nello spazio (diverse regioni)
o Diastratia -> la variazione della classe sociale, dell’età
o Diafasia -> la varietà del contesto comunicativo (amici, professori)
o Diamesia -> la varietà del canale comunicativo (TV, radio, telefono chiamata o messaggi, di persona)

DIACRONIA:
Italiano -> diverso nelle varie epoche
Cambiamenti
o Abbandono -> alcuni termini escono dall’uso comune
o Grammaticalizzazione -> una parola cambia significato e funzione
o Lessicalizzazione -> una particella che ha funzione grammaticale entra a far parte
di una parola -> la parola cambia significato (es. centrare / entrarci)

DIATOPIA:
Non tutti gli italofoni parlano la stessa varietà di italiano
Causa -> presenza di molti dialetti
Molti geosinonimi -> di solito si riferiscono ad oggetti comuni (parole diverse che in zone diverse .
indicano lo stesso oggetto)

DIASTRATIA:
Cambia in base alla posizione sociale, genere, età, livello economico, istruzione
È difficile da inquadrare perché dipende da molti fattori
Spesso molti errori nella pronuncia, nella grammatica, verbi, parole storpiate

DIAFASIA:
Cambia in base al contesto comunicativo, al grado di confidenza con gli interlocutori, all’argomento
Varia il registro formale o informale, adozione di sottocodici (linguaggi settoriali)

DIAMESIA:
Cambia il registro in base al mezzo di comunicazione
Es. scritto, parlato, parlato trasmesso (radio, TV) e scritto trasmesso (e-mail, SMS, social media)

ITALIANO NEOSTANDARD:
- Varietà di italiano colloquiale e parlato contemporaneo
- Ha diffusione nazionale e non regionale
- Coinvolge parlanti di tutte le fasce d’istruzione
- Costruzioni usate spesso nel parlato ma non si usano nello scritto:
o Che polivalente
o Segue il tema/rema -> prima si mette l’elemento noto e poi si aggiunge un’informazione
 TEMA/REMA -> soggetto (tema) verbo (rema)
 Luca canta -> cosa fa Luca?
 Canta Luca -> chi canta?
 per sottolineare un elemento della frase -> inversione e cambio di intonazione
o Focalizzazioni -> invertire tema/rema ed enfatizzare con la voce
o FRASE MARCATA -> dislocazione a sinistra o a destra -> per enfatizzare il complemento
 dislocazione a sinistra -> il pronome ripete qualcosa di già detto
 dislocazione a destra -> il pronome anticipa qualcosa non ancora detto
- Costruzioni usate sia nel parlato che nello scritto:
o FRASI MARCATE:
 Frasi scisse  quando il soggetto è lo stesso in entrambi i nuclei della frase
 Es. è Pietro che ha vinto il torneo, è il suo comportamento che non capisco
 Frasi pseudoscisse  l’informazione è divisa in due nuclei distinti
 Solitamente i due nuclei sono introdotti da che/chi i quali precedono l’elemento
noto e dal verbo essere che precede l’elemento nuovo
 Es. è Mario che vuole partire
 Frasi presentative  il verbo introduce il soggetto che compie l’azione
 Es. è partito Marco
 Focalizzazioni  cambia l’ordine della frase per mettere in evidenza un determinato
elemento del periodo

ALTRE VARIETÀ DI ITALIANO DIVERSE DAL NEOSTANDARD:


- Italiano regionale:
o parlato in una determinata area geografica
o È una mescolanza tra il dialetto regionale e l’italiano
o Italiani regionali settentrionali -> più vicini all’italiano standard (vocali più chiuse)
o Italiani regionali meridionali -> più lontani dall’italiano standard
o Intonazione e tratti segmentali-> non pregiudicano il significato della parola
e danno una cadenza regionale
o Lessico
 geosinonimi (in zone diverse, lo stesso oggetto viene chiamato in modo diverso
 dialettalismi adattati -> parole in dialetto “tradotte” in italiano
 termini dell’italiano standard usati per oggetti diversi (es. gomma)
- Italiano giovanile:
o viene usato nelle situazioni informali
o Si è sviluppato a partire dai movimenti del ‘68
o È una varietà d’italiano solo orale
o Cambia in base al contesto
o È basato soprattutto sul lessico -> linguaggi gergali, pubblicitari, settoriali, anglicismi, iperboli
o Si usano espressioni che hanno vita molto breve
o Cambia da generazione a generazione
o Alcune espressioni successivamente entrano a far parte dell’italiano neostandard (es. stare in
campana)
LINGUE:
- Nascono dal parlato -> suoni che hanno significati diversi
- Tutti conoscono -> fonetica, morfologia (verbi, femminile/maschile, singolare/plurale), sintassi
- Mentre il lessico dipende dal livello d’istruzione

PARLATO NEOSTANDARD:
- Viene solitamente usato con altri codici
- Non sostituiscono il parlato ma aggiungono delle informazioni
Codici secondari:
- mimico -> indicare la chiave di lettura (volto, sguardo)
- gestuale -> gesti con mani e testa, sottolineare qualcosa di importante, annuire
- prossemico -> postura, distanza dall’interlocutore (dipende dall’interlocutore)
Caratteristiche della fonetica:
-> aferesi -> cade la parte iniziale della parola
-> apocope -> cade la parte finale della parola
-> metatesi -> inversione di lettere/sillabe, sostituzione di lettere, cambio di
vocali in alcune parole difficili da pronunciare
Caratteristiche della morfologia:
-> uso esteso della prima persona
-> uso esteso della seconda persona e del te soggetto
-> uso di lui, lei, loro al posto di egli, ella, essi
-> uso semplificato dei tempi e modi verbali
Organizzazione del discorso
-> mancanza di progettazione del discorso
-> formule di attenuazione (per dire, in certo senso)
-> formule di esitazione (beh, insomma, vediamo)
-> formule di esemplificazione (mettiamo, diciamo, è come se)
-> formule di riformulazione della frase (voglio dire, cioè)
-> formule di controllo dell’avvenuta ricezione (vero?, mi spiego?)
-> demarcativi (come va?, ci vediamo, e tutte le formule di saluto)
PARLATO:
- Ha senso solo se ci sono degli interlocutori che ascoltano
- Ha un senso solo in quel momento
- Non ha intenzione di essere ricordato
Caratteristiche:
- frasi lasciate in sospeso/cambi di progetto
- più ripetizioni
- Esitazioni
- più coordinate e meno subordinate
- frasi più brevi
- forme grammaticali sbagliate
- non viene esplicitato il contesto (se gli interlocutori si riferiscono a contesti o persone che loro conoscono
già e quindi non esplicitano, una persona esterna spesso non capisce)
- presupposizione -> dare per noto un elemento del discorso (e non esplicitarlo)
- deissi -> riferimenti al contesto, quindi a tempo (oggi, domani), spazio (qui, lì,
questo, quello) e persone (io, tu, lui) -> si chiamano diettici

DIFFERENZE TRA SCRITTO E PARLATO:


- Obbligo di svolgimento lineare
o Si può cambiare, ripetere, negare quello appena detto ma non si può cancellare quello che si è già
detto
- Possibilità di retroazione
o Solo per il parlato dialogico, chi parla può correggere immediatamente dei disturbi della
comunicazione (calo di attenzione, un rumore extra-linguistico, ripetere con altre parole se
l’interlocutore non ha capito)
- Limitazione alla sfera uditiva
o Nel parlato l’interlocutore deve soddisfare solamente l’udito, mentre nello scritto, lo scrittore deve
soddisfare anche l’occhio.
o Trascrivendo un discorso parlato si devono scrivere le parole correttamente anche se chi ha parlato
l'ha pronunciata in modo errato e si devono aggiungere i segni di punteggiatura.

SCRITTO:
- Mai trascrizione uguale di una sequenza parlata
- Usato per cose da ricordare e tramandare
- Chi legge può trovare significati diversi da quelli dello scrittore

TESTO:
- Produzione linguistica creata con l’intento di comunicare
- C'è una trama che tiene uniti tutti i fili
- C'è un emittente che produce un contenuto comunicativo e un destinatario che lo riceve
- Contenuto comunicativo
o può essere molto facile oppure più complesso
o es. romanzo, circolare, uscita di sicurezza
- Emittente e destinatario
o può essere un singolo oppure un gruppo
o può essere una persona oppure un ente o la legge

TESTO SCIENTIFICO:
- L’ordine delle parole e la scelta del lessico devono essere precisi
- Deve essere scritto in modo tale da produrre una sola interpretazione

TESTO GIURIDICO:
- Deve dare spazio ad interpretazioni -> meno rigido del testo scientifico
- Non devono esserci ingiustizie -> applicazioni diverse della stessa legge
- Ma si deve applicare a tutti i casi che rientrano in quella fattispecie
Es. termine preciso -> dove una persona risiede
termine generico -> comprende tutti i posti dove si può abitare -> casa, villa, roulotte

TESTO POETICO:
- Il testo meno rigido -> opposto rispetto al testo scientifico
- Testo ambiguo
- Ci possono essere varie interpretazioni molto diverse tra loro

REQUISITI DEL TESTO:


- Coesione -> rispetto dei rapporti grammaticali e della coesione sintattica tra le parti
- Coerenza -> compattezza concettuale del testo, la chiarezza e l’adeguatezza alla circostanza

COESIONE:
- Riguarda l’ordine delle parole
- Non deve essere rispettata nei testi poetici
- Comprende:
o Concordanza di numero tra soggetto e predicato
o Concordanza di genere tra sostantivo e articolo, aggettivo e participio
o Ordine delle parole

COESIVI: parole con le quali si può richiamare un elemento già espresso in precedenza
- Pronomi
- Sostituzione lessicale:
- Sinonimi
o non esistono due parole che hanno lo stesso significato
o es. vecchio (per persone e oggetti) e anziano (solo per persone)
- Iperonimi / iponimi
o un nome generale (felino) per non ripetere un nome specifico (gatto)
- Termini generali
o termini con significato molto ampio (es. cosa) utilizzati molto frequentemente nel parlato
- Sostituzioni lessicali
o si usano parole o espressioni note a tutti
o si possono anche introdurre nuove informazioni
Riformulazione:
- sostituzione di un termine con un’espressione che richiama ciò di cui si parla
- Può fare appello a conoscenze pregresse del lettore
- Può introdurre conoscenze nuove

Ellissi:
- Non viene fatta una sostituzione
- Ma viene direttamente omessa la parola che andrebbe ripetuta
- È obbligatoria quando due frasi coordinate o subordinate hanno lo stesso soggetto
- Si può usare sia nelle frasi coordinate che nelle frasi subordinate
- Es. Luca entrò nella stanza e (Luca) si mise ad urlare
- Es. Luca si mise ad urlare perché era arrabbiato

Ripetizione:
- Vanno evitate nella maggior parte dei testi
- Si usano nei testi nei quali è importante che il contenuto sia univoco
- Usate nei testi dove non è importante lo stile del testo o la sua fluidità
- Sono usate spesso nelle enciclopedie -> linguaggio scientifico (specifico)
- Sono usate spesso nei testi poetici -> linguaggio profondo (poetico) con anafora

CONNETTIVI:
- Garantiscono i rapporti logici e sintattici
- Collegano le parti del periodo
- Spesso sono congiunzioni (valgono solo all’interno della frase o del periodo)
- Possono essere anche avverbi, frasi o locuzioni
- A volte vengono sostituiti con dei segni di punteggiatura forte (: /; /.)
- Vengono usati per dare lo stesso peso ad ogni parte del testo (spesso negli articoli di giornale)
Connettivi spaziali:
- Esprimono rapporti di spazio, usati anche in senso astratto (riferiti a luoghi del testo e non reali)
o Davanti, dietro, dove, sopra, sotto, da una parte… dall’altra
Connettivi temporali:
- Esprimono rapporti di tempo
- Regolano anche il tempo della lettura  tra cosa si legge prima e cosa si legge dopo
o Dopo, nel frattempo, mentre, ormai, precedentemente, ecco, infine, prima
Connettivi causali:
- Esprimono un rapporto di causa-effetto
- Non funzionano solo all’interno del periodo ma anche tra periodi diversi
o Conseguentemente, dato che, siccome, poiché, perché, dal momento che
Connettivi esplicativi:
- Esprimono un rapporto di chiarificazione tra due periodi successivi
- La seconda frase spiega meglio ciò che avviene nella prima
o Ad esempio, cioè, infatti, vale a dire, ecco
Connettivi di somiglianza:
- Stabiliscono un’analogia tra periodi successivi che hanno un rapporto di somiglianza
- Sono il contrario dei connettivi avversativi
o Analogamente, anche, come
Connettivi avversativi:
- Stabiliscono un’opposizione/differenza tra periodi successivi
o Ma, benché, nonostante, peraltro, d’altronde, malgrado, invece, diversamente, eppure
Connettivi conclusivi:
- Introducono un paragrafo che conclude e riassume i precedenti
- Esprimono un rapporto di riassunzione o di causa
- A volte vengono sostituiti da segni di punteggiatura
o Perciò, affinché, allo scopo di, insomma
COERENZA:
- Riguarda la compattezza concettuale del testo, il suo contenuto e il suo significato
- Rapporto logico che si instaura tra le diverse parti del testo
- Fa riferimento alla capacità del testo di essere recepito in modo chiaro e adeguato alla circostanza.
- Il testo deve essere chiaro, capibile e avere un senso
- Viene divisa in coerenza logica, semantica, stilistica
Coerenza logica:
- Deve esserci una logica nel testo  consequenzialità fra le parti del testo
- A volte può essere usata per fini espressivi come nei testi poetici o nelle pubblicità
o NO: copriti che fuori fa caldo
- Incoerenza logica  molto usata nella poesia e nel linguaggio pubblicitario
o Es. l’amore addosso
Coerenza semantica:
- Uso della parola corretta in ciascun contesto
- Ci sono alcune eccezioni come “fare una scelta”, “prendere una decisione”
- Termini che possono essere sinonimi  non possono essere usati in tutti i contesti
o NO: coltivare i figli (crescere)
Coerenza stilistica:
- Armonia tra il registro utilizzato e quello che ci si aspetta dalla tipologia di testo
- Un testo deve mantenere sempre lo stesso registro

SEGNI DI PUNTEGGIATURA:
- Sono segni di organizzazione di un testo scritto
- Riproducono delle pause -> non sono uguali a quelle del parlato
o Pause nel parlato
 difficoltà nel discorso
o Pause nello scritto
 organizzazione del discorso
- Segni di punteggiatura usati sia nello scritto che nel parlato -> ? / !
Punteggiatura:
- Non ha regole rigide-> si possono fare scelte diverse (entrambe corrette)
- Più libera rispetto all’ortografia e alla morfologia
- A volte viene usata per evidenziare un elemento della frase
o per dare il proprio stile e rendere il testo più emotivo

VIRGOLA:
- Segno di pausa debole
- Uno dei segni più utilizzati (assieme al punto fermo)
- Messe nel posto sbagliato possono violare la coesione testuale
Non si può usare la virgola:
- Tra soggetto e predicato (anche se il soggetto è espanso)
- Tra predicato e complemento oggetto
- Tra complemento di specificazione e elemento che lo regge
- Tra aggettivo e sostantivo
- Con coordinazioni sindetiche (2 frasi collegate fra loro da congiunzioni)
o 2 frasi collegate fra loro da congiunzioni copulative o disgiuntive
o Il contrario asindetiche (2 frasi giustapposte) {NON SERVE}
o Usate soprattutto se sono solo due elementi
- Con relative restrittive (o limitative)
o Precisano il significato del loro antecedente
o Senza la frase non avrebbe senso
Si può usare la virgola
- Tra soggetto e complemento (dislocazione)
o Usato in articoli di giornale
o Usato in testi che vogliono riprodurre lo stile del parlato
o Usato in testi con toni enfatici, ironici o brillanti
- Prima di un’apposizione (specificazione)
- Prima di un vocativo (richiamo)
- Prima di un’ellissi (usata al posto della parola omessa)
- Nelle enumerazioni (elenchi) -> per separare ciascun elemento
o In caso di enumerazione complessa o se la frase non è chiara -> si usa ;
 Perché gli elementi sono di una certa lunghezza
- Per delimitare un inciso (elemento accessorio, slegati dalla frase)
o Togliendo la parte compresa tra le virgole -> la frase funziona lo stesso
o Possono essere usate anche le lineette — … — o le parentesi tonde ( … )
- Prima delle congiunzioni copulative (e, né)
- Quando cambia il soggetto della frase
- Per separare la parte oggettiva (cronaca/eventi) da quella soggettiva (giudizio personale dello scrittore)
- Prima delle congiunzioni disgiuntive (ma, o)
- Per separare più fortemente due possibilità
- Per marcare la diversa evoluzione sintattica della frase
- Per separare le proposizioni subordinate (simili agli incisi)
- Con le relative appositive
o Introducono una precisazione accessoria
o Senza la frase avrebbe senso comunque

PUNTO E VIRGOLA:
- Segno di pausa di media intensità -> più forte della virgola, ma meno forte del punto fermo
- Usato per enumerazioni complesse
- Usato per creare testi articolati
Separa frasi con tematizzazione diversa
o cambio di soggetto o della sua funzione
o il soggetto della prima frase c'è ancora ma non è il soggetto della seconda frase
Per introdurre un connettivo forte
o di tipo conclusivo o esplicativo
o dopo c'è o una conclusione di un ragionamento o l’esplicitazione di una conseguenza
o da maggiore importanza alla frase che segue

DUE PUNTI:
- Introducono un discorso diretto -> disse: “…”
- Ha funzione argomentativa
o introducono la conseguenza logica di un fatto (sostituisce infatti)
o infatti -> connettivo forte di tipo esplicativo
- Ha funzione descrittiva
o dopo i 2 punti viene inserita un’enumerazione con le singole componenti che appartengono ad un
gruppo più ampio che è stato nominato prima dei 2 punti
VIRGOLETTE:
- Esistono 2 diversi tipi -> distinzione usata soprattutto nella videoscrittura e nella stampa
- Virgolette alte -> “…”
- Funzione
o riportare una citazione dentro ad una citazione
o segnalare un uso particolare di una parola che non va inteso in senso letterale (tono ironico, allusivo,
metaforico)
o l’uso eccessivo può denotare una carenza lessicale, sfiducia nelle capacità del lettore di interpretare
l’uso ironico delle espressioni e per questo viene segnalato
- Virgolette basse -> <<…>>
- Funzione
o riportare delle citazioni (come un discorso diretto)
o per riportare il discorso diretto si possono usare anche le lineette
o a volte il discorso diretto (romanzi contemporanei) non è introdotto da segni

CAPOVERSI:
- Usati soprattutto nella videoscrittura e nella stampa
- Punto fermo seguito da un a capo -> dopo il testo riprende con un piccolo rientro a destra
- Ha più forza del punto fermo
- Segnala la fine di un argomento
Usati:
- Usati nella prosa saggistica o argomentativa (testi di consultazione)
o Per scandire/dividere notizie in serie o dati
o Per agevolare la lettura
- Usati nella prosa letteraria
o Per separare le battute di un dialogo tra i vari personaggi

PUNTINI DI SOSPENSIONE:
- Usati molto spesso nei messaggi
- Nello scritto controllato vengono usati il meno possibile
- Solitamente sono 3 … -> dopo si può usare sia la lettera minuscola che maiuscola
Usati:
- Per segnalare delle omissioni -> […]
- Usati per non concludere un discorso per timore o per esitazione
NON vengono usati dopo ecc. o etc.
- Sovraestensione dell’uso dei puntini
- Per dare un tono allusivo e sfuggente o enfatizzare il testo
- Per vivacizzare il testo -> sostituendoli ad altri segni di punteggiatura
- Per accompagnare un’espressione ironica, un doppio senso, per sottolineare l’ambiguità comunicativa o
comicità

MARCHE INTONATIVE:
?/!
- Indicano il valore interrogativo o esclamativo della frase
- Usate spesso in testi che riproducono discorsi o espressioni del parlato
- Negli altri testi non vengono usate spesso
- Nello scritto sorvegliato -> non vanno usati più punti !/?
- In alcuni casi si possono usare -> ?! o !?
o per imitare un tono comico
o per indicare sorpresa o smarrimento

PUNTO FERMO:
- Ha la funzione strutturale di chiudere un periodo sintattico
- Anche per isolare parti del testo (solitamente brevi) -> per dargli maggiore peso
Uso anomalo:
- Ha la funzione espressiva
o meccanismo comico
o sottolineare un doppio senso, un effetto ironico
- Segna un cambio di progetto -> nello scritto non sorvegliato
- Isola segmenti informativi -> per rafforzarli

TESTO:
- Obbiettivi:
o Catturare l’attenzione
o Comunicare un messaggio
o Spingere il lettore a compiere delle azioni
- Ogni testo ha:
o Una propria destinazione
o Un proprio scopo
- Obbiettivo comunicativo del testo -> obbliga a scegliere:
o Tono -> connotativo o denotativo
o Registro -> formale o informale

TONO DENOTATIVO:
- Usato nei testi che hanno la sola funzione di fornire delle informazioni
- Caratteristiche:
o Sintassi piana è semplice, lineare
o Punteggiatura con sola funzione strutturale/grammaticale (non espressiva)
o Lessico univoco, preciso e comprensibile

TONO CONNOTATIVO:
- Usato nei testi che cercano un coinvolgimento emotivo
- È un tono più personale
- Caratteristiche:
o Lessico brillante, ironico, figurato
o Sintassi può essere alterata, a volte per simulare il parlato
o Punteggiatura più ricca ed emotiva (punti di domanda e esclamativi, punti di sospensione)

REGISTRO:
- Livello espressivo di una specifica situazione comunicativa
- Si distingue in: registro formale e registro informale
- Diverse gradazioni:
o Maggiore o minore attenzione alla costruzione della frase
o Maggiore o minore presenza lessico affettiva o sinonimi più colti e letterari
- Registro Formale:
o Utilizza un tono denotativo
o Usato per comunicazioni ufficiali
o Ha un lessico più selezionato e più difficile
o Lessico neutro e univoco
o Sintassi più ampia
o Non vengono espresse valutazioni personali (di solito)
o Molti elementi espliciti
- Registro Informale:
o Utilizza un tono connotativo
o Registro colloquiale
o Usa parole generiche
o Lessico connotativo -> esprimere giudizi, attenuazioni, parole colloquiali
o Uso di figure retoriche -> iperbole e similitudine
o Uso della punteggiatura in modo enfatico
o Lascia più elementi impliciti
o Ha una sintassi breve

TIPOLOGIE TESTUALI:
- Divise in base alla loro funzione principale:
o Descrittiva
o Narrativa
o Informativa
o Regolativa
o Argomentativa
- Sono le 5 tipologie più importanti, non sono le uniche, ma la maggior parte dei testi si può individuare in
queste 5 tipologie (altre tipologie di testi: testi valutativi)
- I testi solitamente presentano caratteristiche appartenenti ad altre tipologie ma in essi si può comunque
riconoscere una funzione principale

TESTI DESCRITTIVI:
- Illustrano le caratteristiche (soprattutto esteriori) di oggetti, persone, luoghi, situazioni, animali
- Creano un’immagine attraverso le parole e possono avere finalità didattiche (fornire informazioni precise)
- Solitamente si trovano all’interno di brani più estesi
o Es. descrizione di un personaggio all’interno di un romanzo
- Descrizione può essere:
o Oggettiva
 Senza giudizi o investimenti emotivi da parte dell’autore
 guida turistica, catalogo di prodotti, catalogo di una mostra, curriculum vitae)
o Soggettiva
 Si nota il punto di vista dell’autore
 un ambiente o un personaggio in un romanzo
- È raro che un testo sia completamente descrittivo
- Spesso sono inseriti all’interno di un altro tipo di testo nel quale si possono isolare delle sequenze descrittive
- Una descrizione si articola in due categorie principali:
o Spaziali -> posizione, dimensione, forma, collocazione delle parti rispetto al complesso
o Sensoriali -> colore, profumo, sensazione al tatto, suono, sapore
- Descrizioni possono essere fatte al presente per esprimere l’atemporalità della descrizione, solitamente
descrivono oggetti che non mutano nel tempo
- CARATTERISTICHE GENERALI:
 Abbondanza d’uso di aggettivi e nomi
 Sintassi semplice, presenza di frasi nominali
 Uso frequente della punteggiatura (virgole, punto e virgola, due punti) per successione di
dettagli presentati in serie
 Abbondanza di elencazioni
 Uso specifico di nomi concreti -> non astratti a meno che non si voglia descrivere l’interiorità
di un personaggio
 Uso di metafore e similitudini -> paragoni con qualcosa che il lettore conosce già
 Progressione tematica dal “particolare” al “generale” e viceversa
- Esempi di testi descrittivi:
o Testo enciclopedico -> descrizione oggettiva
o Descrizione di un’opera d’arte
 formato da caratteristiche informative (poca importanza)
 caratteristiche descrittive (dentro un manuale scolastico che è un testo informativo)
o Romanzo -> descrizione soggettiva
TESTI NARRATIVI:
- Raccontano una vicenda in cui personaggi reali o fittizi sono legati da una storia
o Presentano eventi legati tra loro da un filo logico
 Appartengono alla stessa vicenda
 Coinvolgono gli stessi personaggi
- Continuità narrativa: sequenza degli eventi e anche dal punto di vista grammaticale e testuale
- Eventi narrati possono essere reali o inventati
- Per garantire le relazioni logiche si usano molti connettivi temporali e di causa-effetto
- Narratologia:
o Disciplina che si occupa di studiare le tecniche narrative, i meccanismi di costruzione del racconto e
le modalità cognitive con cui il testo narrativo è interpretato
- Fabula -> ordine dello svolgimento degli eventi
- Intreccio -> ordine con il quale vengono raccontati gli eventi
- Fabula e intreccio possono non corrispondere
- CARATTERISTICHE:
o Attanti -> personaggi o persone reali
o Indicazioni spaziali
o Indicazioni temporali
o Scansione degli eventi
o Rapporti tra fabula e intreccio
- Esempi di testi narrativi:
o Testi narrativi professionali
 in questi testi solitamente si rispetta l’ordine fabula-intreccio perché sono testi con
finalità pratiche e non serve creare suspence
 articoli di cronaca, verbali di riunione, relazioni di missione
o Resoconto incidente
 ha finalità pratiche
 struttura lineare
 sintassi semplice con molti connettivi spazio-temporali
 riferimenti precisi a persone e luoghi
 lessico burocratico
o Storia di un’azienda
 importante l’interazione tra il testo e le immagini del sito web
 non promuove il singolo prodotto ma l’insieme delle idee e gli stili di vita
dell’impresa
 Il lettore si riconosce e si immerge nella storia
 Paragrafi brevi con titolo ad inizio di ogni paragrafo
 Tempi verbali -> passato remoto
 Indicazioni temporali precise (anni)
 insistenza sulle parole chiave dell’azienda (es. famiglia, valori, successo)
 narrazione lineare (dall’inizio dell’attività fino ad ora) e circolare (alla fine ripete le
stesse parole chiave nominate all’inizio)

TESTI INFORMATIVI:
- Trasmette un sapere in modo oggettivo ad un destinatario che si presuppone non lo abbia
- Scopo:
o Dare informazioni
o Fornire notizie, dati, conoscenze
- Il testo deve avere un equilibrio tra le informazioni nuove e quelle già note o già date
- La presentazione delle informazioni deve seguire un ordire sequenziale e razionale
- CARATTERISTICHE:
o Testi con tono denotativo e oggettivo
- Esempi di testi informativi:
o Trama di un racconto:
 Fornisce un rapido resoconto dello svolgimento di un racconto
 Informa il lettore del suo contenuto, dei suoi elementi paratestuali e della sua
struttura
 Uso descrittivo della punteggiatura (due punti)
 Uso di scansioni logiche e temporali chiare
 Espansione con participi e gerundi con funzione chiarificatrice
 Riscontro lineare dello svolgimento della vicenda
- Es. orari ferroviari, testi scolastici, articoli di giornale

TESTI REGOLATIVI:
- Contengono norme, prescrizioni, istruzioni, regole di comportamento o norme d’uso
- Testi rigidi, concentrati sul destinatario (al quale vengono dati dei compiti e delle responsabilità)
- Forniscono una serie di contenuti
- Pongono molta attenzione sulla responsabilità di compiere ogni azione
- Tempi verbali più utilizzati sono: imperativo, congiuntivo esortativo, indicativo futuro
- Il valore autoritario del testo dipende strettamente dalla percezione da parte del destinatario
dell’autorevolezza dell’emittente o del mezzo con cui il messaggio viene comunicato
- Dipende chi è l’emittente e chi è il destinatario
o Lo stesso enunciato può assumere valori diversi in base a emittente e destinatario:
 Articolo della costituzione
 Costituzione -> testo regolativo
 Lezione di diritto -> testo informativo
 Protesta -> testo argomentativo
- Es. manuali d’istruzioni, ricette, fogli illustrativi dei medicinali, leggi, regolamenti scolastici
- Esempi di testi regolativi:
o Inserzione di lavoro:
 hanno forma mista informativa (riguardo l’azienda è il ruolo da ricoprire) e
regolativa (procedura da seguire per presentare la propria candidatura)
o Bando di un concorso
 come l’inserzione di lavoro
 fornisce molte più informazioni sul quadro normativo e si alternano costantemente
informazione e regolatività

TESTI ARGOMENTATIVI:
- Testi in cui si presenta una tesi e si cerca di convincere il lettore che la tesi proposta è valida attraverso una
serie di ragionamenti coordinati tra loro che servono a convalidarla o a confutarla
- Presenta solitamente i vantaggi che si avranno seguendo il comportamento suggerito
- Obiettivo -> convincere/persuadere il lettore
- Presentazione efficace degli argomenti proposti
- Possono agire direttamente sul destinatario oppure possono provocare in lui delle emozioni per farlo
arrivare indirettamente allo scopo
- STRUTTURA:
o Presentazione di una tesi
o E degli argomenti che sostengono la tesi
o Presentazione dell’antitesi
o E degli argomenti che sostengono l’antitesi
o Confutazione degli argomenti a favore dell’antitesi
o Rafforzamento della tesi
- Es. saggio, articolo di fondo editoriale, arringa, predica, discorso politico, messaggio pubblicitario

NOTIZIA:
- Fatto meritevole di essere portato all’attenzione del lettore
- Il fatto deve rispondere ad un certo grado di notiziabilità
- Notiziabilità -> valutazione dell’interesse che può suscitare nel lettore
- Criteri di notiziabilità:
o Straordinarietà in positivo o in negativo di un evento in relazione al vissuto quotidiano del lettore
o Vicinanza al lettore: cambiamenti di ciò che lo riguarda da vicino (distinzione tra notizie di interesse
regionale, nazionale, internazionale)
- Ottenuta grazie a:
FONTI:
- Fonti dirette -> rete di contatti che hanno un rapporto diretto con l’evento
- Fonti indirette -> comunicati stampa diramati dalle agenzie di stampa o dagli uffici stampa degli enti coinvolti
- Il giornalista deve verificare la propria fonte e la veridicità dell’informazione
- La verifica delle fonti è sempre più difficile per le testate digitali che puntano a fornire le informazioni nel
minor tempo possibile
- Agenzia di stampa:
o La più famosa è l’ANSA (agenzia nazionale stampa associata)
o Ente che raccoglie e dirama informazioni in maniera sintetica alle redazioni dei giornali
o Hanno come destinatari i giornalisti
o Hanno una fitta rete di collaboratori ed inviati che si incarica di raccogliere in breve tempo le
informazioni essenziali riguardo ad un evento
o Loro diramano il LANCIO (prima comparsa di una notizia)
o I chiarimenti successivi della stessa vicenda sono detti DISPACCI
- Oltre alle agenzie di stampa esistono delle agenzie che:
o Forniscono dati audio-video
o Forniscono feed:
 delle clip contenenti delle testimonianze o informazioni
 Accompagnano dei testi scritti
- Provenienza delle fonti:
o Il giornalista è tenuto a specificarla nel momento in cui riporta dati precisi (es. ISTAT)
o In alcuni casi la fonte deve restare segreta -> giornalista tenuto al segreto professionale

COMUNICATO STAMPA:
- È un tipo di testo informativo e di servizio
- Usato dai giornalisti come una delle loro fonti indirette
- Oggi non viene letto solo dai giornalisti, ma anche dalle altre persone che lo possono trovare online
- Testo diramato da un ente tramite il proprio ufficio stampa
o Solitamente la mattina o nel primo pomeriggio se si vuole diramare la notizia il giorno dopo
- Diffuso attraverso diversi mezzi di comunicazione
o Specialmente per mail ai giornalisti, ma anche fattorini e corrieri privati e via fax
- Struttura breve di circa 30 righe
- Composto in maniera modulare  fatto apposta per essere modificato
o Spesso il testo viene tagliato e rielaborato usando le stesse parole
- La notizia può essere di vario genere:
o Dati, nomine ufficiali, lancio sul mercato di un nuovo prodotto, apertura di nuovi negozi
- EMBARGO:
o L’agenzia chiede di non diffondere la notizia prima di una certa ora o data
o Indica con chiarezza in cima al comunicato
o Lato positivo —> il giornalista può agire con più calma e essere più preparato
o Lato negativo —> l’embargo potrebbe non essere rispettato e la notizia viene bruciata
- APPOGGIO:
o Il giornalista viene contattato telefonicamente per avvertirlo dell’invio del comunicato
o In caso di urgenza —> come annunci di conferenze stampa o convegni
 Che devono arrivare al maggior numero di media possibile
o Solitamente si chiama prima della pubblicazione del comunicato
 Altrimenti sembra che la telefonata serva solo per controllare la ricezione
- Scritto in PROSA GIORNALISTICA MEDIA
o Prosa chiara e fluida, veloce e coincisa con un ritmo dinamico e sostenuto
o Deve catturare l’attenzione del lettore fin dall’attacco
o Sintetica e non troppo retorica —> Linguaggio sobrio, sintetico e non brillante
o Sintassi nominale e con pochi verbi al passivo
o Molti participi passati e apposizioni
o Sintassi alternata tra periodi brevi e lunghi —> ma mai troppo complessi
- Si osservano le norme redazionali —> stile di comunicazione diverso da ogni ufficio stampa
o Stile di scrittura —> registro e tono
o Editing —> apostrofi, d eufonica (ed/od), accenti, abbreviazioni, virgolette e trattino
o Stile grafico —> impaginazione, titoli in maiuscolo, parole-chiave in corsivo
Titolo:
- Deve essere diretto e fornire tutte le informazioni necessarie
- Altrimenti viene cestinato dalle redazioni  devono leggere molti comunicati stampa
Caratteristiche:
- Accuratezza —> controllo fonti, no errori di grammatica e ortografia, sicurezza di ciò che si scrive
- Brevità —> minor numero di battute possibili, eliminare aggettivi e avverbi superflui e ridondanze
- Trasparenza —> parlare lo stesso linguaggio del lettore (giornalista e lettori finali)
Tipologie:
- 3 macroaree:
o Novità —> lancio di prodotti e servizi, nuove applicazioni e tecnologie
o Informazione —> segnalazione di eventi, pubblicazioni di dati, previsioni future
o Dichiarazione o nota informativa —> rettifica di dati, indicazioni di posizioni ufficiali
Struttura:
- Riferimenti spaziali e cronologici
o Mittente (sede, logo dell’azienda), data
- Occhiello, titolo e sommario;
- Attacco (dalle 2 alle 5 righe)  deve attirare l’attenzione del giornalista
o Potrebbe essere già una notizia  a volte risponde alle 5W
- Nucleo o corpo della notizia
o Poche righe che rispondono alle 5w
o Altri capoversi brevi e incisivi  forniscono altri particolari
o Non devono essere ambigui, ma neanche contenere troppi tecnicismi
- Conclusione
o Con dichiarazioni virgolettate delle autorità dell’ente che ha emanato il comunicato
o O con una frase ad effetto
- Nome dell’addetto o del capo dell’ufficio stampa —> contatto
o Con indirizzi e recapiti telefonici e di posta elettronica  per avere ulteriori informazioni
o Formule di saluto come “Con preghiera di diffusione”
- Al comunicato possono essere allegate foto, grafici, tabelle o altro materiale utile

STORIA DEL GIORNALE:


- XVI secolo:
o Fogli di avviso commerciali e militari
- XVII secolo:
o In Europa compaiono le prime gazzette
o Gazzette
 La prima pubblicazione -> Francia, 1631
 Fogli volanti di poche pagine
 Con notizie ufficiali o legate alle vicende delle corti
- XVIII secolo:
o Specialmente in Inghilterra -> si sviluppano i primi quotidiani
- XIX secolo:
o Nasce la stampa periodica come è oggi:
 Impaginazione più ampia
 Grande approfondimento delle notizie
 Cadenza quotidiana
 Distribuzione in punti vendita accessibili ovunque e non più solo su abbonamento
- Seconda metà del XX secolo:
o Oltre al quotidiano cartaceo
o Si sviluppa il giornalismo televisivo e quello online
o Le persone non si aspettano più di ricevere notizie inedite dal giornale cartaceo
o I giornali forniscono degli approfondimenti su vicende che già sono note

RADIO E INFORMAZIONE:
- Radio —> nasce nel 1896
- Inizialmente usata per trasmettere concerti, eventi sportivi, come strumento di propaganda
- Successivamente anche per l’informazione dal 1924
o Dal 1929 con Mussolini la radio diventa accessibile a molte più persone
 Con scopo propagandistico
 Viene trasmesso il Giornale Parlato —> 3 volte al giorno
- Consente un alto grado di libertà —> può essere ascoltata ovunque mentre si fanno altre cose
Elementi costitutivi:
- Notizie brevi e coincise in un linguaggio semplice e immediato
- Servizi molto brevi —> circa 30’’ e il radiogiornale dura circa 5’
- Alcune stazioni radio —> ogni ora radiogiornale di 60’’
- Interviste —> brevi e incisive
o Il giornalista deve avere già in mente le domande da porre
o Per guidare l’intervistato dove vuole arrivare
o Oggi vengono raccolte tramite dei dispositivi audio —> isolano la voce dai rumori esterni
o Fatte anche tramite telefono
- Dopo l’intervista si deve riascoltare l’audio e trovare i punti più interessanti
- Intervista può essere collocata a inizio o fine servizio —> posizione forte
- Anche in mezzo al servizio e il personaggio intervistato viene presentato dal giornalista
- Flash audio —> elemento che spezza il ritmo del servizio e coinvolge maggiormente l’ascoltatore
L’INFORMAZIONE TV
- Ripresa e trasmissione di immagini e suono in movimento e a distanza
- Nasce nel 1936 in Inghilterra
- In Italia arriva nel 1954 con la Rai
- Rai —> sistema di trasmissioni televisive come un’unica rete nazionale
- Spettacolo, intrattenimento e informazione
- Molte emittenti regionali e locali
- 1977 —> TV a colori
- 1980 —> nascita di Canale 5 —> Mediaset (più importante polo di emittenza privata)
Elementi costitutivi:
- Immagini —> elemento più importante
- Un video è molto più travolgente che una singola foto
- Molto importante è anche la trasmissione di un evento in diretta
- Servizio al telegiornale:
o Speech del giornalista
o Assemblato con un montaggio audio e video
- Telegiornale trasmesso più volte al giorno
- Individuazione del target audience per modellare il servizio in base al tipo di pubblico
Telegiornale:
- Riunione di redazione —> per fare il punto sulle notizie
o Un paio durante ogni giornata (mattina e primo pomeriggio)
o Coordinata da un caporedattore
o Ordine di servizio —> dove sono annotati gli impegni noti e dove si annoteranno gli impegni e gli
eventi previsti per la giornata assieme al giornalista/troupe assegnata
- Caporedattore —> legge un paio di giornali per controllare se si è perso qualche notizia
- Resoconto di apertura dell’Ansa —> notizie principali del giorno da seguire
- Caporedattore assegna ad ogni giornalista un servizio da seguire
- Scaletta dei servizi del telegiornale —> sempre in cambiamento
o Se accade qualcosa poco prima del telegiornale bisogna essere in grado di inserire la notizia anche
con un collegamento in diretta
- Notizia filmata —> notizie con poca importanza (devono essere molto brevi)
o Non c’è un servizio ma il giornalista legge la notizia durante il telegiornale
o Accompagnato da qualche immagine relativa
- Stand up —> Alcuni servizi riprendono il giornalista che racconta la notizia direttamente sul campo
o Possono esserci più stand up in un servizio —> per vivacizzarlo
o Utilizzato anche per lanciare i People —> interviste a molte persone diverse
- People —> deve rappresentare un vasto campionario di società
o Risultato —> mix di idee e pareri messi in gioco dalla gente e non dal giornalista
o Risposte brevi e coincise con un ritmo sostenuto
LE NUOVE TECNOLOGIE:
- Internet —> l’utente ha sempre a disposizione le informazioni in tempo reale
- Basta entrare in un portale e cliccare sul titolo che ci interessa (con un link)
- Principali portali sono quelli delle principali testate giornalistiche
- Articoli più brevi collegati tra loro da link multimediali
o L’utente si può costruire il proprio percorso di lettura
- Tecnologia digitale per canali dedicati all’informazione 24h (all news)
PRINCIPALI GIORNALI IN ITALIA
- Principali quotidiani nazionali:
 Corriere della sera, Repubblica, La Stampa
- Quotidiani sportivi:
 La Gazzetta dello sport
- Quotidiani economici:
 Il Sole 24 ore
- Quotidiani a diffusione locale:
 L’Adige, L’Arena, Il mattino, il Resto del Carlino, il messaggero
- Periodici settimanali o mensili di attualità :
 Venerdì, L’Espresso, Internazionale, Panorama
- Riviste di cucina, di arredo, femminili di moda
 La cucina italiana, AD, Gioia, Donna moderna
- Riviste settoriali
 Di informatica, motori, storia, letteratura,
giardinaggio, viaggi

STRUTTURA DEL GIORNALE:


Dopo la prima pagina, le notizie vengono suddivise in sezioni
tematiche:
o Attualità e notizie di primissimo piano
o Esteri
o Economia
o Cronaca (principalmente nera e giudiziaria, ma anche
rosa e mondana)
o Cronaca bianca (cronaca locale)
o Scienza, spettacoli e cultura
o Sport
- In base alla tematica, cambia anche il modo di porsi del lettore (come affrontare la notizia)
- Cambia anche il registro (più o meno formale) e il lessico (brillante, complesso, specialistico)

ELEMENTI COSTITUTIVI DEL GIORNALE:


Prima pagina -> è come la copertina/vetrina del giornale
La prima pagina contiene gli avvenimenti principali
Elementi fissi della prima pagina:
- Testata: indica data e prezzo del giornale
- Notizia di apertura: articolo principale della prima pagina
- Articolo di fondo: esprime la linea di pensiero del quotidiano
- Articolo di spalla
- Articolo di taglio
- Articolo di taglio basso
Struttura dell’articolo:
- Occhiello: determina le circostanze di un fatto (sopra al titolo) Forniscono tutte le
- Titolo: sintetizza la notizia informazioni principali.
- Sommario: aggiunge informazioni, poi ampliate nell’articolo (sotto il titolo) Poi le colonne di stampa
- Catenaccio: mette in rilievo un’altra notizia collegata (sotto il sommario) forniscono i dettagli.

ARTICOLI DI GIORNALE:
- Articolo di giornale:
o In Italia si leggono pochi giornali rispetto al resto d’Europa (perché manca un giornale popolare che
non sia sportivo) si comprano pochi quotidiani
o Adesso i giornali sono stati rimpiazzati dai telegiornali, dalla radio, da internet
o La scrittura giornalistica resta tendenzialmente di stile alto
o Mentre free press (giornalini dati gratuitamente) e il giornalismo online sono molto meno controllati
o Viene redatto da professionisti della scrittura che devono avere una buona padronanza del lessico:
 Dominare l’uso della punteggiatura
 Dominare l’uso dei coesivi
 Gestire il rapporto testo-spazio a disposizione
 Sollecitare l’interesse del lettore affinché prosegua la lettura fino alla fine dell’articolo

L’ATTACCO:
- È l’incipit dell’articolo
- Deve catturare l’attenzione del lettore e fargli continuare a leggere l’articolo
- Tipologie di attacco:
o Anglosassone-> 5W, specificazione di questi 5 elementi, portano subito il destinatario al centro del
fatto.
o Descrittivo: presenta prima il contesto per poi arrivare all’evento o al personaggio
o Per dichiarazione -> dichiarazione diretta di un personaggio importante o protagonista del fatto (o
più personaggi)
o Discorso diretto -> per far rivivere al lettore l’atmosfera dell’evento
o Citazione -> frasi corte e adatte al contesto della notizia, da una spinta in più all’articolo
o Domanda diretta -> chiama in causa il lettore coinvolgendolo istantaneamente

STILE DELL’ARTICOLO
- Ogni giornalista ha il proprio
- Ma seguono comunque tutti delle regole:
o Chiarezza
 Il destinatario deve cogliere il messaggio con facilità
 Chiarezza nei contenuti e nella forma
 Lessico facile e non molto tecnico
 Il giornalista deve avere delle idee chiare e deve saperle esprimere con semplicità
o Sintesi
 Evitare di appesantire la forma
 Limitare o eliminare molti aggettivi o espressioni ridondanti
 Utilizzare frasi brevi e non più subordinate nello stesso periodo
o Alcuni espedienti
 Dislocazione a destra o a sinistra
 Inversione
 Stereotipi: espressioni usate nella prosa giornalistica (flagellata dal maltempo)
 Frasi nominali: senza verbi

ARTICOLO DI CRONACA NERA:


- Ricostruisce le vicende di un fatto di sangue o di un grave crimine (testo narrativo)
- Deve raccontare i dettagli di una storia reale in modo coinvolgente
- Deve “scuotere” il lettore -> oggi si da sempre meno importanza alla cronaca perché siamo costantemente
bombardati di notizie del genere
- Lo scrittore deve:
o Convincere il lettore ad arrivare fino in fondo all’articolo
o Informarlo della notizia e della sua importanza
- Lo spazio attribuito da un giornale ad un articolo è un indice dell’importanza che gli viene attribuita
- Il cronista deve saper riempire lo spazio restando sempre coinvolgente e senza far scendere la tensione
- Struttura circolare: torna più volte sulla vicenda aggiungendo ogni volta dettagli differenti
- Testo può essere diviso in unità formative
- Unità formative:
o Numerati sopra l’inizio delle frasi
o Possono essere di una sola frase, di un solo periodo o di più periodi che riguardano gli stessi
elementi
o Rendono più facile analizzare e schematizzare un testo
o La distinzione delle unità formative solitamente è quella delle 5W
o È raro che tutte le informazioni riguardanti un punto siano date tutte assieme
- CARATTERISTICHE:
o Registro letterario più alto
o Arricchito con elementi emotivi ma non devono essere stucchevoli
o La vicenda viene arricchita con immagini verosimili
o Struttura a spirale

ARTICOLO DI CRONACA BIANCA:


- Cronaca locale
- Testo informativo -> risponde alle 5W già nelle prime righe di testo

ARTICOLO DI CRONACA ESTERA:


- Rende conto di un fatto avvenuto fuori dei confini nazionali
- Solitamente viene accompagnato da numerosi elementi di contorno
o Quando il contesto è estraneo al lettore
o Spiegano gli antefatti e la rilevanza della vicenda
- Rischio di un’informazione sovrabbondante e inefficace

ARTICOLO DI CRONACA SPORTIVA:


- In Italia il giornalismo sportivo ha una grande rilevanza (soprattutto il calcio)
- La forma può essere informativa o narrativa, ma il fine è commentativo e celebrativo
- Quindi è un testo argomentativo perché fornisce al lettore delle informazioni che già sa
- Non c’è bisogno di leggere l’articolo quando si conoscono già i risultati sportivi nei dettagli
- Cronache degli eventi sportivi solitamente accompagnate da retorica
o Rappresentanza epico-eroica dei giocatori con accenti battaglieri

ARTICOLO SULLO SPETTACOLO:


- Riguardano diversi temi: musica, teatro, cinema
- Gli argomenti vengono trattati in modo differente
o Si mescolano parti informative, componenti valutative
o Molte citazioni prese da interviste e dichiarazioni dei personaggi interessati
o La sintassi può variare da periodi brevi a costruzioni più complesse
o Lessico molto variabile
 Può essere molto colorito, metaforico e connotato
- Esempio: statistiche dei giovani che vanno a concerti, a eventi mondani o ad eventi culturali
o Termini statistici-economici
o Termini non sono proprio settoriali
 Perché l’articolo è destinato a lettori interessati al teatro e non all’economia

ARTICOLO DI ECONOMIA:
- Economia è uno dei temi più discussi nel Mondo attualmente
- In tutti i quotidiani c’è un gran numero di articoli riguardanti l’economia
- Sono articoli poco accessibili -> difficilmente leggibili ( molti tecnicismi, sigle, anglicismi)
ARTICOLO SCIENTIFICO:
- Come gli articoli economici, sono molto complessi
- Ricorso alla terminologia tecnica

ARTICOLO DI FONDO (o editoriale):


- Articolo che inizia a sinistra nella prima pagina
- Ha una funzione direttamente argomentativa
o Propone una tesi e una posizione personale di cui si assume la responsabilità
o Deve convincere il lettore attraverso una serie organizzata di prove e controprove
- Presenta l’opinione personale del direttore del giornale, di un giornalista esperto o di un autorevole
collaboratore esterno
- Riguarda l’avvenimento del giorno
- Temi: politica interna, internazionale o di costume
- Veicola l’opinione del giornalista ma anche quella di tutto il giornale
 Infatti non viene firmato
- Titolo
o Non è parlante o lo è fino ad un certo punto (dice poco)
o Non fornisce molte informazioni
o Bisogna leggere l’articolo per capire il punto di vista dello scrittore

IL CORSIVO:
- Articolo di tipo argomentativo
- Articolo breve con lessico brillante e vivace
- Taglio molto più personale
o Spesso polemico, ironico e provocatorio
o Il giornalista non è un esperto, ma può comunque parlare dell’argomento
- Non ci sono considerazioni sui dati di fatto ma solo l’opinione del giornalista
- Stimola il lettore a riflettere sul tema trattato
- Opinione:
o Esposta con una carica emotiva importante
o Difficile da mettere in discussione

INTERVISTA:
- Deve riportare la vivacità del dialogo tra due persone e la spontaneità dell’intervistato
- Per imitare le forme del parlato:
o Puntini di sospensione
o Onomatopee
o Forme interlocutorie per dire sì, no, forse, non so
 Può darsi, come no, chissà, può essere, assolutamente
- Ma deve essere comunque leggibile e non una trascrizione fedele del dialogo
- Solitamente quando vengono intervistate alte cariche istituzionali o politiche
o L’intervista non avviene di persona
o Avviene a distanza (tramite mail o fax)
o Risposte rilette dall’intervistato prima che ne sia autorizzata la pubblicazione
- Fasi:
o Parte da un dialogo parlato
o Viene lavorato grazie alle competenze del giornalista
o Si crea un testo scritto
Fasi della stesura:
- Documentazione
- Domande strutturate sulla base della documentazione
- Intervista -> il giornalista
 Non deve essere di parte (contro o a favore dell’intervistato)
 Deve tenere le redini del dialogo
 Deve incalzare l’intervistato per mantenere il filo del discorso
- Stesura del testo:
o Ripulire il testo -> si eliminano errori, ripetizioni, cambi di progetto
o Si mantengono espressioni colloquiali, punteggiatura più marcata, dislocazioni
o Il giornalista può inserire delle espressioni (in caso di un testo troppo ripulito)
TITOLI:
- Non vengono dati dai giornalisti, ma dalla redazione
- Devono seguire le aspettative dei lettori
- Orienta la lettura della notizia in una certa direzione
- Sono in genere molto brevi perché vengono riformulati (vengono tolti molti articoli)
- Sono importanti per la lettura cursoria del giornale
o Non si leggono mai tutti gli articoli di un giornale, ma solo quelli che ci interessano
o Leggendo i titoli si decide che articoli ci possono interessare
Caratteristiche grafiche:
- Font
- Dimensione
- Peso -> grassetto o meno
- Altezza -> minuscolo, maiuscoletto, maiuscolo
Caratteristiche tipologiche e linguistiche:
- Titoli descrittivi o valutativi
o T. Descrittivi: con occhiello e sommario forniscono molte informazioni (rispondono alle 5W)
o T. Valutativo: sono allusivi, ironici, ammiccanti e forniscono meno informazioni

GIORNALISMO ONLINE:
- Articoli composti da paragrafi brevi e titolati, separati da uno spazio bianco
o Accelera il tempo di lettura —> si scorrono le parole chiave
Vantaggi:
- Ipertestualità: collegamenti (link) veloci da un testo all’altro per eventuali approfondimenti
- Nuovi paradigmi di lettura: notizie accompagnate da foto, video, link
- Archivi online: per ricostruire il passato di una notizia
o Alcuni quotidiani online danno la possibilità di consultare pubblicazioni passate
- Aggiornamento: non come i quotidiani che escono una volta al giorno
Svantaggi:
- Aggiornamenti continui e veloci
o Per verifica delle fonti
- Moltiplicazione delle notizie diffuse da fonti non autorevoli o da non giornalisti
o Come i blog o il citizen journalism
o Forniscono maggiore ampiezza di opinioni e informazioni
o Possono essere facilmente manipolati per fini economici
o Possono diffondere notizie false
- Gerarchie e aree tematiche sono vaghe e mescolate
o Rispetto alla struttura rigida del giornale
o Le notizie nuove spostano verso il basso quelle vecchie
- Problemi di pratica scrittoria
o Errori nell’uso di coesivi, connettivi e segni di punteggiatura
- Scrittura stratificata —> testo aggiornato e ampliato più volte (con approfondimenti)
GLI APPUNTI:
- Si possono prendere mentre una persona sta parlando o per schematizzare pagine di un libro
- Non sono importanti solo in ambito scolastico e universitario, ma anche in ambito lavorativo
o Es. giornalisti ad una conferenza stampa o durante un’intervista
- Obbiettivi per una buona stesura degli appunti:
o Buona tecnica e rapidità d’esecuzione
o Precisione —> informazioni chiare e ben strutturate
 In caso di appunti presi male —> possibile perdita di informazioni
o Esattezza dei contenuti annotati —> velocità di ascolto e comprensione
- Dagli appunti si procede poi alla stesura del testo —> svolgono la funzione di fonte
Operazioni:
- Ascolto/lettura e comprensione del discorso/testo
- Selezionare le informazioni più importanti
- Trascrizione delle informazioni essenziali per fissarle nel tempo
- Per la stesura:
o Organizzare i contenuti in aree sempre più dettagliate
o Schematizzazione anche tramite numeri o lettere in ordine progressivo per creare una sorta di
gerarchia dei contenuti
o Le informazioni più rilevanti vengono evidenziate —> per trovarle più velocemente
Regole generali:
- Indicare argomento e data —> molte volte gli appunti vengono ripresi dopo molto tempo
- Mai indugiare troppo su un punto —> si rischia di perdere le informazioni seguenti
- Testo degli appunti —> sintetico ed essenziale, ma esaustivo
- Lavorare prevalentemente di parole-chiave, togliendo tutto il superfluo
o Senza penalizzare il significato generale del discorso
- Utilizzo di abbreviazioni e sigle —> non devono rendere insensati gli appunti a distanza di tempo
o Alcune abbreviazioni fanno cadere i suffissi mettendo un ‘ —> indipend’ (enza)
- Utilizzo si simboli:
o Frecce —> collegamenti tra i vari contenuti
o Parentesi —> tonde, quadre e graffe
o Punti di domanda —> per dubbi
o Punti esclamativi —> per sottolineare informazioni molto importanti
o Segni matematici —> per velocizzare la scrittura, anche numeri

LA LETTURA VELOCE:
- Due diversi tipi di lettura consapevole:
- Variazione non nel contenuto del testo, ma nell’atteggiamento del lettore
o Lettura per svago —> il lettore può prendersi il tempo che vuole
o Lettura professionale —> il lettore deve essere rapido ed efficiente
- La lettura sta alla base della comprensione che porta all’elaborazione di un nuovo testo
- Lettura veloce —> quando si ha poco tempo a disposizione
o Non si legge tutto il testo integralmente
o Lettura a salti —> solo contenuti importanti
o Molto difficile perché si possono fare degli errori di comprensione
Scrittura per la lettura veloce:
- Articolare i contenuti in capitoli e paragrafi (con titoli) e capoversi
- Aiuto di espedienti grafici: numerazioni, grassetto, caratteri più grandi, rientri di riga
- Capoversi sono importanti perché il lettore che fa una lettura veloce può concentrarsi solo sugli attacchi di
ogni paragrafo per risparmiare tempo
- Marcatori grafici —> usati all’interno dei capoversi per evidenziare qualcosa di importante
o Es. corsivo, grassetto o sottolineato
o Colori —> servono ad evidenziare, ma anche a raggruppare singoli concetti
Tipologie di capoverso:
- Per presentazione di argomento —> si apre con un’affermazione e poi si argomenta
- Per domanda diretta —> si apre con la domanda e si sviluppa fornendo la risposta
- Per confronto —> si apre presentando degli argomenti che poi mette a confronto
- Per elenco —> si apre con un elenco di elementi che poi vengono descritti

RIASSUNTO:
- È la sintesi di ciò che altri hanno detto o scritto o il racconto di qualcosa che è avvenuto
- È la riformulazione di un testo dato, in forma più breve e in uno stile più asciutto
- Obbiettivo: conservare la maggior parte delle informazioni -> o almeno le più importanti
- È un testo -> coesione, coerenza, formulato in maniera chiara
- Non è possibile per qualunque tipo di testo (es. testo regolativo può solo essere commentato)
- Non deve essere un’azione solo di taglio
o In caso mancherebbe il tessuto connettivo e coesivo
o Non sarebbe chiaro
- Caratteristiche:
o Riformulazione più breve di un testo dato
o Discorsi diretti diventano indiretti
o Deve conservare le informazioni più importanti
o Stile asciutto -> no abbondanza di aggettivi e avverbi (solo quelli necessari)
- Problemi:
o Misura del testo -> spazio a disposizione (spazio assegnato) o numero di parole
o Gerarchia delle informazioni

FASI DI LAVORO:
- Leggere il testo almeno un paio di volte
- Sottolineare le cose più importanti
- Individuare le unità informative (blocchi informativi)
- Appuntare al lato del testo delle parole chiave
- Capire la gerarchia delle unità informative (da quelle più importanti a quelle marginali)
- Fare una scaletta raggruppando tutte le informazioni che riguardano la stessa cosa
- Procedere con la stesura del testo
- Revisione: rileggere il testo per correggere gli eventuali errori

LA CORREZIONE DI BOZZE:
- Fin dall’antichità si sono sempre corretti i testi scritti
- Esiste il correttore di bozze che ha il compito di verificare dal punto di vista formale la qualità di un testo
destinato alla diffusione
o Segnala la presenza di errori e propone le correzioni a margine del foglio
o Errori di grammatica e ortografia —> vengono corretti dal correttore automatico
o Errori di concordanza o refusi (errori di stampa)
 Molto difficili da individuare e spesso tralasciati anche dai computer
o Che poi verranno corretti da un'altra figura professionale —> grafico compositore
- Con lo sviluppo della tecnologia, il ruolo del correttore di bozze sta perdendo importanza
o In alcuni ambiti non esiste neanche più
3 fasi:
- Leggere il testo —> ideale la lettura parola per parola per non tralasciare nessun errore
- Individuare gli errori
- Correzione (con un inchiostro ben visibile)
o Il correttore utilizza un sistema convenzionale di segni (alcuni uffici ne hanno uno proprio)
o Per una comunicazione chiara e precisa con il grafico compositore
Regole fondamentali:
- Non apportare mai le modifiche direttamente sul corpo del testo ma sul margine
o Altrimenti correzione poco chiara
- Correzioni appuntate sul margine sinistro o destro a seconda della posizione dell’errore
- Non utilizzare due segni simili o uguali troppo vicini tra loro

I LINGUAGGI SETTORIALI o speciali:


- “Linguaggio” e non “lingua”
o Perché non fa riferimento solo al linguaggio verbale
o Ma anche numeri, simboli, apice o pedice (es. formule chimiche)
o Linguaggi  tipi di comunicazione verbale e non verbale di umani ma anche animali
 Es. linguaggio mimico, gestuale, delle scimmie, degli uccelli, della musica
- Componente verbale:
o Il linguaggio settoriale è la varietà di una lingua
 Dipende da un settore di conoscenza o da un ambito di attività professionali
 Parlato da un gruppo ristretto di parlanti rispetto a quelli che parlano la lingua base
- Linguaggio referenziale
o Fa riferimento a significati oggettivi (denotativo)
o Linguaggio neutro, distaccato e privo di giudizi emotivi e di morale
o Manca l’aspetto connotativo
Lessico:
- Tecnicismi veri e propri
o Termini non comuni
o Usati solo in un determinato linguaggio settoriale
o Termini inequivocabili  no ambiguità
- Tecnicismi nati da rideterminazione semantica
o Termini che hanno un significato generico o diverso nella lingua comune
o Assumono un significato specifico se vengono utilizzati nel linguaggio settoriale
- Tecnicismi collaterali
o Termini specifici non necessari a identificare qualcosa in maniera univoca
o Innalzano il registro e servono a distinguersi dal linguaggio comune
o Termini che possono essere facilmente sostituiti con parole più comuni
o Termini mai usati nel linguaggio comune
Morfologia:
- Prefissi (in-coerente), suffissi (libero-liberismo)
- Affissoidi  elementi estratti da una parola per crearne delle nuove
o Prefissoidi
 Posti all’inizio di una parola
 Es. automobile  auto  autoambulanza, autosalone
o Suffissoidi
 Posti alla fine della parola
 Es. -logia  cardiologia, radiologia
- Aggettivi di relazione
o Termine specifico unito ad un suffisso
o Es. catastale, documentale, autistico
Sintassi:
- Sviluppo del nome rispetto al verbo
o Nominalizzazione  il significato viene espresso prevalentemente dai sostantivi
o Verbi hanno un significato marginale e hanno solo una funzione di collegamento
o Es. somministrazione orale  azione espressa da un sostantivo
- Deagettivizzazione
o Omissione di chi agisce/chi compie le azioni
o Ottenuta con la nominalizzazione e l’uso delle frasi passive
- Sviluppo delle frasi passive
o Di norma le frasi passive vengono evitate negli altri tipi di testo scritto
o Usato per dare più importanza al complemento invece che al soggetto che compie l’azione

!! Esistono anche il LINGUAGGIO DELLA POLITICA e il LINGUAGGIO PUBBLICITARIO


- Anche se non presentano le caratteristiche dei linguaggi settoriali
o Non dipendono da un settore di conoscenza
o Si rivolgono all’intera collettività e non ad un gruppo ristretto di persone
o Fanno leva su meccanismi almeno in parte emotivi (linguaggio connotativo)
o Non fanno quasi mai uso di termini specifici o non utilizzati dalla comunità

LINGUAGGIO GIURIDICO
- Termini provenienti dal linguaggio comune ma con significati più specifici
- Nei testi normativi si devono evitare contraddizioni o difficoltà nell’applicazione di una norma
- Deve garantire la non emotività, l’astrattezza e la generalità delle norme
Lessico:
- Sottili distinzioni tra i vari termini
- Indicano in maniera univoca differenti casi giuridici
- Es. dolo-colpa, multa-ammenda, reclusione-arresto, amnistia-indulto
- Tecnicismi collaterali  spesso per rendere il testo più aulico
o Frequenti i nomi generali  per garantire l’applicazione della legge in diverse situazioni
 Non vengono usati nel linguaggio comune  si usano termini più specifici
 Es. cosa, fatto, parte, persona
o Alcuni, per la loro frequenza d’uso, sono diventati di uso stabile e sono insostituibili
 Es. rigettare  respingere, impugnare  presentare la richiesta di una modifica
o Alcuni servono per innalzare il registro
 Es. perenzione  annullamento, porre in essere  realizzare
o Locuzioni preposizionali  sostituiscono preposizioni di uso più comune
 Es. a carico di  contro, ai fini di  per, a seguito di  dopo
o formule connettive ricalcate su forme del latino
 es. fatto salvo  tranne
- Molte espressioni latine  il diritto italiano deriva dal diritto romano
- Molti termini presi in prestito dall’inglese (globalizzazione)
o Soprattutto per ambiti come economia e informatica
o Es. leasing, franchising, streaming, privacy
Sintassi:
- Ordine delle parole  tema-rema e solitamente il tema apre il testo
- A volte il tema è dato dal titolo e la struttura del testo dopo può variare
- Molto importante la progressione logica  sviluppo cronologico
Morfosintassi:
- Uso del congiuntivo nelle subordinate anche quando andrebbe usato l’indicativo
- Participio presente ha la funzione verbale  i diritti spettanti al condannato
- Nome preceduto dal participio passato  l’impugnata decisione
- Omissione dell’articolo  proporre ricorso

LINGUAGGIO BUROCRATICO/AMMINISTRATIVO
- Comunicazione nei settori che richiedono distacco e fermezza (anche se non sono testi giuridici)
- Linguaggio non emotivo, distaccato, chiaro e non colloquiale
- Tono impersonale e denotativo
- Testo ufficiale ma non tecnico  scritti da enti, uffici, organi statali
- Le scritture si possono riferire ad un destinatario specifico o indifferenziato e anonimo
Caratteristiche generali

Lessico:
- Non ha dei veri e propri tecnicismi specifici  molti derivano dal linguaggio giuridico
- Tecnicismi collaterali
o Usati per innalzare il registro  potrebbero essere sostituiti con termini più comuni
o Alcuni sono iperonimi o nomi generali  con significato semantico più ampio
o Locuzioni preposizionali  potrebbero essere sostituite da preposizioni semplici
- Eufemismi
o Linguaggio politicamente corretto
o Usati per non essere troppo diretti e offensivi
o Linguaggio non lesivo della dignità di nessuno e non discriminante
o Dibattito sul sessismo della lingua italiana
 Molti nomi maschili delle professioni (es. avvocato)
 Il maschile ha anche valore neutro, anche al plurale
- Acronimi e sigle
- Nominalizzazione
o La semantica (significato) ricade tutta sui nomi  verbi poca importanza
- Precisazioni superflue
o Il linguaggio burocratico cerca di mimare la precisione del linguaggio giuridico
o Non è realmente necessario, quindi le precisazioni sono inutili e ridondanti
o Caratteristiche:
 Continuo ricorso ad elementi anaforici
 Aggettivi, sostantivi o locuzioni che rimandano a cose già dette
 Tendenza alla ridondanza
 Ricorso a molti aggettivi e avverbi che in quel contesto sono prevedibili
o E quindi potrebbero essere tralasciati
Riscrittura di un testo burocratico:
a) Indicazione del soggetto che emana l’atto
b) Data
c) Elencazione delle norme e degli altri elementi sulla base dei quali il soggetto emana l’atto
- A volte può essere scritto con un carattere più piccolo
d) Decisione presa dall’amministrazione
e) Firma dell’atto

LINGUAGGIO PUBBLICITARIO:
- È una forma d’arte e di creatività
- Ha responsabilità sociale:
o Veicolo di valori
o Perpetua o combatte pregiudizi razziali, religiosi, di genere
- Ora pensata per una diffusione attraverso i social
o Messaggio semplificato che fa riferimento all’implicito e al contesto
o Costante adattamento del tema ad episodi di attualità
o Struttura elementare —> headline, visual (con prodotto), marchio e payoff
Scelta del nome:
- Spesso viene utilizzata una componente onomatopeica
o Fa riferimento al suono
- Il suono si fa veicolo di significato
- Esempi:
o Croccantezza —> Frosties (consonanti)
o Prodotti per bambini —> Girella, Nutella (consonanti liquide)
o Eleganza (automobili) —> Astra, Zafira
o Praticità e simpatia (automobili) —> Punto, Panda, Twingo

Caratteristiche:
- Racconta una storia brevissima
- La parte linguistica/verbale —> occupa una piccola parte della pubblicità
- Associazione di testo e immagine
- Importanza di lingua e retorica
Elementi:
- Grafie, suoni e forme
o Vengono alterate le regole della lingua (ripetizioni di lettere, sillabazione, parole separate)
o Trasformazione dei caratteri dell’icona —> per trasmettere un’idea
- Lessico e formazione delle parole
o Aggettivi —> superlativi assoluti o comparativi assoluti
o Prefissi —> super-, maxi-, mini-
o Suffissi —> -oso, -icida
o Esagerazioni —> grandezza, unicità e differenza
o Parole composte e neologismi, giochi di parole
o Tecnicismi persuasivi —> danno un’idea di sicurezza, velocità
- Sintassi e testualità
o Enfasi sui pronomi personali (soprattutto tuo)
o Antonomasia —> articolo determinativo evidenzia la parola più importante dello slogan
o Giustapposizione e costrutti nominali —> mancano verbi
o Uso moderato di connettivi (spesso esprimono QUANDO usare un prodotto)
- Retorica e persuasione
o Retorica della pubblicità:
 Non in senso negativo
 Non solo la figura retorica —> anche retorica che riguarda il linguaggio
 Sono gli strumenti linguistici adatti alla persuasione su un piano logico ed emotivo
 Insieme di idee e significati che vengono veicolati dal testo
 Immagini, valori, visioni del mondo e stili di vita che vengono associate al prodotto
o Associazioni tipiche —> prodotti diversi fanno riferimento a idee e valori diversi
o Cliché —> gli spettatori si aspettano un certo tipo di pubblicità
 Se la pubblicità è troppo distante dalle aspettative —> meno efficace
o Artifici retorici:
 Citazioni (titoli di film, opere, bibliche) e proverbi modificati
 Ripetizione di suoni o lettere —> allitterazioni, rime molto vicine tra loro, anafore
 Polisemia —> la stessa parola assume più significati (Uso del nome del prodotto all’interno
del payoff e giochi sul nome dell’azienda)
 Interrogativa retorica —> risposta implicita oppure è il nome del prodotto/azienda
 Figure di pensiero:
 Metafora —> parola sostituita con una più inerente al prodotto
 Stappa la felicità. Coca-Cola
 Sinestesia —> accostamento di sensazioni appartenenti a sensi differenti
 Gusto rotondo
 Personificazioni dei prodotti
 Geox. Respira
 Iperbole —> esagerazioni
 Tim. È bello avere tutto
 Tautologia —> ripetizione
 Solo un Dyson aspira come un Dyson

STORIA DELLA PUBBLICITÀ:


- Non prima dell’invenzione della stampa a caratteri mobili
- Nel 600 —> primi annunci moderni —> sule gazzette
- Nel corso del 700 —> intensifica con lo sviluppo della stampa
- Fine 700 - inizio 800 —>avvisi con testo e immagini (nei comunicati informativi)
- Metà 800 —> nasce la cartellonistica urbana (grandi manifesti affissi nelle città)
- Inizio 90 —> nasce il mestiere dei pubblicitari
 Dibattiti su razionalità ed emotività del messaggio pubblicitario
- Anni ’20 —> nasce la pubblicità radiofonica (annunci semplici ma che rimanevano in testa)
- 1954 —> iniziano le trasmissioni in televisione
- 1957-1977 —> Carosello annunci pubblicitari con scenette divertenti
- Anni ’60 e ’70 —> diventano popolari le battute e gli slogan pubblicitari
- Iniziano gli studi scientifici sulla pubblicità e sulla persuasione
- Annunci molto semplici —> poche immagini, sfondo bianco e testi molto articolati
- Nascono i primi stereotipi (persistono ancora oggi)
- Anni ’80 —> nascono le televisioni private
 Pubblicità punta su creatività, immagine, colore, esuberanza, inventiva
 Aumento dei consumi, attenzione alla vita privata e al tempo libero
- Dagli anni ’90 a oggi
o Prodotti vanno inseriti in una serie di calorie stili di vita (grazie agli influencer)
o Pubblicità trasgressive e spinte —> a volte censurate
3 fasi storiche:
1) Réclame —> comunica l’esigenza del prodotto e le sue caratteristiche
2) Advertising —> appello diretto al consumatore riguardo il motivo della sua vendita
3) Publicity —> contestualizzazione, inserimento del prodotto in un sistema di valori e stile di vita

LA PROSA FUNZIONALE:
- Per testi destinati a essere archiviati, a circolare tra più destinatari e ad essere modificati da altri
- Prosa lineare e semplice
- Comunicazione chiara, rapida ed efficace
- Funzionale perché risponde ai ritmi e alle esigenze pratiche di lavoro
- Deve essere scritto e letto in breve tempo
- Scritto con un approccio comunicativo uniforme
o Perché viene scritto anche da più colleghi assieme
o Vengono rivisti, ampliati o modificati sia testi che appunti
- Usato per:
o Veicolare e raccogliere informazioni
o Verificare lo svolgimento di un’attività
o Comunicare un cambiamento
o Per prendere delle decisioni
- Testo finalizzato ad una lettura rapida ed efficace
- Testo con carattere impersonale
- Spesso si ricorre al linguaggio burocratico
o Data la formalità della situazione comunicativa
o Necessità di mantenere un registro comunicativo formale
o Questo ricorso al “burocratese” complica e rallenta la comprensione del testo
- Altri errori della prosa funzionale:
o Eccesso di informalità
o “L’aziendalese” eccesso di anglicismi tecnici
Regole:
- Scegliere parole semplici —> semplificazione del linguaggio (soprattutto amministrativo)
- Preferire parole concrete e denotative —> no termini generali e astratti
- Evitare gli usi figurati e metaforici
- Spiegare i tecnicismi con una frase breve o un glossario
- Eliminare il superfluo —> aggettivi, avverbi, perifrasi, precisazioni ridondanti
- Semplificare le coppie di sinonimi —> aggettivi e verbi
- Evitare le locuzioni preposizionali pesanti (tipiche del linguaggio giuridico)
- Evitare giri di parole se si può esprimere la stessa cosa con un verbo
- Prediligere forme positive al posto della doppia negazione
- Adottare locuzioni per evitare di nominare termini sgradevoli
o Espressioni eufemistiche per comunicare in modo meno diretto
o Non deve avere un risultato ipocrita
- Evitare catene di astratti e preferire frasi verbali
- Periodi brevi e senza incisi
o Frasi troppo subordinate o lunghe sono difficili da leggere
o Incisi metterli a inizio o fine frase
- Preferire l’attivo al passivo
- Seguire la sequenza standard della sintassi italiana (soggetto + verbo + complemento oggetto)
- Sostituire le frasi relative con il participio passato

ABSTRACT:
- È un rapido riassunto dei contenuti
- È presente in ogni testo di ampie dimensioni destinato ad una lettura selettiva
- In genere è di 20-30 righe di testo
- Collocato a inizio testo subito dopo indice generale, presentazione e introduzione della relazione
- 2 diversi tipi di abstract
o Indicativo —> segnalazione delle principali tematiche trattate nel testo
o Per contenuti rilevanti —> rapido riassunto delle tematiche più importanti

MEMORANDUM:
- Breve testo di circolazione interna ad un’azienda o un’istituzione
- Usato per:
o Comunicare con colleghi di altre aree dell’azienda o dello stesso ramo
o Per relazionare sullo svolgimento di un dato compito
- Risponde a vari tipi di esigenze:
o Richiesta di informazioni
o Inviare a colleghi le proprie proposte riguardo a un progetto che si sta curando assieme
o Rispondere a richieste di informazioni da altri settori dell’azienda
o Comunicare le caratteristiche di una promozione o di un prodotto
o Suggerire l’acquisto di nuove apparecchiature
o Fornire chiarimenti sull’attuazione di procedure
o Ricordare appuntamenti o scadenze importanti
o Confermare accordi presi in precedenza
- Testo di natura ufficiale destinato ad essere archiviato
- Bisogna controllare le informazioni già note al destinatario per non sovraccaricare il testo
- Deve essere esaustivo dando risposta a tutte le possibili domande
Elementi costitutivi:
- Intestazione —> nome e qualifica professionale del destinatario e del mittente seguiti dalla firma
- Data di stesura
- Oggetto della comunicazione (sintetico)
o Deve essere segnalato in modo efficace e deve contenere molte informazioni
o Così il lettore può già farsi un’idea di cosa andrà a leggere
- Testo con contenuti da trasmettere organizzati in modo funzionale
- Disposizione del testo —> deve favorire una lettura veloce
o Paragrafi distinti aperti da un titolo
o Testo dei paragrafi strutturato in capoversi non troppo lunghi e divisi da una riga bianca
o Molte liste, tabelle, grafici e marcatori grafici
o Testo paratattico con periodi brevi

LA RELAZIONE:
- Destinato alla circolazione interna dell’azienda —> nei diversi settori dell’azienda
- Prodotto analitico e non sintetico
o Creato con un lavoro di ricerca, analisi e approfondimento
- Solitamente viene affiancata da un glossario
o Per spiegare i termini tecnici
o Dato che a volte i destinatari non sanno molto della materia trattata
- Spesso ricco di tabelle, liste, grafici e immagini
- Testo di ampie dimensioni
o Per questo all’inizio della relazione ci sono dei quadri di sintesi
- Quadri di sintesi:
o Contengono le principali informazioni trattate nel testo
o Il lettore probabilmente non legge tutto il testo ma solo alcune parti
- È un prodotto ufficiale
o Destinato ad essere archiviato e rielaborato in futuro
- Spesso scritta da più persone assieme
o Stile e modalità espressive il più possibile omogenee
Elementi costitutivi:
- Copertina —> riproduce il logo e il nome dell’azienda (su carta lucida o cartoncino)
o Contiene anche: ufficio responsabile, data di stesura, titolazione analitica
- Frontespizio —> come la copertina ma il supporto è cartaceo e senza immagini e colori
- Indice generale —> con argomenti trattati e relative pagine
- Indice delle tabelle, dei grafici e delle illustrazioni —> non sempre
o Consente di trovarli facilmente nel testo
- Presentazione —> individua le finalità e contesto della relazione
o A volte informa sugli enti o le persone che hanno contribuito alla stesura
- Introduzione —> descrive le modalità di realizzazione e segnala i contenuti significativi
o A volte viene eliminata per non diventare ripetitiva con la presentazione
- Abstract
- Sintesi dei risultati —> solo nei testi più ampi
o Contiene le principali acquisizioni del lavoro
o È come un abstract ma più lungo
- Elenco di abbreviazioni, sigle e simboli —> impiegati durante la stesura del testo
- Testo organizzato in sezioni, capitoli, paragrafi e capoversi
o Segnalati con opportuna formattazione grafica diversa
o Commenti dei dati inseriti per guidare il lettore
- Appendici —> in chiusura del testo
o Contenuti non strettamente necessari alla comprensione della relazione
o Es. approfondimenti, curiosità, testimonianze di esperti
o Possono contenere tabelle di dati relativi al testo
 Raggruppati a fine testo per non appesantirlo
- Glossario —> se ci sono molti tecnicismi da spiegare
- Bibliografia e sitografia

IL VERBALE:
- Utilizzo —> certificare cosa è accaduto durante assemblee e riunioni
- Scritto dal Segretario verbalizzante
o Prende appunti in modo preciso su quello che viene esposto o ratificato con la votazione
- Prendere appunti —> processo difficile
o Più persone parlano contemporaneamente
o Molti riferimenti a decisioni prese in assemblee precedenti
- Il verbale deve essere approvato dall’assemblea durante la seduta successiva
o A volte per necessità viene trasmesso prima dell’approvazione
- Stralci —> punti importanti richiesti da enti o uffici
Elementi costitutivi della lettera di convocazione
o Serve per convocare le persone all’assemblea
- Data di stesura della lettera
- Indicazione dell’oggetto —> assemblea
- Indicazione di data, luogo e ora dell’assemblea
- Ordine del giorno
- Saluti e firma
- Modulo di delega a terzi
Elementi costitutivi del verbale:
- Nome dell’ente o associazione
- Dicitura: Verbale della seduta del giorno…
- Indicazione di data, luogo e ora e le modalità di convocazione dell’assemblea
- Nomi dei presenti e degli assenti
- Segnalazione del nome del presidente e del segretario verbalizzante
- Attesta la regolarità della riunione
o O non regolarità —> viene rinviata ad un’altra data
- Elenco e descrizione degli argomenti trattati
- Eventuale rinvio della discussione su alcuni punti a sedute successive
- Registra l’ora di chiusura dell’assemblea
- Firma, qualifica, nome e cognome del presidente e del segretario verbalizzante

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