Sei sulla pagina 1di 324

·-•·w~-1.f-~r~:·?

F~,,/.tI::,1f~lW-\ :"?::d<(iJçf
~~} '.,
_._Jt,sp det:i,i:,!t..
dida~ico .,...,..-:,:;::\.);:~-:iif .,,
·~.::'..-·~<:'t

Meccanica
\'c-uori pc,...il'iont•t·

VMlori ,·elocità (v)


SJ>OSl;\11\('IUO

\',·uori compom·111iddla vclocilà


--
-
\'c.•uori,
momento m«canico (-r)
e momento angolare (L)

Dirclioni del moto


-

lineare o rotazionale:
\'nturi ft>rLll (F) -
Moli<-
VetlOri componenli cldl:i fon.a -

\'~tori arc('k-r.uion,· (a) - Carrucole

'
\'c.•noriccm1pont·n1i ,lcll"an:c:kr.uionc- -

Elettricità e Magnetismo

e.ampi l"k-llrici C,uicknsau,ri ---i'-: -


c:antpi nm~t1c.·li<:i lndunori (spir<--)

Resis1ori
••
----J..Ny--
\'olun.-.ri

.-\mp,:rnm<-tri

Gah-anomc.•tri
-@)-
---@-
--@r--
Bat1erit-
Generatori ac -@--
C' altri alim<-ntatori dc

lnterruunri Simbolo di tc.-1·111 '

*
·\-:~luminosi
.~,. :··.

l.l'nti ,. prismi
- Oggc.-ni

Immagini
t
t
::jp«chi
I l
Indice generale
iv h1diet generai,
V

lrÌJ~gjni formate
26,S i '.:.1
· '.·',· pe'ÌIrifrazione 78 I
21ì.4 Lenti sottili 784
26.5 Abber,azionidelle lenti
(Facoltativo) ·,:,792
Sommario. : /i9S · '.i/i
Domande~u·ééu.uait>.·,7M · ';\
' Proble'pu'
• ! ··:79
,. 5 ' ,'·, , '' , I ..,
.,.,.;
. . , i~~~~problemi.~~~t~t, i':j,;k~,,
..,.7!19.··
..:;il
,;::~f:·:.~ ::'../:·\a'
..;,;., ...... :.···'!·:·,f;(:,,;!·=·è:,:··;r.,;:

~1,~1~((),;if#J
·. :-..': 2s:1 è :Lifnatura
della tùèe 746:· .
:};Jr:~i{==~m!~
:{i;:r:-~'. 2·.'i ·.:,_748'
',' .:.·...·:•
·· 25.3 R.iflèssionee rifrulòne 749
25.4. · D~penione e prismi 756
. ,' ~5.5 .'.· IJ
.t>?°cipiòdi Huygens. ·758
·. 25.6 · ~esl!ione totale · 759
. Sommarlo 763
Domande concettuali 764
,.·.'/Prpblemi. 765 . .....
27 Otcicaondulatoria
::;?: ~~ ai_problemi concettuali 771 80!) ·, .•

· .,i, 21.1:.:
Condi~~,niper,l'lnterfere~, ,8QQ./
.
;,27.2 :L'eppérimento della <$oppia.:>.';;
.:·y_ 1i1\/
·: . ·.;f~n~~~dl-Xoung a01·:/.::.<,'.:};(
. · 27.8 · : Canibli!,mento:di
fase dovuto · · ·.\·:•:\i·
. alla'rifleisione 808 , .
27.4 : . Interferenza .
· · nellcdmbinesottili 810
;27.s/ l)~pne ·. =1ns .:': ·::;
._:
. .'·.··;;;i,)./.
vi Indiceg,nerale
19
Forze elettriche
e campi elettrici

,\ I\ C; O .\I I· ., I ;

19.1 Cenni storici


19.2 Proprietà
delle cariche
elettriche
19.3 lsolan ti e conduttori
19.4 La legge di Coulomb
19.5 Campi elettrici
19.6 Linee di forza
del campo elettrico
19.7 Flusso elettrico
19.8 Il teorema di Gauss
19.9 Applicazioni
del teorema di Gauss
a isolanti carichi
19.10 Conduttori
in equilibrio
elettrostatico
19.11' Moto
di una particella
carica in un campo
elettrico uniforme
536 Capitolo 19 /•n1i, elellrfrhe e campi eldllfri

19.1 • CENNI STORICI


In questo capitolo continuiamo il nostro studio dei fenomeni elettrici e magne-
tici, che abbiamo introdotto nel Capitolo 5, Le leggi dell'elettricità e del magne-
tismo giocano un ruolo centrale nel funzionamento cli clispositi\Ì quali raclio,
lelel'isio11i,motori clcurici, calcolatori. accclcrnlori pt'r alle energie e 1111.1mol-
titudine di apparecchi elettronici usati in medicina. Più importante, tuttavia, è il
fatto che le forze interatomiche e intermolecolari, responsabili della formazio-
ne di solidi e liquidi, siano di origine elettrica. Inoltre, forze quali l'attrazione e
la repulsione tra oggetti e la forza elastica in una molla sorgono da forze elettri-
che a livello atomico.
Documenti cinesi suggeriscono che il magnetismo era conosciuto fin dal
2000 A.e.Gli antichi greci osservarono fenomeni elettrici e magnetici, probabil-
mente fin dal 700 A.e.Essi trovarono che quando un pezzo di ambra veniva stro-
finata, si elettrizzava e attirava pezzetti di paglia e piume. L'esistenza di forze
magnetiche fu scoperta osseniando che pezzi di un minerale esistente in naturn
chiamato mapliù (F~80 4) attirava il ferro. (Il termine elettricoderiva dalla paro-
la gi;e~ ·per l'am~ra,• damm. Il termine magneticoderiva da Magnesia,regione
costiera della Turchia dove fu trovata la magnetite).
Nel 1600, l'inglese William Gilbert scoprì che l'elettrizzazione non era limi-
tata all'ambra ma era un fenomeno generale. Gli scienziati cominciarono a det-
tri7.zareuna varietà di oggetti, inclusi polli e persone! Gli esperimenti di Charles
Coulomb nel 1785 confermarono la legge di dipendenza della forza elettrica
dall'inverso del quadrato della distanza.
Soltant0 all'inizio del XIX secolo gli scienziati poterono stabilire che elettri-
cità e magnetismo erano fenomeni correlati. Nel 1820, lo scienziato danese
Hans Oersted scoprì che l'ago di una bussola, che è magnetico, viene deflesso
quando è posto vicino a un circuito in cui passa corrente elettrica. Nel 1831,
Michael Faraday, in Inghilterra e, quasi simultaneamente,Joseph Henry negli
Stati Uniti dimostrarono che, quando un filo è messo in movimento nelle vici-
nanze di un magnete (o, equivalentemente, quando un magnete viene messo in
movimento nelle vicinanze di un filo), si osserva una corrente elettrica nel filo.
Nel 1873, James Clerk Maxwell utilizzò queste osservazioni e altri fatti speri-
mentali come base per formulare le leggi dell'elettromagnetismo cosi come
oggi le conosciamo. Poco dopo (attorno al 1888), Heinrich Hertz verificò le
previsioni di Maxwell producendo onde elettromagnetiche in laboratorio. A
questo risultato seguirono sviluppi pratici quali la radio e la televisione.
I contributi di Maxwell alla scienza dell'elettromagnetismo furono partico-
larmente significativi in quanto le leggi che egli formulò sono alla ~ase di tulule
forme di fenomeni elettromagnetici. Il suo lavoro è comparabile per importan·
za alla scoperta di Newton delle leggi del moto e della teoria della gravitazione.

19.2 • PROPRIETÀDELLECARICHEELETTRICHE
Un c1•rto numero di ~cmp.~f.Lt;.spgimc:.11~i. ..Qim2~u·ruw l'esistenza.delle. forlc
.!;!~ttn,sI!'~içh~~P.et..e.aempiQ... dopo aver .Jl~.a.tn.1m.~~.!!_e_~~ _i_~~!!! ..~-~lf-l
osse!'Vll~eç~~ il..mmi!:IS .alli!!l!~stini di carta, 4..fom elettrostatica attrat-
. tiva'èspesso sufficientemente forte da tenere sospesi i pezzettini di carta. Lo
stesso effetto si verifica con altri materiali strofinati, come il vetro e la bachelite.
Un altro semplice esperimeqto col}Siste nello sttofinate con della lana (o
con i vostri capelli) un pallòncln'Ggonfiato. In:un ~O'tnò secco, il palloncino
19.2 l'mpri,tti ,J,/1,, rmir/i, ,t,,tt,ir/i, 537

zr:mtrrs:rrw m:e:ternr:wrnr
1&wweee·w1 i I &:t:tw?

e-~ ~~

~~· IG .. ·

~\'etro __.,":!""".:.-;;~
Bachelite
~ ~F

(a) (b)

r,gura 19.J (a) Una bacchena di bachelite. carica negativamente e S05J>Csa a un filo, è
attirdta da una baccheua di ,·etro carica positi,·,uncnte. (b) Una bacchcua di bachelite
carica nt·gati\1u1u.~nte è n:spint.1cfa u11'ahra han·ht·ttadi bachelitt·nirka 11cgatht1mcnlc.

strofinato aderirà alle pareù della stanza, spesso per ore. Qt1a~~~ i .rnat1:riali si Charles C.otdomb ( 1736-
comportano in questo modo. si din· du· ,·"i ,11110 c!i\'cntali elettricamente carl- 1806), il grande fisico fran-
. ~fcPotcw comunicar,· al vostro coq><•una rnrirn elettrica è°àmm1na11do··sopra' cese in onore del quale
un tappeto di lana o scivolando su un sedile cli automobile. Si può percepire, e l'unità di carica elettrica fu
rimuo\'ere, la carica sul vostro corpo tocrnndo leggermente un 'altra persona. In chiamata wulomb.
condizioni opportune si può n•derc una scintilla al momento del contatto e un
leggero formicolio viene awertito da entr.unbi. (Un tale esperimento funziona
ht·m· in un giorno s<·cco poiché l'L·ccessiva umidità può fornire alle cariche un
cammino per sfuggire al corpo carico).
GILc:speriJnenti dimostran'?. pt~': ,~~<: vi sono. due.speQe.di.cariEhe elettriche,
chiamate positivae negadwada Ben1ami.11Fr.ut~.\~ (1706-179()). La Figur.i 19.1
ill\L~tr.ile inter.izioni delle due cariche. Una bacchetta di bachelite (o plastica) che
è stata strofinata con una pelliccia (o un materiale acrilico) viene sospesa a un filo.
Qmmdo una bacchetta di \'etro strofinata con seta viene avvicinata alla bacchetta di
hachclitc, la bacchetm di bachcliw ,iene attirata verso la bacchetta di vetro (Fig.
19. la). Se due bacchette di bachelite cariche (o due bacchette dì vetro cariche)
vengono avvicinate l'una ali"altr.i, come in Figura 19.1b, l.t forza fra esse è repulsi-
v.i. Questa osserv.izione dimostra che la bachelite e il vetro hanno cariche di specie Figura 19.2 Quando una
bacchetta di vetro è strofina-
diversa. Noi usiamo la convenzione suggerila da Franklin, nella quale la carica elet· ta con la seta, degli elettroni
trica sulla bacchetia di vetro è chiamata positiva e quella sulla bacchetta di bacheli- vengono 1r.isferiti dal vetro
te è chiamat.a neg-.ttiv.t.Sulla base di osserv.izioni come queste, concludiamo che alla seta. Per la 'conservazio-
~~-~~~-~~cfu'.em.Jl~. ne della carica. ciascun elet-
Esiste una tendenza 11amm!c PJ~rjl tr.L~frrimcnto di rnrirn tra materiali diver· trone ~ggiungc carica negati-
V-J alla seta e m.iauguale cari-
:!:'iùroli11,,11cl11 i due. 111a_t~·ri;1)iJJ.\:i!!:1lt(.~i
~.1niml.!~;.Jt<,!l.l!<~!~:;;. ~(iiiuiuò ca posìliva viene lasciata sulla
IIl len~il_i_ç~l~C,~rnsj. iJ,!W.!~<;l!SU
di.l.Wfer.itru:.ttty.f!_i_~~!,i_':_~ bacchetta. Inoltre, poiché le
·······-~Q_n'altra importante.ca~)teristica dellu:arica elettrica è che essa si conse~ cariche si trasferiscono in
se'!'~• Cioè, quando due oggettij!,!.!!-iahncntc o.1all!"!.~~!!WM.L~ricati strQfi:, pacchetti discreti, le cariche
· n~2,9li insiemc .. nel proc.:=.non=ngo.D.Q.f~ç~. Glioggl:U!.!l!YW.~: sui due oggetti sono ±eo ±2•
o ±!le,e così via.
~,fo.caric.hi~.~-~~I!. i:aric~-~corpo aU'altr2.
J.!n
oggetto guadagna una certa quanùtà di carica ~a mentre l'altro ~rde la
-~c:.5!.3 qYMtità di.çmi;iUlegalÌ~e..quindi.r.iID!P.lS.SO!l ~..!,l~~!!S~ poot~ffr.
538 Capitolo 19 Fon, ekttricliee campiekttrici

Sistema di esempio, quando una bacchetta di vetro è strofinata con la seta, com~ig1,!ra
E.:..2.i...!aseta acqwsta una ca,lj~U)J:sa,.IJ.'@.µ~ajsjl).~.asmlÌÌ.to ..aila,.gri_Ql
2..os_!!!~ •.in ..quanto ..elettroni-eariehi negativam.enù: si
..§.lilla.bacch!:.U!_!!LYi:tm
-~9.na..trasreriti·da• vetro-alla.seta, ..Similmente, quando la bachelite è strofinata
con una pelliccia, elettroni si trasferiscono dalla pelliccia alla bachelite,_ Un,
..!!.lfllto ~~-~~tiene un numero immenso di eletY:Q!IJ..(9!:!l'o.r4!n~~j)~)-
lnoltre, per ogni elettrone negativo, è presente un protone carico positivamen-
te; quindi..,un oggetto neutro non possiede carica netta di alcunseJffiO..
_L<- fnrz~@letu:i~he fra oggetticarichi sono state misurate da CnnJorob,;or:i
J!.D3 bilanciadi tonionc (Fig 19 3)i Il siscma consisredi dne sferettefiuate agli
~emi di una barrettaerizwnta]edi materialeisolantee snspep a nn filo di
· seta. La sfera A poaiede una cari~ l'oggetto caàco B viene~
:sferàA!..'G forza af@va o re1ulsiva fra i dl!,t:_
ogge!!!.~tif!!~!!!.2~one
J!~~~~.!!.!9.!!ÌQ.'l~~L~~~P~K\!i~~~-:.~.,!11~~~~-~i.~!.~<>~.!~~
. ·· ~-~.!.!!!.tlJ!rato trargi~ la deflessio~!!!\!.E:!!.~~-
!~~i-~~-~-1:!~~~tto
' . . ~alla.$PSpcll~~tia.tuQta.i;\i.PJ!.S!;.~!?_ ~~ o,_çg!!~ ~---·.. --~i
..I.· .!!èt..!!!!!.Q.9.~~.!!.!!a.~i:s.i!m!a.~JjlQ,.ftllP.
~~~ !:!:!ll!.i!i.l;l.ti.9.,__lbalo..
1.dl1t~i
· :·-t~.9~J1:~ngQ}o,di.1:otazioue·a\lmenta.COQ.l'.awn~e.della.ca.rica degli.oggetti.
...!:~~.C.C?.rn~~~-~,9.,!',.mi~rn.«;&!.Wl."-ta.ti~.9.~.!l~
Così._r!;ngo!!?_!!i fQ~ el<:ltric.;i
..~~~
~!:..!.l!E.!!?.~.!!
Dalla discussione condotta fin qui, e da quanto appreso nel Capitolo 5, con-
cludiamo ch<\.laçacii;a elettrica ha le seguenti.imp11rtanti.prapriew..

·_:.,.ù/
Figura 19.S Bilancia di tor-1,.' • In natura esistono due specie di cariche, con la caratteristica che cariche
sione di Coulomb, usata per \ di specie diversa si attraggono mentre cariche simili si respingono.
stabilire che la forza tra due 0:, • La forza fra cariche varia con l'inverso del quadrato della loro distanza.
cariche elettriche è inversa- i
mente proporzionale al qua-( • La carica si conserva.
drato della loro distanza. • La carica è quantizzata.
~------------------------------'
PROBLEMA 1
CONCET1UAlE
Due bacchette isolanti hanno gli estremi carichi di segno opposto. Essesono sospeseper
Figura 19,4 (Problema con- i loro centri in modo da poter ruotare liberamente, e vengono tenute nella posizione
cettuale I) mostrata in ·unavistadall'alto (Fig. 19.4).11 piano di rotazione delle bacchette è il piano
del foglio.Le bacchette resteranno in questa posizionequando verranno lasciatelibere?
Se no, in quale posizione(ì) andranno? La configurazione(i) finale sarà stabile?

19,3 • ISOLANTI E CONDU'ITORI

È conveniente dassificare le sostanze secondo la loro capacità di condurre I.i


carica elettrica.

· ~oduttori sonq i materiali in çqi .!e-


cariche elettriçhe si "!!l..O!onolibera-
mente mentre isolantisono quei mareriaJiiu.~s!!J?~s!,1])1:!.~9JlO
~
19.3 Isolantie ctmdutturi 539

,Materialicome il ve'!<>e la gacbelire TieA1taDQ.~U~-


.Q!,lwdo talimateriaJi mo ~fifilt;>., ~l~~!),~c,~~~-wiwl
~l3:.~1:ÌE~.E?.!!..~.~~~- ~ al~.~~!'~ d~I material~\Jnvece,. roatcriali.comc: il • I metallisono bu011i
~d.:~l).ip, l'~n!!> .~!W.PH!>.t•! conduttori
.c;~!1!\~ttm~t.<:l~! g1!!:~.~W.i1,Wri.<ù.i.~i:u>
.5.!!i'3!Li!L~Qll.U.O.QJ.!:.Ri~w~ll ~ça,sj ~~b\li$ce i:api<lamea1,e
sull'J.!l!!l!lU.l!~C.l.c;,ci,Q9Y.W?.m,,5e teniamo una bacchetta di rame in mano e
'Tasi strofina con della lana o una pelliccia, essanon attirerà pezzettini di carta. Ciò
potrebbe suggerire che un metallo non possaessere caricato. D'altro canto se si
tiene la bacchetta di rame con un manico isolante e quindi la si strofina, la bac-
chetta rimarrà carica e attirerà i pezzettini di carta. Ciò si spieganotando che nel
primo caso, le cariche elettriche prodottedallo str0ftnio si muoveranno facilmen-
te dal rame attraverso il corpo e giungeranno alla fine a terra. Nel secondo caso il
manico isolante impedisce il passaggio a terra delle cariche.
50QP\I.Da
J.J1111icimd-1dttl1'i 'S~ !li!1J!tstiall s:k loropropàetàçlettriche
sono a metàAttadatra quelledesJi isolartir:dei cODdJ.IUQri e il gerrna-
11siliçi.Q
esempi ben noti di sernicoodnttori comunemente usati nella fabbri--
JY9..WJ10
cazione di una grande varietà di dispositivi elettronici I&pwgdc:J.à elettriche
~Ls~miC.9Jl~\.1.l!.QO.
l!Q~l!9..~~.Ym.l!lUW:he. di di."tersi.w:dini..d.i,gr,;i,!IJl.!:.~a.
aggiunget}~O açl_~i _çjçll!!quan u.tà.DOl.e.diakuni.tipi di atomLc:stilllzj.

~-
Carica per induzione
Q\w1do w1.1:2.9Èt~~t~E~. ~ t:~!!«:&a.!c:>
..~Jl~I!".rril_pi;.r.
m~:!.ZC!.,d.i
•.l,IR!i!~.EfWSH!t<?fS.§i
dice_sht!.~.1-~'!-~..;.,Y!-;I.eua. può. allo~a.e~r!: .C:Q!lfii9.t!?.-.E!.!:!!t.:eg~,ç.:,,
J§.Efnito,xegpw.i.gliele~~..ru~v.~-,:re~c::1.1.<!!?.m:.~ (a)
~,.!!ll...R.S9.lnP.Jç!.!!1.stc;..,çgm,:.,
u.n..<:otl®~~9,f$,.W~ ..arica•oim:d!.-~.il
..essere
.i2c~1~~r.!i~.ri?.tc:>.c.~~l~ ~~JJ\,
Consideriamo una bacchetta di bachelite carica neg-,11iv-.i.mente
.
avvicinata a <i\..
~~-~-\
una sfera conduttrice neutra (non caricata) che è isolata cosicché essa non offre
.,-;; ½

~-.(d)
alcun percorso conduttore verso terra (Fig. 19.5). La forza repulsiva fra gli elet-
troni della bacchetta e quelli della sfera causa una ridistribuzione della carica
sulla sfera poiché alcuni elettrOni si muoveranno verso quella parte della sfera
più lontana dalla bacchetta. La regione della sfera più vicina alla bacchetta avrà
(e)
un eccesso di carica positiva a causa della migrazione di un certo numero di elet-
troni lontano da questa posizione. Se lo stesso esperimento è realizzato con un
filo conduttore che connette la sfera a terra (Fig. 19.5b), alcuni degli elettroni
del conduttore saranno respinti verso terra. Se il filo viene quindi rimosso (Fig.
19.5c) la sfera conduttrice presenterà un eccesso di carica positiva indotta.
Infine, quando la bacchetta di bachelite è allontanata dalla sfera (Fig. 19.5d), la Figura 19.5 Carica di un
carica positiva indotta rimane sulla sfera non collegata a terra. Questo eccesso di oggetto metallico per indu-
carica positiva si distribuisce uniformemente sulla superficie della sfera non col- zione. (a) La carica su una
legata a terra a causa delle forze repulsive fra cariche simili e l'alta mobilità dei sfera metallica neutra viene
portatori di carica in un metallo. ridistribuitaquando una bac-
chetta di bachelite carica è
Nel processo di induzione di carica sulla sfer.t, la bacd1ctta cli bachelite rarica posta vidno alla sfcr.i. ( b) La
non perde alcu,m delle sue cariche negative, poiché essa non viene mai in con- sfer.i.è messaa terra ed alcu-
tatto con la sfera. La caricadi wt oggetto per induzione non richiede alcun con- ni elettroni lasciano il con-
tatto con l'oggettoinducentela carica.Oò è in contrasto con la carica di un ogget- duttore. (c) Il collegamento
to mediante strofinio che richiede il contatto fr.t i due oggetti. a terra è tolto e la sfer.i.pre-
senta una carica positivanon
Un processo molto simile alla carica per induzione dei conduttori avviene uniforme. (d) Quando la
negli isolanti. Nella maggior parte degli atomi e delle molecole neutre, il centro bacchetta di · bachelite è
delle cariche positivecoincide con il centro delle cariche negative. Tuttavia, in allonllUIIIUI,la, sfera diventa
presenza di un oggetto carico, questi centri possono spostarsi leggermente risul- uniformemente carica.
Capitolo 19 forze ekttrichee campi elellriti

' . I
Oggetto.'
carico
(a) (b)
Figura 19,6 (a) Un oggetto carico induce delle cariche sulla superficie di un isolante.
(b) Un pettine carico attira dei pezzettini di carta a causa dello spostamento di cariche
nella carta. SI noti che la carta è neutra ma polarizzata. (FundammtalPhotograplu,NYC)

tando così una carica positiva più da un lato della molecola che dall'altro.
Questo fenomeno è noto come polarizzazione.li riallineamento delle cariche
all'interno delle singole molecole produce una carica indotta sulla supt•rficie
dell'isolante, come viene mostrato in Figura 19.6a. Con questo concetto,
potremmo essere in grado di spiegare perché un pettine passato attraverso i
capelli attira pezzetti di carta neutra, o perché un palloncino che è stato strofi-
nato sui vostri vestiti possa aderire alle pareti neutre.

'.i~~,~·y1.~_FM.:·.i~~\'>·.
:i)f!~~~\~~;~1~Vi'fl~?~':~:.
~-\}i'.:·'.-1::.,r-:·.
;·:·,1 :\fr~~~~è\
i'1-.~. ..-·_;
i.i!...~-~...
'.
i •.

Una palia caricata positivamente, sospesa a una corda, viene ~vvicinataa un oggetto
non conduttore. Basato sul comportamento della combinazioné palla-<:orda,si vede
che la palla è attratta dall'oggetto. Da questo esperimento, non è possibile determi-
nare se l'oggetto è caricato negativamente oppure è neutro. Perché no? Quale altro
esperimento potrebbe aiutarvi a decidere fra queste due possibilità?

Ragionamento L'attrazione fra la palla e l'oggetto potrebbe essere un'attrazione


fra cariche di segno opposto, oppuusi potrebbe trattare di un 'attrazione fra un
oggetto carico e un oggetto neutro a causa della polarizzazione, delle molecole
dell'oggetto neutro. Ci potrebbero venire in aiuto due possibili esperimenti per
determinare se l'oggetto è carico. Primo, una palla che si sappiaessere neutra può
essere avvicinata all'oggetto: se vi è attrazione, l'oggetto è carico negativamente.
Un 'altra possibilità è di avvicinare una sfera che si sappia essere carica negativamen-
te: ~esi verifica una repulsione, allora l'oggetto è carico negativ-.imente.Se vi è attr.t-
llone, allora l'oggclln è neutro.

PROBLEMA
CONCE11UA1E
2
Se un oggetto sospeso A viene attratto da un oggetto B, che è carico, possiamo conclude-
re che l'oggetto A è carico?
19.5 I.a kggrdi C,mlmnh 541

19.4 • LA LEGGE DI COULOMB

Nel Capitolo 5 abbiamo introdotto la legge di Coulomb, la quale descrive la


for.r.a1·lettrostatic,1 fra dul' cariche puntiformi stazionarie. Quando le cariche
sono dello stesso segno, la forza fra esse è repulsiva e quando le cariche hanno
segno opposto, la forza è attrattiva (Fig. 19.7). Il modulo della forza elettrostati-
ca fra due cariche separate da una distanza rè

(19.1 J • Leggedi C,oulomb

dove k, (= 8.99 X 109 N · m2/C 2) è una costante chiamata costante di Coulomb.


La costante k, si può anche scrivere

k, = __ I_
41TEo

dove la costante Eoè nota come costantedielettrica(o permittività) del vuoto1 e ha il


v-.alore

Eu = 8.8542 X 10· 12 C2/N . 1112 • C.ostantedielettrica


da vuoto
La carica di un elettrone o un protone è I e I = 1.60 x 10·19 C. Quindi, I Cdi
carica è uguale alla carica di 6.25 x 1018elettroni (cioè I/ e). Questo numero può
essere confrontato con il numero di elettroni liberi in I cm~ di rame che è
dell'ordine di 102'. È da notare che I C è una qu~ntità notevole di carica. Nei tipi-
ci esperimenti di elettrostatica, dove una sbarretta di bachelite o di vetro viene
caricata per strofinio, si ottiene una carica dell'ordine di I~ C (= 1 µ.C).In altre
parole, solo una frazione molto piccola della carica totale disponibile si trasferi-
sce fra il materiale strofinante e la sbarretta. Le cariche e le masse dell'elettrone,
del protone e del neutrone sono date in Tabella 19.1.
Nel trattare la legge della forza di Coulomb, bisogna ricordare che la forza è
una grandezz.avettorialee come tale va trattata. Inoltre, è da notare che la leggedi
Coulomb è validaesattamente solo per cariche puntiformi o particelle.La forza
(a) .A
elettrica su l]z dovuta a q1 , rappresentata da F21 , può essere espressa in forma vet-
toriale come _,,,-{'"
(b)
(19.2)
Figura19,7 Tra due cari-
che puntiformi separate da
una dist~1n1.a , si esercita una
fo1"1.u.-eciproca data dallu
TABELLA 19.1 Carica e massa dell'elettrone, protone e neutrone legge di Coulomb. Notare
che la forza su q1 è uguale e
'~~«;:),._.,_, oppostaalla forza su 1/2·(a)
Quando le cariche hanno
Elettrone (e) - 1.6021917X 10-IO 9.1095 x ur" segno uguale, la forza è re-
t 1.60219)7 X 10-IO 1.67261X 10-27 pulsiva. (b) Quando le cari-
Protone (p) ctie hanno segno opposto, la
Neutrone (n) o 1.67492 x Io-27
forza t attrattiva;

1 Vedinota !Idel Capitolo5 a pag. 134[N.d.T.).


542 Capitolo 19 Fon.ee/ettrichtt campi tkllrid

dover è un versore (vettore unitario) diretto da q1 a q.1 come in Figur.i 19.7a.


Poiché la legge di Coulomb obbedisce alla terza legge di Newton, la forza eld-
trica su q1esercitata da </2è uguale in modulo alla forza esercitata da q1su <tJ•ma
ha \'tirso opposto, cioè, F 12 = - F21• Oall'Equazinnc l!l.2 \'Cdiamo che se l/1 e 't~
hanno lo stesso segno, il prodotto q1f/2è positivo e la forza è repulsiv-.i come in
sono di segno opposto come in Figura 19.7b, il prodotto
Figura 19.7a. Se q1 e 1/'J.
è negativo e la forza è attrattiva.
q11/'J.
Quando sono presenti più di due cariche, la forza tra ogni coppia di cariche
è data dall'Equazione 19.2. Quindi, la fona risultante su c:iascunadi esse è ugua-
le alla ,omma vettorialedelle forze dovutealle singole cariche. Questo principio
di sovrapposizione applicato alle forze elettrostatiche è un fatto osservato speri-
mentalmente. Per esempio, se ci sono quattro cariche, la forza risultante sulla
particella I dovuta alle particelle 2, 3 e 4 è data da

Esempio 19.1 Dove è nulla la forza risultante?


Tre cariche giacciono lungo l'asse xcome in Figura 19.8. Soluzione Poiché rt,,è ncgati\~1e t/1 e 'l'i sono t•ntram-
La carica positi\-a q1 = 15.0 µ.Csi trOV'din x= 2.00 m, e la be p<»iti,·e, le for-LeF, 1 ed F,2 sono entr-,unbe attmllivc,
carica positiva q,i = 6.00 p.C si trova nell'origine. Dove come indicato in Figura 19.8. Se indichiamo con x la
deve essere posta la carica negativa1/ssull'asse x in modo coordinata di 11.1• allora le forze F,i ed F,2 hanno modu-
tale che la forza risultante su di essa sia nulla? lo timo da
F . k lf/:lll'hl
e 3l? = ,--;--
2.00m~
Se la forza risultante su q, i, zero, allora F:1~ deve essere
x-t2.oo-xl uguale e opposta a F31, ossia
ll[sll'hl lq1I
l'r.11
k,-,l-- = k, (2.00-x)
2

Notando che k, e 1/s, essendo comuni ad entrambi i


Figura 19,8 (Esempio 19.1) Tre cariche puntiformi membri, si elidono, troviamo
sono poste lungo l'asse x. La carica 1/sè negativa, mentre (2.00- x)2lq,il = x'-lq1I
q1 e q,i sono positive. Se la forza totale su 1/sè nulla, la
forza su 1/sesercitata da q1 deve essere uguale e opposta (4.00-4.00x+ il)(6.00x llrC) = _.l!(l5.0x 10-ttq
alla forza su '1sesercitata da q-
1• Risolvendo questa equazione si trova x= 0.775 m.
Perché la radice negativa non è accettabile?

Esempio19.2 L'atomo di idrogeno


L'elettrone e il protone di un atomo di idrogeno sono Utilizzando la legge di gravitazione universale di
separati (in media) da una distanza all'incirca pari a Newton e la Tabella 19.1, troviamo che la forza gr,IVita-
5.3 x 10-11 m. Calcolare l'intensità delle forze elettrica e zionale è uguale a
gravitazionale fra. le due particelle.
mm.
1'~= (;-'-•·-= ( 6,7xl0- :"-:.1112 ) X
11 -·--
Soluzione Dalla legge di Coulomb, troviamo che la • ,2 kg2
forza elettrica attrattiva ha intensità
(9.11 x 10~,, kg) (l.67x 10-27kg) = 3.6x 1o-47N
(5.3 X J0- 11 m) 2
1,12 9 N · m2 (l.60x 10-19 C) 2
F,=k,-- = 8.99x!0 --- ------- Il rapporto F,/F 1 • 3 x !<>39.
Quindi, la forza gravitazio-
T2 C2 (5,3 X 10-11 m) 2 nale fra particelle atomiche cariche è tra8Curabile ri-
V 'lt',l:IJ~';w,l! spetto alla forza elettrica.
= &flM~~~llltiti~
19.5 <:11mf,i
,kttrici 543

ESERCIZIO1 Due cariche punùfom1i di v-.ilore3.0 nC:e 6.0 nC sono separate da una
distanza di 0.30 111.Trovare la forza elettrica di repulsione fra esse.
Risp11,1a 1.Hx I o-6 N

19.5 • CAMPI ELETIRICI

Il campo gra\itazionale g in un punto dello spazio è stato definito nel Capitolo 5


come la forza gravitazionale F agente su una massa di prova ffl()diviso per la
massa di prova:_g., F/ffl(). In modo analogo, un campo elettrico in un punto
dello spazio può essere definito in funzione della forza elettrica agente su una
carica di prova </oposta in quel punto. Per essere più precisi, il vettore campo
elettrico E in un punto deHo spazio è definito come la forza elet1rica F agente su
una carica di prova positiva posta in quel punto diviso per il valore assoluto
della carica di prova 'le%

[19.51

~i noti che E è il campo prodotto da una qualche carica esternaalla carica di


prova - non il campo prodotto dalla carica di prova. Ciò è analogo al campo
gravitazionale creato da qualche corpo mmi· la Terra. Il vettore E ha le unità SI
cli newton su rnulomb (i':/C). La direLiom· nrielllata cli E è la direzione orien-
tata di F poiché abbiamo assunto che F agisca su una carica positiva di prova.
Quindi, possiamo dire che un campoelettrico esiste in un punto se una carica di
prova a riposo posta in quel punto subisce una forza elettrica. Una volta noto il
campo elellrico in un qualche punto, la forla su qualsiasiparticella carica posta
in quel punto si può calcolare dall'Equazione 19.3. Inoltre, si dice che il campo
elettrico esiste in un certo punto (anche nello spazio vuoto) indipendentemen-
te dal fatto che la carica di prova sia o no posta in quel punto.
Consideriamo una carica puntiforme q posta a distanza r da una piccola cari-
ca di pro\"a 'lo·In base alla legge di Coulomb, la forza che si esercita sulla carica
di prova da parte di qè

-
F-h, ..!l!i!!..
2 r
• (a)
T
9o

~
Poiché il campo elettrico nella posizione della carica di prova è definito da E=
F/ q0, trO\iamo che, nella posizione di </o,il campo elettrico creato da q è
. q ,' E
[19.41 ~ (b)
dove i- i· un n-rsore diretto eia q a 1~1• (Fig. 19.9). Se I/•\ /m1i/it111,mmc in Figura Figura 19.9 l'na rnrin1 di
19.9a, il campo è dirello r.idialmente cd è uscm/1•da questa carica. Se q è negati- prova ~ nel punto Psi trova
va, come in Figura 19.9b, il campo è diretto radialmeme cd è enlranlenellacari- a una distanza r da una cari-
ca q. ca punùfonne q. (a) Se q è
Per calcolare il campo elettrico in un punto Pdovuto a 1111insieme di cariche positiva,il campo elettrico in
P è diretto radialmente nel
puntiformi, calcoliamo, prima, i vettori campo elettrico in P individualmente verso ILfCfflU da q. (b) Se q è
usando l'Equazione 19.4 e poi sommandoli vettorialmente. In altre parole, il negativail campo elettrico in
campo elettricototale dowto a un imieme di caricheè ugualeaDaso- vet- P è diretto radialmente nel
torialedei campielettricidi tutte le cariche.Questo principio di sovrapposizio- veno mlnlnùin q.
Capitolo 19 Foru el,Urichtt (llmpi ,lellrid
544

ne applicato ai campi segue direttamente dalla proprietà di sovrapposizione


delle for.te elettriche. Quindi, il campo elettrico di un insieme di cariche (esclu-
sa la cal'ica di prova q0 ) si può esprimere come

[19.5]

dove r;è la distanza della i--esimacarica q;dal punto P in cui è posta la carica di
prova, ed r;è il versore diretto da q;a P.

..•'"·":~.:~
~it·'r.téd::r.:1;fe¼f~Wij~t~91s-«1\i
it;i~;t.\\~1ir:,
un
·· ·Q;Ùtmd~ elettrone muovendosi orizzontalmente passa attraverso le placche di
deflessione di un oscilloscopio, un campo elettrico uniforme nella direzione vertica-
le esercita una forza sull'elettrone. Qual è la forma della traiettoria seguitadall'elet-
mme mentre si trova fra le placche?

Ragionamento L'intensità della forza eieurica sull'elettrone che ha carka , nel


c-.unpoelettrico di modulo E è I-~= ,E. Quindi, la forza è costante. Confromare ci<Ì
con In forza su un proiettile di massa 111che si muove in due dimensioni in un campo
gravitaxionale g vicino alla superficie terrestre. Il modulo della forza gravitazionale
è 1'',
• 111g.In ambedue i casi, la particella è soggetta a una forza costante nella dire-
zio1u•,·crticalc e ha una velocità iniziale nella direzione ori,zontale. Quindi, la traiet-
toria sarà la stessa: l'elettrone seguirà una traiettoria parabolica,proprio come il
proi~ttile. Una volta abbandonata la regione fra le placche, il campo elettrico scom-
pare I.' l'elettrone continuerà a muoversi in linea retta in base alla prima legge di
:-,1..,.·1011.
--· ··-·------------------------
PR0lllEMA
CONCETIUALE
3
Perché gli schermi televisivie i monitor dei computer diventano così impolverati?

Es«tmplo
19,3 Campoelettrico di un dipolo
Un dlpc1l11 -,lettricoè costituilo da \liii\ carica ~itiv-.i q e
una t'lll'ÌCII negativa - q separate tlu una d1stan7:a2a, 1':= 2E1 cos 6 = 2& __ q__ a
come In l•'lgura 19.10. Tro,-are il cl\mpo elettrico E
, <I+ti'> <I+n2>1,2
dovuto u 11uc~1e cariche lungo l'asse'Jin un punto Pche k 2qa
dista') dull'orlgine. Assumere J > a. ' (j + ,r)S/2
Soluzione In P, i ca~pi E1 ed Et generati dalle due
cariclie ~11110uguali in intensità, poiché Pè equidistante Usando l'approssimazione y li> a, possiamo tra.,curare d'
dalle d111•rnriche uguali ma di segnoopposto. Il campo al denominatore e scrivere
totale è E" E1 + Et, dove i moduli di E1 ed &1sono dati
da

Vediamo quindi che lungo l'asse 'Jil campo prodotto da


Le compm1t•nti_Ydi E 1 ed Ezsi annullano a vicenda. Le \In dì/JOÙIin un punto lontano varia come i/ r'. mentre
compo11e111I x sono uguali poiché C$SC sono entr-.imbe il campo prodotto da una caricap,.,ntifarmevariapiù len-
dirette t1111gul'asse ic. Quindi,Egiace lungo l'asse xe ha tamente, come 1/r. Ciò awiene perché nei punti lon-
modulti \lll'"'1e a 2E 1 cos 9. Dallatlpra 19.IOvediamo tani, I campi delle due caricheuguali, ma di segno op-
che cosfl• filr'"a/(y'A+ al) 112, Quindi, posto, si annullano quasi a vicenda.La varill2ione come
19.5 tkttrid
<:i11nJ1i 545

' I /1·3 di E per il dipolo è otten111a m1d11· pt·r un punto


lontano lungo l'a'ISCx (Problenrn lll ,. pn un punto lon-
1a110in qual~iasidirezìnru-. Il dipolo i: un huo11modc.·lln
prr cli,·,·,"'mulecolc, cnmt· IIC:I.
Conlt' \'Cclremo nei ,·apituli s~gut•nti. Hli atomi 1wu-
tri e le molecole, quando •<>noposti in un nunpo elet-
p trico esterno, si comportano com,· dipoli. Inoltre.
I molte molecole, come HCI, sono dipoli pt•rmanenti.
I
I (HCI è pan:ialmeme descritta come uno iont· H' com-
I binato con uno ione Cl"). l.'effeuo di qu,•sti dipoli sul
I
I comportamento dei matctiali solloposti :, un campo
I
I eleuiico sad\ discusso nel C'.apitolo 20.
I

"I '
I
I Figura19.10 (Esempio 19.3) Il campo elettrico totale E
I
I in Pgenemto da due cariche uguali ed opposte (dipolo
clctuico) è uguale a E1 + &,. Il c-.impo E1 è gcner.ito
dalla ,:arirn positiva q cd ~ ,, il campo gt·nc1,110dalla
n,rka negéuh-.,- ,,.
I/

ESERCIZIO2 L'n pezzo di un sottile foglio di alluminio di ma.'IS.I5.0 x 10-i kg è sospe-


so per mezzo di un filo in un campo elettrico diretto verticalmente verso l'alto. Se la
carica del foglio i, 3.0 µC, tro,·.1rc l'intcnsit,ì del campo che rid1içc la ll'nsione del filo a
zero. Rispusm 1.6 x I <f•N/C ·

ESERCIZIOS li nucleo di un atomo di idrogeno, un protone, gcncrd un campo elet-


trico. I.a distan1.a media fra il protone e l'eleurone dell'atomo di idrogeno è appro.s.,i-
mativ'dlnente 5.3 x 10-11 m. Qual è l'intensità del campo eleurico a questa distanza dal
protone? Risposta 5.1 x 1011 N/C

Campo elettrico di una distribuzione continua di carica


In molti casi pratici (come un oggetto caricalo per strofinio), la distanza media
di separazione fra le cariche è piccola in confronto a quella del punto in cui si
vuole calcolare il campo. In questi casi, il sistema di cariche può essere rnnside-
rato continuo.Cioè, immaginiamo che il sistema di cariche molto vicine sia equi-
valente a una carica totale distribuita con continuità in un dato volume o su una I
r'I
data superficie. I
I
Per calcolare il campo elettrico di una distribu1.io1wcontinua di carica si uti- I
I

../
li1.Zail seguente procedimento. Dapprima, dividiamo la distribuzione di carica
in piccoli elementi, ognuno dei quali contiene un.t piccola rnrirn fltf, coml' iu
Figurn 19.11 l' miamo l.t legge di ( :,miomi, pt,r rnkolarc il rnmpo l'letlrico pro-
dotto da ciascuno di questi elementi in un punto /~ Calcoliamo, quindi, il
campo totale in Pdovuto alla distribuzione di carica, sommando i contributi di F'igura 19.ll Il campo elel·
tutti gli elementi di carica (ossia, applicando il principio di sovrappusizionc). trico in l' gcncr.ito da una
Il campo elettrico in Pprodotto da un elemento di carica l!.qè dato da distribuzione continua di ca-
rica è la somma vettoriale dei
campi elettrici prodotti da
tutù gli elementi llq della
>
distribuzione df. cariçi1.
Capitolo 19 Forze,leltrid1ee rampi ek/triri

dove rè la distanza dell'elemento dal punto Ped r è il versore diretto dall'ele-


mento di carica verso P. Il campo elettrico totale in Pdovuto a tutti gli elementi
clella distribuzione di cariche è approssimativamente dato da

E ~ llq; -
= k,; ~r;
I

dove l'indice isi riferisce all'i-aimo elemento della distribuzione. Se la separa-


zione fra gli elementi della distribuzione di carica è piccola rispetto alla distanza
di P,la distribuzione di carica può essere approssimata a una distribuzione con-
. tinua. Quindi, il campo totale in Pal limite l!.q; --+ Odiventa

//fJIIJ/JO
,kttrj~ ~.una. •
.
E = k, hm ~ l!.q;
4,- 2-r; =k,
~,,-,o
I-.-r
dq
r
(19.6]
~ < ·,'.· ·.·.. ·,'·.·..'
·. I r;
ij/,lrlbiaione
f, . dicarim .
clove l'integrazione è un'operazione vellorialee deve essere trattata con atten-
zione. Illustreremo questo tipo di calcolo con alcuni esempi. In questi esempi,
m;sumeremo che la carica sia 1mifunne111ente distribuita lungo una linea, su Ulm
superficie o in un volume. Quando effettuiamo tali calcoli, è conveniente utiliz-
iare il concetto di densità di carica seconrlo lt: seguenti notazioni.
Se una carica Q è uniformemente distribuita in un volume V.I.i carica per
unità di volume, p, è definita da

lhmsità volumica • p"' Q [19.7]


V
di carica
e l'unità di misura di p è C/m 3•

Se una carica Q è unifonnemente distribuita su una superficie di area A, la


densità superficiale di carica, u, è definita da

lllttsitàmpe,fidak • [19.8]
di carica
e l'unità di misura di uè C/m 2.
Infine, se una carica Q è uniformemente distribuita lungo una linea di lun-
ghezza e,la densità lineare di carica,A,è definita da

DmritàlineaTe,i À a, Q (19.9]
di carica e
e l'unità di misura di À è C/m.

,,,mpio 19.4 -çampo


elettrico generato da una sbarretta carica
\!1111 sbarretta df IÙnghciz.1 f ha una densità lineare di sidcra la sbarretta posta lungo l'asse x. Il mppnrto 11·.tla
\i\l\fll positiva A e una carica totale Q. C.alcolare il carica ti.qsu un segmento ti.xe la lunghezza del segmen-
I\\\lllX' eletuico in Wl punto I' lungo l'm1scdella sbar- to ste"50 è uguale al rappol'to tr.i la carica totale Q c la
\\1111\" una distanzad.da1111t>stremo (Fig. 19.12). lungheu.a della sbarretta. Cioè ti.q/ti.x = Q / e = A.
Quindi, la carica sul segmento Il x è data da ti.q= Ati..x.
·~• IOlmiane Per questo calcolo, si con-
19.5 Campi e/1•1triei 547

li campo .àE generato da questo segmento nel dato dall'Equazione 19.6, che in questo caso diventa
pumo P è nel verso x negativo, e il suo modulo è2 I •d

6.E= k~ = h~
l•:=f kAA,I ,, .\'2
, .t2 , .'('!

dove i limiti di intcgr.ilione v;mno da un csu-cmo (.< = cl)


Si noti che ogni elemento produce 1111 campo nella all'altn, (x = e + tfJ <!ella shm,·cua Poiché k, e A sono
direzione .<negativa, per cui il problema di sommare i costanti, si possono portare fmni dal seh'IIOdi intcgrmdo·
loro contribuii in questo caso è panicolarmente scmpli· ne, per cui troviamoche

I +=
ce. Il campo risultante in P generato da tutti i segmenti
della sbarretta, che si trovano a distanze diverse da P è l ,d d [ I] 1,d
E= k,>,. k,>. --
• .t X d
J
I I ) . - ,,,\Q -'
(
k,>. -;;-T.;;i" =' d\t+tl) __
t,,E
"'" =

:e dove si è usato il fatto che la carica totale Q= >.t.


Da questo risultato vediamo che. se il punto P è mo/Jo
tli.l/m11,dalla sbarreua (ti li<>t), al10111eal <knominmorc
pub ~"""-"l'C trm,cumto, cd I::.. k,Q I ,12• Questa è proprio la
Figura 19.12 (K.empio 19.4) Campo clem-ico in I' forma che ci si aspt·tterebhe pt·r una rnrini puruiform,•.
generato da una sbarretta carica uniformemente, gia· Quindi, a gr,mde distanza dalla sbm-.-etta,la distribuzione
cente lungo l'as.•e .t. Il campo in Pprodotto dal 5egmen· di carica appare come una caricn puntifonne Q L'uso
to di carica :l11i·dato chi k,Aqlx 2. li campo totale in /'i• della 1ec11icadel pm1.saggioal limhe (,/ ~ "') i- spesso 1111
il vettore risult.utt,· cklla s011111m dei campi clellrici pro· buon nit•todo per effettuare una \"Crilirn su 111mformula
dotti da tutti i segmenti della sbarretta. teorica.

Esempio 19.5 Campoelettrico di un anello uniformemente carico


Un anello di niggio a ha una densità lineare di carica trico lungo l'as.~c dell'anello in un pu1110 /' posto "
uniforme, con carica totale Q. C'.akolare il campo elet· distanza xdal centro dell'ancllu (Fig. 19. l!la).

F"igura19.IS (Esempio l!l.!i)


Anello \llliformemcmte cari-
co di r.iggio a. (a) Campo
sull';u1.•c:x prodotto eia un e-
lemento di carica dq. (b) li
campo elettrico totale in l'è
diretto lungo l'asse x. Da no·
tare chè la componente per-
pendicolare del campo elet-
trico in P, prodotta dal seg-
mento I, è annullarn dalla
componente perpendicolare
prodotta dal segmento 2, che
(h) <'in posizione oppc~,m al s<·g-
mt·1110 I.

2 È importante capire il procedimelllo che si dcv., wiarc, per effettuare imegnu:ioni di qu,-.to tipo,
Dapprima, bisogna scegliere 1111elemento le cui parti siano muc cquicl1'1an1idal punto in cui dt'VC
e..crc calcolato il campo. Quindi, occorre esprimere l'elemcmo di caril"a ll.qin funzione delle
v-.iriubilidi integrazione (In questo esempio, c'è la sola v-.u-i-~bile
x). !.'integrale deve contenere
grandezze scalari e quindi dn-e essere, espresso in funzione delle componenti. Si riduce, poi, la
rorma a un integrale 111 una sola wriabilc (o gU Integrali multipU, dasctmo 111una ,ola variabile).
In eocmpi che hanno simmetrie .reriche o cilindriche, le wrlabiH aaranno coordlnair radiali.
548 Capitolo 19 /oòr..,1•/,ttrir/i,, mmpi ,l,ttriri

Ragionamento
e soluzione Il modulo del campo elet- In questo caso, tutti i segmenti dell'anello danno lo st,s·
trico In /'dovuto al segmento di carica dq è socontributo al campo in P, poiché essi sono tutti equi-
distanti da questo punto, per cui possiamo facilmente
tlq
dH = k, -.-, intcgr.arc.· l'r"ipl'l'Ssionc.' pc.•rottenere il campo totah· in
,- I':
Questo nunpo ha una componente x ,IE, = dE cos O
lungo 1'1111se dell'anello e una componente dEJ.perpen- E, = J---- k,x
(.," + 112)3/2
,lq =
dicolart• ull'asse. Ma come si vede in Figura 19.13b, il
campn rlsuhante in Pgiace lungo l'asse x essendo nulla
la somnm delle componenti perpendicolari. Infatti, la
=:· :,. k,,(' Q
compouente perpendicolare dovuta a ogni elemento , (~~+a~S/2
dell'a11t>IIOè annullata dalla componente perpendicola- Questo risultato mostra che il campo è nullo per x = O.
re do,,1111ad un elemento opposto ad esso. Poiché r = Ciò è:sorprendente?
(x2 + ;i1}I/V e cos Il= ,i/r, troviamo che
ESERCIZIO4 Dimostrare che a gr.indi distanze dal-

..
.
.. dE,,. ,U-.cos6 = (dq)"
k,- 2-
r. r
- = l'anello (.<il> 11),il campo elettrico lungo l'asse è appro.ssi-
mativ-.imentel'h"llalea quello di una carica puntiforme Q

ESERCIZIO5 Una srera di rnggio •I cm ha 111m rnrica cli + 39 µ.C. (a) St• qursta cari-
ca è uniformemente distribuita in tutto il \'ohmu- della sf'era, qual è la <lcnsitftdi rarka
per unili\ di ,·olumc? (h) Se q1u.·sml'arir;1 i• u11ifon11l·11u.·11tt'
<listribuim sulh1 supt•rlirit·
della sfera, qual è la densità superficiale di carica?
Risposta (a) 0.15 C/111' (h) 1.9 x to·'C:/m'

1. u~ità: quando si eseguono calcoli in cui compare 1a costante


k, (= l/41r1:0) della legge di Coulomb, le cariche devono essere
·,~spresse in coulomb e le distanze in metri. Se i dati sono in altre
. · unità, bisogna prima convertirli.
' , . 2. ,,~fliciizione della legge di Coulomb a cariche puntiformi: è im-
. poa:tlinte ricordare l'uso del principio di sovrapposizione quando si
·ha un sistema di cariche interagenti. In presenza di più cariche, la
· forza risultante su ciascuna è la so,nma velloria/edelle' forze indivi-
~uali esercitate dalle: rimanenti cariche. Occo~re fare· ;,.ttenzione
nella manipolazione di gnmdezze vettoriali. E utile ·rivedere le
n.<>~iq11i
sulle soiJl.me di vettori esposte nel Capitolo I. '.·· ·1
3•. Caltolo del campo elettrico di cariche puntiformi: occ9rre ricoroa-
•··Jàdie.U principi1>'di sovrapposizione si applica anche ai'campl.~let-
.· 'Id~~. elle sono ~n'çh'essi gkandezze vet~oriali. Per calcolare il campo
, /~lé'ttriço in un punto, p~a si calcola 'il campo elettric9 In ,guel
P'-'nto dovuto a ciascuna-' carica. Il campo elettrico risultlµlt~!è la
somma vettoriale dei campi elettrici.delle singole cariche. ··
4. Distribuzioni di carica continue: quando si calcola il campo elettrico
generato da clistrihuY-ionidi c:irica continue, le somme vettoriali per
U campo elettrico risultante sono sostituite da integrali vet-
calCl>lllfe.
,',,_._., ·~xi~~La'distribuzione di carica vien~suddivisa in parti i_nfinitesime,
;.,-,:
.1;))/~e'la ~~m.'a
èfat~ integrando''iull'lnte'ra distribuiiònè' di carica; Gli
.,. '•·f'"~mpf 19.4'e 19.5costituisc9no modelli di questa procèdura. .
,;.'/~,'t§i~m.ehi~; A~~o si.~.~ c~~.~.cqn
una dis!rib~one di carich~ .
•r, )::.~,,:o~_tifQrm• ~\IAA~b~oil~.di~Alt.continua, bisognatralTeVèlll•
•• J ,.· ,,
d~~nla persempllficare
:.~Y1(1lì.~detto·•bfu'mnmètrie .·._
i Càlcolr,-'
··
' •• , __,, '
19.li l.i111·,tli/111~"
d1•/1·11111/1111·M1tit-11 549

19.6 • LINEE DI FORZADEL CAMPO ELETTRICO


Un aiuto nmn:nicntc per la ,·istmlizzaziom: elci campo elettrico <:onsiste rwl
tra<Tian· cll'llc· li11,·1·rhl' hanno in ogni p111110I.i dirl"1i11111·
clrl rnmpo l'll'flriro.
Qmcst<· lim:<·, 1·hia111a1i,linee di forza del campo elettrico sono legate al rnmpo
cletlrico in qualunque n•gione dello spazio nel seguente modo:

• li ,·etton· rnmpo e·lettrico E è ltmgnit,alle lince di fori.a in ogni punto.


A
• li numero cli linee di forza per uniuì di area che a!tr.tversano una superfi-
Figura 19.14 Linee di liirt.a
cie perpendicolare alle linee stcs.~c è proporzionale all'intensiuì del che allrd,-ersano due superfi-
campo elctlrico in quella regione. Quindi E è i111ensodove le linee di for1.a ci. l.'intl'nsilà del campo i,
sono fitte ed è debole dove esse si diradano. maggiore sulla superficie A
che sulla superficie B.
Queste proprietà sono illustrate in Figura 19.14. È eia notare che la densità
delle linee attrdverso la superficie A è maggiore di quella attraverso la superficie
B. Pertanto, il campo elettrico è più intenso sulla superficie A che sulla superfi-
cie B. lnoltn•, il t·ampo rappresentato in Figma IH.14 è non uniforme poiché le
li net· in p1111ticlin•rsi hanno direlione rlivt·r·sa.
Alnuu: linet· cli for1.a che rdpprescntano il rnmpo drttrico getl<'rato eia mm
rnrirn pnn1iformt· posith·a sono moMrnlt' in Fignrn 19. lfm. Si noti clw _inquesta
rappresentazione bidimensionale mostriamo solo le linee di fori.a rhe giaccio-
no nl'I piano clw rontit·m· la carica puntirnrnw. l.t• linee· cli forza, in realtà, sono
dalla, arirn in /111/r li· rlirl'lioni, quakosa
clirt•tte· racliahnt·nu· 111'1n·rM1 1tSl"t•n1<•
cli simile agli arnlei di 1111 porcospino. l'okh,; 111m rnrirn di prova positiv-c1posta
in c1m·sto rnmpo sarebbe rt·spinta dalla carica 1/,le linee cli rorza sono dirette
radialmente nel ,·erso usct•nte dalla C"aricaposi1iva. Per lo ste,1so motivo le lince
cli fi117a di 1111nnnpo l'k·ttrico gl·nerato dli mm singol,1 carka negaliV11sono
dirette n-rso la carica (Fig. 19.1:\h). In entrambi i rn.,i le: linee cli fon:a sono
clir,·ltl· radialmente e si t•s1e11do110all'infinito. Da notare che le linee di rm·,.asi
,1wicim1110!i-d loro man mano che ci si approssima alla carica, indic:ando con ciò
che l'in1ensi1à del campo è crescente.

(il) (hl h-l

Figura19.15 I.in,·,· di li1rn1cll'I rnmpu clctlrico gt·nl·rnto da mm carica puntiforme.


(a) Per una ,·m"ka pumiforrnc pusitim, le linee di for,a sono dirette mdialmcntt· verso
l'estcmo. (b) Per una carica puntiforme negativ-.i,le linee di for1J1m>nodirettt• radial-
m1•111e verso la ,·arica. Nntllre che nelle figure sono mostt'llll"solmn10 le lin,·e di li>r1.a
giacemi nel piano comenenlc la carica. (e) L.earee 11<:111-e,10110 <Id 1>c1.1.etti filiformi di
isolanle g'dllq;gian1i su una superfice di nlio, che si alline-,1110con il campo eleuricn pn,-
dotto da un piccolo conduttore carico posto al centro. (Hmold M. W""IP', Univmilà di
Prinulon, perg,mt.nmr..)
550 Capitolo 19 Forzeelettricht, ct1mpielettrici

Le regole per disegnare le linee di forza per una distribuzione di carica qual-
siasi sono le seguenti:
..--
• Le linee di forza devono avere origine dalle cariche positive (o dall'infi-
nito) e terminare sulle cariche negative, o all'infinito nel caso che il sistt~
l
ma abbia un eccesao di carica positiva.
• Il numero di linee di fon:a che escono da una carica positiva o che emr.1-
no in una carica negativa è proporzionale alla carica.
• Due linee di forza non si possono incrociare.

Questa visualizzazione del campo elettrico in termini di linee di forza è con-


sistente con la legge di Coulomb? Per rispondere a questo quesito, consideria-
mo una immaginaria superficie sferica di raggio rconcentrica con la carica. Per
simmetria, vediamo che l'intensità del campo elettrico è la stessa su tutti i punti
della superficie della sfera. Il numero di linee di forza N che esce dalla carica è
uguale al numero che entra nella superficie sferica. Quindi, il numero di linee
per unità di area suUasuperficie è N/ 4wr 2 (la superficie della sfera è 4wr 2).
Poiché E è pro~rzionale al numero di linee per unità di area, vediamo che E
varia come 1/r . Questo risultato è consistente con quanto ottenuto dalla legge
di Coulomb, cioè, E= k,q /r 2 •
È importante notare che le linee di forza non sono oggetti materiali. Esse
sono usate unicamente per darci una descrizione qualitativa del campo elettri-
co. Uno dei problemi cui si va incontro con questo modello i: che, poiché si dise-
gna sempre un numero finito di linee di forza per ogni carica, il campo appare
come se fosse quantizzato e agisse soltanto in direzioni ben definite. li campo, in
realtà, è cqntinuo poiché esiste in ogni punto dello spazio. Un altro problema
con questo modello è il pericolo di avere un 'impressione sbagliata, indotta dalla
rappresentazione bidimensionale delle linee di forza, in quanto essa è utilizzata
per descrivere una situazione reale tridimensionale.
Poiché la carica è quantizzata, il numero di linee di forza che escono da un
qualsiasi oggetto materiale deve essere O,± C' e,±2 C' e, ... , dove C'è una costante
di proporzionalità arbitmria (ma fissata). Una volta scelto C', il numero di linee di
forza non è arbitrario. Per esempio, se l'oggetto I ha carica Q1 e l'oggetto 2 ha
carica Q2 , il rapporto fra il numero delle linee di forza sarà N2/ N1 = (ti/Q 1•

(a) (b)

Figura 19.16 (a) Linee di forza del campo elettrico generato da due cariche puntifor-
mi ugtmli ma di segno opposto (dipolo eletuico). Notare che il numero di linee di forza
che escono dalla carica positiva è uguale al numero di linee che entrano nella carica
negativa. (b) l.a fotografia è stata presa utilizzando dei pezzetti filiformi di isolante gal-
leggianti su una superficie di olio, che si allineano con il campo eletttico. (Haroi,i M.
W~, Univmità di Prinman,p,rgnu.eone:.)
19.6 / ,it,e, ,li Jorz.t,,/,/ campoekttrir.o 551

~))~(~
?1)ì(\~ (a) (b)
Figura19.17 (a) Linee di forza del campo elettrico generato da due cariche puntifor-
mi positive. (b) La fotografia è stata scattata usando due pezzetti filiformi di isolante gal-
leggianti su una superficie di olio, che si allineano con il campo elettrico. (Haroltl M.
W~, Uniwmtà di Princewn,pergmt. eone.)

Le linee di forza del campo elettrico nel caso di cluc cariche puntiformi
uguali, ma di segno opposto (dipolo elettrico) sono mostrate in Figura 19.16. In
questo caso, il numero di linee di forza che hanno origine dalla carica positiV'.i
deve uguagliare il numero di quelle che terminano sulla carica negativa. In
punti molto prossimi alle cariche, le linee di forla sono quasi radiali. L'alta den-
sità di linee nello spazio compreso fra le caridw indica una regione in cui il
campo elettrico è intenso. La natura attrattiva della fort.a che si esercita fr.i le
cariche può anche essere rilevata dalla Figura 19.16.
La Figura 19.17 mostra le linee di forza del campo elettrico in vicinanza di
due cariche puntiformi, positi,·e e uguali. Anche qui, le lince sono quasi radiali
nelle vicinanze delle due cariche. Lo stesso numero cli lince parte da ciascuna
carica poiché le cariche sono uguali. A grande distanza, il campo è approssimati-
vamente uguale a quello generato da una singola carica puntiforme di valore 2q.
L'incurvarsi verso l'infinito delle linee di forca nello spazio compreso tr.i le cari-
che indica la natura repulsiva delle forze elettriche frn cariche di ugual segno.
Infine, in Figura 19.18, sono schematizzate le lince di forza del campo elet-
trico generato da una carica positiva+ 2qe da una carica negativa- q. In questo
caso il numero delle linee di forza che escono dalla carica + 2q è doppio del
numero di linee di forza che emrnno in - q per cui solo metà delle linee che par- Figura 19.18 Linee di forza
tono dalla carica positiva entra nella carica negativa. La rimanente metà termi- del campo elettrico genc:r.110
na su una carica negativa che assumiamo sia posta all'infinito. A grandi distanze da una carica puntiforme +2q
e una seconda carica punti-
dalle cariche (grandi confrontate con la sepamzione tra le cariche) le linee di forme -q. Notare che per
forza sono equivalenti a quelle di una singola carica+ q. ogni linea di forza che ter-
mina su -q, due linee di forza
PR08lEMA
CONCETTUAlf
4 partono dalla carica + 2q.
Dur.mte il bel tempo, sulla superficie della Terra vi è un rampo ,·lcttrico che punta in 1,,i1'r
\'l'!'SOil suolo. Qual i: il srgnu ddlt• rnrkh,· rkttrkht· .i11li1s11p1·rliciecl1mmt1•il bd
tempo?

CONCETTUAlf
PROBLEMA 5
Una palla di plastica rivestita di metallo, scarica, è sospesa nella regione frn due placche
venicali. Se le due placche vengono caricate, una positiv-.imentc e l'altra negativamente,
de,crivere il moto della palla dopo che essa entra in conlatto con una delle placche.
552 Capitolo 19 Forl.l!
e/,ttrid,ce campie~tt,ici

Area~A 19.7 • FLUSSO ELE1TRICO

Il concetto di linee di forza del campo elettrico è stato già descritto qualitativa-
mcutc. Utili:r.zcrcmo orn il i:011cc1tocli flusso elettrico per t:sprimcre <(lll"Slaiclea
su basi quantitative. Il flusso elettrico è una grandezza proporzionale al numero
di linee di forza del campo elettrico che attraversano una datasuperficie (con la
convenzione adottata nel Paragrafo 19.6). Quando la superficie attraversata è
una superficie chiusa (come quella di una sfera) allora ess.i racchiude una quan-
tità di carica totale non nulla, il numero di linee che la attraversano è propor-
zionale alla quantità di carica contenuta all'interno della superficie. Il numero
Figura19.19 Lince di forta di linee di forza è indipendente dalla forma della superficie chiusa che racchiu-
di un campo clcurico unifor- ' de la carica. Questo è essenzialmente quanto stabilisce il teorema di Gaus.~, di
me che · attraversano una cui parleremo nel prossimo paragrafo.
superficie piana di ;irea A
Consideriamo dapprima un campo elettrico uniforme sia in modulo che in
perp~ndicolare al campo. Il
flusso elettrico tP attr.iverso direzione, come in Figura 19.19. Le linee d.i forza del camRC).eletttjco attraversa-
quest"arell è F.A. no una superficie rettangolare di area A, perpendicolare al campo. Ricordando
che il numero di linee per unità di area è proporzionale al modulo del campo
elettrico, il numero cli lince che attraversano la superficie di area A è proporLio-
nale al prodotto EA. Il prodotto dell"intensità del campo elettrico E per l"arca ti
perpendicolare alla direzione del campo è chiamato flusso elettrico, ti>:
<I>= EA [19.10)
Dalle unità SI cli 1':e ,I, vediamo che il flusso ha mmc unità N · m 2/C.
Se la superficie in questione non è perpendicolare al campo, il numero cli
linee (o il flusso) che la attraversano deve essere minore di quanto dato
dall'Equazione 19.10. Ciò può essere facilmente compreso considerando la
Figura 19.20, dove I.i normale alla superficie di area A forma un angolo Il con la
direzione del campo elettrico uniforme. Si noti che il numero cli lince clw attra-
,·ersano quest'area è uguale al numero di linee che attraversano l'area proietta-
ta A', perpendicolare al campo. Dalla Figura 19.20 vediamo che le due aree sono
correlace dalla relazione A'= A cos 9. Poiché il flusso attraverso l'area A è uguale
al flusso attraverso A', si può concludere che il flusso desiderato è dato da
<I>= Et\cos 9 (19.11)
Da questo risultato, vediamo t·he il llus.•10attraverso una superficie di arca data
ha il massimo valore, /:ti, quando la superficie è perpendicolare al campo (o
quando la nurma/palla supt.·rficic è parallela al campo, cioè, 9 = 0°); il nus.~o è
zero quando la superficie è parallela al campo (o quando la normale alla super-
ficie è perpendicolare al campo, cioè, 9= 90°).
Nel caso più generale, il campo elettrico può variare sulla superficie in que-
stione. Quindi. la definizione di flusso data nell'Equazione 19.11 ha significato
soltanto su un piccolo elemento di area. Consideriamo una generica superficie,

Figura 19.20 Linee di fom, di un


campo elettrico uniforme che attra-
versa una superficie piana di area A
che ronna un angolo Il con il
cmnpo. Poiché il numero di linee
che aur.iveraano l'area omhrt.-ggiata
A' è lo stesso di quello che attraver-
sa A, concludiamo che il .fhwo
attraverso /{ è uguale al Ruuo at-
traverso A ed è dato da cl>= EA cos 9.
19.7 /•'hmo ,lm,;rn 553

suddivisa in un gran numero di piccoli elementi, ciasnmo cli area AA. La varia-
zione del campo elettrico nell'elemento di arca puù essere tra11eurata se I' ele-
melllo è sufficientemente piccolo. È rnnvenieme ddinirc un vettore AA,il cui
modulo rappresenta l'area dcli' i-l·simo ,·lt•mt·nto e· la cni direzione è Jwr ,l,ji11i-
alla superficie come in l,.igura I!U!I. Il nusso elettrico A<I>;,
iim1rper/Jet1dicnlare
attraverso questo piccolo elemento è dato da

A<I>;= E, AA,cos 8 = E,· AA,

dove abbiamo usato la definizione di prodotto scalare fra due vettori (A . B =


AB cos 8). S6mmando i contributi di tutti gli elementi, otteniamo il flusso totale F',gura 19.21 Piccolo ele-
attr.1verso la superficie 3• Se facciamo tendere l'area cli ogni elemento a zero, il mento di superficie di area
.6.A,.Il vc,uore campo elettri-
numero degli elementi tende all'infinito e la wmma è sostituita da un integrale. co forma un angolo 6 con la
Quindi, la definizionegenerakdiflussoelettricoè normale alla superlicie (dir<.~
zione di AA,) e il flusso aura-
verso l'elemento è uguale a
<I>= lim ~E;·
AA,--+O
AA; = J E· dA (19.12] E,AA,cos8.

"'l>t"Jtic:it·

L'Equazione 19.12 è un integrale di superficie, d1e deve c11Serecalcolato


sull'ipotetica superficie in questione. In generale, il valore di <I>dipende sia
dall'andanwnto ckl campo c-he dalla superficie.
a rnkolare il llus.so altrnverso una superficie
Abituahnt·1111·san·mo intt'rl·s.,;,1.ti
rliiu.sa.{Una superficie chiusa è definita come umi superficie che divide lo spa-
zio in una regione interna e una esterna, tali che non si può passare dall'una
all'altra senza attravem1re la superficie stessa. La superficie cli una sfera, per
esempio, è una superficie chiusa). Consideriamo la superficie chiusa di Figura
19.22. Notiamo che i vettmi A.A;sono rivolti in direzioni diverse per elementi di
superficie diversi. In ogni punto, questi vettori sono 1um11ali alla superficie e, per
convenzione, hanno il verso ustm/edalla superficie. Negli elementi indicati con
(i) e ®, E è uscente e 6 < 90°; quin~i. il flusso A<I> = E • M attraverso questi ele-
menti è positivo. D'altro canto, per elementi come ®, in cui le linee di forza
sono entranti, 6 > 90°, il flusso diventa negativo a causa del fattore cos 6.11flusso
totale attraverso la,superficie chiusa è proporzionale al numero netto di linee di

F'igura 19.22 Superficie chiusa immersa in


un campo clcurico. I vcllol'Ì area Mi sono,
per convc111.ionc, normali alla superlicie e
diretti verso l'esterno. Il flu"50attraverso un
elemento di superficie pu,, essere positivo
(elementi© e C,) o neiriltivo(elemento®).
L'elemento ca>è sul lato posteriore clella
superficie.

' È importante n01are che la rappresenlllZionecnu le lince di for,u1 non è molto 11<:curaUI, poiché
un 'arl""Jpiccoh, (a sccondn della po5izionc,) può essere au,-....,,..aUIda troppe o troppo poche
llntt. Comunque, insistiamo sul fallo che la defmlzlone fondamen1ale cli 11ussoelettrico ~
f E. 4A. L'uso delle lince di forza e soltanto un aiuto per vlsuallzmre il conccun.
554 Capitolo 19 fo,ze elellricliee carnpielettriri

forza che attr.i.versano la superficie, dove per numero netto intendiamo il nume-
rodi linee uscenti dal volume racchiuso dallasuperficie meno il numero di linee
entranti. Se sono di più le linee uscenti di quelle entranti, il flusso totale sarà
positivo. Se le lince entranti sono di più di qucll<' 11s1·<'nti,il fl11s.'\tJ totale è nega-
tivo. Utiliuando il simbolo p p,:r rapprcs1:nlarc 1111i111,·gmlr r,/e.1/J il li/lii .111/>njil'ie
chiusa,possiamo scrivere il flusso totale, <I>,,attraverso una superficie chiusa

<I>,=~E· dA = p E.d.A (19.13)

in cui E. rappresenta la componente del campo elettrico perpendicolare, o nor-


male, alla superficie e l'indice e indica la superficie chiusa.
Calcolare il flusso totale attraverso una superficie chiusa può risultare abba-
stanza difficoltoso. Però, se il campo è normale alla superficie in ogni punto e
ha intensità costante, il calcolo diventa semplice. Il seguente esempio illustra
questo punto.

(•.' ,' ''


Esempio 19.6 Flussoattraverso un cubo
Consideriamo un campo elettrico uniforme E orientato poiché su queste facce E i: perpendicolare a <IA.In parti-
nella direzione "· Tromre il flusso elettrico totale attra- c:olnn:, l'oricntmncntn cli ,/A i: perpendicolare a E per le
verso la superficie di un cubo di spigolo t orientato due facce parallele al piano n in Figura 19.23. Quindi,
come mostrato in Figura 19.23. 8 =90', cosicché E · dA = E dA cos 90' =O. I flussi attra-
''l·rso i piani parallelial piano ·'9'sono an<'h(.·
nt1llipt·r la
stt·~il n.tgiune.
Consideriamo ora le facce parallele al piano )'t. li
flus.,o netto attraverso queste facce è dato <la

<I>,= II
E·dA+f
2
E·dA

Per la faccia ©, E è costallle ed entrante mentre dA è


uscente (8 =180'), cosicché il flusso attr.tverso questa
faccia è

J,E- dA=I,EdAcos 180' = -E I. dA = -Eil = -Fi2


poiché l'arca di ogni faccia è A= t 2•

Figura19.23 (E.sempio 19.6) Una supcrlkic ipotetica Uguahnc:nte, pc:r la facria ®· Ei: costante e uscente,
di rorma cubica immersa in un campo elettrico unifor- cioè nella stessa direzione di dA ( 8 = O'), cosicché il llus-
me parallelo all'as.se x. 11flus.sotomie attraverso la super- •o attrnver110questa faccia è
ficie è zero.
f
2
E•tlA = f
2
EdAcosO' = Ef dA = +EA
2
= Et 2

Soluzione Il flusso totale può essere calcolato somman- Il flusso totale attraverso tutte le facce è nullo, in quanto
do i flussi attraver,io ogni faccia del cubo. Dapprima,
notiamo che il flusso attraver,io quatlro delle facce è zero,

ESERCIZIO6 Una supcrlicic piana di area 3.2 m2 può essere oriemata in qualunque
direzione in un campo elettrico uniforme il cui modulo è E= 6.2 x IW N/C. Calcolare
il flusso del campo elettrico attrnvc:rsoquesta supcrlicic: quando il campo clt•m·ico (a) è
perpendicolare alla superficie, (b) è parallelo alla superficie, (c) forma un angolo di
75' con il piano della superficie.
Risposta (a) 1.98 x 106 N · m2/C (b) zero (c) 1.92 x 106 N, m2/C
19.8 e;""·"
11,,.,,m11r1
,li 555

19.8 • IL TEOREMA DI GAUSS Supc,rficie


gaussiana

In questo paragrafo dcsc:ri\'eremo una rclaziom• g<·nemlt·fra il flusso dt•ttrico tota-


lr a1tmH·1..,.,1111;1
,11p,·rlki,· rhi11sa (,prs.,o chiamala .rnpnfi,ù· wm,uùinu) (' la rnrirn
all'i111n110di q11t·s1as11p,·rlidt·. Qm,s1a rcl;11iom·, 110111
m11/,•1111tu conu, teorema di
Gauss, è di fondamenta!<" importanza nello studio dei campi elettrostatici.
Dapprima, consideriamo una carica puntiforme l/ posla al centro di una sfem
di raggio r come in Figura rn.24. Dall'Eqtmziom• l!l.4 sappiamo che l'intensità
ciel campo elettrico ovunque sulla superficie della sfera è E= k,JJ/r2 • Inoltre, le
linee di forza del campo sono radiali e hanno verso uscente, per cui sono per- Figura19,24 Superficie sfe-
pendicolari (o normali) alla superficie in ogni punto. Cioè, in ogni punto, E è rica di raggio r che circonda
par.tllelo al vettore !:i.A;che rnppresenta l'elemento locale cli arca àA;. Quindi, una carica puntiforme q.
Quando la carica si lnl1r.l al
E· !:i.A,=E,,AA; = fi:AA, cemro della sfer.i, il campo
eleurico è normale alla su-
e dall'Equazione 19.13 trcl\'iamo che il flusso totale attraverso la superficie gaus- perficie e ha intensità COl!llafl-
siana è dato da te m"Unque sulla superficie.

<I>,= ~/·:.e/,\ = ~ I-:d.1 = /~~ t/A


poicl1(• /·.'è C'ostante sulla superlicit· 1·<1i· daw da I-:= k,.t// r2• Inoltre, per una
superficie gaussiana sferica, pdA =A= 4w r~ (;1rca di una sfera). Quindi, il flusso
totale attm\·erso la superficie gaussiana è

<I>, = -
k,,, ., = +rrk,.t/
2- (4wr-)
r
Ricordando che k, = I I 4w4!11, possiamo scriwre

(19.14)

Si noti che questo risultato, che è indipcnclc111eda r, ci dice che il flusso totale
attr.iverso una superficie g-.iussiana sferica è proporzionale alla carica q interna
alla superficie. Il fatto che il flusso sia indipendente dal r.11-,rgioè una conseguen-
za della dipendenza del campo elettrico dall'in\'erso del quaclr.ito della distanza,
data dall'Equazione 19.14. Cioè, f: varia come l/r 2, ma l'area della sfera v.uia
come ,~. li loro e!Tctto combinato produce un nus.~odw è inclipendcntc eia r.
Consideriamo, ora, diverse superfici chiuse che cirnmdano una carica q,
come in Figu11119.25. La superficie S1 è sferica, mentre I,· superfici :,;led ,\iinon
sono sferiche. Il flusso che attraversa la superficie S1 ha il valore qI Eo, Come
abbiamo discusso nel precedente pamgrafo, il flusso è proporzionale al numero
di linee di forza che attraversano quella superficie. La costnizione di Figura
19.25 mostra che il numero di linee cli forza che attr.iversano la superficie S1 è
uguale al numero cli linee di forza che attmversano le superfici sferiche Si ed -5\i.
Quindi, è ragionevole concludere che il flus.~ototale attraverso una qualunque
superficie chiusa i· in<lipt·11ck111t·rlalla forma rii q11cs1a'"l"'r!kk. (Si puù pro-
vare che ciò avviene se E"" l/r 2). In effetti, il flusso totale che attraversaunaqua-
lunque superficie chiusa che circondauna caricapuntiforme 'I è dato da 9 / 4!o.
Consideriamo, ora, una carica puntiforme posta al di fuori di una superficie Figura I 9.25 Superfici chiu-
se di forme varie che circon-
chiusa di forma arbitmria, come in Figura 19.26. Come si può vedere eia questa dano una carica q.Da llOlarC
costruzione, alcune linee di forza entrano nella superficie, altre invece escono che il Ousso elettrico toiale
dalla superficie. Però il numero di linee di forza che entrano è uguale al numero auraveno ciascuna superfi-
di linee di forza che escono dallasuperficie. Quindi, possiamo concludere che cie è lo stesso.
556 Capitolo 19 fo,.,.,.
e/,thic/,ee mmpi el,11>fri

il flusso elettrico totale che attraversauna superficie chiusa che non circonda
alcuna carica è nullo. Se applichiamo questo risultato all'Esempio 19.6, possia-
mo facilmente vedere che il flusso totale attraverso il cubo è nullo, poiché è
stato assunto che non ci sono rnricht• all'interno ciel <·uho.
Estendiamo questi stessi argomenti al caso generalizzalo di più carkhe pun-
tiformi, o a una distribuzione continua di carica. Faremo di nuovo uso del prin-
cipio di sovrapposizione. Cioè, possiamo esprimere il flusso attraverso una qua-
lunque superficie come

dove E è il campo elettrico totale in un qualsiasi punto sulla superficie ed E 1, ~


Figura 19,%6 C.arica punti- ed Es sono i campi prodotti dalle singole cariche in quel punto. Consideriamo il
fonne po.11aal di fiuni di una sistema di cariche mostrato in Figura 19.27. La superficie S circonda solo una
supcrlìcie chiusa. In questo carica, q1; quindi, il flusso totale attraverso Sè q1/Eo, li flusso attraverso Sdovuto
caso, notare che il numero di alle cariche estemc è nullo poiché ogni linea di forza che entm in tm punto di .'i
lince di for,a che cntr.tno esce da un altro punto della superficie. La superficie S' circonda le cariche </'le
attraverso la superficie è u-
guale al numero di linee di tt,iper cui il nusso totale attraverso S'è (</'.I+rr.,)/e0 • Infine, il flusso totale attra-
for,;1 che escono dalla super- verso la superficie s• è nullo poiché non ci sono cariche all'interno di questa
ficie. superficie. Cioè, tutte le linee di for1.a che entrano in S" in un qualche punto,
t•scono da .'i" in un altro.
Teoremadi Gauss • Il teorema di Gauss, che è una generalizzazione della discussione preceden-
te, afferma che il flus.~ototale attraverso una superficie chiusa è dato da

<I>=
·p ..'··,-'q.'
E·dA=_.!!!_ [19.15)
' ·Eo

dove f/inrappresenta la ,:aricatotaleinlema alla superficie di Gauss ed E rappre-


senta il campo elettrico in ogni punto della superficie di Gauss. In altre parole,

il teorema di Gaussstabilisce che il flusso elettrico totale attraverso una qua-


lunque superficie gaussiana è uguale alla carica totale contenuta all'interno
della superficie divisa per Eo.
Figura 19.27 Il flusso elet-
trico · totale che attraversa Quando si utili1.za l'Equazione 19.15, occorre notare che sebbene la carica f/in
una superficie chiusa qu;1I-
.siasidipende solo dalla quan- sia la carica totale racchiusa dalla superficie gaussiana, il campo E che appare nel
tità di carie!! posta aU~nurno teorema di Gauss rappresenta il campoeleuricototale,che include contributi da
di tale superficie. Il flusso cariche sia interne che esterne alla superficie gaussiana. Questo punto è spesso
totale attraverso la superficie trascurato o frainteso.
S è q1/ Eo, il flusso totale ili· In linea di principio, il teorema di Gauss può sempre essere usato per calcola-
tr.1verso la superficie S' è
('/2 + tr.,)I~. e il flusso tomie re il campo elettrico generato da un sistema di cariche o da una distribuzione con-
aurm·crso la supcrfìd<.·S" i· tinua di rnrirn. Peni, in pmtica, la tecnica è utile solo in un limitato numero di casi
zero. in cui vi sia wi alto grado di simmetria.Come vedremo nel pros.~imo par.igrafo, il
n teoremadi Gaussè • teorema di Gauss può essere usato per calcolareil campo elettrico generato da
utileper calcolareE distribuzionidi caricache presentanouna simmetriasferica, cilindricao piana.Se
quandola distribuzione si sceglie con cum la superficie gaussiana che circonda la distribuzione di carica,
di c:aric:a
è simmetrica l'integrale dell'Equ.1Zione 19.15 pol.Tàessere calcolato facilmente. Bisognaanche
notare che una superficie gaussiana è una superficie geometrica e non è necessa-
rio che essa coincida realmente con una superficie fisica
19.8 li lraremtl ,li c;mu,~ 557

lmmaj{iniamoun sottile strato nmduttorc cubko con un t•,·n·s.~odi c.:arica.Un cubo


ha un alto grado di sinunc.~tria.
Perdll~ non, possiamo uM.an·
il lt·on·mu di Gauss per
c.1knlmT il nunpo dcurko ndh· \·idrnmL,· clt·In1bu:'

RagionamentoSebbene il teorema di Gaus., ct·rtamente valga se t1ppUralo al campo


clt·ttrico del cubo, esso non può essere usato per miro/a,,.il campo. !.'uso del teore-
ma di Caus., per calcolare il campo elettri«> implica portare fuori dall'intcgr,lle
nell't•q1mziont• del teorema di G.-,ussil campo elettrico. 11solo modo per cui il
campo elettrico possa essere portato fuori dall'imegrnle è che esso sia costante. Non
\Ì è alcuna supcrticie auomo al cubo per la quale si possano usare argomenti di sim-
metria per coll\incerci che il campo elettric-o sia cost."\nte.Quindi, il tentativo è Ìllll· Questa bella superficie chiu-
tile: il campo elettrico rimarrà all'interno dc:ll'integr.ile, per cui abbiamo bisogno di sa generata da un calcolatore
conoscere il campo per calcolare l'integr.tle. è un esempio di una costm-
7.ione matematica in uno spa-
Tuttavia, alue forme geometriche alle quali ,iene applicato il teorema di Gauss
zio iperbolico. (Per ge11/.nmc.
nel tentativo di calcolare il campo- sfere, cilindri, lastre piane - hanno una simme- di Wo(ftnm lùuarch, /ne.)
tria suflkiente perché si possa trovare una superficie per la quale il campo possa
essere consider,uo costante.

Se il Ous.soattraverso una superficie gaus.'iiana i, ,ero, quali dellt· se1,rt1cntiaffenna-


zioni è \"era? (a) Non vi sono cariche all'intt·rno della superficit·. (b) la carica totale
all'illll'rno ddh1 supt·rfkil- t· /l'r<>.(r) Il rntnpo dl·nrko t• ll'n> ,u 1u1lllh1superficie.
(cl) 11numero di linee di for,a t•ntrami nella superticit· è uguale al numero di lince
di fori.a usccmi dalla superficie.
Ragionamento Le affenna,ioni (h) e (d) sono ,·ere t· s.-guono dal teorema di
GatL~. L'afTem,azionc (a) non è necessariamente ,·era 1wrdu.'.· il teorema di Gau55
dice che il flusso attra\·erso qualunque superficie chiusa i• uguale alla carica tÒtale
all'interno della superficie dhiso p<'r ~,. Per est'ntpio. un ,lipolo elettrico (la cui cari-
ca totale è nulla) potrebbe trO\-arsiall'imerno della supcrlirie. l.'affermazione (c)
non è necessariamente \'l'r.t. Sebbene il Jlus.,o totale attmverso la superficit• sia 1.ern,
il campo elettrico in queslll regione potrebbe 11011 essere zero (Fig. 19.11).

l!na superficie sft·ricagaussiana circonda una carica q. Dt•s(·rivt·re che cosa accade al
flusso attraverso la superficie se (a) la carica viene triplkata, (h) il rnlume della sfera
i, raddoppiato, (c) la supcrfide ,·iene cambiata con 1111 rnho, e (d) la carica viene
spostata in un altro punto all'interno della superticie.
Ragionamento(a) Se la carica viene triplicata. il flusso auraverso la superficie tri-
plica, poiché il Ous.sototale è propor,innak• alla carica cht- si trn\'a all'interno della
superticie. (b) 11flus.«>resta costante quando ,-aria il volume, Jl<'rché la superficie
circomla la stcs.'illquantità di carica, indipendememcnte dal \'olume. (c) Il flusso
totale non \'aria quando la fonm, della su1wrficil·chiusa vmfa. ( 11) 11llus.«>altnl\·erso
Insupt•rlidc:rhi11sa non ,·nrh,<111.111clf•
hl raric1 al1'i11tl'n1C>clc.·l1a
,111u·rlidc\'ic•11c"P«>-
stma in \lii altro posto scmpr<' all'interno della supt·rfidt·. Tunt• CJlll'stt•conclu.,ioni
si raggiungono attntverso la comprensione del teorema cli ( ;aus.,.

PROBLEMA
CONCETTUAlf
6
Spiegare perché il teorema di Gauso non Kipuò usare per calcolare il campo elettrico (a)
di un dipolo elettrico, (b) di un disco carico, e (c) di tre cariche puntiformi ai vertici di
un triangolo.
558 Capitolo 19 fo1u elellri<he
e rampi ekllriri

ESERCIZIO 7 Una carica puntiforme di +5.0 µ.C è posta al centro di una sfera di rag-
gio 12 cm. Qual è il flus.~odel campo elettrico attraveno la superficie di questa slera?
Risposta 5.7 x 105 N • m2/C

ESERCIZIO 8 terrestre è/.:'= 100 N/C, nella din~


li rnmpo clettri<:o 11c:ll".11mosfcrn
zione orientata verso il basso. Determinare la carica elettrica sulla Terra.
Risposta -4.6 X I O-~C

19.9 • APPLlCAZIONIDEL TEOREMADI GAUSS


A ISOLANTICARICHI
In questo paragrafo diamo alcuni esempi su come usare il teorema di Gauss per
calcolare E per una data distribuzione di carica. È importante ricordare che il
teorema di Gauss è utile quando c'è un alto grado di simmetria nella distribu-
zione di auica,come nel caso di sfere uniformemente cariche, lunghicilindri e
superfici piane. In questi casi, è possibile trovare una semplice superficie gaw-
siana sulla quale l'integrale di superficie dato dall'Equazione 19.15 è facilmente
calcolabile.

La superficie dovrebbe essere sempre sceha in modo che essa abbia la stessa
simmetria della distribuzione di carica. _____ J
Esempio 19.7 Campo elettrico generato da una carica puntiforme
Partendo dal teorema di Gauss, calcolare il campo elettri-
co dovuto a una carica puntiforme q e dimostrare che la
legge di Coulomb è in conseguenza di questo risultato.
Per simmetria, E è costante dovunque sulla superficie e
così si può portare fuori dal seguo d'integrazione.
Quindi,

pEdA = E~dA = E(4,rr 2) = z


dove abbiamo usato il fatto che l'area della sfera è 4,r r 2 •
Quindi, l'intensità elci campo a distanza r dalla carica q
è

E = _q_ = k,.!L
4,r~r 2 r2
Figura 19.28 (Esempio 19.7) La carica puntiforme q è
al centro di una superficie sferica gaussiana ed E è
parallelo a dA in ogni punto della superficie. Se una seconda carica puntiforme 'lo è posta in un
punto in cui il campo è E.la fona elettrostatica su que-
sta carica ha modulo dato da

Soluzione Per questo caso scegliamo una superficie l'= f/oE= k~


• r2
gaus.~iana ,ferica di raggio r, centr,na sulla carica pun-
tiforme. come in Fig. 19.28. Il campo elettrico di una
carica puntiforme prnsiti\'a ha direzione radiale e verso Questa, ovviamente, è la legge di Coulomb. Da notare
uscente ed è quindi normale alla ,uperlicie in ogni suo che questo esempio possiede la classica logica del cane
punto. Cioè, E è parallelo a dA in ogni punto, cosicché che si mangia la coda. Esso,comunque, dimostra l'equi-
E· dA = E dA e il teorema di Gauss ci dà valenza tra la legge dl Coulomb e il teorema di Gauss.
19.9 1lpplirm.ionidel '""""'" di Gaussa isolantirorichi 559

Esempio 19.8 Distribuzionedi carica a simmetriasferica


Una sfera isolantc di raggio a possiede una densità cli che q111= p V', dm-e p è la densità di carica per nnità di
carica uniforme p e una carica 101ale posilh-a Q (Fig. ,•olume e V' è il \'Olume n1cchinso dalla •npc,rfidr gaus-
1\1.2!1).(a) C:alcolnrc l'i111t·n•hi1dd ,·ninpo clt·nrico in eia \'' = ~ irr". Quincli,
•imrn, cla111
un pulllo 11/difuori della sfem, cioè, per r > a.
I/In = P V' = p (! 'll'r')
Come nell'Esempio 19.7, il campo ele11ricolm itut•nsilà
costante in ogni punto della supe1iicie g-.iu..1immsft'rica
ed è normale alla superficie in ogni punto. Quindi, il
teorema di Gauss nella regione 1"<a dà

f EdA = Ef dA = E(4'11'r2) =--IA11


Ricavando E oueniamo
(a) 'An P~'ll'T~ P
E= -- = --- = --r
4,reer 2 4veer 2 llEo
Poiché per definizione p = QI (i 'll'a 'l, questa relazione
Sfera
gaWllllana
si può scri\·err

(hl
È da notare che questo risultalo differisce da quello
Figura19.29 (Esempio 19.8) Sfera isolante uniforme- ouenuto in (a). Essoci fa vedere chef:--+ O per r--+ o.
mente carica di raggio a e carica totale ~ (a) Il campo
come si poteva pm-edere basandosi sulla simmetria sfe•
in un punto es1emo alla sfera è ll,Q./r 2• (b) Il campo
all'interno della sfero1è domlo unicamente alla carica rica della distribuzione di carica, per cui il ris11ha10eli-
in/mia alla superficie gaussiana ed è dato da (11,Q./a 3) r. mina fortunatamente la singolarità che esisterebbe in
r • O se E variasse come l/r 2 all'interno della sfera.
Owero se E oc I/ r 2, il campo sarebbe in finii<>in r = O il
Soluzi- Poiché la distribuzione di carica è a sim- che rappresenterebbe chiaramente una situazione fisi-
metria sferica. sceglieremo ancora una superficie gau• ca impossibile, Una rappresentazione di E in funzione
siana sferica di raggio re concenuica alla sfera, come in di rè mOSU'atain Figura 19.50.
Figura 19.29a. Seguendo lo stesso ragionamento dell'E-
sempio 19.7. trmiamoche

E= 11,_g_ (per~:,'ÒJ
. r• .·. :f•:i_:• •.
Si noli cht• qut·s10 risultalo è identico a quello ottenuto
per una carica puntiforme, per cui concludiamo che,
per una sfera uniformemente carica, il campo nella
regione esterna è ,quivalenlta quello di una carica pun-
tiforme posta al centro della sfero1.
(b) Calcolare l'intensità del campo elettrico in un
punto all'inlmiadella sfera. cioè, r< a.
Il
RagioMmenlo e soluzione In questo caso scegliamo
una superficie gaussiana sferica di raggio r < a, concen-
Figura 19.30 (Esempio 19.8) GraflCOdi E in funzione
trica alla distribuzione di carica (F'ag.19.29b), Per appli- di r per una sfera isolante uniformemente carica. 11
care il teorema di Gauss in questa situazione, è impor- campo all'interno della sfer.i (r < a} varia lineannenle
tante ricordare che la carica 'lhl aU'ml,ma della superfi- con r. Il campo al di fuori della sfer• ( r> a) è lo stesso di
cie gaussiana di rolume V' è infario,ealla quantità di quello generato da una quica puntiforme 12posta
carica totale Q..Per calcolare 'lm cl serviamo del Fatto nell'origine.
560 Capitolo 19 Frm, ,•/,•ftrirlree rampi tlt/11fri

Esempio 19.9 Distribuzione di carica a sbnmetria cilindrica


Calcolare il campo eletu"ico a una distanza r generato di raggio re lunghezza { coassiale con il filo carico. Sui
da 1111lilo uniformemente carico positi\'o di lunghezza punti della superfide hut•rnle. E è rnstante in modulo
inli11ita la n1i densità Hnec\l'l'cli carka i: A == costm1tc t•d è perpcmlicolm·t· alla ,uperlkit•. Inoltre. il lln,,n
(l'ig. l!l.:11). aurJverso le mprrfid di biLsc del cilindro gaussiano i:
111,//0poiché E è pamlltln a queste superfici.

Superficie
g.ms,iann Soluzione I.a carica totale all'int,·rno della sup,·rficic
e
gaussiana è A dove A è la densità di carica e t è la lun-
ghezza del cilindro. Applicando il teorema di Gauss e
notando che E è parallelo a dA do\'\111quesulla superfi-
cie cilindrica, troviamo che

<I>,= PE·t/A= Ept1A = : = >.E:


Ma l'area della superficie cilindrica è A = 2,r rt; quindi,
H
(a)

À
lì=--= 2k,~ I 19.161
r
J~.'°'"
\'celiamo dw il campo donato a una dhtrilnuiont· cli
ct1rka i.l simmctrièldlindric;1 \·aria nmu: I.',. m<·11tn· il
campo "sterno con una distribuzione di carica a •imme-
tria .'lferica varia come l/r 2• L'Equazione 19.16 può
anche essere ouenuta mediante la legge di Coulomb e
integrando; pt·r·ù lt· lt·cniC'hemate1natiche ncccssarit•
per questo calcolo sono piÌI lunghe e noiose.
Se il filo carico ha lunghez,.a finita, il ri,ultato per I•:
(b) no11è lo stesso di quello dato dall'F.qu.uione 19.16. Per
punti vicini al filo carico e lonrnni dagli estremi. l'E-
Figura 19.31 (Esempio 19.9) (a) Distribuzione lineare
quazione 19.I 6 dà una buona approssimazione del mio-
infinita di carica circondata da una superficie gaussiana
cilindrica coassiale alla distribuzione lineare. (b) li re reale del campo. Risulta che il teorema di Gaus., 110n;
campo sul cilindro ha intensità costante ed è perpendi- ulikpcr calcolare lì per un filo emico di lunghezza finita.
colare alla superficie. Ciò è dovuto al fatto che il campo cleurico non ha più
modulo rostante sui punti della superficie g.ms.,iarm
Ragionamento l..'t simmetria della distribuzione di cilindrica. Inoltre, E non i: pcrpcndicnlare alla •uperli-
carica mostra che E deve essere perpendicolare al filo cic cilindrica in tu!li i punti. Qmmdo c'è poca simmetria
carico e tliretto nel verso uscente come in Figura nella distribuzione di carica, come in questo caso, è
19.31a. La sezione ortogonale del filo carico, mostrata necessario calcolare E utilizzando la legge di Coulomb.
in Figura 19.31b, dovrebbe aiutare a ,isualizzare le dire- Si lascia come esercizio (Prohlema 29) mostrare che
zioni delle linee di forza del campo elettrico. In questa E a/l'i11terno di una sbarretta di spessore finito è propor-
situazione scegliamo una superficit· gaussiana cilindrica zionale a r.

Esempio 19.10 Lamina isolante carica


Trovare il campo clcuricu creato da una <.''1ricadistriR Figura 19.32. È conveniente scegliere come superlidc
huita uniformemente con densità superficiale cr su un gaussiana un cilindretto con asse perpendicolare al
piano infinito isolante. piano e superfici di bast· di area A, equidistanti d"I
pim10. Vt•dimno che, es.scudo E par.,llelò ali" snperfidt·
Ragionamento e soluzione La simmetria della situa- laterale del cilindro, non c"è flusso atlr"J\'erso qucst.i
zione 111ostrJche E deve essere perpendicolare al piano superficie. li flusso uscente da ogni base del cilindro è
e che il verso di E su una faccia del piano deve euere EA (poiché E è perpendicolare alle basi) e, quindi, il
opposto al verso di E sull'altra faccia, come mostrato in flusso totak attraverso la superficie gaussiana è 2EA.
19.9 . \/1/1/im;im1i,M t,omn11 tli (;""·'-'" i.wl,111/i
l't/rid1i 561

Soluzione Nolllnclo che la carica tolllk t1ll'i111n?10


della superficie è tT A, con u densità superficiale di cari-
ca. usando il teorema di Gauss. otteniamo
'/in ".\
<I>, - :!t-:.1 - ,;;- ~ ~ A

E=_!!__ [19.17)
2El)·

Poiché la distanza delle basi c:1.-tlpiano non compare


nell'Equazione 19.17, concludiamo che E= u/2~ a qua-
l11nq11,dis1arm1 dal piano. li campo è uni/onnedovunque.
Un "importante configurazione legata a questo esem-
pio è rdpprcsentata da due piani infiniti par,dleli cari- Figura 19.32 (Esempio 19.10) Superficie 1,,aussiana
chi con una densità di carica superficiale + u e - tT, dlindrica che attraversa una distribuzione di carica
rispettivamente (Problema 46). In questa situazione il superficiale infinita. Il flusso attraverso ciaKuna base
campo elettrico è u/ E,1 Ira i piani ed approssimativ-.i- del cilindro è EA. N<>nc'è OU5SO attraverso la superficie
111,·ntt: nullo all'estenm. laterale del cilindro.

ESERCIZIO 9 l~111,;usdo sfc:1ico umduuort· cli raggio Jr>«:m trasporta una carica in
c·<.Tt·sso cli -fi.<f µC: unirornu.·men1t• clislrihuit.1 ."iulla sua superticit·. Trn\'art• il ntmpo
demku nt"i punti (a) proprio all"estt•rnocld gusdo ,. (b) all"intt·1·nodel guscio.
Risposi,1 (a) 2.6 x 106 N/C (b) O .

li teorema di Gauss può sembrare mistè1ioso e, infatti, normalmente è


11110 dei concetti più difficili da capire nella fisica di base. Come si è
visto, comunque, il teorema di Gauss è un mezzo molto potente per ·
risolvere problemi con alto grado di simm~tria, In questo paragrafo,
avete incontrato problemi con tre tipi di simmetria:- simmetria piana,
simmetria sferica,· simmetria cilindrica. È Importante rivedere gli
Esempi dal 19.7 al 19.10 nsando il seguente procedimento, · ·
1. Innanzitutto ocè:orre scegliere una superficie gausmana chiabbiala s14t-
sa simmebiadtlJadistribuzione di carica.Per una carica puntiforme ò ùna
distribuzione sferica di carica, la superficie gaussiana sarà una sferà il
cui centro sta sulla carica o nel centro della distribuzione come negli
Esempi 19.7 e 19.8. Per una caricadistribuita uniformemente su una
linea o su un cilindro infinito, la vostra scelta di una su_perfiçlegaussia-·
· na cadrà su una·_superfj.dè cilindrica coas,,lali;con la d1stribUllonè'di
carica in questionej come nell'Esempio 19.9.Per distribuzioni di cari-
ca, aventi simmetria piana, la superficie gaU8Siana sarà un cilindretto
. che taglia la distribuzione di carica e ha le basi parallele allast,essa, :
come nell'Esempio 19.10. In ogni caso,la superficie gaussiana è scelta
i11mmln tale rhc il campo elettrico abbia la stcss:1i11tc11sitàin qualun-
que punto della superficie e sia diretto perpendicolarmente allastes.,a,
· ·, Questa circostanza vi pennette di calcòlare facihnente· l'integrale•dl '·
superficie che compare àl primo membro del teorema ·d1Gausse Glie ·
rappresenta il flusso tolllledel èalilpo elettrico attraverso la superficie.
2. Si calcola quindi il secondomembro del teorema di Oa\1$8,ossi;rla ·
quantità di c:arlta elètbica, ·~ , contenuti àll'immw della iuperlkle·.:
gaussiana. Se la densità di carica, come nellll l1'làgglòr parté dermsiJ·tl l,:J;.
562 Capitolo 19 l'oru elettricheII campieltllrici

--
--
E

-- ·-
·-
E
19.10 • CONDUITORI IN EQUILIBRIO ELETTROSTATICO

--
--
--
--
·-
+-

·-
·-
Un buon conduttore elettrico, come il rame, contiene delle cariche (elettroni)
che non sono legate a nessun atomo e sono libere di muoversi all'interno del

--
flgUrll 19,33
·-
+-
Lastra con-
materiale. Quando non esiste un movimento risultantecli cariche nel condutto-
re in nessuna direzione, il conduttore è in equilibrioelettrostatico.Come vedre-
mo, un ctmdutlorein equilibrioelell.TOsllltica
possiede le seguenti proprietà.

,hutricc immersa in un cam- ~ Il campo elettrico all'interno del conduttore è nullo dovunque.
1"-' dt•m·ico esterno E. Le • Un qualunque eccesso di carica su un conduttore isolato deve risiedere
twiche indotte s111la superfi- unicamente sulla sua superficie esterna.
de della lastra producono • Il campo elettrico in un punto appena al di fuori di un conduttore carico
un ~·ampoelettrico che si op- è perpendicolare alla superficie del conduttore e ha intensità a/ Eo,dove
pone al campo esterno, dan-
dl., lnogo a un campo risul- u è la densità superficiale di carica in quel punto.
..nte n11llo all'interno del • Su un conduttore di forma irregolare, la carica tende ad accumularsi in
,"tmd11ttore. punti in cui la curvatura della superficie è maggiore, cioè, sulle punte.
Ciò sarà ulteriormente discusso nel Capitolo 20.

La prima proprietà può es.'ICrecompresa considerando una lastra conduttri-


ce posta in un campo esterno E (Fig. 19.SS).In condizioni di equilibrio elettro-
statico, il campo elettrico all'internadel conduttore deve essere zero. Se non
fosse cosi, le cariche sarebbero accelerate, sotto l'azione di un campo elettrico.
Prima dell'applicazione del campo elettrico, gli elettroni sono uniformemente
distribuiti dentro il conduttore. Quando il campo elettrico viene applicato, gli
elettroni liberi si muovono verso sinistra causando un accumulo di cariche
negative sulla faccia sinistra (eccesso di elettroni) e di cariche po.~itivesull.1fac-
cia destra (da dove gli elettroni sono stati respinti). Queste cariche creano un
proprio campo elettrico, che si appone al campo esterno. La densità superficiale
Rgura 19.M Conduttore di carica cresce finché' l'intensità del campo elettrico creato da queste cariche
iì!ollltodi forma q11àlunque. uguaglia quella del campo esterno, dando luogo a un campo risultante nullo
i.a Une-.ttratteggiata rappre-
:wtllll 1111asuperficiegaussiana all'internadel conduttore. In un buon conduttore, il tempo che esso impiegaa
iiatl:f!ll\al conduttore e molto raggiungere l'equilibrio è dell'ordine di 10-16 a, che per la maggior parte dei
-~allas11perficie. casi può essere considerato istantaneo.
"i'',! .
19.10 ili
(:0111/111/11IÌ tt/Hilibrit>t/tl/ro.'111/i(o 563

Possiamo utilizzare il teorema di Gauss per verificare la seconda e la ter,.a pro-


prietà d.i un condullore in equilibrio elettrostatico. La Figura 19.34 m1istrn un
conduttore isolato di forma arbitraria. All'interno del concluuore è disegnata
una superficie gaussiana ,idna quanto si rnolt- alla superliril·. Come abbiamo
appc11a dimostrato, il campo dt·uri<:o all'interno del conduuorc in equilibrio
l'lettrostatico è dovunque nullo. Poiché il campo elettrico è nullo anche in og11i
punto della supe1iicie gm1ssiana, vediamo che il flusso totale attraverso questa
superficie è nullo. Da questo risultato e dal teorema di Gauss, concludiamo che
la carica totale all'interno della superficie g-,mssiana è nulla. Poiché questa super-
ficie è arbitr.1riame111e vicina alla supetiicie del conduttore, qualunquecaricaesi- F"agura 19.!15 Una superfi-
stente nel conduttore deve stare sulla sua superficie. cie gaussiana a forma di cilin-
dretto è utilizzata per calco-
Possiamo utilizzare il teorema di Gauss per correlare il campo elettrico nei
lare il campo elettrico appe-
punti prossimi alla superficie esterna di un conduttore carico in equilibrio alla na al di fuori del conduttore
distribuzione di carica del conduttore stesso. A tale scopo è conveniente disegna- carico. Il flusso attraverso la
re una superficie gaussiana a fonna di cilindro con le superfici di base parallele superficie gaussiana è E,.A.
alla superficie (Fig. 19.35). Parte del cilindro è di poco fuori del conduttore e Notare che E è nullo all"in-
temo del conduttore.
parte è all'interno. Non esiste flusso attraverso la parte di superficie interna del
conduuore perché all'interno del conduttore E= O. lntlltrt•, il campo è normale
alla superficie. Se E aves...e una componente tangt•nzialt•, le· cariche libere si
dovrebbero muovere lungo l;1superficie, dando luogo t·osì a t·orrenti superficiali
e il conduttore non sarebbe più in equilibrio. Non c'è flusso neanche attraverso
la superficit• later,de del cilindretto poichc E è mngente a questa superficie. • Campoelettricovicino
Quindi, il flusso totale mu·a\·t•rso la supnficic gaus.~iana ì· I•:11,\, essendo li~,il alla superficieesterna
campo elettrico in un punto in prossimità immediata della superficie esternadel di un conduttorecarico
conduttore. Se applichiamo il teorema di Gauss a questa superficie, otteniamo
1h . . q;u u,-\
!Il,= :rt-•dA = 1'.,,A= Ei,"" = Ej;-
Abbiamo utilizzato il fatto che la carica all'interno della superficie g-,mssiana è
'/in= u A, dove A è l'area della faccia del cilindro e u è 111densità (locale) di cari-
ca superficiale. Dalla relazione precedente ricaviamo E.

f: (T
(19.18]
•n = "i;j""

Supponiamo che una carica puntiforme +Qsi trovi nello spazio vu<1to.Noi armiamo Modello di c-ampo elettrico
di soppiatto e circondiamo la carica con un guscio sferico conduuore. Ciò. quali generato da una lastra piana
effetti comporterà sulle linee di fon.a uscenti dalla carica? conduttrice in prossimità di
un cilindro conduttore c-drico
di ,w:gnoopposto. Dei pezzet-
RagionamentoQuando il guscio sferico viene posto auorno alla carica, le cariche ti filifom1iisolanti galleggian-
del guscio si ria1-,,giusterannoper soddisfart• le rcgol<· per un mndullore in equili- ti $li una supi·rtìcie cli olio si
hrio <·1c:ttro,ratin1 ,. pc.·r il tc.·1,r(·madi Causs. l 'n ('C.Tt·~,o di rarka -Q si 1nunn•nì allineano con le linee di lùr,.a
all'imemo della superficie del co11du1torc,cosicché il rampu elellrko entro il con- del campo. Da notare che (I)
dullore sarà nullo (una superficie sferica g-Jus.,ianatotalmente all'interno del guscio le linet• di fon.a del campo
non includerà alcuna carica). Un eccesso di carica +Qsi troverà sulla superficie elettrico sono perpendicolari
esterna. Quindi, una superficie gaussiana ,•sterna alla skrn indudei.ì un ecces.,o di ai conduttori e (2) non ci
carica +Q,proprio come se il guscio non ci fosse. Così, la sola V-driazionenelle linee sono linee di forza all'interno
di forta del campo rispetto alla situazione iniziale sarà l'assenza di linee di forza del cilindro (E= O). (Pw gmJ.
alrinterno del conduttore. · eone.di HmohlM. WtuJBI,
Um-
vmità di Prinaton)
Capitolo 19 Jo'oTU
el,11,iche
e l'llmjJi,lethiri

PROalEMA
CONCETTUALE
7
~lii lm.'fll m~a tRliCIUI
Vi è una grande wmiglianza fra il campo elettrico e il campo b>TIIVitazionale.
Una smn,a
può essere eleuricamcnte schermata, in modo che nessun campo elettrico possa csis1crc
al suo interno. drconclanclola (.'on un t·onduttore. Una sta111.upuò cs.._ercst·henm.lla grt1·
vìla:iom1lmt•11J1'?
Perché o pcr<:hé no?

19.11 • MOTO DI UNA PARTICELI.ACARICA


IN UN CAMPOELETI'RICOUNIFORME
In questo paragrafo descriveremo il moto di una particella in un campo elettri-
co uniforme. Come vedremo, il moto è equivalente a quello di un proiettile che
si muove in un campo gravitazionale uniforme. Quando una particella di carica
qè posta in un campo elettrico E, la forza elettrica che agisce sulla carica è~- Se
questa è la sola forza esel'citata sulla carica, allora la seconda legge di Newton
applicata alla carica dà

F = qE = ·ma·

dove -mè la massa della carica, assunta costante se la velocità è piccola rispetto
alla velocità della luce. L'accelerazione della particella è quindi data da

(19.19]

Se E è uniforme (cioè, costante in modulo e direzione) vediamo che l'accelera-


zione è una costante del moto. Se la carica è po.~itival'accelerazione sarà nel
verso del campo elettrico. Se la carica è negativa l'accelerazione sarà nel verso
opposto.

Esempio _19.ll Una caricapositiva accelerata


Una carica ~sÌti~·puntiforme q di massa III è lasciata E
libera in quiete in Ùn campo elettrico uniforme E diret-

-•
to lungo l'asse x, come in Figura 19.36. Descrivere il suo
tnnto.
•• o •
Soluzione L'accelerazione della carica è costante e
da qE/m. li moto è un semplice nioto rettilineo
(111111
E00000
lungo l'asse ,c. Possiamo quindi applicare le equa:tioni
della cinematica in una dimensione (Cap. 2):
x-XQ = l,\Jl+½al 2 v = tl)+al
v2 = vg+ 2a(x- '<i)
J

\,Mm1t.•11clo·'h = O e: u0 ::: O, ottcnimno Figura19.36 (F.sempio 19.11) lhm carirn p11111iformr


posiliv-,1q in un campo elellrico uniforme E subisce
un 'accelerazione costante nella direzione del campo.

v~ z 2ux = (+E 2 ) x
19.11 .\foto ,li ,ma /1mtirrl/11mrim i111111
rmn/m rl,,l/riro 1111ifimne 565

L'energia cinetica della ,·arica dopo a\"er percorso una Si noti che <1uesto risultato puù andw csscn· ottenuto
distanza .'Ci~
clata da dal teorema dell'energia dnt•tka. pokhl' il lavoro fatto
dallafum1ekttricai•l-;.x = qb,· ll'=llK.
1
K"''l111V 2
='liii1 ( 2qE ) .<=qfa
-m--

Il campo elettrico, nello spazio racchiuso tra due piastre metalliche cariche di
segno opposto è appros.~imati,11mente uniforme (Fig. 19.37). Supponiamo che
un elettrone di carica - e venga lanciato orizzontalmente in questo campo con
una \'Clocità iniziale t.1J.Poiché il campo elettrico E è nel verso positivo di y,
!"accelerazione dell'elettrone è nel verso negativo di y, owcro:
eE .
a= -,;;-J [19.20]


.,
c,,1
~.•0-1) -+~-LI

Figura 19.37 Un clettrorw è lanciato ori,.zontahnente in 1111cmnpo elettrico m1iforme


prodotto da due pia.,tre piane e parallele cariche. l.'clettrnne subisce un"accc·ler.uione
\"cr,o il hm,su (opposta ad E) e il suo moto è par.ibolico.

L"accelernzione è costante, per cui possiamo applicare le equazioni della cine-


matica del moto piano (dal Cap. 3) con v, 0 = t.\Je v, 0 = O. Le componenti della
velocità dell'elettrone dopo che esso è rimasto riel campo elettrico per un
tempo I sono date da

t\J = costante [19.21)

[19.22]

Analogamente, le c:oorclinate dell'elettrone dopo che esso è rimasto nel campo


elettrico per un tempo I sono date da

[19.23]

[19.24)

Sostituendo il valore I= ,c/t.\J dàll'Equazione 19.23 nell'Equazione 19.24, vedia-


mo che:, è proporzionale a x 2, per cui la traiettoria è una parabola. L'elettrone,
Capitolo 19 Fon.,,r/,1/rirhtt rampi tkttrid

dopo avere abbandonato la regione in cui agisce il campo elettrico uniforme,


continua a muoversi di moto rettilineo con velocità v> Vo·
È da notare che abbiamo trascurato la for1.a gra,itazionale sull'elettrone.
Questa è una buona approssima~ione quando abbiamo a che fare con partkelle
atomiche. Per un tipko campo elettrico cli 10 1 N/C, il rappono fra la forza l'l,·t·
per l'elettrone i: dell'ordi11e di 101·t. li cor-
trica, eE,e la l'or1.agravitazionale, 111g,
rispondente rapporto per un protone è dell'ordine di 10 1t.

laempio 19.12 Un elettrone accelerato


IJn elettrone entra nella regione di campo uniforme
,1,•lh1Figura 19.!17,con Vo= 3 X 106 m/s ed E= 200 N/C. t O.Im
11:: -=------
3.oox1or'm/s
I.ti hmghe:aa delle piastre è f = 0,1 m. (a) Tro,-are l'ac- l'o
\·\'knuiooe dell'eleurone nel campo elettrico.
(c) Qual è lo spostamento verticale y dell'elettrone
Soluzione
Poiché la carica dell'elettrone è 1.6 x 10-t9 C dopo che ha attr.1versato tutta la regione di campo elet-
,-.1.. a 9.11 X Io-51 kg, l'Equazione 19.20 dà trico? Utilizzando l'Equazione 19.24 e i risultati ottenu-
ti per i quesiti (a) e (b), trm·iamo che
,I,; . (l.60x 10-l!IC)(200N/Cl .
Il~ ---J = - J
m 9.11 X 10"'11 kg
=-0.0195m= ,~.9pcm

St.•la clistammfra le cluc phl'ilrt'i· minort·cli<1ucs10vulrnt·,


\t>l Trovare il tempo impiegato dall'elettrone ad l'elettrone colpirà l'armatura po.siti,.1.
il campo elettrico.
,,111.i,-ersi1re
t.u d~u1111.11 orizzontale attraversata dall'elettrone nel ESERCIZIOIO Trov-.irt• la \'elocità dell'elettrone
~,1111x> dettrico è t = O.I m. Ponendo nell'Equazione quando emerge dal campo dcurico.
\!).\!:I.,~(, tro,iamo che il tempo impieg-.ito dall'elettro- Ri,I""'" 3.22 x 101; m/s.
\\•' pt•r ;1ttr.\\·er..-.reil campo elettrico è dato da

SOMMARIO
Le caricheelettrichehanno le sc.-guentiimportanti proprieti\.
• Le cariche di segno opposto si auraggono, mentre le cariche di segno uguale si
respingono.
• La carica clellrica si consena sempre.
• l.11carica è quantÌ7.zata, ossia, esLstcin quamità dislTctc, multiple intere della cari-
ca dell'elettrone.
• La forza fra particelle cariche varia come l'inverso del quadrato della loro distan·
za.
Conduttori sono quei materiali nei quali le cariche si muo,·ono quasi liberamente.
Isolantisono quei materiali che non trasportano facilmente le cariche.
La legge di Coulomb stabilisce che la fona che si esercita fra due particelle cariche
a riposo(' sc·pm'illCeia una cli,tan1.;\r ha mnrlu)o duto eia

lq,1 lfhl
F = k,--,-2- (19.l)

dove la costante k, ha il valore di 8.99 x 1011N, m 2/C 2•


Il campoelettricogenerato da una carica puntiforme q a una distanza r dalla carica è
dato da
•:(;:·
...

:f\~;h:;ii:'.'
Smm11t11'fo 567

E = 1,,..!Lr (19.4)
,2

don· f' ,~.


il \'l'rsoH· c1in·llo dalla cark:it al punto in c1ul·stioiu·. li rumpo t·k·uric o l· clin.·110
rmliulmentc..·IH.·I\TI su nsn.•ntc da una carica pusili\'a c·cli· inn·n.· <lirc.·llotlt'I ,·erso rntmn•
1, per una carica negati\'a.
Il ramporlrllrimgcner.ito da un insieme.-di carid1c può ""-"'re 011enuto mili1.zando il
principio di sm·rapposizione: il campo elcurico risultante è uguale alla somma,,,tt<>rial,
dei ,·ampi el.-ttrid gcncr.1ti da tulle le cariche in qud punto:

E = Jr, I r:
I
+ 1\ (19.5)

Allo stesso modo, il campo elettrico generato da una distribuzione continua di cari-
ca in un punto è dato da

E=k,J-4-r r•
(19.6)

dm·r tft/ è la carica di un dcm.-nto della di,1rih111ion,•di carini cd r è la distanza del


punto in questione dall'elemento.
Le linee di forza del campo elettrico sono utili per descrivere il campo elettrico in
qualunque regione dello spazio. li venor,· rnmpn d,·nrico E ,. sempre tangente all<-
linee di forza i11ogni punto. Inoltre, il numern ,h li11,·,·di fnr1.ap,·r unità di area su mm
superficie perpendicolare alle linee di forza i- prnpur,ionale al modulo di E in quella
regione.
Il flusso elettrico è una misura del numero di lince di forta elci campo elettrico che
allra\'t'rsano ,ma superficie. Se il campo elettrico è uniforme e forma un angolo (J con
la normale alla superficie, il nusso elettrico anr,n·erso la superficie è

<l>=.f::Acos6 [19.11)

In generale, il flusso di campo elettrico anra,·erso una superficie è definito dal-


1'espressione

<I>
f E,t/A [19.12)

Il teorema di Gauss dice che il flus.<odel campo elettrico totale <Il,, attraverso una
qualunque superficie chiusa (gaussiana) è uguale alla carica tota/, contenuta 11UYntmio
della superficie divisa per Eo:

<1>=1':E,dA=~
, :r- Et, (19.15)

Usando il t~'<>rcmadi Guus.s,si puù calcolare il campo ckurìcu dovuto a ,·arie distri-
buzioni di carica simmetriche.
Un conduttore in equilibrio elettroscaticoha le seguenti proprietà:

• Il campo elettrico all'interno del conduttore è nullo.


• Un qualunque eccesso di carica su un conduttore isolato d~-vcrisiedere intcr.1-
mente sulla sua superficie esterna.
Capitolo 19 /•i,,u eltllricl1r, rompi e/,1/riri
568

• Il campo elettrico in un punto nelle immediate ,icinanze del conduuore è pcr-


pendicolal'e alla sua superficie e ha intensità u / fa dove u è la densità di carica
superficiale in quel punto.
• Su un conduttore di forma irregolare, la carica tende ad accum11larsi dove la cur-
clella superficie è maggiore, cioè, oulle pu111,·.
,·111111·11

Una particella ca1·icadi massa me carica q che oi muo,-e in on campo elettrico E po ..


siede un 'accelerazione data da

a=~ [19.19)
m

Se il campo elettrico è uniforme, l'accelerazione è costante e il moto della carica è


eq11ivdlente a quello di un proiettile che si muove in un campo gr.ivitazinnale uniforme.

DOMANDECONCETIUALI
I. Spiegare da un pun10 di vista atomico pc:rché la c:urica di liner di foi-1.a uscente rispetto ali,• entranti, dw
~ normalmente tr.10ferita per mc>.l!odegli eleuroni. cooa si può concludere sulla carica lotnlr. rnntecmta
[il Un p:1lloncino curic?,."~ga'.i~am,•nu, per _s1rofini~> all'interno della suprrficie?
11cteriKe a un muro. (Je> s1gmhca forse che il muro e 11. In una certa regione dello sp-.u:io in cui non ci sono
,·nrlco positivamente? Perché il palloncino alla fine si cariche esiste un campo elettrico, Che cosa si può
~1111·,·a? dire clc:Illusso /11/n/edel campo eleuricu attmvcrso
liJ Un pettine caricn spesoo attmc pcz1.c:1tinidi carta _ mm superficie gattssiana posta in questa n·gione?
w,c:lutta che volann ,;a quando toccano il pettine. [rn Una nota dimostrazione è b-.i.,atasulla carica di un pal-
Spiegare il moli\v. loncino, che è un isolante, str06nandolo sulla testa, e
-1. In una sala operatoria gli addetti devono indossare accostando il palloncino al soffitto o a una parete, che'
,pieci11liscarpe co11d111triciqmmdo luvor...nu intorno sono pure: isolanti. L'anr.izione elettrica fr.i il pallon-
1,il'osslgeno. Pen:hé? Questa proct·dum contr.ista con cino carico e la parete neutra farà aderire il pallonci-
,111e:llache si verificherebbe se il personale indossasse no alla parete, Immaginiamo, ora, di avere due lastre
si:iu·pe di gomma? infinitamente estese di materiale isolante. Una è cari-
f!l &irebbe ditferenle la ,im se: l'elettr0ne fnsoe carico ca mentre l'altra è neutra. Se esse vengono messe a
po.,ltivamente e il protone carico negativamente? La contatto, si genererà fra eae una rorza attrattiv-.i, cosi
sceiltildei segnihallna qualche influenza sulle intera- come è avvenuto per il palloncino e la parete?
·1lbnlfisiche o chimiche? Spiegare. [[I Se la carica totale all'intemo di una superficie chiusa
6. Qm111do si definisce il campo elettrico, perché è è nota ma non è spccificau, la distribuzione di carica,
11eceSllllrioprccisan-che"la carica di pnmt deve eMscn, si può usare il teorema di Gauss per dete:rminare il
11111110 piccola (al limite 9 ~ O)? cumpo elettrico? Spiegare.
7. Cunsideriamo d11c-cariche uguali separale da una 14. Usando la natura repulsiva delle forze fra cariche simi-
dlsll\nza d. In quale punto (diveno da 00 ) una terza li e la libertà di movimenlO delle cariche dc:ntrO un
c"rlca di provasattbbc soggetta a ft1r1.anulla? condunore, spiegare perché l'eccesso di carica su un
ti. Vm1carica negatma - 9 è posta in 1111punto Pin prossi- conduttore isolato deve trovarsi sulla sua supeficie.
mi ti\ del centro dell'anello carico mostrato in Figura [I[] Una penona è posta all'interno di una grande sfera
Ul.l!I dell'Esempio 19.5. Sex .g a. descrivere il moto cav-,1metallica isolata da tC'rl"d.Se una grande quantità
,lell11carica lasàam libe-rada rel'lna. di carica viene depositata sulla sfera, la penona si farà
~l l'm1 ph,cca di alluminio, molto gr.md,· e souile, di male !IC tocca l'interno d,•lla sf,·r.t? Spiegare di, du·
, 11·,•a ,I lm una ,·ark:a tomie Q unifnnm•mt•ntt• distri• accaclrd,bl· se la persona a,·c.·sscunu c,,1·icadi k"gno
b11lmsulle sue 5Upl'lfici, La s1ess,1citrica <'distribuita opposto a quello della carica depositata sulla sfera.
u11itòrmeme111eStlltanto oulla supertice ,up,ri,m di [!ID Immaginiamo due dipoli elettrici nello spazio vuoto.
, 111'11ltraplacca idC'ntica di ,·ctro. Confrontare i rnmpi Ciascun dipolo ha ,·arica totale 1111lh1. Agirà mm fm"Za
,·1,·mici proprio al di sopm dei cenlri dl'lle superfici elettrica fm i dipoli? Cioè, p<>ssono due oggetti ccm
delle pla«he.
,r.11periori emica 1a1at,nulla esercitare una forza elettrica fr,1 di
10. Se dli una supemciegaussianar maggioreil numero essi? Se sì, la forza sarà altrattiva o repulsiva?
l'roblemi 569

PROBLEMI
Paragrafo 19.4 La legge di Coulomb
I. Ouc sferette conduttrici identiche sono p<>~Win modo
dll' i loro rcmri distino o.:mo m. l!na po,-,ir<I,· una
,·arirn di 12.0 nC e l'altm di -18.0 11<:.(a) Tromr,· la
fori.a elettrostatica esercitata da una sfora sull'altr,1.
(b) (.(' sfere sono collegate con un filo conduuorc.
Dopo che si sono stabilite le condizioni di equilibrio,
trovare la fori.a elettrica fra esse. FiguraPl9.8
2. (a) Due protoni in una molecola sono distanti 3.40 x
I 0- 10 m. Trov-o1rela forza cleurostatica che un protone
applica sull'altro. (b) Qual è il mpporto fm questa
for,a e l'intensità della forza gmvitazionale fra due
r-1.00 m--j
protoni? (e) Quanto dovrebbe essere il rapporto cari- o
-2.50 µC
o
6,00µC
ca-mas.sadi una panicella se l'intensità della for1.agr.i-
vitazionale fra due di queste particelle fos...,uguale FiguraPI 9,9
all'intensità della forza elettrostatica fra esse?
~ Richard Feynman una volta affermò che due persone, campo cleurico uniforn1e verticale di intensità 1.00 x
che stanno a una distanza pari alla lunghezza delle Hl'1 N/C. I.a perlina colpisct• il suolo a una wlocità di
braccia ,. che avessero 1111 numero cli eletlroni nmg- I!I .O m/s. Detenninart' (~1)il verso del campo elettrico
giort• dcli' I% ciel numt•ro cli protoni, si resping,·reh, il ba!l.so),e (b) la carica della perli-
(,·1•rsol'alto o \·cr.111
hcro con una for1.a pari alla for1.a peso della Tt·rra. na.
Verificare con 1111 calcolo dell'ordine cli 1,=mlczza la [O Una distribuzione comimm cli emiche sta su una retta
,·alidi1à di questa aS.'icr,ione. ,·he si cst<•ndeeia x= +,;,all'infinito. I .a dcnsit,ì di cari-
I. Nella tt·ori,1 cli 80hr clelratomo cli idrogeno, 1111l'lt·t· ni i• uniforme<' vale A0 • Quali sono l'intensità e la dirl'-
mmc si mnove allorno a un protone su un· orbita cir- zione del campo elettrirn nell'origine?
colare di raggio 0.529 x I 0- 10 m. (a) Trovare la for,.a 12. Consideriamo n cariche puntiformi positive ciascuna
clcurostatica fm le due cariche. (b) Se quest,1 forza di grnnde,.za qIn, postt• simmetricamente attorno a
st'l"vc come fori.a ,·cnuipeta sull'ell'ltrone, qual i· la una circonferenza di raggio R. (a) Calcolare l'imen-
velocità dell'eleurone? sità del campo elettrko Ein un punto a distanza xsulla
,,. Ou<·•ferettecl'argentorigidedi massa m= 10.0gdista- linc-,1retta passante dal centro della circonferenza e
no 1.00 m. Calcolare la fr.izione di elettroni che biso- perpendicolare al piano della circonferenza. (b)
gna tra.sferire eia una sferetta all'altra affincht'.•la forza Spiego.ireperché questo risultato<' identico al ,·alcolo
tr.t le stesse risulti 1.00 x I 04 N ( I tonnellata). eseguito nell'Esempio 19,5.
(L'argento ha 47 elettroni per atomo, il numero di [I[] Tre cariche uguali qsono poste ai vertici di 1111triango-
atomi per grammo è il numero di Avogadrn diviso il lo equilatero di lato II come in Figur.i Pl9.13. (a) In
peso atomico A= 107.87). quale pumo del piano detenninato dalle tre cariche
(escludendo l'infinito) il campo elettrico è nullo? (b)
Paragrafo 19.5 Campi elettrici Quali 01<>110modulo e dirc-,ione del campo elettrico,
li. In un fascio cli elettroni ciascuno di eMi ha energia nel punto P, generato dalle due caricht· pc~stealla ba.se
cinetica cli 1.60 x 10-17J. Qual è, il modulo e la direzio- del triangolo? ·
ne del campo elettrico che fermcr;\ questi elettroni
entro una distanza di IO.Ocm?
[LI In un fascio di elettroni cia.scuna particella ha una
energia cinetica K Qual è il modulo e la direzione
orientata del campo elettrico che fermerà questi elet-
troni a mrn etistanza d?
~- Si t·nnsìdc•ri il dipolo c.-1(.'lll'komustral<-> in Figura
P 19.K.Si dimostri che il campo elettrico in 1111punto
distantelungo l'as.,e xè dato da E, a 2k,p/ x', dov<·J,=
2aqè il momento di dipolo.
!l. In Figura Pl9.9, determinare il punto (diverso da infi-
nito) in cui il campo elettrico totale è nullo. I/
I.
IO. Una perlina carica positivamente di massa 1.00 g cade
da ferma, nel vuoto, da una altezza di 5.00 m in un FlguraPl9.15
570 Capitolo 19 F"1Uelellrithee ca11tf>i
elettrici

J.1. Tre cm·lche pumiformi, q, 2q, e 3q, sono sistemate ai qualunque faccia del cubo?
vertici di un triangolo equilatero con lati di Junghezi.a 22. Le seguenti cariche stanno nell'interno di un sottoma-
11, Dett•1·111inare
il modulo del campo elettrico nel cen- rino: + 5.00 µC, - 9.00 µC, + 27.0 µC e - 84.0 µC.
tro gcomt•trico ciel triangolo. Calcolare il flusso eletlrico attraverso il sottomarino.
15. l'nn sh,,rrt:lm h111Ha1•1.0cm è tarinllc, unifonnl·tnen- Confrontare il numero di linee cli fin-tu us<·cmi clulsot-
te e h;i mm carica totale di - 22.0 µG. Determinare il tomarino con quello delle linee entranti,
modulo e la direzione del campo elettrico lungo l'asse lgj[] Una carica puntiforme Qè posta in prossimità del cen-
clclhl ~harretla in un punto a 36.0 cm dal suo centro. tro di una calotta semisferica di raggio R, come mo-
16. Un andlo di raggio IO.O cm uniformemente carico strato in Figura P19.23. (a) Qual è il flusso attraverso la
possiedi:' una carica totale 'di 75.0 µC. Calcolare il superficie curva? (b) Qual è il flusso attraverso la
campo t"lettrico sull'asse dell'anello a distanze di (a) superficie piana della calotta?
l.OOc111.(b) 5.00cm, (c) 30.0cm, (d) IOOcmdalcen-
tro dell'm1ello,
[Il Una· b,wchetta di lunghezza 14.0 cm, uniformemente
carica, è piegata a forma di semicerchio come in Fi-
gura Pl9. I 7. Se la bacchetta possiede una carica totale
di - 'i~I p.C,!,rOvare modulo e direzione del campo
elcttriccù1el centro del semicerchio O.

24. Un campo cle1trico vale 8.90 x 102 N/C su ogni punto


della superficie di una sfora cav-.idi O.750 m di raggio,
ed è diretto radialmente verso il centro della sfera. (a)
Qual è la carica totale presente dentro la superficie sfe-
FiguraPl9,l7 rica? (b) Cosa si può dedurre circa la natur.i e la distri-
buzione della carica all'interno della sfi:rn?

Paragrafo 19.7 Flusso elettrico Paragrafo19.9 Applicazionedel teorema


· 18. Un c-.m,po elettrico di 3.50 x la3 N/C è applicato di Gauss a isolanti carichi
lungo l'asse x. Calcolare il flusso elettrico attraverso 25. Determinare l'intensità del campo elettrico sulla
una superficierettangolare di 0.350 m di larghezza e superficie di un nucleo di piombo-208, che contiene
O.700 mdi lunghezza se (a) la superficie è parallela al 82 protoni e 126 neutroni. Si assuma che il nucleo di
piano.~ (b) la superficie è parallela al piano xy, e (c) piombo abbia un volume 208 volte maggiore di quello
h1supc-rlicie contiene l'asse y, e la sua normale forma di un protone, e si consideri un protone come una
un angolo di 40.0° con l'asse x. sfi:r.t di 1.20 x 10- 1r, 111.
[![j l!m, ~1imdrcolare di 40.0 cm di diametro viene ruota- !W. Una sfera di raggio 40.0 cm possiede una carica positi-
t:i in ,u1 campo elettrico uniforme finché si trova la '"' di 26.0 µC, distribuita uniformemente in tutto il suo
posmone in cui il flusso elettrico è massimo. In questa volume. Calcolare l'intensità del campo elettrico alle
po.sim11e, il flusso elettrico risulta 5.20 x 1<>1'
Nm~/C. seguenti distanze dal centro della sfera: (a), O cm, (b)
Qual~ il modulo del campo elettrico? IO.Ocm, (c) 40.0 cm, (d) 60.0 cm.
20. l'n <'ampo elettrico di modulo 2.00 x 104 N/C è per- 27. Uno strato sferico sottile di raggio a ha una carica tota-
pt"ndi<vlare alla superficie terrestre in un giorno di le Q distribuita uniformemente sulla sua superficie
tempNla, Una macchina di rorma approssimativ-.i- (Fig. Pl9,27). Trovare il campo eleurico nei punti
1111•111,·n·mmgolarc di climt·nsioni 6.00 m per 3.00 111 intt-rni ed esterni allo stmto.
,iUR,'la lungo una su·ada in discesa con una inclinazio- ~H. Un guscio cilindrico :souile di lunghezi.u /1= 240 cm e
ne di 10.0°. Determinare il flusso del campo elettrico raggio R = 7.00 cm ha una carica q distribuita unifor-
alla ba!c-della macchina. memente sulla sua superficie. L'intensità del campo
elettrico in un punto che sta nel mezzo del cilindro e a
Paragrafo19.8 Il teorema di Gauss distanza r= 19.0 cm dall'as,1e è 3.60 x 104 N/C. Usando
21. Unac;;irio1 puntiforme di 12,0 p.C è posta al centro di qualche approssimazione ragionevole, calcolare (a) la
, ·. :.un amo..Qual è il flusso elettrico totale attraverso una carica totale del cilindro, (b) il campo elettrico (sem-
Pmblnni 571

lilo ha densità lineare di carica+ A,e il cilindro cavo ha


una densità lineare di cadca -i, 2A. Da quesm informa-
1.ione, usare il teorema di Gauss per trovare (a) la den-
sità lineare di rnrka sulle snperfici internl' t•d t•st,·rtw
,lei cilirulro mm,, (h) il rnmpo ek·urko al di ruori cld
cilindro cavo, a una ciismnza rclall'as.'IC.
37. li campo elettrico sulla superficie di nn conduttore di
forma irregolare varia tra 5.60 x 104 N/C a 2.KOx
l0 4 N/C. Calcolare il campo elettrico nei punii della
superficie in cui il raggio di cnrvamra è (a) maggiore,
Figura PI9.27 (b) minore.

pre nel punto centrale del cilindro) a 4.00 cm di Problemigenerali


distanza dall'asse dello stesso. 38. Tre cariche puntiformi sono allineate come in Figum
~ Si consideri un cilindro infinito di raggio R carico con Pl9.38. TrO\-are il campo elettrico in (a) la posizione
una densità di carica uniforme p. Calcolare il campo (2.00, 0) e (b) la posizione (O, 2.00).
elettrico in funzione della distanza rdall'asse per r< R.
:10. Un pezzo di polistirolo espanso di 10.0 g trasporta una
J
carica totale di - O.700 µ.C ed è sospeso al di sopra del
centro di un foglio di plastica orizzontale molto gran-
de che ha una densità unifonne di carica sulla· sua
1 o.500m 0.800m
1
superficie. Qual è la carica per unità di superficie del --6..lt-----u ....-------«."J._--x
foglio di plastica; - 4.00nC 5.00nC 3.00nC

Paragrafo 19.1 O Conduttori in c:quilibrio FiguraPJ9.38


elettrostatico
~ l'na lung-.isbarretta metallica ha raggio 5.00 cm eden- :IH. Una pallina di plastica è sospesa ad un lilo di 2.00 cm
sità lineare di carica 30.0 nC/m. Trovare il campo di lunghezza in una regione in cui agisce un campo
eleurico alle seguenti distanze dall'asse della sbarret- elettrico uniforme, come mostrJto in Figura PI 9.39.
ta: (a) 3.00cm, (b) 10.0cm, (c) 100cm. Se la pallina è in equilibrio nella situazione mostrata
32. l'na carica q è posta su una lastra conduttrice che ha qual è la cai-ica della pallina?
in fi1-,rura,
uno spessore finito ma estremamente piccolo. Qual è
approssimativamente l'intensità del campo elettrico
in un punto esterno vicinissimo alla superficie della
lastra sul suo centro se l'area della lastr.1 è A?
:1:1. Una lamina quadrata di r.1me di 50.0 cm di lato è E = 1.00><JOSiN/C
immersa in un campo elettrico esteso di 8.0 x I 04 N/C
e direzione pnpn,ditoln" alla lamina. Trovare (a) la
densità di carica su ogni faccia della lamina e (h) la
carica totale su ogni faccia.
:1-1.Una sfera conduurice ha r.iggio R = 2.00 cm e carica
Q = + 8.00 µ.C. lin guscio sferico conduuore di raggio
interno di 4.00 cm e raggio esterno 5.00 cm, concen-
trico,circonda la sfera e possiede una carica netta di m<=2.IIOg
- 4.00 µ.C. Calcolare il campo elettrico alle seguenti
FiguraP19.S9
distanze dal centro: (a) r = 1.00 cm, (b) r = 3.00 cm,
(c) r= 4.50 cm e (d) r= 7.00 cm. ·IO. Fr,1 due laMrt' par.11lelc distanti 4.00 ero esiste un
:1·,.Due sfere conduttrici idt·ntichc eia.senna di raggio nnnpo ,·lenricn 1111ifo1·n1t• di i111t·nsit:ì640 N/C. l!n
0.:,00 cm sono collegate con un lungo filo lc.-ggern protone viene lasciato libero dalla lastra positiva nello
conduttore di 2.00 m. Determinare la tensione nel filo stes.'I<>
L,tante in cui un elettrone viene lasciato libero
se 60.0 µ.C vengono posti su una delle sfere conduttri- dalla-lastra negativa. (a) Determinare la distanza dalla
ci. (Sullllfflmmlo:assumere che la distribuzione di cari- lastra po.,iti\-a alla quale le due cariche si incontr..mo.
ca superficiale su ciascuna sfer.i sia uniforme). (Trascurare l"attrazione elettrostatica fra il protone e
:lii. Un lungofilo rettilineo è circondato da un cilindro l'elettrone). (h) Ripetere la domanda (a) per uno
metallico cavo il cui asse coincide con quello del filo. Il ione di sodio (Na•) e uno ione di cloro (Ci-).:.
572 Capitolo 19 for., ,Mllirh,•, mmpi rlrllril'i

f.f.0Una pallina di sughero carica di mas.,a 1.00 g è •ospesa


n un leggero filo in presenza di un campo cl.-urico lsolalort~
. uniforme come in Figura 19.41. Il campo elemico lrn
componenti E,=3.00x IO''N/C e I·:,=5.()(lx IO; :,;1c. C:onchulort·
I.a pallina è in equilibrio a IJ • :li.li". Calrnlan· i., l la
rnrirn sulla pallina e (b) la tensione ,ul lilo.

FiguraPl9.4S

densità \'olumica cli carica p. Un filo di densità lineare


di carica ,\ ,. posto lungo l'as.se del guscio cilindrico.
Determinare l'intensità del campo elettrico in tuni i
punti ddlo spazio. ·
'16. Due strati infiniti, non conduttori, sono paralleli fm
loro come in Figura Pl9Ati. I.o strato a sinistrn ha
Figura P19.41 una densilà ,upc•rlirial,· di n,rica uniforme cr ,. qud-
lo a clt•stru ha rnrn dt·nsità superfidalc.· cli fiuka
uniff,rmr - tr. C:akolan· il ,·alnrt· cld nunpo t'h·urkn
l'.!. Quaitro rnriche identiche (q= + IO.OµC) sono post,· nd punti (a) a sinistra. (b) in nwun, e (e) a cks1rn
sui vertici di un rettangolo come mostrato in Figura dei due strati. (S11ggrri1nm/1J:n·dcrc Esempio I !J.I O).
P 19.42. Le dimensioni del rettangolo sono /. = 60.0 nn
,. IV= 15.0 cm. Cakolart· la granclt'ua ,. ia clin•,io1w
clt:llc1 ,:aricachl· sta nc.•ll';.mgolo
forza t.•scrcitata.sull:.1 a
sinistra in basso dalle altre tre cariche.

'
q u-------t;;a q

1/U---L-:----IJt--x
q -a
FiguraPl9.42 F'igura Pl9.46

[t;~J
l'na sfcra"isolanJediraggio" lm u11a clcnsÌtiÌ di carie:~, l:i1] Ripetere i rnkoli effenuati pc·r il l'rnhlema 46 qrnmdo
uniforme p e una caric11tomi<· Q. Concentrica alli, entrdmbi gli stmti hanno densità superficiale di carica
sfem si trova una sfera ca\"dro111/utlriet non ,ari,n. i cui posilìv11
di \'alore u.
mggi interni ed esterni sono b e r, come in Figura 41!. Una sfer.i isolante cli raggio 2n ha densità cli carica
Pl9.43. (a) Trovare l'inlt'nsità elci campo elettrico unifo1me p. Unn c11vitàsferica di r.iggio a è pmticata
nelle regioni r < a, a < r < b, b < r < r, e r > r. (b) nella sfera nella po.~it.ionemostmta in FiguraPl9.41!.
Detemiinare la carica indotta per unit.~ di arca sulle Mostr.irc che il campo elettrico nella cavità è unifor-
supt•rlki interne cd esterne cl<·llasf',·rnmm. mt· c.•cinto da/•.',= O t• I·:,-=(/1 ,,, :\e0 ). (SttJ!Xnimrulrr.il
-1-1.,\I pnnto cli fissione, si pucì \'istmliuart· il nucleo cli ura- campo nella CilYÌtà risulta d&11la stt\'rapposizione elci
nio 238 (con 92 protoni) come due sfere piccolissime a c11111po dovuto alla sfera uniforntemcme carirn seni.i
contatto, ciascuna con 46 protoni e raggio 5.9 x 10·1; 111. foro e del campo domto ad una sfem avente le stes.<t'
Qu11lè la forza repulsh'a fm le due sfere? ( 1~,massa cld clim<·nsionidclh, C'ét\·ità,n1rirn unih,rnu.·mt·ntt•t'OU
nucleo di 2!111U è 3.98 x I o-2r, kg). clt•n•ità di e.irica - p).
~!\. Un guscio cilindrico isolante infinill1mente lungo di 49. Tre palline uguali di pla.stica ("' = 2.00 g) sono sospese
raggio interno a e di raggioesterno b ha una uniforme ad 1111punto fisso da sottili fili ciascuno di lunghe-,za
,,,.,,,,,,,,,; 573

J :,\/. l !m1particella si clice nonrclmivistica se la sua velocità


è minore di 1111decimo della vdndtà della luce, ossia
111inon·cli :toox HY'm/s. (al Q11anl0 ci meuerà ,111
,:1t·t11tn~r n rimmwn.· non rrlati\'istiro s,· partt· di1
knnu m unu n:giunt· in t·ui il ('i111tpoelt'ttrico è
1.00 N/C? (b) Quanto ci 111e11crà 1111
protone a rima-
ner<· non relati\istico nello stesso ,·ampo elettrico? (c)
I ~ampi elettrici sono nrdinariameme molto mag1,'iori
d1 I N/C. Le particelle cariche rimarmnno non relati-
vistiche per tempi più corti o più lunghi in un campo
FiguraPl 9.48
elettrico moltu maggiore?
t = 50 cm e di massa trascurabile. All'equilibrio le tre
Problemi al calcolatore
palline formano un triangolo equilatero di lato ,. =
SI. 11Foglio .:leuronico 19.I calcola le componenti x e y
30.0 cm. Qual è il ,-alore della carica di ciascuna palli·
dd c~mt~>el~urico E lungo l'ns.'lex dovuto a qualsiasi
na, se essaè la stC!l."3 per 11111
.. ?
coppm di cariche Q 1 e Q2• lntrndurre i v-.iloridelle
50. Due bacchette identiche di lunghezza 211portano cia-
cari~h~ ~ le loro com·dinate x e y. Scegliere Q 1 = 4 µ.C
sc1ma una carica Q, distribuita uniformemente sulla
nell ~ng11w,e porre Q2 =O.Fare un gr.ifico del campo
lungh<--zza.I.e baccheue stanno sull'asse x con i loro
clcnnco lungo l'as.,c,x. ,Volt,: dovresti scegliere oppor-
centri clistanti b con b > 211,come in Figura 1'19.:'>0.
tunamentt• una dimensione per il p.isso e,aggiustare la
~ostrare che la forLa c!iercitata th.1 mm hm:du.•ua
srnl.i del gmlico poichc'.•il campo clclll'ico nella posi-
sull'ahrn i: clata da
zione dcli;( carica è inlini1<>.
k Q2 b2 S2. (a) Usa11dc1 il Foglio ~'.lt•llronko 19.1, porre Q 1= 4 µ.C:
F = :,,?In ( b"-•111") nell'origine<' Q, = 4 µ.C:in ., = O.OHm, y = O. Fare un
gmlicu delle rnmponemi del rampo etcitrku E in fun-
y zione dix. (b) Cambiare, Q2 in -4 µ.C, e forc un gr.di-
rn del campo t:le11ricoin funzione dix. (Si 1raua di un
dipolo). Sarà necessario ag1,ri11stare le scale dei grafici.
S:I. (a) Usando il Foglio Elenrnnirn 1!1.1,prendere Q1 =
k----b---- (i ne_ in x = O,J = 0.03 m. Fare 1111 grafico delle compo-
ne1111del campo elt•ttrico E in funzione di x. (b)
--11••-----t•ai••i---x
-a a b-a b+a
Camhian• Q2 in-6 nC, e ripetere la domanda (a).
S-1. Si considt•ri un dipolo elettrico nel quale: la carica +1Jsi
x in x = a e la carica -q si trovi sull'asse x
tro,·i sull':1-"1.o;c
FiguraPl 9.50 in " = -a. Si prenda q = 6 nC e a = 0.02 111. Usare il
foglio Elettronico 19.1 per cosu·uire un grafico delle
componenti del campo eleltrico lungo l'asse x per
r,1. Una linea di cariche positn-e forma una semicirconl<'-
mlori di .< maggiori di 4 1·111.Modificare il Foglio
rcnza di raggio R = 60.0 cm, mmc moslmto in Figum
E1citronico 19.1 per ag1,riungerc il grafico 2k,p/x' (il
P 19.51. u1 carica per unit:ì di lunghezza varia con
rampo E nl'll'appro11Sima1.ioncx:I> a), dm·e P=2aqè il
l'angolo li secondo l'espressione A = A11cos IJ.I.a ca,ì-
1110111,•nto di dipolo elc11rico della distrihuzione di
ca totale della semicirconferenza è I 2.0 µ.( :. ( :atcolan·
carica. Per quale campo di ,·;dori di x l'approssimazio-
la forza su una carica di 3.00 µ.C posta al centro di cur-
ne di dipolo è cmro il 20% ciel valore reale? Entro il
vatura della semicirconferenza.
5%?

FiguraP.19.51
574 Capitolo 19 Fmu• 1-Mlrid1e
r mmpi l'lrllriri

RISPOSTE AI PROBLEMI CONCETTUAU


] , (JI configurazione mostrata è intrinsecamente in•tabi- 3. Uno schermo tele\isivo è costantemente bombarclatn
lc. Le cariche negati,-e si respingono. Se si vc1·ilicassc con elettroni che provengono dal cannone elettronico.
una piccola mm,innc cli una delle lmcclwlll', h, rcpul- Di ronscgut·nza, es.'Kldi\'t'llli\ carico negi:Ui\'mnt•1ut•, e si
•iune facili1erchhc un'uhcriore 1·01aziu11l' nel wnn di sU1bilis1:eun campo clc11rico nella rcgimll· di frumc
un allontanamento da questa configiir.1zione. Vi 50110 allo schem10. Questo campc, elettrico polariuer.à le
tre possibili configurazioni finali mostrate in Figur.i particelle di pol\'Creche si trovano nell'aria di fronte
PCl9.I: la configurazione (a) è stabile;se gli estremi allo schermo, propriocome un oggetto carico polariz-
positivi in alto sono spinti l'uno verso l'altro, essi si za le mc,lecole di un oggetto neutro. Inoltre, il campc,
respinger.inno e faranno ritornare indietro il sistema elettrico non è uniforme, poiché lo schermo tele\isivo
nella sua configurazione originaria. La configurazio- non è un piano infinito. Quindi, l'estremitàc-.irica posi-
ne (b) è una configurazione di equilibrio, ma è insta- tivamente delle particelle di polvere si troverà più ,ici-
bile; se gli estremi in alto vengono awicinati la loro no allo schermo e in un campo elettrico più intenso di
attrazione sarà maggiore di quella degli estremi in quello dell'estremità negativa. Come risuhato, vi sarà
1,allll(ie In configurazione tenderà a (c).La configura- una fc>r1.a attrattiva risultante, che attirerà le particelle
zione; (c) è stabile. di polvere sullo sche.rmo, dove esse aderiranno.
4. Le linee di rorza del campo elettrico partono dalle
cariche positive e terminano sulle cariche negative.
Quindi, se il campo del bel tempo è diretto verso il
suolo, il suolo dovrà avere una carica neg-,uiva.
5. I .e due placche cariche creano, fra di es.se, 111m re1,>io-
1w di campo eleurico uniforme, diretto dalla placca
positiva alla placca negativa. Se la palla \iene spc,stata
(:il (b) finn a toccare una placca, diciamo quella negativa.
mm l'Cl"li\ t·arica ncgati\"a si tr.asfcrirà sulla palla L·d css.l
«:::··-.•::···:::·,) ,,:;:::::..:::•
·.:;:;~_-.--,
suhini 111m forza eleurica che la accelereni ,·c,-.o la
(e)
placca pusiti\-a, Appena la palla carica tocca la placca
F,guraPCl9.I pc1.,iti\·a,cederà la sua carica negativa, acquisterà umi
n1rica pusi1h-a. e accelererà indietro ,-erso la placca
2. Nu. l.'nl,,gcuo A potrebbe a,·erc una carica di S<·gnn ncgath-a. I.~ palla continuerà a muoversi a,·,mti e
oppostn a quella di B, ma potrebbe anche es.seri· 1111 indietro l'r.1le placche finché non abbia trasl'erito tutta
conduuore scarico. In quest'ultimo caso, l'oggetto 8 la carica, rendendo ambedue le placche neutre.
causa una polarizzazione di A, attirando le caricl1r cli 6. L'andamemo del campo elettrico di ciascuna di que-
un segno sulla faccia vicina di A e spingendo una ste tre configurazioni non ha una simmetria sufficien-
uguale quantità di carica di segno opposto sulla faccia te per eseguire praticamente il calcolo. (Il teorema di
lontana, come in F'igura PC19.2. Quindi, la runa cli Garnwè utile sohanto per calcolare il campo eleurico
attrazione esercitata su B dalla carica indotta sul lato di distribuzioni di carica altainente simmetriche,
vicino di A è leggermente maggiore della forza cli com<' srere, cilinclri e lastre uniformemente carichi).
repulsione esercitata su B dalla carica indotta sulla fac- l'er applicare il 1eorcma di Gauss, dobbiamo e55ere in
ci11 lontana di A. Quindi, la fona risultante: su A i· cli- l,"111clocli tnn11re una superficie chiusa che circondi
retta verso B. unn dis1ribuzione di carica, la quale superficie possa
essere suddi\isa in modo tale che il campo su ogni ele-
menti> della superficie sia costante. In questi casi una
mie superficie non si può lr<l\'l\l"e.
7. Gli effetti di schermo elettricu da parte di un cond111-
tm·e dipendono dal fatto che ,; sm10 due specie di
cariche: posith·e e neg-dti,·c.Pi,r questn motivo, le ,·ari-
dtl' si pussuun 1nuo,·t·rc clenlru il nmcluuon.· in mndo

l
tale che la combinazione di cariche pllsiti,·e e negative,
stabilisca 1m campo elettrico che annulli esattamente
il cumpo estemll dentro il conduttore e dentro qual-
siasi mvii.o\11l1'intcrnC1 del conduttC1rc.Vi è soltanto 1111
tipo di carica gr.ivitazionale, e non esiste 111111"massa
negativa". Di consegue111.a,lo schermo gravitazionale
JliglanPCl9.2 è impossibile. ·
20
Potenziale elettrico
. '
e capacità
\ U <, 11 \I I '\ I" I

20.1 Differenza
di potenziale
e potenziale elettrico
20.2 DifTc-rc:nze
di potenziale
in un c11mp<1 c:leurico
uniforme:
20.!l Pott•nzialc: c:lcurico
cd energia potenziale:
di cariche puntiformi
20.-1 Come: ricav.irc: E
dal pcm:nzialc
elcurico
20:s Potenziale: c:lcufico
domto a distribuzioni
continue di carica
20.6 Potcniiale
di un conduuorc:
carico
211.7 Definizione:
di cap11d1à
20.8 Collcgmnc:nti
di condensatori
20.!I •:nergia
immag111.zinata
in 1111condensatore
20.111Condensatori
con diclc:llrici

575
!176 Capitolo 20 1'11tem:iale
elellrir.o
e wpacilà

Questo capitolo riguarda anche le proprietà dei condensatori, dispositivi atti


a immagazzinare cariche. I condensatori sono comunemente usati in una
varietà di circuiti elettrici. Per esempio, essi sono usati per sintonizzare la fre-
quenza di ricevitori radio, come filtri negli alimentatori, per eliminare scariche
i11clcsickrntcnei sistemi cli acn:11sio11edelk automobili e come accumulatori <li
energia per i flash elettronici.
Un condensatore, fondamentalmente, consiste di due conduttori separati
da un isolante. Vedremo che la capacità di un dato sistema dipende dalla sua
geometria e dal materiale chiamato dielettrico,che separa i due conduttori.

20,1 • DIFFERENZADI POTENZIALEE POTENZIALE


ELETTRICO
Quando una carica di prova, q0 , è immersa in un campo elettrostatico, E, la'forza
elettrica sulla carica è qoE.Questa forza è la somma vettoriale delle singole forze
. esercitate su I/Odalle varie cariche che generano il campo E. Segue che la forza
qoEè conservativa, perché le singole forze, govèrnate dalla legge di Coulomb,
sono conservative; Quando una carica si muove in un campo elettrico, il lavoro
compiuto su q0 dal campo elettrico è uguale al lavoro cambiato di segno com-
piuto da un agente esterno che ciiusa lo spostilmento. Per uno spostamento infi-
nitesimo, ds, il lavoro compiuto dal campo elettrico è F · ds = qoE· ds. Ciò equi-
vale a una diminuzione di energia potenziale del sistema campo<arica di un
valore dU = q1~ • ds. Per uno spostamento finito della carica di prova fra i punti
A e B, la variazione di energia potenziale è

Varicmonedi energia • ·,ruJ.ilJi,'.f.JtJ.


'11~;;.-:
....':':{>::,
....·: -,:,·.,:\;.';°., ,::.
,,:i·ii:~.-,;s:
1~·:;;ifol [20.11
potenziale :.:'..·-.·
-:. ,_.=.·-l.t.,·::.:_:_\·
'~;,,~::->·-··:
L'integrale nell'Equazione 20.1 è eseguilo per ìl cammino lungo il quale '/1,si
muo,·e da A a B ed è chiamato integrale di linea. Poiché la forza qoEè conserva-
tiva, questo integrale non dipende dal cammino seguito per andareeiaA a B.
L'energia potenziale per unità di carica, U/l{o, è indipendente dal valore.di
I/Oe ha un valore unico in ciascun punto del campo elettrico. La grandezza U/~
è chiamata potenziale elettrico (o semplicemente potenziale), V.Allora, il
potenziale elettrico in ogni punto di un campo elettrico è

V=!:!_ [20.2)
I/O
Poiché l'energia potenziale è uno scalare, il potenziale è pure una grandezza
scalare.
La differenza di potenziale, I!.V= Va- VA,fra i punti A e B è definita come la
variazione di energia potenziale diviso per la carica di prova I/O:

Diffemu.a di potenziale • (20.!I)


fmduep11nti
La differenza di potenziale non deve essere confusa con l'energia potenziale.
La differenza di potenziale è propuni<maleall'energia potenziale e vediamo
dall'Equazione 20.3 che esse sono legate dalla telazione l!.U= l{oI!.V.Il potenzia-
le è carntteristico del campo, indipendentemente dalle cariche che possono
essere introdotte nel campo.·Tuttavia, quando parliamo di energia potenziale,
ci riferiamo al sistema caricà:-campo.
20.1 /Jiffrrmt11clipt>tmtÙl/e, p,,tr11ti11k
rltll1fra 577

Poiché, come già è stato fatto notare, la vmiazione clell'energia potenziale


della carica è il lavoro cambiato cli segno ~volto dalla forza elettrica, la differenza
di potenziale, A V.è uguale al lavoro per unità di '--arica che 1111 agente esterno
rom pie pt·r muovere una carica di prm-a da A a B st•11zavariazione di energia cine-
tica.
L'Equazione 20.3 definisce soltanto la differenza di potenziale. Cioè, solo le
differenu cli V sono significative. La funzione potenziale elettrica è spesso pres."\
uguale a zero in un punto conveniente. Abimalmcnle fisseremo il potenziale a
zero all'infiniw (doè, in un punto infinitamente lontano dalle cariche che
generano il campo). Con questa scelta, diciamo che il potenziale elettrico di un
punto arbitrario è ugualeal lavoro per unitàdi caricanecessario per portare una
carica di prova positivadall'infinito al punto. Così, se prendiamo V~= Oall'infi-
nito nell'Equazione 20.3, allor.i il potenziale in ogni punto Psarà

V,.=- [ E· ,/s [20.4)

In realtà V,.rappresenta la differenza di potenziale fra il punto P e un punto


all'infinito. (L'Equazione 20.4 è un caso panicolare dell'Equazione 20.3).
Poiché la differenza di potenziale è una misura dcli' <·nergia per unità clicari-
l"a, 1°11ni1àcli misura cll'I potenziale nel sistema SI 1\_jouk su coulomb, che, per
definizione, è chiamato volt (V):
• DtginiziOM
di volt
deve essere fatto il larnro cli I joule per far superare a una carica di I C la
C.:ioi.-,
diffcren1.a cli potenziale cli I \'. L'Equazione 20.3 mostr.i che la differenza di
potenziale ha pure come unità di misura quella del campo elettrico moltiplica-
to per una distanza. Da ciò segue che l'unità di misuni nel sistema SI del campo
clenrico (:-;/C) può essere anche espres.-racome volt su metro.
I N/C= I V/m
Come abbiamo appreso nel C'..apitolo9, Par.igrafo 9.7, una unità comune-
mente usata in fisica atomica e nucleare è l'elettronvolt (eV):
I eV = 1.60 X 10- 19 C •V= 1.60 X 10-19.J (20.5] • L 'elettnmvolt
Per esempio. un elettrone cli un f.L~ciodi un tubo a raggi catodici della televisio-
nl'lm velocità5 x 107 111/s.Ciò corrisponde a un'energiacinetka di I.I X 10-15J,
che è equi,-.alentl' a 7.1 x IO~cV. Un tale elettrone, per r.iggiungere questa velo-
dtà, deve es.sere accelemlo, partendo da fermo, per me1.1.ocli una differenza cli
potenziale di 7.1 kV.
.,,·. r
:twia
i"li:J'l.
.,·.~-:~.-n'h1J.m.~J.t
:.~,~,!···
~--
1.·:·, ,_,
•r· :;\•I·\,:).·.,,_\:_·''
Supponiamo che gli scienziati abbiano deciso di misurare le piccole energie in fm>-
1011110/t piuuosto che in cleurunvolt. Che differenza d sarebb..-?

RagionamenloNon ,·i •arehhe ak11m1differe111i1.U11elettmnvolt è l\•nergia CÌlll'·


1icaguadagnata da un eleurone accelerato allnl\'erso un:1 dillercnza di potenziale
di un volt. Un protone acn·lerato attmverso un volt avrebhc la stt·s.,a energia cincti-
.-a. pokh(• i,s.so lrn la st<·s.,acarica di 1111<·lettrone (,•ct·1·1tuil segno). li pmlonc si
muov,•rt·hht· più lentamcntt· dopo es.sere stato accclemlll attr.wersn un volt, a causa
della sua mas.'lll maggiore, ma esso guadagnerebbe un elettronvolt, o un protonvnlt,
di energia cinc,tica.
578 Capitolo 20 l'otn1Zial, ,l,llrira, mfmritti

20.2 • DIFFERENZEDI POTENZIAI.EIN UN CAMPO


ELETrRICO UNIFORME
In questo parngrafo cleliniremo la clifforenza cli pnt<·nziale frn clul' punti qual-
La dilfrn·111.a cli pnH·mi.ill• i· indipt·1ult·111t·
rn111po t:ll'nrirn 1111ijor1111•.
sia~i i11liii
dalla linea che unisce questi due punti; owcro, il la\'oro srnlto dalle fo17.t'dl'I
campo per portare umi carica di prova dal punto A al punto B è lo stes.so qua-
lunque sia il cammino seguito. Ciò conferma che un campo dcttrirn uniforme
e statico è conservativo.
Consideriamo dapprima un campo elettrico uniforme diretto lungo l'm..~c y
negativo, come in Figura 20.I a. Calcoliamo la dillerem.a di potenziale froldue
punti, A e B, separati da una distanza,~ essendo d misurato parallelamente alle
linee di f'or1.adel campo. Se applichiamo l'Equazione 20.:'I a questo caso, otte-
niamo

VA- Vn=-!!V=- - f /1
E, cls=--
f
Il
Rcos0° cls=--
fR
f rls
Il ,·I -~

Poiché /ì è cosmnte, può essere portato fuori dal st•gno cli integrale, dando

Differenzadi potentiale • ~\'=- -1-: f,il

..
d.,=-1·:d (20.61
fra due punti in un
campoE uni/onne Il segno meno deriva dal fatto che il punto /lsi trova a un potenzialt• minore elci
punto A; ciot·, 1'11< 1' 1• In gt'll<'rnlc, le linee di forzo del campo elettrico sono
sempre puntate nella direzione di un potenziale elettrico decrescente. rnmt·
nella Figura 20. la.
Supponiamo, orn, che una carica di prova q0 , si mum·a da A a B. La rnriazio-
ne della sua energia potenziale elettrica si puù rnlcolare dalle Equazio11i20.:'Il'
20.6:
~l'= I/oA.V=-- IJol•.'d (20.71
Da questo risultato vediamo che se 'lttè positiv.i, fili è negati\.i, Questo significa
che una carica positivadiminuisce la sua energia potenziale elettrica quando si
muove nel verso del campo elettrico. (Ciò è analogo alla diminuzione di energia
potenziale gr.ivit,tzionale da parte cli Ullil massa che si muove Vt'rso quote pii'.1
basse in presenza di un campo gravitazionale, conw nu~stmto in Fig. 20.lh).
Quindi, essa \'l'mì ,1ccckrnm n•rso il bas.-«>,
gtmd.igmmclo t,nergia cinetirn. Poiché
guadagna energia cinetica, essa perde una uguale quantità di energia potenziale.

Figura 20.1 (a) Quando


il campo eleurico, E, è
direl\o verso• il has.so, il
punto Il si lro\il a un
potenziale eleurico mino-
n• ckl punln :I. l.'m, carica
di pro,·n positha dw !'.i
mum·e eia A a B perclt·
ent'rgia potenziale cleuri-
ca. (b) Una ma.s.\a, m, cht·

·!l l l l ·!l l l l (h)


si muovt• \'C'rso il has..~o
nella direziom· dt'l rnmpo
gr.i\itazionale, g. pcrd,•
energia potenziale
vitazionale.
gt"d·
20.2 di Jm/,-u:wh•1111111
l>rJ/1·1·r11:,• t11m/w,•/,•/hlro1wi/m·111I' 579

D'altro t·,uuo, s1·la rnrirn di prova <ft,i· nl-gati,.1. allora .:l,{'i~ positirn e la situa- E
,dont· i· rowsciam. Una carica negativa guadagnaenergia potenziale elettrica quan-
do si muove nel verso del campo. S<·una rarka negatirn i· ahh,mclomua in quictt•
11!'1
rnmpo E. !'ssa ,·i,·111·acn·li-mta in n·rm opposto a qul'llo dd campo 1·11-ttrko.

,,,~, ii t ;1,11pili gt·111·1,dt·di una panin·lla ra1 ira dlt~ si 111uun·
( :011,ìdt·1ìa11111
fra dtl!' pumi qualsiasi in 1111 rnmpo d1·ttrko din·tto Sl'lllpn· lungo l'asse x, come
in Figum 20.2. St• d rapprt·st·nta il n·tton· spostanwnto fra rl t· B, l'Equazione
20.3 chi
/2
AZ---------k
J
.l\"= -f E·ds=-E· f ds=-E·d
1
.l
1
1
1

.\
(20.8)
Figura 20.2 Campo l'lemi-
co unifonm· diretto lungo
l'as.st•., positim. li punto Il si
dove ancora E~ stato portato fuori dal segno di inll'grak, essendo costante. trova a potenziale minort~
rispt•no al punto A. I punti B
Inoltre, la ,.iriazione di energia potenziale della carica sarà e C:sono allo .,tts.10potenzia·
le .
.:l.l'= qu.l\"=-11i,E·d (20.91

Infirw. i nostri risultati dimostrano che tutti i punti che giacciono in un


piano p1·r/J1•11</irolarPa 1111campo dt•ttriro unifùrnw si trornno ,Ilio st1•sso pott•n-
zialt•. C:iù può 1·s.,1·n·,·isto in Figura 20.'.!. don· la dillc.·n·nza di pot1·111.i.1l1·
1'11- l'.1
i· 11J!1111fr" r, - r 1 • <,2uindi r,, , I', . Viene dato il nome di suJn?fideeq11ipote111iale• &,pe,jieie eq11ipoten%iale
a una qualunque superficie costituita da un insieme di ptmli che hanno lo stesso
potenziale. È eia notare d1e poidu; .il' = 1/n:l I". 11011si nunpie alcun la\'oru
quanclo una rnri,,1 cli prova ,i llllloH' fra d11,· 1111111i q11alsiasi di umt sup1•rlicit·
1·quipott·111iak. !.,· s11pnlki ,·1111ipo1<·111iali di 1111rnmpo d1·1trin1 uniformi•
so110 costituiti· eia una famiglia cli piani tutti /m1H'tulimlm'ial campo. I.e superfici
t•quipote11liali p,·r campi con sirnmetril- clin·rst· saranno descritte nei par.1grafi
S\ICl't'SSÌ\Ì.

PROBLEMA
CONCETTUALE
1
St• un pnnont· ,ìcnt• lasdato libero eta termo in un campo dt·nrico uniJt>nue. lu sm, e1u:r-
gia p<>le11,iakl'lt·ttrir" aumenta<> <limint1l~rc:

Esempio 20. 1 Campo fra due piastre piane e parallele con carica opposta
l '1m h,1t1t·ri.1d.t I!!\"(• n,llc·g.:un a chw ph.1strt·parullt·lc· notm1<lodi<' umi i pumi di un rnndunorc in t·c1uilibriosi
t·omt· in Figura :!O.!t l.a s1.·pnrilziom: Ira lt• ph1stn· i: U'o\111111allo st,•s.,opnu·nziak•1,. quindi non ,·'è difli:n,n·
0.:111nn ,. il rnmpo d1·nrko i· '"l'P"'lf' 1111if11rnw. fm 1111morst•lln ddla l1:1n1•ria
,., cli po11·n1.ial1· ,. mm qua·
(Qut·Ma ipolc·si i: n1gionc·,·ulc.· st· la cliMat11.i frn 1c.·phtMrt' h111<111t• porlimw cldh1 pimitru u ,·ui c.•s.,oi· cnlkgatu.
i• pìrcula rispt·lto alle dim,·nsioni ddlt,• pia:iitn· ,. s.t· Quindi, il c.unpo ek·ttriro lht le piastre è
t'scludianto punti prossimi ai bordi). l>t-11•rmi1mn•
il
nunpn elrttrirn frn le pi,.strt'.
r-:= I l"n- 1:11 12\'
4.0x I0-1 V/m
Soluzione Il ,·,1111podettrico è dir1·110clall.t piastrn ti 0.30x 10-~111
posith11a <11u-lli1 1wgati\'a. \'t•diamo dtt.· la pimnrn positi-
,a ;1 ck,1ra C:·a 1111poh·111h1h· mag~ion· di quc.·tla 11q.~.11i, (~111·,1.1, olllÌJ.tllHl/Ìunt·, dw i· rhimnata r11111l1•11.-.alm'l'
11
v.1.~ntimnu dw la dill(!n•111.ncli pn1c.•111.ialt• fn1 lt• pim.trt· {llrrr J,itmr, prm,lltlr. san\ 1·s.uninampii, clctmgliammcn•
ckn· es.«·rt· ugm1lr alla dìllt·n•n1.a di po1t·nliale esisten- lr in qu,·sto ,·apitolu.
te fm i morsi,ni dt'lla balleria. Ci<ì pnò t'S.'ll'recompreso

1 Il ,:ampu dt'lui,·o all'imc.·rno di 1111nmdunnn· in e,1uililnio c.•lcm·,1.,tutkusi annulla. c.•quindi


J
l'integrnl,· di linc.·o, E · ,is fra due punti qualMaidall'imcrno del timdunun.• d,•n• ,•w.·rc zc:ro.
Una di.,cussionc più completa su questo punto 5'lrii <hlta nel Par,ignifo 20.6.
Capitolo20 ekllliw e m/mnlti
/'11/1•11oit1/e

Figura 20.3 (Esempio 20.1) l'n,1 baueria da 12 V coli<~


gata a due pi.1stn:piane t· parallele. Il campo d~·ttric:o
fra le piastre ha imensità dam clalla clilfort·n,a cli pou·n·
ziale divisa per la distanza 1/fra le piastre.

Esempio 20,2 Moto di un protone in un campo elettrico uniforme


Un protone è abbandonato in quiete in un campo elet- E
trko uniforme cli 8.0 x 104 V /m, clireuo lungo l'asse x
p<>silivo(Fig. 20.4). Il protone subisce uno spostamento
di 0.50 m nella direzione cli E. (a) Determinare la varia-
,ione cli potenziale eleurico fra i punti ,I e B.

Soluzione Dall'Equazione 20.6 abbiamo

- ( 8.0 x IO"j~·) (0.50 m) = .-:4,0 x 10'1 V


A V=- J-:11=

Quindi, il potenziale ,•lettrico del protone diminuisce


quando esso si sposta da ,I a B.
(b) Determinare la \'ariazione di energia potenziale F'igura20.4 (Esempio 20.2) Protone a1·cd,·rnto cl.1,\ a
del protone a seguito di questo spostamento. B nella dil'C',ione del camp<• elettrico uniforme.

Soluzione
aecdcnuo nd \'erso di E. più aumenta la sua ent·rgia
AU=t]oAV=eAV cinetica e conternporant.·amente il sisten1a proton, ..
campo perde energia potenziale elettrica (l'energia
= (l.6x I0- 19 C) (-4.0x I0'1 V) totale si conscn·a).

ESERCIZIOI Applicare il principio di consenw.ione


dell'energia per trovare la vt'locità del protone dopo
li segno negativo significa che l'energia potenziale del che si i, spostato cli 0.50 m dalla posizione di 1iposo.
protone diminuisce quando esso si muove nl'I ,·1·rs<,di Ri,posm 2.77 x 106 m/s
E. Ciò è significativo in quanto più il protom· viene

ESERCIZIO2 I.a dilli:rcn,a cli potenziale fra le placche di deflessione di un mbo a


raggi cmodici ì.•300 V. Se la dist.11m1fra queste placche è 2.0 cm, trovare l'intensità dc,I
campo elettrico uniforme in qucst.1 regione. Risposm 1.5 x 104 N/C

20.3 • POTENZIALE ELETIRICO ED ENERGIA


POTENZIALE DI CARICHE PUNTIFORMI

Consideriamo una carica puntiforme positiva q isolata (Fig. 20.5). Ricordiamo


che mm tak rnrica produce un campo elettrico r.tdialc usct·nte dalla cmirn.
Per calcolare il potenziale elettrico alla distanza r dalla carica, partiamo
dall'espressione della differenza di potenziale data da:
20.3 l'ntn,:itt/, rlrthfrn nl r111·1'1,oill
/111/1•111.it1/r
,li r111id1e
p1111tij1m11i 581

V,,- V~= - f11

.1
E· ds
/J

Pokhé il campo elettrico cli una e.irica puntiforme è dato eia E" k,l( r/ ?, clovt'
r è· il ,·1·rsun· 11sn·nte clalla ntrka
p11111iforn1<·
m·lla clin·1.ium· ,: la grancll'ua
E · ds si puù l'sprim,·n· cu1111·

E· t/s = k,+
,. r • ,ls

Il prodotto scalare r · ds = tiscos 8, clove 8 è l'angolo fornmto tra i- l' ,/s come in
Figura 20.5. Inoltre, si noti che ,ls cos 8 è la proiezione di ,/s lungo r, cosicché
ds cos 8 = tir.Con questa sostituzione si trova dll' E · ,/s = (k, q/,2)tir, cosicché
l'espressione della differenza dì potenziale divcma

Figura 20.5 I.a dilfert'nza


di pulen,jale rn,i punti 11e B
do,·uta a unn carica puntifor·
mc q dipende .,olt,111/0 dalle
[20.10] coordinate radiali iniziali e
finali r,1 t·d rn, I.e dm· circon-
fort·nzt.• tn.1ttt·ggiatt· rappn··
L'integrale cli lincadi E· tis è imlipmdentedal cammino percorso da A a /J,come sc111anusupt·rlki t·quipott·n·
de\·e essere, perché il campo eleurico di una carica puntiforme è consen-ativo. ziali.
Inoltre. n:quaiione 20. IO t·spriml· l'impor1a1111·ris11lta10dll' la clillt•renza di
potcnziak• fra cllll' pumi qualsÌlL~i.I <' /JdiJ>cncll•.w/11111/0dalle coorclirmt<•mtlit1li
~.1 ed r11• È ahìtuale scegliere come riferimelllo il p<>ll'nziak nullo per ~t = oo,
come abbiamo ,isto nel Paragr.ifo 20.1. Con questa scelta, il potenziale eleurico
dovuto a una t·arica puntiforme in 1111punto a distanza r dalla carirn <'dato èht

V= k .!L [20.11 I • Potell%iale


di una
' r caricapuntifonne
Da ciò vediamo che V è costante su una superficie sferica cli raggio r. Quindi,
concludiamo che le superfici equipotenziali (superfici su cui Vè costante) per
una carica puntiforme isolata sono rappresentate da una famiglia di sfere con-
centriche alla carica, come mostr.ito in Figur.i 20.5. Si noti che Il• superfici
equipownziali sono perpendicolari alle linee di forza del camp<> elettrico,
come 11<'1 niso cli un campo elettrico uniforme.
Il potenziale elettrico di due o più cariche puntiformi è ottenuto applican-
do il principio di sovmpposizione. Owcro, il pot<·nzialt• in 1111 certo punto I'
dovuto a piìr cariche puntiformi i- la somma dei pott·nzi,lli dov11th1llé:singole
cariche. Per un sistema di cariche, possiamo scriver<.'il potenziale tomie in P
nella forma

V= k,L1!.... (20.12] di Ufl sistema


• Potell%iale
; r;
di caridiepunti/anni
,is.~mnt•ndo il potl'nziale ancora nullo ,1ll'ìnli11itoe dove r; è la distanza del
punto /'dalla carica q;-Si noti che la somma nell'Equazione 20.12 i• una smn111<1
nig,brim cli scalari e non una somma vettoriall' (dw inwce <'usata p<!rcalcola-
re il campo elettrico generato da un sistema di caridw). Quindi, i· piìr fadlt•
calcolare V che calcolare E.
Consideriamo, ora, l'energia potenziale di intcr.izione di un sistema di par-
582 Capitolo 20 Pote11zit1/e
e/ettriro, cnpr,rilti

ticelle cariche. Se Viè il potenziale elettrico dovuto alla carica q1 in un punto /',
il lavoro necessario per portare una seconda carica, f/2,dall'infinito in P, è dato
da 1/2Vi, Per definizione, questo lavoro è uguale all'energia potenziale, l', del
sistema cli due partin·llc qmmclo le particl'llt· sono separntt· da 111m distanza r1~
(Fig. 20.6). Possiamo quindi esprimere l'cnergia potenziale comt•
q1q,.,
Energiapotenziale • V= ttlVi= k,~ [20.13]
elettrica di due cariche
Si noti che se le cariche sono di segno uguale, llè positi,-a. Ciò è consistente
col fatto che cariche simili si respingono e quindi bisogna compiere un lavoro
,Q positivo sul sistema per awicinare le due cariche. Al contrario, se le cariche sono
di segno opposto, la forza è attratti\'a e U è negativa. Ciò significa che si deve
,,~ .,,," 92
compiere un lavoro negativo per awicinare due cariche di segno opposto.
~/,,,,' Se il sistema consiste di più di due particelle cariche. l'energia potenziale
elettrica totale può essere ottenuta calcolando U per ogni coppia di cariche t'
91 sommando i termini algebricamente. L'energia potenziale elettrica totale di
Figura 20.6 Se due cariche un sistema di cariche puntiformi è uguale al lavoro ncces.sario per ponare le
puntiformi sono sc:pmì1tc da cariche, mm alla volta, dall'infinito alla loro posizione finale.
tma cli:nammr 1i, l'energict pe>-
1,·11,ialc1klla coppia cli cari-
chc è data da k, q1 <1dr12•
Un pallone di gomma contiene un corpo carico, il quale è sistemato in modo da tro-
mrsi sempre nel n·ntm elci pallone. Quando il pallone vil·n,· gonfiato a 1111 volunw
più grande, cosa acrnde del potenziale sulla superficie del pallone; Al campo denr~
co sulla superficie dd pallone? Al flusso del campo eleurico auraverso il pallone:
Rispondere alle stesse domande per un pallone 1111'111/liro
che ,·enga gonfiato.

Ragionamento li potenziale della superficit· dd pallone diminuiril romt· l"inwr-


so del Tllb'l,"ÌO. Il campo eleurico diminuir-l come l'inverso clc.-1
quad,·mo dd ra~in
del pallone. Il llus.,o del campo cleurico resu,.-:. costante, poiché tullt' lt· linet· cli
forza del campo devono passare auraverso il pallone, indipendentemente dalle sue
dimensioni. Le risposte saranno esattamente le stesse per il pallone metallico (il
metallo non porta alcuna differenza), eccello per il fatto che non ci sarà campo
elettrico nello spessore dell'involucro del pallone.

PROBLEMA
CONCETTUAlf
2
Wffllllll PIIMlmK ati~
Se il potenziale elemico in qualche punto è zero, si può concludere che non vi sono c.ui-
chc nelle vicinanze di quel punto?

Esempio 20.3 U potenziale di due cariche puntiformi


Ihll' rarkhc di 2.00 µ,C.e -lì.00 µ,C sono poste rwllt•pnsi- In qucslO C'scmpio.q1 = 2.00 x 10-,; C:, r1 =4.00 111. <1,=
1io11i(0, O) m e (O, 3.00) m, rispt·llirnmt•ntt•, rnmt• in -ti.00 x ltr" C:,t·cl 1~ = 5.00 111. Quindi, \'1wl punto /'si
Jlignrn 20.7. (a) Trovare il potenziale clenrko totale riduce a
dovuto a queste cariche nel punto P posto in (4.00, O) m.
~ 9 N · m2 ( 2.00 x 1cr e_ ti.OOx 11r''e )
Soluzione Per due cariche, la somma nell'Equazione p:c
8 99
••X
111
cr 4.00m 5.00m
20.12 chi

(b) Quanto lavoro è necessario per portare una cari-


ca di 3,00 µ,Cdall'infinito al punto P?
20,4 E tltil p11temiakekllriru
C.americm11irt 583

Soluzione sulla carica quando essa si sposta da oo a P. Quindi, un


lavoro positi\'o dovrebbe es.sere svolto da una for.ta
W= l/:1l',,= (3.00 x 10-6C) (-6.29 x IO~V)
esterna per purtare indietro la cal'ica da P a oo,
ESERCIZIO3 Trnmrc l't'nergia potenziale dcurica
= -18.9x 10-:1J
totale del sistema dell,• trl' rnrichc mostmte ndla Figura
li segno meno significa che il lavoro è S\'Oltodal campo 20.7b. Risposlll -5.48 x 10-i J

' '
-6.00µC -6.00µ<;

!I.O(!m ·: !I.OOm

· 2.00µc

(a) (b)

F'igura 20. 7 (Esempio 20.!I) (a) li potenziale elettrico nel punto P domto a due cariche
puntiformi q1 ,. 'h i! la romm:1 algebrica dc-i poten1.iali do\'uti alle due cariche individual-
111,·1111·.(hl Qual i· l',·m•rgia potenzialt· del sistema delle tre cariche?

ESERCIZIO4 (al Tnm1rt• il potenziale a una dimanza di I.O cm da un protone. (b)


Qual è la diff<'rcn,a di potenziale fra due punti che si trovano a I .Ocm e 2.0 cm dal pro-
tone? (Assmncrt• V=Oin r=oo) Rispnst.i (a) l.4x 10·7 v (b) -7.2x 10-1tv

20.4 • COME RICAVARE E DAL POTENZIALE ELE'ITRICO

Il campo elettrico E e il potenziale V sono correlati dall'Equazione 20.3. En-


trmnbc le grandezze sono determinate dalla specifica distribuzione di carica.
Ora mostriamo come calcolare il campo elettrico se è noto il potenziale in una
certa regione dello spazio.
Dall'Equazione 20.3 possiamo esprimere la differenza di potenziale dVfra
due punti distanti ds come

dV=-E· ds [l!0.14]

Se il campo clcurko ha 11nnsola componente, z.:.,allora E · ds = li, dx. Quindi,


l'Fquaiirna· W.14 din-nta ti\·= - I:'.,dx, cioè

L' =- dV [l!0.15]
"'• dx

Ossia, il campo elettrico è uguale alla derivata del potenziale rispetto a una
certa coordinata, cambiata di segno. Da notare che la variazione di potenziale
584 Capitolo 20 l'oln11i11ltc/ttllim r mp11dl1ì

/
I 1 I I I
···--1---)....--t--. 1- ~-
I I I I 1
I t I 9 I
I I I I I I I
I I I I I I I
-L--l- ..L.-1--1-1-.l __ ,_.,.
I I I I I 1 I
I I I I I I I
---·-r-:--t----s,~~+-!-, --
, I I
--}... ··H I•
I I I I E
(a) (b) (e)

Figura 20.8 Superfici equipotenziali (linee tratteggiate blu) e linee di forza (linee
continue rosse) per (a) un campo elettrico uniforme prodotto da una carica superficia-
le piana infinita, (b) una carica puntiforme e (c) un dipolo elettrico. In tutti i casi. le
superfici equipotenziali sono in ogni punto perpnidirolarialle linee di forza.

è nulla per qualsiasi spost.uncnto perpendicolare al campo elettrico. Ciò è con-


sistente con la nozione di superfici equipotenziali, che devono essere perpen-
dicolari al campo, come in Figura 20.8a.
Se la distribuzione di carica ha simmetria sferica, cioè se la densità di carica
dipende solo dalla distanza radiale r, allora il campo elettrico è radiale. In que-
sto caso, E · ds = Ii, dr, e così possiamo esprimere ,I\' nella forma dV = - J,,~dr.
Quindi.
. d\'
/1,= --;i;- [20.16)

Grafico, generato al calcolato- Per esempio, il potenziale di una carica puntiforme è V= k, qI r. Poiché Vè una
re, del potenziale assodato a funzione solo di r, la funzione potenziale ha una simmetria sferica. Applicando
un dipolo elettrico. Le cariche l'Equazion<' 20.16. troviamo che il campo elettrico di una carica puntiforme è
giacciono sul piano orizzonta- E,= k, q/r 2 , un risultato familiare. È da notare che il potenziale varia soltanto
le. ,il centro dei picchi di nella direzione radiale, e non in una direzione perpendicolare a r. Allorn, V
potenziale. Le linee cli rnntor-
no ahuano a visrndin.arl"' (come E,) è soltanto mm funziom~di r. Ancora, ciò è consistente con l'idea che
l'anclmm·nto ciel·potenziale. i le superfici equipotenziali sono perpendicolari alle linee di forza del campo.
cui valori wno ripormti verti- In questo caso le superfici equipotenziali sono una famiglia di sfere concentri-
rnlmcnie. (Rit/11m/Mrg,111, J•im- che alla distribuzione simmetrica di carica (Fig. 20.Sb). Le superfici equipo-
dmnn,111/l'hotograph.,,
NYq tenziali per un dipolo elettrico sono disegnate in Figum 20.Sc.

PROBLEMA
CONCETIUALE
3
Le lin<"ccli lbrza ciel rnmpo elettrico •ì po•,.ono nmi incrociare? Perché sì o pcrchi· no? l.c·
superfici equipotenziali si pos.,ono mai intersecare? Perché •ì o perché no?

PROBLEMA
CONCETIUALE
4
~'r.'l!Y~li)(IS\'M\W1',h\.Y.!'1-'~""'-\IM'l/:Y/J

Supponiamo che 111cono•ca il valore del potenziale elettrico in un punto. Potre,ti trova-
re il campo elettrico in quel punto con questa i;nformazione?
20.5 rlettrirudtn111l0
l'r,t1•11zittk n di.,1rib11titmi tli rmim
c1mlir111r 585

PROBlEMA
CONCElTUAlE
5
UIJllv-Wti.t\QlNl'o:l.lX-.·,1}l'fn:J<)):tt.;L:U1~tn

Se in una ·cerm rt1,'Ìone il poten1.iale elettrico è costante, che n1s.1 si può concludere
intorno al campo eletu·ico in quella regione? St• il campo ,·lrnrku è ,ero in una certa
reginnt\ dw cosa si può conch1<lt·n.•intorno ul pott·n,iah• ili <1udla 1rg-irnu.•?

Esempio 20.4 Potenziale elettrico di un dipolo


Un dipolo elettrico è costimito cL'ldue caricht• uguali e Soluzione
di i,egno opposto separate da una dismnzn :!ti.come in
Fi1,•ura20.9. Calrnlarc il potenziale elettrico e il campo V-k.~ ,,, =k, ( q - I/ ) = '2_k,t/tl
elettrico nel punto P. r; x- n x +n x2 - a 2

1 Se il punto Pè lontano dal dipolo, cosicché xli>"• allo-


r,1 n 2 si può trascurare rispetto a ,c2e l'espressione di-
\'Cnta

(xli> a)

Mediante l'Equazione 20.15 e questo risultato, il campo


dcttrico in /' i· dam da

F _ dV _ 4k, qn per xli> "


Figura20,9
l'asse x.
(Esempio 20.4) Dipolo elettrico posto sul- ··---;i;--;r

20.5 • POTENZIALEELETI'RICODOVUTO
A DISTRIBUZIONI CONTINUE DI CARICA

li potenziale elettrico dovuto a distribuzioni continue cli carini può cs.~erecal-


colato in due modi. Se la distribuzione di carica è nota. pos.~iamo partire
dall'Equazione 20.11 per il potenziale di una carica pumiformc. Consideriamo
quindi il potenziale dovuto a un elementino di carica dq, trattandolo come una
carica puntiforme (Fig. 20.10). Il potenziale dV in un certo punto P dovuto
all'elemento di carica 1lqè dato da

d\'= 1c,!!L
r [20.17]

dove rè la distanza dall'elemento di carica al punto/'. Per ottenere il potenzia-


le totale in P, integriamo l'Equazione 20.17 per sommare i contributi di tutti
gli elementi della distribuzione di carica. Poiché ogni elemento è, in generale,
a distanza diversa da Pe poiché /c,è una costante, possiamo esprimere V come

V= k, f~ [20.18) p

Figura 20.1O Il potenziale


elettrico nel punlo P dovuto
In effetti, abbiamo sostituito alla somma dell'Equazione 20.12 un integrale. a una distribuzione continua
Notiamo che questa espressione per V usa un particolare riferimento: il potenzia- di carica può eSllerecalcolato
dividendo il corpo carico in
le è nullo in w1 punto posto infinitamente lontano dalla distribuzione di carica.
elementi di carica dq e som-
Il secondo metodo, per calcolare il potenziale di una distribuzione continua mando U contributo di tutti
di carica, fa uso dell'Equazione 20.3. Questo procedimento è utile quando il gli elementi.
·ss& Capitolo 20 Potnu.iaktkttricoe capacillÌ

campo elettrico è gia noto da altre considerazioni, come ad esempio il teorema


di Gauss. Se la distribuzione di carica ha un grado di simmetria elewto, prima
calcoliamo E in un punto qualsiasi, usando i'l teorema di Gauss, e quindi sosti-
tuiamo il v-.ilore ottenuto nell'Equazione 20.3, determinando la differen,m di
potenziale fra due punti qualsiasi. Quindi, poniamo Vuguale a zero in un qual-
siasi punto conveniente. Illustriamo ora entrambi i metodi con due esempi.

Esempio 20.5 Potenziale di un anello carico uniformemente


Determinare il potenziale elettrico nel punto P posto re portato fuori dal segno di integrazione e Vsi riduce a
sull'asse di un anello di raggioa carico uniformemente
con una carica totale Q. ll)iano dell'anello è scelto
V=
~
v:r
1r,
+ a-
f "a=~-:k,
"Y ··a t·
; ·
, _1<."'!l.fl,
.-_..,
PCl'J>Fndicolareall'asse Il (F'ig;20.11) ..
. dlJ La sola variabile che compare in questa espressione è .,.,_
Ciò non è sorprendente, poiché il nostro calcolo è vali-
do solo per punti posti lungo l'asse Il, per i quali sia,
che z sono· entrambi nulli. Per la simmetria del sistema,
vediamo che, lungo l'asse ir, E può avere solo compo-
nente Il, Quindi, po.,siamo usare l'Equazione 20.15 per
trovare il valore del L'llmpoelettrico in P.

E.=-: =-lc,Q:,,{1t2+ 4 2,-112

Figura 20.11 (Esempio 20.5) Un anello uniformemen-


te carico di raggio a Il cui piano è perpendicolare al-
1'asse .,.,_
Tutti gli elementi dell'anello sono alla ste-
distanza da un generico punto assiale P. (x' + a2)~12

Questo risultalo è concorde con quello ouenuto per


e soluzbE Assumiamo che il punto P
RagionallllllllD integrazione diretta (vedi Esempio 19.5). Si noli che
si troYi a una distanza x dal centro dell'anello. L'el~ E,= O in x=O (centro dell'anello). Si potrebbe dedurre
mento di carica dlJsi trova a una distanza pari a ~ :1+ ,J ciò dalla legge di Coulomb?
dal punto P. Quindi, possiamo esprimere Vcome

V=lr,I I~
..!!!._=le,
r v1'-+ a2
ESERCIZIO 5 Qual è il potenziale elettrico al centro
dell'anello uniformemente carico? Cosa implica il cam-
po al centro ai fini del risultato? Rispo•ta V= k,Q/a
In questo caso, ogni elemento dq si ~la stessa per Il= O. Dal momento che E= O, Vdeve avere un mu-
distanza dal punto P. Quindi il termine ,J1t2 +a2 può esse- simo o minimo in quel punto; Infatti Vè massimo.

Esempio 20.6 Potenziale di una sfera uniformemente carica


Una sfera isolante di raggio R ha una densità di carica ed è diretto radialmente veno l'esterno quando Q è
per unità di volume positiva e uniforme, e una carica positiva. Per ottenere il potenziale in un punto esterno
totale Q (Fig.20.12a). (a) Determinare il potenziale come B in Figura 20.12a, sostituiamo questa espressione
elettrico in un punto al di fuori della sfem, cioè, per pc:r E nell'Equazione 20.4. Poiché in qucsto caso
nullo per r ~ oo,
,. > Il. Allsumcre il potc:nzi11lc E· ds = E,dr, oueniamo

Soluzione Nell'Esempio 19.8, abbiamo trovato dal


teorema cli Gauss che il campo èlettrico, al di fuori di
una sfera uniformemente carica, è dato da
. i,aj
~~Ì (per r > R)
Q
E,=lc,7" (perr>R) Va•
,i"il,ftrs-.~
20.5 rlt-llrirn1/oi,u/o fl dàllilm.z.irmir11nti1me,li t't1rirr1
l'nlen1.inl,, 587

Notiamo che il risultalo è identico a quello per il poten-


ziale elettrico di una carica puntiforme. Poiché il poten-
zi.ile deve c~"lcrccontinuo in r = R, possiamommn.·tJt1t·~
sta <·spres.sionc p1•1·ottt·m·n• il potenziai<· sull" s,11wrfi·
d,• della sfora. Cioè, il potenziale in 1111punto rnmc <:in
Figum 20.12a è dato di,

Vi:=k, ~ (per r= Il)


(a)
(b) Dete1minare il potenziale in un punto all'interno
della sfera carica, cioè per r < R.

V Soluzione Nell'Esempio 19.8abbiamo ricavato che il


campo elettrico all'interno di una sfer.1 uniformemente
carica è dato da
•. k,Q
.,,=--r (per r < Il)
R~
Pos.,;iamo •••are questo risultato e l"&juazione 20.3 p,•r
calcolare la differenza di pote111.ialeVn- Ve:,dove /J i•
un punto inwruo

VLI-Vc=- f' .
11
1-.,,lr=--- k,Q
R'
f'
11
k,Q
rdr=--(R
2/l~
~ -r) •

Sostituendo Ve = lt,QI R in questa espressione e risol-


R
Vt•ndo IÌ.'IJ>CltOa V11, otteniamo
(h)

Vo= -- 3-- ,l)


;~<l''( (per r < Il)
Figura20.12 (Esempio :!ll.6) (a) Sli:m isolant,· unifor- 2R R~
memente carica cli rnggio R e carica totale Q. Il poten- In r = R. questa espres.,ione dà un risultato che eone-or-
ziale clet11ico nd punti B e C è equi\-alente a quello di da con quello per il potenziale S11llamperficic, cioè V,,
una carica puntiforme Q posta al centro della sfera. (b) Un 1,rralicodi Vin fun1.ione cli rper questa distribuzione
Gmfico del po1en1.iale elettrico V in funzione della di carica è dato in Figura 20.12b.
distanza r dal ccntm di una sfera isolamc uniforn1eme11-
te carica di mggio R. l.a cum1 V1, all'interno della sfera è
ESERCIZIO 6 Quanto vale il campo eleurico al e-en-
parabolica e si congiunge dolcemente alla cur.,, V11al di
fuori della sfera, che è un 'iperbole. li potenziale rag- tro di una sfor• uniformemente carica? Quant'è il po·
giunge il valore nms.•imo \i, al centro della sfen1. tcnziale eleurico in questo punto?
Ri,posrn E~ O e \,\1 = 3k,Q/2/l

1. Quando si affrontano problemi che richiedon9 l'uso del poten~ale


elettrico, occorre ricordarsi ch'Ìil potenziale è una gmndczascalare,
per cui non ci sono componenti' che danno fastidio. Quindi, per cal-
colare il potenziale cletti'ico in un pµn~o9oy\ltO~ w1 ~istt:\ll,a dl cari~
~PP,>Siziqqe,. ~ ~"
che pun_tifç,r.rpi,.usando il pri11cjP,i,<1Jli·.
.. sempliceme11te la.somma algebtj~a.4~i poJe,iz,i~~di cj~na ~!=il,.·, .
.11potenziale; per ciascuna cari~~~"- (V= ,k,.qI r) ~ positi.~.menr. , .
tre il potenziale per .ciascuna catjca, negatiya,.~n~Jivo,. .: . .. . , ..
2, ~~·.i,n 111ecq.nica, wl,ame~.~.;hr,,m;,
·.. .' .,'4'1,poir:n~i;hap11q.,:;_,
· t··:ip~~.pei;~i\~l<li\l,!(w..J.l? '., ·-·~.· ...,s.li.f
... ~M~,,v
· .. ·.. ; 1\"ij~q.,~4P. "' -~- ~,.c;JJ~:.M,.~1.~~,~~9".m~:.9:hl
distribuzioni di cariche di dimensioni finite, normalmente si dclini-
sce V= O in un punto infinitamente dislantt· dalk rnriche. Se la
disu·ibuzione di carica si.estende essa stessa all'infinito, deve essere
preso come punto di riferimento un altro punto più vicino.
3. Il potenziale elettrico in un certo puntò Pdovuto a una distribuzio-
ne continua di carica può essere calcolato dividendo la distribuzio-
ne di carie.i in elementi infinitesimi di carica dq posti a rlistamm rdal
punto /'. Questo demento infinitesimo si trnlla come una rnri<"a
. puntiforme, cosicché il pc>~nziale in Pdovuto all'elemento è dV =
k,dq/r.11 potenziale totale siottiene integrando dVsull'intera distri-
buzione di carica. Nell'eseguire l'integrazione è necessario, per la
maggi~r parte dei probl~~i,. espfimere dq ed T in termini di una sola
_Vàriabile.Per semplificare gli integrali è importante tenere in gran-
. .. ....· . c!e con5'd~razlone la geometria del problema. Si consiglia di rivede-
r1;l'Esc:nipiQ 20.5 come guida nell'uso di questo metodo.
:.,;'..:'.'.'.
' ::ii4,·: pn ;\ltro_metodo_che può essere utilizzato per ottenere il potenziale
: ·.. , . ;; di u,ria.~i~tribuzio6e.:di_çaricacontinua è partire dalla definizione di
(;f;,'/A~;~._i>;;,,:
· .. ?~W~~~.,ne 20.3: Se E è n?to o può esse~e calcolat~
f~i;Y-\(!f~~[f ';(i#N~~ptp10•.c9n il teorema di Gauss),. l'mtegrale d1
'i\;·\?.' lirtèa . ~~4~.P.Ù.~
iesserè calcolato. Un esempio di questo metodo è
'·.'.· 1· • . dato dàll!Esémpio 20.6.

· '· 5., Noto il'Ì)Qtien~ìaleelettrico in un punto, è pos.~ibileottenere il campo


eletu·ico in quel pul'lto ricordando che il campo elettricoè uguale alla
derivala del potenziale rispetto à una certa coordinata con il segno
cambiato.L'Eseriipio 20.5 illustra l'uso di questo procedimento.

~Y/~
~ J-..._
20.6 • POTENZIALE DI UN CONDUTIORE CARICO

Nel Capitolo 19 abbiamo visto che quando un conduttore in equilibrio ekttrn-


XJr
,,,lt. .,._
___
~-
.,
statico è carico, la carica è distribuita sulla superficie esterna del conduttore.
Inoltre, abbiamo dimostralo che il campo elemico nelle \'icinanze immt•diate
della superficie di un conduttore in equilibrio elettrostatico è perpendicolare
,. B
.;.--- alla superficie, mentre il campo all'intmiodel conduuort• è nullo. Se il rnrnpo
eleurico avesse una componente parallela alla superficie, le cariche superficia-
li si muoverebbero, creando una corrente e una situazione di uon equilibrio.
Dimostreremo ora che ogni punto sulla superficie di un conduttore carico
in equilibrio elettrostatico si trova allo stesso potenziale. Consideriamo due
punti, A e B, sulla superficie di 1111 wncluttore e.trim ,·ome in Figura 20.13.
Figura20.13 C..ooclu1101·c
cli
Lungo un percorso superficiale che congiunge questi punti, E è sempre per-
forma arbitraria carico posi- pendicolare allo spostamento ds; quindi E , tls = O. Usando questo risultato e
livamenle.Q11ando il con- l'Equa:z:ione 20.3, concludiamo che la differenza di potenziale fra A e B è

r
d11ttoreè in eq11ilibrioelet- necessariamente zero, owero
trostatico, le cariche stanno
sulla superficie, E = O all'in-
terno del cond11ttore, e il Vn- V11= - E , ds = O
A
campo elettrico appena al di
fuori ,k\. rnndutton• i- p,·r- Qtt<·sln risultato si applin1 a due qualsiasipunti sulla superficie. Quinrli, sulla
pendicolarc alla superlicie.11 superficie di un condullore carico in equilibrio elettrostatico V è costm1te
potenziale è costante all'in- dovunque. Cioè, la superficie di un qualsiasi conduttore carico in equilibrio
terno del conduttore ed è
uguale al potenziale s11llasu- elettrostatico è una superficie equipotenziale. Inoltre, poiché il campo cleurico
perficie. Notiamo che la den- all'interno del conduttore è nullo, pos.,iamo concludere che il potenziale
sità s11perficiale di carica all'interno del condullore è costante dovunque e uguale al suo valore sulla
non è uniforme. superficie. Quindi, non è necessario un lavoro per muovere una carica di prov-.i
dall'interno di un conduttore carico fin sulla superficie. (Si noli che il potenzia-
588 le non è :z:eroall'interno del conduttore anche se il campo elettrico è nullo).
l't·r ,·,c·111r>ic,.
,·,,11~itlrri.111u, cli ra~g-ic1N,· carka t<Half.•
111msh·1~111u·Lalli,·a positi-
va.(!- ronw 1110,tr,110in Figura 211.14a. Il rampo t·lt-ttrko al di fuori dt·lla sli•rn rnri-
,·a i· dato da k,(l , ·, l'd i· dirrtto rncliah11n11c·n·r,o 1'1·,1,-rno.St·gu,·11110l'l·~s.·mpio
20.6, vediamo dre il potenziale all'intemo" sulla superiide clella sfcrn clew essere
k,Q/ /tsc si :L'i.sunwnullo il potenziale all'i111i11ito.li potenziai,· al cli fitori cldla sfem
è.•cl.no da k,QI r. I.a Figura 20.14b rnppn·si·nta il pot1·nzial,· in fun1.ione cli r, ,. la
Figura 20.1-k mostra l'anclmnenl<> elci campo ek•urin> al vmian· di r.
(l11a11do111rc1, I"""'"'
a, i,.,i· 1111ronchrtton· ,Il-rin,, la d1"11sitàsupc·rfidall- V
di , arirn i· unilornH', n>m<· inclicato in Figurn 20. I-la. l'<'ri,, st· il nuuhruorr
non i• sferico, come in Figurn 20.13, la densità superficiale cli carica è maggio- (h)
re clol'C il r.tggio di curvatura è minore e la superlkie n111vessa; essa è minore
dm·,· il rnggio cli nll'rnturn è maggion• ,. la supt•rlicie è nmnt\'ll. Poiché il
campo elettrico appena :ti di fuori cli un ,·oncluuorc rnrico è propor.tionale alla
densità superlkiale cli carica, u, vediamo che l'intensità del campo elettrico è
grandenei punti che hanno un raggio di curvatura piccolo e convesso e rag-
giunge valori molto elevati sulle punte.

Cavità all'interno di un conduttore


Consideriamo, ora, 1111 conduttore cli forma arbitraria c-olllenente una ca\·ità (e)

come in Figur.t 20.15. Assumiamo che non ci siano cariche all'interno della
cavit,ì. Dimostreremo che il campo elettrico all'interno della cavità deve essere
nullo, qualunqu,· sia la clistrihu1.iont• cli rnrira sulla superliric· esterna ciel co11-
<11111on·. lnoltr<". il campo nella cavità é nullo andtt· se il co11dutwrt• è imme1·so Figura 20.14 (a) La carica
in 1111 campo 1·l1·11rko. su una sfon1 n>11duuri<:t.•di
raggio R è uniformemente
Al lint' di provart· questo punto, useremo il fatto che ogni punto sul con-
distribuita sull;i sua superfi-
clutton· si trorn allo stt•sso pnt<·nziak l' quindi dm· punti A e /J qualsiasi sulla cie. (b) Potentiale elettrico
s11p1·rlidc· ,lrlla nrliti1 ,i cl1·,011ntrovan· allo'"'"" poH·nLialt·. Ora, imnmginia- in funlionc della dislan1.a ,.
1110 di<' ,·sista un 1·ampo E all'illll'rno clc·lla rn1 itit ,. cakoliarno la clifferenza cli dal ccmro della sfera condut-
pott'nliak \' 11- l'.t clcfinita clall'espressioue trice. (e) Intensità cli campo
dcnrico in funzione della
1'11- 1'1 = -f'E
·
.·I
ds
distanza r dal centro della
sfcn, cnndutlricc carica .
Sr E non è nullo, possiamo sl'mpre trornrt· un pern>rso tra A e B per il quale
E. ds sia sempre positivo. Però, poiché \'8 - ~'.i=O, anche l'integrnle deve essere
nullo. Qut·sta rnntraddizione può essere eliminma siilo se all'interno dcll.1 c;1vità
E = O. Quindi pus.siamo concludere che una rnvità drnmdata da par!'li condut-
trki è una regione lihcr.t da e-ampi finché 11011ci sono rnrichc· al suo interno.
Qm·sto risultato si presta a qualche interessante applicazione. Per esempio,
è pos.,ibilc sd1erman· 1111circuito elettronico o and1e un intero laboratorio da
<·ampi <·sterni drcondandolo di pareti concluttrid. I.a sdrennatum è spesso
m·ces.,aria <1m111closi effettuano misure d,·uridw acl alta st,nsihilità.

Scarica a corona
Un fenomeno noto come scarica a corona è spesso os.o;c1vatoin prossimità
delle punte di un rnnduttore portato ad alto potenziale. Ad occhio nudo que-
sto appare com<· 1111 bagliore verdastro.
In questo proces.so, l'aria diventa conduttrice a causa della ionizzazione
di aria in n•gioni in nri l'inl<'nsità dc•I rnmpo 1•lc•ttrico<'molto
dc·llc· 1110!1·1·0I<·
d1·,·11t,1.:\ 1,·1111><.·mturn
<·prt·ssion,· orclinari,·, c111cslasntri<-a an-Ìl"lll' pl'r inten- Figura20.15 Condullorc in
sità del rnmpo dl·ttrico uguali o maggiori di circa 3 x l0 1; V/m. Poiché l'aria equilibrio elettrostatico con-
contiene una piccola quantità di ioni (prodotti, per esempio, dai raggi cosmi- tenente una cavità vuota. li
campo elettrico nella cavità è
d). 1111c-ond11ttort• carico auircrà gli ioni di segno opposto. Vicino alle' punte,, uro, indipcnclentemente dal-
clovC'l'intensità del campo é molto elevata, gli ioni dell'aria saranno aCl'elerati la carica presente sul condut-
a velocità molto alte. Questi ioni altamente energetici, a loro volta, urteranno tore.
altre molecole di aria, producendo così altri ioni e aumentando la conducibi-
lità dell'aria. 589
590 Capitolo 20 l'olrmilllt tlellriro, mpnriltì

Perché l'estremità di un par.tfulmine è a punta?


Ragionamento I.o scopo cli 1111parnfulminc t· c111l'llocli costituire 1111 p111110
nd
quale i fulmini cadano, pt:r cui la carica liberata dal fulmine lo aun1vcrsi nm sku ..
rezza fino a terra. Un fulmine si forma quando un c-.inaleioni1.zatodi aria. chiamato
scaricainiziale,inizia 3 cadere da una nube. Quando ·es.sasi 3\'\Ìcina al suolo, un cana ..
le di aria ionizzata che si muove verro l"alto, chiamato ,mrira cli ritorno,balza su per
incontrare la scaricainiziali. Lo scopo è quello di far sì che la srarimdi ritomninizi sul
parafulmine, piuttosto che sul teuo di una casa. Se il parafulmine è a punta, allor.i il
campo elettrico in vicinanza della punta .arà estremamente intenso, poiché il l"dggio
di curvatura del conduuore è molto pkcolo. Questo campo elettrico imenso causerà
· d.elle accele=ioni molto grandi degli elettroni vaganti nell'aria aumentando note-
Rappresentazione del campo volmente la probabilità che la ionizzazione dell'aria faccia <i che la scaricadi ritomo
clemico di un piano condut- · inizi in prossimità della punta del pamfulmine piuurn,to che altrove.
tore carico in prossimità di un
conduttore appuntito carico ~ CONCETIUAlE
6
cli segno opposto. Dei pezzet-
ti filiformi cli isol.ulle galleg- Supponiamo che Ili stia sedlllo in macchina e che una linea elettrica di 20 000 V cada
gianti su una :mpcrficie di sulla macchina. Resleresti in macchina o balzeresti fuori? La linea elettrica è a 20 000 V
olio si alli1ll'ano con le linee rispcuo a terra.
cli forti1 elci ,·ampo. Notare
che il campo elettrico è più
intenso ,·icino illlil punta del 20.7 • DEFINIZIONEDICAPACITÀ
c:ondutton· t· nd punii i11n1i
il raggio cli ,·111'\'aturnè picco- Consideriamo due conduttori tra i quali è smbilita una differenza di potenziale
lo. (Pl'l'gflll, ro11r.cliHe1rol,/M. V. Supponiamo che i conduttori abbiano cariche opposte m;i. di modulo
I:!,.
w,,ag,, U11ivmittìcliPrince/on) uguale come indicato nella Figurn 20.16. Ciò può essere ottenuto collegando i
due conduttori scarichi ai poli di una batteria. Come abbiamo appreso nel-
l'Esempio 20.1, questa combinazione di due conduuori viene chiamata con-
densatore. La differenza di potenziale .l I' risulta essere propor.donale al \'alore
assoluto della carica Q del condensatore. La capacità. C.di un condensatore è
definita come il rapporto tra il valore assoluto della carica su uno dei condut-
tori e il valore assoluto della differenza di potenziale tra essi:

Definizionedi capacilà • C=__g_


4V
[20.19]

Si noti che, per definizione, la capacità è una grandezza sempre positiva.


Inoltre, essendo la differenza di potenziale proporzionale alla carica (vedi Eq.
20.7), il rapporto Q/!l Vè una c·ostante per un dato condensatore. Quindi, la
capacità è una misura dell'attitudine di un dispositim ad accumulare carica ed
energia potenziale elettrica.
Dall'Equazione 20.19, si vede che l'unità di capacità nel sistema SI è cou-
lomb su volt. In onore di Michael Faraday questa unità prende il nome di farad
(F).Cioè,
[Capacit.,J = I F = I C/V

Figura 20.16 Un condensa- Il farad è una unità di misura mollo grande. Nella pratica, i condensatori ordi-
tore consiste dì due condut· nari hanno capacità che vanno dai microfarad ai picofarad. I condensatori in
tori isolati l"uno dall'altro e commercio sono spesso contrassegnati con "mF" per microfarad ed "mmF" per
dal mezzo in cui sono conte- micromicrofarncl ( picofarad).
nuti. Una volta che il con-
.· densatore sia stato caricato, i Come verrà mostrato successivamente, la capacità dipende dalle caratteri-
.:/ duè conduttori portano cari- stiche geometriche dei conduttori. Per illustrare questo pwllo, calcoliamo la
'4f{(~heuguali e opposte. capacità di un conduttore sferico isolato di raggioR. (In questo caso si consi-

:;~;~t?
20.7 D1inizirme1/i t11parit1i 591

dera l"Omesecondo conduuorc una sfer.i conduttrice cava di r.iggio infinito). -Q


Se la caric-.isulla sfora è Q, il suo potenziale sarà semplicemente h,Q I R (assu- +Q
mendo V= O all'infinito). Quindi la capacità è daca da
. Q Q Il
<.= - • -- = - • -Irre11U [20.20]
.l\" k,Q/R k,
(Si ricordi dal Capitolo 19, Paragrafo 19.4, che la costante di Coulomb è
le,= l/411'Eol-L'Equazione 20.20 dimostra che la capacità di una sfera carica
isolata è proporlionalc al suo r.iggio ed è indipendente sia dalla carica che
L Area.,A

dalla differenza di potenziale. Figura20.17 UII condensa-


tore piano consiste di due
Calcolo della capacità piastre parallele ambedue di
In generale la capacità di una coppia di conduttori con cariche opposte può area A a disianza d. Le pia-
essere calcolata nel modo seguente. Si attribuisce un \'lllore Q arbitrario alla stre hanno cariche uguali e
carica e, usando i metodi descritti nel Paragrafo 20.5, si calcola la differenza di di spazioopposto.
potenziale e quindi dalla definizione C = Q / !J,.V si ottiene la capacità. Come ci
si può aspettare, il calcolo è relativamente facile da eseguire se la geometria del
condensatore è semplice.
Illustriamo questo modo di procedere con due geometrie familiari e cioè,
due piastre pamllelc- e due sfore concentriche. In questi est•mpi, supporremo
che i conduuori carichi siano separ.iti dal ,·uoto. (L'effeuu di un materiale die-
lettrico tra i conduttori ,·e1r;'idiscu550nel P..iragrafo 20. 10).

Il condensatore piano
Due piastre parallele della stessa area A sono separate da una distanza d, come
in Figura 20.17. Le cariche sono +Qe-Q. La carica per unità di superficie su cia-
scuna delle armature è, in ,-alore assoluto, u= Q I A. Se le annature sono molto
,icinc tr.i loro (rispetto alla loro lunghezza e alla larghezza), si pos.<IDml traseu-
rarc gli effetti ai bordi e considerare il campo elettrico uniforme tr.i le armature
e zero ali"esterno. 0-.ill"Esempio 19.10 il campo elettrico tra le piastre è dato da
E=..!!,_= Q
ft, euA
La differenza di potenziale tr.i le piastre è Bd, quindi
!J,.V=f:d= Qd
En,4
Sostimendo questo risultato nell'Equazione 20.19, troviamo che la capacità è
data da
C=_g_=_Q_
!J,.V Qd/EoA

C= Ec,A (20.21] Figura20,18 Piccolipezzet-


d ti di filo che galleggianosu
una superficie d'olio si alli-
Pt·rumtn la capacità di un condensatore piano è proporzionale all'area delle neano ,·cm il campo ch..•ttri-
annature e inversamente proporzionale alla loro distanza. co. Si noti la non unifunnità
Come.-è evidc.-ntedalla definizione di capacil.à, C:= Q I !J,.V.la carica che un del campo eleurico ai bordi.
condensatol'e è in grado di accumulare, in corrispondenza di una assegnata .Questi elfeui possono essere
dilTcl'enza di potenziale tra le armature, cresce con la rnpadtà. Perciò, appare trascunllise la distanza tra le
armaum, è piccola rispetto
ragionevole che un condensatore costruito con armature di grnnde area possa alla lunghezza delle stesse.
accumulare una grande quantità di caric-.i.La carica necessaria a produrre una (Prr gnl. cane. di Harold M.
data d.d.p. aumenta al diminuire della distanza tra le armature. w~ Uniwmlà di Prinaton)
592 Capitolo 20 Pote11zi11/e
eletlrirne capacità

Un'attenta osservazione delle linee di forza del campo elettrico tra le arma-
ture del condensatore piano mostr".tche ai bordi delle armature il campo non
è uniforme. La Figura 20.18 è una fotografia delle linee di for.i:a de\ campo
elettrico di un condensatore piano, che mostra la non uniformità delle lin,•e di
forta ai bordi dello stesso.

PROlllEMA
CONCmUAlf7
Perché~ pericoloso toccare i terminali di un condensatore per alta tensione anche dopo
che la sorgente di carica è stata staccata dal condens.~torc? Che cosa pub n·oukre il rnn-
densatore sicuro da maneggiare dopo che è suita staccata la i,orgentc di tensione?

Esempio20,7 Condensatorepiano
Un condensatore piano ha un'area A= 2.00 x Jo-4 m2 e = 1.77 x 10"12 F = J,77 pF
una distanza tra le armature d = 1.00 mm. Calcolare la
capacità. ESERCIZIO7 Tromre la capacità del rnncl,·ns,uon·
ciel precedente esempio, se la distanza tra le armature
Soluzione Dall'Equazione 20.21, otteniamo ,·iene portata a 3.00 mm. Ri1,posta 0.590 pF

C= .A.=(s.85x10-12__.f:._){2.00xto-4m2)
Eo _d . N, m2 l.OOx 10·9 m

·.Esempio20.a, n condensatore cilindrico


Un conduttore çilÌndrico di raggio a e carica +Qè con- Gauss, che il campo elettrico di un cilindro di carica per
tenuto in un'altra armatura cilindrica coassiale di rag- unilà di lunghezza Aè dato da 211,A/ r. Lo stesso risulta-
gio be carica - Q (Fig. 20.19a). C'..alcolarela capacit.-\di to si applica qui, poiché il cilindro esterno noi\ contri-
questo condensatore cilindrico, sapendo che la sua lun- buisce:al campo al suo interno. Usando questo risultato
ghezza è f. e osservando che E è diretto lungu r nella F'tgura
20.19b, troviamo che
Ragionamentoe soluzione Supponendo che f sia
grande rispetto ad a e b, si possono tr.1scurare gli effetti
ai bordi. In tal caso, il campo elettrico è perpendicolare Vb- v.=-I: I:
E,dr=-2h,A d: =-2k,A In ( ~)
all'asse dei cilindri ed è confinato nella regione tra es.si
(Fig. W.1%). Dobbiamo dapprima calcolare la diffe- Sostituendo questa nell'Equazione 20.19 e tcnt·ndo pre-
renza di potenziale tra i cilindri che è data, in generale, sente che A = Qjf, otteniamo
eia fb
V~-V.=-
. E·ds

dove E è il campo elettrico nella regione a < r < b. Nel


[20.22)

Capitolo 19 abbiamo dimostrato, usando il teorema di


20.8 ( :111/1'/(mnmti
,li co11t/m,i11m; 593

Si noli che ~ V è il valOI'<·a"5t>llHocl<'lladilforenza di


pownzial.-dato da 2k, A In (/,/ t1), os.,iai· una 11umllitai
positiva.Cioi·, ~ 1· = v.- V•i· positivop,·rfhè il dlinclro
interno si trn\'n il pol('lltialc.• pili nito. Il ris11ltat11trovato
J><'I'<:i..·plausibile.·pt:n:ht'.1 mostra dH· la c.,1md1ùi· pro-
p01·,ion:ùcalla lunghezza elci cilindri. C:0111<·
d si pote,.,
( ,Lspellarc,la capacit,i dipend<·m1dw clai mggi dei due
-Q cilindri conduttori. Un esempio di n,nrlt'nsaton· dlin-
drico è un cavo coassialt' chl' i:- c.·nslituito appunto da
due conduttori cilindrici di mggi n e /i separati da un
isolante. li cavo è percorso da correnti di \'erso opposto
nei conduuori intemo cd esterno. Quesm geometria
Sup<-rlicic viene usata allo scopo di schermare il S<-gnaleelettrico
g-.J.ti53iana eia influenze esterne. Dall'Equ111.ione 20.22, vediamo
(a) (b)
che la capacità per unità di l11nghe1.za di un cavo coas-
siale è:
Figura 20.19 (Esempio 20.8) (a) Un condensatore cilin·
drico consiste di un conduttore cilindrico di raggio o e lun-
ghezza f circondato da un gtLst"io cilindrico coassialedi rag-
gio b. (h) Vistadella sezione tr.15,·enaledel condensatore CÌ·
linclrirn. Lii linea blu trnueggiata rappresenta la sezione
2/r,ln ( f)
della superlki<·gaus.,immcilindrirn di rnggio re lungheaa f.

20.8 • COLLEGAMENTIDI CONDENSATORI


Nei circuiti elettrici due o più condensatori possono essere collegati in ,-.iri
modi. I.a capacità cquivaknte di certe combinazioni può essere calcolata usan-
clo i metodi descritti in questo parngrnfo. 1 simboli utilizzati nei disegni dei cir-
C:ondt•nsatorc: -1~
cuiti per i condensatori e le batterie, insieme al codice di colore, sono indicati
nella Figura 20.20. li polo positivo è quello a potenziale più alto ed è rappre-
sentato dalla linea più lungo.inel simbolo della batteria.

Collegamento in parallelo
lnterruuor,· -e-" o-
Due condensatori coll~rati come in Figuni 20.21a sono noti come un collega-
mento in parallelo di condensatori. Le armature di sinistra sono collegate Figura20.20 Simboli per i
mediante 1111filo cnn<lullore al polo positivo della batteria e sono quindi allo condensatori, le bi1t1eriee gli
stesso pott·111.iale.Analogamente, le armature di destra sono collegate al polo imcrruttori nei circuiti. Si os-
serviche i condens.,tori sono
negativo. Nel momento in cui si effettua il collegamento, degli elettroni si tra· in blu, mentre le ballerie
sferiscono dalle armature cli sinistra a quelle di destra, lasciando le prime cari- sono in rosso.
che positivamente e le seconde cariche negatimmellle. La sorgente di energia,
11t•cess.1riaper questo trasferimento di cariche, è l'energia chimica interna,
accumulata nella batteria, che si trasforma in energia potenziale elettrica. Il
flusso delle rnriche si arresta quando la differenza di potenziak dri nmclc•ns.1-
1ori i· ugual.- a quella esistente ai rnpi della batteria. In questa situazione i con-
densatori rnggiungono la carica mas.~ima. Indichiamo con Q I e Q 2 le cariche
mas.~ime sui due condensatori. Allor.i la rarira lo/alt, Q, accumulata dai con·
densatori è-

(20.23]
Capitolo 20 Poten:i"k elettricot rapnt:ità

AV AV

(a) (b) (d
Figura20.21 (a) Collegamento in parallelo di due conclens:uori. (h) Lo ,clwma l'lt·I·
trico di cl11t·rnndemmori in parallelo. (r) I.a differenza cli poH·n,iak i· la ,1t·ssa in ria-
sc1111conclcnsmorc, t· la capacità etJuimlcme è <:..i= C 1 + C:~•

Supponiamo, ora, di voler sostituire questi due condensatori con un altro


di capacità equivalente ~. Questo condensatore dc,·c avere sul circuilo ester-
no esattamente lo stesso effetto dei due originali. Quindi, deve accumulare
una carica Q. Inoltre dalla Figura 20.21b si vede che la differenza di potenziale
in ogmmo dei condensatori di un circuito parallelo è la stessa, ed è uguale a
quella che c'è ai capi della batteria, t:,.V.Dalla Figura 20.21c, si vede che anche
la differenza di potenziale ai capi del condensatore equivalente è /:,.V. Perciò
abbiamo

e, per il condensatore equivalente

Sostituendo queste relazioni nell'Equazione 20.23 si ha

ossia
(collegamento in parallelo) [20.24]

Estendendo questo ragionamento a tre o più condensatori collegati in


parallelo, si trova che la capacità equi\'akntc è

(collegamento in parallelo) [20.25)


20,8 (:»ll,f(fm1P11/Ìdi rm11/r11.,n1,m

Da ciò si vccll' d1e la capacità equivalente di un insieme di condensatori colle-


gati in parallelo è maggiore di quella di ciascuno del singoli condensatori ed è
la somma algebrica delle singole capacità.

~~'ìt:RCIZIO I! I hw, u1u1<-11,.nc,ri. <:1 . ~,.OµF l' C, - I:! µI'. ,0110 1oll,•g;11iin parnlldu.
,. la ,·omhina1.io11<·rbullalll<' i· rnllcgata li una h:meria eia 9.0 V. {il) Qual è il v-,iloredella
rnpo1dtà cquimlcntt·, (h) Qual è la clilft•rt•n1.adi p<>tcnziale ai capi cli d.Lsctm condensa-
1nn: ,: (e) la <:arir•, immag-.-11.linata su ciascun condensatore? Risposta (a) 17 µ.F
(hl !I.O\' (<') 4!; µC ,. IO!l µC:

Collegamento in serie
Consideriamo, 0111, due condensatori collegati in serie, come mostrato in Fi-
gur.1.20.22a. Per il collegamento in serie dei condensatori, il valore assoluto
della carica deve essere lo stesso su tutte le armature.
Per \'edere perché questo è \'ero, consideriamo con qualche dettaglio il pro-
cesso di tr.1Sferimento di carica. Partendo dai condensatori scarichi seguiamo
ciò che awiene subito dopo l'inserimento della batteria nel circuito. Quando
questa \'iene rnllegata, gli elettroni si trJ.Sferiscono dall'armatura di sinistra di
(.' 1 all'armatura di destra cli <: 2 passando ,tttra\'crso la batteria. Via \'ia che la cari-
rn 1wgatin1si m·cmnula sull'armaturn cli ckstra <li <:~,una quantità equirnlente
di rnrirn neg.tti\'a è.·spima ,·ia dall'armmurn sinistm cli C:2 , l:1Sciandoquest'ulti-
ma con una carica positi\'a in eccesso. La carica negativa che è migrata
clall'anna111111 si11istrndi r~.si acc1111111la ~ull'arnrn1ur,1clt·strn di C 1, dove una
qum11itàt·q11irnl,·111,· cli rnrirn negatirn ahhamlona l':mnaturn di sinistr.1.di C 1 •
Come risultmo, tnne k armature acquistano la stessa carica in valore a550(uto.
Supponiamo ora che un condensatore equh·aleme s,·olga la stessa funzione
elci collegmnc11to in serie. l'na \'olla carico, il condensatore equivalente deve
avere una carica -Q sull'armatura destra e +Qsu quella sinistra. Applicando la
ddinizione cli capacità al circuito mosmtto in Figura 20.22b, abbiamo

(•l (h)
Figura20.22 C:nlleg-dmemoin serie di due condensatori. La carica "" ciascun conden-
satore è la stessa, " la capacità equh-alente può essere calcolata dalla relazione
1/~ = I/C1 + I/C2,
596 Capitolo20 l'nlm:it1k ekllrito e cnpnrit,ì

dove AV è la differenza di potenziale ai capi della batteria e <~-q


è la capacità
equiv-.ilente. Dalla Figura 20.22a, si vede che

[20.26]

dove A Vie A V2 sono le differenze di potenziale ai rnpi dei condensatori C1 t·


G,i.In generale, la differenza di potenziale ai capi di un qualsiasi numero di
condensatori in serie è uguale alla somma delle differenze di potenziale ai l'api
dei singoli condensatori. Poiché la' relazione Q = C A V pucì essere applirnta a
ciascun condensatore, la differenza di potenziale ai capi di ognuno di essi è
data da

Sostituendo. queste espressioni nell'Equazione 20.26, e osserv-,mdo che AV =


Q/G,q,abbiamo .
_g_=_g_+_g_
G,q C1 Ci

Semplificando Q, arriviamo alla relazione

I I I
-=-+-
(~,1 C, Ci
(collegamento in serie) [20.27)

Applicando la stessa analisi a tre o più condensatori in serie, si trova che la


capacità è
·I 1 1 1
-=-+-+-+···
4:q C1 Ci Cs
(collegamento in se1ie) (20.28)

Ciò dimostra che la capacità equivalentedi un collegamento in serie è sempre


minore delle capacità dei singoli condensatori e l'inveno della capacità equiva-
lente è la somma algebrica degli inversi delle singole capacità.

Esempio20,9 Capacità equivalente


Trov.tre la capacità equiv.ilcnte ti-.ia e b per la combina- I l 1 1 l I
zione di condensatori in Figura 20.23a. Tutte le capa- --=-+-=---+---=---
<~, C1 C'.t 4.0 µ.F 4.0 µ.F 2.0 µ.F
cità sono in microfai-.id.

Soluzione Usando le Equazioni 20.25 e 20.28, ridu-


ciamo la C'omhinmdoneper pas..,isnrn•s.'Sivicome indicH- Analoganwntt•, il rumn inforiorc.· nt'lla Figura 20.~:\h
l<>in lìgum. 1due condensatori in parallelo da I.O µ.F e consiste di due condensatori da 8.0 µl' in .,m,,dll·
3.0 µ.F si combinano secondo (~ 1 = C1 + Cz.La loro ca- danno un equiv.ilente di 4.0 µ.F. Infine, i due condensa-
pacità equivalente è 4.0 µ.F. Analogamente, i due con- tori da 2.0 µ.Fe 4.0 µ.F nella Figum 20.23c sono in paml-
cknsatori da 2.0 µ.F e 6.0 µ.F, anch'essi in pamllelo, lclo e hanno una capacità equivalente di 6.0 µ.F.
hanno una capacità equivalente di 8.00 µF. li i-.imo Quindi, la capacità equivalente del circuito è 6.0 µ.F.
superiore in Figura 20.23b consisle di due condensatori
in serie, che si combinano secondo
20.9 l~11r.'1{iri in "" r,mdn,stdt>rt
i11,mttg11W1wtn 597

{} -I
"
f--,
ti "
Figur-.t20,23 (b,·mpio 20.\1) P,·r
trovare la capadléÌ t•quivalcntc alla
combim.1zion<.· in (a), si prot·cdt·
per pas.c;isuct·cssi\·i c:umc indkato
in (h), (e), e (cl), usm1do le rt'gok
per serie e parallelo clcscrim· nel
(il) (b) (.-) (d) testo.

ESERCIZIO 9 Sono dati tre condens.-itori di capadtà 3.0 µ.F, 6 µF e 12 µF. Trov.ire la
loro capacità equiv.ilentc se essi sono colleg-.iti (a) in parallelo, (h) in serie.
Risposta (a) 21 µF (h) 1.7µ.F

20.9 • ENERGIAIMMAGAZZINATA
IN UN CONDENSATORE
A chiunque l.1voricon dispositi\'i elettronici può rnpitan· talmlta di ,·crificarc
du, un condensatore acnunula energia. Se le arnmturl· di un conden~torc
carico ,·engono collegate con un conduttore, come ad esempio un filo elettri-
co, la carica si trasferisce da un 'armatura all'altra finché amb!'cluc sono scari-
clw. La srnrirn pmì essere OS.S(.'t'\'ataspes.~ocome una scintilla visibik·. Se acci-
dentalmente si tot·cano le oppostl· arrmnure cli un l·onclensmore carico, le dita
fanno da conduttore, attra\'erso il quale il concknsatore pu<Ì scaricarsi e si
prende la scos.o;a.L'intensità della scos.o;ache si rkc,·c dipl'll<il• clalla capacità e
dalla differenza cli potem:iak applkat,1 al conclensaton·. Se la cliflcrenza di
potenziale è alta, come per esempio nell'alimentatm·e di un app,1recchio tek--
visivo, questa scossa può essere mortale.
Consideriamo un condensatore piano iniziahnent<· scarico, pcr cui la diffe-
renza di potenziale iniziale tra le armature è zero. lmnmginimno om di collegai~
lo a una batteria per accumulare una carica massima Q. Supponiamo che il con-
dens.-itore venga caricato lnilammle, in modo che si pos.,a mmli7.zareil sistenm in
ttltte le sue fasi. La differenza di potenziale finale tra k armature è A V= QI C
Dato chl' la differem.a di potenziale iniziale è zero, il suo valore mtclfoclurante il
processo di carica è A V/2 = Q /2C Da ciò potremmo cm1duclere che il lavoro
neces.o;arioper caricare il condensatore è dato da W =QAV/2 = C/l'l.C:.Questo
risultato è corretto, ma è dcsider.ibile una dimostrazione più dettagliata che
viene data qui di seguito.
Supponiamo che q sia la carica del condensatore in un istante qualsiasi du-
rante il proces.'IOdi carica. Nello stesso istante, la dilkrenza di potenziale è
A V=q/ G li lavoro necessario 2 per trasferire un incremento di carica dqdall'arma-
turn t·on carica-qa quella con carica q (che è a p<>lenzial,·piÌI alto) è dato eia

Quindi, il lavoro totale necessario per caricare il condensatore da q = O al v-,llo-


re finale q= Qè
2 Un analogo meccanicodi questo proccW>è-il lavoroncceMarioper allung-11,rc
o cu1npritnc're
una
molla di una certa piccola quantità.
598 Capitolo 20 l'oteniialeeleltriror mpnrità

W=JQ..!!..dq=.!!._
0 C 2C
Ma il lavoro eseguito per caricare il condensatore può es.~ere considerato
coml' l'energia potenziale li i1111m1gaz1.inata
in l'Sso. l!sando Q = C .l.I~ si puù
esprimere l'energia elettrostatica di liii condensatore carico ndle Sl'gtwnti
forme alternative:
•.·' . ' 2 ·, •' ' ''. ·.
Energiaimmagazzinata• ,,u;.,\~·~1
.:;:-._,_,2C'·
2.
QAv~1
2
C(.cH'>2 (20.29)
in un conden,atorec:urico
Questo risultato si applica a qualsiasicondensatore, indipendentemente dalla
sua geometria. Notiamo che l'energia immagazzinata cresce al crescere di Ce
della differenza di potenziale. In pratica, vi è un limite alla massima energia (e
carica) che può essere immagazzinata. Ciò perché, per \'alori di I:;.Vabbastanza
grandi, awiene la scarica elettrica tra le armature del condensatore. Per questo
·motivo, sul condensatori, viene di solito indicata la mas.~ima differenza di
·:.poten~iale di ·runzionamento.
L'energia immagazzinata in un condensatore può essere considemt., come
energia immagazzinata nel campo elettrico creato tra le armamre quando il
condensatore è carico. Questa descrizione è rngionevole in \'ista del fano che il
campo elettrico è proporzionale alla carica del condensatore. Per un conden-
satore piano, la differenza di potenziale è leg-.ua al campo elettrico dalla rela-
zione I:;.V= Ed. lnolu·e, la capacità è data eia C = En .-1/ d. Sostituendo qm~stl'
espressioni nell'Equazione 20.29 si ha

Energiaimmap=inata • U=\ EoA (E 2 d 2) = ~ (Ei,Ad) 1':2 (20.301


in un condensatore
piano d
Poiché in un condensatore piano il volume della regione occupata dal campo
elettrico è Ad, l'energia per unità di \'olume, u = U/A,l, chiamata densità di
energia,è
(20,Sl]
Sebbene l'Equazione 20.31 sia stata ricavata per un condensatore piano,
l'espressione ottenuta è validain generale. Cioè, la densità di energia del cam-
po elettrostatico in un dato punto dello spazio è proponionale al quadrato del
campo in quel punto,

Ragionamentol.'energia immagazzinatain un condensatore è proportionale


alla capacità e al quadr,110della differenzadi potenziale. Quindi, si dmTehbc mas-
simizzareciascuna di queste grandezze. Si può oucncrc ciò l'ollt•gm1rlo i trt· con-
dcnsmori in /Jt1mll,lo(in morlo c:hl·k• ci1pacitì1
•i sommino) au111,·•·nok· du<·l,;uu,.
rie poste in seri, (in modo che si sommino le differenze di potenziale).

--~·lD
Si carica un condensatore e poi lo si staccadalla batteria. Il condensatoreè costrui-
to con grandi armature mobili con l'aria fra di esse. Si allontanano un po' le arma-
ture. Che cosaaccade della caricadel condensatore?Delladifferenzadi potenziale?
20.9 Eftn'/{Ìaimmt,g,,u:ùwlain "" condm.,a/nr, 599

Dell"energia? Della capacità? Del campo elctuico fr.t le armature? Viene svolto del
lavoro allontanando le armature?

Ragionamento Poiché il condensatore è staaalo dalla b.lueria, non è possibile


che· vengano tra!ifcril<' ahrt· euidw. Quindi. la carica sul coruk·mmtorl' rimélnc.·la
stess.1 quando le armature \'<"ngono allumanate. Poiché il campo clc1uico clt'llt'
armature è indipendente dalla distanza, il campo elettrico rimane costante. E sic-
come il campo eletuico è una misura del tasso cli v-.iriazion,•del potenziale, con la
distanza. la differenza di potenziale fra le armature, deve, aumentare cosi come
aumc,nta la loro distanza. Poiché la stessa C'.u-icaè immair.izzinata con una differen-
za di potenziale maggiore, la capacità diminuisce. L'energia immag-.u.zinata è pro-
porzionale sia alla carica che alla differenza di potenziale e quindi l'energia imma-
gazzinata aumenta. Questa energia deve provenire da qualche parte, e quindi dC\·e
es.sere svolto un certo lavoro. Ciò è consistente col fatto che le armature si attrag·
gono reciprocamente, per cui si d"'-e fare un lavoro per allontanarle.

Esempio 20.1 O Scaricatra due condensatori


Due condensatori C1 e Ci (con C1 > G.i) sono caricati alla
stessa differenza di potenziale.<).\ 0ma con polarità oppo- .àV=-Q-=
ste. i due condt'nsatori ,·engono staccati dalla batteria, e <:,+ C:i
le armature collL-gate come mostrato in Figura 20.24a. (h) Calcolare l'energia totale dei condensatori prima
Gli intermttori Si ed Si vengono poi chiusi come in e dopo la chiusura degli intemmori.
Figura 20.24h. (al C:akolare la differenza di potenziale
finale trn "e /,dopo la rhiusura cll-gliinterruttori, Soluzione Prima della chiusura l'energia 101ale nei
due condensatori è data da

Dopo la chiusura degli intermuori e quando i conden-


satori hanno raggi umo la catica di equilibrio, l'energia
tot.'\le accumulata in essi è data da

0= i C1 (.àll)i + \ G.i(.à\1)2 (C1 + Gi) (.àl/) 2


e {

<;
(b) = i (C1 + Ci) ( C.7 c'I? )\AVol 2 = ( e,- Ci )2i:
c,+ci c,+c,
Figura20,24 (Esempio 20.10)
Quindi, il mpporto tra le energie: immagazzinate, finale
SoluzioneLe cariche sui condensatori prima della e iniziale è
chiusura degli interruttori sono date da
Q 1 =C 1 .àV0 e Q2 =-G.z.àVo
U'=(C
U;
-Gi)
c,+Ci ·
1 2

Il segno negativo per Qi deriva dai fatto che le polarità Ciò dimostra che l'energia finale è minore di quella ini-
dei condensatori sono opposte. Dopo la chiusura degli ziale. A prima vista può sembrare che veng-.i violato il
intermttori, la carica sulle armature si ridistribuisce ma principio di conservazione dell'energia, ma in realtà
la C'Micatotale Q dei due condensatori resta invariata: non è cosi perché in concomitanza con la ridisuibuzio-
ne di carica awengono altri proces.~i. Parte dell'energia
Q= Q, + Q2= (C:1-(;) àVn IIHllll'mlll' prudun· 1111risrnlclmncnlu dei !ili di collega-
I due condensatori sono ora in parallelo, per cui la dif- mento, che hanno resistenza eletuica, e parte viene
ferenza di potenziale finale è la stessa per entrambi ed è irraggiata sotto forma di onde elettromagnetiche (vedi
data da Cap. 24).

F.8ERCIZIO10 Un condensatore da 3.0 ~ è collegato a una batteria da 12 V.


Quanta energia è immagazzinata nel condensatore? Risp()Sta 2.2 x J0-4 J
Capitolo 20 1'11t,11;i11/r
l'ie/lriro, wf111ril1i

ESERCIZIO11 Un condensatore piano è caricato l' poi starrnto ch1llahalll'ria. l1i


quanto varia percentualmente l'energia immagm~zinata (in aumt.·nto o in diminuziont•)
quando la distan»1 fr.t le armature viene r.iddoppiata? Risposta l.' energia imma-
gazzinata si raddoppia.

20.10 • CONDENSATORI CON DIELETIRICI

Un dielettrico è tm materiale non conduttore, come gomma, \"etrn o rnrta


paraffinata. Quando si introduce un materiale diclettrirn tra le armature di un
condensatore, la capacità aumenta. Se il dielettrico riempie completamente lo
spazio tra le armature, la capacità aumenta di un fattore adimensionale K, che
prende il nome di costante dielettrica relativa.
L'effetto di un dielettrico in un condensatore può essere illustrato effet-
tuando il seguente esperimento. Consideriamo un condensatore piano di cari-
ca Q, e capacità Giin assenza di dielettrico. La differenza di potenziale ai capi
~el condensatore; che ·viene misurata mediante un voltmetro elettrostatico, è
AV0 ,;: Q, / Gi(Fig. 20.25a). Si noti che il circuito è ap,,rtn.doè, k arnmturt· del
condensatore non sono collegate a una batteria e la carica non puù passare
attraverso un voltmetro ideale. Quincli, mm vi è una via attraverso la quali' la
carica possa fluire alterando la carica elci condeusatort•. Se ora si iutrodun· liii
dielettrico tra le armature come in Figura 20.25b, si trova che l'indicazione elci
voltmetro diminuiscedi 1111fattore K a un valort• AV,dm·t·
AV= A~,,
K

Poiché AV< AV0 , si vede che K > I.


Dal momento che la carica Q 11del condensaton• giungiamo alla
1111111•<11-irl,
conclusione che de\'e ,-ariarc la capacità:

C= Qo =...ik_= K Qo
AV ,H~ I K .l \ i,

l>ic.-l(•11riri1

(n) (hl
Figura20,25 Quando si introduce un dielettrico tra le annatun· di un cnnd,·nsmorl'
carico la carica sulle armature resta invariata, ma la differenza di potenziale misurat:.i da
un voltmetro elèttrostatico si riduce da 4 V0 a AV= AV0 I ,e, Quindi, nel processo la capa·
cità aumentadi un fattore ,c.
20.10 ( :mulr11.wt11ri
nm dirlt'/111t'i 601

C:= K (,, [20.32) • La capacità


<love <;,i- la c.1p;idtù in .1ssenzacli un dielettrico. Owcro, la capacità <1u111n1/t1cli di 11n condensatore
a111nenta
1111 fattore K quando il dielettrico riempie cnmpletam,·ntt· la regione trn le
di 1111
fattnr,: K
,11111,uurc·.'' piano. p,·1 n,i ( ;, .. t., . I/ ti, possiamo
'\,·I , ·"" di llll n1111lc·11satort·
COIIl'i111md11::io11e
..,prim,·n· la ,·apadtit <111a11do il condrnsatorc· ì, n1mpktam1·11tt• ri,,mpito con
di 1111dielettrico
1111dielettrico come·

• En A
(,= K-- [20.33]
t/

Da questo risultato, sembrerebbe che la capacità pos.<1.1 essere resa grn11clea


piacere diminuendo d, la distanza tra le armature. In pratka però, il minimo
\-alore di d è limitato dalla srnrica elettrica che può awenire attra\·erso il dielet-
trico che separa lt• armature. Per ogni distanza ti fis..1ata, la differenza di poten-
ziale mas.~imache pnò es.~ereapplicata a un concltmsatore M'lllll che si produ-
ca la scarica dipende dalla rigiditàdielettrica (la mas.~imaintensità del campo
dettrico) del dielettrirn, che per l'aria vale 3 x lO<iV/m. Se l'intensità del
rnmpo 11(•1 nmtcrialt• supera la rigidità dit'lt•ttrirn. le•proprietà i~olanti v,•ngono
meno <' il materiai<- cominda a nmdurre. l..1 nmggior partt' cki rmu,·riali is<>-
lanti h.1 rigidità dil'lt•uridw t' costami did1·11ril'11t·rl'lati\'l' •upt•riori a qul'lle
dell'aria, rnme indka la Tabella 20.1. Perciò. si \'t•ck d1c 1111diclettrko presen-
ta i sq~ut·nti \'m1taggi:

• Fa aumt•ui.trt· la c:apadtù dl'I nmcknsatrnt·.


• Fa aumenuu·e la differenza di potenziale di funzionanwnto.
• Fornisn.• un supporto meccanico trn lt' arrnalln·e conduttrici.

TABELIA 20.1 Costanti dielettriche relative e rigidità dielettriche di vari


materiali a temperatura ambiente

Materiale Costante dielettrica ,e Rigldilà dieleurica"(V /m)

\'uoto 1.00000
:\ria 1.0(){):,!I :lx 101;
Badwli1<· ,I.\) !!lx IOi;
Quarto fuso :l.i!l H x 1011
\' t·trn p1n·x :Ui 1-1><10,;
Pc,listirt·ru.· 2.f>fi !!Ix IO"
Teflon 2.1 tillx I0 1;
( ~,num.,neoprene {i.7 12 X IO"
:'1:ylon 3.4 14 X to"
C,1rta !I.i ltì X I0 1'
TitallillO cli strulllio 233 K X IO"
:\rqua 80
( >lio di silin111r ~5 I.',. lii''

o che•pm; C.'~b.1c•n•
.. L, rigidil.\ dit•lc-urica (' il 111.t:"l.,imoc·.u111H•c•lc•m'i1 in 1111
dlc•lc•t11
icn '4.'11/llthc• m"\'l"UK-' mm Mii•
rka.

·, St· ~it~c.-gntun ahru c·spt·1im<"ntnìn n1i ~i introduce: un clic.·lc.•urkomc·mrc.·lil dìfft•n·111t,di pu1c.•1.,.


crn1itan1cper mcuo di una bauc:ri.1,In c.·m·knamm·111;,1
tialt• ,it·n<" n1m11c.•nut;1 ili ,.tlon.· (l .-:KQ0 .
l.a cnrica aggiumhM.a ,ic•nc.·ron1im dallil batteria e lu c:apadtà aumt-nta andn• in quc:·stut"iL'U>di mt
ranon- I(.
602 Capitolo 20 l'olen:illl, eltllrirat rapn,·i/lÌ

Tipi di condensatori
I condensatori commerciali spesso sono costruiti usando fogli metallici alter-
nati con strati di carta imbevuta di paraffina o mylar, che seive come materiale
dielettrico. Questi strati intercalati di fogli metallici e dielettrici vengono poi
arrotolati per formare un cilindretto di piccole dilm·nsioni. 1 condensatori per
alte tensioni (alte differenze di potenziale) consistono di solito in un certo
numero di piatti metallici interconnessi e immersi in olio di silicone. Per pk-
coli condensatori si usano spesso come isolanti materiali cen1mici. I condensa-
tori a capacità variabile (normalmente da IO a 500 pF) consistono comunt.'-
mente di due insiemi di piatti metallici collegati tra loro, l'uno fisso e l'altro
mobile, con l'aria come dielettrico.
Per accumulare grandi quantità di carica a tensioni relativamente ba'ISCsi
usano spesso i condensatoriekttrolitici.Questi dispositivi consistono in uno strato
metallico immerso in un elettrolita, una soluzione che conduce l'elettricità a
causa della mobilità degli ioni che contiene. Applicando una di!Teren1.adi poten-
ziale tra l'elettrolita e il metallo, si forma su quest'ultimo un sottile strato di ossi-
do (che è isolante), e questo strato fa da dielettrico. In tal modo si ottengono
valori elevatissimidella capacità poiché lo strato di dielettrico è sottilissimo.
Quando in un circuito si usano condensatori elettrolitici, occorre fare atten-
zione alla polarità (i segni ph:1e meno indicati sul componente). Se la polarità
della tensione applicata è opposta ,1 quella corretta, lo strato di ossido viene
rimosso e il condensatore conduce elettricità invece di accumulare carica.

Consideriamo un condensatore piano con un materiale dielettrico fra le armature.


La capacità diventa maggiore in un giorno freddo o calcio?

Ragionamento È la polarizzazione delle molecole nel dielettrico che aumenta la


capacità quando si aggiunge un dielettrico. Quando la temperatura aumenta,
aumenta il moto vibrazionale delle molecole. Ciò disturba la disposizione ordinata
delle molecole polarizzate, e la pola1iz,.azione risultante diminuisce. Quindi, la
capacità diminuisce quando la temperatura aumenta.

PROBlEMA
CONCETTUALE
8
Un 1ivelatore elettrico cli mormmti in ICJ,'llolocalizza i mont.-u1tinelle pareti cli una cm;a,
Esso consiste di un condensatol'c piano wn le armature vicine l'una alt'ahr.i, come in
Figura 20.26.Questo dispositivo,come rivela la presenza di montanti in legno nella p.'lretc?

Montnntc

Arnmturcdel
condensatore

Figura20,26 (Problema concetn,ale 8) Un


rivelatore elemico di momanti in legno posi-
,ionato (a) su una parete in muratura e (b)
su un montante in legno. (b)
(a)
20.10 C:mul,11.,nlnri
m11,lirl,llrid 603

Esempio 20, 11 Condensatore a carta


Un condensatore piano ha le armature di dimensioni diclcurica della e.ma è 16 x I011V/ m. nato che lo spes-
2.0 cm x 3.0 cm. Le armature sono separate da 1111 son, ddla caria è I .O 111111,la lt·nsion,· nms.,ima d1e si
ruglio cli rnrt.1 cli I.O mm cli spt·s.,nn•. (a) Trornn· la put, applirart.·st.·11z,1
<:hem,·t·nga la snirin1 i.•
t·apadtù.
.l V""''= 1-:,,,.,d
= ( l(j x IOli ~; ) ( I.O x IO""m)
Soluzione Poiché per la caria "= 3.7 (Tab. 20.1),
abbiamo = 16x Ht1 V

C= "~=
d
3.7 (s.85x 10-12 c2 .. )
N • m•
(6.0x lo-' m2) Quindi, la carica massima è data da
I.Ox I o-' m
Q,,.,.= C.:\V...,.= (20 X Hi-12 F) (Ili x IO"V)
= 20 X 10- 12 F = '20pF.
= ,ic
·o'.s2
(b) Qual è la massima carica che si può accumulare
sul condensatore? ESERCIZIO12 Qual è l'cne1·gia massima che si può
immag-.izzinarenel condensatore?
Soluzione Dalla Tabella 20.1 vediamo che la rigidità Rispusla 2.5 x 10--1 .J

Esempio 20.12 Energia immagazzinata con e senza dielettrico


Un condensatore piano viene caricato con una batteria Qo
fino a 111111carica Q,. come in Figura 20.27a. l.~ halll'ria Co
è slilt"Catat· Ira lt· i,rmntnre ,it·nt• inst•ritamm lastra cli +
costant<' dielettrica relativ-.iK', come in Figur,1 20.27b.
C~~lcolarel'energia immag-.iuinata nel condensatore
prima e dopo l'inserimento del dielettrico.

Soluzione L'energia immag-.izzinatanel condcnsa1n-


re in assenza del dielettrico è
,w.


(a)

Poiché AIO= Qi I (,i questa si può esprimere come

..Uo=--
- Qa
. 2Co

Dopo la rimozione della balleria e l'inserimento del


4~ '..
{•,
!·,I
-
l>ickttrirn

---
dielettrico tra le annamre, la mrira del ttn1dni.salmt resta
la stessa.Pertanto l'energia immagazzinata in presenza (h)
del dielettrico è data da
Figura20.27 (Esempio 20.12)
U= Qf.
2C

'.\1a la rapm:itù in pt·t•st•n1..1 <Id clidc.-urku <li\'t'lllìl


<:= 1tl;, , ._.cnsì l' di,-cnta nt· di t•m•rgia ci si può rendt·rt· conto os.,en-ando che,
:111'.ittodc:ll'inSl'rimc:nto,il dielettrico viene attratto tra
lt• phism• del rnndcnsatorc; Per impedire che la lastra
mTdt·ri uctnrn• una for,.a estenut <.'hccompia lavoro
1wgati\'U.Qucs10 hworo è st•mplicemcntc la differenza
Poiché "> I, vediamo che l'energia finale è minore U- (10, (Oppure, il lavoro !IVoltodal sistema sull'agente
dell'energia iniziale di un fattore 1/ "· Della diminuzio- esterno è dato da U0 - li).
604 Capitolo 20 P1Jlmtillle,le/tricoe wp,1ciltì

ESERCIZIO 13 Supponiamo che la capacità in as- scollegata e una lastra cli polistirene (K = 2.56) vien,·
senza di dielettrico sia 8.50 pF, e il condensatore ,·.,nga in.crita tra le armature, calcolare la differenza di e1wr-
caricato da una batteria da 12.0 V. Se h1batteria viene gia U- U0 • Risposta 373 P.I

ESERCIZIO 14 (a) Qmmta rnrirn pub acrnmularc 1111 wnclt·ns.unrt· in ari.i prima
dw si hrud M' ,u-mutura è 5.00 cm'.!? (h) Tro,11.rl·In rarita nmssima Sl'
l'm·ca di cì~1:iil·u1m
fra le arnmmre viene usato del polistirene invece dell'aria.
Rispostu (a) 13.3 nC (b) 272 nC

,.,_._;•·i,
.. _·.,_.··;_:··.'..:_~·-.,,, i'/.:;~:::,· ....: ·11_··~··~. _ . •. ·. _ ,
/'.·•V,!$.ii;i'jt,te'
la, &ç"èl~,~11~'.;~niFt,di
misura. Per calcolare la capacità in
}··.' · farjl~/bis9gna f.he.1~:-~,.~e ~ano espres.,e i.n metri e ~~ ilvalo-
. /r,;.-..;_r~~f(lèf~'~ 0: Ne~.v~iifi:c~ delle. ùn,ità d,ipiisura dei camP., elf:ttri~i,
{J/':\l.(c:~t~~f~h~.t~»,~1~P.9~0,lÌè:i,e~t1r.W9~~/m. ' ... ·:· :·.·
':fl'._tW1~~.i:i~fo ~jìi.'co11der)~torl, '$0ilò'ço)tegatilin ~riè, ~i· h2;hnò
élue'.ò,·
.':.: <la'itt;s,sa' c;iri~~·ii:i)a' le 'd:d.)':>.aJcaj>i déi' è;onderisatoìi nò'ri sonole
_stesse. I i;-ec;ip,r:oti'dellesingole capacità si sommano per ottenere il
. reciprcìco 'delta, èapadtà totale (equivalente), che• risulta minore
'. _delle singole èapl\c;ità, . .· , .
· ·· 3.' QuaridQ 'dÙe o più condensatori si collegano in parallelo, la d.d.p. ai
capi di ciascun condensatore è la stessa. L..1 carica di ciascun .con-
densatore è proporzionale alla sua capacit.ì, per cui le capacità si
· , . sommanò direttamente per ottenere la capacità equivalente del
sistema di condensatori in parallelo.
·.. · .·4. L'effetto di un dielettrico su un condensatore è quello di aumentar-
ne la capacità di un fattore K ( costante dielettrica relativa) rispetto
alla sua capacità nel vuoto. Ciò è dovuto al fatto che le cariche indot-
te sulla superficie del dielettrico diminuiscono il campo elettrico
all'interno del materiale da Ea E/1<.
·· 5. Valutare attentamente i problemi in cui si può collegare o scollegare
lii fotografia mostrll lllscari- · una batteria da un condensatore. È importante capire quali sono le
ca elettrica in aria. Le scintil- variazioni che avvengono nel condensatore tra quando la batteria è
le vengono prodotte quando collegata e quando è scollegata. Se il condensatore rimane collegato
un 'alta tensione alternata è
applicata tra i due elettrodi alla batteria, la d.d.p. ai capi del condensatore rimane la stessa (ugua-
per meuo di un alimentato- le alla tensione della batteria)· e la ·c-.uicasarà comunque propol'-
re costituito da una bobina zionale alla capacit.-\, comunque essavengomodificata(per esempio con
di induzione ad alta tensio- l'inserimento di \lii dielettrico). D'altra parte, se si scolleg-.i la batteria
ne. ( CentraiScirnlijicCo., per dal condensatore prima di operare quakhe variazione della capacità,
gi-til. eone.)
la sua carica rimane la stessa. In questo caso,variando la capacità, la
d.d.p. ai capi del condensatore v.irierà in manier.i inversamente pro-
porzionale alla capacità secondo la Il V= Q I C

SOMMARIO
Quando mm carini di prm-.iposith11tA1viene spostata fra i punti A e 8 in un campo l'le1-
1rostmico,E. la variazione di energia potenziale ~

t.U=-'lo f
il
~E·ds 120.1I
S111n1n11rfo

1~,differenza cli potenziale, /1V. fr.i i punti ,I e /J in 1111 rnmpn dc•urnsuuico, E, i·


dclini1a come la varii11.ionedi energia potenziale divisa per la rnrin1 di prcn·a I/li•
: .l.l'
ilV=--~-
faE· ,/s [20.31
l~1 I

don.· il pnlc.·111iulc.·
l'letuit·o \'i· uno st.:ulmrt.· lrnunilii di mi'.'iillliljoult•su nmlomb, dcli·
nito come I voli(\').
I.a dilferenZll di potenziale fm due punti, A,.
Il. in un c:impo dellric:o uniform,•, E.

.ll'=-E·d [20,8)
dm-e d è il vellore sposlllmemn tm :\ C' Il.
l.t" superfici equipotenziali sono supc11ki sulle quali il potenziale clc•llrirn i• c1i,tan-
te. l.t' superfici equipotenziali sono ,,,..,,,.,dirol11ri
alle lince di for, .., dd campo elcurirn.
li potenziale elettrico di una caric-.apuntifom1c•, t/,a una certa distan1..1, r, dalla carici, i·

l'=k,+ (20.11)

Il potenzialè elettrico di un insieme di cariche puntiformi i.· ottenuto 11<m1ma11do


i
potenziali ddlt• singole emiche. Poiché Vè uno scalar,·. la scmnna ì, una semplice opc-
miione algl'hrica.
!.'energia potenziale elettrica di una coppia di C3!Ìchepuntiformi scp11r.uc•da mm
distan1n r i•

,.
l'= k, ..!M!. [20,131

Qt1,•sta mpprt'M'lllll il hl\·uru m•n•s.,ariu IK'r pm·turc· lc· rnrkht· da una disum,.a di scpa-
r.11.ioneinfinita a 111111 distania di •epanudont• r. !.'energia potenziale di una disuibuzio,
ne di caricht• pt1111ifo1misi oui,·ne sommando i termini com,· qudli dell'Equazione
20.13 estt-si a /11llele coppie di cariche.
St• il pt>tt·nziale elt•urkn ,, 11nm in funzione dcllt· cuonlimue .,, ;r, ::,lt• componenti
del ,·ampo ,·lt•tuico si possono oncnerc dalla del'i\11tanunbi,ua di acgnu dt•I pot,•111.ialt•
rispc·no alle coordinm,•. Per t•st·mpin, la c·nmpnnentt• xdc·I campo ,•lt•Uricu è•

/(,a-..!!X.... [20,151
dx
Il potenziale elettricocli una clislribuzione
continua di caricai•

1·= ,._ I ":1 (20.181

Ogni punto sulla superfici•· di un condunore caricu in equilibrio l'lettrostutlco si


trova allo stesso pott•nzinlt•, Inoltre, il potenziale è cn•tulllt' onmqut• all'imerno del cmi•
dullore ed è uguale al suo v-.1lorcsulla superficie.
Un rondnisnlorl' consiste di due conduttori caricmi con cariche ugu111ie di segno
opptllltn acparati da una dis111n1.amolto piccola in cunf'rontc, alle lom di111ensim1i,con
una differenza di pote111.iale/11' fl11e-ssi.I.a capacità,C di 1111 rnndcnsalorc, i, delinila
come il rapporto fr.i il v-,dorc lL'l.,olutodella c:arica Q su ciascun conduuorc e il valc,rc
dt'lla differenza di potenziai,· /11~
lL'l.'1oh110

c; .. _R_ [20,191
/!V
l.'unit;\ Sl della capacità i, il coulomb su volt, o il ll1raclWl e I ~-= I C:/\',
St• ch1t•o pii, cnndt·ns;1to1·iscmo rnlk-gati in parallelo, la km, tlifii.•1·e111.a
di potenzia-
insieme di cond,•nsaturi in par.1llclo è
le è la stessa.I.a capacità equi,•alente di 1111
c.,..
= e, + e, + Cs + • • • (20.25)
006 Capitolo 20 l'tllm:irdr flellri1·" , mp111'il1ì

Se due o pill condcn!iatori sono collegati in serie, la carica su ognuno di c~i è la stes--
sa e la capacità equivalente del collegamento in serie è
I I I 1 (20.28)
--=-+-+-+···
(~q e, e~ e,.
Pc.~rcnrintrt· un rnnclc.·n!laton•i.·nt·n·Mcuìn nnnpic.·n.· un la\orn. pnic:hl· il pron·,!1-o di
caricil consiste nel tn,sfc.•rire c:arichc da un condutture a potenziale pili bas.~oa un altro
a poten1fale piir alto. li lavoro svolto per caricare un condensatore con la cari.-a Q i·
uguale all'energia potenziale elettrostatica, U, immag-.izzinata nel conden,.;uort•, clon·
Q2
U=-=! l"IAV=! C(ò.V) 2 [20.29)
2C • ><-- •
Quando un mateliale dielettrico ,iene inserito fra le armature cli un condensatore,
la capacità generalmente aumenta di un fattore adimensionale ,c, chiamato costante
dielettricarelativa, Cioè
C= ,c(~ [20.32)
dove (~ è la capacità in assenza di dielettrico.

l)OMANDE CONCETI'UAU
I, In poche parole dire qual è la differenza tra potcn,ia- zialc (tensiont') nu1ssim;i cli funzionamento di un
lt• elettrico ed energia potenziale elcttrirn. coudcnY.alon· piauo mmah:11c11<lo fi~, 1a diM11111a tnt
:,t:Dare una spiegazione fisica del fatto che l'energia le armature.
potenziale' di una coppia di cariche simili è positim [@] Se la differe1m1 di potenziai<- ai capi di un concl,·nsa-
111t·ntrt·l'energia potcn1.ialt· cli mm rnppi.1 cli rnridw fatron· n1111hiar,·-
lun· \'it•n,· rndcluppia1a, di <111111<·
,ti scg110opposto è negmh11. nl'rgh1immaga1.zinata?
:I. Perché, in condizioni statiche, tutti i punti in un con- 11. Poiché le cariche sulle armature di 1111conclcnsatort·
duttore devono essere allo stesso potenziale elettrico? piano sono di segno opposto. esse si auraggono tra
Perché è impanante evitare i borcli spigolosi o le loro. Quindi, per mtment:u·,• la dtstan,a tm le armatu-
punte nei conduttori usati in apparecchiature ad alrn re si compie 1111 lavoro. C:u!iasi può clin· cld lan>ro
tensione? esterno eseguito in qut·sro processo? ..\s.~umere che il
i\. Con quale tipo di tempo atmosferico una bauc,ia condensatore sia smccato dalla bauctia.
d'automobile dovrebbe scaricarsi con più probabilitiì GI] Se ,; si chiedt· cli progt'ttarc un condensatort· di pic-
"perché? cole dimensioni e grand,· capadliì, quuli lltttori sanm-
~ Come potreste schermare un circuito elettronico o no importanti nel vostro progetto?
un laboratorio dai campi eleurici dispersi? C'..omcfun- 13. Spiegare perché \lii clieleurko aumenta la massima
ziona questo sistema? tc.·nsionc di lavoro cli un c:ondensaton• ancht~ se non
7. St- si hanno !Idi\-ersi condensatori, C 1, C 2 e C::1, qmm- m1fa lt· dimt·nsi,mì tisiche cll"Icondens.,tore.
tt· diverse combinazioni (in serie e in parnllt•lo) si 14. l' na ,:oppia cli cunclcnsalori è.·,:olkg.un in parallc..·lu
possono fare? mentre una ,·oppia iclentint t' collegata in serie.
:-. l.t· ,1rmature di uu conden!latort• sono collegate a mm Quale •·oppia i· pii1 pericolo,a da m,m<-ggiare dopo
balleria. Cosa a\'\·iene alla <.'arka sulle armatul'c: se i esser·e stata collegata alla stes.,., sorgente di tensione?
lili di colleg-.imento vengono staccati dalla balleria? Spiegare.
Cosa avviene alla carica se i liii staccati dalla balleria 15. l.'ener1,'ia immagauinata in un particolare condensa-
,..,ngono collegati tra loro? tore viene aumentata quattro volte. Qual è la variazio-
1l. Dire co~ç si può aumentare la differenza di poten- ne (a) della carica? (b) Della differenza di potenziale?

~OBLEMI
ltangrafo 20. 1 Differenza di potenziale drlla t·arica? (b) A,ttrnvenm quale differt'nza cli poten-
e potenziale elettrico ziale ~i mum·e la emica?
I. l'n campo elettrico uniforme di 250 V/m è diretto 2. Qmmto hworo vit·nt· ~wulln(cht una batu·lia. un K'-"tu·-
lungo l'.is.~t· .t positivo. l'na carica cli +12.0 µC ,i rmore o quakht· altrn sorgt·m,· di <'llt'rgia t·l,·ttrint)
tn\love dall'origh\C' a un punto (x, y) = (20.0 cm. pt·r mum·C're un numero di Avoguclro cli t'lt·ttroni da
50.0 cm). (a) Di quanto varia l'energia potenziale un punto in cui il potenziale è 9.00 \' ad 1111altro in
/~,ibu,mi 607

mi il pt>lcnzh1k è, - 5.00 V? I 11. Sul pian,·u, Tehar, l'acct'lerazione di grnvit.'Ì è la stes-


[:1.!(a) Calcolare la vdodtà di un protone che ,·iene an·c- sa dt•lla Tt•rra, mu vi è pure 1111intenso campo elcttri-
lermo dalla 11uic1,·da una dillerenza di pt>tcnzial,· di t·o cliretto \'l'fSO il ba."50 con il campo uniforme in
120 \'. (h) Calcolar<· la ,·docità di un elettronl' dtt· pros.simità dt-lht superlkie del piancrn. Una palla di
chtlla 'ifc·,sa clifft·r<·n1i1
,·it·nt• il<.T<·lc·r;1t<, cli pt,1r111ialt•. '.!.011kg rh,· lrn una rnrka cli ;;_1111 µC ,·iene !andata
1. l -n rlt·unuu· aur.1,c.-1~,, <1uah·<liffc.·rt·n,acli pol<.·111.iah· ,riso l'alto t·on una ,·clodtil di :!O.I m, s t·cl t'"-'lll colpi-
clc·,·t· essere an:t'lt•rato pc.·r ragginngcn· una ,·elodtéÌ st't• il suolo dopo un inten-allo di -I. I Os. Qual è la dif-
d,e sia il 40% ,Mia ,·elodtiì della hK'I' (r = 3.00 x lt•rt•nza di potenziale fra il punto di partenza e il
10• rn/s), part,•ndo da ft'rmo? Si noti che qu<'sto pro- punto più alio della sua trdiettoria?
hlt·ma dt"\'C C!'St·rr risolto usando una t·sprc.·ssinnt·
rclathistica per I' t•nergia. Paragrafo 20.3 Potenziale elettrico ed energia
:>. Un elettrone parte eia formo ed è accelerato eia una potenziale di cariche pW1tiformi
differt•nza cli potenziale cli 20.0 kV. (a) Tmmre la sua (Nnln: Si assuma V= O per t= oo a meno che l'enunciato
elTetth-a ,•elocità relativistica. (b) Trov-,m: la velocità d,·I problema non richieda altrimenti).
che la fisica das.sica prevedrebbe per es.so. Quanto i•
gmndc questo errore? I I. (a} Tro\'arc il potenziale alla distan,u di I .00 cm da
un pr<>tone. (b) Qual è la differe111.adi potenziale fra
Paragrafo 20.2 Differenze di potenziale i punti che si trovano a 1.00 cm e a 2.00 cm da un pro-
in un campo elettrico Wliforme ume? (c) Ripetere la parte (a) e (b) per un elettrone.
fi. I .., cli1Tert·rm1di potc.-nzialt•frn lt· pla.-clw m·n•lern1riri I'.!. Siano cime due• curiche di 2.00 µ.C e una carica di
cli un t.-1,·,·ison· è cirt·;1 25 !KIO V. Se la distanza fra lt• pt·m,t pusitirn t/ = 1.28 x 10- 1M C disposte come:- in
pl:Kdl<' r I .!\O rrn. 1rm-~n· il modulo cld campo d1·1- Figum P'.!0.12. (a) Qual <'la for,a ri•uhantc su I/ c:-ser-
trin, unih.>n1u:in <1ucsutrt·gi,u1t·. dtum clalll' 2 cariche di 2.00 µ.C? (b) Qual è il campo
7. Supponiamo che un elettrone sia ahbandmrntn d;1 E formato dulie clul' cariche di 2.00 µ.C.? (c) Qual è il

.
ft•rmo in un cnmpn rlt•111it·o uniforn1t• <li :"UH>x pol<·nziult• clm·1110ali,• clm· cariche ndl'origine dow è
IO"\' m. (il) .\ttrnn·r,o 1pt.il1·,t.d.p. i• pasSlttu <11,pn posta la c:arica q?
clw si i· mus.,n pt·r 1.00 nn, (b} Qualt· vdo, ilù anù
.u:qnismto n1uo.,-cndosi clclh1stessa distanz:.1? 2.00µC
Il. l,;11dettrone che si mmwc pamllelmnentt• all'asse .,
ha una n-lodtù ini,iale cli 3.70 x to" m 's 11t·ll'origi11t·. J(m 0.800 m
"
I.a n-h>rit.ì ddl'elcttrone si riclun• a 1.-10x IO'' m/s
nd punio ., = 2.00 cm. Caknlan· la cliffl'n·nza di FiguraP20.12
potenzialt• li'a l'(lrigine e il punto. Quale punto si
tro\1\ a pt>te11ziale1naggiorc? !III I.e tre cariche di Figura P'..!0.1!I si trowno ai vertici di
!J. Un campo dcttrko uniforme di intt·nsilli 32:>\'/111 <' un triangolo isosct'le. Calcolare il potenziale elettricu
diretto nel verso negativodell'asse y, come in ~igum al l'<'lllro della base, prendendo q = 7.00 µ.C.
P20.!I. I.e rnorclinatc del punto ,1 sono (-0.200,
-0.:UKI) m, e quelle del punto 8 (0.400, O.!\()()) m. 'I
c:atrnlarc il 1x11enzialc \' 11- l'.1 , usando il prrcorso hlu,

'

E -q -9
I- 2.00 cm --1
FiguraP20.9 FiguraP20.IS
....,,
tl08 Capitolo 20 l'olmzial, ,Mt1fro , rt1/mcit1ì

1,1. Una rari<'a +-9è posta nelroriginc mentre una cctrica


-21/ i.' posta nel punto x = 2.00 m. (a) Per C]tllllivalori
lini ti <li x il campo elettrico è nullo? Per quali valori
finiti di x il potenziale elettrico è nullo? Utilizzando la E,= - ,IV /t/rt·alcolare il campo elettri-
Il'• I Nd mo<ldlo dell'atomo <li idrogeno <li Bohr, l'elct- "° (a) all'interno (r < /Il t· (hl all't•stcrno (r > Il)
1ro11t·può onupurc sol:.1mcntc orhit<.'stnhilitt.·. Il rng~ clclla skrn cl'isolanw.
gio di ciascuna orbita è dato dall'espressione
r• 112 ((1.1)529nm) con n = I, 2, 3, ... Calcolare l'ener- Paragrafo 20.5 Potenziale elettrico dovuto
llia pott·nziale dell'atomo di idrogeno C]Uando l'clet- a distribuzioni continue di carica
tront· (a) si lrow nell'orbita con "= I. (h) Si trova 23. Consideriamo 1111anello st>llilt· cli raggio /I su cui è.·di-
· ndl'orbita con n = 2. (c) Si trov.i a distanza r = - stribuita unifonnemcnte una carica Q. Qual i: la d.d.p.
dull'atomo. Esprimere i risultali in eV. ira il ceniro dell'anello e un punto che sta sull'asse del-
lii. Due rnriche Q 1 = 5.00 nC e Q2 = -3.00 nC distano l'anello a distanza 2Rdal centro dello stesso?
35,0 cm. (a) Qual è l'energia.pc;>tenziale della coppia? 24. Confrontare questo problema con il Problema 17 del
Qual è il significato ciel segno algebrico della vostra Capitolo 19. Una sbarrcua isolante uniformemente
risposta? (b) Qual è il potenziale elettrico nel punto carica di lunghezza 14.0 cm è piegata a forma di semi-
111ediotra le due cariche? cerchio, come in Figura PI 9.1i. Se la sbarretta ha una
IU'J Si dimostri che. per costituire un sistema di quattro carica totale - 7.50 µ.C, trovare il potenziale elettrico
c11richc uguali Q'poste nei vertici di un quadrato di in O, il centro del semicerchio.
lnto s bisogna compiere il lavoro W = 5.41 k,Q 2 /.,. ·~ Una bacchetta di lunghezza I. (Fig. P'..!0.25)giace sul-
li!. Conlhmtare questo problema con il Problema 42 ciel l'asse x con il suo estremo sinistro nell'origine e ha
Capitolo )9. Quattro cariche punlifonni (I/=+ IO.OµC) una densità di carica no11unifnrnu, A = ax (clm·t, a è
sono poste ai vertici di un rettangolo, come è mostrato una i:osmntc po,itiva). (a) Quali sono le uniuì cli mi-
in Figun1 Pl9.42. Le dimensioni del rettangolo sono sura della costante a? (b) Calcolare il poten1.iale elet-
I.=- till.Ocm e W= 15.0 cm. C',alcolarc l'energia pown- trico in un punto A, a distanza d dall'estremo sinistro
zh1lt• dt·Hrica rlclla carica che si tro, ..~, ud vc:rtit·c.·in ddl;, lmrd1<·m1.
1~~'1."-I
a sinistra dornta alle altre tre rnrid11·. )'
\!). Dm• !!fereoolanli aventi rispctliYdmcnLeraggi 0.300 cm
e ll.500 l'm, ma.'l.seO.I 00 kg e O.700 kg. e cariche
-'.!.00 11('..- 3.00 µ.C, vengono liherdtt• <la ferme (]Uando
i lom .-entri distano 1.00 m. (a) Quamo samnno veloci
qnmulo uneranno? (Suggmm,mlo:si consideri la conser-
v.uiont· ddl't.'Oergia e della quantità di moto). (b) Se le
sfl're fo~ conduttrici, le loro velocità sarebbero
nmggiori o minori di quelle calcolate nella domanda
(a)? Spicgan:.

Pnragraf
o 29.4 Come ricavare E dal potenziale FiguraP20.25
elettrico
~\I. Il pot,·n,fale elettrico in una certa regione tra x = O " 2(i. Per la situaziont• descritta nel precedente prohlema,
., " 6.00 m è dato da V = 11 + bx, con 11 = I O.OV e cakolart• il potenziale elettrico nel punto B sull'asse
b= -i.(lO\'/m. Determinare (a) il potenziale elettrico dell;1 lmrch<'lm a una distanza bai cli sopra dell'asse x.
a x = Il, :l.00 me 6.00 m; (b) il modulo e la direzione Da notare rhe la bacchetta ha una densità di carica
dd .-ampo elettrico a :e=O,3.00 m e 6.00 m. nnn 1mijnnn, A = ax.
(ifJ In nna cena regione dello spazio il potenziale elettri-
n• è-d1110 da V= 5x- 3.iy + 2yr. Trov-dre in funzione Paragrafo 20.6 Potenziale di un conduttore carico
di .,.. Y, : le espre11.,ionidelle componenti del campo 27. Due conduttori sferici carichi sono collegati u-,1111i1e 1111
dclltiet>. Qual è il modulo del campo eleurico nel lungo filo conduttore, e una t·arica di 20.0 µ.C \iene
punltl /'t 1.00, O, -2.00) m? posta "utla n>1nhim1Zicuu-. (.1) Se una ~ft·n, ha 1111r.t~giu
~~. Il p1.lt\~niiaJc elettrico all'intcn10 di llrra sfcrn ,ti niatc.... di 4.()() mi c l'altm ml rnggio cli li.IX)cm, qual i::il campo
iink isolantedi raggio R uniformemente carica i, elettrico in pros.,irnità della superlkie di ciascuna sfera?
(b) Qwd i: il potenziale elettrico di ciascuna sfera?
V= k,Q
2//
(3-..!:.)
. /12
Paragrafo 20,7 Definizione di capacità
28. (a) Se una goccia di liquido ha una capacità di 1.00 pF,
qual è il suo raggio? (b) Se un'altra goccia ha raggio
Prob/nni 609

2.00 mm, <Jlml è la sua capacità? (c) Qual è la carica 9.00 V. (a) Qual è il Y.tlorc della capacità equivalente?
sulla goccia più piccola se il suo potenziale è IOOV? Qual è (b) la diflcrenza di potenziale ai capi di da·
29. Due conduttori aventi rispettiv-.tmente una carica di sc1111c:ondcnsatore e (c) la carica imnmgar.1.inata in
+ IO.Oµ.Ce -IO.O µ,C hanno mm differen,.a di poten• dascun condensatore?
,ialc di IO.OV. (),•terminare (a) la ,·.ipafitù <Id sist<·· ;\fi. I due: cnnd,·mmtoricld Prohl<.~nm !\:',sono un, n,llegmi
ma e (h) l.1dilforenza di potrn,ialc fra i dm: cumhll· in S<·ri,·a una batteria di \l.0(1V. Tro\'an· (a) il v-,1Jorc
tori se la carica su ciascuno di essi viene aumentata della cap;,cità equivalente, (b) la tensione di ciascun
rispcniv-.tmente a+ 100 µ,Ce -100 µ,C. condensatore e (c) la carica di cia.'ICtmcondensatore.
30. (a) Qtmnta carica si tro,.,. su ciascuna arrnatur-,1 di un :17. Due condensatori quando sono collegati in parallelo
condensatore da 4.00 µ.F quando essu è collegato a forniscono una capacità equiv-.ilente di 9.00 pF e quan·
una haueria da 12.0 V? (b) Se lo stesso condensatore do sono collegati in serie una capacità equivalente di
è collegato a una batteria da 1.50 V, quale carica verrà 2.00 pF. Qual è la capacità di ciascun condensatore?
immagazzinata? 311 Due condensatori quando sono collegati in parallelo
:11. Un condensatore sferico consiste di un guscio sferico forniscono una capacità equivaleme ~ e quando
conduttore di raggio b e carica -Q concentrico con sono collei,rati in serie una capacità equivalente C,.
una sferetta conduttrice di mggio II e carica +Q(Fig. Qual è la capacità di ciascun condensatore?
P20.3 I). (a) Dimostrare che la sua capacità è lill[] Quattro condensatori sono collegati come è mostrato
in Figura P20.39. (a) Trovare la capacità equivalente
C= nb fra i punti a e b. (b) Calcolare la carica di ciascun con-
k, (b- n)
densatore se AV.6 = 15.0 V.
(h) Dimo.,trare che quando b tende all'infinito, b1
capacir..; tende al ,11lore n I k, = ·I m 0 11 • 15.0µF MOµF

~)20.0µF
{ ,f-1
6.00µF
Y,guraP20,S9

lii. Calcolare la capacità equivale111e del sistema mostrato


FiguraP20.Sl
in Figura P20.40 in cui tutti i condensatori hanno la
32. Consider.indo la Terra e uno strato di nubi 800 m stessa capacità C
sopm la Terr.t come le "armature" di un condensatore, e
calcolarne la capacità se lo stnuo di nubi ha un 'area di

-E
1.00 km 2• Se ,111 campo elettrico di 3.00 x 106 N/C
rende l'aria conduttrice (cioè. causa fulmini), qual è la
mas.ima L-aricache le nubi pos.'iOno avere?
6[J Un condensatore piano in aria ha le armature di
7.60 cm 2 distanziate di 1.80 111111.Se la d.d.p. applicata Ha-·
e e
è 20.0 V, calcolare (a) il campo elettrico tra le arma-
ture: (b) la densità di carica superficiale: (c) la capa-
H
Y,guraP20.40
cità e (d) la carica su ciascuna armatura.
:M. Un cavo coa.'ISialelungo 50.0 m ha il diametro del con·
duuore interno di 2.58 mm e una carica di +8.10µ,C.li EiIJSi consideri il circuito della Figura P20.4l, dove C1 =
conduttore esterno ha un diamt•tm interno di 7.27 mm li.00 µ,F, <:2 " 3.00 µ,F e 11V= 20.0 V. Dapprima si carica
e una rnric-.tdi -H. I O µ,C. (a) Qual è In rnpndlù di <Jlll"· t: 1 , hiuckndo l'interruttore S 1• Poi S 1 viene aperto, e
sto cavo? (b) Qual è la d.d.p. u-a i due conduttori? Si il condensatore carico viene collegato a quello scarico
as,uma che la regione fm i conduttori sia aria. ,hiudendo l'interruttore S 2 • Calcolare la carica iniziale
di CI C la carica finale di entr.tmbi i condensatori.
Paragrafo 20.8 Collegamenti di condensatori 1!! Come <10,1-cbhcro essere colleg-.tti quattro condensa·
:15. Due condensatori, C 1 = 5.00 µ,F e C2 = 12.0 µ,F, sono tori da 2.00 µ,F per dare una capacità totale di (a)
colleg-.tti in parallelo e connessi a una balleria di 8.00 µ,F, (b) 2.00 µ,F, (c) 1.50 µ,F e (d) 0.500 µ,F?
610 Capitolo 20 Potm>i11/e
ekllrico e capnrilà

un condensatore costruito con il materiale del super-


mercato. Calcolare l'ordine di grandezza stimato del-
la sua capacità e la sua tensione massima.
52. (al Qumlla carica può essel'e fornita a un rnnd,•nsa-
lOl't' prima du• raria fra I<.·armature cli\'t.·111i nmchu-
trice. se l'arca di ciascuna armatura è 5.00 cm~? (b)
Calcolare la carica massima se ,iene usato del polisti-
S1 S2 rene al posto dell'aria.
Figura P20.41
Problemigenerali
Paragrafo 20.9 Energia immagazzinata 53. Il modello a goccia del nucleo suggerisce che le oscil-
in un condensatore lazioni di alla energia di certi nuclei possono di\idere
43. (a) Un condensatore di 3.00 ~ è collegato a una bat- il nucleo in due frammenti di,·ersi più un certo nume-
teria di 12.0 V. Quanta energia è immagazzinata nel ro di neutroni. I frammenti acquistano energia cineti-
condensatore? (b) Se il condensatore fosse stato col- ca dalla mutua repulsione coulombiana. Calcolare
legato a una balleria di 6.00 V, quant.'\ energia avreb- l'energia potenziale coulombiana (in MeV) di due
be immagazzinato? frammenti sferici di un nucleo di ur.mio che hanno le
44. Un condensatore piano è caricato e poi staccato dalla seguenti cariche e raggi: +38, e 5.50 x I 0- 15 m; +54, e
balleria. Di quale percentuale varia l'energia imma- 6.20 X I 0- 15 m. Si assuma che la carica sia di51ribuita
gazzinata (in pii1 o in meno) quando la distanza delle uniformemente in mno il volume di ciascun fnim-
armature ,iene raddoppiala? mento sferico e che inizialmente a ripo.'IO le loro
-1:,. Due conden.,.11e>ri,C1 =25.0 µ.F e C1 =5.00 µ.F, sono superfici siano a contano. (Gli elellroni che CÌl'rnnd,1-
collegati in parallelo e caricati con un alimentatore a no il nucleo possono essct'e trascurali).
I 00 V. (a) C'.alcolare l'energia totale accumulata nei !i-1. I.a distribuzione di cariche mostrata in Figura P20.54
clue co11drma1nri. fh) Qm1lc diflel'enza di potenziale è i, nota come qu.1drupolo lineare. (a) Dimos1111rt·dw
n,·ccs.'1'11ia
,1icapi degli stessi clue condensatori collega- il potenziale in un punto dell'asse x per .<> ti i,
ti in serie, alfinché l'energia sia la stessa del caso (a)?
'iti. In una certa regione dello spazio c'è un campo elci· 2k,Qd2
trico unifom1e E= 3000 V /m. In quale volume è con- V= x:1-,,,12
tenuta un'cnel'gia cli 1.00 x 10-7 J? Date l,1 ,·ostra (b) Dimostrare che l'espressione pren·dcnte si ridu-
risposta in m,i e in litri. ce, quando., l!> d, a
@:tlL'n condensatore piano ha carica Qe le pia.sire sono di
area A. Dimostrare che la forza che le armature eserci- V= 2k,Qd2
X~
tano l'una sull'altra è data da F = Q2 /2E 0A. (S11g-
gmmenltr.si ponga C= Eo,1/xperunasepar.izione arbi-
traria x delle piastre; imporre poi che il lavoro fauo 1
per separare le due piastre cariche sia W = JF dx).
+Q -2Q +Q
Paragrafo 20.10 Condensatori con dielettrici a.----til.,_ __ -a.,_,,
4!1. Calcolal'e la capacit;ì di un conden5:llnn· piano, che (-d.0) (ti.O)
ha hathdite romc clic1cttl'ico, se ci:.,~cum,pia:nra lm
un'al'ea di 5.00 cm 2 e una distania fra I<•armatili'<' di
2.00 mm. (\'l:di Tab. 20.1). Q11adn1polo
4!). lJn conden ..'ltore che ha aria fra le armature è colle- F",gura
P20.54
gato a una differenza di potenziale di 12.0 V e possi,~
clc una carica di 48.0 µ.C.Esso \'iene poi staccato dalla 55. Due piastre par.illele hanno carica uguale e di segno
sorgente mentre è carico. (a) Calcolare la capacità. oppc~•to e di5tano 12.0 cm. Ciascuna piastra ha una
lh) C:Bko1ar<.·la nuova c.'é1padtf1.(e) l'n pc.·zzo di d,•nsil.ì snpel'lidale di ,·arka di 36.0 nC/1112 • l.'n pro-
tl'llon ,·iene inserito fra le arnmtm·t.·. C,dcolarc.· la tc.·n- lmll' ,·iene la.sciato libero da tenno dalla piastn1 posi-
sione e la carica del condensatore. tiva. Dctel'minarc (a) la diffcl'enza di potenziale fra le ·
50. Detcl'rninare (a) la capacità e (b) la rmL,sima tensione pia.,1re, (b) l'energi., del protone quando esso mg·.
che si può applicare ai capi di un concknsmor,· piano giunge la piastni negati,11, (e) la velocità del protone.
che abbia ammture di 1.75 cm 2 dist;mti 0.0400 111111 quando Ul'ta la piastra negativa, (cl) l'accelen11.ionli.
riempito di 1e0on. del protone ed (e) la forza agente sul protone. (0 ,
51. l supermercati vendono rotoli di fogli di alluminio, di Dalla forza, trovare l'intensità del campo elcurico e;
involucri di plastica e di caria paraffinata. Descrivere mostrare che essa è uguale all•intensità del campo,l
l'n,bl,,mi 611

.-1,•ttricotnw.11adalla densit:l di carica sulle piastr.-.


,,ti. Per il sistema di condensatori n11~s1ratuin t"igurn
l"l0.56, trm11re (11)ht capacità <'<lllh-alen11• cll-ll'insk~
1111·,(bl la clifft·n·n,.a di potcnzialt• ai capi di d.Lsnm
nnul,·nsi11ort·. (r) lu c:aricadi dit1M·1mt·o1ult~n!'limon· e•
(d) I' 1•n,·rgiatomie inunagazzinma nel sistema.
:I.IK>µF 6.IKlµF

H l--e12-I
H
:!.IKJµF 4.IHlµF
FiguraP20.62
~ Una lastr,1conduttrice di spessore de area A ,iene inse-
rita parallelamente alle armature di un condensatore
piann distanti s e di area A, come mostr-.ttoin Figur.i
911.0V Qual è il valore della capacità del sistema?
P'.l0.6.1\,
Figura PH.56
:17. Un cerio oggetto slè-rico può r-.1ggiungereun poten-
,ialc nms.,imo di liOO k\'; una ultt•rion• carica si di- T s
•pt•rcl,• a111-aw1-.o la sdntilla rhe prcKIUCl'la rnttur.i
dd diel<·ttrico ddla dn·c151i111le aria M'CCu. Detcrmi-
j_
mm• (a) la quantit:\ di carica sull'oggetto e (hl il r-.ig·
gin dell'oggetto .
...,H. l."t·1u.·rginin1mnw,111i11a1,, in 1111c·n11clc.·nsmorc· dn li-I. (a) llu,· sfcn• hmmn rn._rgi"e be i lom centri dismno
:12.0µF i, usala per limtl,·1·,·1111 rnmpium· di li.llll mg di d. Mostrare che la capacità del sistema è
piombo. A quale d.d.p. dt•,·e t's.S<·n·inizialmente cari-
cato il condensat<>re,supponendo che la temperatura l'= 4m 11
' l I 2
iniziale dd piombo sia 20.0"C.?Il piombo ha un ·calo,·e
spedficu di 128 j/kg • •e, Ull pulito di r\L'liolledi
-+---n b d
:127.:l"C:•·tiun calon• hucnt<' di fusione di 24.5 kj/kg. n,•ll'ipotcsi che d sia grande rispruc, ad ne b. (SH/W"
:,!J. l'n condensatore piano di 2.00 nF è caric-.ito a una rim,ntu.poiché le sfere sono molto lontane, si assuma
differen7.a di potenziale ini,Jale 4 V;= 100 V e quindi che il potenziale di ciascuna sia uguale alla sonuna
isolato. Il materiai<' dicll'llrico fm le armature è mica dei potenziali dOY11ti a ciascuna llf'era,e quando si c.il-
(,r = 5.00). (a) Quantt> Ja,-oro è necessario per sottrar- colanc, tali potenziali si assuma che sia valida la rela-
re il foglio di mica? (h) Qual è la differenza di poten- zione V• k,Q /r), (b) Mostrare che quando d tende
ziale del mndensatt>re dopo che è stato tolto il raglio all'infinito il precedente risultato si ridu,·c a quclln di
di mic-.i? due ccmdt•nsatt>risferici in serie.
liO. Un elettrone ,·iene libenuo da fermo lungo l'asse di
111,anello unifonnemcme carico a O.IOOm dal centro Problemial calcolatore
clell'andlo. St.· la densità lineare di carica dell'anello S 1. Il Foglio Elettronico 20.1 calcola il poten1.ialt•elettri-
è + 0.100 µC:/m e il raggio dell'anello è 0.200 m, co in una regione bidimensicmale attonio a due cari-
quale sarà la velocità dell'elettrone quando r-.iggiun- che,. La regione è divisa in una griglia IO x IO. Il verti-
gerà il centro dell'anello? ce altt>a sinistra dellagrigliacorrisponde a x = I .O111,
EiJ Un ,-undcnsatore piano è costmito usandc>un materia- y = I.O m, e il vertice basso a clc.'Stradella griglia corri-
le dielettrico la cui costante dielettric-.irelativa è !1.00e sponde a x = IO m, y • l() m. l.e due cariche possono
la cui rigidità dielettrica è 2.0()x to"V/m. l.a capacità eSM'r<'poste in c111al1111qu1• punto d,·lla griglia. l.l'
clr,icl,·nlln Ì' di 11.2:,0µI',. il n,nclrnsntort• d<'\'l'11mn11~ i:111l'Ì:tsCmm
pi-imi• dut• tah,·llt• tcakol,1110la clist:1111;1
nt•t"Cuna tlillc1"C111.a di pmenziale di 4000 V. Calcolare carica e ciascun pulito della griglia. Il foglio elettrt>ni-
l'area minima delle armature. t:o allora calcola il potenziale elcttric,, in ciascun
H2. Un condensatore piano è costruito usando tre dilfe- punti> della griglia, Porre cariche di + 2.0 µC in
r,•nti 11111ll'riali dieleurici, cnmc è most11toin Figura x ~s.o111,,~ !i.On1e in x= 7.0 m,.Y• r,.o m. Stampare
J'2().ti2. (a) Trov-.irem1'cspressione per la capacità in la matrice del potenziale elettrico. Il punto dove si
r,mzione dell'al'C'.idelle piastre A e di d, "" ICte ,r5• trov-J.no le t:lll'iche apparirà sulla g,iglia nelle celle
(b) Calcolare la capacità usando i valori A= 1.00 cm 2, indicate con HRR(in 1..otus1-2-!1)oppure #DIV/O (in
d= 2.00 mm, Kt = 4.90, K2 • 5.60e K~= 2.10. Excel) poiché il potenziale è infinito nei punti dove si
612 Capitolo 20 l'olmziflle e/e/Irico e wfmrittì

trovano le cariche. Tracciare a mano le linee equipo- S4. Modificare il Foglio Eleuronicu 20. I per incluckrt•
tenziali per V= 20 kV, 15 kV, e IO kV. Tracciare un cariche in più. Scegliere posti e valori par ciascun.i
insieme rappresentativo di linee di forLa del campo carica. Tracciare le linee equiputen,.iali e le linc:-edi
deltrico. ( Suggm111enlo:climensionando la larghezza for1.adel campo elettrico. Porre una riga di cariche.
ridia <"diasul foglio ckuronico e l'h1tc·1rnllocli riga I.e linlT cli JorLa dt'I ('t1111podc:uriro in cpU'Mo c:a~o
:mila stampante, puoi ottenere che la grigli.1 uppah1 sono uniformi:' Se no, pt.·rdu:•110:'
approssimativamente come un quadr.ito). S5. li Foglio Eleuronico I I.I calcola l'energia pol<'n,iale
S2. Ripetere il Problema SI sostituendo il v-.tloredella gravitazionale di una massa che si mum·e lungo l'a,;.o;c
carica con -2.0 µ,C. Stampare la matrice del potenzia- x nel campo brr.ivitazionaledi quaum mm,sepumifor-
le elettrico. Tracciare le linee equipotenziali pt,r mi fisse. Rielaborare questo foglio cl,·uronirn per cal-
V=± 20 kV, ± 15 kV, e± IO kV. Tr.icciare un insieme colare il potenziale elettrico lungo l'a-.,e xper quattro
r.ippresentativo di linee di forza del campo elettrico. cariche puntiformi fissate nello stes.,o pumo delle
S3. Porre due cariche in punti qualsiasi della griglia nel quattro masse. Trovare il campo eleurico lungo l'a'lse
Problema SI. Scegliere qualsiasi v-.iloreper le cariche. x. (Suggmmn,10:GM1m deve essere sostituito con.k,Q,,
Stampare la matrice del potenziale elettrico. Trac- e così via). Provare scegliendo variamente fra le cari-
ciare un insieme rappresentativo di linee equipoten- che e le loro posizioni.
ziali e di linee di forza del campo elettrico.

RISPOSTE AI PROBLEMI CONCETTUALI


I. Il protone ,iene spostato nella direzione e nel verso to di st•gno,pc-rcui si dt·Yt.',·nnoM"er<.·
il modo nm n1i
del campo elettrico, cosicché il potenziale elettrico e il potenziale varia nello spazio.
l'energia potenziale tkcrescerà. La diminuzione dell'e- 5. Se Vè costante in una certa regione, il campo el,·mi-
nergia potenziale è accompagnata da un uguale au- co in qut'lla rl-gione deve cs...crezero poiché il rnmpo
mento cieli'energia cinetica, come richiesto dal prin- clcllriro t· 11gu.1leal graclienw di \' rnmhi.110 di ,q;1111.
cipio di consen-azione dell'energia. Un elettrone ver- (In una dimensione, li,= -t/V I dx. skchi• s<' \' = nismn-
rebbe spostato in verso opposto al campo elettrico te, allor.i E= O). Analogamente, se E• O in una ccrm
per cui il potenziale elettrico aumenterebbe ma I' e- regione, si può soltanto concludere che \' i· costante
nergia potenziale elettrica diminuirebbe. in quella regione.
2. No. Supponiamo che vi siano alcune cariche nelle 6. Se la linea elettrica è in cont.·tllu con il metallo della
vicinanze del punto in questione. Se alcune cariche macchina, porterà il poten,.ialc della macchina a 20 000
sono positive e alcune negative, i loro contributi al V. Questo sarà pure il potenziale del tuo corpo, poiché
potenziale nel puntò potrebbero cancellarsi. Per ti trovi a comauo con la macchina. Ciò non è 1111pro·
esempio, il potenziale elettrico nel punto di mezzo blema. Se tu salti fuori dalla macchina, il tuo corpo che
fra due cariche uguali ma di segno opposto è zero. si trova a 20 000 \' si metterà in contatto con il suolo,
3. Le linee di forza rappresentano la direzione orientata che si trova al potenziale di m>Lssadi zero mlt. Di coiisc-
della forza elettrica su una carica positiva. Se le linee guenza, fluirà una corrente attraverso il tuo corpo. e 111
di fora del campo si incrociassero, allora, nel punto probahilmcntc ne rice,·eresti un gm\'C danno. Quindi,
di incrocio, vi sarebbe un 'ambiguità riguardo alla è molto meglio rimanere in macchina finché nou b,iun•
direzione della forza agente sulla carica di prova, poi- gano i soccorsi.
ché vi sarebbero· due forle possibili. Quindi, le linee 7. Il condensatore spes.,o rimane carico per lungo
cli forza del campo elettrico non si possono incrocia- tempo dopo che la sorgente di tensione è stata scolle-
re. È possibile intersecarsi per le superfici equipoten- gata. Questa carica residua può essere letale. li con-
ziali. Per esempio, supponiamo che due cariche posi- densatore può essere maneggiato con sicurezza dopo
tive uguali si trovino nei vertici opposti di un quadra- averlo scaricato cortocircuitando le sue armature con
to, e due ·cariche negative uguali si trO\ino negli altri un cacciavite con impugnatura isolante.
cluc vertici. Allora, i piani perpendicolari ai lati del Il. lJ1 capacità del dispositivo viene misurata dall'ele11ro-
c1tmdrnlu nel loro punto iutcnncdio ~0110 snpt.·rlki nica del rin.•latorc. Quando un monlanl<' in lt·gno
equipotenziali. Questi due piani si intersecano nella (dielettrico) viene awicinato nella regione del campo
linea perpendicolare al quadrato passante per il suo elettrico, ha lo stesso effetto come l'introdu,.ione cli
centro. un dielettrico fra le armature di un condensatore.
4. li v-.iloredel potenziale elettrico in un punto non è piano: la capacità v-.iria.L'apparecchio rh·cla <1uesta
sufficiente per determinare il campo elettrico. li variazione di capacità e segnala la presenza del 111011·
campo eléttrico è il gradientedel potenziale cambia- tante.
21
Corrente e circuiti
a corrente continua

\ l< I IJ \I l I

21. I La corrcnt,• l'lcul'ica


21.2 Rc:sislt'lll.il
e legge di Ohm
21.3 Supcrconduuori
21.4 l'n moddlo
per la conduzione
deurka
21.5 Energia
e pnlcn,a clcltrica
21.6 Forza c•lenromotric,·
21. 7 Resistori in sc:l'ic
e in par,1llclo
21.11 Leggidi Kil'chhoff
e circuiti semplici
a corrente continua
21.9 Circuiti RC

613
614 Capitolo 21 C,m·,111,,l'ircuiliII ron·m1, ,·011tinu11

sistenza elettrica dei vari materiali dipendono dalla natura del materiale stesso e
dalla temperatura. Ci limiteremo a descrivere un modello classico della condu-
zione elettrica nei metalli, mettendone in evidenza anche i limiti di \'alidità.
Questo capitolo riguarda l'a11alisidi alcuni semplici circuiti i cui elementi
sono costituiti da batterie, resistenze e condensatori, disposti in \'arie combina-
zioni. L'analisi di questi circuiti viene semplificata dall'uso delle due leggi note
come leggidi Kirchhoff.Tali leggi derivano dalle leggi di consel'\·azione dell'e-
nergia e della carica. La maggior parte dei circuiti presi in considerazione si
considera in regi111e stazionario,in cui le correnti sono costanti in intensità e
verso. Chiuderemo con una discussione sui circuiti contenenti resistenze e con-
densatori, nei quali la corrente varia nel tempo.

21.1 • LA CORRENTEELETfRICA
In tutte le situazioni in cui cariche dello stesso segno si muovono concorde-
mente, si dice che vi è una corrente. Per definire più precisamente la corrente,
supponiamo che le cariche si muovano perpendicolarmente a una superficie di
area A come in Figura 21.1. (Questa superficie può essere, per esempio, la sezio-
ne trasversale di un filo). Si definisce corrente la quantitàdi carica che attraver-
-----, sa la superficie per unità di tempo. Se AQè la carica che attraversa la superficie
nell'intervallo di tempo Al, la corrente media, lmro, è data dal rapporto tra la
Figura 21.1 Cariche in mo- carica e l'intcr,,allo di tempo:
to atlraverso una superficie
A. La carica che attraversa la AQ
superficie per unità di tempo Im,d = lll [21.11
è definita come la corrente /.
Il verso della corrente è quel- Se la carica che attraversa la superficie varia nel tempo, la corrente varierà
lo in cui si muoverebbe la anch'essa. Perciò definiamo la corrente istantanea, I, come il limite per At-+ O
carica positiva se fosse libera.
dell'espressione precedente:

Correnltlelettrica •
:i;~ii{i~~; [21,2]

L'unità SI di corrente è l'ampere (A), dove


IA=IC/s [21.3J
Ossia, I A di corrente equivale al passaggio della carica di I C attraverso una
superficie in I s.
Le cariche che attraversano la superficie nella Figura 21.1 possono esser~
positive, negative o di entrambi i segni. Per convenzione, si sceglie come verso:
positivodella corrente quello in cui fluisce la carica positiva.In un conduttor~
come il rame, la corrente è dovuta al moto di elettroni che hanno carica negaU:.
va. Pertanto, quando si parla di corrente in un conduttore ordinario, come un
Versodella correnre
• filo di rame, il verso della corrente sarà opposto a quello in cui si muovono gli
elettroni. Vicc\'ersa, se si considera un fascio di protoni carichi positivamente in
un acceleratore di particelle, la corrente ha lo stesso verso del moto delle cariche 1
In alcuni casi la corrente è il risultato del moto di cariche sia positive che negati;
ve. Ciò awiene, per esempio, nel semiconduttori e negli elettroliti. Usualmente
ci si riferisce alle cariche che si muovono (sia positive che negative) come ai po&S
tatori di.carica. Per esempio, i portato on~ d
.. rl di.carica in un. metall.osono ele.ttr~.
. ~ istruttivo esprimere la con:entè_in termini di rne.*9 de~ parti~Ue ~ .. "
Per illustrare questo punto conmderlàmo la correntè id unconduttore df .
615

trasversale A (Fig. 21.2). Il volume di un elemento di conduttore di lunghezza Ax


è dato da A A x. Se n è il numero di portatori di carica per unità di volume, allora
il numero di portatori nell'elemento considerato è nA A x. Pertanto, la carica AQ
in qut'stn elt•mento è data da

AQ = numero di cariche x carica per particella = ( 11AA x) q

do,·e q è la carica di ciascuna panicella. Se i portatori si muovono con \'elocità


1•,.la distanza che essi percorrono nel tempo Alè data da A x= vd At. Perciò, pos- Figura 21.2 Pcmionc di
siamo scrivere AQ nella forma cond111toreuniforme con se-
zione di area A. I portatori di
carica si muovono a ,·elocità
v,1, e lo spazio che essi per-
corrono nel 1cmpoil.tè dato
Di\idendo ambo i membri di questa equazione per At, vediamo che la corrente da A x = VJ Ai li numero di
nel conduttore è espressa da portatori di carica nella por-
zione di lunghezza il.x è dato
da nAvJAI, dove n è il nume-
[21.41 ro di portatori per unilà di
volume.
La velocità dei portatori di carica v,1, è in realtà una ,·elocità media e \'iene
chiamata velocità di deriva. Per capire il significato della \'clodt,ì di dcri\'ll, con-
sideriamo un conduttore nel quale i ponatori di carica siano elettroni liberi. In
un conduttore isolato, questi elettroni si muovono in maniera casuale simile a
quella delle molernk• di un gas. Quando al conduuore ,·iene .1pplicam una dif-
ferenza di potenziale (per esempio, mediante una batteria), all'interno del con-
duttore si stabilisce un campo elettrico, il quale esercita una for.i;asugli elettroni
e quindi produce una corrente. In effetti, gli elettroni non si muovono sempli-
cemente in linea retta lungo il conduttore. Essi compiono piuttosto un compli-
cato moto a zig-zag a causa delle frequenti collisioni con gli atomi del metallo _v,
(Fig. 21.3). L'energia ceduta dagli elettroni agli atomi del metallo è causa di tm
aumento dell'energia di vibrazione degli atomi stessi, alla quale corrisponde un
aumento di temperatura del conduttore. Però, nonostante questi urti, gli elet-
troni si mum·ono lentamente lungo il conduttore (in verso opposto a quello di
E) con una velocità media chiamata \'elocità di deri,-a, v,. Le collisioni degli elet-
troni all'intemo di un conduttore possono es.~ereschematiu.ate come una forza E-
d'attrito in1erno, simile a quella che subiscono le molecole di un liquido che Figura 21.S Rappresema-
scorre in 1111tubo imbottito di lana d'acciaio. zione schematica dl"Imoto a
Si definisce densità di corrente, J. nel conduttore la corrente per unità di zig-zagdi un portatore di ca-
.irea. Poiché/= 11qvdA, la densit."Idi corrente è data da rica in un cond111tore.I cam-
biamenti di direzione son<>
I do\'llti agli uni con gli atomi
l'"'-;r=nqv,, (21.5) del conduuore. Si noti che il
moto cmnplessi\'Odegli elet-
do,·cjnel sistema SI ha unità di A/m 2• In generale, la densità di corrente è una u·oni awiene in ,·erso oppo-
wandnzn vellorialravente la direzione della velocità di deri,-a, v,1• C":ioè, slo a quello del campo ele1-
trico.
J= ntf'd (21.61 • Densitàdi commte

Da questa definizione, vediamo ancora una volta che la densità di corrente ha


direzione e verso uguali alla velocità elci portatori di carica positivi e verso oppo-
sto alla velocità dei portatori di carica negativi. Poiché la vekJCitàdi clerh-aè pro-
porzionale al campo elettrico E nel conduttore, concludiamo che la densità di
rnrrente è proporzionale ad E.
Capitolo 21 Carm,lt e cirroili a corrmle conlin11a

Supponiamo che un filo condunore di corrente abbia una se-~ionetras\'ersale che


grndualmcnte mela diminuendo in funzione della lungheua, cosicché il filo ,issuma
la forma di un cono moho allungalo. Come \'i-1ricnila vclodui cli deriva clc.·glic.·lt"ttn>-
ni lungo il filo?
Ragionamento Ciascuna pon:ionc del filo conduce la stes.'illcorrente. Quindi,
quando la sezione diminuisce, la velocità di deriva deve aumentare per mantenere
costante il ,-alore della corrente. Questo aumento della velocità di deriv-.iè una con-
seguenza della compressione delle linee di forta del campo elettrico in un 'arca più
piccola, aumentando così l'intensità del campo.

kempio 21.1 Velocità di deriva in un filo di rame


Un filo di rame con sezione di area !1.00x IO-Om2 è per- 6.02 x IO~ elettroni
<'M!IOda una corrente di IO.OA. Trovare la velocità di
tl«-rivadegli elettroni in questo filo, La densità del rame 7.09cm 5
Ì/ H.95g/cm 3• 8.48 X 1022elettroni/cm 3

~uzione Oalla ta\'ola periodica degli elementi in ( R.4B x 1022 cle;:~ni ) ( 106 c:~')
,ippenclicc C, troviamo che il peso atomico del rame è
illJ,5 g/mol. Si ricordi che un gramm<Hltomo di qual- 8.48 x I0 28 elettroni/m 5
1;..t~iM>sti.miacontiene un numero di atomi pari al
,,·11rn,·rncli Arngaclro, ,. cioè 6.02 x 102.1 atomi. Con<r Dall'Equazione 21.4, tro\'iamn che la \'clocit.ì di clcrirn è
,anelo la densità del r.imc possiamo calcolare il volume
'"rupato eia63.5 g cli rame: vd = _I_
nqA
\' = ..!!!..
= 63 ·5 g = 7.09 cm' IO.oc;.
p 8.95 g/cm 3
(8.48 X 1028 m- 3 ) ( 1.60 X I0- 19 C) (3.00 X IO.,; m~)
.'I{- ora supponiamo che ogni atomo di rame fornisca
•m elettrone libero all'interno del materiale, abbiamo .~-~ X1!CJ.tm/s.,

L'Esempio 21.1 mostra che le velocità di deriva tipiche sono molto piccole.
In effetti, la velocità di deriva è molto più piccola della velocità media tra due
collisioni. Per esempio, gli elettroni che viaggiano con questa velocità impiega-
no circa 68 minuti a percorrere un metro! In vista di questa bassis.,ima velocità,
ci si può chiedere perché la luce si accende_ quasi istamaneamenle quando si
preme l'interruttore. In un conduttore, il campo elettrico che spinge gli elet-
troni liberi viaggia attraverso il conduttore stesso ad una velocità prossima a
quella della luce. Perciò, quando si preme l'interruttore della luce, il segnale
per gli elettroni di cominciare a muoversi attraverso il filo (il campo elettrico) li
raggiunge .i una velocità dell'ordine di I 08 m/s.

ESERCIZIOI Se in 11nfilo metallico srorre una corrcnt<' di 80.0 mA. 11mm1irlt·llr<>·


ni altra\'crsano la si·t.ionc del filo iu IO.Omiu? Rispusia 3.0 x Hf" elcnroui

21.2 • RESISTENZAE LEGGEDI OHM


Quando una tensione (differèinzadi potenziale), 6 V.viene applicata agli estre-
mi di un conduttore metallico come in Figura 21.4, la corrente nel conduttore
risulta proporzionale alla tensione applicata; cioè; / oc t:.V. Se là proporzionalità
21.2 , /q(J(tdi O/un
lte.1is/e11za 617

Figura 21.4 Condunure uniforme di lun- 1· e ·1


glwzza e e sezione ,li area A. ~antenendn
mm <lill(:n·niu cli potenziale \' 6 -

<"<>
\~,
dd rnnduttore si produce un campo elettri-
E al suo interno, e questo campo, a sua
\'olta, produce la corrente / che è proporzk>-
1ml"alla differenza di potenziale.
ai c·api

f;;lìììl;. ___ .,.E

è esatta possiamo scrivere /:i V= JR.dove la costante di proporzionalità R è detta


resistenza del conduttore. In realtà, definiamo questa resistenza come il rap-
porto fra la tensione ai capi del conduttore e la corrente che lo attraversa:

··nia ~ (21.7) • Resistenza


•/
I: .. ,._.

L'unità SI della resistenza è il volt su ampere, chiamata ohm (0). Ossia, se la dif-
ferenza di potenziale di I V ai capi di un conduttore determina una corrente di
I A, la resistenza del conduttore è I n. Per esempio, se un dispositivo elett.rico
collt-g-<1toa una sorgente a 120 V assorbe una corrente di 6 A, la sua resistenza è
di 200.
È utile confrontare il concetto di corrente elettrica, tensione e resistenza con
il flusso d'acqua in un fiume. Quando l'acqua scorre in un fiume di larghezza e
profondità costanti, la vdodti1 di flusso (la corrente d'acqua) dipende dall'an:
golo di flusso e dall'cffeno cli rocce, argini e alt.re ost.ruzioni. Analogamente, la
corrente elettrica in un conduttore uniforme dipende dalla tensione applicata
e dalla resistenza del condunore causata dagli urti degli elettroni con gli atomi
del conduuorc.
Per molti materiali, inclusi la maggior parte dei conduttori, gli esperimenti
dimostrano che la resistenza è costante su un grandeintervallo di tensioniappli-
cate. Questa affermazione è nota come legge di Ohm, da Georg Simon Ohm
(1787-1854), che fu il primo a condurre uno studio sistematico sulla resistenza
elettrica. Georg Simon Ohm
La legge di Ohm 11on è una legge fondamentale della natura, ma una rela- (1787-1854).
zione empiric-.ivalida soltanto per certi materiali. I materiali che obbediscono (Pergmt. eone.dtl North 1-1-ind
alla legge di Ohm, e quindi che presentano una resistenza costante su un gran- l'ictun Archiw.s)
de inte~llo di tensioni, si chiamano ohmici. 1 materiali che non obbediscono
alla legge di Ohm sono non ohmici. I materiali ohmici manifestano una relazio-
ne corrente-tensione lineare su un grande intervallo di tensioni applicate (Fig.
21.5a). I materiali non ohmici most.rano una relazione corrente-tensione non
lineare (Fig.21.5b). Un comune componente semiconduttore non ohmico è il

Figuro 21.S (a) I.a cur\"a


corrente-tensione per un
materiale ohmico. La curva è
lineare, e l'inclinazione for-
nisce la resistenza del con-
duttore. (b) Curva corrente-
tensione non lineare per un
diodo semiconduttore. Que-
l;,,, .. ,., ,1!,,
sto dispositivo non obbedi-
(a) (b) sce alla legge di Ohm.
618 Capitolo 21 Corrmlt, rirmili" rorrm1,r.m1/i111w

TABELLA 21.I Resistività e coefficienti


termici della resistività
di alcunimateriali

Coefficiente
termico '
::·.a,r.<·cr•r
Argento 1.59 X 10-8 3.8 X 10~1
Rame 1.7 X 10-8 3.9 X 10-S
Oro 2.44 X 10-8 34x 10-3
Alluminio 2.82 X 10-8 3.9 X Io-3
Tungsteno 5.6 X io-li 4.5 X 10-3
Ferro 10 X 10-8 5.0 X 10-3
Platino Il X Jo-11 3.92x 10-3
Piombo 22 X 10-8 3.9x lo-3
Nichelcromob 1.50X 10-S 0.4 X Jo-3
C'.arbonio 3.5x io-3 -0.5xl~'
Germanio 0.46 -48x10_,
Silicio 6-40 -75 X 10-3
\'ctro 1010_ JOH
Gommadura A 1013
Zolfo 101~
Quarzo (fuso) 75 X 1016
u Tuni i nlori a 20°<:.
h l.e-gadi nith,kromo l&s.1U1 gli dc-mentidi riscalda-
comun(menlr JW'r
1nm10.

diodo. La sua resistenza è piccola per correnti in un verso (AVpositivo) e gran-


de per correnti in ,·erso opposto (AVnegativo). La maggior parte dei compo-
nenti elettronici moderni, come i transistor, ha una caratteristica corrente-ten-
sione non lineare; il proprio funzionamento specifico dipende dal particolare
modo col quale ,iolano la legge di Ohm.
Comunemente, la legge di Ohm si esprime con la relazione

AV = /R (21.8)

dove si intende che Rsia indipendente da A V. Noi continueremo a usare questa


forma tradizionale della legge di Ohm quando discuteremo i circuiti elettrici.
Un resistore (o, nel linguaggio corrente, resistenza) è un semplice elemento
circuitale che fornisce una specifica resistenza in un circuito elettrico. Il simbo-
lo per un resistore in un circuito è una linea a zig-zag, ( ..J\Nlr-- ) .
La resistenza di un filo conduttore ohmico è proporzionale alla sua lunghez-
za e inversamente proporzionale alla sua sezione. Cioè,
t (21.9)
R= Py

dove la costante di proporzionalità, p, è chiamata I resistività del materiale ed ha


unità ohm x metro (0 • m). Per capire questa relazione fra resistenza e resisti-

1 Il simbolop usatoper la rcaistmtà non devecaaercconfusocon lo 11e110simbolousatoprece,


dentemente nel tello per la densità di massa e la densità di carica.
21.2 Rr.<1.<lm:11,
i'KJ,'f 1/iOhm 619

vità, si de\'e notare che ogni materiale ohmico ha una cm.itteristica resistività, liii
parnmetro ·cht• dipende dalle proprietà del materiale e dalla temper.itum.
D'altr.i parte, come si può vedere dall'Equazione 21.9, la n·sisu•nza cli un con-
thuton: diprnd,• sia dalla dimensimtt' t' dalla fi>nnasia dalla rrsisti,·iuì. La Tabdla
21.1 fi,rnisl't' un ek-nco della resisti\'ità di alcuni materiali misumta a 20°C.
l.'hl\'erso della resisti,ità è definita~ conduttività, u. Quindi, la resistenza di
1111conduttore ohmico si può anche esprimere in termini della sua conduttività,
come

R=-f- [21.10]
uA
doveu(= 1/p) ha l'unità (fl· m)- 1•
L'Equazione 21.10 mostra che la resistenza di un conduttore cilindrico è
proporzionale alla sua lunghezza e inversamente proporzionale alla sua sezio-
ne. Ciò è l'analogo del flusso di un liquido attraverso un condotto. Quando la
lunghezza del condotto aumenta, la resistenza al flusso del liquido aumenta in
quanto aumenta l'attrito fra il fluido e le pareti del condotto. Quando la sezione
aumenta, il conclotto può trasportare una maggiore q11.111tit.ì di nuido in un
dato inten,1llo di tempo, per cui la sua resistenza si ablms.,a.

Abbiamo ,isto d1t· all"intemo di un conduttore ucl quale fluisce 1111aCOITcntedn-e esi-
stere un campo elettrico. Come è possibile ciò in considerazione del fatto che iu elet-
trostatica abhiamo couduso che il campo elettrico è zero all'interno di un conduuore?

Ragionamento:--:clcaso elettrostatico in cui le cariche sono stazionarit•, il t,unpt>


elettrico imemo de.-c essere zero perché un campo non nullo produrrt•hhe una cor-
rente (interJgendo con gli elettroni liberi del conduttore), ,·iolando la condizione
di equilibrio statico. In questo capitolo consideriamo conduuori nei quali flui5Cc
corrente. in una situazione non eleurostatic-d. b1 corrente •i genera a ,·,moadi una
differenza di potemiale applicata agli estremi del conduttore, che generd un campo
elettrico interno. Quindi non c'è paradosso.

PROBlfMA
CONCETIUALE
1
!$WI.Dmilunl:l'tlllf.ftf! L V
Gli articoli dei giornali spesso riportano affennazioni del tipo, "IO OIKImli di elettricità
hanno attnm·rsato il cnrpo della ,·iuima·. Cosa c'è di sbagliato in questa uffermazione?

Esempio 21.2 La resistenza di un filo di nichelcromo


(a) c,.,kolal'l' la r<"•istenza pt·r unità di lungheua di un
filo di ni<-helcromo di r.iggio0.321 mm. l.5x to-6n, 111
= A.60)ii{,
3.24 X 10"7 1112
Soluzione l.',m·;i ,klla S<'IÌOII<' dl'I lilo i· (h) Mm11e11C"11do unu differcn1.a di potenziale di 10 V
A = 1T r 2 = ,r(0.321 X IO"' 111)2 = 3.24 X 2
10-' 111 ai capi di un filo di 11ichelcro1110lungo I .Om, qunl è la
corrente nel filo?
I.a resistMtà del nichelcromo è 1.5 x lo-6 n · m (Tab.
21.1). Pcrdtì pos.,ia1110usare l'F.qmuionc 21.9 per tro- Soluzione Poiché un metro di questo filo ha resisten-
v-.irela resisten1.a per unilà di lunghezza: ta 4.6 n, l'Equazione 21.7 fomi5Ce

• Ancora, non si confonda il simbolo ,,. per la conduttività con lo stesso simbolo usato per la den-
sità superficiale di carica.
620 Capitolo 21 (À11rr11/tt cirruilia ron-r11Jttmili11ur1

gli elementi riscaldanti di tosticre, !erri da stiro, stufe


~V IOV
I= - = --- = i2;2Ì\ elettriche, etc.
R 4.6.Q
Si noti che la resistenza elci nichelcromo è circa 100 ESERCIZIO 2 Qual è la resistenza di 1111 lilo cli
\'(lite maggion· di q11,·llacld filo cli rnmt•. l'erdù, 1111
lilo nirhdcromo lungo H.Ome cli raggio o.:I~ 111111, <im111ta
cli rame.:dello stt·,\o 1·aggiom-rchbl'una resisu:nia per corrcntt· tnt'lpot·ta<1uanctoi: c:nlll'gatoc1icapi cli una sor·
unità cli lunghe,za di soli 0.052 .Q/111.Attraverso un filo gente a 120 V? Ri.spmta 28 .Il; 1.3 A.
cli rnme lungo I.O m e dello stes.,o raggio fluirà la stessa
mrrente (2.2 ,.\), applicando una tensione di soli O.I I V. ESERCIZIO 3 Calcolare h1 ck·nsità di rnrn•ntc· <' il
l'cr la sua alta resistMtà e per la resistcm.a all'os.sida- campo elettrico nel lik, supponendo dw esso poni una
zione, il nichelcromo viene usato spesso per fabbricare corrente di 2.2 A. Risposta li.7 x IO"A/m 2 ; IO N/C.

Variazione della resistività con la temperatura


La resistività di un conduttore dipende d,l vari fattori, uno dei quali è la tempe-
ratura. Per la maggior parte dei metalli, la resistività cresce al crescere della
temperatura. Su un interv,lllo limitato di temperature la resistività di un con-
dmtore varia.in maniera approSllimativamente lineare con la temperatura
secondo la legge
Variazionedi p • p = Po[ I + a ( 7'- Ji,>I (21.111
con la temperatura dove p è h1resistività a una certa tempernturn, 7' (in "C), /Joi· la n·sistil'itù alla
temperatura di riferimento 7ò (usualmeme 20°C) e a è chiamato coefficiente
Coefficientetermico • termico della resistività. Dall'Equazione 21.11. si vede C'he il coefficiente u·rmi-
della resistività co della resistività pnò essere espresso conw
I' I àp
a=,;;;

,Lr
aT [21.12]

dove Àp = p - p0 è la variazione di resistività nell'intervallo di tcmpermura .l T =


T-Tu,
Le resistività e i coefficienti termici di vari materiali sono elencati nella
Tabella 21.1.Si noti l'enorme intervallo di valo1i della resistività, da valori pic-
colissimi per i buoni conduttori, come rame e argento, a valori altis.,imi per

\,.:,,
}p~··;,;:i::·.
buoni isolanti, come il vetro e la gomma. Un conduttore ideale, o "perfetto",
dovrebbe avere resistività zero, e un isolante ideale una resistività infinita.
Poiché la resistenza di un conduttore è proporzionale alla resistività secondo
l'Equazione 21.\l, la variazione della resistenza con la temperatura può t•s.,ere
scritta
. . .. '. ,, R = 1~,ll +a(T-'1ì 1)] [21.13]
Po . •: .. . •
Questa proprietà viene spesso utilizzata per ottenere misure precise di tempera-
O .· ', .' T
tura, come è mostrato nell'Esempio 21.3.
'.:.)·/{}.
PROBLEMA
CONCETIUAlE
2
Figura 21.6 Resistività in iilt.4 ~swra;;..;ctl.UJ~~llltll!Jla
hmzione della temperatura Degli alieni con strani poteri visitano la Ten·a e raddoppiano tutte le dimensioni lin,·ari
per 1111 metallo ordinario, co- cldk I"'''""
di ogni oggetto sulla superfici,• rldh1 Temi. I rn\'i cli rnllegm11,·11to il muro
11H' il r;\mt·. La nu,1\ i: lint•i,M lino a11elampadl' avnmno ora maggiore resistenzadi prima, minore rcsistcnla, o la stcs-
re "' un grande inten·.illo cli ~a resistenza? I lilmncnti delle lampi1dine brillernnno più, meno o allo stesso modo di
temperature, e p cresce al prima (assumere che la resistività elci materiali rimanga irw-.1riata)?

-
crescere della temperaturn.
Quando T si a,~icina allo ze-
ro assoluto (ingrandimen- PROBLEMA
CONCETIUAlE
3
to), la resistività tende a un Quando il filamento incandescente di una lampadina si brucia, accade che il fatto awen•
valore finito Po· ga subito dopo l'accensione. Perché?
21.ll S11pen:m1duttari 621

Esempio 21.3 Termometro a resistenza di platino


Un termt1mem, a resistenza, il quale misura h, tempern- Soluzione Risol,·t•ndu l'fa1mv.ione 21.13 per /J.7'.
turn per mezw della misurn della mriazinne cli rc-sist,•n- prendt·ncln a clullaTahrlla 21.1. nt11•niamo
za rii 1111conduttore. è costrui1n ron un ronduuor<· di
pla1ino rlu., ha una n:sistcnza cli ,,O.O n a 20.0"C. Il- R., ili.li U - 50.0 U
Quando \'iene intmcrso in un recipiente contenente /J.T = --- = ------,,---,---- l37'C:
a Rn [3.92 x w-!I ('C)" 1I(:,O.OO)
indio al punto di fusione, la sua resistenza aumenta a
.76.8 O. Da questa informazione tl"O\-arc la temperatura Poiché 1ì,= 20.0'C, si ha che T= l57'C .
di fusione detriudio.

Per alcuni metalli, la resistività cresce linearmente al crescere della tempera-


tura as.~oluta, come mostrato in Figura 21.6. In realtà, però, vi è sempre una
regione non lineare a temper.iture molto basse e la resistività usualmente tende
a un valore finito in prossimità dello zero assoluto (vedere l'inserto ingr.indito
in Fig. 21.6). Questa resistività residua in prossimità dello zero assoluto è dovuta
cs.~nzialmente agli urti degli elettroni con impurezze e imperfezioni del metal- p
lo. Viceversa, la resistività ad alta temperatura (la regione lineare) è dominata
clallc collisioni degli elettroni con gli atomi del metallo. Questo processo verrà
ckscrittn in maggiort• dettaglio nd Paragrnfo 21.4.
I st•mirnnduuori, rnme il silicio e il germanio, hanno v.ilori intermedi della
rc:sistività. La resistività dei semiconduttori generalmente decresce al crescere
della temperatura, il dw rnrrisponde a un coefficiente termico della resistività
n<·g.uirn (Fig. 21.i). <:iù awi,·nt· 1x·rchè la densità dei portatori di carica aumen-
-t--------'/'
ta al crl'scere della temperatura. Poiché i portatori di carica in un semicondut- Figura 21.7 Resisthii,; in
tore sono spesso associati con atomi di impurezze, la resistività è sensibilissima al funzione della temper.tturn
tipo e alla concentrazione di tali impurezze. Il tennistore è un termometro a per un semiconchlllon, puro.
semiconduttore che sfrutta le gmndi variazioni di resistività con la temperatura. come silicio u germanio.
R(Q)
ESERCIZIO4 Se liii filo d'argento ha una resistenza di IOn a 20'C, quale resistenza 0.15 ~------~
amì a 40'C.?Trascur.irc qualsiasi ,-ariazionedella lunghezza o della sezione a causa della
variazione della temperntura. Risposta I0.8 n
0,125 ..- .., , " , , .
\'[:r;~~·,
,-'!t,.,, :'

21.3 • SUPERCONDtrn'ORI 0.10 ,, I


I
I

Esiste una das.~e di metalli e composti la cui resistività diventa :.eroal di sotto di
una particolare temperntura 7~ , chiamata tnnperatumcritica.Questi materiali
0.075
.,
I
I

.I
0.05 I
sono noti come superconduttori,I! grafico resistività-temperatura per un super- ,I
I
conduttore ha l'andamento di qiteilo di un metallo normale a temperature al di I
I.
sopra di T, (Fig. 21.8). Quando la temperatura è T,o inferiore, la resistività crol- 0.025
la bruscamente a zero. Questo fenomeno fu scoperto nel 1911 dal fisico olande-
1',:,' .....:.
: ;l/1;
'

0.00 'l\::-
se Heike Kamerlingh Onncs per il mercurio, che è superconduttore al di sotto di 4.0 4.1 4.2 4.S 4.4
4.2 K. Misure recenti hanno dimostrnlo che le resistività dei superconduttori al di T(K)
sotto di "/; sono inl,•riori a 4 x I o-:ir,
n · m, che i- quasi I 0 17volte minoH· cit•llaresi- Figura 21,8 Resistenza in
stività del rame. funzione della temperatura
Atmalmente sono noti migliaia di materiali superconduttori. Metallicomu- per il mercurio. li grafico è
ni come alluminio, stagno, piombo, zinco e indio sono superconduttori. La ~imilea quello di un metallo
Tabella 21.2 elenca le temperature critiche di alcuni superconduttori. Il v.ilore normale al di sopra della
temperatura critica T, . La
di 7~è sensibile alla composizione chimica, alla pressione e alla struttura cristal· resistenza crolla a zero alla
lina. È interessante notare che rame, argento e oro, che sono eccellenti condut- temperatura critica, che per
tori, non sono superconduttori. ' il mercurio è 4.2 K. •
622 Capitolo 21 Cm,-,ult e rirroili a cmTenlPnmlimttt

TABELLA21.2 Una delle caratteristiche notevoli dei supcrconduuori i: il fatto che una mila
Temperature critiche di stabilita una corrente nel materiale, questa persiste sn,w clini" "/Jl,limla 1i/rn11a
alcuni superconduttori ~ensi<me (poiché R= 0). Sono state osserv-dtecorrenti stazionarie in circuiti sup<·r-
conduHori pn clin-rsi anni senza alcuna di111inuzio111· 111isumhih·!
Materiale Tc(K)
t·110 cll-i piì1 importanti recenti sviluppi nella li~i, .i. dt\' ha nt',11" 111C11ia1·,-ri-
YBa2C11307 92 1.azionenella comunità scientifica, è stato la scoperta cli supt•rroncluuori a ossiclo
m~5r-Ca-Cu-O 105 di rnme che operano ad alte temperature. L'ecdtazione iniziù con una pubhlka-
·ri-Ha-Ca-C11-0 125 zione del 1986 di Georg Bednorz e K.Alex Mf1ller, due ricerrntori clw larnrarnno
HgBa2Ca2CU30K 134 nel Laboratorio di Ricerca dell'IBM di Zurigo in Svizzem, dw riportarnno l't·1·i-
Nb3Ge 23.2 denza della superconduttività ad una tempernturd di circa 30 K in ossidi di bario,
Nb 3Sn 21.05 lantanio e rnme. Bednon: e Muller vinsero il premio Nobel nel 1987 per la loro
Nb 9.46 eccezionale e importante scoperta. Rapidamente, dopo questo e1·cnto, una nuo,-a
Pb 7.18 famiglia cli composti divenne oggetto d'indagine e l'aui\ità di ricem1 nel campo
Hg 4.15 della superconduttività procedette vigorosamente. All'inizio del 1987, grnppi
Sn 3.72 dell'Universi~ dell'Alabama a Huntsville e clell'Univcrsiuì di Houston ,mnuncia-
Al 1.19
Zn rono la ~opena della superconduttività a circ.1 92 K in un ossido di ittrio, bario e
0.88
,rame (YBa2CusO 7). Sempre nel 1987, gmppi di ricerrntmi amelicani e giappont~
si resero nota la superconduttività a I 05 K in un ossido di bismmo, stronzio, rnkio
e rame. Di recente, ricercatori hanno comunirnto supt·1Toncl1111h·ità il 12:,K in un
ossido contenente tantalio. A questo punto, 11011 si pui, ,·sducl<·H·la possihilitii di
una superconduttività a temperatura ambiente e la ricerca di 11110\'immt·ri.1li
superconduttori continua. Questi sviluppi sono molto crcitanti e importanti sia
per ragioni scientifiche sia per le applicazioni pratkhc dH' si aprono e· clivt'ntano
più probabili quanto più la temperaturn critica si innalza.
Un'applicazione utile e importante della superconduttil'ità è stata l.t n>stru-
zione di magneti superconduttori, che producono campi magnt·tici di intt•nsità
circa dieci volte superiore ai migliori eleuromagneti com·e11zionali. Tali magne-
ti sono stati considerati come dispositi\·i pt•r imnwg.tzzinare:- e:-ne:-rgia.L'idea di
utiliuare linee di potenza superconduttive pt•r il trasporto clclla co1T<'lllt'con
grande efficienza è oggetto di grande attenzione. Sono stati costruiti moderni
dispositivi elettronici superconduttivi consistenti in due film souili supt•rc·on-
duttivi separati da un sottilissimo strato cli isolante. Questi dispositil'i sono utiliz-
zati come magnetometri (uno strumento con cui si misum l'intensiuì ciel campo
magnetico) e in Vdrie applicazioni nel campo delle microonde.

21.4 • UN MODEU.O PER LA CONDUZIONE ELETTRICA

Il modello classico di conduzione eleurica nei metalli porta all.t legge di Ohm e
mostrd come la resistività può essere messa in relazione con il moto degli eletu·oni
nei metalli.
Consideriamo un conduttore come un reticolo cli atomi contenente elettroni
liberi (talvolta chiamati elenroni di cmiduzione). Questi eleuroni sono liberi di
mno1·c1·siattraverso il conduuort• (n1me abbiamo ilJl(ll'l''o m•I Parngrnfo 21.1) ,.
sono in numero approssimativamente pari al 11umero cli atomi. In ,Ls.,t·11L.t di
Fotogr.ifia cli un piccolo ma- campo elettrico, gli elettroni liberi si muovono in direzioni c.tsuali allra\'erso il
gnete permanente che levita
conduttore con velocità medie dell'ordine di 106 m/s. La situazione è simile a
sn un cli~cocli un supercon-
duttore YBa2Cu307 raffred- quella delle molecole di un gas rncchiust· in un redpientc•. Infatti, alnmi studiosi
dato alla tempe.-.itura dell'a- si riferiscono agli elettroni di conduzione in un mcuillo come a un gas di PIPl/mni.
zoto liquido, (IBM Rmarch, Gli elettroni di conduzione 11011 sono completamente "liberi" perché sono
perg,mt.amc.) confinati all'interno del conduttore e subiscono frequenti collisioni con gli
21.4 per h, rm11/uziu11Hi,ll1itt1
( '11 111111/,//u 623

(al
E----- (b)
Figura 21.9 (a) Diagramma schematico del moto casuale di un portatore di carica in
liii condullore in as.scnzadi campo cleurico. Si noti che la vclodlà di dcrh-a è 1.cro. (b)
Mmo di un pon:1101'l'di carica in liii conduuore in prt•sen,.u di campo elcurico. Si nnli
che il moto casuale \iene modificato dal campo, e il poriatore di carica ha una velocità
di deri\1t lungo la direzione di E.

atomi cld rctkolo. Queslt: collisioni sono il 111ecn111is1110 che determina la resi-
,1h·itù clri llll"t.111ia tc:-mpl·raturn normale. :-:otimno rhl· mm vi è corrente in un
co11cl1111on· i11a:.sl·nza di campo elettrico pt.·rdtl' la \'Clodtù media degli eleÌtro-
ni lihcri è zero. Owero. in media, vi sono tanti ekttroni che si muovono in un
n·rto \'<"rso111111(0 1111a clt-tenninam dirt·ziom· q11a111i si m11m·ono lungo la stessa
dirt·1ionl' in n-rso opposto, l" quindi non \'i i· ll11ss11 111·110di rnrirn.
Lu simazionc cambia quando si applic,t un campo dettrico al metallo. Oltre al
moto tennico casuale sopr.i descritto, gli elettroni liberi subL'iConouna lenta derim
nella stessa direzione ma nel \'erso opposto a quello del campo elettrico. La velocità
ml•dia cli derim t•,1 è molto minore (tipic.uncnte Hi-1 m/s; Esempio 21.1) della
\'elncitù media u., le collisioni (tipicamente 106 m/s). La Figurn 21.9 dà una descri-
zione mnlto schemaùca del moto degli elettroni liberi in un conduttore. In assen1.a
di campo dcttrico. non ,i è uno spostamento complessivo dopo molte collisioni
(Fig. 21.9a). Un c-.impo eletuico E modifica il moto casuale e produce una deriv.1
degli elettroni in Yersoopposto a quello di E (Fig. 21.9b). La leggem cmvatura delle
traiettorie in Figur.121.9b è dovuta all'accelerazione degli elettroni tra due collisio-
ni, prodotta dal campo eletuico applicato. Un sistema meccanico abbastanza sin1ile
a qtR·sta situazione è una pallina che rotola giù per un piano leggermente inclinato
attr.l\'erso un fitto reùcolo di pioli (Fig. 21.10). La pallina r.ippresenta un elettrone
di conduzione. i pioli rappresentano i difetti del rcùcolo cristallino, e la com·
ponente della forzadi gravitàparallela al piano rnppresenta la form elettrica, eE.
Nel nostro modello, faremo l'ipotesi che l'energia cineùca acquistata dagli
elettroni nel campo elettrico venga ceduta al conduttore attraverso i processi di Figura 21.10 Un sistema
collisione. L'energia ceduta agli atomi negli uni ne aumenta l'energia vibrazio- meccanico abbastanza simile
nale, causando un riscaldamento del conduttore. 11modello assume inoltre che al moto dei portatori di cari-
il moto di un elettrone dopo una collisione sia indipendeme dal moto frri111n ca in presenza cli un campo
tldla collisione.:'
cll•ttrico. I.,
rnllisionc cll·ll:1
p.illina con i pioli rappresen-
Siamo ora in grado di trovare un'espressione per la velocità di deriva. Quan- ta la resistenza al moto della
do una particella carica libera di massa me carica qè soggettaa un campo elettri· pallina lungo il pendio.
' P,,kht' H pruct>Modi t'ollisione è ca~ualc, ogni urto è indipmdmltda qmmto è:awcnuto i11prt.•cc-
ricn,a. Ciò è analogo 111processo casuale di lando di un dado. La probabilità di ollenere 1111p:1r-
1i<olare numero in 1111lancio è indipendente dal risultato del prc«denle lancio. In media, a par-
tire da qualsiasi momento, occorreranno sei land per ottenere quel numero.
624 Capitolo 21 C.ommttt r.ircuili II corre11te
ro11linu11

co E, subisce una forza qE. Poiché F = ma, risulta che l'accelerazione della parti-
cella è data da

a= qE (21.141
m

Questa accelerazione, che si verifica nel breve inteIV.illo di tempo tra due urti,
consente ali' elettrone di acquistare una piccola velocità di deriva. Se I è il tempo
trascorso dall'ultima collisione e v0 è la velocità iniziale, allora la velocità
dell'elettrone al tempo I è data da

qE
V = Vo+ a I = Vo+-;;. I [21.15]

Determiniamo il valore medio div su tutti i possibili istanti I e tutti i possibill


valori di v0 • Se le velocità iniziali sono distribuite a caso nello spazio, il valorè
medio di Voè evidentemente zero. Il termine (qE/m)lè la velocità aggiunta dal
campo alla fine di un cammino tra gli atomi. Se l'elettrone parte con velocità
zero, il valore medio del secondo termine dell'Equazione 21.15 è (qE/m)'I",
dove 'l"è il tempomedio1m gli urti. Poiché la velocità media v è eguale alla velocità
di deriva, abbiamo
IJE
Velocitàdi deriva • V,I = ""m 'I" [21.16)

Sostituendo questo risultato nell'Equazione 21.6, troviamo che il modulo della


densità di corrente è dato da

nq2E
Densitàdi commte •. J = nqvd= _m_,,. [21.17]

Confrontando questa espressione con la legge di Ohm 4,J = u E, otteniamo le


seguenti relazioni per la conduttività e la resistività:

Conduttività• [21.18)

I m [21.19]
Rmstività • p=-=-:::Y:""
u nq,,.

Secondo questo modello classico, la conduttività e la resistività non dipen•


dono cl.ilcampo elettrico. Questa proprietà caratterizza i co11duttori che obbe-
discono a,llalegge di Ohm. Il modello mostra che la conduttività può essere cal·
colata dalla conoscenza della densità dei portatori di carica, delle cariche e-

• l.1 relazione]= uEpuò e11Sercricavata come segue: llld.d.p. ni capi di un cunduuure di lunghcz·:
1.atè Ve F.(, e dalla lel!lle di Ohm, 4Va /R. Usando queste rebzioni, insieme cun le Equazioni·
21.!;e 21.10, troviamo Il wlore della densità di correntcJa //A• 4V I RAa F.f /RA• uE. 1
21.4 l/11mo,l,//n/wrlt1 m111/11:i01w,/,111frt1 625

masse cliquesti, e ciel tempo medio tra gli urti. Il tempo medio tra due collisioni
è leg-.ito alla distanza media tra le collisionit (il cammino libero medio) l' la
velocil.à cli agitazione termica media ii dalla relazione 5

T = 121.201
TI

Esempio 21.4 Collisioni degli elettroni nel rame


(a) Vsando i dati e i risultati dcll'F.,cmpio 21.1 e il = . 2,5 X 10-14 S
modello cl,Lssicodella conduzione elettronica, ottenere
una stima del tempo medio tra le collisioni per gli clet·
(b) Supponendo che la ,·clocità termica media degli
troni nel rame a 20°c.
cleurnni liberi nel rame sia 1.6 x lo" m/s e usando il
ri.\ultato di (a), calcolare il cammino libero medio degli
Soluzione Dall'Equazione 21.19 vediamo che elettroni nel r-.ime.
m
T= --- Soluzione
nt/p
dm-e p = I. 7x 11r" n · m per il rame e la den,i1>\dei por- t =iiT = ( l.6 x 1!11' 111/s)(2.5 x 10-H•) = 4.0 X,l(Hl_m
tatori di carka n = 11.411x 10211elettroni/m' per il filo
descriuo nell'K<l·mpio 21.1. Sostituendo questi valori cli(' •·<1uimk a ·10 11111(da confrontare con In distanza
nell'e,pres.,iorw precedentt· si ha intl'l,ttomica di circa 0.2 11111). Perciò, anclw se il tempo
tra due collisioni è molto breve, gli elettroni ,·iaggiano
(9.11 X 10-:IIkg)
per drca 200 distanze inter-dtomkht! prima di subire
tmo.1
n>Jli,iinm.·con un ntomo.

Sebbene questo modello classico di conduzione sia in accordo con I.i legge
di Ohm, es.,;onon è soddisfacente per spiegare alcuni importanti fenomeni. Per
esempio, i calcoli classici per ti che usano il modello del gas ideale forniscono
\'alori che sono inferiori a quelli reali all'incirca di un fauore IO. Inoltre, secon-
do le Equazioni 21. 19 e 21.20, la resistività do\'rebbc \ariare con la temperatura
v,
come che in accordo con il modello del g-.isideale (Cap. 16, Eq. 16.15) è pro-
porzionale a / T. Ciò è in contra,to con la dipendenza lineare della resistività
dalla temperatura per i metalli puri (Fig.21.5a). Soltanto con l'uso di un model-
lo della meccanica quantistica, che descriveremo ora brevemente, è possibile
rendere conto dei fatti osservati.
Secondo la meccanica quantistica gli eletu·oni hanno proprietà ondulatorie.
Se il reticolo degli atomi ha una spaziatura regolare (cioè è periodico), il carat-
tere ondulatorio degli elettroni fa sì che essi possano muoversi liberamente
attraverso il conduttore e la collisione con un atomo è molto improbabile. Per
un conduttore ideale non vi sarebbero collisioni, il cammino libero medio
sarebbe infinito e la resistività zero. Le onde degli elettroni vengono diffuse solo
se la disposizione degli atomi è irregolare (non periodica) a causa, per esempio,
di difetti strutturali o di impurezze. A bassa temperatura, la resistività dei metal-
li dipende es.,;enzialmente dalla diffusione prodotta clalle rnllisioni trn gli clet·
troni e le impurezze. Alle temperature più alte, la resisti\·ità è dovuta soprnttutto
alle collisioni con gli atomi del conduttore, che vengono di continuo spostati
dalla loro posizione di equilibrio per il moto di agitazione termica. li moto ter-
mico degli atomi rende la stmttura irregolare (rispeuo al reticolo atomirn in
quiete), riducendo quindi il cammino libero medio degli elettroni.

• Si ricordi che la velocità di agitazione termica è la velocità che una particella ha in consegumza
della temperatura dell'ambiente circostante (Cap. 16).
626 Capitolo 21 CmTentee t'irruitìa ronn1lt' nmtiuu11

PROBLEMA
CONCETTUALE
4
== rsrr::r::::us:m:rm
Perché gli elettroni liberi di un metallo non cadono sul fondo a causa della gra,ità? E se
le cariche in un condu!!ore si suppone che stiano sulla superficie, perché gli elcnroni
liberi non vanno sulla superficie?

- I

21.5 • ENERGIAE POTENZAELETTRICA


b Usando una batteria per far circolare corrente in un conduttore, si ha una con-
+ àV R tinua trasformazione dell'energia chimica immagazzinata nella batteria in ener-
gia cinetica dei portatori di carica. Questa energia cinetica viene immediata-
a d
mente perduta a causa degli urti dei portatori di carica con gli ioni del reticolo,
dando luogo ad un aumento della temperatura del conduttore. Perciò, vediamo
che l'ènergia chimica accumulata nella batteria si trasforma di continuo in
energia termica.
Consideriamo un semplice circuito consistente in una batteria i cui termina-
Figura21-.U . Circuito costi- . li ~no coll~gati a un resistore R, come mostrato in Figum 21.11.(Si ricordi che
tuito da una balleria e da il terminale positivo della batteria è quello a potenziale pii, alto). Immaginiamo
una resistenza. Le cariche ora di seguire una quantità AQdi carica positiva che si muove lungo il circuito
positive fluiscono in senso partendo dal punto a attraversando la batteria e il resistore e tonmndo in n. Il
orario, dal terminale positi\'O
a quello ncgatirn della batte-
punto a è un punto di riferimento d1e è mf."s.so a terra (simbolo della terra -;- ) ,
ria. I punti n e d sono a terra e il suo potenziale è assunto uguale a zero. Quando la carica si nlllo,·e da a a b
o, come anche si dice, a. attraverso la batteria, la sua energia potenziale aumf."nta di A V Il Q , mentre
111,1.SSi.l. l'energia chimica della bmwrh1 diminuisce della stcss,1 quantità. (Si ricordi dal
Cap. 20 che AU = qA V). Successi\·.imente, qmmclo la carica si muove da e a d
attraverso il resistore, perdequesta energia a causa delle collisioni ton gli atomi
del resistore, con ciò producendo energia termica. Si noti che non ,; è perdita
di energia lungo i cammini bce da se trascuriamo la resistenza dei liii di collega-
mento. Quando la carica toma nel funto 11, de\'e m·ere la stessa energia poten-
ziale (zero) che a\'eva alla partenza .
La perditadi energia per unità di tempo della carica AQ nell'attr,l\'ersare il
resistore è data da

AU .1Q AV = IAV
Al Al

dove/ è la corrente nel circuito. Owiamente, la carica riacquista questa energia


quando attraversa la batteria. Poiché la perditadi energia per unità di tempo
della carica è uguale alla potenza ?dissipata nel resistore, abbiamo

[21.21]

In questo caso la potenza è fornita da una batteria ad un resistore. Comunque,


l'Equazione 21.21 può essere usata per calcolare la potenza tra.,ferita .1 q11alsia.si
Questo ,·ersatilc circuito con- componente attnwcrsato da una ('orrente / e avente una differenza cli pntt•n1.iale
sente allo spcrimenta1m·c di
AV tra i suoi estremi.
esaminare le proprietà degli
elementi circuitali quali con- Usando l'Equazione 21.21 e il fatto che, per un resistore, AV= IR, possiamo
densatori e resistenze e i loro esprimere la potenza dissipata nella forma
effetti sui comportame1110
del circuito. 11 Si
noti che quando la corrente ra88'iungcil suo V'Jlorestazionario,non vi è più wriilzionc nel
( CENCO,per gt!'llt. to11c.) tempo dell'energia cinetica uuociata con la corrente. ·
21.5 l·.'11n"1,..rifl rh'ltrim
tJJ111trm.t1 627

(21.22] • Potenzadissipata
i111111resistore

l .'11nit,ìSI cli potenza i• il wa11(\\'), introdotto nel ( :apitolo (i. I 01 potl·n1.a dis.,ipa·
ta in un n111cl1111orc cli rcsistc111.aR è chiamata efji-llo.frm/,.ccl è spt•s.,o inclk.ua
come pmlilt1 / 2 R.
C:onll' abbiamo appreso nel Capitolo ti, Paragrafo 6,:,, l'unità di t·1wrgia
u:-.ttadalle sodrtà ekttrkhc per cakolarc il consumo cli energia, il d1ilowa11orn,
è rcncrgia consumata in I h alla potenza ,·ostante di I kW. Poiché I W = I J/s,
abbiamo

In quale c;L'IOla potenza fornita da una lampadina è rnaKl,'Ìorc, appena dopo che è
,tata accesa e l'incandescenza del lilmnento aumenta o dopo che ~ stata accesa da
alcuni secondi e t'incandcsce111.a è costallle?

Ragionamento l 'n.1,·oha t·hiusn l'interruttore, la tt.·nsicuwcli n:tt•vic•uc.· upplkarn


alla lampadina. Qtmnclola wnsione i· applknti\ al tilmnt.·ntol'rc.-<ldo alh, prim~,atTt'll·
dd lilmnl'nto i.·bassa. Quindi, h.1<·rnTt'nl<'i: alta, t• umi po1en.1.a
,inne·. In resistc.·111..1
n·lath11me111t·1,,i1111dt• ,·it•ne fornita dalla lampadina. Quancln il filamento si iist·alda.
la 51.la rc..•sistcniaaumt·nm. t• la n,rrente diminuisce·.I>icnnscgnt·nla. la Jlt.ltcnza for..
nita dalla lmnpaclim1 di111i1111isu·. 11nott·,·nlt• pkco di ,·01Tcntt· all'inizio clclropc111-
Liont· i.·la n1gio1wpl·r In <1u:lll·k hunpadint\ spcs.~>,si hrudanu appc·m1\'cngnno
accese. come è stato <lS.'<'l'\111<> nd Problema Concettuale 3.

Due lamp,1dine A c B sono collt'lt'dtt· alla stt·s.,a diffcrt•nza cli pott·n,i;1lc, mmc in
Figura 21.12. I.a rt•sistt·n1.i1cli A è il doppio di quella cli I\. Quale la111padim1dis.,ipa
una potenza maggiore? Quale C'oncluce una <"orrentt• maggiore?

R~ Poiché la tt•nsimw su ciascuna lampadina è la sws.,a, t' la potenia


dissipatada un conduttore è I'= (A 1')2/ R.il rond11111>reC"onla resis1t·n1.a minore dis-
siperàuna potenza maggiore. In questo caso, la potenza clis.,ip;1t;1da B è il doppio di
qllt'lla cli A e fornisce un'illuminazione doppia. htohr,·. poidu'.• l'= /Al', ,·t•diamo Figura 21,12 (Fisica rngio-
che la corrente allra\'t'rso B è il doppio cli quella attravcnm A. nata 4)

Esempio 21.5 Caratteristicheelettriche di una lampadina


Su una lampadina è scgmua la sigla 220 V/75.0 W. Cioè, Usando la legge di Ohm. ~V= JR.si trov-.i d1c la n·si-
la sua tcn5ione di funzionmncnto è 220 V e la potent.ll ì.· sc-enzuè
i5.0 W. I.a lampaclhm viene alimentata con una sorgen-
te a 220 V. Trovare la corrente nella lampadirm e la sua
Al' l!:/0\'
rems1c-n1.a. Il 1ì45 n
I o.:1-IIA
Soluzione l'okhé la potenza della lmnpadina è 75.0 W
e l,1 tensione cli funzionamento è 220 V, possiamo usare ESERCIZIO5 Qu.1le sar.ì la rcsi~tenza cli 1111alampa·
l'= /à\'J}C'rtn,,-.,rc h1corrente: ditm di I 00 W a 220 \'? Risposta 4K4 n.

I= I' = 75.0 W = 1'~1-..(


AV 220V .:,,.,, .. :,
tì28 Capitolo 21 (.'on-rn/1•tt ,frruili il rtJrr,111,ru11li111w

Esempio 21,6 Il costo di fllllZionamento di una lampadina


Quanto costa tenere accesa una lampadina da I00 W Ossia, ci vorrà un costo di circa 650 tir<:pc-rtcnl·rt~ acce-
per 24 h se il costo dell'elettricità è circa 270 lire per sa una lampadina per un giorno. È una cifra piccola, ma
chi1owattnrn? quando i <lispositi\'i di\'c-111a1111pili grnndi o pili com-
plessi, i l'osti clin·11lano pili dl·\ati.
Soluzione 100 W sono equivalenti a O.IO kW per cui
la quantità di energia da pagare è F.sERCJZIO 6 Se l'elett1icillìwsti1
in media270 Ut/k\\11,
quanto costa filrfunzionare un f(>nio dt·tu·icu.c:hc opera a
Energia = (O.IOkW)(24 h) = 2.4 k\\11 20.0 A e 2'.!0V per 5.(l{}h?
Risposm 5.940 lire
A questo consumodi energia corrispondeuna spesadi

costo = (2.4 kWh)(270 Lit/kWh) = 648 Lit

ESERCIZIO7 Una batteria di 12V è collegama un re,istorc di 60 n. Trnscumndo la


resistenza inierna della batteria, calcolare la potenza dis.,ipati1dalle resistenze.
Risposta 2.4 W

21.6 • FORZA ELETIROMOTRICE

È possibile mantenere una corrcntt• costante (\'t•di Fig. 21.13) in un l'ircttito


chiuso utilizzando ttn generatore di forza elettromotrice (le. 111.);_ l'na sorgt•n-
te di f.e.m. è costituita da un qualunque dispositivo (batteria o generatore) che
aumenta l'energia potenziale delle cariche che circolano in un circuito. Si può
Reshnore
pensare a tale sorgente come ad una "pompa di cal'irn" che costring<· gli det-
troni a muoversi in direzione opposta al campo elettrostatico all'interno della
sorgente. La f.e.m., 8, esprime il lavoro svolto per uuitil di rnrirn e, quindi, la
sua unità di misura SI è il volt.
Consideriamo il circuito in Figurn 21.13, formato da umt batteria collegata a
un resistore e assumiamo che la resistenza dei fili sia trascurabile. Se trascurassi-
mo la resistenza interna della batteria la differenza di potenziale ai suoi capi
sarebbe uguale alla sua forza elettromotrice; poiché, però, una batteria reale
possiede sempre una resistenza interna, r, ciò non si può mai verificare. Il cir-
cuito in Figma 21.13 può t·ssere descritto dal circuito in lòigurn 21.14a. dove la
batteria viene rappresentata dalla r.e.m., 8, in serie alla resistenza interna r,
entro il rettangolo trntteggiato. lmnmginiamo orn che una carica positim si
muova da a a bnella Figun, 21.14a. Quando una carica passa dal polo negativo a
f1gura 21.lS Un circuito quello positi\'o della batteria, il suo potenziale aumenta di 8, ma, poiché attra-
,;omposto da una resistenza versa la resistenza r, lo stes.~opotenziale diminuisr.edi una quantità /r, dove / è la
collegataai capi di una batte- corrente che pas.~anel circuito. Quindi, la differenza di potenziale ai capi della
ria.
batteria a 1'= V6 - v;.,è data da"

7 Il termin<'t"rnoriginariam<-nl<.· ma es.,.,non <"una forta.


per Jnn.n,l,Jtrnnmlrirr.
mù1hhr<",·ia1.iont•
e cmd h1formi\ in1c.-n1
non \'it•m• u1ilinat;1.
ti in akuni c~L,i.pub t'S."K.'rc
In quc:itoca.w la d.cl.p è minore dt•llaf,t•.m.di mm quantil..ì/r, mt.•ntn.•,
maggiort della !leMa quantità, Qucoto accade quando la com,nte si oppon,alla fnr,a clc1tromu1ri-
ce, come awicne nel proceaaodi caricadi una batteriacon un'altr41 .snrgcntedi r.c.m.
21.7 in J111mlli·l11
U,•.,i.\lmiin .\1•111•,, 629

~ l' = e- lr [21.24]
b
Da <111cs1a csprt·s.~iom· i• d1iaro che B è equirnlente alla d.d.p. a circuito aperto, I
cioì· alla d.d.p. ai capi della batteria quando la corrente è zero. I .a Figura 21.14h
,. b '"l'l>IT"'lllil/Ìo11t· g, .,li," d,·11,·,aria1io11i d,·I po1,·111ialt-q11a11doil drnoiio i·
p,·,..-,.,.,oi11,·,•rso orario. llall',·s.1111t·della Figura 21.14a si osserva d1e la cl.d.p.
l t "--------- I

d R
.i\' cle\'l' essere ugual,· ancht· alla cl.cl.p. ai rnpi della rcsistr111.a ,•sterna R, chia-
mala generalmelllt' resistenza di carico, cioè ~V= tu. <:ousi,k-rando il sistema
(a)
tra qu,·sta Equazio111· t· la 21.24 si 011i1·11t·

B = JR+ lr [21.25)
che risolta rispetto alla rnrrente dà

C:iò dimostra che la corrente. in questo semplice circuito, dipende sia dalla resi-
srt•nza esterna alh1 h;11teria clw eia quella interna. Si può notare anche che s1· la
rt·sislt'llla cli rnrirn U i- molto più gnmdt• di quella i11t('l'na r, i- possibile trnsrnrn-
n· qut·st'nhi1n;1. l11 1nolti dn·uiti, infanti. qut·"it.t n·sistt.·n1.a itllt'l'IH\ Y<'JTtÌignonua.
St' si molriplirn l'El111azio111·21.2:, pt·r la ,·oiT,·1111·/, si otrit·nt· la St'g11,·1111·
(hl
esprcs.,ionc:
Figura21.14 (a) Schema di
un circuito n>n una sorgente
[)a q11t·,ra ,·c111,11io11t·si rira,a , ht· la po1t·11,a 101,1lt-tornila dall.1 sorg<·lllr di di f,l',lll .. 8. l' n•siSlt'llZil in-
lt.'f'llél, ,. l'Ullt·p;ataad un n:si-
f.e.m., /B. ,·it·nt· 1rasl'or111a1ai11pot,·n,a dis,ipa1'1 p1·1 l'llt·trojouk nl'lla resisten-
ston· ,·stt'rno R. (h) Rap-
.ta cli carico, / 2/l, /1ilÌ quella dissipata nella resistt•n.ta intt•rna. / 2r. Quindi, se prt'st·nta.tiont· grafica della
,. <!l Il la maggior parte della pott'llla fornim dalla ha1t,·ria ,·il'llt' 1rasfi.·ri1a alla ,,1riazio111· cld p01cnzialc,
rcsistettLa cli n1rin>. pt•r,·m-r,•ndu il drrnito (a) in
wnsc, c,rnri<>.
PR08lEMACONCElTUALE
5
St·" una battt·rÌil tot.,lm<.·ntt·s<.·aric,,si lc,n1isn· pc:r rarknrh1 urrn l'flt•rgia I·:,qumuln t·ssa
,i st·arkhc:r•i nunplt.·tmm ..·ntt· dunmt<.· rusu Ml un c:arko t·sh.·1·110, tn,sl'c.·rin\ crnnplc.•ta-
men te la sua c:nergia E al carif.:o?

PROBlEMA
CONCElTUALE
6
,-1~:·,-..J.•.-n,•,,9. ·-r ,•,,·<-'i~...v-;-,·.
"l \'t,),1·~11t1
St· tit·ni i fori accesi mt•ntr<' nu·tti in moto h1nmrrhina. pt·r('h(• c•ssiclin·ntano fiod1i mt·n·
nt· la mac.:d1ina si mette in mulo:'

PROBLEMA
CONCElTUALE
7
.,,:.,f;\'.V'J~~"'J'l~\it',t,~I

c;uapparecchi t•lettrici spesso sono c:ticht'ttati con 1111


,~1lort•cli u·nsimw r di corrc:nu,,
per l'St'mpio, 220 ,x,11,:l ampere. I.e hanerit•, i11,·t·ct•,sono snlrnnro l'lidwnate ~on liii
mlort· di tensinnt', pt•r t·st·mpio, 1.5 volt. Pt'rchl'?
ESERCIZIO 8 Una bmu,ria con una f.c.m. di 12 \' e 1nm n•sistcn,a i11wrna cli O.!lll n
il una resistt·nz~, di ,·mi<·o Il. St· la cnrn·ntc.· nt'l drrui10 i· I A ;\, qual i• il valo..
i· f'ollt·1,r.n.1
I t· di /{~ R1,p1,:-1,1 i.i u

21.7 • RESISTORIIN SERIEE IN PARALLELO


Quando due o pii1resistenze sono colleg-,tte insieme in modo d1c abbiano un • Nelle~ collegatein
solo estremo in comune per ogni coppia, si dice che sono collegate in La smt. mie, "' correnteè "'
Figura21.15 mostradue resistenzecollegate in serie. È importantenotare che la ,,._ in tllltigli elementi
Capitolo 21 Cm,·,·nlrt tirntilì ti rm1·r11t,.tmtli111w

Il

rf
61'
+ -
(:1) (b)
Figura21.15 Collegamento in serie di due resistenze,R 1 ed R 2 • In ogni resistenzacir-
cola l:1stessacorrente.

corrente che passa nelle resistenze è la stessa poiché la carica che fluisce attraver-
so R I deve esserl' uguale a qu<'lla chl· lluisce attraverso R 2• Poiché la rncluta di
potenziale da a a bnella Figura 21.15b è uguale a JRI e la caduta di potenziale da
ba cè lll2, la caduta di potenziale tra a e l'è data da
~I'= 1111+ IU2 = /(R1 + R2l
Quindi, possiamo sostituire le due resistenze in serie con un'unica resistenza
equivalente, R.,q,il cui \'alore è la sommadelle singole resistenze:
[21.26)
La resistenza R.,qè equi\'alente alla combinazione in serie R 1 + R 2 nel senso che
la corrente nel circuito rimane invariata se R,'<Isostituisce R 1 + R 2• La resistenza
equivalente di tre o più resistenze collegate in serie è semplicemente
[21.27)
Quindi, la resistenza equivalente di un insieme di resistenze collegate in serie è
sempre maggiore di ciascuna di esse ed è uguale alla somma algebricadelle sin-
gole resistenze.
Si noti che se il filamento di una delle lampadine in Figura 21.15 si rompesse
o si "bruciao;se",il circuito non sarebbe più chiuso (in questa condizione il dr~
cuito è aperto) e anche la seconda lampadina non funzionerebbe. Alcune lam-
padine dell'albero di Natale sono collegate in questo modo (specialmente le
sede più vecchie) ed è un'esperienza ricorrente quella di dover cercare dispe-
ratamente quale sia quella bruciata.
Episodi come questi fanno capire quanto sarebbe scomodo avere in casa
dl•llrmlonwstid ('ollcgati in serie. Pl·r scopi cli sinll'l'l.l.<I,inn-cc, \'cngono inSt.~
riti dei fusibili in serie ad altri clementi del circuito. Il conduuore che costitui-
sce il fusibile si fonde ed apre il circuito se pm;sa una corrente superiore a quel-
la prefissata. Se non \'iene usato alcun fusibile correnti troppo elev-atepotrebbe-
ro danneggiare gli clementi elci circuito, surriscaldare i fili e forse causare un
incendio. Nelle costruzioni moderne vengono usati degli intemmori automa~
ci in luogo dei fusibili: quando la corrente nel circuito supera un valore prefi&.,.
sato (generalmente 15 A), l'interruttore agisce ed apre il circuito. i,
21.7 i11_.,,;,, i11/H1m/l,/n
Rt.11.1/t>ri 6!H

Consideriamo ora due resistenze collegate i11parallelocome in Figura 21.16.


In questo caso la differenza di potenziale ai capidi ciascuna resistenza è la stessa.
Invece, la corrente in ciascuna resistenza è generalmente dh·ersa. Quando la cor-
rente arriva al punto a, chiamato 11otlo (Fig. 21.l(ib), si di\'iclc in due p.u·ti, / 1 che
passa attraverso R 1 e /2 che passa attr.1verso R2. Se R1 è maggiore di R2, / 1 sarà
minore di / 2 , cioè la carica tenderà a fluire nel percorso a minor resistenza.
Naturalmente, per la legge di conservazione della carica, la corrente / che entra
nel nodo a deve essere uguale alla corrente totale che esce dal nodo b:

Poiché la caduta di potenziale ai capi di ogni resistenza deve essere la stessa,la


legge di Ohm consente di scrivere

Da questo risultato si vede che la resistenza equivalente di due resistenze in pa-


rallelo è data da

(21.28]

che si può scrivere anche

Ri

,,t
a

,t -
lv
R,
b

Al'
+ -
(a) (hl
Figura21.16 ~ento in parallelo di due resistenze, R 1 ed R 2 • La differenza di
potenziale ai capi di ogni railtenza è la atessa e la resistenza equivalente è daca da
~ = R1R2/(R1 + R,).
032 Capitolo 21 CmTtmlet rirniili n cmrrnt, conlinua

Estendendo questa espressione a tre o più resistenze in parallelo si ottiene la


seguente espressione generale:

Resiste11za
eq11iva/e11/e
• (21.291
1/i 1111insiemediresiste11ze
inpamllelo
Da questa espressione si può vedere che la resistenza equivalente di due o più
resistenze in parallelo è sempre minore della più piccola resistenza del paralle-
lo, e l'inverso deUa resist~nza equivalente è uguale alla somma algebrica
dell'inverso delle singole resistenze.
Gli impianti elettrici nelle nostre case sono sempre realizzati in modo tale
che le lampadine (o gli elettrodomestici, ecc.) siano collegati in parallelo, come
in Figura 21.16a. In questo modo, ogni dispositivo funziona indipendentemen-
te dagli altri, cosicché se uno viene spento, gli altri restano in funzione e, ugual-
mente importante, ciascuno funziona con la stessa tensione.
Infine, è interessante notare che le resistenze in parallelo si sommano come
le capacità in serie e viceversa.

,\ n
Predir<" la luminosit,, relativa clt-llc quallrn lmnpadine identiche in Figura 21.17.
Cosa accade se la lampada A si brucia e non conduce più la corrente? E se si brucia
\',,,' e: D C? E se si brucia O?

4è Ragionamento I.e lampadine A e B sono collcgatt· in serie sulla f.c.m. dell;1 hallt~
~ ria, mentre la lampadina C è collegata direttameme a questa f.e.m. Quindi, la f.c.111.
si dMd<' frn A e n. Di conseguenza, la lampadina C sa,.\ pi,, brillante di A e B, che
sono ugualmente brillanti, La lampadina O è collegata a due estremi equipotenziali
~ 21.17 (Fisica ragio- (il filo verticale). Quindi, non essendO\i una differen1.a di potenziale aumvcrso D
'""" 5) essa non si accende mai. Se A si brucia, B si spegne ma C rimane accesa. Se C si bru-
cia, non succede nulla alle altre lampadine. Se O si brucia, l'evento risulta non rive-
labile, poiché D non si accende in ogni caso.
~ ·--...
..
~-·,
·,

IOOW
La Fi1,•1.m121.18 illustra come è costruita una lampada a tre vie per fornire tre livelli
di intensità luminosa. Lo zoccolo della lampada è equipaggiato con un interruttore
a tre vie per scegliere le diverse intensità luminose. li bulbo contiene due filamenti.
Perché i filamenti sono collegati in parallelo? Spiegare come si usano i due filamen-
ti per ottenere tre diverse intensità di luce.

Ragionamento Se i lilanwnti fosst·rn collegati in serie e uno di essi fosse bruciato,


non pm,scrcbhl' COITl'lltcattraverso la lampada, e la lampada qon si accenderebbe,
indipendentemente dalla posizione dell'interruttore. Tuttavi;a. quando i filamenti
sono collegati in parallelo e uno di essi (diciamo il filamento a 75 W) si brucia, la
lampad.i rnntinuerà a limzionare in una delle posizioni dell'interruttore quando I.a
co1-rentt• p:1s."'1allnl\ 1,rso l';iltro lilamt'nto ( 100W). Le tre intensità luminose suno
0

l"wa 21.18 (Fisica r-.1gio-


~ 6) pos.sihili selezionando uno dei tre valori della resistenza del filamento, usando un
solo valore della tensione applicata. li filamento di 75 W offre un valore di resisten- ·
2 I. 7 l(;.,i.,tm'ii II mil'f i 11 /Jtm11/,III

;m, il filamt~nto di I00 \\' offre un st·,ondo V"ctlnn~.


e la tcr1.;,1rc'iistcnza si ottit·nc col-
k·g-,mdo in pamlldo i due filamenti. Quando l'imt·1-ru11or·eSI i· chiuso r l'ime1-rut-
tore S2 è aperto, h, corrente pas.\t.1soltanto attnl\·erso il fìhmlt·1110 <In 75 \\'. Qmmcln
l'in1,•rruurn·c· Sl i.-apt•rtot·d i• rhiu,u S!!.la nuTt'llh.' pas:-m
aun,n•rso il filmut•ntoda
100 \\'. Qmmclu amht•clul'gli intt.·rruunrisono d1iusi, ht t·o1T<'1tll' passa mtravcrsu i
du,· lilanlt'nti, e si ottiene una ilhunimv.iont• cornplessim di 175W.

CONCETTUAl.E
PR08I.EMA 8
~N.~
Il collegamento in serie cli batterie aumenm la f.c.m. Quale vantaggio ci sarebbe nel con-
netterle in parallelo?

PROBlEMA 9
CONCETTUALE
~'4\IIAISWUl4~.US
Possiedi una notevole fomitur.t di lampade e una batteria. Parti con una lampada collt.~
gata alla batteria e annoti la sua luminosità. Quindi aggiungi una lampada alla volta, cia-
Kuna collegata in serie alle precedenti. Quando aggiungi una lampada, re,,.,,
succede
della luminnsiuì delle lampade? Della corrente attraverso i filamenti? Della pot<:n,a for-
nita dalla balleria? Ddla durnm ddh, haueria? Ddla tt·nsione timll<' ridia hane,·ia?
Risponclt·n· .ilk stesse clom,mdc se k liunpilclc\'l'ngono aggiulllc una alla volta in paral-
lelo alla p1ima.

I. Quando due o più resistenze diverse sono collegate in strie,esse


sono percorse dalla stessa corrente, ma la differenza di potenziale
ai loro capi non è la stessa. Per ottenere la resistenza equivalente di
una combinazione in serie si sommano direttamente le resistenze.
2. Quando due o più resistenze diverse sono collegate in paralklo, la
differenza di potenziale ai loro capi è la stessa. Poiché la corrente è
· inversamente proporzionale alla resistenza, le correnti attraverso
esse sono diverse. Il reciproco della resistenza equiv-,dente di una
combinazione in parallelo di resistenze si calcola per mezzo della
somma dei reciproci, e la resisten7.aequivalente è sempre minDTII
della più piccola delle resistenze.
3. Un circuito complesso costiruito da molti resistori può spesso esse-
re ridotto a un circuito semplice costituito da una sola resistenza.
Per ottenere ciò, si esamini il circuito iniziale e si sostituiscano
tutte le resistenze in serie o in parallelo usando le procedure sug-
gerite nei passi I e 2. Disegnare il nuovo circuito dopo aver fatto
qu<·sti cmnhimnenti. ~~~aminareil nuovo circuito e sostituire llllle
le combinazioni in serie o in parallelo. Continuare questo proces-
so finché si ottiene una sola resistenza equivalente.
4. Se si deve trovare la corrente e la differenza di potenziale relativi a
un resistore in un circuito complesso, partire con il circuito finale
trovato al passo 3 e gradualmente tornare indietro nei circuiti,
usando AV= JRe le regole dei passi I e 2.
Capitolo 21 Correntet rirroilia rorrl'lrltro11ti1111,r

lt•mpio 21.7 Trovare la resistenza


equivalente
1.,\1111111'11
resistenze sono collegate come in Figura (Eq. 21.26). Le: resistenze da 6.0 n e eia 3.0 n sono in
llI.l\~1. (a) Trovare la resistenza equil-aleme tra II e r. parallelo e, dall'Equazione 21.28 si ottiene che la resi-
stenza equi,-alcmte tra b e e è di 2.0 n. Quindi, la resi-
60 tm ,,.. rì: cli 14
s1en,a c-q11i,11lentc· n.
(hl Qual è la rorrcnu, rhr l'""'a in dasnnm n·siNlo:11·
za se ,iene malllenuta una dilfort•1ua di potc:111.iak•di
42 \' tra 11ee?

Soluzione I.e resistenze n


da 8.0 e:da 4.0 sono in serie
per cui la corrente I è la stel1511.
Applicando l'Equazione
21.7 e il risultato del punto (a), si ottiene:

I= li~, = 42V = ·s.OA


R.,q 140
Quando questa corrcme entra nel nodo bsi dilide, una
pane di essa pas.\a attraverso la resistenza da 6.0 (11) en
n
una pane passaattr.i,-erso quella da S.O (/i). Poiché la
differenza di potenziale ai capi di queste resistenze, 11V1,.
è las1es.'il1(sono in (IDl"lllleln),si ba che 6/ 1 = 3/2, o /2 = 2/ 1•
l'tiliaando qucMo risuluun ,. il fatto c:he / 1 + /2 =
3.0 A. 1rmiumn dll' / 1 = I .OA e /2 = 2.0A. Anc·mrno m1d1e
po1Uu, ricamrc tutto di, lin clal principio notando chc• 111
(e) corrente che passaauravcrso la resistenza da 3.0 U deve
~,\l,fll
21.19 (Esempio 21.7) L-l resistenla cquh-alcme
.,,,1,·I
rt·,i.it·nzc rnmtrau, in (a) si pnò ridurre in pit<.,i
es.,;ere il duppin di quella che pas.,a at1ra\-erso quc-lla eia
n.
1;,o tinto il ,,llorc cli queste n:sistc:nle e per il fono dir
.,,_.,._,..,i,·i
a una resistenza equh·aleme di 14 O. ad ambedue è applicata la stessa differenza cli potenziale.

•ione li circuito può essere trasformato secondo


'M'" ,uccessh-i.I.e resistenze da 8.0 n e da 4.0 n sono
e.:\
C.ome ripl'OYIIlinale, si noti che 11V1r= 6/ 1 • ll/v = 6.0 V
v.,= 12/= !16V: quindi, AV.,= 111'.
de,'C es.,;ere.
6 + ti.V1r=42 V. come

,-,~..-ti•· e quindi la resis1cnza equi,-alcntc tra" e bè 12 n

1,1Mmpio21.8 Tre resistori in parallelo


M-rresistori sono collegati in parallelo come in Figura SoluzioneI resistori sono in parallelo e ai capi di cia-
':N,~- Tra i punti a e b ,iene mantenuta una differenza scuno di essi 111differenza di potenziale è di 111V.
,1/1 Q)"IC11ziale
di 18 V. (a) Trovare la corrente che passa Poiché .l. I'= JRper ciascuna resistenza si ottiene
, ,.,~ni resistore.

-
~------a
I
lv = ~
Rv
= .l!!.Y_ = S.OA
6,00

111' 18V
I~ = -
· R, 9.on =
= -- 2.0.A
....
(h) C:alrnl111·1•
h1potenza rlissipnrn rin ,·ii1srun n•sistore
e la potenza toUtlc dissipata dai tre resistori.

Soluzione Sapendo che P= / 2Rperciascun resistore


otteni.une,
lllpra 21.20 (~~'lempio 21.8) Tre resistori collegati in
:J
;,_:,\c;{i. 1~1elo. u, tensione ai capi di ciascuno è 18V. ' 3,().(): Pi llR1 = (6.0 A) 2 (S.0 U) • 108W.
2.8 l.,'J!J!I,i, 1\:11·,l,Jw/J
r ,11,·11111
,rm/1/iri ,, am-rnlt' umlìmu, 635

ti.0-U: /' 0 • l~U, ~ ('.l.lL\)'(li.O !l) = 54 W Soluzione

!l.(l-0: /\ 1 = /~!{, = (2.0 A)'(!I.O !lJ = 36 W I I I I


--=--i·--+--
/1,.,, :l.O li.O !I.O
( '.ic·,climc"1n1 dw la rc·,i,1t•111a111i1uut·cli,,ipa h1 po11•111a
111.iggiun·i11<1u111110 c,rnhtc t· l,1 ma~gior 1mrtl' tldla
l":-."1,1,
rn1n•ntc. (Da noim·c dir si pui, usan· ,111dwl'= ~\'"lii
pt.•ru·o\-are Ja potc-nLadis.~ipala <la t·ht~·mu1 rcsistt"nta).
Sommando le tre.·<Jlm11tit1'1 nn<.·niamu una put~nLa tot.il·
ll·di 200W.
(e) Calcolare la resisicnza •·<111ival,•111,·
elci tfl• resisto· ESERCIZIO 9 Usare li...per calcoh1rcla pm,·nza ima-
ii. Possiamo usare l"Equazionc 21.28 per 1rnmre 11..i= le dissipata nel circuito Risposrn 198 W.

21,8 • LEGGI DI KIRCHHOFF E CIRCUm SEMPLICI


A CORRENTE CONTINUA
Come abbiamo visto nel paragrafo precede11te, circuiti semplici possono esser,·
analizzati usando la legge di Ohm e le regole pc.-ri collegamenti in serie.-e in
p,tmllclo ddle n·sistcnze. Molto sp,•ssn non è pos.~ibik richnn• una rete clettrirn
ml 1111siuv;olo drcuito. bi pron•clurn cli analisi cli n·1i .-lcttridw piii n11npl1·ssc:è
molto s1·mplifìrnt,i dall'uso cli clul' scmplid rq:ok dt·ltt· leggi di Kirchhoff:
I. La somnm delle: 1·urr1·11tieh,· entrano in 1111
noclo clc:n-,·ss1·re uguale alla
somma delle corn·nti d11· 1w esnmo. (l"n nodo i· 1111 CJllalsh1sipunto del
cirnritu in cui 1.-!'01-r1•111i
,i cli\·idonol.
2. Li somma ddl1· cliflc.·n·n1.c cli poten1.ial<· .ii rnpi cli ogni c:lemcnto
alrinterno cli una magliaden~ ess,·re uguale a :rro.
I.a prima legge è una conseguenza della conseivazione della carica, cioè,
qualsiasi çorr1·nte 1·11triin 1111
dato punlll di un drn1ito cle\'l" poi lasciar,· quel
punto, poirhé la rnrirn non pu<'ia1T11m11larsiin un punto. Se appli<'hiamo que- (a)
sta legge al nodo mostrato in Figura 21.21 a, ottenimno

/1 = '~ + (~
I.a Figura 21.21 b mppresenta un 'analogia meccanica di questa situazione in cui
l'acqua fluisce attntverso un tubo che si di\'ide senza alcuna li10ritL~cit.t.I.a
quantità di acqua che.-fluisce all'interno del tubo è uguale al flusso totale cht·
1,sceclallt· dne dinum1zioni.
la seconda legge consegue dalla conservazione dell'energia, doè ogni cari- (b)
t·a d1e si rnuo\'e in un <f""lsi".vipt•rcorso chiuso (che 1·ominda 1· finisce nello Figura21.21 (a) Diagramma
stesso punto) deve.-guadagnare tanta enc.-rgiaquanta ne perde St" per ogni punto schematico che illustra la
del circuito è definito un potenziale. La sua energia può diminuire sotto forma legge di Kirchhotr del nodo .
di caduta di potenziale ai capi di una resistenza. - IR. oppure nel caso in cui essa .La co11Sl·1Y.11.ione della carica
si muova in verso opposto attraverso una sorgente cli f.e.m. Come· 1•sempio pra- impom• che qualunque cor-
rente entri in un nodo, deve
tico di quest'ultimo caso, si può pensare all"energia elettrica convertita in c.-ner• uscirne. Quindi, in questo
gia chimica quando si carirn una batteria. In modo an.tlogo, l'em,rgia elc•ttrka r:1so. / 1 = I" + f:,.(hl l.'n 1110-
,i p11ùcom·1·rtirr in 1·1a·1gia 111t·<T,111ira
prr 111<·110 di 1111
111oton·. ddlo 1nc,·tit11ku t·qui\'ah.·11tt•
Ndl'applicare la seconda leggi·, stabilito 1111\'erso di 1wrcorrenza arbitmrio pi,r la regola del nodo: il llus-
ddla maglia, si do\'rebbero tenere presenti le r<.-gole,rias.~unte nella Figura 21.22, "°uscente dcvc essere ugua-
le a quello c11u1111tc.
i11 cui si assume che il mo\'imento m,·eng-.i dal punto 11,·ei-so il punto t,,

• Se una resisten,~t \'iene percorsa nel \'t"l'W della correnw, la caduta di


potenziale ai capi della resistem:a è- /R(Fig. 21.22a).
Capitolo 21 <:1117n1tc•
t' drruili " ron711/r rm1ti11ur1

• Se una resistenza viene percorsa in \'erso 1>p/1mtoaquello della con·1·11tt·,l.1


caduta di potenziale ai capi della resistenza è m (Fig. 21.22b).
• Se umi sorgente di f.e.m. viene attraversata ndlo stesso verso della f.c.m.
(da- a+ tra gli estremi), la caduta di potenziai\· è+ 8 (Fig. 21.22c).
I • Se 1111a sorgt•ntc cli f.e.m. 1·ie111·
attran-rsma in 1·1·rsoopposto rispt·tto alla
lt.,t. ______ :~ l'.t~.m.(da+ a - tra gli estremi). la caclnta cli potcnzialt· ì.•- 8 (Fig. 2 I .22cl).
'~ i.\V'"V,·• V.s +JR b Ci sono delle limitazioni sul numero di volte in cui si può usare la legge elci 11<>-
do e della maglia. La legge del nodo si può utilir.a1re qua11tosi \'\loie purché og11i
volta che si scri\·e un'equazione si includa in cs.o;auna corrente che non è stata pre-
cedentemente usata in un'altra equazione riguardante un nodo. In generale, il
numero di volte per cui si può utili7.zarela regola del nodo è una unità in meno ri-
spetto al numero di nodi del circuito. La legge della maglia può es.,;ereusata quan-
te volte si vuole purché vengano utilizzati per ogni nuo,-a equazione sempre un ele-
mento nuovo del circuito (resistenza o batteria) o una nuovd corrente. In genera-
s le, per poter risolvere un particolare problema di un circuito, il numero di equa-
zioni indipendentinecessarie deve essere almeno ugualea1·numero di incognite.
~UI), • ~·- . :
ai 4\V•V~-V.• -S,. Gli esempi seguenti illustrano l'uso delle leggi di Kirchhoff per analiZ7.arele
reti elettriche. In ogni caso si suppone che le reti elettriche siano in condizioni
~ \!Ulll Regole per
stazionarie, cioè che le correnti nei l'ari rami siano costanti. Se viene inserito un
.,i;,.,.mimu~· la . c~duta ~1
·:,nu,:-iMÌ\\k ;\i , ì,p1eh una resi- condensatore come elemento di un rJmo, es.~oagisce come circuito aperto, cioè
!..;~.,,li 1111\1balleria, sup- la corrente che circola nel ramo di circuito contenente il condensatore sarà, in
·,u,tt1tl\>--'"' quest'ultima
.:im .~bh, ,.,,,\,,wnzainterna.
condizioni stazionarie, zero .

1. Primo, disegnare lo schema elettrico del circuito, assegnando nomi


e simboli a tutte le grandezze note e incognite. Bisogna assegnare
un versoalle correnti in ciascun ramo del circuito. Non bisogna spa-
ventarsi se si sceglie sbagliato il verso di una corrente; il risultato
avrà il valore negativo, ma il valoreassolutosaràgiusto.Sebbene l'as-
segnazione dei versi delle correnti sia arbitrarià, quando si applica-
no le leggi di Kirchhoff bisogna rispettare rigomsamenùi versi fissati.
2. Applicare la regola dei nodi (prima legge di Kirchhoff) a qualsiasi
nodo del circuito, in modo da ottenere una serie di relazioni tra le
varie.correnti. (Questo passo è facile!) .
3. Applicare ora la seconda legge di Kirchhoff a tante maglie del cir-
cuito quante sono necessarie per calcQlare le inc;:ognite, Per appli-
care questa legge, bisogna identificare correttamente la.caduta di
potenziale quando si attraversa ciascun elemento della maglia (sia ·i•
(G-il!IW> ~~-,·1 in senso orario che in senso antiorario), Attem,ione ai segni.
~Per geni. ctmr.
, !tll!.4-l&.;;.i\ 4. Infine, risolvere il sistema di 1:quazionj per 11:grandezze incognite.
,li,& ~,...Il Wintl Picture
.;l)Jt(//,o:,~,)
Fare attenzione ai passaggi algebrici e controllare la consistenza dei
risultati numerici.

· !.I ~ 2·1 ,9 Applicazione delle leggi di Kirchhoff


'! twi,-ar-tI)! ('()rrenti /1, 12 e 13 uclla n•t,· mostrata in Figura 21.23. Applicanclola prima 1.-ggecli Kird1hnffal
l\ l!ilg,ltlA-'ll!~-2,1. nodo r •i ollienc

J!>,t,';:/......
Scegliamo il verso delle correnti come in
2.8 / .l'ggitli Kirrhh11JJ
r tim1it1 wmf,liti " mm·11t,r,,,rfi1111a 637

14V Soluzione I.e e,1m1iioni (I). (2) ,. (3) 111ppresc·ma110


, I tre ~'<1uaiiouilineari, indipcnd,•nti, arre inrngniw. Prn1-
+ •iamo risolverle nel modn •t"!l'"-'llle: sc,stituenclo la (I)
nella (2)
Hl o
_,, liv IO - 6/ 1 - 2 (/ 1 • /~) =

(·I) Ili ~ - ll/1 + 2.ll


b
IOV
'
i,, Dh-iclcndo da.scuu termine ddla (3) per 2 t' sempiili-
cauclo
(5) -12 e -S/1+2/2
n----"'111\r---_.d Souraendo la (5) dalla (4) si t'limina /2 e-si ouiene
Ul
FJgUl'B21.23 (~:SC:mpin21.9) Rete coslituita eia tre 22 = ll/1
maglie. /1 = 2A
I.a re1e è composta da ,,. maglie, abeda, IM/eb,tM'ftla(la Sostituendo questo \".tlore di 11 nella (5) si ottiene / 2:
maglia più estema). C:i<lCCOITOllll soltanto le equazioni
di due maglie per determinare le correnti incognite;
2'2 = S/ 1 -12 = 3(2)-12 = -6
l'equazione della terza maglia nnn fornirebbe alcuna t, = -SA
indicazione nuov.1. Applicando alle maglie abnln e l,rfd,
la seconda k1,itt' di KirchholT e percorrendole in !ICnsc, lnlim•, ~, = / 1 + tl = - I A. Quindi, le correnti hanno i
or.trio, otteniamo le !ICl,'llelllit•,prcs.,ioni: st·gurnti \"ctlnri:
(2) maglia abrtla:IO\' - 11;U) / 1- (2 fi) (1 = O /1 = 2A '2 = -!lA I,.= -lA
(!l) maglia /,rfr/r. - (4 ll)tr JH' + (611) / 1 -10\' = O
li l\1110du• t, t' (1 silmo ent111mht•negari,·e inclic:asolo
Da notare cht· nt'lla maglia 111'/rb
si ottiene un seguo che abbiamo scelto il vt·no sbagliato pt·r queste corren-
positivo percom:ndo la resistenza da 6 n poiché la cor• 1ie che, comunque, i v-.i.lorinumerki scmu corretti.
renw / 1 è in verso opposto. l.'equazionc per la tel7.a
maglia tu/tifi fornisce- 14- 2(,- 4'2 = O, che rnppresen- ESERCIZIOIO Trov.,re la tlilli:r..-111.a
di ptllt."nziilit•
la proprio la somma della (2) e ddla (3). 1111i pullli ber. M.i>f·NISla\'b- V,= 2 \'.

Esempio 21.10 Rete a diverse maglie


le correnti incognite 11 ,
(a) ( ~,!colare /i, (, nella Figura 4V
21.24 in condizioni stazionarie.
d t
+
Ragionomento l.a prima ,·0511da notare i: che il rot1-
d,11.tfl/1JrrrnpprtJt11/a1111 rirr11iton/H'rltJ , q11intli11011 r, ,,t 5n 11,
rorwnlr n,I Imito glmb ili mmli:inni J/axionnrie. Allora,
/~ = I,,,_s 1,., • 11• lndicanclo lt.- corn•nti com,• in
Figura 21.24 ed applicando
KirchholT al nodo e, si ha
la prima lcgg,• cli
1,f
-'• sn

5n
I

l''
(I) 1, + 12 = ~, b g
+
Applkaudo alle maglie 1/efrr/e rj'gbrla m•couda k-gge di ev
KirchholT, si ottieni.' l•O
(2) maglia tlr/àt ·l.011 \' - C:1.011lll /0 - (:i.llCI lll I, O Il ~- h
(3) maglia rfgbr:+ (3.00 H) /2 - ir,.ooH) / 1 + 11.IKI\' = o SV U1&V
SoluzioneDalla (I) si ha di•· 11 = t, - lv, che, sc>.,1i111ita FJgUl'B21.24 (E.wmpiu 2.1.10) Rete a più maglie.
udla (!I).dà :-.lotart•.-Ire l't'<tllll7.Ìonecli Kirchhnff per le maglie può
essere applicata a qa11Ltiasimaglia chiusa, compresa
(4) 8.00 V- (5.00 0) /3 + (8.00 {}J''2 = O quella ~-unil condensatore.
lill8 Capitolo21 Co1nm1,, cireuiii II c111Te111,
ca111i111111

8ouraendo la (4) claila(2) ed eliminando /:1oi Lrova Kirchhoffalla maglia t1bg/UJ (o qualoiasimaglia che rnn-
• f 4 oo .,.J
....-;.\·:. ·~r··' tenir• il condensatore) e trovare la differenza di pOLcn•
12 = -:-li.o A=&;.!)!~~.,..: ziale A V,ai capi del condensatore stesoo:
-8.()(l V+ AV,-3.00V = o
Pokhi· /'.!i· lll'J,1;&1lh11
se: ne clC'clurcdu• p:1ss,1 da n1 /nc:lla
rc:sb1c11,ada 3.00 n. l:sando qul'Slo mlore di /~ nl'lla .11', = I I.Il\'
(3) e nella (I) si ouengono i v-,doridi / 1 e di I,: Poichr Q" CA V.,si trov-.iche la carica sul cond•·nsalorc
è eguale a
Q= (6.00µt')(II.OV) = 66.0~
In condizioni stazionarie, il condensatore rappresenta Perché l'annatur.i sinistra del condensatore è carica
\lii circuito aperto,cooicché nel r,m10ghab non circola positivamente?
correme.
(b) Qual è la carica sul condensatore? ESERCIZIO 11 Calcolare la differenza di potenziale
ai capi del condensatore percorrendo un 'altra maglia,
Soluzione P0&,iamoapplicare la seconda legge di per esempio quella esterna tulrl,a. Risposta I I .OV

21.9 • CIRCUITI RC

Fin qui abbiamo considerato reti con correnti costanti, owero dm,ili i11 rnmli-
tio11i.1/atio11arie.
Considere1·emo orn circuiti semplici contenemi condensatori,
nei quali la corrente può variare in funzione del tempo.

Carica di un condensatore
Consideriamo il circuito in Figur• 21.25, in cui tutti gli elementi som) colleg.1ti in
serie. Supponiamo che il condensatore sia inizialmente scarico. Quando l'intc,~
ruttore è aperto non circola corrente (Fig. 21.25b). Se l'intemntore \Ìene chiu-
so al= O,le cariche inizieranno a muoversi dando luogo ad una corr-entl' nel cir-
cuito e il condensatore comincerà a caricarsi (Fig. 21.25c). Si noti che durmll" il
processo di carica, le cariche stesse non passano trn le due armature del mndcn·
satore poiché lo spazio esistente tra esse rdppresenta un circuito aperto. I .a e-a.-i-
ca, invece, si trasterisce dall'una all'altra armatura, attrdverso la resistenza,
l'interruttore e la batteria, fino a quando il condensatore è completamente cari-
co. li \-alore massimo della carica dipende dalla f.e.m. della batteria. Quando

(lll (h) (,·)


Figura 21.25 (a) C:onclrnsatorein serie con una 1·•·sis1rnw,una hmteria e 1111 in1e1-r11l•
torr. (h) Schema di circuito che rappresenta il sistema prima della chi,isurd dell'inlcl'f
ruttore; per I< Il. (cl Schema di circuito dopo la chiusura dell'interruttore, I> O. '
21.9 <:irmili ItC 639

viene rnggiunto questo ,·alore massimo, la l'OITcntc nel circuito divema zero.
Dal punto di vista quamitati\'O, applichiamo la seconda legge di Kirt·hhoff al
circuito dopola chiusura dell'i111em1ttorc. Otteniamo
q
e -y -IN= O [21.30)

dove m è la caduta di potenziale ai capi della resistenza, e q I Cquella ai capi del


conclt>nsatore. Notiamo che qe I sono valori isJant,meirispeui,-ameme della cari-
ca e della correme durante il processo dl carica del condensatore.
Si può utilizzare l'Equazione 21.30 per trovare la correntt> iniziale nel circui-
to e la massima carica sul condensatore. Quando ,iene chiuso l'imerruttore, a
t = O,la carica sul condensatore è zero e dall'Equazione 21.30 si trova che la cor-
rente iniziale nel circuito, /i1 • è massima e uguale a
e
Io= R (corrente a / = 0) [21.31] • Correntemassima

In questo istante, la caduta di potenziale è interamente ai capi della resistenza.


Alla fine, quando il condensatore è stato caricato lino al suo \'lllore massimo Q,
la c-arirn smette cli passan,. la corrente nel cirn1ito è zero e la caduta di poten-
ziale è interamente ai capi del condensatore. Sostimendo /=O nell'I-:quazionc
21.30 si ottienl' per Q l'espressione scgucmc:

(! = <.E (rnlon· mas.simo ddla carica) [21.32] • Oniaz massima


sul condensatore
Per determim1re le esprt·s.,ioni analitiche che fomiscono la rlipendcnza dal
tempo della carica t' della corrente, bisogna risol\'ert• l'Equazione 21.30, una sola
cqnazion<· C'ontenentt· due rnriahili. q e /. Sostituiamo / = dq I dt e riscrhiamo

"'' e
F=R- q
R<:
Si può trovare un'espressione per qin funzione del tempo, portando a primo
membro i termini in q e a secondo membro quelli in /, quindi integrando i due
membri tenendo conto delle condizioni iniziali del problema ( q = O al tempo
t =O):

"''
(CS-q)
=--RC
1-dt

I q
(I
''"
(Ge-.q)
-- 1-
RC
I
l

n
di

(:S-q) I
In ( ---
G6 RC
ilm•t• a sinistra. l't•spn·s.~ionc in part•ntcsi è n•rtanwntc po5iti\11nd campo elci
\'alori di q in quanto il suo massimo \·alore è.• (:S.
Quindi, per la definizione di logaritmo natur.1le po5:,iamo SC'rivcrcquest.t
<·sprt·s.~imwcome

(21.SSJ • e.aria,infu,mone del


tempoJ1er'
1111conden,atore
dove Q = <:eè la carica massimasul condensatore cd e è la base del logaritmo aznmto·tramiteun remtore
naturale.
Capitolo 21 Cont'nil',, rirruili fl rorr,nlf ronli11ua

. 'I I

0.6$:;Lc-::-
..
-::~~ I
/0 l 10 = ~
. ' .
'.,. :
I
0.37/0 ~
. I
T I T I

(a) (b)
Figura21.26 (a) Grafico dell'andamento della carica sul condensatore in funzione
del tempo, per il circuito di Figura 21.25. Dopo un tempo pari alla costante dì tempo, -r,
la carica è il 6!1%del valore mas.,imo, CS. l.a carica tende al suo ma.ssimo ,-alore per
I-+ oo • (b) Grafico della corrente in funzione del tempo per il circuito RC di Figura
21.25. La corrente ha il suo mas.,imo valore /0 = 8/ /la I= Oe decresce esponenzialmen-
te a zero per I-+ oo. Dopo un tempo pari a -rla corrente diminuisce al 37% dc-Isuo val<>·
re iniziale.

Un'esprt•ssione per l.1 corrente pui'i t·ss1·rc rrornta ckrivando l'Equazione


21.33 rispeuo al tempo. Utilizzando / = tlq/ tlt, avremo

(,'orr1mte• /(/) = JL r·ti/11 (21.341


~J~ dtl tempo
u
dove 8/ Rè la corrente iniziale del circuito.
I grafici delle Equazioni 21.33 e 21.34 sono mostrati in Figura 21.26. Si noti
che la carica è zero a I= O e si awicina ;ti \'alore massimo CS per I-+ co (Fig.
21.26a). Inoltre, la corrente ha il suo massin11nalorc fi1 = 8/ Ua t = Oe diminui-
sce csponenzialmentl' 1·ersoOper I-+ co (Fig. 21.21ih). L;1quantità R<: clw appa-
re nell'esponenziale delle Equazioni 21.33 e 21.34 è detta costante di tempo, -r,
del circuito. Essarappresenta il tempo che impiega la corrente ;1 diminuire fino
a 1/edel suo valore:iniziale, cioè in un tempo -r,I= ,- 11i,= 0.37 lo-In un tempo 2-r,
I= ,-2 10 = 0.135 10, e così via. Analogamente, in un tempo -rla carica aumenterà
da Oa C8 [ 1-rt) = 0.63 e.e.
L'analisi dimensionale mostra cht' -rlm k dimensioni di un tempo:

[ -r] = [ RCI = [ ~ V X ~~ ] =[ Q I ] ~ = ['/]

Il lavoro svolto dalla batteria dunmte il processo di carica è Q8 = C8 2•


Quando il condensatore è completamente carico, l'energia in esso immagazzi-
nata è~ Q8 = ~ Gl32, che è esattamente metà del lavoro ~-voltodalla batteria. Si
lascia comt• prnblemn la dimostrazione che la n•stante metà dell'energia fornita
dalla batteria si tra.~fommin calore dijoulc nella resistenza (Problema :>l!).

Scarica di un condensatore
Consideriamo orn il cirn1ito in Figura 21.27, che consiste in 1111romk11satore
con una carica iniziale Q, una resistenza e 1111interruttore. Quando l'intcrruuo- .
re è aperto (Fig. 21.27a) c'è una differenza di potenziale Q /Cai capi del con-·
densatore e una differenza di potenziale Oai capi della resistenza poiché / = O••/
·i
21.9 <:im1iliRC 641

St· l'interruttore viene chiuso al tempo I= O, il condensatore comincia a sntri-


rnrsi sulla resistenza. A un certo istante, durante la scarica, la corrente nel cir-
cuito è /e la carica sul ('()nclensatore è q (Fig. 21.27h). Dalla seconda legge di
Kirchhnff. ,i ,wlr dw la ,·acluta rii potenziai<' ai c.tpi clrlla rt·,istenza, fil, clevc
,·,"·1, 11g11,1k ai rnpi ciel ('01t<ll·11satoi, .. q/C:
alla dilfrn·111.1di p111<·11liak

IR = ..!L [21.35)
e:
La corrente nel circuito d~·e essere uguale alla diminuzione della carica sul con-
densatore. Cioè, / = - tlq/dl. e così l'Equazioue 21.35 diventa

-R..!!J_ = ..!f._
t11 e
dq I
- =---dt
q RC

lm,·griamo questa espres\ione w,wndo sempre pres,·nte le condizioni per cui è


q= Q per/= O

i Q
'I
.±i_
'I
- R~: J:dt
In x ) -- -7u:
( ;)', /

q(I) = Qt·l'/1(: [21.36) • Oirica infuw:ionedel


tempoperWI condensatDre
lkrinmclo l"Equazione ì!l .:16rispetto al tempo si ottiene l"andamt·llto della cor- chesi mirica
rent,· in hullione del tempo:

/(I) (21.37] • eomm.infu,wone del


tempoperun condensatore
dove la corrente inìtiale /0 = Q J RG Vediamo che sia la carica sul condensatore chesi scarica
che la corrt•ntt• diminuiscono esponenzialmente con una rapidità caratterizzata
dalla cost,llltt· di tempo T" Rr..

· ,F,sù;a.·n,gi~,7,.,. ..,.,· ': "/: :.•'.,. · ...,)iVj.i..;_ill


~tolti automobilisti som, t'<jUipaggiatl con tergicristalli che si p<~"-wnuusare à inlér•
minema dumnte una lt-ggt'rJ pioggia. Come dìpende questo funzionaniento dalla
t·arit'a t· st·cuica di un condensatore?

Ragionomenlo I tergicristalli fanno parte di un circuito RC:la cui costante di


tempo può t's"it·n· varia1a1..l'l«.•,iommcln di\'t·rsi ,·aiuti cli Ualll11\'t'r!i-n 1111
i111t•rfution n
1

pili \it·. li hn·,·c tempo dunmtt· il <(lmlt.•il tcrgicrist•dlu rc.•stuan:t•so t· il \t'mpù dunut·
tt· il 11ualcè •pento ,·iene dctt:m1inato dal valore della co5ta11t1• di tt·mpo rlt•Icircuito.

Esempio 21.11 Carica di un condensatore in un circuito RC


l.' n condcnsaton.· M·arico. una resistt'07J:\ e una batteria stantt' di tempo del circuito, la massima rnrica sul con-
sono collegati in serie come in Figum 21.25. Se B = densatore, la corrente mas.~ima che può circolare nel
12.0 V, C = 5.00 ~F ed R = 8.00 x IW n, trovare la CO- circuito, la carica e la corrente in funzione del tempo.
Capilolo 21 C:an'f•11II'
r rirruiti ti rnn'flllf nmlimw

·t~
:{ff .frn"
La costante di tcmpu elci circuito è -r = RC:=
!l) (5.00 x 10-1;F) ~ 4.00 s. La c~rica massima
- /(/) = 15.0 ,-•fl
µA

·iX:,-*Mt!11MllOl'e è Q= ce
= (!1.00X 10-,;F) (12.0 V) = ESERCIZIO12 Calcolare la carica sul condcnsalore
',.,"'if,;,
L}' _'..e 1~1corrente massima 1u.'I circuuo
' . e• .10 ' = c."'/R =
Jf ·,'i:1~.llllx IO-' O) =l!i.O µ,·\: U1ilim111do questi
· <·':·!} l'e l{,1mllioni ~I .!t\ t· ~I .:\-I ?il ha
e la corrente nel circuito dopo che è trascorso liii
1cmpo pari alla costamc cli u:-mpo.
lfopo,1<· 37.9 µ.C:;5.52 µ.-\.

L.. \.i<i(7 !iO-Q[l.-i:'~l. µ,C

r~ 21. 12 Scarica di un condensatore in un circuito RC


-'l1i•ò~:,
··ff{-~ .., -un condensalon.• (', c he sua
· scarican
· dosi· Soluzione
· Usando le Equazioni 20.29 e 21.36 si può
ì'f;~:1fffilm,
w111 resistenza R C<llllC in ~igura 21.27. (a) esprimere l'energia immag-.ir.,inata nel condensatore in
,/tf,fr!1111111e
costanti di tempo 111 carica_d~I. condensa- qualsiasi istante Icome
··Zf'#,'~;\ a un quar10 del sm>v-,llore 1m21ale?
. L\l carica del condensatore varia nel tempo U = _.!f._= .Jf.. ;21/H<: = lfi,,-2,I R<:
',i,1/1'li''Equazione21.!16,q(I) = Qi' 1RCdoveQèla 2C 2C
'/~!i tii,i,lle del condeni1111om Per lrovare il 1empo
·.'.-'-'.:.mo
•.tlìnché la carie:, q sct•nda a un qu,1rto del dove V0 è l'energia iniziale immag.11,inata nel conclcn-
?-'.-,1'~nr.iuiliale si sostituisrt· q(/) = Q/4 in questa sa1orc. Prnrcdendocome nel caso (a) abbiamo l"= (',1/4
' )il,.\,1~ e si risolve per I: e risolwndo per I:

!Q = '-""' 1«: ~ l·O= Lft,,-


2 ' 1 H<:

\ = r·' ~~ ~ = ,-'21 /l(

i,))Ì' .' . '

-In •I=
__
,, ).fMdn i logaritmi di e11ir.m1b11 membri, tro'1amo
,_
Calcolando il logaritmo dei due membri e risolvendo
per/:

RC I = ~ RC In 4 = 0.693RC
; t = RCln 4 = 1.39,RC
.I

- i V:mffgiaimmagauim1111
I t'·Y/
.I· ' &M<idt.iw-.m1e
nel condensatore
la sua scaric:-.l.Dopoquante coslanti di
ESERCIZIO13 Dopo quante costanti di tempo la
corrente nel circuilo RC scenderà a me1à del suo \",ilore
iniziale? Risposi;, 0.693 RC.
I/r:l'f,;,
.
!i li i ~, f~
>
immagazzlnnta scen d era• a un quarto
..,_.,/, •-711.iut~'ioff
Iniziale?

ESERCIZIO 14 Un condcni1111orcscm'icu e una resistenza sono collegali in serie a


ooneria. Se e = 9.0 \', C = 20 µF, ccl R = I 00 O, trov-.irc (a) la costante di 1empo del
111111
dm1ito, (b) la carica ma.,sima del cond<·ns:uorc, e (e) la correnle massima nel circuito.
Ri,P''"" (a) 2.0 ms (b) 180 µ.C: (e) \lO 111A

!9ff.4,A*lo
---------------------------- !..acorrente elettrica / in un condmtore è deliniia come

I= ..!!:SJ,_ (21.21
1/1

dO\'t' ,IQè la c:arica che attraverso, una seziont• dd conduttore nel tempo di. l.'unilà SI di'
co1wn1c è l'ampere (A). dove I A• I C/8. 1
I.a rnrremc in un rnnclu1tore viene espres.'1l1in lermini del molo dei porllltori dr
t·~rir.i medianle h1 reh11.ione ·
I = nqvdA (21,4\
Sominariu

v,
dove 11è la dl'nsiuì dl'i portatori di carica, q è la k,ro carica, è la velocità di dc:riv-.i,,. ,\
i: l'area della se1.io11cdel conduuorc.
La densità di corren~J in un conduuore i: dtofinha come la com:nu: per unità di
arca:

1"' T - ,,,,,.., (21.51

1.a resistenzaR di un conduuore è definita come il rapporto tm la di0c.•ren1.adi


potenziale ai capi del conduuorc e la corrente:

(21.7)

l.'unhà SI di rcsistenni è voltsu ampere, ed è chianuua ohm (U). Cioè, I n" I V/ A.


Se la resistenza è indipendente dalla tensione applicata, il condutture ubbidisci: alla
legge di Ohm, ed i conduttori che hanno una resistc111.acostante per 1111 ampio inter-
,-allo di tensioni ,-engono deui ohmùi.
Se il co11d111toreha una sezione uniforme di area A e lungheu.a t, la sua rcsiste112aè
data da

R = P...!_ (21.9)
A
dove p viene c:hiamam resistività del conduttore. l.'in,·erso della r,·,i•lhfoì è- definito
come conduttività,u. Cioè cr = I /p.
La resistMtà di un conduttore varia ccm b1tempcratur.i in maniera app1msimati,-a-
mcnte linc:arc,c.·ci,>i•

p = 1-1,ll + a(T- '/i,)I (21.11)

dove a è il coefficienu: termico della resistMtà «:Po i: la resistività alla temper,1111radi


riferimento T0 • •
In un moddk, clas.,ico della conduzione ell•unmic:a nl'i 111c·1alli,
gli c·l,·nnmi wngo-
no trattati come mol«:col«:di 1111 gas. In as!lt'nlll di campo demico, la ,·dociti1 111,-dia
degli cleuroui è zero. Quando si applica un campo clcttric:o, gli elcuroni si muovono
(in media) con una velocitàdi deriva v4 • che è opposta al c-.impo elettrico:

v,=~T
m 121.16I

clow Tè Il tempo medio tra le colli•ioni con gli 111omidt'I nwmllo. 1.a rcsistMtà del
materiak s,•condn qut•st<>modello è data da
lii
p = ,,,,,., (21.19)

d<>,-en è il numero di elettroni liberi per unità di volume.


Se ai rapi di un conduttore viene mantenuta una differenza di potenziale AV.la _
potenza, o ent'rgia per unità di tempo fornita al rondtlllort" è data da

P = IAV (21.21)

l'nkhé per 1111condunon· dw st-gue la kgi;e di Ohm .l 1· = lii, prn1.,imnot•aprimerc la


potcnza dissipata in 1111resistore nella forma

I' = JVR = (A \')V (21.22)


1t
!.'energia eleurica fornita a un resistore si trasforma in energia interna (energia ter-
mica) nel reslstc,re,
Capitolo 21 Correnlee cirn•iUa rorrt1Jlt ctmlir,ua
644

La f,e,m, di una batteria equivale ali.a d.d.p. ai suoi capi quando la cm-rc1uc i· ,c·ro,
cioè la f.e.m. corrisponde alla d.d.p. a circuito aperto.
La resistenza equivalentedi un insieme cli resistori collegati in serie è data eia

(21.27)

La resistenzaequivalentedi 1111
insieme di resistori cullrgati in Jmmllr/oi• ci,tta da
I I I I
~ = °R;""+-;ç+R;"+ ... [21.29)

Reti elettriche complesse costituite da più di una maglia possono essere risolte più
facilmente usando due semplici regole dette leggi di Kirchhoff:
I. la somma delle correnti che entr.mo in un nodo deve essere uguale alla somma
di quelle che ne escono.
2. La somma delle differenze di potenziale ai capi di ogni ramo appartenente ad
una maglia deve essere uguale a zero.
La prima legge è una conseguenza della legge della conservazione della carica. La
seconda equivale alla legge della conservazione dell'energia.
Quando una resistenza viene percorsa nel verso della corrente, la c;icluta cli poten-
ziale, !J.V.ai capi della resistenza è - /R. Se la resistenza viene percorsa in ,·erso opposto
!J.V=+ IR.
Se una f.c.111.\'iene attraversata nel verso della f.e.111.(eia negativo a positi\'o) la
caduta di potenziale è+ 8, Analogamente, se è attraversata in verso opposto, la niclum i•
-e.
Se un condensatore viene carkato con mm hatll'ria di f.l·.m. e attrH,·t•rso una n·si-
stenza R, la carica sul condt·nlilttore e la rnn·ente nel cirniim mriano 111'11t·mpo st·,·011-
clo le espressioni
q(I) = Q[l - e·I/H<:] (21.!l!I)

/(I) = .!i.,_,-1111,: (21.34)


R
dove Q = CE è la m1wi11,acarica sul condensato!'<'. li prodotto RC:vit·m· ckno costante
di tempo del circuito.
Se un condensatore carico viene scaricato su una resistenza R. la carie;, t• la rnrren-
te decrescono esponenzialmente nel tempo secondo le espressioni

q(/) = Qe·t/H<: (21.!16)

/ ( I) = lo ,-,1m: (21.!17)

dove li, = Q I /IC è la corrente iniziale nel circuito e Q è la carica iniziale sul condensa•
tore.

'D().\IANDE
CONCETIUAIJ
~ wi1<1-"llliugia tra traffico stradale e corrente elettri- ché la resistenza di un materiale l'l'cscerebbc con là
,,.,, ,._ dovrebbe corrispondere alla carica Q? Crua temper.itura. .
,.\\.'"'"~ ("Orrispondere alla corrente /? 5. Spieg-.arc come una corrente elettrica può persistere.
~,,~l\.ll'i lnflut'nzano h, rcsistcn:l.ilcli un cunduuu~
-...!..\h\Ì.\ in un superconduttore sl'nza cl.d.p.
ll(t ffiJC0Sl1 accadrebbe della velocità di derÌ\•.ad<:glicletll'!>'.
'K ~ ltìill\.\ e B sono fatti dello stesso metallo e hanno ni in liii filo e alla corrente nel filo se gli elettroni
"··· ,·111.-lwighezze,ma la resisten1.a del filo A è tre \'Olle potc!l.'ICro muoversi liber.amente sen,.a incontrare_,
,11~;,..._~ di quella del filo B. Qual è il mpporto trn le resistenza? ..
i~\l'.,orWuR Qual è il rapporto tr.i i loro raggi? [L) Dato che le cariche fluiscono molto lentamente atll'.ai.i
~ 11,.·~ 111teoria atomica della materia spiegare per- verso un metallo, come mai non sono necessarie dit
,,,I
I )ommu/1-•
mncettu11li .645

,·,·rsl· un: perdu.'.•si acceucla la luce dopo aver pn·mu· 17. Sono disponibili cl11t• gmppi rlin•rsi ili lampmlim• pt·r
to l'intemutore? l'albero di Natale. Per il gruppo A, qnandn viene tolta
8. llO\·endo progcllarc uno scaldabagno usando del filo (o si brucia) uua lampaclhm le n·stanli rimangono ace._..
di nichelcromo come elemento termico, quali pam- se. Per il gmppo 8, quando si toglie una hunpadina, lt-
rnctri del filo avete a disposizione per ollenere una rt·st:uui non run,iunann piit. Spi<·gan· la rlifferenza nd
potrn,a di I IHJOW? coll<.·J,tiutu·nti tnt lr lampaclittt:
t•!-iis1,·111i cl,•ichll'gruppi.
H. l.l' battc..·rìc.-
cldl<"automobili sono quotai<.'in .unpen,-. IN. I <lnc fari itllll·riori di un".111101111,hilt·
,uno n,lkgati i11
ra. Ciò definisce una quantità di corrente, potenza, serie o iu paralldo? C,um· puoi aff,·nnarln,
energia o carica che può essere estratta dalla balleria? 19. Una stazione sciistica consiste di akunc scggio,ie e di-
IO. Come colk-gherestc dei resistori per ottenere una verse pisll' collegate sul lato della 111n111agm1 rnn una
resistenza equivalente maggiore di quella di ogni sin- cu~tn1zione sul fnnclo. 1,1.• st.-ggio\'icsono analog:lw a
golo resistore? Fare un esempio. batterie e le piste suno analoghe alle resistenze. llist•
11. Come colleghereste dei resistori affinché la resistenza gnare come due piste possono essere in serie. Disegna-
equi\'aleme risulti minore di quella di ogni singolo re come tre piste possono essere in parallelo. Oist.-gna-
resistore? Fare un esempio. rt• un nodo fra una seggimia e due piste, Uno degli
[rn Spiegare perché un uccello può rimanere su un cavo sciatori possiede un altimeu·o. Definire le leggi di Kir-
dell'alta tensione senza subire danni. chholf per i nodi e per le maglie della stazione sciistica.
13. Un "cono circuito" è un circuito che presenta un per- 20. Riferendosi alla Fìgum 021.20 si descriva che cosa
corso di resistenza bassissima in parallelo con qualche accade alla lampadina dopo la chiusur.t dell'intemtt·
altra parte dd circuito. Si discuta l'effetto sulla por- tore. Si supponga che il condensatore abbia grande
,ione di circuito per il quale il corto circuito risulta in capacit:ì e sia inizialmente scarico e che la luce si
pamllelo. Usare com•· esempio una lampadina con il acn:uda quando & collcgma din:ttanu:nte ai capi
ra,·o cti.idiml'ntazi,mcsfilardatc,. clt·ll;, ham·lia.
l·I. l'n drrnito consiste di trt· lmnpadinc idcmkhe colle-
gate in serie ad una balleria come nel circuito mostrn·
tu in Figura 021.14. Quando si d1i11dt· l'intetTullnt·t•
S. (a) rht• t·osa surn·dt· dl'lla int,·nsitil luminosa cldl,·
hunpadine A e B? (h) Che rn,.;1 succede dell'intensità e
luminosa della lampadina C? (c) Cosa si può dire del-
le com:mi nei circuiti? (cl) I.a potenza dissipata nel
drnlito aumenta, diminuisrc o rimi.tue costante?

A B e
o---to ,]

l1,1crn1tton·
Batteria FiguraD21.20

21. La Figur.t D21.21 mostra un collt·h"'mento in seri,· cli


tre h1mpadine, tutte alimentate a 220 \'. cli potèntc,

FiguraD21.14
15. Due lampadine limzionano ambedue a 2'20 V, ma
una ha una potenza cli 25 W e l'altra di 100 W. Quale
rlelk clut· ha resisten1.a maggiore? Qual è percorsa
,lalla n>rre1tll' nmg:gi,,rc?
rn. Se I't·nergia elettrica vien•• t111sporn1ta su lunghe
distanze, la resistem.a dei fili di\'enta signilicativa.
Perché? In qual modo si otterrebbe minor perdita di
energia: altu corrente e hassa tensione o ba.s.'w:I
corren~
te e alta tensione? Si discuta. Figura D21,21 (flmry Ltap andfim lAlmian)
Capitolo21 (.'mnmlee circuiti<J cm·,.,.nlfnmli11ur1

rl"pt·tlivmncmte, di 60 W, 75 W, e 200 W. Perché le jg[] Uno studente afferma che una st•cnnda lampadim, in
lnwn~ili\ luminose delle lampade sono diverse? Quale serie è meno luminosa della prima, pokhé la prima
J11111pudln11ha la resistenza maggiore? In che modo consum~t una certa corrente. Come si risponde a
~nn•hlwro diverse le loro intensità se fossero collegate questa affcrma,.ioni,?
;11paralh-ln?

PROBLEMI
1•1r111tp'11l'o
21.1 Con-ente elettrica · gli estremi di una fascia elastica. (h) Stimarl' l'online
1, Jn 1111
,·(•rm tubo a raggi catodici, la corrente elci fa. di grandezza della resistenza fra i lati "1,•sta• e "n-ncc"
~do f' l!O.Oµ.A. Quanti elettroni colpiscono lo schcr- di una moneta da 100 lire. In ria...cun ca.•o definite
1110 del tubo ogni 40.0 s? quali graucle1.zc prendete come dati l' i mlori dil' mi•
!/, lii 1kve 11rgentare una teiera che ha una superficie di surate o stimate per esse. (e) No,ift1/t la/"°''"" w.111,
70\l cmv,EM,1è collegata all'elettrodo negativo di una ma, ogni moneta, quak ordine cli grancle,za cli rnr-
(Clln cl~nrolitica, . ·contenen_te nitrMo d'argento reme tra.,porterehhc se fos.'ICcollegata a una prella a
(Ali'NO~).Se la cella è alim_entata con una batteria a 220V?
I!l.Ve lia ·uua resistenza di 1.80O,_quanto. tempo sarà 11. Mentre attrdvena la Valle della Morte ih un gionw in
nett•s.'lilrlò affinché si depositi'unostrato di argento di cui la temperatura è 51\.0°C.,llill Hiker tro,'il dll' una
O.I!\,'I mm sulla teiera? (Densità dell'argento = 10.5 x certa tcnsimu.• applkarn a un filo di rame gen(•1·amm
J0:1kl(/m"). l' ..\nmnin, e
co,-rcntt• cli 1.00 .\. llill, allora, at1nl\·c·1-s.1
!'i.]Supponiamo che la corrent~ in un conduttore decre- applica la stessa lt·11.,im11·allo st<•s.,ofilo. Qual,· rnr-
.. ., 11wnlakgge/(I) = / 0 ,' 'con/ 0 rn1..-en1eall'istm1- rcntt· mi•mrer.ì se.·la u·mpt•r.uura i.·-HH··c:: Si u:oiMmrn
lr I·• O e• T una costante di tempo. Consideriamo un che non l"i siano variazioni cli forma e cli clinu:osioni
1,1111 111/' cli osse"-azione fisso dentro il wnduttore. elci filo.
1,11 Q11an1.1rnrirn par.,a in Ptrn l'istante• I= O e I= T? I'> Um, bnrdu•na cli allumi11iu ha una ic·~i,1t·1u.1 cli
1hl Qrn11n,1 rarira passa tra l'istante I= O t' l'ist,1111e 1.21140 a 20.0°C. Cakolan• h1 n•sis1c111.ud.-lla hac-
1., 10 T? Q11mlla carica pas.,atra I= Oe t = oo? cheua il 120°C tenendo conto sh, dclh\ ,,,riazionc
1•11 gt•nerntore Van de Graaff produce un fascio di della resisthità sia dcli<· dimensioni della st<·s.,a.
,1i-n111nidi 2.00 MeV. I deutoni sono nuclei di idroge- 13. Una lampadina ha 1111filamt•ntn cli tnngsi.-110 c·on
110 pt•,-um· rontcnenti un protone e un neutrone. (a) umi n·sistt•n,a di I!I.O H quando è fredda e· cli l .JOn
~r 111 <'<>l'"'llle del fascio è IO.O µA, quanto sono quando è calda. Ar.,unwndo cli poter us.,r.- l'fa1ua-
ili~m11tii dc·umni? (b) La loro repulsione elettro.,mti· >.ione 21.13 su tutto il rnmpo di tempenmm· inll'rcs-
c·u r m1fattore cli stabilità del fascio? Spiegare. sato, tromre la tempt·rnmrn del filamclllo quando è
!I. 1111 lilt>cli alluminio con una sezione di 4.00 x Jr m2 caldo. Si as.'iuma una temperatura inizialt.· di 20.0.,C.
tn~•porm "'"' corrente di 5.00 A, Calcolare la velocità 14. Un filo di carbonio e uno cli nichelcromo wno colk~
ili 1lt•l'i\'lldegli elettroni nel filo. La densità dell'allu- gati in Meril·.Se la combinaziom· ha una rc•sistc-nzacli
minio~ 2.70 g/cm 3• (Si supponga che ciascun atomo I O.Okll a O'C, qual è la rcsist<•nz,1di ciasnm filo a o•c
r...-ni•t·:1nn solo elettrone). tuie per cui I~,resistenza dt'lla ,:omhinazirnu- non ,etti
con lii u-mpermura?
t'lll'lll(Mlfo 21.2 Resisténzae legge di Ohm
1, \ 'n.> l,1111padlnaba una resistenza di 450 O quando Paragrafo 21.4 Un modello per la conduzione
''"''"' 11\tM 1ensione di 120 V. Quale corrente attraver- elettrica
!<11 h1 l11111padioa? II[] Se la ,·elocità
di clcriv-ddegli elettroni liberi in un filo
]J:J ,\miwerso 1111fil(,) di tungsteno della lunghezza di di rame è 7.84 x 10·• 111/s, calcolare il campo elettrico
'· I .!IOm e dì sezione 0.600 mm 2 viene mantenuta una nel condullore.
11.11.p.di 0.900 V. Qual è la corrente nel filo? 16. Se la corrente che attraversa 1111 certo conduttore
~ ~uppnnìi11110che si voglia fabbricare un filo elettrico viene raddoppiam che rosa sucrt-cle (a) alla dcmità cli
11nih,nm• utilizzando 1.00 g di mmc. Sl' il filo ha una rnrka 1mspnrm1a? (h) /\Ila dc·nsit.ì di 1·mn·111<·,(r)
11">1>1,·nm H; 0.500 O e si vuole utilizimrt· tutto il rn- Alla ,·clodtà di deriva degli elettroni? (d) All'interval·
mt• 11mdè ~11) la lunghezza e (b) il diamctrn del filo? lo di tempo medio trn due urti consecuthi?
~ l'n lilo mewlico di 12.0O è tagliato in tre parti ug\la•
li dw s1>nopoi collegate per formare un nuovo filo cli Paragrafo21.5 Energia e potenza elettrica
...:: hm~h,·,ia uguale a un terzo di quella originaria. 17. Un tostapane- i• marcato a fiOOW quando i· collegato a
\\:,; 1, . Q.11:11 è la mlstenza di questo nuovo filo? una tensione di 220 V. Quale corrente attrawna il
/ilàl~\(a)
~~:{1\
Stimarr l'ordine di grandezza della rcsi•tenza l'r.1 tostapane e qual è la sua resistenza?
647

lii. In una <"t'ntrnl,· ielroclt,nrica una turbina fornist·r valc>rc.nm nella slm lmr:i.11 ckl(li aurc:zzic.·isu11c,u11rc.·si-
1500 hp a ,m gcnrratore, che a sua volt:, conve,·tc stor.- da 500 !l e due da 250 U. Come puù tla <111esli
1'80.0% drll'cnergia me<T,mica in energia deurica. In resistori ottenc•rcla rcsiswnza occorrt•n tt,•?
t(tlt'st,·rondiziuni. c1ual,·c:urn·ntc~ fhn1iset•il g<"tu.•n.11,~ (a) Tnl\·an.· la n'"iÌSll'nta <·qui,1,lt•111c•
tra i p11111ì"e· I,
rr \.t' In clifkn·111.1cli 11111t·n1ial,·
ai tt.·r111i11,11i
i.·~O(){)\'? 11dla Figurn 1'21.211.(h) Sr la rliff<:l('nli1di potc111ialc
19. '211ali· la n.·sist<.·1uan,·n·ss..1ria ~l un ri~·i1lcl.ttorc a di :I-I.O\' é applicata tr.i i pumi ",. h, rnkuhu·l· I;, rnr-
immersione allinché· possa aume111are la tempcr.itur:1 n·nlc in ogni rf!sistore.
di 1.50 kg d'acqua eia 10.0"C: a 50.0'C: in IO.O min
7.000
'tllanclo lavorn a I IO \'?
20. Qual i: la resisten,a ueccssari.1 cli un riscaldatore a
immersione capace di far aumentare la tempcr:uum
di una mas.sa m d'acqua da T1 a T2 in un inter.·.illo 61
quando funziona a un.1 tensione 6 V ?
~ Supponiamo che per un istante un alimentatore prn-
duca una tensione di 140 V. Di quale pcrcenmale
aumenta l'intensità luminosa di mm lampadina da n
120 V e 100 W, nell'ipotesi che per l'aumento di ten- FiguraP21.28
sione la sua resistenza non vari?
22. Un awolgimento cli filo di nichelcromo i- lungo fg[] Si consideri il cirrnitu mostrato in •·iguni 1"2l.2<J.Tro-
25.0 m. Il filo lm un tliam<·tro di 0.100 mm <',i trorn a \,11"<'
(a) la rm·1·c11t<'
nl'lla resist<•m.ada 20.0 U e (b) la
una tt·mpc.·n1tm11 di 20.o~c.Se cM<> conduc<"una n,r~ cl.d.p. trn i pumi ",. li.
n·nw cli o.,,on. \. quali sono (a) l'intensitil ell"Irnmpo
ekltrico nel lilu. e (b) l.1poten7.a che esso dis.<iJ>'fr(<·)
&• la tempcr:itUr:I illlllll'nta a :\40°C C la l<'nsion<•
rimmu.-c·ostanlt'.qual<-po1t·n1i1n·rrù cli,.,,ipat;1:' n
!!:t l.t· hillll'rit.· sonc, qt1n1,1n• in mnpc:rora (A·hJ, don·
una h;im•ri;i che può produrr<· una corrente di 2.00 ,\
per :tooh ,·i<·nc quotam" 6.00 A·h. (a) Qual è l"enl'I'· 5.00 20.00
gia totak. in d1ilowattor.1, immagazlinata in una hat-
tcri.1 cl" 12.0 \" quurnm a !",5.0A·lfr (h) .\ l!iO lire per
chilmrnuora, qu;il i- il rnlorc ddl"l'll·ltrkiti1 produlla FiguraP21.29
eia <(Ul'Slllballeria?
30. Una lampada nmrcata "75 W [a] 220 V" i, awitata a
Paragrafo 21.6 Forza elettromotrice un portalampade all'estremo cli un lungo cavo di ali-
24. (a) Qual l' la corrente in un resistore di 5.60 U rnlk~ mentazione nel quale ciascuno dei due conduuori ha
g.i.to a una batteria con una resisten1.;tinterna cli mm n·sistenza di 0.800 n. L'altro estremo del cavo è
0.200 !I, s<·h1d.d.p. ai capi della batll'ria è IO.O\'? (h) collegato a una presa da 220 V. Di'"'!lnare il circuito e
Qtml è.·la f.t·.111.clclh1lmucria? trnmrc la pmenza elTcttiva della lampada in questo
~1\,1
Una hatll'1ia lm mm Ll·.m. cli 15.0 V. 1~1cl.d.p. ai suoi drn1ito.
capi cli\·t·nm di I I .(i\' st' es.sa fornisce 20.0 W di pown- Tr<" n•sistori da l00 U sono collegati come in •·igum
,a acl un n·sistort· di rnrico t'lltemo Il (a) Qu.11i, il mio- P'll.:11. !Jt nmssima potent.a che pub eisserc dissipata
re di R? (h) Qual i, la resistenza intenta ddla batteria? in cu1scu11arcsiatenza è 2!\.0 W. (a) Qttal è~.. massima
26. Due batterie da 1.50 \', sono collegate, con i tem1inali tensione t:he può cs.,cre applicam tr.i a e b? Per la
che fontiscono correntl' nello stes.so veno, in seri<·ad tensione clctcrminat, in (.1) qual è la dis.<lip.tziunedi
un flash di una macchina fotogr.llic-.i. Una haue1ia lm pot<·111.a in cia.,cun resistore? Qual è la potem11 tomie
una rcsisten7.a intenta di 0.255 n, l'altrJ. di 0.153 n. dissipata?
Quando si chiude l'intemmore una corrcnu, di 0.6 A
pats.,anella hunpmla. la) Q1ml i· la rt•sis1,·n1.a,lf'lh1hm1-
p,1tla: (h) Quale Jm,iun<· elclh, potenza è.· cliMipat:1 1000
ncllt· haucric? a b

Paragrafo 21.7 Resistori in serie ed in parallelo


2,. L"n ripamtorc di ll'lt·vist•ii ha bisogno di un resistore 1000
eia I 00 n, p<.'I'riparare una serie di guasti che condi-
•ionano il funzionamento dell'apparecchio. Egli è
momentaneamente sprowisto di resistori di questo FiguraP21.!ll
Capitolo 21 <:m,·,•ut,
r rirruili ,, rm,·,·nlrrnnlimw

'lil, (,tu.auro fili di rame di uguale lungheua sono colle- Figurn P21.37. (h) Trovare la differenza di potenziale
' !fttJlin serie. La sezione trasversale ha, rispetth·amen- tra i punti ced/ Qual è il potenziale maggiore?
' 111,·un'area di 1.00 cm 2 , 2.00 cm 2 , 3.00 cm 2 , e
1',00 cm 2• Se la tensione applicata all'insieme è 220 V, b , -1.IIO
Id} d

llt11crminare la tensione sul filo da 2.00 cm 2•


~
l\m111rafo21.8 Leggidi Kirchhoff e circuiti
semplici a con-ente continua
(,\Wlll le correnti, in qualche circuito, non sono neccssa-
'"·"
' r··"
\' m,·"'
\!<11\1\'IIICnei versi indicati).
R2 3.001d}

~-\\] \wicrminare la corrente in ciascuno dei rami del cir- 2.()0ld}


•·•· 1·11ilomostrato in Figura P21.33. a'--J\l\llr---+------1,
3.000 R1
FiguraP21.37

Paragrafo 21.9 Circuiti RC


:1H. Un condensatore di 2.00 x IO"" ,u
con carica iniziale
1.000 di 5.1O µ.C viene scaricato st1una resistenza di 1.30 kO.
(a) C.alcolare la corrente nella resist.-nza dopo 9.00 µ.s
cl"l mllcgamento del t·ondensatore alla rcsisie111.a.(b)
+
12.0V Quanta emica resta sul condemmtore dopo 8.00 µs? (e)
Qual i.•la corrente ma.'\.c.imanella resistl'nza:"
@] Consideriamo un circuito R<:in serie (Fig. P2l.25)
per il quale R = 1.00 MO, C = 5.00 µF e e = 30.0 V.
FiguraP21.33 Tromrc (al la cosmnt<' di t<'mpo elci drrui10. (hl la
11uusi'11t1 carica sul condensat<>re dopo h, rhiusura
;il~ )ì.~lla Figur.i P21.33, mostrare come inserire un deli'inlcrruttore e (c) la corrente nel resistore RIO.O s
/llllperometro per misurare tutte le diverse correnti dopo la chi11s11r,1 clell'intemmore.
,.lii,·drcolano. Mostrare come inserire un ,·oltmetro 1n Nel circuito di Figur.i P2l.40, l'interruttore S è rima-
v,·1mi~nrare le differenze di potenziale ~u ciascuna sto aperto per lungo tempo. 1::sso,iene chiuso istan-
,~-iMenza e su ciascuna batteria. taneamente. Determinare la costante di tempo (a)
-~"--111 ~ircuito considerato nel Problema 33 e disegnato in p1ima che l'interruttore ,·enga chiuso e (b) dopo che
~1,m1 P2J .33 è collegato per due minuti. (a) Tro"are l'interruttore è chiuso. (e) Se l'intemmore ,iene
tl(•Aergiafornita o assorbita da ciascuna batteria. (b) chiuso a I= O s, determinare la corrente che lo attra-
~1..,_varel'energia dissipata da ciascuna resistenza. (c) versa in funzione del tempo.
ll)IQYarel'energiatotale dissipata nel circuito.
50.0 ldl
-,~. :~;:i,uperometro della Figura P21.36 segna 2.00 A.
le correnti 11 e /2 e il valore di 8.
•11..,v.ire

15.0V 10.0V - IO.OµF


s

IOOkO
FiguraP21.40

4, [TI] Il circuito in Figura P2 l.4 l è stato collegato al gene-


r.uore già da ·molto" tempo. (a) Qual è la tensione ai
__ 1..e___
,___·.,,2.iloo"'n __, capi del c·nnrlt·ns;ltorc? (hl Sr la hallrria vic·1wsrnlle-
gat" <1uanto tempo ci \"11oleallinchi· il conclen"3tore
si scarichi lino :, 1/IO della sua tensione ini1.h1le?
FiguraP21.ll6
Problemi generali .
42. Una lampada è marcata "25 W 220 V" e un'altra,
"100 W 220 V" per significare che cia.~una fomisce-ta.·
l'rnblemi 649

della rcsistivit:ì è
1.oon s.oon
IO.O\'
f
~.oon
e 0
~
a=..!......!!E..,
p dT
iu nii pi.· la n·sistivitàalla tcmpt·ra1urn '/: (a) ~cll'ipo-
tcsl du.· u sia crnnnnledimostrar<.·dw

FiguraP21.41
rispeuh.i potenza quando è alimeniam con una diffe· essendo Pola l'esistività alla temperatura 7j1• (b) Usan-
renza di potenziale costante di 220 V. (a) TrO\-are la do lo sviluppo in serie (e' .. I + x; pel' x <e I) dimo-
resistenza di ciascuna. (b) In quanto tempo passerà strare che la resistività è daia approssimati,-amente
1.00 C attraverso la lampada più debole? Quanto dif- dall'espressione p = Po[ I + a ( 7'- Jì1)] per a ( T- T0 )
ferisce questa carica fra la sua uscita e il suo ingres.so? <e I.
(c) In quanto tempo passerà 1.00J attraverso la lam- ll!IJViene condotto 1111esperimento per misurare la resi-
pada più debole? Quanto differirà questa energia fra stività elettrica del nichelcromo partendo da fili di
la sua uscita e il suo ingrCMO?(d) Trovare il costo di nichelcromo di lunghezza e sezioni di area diverse.
funzionamento della lampada più debole se rimane Per una serie di misure uno studente utilizza 30 fili, di
accesa per 30 giorni e se la società elettrica la fornisce sezione di arca 7.3 x IO"" m~ costante. l.a d.d.p. e la
a 270 lire per kWh. Quale grandmn fisica vende la corrente nel filo sono misurate rispe1tiva111c111e con
società elettrica? ,m mltmclro e un amperometro. Per ognuna delle
43. Una linea elettrica ad alt:1 t<'nsiont• del diametro di mi,un· riportate nella tabella scgucntt· su liii di tre
2.00 cm e lunghezza 200 km m1sporta una corrente lunghezze diverse, calcohtre la resistenza del filo e il
stazionaria di I 000 A. Se il conduttore è di rame con corrispondente valore della resistMtà. Qual è il \11101'
una densità di carica libera di conduzione di 8.00 x medio della resistività e rnmt• si 1·onli·ontu con il mlo-
I o~'"
elettroni/ 111\quanto tempo impiegherà un l'il't· n, riportato nella Tabella 21.1?
trone ad attra,·ersare tutta la lunghezza della linea?
4-1. Una linea elettrica ad alta tensione a 700 kV, traspor- f(m) AY(V) l(A) R(fi) p(O • m)
la 1000 A a una distanza di 160 km. Se il cavo ha una
resistenza di 0.500 fi/km, qual è la potenza perduta a 0.:,4 5.22 0.500
causa dell'effetto Joule? 1.028 5.82 0.276
45. L'n l'am di rame è progettato per tr.lSporiare una 1.543 5.94 0.187
corrente di 300 A con una perdita di potenza soltanto
di 2.00 W/m. Qual è il rnb,gio per questo ca\'o di :,~. Una batteria carica un condensatore atir.1verso una
rame? resistenza come in Figura P2 I .25. Dimostrare che nel
46. Quattro batterie a stilo da 1.50 V collegate in serie ali- processo di carica del condensatore, metà del I"ener-
mentano una radio a transistor. Se le batterie posso- gia fornita viene dissipata in efTeuo Joule dalla l'esi-
no far circolare una carica di 240 C, dopo quanto stenza e metà viene imn1ag-c1ZZinata nel condensatore.
tempo si esauriranno se la radio ha una resistenza di 53. Un filo cilinclrico rettilineo che giace lungo l'asse x
l!OOfi? lm lunghc:-aa I e diametro d. Esso è fatto di un mail.~
I, Una batteria ha una f.e.m. di 9.20 \' t· una resistenza 1fak• d1•scritto dalla legge di Ohm ,·on resisthità p.
interna di 1.20 n. (a) Quale resistenza alimentala As.sumere che si mantenga un potenziale V.,in x = O, e
dalla batteria dissiperà energia a un tasso di 12.8 W? io.
V= O in x = L In funzione di ~ d., p, e di costanti lisi-
(b) Di2l.2W? che, derivare un'espressione per (a) il campo elettri-
IH. Un condensatore di IO.OJLFviene caricato con una co 1wl filo, (b) la resistenza del filo, (e) la corrente
R. Dopo tre
batteria di I O.OV attraverso una resis1c111.a eleurica nel lilo e (d) la clensit.'\ di corrente nel filo.
secondi dall'inizio della carica, il condensatore rag- F.,primere i vettori in notazione ,·cttoriale. (e) Dimo-
giunge una tension«-di 4.00 V. C'.akolare il ,oalort•cli R. dw E= P.J.
stn11·1•
~-:nflL'11astufa dettrir11, un tostapmu.~«:un lorno ekttri<:o
as.'iOrbonorispettivamt'nte 1500 W, 750 W e 1000 W. I Problemi al calcolatore
tre elettrodomestici sono collegati ad una linea C<>- SI. Il Foglio F.lettronico 21.1 calcola il co•lo medio
mune a 120 V (U.S.A.). (a) Quanta corrente passa in annuale dcll'ìllumi11a1.ionc cli una lampada nuore-
ognuno di essi? (b) Un fusibile eia 25.0 A è suflicien- sccntc (neon) e a incnndescem.a e la media annuale
te? Spiegare . di risparmio realizzata con i tubi fluorescenti. Forni-
.·,o. Una definizione più generaledi coefficiente termico sce anche il grafico del costo medio annuale della
650 Capitolo 21 C:ummle e cirmili a rommle c1111ti111w

lampada in funzione del costo dell'energia elettrica. • Scrivi queste equazioni in lorma matriciale Al = B,
(a) Supponiamo che un tubo fluorescente abbia un doè.
costo di 8000 lire, una durata di 5000 ore, tm consu-
mo di 40 W, ma fornisca un'intensità luminosa come i= 1, 2, 3, 4
quella di una lampadina ad incandl•scrn,a da 100 W .
.\ssttmimnn dw una huupmlina ad innmd<.·sc:enznda
100 W stia sempre 11cccsae che il costo dell'energia (,.1soluzione è I = A- 1B, do\'t' A- 1 è la matrice hm,1-sa
sia 200 lire per kWh. Quanto risparmierà ogni mrno il di A.
consumatore accendendo il tubo fluorescente? (b)
Confronta, col rivenditore di zona i pre,.zi correnti e • PoniR 1 = 2fl, R 2 = 4fl, R:1=6fl, R4=8H,8 1 =3
trova il costo delle lampade ad incandescenza nella V, 82 = 9 V, ed 83 = 12 V.
tua zona. Egli dovrebbe pagartiperaccendere le lam- • Introduci la matrice A nel tuo foglio elettronico,
pade fluorescenti? (c) Varia i parametri per lampade un valore per cella. Usa l'operazione del foglio elet-
di diversa potenza e riesamina il risparmio annuale. tronico per l'inversione delle matrici per calcolare
S2. La curva caratteristica corrente-tensione in funzione A-•.
della temperatura T per un diodo semiconduttore è • Trov-.t le correnti usando l'operazione del foglio
data da elettronico per la moltiplicazione delle matrici per
I=· /o (e'_AV/ial'- 1) calcolare I =A- 1B.

dove ,·è la carica dell'elettrone, knè la costante di (b) Cambia il segno di 8 5, e ripeti i calcoli della parte·
Boltzmann, A V è la tensione applicata, e 7' è la tem- (a). Ciò è equivalente a variare la polarità di 8: 1, (c)
peratur.1 ;L,;sol111a.
Preparare un foglio elettronico per Poni 8~ = 8 2 = O e ripeti i calcoli della parte (a). Per
calcolare / cd Il = AV/ I per AV= 0.40 V fino a AV= questi valori, il circuito si può risolvere usando le
0.60 V in incremenii di 0.05 V. Assumere /0 = I .O nA. regole semplici serie-parallelo. Confrontare i tuoi
Tracciare il grafico di R versus A V per T = 280 K, risultati usando ambedue i metodi. (cl) Investigare su
:IOOK, e 320 K. gli altri casi di intcrcs.,c:. Pt·r esempio, vedi t·nmt· le
s:1.L'applicazione delle leggi di Kirchhoff a 1111circuito correnti cambiano se si cambia R4•
in corrente continua conduce a un sistema di n equa-
zioni lineari in n incognite. È estremamente noioso
risoh·ere questt· equazioni algebriche se n > 3. I.o sco-
po di questo problema è di ottenere una soluzione
per le correnti per un circuito moderatamente com-
plesso usando le matrici su un foglio elettronico. Puoi
risolvere le equazioni molto facilmente in questo mo-
do, e puoi anche esplorare le conseguenze della va-
riazione dei valori dei parametri circuitali. (a) Con-
sidera il circuito di Figura PC21.3. Assumi che le quat·
tro correnti incognite siano nella direzione mostrata.
• Applica le leggi di Kirchhoff per ottenere quattro '-----~ 1----d.t I~
equazioni indipendenti per le quattro co1Tenti
incognite I;, i= 1, 2, 3, 4. F',guraPC21.3

RISPOSTEAl PROBLEMICONCETI'UAI.J
I. Una tensione non è qualcosa che fluisce attraverso un della vittima," la qual cosa non s(lonerebbe in modÒ'.~
intero circuito. Una tensione è una differenza di del tutto eccitante! ·::
potenziale che viene applicata ai capidi un dispositivo 2. In queste circostanze la lunghezza dei fili di colleffi
i.I cirrnito i·
o cli 1111circuito. Ciò che fluisce 111/mvpr.,o mento si raddoppia. Cicì tt•nckrt•bbt• ;1far ;111111t·nt~'.
la nmmle. Quindi, sarebbe più çorretto dir~-. " I lu resistenza del cavo. Ma il raddoppio del r.iggio del,
ampere di elettricità ha attraversato .il corpo della vit- cavo farà aumentare la sua sezione di un fattore 4;·'.
tima." Sebbene questa corrente procuri danni note- Ciò ridurrà la resistenza di più di quanto il raddoppio,!
voli al corpo umano, 1111v-.ilot·ecli I (ampere) non i, della lunghezza la aumenti. Il risultato è mm diminu,;}
sullicientemente eccitante per un articolo di giornale zione della resisten1J1. Lo stesso effetto awerr."ì Of~
come IO 000 (volt), Un'altra possibilità è cli scrivere, filamento della lampadina. La diminuzione della r~ . .
"IO 000 volt di elettricità furono applicate al corpo stenza implicherà una corrente maggioreattraverso]ll
Hi.1/m.,tr
tlÌ J1mble111i
m1u·el/1ttlli 651

lilmncnt.o, calL1tanclouna 1naggìorc brillantezza. Quindi, quando esso ,iene rnllcgato a mm sorgente
:I. I lilamenti delle lampadine sono freddi quando si cli u.-nsion<·cli difit:rcniu-di potcnLiale nota, ~11,
acccndonp per la pritna volta, per_cui essi hanno mm da una t'OITt·ntcckfinit,1. I ,'apparecchio
,11t1tl\'<'rSi1tn
resistenza più bassa e conducono una corrente 111:11:· può CS.'ìl"fl' c-tidtcu,uo sin t·on la tensione che <.'onla
1,<iorecli quando sono caldi. l.'aumt•nto cli ,·orrrlltr corrt·nlt.' di la\'oro. l.t· hauc•rit·.ìnn·n·. possono 1.•sst·n·
pt1ùsn,-r'1risn,l<lare il tilame,11,,c.·hn1dar1«,. · n,llrgutc.·n din•rsi appan·rd1i. ( :iasnm appan·tThin
4. La forza gra\'itazionale che auira gli elettroni sul avrJ.una rcsistcr11..a sit'cht·la co1Tentefornita
divt"l'Sai,
fondo cli un pezzo cli metallo è molto più debolt>dt>lla dalla batteria v-.irieràcon l'apparecchio. Quindi, sol-
rt•ptllsione elt>ttrica che spingt> lontano gli elenroni. rnmo la tensione della batteria pub t'SSC.·rc spedlicata.
Quindi, es.si si distribuiscono in umo il metallo. Il Il. Collegando le batterie in parallelo non aumt•nta la
conct•tto di carica che risiede sulla superficie di liii f.e.m. Un apparecchio che assorbisse una grnnde cor-
metallo è vero per un metallo con un eccesso di cari- rente potrebbe assorbirla eia ambedue le batterie.
ca. li numero di elettroni liberi in un pe1.1Odi metal- Quindi, collegando le bmu,,ric in parallelo aumenta
lo è lo stesso dd numero di ioni posithi del reticolo la corrente disponibile in uscita, e, perciò, anche la
cristallino: il metallo ha carica complessi,-a nulla. potenza fornita.
5. La quantità totale di energia fornita dalla batteria 9. Quando aggiungi più lampade in serie, la resistenza
sar.i minore di E. Ricordiamo che una batteria si può complessiva del circuito aumenta. Allora, la corrente
considerare come una batteria ideale con in serie una nelle lampade diminuir.i. Questa diminuzione della
resistenza interna. Quando si carica, l'energia fornita corrente implicher.i una diminuzione della potenza
alla batteria include l'energia necessaria alla carica fornita dalla batteria e, quindi, un aumento della
,-a
della batteria idt•alt>,più l'energia che in aumento dnrnta della batteria. !.'intera linea fornir:i una lumi-
della temperatura della battt'tia pt"r effetto.Joule sulla nosità minore della sola prima lampada. Mentrt• h1
rcsistenta interna. Quest'ultima cncrgin non è dispo- co,n•nte diminuisce, la tensione ai capi della batteria
nibile durante la fase di sc-.iricadella batteria. Du- diventer.ì sempre più ,icina alla f.e.m.
rante la scarica, parte dell'energia ancora disponibile Qmmdo aggiungi più lampade in pamllelo,la re5i·
:U trasfonna cli nuovo in eru~rgh, int~rna clelln rt~si- stc1m1complessi..-;1 del circuito diminuis«·. I.a corren-
stenza interna, riducendo ulteriormente l'energia te in ogni lampada rimane pressocl11'.· la stessa (lino a
disponibile a un valore minore di E. quando la batteria inizia a cli,·e111are cakla). Ciascuna
6. Il motorino di avviamento della macchina assorbe nuova lampada avrà la stessa luminosità della prima.
dalla batteria una corrente relativamente grande. I 01corrente che uscirà dalla batteria :1ndrà aumcn-
Questa alm corrente causa una caduta di potenziale tall(lo con l'aggiunta di cù1Scuna lampada e impli-
attra\'Crso la resisten1.a interna della batteria. Ciò cher.\ un aumento della potenza fornita con una
causa un abbassamento della tensione, e i.fari di con- diminuzione della durata della batteria. Mentre la
seguenza si affievoliscono. corrente aumenta, la tensione ai capi della batteria
7. Un apparecchio elettrico ha una data resistenza. andrà diminuendo sempre più al di sollo della f.e.m.
22
Magnetismo

, l( (, O .11 I·.. ~ l I

22.1 Ce~ni storici:


i magneti
22.2 Il campo magnetico
22.3 Forza magnetica
su un conduttore
percorso da corrente
!!2.-1 ~omento agente
su una spira in
un campo magnetico
uniforme
2~.:, La legge
di Biot e Savart
22.6 Fora magnetica
fra due conduttori
par.illcli
22.7 Teorema di Ampère
22.8 li campo magnetico
di un solenoide
22.9 Magnetismo
nella materia
(Facoltativo)

652
22.1 ( :,,,, ,U \Jmfri: i IIUIJ.,l'lll'fÌ 653

corrente elettrica, sia d1e si tratti cli con-ente in un filo sia che si tratti cli rnrrente
prodotta dal_moto cl<"llccariche all'intetm, degli atomi o delle molecole.

22. l ° CENNI STORICI: I MAGNETI

Molti storici della scienza ritengono che la brn;sola,che utili:t.zaun ago magnetico,
fos.seusata in Cina fin dal XIII secolo A.e.,essendo stata inventata clagli Arabi o
dagli Indiani. Il fenonu:110del magnetismo em conosciuto dai greci fin dall'800
A.<:. Essi avevano scoperto che determinate pietre, dette ora 111ag,1dili (Fc30 4),
attraevano pezzi di ferro. La leggenda fa risalire il termine magnaiteal pastore
Magnes, "i cui chiodi delle scarpe e la punta del bastone restarono attratti da un
campo magnetico mentre pascolava il suo gregge". Nel 1269 Pierre de Maricourt,
usando un magnete naturale di forma sferica, disegnò una mappa delle direzioni
assunte da un ago quando veniv.1posto in vari punti sulla superlicic della sfer.a.Egli
scopri che queste direzioni formavano delle linee che circondavano la sfera pa.~
sando attr.1verso due punti diametralmente opposti tm loro, che egli chiamò poli
del magnete. F.~pcrimentisucces.~ivimostrarono cht· ogni magnete, indipenclent<.'-
mcnte cl,tllasua forma, lm due poli, detti /H1l11 ,umi l"/x1/omd, d1e esercitano delle
for1r 1"11110 sull"altro, in modo analogo a quanto an-,uk J><'rk ntriche elettriche,
doi· poli omonimi si respingono, mt·ntre poli l'ten>11i111i si attrnggono.11 nome dei
poli è-dovuto al com1><1rtmnento cli un magnete i11presenza elci campo magnetico
clrlla Terra. Se una sharretta magnetirn \'iene ""I'""' dal cc11troper me-o.ocli mm
funi<'dla in modo dw sia liht·ra cli osdllart· in 1111 pi.111<1 orizzontale. essa ruotcr.ì
finché il suo polo "nord" non si sarà allineato <·011il polo nnrd della Terr.i e il suo
polo "sud" con il sud. (La stessa idea si usa per rnstniire una semplice bus.rola),
Nd 1600 'r\'illiam c:illlert cs!<'sc•questo tipo di espt•rimt·111ia una varietà di
materiali. Notando dtt· l'ago cli una bussola si orienta St·condo direzioni prefe-
renliali, egli suggerì dll' la Tt·rm stessa potesse csst·rt· un grnndc magnete perma-
nente. Nel 1750John Michell (1724-1793) usò una bilancia a torsione per dimo-
strare dte i poli nmgnetici esercitano forze attr.ittiw o repulsh·t· l'uno sull'altro e
che tali forze ,-ariano con l'inverso del quadrato della distanza. Sebbene la forza
che si c.-sercitatra due poli magnetici sia simile a quella che si ha tra due cariche
elettriche, c:'i-una differenza importante. Le cariche elettriche pos.~no essere iso-
late (lo testimoniano l'elettrone o il protone), mentre i poli magnetici non posso-
no essere isolati, ovvero, i poli magnetici si trovano sempre a coppie. Ogni pez-
zetto cli un magnete permanente tagliato un numero grandissimo di volte a\'rà
sempre un polo nord e un polo sud. (Esiste•un <'<'rtofnnclanwnto !emico per pen-
sare che il monopolo magnetico, un nord o un sud isolato, possa esistere in nat11-
r.1,e si tenta attualmente di rivelarlo attiv.1ndo un 'energica hr.inca sperimentale
di ricerc-.1.Tuttavia, nessuno di questi tentativi ha a\'Uto succesro).
La relazione tr.a magnetismo ed elettricità fu St:operta nel 1819 quando lo
scienziato danese Hans Oersted, durante una dimostrazione a lezione, scoprì
rhc, mm corrente elettrka che percorre 1111 lìlo fa dcfl(•tl<'rt· 1111 a).lomagnNico
, lu· si tro,·i nelle \'i( inanLl'. Poco tl'mpo clopo, :\ll(lrt· Ampi·1t· t l i,:,.1H:-lb) um·ì,
k leggi quantitative della forza magnetica che si esercita trn conclmtori in cui dr-
rnla una corrente. Egli propose anche che le cmTCnù che pcrcorrom1 circuiti di
cli;n,·nsioni molewlari siano r-csponsabili cli lii/li i fcnonwni magnetid.
Negli anni intorno al 1820, Far.aday e, indipendentcmt-ntc, Jnseph Henry Hans Chrisùan Oersted ( 1777-
( 1797-1878) dimostrarono l'esistenza di ulleriori connessioni tra elettricità e 185I), fisico danese. (Archivio
magnetismo. Essi dimostrarono che in un circuito si poteva produrre una cor- Btumann)
654 Capitolo 22 Mfl1f1Wli.r11w

rente cleLLricasia muovendo un magnete nelle ,icinm11.e cld drcuito, sia rnrian-
do la corrente in un altro circuito vicino. Queste osservazioni dimostrano che
variazioni del campo magnetico producono un campo eléttrico. Alcuni anni
dopo, un lavoro teorico di Maxwell dimostrò che un campo elettrico variabile
dà origine ,11111 campo magnetico.
Esiste una somiglianza frn gli effetti eletlrici e magru.•Licid1c ha fallo sorgere i
metodi per costniire i magneti permanenti. Nel Capitolo 16abbiamo appreso che
quando bachelite e lana vengono strofinate insieme, esse si caricano l'una positi-
vamente e l'altra negativamente. Analogamente, in qualche misura, un pe1.zo di
ferro non magnetizzato si può magnetizzare facendolo scon·ere sopra un magne-
te. Il magnetismo può anche essere indotto nel ferro (o in altri materiali) con altri
mezzi. Per esempio, se un pezzo di ferro non magnetizzato viene posto vicino a un
potente magnete permanente, il pezzo di ferro si magnetizza. Il processo di
magnetizzazione del pezzo di ferro in presenza di un campo esterno intenso può
essere accelerato sia riscaldando e raffreddando il ferro sia martellandolo.

Un assortimento di magneti
disponibili commercialmen-
te. Akuni rnagncti sono fatti
di una lega metallica e altri
sono cli ceramica. (Pt1 gn,t.
ctmc.ilei CentraiStimliji< Co.)
Ragionamento Non c'è nessun problema nell'usare la bussola in Australia. li polo
nord ciel magnete della hus.,ola wrrà allmllo dal polo sud magnetico vicino al polo · '
nord geografico, csatmmcnte come in Italia. La sola differenza nelle linee di forla
del campo magnetico è che es.'le,in Australia, hanno una componente \·erso l'alto,
mentre in Italia hanno una componente verso il basso. Tuttavia, la tua bussola non
può rivelare questa differenza, in quanto essa mostra soltanto la direzione della com-
ponente ori:wm/(l/eclel campo magnetico.

22,2 • IL CAMPOMAGNETICO
Nei precedenti capitoli abbiamo trovato che è conveniente descrivere le intera-
zioni fra oggetti carichi in termini di campi elettrici. Ricordiamo che ogni cari:-:
ca elettrica è circondata da un campo elettrico. Lo spazio che circonda una c~

:{:
M W .
Figura 22.1 (a) Tracciamento del campo magnetico di una sbarretta magnetizza~j
(b) Alcune linee elci campo magnetico di una sbarretta magnetizzata. d,!!l
22.2 // mm/m 111t1~1tlim 655

(a) (b) (e)


Figura22.2 (a) Linee di campo magnetico di una sbarretta magnetica evidenziate
dalla limatura di ferro sparsa sul piano del foglio di carta. (b) Lince di campo magneti-
co che circondano due sbarrette magnetiche e,idenziau, dalla limatura cli ferro. Quesm
fotografia mostra, in p,micolare, l'andamemo delle linee di rnmpo tra ch1t•poli e/,ro11i-
mi. (c) Questa fotografia mostra le linee di campo tra due poli ouumimi. ( / (rmy l,,t1p,Jim
l.ehnum, p,r gml. rm,r.)

ca elettrica i1I molo è sede di un campo magnetico oltre che di un campo elettri-
co. l."n campo magnetico circnncla pur(' qualsiasi materiali' magnt·tini.
Per poter descrivere qualunque campo, dohhiamo definire il suo modulo, o
intensità, e la sua direzione orientata. La direzione orientata di un campo
magnetico, B, in ogni punto è la direzione e il \'erso in cui punta il polo nord
dell'ago di una bussola in quel punto. La Figura 22. l.1 mostra come si può trac-
ciare il campo magnetico di una sbarretta magtll'tica con l'aiuto di una bussola.
Molte linee del campo magnetico della sbarretta si possono 1racci.1rc in questo
modo come viene mostrato nella Figurn 22.1 b. Gli andamenti del campo ma-
gnetico possono essere visualizzati per mezzo della limatura di ferro, come
viene mostrato nella Figura 22.2.
Possiamo definire un vettore campo magneùco B (chiamato spesso i1uiU%ione
11iagnnicn), in un certo punto dello spazio, come la forra che si esercita su un appro-
priato oggetto di prova. Scegliamo come oggetto di prov.i una particella c-.iricache
si muove con velocit.-'1 v. Per ora supponiamo che non ci si.mo <.:ampielettrici o gra-
vitaz.ionali nella zona in cui si mum·e la carica. Gli esperimcnù sul moto clivmie par-
ticelle cariche in un campo magneùco forniscono i risultati SChrt1enti:
• La forza magneùcaè proporzionale alla carica qe alla velocità vdella parti-
cella.
• Il modulo e il verso della forza magnetica dipendono dalla velocità della • Proprietàdellaf orz.a
particella e dal modulo e verso del campo magnetico. magneticasu una carica
• Quando una particella carica si muon· para/lrlt1111tmtral rnmpo magnetico, che si muove in rm campo B
la forta maglll·til·a F dw agisn· sulla rnrirn i· 1.t-ro.
• Quando il vettore velocità forma un ,mgolo Il con il campo magnetico, la
forla magnetica agisce in direzione perpcndicolan: sia a v d1c a 8, cioè F è
perpendicolare al piano formato da ve da B (Fig. 22.3a).
• La forza magneùca su una carica positi,11è dirl'lta in n-rso opposto a quella
che agisce su una carica negaùva che si muove nello stesso verso (Fig. 22.3b).
J/16 Capitolo 22 .Wt1g11tlismo

,
:l
,,.
·.'/·
I

_-,li~-----
-· --
1·'1

F ~~,~ :
B

t~~t;(t- ',\,'.;'-'

(a) (h)

Figura22,3 Verso della fon.a magnetica su una pa1·1icellacarica che si muove con vtel<>-
citli v in presen:t.1di' un campo magnetico. (a) Se v forma un angolo Ocon B, la for,a
magnetica è perpendicolare a v e a B. (b) In presenza di un campo magnetico, le parti-
celle cariche in moto vengono deflesse come indicato dalle linee trattL-ggiate.

• Se il vettore velocità forma un angolo Bcon il campo magnetico, il modu-


lo della forza magnetica è proporzionale a sen B.

Queste ossen1izioni si possono riassumere scrivendo la forza magnetica nella


forma
Fona magneticasu una • F_= qvxB (22.1)
f>ariicellacaricain moto
ÌA lffl camJlomagnetico dove la forza magnetica è nella direzione div x B, che, per definizione di pro-
dotto vettoriale, è perpendicolare sia a v che a B. Possiamo considerare questa
equazione come una definizione operativa di campo magnetico in un punto
dello spazio. Cioè, il campo magnetico viene definito in termini di una forza
deflettente che agisce su una carica puntiforme in moto. L'unità SI di campo
magnetico è il tesla (T), dove
I T = 1 N , s/C · m.
La Figura 22.4 illustra brevemente la regola della mano destra per determi-
nare il verso del prodotto vettoriale v X B. Disponendo le quatu·o dita della
mano destra nel verso in cui il vettore v ruota verso il vettore B, con il palmo '
rivolto verso il vettore B, il pollice punta nel verso div x B. Poiché F = qv x B, F è ·
nel verso div x B se qè,posith•a (Fig. 22.4a) e in vel'5o opf1ostost•
qè nqr,1ti\'a (Fig.
22.4b). Il modulo della forla magnetica ha il valore
F = qvBsen B [22.21
dove f! è l'angolo trn ve B. Da questa espressione si nota che f'è zero quando v
è parallela o antiparallela a B (8 = O o 180°); inoltre, la forla è massima, cioè
F= qvB,quandovè perpendicolare aB (8=90°).
22.2 /I rmnp,i11mg11t1icn 657

(al (b)
Figura22.4 Regola della mano destra per detenninare il verso della forza magnetica F
che agisce su una carica q in moto con ,·elocità v entro un campo magnetico B. Se q è
positiva, F è diretta verso l'alto, nella direzione del pollice. Se q è neg-,ltiva,F è verso il
basso.

Ci sono molte differenze importanti tra le forze elettriche e magnetiche


agenti sulle particelle cariche:

• I.a forla elettrica i: st·mpn· nella clirezionc dt•l campo t·kttrico, mctllre la
for.ta magnetica è perpendicolare al campo magnetico.
• La forza elettrica agisce su una particella carica indipendentemente dalla • Differenr.efra campi
sua Yclodtà, mt·111n· la l<,r,a magnctka agis,·t• su una particella carica solo elettricie magnetici
quando essa è in moYimt·nto.
• La form cletu·ica compie laYoro spostando una particella carica, mentre la
forza magnetica associata ad un campo magnetico costante non compie
lavoro spostando una p,ll'ticella.

Quest'ultima allt>nnaziorw è una co11segue111.adel fatto che quando una


carica è in movimento in un campo magnetico costante, la forla magneticd è
sempre perp,,ndicolart'allo spostamento, per cui F · ds =(F · v) tlt =O, perché la
forza magnetica è un vettore perpendicolare a v. Da questa relazione e dal teo-
rema dell'energia cinetica possiamo dedurre che l'energia cinetica di una parti-
cella carica non p11òessere alterata dalla presenza del solo campo magnetico; in
altre parole quando una particella carica si muove rnn velocità v, la presenza di • Un campomagneticonon
un campo magnetico può alterare la direzione del vettore velocità, ma 11011 può può alterareil modulo
modificare il modulo della velocità della particella. dellovelocitàdi una
particella.

Supp<>niamoche in una regione limitata dello spazio esista un campo magnetico


unifom1e. È possibile iniettare in questa regione una particella carica in modo che
rimanga intrappolata nella r~-gionca causa del campo magnetico?

Ragionomenlo C:onsiderimno separatamente le componenti della vclodtà della


particella parallela e perpendicolare alle lin~-cdi fon.a del campo magnetico nella
regione. Per la componente parallela alle linee di forla, non vi sarà alcuna forta
ag,·nrt· sulla particella. <'"-""continut•r.ì con la componentt• parallela lincht' ahhan-
doner.ì la ,mu1 di campo magnetico. Consideriamo, Or.I, la componente perpendi-
colare alle linee di forza. Questa componente causerà una forza magnetica perpen-
dicolare sia alle linee di forza sia alla componente della velocità. La traieuoria di una
658 Capitolo 22 M11g11,lìs1110

Zoua di campo magnetico particella soggetta a una fonm sempre pcrpendkolun.- alla din·,ionc.· clc.-1
moto i.·una
(ver.so l'esterno della pagina) circonferenza. Quindi, la particella seguirà un arco di circonforenza cd uscirà dal

\ campo dal lato diametralmente opposto, come è mostrato in Figur.i 22.5.

(\,:1
PROBLEMA
CONCETIUALE
1
•a1~Jtl~Ui:t<-u.•1,;i.~utt.u:rm.·,,w,.,..,,t1\1~1..-...,·,
Una particella carica si muove su una tr,.ieuoria circolare in prcst·nza di un campo
magnetico perpendicolare alla velocità della partict:lla. l.a particella può acquistare
I
energia dal campo magnetico?

t PROBl!MA
CONCETTUALE
2
ms,ratanm ..... m
Se una particella carica si muove in linea retta in una certa regione dello spazio, si può
~loto della
particclhl
I dire che in quella regione il campo magnetico è nullo?

Figura22,5 (Fisica ragiona- PROBl!MA


CONCETIUALE
3
ta 2) mrrmmtRIIPI
Come si può usare il moto di una particella carica per distinguere fra un c-"mpo magne-
tico e un campo elettrico in una certa regione?

PROBLEMA
CONCETIUALE
4
•1,Htllft'11rW'111\\'1U,tfr'l<tlli~'lf'4\1B9~
Perché 1'imnmgint· td<·,ish·a si distnrrc quandc, u11 magnt·tc.·vic.•1tl' avvidnato allo schc.·r-
mo? Attenzione:ciò non si deve fare a casa, poiché l:1 mess.'l a punto del tele,·isore ne
rimarrebbe pemianentemente influenzata.

Esempio 22. 1 Protone che si muove in un campo magnetico


Un protone si m11ovecon una velocità 8.0 x 106 ml•
lungo la direzione dell'asse x ed entra in una regione di
spazio ove è presente un campo magnetico di 2.5 T, d1e
fonna un angolo di 60° con l'asse x e giace nel piano ~, F
(Fig. 22.6). Calcolare la forza iniziale e l'accelerazione
del protone.

Soluzione Dall'Equazione 22.2 otteniamo:


F = qvBsen B

(1.60 x 10-19 C)(S.0 x 106 m/s)(2./i T)(sen 60') V

2,8 X 10-12 N X

Poiché il vettore v x B è nel verso positivo di z e la carica Figura22,6 (Esempio 22.1). L.aforza magnetica F su
è positiva, anche la forza F è nel verso positivo dell'asse un protone è nel verso positivo dell'asse % se ve B giac-
%. ciono nel piano xy.
Poiché la massa del protone è 1.67 x 1o-27 kg, la sua
accdcra.1.ione iniziale sarc\
ESERCIZIO I Cakolan· l'mn·lt·rn,iune ch•ll'<"lt·llm-
nc che si muove nello stesso campo magnetico alla stes-
F 2.8 x 10- 12 N sa velocillÌ del protone. m,pmt.1 3.0 x 10 18 111/l.
a = - = -------,:::--- 1.7 X 101~ m/s 2
m 1.67 X l o-27 kg

nel verso positivo dell'asse z.


22,3 m111,'lll'lim .m 1111
J,i,1011 mml1tll11r,• Jmwrs11 ,In,.,,,,,.,,,, 659

ESERCIZIO 2 l II prn1om· si mum,· uriuu111ahnr111t· ,·on 111111n•lod1i1 di


~-5 x 106 m/5 ortoguna1nwnte a un campo nmgnctic:o.Qualu carnpunmgnctic:oè n,•ces,,
sario pc.·rc1111ililmu·c·
il peso del protone c.·far sì che cs.,o ~imuova oriuontalmc.•111c.•,
R1,pu,1,, 4.llfl x Ur 11T nel piano ori1.zo111ale.

:!2.3 • 1:oRZA MAG~J::'rlCASU UN CONDU'rl'ORE


PERCORSODA CORRENTE
S..•s11111m sini.,..,lapm1i<-<'llarnrica che si muove in un nunpo magnetico viene eser-
citma umt fon.a, 11011 ch,\1·ebhc mera\igliarc il fatto che.•anche un filo percorso da
correme ì: soggetto a una forza se viene posto in un campo magnetico. Tutto ciò
dem;a dal fatto che la corrente non è altro che 1111insieme di molte particelle cari-
che in mmimento: quindi la forza risultante sul filo è dovuta alla somma delle sin-
gole forze sulle particelle cariche. La forza agente sulle particelle \iene trasmessa a
tutto ul'insieme" del filo attrdverro gli urti con gli atomi che costituiscono il fili>.
l'rinm di continuare con la nostra discussione, è opportuna una spiegazione
riguardante la simbologia usata in molte delle nostre figure. Per indicare la dire-
zione e il ,·crso di B, usiamo la seguente convenzione. Se B è diretto perpendi-
c.·olm·mc.•nte :lii.i p-.igim11•denu•,mte. comr in Figura 22.7, useremu una serie di
c.-roc.·c.·llc.·
hlu, d1e rnppresentmm le n,de dei ,·e11111-i. Se B è usce111edalla pagina,
ll\t•rc·mo mia s1•ril·cli pu111i11i hlu, cln.• rappn·~t·lllano k punte dt•i vettori. St· B
giac.:cnel piano della pagina, useremo una sc:rie di lince blu orientate con le L'esperimcmo moatra la for-
frecce, indicanti le.•lince di forza del campo. za l'he agisce s11ml condutt<>-
Si può dimosrmn· la for,;1 dw agisn• su 1111 lilo pc·l"l"rn"lln
da c-orrente sospc11- re perrnrso eia <'nrrcnte in
de11do un filo trn le.•fan-e.·cli un magnett·. wmt· in 1-"igum2'..!. 7. In questa ligur.i il un camp<>magnetico ester·
rnmpo magnetirn è-diretto verso la p.tgina e rnprc la regione delimitata dal cer- no. Perché il condunore si
aY\icim1al magnete quando
chio. Quando la rnrrente nel filo è zero, il filo rimane nella sua posizione verti- si chiude l'interruttore?
cale rnnw in Figum 22.7a. Quando h1corrente nel filo è diretta \'erso l'alto, il filo (Hnrry uop e]im Lthman, prr
si piega ,·1·r..<1 sinistrn ,·oml' in Fig1111122. 7b. Se si inverte il senso della corrente geni.COII(,)
com<· in Figur.1 22.71:,il filo si pit•ga wrso clestr.t.
Per rendere quantitativ-d questa discussione consideriamo uri tmtto rettilineo
cli filo di lunghe7.7.at, di sezione A, in cui circoli 111111 corrente /, che sia immerso
in un campo magnetico esterno uniforme B, come illustrdto in Figura 22.8. La
!orza magnetica che agisce su una carica qche si muove con una velocità di deriva
VJ ì.•d:1ta da qvJ x B. Per trovare la forza totale agente sul filo, moltiplichiamo la

'( .,,_ Figura22.7 Un lilo flessibi-


:,i·('
le verticale è teso tra le due
,< Xl facce di un magnete con il
" ·,,-' campo (crocette blu) diretto
,·cmm il foglio. (a) Q1mndn
non c'è cu1Tcmteesso resta
,. (I verticale. (b) Quando la cor-
rente è diretta verso l'alto, il
lii<>si piegaverso sinistra. (e)
Quando la correme è diretta
verso il basso, il filo si piega
(al (b) (e) versodestra.
Capitolo 22 ,\1tig,i,Ji.uno

forza su ogni carica, qv,1 x B per il numero di cariche colllenute nel tratto di filo
considerato. Poiché il volume di tale tr.itto è At', il numero totale di cariche sarà
nAt', dove nè il numero di cariche per unità di volume. Quindi, la forza magneti-
ca torale agente sul filo di lunghezza t'è
F = (qvc1X B) 111\f
che può essere scritta in una forma più conveniente, rammentando che
dall'Equazione 21.4 la corrente nel filo è data da/= nqvdA.Allora, Fpuò essere
espresso come
F = IlxB
.~'\Nl\!'11
22.8 Sezione di un [22.31
n ~l)nten~nte
j) cariche in
e e
dove è un vettore nel verso della corrente /; il modulo di è uguale alla lun-
1111w\111ento m.un campo ma-
. !\Wtlro.esterno B: La fo~ ghezza del segmento, Questa espressione si applica unicamente al caso di un
.fo 11~111:ucasu ogm canea ~ tratto rettilineo di un filo percorso da corrente immerso in un campo magneti-
ti\W~ J, ç la forza complessa- co esterno uniforme; abbiamo inoltre trascurato il campo prodotto dalla cor-
Vii~11un. èle_m~ntorettilineo rente stessa. (Infatti, il filo non può esercitare una forza su se stesso).
~HxB. · ... · · .. ·. Consideriamo ora un filo di forma arbitraria e di sezione uniforme immerso
,;;,.
·,·. · irì'un campo magnetico esterno, come in Figura 22.9. Dall'Equazione 22.3 si ha
che la forza magnetica su un elemento infinitesimo di filo, ds, in presenza di un
campo B è data da
dF = ldsxB [22.41
dove il verso di dF è quello uscente dalla pagina, se i versi degli altri vettori sono
quelli indicati in Figura 22.9. Possiamo considerare l'Equazione 22.4 come una
dcfini1.ione alternativa di B, cioè il campo B si può definire in termini di una for.i:a
misurabile che si esercita su un elemento infinitesimo tls percorso da conenle.
La forza è massima se B è perpendicolare all'elemento ed è zero se è par.illelo.
Per avere la forza totale F sul filo, integriamo l'Equazione 22.4 su tutta la lun-
ghezza del filo
\"~'Il ~2.9 Un filo di forma
,,\'1-.i,,·an~,percorso da una
,~~1,:nte I m un campo ma-
F = I i b

dsxB [22.5]

In questa espressione, a e b r.ippresentano gli estremi del filo. Si noti che quan-
·ij~~\\ç.·o es.temo B, è soggetto
. ~\ \\Il~ forza magnetica. La do si esegue questa integrazione, il modulo del campo magnetico e l'angolo che
' · '4l' su ogni elemento ds è forma rispetto al vettore ds (cioè l'elemento orientato di filo) possono variare
~ ~\<\ da· / tls x B ed è diretta in ogni punto.
~'1/,1/,rrno del foglio. Si può
\)~~~are la regola della
,\'rW,\l destra per confermare
~ 1llrezione.
Nella caduta di un fulmine, ,·il• 1111
rapido movimento di cariche nq,,ative dalla nube
al suolo. In quale direzione e verso un fulmine viene deviato dal campo magnetico
terrestre?
RagionamentoIn un fulmine, il flussoverso il b-.is.so di cariche negativeè equivalen-
te a una corrente verso l'alto. Quindi, l'elemento di lunghezza che rappresenta la cor-
rente è verso l'alto, e il vettore campo magnetico ha una componente nella direzione
nord. Allora,in conformità col prodotto ,·1•1torialcfra il ,•cttor<·dcm1•ntodi lunghezza
e il ,·cttorc campo magnetico, il fulmine dm'l'ebbe essere deviato verso rroe.,1.

lsemplo 22.2 Forza agente su un conduttore semicircolare


ln un circuito chiuso a forma di semicirconferenza di sce un campo magnetico uniforme avente il verso .
1.iggio R circola una corrente /. li circuito giace nel dell'asse y. Trovare le forze magnetiche che si esercita· ..
plano xye, come indicato in Figura 22.10, su di esso agi- no sulla porzionerettilinea del filo e su quella curva.
2.4 ,\lm,u,11/0ttgrnt, .w mw .,pirain 1111rt1mfmlllflJ..'1U'liflJ
m1~{t11v11 661

ndla Figura 22.1O, il modulo cli di-,


i· cimoda
di•, = Il ds X BI = /H SCII IJ,,..
clm·c ,/.1è la lunghcua clcll'elc,nwmino misurato lungo
arro drrnlarc. Per intC'f.{r..tn·
1111 cp1r'i.ta biso-
t·spn.·s,,irnu.·.
tl.1nu:dimllt· In ,·ilriahilt· O. Poi<"hC
J.tllil <'"prin1<'n· -~.:.:UtJ,
alk,r.1,/.1= R dlJ,e-l't·sprcs.,ionecli di',cli,·enm

Figura 22.J0
-I
(E.sempio 22.2) La forla totale su una
spira percorsa da corrente in un campo magnetico
,u,,= IRB SCII 8 d8
I.a for,a totale F, che agisce sulla pari<'CUl'11 ciel lilu,
si oui<•nc integrando questa espressiunt• ,, wnenclo
como elci contributi dovuti a lutti gli elementi. Notare,
cht- il verso della forza che agisce su ogni elcmeminn è
uniforme è zero. In questo caso la forza agente sulla lo •tesso: verso l'interno del foglio (poiché ds x B è un
parte rcuilinea del filo è 2 IRB diretta verso l'estemo,
mentre quella sulla parte cum, è 2 IRB diretta verso ,·euore diretto ttrso l'interno). Quindi, la forza risul-
l'interno. tante F2 sulla partr curv.i del filo de,-e essere diretta
verso l'interno del foglio. Integrando t11-; ira 6 = O e

r
Ragionamento e soluzioneLa forza sul trauo rettili- 8 = '1T(cioè l'intera semicirconferenza) si ha
neo ciel !ilo ha modulo pari a fì = Jt B =2/RB. poiché
t = 2 R e il !ilo è perpendicolare a B. Il ,·erso di F I è F2 = lRJJ
Il
scn tl dtl = lRB[-cos e]• h
usccnl<'dal foglio poiché ( x B è direuo verso l'esu•rno
(cioè-( i· nd n,r,;o ddla ro1n·n1t· <·c1uindipt·r la regola = - lflll(cos TT-co,OJ = -lRB(-1 - I) = 2/RB
cld prudnuo ,·cuorialc, ( x B è un ''!'llorc clircuo verso
l'esterno.) Poiché }~ = 2/RB rd è diretta verso l' i11terno del foglio
Per 1ro-.111.· la forza eh<· ai.,,isc,·sulla pm1e nu,ilin<·a menlrl' la forza che agisce sul trJllO rcuilint•o del filo
cld filo. dnhhiamo S<'1i,·,·n·prima l'csprcs.,ionc cldl:1 F1 = 2//lll ccl è verso l' tslrnw, allora la for,;1 wmpks.si,,1
forza dF2 sull'cltcm<·lllinotls. S<· IJì.· l'angolo ti.I Be ds risuhanle che agisce sulla spira è zero.

FSERCIZIO3 Calcolare l'intensità della forza p<"runità di lungh<·ua d1e si esercita su


un conduttore percnrso eia una corrente cli2"2.0A in una fl"!,,iuncnella quale un campo
magnetico uniformr ha un modulo cliO.770 T cd i· clircuo p1·rpt·nclicnlarmcntcal con-
duttore. Ri,p,ism 16.9 N/m

22.4 • MOMENTOAGENTESU UNA SPIRAIN UN CAMPO


MAGNEUCO UNIFORME
Nel parngrafo precedente abbiamo ,•isto come si eserciti una forla sii un con-
duttore percorso da corrente, quando sia posto in un campo magnetico ester-
no. Partendo da questo punto, vedremo che si esercita 1111 momento su una
spira percorsa da corrente Immersa in un campo magnetico. li risultato di que-
sta analisi s.-i.ràdi grande valore pratico quando si discuterà del generatori nel
Capitolo 23.
Consideriamo una spira rettangolare percorsa da una corrente / immersa in
un campo magnetko uniforme che giace sul piano dilla spira,cotne illustrato
nella Figura 22.1 la. (.t' fonc agenti sui Iati cli lunghezza a sono nulle poiché
qul'sti liii sono pantlldl ,li rnmpo: quindi r/sx B =O.Il modulo ,kllc l"oi'zcsui due
lati di hmghcZ7.a bè dato d,1

li ver.10 cli F1, la forla che agisce sul lato sinistro della spira, è uscente dal foglio,
quello della fon.a agente sul lato destro F2 , è invece diretta verso l'interno del
foglio. Se guardassimo la spira dal basso, come mostr.llo nella Figura 22.11 b,
Capitolo 22 Mag,i,li.111w

- - I

1
B

(al a--l
l (b) F2 (cl F2
.Figura 22.11 (a) Spira rettangolare in un campo magneticouniforme B vistain piano.
Non agiscono fon:e sui lati di lunghezzaa paralleli a B, ma agisconoinvece su quelli di
lunghezza b. (b) Spira rettangolare vistain sezione:le fon:e F1 e F2 sui lati di lunghezza
b generano un momento che tende a ruotare la spira in senso ol".irio,come mostmto.
· (e) Se B forma un angolo 6 rispeuo alla linea perpendicolare al piano della spil".t,il
. momento·della coppia è /AB sen 6.

vedremmo le fol".tcnei versi indicati. Supponendo che la spira sia vincolata in


modo tale da poter ruotare intorno all'asse passante per il punto O, si vede che
queste due forze producono una coppia che fa rnotare la spira stessa in senso
orario intorno a O. li momento di questa coppia magnetica, T"""''è

Tmax = rj ++ +
ry = (JbB) {-+ (/bH) f- = labB

essendo a/2 il braccio di ciascuna forza rispetto a O. Poiché la superficie della


spira è A = ab, il momento della coppia si può esprimere come

Tn,ax = /AB (22.6)

Si ricordi che questo risultato è ,-alido solo quando il campo B è parallelo al


piano della spira. li senso della rotazione è orario quando la spira viene vista
come nella Figura 22.llb. Se la corrente circolasse in senso contrario, anche i
versi delle forze sarebbero opposti e la rotazione avverrebbe in senso antiorario.
Supponiamo adesso che il campo magnetico unifonne formi un angolo (J
rispettò ad una retta perpendicolare al piano della spira, come in Figura 22.1 l c.
Per comodità, assumiamo che il campo B sia perpendicolare ai lati di lunghezza
b. In questo caso, le forze magnetiche agenti sui lati di lunghezza a si annullano
reciprocamente e non danno luogo ad alcun momento poiché si trovano sulla
stessa retta di azione. Invece, le forze F1 ed F2 che agiscono sui lati di lunghezza
b, danno luogo ad una coppia. Con riferimento alla Figura 22.11b si vede che il
braccio del momento della forza F1 rispetto al punto Oè uguale ad (a/2) sen 8.
Analogamente, perla forzaF2si ottiene ancora (a/2) sen 8. PoichéF 1 ,.F 2 ,. JbB,
il modulo del momento della coppia magnetica risultante rispetto ad Oè

T = F1 ; sen 8+ f2Tsen 8

JbB({-sene)+ JbB ( Tsen e) JabBscn (J

IABsen 8
2.4 Mtlmmlo 11g,nt,s1111nn.,pim i11,m rn11tf111 1111ijnnn,
m11g11elico 663

dove A= nbè l'area della spira. Ciò dimostra che il momento assume il suo mas-
simo valore, /AB, quando il campo è parallelo al piano della spira ( 8 = 90°) ed è
zero quando il campo è perpendicolare al piano della spira (8 = O). Cmne
mostrato in Figur.i 22.1lc, la spirn tende a ruotare verso valori di 6 scmprl' più
piccoli (cioè, in modo tale che la normale al piano della spira ruoti in modo da
disporsi parallelamente alla direzione del campo mag1v.:tico).
Una conveniente espressione vettoriale del momento della coppia è il pro-
dotto vettoriale:
'f= /AxB (22.7]
dove A è un vettore perpendicolare al piano della spira avente modulo pari
all'area della spira stessa. Il verso di A si determina con la regola della mano
destra, come rappresentato in Figura 22.12; disponendo le dita della mano
destra nel verso della corrente, il pollice indica il verso di A. Il prodotto /Asi dice
F,gun 22.12 Regola della
momento magnetico p della spira, cioè mano destra per determina-
P"' 1A (22.8] re il verso del veuore A. li
momento magnetico p è an-
Nel sistema SI l'unità di misura del momento magnetico è ampere per m 2 ch'esso nel verso di A.
(A · m 2). Da questa definizione, il momento della coppia si può esprimere come
'f=/lXB (22.9) • Momentoagmre
suunaspim
Sebbene il momento della coppia sia stato ottenuto con una particolare
orientazione di B rispetto alla spira, l'Equazione 22.9 è valida per qualsiasi
orientazione. lnoltn·. nonostante sia stata considerata una spira rettangolare,
l'espressione del momento della coppia è la stessa indipendentemente dalla
forma della spira.
Se una bobina è costituita da Nspire, tutte delle stesse dimensioni, il momen-
to magnetico della bobina e il momento della coppia che agisce sulla bobina
saranno owiamente Nvolte maggiori di quelli di una singola spira.

Esempio 22.3 Momento magnetico di una bobina


Una bobina rettangolare di dimensioni 6.40 cm x ~ In generale, il momento della forza è dato
8.60 cm consiste di 26 spire di filo conduuore. La bobi- da 'f = p x B, dove p è diretto /M'IJffldi,olannmt, al piano
na è percorsa da una corrente di l&.OmA. (a) Calcolare della bobina. In questo caso, B è p,-rpendicolare a 14,.,t,,
il modulo del momento magnetico della bobina. così che:

~ Il moduk, del momento magnetico di una 1' = /J.bobB ,. ( 1.72 x 10-s A· m2)(0.350 T)
spira percorsa da corrente è dato da p. = /A (Eq. 22.8),
dove A è l'area della spira. In ~uesto caso, A =
(0.0640 m) (0.08&0m) = 4.69 x 10"°3m . Poiché la bobina
ha 25 spire, assumendo che tulle abbiano la stessa area ESERCIZIO4 Dimostrare che le unità A· m2 • T si ri-
A, abbiamo ducono a N · m.

~'" = NIA = (26)(15.0x l<r"A)(4.59x I0--1 m2) ESERCIZIO


5 C'u-ilcolare
il modulo del momento della
sulla bobina quando B forma un ango-
for,a che 111,'Ìsce
= l,°?2X 10'4A• m2 lo di (a) 60° e (b) 0° con p.
Risposta (a) 6.21 x Jo--9 N•m (b) zero.
(h) Supponiamo che la bobina venga immersa in un
rnmpo magnetico di 0.360 T, parallelo al piano della
bobina. Qual è il momento della forza che agisce sulla
bobina?
,; :'I
664 Capitolo 22 ,\lflg11,ti.<mo

22,5 • IA LEGGEDI BIOT E SAVART


Dopo la loro scoperta che un conduttore percorso da um, corrente continua
esercita una forza su un magnete, Jean-Baptiste Biot e Félix Savart dedussero
un't'spres.~ione çhe pt'rmettc di calcolare il campo magnetico in un qualsiasi
punto dello spazio in funzione della corrente che genera il campo. La legge di
Biot e Savartdice che se un filo è percorso da una corrente continua /, il campo
magnetico dB nel punto P, prodotto dall'elemento di corrente da (Fig. 22.13),
ha le seguenti proprietà:
• li vettore dB è perpendicolare sia a da (vettore avente la direzione della
corrente) sia al versore i-diretto dall'elemento da al punto P.
Proprietàdel campo • • Il modulo di dB è inversamente proporzionale a r2, dove rè la distanza fra
magneticoprodotto da un · dseP.
e~ di am-ente • Il modulo di dB è proporzionale alla corrente / ed alla lunghezza ds
dell'elemento.
• Il modulo di dBè proporzionale a sen (},dove (}è l'angolo fra i vettori ds e r,,
La legge di Biot e Savartpuò essere espressa nella seguente forma vettoriale: .

Leggedi Biot-Savart • dB = k ldsxi- [22.10]


m r2

dove k., è una costante che, nel sistema SI, vale esattamente 10·7 T · m/ A. La
1/ 411,dove IL<l
costante k., viene comunemente scritta µ.,_ è un 'altra costante, che
è chiamata permeabilità magnetica del vuoto. È quindi

...f!:2_= k,. = I0"7 T• m/A [22.IH


41T
Penneobilìtàdel vuoto • 1 = 411k,. = 41rx 10-7 T, m/A
µ.,_ [22.12]

La legge di Biot e Savart, Equazione 22.1O,può essere quindi scritta nella forma
dB = J!:2....I ds X i- [22.13]
411 r2
È importante notare che la legge di Biot e Savart dà il campo magnetico in
un punto dovuto soltanto a un piccolo elemento di conduttore. Per calcolare il
campo magnetico B totale prodotto da un conduttore di dimensioni finite, è
necessario sommare veuorialmente i contributi dovuti a tutti gli elementi di cor-
rente in cui può essere suddiviso il conduttore, ovvero B può essere calcolato
integrando l'Equazione 22.13.
Vi sono interessanti somiglianze frd la legge di Biot e Savan del magnetismo e .
la legge di Coulomb dell'elettrostatica. L'elemento di corrente I ds produce un
campo magnetico, mentre una carica puntiforme q produce un campo elettrico.
L'intensità del campo magnetico dipende dall'inverso del quadrato della distanza
dall'elemento di corrente, nello stesso modo in cui dipende il campo elettrico
prodollo da una carica puntiforme. Tuttavia le direzioni dei due campi sono com-
Figura 22,13 li campo ma- pletamente diverse. li campo elettrico gcnerdto da una carica puntiforme è radia-
gnetico dB nel punto P pro-
dotto dall'elememo di cor- le e, nel caso di una caric-d positiva, è uscente dalla carica puntiforme. Il campo
rente da è dato dalla legge di magnetico prodotto da un elemento di corrente, invece, è perpendicolare sia
Biot-Savart,Equazione 22.1O. all'elemento di corrente che al raggio vettore e, quindi, se il conduttore giace nel
Il campo è uscente dal foglio piano della fi1,rurd,come nella Figura 22.13, dB è perpendicolare ed uscente dalla
. _nelpunto P. pagina nel punto P.e perpendicolare ed entrante nella pagina nel punto P'. !-
22.5 I .a "1o(etli Biul e Sminrl 665

La Figura 22.14 fornisct>una regola conveniente per cktnminare la dirt•1.io-


ne e il verso del campo mabrnetico dovuto a un filo. Si noti che le lince di forla
del campo generalmente circondano la corrente. Nel caso di un lungo filo retti-
lineo, le linee di forla del campo formano delle circonferenze concentriche col
filo in 1111 piano perpendicolare al filo. Sebbene il rnmJ>" magnetico gener.ito
eia un lungo filo reuilinco possa l'sserc· rnkolato 1·011I.i kggc, cli l\int t' Savart
(Problema 51), nel l'arngrafo 22.ì useremo un metodo cli\"crsoper climostr.irc
che l'intensità di questo campo a distanza rdal filo è

B= JJ.ol [22.14) • Ounpomagneticodovuto


211r a unfilo rettilineoinfinito
Quando si applica la legge di Bim e Sa,-art,è importante ricordarsi che il campo
magnetico descritto con questi calcoli è il campo dovuto al conduttore percono
da corrente. Questo non va confuso con qualsiasi altro campo esimio che po-
trebbe essere applicato al conduttore.

Nei circuiti elettrid, spc.•ssoaccade che fili percorsi da correnti in veni opposti ,·en-
gano intrecciati insieme. Qual è il vantaggio di questa clcrisiune?

Ragionamento St• i fili non f<i,,,1·roimrccdatì ìnsi1•111t·. la co111hi11n1ium· dei due


fili formerebbe una spira di corrente.-. Anche se essa non fosse circolare, sarebbe
comunque unii spira circondant<" una supet1ide c1pcrlc1. Quindi, si a\Tt>bhe un
campo 111ngn1•1irngcn<-rato dulia spir.i rlw polrd>I><"inlhll'nt.nrc i rirrnitì acliaccnti
o i cornponemi.
F',gura22.14
uLa regola del-
la mano destra pc.·rdetermi-
PROBlEMA
CONCET1UAI.E
5 nare il verso dt'I campo ma-
~·J1N1\:ll~W1c,.t:o.iH~'\!A.!Gt'l,lmtJTN
1,,netìco prodotto da un filo
Supponiamo che Ili ti rnuov.1lungo un lilo alla stessa vt·lodt;ì dì 111ìg1111.ione
degli clet· rettilineo indefinito. Sì n,',ti
troni della corrente,. Misureresti, adesso. un campo nmgnetirn nullo? che le lince dì campo sono
delle circonferenze con cen-
PROBlEMA
CONCETlUALE
6 tro sul filo.
Sì può usare una bussola per rivelare la correme dei fili all'interno delle pareti vicino agli
interrmtori cli ca.sa?

Esempio22.4 Campomagneticosull'assedi una spira circolare


Una spìr.i dì forma circolar,· è percorsa da una corn·nte li verso del campo magnetico ,JB gcner.uo dall'ek~
l come nella Figura 22.15. Calcolare il campo B in un mento da è perpendicolare al piano individuato da r e
punto /' posto sull'asse della spira ad una distanza x dal ds, come è mostrato in Figura 22.15. li vettore dB può
centm della spira. e"-'<Crcscomposto nelle componenti dB, lungo l'asse x e
,m,
' perpendicolare all'asse X. Quando si sommano le
RagionamentoIn questa situazione, sì noti che tutti gli componenti perpendicolari all'as.'ICx per tutta la spira il
clementi ds 0tmo perpendicolari ad r,e, inoltre, sì tro- risultato è nullu, perché, per simmetria, ogni elemento
v:uw alla sws,m clistnn,a ,. eh, f'. dnn· r 2 ~ .,· 2 + f/ 2 • li rii drn,ito posto su di una metà della •pira genem una
di t/8 è tJUindì
n11K/11"1 rnmponcnt<· J chi· è uguale cd opposta a quella prodot-
ta ch,ll'dt·mcnto simmetrico sull'nltm metà della spirJ.

(22.15)
666 Capitolo 22 Mt11,melinno

y . È anche, intercssallle determinare l'andamento del


campo magnetico a grande distanza dalla spira, cioè quan-
do è x :I>_RÈ possibile, in que•to caso, trascurare il tenni-
ne R 2 al denominatore dell'Equazione 22.16e ottenere
JJ,olR2
8 " ~ (per x )> /() [22.18)

Poiché il modulo del momento di dipolo magnetico,


µ, di una spira è definito dal prodotto della corrente
nella spira per la sua area (Eq. 22.8). cioèµ.= /(1r R 2 ),
l'Equazione 22.18 può essere riscritta nella forma

(22.19]
Figura22.15 (Esempio 22.4) La geometria per calcola- · , . Questo risultato è simile a quello ottenuto per il cam-
re il campo magnetico in un punto Pposto sull'asse'dl
una spir,1, Si noti che, per simmetria, il campo risul_tante
.·po
elettrico generato da un dipolo elettrico,E= k,2qa/y"
B è diretto lungo l'asse x. · (vedi Esempio 19.13 dove p è il momento elettrico di
dipolo).
L'andamento delle linee di campo magnetico per
~~ Si vede quindi chci il ~po ~agnetico ri-
una spira circolate è mostrato in Figura 22.16."Per chia-
sultante in p è diretto lungo l'asse X, e può essere èalcO-
rezza, le linee di campo sono state disegnate solo per 1111
latO intcgr.indo le componenti dB, = dB CO$ 9, dove 9 è
piano che contiene l'a."5Cdella spira, e la distribuzione
!"angolo indicato in Figura 22.15. Si ha quindi che
del campo hil simmctriil as.'iialc.
B = iB,, wn B, dato da:
A: JJ,ol ,ç, d.rcos 9
B., = 'j' 118cos 9 = ~ 'j' .,,2 + R 2
dove l'integrale è esteso all'intera spira. Poiché Il, x e R
sono costanti per tutti gli elementi della spira, ed essen-
do cos 9 = R/(,Jl + #1)112, si ha

B., = ':°IR 2 S/2 A:ds = (:<f-R~~I~ (22.16)


4w (x + R ) ':t' · 2(x +R . .
!fi
do,·e si è usato il fatto che ds = 21rR (la circonferenza
della spir,1).
Per calcolare il campo magnetico nel centro della
spira bisogna porre x = O nell'Equazione 22.16, e si ha, Fagura22,16 Le linee di campo magnetico per una
per questo punto particolare spira. A grande distanza dalla spira le linee di campo
J.111/ sono identiche a quelle di un dipolo elettrico.
n = 2R (x = O) 122.171

I
FSERCIZIO 6 Un filo in cui scorre una corrente di 5.00 A ha la forma di una spira cir~
colare con un solo awolgimento. Se il valore richiesto del campo magnetico al cen~
della spira è I O.Oµ.T,qual è il raggio necessario? Risposta 31.4 cm

22.6 • FORZA MAGNETICA FRA DUE CONDUITORI


PARALLELI
Nel Pamgrafo 22.3 è stata descritta la forza magnetica che agisce su un condut~-
tore percorse, da corrente, quando il conduttore è immerso in un cam~
magnetico esterno. Poiché un conduttore percorso da corrente genera a s~
22.6 fm ,lu, rmululloriparnll,li
riniti ""'J."<rlim 667

mila un campo magnetico, è facile capire che due c:onduttori percorsi da cor-
rente saranno soggetti a forze magnetiche reciproche. Queste forlc possono I 1--- ::::i.
t

'~~
es.wre usate, come vedremo, per definire l'ampere ed il coulomb.
Si conside1ino due fili rettilinei paralleli molto lunghi, postiad una distanza a
e percorsi rispettiv-.imente dalle correnti / 1 c·cl/2 nello stes.'ioverso, comt· è mostra-
to in Figura 22.17. È facile c:dcolare la fom1 d1e il campo magnetico prodotto cl,1
un filo esercita sull'altro. Il filo 2, percorso dalla corrente /2 , produce un campo
magnetico I½nei punti in cui si trova il filo I. La direzione di e.1 è perpendicolare
l I -
\-' a /
al filo. come è mostrato in Figura 22.17. Dall'Equazione 22.3, la forza magnetica \ ,_, I

che agisce su una lunghe1.za t del filo I è F 1 = J1t x 0.1 e, poiché tè perpendicola-
Figura 22.17 Due fili paral-
re a e.1 , il modulo di F 1 è /oì= 11 tB1 • Il campo generato dal filo 2 è dato leli percorsi da corrente con-
dall'Equazione 22.14, tinua esercitano una forza
l'uno sul!'altro. Il campo B-1
sul filo I· prodotto dal filo 2
origina una fon.a sul filo I
data da F1 = lit B,i.La fona è
e quindi attrattiva se le correnti han-
no lo stesso verso, repulsiva
re le correnti hanno verso
opposto.

Questa t•quazione può cs.'iere riscritta come forza per unità di lunghezza

_!i= l-'fllil2 [22.20]


t 21ra
Il wrso di F1 è ,·erso il lmsso, n-rso il filo 2, poiché eX B2 è diretto ,·en;o il basso,
Se si considera il campo magnetico generato dal filo I, la forza F2 agente sul filo
2 sarà uguale in modulo e direzione ad F1 , ma di verso opposto. Questo è il risul-
tato che ci si doveva aspettare perché, in ogni caso, la terza legge di Newton deve
essere ,-alida.
Quando le correnti nei due fili scon·ono in verso opposto, le forze si inverto-
no e i due fili si respingono. Si ha quindi che conduttori paralleli in cui SCOffODO
correnti nello stesso verso si attraggono, mentre conduttori paralleliin cui scor-
rono correnti in verso opposto si respingono.
La forza tra fili conduttori paralleli percorsi da corrente è usata per definire
l'ampere nel modo seguente: se due fili par.illeli di lunghezza infinita, posti a
una distanza di I me percorsi dalla stessa corrente, interagiscono con una forza
per unità di lunghezza di 2 x 10-7 N/m, la corrente è, per definizione, I A.
Il valore numerico 2 X 10-7 N/m si ricava dall'Equazione 22.20, ponendo
/ 1 =12 =1Aea=lm.
L'unità di carica nel sistema SI, il coulomb, può essere definita usando
l'ampere: nel modo seguente: se in un conduttore scorre una corrente di I A, la
quantità di carica che attraversa una qualsiasi sezione del conduttore in I s è I C.

PlOBLEMA
CONCE11UALE
7
n• IP ,_,
Dut· fili pamlldi nmduconn rnrr,·nll' in veni opposti. •tando l'uno sopra l'altro. I fili •i
respingono. Il lilo supt•riorc l,·,·it<·1.ìstabilmcn1c sopra quello infrriorc? Supponiamo
che la corrente in un filo venga invertita. di modo c:hei fili, ora, si attrdggano.11filo infe-
riore s1arl sospeso stabilmente souo quello superiore?

ESERCIZIO7 A qnalt>distanza da un lungo filo rettilineo percorso da una corrente


cli5 A il campo magnetico del filo è uguale al campo magnetico terrestre che è appros-
•inmtivo1mentcdi 5 X 10"°TI Risposta 2 cm
668 Capitolo 22 Mag11,1ismo

22,7 • TEOREMADI AMPÈRE


Un semplice esperimento, eseguito nel 1820da Oersted, dimostra chiaramente
che un conduttore percorso da corrente produce un rnmpo magnetico. In qut·-
sto cspcri111t•1110,akuni aghi nmgnetid souo posti, iu 1111piano orizwntall', ncllt•
vicinanze di un lungo filo verticale, come è mostrato in Figura 22.18a. Quando il
filo 11011 è percorso da corrente, tutti gli aghi magnetici sono orientati nello stes-
so verso (quello del campo magnetico terrestre). Quando nel filo passa una cor-
rente continua sufficientemente intensa, invece, gli aghi magnetici si orientano
lungo la tangente ad una circonferenza avente il centro sul filo, come si vede
nella Figura 22.18b. Queste osservazioni dimostrano che il verso di B è in accor-
do con la regola della mano destra, descritta nel Paragrafo 22.6.

Se il filo viene preso con la mano destra, con il pollice nel verso dt•lla cor-
rente, le altre dita indicano il verso di B.
. Anih-é:Marie Ampère (1775-
. '18!16), matematico, chimico
· · e filosofo francese. (AIP Niels Quando si inverte il verso della corrente, si invertirà anche il verso ckgli aghi
Bohr Ubrary,pergmt. c011r.) magnetici della Figura22.18b.
Poiché gli aghi magnetici sono direlli nel verso cli B. concludiamo du: le li-
nee di campo di B sono circonfcn·nzt· n111n·11trid1<·.romt· clisn1s.,o nl'I Para-
grafo 22.5. Per questioni di simmeufa, l'intensitù di Bi• la stessa m·unqut· su una
circonferenza col centro sul filo e giacente in un piano pt'rpendicolarc al filo e,
variando l'intensità della co1-rentc t· la distanza eia! filo. si trorn rlH' Bi· clin·11a-
mente proporlionale alla cm-rentt· cd inversamcmt• proporzionalt- ,1lla dist,1111.a
dal filo.
Calcoliamo or.i il prodotto scalare B · cls e sommiamo questi prodotti su 1111
percorso circolare centrato sul filo. Lungo questo percorso, i vettori tls e B sono
par.illeli in ogni punto (Fig. 22.18b) e quindi B · ds = B dscd inoltre, B è costan-
te in modulo su questa circonferenza, come si n·d<· clall'Equazionc 22.14. La
somma dei prodotti B ds, sul percorso circolare chiuso, che è cquiv,1lente
all'integrale di linea di B · ds,è data quindi eia

(hl kl

Figura 22,18 (a) Quando nel filo verticale non pas.'13corrente, llllli gli aghi magnetici
sono orientati nello stesso verso. {b) Quando nel filo pa'IS3una intensa corrente conti-.
nua, gli aghi vengono dellcssi. e si pongono lungo la tangente alla drconrert•nw. cioè
nel ,·crso del vettore B prodotto ch1lh1corrente. (e·) Lince di campo magrwtirn drrnlari
intorno ad ..lln filo percorso da corrente rese visibili con particelle cli limatur-.idi ferro ..
La fotografia è stata ripresa usando 30 fili paralleli, ciascuno percorso da una rnrrcnt~:
di 0.50 A. (Hmry I..tap1jim Lehman,pn gmt. eone.)
22.7 Trort1m11
di i\m/Jh"I' 669

ih B · ds = Bihds= .!::!2!_
r r (211'1)
211'1'
µ,,I [22.21)

d11"· giti.<- '..!r.ri· la h1111-1h,·11;i


cldla drn1nfl'IT11z;1.
Questo risultato. 11oto l'ome teorema di Ampère, è stato rirnrnto nel caso
particolare di un percorso circolare che awolge il filo, ma può essere applicato,
i11ge11ernle, ad un qualsiasi percorso chiuso concatenato con una corrente con-
ti mm. Il teorema cli Ampère dice che !"integrale cli li11t:adi B · ds lungo un qual-
siasi percorso chiuso è uguale a JJ-oI, don: / è la col'l'ente continua totale conca-
tenata con un qualsiasi percorso chiuso.

µ,o/ [22.22) • Teoremadi Ampère

D teorema di Ampère è valido solo perle correnti continue. Inoltre, sebbene il


teorema di Ampèresia valido per tutte le configurazioni di corrente, esso è utile
solo per calcolare il campo magnetico generato da configurazioni di corrente con
alto grado di simmetria, <"osicome il teorema cli Causs è utile solo per calcolare il
campo clettricu di distribuzioni di cade.i altamenle simmetdchc. Gli esempi che
seguono illustr,mo alcu11c conligurd7foni dotate cli simmetria per cui è possibile
us.m· il tl·nn·ma cli .-\mph,·.

Esempio 22.S Il campo magnetico prodotto da un filo rettilineo infinito


1.·11filo n·nili1wn. cli raggio U ,. di lunglwua infinita,~ tomie rnncatenata con il percorso I è I,,. il teorema cli
pl'rrorsn eia una curn·ntl' /0. clistrihuirn unifornu·ml'ntt· Amp~rcdà
su tutta }a 'il'lÌOrtl' cld filo (Fig. 22.1 B). C~tknlUl'l' il
c"mpn magnetico ad una distanz" rdall'asse del filo per ~ B · ds =B ~ ds = 8(211'ry = µ.0 10
,;;, lil' p,·r r< R.
. ' . ~lo':
.»'.~i 2,rl'k,1 (per r ;,, R)
Con,icl,•riamo orn l'interno del filo, cioè la rt.-gione 2
per rni è r< R. In qul·sto C'JSO, la corrente/ concatenala
rnn il percomi drcolnre è mirlOrtdella correme lotalc /0
e, poiché la correllle è distribuitll uniformemente sulla
s,·,ionc del filo, si vede che la frazione di correme con-
catenata con il percorso di r..ggio r < R è uguale al r.tp,
porto fra la sezione 11'r 2 r.1cchiW1adal percorso 2 e la
sc:zionc ,,.R 2 del filo. Si ha allora
Y,gura22.19 (Kmnpio 2'2.5) Un filo reuilinl'n infinito
di r.1ggio R percorso da una corrente /11 distribuita
uniformemente sulla sezione del filo. Il campo magnt•ti-
n, in og11ip111uop11h<"!'i-'\l"I'<·rakoh110 usando l..1kggc: cli ,.i
:\mpl'rt:, ilpplinua ,ul un percorso drl'olare di raggio r, I = Il~ 10
,·on centro sulra.'1.'ll'dd filo.
Usando lo sles.,o proccdimemo applicalo al percorso I,
i· pmsihile or., applirnrc il teorema cli Ampère al per-
Soluzione :--l'lln rcginnc I, dove è r;;, /~ Sl'cgli.nnu 1111 <·nrso 2. Si ha c.·osi
percorso circolare di raggio r con il centro sul filo. Per
simmetria, si vede che B deve essere costante in modulo
e parallelo a ds su Ullto il percorso. Poiché la corrente
670 Capitolo 22 M11g11rtismo

,(. µ./,fo,')'"' (per r < /(J [22.23] . li


B= -·-·- •r
21rR 7 ··,
b1 dipendenza da r del campo magne1ico B per que-
Ma conligun1ziont· i.· mrnHn\lil in Figura 22.20. Si noti
d1c, all'interno del filo, B ~ O quando r ~ O. Qut•sto
risultato è simile a quello ollenuto per il campo elettri-
co in una sbarTetta cilindrica uniformemente carica.

Figura22.20 La dipendenza del campo B da r per il


filo dell'Esempio 22.5. Bè propor~ionale a rall'interno
del filo e varia come 1/rall'estemo.

Esempio 22.6 Il campo miagnetico prodotto da una bobinatoroidale


Una holnnatoroidale è costituita da N spire di filo awolte Si noli, inoltre, che il percorso chiuso considerau/'.
intom.o ad una struttÙra a forma di ciambella, come si concatena N spire di filo, ciascuna delle quali è perconia .;
vède nella Fij::ura 22.21. Assumendo che le spire siano da una corTCnte J e, quindi, in questo caso il membro a ·,·
aclclos.,atel'una all'altra, calcolare il campo magnetico destra del teorema di Ampère, Equazione 22.22, è /J{J Nl
all'inlerno della bobina, ad una distanza rclal cenlro.
Soluzione Applicando il teorema di Ampère si ha
quindi

PB·ds = R Pds = R(21rr) µ.,,,\'I

µ,,Nl
B=--- [22.24]
;,,)Zvr
Questo risultato mostra che B dipende inversamente da r :,
e, quindi, il campo magnetico non è uniforme nella bobi- ·
na. Però, se è r li> a, dm•e n è il raggio della sezione della
bobina, il c-dll1poè approssimativamente uniforme. Per I~
Figura 22,21 (Esempio 22.6) Una bobina toroidale è
co.,tituita di molte spire di filo awolte su una strullura a bobina toroidale ideale, con le spire molto fitte, in modo
forma dì ciambella (toro), Se le spire sono molto fitte, il da poterle considerare come una successione continua, il ,
campo all'interno della bobina è tangente al percorso campo magnetico esterno alla bobina è nullo. Questo i
circolare tralleggiato e dipende da 1/r. Il campo risultato può essere ricavato facilmente considerando eh~ }j
all'esterno è nullo. la corTente netta che si concatena con un qualsiasi perir
,::J
cor.«1esterno alla bobina è nulla, inclusa la zona ccntraJij ,i
RagionamenloPer calcolare il campo all'interno della (il "buco della ciambellaj e, quindi, dal teorema d\ '.;
bobina, calcoliamo l'integr,lle di linea di B · ds lungo Ampèrc, si ha B ~ O nelle regioni esterne alla bobina. ~ ·/
una circonferenza di raggio ·r. Per simmetria, il campo realt:ì, le spire di una bobina formano una elica, invec1 ~
magnetico deve essere costante su questa circonferenza che spire circolari (caso ideale), e quindi vi è sempre l!.ll ~
e tangente, cosicché si ha B · ds = B ds. piccolo campo magnetico all'esterno della bobina. .'-'.'·-~
' :~
'<~~~.:,,:..;,,.
'·. ·--~~.'···~· IJ;'·''~
'1t'· :-~~~_tlJ~{r_s
t"
_ragì.,~~-~~-:.•/P,.l-t!.W'Ì1'fi:
!_.~-~~ U(t!-f Ì\ ,\ ~L{-;JJ);l!>I!"
."(-.'t·l~vi}~F4:,,li."'f~':''"".""'''··
'••f''-'·f~W,~ffi!l:§'r.!~~~i·t~~lp.-
1H~1.i~
_1,1-J<
·.,:_~
,. :~~
>;~·-,\~l.•1:?)b.lhH1~,.J10:,J
_~.H
--~ •• ..;... --------~ .......,_ ·.~I

Consiclcrhuno 1111anello circolare cli plastirn che circonda un lungo filo rcllilinco, ; :j
usccnle fuori dalla pagina come in Figura 22.22. Sull'anello di plasiica sono fissate. '·..·.ir.
due barrette magnetiche, così come è mostrato. Se nel filo passa una corrente nel .,Jì.
verso uscente dalla pagina, vi sarà un momento risultante sull'insieme combinato ,\.'.
anello-111agnc1i?Se si, in quale verso? 1·1
1 '"
'~·1·
Ragionamento I piccoli dipoli magnetici che formano le barrette magnetiche subi- ',f
ranno un momento dovuto al campo magneticocreato dal filo. Il momento agente·:.,
22.8 Il ca111f1<1 di ut1 ,oln,oid,
111ag,111liro 671

su ciascun magnete può essere r.ippresentato da una forta sul polo sud agenle per- Anellodi plwi1ica
pe·ndicolarmente 111corpo del magnete, e a una for,.a nel verso opposto sul polo
nord. Poiché il campo magnetico circolare crc-.itodal filo diminuisce con l'inverso
della distanr.i, la forza sui poli nord sar.ì minore della forza sui poli sud. Tuttavia,
pnkhi- il bmt"cio cliqu,·sw for1.eaunwnm linearmente•,·on la distantJIdal filo, l'elTet-
ln di di111i11111innt· tlt'il'intensiuì tlt'i cmnpo con la disuu11.a\·iem· t·quilibr.110
dall'aumento del bmccio delle fon.e. Di conseguenza, non vi sarà un momento risul-
tante sulla combinazione anello-magneti.

22.8 • IL CAMPOMAGNETICODI UN SOLENOIDE


Un solenoide è costituito da un filo awolto a forma di elica, C.on questa confi-
gurazione è possibile generare un campo magnetico sufficientemente tmifor-
me dentro un piccolo volume all'interno del solenoide, se le spire sono molto
fitte. In questo caso, le spire possono essere considerate come una successione Barreu.emagnclichc
continua di spire circolari, per cui il campo magnetico risultante è la somma vet-
Figura 22.22 (F'ISicaragio-
toriale dei campi prodotti dalle singole spire. nata 5)
La Figura 22.23a mostra le linee di campo di un solenoide con le spire non
addos.'late compattamente. Si noti che le linee di campo all'interno dell'awolgi-
mento sono quasi parallele, dis1ribuite uniformementl' t' mnlto vicine l'una
all'altra. Ciò indica che il campo magnetico all'interno del solenoide è unifor-
me. Le linee di campo fra le spire tendono a cancellarsi reciprocamente, per cui
il campo all"esterno del solenoide non è uniforme l'd è poco intenso. Nei punti
esterni, Ppcr esempio, il campo è debole poiché il campo prodotto dagliele-
menti di corrente posti al di sopra di Ptendc ad annullare quello prodotto dagli
elementi posti al di sotto di P.
Se le spire sono molto fitte e il solenoide ha una lunghczz.i finila, le linee di
carnpo hanno l'andamento mostrato in Figura22.23b. In questo caso, le linee di

(a) (b)

Figura22.23 (a) Le linee di campo magnetico per 1111solenoide con le spire non
1t\'\'t1lte
compattamente. (b) lJnee di campo di un solenoide di lunghe-l7.llfinita, avvolto
mn le spire multo addossate, e percorso d.i corrcntt: continua. li campo all'intemo del
solenoide è pr-.iticamentcuniforme t.'d intenso. Si noli che le lint.'l'di campo somigliano
n quelle di una sbarretta magnetica, per cui il solenoide ha praticamente 1111polo nord e
un polo sud.
672 Capitolo 22 Mag,ietismo

B campo divergono da un estremo del solenoide e convergono verso l'altro cstrt~


mo. La distribuzione del campo all'esterno del solenoide è simile a quella pro-
dotta da una sbarretta magnetica (vedi Fig. 22.lb) e, quindi, uno degli estremi
del solenoide si comporta come il polo nord di un magnete e l'altro come polo ·
sud. Al crescere della lunghezz,l del solenoide, il campo magnetico intc-rno
diventa sempre più uniforme, ed si approssima al caso del solenoideitlea/e,in cui
le spire sono così fitte, d;,.poterle considerare come una distribuzione continua,
e la lunghezza è moltd maggiore del raggio del solenoide. In questo caso, il
campo all'esterno del solenoiçle è debole rispetto a quello all'interno, ed il
campo interno è intenso e uniforme in un 'ampia zona,
È possibile usare il teorema di Ampère per ricavare un'espressione del camJW
magnetico all'interno~ un solenoide ideale. Una sezione del nostro solenoidti
ideale. (~ig. 22.24) è perèprsa da una corrente/. Si noti che, per il solenoide idea-
le, B è uniforme e par;illelo all'asse all'interno del soleimide, ed è nullo all'ester~
I
I
I
I . · no. Consideriamo un percorso rettangolare di lunghezza t e larghezza w,come ·
I. 1·
· mostr,a~Q!~.Figura 22.2~. È pos.,ibile;,.pplicareil teorema di Ampère a questo per~
Figura'22;24Una '.vista in· .·.,corso ~l~?lmdo '<6 B • ds per ciascuno dei q~attro lati del rettangolo. Il contribu,
sezione di un solenoide con · to del latQ3 è nulfo, poiché in questa regione B ;=O.1contributi dei lati 2 e 4 sono.·
le spire molto fiue. Se la lun- anch'essi nulli, perché lungo questi percorsi B è perpendicolare a ds. Il lato l dà.
ghezza del solenoide è molto . un contributo Bt alrintegrale, perché lungo questo percon;o B è uniforme-~
maggiore del mggin, si può parallelo a ds. L'integrale esteso al percorso rettangolare vale quindi:
a.sumere che il campo sia
uniforme all'interno e nullo
all'esterno. li teorema cli
.-\mpère applicalo al percor-
~ B, ds = J B · <ls = B
JM.'rrm"M.11
f
fN'tcnnnl
ds = Bt
so remmgolare mmeggiato
puù essere usato in questo
caso per calcolare il campo
li membro a destra del teorema di Ampère contiene la corrente lola/econca'.
all'interno del solenoide. tenata con il percorso di integrazione. In questo caso, la corrente totale è data
dalla corrente che passa in ciascuna spir.i, moltiplicata per il numero delle spire
e quindi la corrente totale è Nl. Applicando il teorema di Ampère si ha quindi

~ B · ds = Bt = Ili, NI

C'.ampo
magneticoaB'mterno• [22.25].
di un lungosol11Roide
dove n = N /tè il numero di spire perunità di l1mgheua (da non confondersi con
ffl. .
Avremmo potuto ottenere questo risultato in modo più semplice, consideran-
do il campo magnetico prodotto da una bobina toroidale (E.,.22.6). Se il raggi<,
del toro è grande rispetto al raggio a della sua sezione, una bobina toroidale·
approssima un solenoide con n = N /2'1Tr.In questo limite, si vede che l'Equazione.,
22.24, ricavata per la bobina toroidale, è identica all'Equazione 22.25. ··
L'Equazione 22.25 è valida solo per punti che si trovano nelle vicinanze de1:
centro di un solenoide molto lungo, mentre il campo verso le estremità diventa·,
meno intenso. All'estremità di nn solenoide, l'intensità ciel campo i· circa là'
metà del campo al centro (vedi Problema 22.32).
i"·~~
~~~~ ·':~
A una molla sospesa viene collegata una haucria e un interruuorc. Quando l"inlcrruttO:;:
re viene chiu.so e una corrente improvvisamente fluisce lungo la molla, e"-'"'si comp~
merà o si espanderà? . '.;3!
22.9 1W11g11,1i.,11w
11,/111
m11/eri11
(Facnltalivo) -673

ESERCIZIO 8 Un lungo solenoide, strettamente awolto, dì ~I.O cm <lì lunghezza ha


nel suo centro un campo magnetico dì intensità 5.00 T, generato da una con·ente di
1.00 A che attraversa le sue spire. Quanti avvolgimenti ha il solenoide?
ll,spo,1;1 120 awolgimenti.

22.9 • MAGNETISMONELLAMATERIA FACOLTATIVO

Il campo magnetico prodotto da una corrente in una bobina ci suggerisce quale


potrebbe essere la causa per cui certi materiali presentano proprietà magnetiche. L
E istruttivo iniziare la nostra discussione con t,m modello classico dell'atomo in cui
gli elettroni vengono considerati in moto circolare attorno ad un nucleo molto fiù
p,:sante. In questo modello, ciascun elettrone, con la sua carica di 1.6 x Hì 1 C,
mota attorno al nucleo una volta ogni I 0- 16s. Se dividiamo la carica dell'elettrone
per questo intervallo di tempo, troviamo che l'elettrone orbitante è eqUÌ\la)ente a
una corrente di 1.6 x I o--'A. Quindi, ciascun elettrone orbitante può essere visto
come una piccola spira percorsa da corrente con un corrispondente momento

I~
magnetico. Una tale spira percorsa da corrente produce un campo magnetico di
circa 12.5 Tal centro dell'orbita circolare (vedi Problema 16).
Consideriamo un elettrone che si muov.i con velocità costante vin un'orbita
circolare di rnggio r attorno al nucleo, come in Figurn 22.25. Poiché l'elettrone
p<:rcorrt· uno spazio 21Tr(la drconfcreru.a) in un tempo ·1;dove Tè il tempo Figura 22,25 Un elettrone
impiegato per una rivoluzione, il modulo della velocità orbitale dell'elettrone è che si muove in un'orbita cir-
v = 21Tr/T. La corrente m1sociataa questo elettrone rotante è uguale alla sua cari- colare di raggio r ha un mo-
mento angolare L e un mo-
ca divisa per il tempo ,li rirnlutione: mento magnetico µ in \'l"rso
opposta.
l=-e-= e ev
T 21Tr/v =~
Il modulo del momento magnetico associato a questo circuito percorso da cor-
rente è dato daµ= /A, dove A= 1TI è l'area dell'orbita. Pertanto

µ = /A = (~)
21TT
'll'r 2 = ½evr
Poiché il modulo del momento angolare orbitale dell'elettrone è dato da
I.= m,vr,il modulo del momento magnetico può essere scritto come

µ = (2:,)/. [22.26] • Momentomagnetico


ori,itale
Questo risultato dice che il momento magnetico dell'elettrone è proporzionale
al suo momento angolare orbitale. Si noti che poiché la carica dell'elettrone è
negativa, i vettori p ed L hanno verso opposto. Entrambi i vettori sono perpen-
dicolari al piano dell'orbita come indicato in Figura 22.25.
Come abbiamo appreso nel Capitolo 11, Paragrafo 11.9, la teoria di Bohr
dell'atomo include la nozione che il momento angolare orbitale deve essere
quantiu.ato, ed è sempre un multiplo intero di h = h/2'11'= l.06x Io-54J •s, dove
/,,.la rnslanlc cli Planck. Cioi·
L = O,li, 2'1,M, ...
Quindi il più piccolo valore non nullo del momento magnetico è

µ = _e_fi [22.27]
2m,
674 Capitolo 22 Mng,,rti.t1110

Nella maggior parte delle sostanze, il momento magnetico di un elettrone nel-


l'atomo si compensa con il momento magnetico di un altro elettrone che ruota
nel verso opposto. Il risultato è che l'effetto magnetico prodotto dal moto orbita-
le degli elettroni o è zero o è molto piccolo, per la maggior parte dei materiali
Finora abbiiuno considerato il conu·ibuto al momt·1110 111ag11t·tko cli un awmo
doV11toal moto orbitale dell'elettrone. Tuttavia l'elettrone ha una proprietà
intrinseca, chiamata spin, che contribuisce al momento magnetico. A questo pro-
posito, si può pensare all'elettrone come a una sfera carica che mota attorno al
suo asse, come in Figura 22.26. (Questa descrizione classica di un elettrone rotan-
Figura H,26 Modello di un te attorno a un proprio assenon va presa letteralmente. La proprietà dello spin
elettrone dotato di spin. può essere capita solamente con un modello relati\istico). Questo elettrone
a
rotante produce sua volta una corrente e quindi un momento magnetico che è
c;iellostesso ordine di grandezza di quello doV11toal moto orbitale. La gr.indezza
dè_lmoi:nento angolare di spin predetto dalla meccanica quantistica è

S= + = 5.2729 X 1 o-~~
j •S

I) momento magnetico intrinseco associato allo spin di 1111 elettrone ha il


valore

Magnetonedi Bohr • /J.B= _e_fi 9.27x 10-~·1j/T [22.28]


2m,
chiamato magnetone di Bohr.
In atomi o ioni contenenti molti elettroni, gli elettroni nornmh11t·me si
accoppiano con i loro spin in versi opposti, con il risultato di una compensalio-
ne dei momenti magnetici. Tuttavia, atomi con u11numero dispari di l'lemoni
possono avere almeno un elettrone 11011 accoppiato e u11 corrispondeme
momento magnetico. Il momento magnetico totale di un atomo è la somma \'et-
toriale dei momenti magnetici orbitali e di spin. Il momento magnetico cli alcu-
TABEUA. 22,1 ni atomi e ioni è dato in Tabella 22.1.
Momenti magnetici di
alami atomi e ioni, in Materiali fen-omagnetici
unità di magnetoni di Ferro, cobalto, nichel, gadolinio e disprosio sono materiali fortemente magne-
Bohr tici e sono chiamati ferromagnetici. Le sostanze ferromagnetiche sono usate
Atomo · 11 'Uòrti~to
;. per costruire i magneti permanenti. QueNte sostanze smw car,ltlerizzate da ·
(o iòne) .. · ~~, momenti magnetici atomici che tendono ad allinearsi l'uno con l'altro. sotto ·
· per,a~moo l'effetto di un campo magnetico anche molto debole. Quando i momenti si,
·..'.;:-.1-i·t~> sono allineati, la sostanza rimane magnetizzata, anche quando il campo nmgne;-,
tico esterno viene rimosso. Questo allineamento permanente è dontto al fort~,
H l accoppiamento fra momenti magnetici \'icini, che può essere descritto compie:-~
Ht' o tamente solo in termini quantistici. , :,
o Tutti i materiali ferromagnetici contengono regioni microscopiche, dette::
2.22
1.72 domini, dentro le quali i momenti magnetici sono tutti allineati. Questi domini)
0.606 hanno \'Olnmi di circa I0- 12 lino a 10-8m3 , t' contengono òa 1017 a 1021 atomi: I ·1
7.1 limiti tra domini con diflerenti orientamenti sono deui pareti dei domìni. In un :
IO.O materiale non magnetizzato, i domini sono orientati in maniera ca.,uale, e quindi',;
4.8 il momento magnetico risultante è in media nullo, come si vede dalla Figi1ra1
3.2 22.27a. Quando il materiale \'iene posto in un campo magnetico l'Stemn. i cloll)l~ i
5.4 ni tendono ad allinearsi con il campo e la sostanza si magnetizza, come è mostrit<~
2.14 to nella Figura22.27b. Le osservazioni mostrano che i domini inizialmente oriel\~1
4.00 tali nella direzione del campo magnetico crescono in dimensioni a spese di qu~I
Sm11111arin 675

--
-- - --
--
--
--
--
--
- -- --
-- •ib'llrn 22.27 l;iJ Oric•111a-

- -- --
-·-
n,,,mll· dt•i momc.·nti lii
1.io11t.·
dipolo magnc.:tid cli unii so-
,,

-
.-
stanza non magn~1iz:,m1.a.(h)
Quando si applica un campo
esterno B,>,i clipoli magnetici
Bo atomici 1cndnno ad allint•ar-
(•) (h) si con il campo.

li orientati in altre direzioni. Quando il c-.impoesterno viene rimosso, il materiale


conser\'a una magnetizzazione nella direzione del campo magnetico.
D-.ilgrado col quale le sostm1zeferromagnetiche mantengono il lorn magneti-
smo dipende la loro chLo;sificazione in magneticamente dure o dolci. I 1nalniali·111a-
gnetirmne11/e i/olei,come il ferro, si magnetizzano facilmente ma tendono pure a
perdere facilmente il loro magnetismo. Quando un mate1iale mab'lleticamente
dc ,In· 1-it-ncmagnctiualo e il campo magnetico esterno vit·nc rimosso, l'agitazimu:
l<·rmirn pro1·m·a 1111 mmo dei domini e il mal<'riak rnpiclamcnte ritorna al suo
lllll/fl/Plir,1111n11,duri, come il cobal-
~l,llo non nmgnt·tiuato. Al contmrio, i 11111te1ittlì
to t· il nichel. sono dillicilì da magnetizzare ma tendono a conservare il loro
magm·tismo e l'allim·am1·11tocki clomìnì <:onti1111;1 a pt•rm,mere in essi anche
dopo la rimoziont· elci campo magnetico esterno. <Jut·sti materiali fortemente
magnetici sono chiamati magneti permanenti. Magnt'li permanenti costituiti di
minemli r.ui, quali il sammio-cobaho, sono <>l'ilregolarmente miati nell'industria. L'oi.,igeno,una sostanza pa-
ramagnetica, è attrailo dal
campo magnetico. Nella foto-
grafia l'ossigeno liquido è so-
speso tra i poli di un magnete
permanente. Le sostanze pa-
Supponiamo cht· un tubo di alluminio sia riempito con una limatum di ferro molto
ramagnetiche con1engono a-
suuik. CiaM:um, limatura lm la forma cli una scheggia lunga l' li<>llilt·.Se il tubo pieno tomi (o ioni) che hanno m,>-
di linmtura \'iene agitalo, qu.ù è la probabilità che tuui i pe1.1.euirisultino allineati mcnto di dipolo magnetico
nella stessa direzione? Supponiamt> che l'agitazione venga ripetuta mentre il tubo si permanente. Questi dipoli
mm, in 1111 h,r1,· campo magnetico. Qual è lu probabilit:ì or.i du: la limatura risulti interagiscono debolmente
allim•am? f: qut·slo sistema l'anak,go macroscopico di qualco•a che sia stato discusso l'un l'altro e, in assenza di un
i11 qtwstt, 1mragra(l>:' campo magnetico e•terno,
sono orientali in modo casua-
RagionamentoQuando il tubo 1iene agitam fuori dal nunpo magnetico, l'orienta· le. Quando la so.~tanza è p<>-
sarà c,Lsimlc:è t'stremamcnt,· improhahik d1t• 1•s,,:1
,i011,· della linm111r.1 sia allinealll slll in un campo magnetico
nella stessa dire'lione. Se l'agitazione a,'\ienc in un campo nrngm·tico, la limatura, la esterno, i suoi dipoli atomici
quale divenili magnctil.1.ma, si può allineare con il cmnpo mentre è momentanea- tendono ad allinearsi con il
mentt· sospesa e libcm di ruotare. Quindi, è ~'Streman,.. nte probabile che un grande campo. (l'n' gmt. conr.di uo11
numero di pcz,etlini di limatura siano allint•:ui ,·ol campo clopo l'agitazione. I pez· uwandoroski)
1.euini sono l'analogo dei domini magnetici in un materiale fem,magnetico. Quando
il maw,iale è poslo in un campo magnetico, la maggior parw dd domini finiscono
pt·1 allint'arsi n,I c·,1111popi11110~10
rhc.•clis;111i11t·ar,i.
nmu- In 1i111a111ra
di f1·1To.

SOMMARIO
I .;1forza magnetica che agisce su una carica q che si muove con vt•lodtà v in un rampo
inagnctico esterno B i, dam da
F = qvxB (22.11
676 Capitolo 22 M11g11,tis1,w

La forlll magnetica è perpendicolare sia alla velocità della particella che al campo. li
modulo della forza magnetica è dato da

F = qvBsen O [22.21

dove /Jè l'angolo trn ve B. Da questa cspn·s.,iont· si vt·rlc rht· F" Osr v è parnllclu o ami-
parallelo a B. Inoltre F= qvBse v è perpendicolare a B. .
Se un conduttore rettilineo di lunghez,.a ( è percorso da una correllle I, la forza che
agisce sul filo quando viene posto in un campo magnetico esimio B è data da

F = rtxB (22.SJ

e
dove il verso di è quello della corrente e il modulo è uguale a I I = t e.
Seun filo di forma arbitraria, percorso da una corrente I, viene posto in un campo
.·magn~tico esttmo,la forza che agisce su un elemento infinitesimo dliè data da
,, ;
dF = ldsxB
I •,, .~)}~~•1:;:.-
.\.::·;/;'i;'r:?)yì;,;
··'Per determinare la forza totale agente sul filo, si deve integrare l'Equazione 22.4.
· .·:_·\:}::';::;\;,:'.ti)-:_<;
·. -.-,:_:.-·_,t·r:>
.· ·
.··Il momento magnelico p della spira percorsa dalla corrente Iè
I: .... -; . ',_' .:·.
p. = IA (22.8)

dove A è un vettore perpendicolare al piano della spira avemc il modulo uguale all"area
' della spira. Nel sistema SI l'unità di misura di p.è A. m2.
li momento della coppia Tche si esercita su una spirn percorsa da cmn·ntc qmmdo
viene posta in un campo magnetico e..slmiouniforme B è dato da

T = p.x B (22.9)

La legge di Biot e Savart dice che il campo magnetico //B in un punto P, prodotto da un
elemento di circuito da, percorso da una corrente continua I è dato da

dB = k ldsxi- [22.10)
,, ..,,, • r2
. \··
,,,'J dove k,. = 10-7 T · m/ A ed r è la distanza dall'elemento di corrente al punto P. Per cal-

i}f L.
..i,/?<·':
:-;/~-~ ,,:_
colare il campo risultante nel punto P, è necessario integrare questa espressione vetto-
riale su tutto il conduttore.
li campo magneticoad una distanza rda un filo rettilineo infinito, percorso da una
corrente I, è dato da

Il=~ (22.14]
211r
dove p,o= 4 11x I o-1 T . m/ A è la permeabilitàmagneticadel woto. Le linee di campc;.
sono circonferenze concen trichc con il filo.
La forza per unità di lunghe1.za tra due fili par.llleli infiniti, posti a una distanza 11, e·
percorsi da correnti / 1 e /'1.è
J,j "'6 /1 /2
(22.20)
T = 211n
La forza è attrattiva quando le correnti scorrono nello stesso verso, è repulsiv-.ise le cor,,
renti scoITOno in verso opposto. _j
li teoremadi Ampèredice che l'integr.tle di linea di B · dliesteso a un percorso chi"\
so è uguale a p,o/, dove I è la coITente continua totale concatenau, con il percorso chilJi;
so: ',.,~
~ B,da= p,ol (H#)
IJmmwdr nmrrltrwli 677

Usando il teorema di Ampère si trov.i che il campo magnetico all'interno cli una
bobina toroidale e quello di un solenoide infinito sono dati da

Il = 1'11
NI (toroide) [22.24)
2Tr,

B = µ,, TN I = ll1, nl (solenoide) [22,251

dm·e N è il numero totale di spire dell'avvolgimento, ed II il numero di avvolgimenti per


unità di lunghezza.
Le sorgenti fondamentali di tutti i campi magnetici sono i dipoli magnetici a,;sociati
agli atomi. Questi dipoli sono prodotti sia dal moto orbitale degli elettroni, sia da una
proprietà intrinseca dell'elettrOne, lo spin.

DOMANDE
CQNCEUUALI
O] Due particelle cariche vengono immesse in un c_ampo B è nullo all'interno della cavità? B è diverso da zero
magneùco perpendicolare rispetto alla loro velocità. al di fuori della ca\ità?
Se le cariche vengono deflesse in versi opposti, cosa si 15. Descrivere le variazioni del campo magnetico in un
può dire di loro? solenoide ptercorso da COl'l'ente rnmimm se (a) l.1
2. Un conduttort· percorso da corrente non è soggeno lunghcua del solenoide viene rnclcloppiam, ma il
ad alcuna fona métj.,rnetica se ,il'ne posto in un certo num«•ro di ~pirt• rimane.•lo stc&-.ot· (h) il 11t11ncrocli
modo in un campo magnetico uniforme•.Spiegare. spin• i· raddoppiato, ma la lunghcza, riman~ la stessa.
~ È possibile orientare una spira percorsa da corrente 16. Si consideri un elcurone in prossimità dell'equatore
in nn campo magnetico uniforme in modo che non nmgne1ico. In quale direzione tenclt•nì a essere cletles-
tt-nda a molar,·? Spiegare. so se la sua ,·clod1à è oricnmm (a) n-rso il basso? (b)
4. Il polo nord cli un magnete è anratto verso il polo Verso nord? (c) \'erso o,-cst? (cl) Verso sud t•st?
nord geografico della Terra, sebbene poli omonimi si 17. l.a figura 022.17 mostra due magneti permanenti
respingano. Qual è la soluzione di questo dilemma? con un buco nei loro centri. Si osscni che il magnete
5. In quale modo si orienterà una b11SSOla se vi trovaste supcriort• le,ita sul magnete infcriort•. (a) Come ac·
al polo nord magnetico? cade dù? (b) A cosa sen•e la matim? (<) Che cosa si·
6. Un magnete attrae un peu.o cli ferro. Il pezzo di ferro puù dire d<'i poli dei magneti da qncsta o.'l.scn·azione?
può allora attr.irre liii altro pezzo di ferro. Spiegare, (cl) Se il magnete supetiore fosse in\'ertito, cosa suc-
sulla base dell'allineamento dei domini, che cosa acca- cederebbe?
de in ciascun pe-,zo cli ferro.
7. Un chiodo sarà attratto da ambedue i poli di un ma-
gnete? Spiegare ciò che accade all'interno ciel chiodo.
8. Perché battendo un magnete con un martello si ridu-
ce il suo magnetismo?
~] fili paralleli esercitano reciprocamente una forza
magnetica. Che cosa accade per due fili perpendico-
lari? Immaginiamo due fili perpendicolari l'uno al-
l'altro e che quasi si toccano. Ciascun filo è percorso
da corrente. Si esercita una forza tra i fili?
IO. Spiegare perché non è po.""ibile determinare la carica
,. la mas.ç1 cli mm particella carica usando scpar.ita-
mcnte le forze elettriche e magnetiche.
[O Come può una spira percorsa da corrente essere
wmrn p«·r ckt<'nninnre la pn.·~t·uz:it di un nunpn
magnetico in una data regione di spazio? Figura D22.17 Levitazione magnetica ottenum con due
@ Si trov.i che particelle cariche provenienti dallo spa· magneti ceramici. ( C.entral pergeni, eone.)
!kimtific C.mnpany,
zio, chiamate r.iggi cosmici, colpiscono la Terra più
frequentemente ai poli che all'equatore. Perché? IH. l!n astronauta è abbandonato su liii pianeta, senza
[;i.I Spieg-.ire perché due liii par.illeli percorsi da corrente akuno stnunento e senza alcun minerale intorno.
in versi opposti si respingono. Anche il pianeta non ha catnpo magnetico proprio.
[!I Un mbo cli rame cavo è percorso da corrente. Perché Egli ha due sbarrette di ferro, una magnetizzata e
678 Capitolo 22 Mt1,c11r/Ltmn

l'allrn no. Come può determinare quale delle due è


magnetizzata? · ·
19. Un sovr,mo Indù decise di essere sepolto in una bara
magnetica, con i poli posti in modo tale che egli po-
te!l.serimanere per sempre sospeso fra cielo e terra. È
prn,,ihilc, un mie tipo cli lc,·haiione magnetica?
llisrnterc.
20, La superficie del disco di un calcolatore dovrebbe
essere falla di una sostanza ferromagnetica "dura• o .,.1
"dolce". · · , ~tI
...:~!
21. La camtn1 a baU.èun dispositivo utilizzato per osserva- ,.
re le tracce lasciate dalle particelle che passano aura- ' t
veno la camera,-che è immersa in un campo magneti- '~\
co, ~ alcune tracce sono del.le spirali ed altre delle ''
line'l reue, C(!sa si può dire delle particelle? ·- . ! i~\t;
22. · Il fàsciòdi elettroni nella "Figura D22.2'.!è deviato verso
il~ dalla presenzia di un campo magnetico prpdot- FiguraD22.22 Elettroni in un campo magnetico. ( e:;,;,:
.,!P':
~' du~b11bip~ pèri:orse!laè~IÌ~ ~<>ri!Cniltein Imi Sdtntijie c.om,,a,,,,
pn gml. rone.) ·!
'.:-~~~),lahi- pàhll~li:Z (a~'Q,ualè la ~i~dne: aèl campo , ~;
~ligneticò? (b) Se il'di:imeir,idella !ifera è di O.l m, ·'
;!
·determinare la velocilà degli elettroni nel fascio.
. . .

PROBLEMI ,.
P~o 22.2 D campòmagnetico ·· · · 4. Un elettrone. dopo .,._,ere smto acccler.1to da un~
[iJ Detenni mire la direzione iniziale della deflessione di cl.d.p. di 2-lf)(l \'. c·ntrn in una regione in mi c'ì: un
una particella carica quando entra in un campo campo magnl·tico unilunnc: di 1.70 T. Quali sono (a)
magnetico, come è mostrato in Figura P22. I. il massimo e (b) il mi11hno valore della for,a magnelÌ".
ca a cui questa carica è sottoposta?
(a) (b) a.. 5. All'Equatore. ,icino all..'tsuperficie terrrstrc, il cam119

=·;·:.! !.. -r
--------, I
magnetico è approssimati,'llmeutc 50.0 µT ,·c1'5<1 nord,~
:,:cxxx: :fllf
--+:
.'·.:;''.;t;~t~f,~~
h------- 1
I il campo elcurico, nella bella stagione, è circa I 00 N/C
,-erso il bas.so.Tromn: la ror,a gravitazionale, eletuica è
magnetica agente su 1111elettrone che si 111110,·e
in linea retta alla\'elocilà di 6.00 x IW m/s.
,..,rso
.·;
esli
6. Una palla metallica con una carica Q = 5.00 µC vien.«!
. -· .;.. ·. ~è):::i~~t,~,;-' ' (d) : •, ' ....... ..
· ·' ·. -· ~r-AY.~-~-1-.~#{'
. \ ~--- ...---, lanciata ori1.1.011talmente fuori da una finestra ~
T~:·.1 , 1//~i I velocità v = 20.0 m/s. I.a finestra è a una altezza· A.1
20.0 m rispello al ,nolo. L'n campo magnl·tico o~
.~-·
I '··~•,:'·.;,..,... + I:-~· . ' l wnmle uniforme cli intcnsiuì Il= O.O100 T ì: perpend~
l~•II I ://1

.!.=~J
. ·,·
·. L__
f/<'J
'. "
colare al piano della 1r.1icttoria della palla. Trovare )\I
fon.a magnetica agente sulla palla appena prima c!tj
• •~I'_. I ' • +, ' es.sa urti il ,nolo. ~>,
7. Nell"acceler.itore del Fermilab (Batavia, Illinois) P. .
x;,\~P22-.1· toni con momento 4.80 x 10"16 kg · m/s sono mari
2. Un protone viaggbi'con un~ velocilà di 3.00 x Ja6 m/s nuti in un"urbim circolare: di 1.00 km di rag1,rioda·,
formando un angolo di 37.0° con la direzione di un campo magnetico diretto ,·ersu l'alto. Quale c~ ,-

7===~-=
campo m~gne~ièo dì 0.300T nel _veno positivo delle "J· magnetico è usato per mantenere i prutoni su q
Q1ml ì· (a) l'intcnsillì della rorza n111gneticasul proto-
ne e (b) la sua accelerazione?
[[] Un protone ai'muove perpendicolarmente a un campo
magnetico,B,con una velocità di 1.00X 107 m/se subi-
sce un 'acccler.izione di 2.00 x I 0 13 m/s 1 nella dirc-,ione
+x c1uando la sua veloci là è nella direzione +.i. Deter- tilhtl'O del filo di O.71:° ,_ndi lu~1ghc:-aaè dircuo
minare l'intensità è la direzione orientata del campo. l'asse li', soggetto ali azione d1 un campo mag
l'ml,/rmi 679

uniforme B = ( I .H0k) T. Se la correme è diretUI lungo


la direzione + x qual è la forza che agisce sul tratto di
mo;
!I. t:n filo coh una massa per unità di lunghe1.za di
0.500 g/ cm porta una corrente di 2.00 A diretta ,·erso
sud. Quali sono la direzione e il moclulo drl nunpo
magnetico minimo necessario per solle\"are il filo;
lii. In Figura P22.I0 il cubo ha uno spigolo di 40.0 cm.
Quattro ,egmenti di filo - ab, be, cd e da- formano un
circuito chiuso che porta una corrente di 5.00 A come
mostr.ito nella ligur.i stessa. Un campo magnetico
uniforme B = 0.0200 Tè diretto nella direzione posi ti•
,-aJ· Disegnare una tabella che mostri il modulo e la FiguraP22.l2
direzione della fora Sll ciascun segmento, ordinando-
li nell'ordine suddetto. 22.4 Momento agente su una spira in IDI campo
1 t B
magnetico unifonne

m
[i]] Una bobina rettangolare è formata da 100 spire vicinis.,i-
me ed ha dimensioni 0.400 m x O.!IOO m. La bobina è
I incernierata lungo l'asse 1 e il piano delle spire forma un
I angolo di 30.0° con l'asse x (Fig. P2'.!.13).Qual è il
modulo del momento Nercitato sulla hohina da un
" campo magnetico uniforme di 0.800 T clircuo lungo
' e
l'as!ie x. quando la corre111enelle spire ha un v,.ilore di
FiguraP22,10
1.20 A, nel verso indicato? Qual è il ,·erso in cui ci si
;L"f'l'tlilrhe moti I;, bobina?
{f!Jl"n magnt·lc:-clit.· proclLll'l' u11,;.1mpuinlt·n~o è posto al
di sotto di un anello di ra~>iu ,; orit.zontale, percorso
dalla corrente / come mostrato in Figur.i P22. l 1. Se le '
linee di campo magnetico formano un angolo 6
rispetto alla \'erticalc nd punti in cui è poslo l'anello,
quali sono la direzione e il modulo della forza risul-
T ~.l!OA

tante sull'anello?
0.400m

1~1---X
~

FiguraP22.13

14. l.:n magnc:tino cilindrico è sospc:so per il _suocentro in


un campo magnetico di 0.250 T. li massimo momento
che agisce sul magnetino è 4.60 x 10·' N, 111.Calcolare
il momento magnetico del magnetino.
I:,. Un lungospet.zone di filo di massa 0.100 kg e lunghe1.-
za 4.00 m è u!lllto per costmire una bobina quadrata di
latu 0.100 m. !..i bobina è sospesa lungo un lato oriz-
FiguraP22.II tonlalc, cunduc;c !1..10A di ronc.·nu..·, l'tl è po~t.a in un
campo magnetico verticale di i111cnsità0.01001'. (a)
l'.!. Una spir.i di forma arbitraria percorsa da una corren- Detenninare l'angolo che: il piano della bobina forma
te I è p<>SUI
in liii campo magnetico esterno uniforme, con la verticale quando L"SSa è in equilibrio. (b) Tro-
B, come in Figura P2'.l.12. Dimostrare che la forza v.t1·c il momento agente sulla bobina, all'equilibrio,
risullame sulla spira è zero. dovmo alla forza magnetica.
680 . Capitolo 22 M<1fi11,ti.'Nno

Paragrafo 22.5 ~ legge di Biot e Savart


16. Nel modello del 1913 dell'atomo di idrogeno di Ncils
Bohr, un elettrone ruota attorno ad un protone ad una
distanza di 5.29 x w-11 m con una velocità di

/l
2.19 x I()'\ m/s. Calcolare il c:impo 11rng11etiropro<lotto
dal moto dell'elèUrone nella posizione del prnto11c.
17. (a) Una spira quadrata, di lato t = 0.400 cm, è percor-
sa da una corrente I= 10.0A (Fig. P22.17). Calcolare il
campo magnetico nel centrodel quadrato, (Suggerimm-
to: usare il risultato del Problema 22.5 I a per trovare il
campo dovuto a ciascuna sezione rettilinea). (b) Se FiguraP22.19
questo conduuore è formato da un singolo avvolgi-
da una corrente / 1 = 5.00 A e si trova nello stesso piano:
mento circolare e conduce la stessa corrente, qual è il
della spira reuangolare percorsa da una corrente / 2 -=i
valore del campo magnetico nel centro?
IO.OA. l.e dimensioni in figura sono e= 0.100 m, aea
0.150 m ed t = 0.450 m. Calcolare intensità e direzion~-
della /o= riwllmllt che è esercitata aulla spira rettai~
golare dal filo reuilineo. ,;
\.
·; ,1,.
·.
.,
I

-1· -t---1
FiguraP22.17
IX. Un circuito chiuso, avente la forma di Figura P22.l6
produce in P, centro dell'arco, un campo magnetico.
Se l'arco di cerchio sottende un angolo di 30.0" e la
lunghezza totale del filo è 0.600 m, qual è il campo
magnetico in P quando il filo è percorso da una cor-
rente di 3.00 A?
. ;'j:
,,
,,.~
--
------ F,guraP22.21 ·)
.,~
•.::::--}-.!lo.o• f:,j
p ~~

--- _ ...........
Due fili indefiniti pamlleli, ognuno di massa per uni~
!
.·,;
.,

di h.mghczza di 40.0 g/m, sono tenuti !IOSpt'sida li~


lunghi lì.00 cm in un piano orizzontale come in Figti~
FiguraP22,18 l"..?2.22.Ogni filo porta la corrente /, la quale fa sì chcjijj
due fili si rc,pingano e si dispongano in una posiziòklJ

.:;
d'equilibrio con l'angolo Il= 16.0'. (a) l.e correnti, :
IT[] Determinare il campo magnetico in un punto Palla
fili hanno lo stesso verso o veno opposto? (b)
distanza x da un filo infinito piegato ad angolo retto,
colare il valore di /.
come mostrato in Figura P22. 19. li filo è percorso da

I
una còi-rente continua l

Paragrafo 22.6 For-.tamagnetica


fra due conduttori paralleli .
-.
20. Due fili conduttori paralleli, posti a distanza a= IO.Ocm,
sono percorsi da correnti aventi lo stesso verso. Se )
/ 1 = 5.00 A e I,= 8.00 A, qual è la fori.a per unità di hm- ;
gheu.a esercitata su ciascun conduttore dall'altro? .'I
~ Nella Figura P22.21 il conduttore rettilineo è percorso FaguraP22.22 •,_.:(
l'mbl,111i 681

Paragrafo 22.7 Teorema di Ampère e b1 <line,ion" ddla l<w,a per unità di lunghezza che
![:f ! Q11auro fili conduttori. rettilinei e paralleli, sono per- agist·,· su 1111filo posto a 0.200 cm dal cetllro dell'insie-
corrente / = :'>.00A. l.a Figura P22.23
corsi dalla stes.o;.'I me? (b) La f01·1.asui fili dt'lla superficie esterna dell'in-
è una ,ista dall'ahu ddla clisposiLione geom<:trica cll'i sieme• i- più grande o pitì piccola rispetto a quella sul
quanrn nmduuori. L1 cotT<·ntt• i.· u~t·rntc.· dal l(>glio filo a 0.2 c·m dill n·ntro?
lll'Ì punii.\ l' /f (tomr <'·indi, .ltn d.1i punti) t·cl ,·ntrnn- !!X. Il niohio ,li,·,·ntu MIJ>t·r<.·onclut1un-.
nm n·sis1,·n1a Ph'l-
1<•ud foglio nei punti <:e i) (segnati dalle <T<><·i). n,1- trìca u~rntl,· a zen,, quando è niffn.·ddato sollo i H K.
cnlarc intensità e direzione del cantpo nmgnetico nel Se la superconduttivit.'\ viene distrutta 11uando il cam-
punto P. posto al centro elci quaclrato di lato (U?OO111. po magnetico superficiale supera i O.IOOT, <lctermi-
m1n· la 111m1sima corrente che puù portare un filo di
A{$,'----- -------{t,) C niobio di 2 mm di diametro per mantenere la super-
I I conduuività.
I I
I I
I I
I I Paragrafo 22.8 D campomagnetico di W1 solenoide
: • :o.2oom 1mChe corrente deve scorrere in un solenoide di 1000
I p I spiri.' cli filo distribuite uniformemente su una lun-
I I
I I ghezza di 0.400 111per prndurrc un campo magnetico
I I
I I cl'imensità I.OOx 10-iTalsuocentro?
I I
30. Un solenoide superconduttore è costruito per genera-
B{i).. _______ ----{!)D
0.200m re un campo magnetico di I O.OT. (a) Se l'awolgimen-
to dd solenoide 1•cus1imito da 2000 spire/m. qual è la
Figura P22,23
corr,•nu, richicsm? (h) Quale fona per uniuì cli hm-
gh,·L1.a è l."scn.;~ta da <1ucstonuupo mag1u:tico sulle
spire del solenoide?
! I Il rnmpo magnetirn alla clistania cli 40.0 cm chi un :: I. Un sulcnoidc di raggio R = r,.00cm è costruito con un
lntlf,,,'Ufilo n·uiliru.-o du- nnulun· una n,rrt·111t· fii l1111gnl"'U0 cli filo di rnggio r= 2.00 111111, lunghc-,z,i
2.00 A i- 1.00 µT. (a).-\ quale• di>tanz" i• 0. IO0 µT, (h) I = IO.Olii ( f Il> Il), t' resistività p = I.70 x IO""0 • m.
A 1111 certo istame un lt111gocm·o bipolare tm.,porta Tn,var" il n1111pomagnetico al centro del solenoide se
una con-ente cli 2.00 A hl V<'rsiopposti. I clut• fili dista- il filo è collet,,ato a una batteria di f.e.m. S = 20.0 V.
no fra lnro !\.00 mm. Tro,·.tr(.'"il ,·ampo magnetico 01 :\!!. <:onsicleriamo un solenoide di htnghczza I e raggio R.
40.0 rn1 cli distanza dal punto centrai" tll'l .-arn ,wl costi tu ilo da N spire strettamente awoltc in cui circola
piano elci du<' fili. (e) Per quale clistanza es.,o si ridut·e una corre me continua /, (a) Usando questi parnmctri,
a un decimo di questo v-alore? (d) Il lilo centr,tle in un 1ruvare il campu 1m1gnetico lungo l'asoe in funzione
cavo coassiale tmsporta una correme di 2.00 A in un della dis1anza a da 1111estremo del solenoide. (b) Di-
verso e lo schermo attorno ad esso trasporta una cor- mostrnrl' che quando fdivcnta molto gra,;dc, Bsi ap-
rente di 2.00 A nel veno opposto. Quale campo pros.,ima a ,-,..,NI /2/a ciascun estremo del solenoide.
magne1ico creer.ì il cavo nei punti cstemi?
:!:, Le bobine magnetiche del reattore a fusione Tokamak Paragrafo22.9 Magnetismo nella materia
sono a fbnna rii toroide con un raggio intcn10 di (Facoltativo)
0.700 111e r,1ggioesterno di 1.3<1111. NeU'intcmo ciel toro~ C5D
Il momento magnt•tico della Terra è all'incirca 11.00x
de c'è il pla.vna Se il toroide ha 900spire di un filo a gt~ut- IOll'l A, m~. (a) Se questo fosse dovuto alla magnetizza-
dc diametro e ciascuna spi,~ porta una corrente cli zione di !littm-azionccli un enorme 1,•iacimento di ferro,
14.0 kA, troVMe il campo magnetico lungo (a) il raggi<, a quanti elettroni con i loro spin non accoppiati corri-
intem<>del toroide e (b) il raggio esterno del toroide. sponderebbe questa magne1izzazione? (b) Se ci sono
~"- Un conduttore cilindrico di raggio R = 2.50 cm è per- due cleurnni non accoppiati per ciascun atomo di
corso da una corrente I = 2.50 A; questa corrente è ferro, quanti chilogrammi di ferro corrisponderebbero
distribuita uniformemente sulla sezione del condutto- a questo momemo magnetico? (l.a densità del ferro è
re. Calcolare il campo magnctico in un punto posto a 7900 kg/ 1115 e ci sono circa 8.50 x I 0118atomi ferro/ m 3).
111t·tàstrada lungo il 1.1ggin (rioì· pt·r r = //_/2), (hl ·: I :,;..i nu,cldln cld 1!113 clc•ll'ntomo cli iclrng,·nn di
Trovarc la distanza dalla supt·rficie dc! conduttorc alla Buhr 1111 dettrnne compie un'orbita circolare di
quale il campo magnetico ha lo stesso valore del 5.29 x t<r11 m di raggio con una velocità di
campo per r= R/2. 2.19 x IW m/s. (a) Qual è il momento magnetico
~· · } lJ n insieme di I (){Ifili lunghi. isolati e compatti forma dovmo al moto dell'elettrone? (b) Se l'elettrone ruota
un cilindro di raggio R = 0.500 cm. (a) Se ciascun lilo in senso mlliornrio in 1111 piano orizzontale, quali s0110
porta una corrente di 2.00 A, quali sono la grandezza la direzione e il veno di questo momento magnetico?
682 Capitolo 22 t11Jt11,'11etisma

Pr(,blemi generali prodotto dalla corrente quando si accendono i fati,


35., Un fulmine può portare una corrente di 1.00 x I o·•A C.ome si confronta col campo magnetico terrestre? ·:-\
· per un breve periodo di tempo. Qual è il campo ·11. Un nastro metallico molto lungo, di larghezza wè per~
magnetico risultante a 100 m dal fulmine? corso da una corrente /lungo la sua lunghezza come
36. Un lungo filo rettilineo giace orizzonmlmente su u11 in Figura P22.4I. TrO\-are il campo magnetico nel
ta~olo f/ traspol'ta una corrente di 1.20 µr\. A cli~umzil punto esterno P) il distanza 6
pirmo del na.,trn (in 1111
d 59pl'li il ,fil!>,uq protone si muove puallelamente al daun bordo.
1110(In ve~ opposto alla corrente) con una velocità
costante di' 2.30 X 104 'm/s. Determinare il valore di d.
Trascurare il campo magnetico dovuto alla Tcrr-.i.
37. Il campo magnetico terrestre nelle vicinanze di
ciascun polo è circa 0.700 G = 7.00 x 10-0 T. Usando
un modello in cui ,siassume che questo campo è pro-
dotto da una spira di corrente posta lungo l'equatore,
calcolare la corrente necessaria per produrre questo
i:ampq(R,=6.37xl06m)-. -' -'
:111.Un e~ttrone entra in una regione in cui esiste un
campo magne\iço ~i intelisi~ 0.100 T, viaggiànd~ per-
pendicolarmente).\~ linè!I di confine della regione.
La direzione del '~àlripo è perpendicolare alla velocità
dell'elettrone. (a). Determinare il tempo necessario
all'elettrone per abbandonare la regione in cui esiste
il campo, notando che la sua tra.icuoria è una semicir- " F"iguraP22.41
conferenza. (b) Trovare l'energia· cinetica dell'elet- ·'
·,
-_,
trone se il massimo spessore di penetrazione nel
campo è 2.00 cm. -I~. IJna sbarretta metallica di 0.200 kg che conduce un~'
:19. Due conduttori rettilinei e paralleli infiniti sono per· corrente di I O.OA sch'Ola su due binari ori7.zontali
corsi da correnti opposte, come in Figura 22.39. Un distanti 0.500 m. Quale campo magnetico verticale è:
conduttore è percorso da 1O.OA. Il punto A si trova necessario per far si che la sbarretta si muova a veloci~
nel punto mediofra i due fili ed il punto Cad una distan- costante se il coefficiente di attrito dinamico fra iJ
za d /2 a destra del filo in cui .scorrono i I O.OA. Se binario e la sbarrena è O.I 00 ? ·;
d = 18.0 cm e I è regolata in modo da avere campo 8fil Un anello isolate di raggio IO.Ocm è uniformemen~
magnetico nullo in C.calcolare (a) la corrente I e (b) carico con una carica totale positiva di IO.O ~
il campo magnedcÒ Bnel punto A. L'anello ruota con una ,-elocità angolare costante cU,!
20.0 rad/s attorno a un asse passante per il suo cen~
perpendicolare al piano dell'anello. Qual è !'intensi. ·,
del campo magnetico sull'asse dell'anello a 5.00 c· ·
dalsuo centro? ;,,
8IJ Un anello isolame di raggio R è carico uniformeni ,';
IIO.OA te con una carica tolale positiva I/•L'anello mota <·
una \-elocità angolare costante "' intorno ad un .·.'
passante per il centro dell'anello e perpendicolare'

A e• suo piano. Qual è il campo magnetico sull'asse de
l'anello ad una distanza R/2 dal centro dell'anello?:,
·lr•.Il sodio fonde a 99°C. li sodio liquido è un eccelleii·
conduttore termico ed è usato in certi reatt ' 1
,I nucleari per portar via l'energia termica dal nocci
centrale del reattor-e stesso. li sodio liquido può e · ..
re 1e111110in moto clemro tuhi eia una pompa eh_,.
Flgm-aP22.89 sfrutta la forza che agisce su cariche in moto inl
campo magnetico. li principio è il seguente: si ~
ponga che il sodio liquido sia in un condotto a sez
<IO.Supponiamo di montare una bus.,ola al l'entro del ne reuangolare di larghezza w e altezza h. Un caril
cruscotto di una macchina. Calcolare l'ordine di gran- magnetico uniforme perpendicolare al condotto
dezza stimato del campo magnetico in questo punto sce su un tratto di lunghezza L (Fig. P22.45). U8' .:·
l'mb/emi 683

rente clc:mirn diretta perpendi<-olarm<·nic al (condot- cuntallu a distanza di I mm (Fig. P22.41l). Ogni spira
to e al campo magnetico produce una densità di cor- ha IO.Ocm di raggio. I .a spira superi,,,·.- è percorsa eia
rente J. (a). Spiegare perché questa conligurdzione mm corn·nte di 140 A in senso or.trio, quella inferiore
produce sul liquido una for,a dir~na lungo la lun- dalla stcs.,a con·cnte in senso antiorario. (a) Calcolare
ghezza del condono. (b) Mostrare eh<' sulla seziotl<' la f<lrzamagnetica che la spira inkrinn· C"st·n·ita sulla
cll'I liqniclo l'('I" dli:llu cll'I campo lll>l!(ll<'IÌn> agisn• supt·riun•. (h) l..a :;.pirasup,·rinn.· ha 1111a massa di
umi pr<·ssioneJLJJ. 0.112IO kg. Cakolart• la sna ,uTclt'ra,inne. as.,umendo
d1c le forze che agiscono 511 di essa siano la ror,a cal-
rnlam in (a) e la forza peso. (Suggmmen/o: considerare
una spirn poggiata sull'altra).

j_
h
T'4-..,-J
G::)- 140A

FlguraP22.45 FiguraP22.48

-lii. Due spire circolari di rdggio Rsono enrrambe perpen- 49. Protoni c<111
energia cinetica di !i.00 MeV si muovono
dicolari ad 1111 comune. I centri delle spire clist.·mo
a.s.'I(' lungo l'a.s."'-'., positÌ\"Ocd entrano in 1111campo magne-
Re sono percorse da una correme continua / che cir- tico B = (11.11500T) k,chesiestendeda x=0a x= J.OOm
cola nello s1c.·sso ,·c1-so come mnstnuo in Fil,'1.lra rnmr nella Figum P22.-19.(a) Q1lcolare la .:omponen-
P22.46. (a) Mostrare che il c-dmpo magnetico sull'asse te _vdcllaquantità di moto dei protoni quand<>lasciano
alla distanza x dal centro di una spira è il rnmpo magnetico a x = 1 m. (b) Trov-.irel'angolo a
lr.t il \"l.'ttnrt.'\"elocit.-\iniziale elci f.L,rin cli protoni e il
2
B = µ,, 111 [ I + I ] ,·<·!lori'velocità del fascio dopo che è uscito clalcampo.
2 (R2 + .,2)~n ( 2 R2 + .,2 _ 2/à)~' 2
(S11/(gl'rimento: si trascurino gli effetti rclathistici e si
ticordi che I cV = 1.60 x 10· 19.J).
dB
(b) Mostrare che~=
d 28
O e ,lx 2 = O nel punto mmio ..............
.,.·........
.
tra le due spire. Questo significa che il campo magnc.-- :'-:··:,::
tico nell'intorno del punto medio è u11ifonne.Le due
spire in questa configurazione sono delle bobine di
Hebnhokz.
FiguraP22.49

,,u. Un foglio infinito di corrente che giace nel piano yz


conduce una corrente superficiale di densità J,. La
rnncme ì, nella dirc:1.ioncy e J, r.tpprcscnm la corren-
1.- per unità di lunghezza misurata lungo l'asse %. l.a
Figura P22.50 è una vi5llldi profilo ciel foglio. Calco-
f--R-l lare il campo magnetico in prossimità del foglio.
( Sugi:m,llffllo:usare il teorema di Ampère e calcolare
FiguraP22.46 l'integrale di linea esteso al pcrcorw rettangolare
attorno al foglio, r.ippresentato dalla linea tratteggiata
·Ii. Per un progetto di ricerca, una smdentessa ha bisogno in Fig. 1"22.!iO).
di un solenoide che produca all'interno un campo 51. Consideriamo 1111segmento di filo sottile e rettilineo
nmgnetko di 0.0300 T. F.,sa cledd(• cli usan· mm cor- una corrcnw costante. /, po.sto lungo
.-h,· 1·011,h11ct•
rente di 1.00 A e un filo di 0.500 111111di diametro. l~, l'as.st, ., rnmc in Figura 1"22.51.(a) Usare la legge di
studente= awolge il solenoide a strati su un supporto 8iut e Savurt per mostrare che il campo magnetico
isolante di 1.00 cm di diametro e IO.Ocm di lunghez· totale nel punto P, posto a dist.~nzan dal filo, è
za. Calcolare il numero di str.iti di filo nece01.,arie la
lungheu.a totale del filo. iJ.(,I
B= -- (cos 8 1 -cos /lii)
·11-1.Due identiche spire circolari, coassiali, sono quasi a 4wu
684 Capitolo 22 Mnp;neti.,mn

J, (esterno della pagina)


i r
,.,-o~·
Filo I Filn2

.---

'II •
I
I •
I
I
I

I
I
,___
I
I .
·., •+-b-l
••
P22,50 V~ta dall'~lto di un foglio infinito di cor-
Figu111
reo~ i;Jic\giace nel pia1w,;.r. d(>~ la corrente è nella dire-
zionH'(~~ l'esterno 'della: pa~jia). ·

(b) Se il filo è infinitamente lungo, mostrare che il i (x) - ,h(x) I


B= 1'11111{/i
risult~to di (a) dà un campo magnetico che corrispon-
de al campo magnetico ottentllo usando il teorema di
Ampère (,·cdi Es. 22.5).
x+\f
=------
P,
' /r(x)
[Jl2 + (x+ \ i)2]1,2

,' '\
I \
I \
I \ x-\f
I \ ,h(x)=------
/ G \ [R2+ (x-\1)2]112
I \
I \

/ Bi ''
X (a) Sia f = IO cm, R • 0.50 cm, I = 4.0 A, cd n "'
1500spire/m. Fare un grafico di B verstlS x per valori
FlguraP22.51 positividi x da x = O a x"' 20 cm. (b) Variare R con i
sqiuenti valori e osserwrc gli elTettisul gmfico in ciascuri
m.a: R = O.IOcm, I.O cm, 2.0 cm, 5.0 cm e IO.Ocm. ~
52. Un lungo lilo rettilineo- filo I -orientato lungo l'asse piccoli valori di R (confrontati con f), il campo all'inter·
, conduce una corrente stazionaria / 1 , come in Figura no cielsolenoide dovrebbe apparire simile a quello di ~
P22.52. Un circuito rettangolare po.,to sulla destra del solcmoide ideale; per grandi ~ridi R, il campo~
filo rnnduce una corrente l'l. C'.onsidcriamo il filo 2, be sembrare simile a un anello. E così? • '.\'J
che è il segmento orizzontale superiore del circui10 S..
4- Sex ili>f (dove xè misurato dal centro del soleno1dè)l
che w da x=-a a x= a+ b. Mostrare che la forza magne- il campo magnetico lungo l'asse xdi un solenoide~
tica esercitata sul filo 2 è diretta verso l'alto e ha tosi appm11.1imaa ,./
un 'intensità data da

1"= 1A-ol1l'l
21r
In(1+..!...)
n
dove µ. = NI ( 'ITR2 ) è:il momento di dipolo magne~
Problemial calcolatore del solenoide. Modificare il Foglio Elettronico 22,f
SI. Il Foglio Elettronico 22. I calcola il campo magnetico per calcolare e fare un gr.dico di ~B(x) in funzione·d!
lungo l'asse xdi un solenoide di lunghezza f. raggio Il,
ed n spire per unità di lunghezza che conducl' una
corrente I. Il solenoide è centrato sull'origine col suo
asse lungo l'asse x. Il campo in ogni punto xè
x. Verificare che x9B(x) ,i appmuimi a mm costan~
perxill>f.
S3. Un elettrone ha una velocità iniziale •o nell'o •.
di un sistema di coordinate a I ,. O. Al tempo ~ _
,t··
Ris/m.,te,,; fJrn/,/emi«mret/ua/i 685

viene acceso un campo elettrico unifomu~ ni dd moto, Poichét.\J può eliSCrt•in qualsiasi direzio-
E= ( 1.00 x IO" V/m)i e un campo magnetico unifor- ne, si rnnsidcri il moto lungo x, y e z. Descrivere il
me B = (0.500 x JQ-4T)j. Mettere a punto un foglio moto g1mcmle dell'elettrone per diversi v-,lloridi v0 •
elettronico o un programma per integrare k· equazio-

RISPOSTE AI PROBLEMI CONCE1TIJALl


I. No. Il campo magnetico genera una forza magnetica campo magnetico cose se fossi fermo, ma esso sarebbe
che è diretta verso il centro della traiettoria circolare dovuto al moto, nel tuo sistema di riferimento, degli
della particella, e ciò causa una V-driazionedella dire- ioni positivi del reticolo cristallino.
zione del vettore velocità della particella. Tuttavia, 6. Una bussola non potrebbe rivelare correnti nei fili
poiché la forza magnetica è sempre perpendicolare vicino agli interruuori per due ragioni. Poiché i cavi
allo spostamento della particella. essa non compie degli interruttori della luce contengono due fili, dei
lavoro su di essa, e quindi la sua velocità (in modulo) quali uno concluce corrente verso l'interruttore e
resta costante. Allora, la sua energia cinetica rimane l'altro in verso opposto,il campo magnetico risultante
pure costante. sarà molto piccolo e diminuisce molto rapidamente.
2. No. Vi potrebbe eliSCrc un 'altro campo come un I.a seconda ragione è che la corrente è alternata a
campo elettrico o un campo gt'il\'Ìtnzjonalcche genera 60 Hz. Di con:1Cguenza, il campo magnetico sarà oscil-
un'altm forta sulla particella carica che ha !.1 stessa lante a 60 Hz. Questa frequenza è troppo elevata per-
intensità ma verso opposto a quella magnetica, dando ché possa essereseguita da una bussola, per cui l'effet-
luogo a una forza ris11ltm11,·nulla. Inoltre, una parti- to sulla lettura sarà mediato a zero.
cella carica dw si 11u10,-csst.·pcu-allt'lamt:ntcal campo 7. I.a levitazione del lito è stabile rispetto al moto vertica-
magnetico non subirebbe akuna forla magnetica. le: se esso ì: spostato ,·erso l'alto, la for,a repulsiv-.1di-
3. La forza magnetica su una particella carica che si minuisce e il lito torna indietro. Inversamente, se il
muove è sempre perpendicolare alla direzione del lito cade ~erso il basso, la fona repulsiv-.1aumenta ed
moto. Non agisce akuna forla magnetica sulla carica esso si muo,·e verso l'alto. Tutta,ia, il lilo 11011 è stabile
quando essa si muove parallelamente alla direzione rispetto ai mO\imenti laterali. Seesso •i allontana dalla
del campo magnetico. Tuttavia, la forza su una parti- posizione verticale direttamente sopra il lito più basso,
cella carica che si muove in un campo elettrico non è la fon.a repulsiva avrà una componente laterale, che
mai zero ed è sempre parallela alla direzi1me del spingerà lontano il filo.
campo elettrico. Perciò, lanciando la particellà carica Nel caso dell'attrazione, il filo S05pesonon è sta-
in direzioni diverse, è possibile determinare la natura bile per i movimenti verticali. Se caso si alza, la forza
del campo. Si noti che la forza costante del campo attrattiv-.i aumenta e il filo si avvicina di più a quello
elettrico genera una traiettoria parabolica, mentre il superiore. Se il filo sospeso cade, la forta attrattiv-.1
campo magnetico genera una traiettoria circolare. diminuisce e il filo cadrà ulteriorm,·ntr. Il filo sospeso
4. Il campo magnetico del magnete produce una forza è instabile anche per movimenti laterali. Se il filo si
magnetica sugli elettroni che si muovono verso lo muove verso destra, continuerà anc<>r.iad allontanarsi
schermo e che generano l'immagine. Questa forza dato che la forza diminuisce. Sebbene esista una com-
magnetica deflette gli elettroni su regioni dello scher- ponente della forzadi richiamo che lo àttira verso sini-
mo diverse da quelle dove sarebbero dovuti arrivare. stra, la componente verticale della forza non è intensa
Ciò causa una distorsione dell'immagine. abbastan7.a da tenerlo su ed esso cade.
5. Se ti muovi insieme agli elettroni, tu misurerai una Il. Ciascun avvolgimento della molla genererà nel suo
corrente di elettroni nulla, cosicché gli elettroni non centro liii piccolo dipolo magnetico, poiché un avvol-
produrranno un campo magnetico in accordo con le gimento agisce come una spira percorsa da corrente.
nostn• ossc1v.1zionì. Tuttavia, gli ioni positivi dd reti- Per il falto che il verso di rntaziun<· <lrlla rnrrclllc è lo
colo cristallino nel metallo si muovono, ora, in verso stesso in tutù gli avvolgimenti, ciascuno di essi diventa
opposto relativamente a te e creano una corrente un magnete con i poli ugualmente orientati. Quindi,
equivalente a quella del movimento diretto degli elet- tutti gli avvolgimenti della molla si attrarranno dando
troni quando tu stai fermo. Quindi, misurerai lo stesso luogo a una compressione.
23
Legge di Faraday
e induttanza

A R G O M g N ·r t · .
23.1 Legge di Faraday
dell'induzione
23.2 Forza clcttromotrie1,
dinamica
23.3 Legge di Lenz
2:1..i For,e t'l<."ttromotrid
indotte e campi
elettrici
23.5 Autoinduzione
2:~.6 Circuiti RL
23.7 Energia immagazzi11n1n
in un campo
magnetico
23.1 l.,w ,li Ftmulr,_1·
,lf'l/'im/11iin11,

Queste equazioni. insieme con l'equazione che esprime la forza di Lorentz, che
discuteremo·brevemenu,. costituiscono una teoria completa in grado di descri-
vere l'intemzione cli oggetti carichi. Le equazioni di Maxwell lt~gano i campi
,·lr11rid e magm·1ici ti., di loro,. con lt• loro sorgc111iprimarit•, doè le caridw
elet1rid1e.
Questo fenomeno dell'induzione elettromagnetica ha alcune conseguenze
prntkhe. Una delle più imp011m1ti applicazioni dell'induzione elettromagneti-
ca è il campo della prndnzione dell'energia elettrirn. Descriveremo un effetto
noto come autoindu:io11,:una corrente ,-ariabile nel tempo che circola in un
conduttore, induce nello stesso una f.e.m. che si oppone alla f.e.m. esterna, che
fa circolare la corrente nel conduttore. Questo fenomeno è la base di un com-
ponente circuitale noto come illdullort,che gioca un molo importante nei cir-
cuiti percorsi da correnti \'llriabili nel tempo. Discuteremo i concetti di energia
magnetica immagazzinata nel campo magnetico di un induttore e di densità di
energia associata a un campo magnetico.

23.1 • LEGGE DI FARADAY DELL'INDUZIONE

lni1.iercmo dt·s,-rin,ndo due semplici cspcrinwuli che dimostrnno che liii


campo magnetico ,-ariabile può generare una corrente. C'.onsideriamo, dappri-
ma, una spim di filo cnnduuore rnllegata a un galrnnometro, un dispositivo che
misurn la cmn·nlt', cunic in Figurn :.!3.1.Se ,i ,111i,ina 1111magnete alla spim,
l'indice del galvanometro si sposta in un cerio \'erso, come nella Figura 23.la.
Quando il magnete si allontana dalla spira, l'indice ciel galvanometro si sposta
nel ,·erso opposto. come in Figura 23. l b. Quando il magnete è fermo rispetto
alla spira, 11011 si ossen-a akuno sposrnmemo dell'indice dello strumento.
Infine, se il magnete è fermo e la spira viene anidnata o allontanata dal magne-

(nJ

(b)
Figura2ll, I (n) Quundo un magnete si ""icina ad 111111 •pirn collcg.11;1
a un g;1lmno-
metro, l'indice del gal\,mometro si sposta come indicato. Qneslo dimostra che una cor-
rente viene indotta nclfa spird. (b) Quando il magnete •i allontana dalla •pir.i, l'ago ciel
galvanometro si sposta nel veno opposto, indicando che la corrente indotta ha veno
opposto a quella del caso (a).
~{~f,;:
'688 Capitolo23 J,,gg,
di Fart1tlny, i11d11tltmu,

te, si nota ancora una detlessione dell'indice. Da tutte queste osservazioni si può
concludere che si ha generazione di una corrente eletttica ogni volta che vi è un
moto relativo del magnete rispetto allaspira1•
Questi risultati sono estremamente interessanti perché portano alla genera-
zione di una corrente senza che vi sia una batteria nel circuito! Chiameremo
questa correllle corrente indotta, ed essa è generata eia una forza elettromottice
indotta (/.e.m. indotta).
Consideriamo ora un esperimento, condotto per la prima volta da Faraday, e
descritto schematicamente nella Figura 23.2. Una parte dell'apparato speri-
mentale consiste in una bobina collegata a un interruttore e a una batteria: chia•
meremo questa parte avvolgimento primario,e il circuito corrispondente sarà il
circuito primario. Questa bobina è awolta su un nucleo di ferro, per rendere
più intenso il campo magnetico prodotto dalla corrente che fluisce nella bobi.- .
na. Un 'altra bobina, a destra, è avvolta sullo stesso nucleo ed è collegata a un gal- ,·
vanometro. Questa bobina sarà indicata come t1V11olgimento s«ondmw, ed il cor-..
Micbael F~ (1791-1867) rispondente circuito, sarà il circuito secondario. Si noti che nel circuito secon-
Faroday fu un fisico e chimico dario non c'è alcuna batteria: il solo scopo di questo circuito è di rivelare la cor-
ingleseda moltìritenutoil più
grtinde scienzialo Sfie!imenlale rente prodotta dalla variazione del campo magnetico.
del 1800. I suoi lòndamenlali A prima vista, si potrebbe pensare che nessuna corrente dovrebbe essere
conlribu~ olio sludio clelrelettri- rivelata nel circuito secondario. Tuttavia, accade una cosa sorprendente quan-
cilò includanol'invenzionecli un
molore elettrico,un generotore do l'interruttore del circuito primario viene aperto o chiuso rapidamente.
elettricoe un lrasformcitore,oltre All'istante in cui il circuito primario viene chiuso, l'indice del galvanometro del
alla scopertocleWincluzione elet- circuito secondario si sposta in un certo verso e, subito dopo, ritorna a zero.
lromog~co e delle leggi del-
1'elettroli$i,(Royol Sociely, per Quando il circuito primario viene aperto, l'ago del galvanometro si sposta nel
geni.conc.l verso opposto, e quindi ritorna ancora a zero. Se una corrente continua scorre
nel circuito primario, infine, il galvanometro segna sempre zero.
Da queste osservazioni, Faraday concluse che una corrente elettrica può
essere generata da un campo magnetico variabile. Una corrente non può essere
prodotta da un campo magnetico stazionario. La corrente si manifesta nel cir--:)
cuito secondario solo per il breve intervallo di tempo in cui il campo magnetico,:.
attraverso l'awolgimento secondario sta variando. In effetti, il circuito seconda- ..:
rio si comporta come se fosse collegato a una sorgente di f.e.m. per un brev~ ::

. •~!
·j,.
'J'
. ;~~

Galvanometro A
:'i~
.,;r.,
·'.'J
Baueria i~}
.·ì
.1,
Figura 23.2 L'esperimento di Faraday.Quando si chiude l'intl'rmttore ckl circuito.'/
prinmrio a sinistrn,l'indice cielg-.ilvanomctroposto nel circuito secondario a destra si'i\
. spo.,1amoinentan_ea!nente.l.a forza elettr?motrice indotta ne! ci!cui~oseconda~o !_~
generata dalla vanazmnedel flussomagneuco concatenatocon d circuito secondano..,;~ -~
,~(,,

1 L'intensllè della corrcnlc dipende dalla l'ffi&lcnzadel circul10, ma la sua eslstenzà (e il


veno) ne sono indipendenti.
,,'.J
"';I
23.1 / .egxetlì Ft1m,lfly,Ml'i 111lllu1me 689

interv-dllo di tempo. È usuale dire che una forza elettromotrice indotta viene
generata nel circuito secondario dal campo magnetico variabile.
Per rendere quantitative queste osserv-.izioni,è necessario definire una gran-
dezza chiamata flusso magnetico. li flusso associato a 1111 campo m.ignc~ticosi
ddiuisn: i11modo analogo al llus.,;t>del campo cleurico (Cap. 19, Paragrafo
19.8). Consideriamo un elemento di area dA su una superficie di forma arbitr.1-
ria, come in Figura 23.3. Se il campo magnetico in questo elememo è B, allora il
flus.'IOmagnetico attraverso l'elemento è B · dA, dove dA è un vettore perpendi-
colare alla superficie il cui modulo è uguale all'area dA. Quindi, il flusso magne-
Figura 2!l.8 li flusso ma-
tico totale cl>
8 , aur.i.verso la superficie è gnetico attraverso un ele-

<l>s= f B· dA (23.1)
mento di area dA è dato da
B • dA = BdA cos 8. Si noti
che dA è perpendicolare alla
superficie.
L'unità di misura SI del flusso magnetico è il tesla per metro quadrato (T · m2),
che viene chiamato weber(Wb) : I Wb = I T · m2•
Questi due esperimenti, illustrati nelle Figure 23.1 e 23.2, hanno una cosa in
comune: in entrambi i casi, si ba una forza elettromotrice indotta in un circuito
quando il flusso magnetico attraverso il circuito varia nel tempo. Un'afferma-
zione generale che riassume i risultati di questi esperimenti è la seguente:

1
1. ~ •elettro mo~~~. ;ndotta in·~:i circu;~o è ;;e~~m-· e.·1~tep~~-p.·
o.rza.· ~~;;~~a~.
J
f..

!_ ~~a rd_Piditàcon cu~va~a-il flusso magnetico mtrav~rso il cir~~·~~o:_. ___

Questa asserzione, nota come legge di Faradaydell'induzione, può essere scritta

d<t>n
8=--- (23.2) • Leggedi Faraday
dt

dove <l>8 è il flusso magnetico attraverso il circuito, espres.~odall'Equazione 23.1.


li significato del segno meno dell'Equazione 23.2 è una conseguenza della
legge di Lenze sarà discusso nel Paragrafo23.3. Se il circuito è una bobina di N
spire, tutte di uguale superficie, ed il flusso è concatenato con tulle le spire, la
forla elettromotrice indotta è
d<l>n
8=-N~ [2!1.3)

Si supponga ora che il campo magnetico sia uniforme attraverso una spir.i.
piana di area A, come nella Figur.i. 23.4. In questo caso, il flusso concatenato
con la spira è BA cos (J per cui la forza elettromotrice indotta può essere scritta
come
d
8 = -di (BAcos 8) [2!1.4)

!)a questa espressione si vede che una forza elettromotrice può es.~ereindotta in
un circuito in èliversi modi: (I) quando varia nel tempo il modulo di B; (2)
quando varia la superficie del circuito; (3) quando varia l'angolo 8 fra Be la ~ 2!1.4 Una spir.i con-
normale alla superficie del circuito; (4) quando si verilirn una qualsiasi combi- duttrice di superficie A in
presenza di un campo ma-
nazione dei casi precedenti. gnetico uniforme B, che for-
Gli esempi che seguono illustrano alcuni casi in cui una f.e.m. viene indotta ma un angolo 8 con la nor-
in un circuito da variazioni del campo magnetico nel tempo. male alla spira.
690 Capitolo 23 Leggedi Faradaye indu/lam11

L'Argentina ha una estensione (2.8 x 106 km2 ) maggiore della Groenlandia (2.2 x
106 km 2). Tuttavia, il flusso magnetico del campo magnetico terrestre è maggiore in
C:roenlandia che in Argentina. Perché?

Rag~to Vi sono due ragioni del perché il flusso magnetico sia maggiore
attraverso la Groenlandia. i.aGroenlandia (latitudine da 60° nord a 80° nord) è più
vicina a un polo magnetico che non l'Argentina (latitudine da 20• s11da 50° sud). Di
conseguenza, l'angolo che le linee di forza del campo magnetico formano con la·
verticale è minore in Groenlandia che in Argentina. Il prodotto scalare nella defini-
zione di flusso magnetico attraverso una superficie tiene conto di questo angolo. La
seconda ragione dipende pure dalla vicinanza della Groenlandia a un polo magne-
. tico. Ossia,IBI· nella definizione di flusso è maggiore in Groenlandia che in Ar-
gentina·. Queste due condizioni sono prevalenti rispetto alla superficie l_eggermente
maggiore dell'Argentina.
Dimostrazione ··dell'iridùzio- ·
ne èleitromagnetica. Una·
tensione alternata è applica-
ta alla bobina inferiore. Una L'na spira circolare è posta in un campo magnetico costante e uniforme. Descrivere
f.e.m. ,iene indotta nella bo-
come si può indurre una f.e.m. nella spira in questa situazione.
bina supcrime come evidcn-
,iato dalla lampadina illumi-
nata collegata alla bobina. PROBLEMA
CONCETTUAlE
2
Che cosa pensate che succe- Un'astronave che orbita auorno alla Terra ha 1111awolgimento cond11uore. l'n astro-
da dcll'inten,ità luminosa
della lampadina se spostate nauta misura.una piccola corrente nella bobina sebbene· non vi sia collegata akmia bat-
la bobina superiore verso l'al- teria e non vi siano magneti sull'astronave. Qual è la ca11sadella corrente? ·
to? ( CESCO,pergeni.eone.)
PROBlEMA
CONCETIUALE
3
Supponiamo che tu voglia sottrarre energia elettrica all'ENEL, da adoperare in casa,
posizionando un avvolgimento di spire conduurici vicino a una linea elettrica allo scopo
di indurre una f.e.m. nell'avvolgimento {una procedura illegale.) Orienterai il tuo 3'"1'01-
gimento in modo che la linea elettrica sia concatenata con le spire o semplicemente met•.
tera.i il tuo avvolgimento vicino al cavo della linea?

Esempio 23.1 Un modo ~ indurre una f.e.m. in Wta spin


Una bobina di 200 spire è avvolta sui perimetro di un 0.0162 Wb. Quindi, la variazione
del flusso attraverso la.
telaio quadrato di 18 cm di lato. Ogni spira ha la stessa bobina durante l'intervallo è ,.i'!
•!.
area, uguale a quella del telaio, e la· resistenza totale
n.
della bobina è di 2.0 Un campo magnetico uniforme
\'iene applicato alla bobina in direzione perpendicolare
al piano della bobina stessa. Se il campo varia linear-
IBI= N/:,,4>
/:,,/
8 = 200(0.0162Wb-0Wb)
0.80s
4,élil
..il~\
··'j
mente da O a 0.50 T in 0.80 s, calcolare la forza elettro- ·.,
,,
mot rin· inclntta ndla bobina c.lurantc la variazione del (Si 11otiche I Wb/o = I V).
campo magnetico. . .I,\~
FSERCIZIOI Qual è l'intensità della corrente indw_,l'1.
Soluzione L'area della bobina è {0.18 m) 2 = 0.0!124m 2• ta nella bobina durante la variazione del campo magn,
Il flusso magnetico <I>
8 concatenato con la bobina è nullo ticq? Risposta 2.0 A. . , .·
all'istante I= O,poiché B =O.All'istante I= 0.80 s il flusso ;~
magnetico «l>sè 4>8 = BA'= {0.50 T)(0,0324 m 2 ) = ::..t
f ....
23.2 Fon.ti,ie11,rn1wlrirt
dhiamic11 691

Esempio 23.2 Campo magnetico variabile esponenzialmente


l'na spim piana di area A è posta in una regionr do\'e il motrice si ha per I= O,quando e,..,.
= ,iABo. Perché que-
rnmpo magnetico è perpendicolare al piano della spira. sto è vero? Il grafico di 8 in fimziunt• del tt·mpn i· similt'
Il mocluln cli B mria nel tempo sernndo l"l-.pres.sione a 1111ello
di 8 mostr.llo nrll.i Fignrn 2:U.
/1- /~,,-"'. rioè 11= /~>ali 'istanl<"I= O e. a />O. il nuupo <Il~
cresce esponenzialmente nel tempo (Fig. 23.5). Calco- B
lare la Lt-.m.indotta nella spim in funzione del tempo.

Soluzione I:~..,euclo B perpendicolare al piano della


spira, il nusso magnetico per I> Oè dam da
= BA = ~,e ...,
<1>11

Notando che A.11, 1 ed il parametro a sono costanti. la


for,a elettromotrice indotta può essere calcolata facen-
do uso dell'Equazione 23.2:
d<Jln d I
8 =----=-Allo--,-• = ;~;;•I F,gura 2S.5 (Esempio 23.2) Diminuzione del campo
di di '. m~'llelico con legge esponenziale. I.a r.e.m. e la cor-
Cioè, anche la forza elettromotrice decade esponen,ial- rente indotta hanno 1111 and.unento temporale dello
mcntc nd tempo. Si noti che I.i massima Corta elettro- Stt'S.SO
tipo.

ESERCIZIO
2 l'na spir.1piana con un solo avvolgimento di area 8.0 cm2 è perpendi-
colare a un campo nmgitt•ticola cui intensità aumcnt.i uniformemente da 0.50 T a 2.50 T
in I.O!'..Qual è la t·nrrt·111t•in<lotrnst· la s1>iraha mm n·sistcnLa di 2.0 n?
Ri,pnsta 800 µA

23.2 • FORZAELETI'ROMOTRICEDINAMICA
'.'\egli Esempi 23. l e 23.2 abbiamo considerato situazioni in cui una f.e.m. viene
prodotta in un circuito quando il campo magnetico varia nel tempo. In questo
paragrafo descriveremo la f.e.m. dinamica, la quale è la for.ta elettromotrice
indotta in un conduttore che si muove in un campo magnetico.
Consideriamo, dapprima, un conduttore rettilineo di lunghezza eche si muo-
,·e a ,-elocità costante in un campo magnetico uniforme diretto verso il foglio in
X X X X X
Figura 23.6. Per semplicità, assumiamo che il conduttore si muO\-a perpen-

1: _,,
Bin
dicolam1ente al campo. Sugli elettroni del conduttore agirà la for.ta F,. = qv x Be,
X X X ~
sollo l'azione cli questa fo17.a,gli elettroni si muoveranno verso la parte bassa del
conduttore e vi si accumuleranno, lasciando nella parte superiore cielconduttore )( )( X X
una carica positiva. li risultato di questa separazione di cariche è la produzione di t

1:
un campo elettrko nel conduttore. Le cariche alle due estremità del conduttore X X )( X

continueranno ad accumularsi fintantoché la forza magnetica qvBnon sarà equi- F.


librata dalla forza elettrica ql~A questo punto il flusso di carica si arresta, e la con- " X X X

dizione di equilibrio richiede che


X ~ X X X

ql·.'= 'fl'B ossia I:= vB


Figura 23.6 Una sbarretta
Poiché il campo elettrico è costante, esso è legato alla tensione presente ai capi conduttrice di lunghezza t si
del conduttore dalla relazione l!t.V= Et. Si ha, quindi, muove con velocità v in un
campo magnetico uniforme
l!t.V=Et= Btv B, perpendicolare .i v. Una
forza elettromotrice Btv vie-
con l'estremità superiore del conduttore a potenziale maggiore dell'estremità ne indotta fra le estremità
inferiore. Quindi, una tensione AJI'è presente fra gli e!iU'emidel conduttorefin. della sbarretta.
692 Capitolo 23 J.,gg,
di Farliday e ind11llfl""'

- j"I
:.•,
.a.
..

tantoché esso si muove nel campo magnetico. Se si inverte la direzione del tili;

r.
moto, anche AVsi inverte. . v>.,.ì
Una situazione più interessante si ha quando il conduttore in movimento è ·iMt~;
parte di un circuito chiuso. Questa situazione è particolarmente utile per illu- ?('}.Jr
strare il modo in n1i un flusso 1m1gnetin, rnriabilc produce una cotTl'lll<' i11<lot-
e ta in un circuito chiuso. Si consideri un circuito costituito eia umi sbarretta con- ..
c;;~f
L1-~-l
duttrice di lunghezza € che scorre su due guide conduttrici fisse e parallele;

- . I come è mostrato in Figura 23.7a. Per semplicità assumeremo l·he la sbarretta in ,\f.\
movimento abbia resistenza nulla, mentre la resistenza della parte fissa dl'I cir~ ;i1.f(
cuito sia R. Un campo magnetico uniforme e costame B è applkato perpcndi- :,.c;;\)
colarmente al piano del circuito. '.· ,\fi
' Quando la sbarretta si muove verso destra con velocità v sotto l'azione di 11n3::·'~
(a)
forza applicata Fapp , le cariche libere della sbarretta sono soggette alla forza .:}~',
)l.f
- 1
magnetica diretta lungo la sbarretta. Questa fon:a, d'altra parte, genera una coi,; .
· · rente indotta, poiché le cariche sono libere di muoversi nel circuito conduttore. :l/ii~i,.
. .. chiuso.~n flusso magnetico variabile attraverso il circuito e la corrispondente.
·:<
·'liii
fon~'è'tettromotriccr indotta ai capi della sbarretlll sono dovuti alla variaziont; )\~i,
· · 'd~ll'ai-ea del circuito, man mano che la sbarretta si muove nel campo magnl·tico, ;:::),/
R · · ·Se la sbarretta viene spostata verso destra a vdocità costante, il lamro cnmpiutq ·:P~~
!si"Blv dalla forza applicata viene dissipato per efletto_joull• tll'lla resiswnza ciel drcuito: \fr})~·
Essendo l'arca del circuito, a u11cl·rto ist,tlllc, (.~.il llusso mag1wtico conca- 'ffj:

- (h)

Figura 23,7 (a) Una sbar-


tenato con il circuito è dato da
<Jlu= Mx
dove x è la lunghezza del circuito, ,-ariabilc nel tempo. Usando la kgge di
.:;j;i;
.-~,,.,v
·'t·1
rcna conduttrice che scorre
con velocità v su due guide Faraday, la forza elettromotrice indotta è
conduttrici, sotto l'azione di d<l>n ti
una forza Fnpp· La rorza ma.. 8 -~ - di (Bh) -m.!!!__
gnetica F., si oppone al mo- di
to, ed unti corrente di verso 8 = -Bev
antiorario viene indolla nel
circuito. (b) Il circuito elet- e, essendo Ria resistenza del circuito. l'intensità della corrente indotta i-
trico equiv-.ilentedi (a).
l = ~ = ~
R R
Il circuito equivalente per questo esempio è mostrato in Figura 23. 7b.
Esaminiamo ora il sistt:ma dal punto di vista energetico. Non es.'ICnclmialctt'-'.
na batteria nel circuito, ci si può chiedere qual è l'origine della corrente indot 1,
ta e dell'energia elettrica del sistema. È possibile rendersi conto di ciò consicie'~'
rando che la forza esterna compie la\'oro sulla sbarretta, e mette in moto le
che nel campo magnetico. Questo fa si che le cariche si muov-ano lungo la s
retta con una certa velocità di deriva, e in questo modo si produce una corren
Dal punto di vista della conservazione dell'energia, il lavoro compiuto dal
forza applicata alla sbarretta in un certo intervallo di tempo deve Cllsere ugu
all'energia elettrica che la forza elettromotrice indotta fornisce al circuito nell
stesso i11le1vallodi tempo. Inoltre, se ht sbarretta si llllllll'l' a wlodtù <ostante, il
lavoro compilllo dalla farla applicata deve es.,ere uguale all'energia dissipa·'
sotto forma di calore nella resistenza R nello stesso intervallo di tempo.
Quando il conduttore di lunghezza esi muove attmverso il campo magne
co uniforme B, subisce una forza magnetica F., cli intensità llB (E<1.~2.3 n
Cap. 22), li verso di questa forza è opposto a quello del moto della sbarre\
cioè verso sinistra nella Figura 28. 7a. ,.'
23.2 Fo,u, l'ltllmnwlri,-,,,linamfru 693

Se la sbatTt·lla si dnc muovere a velocità coslmlle, la forLa applicata clt•vc esse-


n, uguale ecl opposta all.1 forza magnetica, cioè verso clcsrrn nella Figura 23.7a.
(Se la forLa magnetica agisse nella direziune elci moto, produn·ebbe una accele-
ra,.ione della sbarretta, ,mmcntandone la velocità, e questa situa1.ione sarebbe
i11 ro11tras10 n,11 il prinl'ipio <li cons,·rvazione cldl',·11rrgia). Usando l'J,:'111a-
1iom· 2:Ui ,·d il fatto d1t· /·;,pp" /I Il, la potenza fornita dalla for,a applicata è
. Jile2.J v2
I'= l·.,ppV = (/fH)v = --R- =R [23.7)

Questa potenza è uguak a quella dissipata nella resistenza R, cioè / 2 R, come era
da auendersi, ed è anche uguale alla poten7.a / 8 fornita dalla fona elettromc>
trice indotta nel circuito. Questo esempio è quindi una chiam dimostr.izione
della conversione cli energia meccanica in energia elettrica e, infine, in energia
termica (effeuo.Joule).

l 'n at•rt·o ,·o1an<1<> da Palermo a Milano. interseca le linet· cli for1a dt•l c·ampo magnc-
1in> tt·rn·.~tn·. Ili ro11sc.·gnt·nza.si S\'ilnpJ>t'ràmm f.c.·.m. fn.1k c•strcmità cldlc ali
dc·ll'ac.·n·n. Qualt· c.·strt·mità i\h1re ~ucì n,rira pnsith·amcntc e qual<• negativamente?
~i '-•li i<.hc.·ra11110,dio slt·sso modo le.•<.·strc.·111i1~ì
alali cli tm at·u·u d1c.• \'iuggia <htl-
l'Arlico \'crso l':\ustr.tlia? Potrc,bhc queslil l.t·.m. ,·sscrc una sorgente di energia per
far fun,iormrc il sistt·ma di illuminazione dell'.tt·n·o?

Ragionamento l.<.·lint·t· dì 1<,n.a<Id campo m;,1~m·tin, tt·rrestn: lmunn, nt.'11\·mi..


sforo nord, mrn rompnnt•ntl' dirclt;\ ,·crso il hus.,o.Qmmdo l'aen:o vola ,·crso nord,
l.1regola cldla mano dt•stm indica che le cariche positin· suhis1:ono una rom1 \'Crso il

NS,....
lato si11istn1rlt•ll',wrc.·<>. Q11i11cli.)'t'strc.•mit,ìo,larr sinistra rli\·r-ntcr.ì c.·itricapo,;itiva-- An.-ulgimcntn
mt·ntt· l' l't·str~1nitii f:\lar!·tkst1t, 1u·gath·;mwntt·. Nt•ll'crnisfcro sud. le li11t•edi forla tm:,duuore Mili
ckl c.1mp<>hanno 111111 c·ompc>11t·nt<~ \'erso l'altc,, pt·r n1i le estremità alari si cariche·
ranno in \'crso opposltl. Sulln hasc della rdati,•.i debolezza del campo magnetico ter-
restrt·, non è n,rosirnilc che la f.c.m. indotta pos.s.1far limzionare un sistema di illu-
milmzionc.:. l'n calcolo di ordine di grandcu.i1 mostra d1e la f.c:.m. i'n1le t!Slremità
alari è soltanto una frazione di un volt.
Pur'"t.ione
di i:orclu
magnctizzau, l l
All'amplificalore
PROBLEMA
CONCETI\JALE
4
, ! .~ I'·. t o ••. 1 f.•. :\.1:-··,·,.1·· I)••;,• lf•,,' ,
Corda di chitarr.i
f: pc>s."il,ilt·i1ulunc.·111ml~t·.111.
coslillllt· un lungc>pc.•ric,ch,di tempc>?
1><:r
Figura 23.8 (Problema con-
cettuale 5). In una chitarra
PR08l.EMA
CONCETI\JALE
5 elellrica, una corda metallica
•1.·:·n:.\l•\1H\-01",0..11;'J,'4,·.,J~>'.:.f't~l'r~'f,lf1N,0,tcU.N\l'.l'tl

Il tr.iscluuore di una chitarra cleurica consiste di un magnete permanente auorno al che vibr,1 induce una tensio-
quale sono avvolte delle spire conduurici (Fig. 23.11).In che modo questo dispo!ritivo ne nell'avvolgimento del tra-
sduuore.
rivela il movimento di una corda metallica della chitamt?

Esempio 23.3 Forza elettromotrice indotta in una ~harretta rotante


Una sbarrt'tta rnnduurice di lunghc,.za t nlolll con Soluzione Si consideri un trailo di sbarretta cli hm-
,·clocità angolare costante w imorno a un perno posto gh,•zza dr, la cui velocità è v. Secondo l'Equazione 23.5,
.1cluno degli estremi. Un campo magnetico uniforme B la fnr1i1eleuromotrice indotta in un conduuore avente
è ,lirt'lln pt·rpendicolarmente al piano cli rotazione, <1m·smlungheu" che si muove pcrpcndic<>larmcnte a
come si ,·i,de in Figura 23.9. C'.alcolare la t:c.m. indotta un c.impo m.ignc1ico B è data da
fra le e•trcmiliì della sbarretta. (I) ld8 I ,. BvdT
694 Capitolo 2!1 Leggetli /oì1raday,i11tl111tt111:ll

Ciascun tnllto della sbarreua si muove perpendicolar-


mente a B, e quindi ,·i è una f.e.m. indoua in da.scun
tratto il cui valore è dato dalla (I). Sommando le forle
elettromotrici di tutti i segmenti costituenti la sbarretta,
che sono in setic, si ha la for-la dettrnmottin' totale
indotta fr.i le estremitù <ldla sbarrcua, doè

8 = J Hv,lr
Per integrare questa espression<' si noti che la vdodtà
di ciascun elemento è legata alla ,·elocità angolare "'
dalla relazione v = w, e, quindi, essendo Be"' costanti,
si ha
"
Figura 2!1.9 (Esempio 23.3) Una sbarretta conduttrice
che rnota intorno a un asse in un campo magnetico
uniforme perpendicolare al piano di rotazione, Una 8
[e.m'. è indoìta fr,\ gli estremi della sbarretta.·
' .· .... .

Esempio 23.4 Fona magnetica agente su una sbarretta in moto


Una sbarretta di massa 111e lunghezza f si muove su due
tlv B 2t 2
guide parallele lisce in presenza di un campo magneti- m-- = ----11
co uniforme diretto verso il foglio (Fig. 2!1.10). Alla dt R
sbarrclla è stata imprcs.,a una velocità iniziale v0 ,-erso
destra. Calcolare la velocità della sbarretta in funzione ..!!.!!._
= - ( IJ~l 2 ) "'
V 1nR
del tempo.
. Integrando quest'ultima equazione con la condizione

r
l!Blnx
iniziale v = 1.1,per I= Osi ha
X

l. •
f•-=-
,~,,
dv ( --BmRt J'dt
2 2
)
0

r. Vo

[ •
. •
T

- I
Figura2!1,10 (Esempio 2!1.4)Una sbarretta conduuricc
di lunghezza e scorre •n due guide fisse; la velocità ini-
dove la costante T = mR/ B2 t 2 • Si vede quindi che la
velocità può essere esprc:is,1nella forma esponenziale

ziale della sbarretta è v0 , diretta verso destra.


La velocità della sbarretta, quindi, decresce esponen~ ,!
Soluzione Si noti dapprima che la corrente indotta è zialmente nel tempo sotto l'azione della forza magneti. .:i
in verso antiorario, e la forza magnetica è F,. = - ltB, ca frenante. Inoltre, se si sostituisce questo risultato ,':
dove il segno meno indica che la forza è diretta verso nelle F.quazioni 23.6 e 23.7, si trova che sia la forla elet- .\
sinistra, e quindi si oppone al moto. Questa è l'unica tromottice che la corrente indotta decrescono pure "
for1.aorizzontale, che agisce sulla sbarretm, e quindi la espom,nzialmentc nel tempo. cioè
seconda legge cli Newton, applicata al moto nella dire-
zione oriz1.0ntale,dà

I•~= ma= tn..!!:!!,_


= -1€8
di
· ,';\ . .~i:td!) la corrente indotta, Equazione 23.6, / = Btv/R, 8 = JR a Btvu,-'
1'
23,3 !.Jlggtdi Ln,2

Generatore di corrente alternata


Il generatore di corrente alternata (o alternatore) è un dispositivo che converte
energia meccanica in energia elettrica. Nella sua forma più semplice, un alter-
natore è costituito da una spira conduttrice posta in rotazione all'interno di un
campo mi\gneticn. Nelle centrali elettriche l'energia necessaria per far muovere
la spira può essere ottenuta da di,·erse fonti. In una centrale idroelettrica, per
esempio, la caduta di acqua sulle pale di una turbina produce il moto rotatorio;
in una centrale a carbone l'energia termica ottenuta bruciando il carbone
porta all'ebollizione dell'acqua e il vapore prodotto mette in moto la turbina.
Quando la spira ruota, il flusso magnetico concatenato con essa varia nel tempo,
e induce una f.e.m. e una corrente nel circuito esterno.
Per analizzare il funzionamento dell'alternatore su basi quantitative, suppo-
niamo che la spira sia in realtà una bobina costituita da N spire, tutte di area A, e
supponiamo che la spira ruoti con velocità angolare costante w. Se 6 è l'angolo
compreso fra la direzione del campo magnetico e la direzione normale al piano
della spira, il flusso magnetico concatenato con la spira all'istante tè·

8 = BAcostl = BAcoswt
<1»

dove si è fatto uso della relazione 6 = wl (assumendo che per I= Osia 6 = 0). La
forza elettromotrice indotta nella bobina è quindi

e= -N d<l>s = -NAB_.!!__(coswt) = NABwsenwt (23.8)


di di
Questo risultato mostra che la f.e.m. varia sinusoidalmente nel tempo.
Dall'Equazione 23.8 abbiamo che il valore massimo della f.e.m, è Bmax = NA&,
e questo valore si ha quando wl= 90° o 270". In altre parole, e= Bmaxquando il
campo magnetico giace nel piano della bobina, e la variazione di flusso
nell'unità di tempo è massima. La forza elettromotrice è nulla quando wt = 0° o
180°, cioè quando B è perpendicolare al piano della bobina e la derivata del
flusso è nulla.

23.3 • LEGGEDI LENZ


La polarità della forza elettromotrice indotta e il verso della corrente indotta
possono essere ricavate dalla leggedi -Lenz:

La polarità della forza elettromotrice indotta tende a produrre una corren-


te che, a sua volta, crea un campo magnetico che si oppone alla variazione
del flusso concatenato con il circuito. Cioè, la corrente indotta tende a man-
tenere attraverso il circuito il flusso iniziale.

In altre parole, la corrente indotta tende a mantenere costante il valore origina-


rio del llusso magnetico. L'intcrpretm~ionc di questa lcggl· dipende dalla parti·
colare situazione fisica ma, in ogni caso, questa legge non è altro che una conse-
guenza del principio di conservazione dell'energia.
Per capire meglio il significato della legge di Lenz, riconsideriamo l'esempio
della sbarretta che si muove su due guide parallele in presenza di un campo
magnetico uniforme con direzione entrante nel foglio (Fig. 23.1 la), Quando la
sbarretta si muove verso destra, il flusso magnetico concatenato con il circuito
696 Capitolo 23 Leggedi Faraday, fo1l1dl1111u1

aumenta, poiché l'area del circuito aumenta. La legge di Lenz dice che la cor-
rente indotta deve avere un verso tale da opporsi a questa variazione di flusso.
Poiché il flusso del campo esterno, entrante nel foglio è crescente, la corrente
indotta, per opporsi a tale variazione, deve produrre un flusso uscente dal
11 foglio. Quindi, la corrente indotta <leve essere antioraria quando la sbarretta si
muove verso destra, in modo da dare un flusso uscente dal foglio ndh1 pane
V
interna al circuito. (Si usi la regola della mano destr.1 per verificare questo
fatto). D'altra parte, se la sbarretta si muove verso sinistra, com.e nella Figura
23.llb, il flusso magnetico concatenato con il circuito diminuisce nel tempo.
Poiché questo flusso è entrante nel foglio, la corrente indotta de\·e avere verso
orario in modo da produrre un flusso entrante nel foglio, che compensa la dimi-
(a)
nuzioni:, del fluss<;>.esterno. In entrambi i casi la corrente indotta tende a far
., i;~mal)er.eil flusso attravel'S9 il circuito uguale al valore iniziale.
O:··,.Ricisaiiliniamo questa situazione fisica dal punto di vista energetico. Sup-
: ,·,jioriiam~;di l~pri,nere alla sbarretta una piccola spinta verso destr.1. Dalle con-
. ::·,. ~.id.~Wi'?i,)f pre~edenti,. que.sto movimento della sbarretta produce nel circuito
R " ~- • '';'/' J#i'.aic;~~µt~,indotta antioraria. Vediamo cosa accadrebbe se, invece, il verso
- . ,: 'dellìÌ:..corrè'iite "fosse orario. Se il verso della corrente indotta / fosse orario, la
'V
• F., . · 'forza· agente sulla sbarretta dovuta al campo magnetico Bit sarebbe diretta
verso destra, e tenderebbe ad accelerare ulteriormente la sbarreua, aumentan-
. clone la velocità. Questa accelernzione a sua volta farebbe crescere ancora più
'rapidamente l'area del circuito, aumentando la corrente indotta, ciò aumente-
rebqe la forza magnetica, che aumenterebbe la corrente, e così via. Il risultato
(hl
finale sarebbe che il sistema acquisterebbe energia con 1111lavoro iniziale prati-
Figura 23.11 (a) Quando la camente nullo, e questo è chiaramente in contrasto con l'esperienza e con la
sbarretta conduttrice scorre conservazione dell'energia. Siamo quindi costretti a concludere che il verso
su due guide conduttrici, il
flusso magnetico concatena- della corrente indotta deve essere antiorario.
to con il circuito aumenta. Consideriamo ora un'altra situazione in cui una sbarretta magnetica \'iene
Dalla legge di Lenz, la cor- spostata, a destra, verso una spira ferma, come nella Figura 23.12a. Quanòo il
renle indotta deve avere verso magnete si sposta verso destra, il flusso concatenato con la spira aumenta, e per
antiorarip,in modo da pro- contrastare questo aumento di flusso diretto verso destra, la corrente indotta
durre un flusso magnetico
uscente dal foglio, che si deve produrre un flusso diretto verso sinistra, come nella Figura 23.12b; quindi
oppone alla variazione di la corrente indotta deve avere il verso indicato nella stessa figura. Si noti che le
flu~. (b) Quando la ·sbar- linee di campo associate alla corrente indotta si oppongono al moto del magne-
retta si muove verso sinistra, te, e quindi il lato sinistro della spira è un polo nord e quello destro liii polo sud.
la corrente indotta deve
avere versoomrio. Perché?

(a) (b)
Figura 23.12 (.i) Quando il magnete si awicina alla spira, in questa viene indotta un~·
corrente con il verso mostrato nella figura. (b) Questa corrente indotta genera 1111flt15,:
so magnetico, diretto veno siniatra, che si oppone al flusso esterno crescente, dirett'c;;
veno destra. '~;
23.3 697

D'altra parte, se il magnete si muovesse verso sinistrn, il l111Slio


concatenato
con la spira, diretto sempre verso destra, diminuirehbe e, in questo caso, la cor-
rente indotta sarebbe tale da creare un campo magnetico che attraversa la spird
da sinistra a destrd, per mantenere costante il numero cli linee di llus.~o.La cor-
rente indotta sarebbe 01,1 in senso opposto a quello indicato in Figura 2:t 12b: il
Imo sinistro della spirn sarebbe un polo sud e quello destro 1111polo nord.

In alcuni circuiti, quando si apre un interruttore si formano delle scintille fra i poli
dell'imerruttore. Quando, invece, l'interruttore viene chiuso, non si verifica alcuna
scintilla. Perché questa differenza?

Ragionamento Secondo la legge di Lenz, le f.e.m. indotte sono tali da tendere,


quando si manifesta una v-.iriazione, a mantenere il flusso magnetico iniziale.
Quando l'interruttore viene aperto, l'improvvisa caduta del campo magnetico nel
circuito induce una f.e.m. di segno tale da tentare di mantenere l'originario fluuo di
correme. Ciò può causare una scintilla che funziona come un ponte di corrente
nell'interstizio d'aria fra i poli dell'intemutore. l.a scintilla non avviene quando
l'interruuore ,iene chiuso, perché la corrente iniziak• è, zero, e la f.e.m. indotta
tenete a m-1ntc1u.~rlanulla.

PROBlEMA
CONCmUALE
6
::J\.llll~t,V•l(',1 ...\1:\: \',-• J'.1 t',l/

U11U'allformatorccnnsislt' di una ruppia di awolgimenti al turno a una sagoma di ferro,


come in Figura 23.2. Quando una tensione alternata viene applicata a un awolgimento,
il primari(!,le linee di for-1.adel campo magnetico concatenate con l'altro, il s«ondaria,
inducono una f.e.m. Variando il numero di spire in ciascun awolgimcmo, la tensione
alternata applicata può es.st:rcalzata o abbm,sata. È evidente che questo disposith'Onon
funziona con una tensione continua. Inoltre, se si applica una tensione continua della
stt•s.,;;1
intensità, l'awolgimclllo primario qualche volta si surriscitlda e si brucia. Perché?

PROBlEMA
CONCmUALE
7
~,.::;.11,u,,.,1,1~'fM1n~~v.-,;~"'~,.,...m',)1
Nelle bilance: a bracci uguali, a cominciare dall'inizio del veittesimo secolo, si osserva
qualche volta che nel giogo delle bilance viene usata una placca di alluminio che passa
attr.iveno i poli di un magnete. Perché?

Esempio 23.5 Applicazione della legge di Lenz


Una 5Pirn è posta nelle vicinanze di un elettromagnete, de una corrente che scorre nella direzione mostrata
come è mosmuo in Figurn 23.13a. Determinare il verso nella Figura 23.12b.
della corrente indotta nella spira (a) i11l'istantcin cui si
chiude l'intcrruuore, (b) dopo che l'intem1uore è (b) Dopo che l'interruttore è rimasto chiuso per
rimasto chiuso parecchi secondi e (c) quando l'inter- parecchi secondi non vi è alcuna variazione di flusso, e
ruttore viene aperto. quindi la corrente indotta è nulla.

Ragionamento (a) Quando l'interruttore vi<·ncchiu- (<·) l.'apcrturn dcll'inh,aTullore produce uua \'ariazio-
so si pa.•1sa
da una situaziont' in cui nes.,una linea di flus- ne di flusso, da una situazione in cui le linee di flusso
"°allraversa la spirn ad una in cui la spira è attraversata che auraversano la spira vanno da destra a sini11tr.i.
a una
da linee di flusso nel vcr.lO mmtrato nella Figura simazione di flusso nullo. I.a corrente indotta deve
23. Ulb. Per comrnstarc questa variazione di fi'Ull.W è avere il verso di Figura 23.13c, in modo da creare un
necessario che la spir.i produca un campo magnetico campo diretto da destra a sinistra.
diretto da sinistra a destra nella figura, e questo richie-
698 Capitolo 23 l,egge,li Fm-adaye indullt111u1

(a) (b)

~l
E
(e) · Figura23,13 (Esempio 23.5)
'., •,,

ESERCIZIO 3 Un piccolo aeroplano <·onumi .1p<·rt11rn.1i.1rccli 14 m \'Ola,·crso nord a


una velocità di 70 m/s sopr.i una regione in cui la rnmponenu, \'Crticaleelci campo
magnetico terrestre è 1.2 µ.T. (.1) Quale cliffcn·n1,1cli po1,·nziale.,i s,·i111pp1·nì lr.1 le
estremità alari? (b) Come varierebbe la risposta ad (a) se l'aereo \'Olassewrso est?
Risposm (a) 1.2mV (b) Stessa f.e.m. con l'esm,mità nord p<>Siti,-a.

ESERCIZlO 4 Si usano spesso delle spire ruotami in un campo m.1g111·1irn p,·r misu-
rare campi magnetici incogniti. Come esempio, consideriamo una lx>l]inadi raggio
I.O cm con 50 spire che mota i111ornoa un asse perpendicolare al campo alla frequen-
·za di 20 Hz. Se la f.e.m. massima nella bobina è 3.0 \', tromrc l'i111cnsitàcll'I campo
magnetico. Risposrn 1.5 T

23.4 • FORZEELETTROMOTRICIINDOTTE
E CAMPIELETI'RICI
Abbiamo visto che un fli.tsso magnetico variabile induce in una spira conduttri-
ce una forza elettromotrice e una corrente incloua. Ci<>porta alla conclusione
che un flusso magnetico variabile produce un campo elettrico nel conduttore.
In realtà, la legge dell'induzione elettromllgnetica mo51rn che un flusso magne-
tico variabile produce sempre un campo elettrico, pt,rsino nel moto, do\'e non
sono presenti cariche elettriche. Que5Lo cllmpo elettrico ha però proprietà . 'i
diverse da quello elettrostatico prodotto da cariche elettriche a riposo. .'.i
Possiamo illustrare questo punto, considerando una spira circolare condut- ':
trice, di raggio r, posta in un campo magnetico uniforme, perpendicolare al
piano della spira, come è mostrato nella Figura 23.14. Se il campo magnetico
varia nel tempo, la legge di Faraday dice che nella spini vit'ne indotta una f.e.m. ·i
8 = - d<l> 1if cli. l.a corrente indolla d1c ne consegue implira l.1 prc:1,:11rndi un
campo elettrico E, che deve avere in ogni punto della spirn direzione tangente ,}
alla spira, poiché, per simmetria, tutti i punti della spir.i sono equiv-.ilenti. Il lavo- ,;:
ro necessario per far compiere a una carica di prorn q un intero giro lungo la :,
spira è qS. Poiché la forza agente su q è qli,questo la\'oro è dato anche dal pro- .'.,
dotto della forza per lo spostamento, cioè qf..'(2'11'r), dove 2'11'rè la lunghez~ 1~
della circonferenza. Le due espressioni devono essere uguali, e quindi iJil!
23.5 A11tai111/u:i1111, 699

tJS= q/:'(21r1j

F e
· = 21rr

I l;1 q11t·Mnris11h;1111.
011t·111110 dalla lq;gr tli Famday, <'<lai fallo eh<' p<'r una spira
circolare <1> 8 = /J.1= TT?B, si \'<'ck <:hl·il campo elettric:o inclotto può essere scritto

/: = --- t/<l>H
r t/H
21rr di 2 cli

Se è nota la legge di \'ariazione di B, è possibile calcolare il campo elettrico. Il


segno meno indica ancora una \'Olta che il campo elettrico indotto E si oppone
alla v-,uiazione di campo magnetico. È importante convincersi che questo risul-
tato è vero anche iD usenza di conduttori e, quindi, una carica elettrica libera
posta in un campo magnetico mriabik· subisce lo steS.'IC> campo elettrico.
La f.e.m. indotta per un qualsia~ cammino chiuso è espressa dall'integrale di
linea di E· ds. La legge dell'induzione di Faraday è data quindi dalla relazione

e = 1hE· ds = - tl<I>" [23.9) • ugge di Faraday


:r "' /orma generale
11ella
1::importante renckrsi colli<> del fatto che il campo elettrico indotto E che com-
parenell'Equazione 23.9 è un campo elettrico non conservativo, prodotto da un
campo magnetico nriabilc. Il nunpo E da· ,oddisfa l'Equ.11.ione 23.9 non puù
cs.st·rl· 1111tampn dcttrostatko. 1>erché st• fo,w t.11,•,<' quindi c,msetv.tti\'o, l'inte·
grale di linea cli E· ,/s su 1111percorso chiuso donchbe es.,;cre uullo, in contr.isto
con l'Equazione 23.9.

-, Fisica~
.•
. 'onàta
.
4.
:'\,·Ilo s1t1diodei rnmpi eleurki. si p11111m11i,.zache k lince di for.!a dd campo cleuri-
co hanno origin.- rulle cariche positive e terminano sulle cariche negative. lA• linc.-c
di fom1 di tutti i rampi elettrici iniziano e lini.cono sulle nirichc?

Ragionamento
L'affermazione rhe le linel' di for1.o1
del campo 1•lt·urirn iniziano e
finisrnnu sulle cariche è vero sol1:11110 per i campi ,1t11ro.,tnliri:
i rnmpi 1lm·utia cari-
dw staziormril·.I.e.•linct· di forLad<-icampi t:lc.•nriddo\'\1lÌ a nuupi nu..tgnt·tiri vmia-
hili fè,nmmn lint·t· rhiusc.·.sc.·111a
punto di inizio e di fine.<.·sunn indipendt·nti chtlht
lll'l'Sl'1m1
di carichi•.

ESERCIZIO 5 I.a corrente in 1111solenoide aumenta al ta"5ndi IOA/s. I.a sc-1.icmcdel


solrnoidc è TTcm2• e,; sono 300 spire nella su:, lunghezz:1cli l!i rm. Qual è la f.c.111.
indotta che si oppo1w all'aumento della corrente? Rispmla 2.4 mV Figura 23.15 Dopo la chiu-
sur.i dell'lntcrrnttort, del cir-
cuito, la corrente produce
un flU:ttin mag:rwtkoi\ttr.\\'<.'f·
23.5 • AUTOll'iDUZIONE so il drcuitu >tt•s.,o.l'inché la
corrente o1ument.:1verso la
Consideriamo un circuito isolato consistente di un interruttore, un resistore e sua condizione di regime, il
flt1ssov-.irianel tempo e nel
.. Figura 23.15.Quando si chiude l'interrnttore, la rnrren-
una sorgente cli f.t·.111 circuito viene indom, una
te non passaist.mtaneamente da zero al suo valore mas.~imo, 8/ Il L.i legge di f.e.m. La batteria ll".itteggiata
F.iraday predice quello che succede. Aumentando la corrente nel tempo, rappresentala f.e.m. di auto-
aumenta anche il flusso magnetico concatenato con il circuito, dovuto a questa induzione.
700 Capitolo 23 /-"/f.lr'<li l•,,ratlciyr i111/11111111it1

corrente. Un aumento del flusso induce nel circuito una f.e.m. che si oppone
alla variazione del tlusso magnetico. Dalla legge cli l.enz, la f.e.m. indotta deve
quindi dare origine a una corrente opposta a quella della corrente primaria; la
presenza di questa f.e.m. opposta, porta al risultato di un ,rmdunl,,aumcnto della
p.-rchi· la rnriazionc di flusso con-
corrente. Questo cileno è clrtto r111/ni111/uzio111•,
catenato con il circuito lm origine dal circuito stesso. b1 f.c.111.che ha origine in
questo caso è chiamata f,e.m. autoindotta.
Per ottenere una descrizione quantitati\•a dell'autoinduzione, ricordiamo
dapprima che, dalla legge di Faraday, la f.e.m. indott.1 è data dalla rapidità con
cui varia il flusso concatenato con il circuito, con il segno cambiato. li flusso
magnetico è proporzionale al campo m;i.gnetico, che a sua volta è proporziona-
le alla corrente che circola nel circuito. Quindi, la f.e.m. autoindotta è sempre /
proporzionale alla rapidità con cui variala corrente nel tempo. Per una bobina· J
costituita da N spire, molto addossate l'una all'altr.i (bobina toroidale o solenoi-1 1:1
de infinito), si trova che , \)
.. ,.
d418 di ;_;~
F.e.m.autoindòtta• '· 8 1 = -N-- = -L- [23.10]
. dt dt
dove /, è una costante di proporzionalità, chiamata induttanza del dispositivo,
~he dipende dalle caratteristiche geometriche e fisiche del circuito. Da questa
espressione, vediamo che l'induttamm di una bobina a\'ente N spire è data da

Induttanzadi una • N4>n


I. = -- [23.11]
bobina conN spire I
dove si è assunto che il flusso attraverso ciascuna spira sia lo stesso. Più a\·,mti use-
remo questa equazione per calcolare l'induttanza di alcuni particolari circuiti.
Dall'Equazione 23.10 possiamo scrivere l'induttanza anche come rapporto:
e, [23.12] ·
I.= - di/di
Questa viene usualmente considerata come l'equazione che definisce l'induttan- . 'i
za di un qualsiasi circuito, indipendentemente dalla sua forma, grandezza o dalle '_.'
1
caratteristiche del materiale. Proprio come la resistenza dà una misura del- i)
l'opposizione alla corrente, così l'induttanza dà una misur.adell'opposizione alla ·:;~
. . d eIla corrente.
vanG1Jone .,i
:~
L'unità di misura SI dell'induttanza è l'hemy (H), che, dall'Equazione. ;,Ì
23.12, è uguale a I volt-secondo su ampere: · il

1H = I
\' · s
A= I
Wb
A= 1-A-
T · m2 j.-;,,
Vedremo che l'induttanza di un dispositivo dipende dalla sua geometria. I.·~
l.j
calcolo dell'induttanza di un disposith·o può essere piuttosto difficile nel caso~ )E
J-phHenry (1797-1878)
~ americanoHenryar,enfòil I
geometrie complicate. Gli esempi seguenti riguardano situazioni abbastanza 1j
· primodirettoredeÌloSmilhsonian semplici, per le quali l'induttan1.a può essere facilmente calcolata. \;
Wtute e primo pre.idente del·
t.A«adamia delleScienzaNatu·
. ni!i.Miglioròt~nete
unodeipimielettromotoi
• 4.'Gllnli
~ anche il l'anomeno
. t'Quloinduzionema nan pubblicò
e
i.
del-
'.;~~~
:!:::n:~~I::;::~~-~~;
~~r~;;~I~.
;~<~
:~ ~~~;~'.;~~ut~~~~~ -~
,ci,~i-~~1::;
za ~icomporti similrncnte alle resistenze; ossia, si sommano quando sono in serie, e · ..{~
,..Ili.-~- l:'unih!idi misura si sommanogli inversiquando sono in parallelo.l.a precedente affermazionerisulta :1·;.1
:.~ fuchlamatahemy vera per Induttori toroidali fissatiin un punto di un circuito elettrico ma non per ·.'f
;\'h~)'?f!Jd
Pldure
Ardwe,J .
}!-.'-.:~'il.:~,·.t·l'l.,·'
.•~.-...
induttori fatti da solenoidi,Perché? ,1 ,•.
·
23.5 1\utni11dui.im1r 701

Ragionamentol.'indmi:111,a di un awolgimento t: 1111aautoi11tluttm1u,: 1111 .,m,tto


dovuto al CiUll(X> magnetico del toroide o dd solenoide concatenato col proprio a\'\'t>l--
gimento. hi un incluuore ideale di tipo toroidale, il campo magnetico è confinato
tuuo all'int<~rno del turoiclc. Quindi, se gli inc.luuori tnn>iclali sono posti in vidtmnza
fr.1loro, non vi l' intcrn.dune nti.lJ.;lll'lira fra di t·s.,i;,i,
I sol,·1miclidi di111t·11sicmifinitt·. t11t·
til\iil, hanno campi magnetid du· si l'Stenclono all't·stcnm <Id soknoi<I,·. St.·i ~oh.·nni-
di sono posti in ,icinanza fra loro, il campo di uno di essi può intemgirc ,on gli awol-
gimenù di un altro. Quindi, vi sarà una mulua induuanza in aggiunta all'muoinduuan-
1.a,e la regola della semplice combinazione di induttanze non •i può applicare.

l.'interruuore salvavita è un disposiùvo che protegge gli utilizzatori di energia elet·


uica dalla scossa quando toccano gli elettrodomestici. I suoi componcnù essenziali
sono mostrati in Figura 23.16. In che modo il suo funzionamento fa uso della legge
di Faraday?

Ragionamentoli filo I V'd dalla presa di corrente all'elettrodomestico che dC\-eessere


protetto, e il filo 2 ritorna dall'elcttrodomesùco alla presa di corrente. Un anello di rJ-
me circonda i due fili confinando il campo magnetico gcm•mto da cim,cun filo. l'n a,•
,'Olgimento rivelatore è a\'\'olto attorno a una parte dell'andlo di r.-,-roallinch<' (><>s.'l:1
atti\-arc un circuito interTuttorc quando aV\ienc una variaLio1u.·cli flusso magnetico.
(Ciò puòawenire, per esempio, se uno dei fili perde il suo isolamento e accidentalmen-
te,~ a contatto con l'in\'Olucro metallico dcll'elcumdomestico, fornendo 1111 percorso
diretto \'crsn mas.'OI.)Poicht' lt• rnrrt•nti nei dut· fili"''"" in ,.,.,..., opposto, il campo rigura 23.16 (Fisica Ragio-
magneùco risultante co1m1tcnato con l'avvolgimento livelatore dovuto alle correnù è nata 6) Componenti essen-
zero, Se avviene un cono circuito, la corrente in uno dei fili aumenterà immediata- ziali di un inten·uuore salva-
mente, producendo una rapida v-.iriazione di flusso concatenato con l'awolgimento e vita.
genemndo in c,;s:1una tensione indotta. Questa tensione indmu, ,i,·nt· usata per dare
l'a,'\iu a ,111circuito interruttore che blocchi la corrente piima eh,· ,·s.,;;1r.iggiung.i un
li,·ello che potrebbe di\'enire dannoso per la persona che utiliua l'dcttrudomcstico.

Esempio 23.6 Induttanza di un solenoide


Calcolare l'induttanza di un solenoide di lunghezza e. dove A è l'arca della sezione trasversale del solenoide.
costituito da un avvolgimento di N spire. Si assuma che Usando questa espressione e l'Equazione 23.ll, trovia-
f sia grande rispello al rdggi<>delle spire e che nel- mo che
l'interno del solenoide ci sia aria. IW>n= ~ 2A
I. ~
Soluzione In questo CILso,possiamo dire che il campo
I t
magnetico interno è uriii'orme .- dato dall'Equazione Qut•,mi mostm èhe /. dipende da fauori geometrici cd è
2'..!.2.o;: proporLionale al quadrato del numero di spire. Poiché
N = 11€, possiamo e•primere il risultato anche nella
N
8 " µ.,,nl = µ.,_., Ie forma:
(nt') 2 •
dow 11 è il numero cii,;p;fr per 1inità di lunghezza, N/f. /. 1/., TA ~ µ,, 112At = niun2 (volume)
li flusso attraverso d:uetnta spira è dato da
,·ss,·mlo Af il voh1me cl,,1solcnoirll'.
<1•11
=/!ti= J.'<,~,
e

Esempio 23.7 Calcolo di induttanza e f.e.m.


Calcolare l'induttanza di un solenoide di lunghezza Soluzione U5ando il risultato dell'Kwmpio 2S.6, oue-
e = 25.0 cm, sezione trasversale di area A a 4.00 cm 2 = niamo
4.00 x llr m 2 , costituito da SOOspire.
702 , Capitolo 23 IJ1ggedi 1'i1mday, i1u/11ll1mzt1

Solmione Usando l'Equazione 23. IO e dato che


~N 2A 7 (300)2 (4.00xto--lrn 2)
di I dt = - 50.0 A/s, otteniamo
L=--=(41rx10- T•m/A) .,
€. 25.0 X IO-- m

l.!!I x I0-' 1 T· 1112 /r\ = 0.181 mH e,=


.
- 1. .!!.!..=
di
- (I.Ili x 10" 1 M)(-50.0 ,\/s) = 9.05_mv'

(h) Calcolare la f'.e.m. autoindotta nel solenoide se la


corrente che circola nel solenoide decresce con la rapi-
dità cli 50.0 A/ s.

ESERCIZIO 6 Un 'induttanza di 0.388 mH ha una lungheu.a che è quattro volte il suo ,


.diametro. Se essa ha 22 spire per centimetro. qual è la sua lunghezza?
Risposta O.I09 m

, ~3.6 • CIRCUITIRL
Un circuito che contiene una bobina, tipo un solenoide, ha una autoinduttanza
che impedisce alla corrente di aumentare e decrescere istantaneamente. Un
elemento di circuito avente una gmnde induttanza è detto induttore. Il simbolo
dell'Induttore nei circuiti è J2W.. . Assumeremo sempre che l'induttanza del
resto del circuito sia trascurabile rispetto a quella dell'induttore.
Consideriamo il circuito di Figur.i 23.17, consistente di un resistore, cli un
induttore e di una batteria. l.a resistenza interna della batteria sia trascurabile ..

-I Supponiamo di chiudere l'intemmore S al tempo I= O.La corrente comincerà .

~:
a crescere, ma l'induttore produrrà una f.e.m,, che si oppone al crescere della
w.
I-1e R
corrente. In altre parole, l'induttore agisce come una batteria con le polarità
opposte rispetto alla batteria esterna che alimenta il circuito. Questa f.e.m. pro-·
dott.'l dall'induttore è data da

~~ 81 = -L...!Y.....
s . tlt ,·
Figura23.17 Un circuito RL
in serie. Finché la corrente
Dal momento che la corrente è in aumento, di I dt è positiva e, quindi, 8 1. i':
aumenta verso la sua condi- negativa. Ciò corrisponde al fatto che si verifica una caduta di tensione che va d~.::
zione cli regime, nell'inclut- aa bai capi dell'incluttm·c. Per questo motivo, il pumo aè ad una tensione mag;<
torc si produce una f.e.m. giore rispetto al punto b,come illusll~1toin Figura 23.17. ,::
che si oppone all'aumento C'.onquesto in mente, possimno applicare la legge di Kirchhoffa questo dr-:.':
della corrente.
cuito: · I~
. ç_!

1r
& }
8-JR-l.-d- = O [25.IS

dove /Rè la d.d.p. ai capi della resistenza. IDobbiamo ora risolvere questa equ ·i:-~
zione differenziale, che nella forma appare simile a quella ciel circuito R ..
(Cap. 21). .\"
Per ottenere una soluzione matematica dell'Equazione 23.13 è convenien_,
fare 1111cambio di rnriabile ponendo x= (8/ R) - /, cosicché dx= - di. Con qu.._ .
sta sostituzione l'Equa1.ione 23.13 può essere scritta i~
23.6 <:irtuitiRJ. 703

A= _.!i..d, .1
X /.

Integrandola si ottiene f:.;R -----------

In~= _!i,, e
o.6Sji
Xo L
dm·e la costante d'integrazione è stata presa uguale a - In .-..,. Passando dai Ioga•
ritmi agli esponenziali otteniamo

X = X()t-RI //. Flgun 23.18 Gr.tfico della


corrente in funzione del
Poiché all'istante I= O, I= O, notiamo che Xo= BI R, per cui l'ultima espressione tempo per il circuito RL mo-
strato in Figura 23.17. L'in-
è equivalente a terruuore è stato chiuso al-
l'istante I= O; la corrente au-
_§__ I = ..§_ e-R111. menta verso il suo valore di
R R regime 8 I R. La costante di
tempo T è il tempo che fon-
piega per raggiungere il 63%
I = : (1-,-R•ll-> del valore cli regime.

che rdppresenta appunto la soluzione dell'Equazione 23.13.


Questa soluzione che rappresenta come varia l'intensità di corrente in fun-
zione del tempo, può l'ssc.·n·scritta anche nella forma

/( I) = ..§,_( I - ;Rt//.) = ..§,_( I - e-11') [23.14]


R R
dove la costante T è la costante di tempo del circuii<>R/;

T = l./R [23.15] di
di
Si lascia come esercizio dimostrare che T ha le dimensioni di un tempo. Fisica-
mente, Tè il tempo necessario alla corrente per raggiungere (l -e- 1) = 0.63 del
\'alore di regime (finale), BI R.
La Figura 23.18 rappresenta un grdfico della corrente in funzione del
tempo, con I= O a I= O. Notiamo che il V-dloredi regime della corrente che si
ottiene per I = oo è dato da B IR. Ciò può essere ,isto ponendo di I di = O
nell'Equazione 23.13 (a regime la \'ariazione della corrente è nulla) e risolven-
do l'equazione risultante rispetto a/. Vediamo anche che la corrente all'inizio
aumenta molto rapidamente e quindi si awicina gradualmente al valore di regi-
me BI R.
Derivando l'Equazione 23.14, otteniamo

[2!1.16] Figura 23.19 Grafico di di/di


in fun1.in11,·ckl tempo per il
circuito TU. IIIOStnllO in Fi-
Dall'Equazione 23.16 vediamo che la rapidità con cui aumenta la corrente, gura 2!1.17.La rapidità con
di I di, è massima(uguale a BI l.) per I= O e diminuisce esponenzialmente ;1 zero cui varia la corrente è massi•
per I-+ oo (Fig.23.19). ma all'istante I = O, quando
Consideriamo ora il circuito Rl~ mostrnto in Figura 23.20. Il circuito contiene viene chiuso l'intem111orc.
I.a rapidità di I di diminuisce
due interruttori, che operano in modo tale che quando uno è chiuso, l'altro è esponenzialmente nel tempo
apeno. Supponiamo che S 1 sia stato chiuso per un periodo sufficientemente mentre I raggiunge il wlore
lungo da assicurare che la corrente abbia raggiunto il suo valore di regime BI R. dì regime.
704 Capitolo 23 Leggi,,li Fnrndaye indul/1111u,

R L
i
e,

3it
, 1tJr•

+ .Jii
-J!.1
Figura23.20 Un circuito Rl, conte-
nente due interruttori. Quando S1 è Figura 23.21 L.a corrente in funzione · ·~!\.;
chiuso e s.iaperto, la batteria è inse- del tempo per il circuito mostrato in Fi; · .<.:"~l',
rita nel circuito. Nell'istante in cui gura 23.20. Per I< OS1 è chiuso cd s.iè •Ìf'):
·s1 viene aperto e simultaneamente i
aperto. A I= O,S.1 ~iene chiuso, S1a~to. ·,;_;,J,:\
· StchlUSI>,la batteria non è più inse- e la corren1e ha 11suo V'dloremassimo ,,i\·.
1
···:rita nel.i;lrcuito, . e/R. ;.;;~~I
. '/;(fai
All'istante I= Oapriamo s, e chiudiamo S.l: abbiamo un circuito senza alcuna bat- .
teria (8 = O).Se applichiamo la legge cli Kirchhoff al drn1ito supt•riort•, rontf'-
)~I.I
.i:l'.i
nente la resistenza e l'induttore, otteni.11110l'espressione ·t,.~l
l
IR + I,_!!!_ = O [23.17] ':·;yl
"'
Si lascia come problema (Problema 27) dimostrare che la soluzione di questa
,,, i
,./ti
equazione differenziale è ·

/( I)

dove la corrente per I= Oè data da 10 = 8/ Re T= I,/ R, .


L'andamento della corrente in funzione del tempo (Fig. 23.21) mostra che;:
come era eia attendersi, la corrente diminuisce con rnntinuità nel tempo. Si.
noti, inoltre, che la pendenza di /dtèscmpre neg-Jtivaeclè mas.~ima per 1=0. La
pendenza negativa significa che 8 ,. = - I,( di/ tll) è /Hi,ilim; cioè, in Figurn 23.20:

-
il punto a è ad una tensione minore rispetto al punto /1. ·

PROBlEMA
CONCETIUALE
8
,.
Figura 23,22 (Problema L'interruttore nel circuito cliFigura 23.22 è chiuso e la lampadina è accesa stabilmenl~
concettuale 8) L'induttan1.a è costituita da 1111semplice solenoide avvolto in aria. Cosa accade alla luni .
nosità della lampadina quando una sbarretta di ferro viene inserita all'interno del sole-
noide?

Esempio 23,8 Costante di tempo di un circuito RL

Nel circuito mostrato in Figura 23.23a, l'interruttore


viene chiuso a I= O.(a) Trovare la costante di tempo ciel
1, 30.ox ur' H · 5.00m~
T=R= lì.00!1
circuito.

· ' Soluzione. u.c01tanle di tempo è data dall'Equazione (b) Calcolare la corrente nel cim1ito 2.00 ms dopòf
2!1.15 chiltAura. ,I"
23.7 t·:111'11,rifl
i111111111,.'l1t::.Ìlln/11i1111111w11/m
mt11,..,11•tirn 705

:111.0mH Solvzione Usando n:q1mxinnc, 23.14 dl'lla correme


in f'un1.ione del 1e111po(con le 1'in m•), pc,· t= 2.00 ms
nttt"niamo .

i;.nun f!
T 1:1.11, " I ~ -
Il
( I - t"'") = ~ ( 1 - , ..,..,rx,l
6.oon 11.659A

~o--- ....
la) Un diagramma ddl'F.quazione 23.M i: dmu in Figura
23.2!1b.
!(A)

2-·
·---..- >-·>- ....-H--L1 i ESERCIZIO 7 C:alcolare la correme nel circuii<>e la
tensimt(' ai capi della resistenza dopo un tempo pari
alfa costante di tempo del circuito.
Ri,1>us1,1 1.26 A, i.59 \'.
1
,. ·-t--~
,
I Figura2ll.2S (Ellt-mpio 2!1.8) (a) L'interruttore nel
circuito RJ. ,ient• d1iuso all'istame I ~ O. (b) Grafico
O 2 4 6 8 10 l(ms) clella n1r1'l·n1e in funzione del tempo per il circuito
lb) mu•tnuu in (a).

23.7 • ENERGIAIMMAGAZZINATA
IN UN CAMPO
MAGNETICO
Nel par.igrafo precedente abbiamo ,isto che la f.e.111.autoindotlil, gcner,lla da
un induuor(•, impedisce alla batteria di instaur.irc istmttaneanwntc la ,·orrente
di r,•gime. Cicì implirn che per cr,·arl' una corrcntl' la batteria de,·c compiere 1111
lavoro contro l'induttore. l"na partt· dell"encrgia crogm:1 dalla haueria \'Il in
calore dissipato pc,r effetto joule nella resistenza; la rimanente energia viene
immagar.zilmta nell'indunore. Se moltiplichiamo ambo i mc•mbri dell'F.qua-
zionc 23.13 per la corrente / e riordiniamo I'espres.~ione. oueniamo

18 = I 2R+ u..!iL
di
(23.19]

Quest.1 esprc·ssione ci dice che la potenza erog-.ita dalla batteria, /8, è uguale alla
110111nm della potenza dis.~ipata nel resistore e della rapidità rnn rni ,•iene imma-
gazzinata l'energia nell"induttore, /J(d/ /,/1). Cioc\ l'Equazimtl' 23.19 non è
altro che l'espressione della consen-azione ddl'energia. Se denotiamo con U8
l'energia immag-.i.zzinara in un certo istante ndl'induuore, la rnpidità con cui
,iene immaga7.zinata l'energia nell'induttore può cs.~re scritta come

dUa = u..!!....
di di
1'1·r trumn· 1'1·111·rgia
t111all imnmganinai,1 1wll'i111l11tton·.ri,n i, i,111111
0
<llll'Ma
rsprcs.,ione rnme dU11= JJ tilt- integriamola:

'
f
('
11
u,,=
Il
dl'a =II.Idi
o

[23.20] ..... i-,rminata


in un ..,,,..,
Capitolo 23 ,li
l.e1,,'l!,I! Fmwl"J , hulullm1za

dove !.è costante ed è stata portata fuori dal segno di integr.ùe. L'Equazione 23.2Q;
rappresenta l'energia immap.zinata, sotto forma di energia magnetica, net
campo magnetico presente nell'induttore, quando la corrente V'dlel Notiamo·
che l'espressione è simile nella forma all'<:spres.~ioncche dà l'energia immag.17.zj.
nata nel campo elettrico di un condensatore, Q2 /2C (l•:q.20.29 nel Cap. 20). In
entrambi i casi, vediamo che è stato compiuto m1lavoro per creare il campo. ,,
Possiamo ora determinare l'energia per unità di volume immagazzinata ir('.
un campo magnetico, cioè la densità di energia. Per semplicità, consideriamct'
un solenoide, la cui induttanza sia L = JJ,c 1112At (vedi Esempio 23.6). Il camp<t
magnetico di un solenoide è dato da B=/J,o?ll. Sostituendo l'espressione di Le(}'.
I= BIµ,on nell'Equazione 23.20 otteniamo ;{

U11 = -!iu2 = 2At


-!i1.1.on (JL)
n
l',o
2
= L2µ,o (Al) [23,2~:J-
.l~
)./IJ
Poiché At è il volume del solenoide, l'energia per unità di volume im~)l
nata nel campo magnetico è data da . vt
UB B2 ·:i ·~
Densità di energia• u,,= AD = -2-
~ l',o
[23.22l ,
I~
magnetica ,,,,
Sebbene l'Equazione 23.22 sia stata derivata nel ca.~oparticohirc di un sole<
noide, essa è valida in ogni regione dello spazio in cui esiste un campo ~f
co. Notiamo che l'Equazione 23.22 è simile nella forma all'equazione che·dà'>'.-
l'encrgia per unità di volumt• imrm1guzzim11anel campo elettrico, data da~ Et)E.'~.-.
(Eq. 20.31). In entrambi i casi la densità di energia è proportionale al quadrat~X
dell'intensità del campo. ._.:,;

Esempio 23.9 Cosa succede dell'energia immagazzinata in un induttore? ·, '.:~;


Consideriamo ancor.i il circuito RL n11~mato in Figura l'el' lrO\'llrcl'enc11,>ia
totale dissipata nel resistore in~-~
23.20, in cui' all'istante I= O S 1 viene aperto e S.2 chiuso. 1110 questa espressione tm i limiti I= O e I= oo (il limi\(; 1
~ri,i;
r [
R1cordiamochelacorrentenelcircui1osupcrioredecr<~ superiore oo è usato perché la corrente va a zero in
sce esponenzialmente secondo la legge f = ,.,-· 1•• dove tempo inlinitu): ' ri
lo '1.$/ R è la corrente iniziale nel circuito e -r = 1./ R è ·1·
la(costàrit~di tempo. L'energia immag-.izzimua nel (I) U= IG&-
2"' 11• ,11= IGR ,-2n111· di ,,,{
campò magnetico presente nell'induuore viene dis.,ipa- 0 • , :·A
ta gradualmente sotto forma di energia termica nc.-1resi- Il vnlorc clt-ll'i111egralcdefinito è l./'Ut per cui Udiven~f,
store, Di~ostriamo esplicitamente che tutt.i l'energia
immagazzinata nell'induttore viene dissipata nel rcsist<>-
U__R(~l) __
102 1 L/ 02
2
_'.,.,,,ìt!_ri
1,1~
re.. .. . 2R ,;1,'?
Si os.,c,vi che l'energia è uguale all'energia ini.: ..
Sol~~--· La potenza dissipata nel resistore è 1/U/dl= immagazzinata nel campo magnetico dell'induu ;'
/, 2TI,dove·/ è la corrente istantanea. Q5,sia duta dall'Equazione 23.20, come volevamo dimostrare,'.
.,
' r;~
ESERCIZIO8 Calcolare l'integmle definito alla d,
che vale /./2 R. )?'
stra dell'Equazione (I) e climos1111re
,-!i

EserrÌpio.
23.1 O Il cavo coassiale
t·_:-~
Un cavOcoassiale, mostrato in Figura 23.lM, consisw di mino di l'iroi·no della corrente). (;1) Calcolare l'indij,
due conduttori cilindrici di mggi a e be lunght·zza (. Si tanza /, di <JU<'sto
cavo. "
assume _che il conduttore interno sia 1111 condutu,re
cavo SQÌtÌle,Ogni conduttore è percol'llO da una corrcn- Soluzione Per ottenere L, dobbiamo calcolare il .
té /cii verli~'(9~~to(tino del'due conduttori è u cam- so del campo magnetico attraverso una qual '
' ·>~;:
.:_\:
..•.,
Summari11 707

I mnduuori e dc111roul conduuorc iru.-rno mm. Infatti, il


<11mpoi, nullo all't.-stcmo pcrch<' la rnrn•ntt· nm<·at,•mlla
ron mm drronfort.'111 ...1<:hcnl('(:hiuclu c.·1ummhii c:oucluuc.~
rii, nulla ,·,111imliin 1,,.,;i,ullult·ggc•,li.\111pi·rr,g>B· tls-0.
Il mmpo i· nulk, nclh, ,,IViuìdel rnmlunoi,• int,•mo pr<~
prio pcrchc- i· .-avoe quindi per r<t111011 c'è mm:ntc.
li cmnpu rnaguctico è perpendicolare ullu striscia ,·,·t·
ombrcgi.,•ialll di lunghcua te largh<'"" ( b- 11).
1:1111,-t>larc
OMd endo il rctumg,~
Qu<.-staè la se~ione che ci inter<."li."lil.
lo in strisdolinc di larghe1.1.ad1; \'ediamo che il llus.,;,,

,j allr.tverso ogni strisciolina di area f dr è BdA = Betir.


Quindi, il flusso /ola/,aurnvcno una qualunque sezione è,

I I•
t
8=
<1> lit/A=
µ. 1 I
-tdr=-
• 2-rrr
µ. 1 Il
211'
f•
dr JJ.o« (
-=-In
• r 211'
-
b)
11

Usando questo risultato, troviamo che l'induttanza del


cavo è

I.=~= JJ.otln(..!!_).
I 211' a

Figura 23.24 (Esempio 23.10) St•zitme di un ca\"o coao- (b) C:ulcolare l"encrgia magnetica lotale immag37.zi-
siale infinito. 1 conduttori intenio cd <"llternosono pt·r- nata nd cmnpo nmgnc:tic<>
del ca,·o.
corsi dalla Mt·ss.1n,rrc..•ntc
in ,·c·rsu oppo,'ito.
Soluzione Usando l'Eq1m1.iom•2:1.:w ,. il risultalo 01-
se-,ìone compr<."lill trn i due cundunori. Dalla k-gge di ,\111- tcnuto in (a). ricaviamo
pèrc (Cap. 22, l'ar.tgr.tfo 22.7) è-facile,\'l'dt•rt• che il c:1111-
po magnetico nello spazio 1111i conduttori è dato du Il= l'n; !1.1 • = --In
JJ.otI~ (-b )
JJ.ol/2-rr r. Inoltre, il c:unpo è nullo all't•stcrno dd due 411' "

ESERCIZIO 9 di 5.0011, e una induua111.adi


Una batteria di IO.OV, una rt'Sistt·117.a
IO.OH S<mocollegate in serie. Dopo che la corrente ha raggiunto il suo ,~1lort•di rt-gi-
mc, calcolare (a) la potenza fornita dalla batteria, (b) la po1e1m1 di5.'lipata dulia resi-
stenr.a, (e) la potenza di,.,ipam dull i11du1tm11.a,e (d) l cnergh1 in11nagu1.1.inatanel
0 0

rampo magnetico dell'induttort•. Ri'l""1., (:1) 20 W (b) 20 W (<") O (d) 20J

SOMMARIO
I.a leggedi Faradaydcll'"mduzione stabilisce che la for1.aelettro111nt1-kt·indullll in un cir-
,·uito è direttamente propor1.io11alc alla r.tpidità con cui ,.oria il 1111"5<1magnetico attra-
verso il circuito, doè

e -N r/<11
8
(2!1.SJ
ti/

<loveNè il numero di spire e <1>


8 è il llus.,o magnetku, <lato dulia rrlu,imw

8 =
<1> I B· dA [2!1.1)
· (UO

:rt;Ì(,;
Quando una sbarTetta condutlJ-ice di lunghezza i si muove in un campo magnetico B'.. iÌlii;
con velocità v tale che B sia perpendicolare alla sbarretta, la f.c.m. indotta nella sbarretta', (/fJ
(la cosiddetta forza elettromotrice dinamica) è data da : A~,t1
,_.
..tv~
e = - BC,, (23.5]' '?(:
i)~t.fJ~
I.a legge di Lenz afferma che la forza elettromotrice e la corrente indotte in un ci~-·'..'i\~JÌ
cuito hanno polarità tale eiaopporsi alla variazione che le ha prodotte. l~iJ·:;
Una forma generalizzata della legge di Faraday dell'indmione è ., :Ì;:1\:·1
r}
~; .
e = ,I:,E, ,Js = - d<f>,, '·
y di

dove E è un campo elettrico variabile nel tempo e non conservativo, prodotto dalla vari
zione del flusso magnetico.
. Quando. in un circuito la corrente varia nel tempo, secondo la legge di Faraday, n
circuito 'viene indotta una f.e.m. l.a f.e.m. autoindotta è definita dall'~spressione:
,/1

S = -1 . ..!!!....
di (23,IOÌ\ \ti
U.:\~t1
dove L è I' irrdullanzadel circuito. L'induttanza dà una misura di quanto un dispositivo·••i·;I'.'.· 'f'~
oppor\e ad una variazione di corrente. L'unità di misura SI dell'induttanza è l'bemy (H)~}~ ,{
do,·e I H =IV• s/A. <,.·/.· lÌ;
L'induttanzadi unu qualunque bobina i.•clacadalla ,·:?\J;f.
,·;~11
>1l1i}f
/VII>
B : •it/.~,1:
L = --
I · <i' ~,i
(23.11).!.,11
::.:-\((
do,·e <I>
8 è il flusso magnetico attraverso ciascuna spira della bobina ed N è il numero tota/ 1(l l''
ledi spire.
Se, come mostrato in Figura 23.17, un resistore e un induttore sono collegati in serie.-
a una batteria di f.c.m. e, e un interruttore inserito nel circuito viene chiuso all'istante'
I= O,la corrente nel circuito varia nel tempo con la legge: · ·· ,,;

/(I) = ~ (I - ,-11')
R
dO\·e T= I./ R è h, costante di tempo ciel drcuito RJ_I.a corrente raggiunge il ,no valo.':
cli regime S/ Il dopo nn tempo lungo rispetto a T.
Se da 1111cirrnito RI. \'iene esdu,111la batteria. come nella posizione 2 della Figura
23.20, la corrente diminuisce esponenzialmente nel tempo con la legge ·

/(I) = ~-
R
,-11,
8/ R la corrente iniziale nel cirwito.
e01S<·ndo .
L'energia immagauinalantl rampomagnelirorii 1111indullort,in cui circola una corri.
te I, è data da ·.s'

L'energia per unità di volwne (o densità di energia) nell'imomo di un punto in cui'


cmnpo magnetico è Bè data da "'j'
I>nmmul,mnr~lluali 709

DOMANDECONCE'ITUALI
[!~ Una spir.i conduttrice è posta in un campo magnetico
uniforme. Per quale orientazione della spira il tlus.,o • . . . .
Bw
nmg1w1irc,i· rnas."iimo?
mo?
oril·ntaziorw «'·mini~
Per <Jtm1c
. o
r:1-
.• .
. rL
lr] Quando la sbarretta condumice di Figur.i 023.2 si
muove V<'™> des1rn,viene indotto un campo elettrico • • :,~
';~
direuo veno il basso. Spiegare perrhé il campo elettri- o ,.:~ o V
co indotto è diretto verso l'alto quando la sbarrena si
muove verso sinistra.
B;.
• • • •
:i,
~
1'11
.
X X )( X
• • • • • •
F'iguraD2U
X X )( )( 10. Quando l'interruttore della Figur.i D23.10-.iviene
chiuso, nell'awolgimento si stabilisce una corrente e
X X X X l'anello metallico salta verso l'alto (Fig. D23.!0b).
Spiegare questo comportamento.
X X X X V
Nucleo di ferro
E Anello metaUico
,, X
" "
X X X X
Figura D23.2
s 0
ffiJQuando la sbarretta della Figura D23.2 si muovl' per-
pendicolarmente al campo, è necessaria una fo17.a (a) (b)
esterna per mantenerne costant,· la \'elocità? Spiegare.
-I. I.e tempeste magnetiche sul Sole possono causare dif- Figura D23.10 (Problema IO e 11) (Per g,'111. ro11r, ct,/lt,
Cmtml ScimlijicC.ompan:,)
lkoltà alle comunicazioni sulla Terr.i. Perché queste
macchie solari ci influenzano in questo modo?
!>. Indossare un bracciale metallico in una regione di
intenso campo magnetico può essere pericoloso. 11. Si supponga che la batteria in Figura D23.1Oasia sosti-
Discutere. tuita da un generatore di corrente altemata e l'inter-
ffiJCome si produce l'energia elettrica nelle dighe (cioè, ruttore S sia mantenuto chiuso. Se l'anello metallico
come si com·erte l'energia cinetica dell'acqtta in cor- sull'estremità superiore del solenoide è tenuto giù, si
rente elettrica alternata)? .<ral,ll'l'à.Perché?
7. Un pezzo di alluminio rade verticalmente fr.i le espan- 12. Una sbarretta magnetica viene tr.ittcmua sopra una
sioni polari di un clettromagnett·.11 campo magnetico spira di filo che si trO\-asu un piano orizzomale. come
intlucnzerà la velocità del pc1.1.odi alluminio? è mostrato in Figura D23.12. L'estremo sud del
~ La sbarretta di Figur.i D23.11 si muove su due 1,ruideverso magnete è rivolto verso la spira. Il ·magnete viene
destra con ,-elocitàv, ed il campo magnetico costante cd abbandonato sulla spira. Trovare il verso della corren-
uniforme è usm11,dalfoglio. Perché la con-eme indoua te nella resistenz.'l (al mentre il magnete cade al di
ha verso orario? Se la sbarrcua si muovesse verso sini- sopr.1 della spira e (b) dopo che il magnete passa attra-
stra, quale sarebbe il ver>0 della co1Tente indotta? verso la spira e si allonuma da essa.
Spici,ran·perché? llt'rcs.sariamm forza t'M~'nmper man- 13. Trovare il verso della corrente attraverso le resiste111.t·
tt.·m·rt·roManu.• la \'cl<K"Ìti,dcli:.,sl>.uT<.·t'ta. di Fìgurn 023. 1:1(a) nell'ist.u11,•in rni si chiude l'in-
!l. Nel giogo delle bilance qualcht• volta \'iene usata una terruttore, (b) dopo che l'intcrrutto1-e è stato chiuso
placca di alluminio per smo17.arc le oscillazioni in da alcuni minuti e (e) nell'istante in cui l'interruttore
pros.,imità dell'equilibrio. lÀ-.placca è montata a una viene apeno.
<estremitàdel giogo e si muove frd i poli di un piccolo 1'1. Discutere le analogie tr.i l'energia immag-.iz1.inatanel
magnete a ferro di cavallo collegato alla parte fissa. campo elettrico di un condensatore c-.uicoe l'energia
Perché le oscillazioni del giogo si smon:ano rapida- immagazzinata nel campo magnetico di una bobina
mente? percorsa da corrente.
710 Capitolo 23 / -'m'rii 1-irraday, i111luttani11

~9:f3
s\,~ R

FiguraD23.13
[I§;]Se si raddoppia la corrente in un indunorc di quale
fattore varia l'energia immagazzinata? .
!ILISupponiamo che l'in1em11tore nel circuito RL in
Figura 23.17 sia stato chiuso per un lungo periodo e
R
che ad un cerio istante venga aperto hmscamcnte. La
FiguraD2U2 corrente può istantaneameme andare a zero? Perché
15. Qual è l'induttanza totale di due induttori collegati in tende a formarsi una scintilla sui contatti dell'interntt· .,·
serie? tore quando esso viene aperto?

PROBLEMI
Paragrafo23.1 Legge di Faradaydell'Induzione
[O Un potemc eleu.-omagnele ha un campo di 1.60 T e
un'area utile di 0.200 m2• Se poniamo una bobina di
200 spire e resistenza totale di 20.0 !l all'interno del
magnete e togliamo la potenza di alirncntazione
lincarmemc in 20.0 ms, qual è la corrente incloua
nella bobina?
I!. Una spira rettangolare di area A è posta in una regio-
ne dm·e il campo magnetico è perpendicolare al piano
della spira. li modulo del campo magnetico v-.irianel
tempo con la legge B = B,,;'", con Bi, e ,- costanti. li
campo ha un valore di Boa I :S O. (a) Usare la legge di
Faraclay per dimostrare che la f.e.m. indotta nella
spira è data dalla relazione

e = ABo,.,, •
..
(h) Calcolare il valore di 8 all'ismnlc I= 4.(Kls qmmdo
A=0.l6(lm 2, B,1= O.SMTc T= 2.00s. (c) Periv.iloridi A,
-1 L nn
!I.OCJ
Br"e Tdi (b), qual è il valore m,mimodella forza elettro- FiguraP23.3
motrice E:? ·
[] Un anello di alluminio, mggio 5.00 cm e resistenza i~

3.00 x 10....n, è posto al di sopra di un solenoide molto Supponiamo che il campo magnetico alt'c.-stremitàd'·
lungo in aria costituito eia l 000 spire/ m di raggio solenoide dovuto alla corren le abbia metà del val
3.00 crn come mostrato in Figum 1'23.3. Nella po.,izio- che ha al centro del solenoide, e sutticienteme
ne occupata dall'anello il campo magnetico dovuto parallelo al suo asse. Assumiamo che il campo ma
alla corrente nel solenoide è metà flel mlorc al centro tico sia tmscurabile ali' esterno del solenoide. Se la è
del soll'11oidc. Se foCOITClll<." nd solt.•1mick ll'Ume11lt1 al rcnw ud soknoide mnncnlil al msso J./ / ili, (il) ql
ritmo di 270 A/s, (a) qual è _la corrente indoua la corrente indotta nell'anello? (b) Nel centro d
nell'anello? (b) Al centro dell'anello, qual è il campo l'anello, qual è il campo magnetico prodotto dalla c
magnetico prodotto dalla corrente indoua nell'anel· rente indotta nell'anello? (e) Qual è la direzione e
lo? (e} Qu.11è la direzione del campo in (b)? \'c1·sodi qucslo campo? ·'1
4. Un anello di alluminio di raggio r1 e resistenza R è lliJUn filo rettilineo infinito è percorso da una corren
posto in cima a un lungo solenoide awolto in aria con I= 10 sen (wl+ 8) e sta in un piano in cui c'è una bo ·
n spire per metro e raggio r 2 , come in Figura P2S.S. rettangolare di N spire, come mostrato in Figura
l'mb/,•mi 711

Le 1,-nmdc-,.zc/,1, w e li sono costanti. Determinare la IO. I.a spira quadrata cli IO.On in Figura P23. l O è posta
f.e.m. indotta nella hohina dal campo magnetico dovmo all'interno cli un campo magnetico uniforme diretto
alla corrente nel filo rrnilineo. Si assuma w = 200w .- 1• p1·rp<·ndkolannentc al piano della spim. I.a spir.i. che
I,,., :,O .O,\, S . Il~•- 11 I, , .",.110
nn ,· l "20.0 nn. i• se,spesa a ciascun \'crtitc, ,·i,·1u:Liratacosi con\<.·è mo--
strato in figur.i finché la distanza fra i punti A e B è di
3.00 m. Se per questo processo vengono impiegati
O.I00 s, qual è la corrente media che si genera nella
spir.i?
A

FagunP23.5

6. Un campo magnetico di 0.200 T esiste all'intento cli B


m1 solenoide cli 500 spire e di I O cm di diamctrn. FiguraP23.IO
Quanto rapidamente deve es.sere portato a zero il
<·ampo magnetirn all'interno {lel solenoide allinrhi· la f!lJUn clicouero ha le pale lunghe 3.00 m che motano a
f.c.m. indotta nel solenoide durante questo intervallo 2.00 Hz intorno ad un asse. Se la componente verticale
di tempo sia IO.OkV? cld campo magnetico terrestre è 0.500 x 10-1T quale:
f.t·.111. viene indoua tra il bordo della pala e l'asse di
Paragrafo 22.3 Legge di Lenz rotazione?
7. Si consideri il dispositi\'O mostralo in Figura P2!t7. Si 12. Si usi la legge di Lenz per rispondere alle seguenti do-
assuma R = li.Ol)n. l = 1.20 111e un campo magnetico mande riguardanti la direzione delle correnti indotte.
11nifom1e di 2.50 T diretto vrr.m la pagina. A quall• (a) Qual è la direzione della corrente indotta nella resi-
velocità deve mum-.·rsi la sbain·na per produrre una stenza Rin Figura P23. I 2a quando la sbarretta magne-
corrente di 0.50ll A nel resistore? tica si muove verso sinistra? (b) Qual è la direzione
della corrente indotta nella resistenza Ra destra, dopo

I. R

i~

d
.~ R t
F"""

I
FiguraP23.7 R e s
(a) (bi
Il. Una sbarretta conduttrice di lunghezza t si muo\'c
seni.a aurito su rotaie come in Figura P23.7. Se mm
fon.a costante di 1.00 N mantiene in moto la sbarretta
ad una velocità di 2.00 m/s in un campu B entrante
nel foglio, (i1) qual<' l11n,rrc·nt<"dtt• pas.'St1nt:1rt.-~isto- I/

CJ
n- /I" 11.00Ul lhJ (.limi i.·la putt·111.adis.,ipam nel r