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dida~ico .,...,..-:,:;::\.);:~-:iif .,,
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Meccanica
\'c-uori pc,...il'iont•t·
lineare o rotazionale:
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Moli<-
VetlOri componenli cldl:i fon.a -
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\'c.•noriccm1pont·n1i ,lcll"an:c:kr.uionc- -
Elettricità e Magnetismo
Resis1ori
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Gah-anomc.•tri
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Generatori ac -@--
C' altri alim<-ntatori dc
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·\-:~luminosi
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l.l'nti ,. prismi
- Oggc.-ni
Immagini
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::jp«chi
I l
Indice generale
iv h1diet generai,
V
lrÌJ~gjni formate
26,S i '.:.1
· '.·',· pe'ÌIrifrazione 78 I
21ì.4 Lenti sottili 784
26.5 Abber,azionidelle lenti
(Facoltativo) ·,:,792
Sommario. : /i9S · '.i/i
Domande~u·ééu.uait>.·,7M · ';\
' Proble'pu'
• ! ··:79
,. 5 ' ,'·, , '' , I ..,
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. . , i~~~~problemi.~~~t~t, i':j,;k~,,
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~1,~1~((),;if#J
·. :-..': 2s:1 è :Lifnatura
della tùèe 746:· .
:};Jr:~i{==~m!~
:{i;:r:-~'. 2·.'i ·.:,_748'
',' .:.·...·:•
·· 25.3 R.iflèssionee rifrulòne 749
25.4. · D~penione e prismi 756
. ,' ~5.5 .'.· IJ
.t>?°cipiòdi Huygens. ·758
·. 25.6 · ~esl!ione totale · 759
. Sommarlo 763
Domande concettuali 764
,.·.'/Prpblemi. 765 . .....
27 Otcicaondulatoria
::;?: ~~ ai_problemi concettuali 771 80!) ·, .•
· .,i, 21.1:.:
Condi~~,niper,l'lnterfere~, ,8QQ./
.
;,27.2 :L'eppérimento della <$oppia.:>.';;
.:·y_ 1i1\/
·: . ·.;f~n~~~dl-Xoung a01·:/.::.<,'.:};(
. · 27.8 · : Canibli!,mento:di
fase dovuto · · ·.\·:•:\i·
. alla'rifleisione 808 , .
27.4 : . Interferenza .
· · nellcdmbinesottili 810
;27.s/ l)~pne ·. =1ns .:': ·::;
._:
. .'·.··;;;i,)./.
vi Indiceg,nerale
19
Forze elettriche
e campi elettrici
,\ I\ C; O .\I I· ., I ;
19.2 • PROPRIETÀDELLECARICHEELETTRICHE
Un c1•rto numero di ~cmp.~f.Lt;.spgimc:.11~i. ..Qim2~u·ruw l'esistenza.delle. forlc
.!;!~ttn,sI!'~içh~~P.et..e.aempiQ... dopo aver .Jl~.a.tn.1m.~~.!!_e_~~ _i_~~!!! ..~-~lf-l
osse!'Vll~eç~~ il..mmi!:IS .alli!!l!~stini di carta, 4..fom elettrostatica attrat-
. tiva'èspesso sufficientemente forte da tenere sospesi i pezzettini di carta. Lo
stesso effetto si verifica con altri materiali strofinati, come il vetro e la bachelite.
Un altro semplice esperimeqto col}Siste nello sttofinate con della lana (o
con i vostri capelli) un pallòncln'Ggonfiato. In:un ~O'tnò secco, il palloncino
19.2 l'mpri,tti ,J,/1,, rmir/i, ,t,,tt,ir/i, 537
zr:mtrrs:rrw m:e:ternr:wrnr
1&wweee·w1 i I &:t:tw?
e-~ ~~
~~· IG .. ·
~\'etro __.,":!""".:.-;;~
Bachelite
~ ~F
(a) (b)
r,gura 19.J (a) Una bacchena di bachelite. carica negativamente e S05J>Csa a un filo, è
attirdta da una baccheua di ,·etro carica positi,·,uncnte. (b) Una bacchcua di bachelite
carica nt·gati\1u1u.~nte è n:spint.1cfa u11'ahra han·ht·ttadi bachelitt·nirka 11cgatht1mcnlc.
strofinato aderirà alle pareù della stanza, spesso per ore. Qt1a~~~ i .rnat1:riali si Charles C.otdomb ( 1736-
comportano in questo modo. si din· du· ,·"i ,11110 c!i\'cntali elettricamente carl- 1806), il grande fisico fran-
. ~fcPotcw comunicar,· al vostro coq><•una rnrirn elettrica è°àmm1na11do··sopra' cese in onore del quale
un tappeto di lana o scivolando su un sedile cli automobile. Si può percepire, e l'unità di carica elettrica fu
rimuo\'ere, la carica sul vostro corpo tocrnndo leggermente un 'altra persona. In chiamata wulomb.
condizioni opportune si può n•derc una scintilla al momento del contatto e un
leggero formicolio viene awertito da entr.unbi. (Un tale esperimento funziona
ht·m· in un giorno s<·cco poiché l'L·ccessiva umidità può fornire alle cariche un
cammino per sfuggire al corpo carico).
GILc:speriJnenti dimostran'?. pt~': ,~~<: vi sono. due.speQe.di.cariEhe elettriche,
chiamate positivae negadwada Ben1ami.11Fr.ut~.\~ (1706-179()). La Figur.i 19.1
ill\L~tr.ile inter.izioni delle due cariche. Una bacchetta di bachelite (o plastica) che
è stata strofinata con una pelliccia (o un materiale acrilico) viene sospesa a un filo.
Qmmdo una bacchetta di \'etro strofinata con seta viene avvicinata alla bacchetta di
hachclitc, la bacchetm di bachcliw ,iene attirata verso la bacchetta di vetro (Fig.
19. la). Se due bacchette di bachelite cariche (o due bacchette dì vetro cariche)
vengono avvicinate l'una ali"altr.i, come in Figura 19.1b, l.t forza fra esse è repulsi-
v.i. Questa osserv.izione dimostra che la bachelite e il vetro hanno cariche di specie Figura 19.2 Quando una
bacchetta di vetro è strofina-
diversa. Noi usiamo la convenzione suggerila da Franklin, nella quale la carica elet· ta con la seta, degli elettroni
trica sulla bacchetia di vetro è chiamata positiva e quella sulla bacchetta di bacheli- vengono 1r.isferiti dal vetro
te è chiamat.a neg-.ttiv.t.Sulla base di osserv.izioni come queste, concludiamo che alla seta. Per la 'conservazio-
~~-~~~-~~cfu'.em.Jl~. ne della carica. ciascun elet-
Esiste una tendenza 11amm!c PJ~rjl tr.L~frrimcnto di rnrirn tra materiali diver· trone ~ggiungc carica negati-
V-J alla seta e m.iauguale cari-
:!:'iùroli11,,11cl11 i due. 111a_t~·ri;1)iJJ.\:i!!:1lt(.~i
~.1niml.!~;.Jt<,!l.l!<~!~:;;. ~(iiiuiuò ca posìliva viene lasciata sulla
IIl len~il_i_ç~l~C,~rnsj. iJ,!W.!~<;l!SU
di.l.Wfer.itru:.ttty.f!_i_~~!,i_':_~ bacchetta. Inoltre, poiché le
·······-~Q_n'altra importante.ca~)teristica dellu:arica elettrica è che essa si conse~ cariche si trasferiscono in
se'!'~• Cioè, quando due oggettij!,!.!!-iahncntc o.1all!"!.~~!!WM.L~ricati strQfi:, pacchetti discreti, le cariche
· n~2,9li insiemc .. nel proc.:=.non=ngo.D.Q.f~ç~. Glioggl:U!.!l!YW.~: sui due oggetti sono ±eo ±2•
o ±!le,e così via.
~,fo.caric.hi~.~-~~I!. i:aric~-~corpo aU'altr2.
J.!n
oggetto guadagna una certa quanùtà di carica ~a mentre l'altro ~rde la
-~c:.5!.3 qYMtità di.çmi;iUlegalÌ~e..quindi.r.iID!P.lS.SO!l ~..!,l~~!!S~ poot~ffr.
538 Capitolo 19 Fon, ekttricliee campiekttrici
Sistema di esempio, quando una bacchetta di vetro è strofinata con la seta, com~ig1,!ra
E.:..2.i...!aseta acqwsta una ca,lj~U)J:sa,.IJ.'@.µ~ajsjl).~.asmlÌÌ.to ..aila,.gri_Ql
2..os_!!!~ •.in ..quanto ..elettroni-eariehi negativam.enù: si
..§.lilla.bacch!:.U!_!!LYi:tm
-~9.na..trasreriti·da• vetro-alla.seta, ..Similmente, quando la bachelite è strofinata
con una pelliccia, elettroni si trasferiscono dalla pelliccia alla bachelite,_ Un,
..!!.lfllto ~~-~~tiene un numero immenso di eletY:Q!IJ..(9!:!l'o.r4!n~~j)~)-
lnoltre, per ogni elettrone negativo, è presente un protone carico positivamen-
te; quindi..,un oggetto neutro non possiede carica netta di alcunseJffiO..
_L<- fnrz~@letu:i~he fra oggetticarichi sono state misurate da CnnJorob,;or:i
J!.D3 bilanciadi tonionc (Fig 19 3)i Il siscma consisredi dne sferettefiuate agli
~emi di una barrettaerizwnta]edi materialeisolantee snspep a nn filo di
· seta. La sfera A poaiede una cari~ l'oggetto caàco B viene~
:sferàA!..'G forza af@va o re1ulsiva fra i dl!,t:_
ogge!!!.~tif!!~!!!.2~one
J!~~~~.!!.!9.!!ÌQ.'l~~L~~~P~K\!i~~~-:.~.,!11~~~~-~i.~!.~<>~.!~~
. ·· ~-~.!.!!!.tlJ!rato trargi~ la deflessio~!!!\!.E:!!.~~-
!~~i-~~-~-1:!~~~tto
' . . ~alla.$PSpcll~~tia.tuQta.i;\i.PJ!.S!;.~!?_ ~~ o,_çg!!~ ~---·.. --~i
..I.· .!!èt..!!!!!.Q.9.~~.!!.!!a.~i:s.i!m!a.~JjlQ,.ftllP.
~~~ !:!:!ll!.i!i.l;l.ti.9.,__lbalo..
1.dl1t~i
· :·-t~.9~J1:~ngQ}o,di.1:otazioue·a\lmenta.COQ.l'.awn~e.della.ca.rica degli.oggetti.
...!:~~.C.C?.rn~~~-~,9.,!',.mi~rn.«;&!.Wl."-ta.ti~.9.~.!l~
Così._r!;ngo!!?_!!i fQ~ el<:ltric.;i
..~~~
~!:..!.l!E.!!?.~.!!
Dalla discussione condotta fin qui, e da quanto appreso nel Capitolo 5, con-
cludiamo ch<\.laçacii;a elettrica ha le seguenti.imp11rtanti.prapriew..
·_:.,.ù/
Figura 19.S Bilancia di tor-1,.' • In natura esistono due specie di cariche, con la caratteristica che cariche
sione di Coulomb, usata per \ di specie diversa si attraggono mentre cariche simili si respingono.
stabilire che la forza tra due 0:, • La forza fra cariche varia con l'inverso del quadrato della loro distanza.
cariche elettriche è inversa- i
mente proporzionale al qua-( • La carica si conserva.
drato della loro distanza. • La carica è quantizzata.
~------------------------------'
PROBLEMA 1
CONCET1UAlE
Due bacchette isolanti hanno gli estremi carichi di segno opposto. Essesono sospeseper
Figura 19,4 (Problema con- i loro centri in modo da poter ruotare liberamente, e vengono tenute nella posizione
cettuale I) mostrata in ·unavistadall'alto (Fig. 19.4).11 piano di rotazione delle bacchette è il piano
del foglio.Le bacchette resteranno in questa posizionequando verranno lasciatelibere?
Se no, in quale posizione(ì) andranno? La configurazione(i) finale sarà stabile?
~-
Carica per induzione
Q\w1do w1.1:2.9Èt~~t~E~. ~ t:~!!«:&a.!c:>
..~Jl~I!".rril_pi;.r.
m~:!.ZC!.,d.i
•.l,IR!i!~.EfWSH!t<?fS.§i
dice_sht!.~.1-~'!-~..;.,Y!-;I.eua. può. allo~a.e~r!: .C:Q!lfii9.t!?.-.E!.!:!!t.:eg~,ç.:,,
J§.Efnito,xegpw.i.gliele~~..ru~v.~-,:re~c::1.1.<!!?.m:.~ (a)
~,.!!ll...R.S9.lnP.Jç!.!!1.stc;..,çgm,:.,
u.n..<:otl®~~9,f$,.W~ ..arica•oim:d!.-~.il
..essere
.i2c~1~~r.!i~.ri?.tc:>.c.~~l~ ~~JJ\,
Consideriamo una bacchetta di bachelite carica neg-,11iv-.i.mente
.
avvicinata a <i\..
~~-~-\
una sfera conduttrice neutra (non caricata) che è isolata cosicché essa non offre
.,-;; ½
~-.(d)
alcun percorso conduttore verso terra (Fig. 19.5). La forza repulsiva fra gli elet-
troni della bacchetta e quelli della sfera causa una ridistribuzione della carica
sulla sfera poiché alcuni elettrOni si muoveranno verso quella parte della sfera
più lontana dalla bacchetta. La regione della sfera più vicina alla bacchetta avrà
(e)
un eccesso di carica positiva a causa della migrazione di un certo numero di elet-
troni lontano da questa posizione. Se lo stesso esperimento è realizzato con un
filo conduttore che connette la sfera a terra (Fig. 19.5b), alcuni degli elettroni
del conduttore saranno respinti verso terra. Se il filo viene quindi rimosso (Fig.
19.5c) la sfera conduttrice presenterà un eccesso di carica positiva indotta.
Infine, quando la bacchetta di bachelite è allontanata dalla sfera (Fig. 19.5d), la Figura 19.5 Carica di un
carica positiva indotta rimane sulla sfera non collegata a terra. Questo eccesso di oggetto metallico per indu-
carica positiva si distribuisce uniformemente sulla superficie della sfera non col- zione. (a) La carica su una
legata a terra a causa delle forze repulsive fra cariche simili e l'alta mobilità dei sfera metallica neutra viene
portatori di carica in un metallo. ridistribuitaquando una bac-
chetta di bachelite carica è
Nel processo di induzione di carica sulla sfer.t, la bacd1ctta cli bachelite rarica posta vidno alla sfcr.i. ( b) La
non perde alcu,m delle sue cariche negative, poiché essa non viene mai in con- sfer.i.è messaa terra ed alcu-
tatto con la sfera. La caricadi wt oggetto per induzione non richiede alcun con- ni elettroni lasciano il con-
tatto con l'oggettoinducentela carica.Oò è in contrasto con la carica di un ogget- duttore. (c) Il collegamento
to mediante strofinio che richiede il contatto fr.t i due oggetti. a terra è tolto e la sfer.i.pre-
senta una carica positivanon
Un processo molto simile alla carica per induzione dei conduttori avviene uniforme. (d) Quando la
negli isolanti. Nella maggior parte degli atomi e delle molecole neutre, il centro bacchetta di · bachelite è
delle cariche positivecoincide con il centro delle cariche negative. Tuttavia, in allonllUIIIUI,la, sfera diventa
presenza di un oggetto carico, questi centri possono spostarsi leggermente risul- uniformemente carica.
Capitolo 19 forze ekttrichee campi elellriti
' . I
Oggetto.'
carico
(a) (b)
Figura 19,6 (a) Un oggetto carico induce delle cariche sulla superficie di un isolante.
(b) Un pettine carico attira dei pezzettini di carta a causa dello spostamento di cariche
nella carta. SI noti che la carta è neutra ma polarizzata. (FundammtalPhotograplu,NYC)
tando così una carica positiva più da un lato della molecola che dall'altro.
Questo fenomeno è noto come polarizzazione.li riallineamento delle cariche
all'interno delle singole molecole produce una carica indotta sulla supt•rficie
dell'isolante, come viene mostrato in Figura 19.6a. Con questo concetto,
potremmo essere in grado di spiegare perché un pettine passato attraverso i
capelli attira pezzetti di carta neutra, o perché un palloncino che è stato strofi-
nato sui vostri vestiti possa aderire alle pareti neutre.
'.i~~,~·y1.~_FM.:·.i~~\'>·.
:i)f!~~~\~~;~1~Vi'fl~?~':~:.
~-\}i'.:·'.-1::.,r-:·.
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i'1-.~. ..-·_;
i.i!...~-~...
'.
i •.
Una palia caricata positivamente, sospesa a una corda, viene ~vvicinataa un oggetto
non conduttore. Basato sul comportamento della combinazioné palla-<:orda,si vede
che la palla è attratta dall'oggetto. Da questo esperimento, non è possibile determi-
nare se l'oggetto è caricato negativamente oppure è neutro. Perché no? Quale altro
esperimento potrebbe aiutarvi a decidere fra queste due possibilità?
PROBLEMA
CONCE11UA1E
2
Se un oggetto sospeso A viene attratto da un oggetto B, che è carico, possiamo conclude-
re che l'oggetto A è carico?
19.5 I.a kggrdi C,mlmnh 541
k, = __ I_
41TEo
ESERCIZIO1 Due cariche punùfom1i di v-.ilore3.0 nC:e 6.0 nC sono separate da una
distanza di 0.30 111.Trovare la forza elettrica di repulsione fra esse.
Risp11,1a 1.Hx I o-6 N
[19.51
-
F-h, ..!l!i!!..
2 r
• (a)
T
9o
~
Poiché il campo elettrico nella posizione della carica di prova è definito da E=
F/ q0, trO\iamo che, nella posizione di </o,il campo elettrico creato da q è
. q ,' E
[19.41 ~ (b)
dove i- i· un n-rsore diretto eia q a 1~1• (Fig. 19.9). Se I/•\ /m1i/it111,mmc in Figura Figura 19.9 l'na rnrin1 di
19.9a, il campo è dirello r.idialmente cd è uscm/1•da questa carica. Se q è negati- prova ~ nel punto Psi trova
va, come in Figura 19.9b, il campo è diretto radialmeme cd è enlranlenellacari- a una distanza r da una cari-
ca q. ca punùfonne q. (a) Se q è
Per calcolare il campo elettrico in un punto Pdovuto a 1111insieme di cariche positiva,il campo elettrico in
P è diretto radialmente nel
puntiformi, calcoliamo, prima, i vettori campo elettrico in P individualmente verso ILfCfflU da q. (b) Se q è
usando l'Equazione 19.4 e poi sommandoli vettorialmente. In altre parole, il negativail campo elettrico in
campo elettricototale dowto a un imieme di caricheè ugualeaDaso- vet- P è diretto radialmente nel
torialedei campielettricidi tutte le cariche.Questo principio di sovrapposizio- veno mlnlnùin q.
Capitolo 19 Foru el,Urichtt (llmpi ,lellrid
544
[19.5]
dove r;è la distanza della i--esimacarica q;dal punto P in cui è posta la carica di
prova, ed r;è il versore diretto da q;a P.
..•'"·":~.:~
~it·'r.téd::r.:1;fe¼f~Wij~t~91s-«1\i
it;i~;t.\\~1ir:,
un
·· ·Q;Ùtmd~ elettrone muovendosi orizzontalmente passa attraverso le placche di
deflessione di un oscilloscopio, un campo elettrico uniforme nella direzione vertica-
le esercita una forza sull'elettrone. Qual è la forma della traiettoria seguitadall'elet-
mme mentre si trova fra le placche?
Es«tmplo
19,3 Campoelettrico di un dipolo
Un dlpc1l11 -,lettricoè costituilo da \liii\ carica ~itiv-.i q e
una t'lll'ÌCII negativa - q separate tlu una d1stan7:a2a, 1':= 2E1 cos 6 = 2& __ q__ a
come In l•'lgura 19.10. Tro,-are il cl\mpo elettrico E
, <I+ti'> <I+n2>1,2
dovuto u 11uc~1e cariche lungo l'asse'Jin un punto Pche k 2qa
dista') dull'orlgine. Assumere J > a. ' (j + ,r)S/2
Soluzione In P, i ca~pi E1 ed Et generati dalle due
cariclie ~11110uguali in intensità, poiché Pè equidistante Usando l'approssimazione y li> a, possiamo tra.,curare d'
dalle d111•rnriche uguali ma di segnoopposto. Il campo al denominatore e scrivere
totale è E" E1 + Et, dove i moduli di E1 ed &1sono dati
da
"I '
I
I Figura19.10 (Esempio 19.3) Il campo elettrico totale E
I
I in Pgenemto da due cariche uguali ed opposte (dipolo
clctuico) è uguale a E1 + &,. Il c-.impo E1 è gcner.ito
dalla ,:arirn positiva q cd ~ ,, il campo gt·nc1,110dalla
n,rka negéuh-.,- ,,.
I/
../
li1.Zail seguente procedimento. Dapprima, dividiamo la distribuzione di carica
in piccoli elementi, ognuno dei quali contiene un.t piccola rnrirn fltf, coml' iu
Figurn 19.11 l' miamo l.t legge di ( :,miomi, pt,r rnkolarc il rnmpo l'letlrico pro-
dotto da ciascuno di questi elementi in un punto /~ Calcoliamo, quindi, il
campo totale in Pdovuto alla distribuzione di carica, sommando i contributi di F'igura 19.ll Il campo elel·
tutti gli elementi di carica (ossia, applicando il principio di sovrappusizionc). trico in l' gcncr.ito da una
Il campo elettrico in Pprodotto da un elemento di carica l!.qè dato da distribuzione continua di ca-
rica è la somma vettoriale dei
campi elettrici prodotti da
tutù gli elementi llq della
>
distribuzione df. cariçi1.
Capitolo 19 Forze,leltrid1ee rampi ek/triri
E ~ llq; -
= k,; ~r;
I
//fJIIJ/JO
,kttrj~ ~.una. •
.
E = k, hm ~ l!.q;
4,- 2-r; =k,
~,,-,o
I-.-r
dq
r
(19.6]
~ < ·,'.· ·.·.. ·,'·.·..'
·. I r;
ij/,lrlbiaione
f, . dicarim .
clove l'integrazione è un'operazione vellorialee deve essere trattata con atten-
zione. Illustreremo questo tipo di calcolo con alcuni esempi. In questi esempi,
m;sumeremo che la carica sia 1mifunne111ente distribuita lungo una linea, su Ulm
superficie o in un volume. Quando effettuiamo tali calcoli, è conveniente utiliz-
iare il concetto di densità di carica seconrlo lt: seguenti notazioni.
Se una carica Q è uniformemente distribuita in un volume V.I.i carica per
unità di volume, p, è definita da
lllttsitàmpe,fidak • [19.8]
di carica
e l'unità di misura di uè C/m 2.
Infine, se una carica Q è uniformemente distribuita lungo una linea di lun-
ghezza e,la densità lineare di carica,A,è definita da
DmritàlineaTe,i À a, Q (19.9]
di carica e
e l'unità di misura di À è C/m.
li campo .àE generato da questo segmento nel dato dall'Equazione 19.6, che in questo caso diventa
pumo P è nel verso x negativo, e il suo modulo è2 I •d
6.E= k~ = h~
l•:=f kAA,I ,, .\'2
, .t2 , .'('!
I +=
ce. Il campo risultante in P generato da tutti i segmenti
della sbarretta, che si trovano a distanze diverse da P è l ,d d [ I] 1,d
E= k,>,. k,>. --
• .t X d
J
I I ) . - ,,,\Q -'
(
k,>. -;;-T.;;i" =' d\t+tl) __
t,,E
"'" =
2 È importante capire il procedimelllo che si dcv., wiarc, per effettuare imegnu:ioni di qu,-.to tipo,
Dapprima, bisogna scegliere 1111elemento le cui parti siano muc cquicl1'1an1idal punto in cui dt'VC
e..crc calcolato il campo. Quindi, occorre esprimere l'elemcmo di caril"a ll.qin funzione delle
v-.iriubilidi integrazione (In questo esempio, c'è la sola v-.u-i-~bile
x). !.'integrale deve contenere
grandezze scalari e quindi dn-e essere, espresso in funzione delle componenti. Si riduce, poi, la
rorma a un integrale 111 una sola wriabilc (o gU Integrali multipU, dasctmo 111una ,ola variabile).
In eocmpi che hanno simmetrie .reriche o cilindriche, le wrlabiH aaranno coordlnair radiali.
548 Capitolo 19 /oòr..,1•/,ttrir/i,, mmpi ,l,ttriri
Ragionamento
e soluzione Il modulo del campo elet- In questo caso, tutti i segmenti dell'anello danno lo st,s·
trico In /'dovuto al segmento di carica dq è socontributo al campo in P, poiché essi sono tutti equi-
distanti da questo punto, per cui possiamo facilmente
tlq
dH = k, -.-, intcgr.arc.· l'r"ipl'l'Ssionc.' pc.•rottenere il campo totah· in
,- I':
Questo nunpo ha una componente x ,IE, = dE cos O
lungo 1'1111se dell'anello e una componente dEJ.perpen- E, = J---- k,x
(.," + 112)3/2
,lq =
dicolart• ull'asse. Ma come si vede in Figura 19.13b, il
campn rlsuhante in Pgiace lungo l'asse x essendo nulla
la somnm delle componenti perpendicolari. Infatti, la
=:· :,. k,,(' Q
compouente perpendicolare dovuta a ogni elemento , (~~+a~S/2
dell'a11t>IIOè annullata dalla componente perpendicola- Questo risultato mostra che il campo è nullo per x = O.
re do,,1111ad un elemento opposto ad esso. Poiché r = Ciò è:sorprendente?
(x2 + ;i1}I/V e cos Il= ,i/r, troviamo che
ESERCIZIO4 Dimostrare che a gr.indi distanze dal-
..
.
.. dE,,. ,U-.cos6 = (dq)"
k,- 2-
r. r
- = l'anello (.<il> 11),il campo elettrico lungo l'asse è appro.ssi-
mativ-.imentel'h"llalea quello di una carica puntiforme Q
ESERCIZIO5 Una srera di rnggio •I cm ha 111m rnrica cli + 39 µ.C. (a) St• qursta cari-
ca è uniformemente distribuita in tutto il \'ohmu- della sf'era, qual è la <lcnsitftdi rarka
per unili\ di ,·olumc? (h) Se q1u.·sml'arir;1 i• u11ifon11l·11u.·11tt'
<listribuim sulh1 supt•rlirit·
della sfera, qual è la densità superficiale di carica?
Risposta (a) 0.15 C/111' (h) 1.9 x to·'C:/m'
Le regole per disegnare le linee di forza per una distribuzione di carica qual-
siasi sono le seguenti:
..--
• Le linee di forza devono avere origine dalle cariche positive (o dall'infi-
nito) e terminare sulle cariche negative, o all'infinito nel caso che il sistt~
l
ma abbia un eccesao di carica positiva.
• Il numero di linee di fon:a che escono da una carica positiva o che emr.1-
no in una carica negativa è proporzionale alla carica.
• Due linee di forza non si possono incrociare.
(a) (b)
Figura 19.16 (a) Linee di forza del campo elettrico generato da due cariche puntifor-
mi ugtmli ma di segno opposto (dipolo eletuico). Notare che il numero di linee di forza
che escono dalla carica positiva è uguale al numero di linee che entrano nella carica
negativa. (b) l.a fotografia è stata presa utilizzando dei pezzetti filiformi di isolante gal-
leggianti su una superficie di olio, che si allineano con il campo eletttico. (Haroi,i M.
W~, Univmità di Prinman,p,rgnu.eone:.)
19.6 / ,it,e, ,li Jorz.t,,/,/ campoekttrir.o 551
~))~(~
?1)ì(\~ (a) (b)
Figura19.17 (a) Linee di forza del campo elettrico generato da due cariche puntifor-
mi positive. (b) La fotografia è stata scattata usando due pezzetti filiformi di isolante gal-
leggianti su una superficie di olio, che si allineano con il campo elettrico. (Haroltl M.
W~, Uniwmtà di Princewn,pergmt. eone.)
Le linee di forza del campo elettrico nel caso di cluc cariche puntiformi
uguali, ma di segno opposto (dipolo elettrico) sono mostrate in Figura 19.16. In
questo caso, il numero di linee di forza che hanno origine dalla carica positiV'.i
deve uguagliare il numero di quelle che terminano sulla carica negativa. In
punti molto prossimi alle cariche, le linee di forla sono quasi radiali. L'alta den-
sità di linee nello spazio compreso fra le caridw indica una regione in cui il
campo elettrico è intenso. La natura attrattiva della fort.a che si esercita fr.i le
cariche può anche essere rilevata dalla Figura 19.16.
La Figura 19.17 mostra le linee di forza del campo elettrico in vicinanza di
due cariche puntiformi, positi,·e e uguali. Anche qui, le lince sono quasi radiali
nelle vicinanze delle due cariche. Lo stesso numero cli lince parte da ciascuna
carica poiché le cariche sono uguali. A grande distanza, il campo è approssimati-
vamente uguale a quello generato da una singola carica puntiforme di valore 2q.
L'incurvarsi verso l'infinito delle linee di forca nello spazio compreso tr.i le cari-
che indica la natura repulsiva delle forze elettriche frn cariche di ugual segno.
Infine, in Figura 19.18, sono schematizzate le lince di forza del campo elet-
trico generato da una carica positiva+ 2qe da una carica negativa- q. In questo
caso il numero delle linee di forza che escono dalla carica + 2q è doppio del
numero di linee di forza che emrnno in - q per cui solo metà delle linee che par- Figura 19.18 Linee di forza
tono dalla carica positiva entra nella carica negativa. La rimanente metà termi- del campo elettrico genc:r.110
na su una carica negativa che assumiamo sia posta all'infinito. A grandi distanze da una carica puntiforme +2q
e una seconda carica punti-
dalle cariche (grandi confrontate con la sepamzione tra le cariche) le linee di forme -q. Notare che per
forza sono equivalenti a quelle di una singola carica+ q. ogni linea di forza che ter-
mina su -q, due linee di forza
PR08lEMA
CONCETTUAlf
4 partono dalla carica + 2q.
Dur.mte il bel tempo, sulla superficie della Terra vi è un rampo ,·lcttrico che punta in 1,,i1'r
\'l'!'SOil suolo. Qual i: il srgnu ddlt• rnrkh,· rkttrkht· .i11li1s11p1·rliciecl1mmt1•il bd
tempo?
CONCETTUAlf
PROBLEMA 5
Una palla di plastica rivestita di metallo, scarica, è sospesa nella regione frn due placche
venicali. Se le due placche vengono caricate, una positiv-.imentc e l'altra negativamente,
de,crivere il moto della palla dopo che essa entra in conlatto con una delle placche.
552 Capitolo 19 Forl.l!
e/,ttrid,ce campie~tt,ici
Il concetto di linee di forza del campo elettrico è stato già descritto qualitativa-
mcutc. Utili:r.zcrcmo orn il i:011cc1tocli flusso elettrico per t:sprimcre <(lll"Slaiclea
su basi quantitative. Il flusso elettrico è una grandezza proporzionale al numero
di linee di forza del campo elettrico che attraversano una datasuperficie (con la
convenzione adottata nel Paragrafo 19.6). Quando la superficie attraversata è
una superficie chiusa (come quella di una sfera) allora ess.i racchiude una quan-
tità di carica totale non nulla, il numero di linee che la attraversano è propor-
zionale alla quantità di carica contenuta all'interno della superficie. Il numero
Figura19.19 Lince di forta di linee di forza è indipendente dalla forma della superficie chiusa che racchiu-
di un campo clcurico unifor- ' de la carica. Questo è essenzialmente quanto stabilisce il teorema di Gaus.~, di
me che · attraversano una cui parleremo nel prossimo paragrafo.
superficie piana di ;irea A
Consideriamo dapprima un campo elettrico uniforme sia in modulo che in
perp~ndicolare al campo. Il
flusso elettrico tP attr.iverso direzione, come in Figura 19.19. Le linee d.i forza del camRC).eletttjco attraversa-
quest"arell è F.A. no una superficie rettangolare di area A, perpendicolare al campo. Ricordando
che il numero di linee per unità di area è proporzionale al modulo del campo
elettrico, il numero cli lince che attraversano la superficie di area A è proporLio-
nale al prodotto EA. Il prodotto dell"intensità del campo elettrico E per l"arca ti
perpendicolare alla direzione del campo è chiamato flusso elettrico, ti>:
<I>= EA [19.10)
Dalle unità SI cli 1':e ,I, vediamo che il flusso ha mmc unità N · m 2/C.
Se la superficie in questione non è perpendicolare al campo, il numero cli
linee (o il flusso) che la attraversano deve essere minore di quanto dato
dall'Equazione 19.10. Ciò può essere facilmente compreso considerando la
Figura 19.20, dove I.i normale alla superficie di area A forma un angolo Il con la
direzione del campo elettrico uniforme. Si noti che il numero cli lince clw attra-
,·ersano quest'area è uguale al numero di linee che attraversano l'area proietta-
ta A', perpendicolare al campo. Dalla Figura 19.20 vediamo che le due aree sono
correlace dalla relazione A'= A cos 9. Poiché il flusso attraverso l'area A è uguale
al flusso attraverso A', si può concludere che il flusso desiderato è dato da
<I>= Et\cos 9 (19.11)
Da questo risultato, vediamo t·he il llus.•10attraverso una superficie di arca data
ha il massimo valore, /:ti, quando la superficie è perpendicolare al campo (o
quando la nurma/palla supt.·rficic è parallela al campo, cioè, 9 = 0°); il nus.~o è
zero quando la superficie è parallela al campo (o quando la normale alla super-
ficie è perpendicolare al campo, cioè, 9= 90°).
Nel caso più generale, il campo elettrico può variare sulla superficie in que-
stione. Quindi. la definizione di flusso data nell'Equazione 19.11 ha significato
soltanto su un piccolo elemento di area. Consideriamo una generica superficie,
suddivisa in un gran numero di piccoli elementi, ciasnmo cli area AA. La varia-
zione del campo elettrico nell'elemento di arca puù essere tra11eurata se I' ele-
melllo è sufficientemente piccolo. È rnnvenieme ddinirc un vettore AA,il cui
modulo rappresenta l'area dcli' i-l·simo ,·lt•mt·nto e· la cni direzione è Jwr ,l,ji11i-
alla superficie come in l,.igura I!U!I. Il nusso elettrico A<I>;,
iim1rper/Jet1dicnlare
attraverso questo piccolo elemento è dato da
"'l>t"Jtic:it·
' È importante n01are che la rappresenlllZionecnu le lince di for,u1 non è molto 11<:curaUI, poiché
un 'arl""Jpiccoh, (a sccondn della po5izionc,) può essere au,-....,,..aUIda troppe o troppo poche
llntt. Comunque, insistiamo sul fallo che la defmlzlone fondamen1ale cli 11ussoelettrico ~
f E. 4A. L'uso delle lince di forza e soltanto un aiuto per vlsuallzmre il conccun.
554 Capitolo 19 fo,ze elellricliee carnpielettriri
forza che attr.i.versano la superficie, dove per numero netto intendiamo il nume-
rodi linee uscenti dal volume racchiuso dallasuperficie meno il numero di linee
entranti. Se sono di più le linee uscenti di quelle entranti, il flusso totale sarà
positivo. Se le lince entranti sono di più di qucll<' 11s1·<'nti,il fl11s.'\tJ totale è nega-
tivo. Utiliuando il simbolo p p,:r rapprcs1:nlarc 1111i111,·gmlr r,/e.1/J il li/lii .111/>njil'ie
chiusa,possiamo scrivere il flusso totale, <I>,,attraverso una superficie chiusa
<I>,= II
E·dA+f
2
E·dA
Figura19.23 (E.sempio 19.6) Una supcrlkic ipotetica Uguahnc:nte, pc:r la facria ®· Ei: costante e uscente,
di rorma cubica immersa in un campo elettrico unifor- cioè nella stessa direzione di dA ( 8 = O'), cosicché il llus-
me parallelo all'as.se x. 11flus.sotomie attraverso la super- •o attrnver110questa faccia è
ficie è zero.
f
2
E•tlA = f
2
EdAcosO' = Ef dA = +EA
2
= Et 2
Soluzione Il flusso totale può essere calcolato somman- Il flusso totale attraverso tutte le facce è nullo, in quanto
do i flussi attraver,io ogni faccia del cubo. Dapprima,
notiamo che il flusso attraver,io quatlro delle facce è zero,
ESERCIZIO6 Una supcrlicic piana di area 3.2 m2 può essere oriemata in qualunque
direzione in un campo elettrico uniforme il cui modulo è E= 6.2 x IW N/C. Calcolare
il flusso del campo elettrico attrnvc:rsoquesta supcrlicic: quando il campo clt•m·ico (a) è
perpendicolare alla superficie, (b) è parallelo alla superficie, (c) forma un angolo di
75' con il piano della superficie.
Risposta (a) 1.98 x 106 N · m2/C (b) zero (c) 1.92 x 106 N, m2/C
19.8 e;""·"
11,,.,,m11r1
,li 555
<I>, = -
k,,, ., = +rrk,.t/
2- (4wr-)
r
Ricordando che k, = I I 4w4!11, possiamo scriwre
(19.14)
Si noti che questo risultato, che è indipcnclc111eda r, ci dice che il flusso totale
attr.iverso una superficie g-.iussiana sferica è proporzionale alla carica q interna
alla superficie. Il fatto che il flusso sia indipendente dal r.11-,rgioè una conseguen-
za della dipendenza del campo elettrico dall'in\'erso del quaclr.ito della distanza,
data dall'Equazione 19.14. Cioè, f: varia come l/r 2, ma l'area della sfera v.uia
come ,~. li loro e!Tctto combinato produce un nus.~odw è inclipendcntc eia r.
Consideriamo, ora, diverse superfici chiuse che cirnmdano una carica q,
come in Figu11119.25. La superficie S1 è sferica, mentre I,· superfici :,;led ,\iinon
sono sferiche. Il flusso che attraversa la superficie S1 ha il valore qI Eo, Come
abbiamo discusso nel precedente pamgrafo, il flusso è proporzionale al numero
di linee di forza che attraversano quella superficie. La costnizione di Figura
19.25 mostra che il numero di linee cli forza che attr.iversano la superficie S1 è
uguale al numero cli linee di forza che attmversano le superfici sferiche Si ed -5\i.
Quindi, è ragionevole concludere che il flus.~ototale attraverso una qualunque
superficie chiusa i· in<lipt·11ck111t·rlalla forma rii q11cs1a'"l"'r!kk. (Si puù pro-
vare che ciò avviene se E"" l/r 2). In effetti, il flusso totale che attraversaunaqua-
lunque superficie chiusa che circondauna caricapuntiforme 'I è dato da 9 / 4!o.
Consideriamo, ora, una carica puntiforme posta al di fuori di una superficie Figura I 9.25 Superfici chiu-
se di forme varie che circon-
chiusa di forma arbitmria, come in Figura 19.26. Come si può vedere eia questa dano una carica q.Da llOlarC
costruzione, alcune linee di forza entrano nella superficie, altre invece escono che il Ousso elettrico toiale
dalla superficie. Però il numero di linee di forza che entrano è uguale al numero auraveno ciascuna superfi-
di linee di forza che escono dallasuperficie. Quindi, possiamo concludere che cie è lo stesso.
556 Capitolo 19 fo,.,.,.
e/,thic/,ee mmpi el,11>fri
il flusso elettrico totale che attraversauna superficie chiusa che non circonda
alcuna carica è nullo. Se applichiamo questo risultato all'Esempio 19.6, possia-
mo facilmente vedere che il flusso totale attraverso il cubo è nullo, poiché è
stato assunto che non ci sono rnricht• all'interno ciel <·uho.
Estendiamo questi stessi argomenti al caso generalizzalo di più carkhe pun-
tiformi, o a una distribuzione continua di carica. Faremo di nuovo uso del prin-
cipio di sovrapposizione. Cioè, possiamo esprimere il flusso attraverso una qua-
lunque superficie come
<I>=
·p ..'··,-'q.'
E·dA=_.!!!_ [19.15)
' ·Eo
l!na superficie sft·ricagaussiana circonda una carica q. Dt•s(·rivt·re che cosa accade al
flusso attraverso la superficie se (a) la carica viene triplkata, (h) il rnlume della sfera
i, raddoppiato, (c) la supcrfide ,·iene cambiata con 1111 rnho, e (d) la carica viene
spostata in un altro punto all'interno della superticie.
Ragionamento(a) Se la carica viene triplicata. il flusso auraverso la superficie tri-
plica, poiché il Ous.sototale è propor,innak• alla carica cht- si trn\'a all'interno della
superticie. (b) 11flus.«>resta costante quando ,-aria il volume, Jl<'rché la superficie
circomla la stcs.'illquantità di carica, indipendememcnte dal \'olume. (c) Il flusso
totale non \'aria quando la fonm, della su1wrficil·chiusa vmfa. ( 11) 11llus.«>altnl\·erso
Insupt•rlidc:rhi11sa non ,·nrh,<111.111clf•
hl raric1 al1'i11tl'n1C>clc.·l1a
,111u·rlidc\'ic•11c"P«>-
stma in \lii altro posto scmpr<' all'interno della supt·rfidt·. Tunt• CJlll'stt•conclu.,ioni
si raggiungono attntverso la comprensione del teorema cli ( ;aus.,.
PROBLEMA
CONCETTUAlf
6
Spiegare perché il teorema di Gauso non Kipuò usare per calcolare il campo elettrico (a)
di un dipolo elettrico, (b) di un disco carico, e (c) di tre cariche puntiformi ai vertici di
un triangolo.
558 Capitolo 19 fo1u elellri<he
e rampi ekllriri
ESERCIZIO 7 Una carica puntiforme di +5.0 µ.C è posta al centro di una sfera di rag-
gio 12 cm. Qual è il flus.~odel campo elettrico attraveno la superficie di questa slera?
Risposta 5.7 x 105 N • m2/C
La superficie dovrebbe essere sempre sceha in modo che essa abbia la stessa
simmetria della distribuzione di carica. _____ J
Esempio 19.7 Campo elettrico generato da una carica puntiforme
Partendo dal teorema di Gauss, calcolare il campo elettri-
co dovuto a una carica puntiforme q e dimostrare che la
legge di Coulomb è in conseguenza di questo risultato.
Per simmetria, E è costante dovunque sulla superficie e
così si può portare fuori dal seguo d'integrazione.
Quindi,
E = _q_ = k,.!L
4,r~r 2 r2
Figura 19.28 (Esempio 19.7) La carica puntiforme q è
al centro di una superficie sferica gaussiana ed E è
parallelo a dA in ogni punto della superficie. Se una seconda carica puntiforme 'lo è posta in un
punto in cui il campo è E.la fona elettrostatica su que-
sta carica ha modulo dato da
(hl
È da notare che questo risultalo differisce da quello
Figura19.29 (Esempio 19.8) Sfera isolante uniforme- ouenuto in (a). Essoci fa vedere chef:--+ O per r--+ o.
mente carica di raggio a e carica totale ~ (a) Il campo
come si poteva pm-edere basandosi sulla simmetria sfe•
in un punto es1emo alla sfera è ll,Q./r 2• (b) Il campo
all'interno della sfero1è domlo unicamente alla carica rica della distribuzione di carica, per cui il ris11ha10eli-
in/mia alla superficie gaussiana ed è dato da (11,Q./a 3) r. mina fortunatamente la singolarità che esisterebbe in
r • O se E variasse come l/r 2 all'interno della sfera.
Owero se E oc I/ r 2, il campo sarebbe in finii<>in r = O il
Soluzi- Poiché la distribuzione di carica è a sim- che rappresenterebbe chiaramente una situazione fisi-
metria sferica. sceglieremo ancora una superficie gau• ca impossibile, Una rappresentazione di E in funzione
siana sferica di raggio re concenuica alla sfera, come in di rè mOSU'atain Figura 19.50.
Figura 19.29a. Seguendo lo stesso ragionamento dell'E-
sempio 19.7. trmiamoche
E= 11,_g_ (per~:,'ÒJ
. r• .·. :f•:i_:• •.
Si noli cht• qut·s10 risultalo è identico a quello ottenuto
per una carica puntiforme, per cui concludiamo che,
per una sfera uniformemente carica, il campo nella
regione esterna è ,quivalenlta quello di una carica pun-
tiforme posta al centro della sfero1.
(b) Calcolare l'intensità del campo elettrico in un
punto all'inlmiadella sfera. cioè, r< a.
Il
RagioMmenlo e soluzione In questo caso scegliamo
una superficie gaussiana sferica di raggio r < a, concen-
Figura 19.30 (Esempio 19.8) GraflCOdi E in funzione
trica alla distribuzione di carica (F'ag.19.29b), Per appli- di r per una sfera isolante uniformemente carica. 11
care il teorema di Gauss in questa situazione, è impor- campo all'interno della sfer.i (r < a} varia lineannenle
tante ricordare che la carica 'lhl aU'ml,ma della superfi- con r. Il campo al di fuori della sfer• ( r> a) è lo stesso di
cie gaussiana di rolume V' è infario,ealla quantità di quello generato da una quica puntiforme 12posta
carica totale Q..Per calcolare 'lm cl serviamo del Fatto nell'origine.
560 Capitolo 19 Frm, ,•/,•ftrirlree rampi tlt/11fri
Superficie
g.ms,iann Soluzione I.a carica totale all'int,·rno della sup,·rficic
e
gaussiana è A dove A è la densità di carica e t è la lun-
ghezza del cilindro. Applicando il teorema di Gauss e
notando che E è parallelo a dA do\'\111quesulla superfi-
cie cilindrica, troviamo che
À
lì=--= 2k,~ I 19.161
r
J~.'°'"
\'celiamo dw il campo donato a una dhtrilnuiont· cli
ct1rka i.l simmctrièldlindric;1 \·aria nmu: I.',. m<·11tn· il
campo "sterno con una distribuzione di carica a •imme-
tria .'lferica varia come l/r 2• L'Equazione 19.16 può
anche essere ouenuta mediante la legge di Coulomb e
integrando; pt·r·ù lt· lt·cniC'hemate1natiche ncccssarit•
per questo calcolo sono piÌI lunghe e noiose.
Se il filo carico ha lunghez,.a finita, il ri,ultato per I•:
(b) no11è lo stesso di quello dato dall'F.qu.uione 19.16. Per
punti vicini al filo carico e lonrnni dagli estremi. l'E-
Figura 19.31 (Esempio 19.9) (a) Distribuzione lineare
quazione 19.I 6 dà una buona approssimazione del mio-
infinita di carica circondata da una superficie gaussiana
cilindrica coassiale alla distribuzione lineare. (b) li re reale del campo. Risulta che il teorema di Gaus., 110n;
campo sul cilindro ha intensità costante ed è perpendi- ulikpcr calcolare lì per un filo emico di lunghezza finita.
colare alla superficie. Ciò è dovuto al fatto che il campo cleurico non ha più
modulo rostante sui punti della superficie g.ms.,iarm
Ragionamento l..'t simmetria della distribuzione di cilindrica. Inoltre, E non i: pcrpcndicnlare alla •uperli-
carica mostra che E deve essere perpendicolare al filo cic cilindrica in tu!li i punti. Qmmdo c'è poca simmetria
carico e tliretto nel verso uscente come in Figura nella distribuzione di carica, come in questo caso, è
19.31a. La sezione ortogonale del filo carico, mostrata necessario calcolare E utilizzando la legge di Coulomb.
in Figura 19.31b, dovrebbe aiutare a ,isualizzare le dire- Si lascia come esercizio (Prohlema 29) mostrare che
zioni delle linee di forza del campo elettrico. In questa E a/l'i11terno di una sbarretta di spessore finito è propor-
situazione scegliamo una superficit· gaussiana cilindrica zionale a r.
E=_!!__ [19.17)
2El)·
ESERCIZIO 9 l~111,;usdo sfc:1ico umduuort· cli raggio Jr>«:m trasporta una carica in
c·<.Tt·sso cli -fi.<f µC: unirornu.·men1t• clislrihuit.1 ."iulla sua superticit·. Trn\'art• il ntmpo
demku nt"i punti (a) proprio all"estt•rnocld gusdo ,. (b) all"intt·1·nodel guscio.
Risposi,1 (a) 2.6 x 106 N/C (b) O .
--
--
E
-- ·-
·-
E
19.10 • CONDUITORI IN EQUILIBRIO ELETTROSTATICO
--
--
--
--
·-
+-
·-
·-
Un buon conduttore elettrico, come il rame, contiene delle cariche (elettroni)
che non sono legate a nessun atomo e sono libere di muoversi all'interno del
--
flgUrll 19,33
·-
+-
Lastra con-
materiale. Quando non esiste un movimento risultantecli cariche nel condutto-
re in nessuna direzione, il conduttore è in equilibrioelettrostatico.Come vedre-
mo, un ctmdutlorein equilibrioelell.TOsllltica
possiede le seguenti proprietà.
,hutricc immersa in un cam- ~ Il campo elettrico all'interno del conduttore è nullo dovunque.
1"-' dt•m·ico esterno E. Le • Un qualunque eccesso di carica su un conduttore isolato deve risiedere
twiche indotte s111la superfi- unicamente sulla sua superficie esterna.
de della lastra producono • Il campo elettrico in un punto appena al di fuori di un conduttore carico
un ~·ampoelettrico che si op- è perpendicolare alla superficie del conduttore e ha intensità a/ Eo,dove
pone al campo esterno, dan-
dl., lnogo a un campo risul- u è la densità superficiale di carica in quel punto.
..nte n11llo all'interno del • Su un conduttore di forma irregolare, la carica tende ad accumularsi in
,"tmd11ttore. punti in cui la curvatura della superficie è maggiore, cioè, sulle punte.
Ciò sarà ulteriormente discusso nel Capitolo 20.
f: (T
(19.18]
•n = "i;j""
Supponiamo che una carica puntiforme +Qsi trovi nello spazio vu<1to.Noi armiamo Modello di c-ampo elettrico
di soppiatto e circondiamo la carica con un guscio sferico conduuore. Ciò. quali generato da una lastra piana
effetti comporterà sulle linee di fon.a uscenti dalla carica? conduttrice in prossimità di
un cilindro conduttore c-drico
di ,w:gnoopposto. Dei pezzet-
RagionamentoQuando il guscio sferico viene posto auorno alla carica, le cariche ti filifom1iisolanti galleggian-
del guscio si ria1-,,giusterannoper soddisfart• le rcgol<· per un mndullore in equili- ti $li una supi·rtìcie cli olio si
hrio <·1c:ttro,ratin1 ,. pc.·r il tc.·1,r(·madi Causs. l 'n ('C.Tt·~,o di rarka -Q si 1nunn•nì allineano con le linee di lùr,.a
all'imemo della superficie del co11du1torc,cosicché il rampu elellrko entro il con- del campo. Da notare che (I)
dullore sarà nullo (una superficie sferica g-Jus.,ianatotalmente all'interno del guscio le linet• di fon.a del campo
non includerà alcuna carica). Un eccesso di carica +Qsi troverà sulla superficie elettrico sono perpendicolari
esterna. Quindi, una superficie gaussiana ,•sterna alla skrn indudei.ì un ecces.,o di ai conduttori e (2) non ci
carica +Q,proprio come se il guscio non ci fosse. Così, la sola V-driazionenelle linee sono linee di forza all'interno
di forta del campo rispetto alla situazione iniziale sarà l'assenza di linee di forza del cilindro (E= O). (Pw gmJ.
alrinterno del conduttore. · eone.di HmohlM. WtuJBI,
Um-
vmità di Prinaton)
Capitolo 19 Jo'oTU
el,11,iche
e l'llmjJi,lethiri
PROalEMA
CONCETTUALE
7
~lii lm.'fll m~a tRliCIUI
Vi è una grande wmiglianza fra il campo elettrico e il campo b>TIIVitazionale.
Una smn,a
può essere eleuricamcnte schermata, in modo che nessun campo elettrico possa csis1crc
al suo interno. drconclanclola (.'on un t·onduttore. Una sta111.upuò cs.._ercst·henm.lla grt1·
vìla:iom1lmt•11J1'?
Perché o pcr<:hé no?
F = qE = ·ma·
dove -mè la massa della carica, assunta costante se la velocità è piccola rispetto
alla velocità della luce. L'accelerazione della particella è quindi data da
(19.19]
-•
to lungo l'asse x, come in Figura 19.36. Descrivere il suo
tnnto.
•• o •
Soluzione L'accelerazione della carica è costante e
da qE/m. li moto è un semplice nioto rettilineo
(111111
E00000
lungo l'asse ,c. Possiamo quindi applicare le equa:tioni
della cinematica in una dimensione (Cap. 2):
x-XQ = l,\Jl+½al 2 v = tl)+al
v2 = vg+ 2a(x- '<i)
J
v~ z 2ux = (+E 2 ) x
19.11 .\foto ,li ,ma /1mtirrl/11mrim i111111
rmn/m rl,,l/riro 1111ifimne 565
L'energia cinetica della ,·arica dopo a\"er percorso una Si noti che <1uesto risultato puù andw csscn· ottenuto
distanza .'Ci~
clata da dal teorema dell'energia dnt•tka. pokhl' il lavoro fatto
dallafum1ekttricai•l-;.x = qb,· ll'=llK.
1
K"''l111V 2
='liii1 ( 2qE ) .<=qfa
-m--
Il campo elettrico, nello spazio racchiuso tra due piastre metalliche cariche di
segno opposto è appros.~imati,11mente uniforme (Fig. 19.37). Supponiamo che
un elettrone di carica - e venga lanciato orizzontalmente in questo campo con
una \'Clocità iniziale t.1J.Poiché il campo elettrico E è nel verso positivo di y,
!"accelerazione dell'elettrone è nel verso negativo di y, owcro:
eE .
a= -,;;-J [19.20]
1·
.,
c,,1
~.•0-1) -+~-LI
[19.22]
[19.23]
[19.24)
SOMMARIO
Le caricheelettrichehanno le sc.-guentiimportanti proprieti\.
• Le cariche di segno opposto si auraggono, mentre le cariche di segno uguale si
respingono.
• La carica clellrica si consena sempre.
• l.11carica è quantÌ7.zata, ossia, esLstcin quamità dislTctc, multiple intere della cari-
ca dell'elettrone.
• La forza fra particelle cariche varia come l'inverso del quadrato della loro distan·
za.
Conduttori sono quei materiali nei quali le cariche si muo,·ono quasi liberamente.
Isolantisono quei materiali che non trasportano facilmente le cariche.
La legge di Coulomb stabilisce che la fona che si esercita fra due particelle cariche
a riposo(' sc·pm'illCeia una cli,tan1.;\r ha mnrlu)o duto eia
lq,1 lfhl
F = k,--,-2- (19.l)
:f\~;h:;ii:'.'
Smm11t11'fo 567
E = 1,,..!Lr (19.4)
,2
E = Jr, I r:
I
+ 1\ (19.5)
Allo stesso modo, il campo elettrico generato da una distribuzione continua di cari-
ca in un punto è dato da
E=k,J-4-r r•
(19.6)
<l>=.f::Acos6 [19.11)
<I>
f E,t/A [19.12)
Il teorema di Gauss dice che il flus.<odel campo elettrico totale <Il,, attraverso una
qualunque superficie chiusa (gaussiana) è uguale alla carica tota/, contenuta 11UYntmio
della superficie divisa per Eo:
<1>=1':E,dA=~
, :r- Et, (19.15)
Usando il t~'<>rcmadi Guus.s,si puù calcolare il campo ckurìcu dovuto a ,·arie distri-
buzioni di carica simmetriche.
Un conduttore in equilibrio elettroscaticoha le seguenti proprietà:
a=~ [19.19)
m
DOMANDECONCETIUALI
I. Spiegare da un pun10 di vista atomico pc:rché la c:urica di liner di foi-1.a uscente rispetto ali,• entranti, dw
~ normalmente tr.10ferita per mc>.l!odegli eleuroni. cooa si può concludere sulla carica lotnlr. rnntecmta
[il Un p:1lloncino curic?,."~ga'.i~am,•nu, per _s1rofini~> all'interno della suprrficie?
11cteriKe a un muro. (Je> s1gmhca forse che il muro e 11. In una certa regione dello sp-.u:io in cui non ci sono
,·nrlco positivamente? Perché il palloncino alla fine si cariche esiste un campo elettrico, Che cosa si può
~1111·,·a? dire clc:Illusso /11/n/edel campo eleuricu attmvcrso
liJ Un pettine caricn spesoo attmc pcz1.c:1tinidi carta _ mm superficie gattssiana posta in questa n·gione?
w,c:lutta che volann ,;a quando toccano il pettine. [rn Una nota dimostrazione è b-.i.,atasulla carica di un pal-
Spiegare il moli\v. loncino, che è un isolante, str06nandolo sulla testa, e
-1. In una sala operatoria gli addetti devono indossare accostando il palloncino al soffitto o a una parete, che'
,pieci11liscarpe co11d111triciqmmdo luvor...nu intorno sono pure: isolanti. L'anr.izione elettrica fr.i il pallon-
1,il'osslgeno. Pen:hé? Questa proct·dum contr.ista con cino carico e la parete neutra farà aderire il pallonci-
,111e:llache si verificherebbe se il personale indossasse no alla parete, Immaginiamo, ora, di avere due lastre
si:iu·pe di gomma? infinitamente estese di materiale isolante. Una è cari-
f!l &irebbe ditferenle la ,im se: l'elettr0ne fnsoe carico ca mentre l'altra è neutra. Se esse vengono messe a
po.,ltivamente e il protone carico negativamente? La contatto, si genererà fra eae una rorza attrattiv-.i, cosi
sceiltildei segnihallna qualche influenza sulle intera- come è avvenuto per il palloncino e la parete?
·1lbnlfisiche o chimiche? Spiegare. [[I Se la carica totale all'intemo di una superficie chiusa
6. Qm111do si definisce il campo elettrico, perché è è nota ma non è spccificau, la distribuzione di carica,
11eceSllllrioprccisan-che"la carica di pnmt deve eMscn, si può usare il teorema di Gauss per dete:rminare il
11111110 piccola (al limite 9 ~ O)? cumpo elettrico? Spiegare.
7. Cunsideriamo d11c-cariche uguali separale da una 14. Usando la natura repulsiva delle forze fra cariche simi-
dlsll\nza d. In quale punto (diveno da 00 ) una terza li e la libertà di movimenlO delle cariche dc:ntrO un
c"rlca di provasattbbc soggetta a ft1r1.anulla? condunore, spiegare perché l'eccesso di carica su un
ti. Vm1carica negatma - 9 è posta in 1111punto Pin prossi- conduttore isolato deve trovarsi sulla sua supeficie.
mi ti\ del centro dell'anello carico mostrato in Figura [I[] Una penona è posta all'interno di una grande sfera
Ul.l!I dell'Esempio 19.5. Sex .g a. descrivere il moto cav-,1metallica isolata da tC'rl"d.Se una grande quantità
,lell11carica lasàam libe-rada rel'lna. di carica viene depositata sulla sfera, la penona si farà
~l l'm1 ph,cca di alluminio, molto gr.md,· e souile, di male !IC tocca l'interno d,•lla sf,·r.t? Spiegare di, du·
, 11·,•a ,I lm una ,·ark:a tomie Q unifnnm•mt•ntt• distri• accaclrd,bl· se la persona a,·c.·sscunu c,,1·icadi k"gno
b11lmsulle sue 5Upl'lfici, La s1ess,1citrica <'distribuita opposto a quello della carica depositata sulla sfera.
u11itòrmeme111eStlltanto oulla supertice ,up,ri,m di [!ID Immaginiamo due dipoli elettrici nello spazio vuoto.
, 111'11ltraplacca idC'ntica di ,·ctro. Confrontare i rnmpi Ciascun dipolo ha ,·arica totale 1111lh1. Agirà mm fm"Za
,·1,·mici proprio al di sopm dei cenlri dl'lle superfici elettrica fm i dipoli? Cioè, p<>ssono due oggetti ccm
delle pla«he.
,r.11periori emica 1a1at,nulla esercitare una forza elettrica fr,1 di
10. Se dli una supemciegaussianar maggioreil numero essi? Se sì, la forza sarà altrattiva o repulsiva?
l'roblemi 569
PROBLEMI
Paragrafo 19.4 La legge di Coulomb
I. Ouc sferette conduttrici identiche sono p<>~Win modo
dll' i loro rcmri distino o.:mo m. l!na po,-,ir<I,· una
,·arirn di 12.0 nC e l'altm di -18.0 11<:.(a) Tromr,· la
fori.a elettrostatica esercitata da una sfora sull'altr,1.
(b) (.(' sfere sono collegate con un filo conduuorc.
Dopo che si sono stabilite le condizioni di equilibrio,
trovare la fori.a elettrica fra esse. FiguraPl9.8
2. (a) Due protoni in una molecola sono distanti 3.40 x
I 0- 10 m. Trov-o1rela forza cleurostatica che un protone
applica sull'altro. (b) Qual è il mpporto fm questa
for,a e l'intensità della forza gmvitazionale fra due
r-1.00 m--j
protoni? (e) Quanto dovrebbe essere il rapporto cari- o
-2.50 µC
o
6,00µC
ca-mas.sadi una panicella se l'intensità della for1.agr.i-
vitazionale fra due di queste particelle fos...,uguale FiguraPI 9,9
all'intensità della forza elettrostatica fra esse?
~ Richard Feynman una volta affermò che due persone, campo cleurico uniforn1e verticale di intensità 1.00 x
che stanno a una distanza pari alla lunghezza delle Hl'1 N/C. I.a perlina colpisct• il suolo a una wlocità di
braccia ,. che avessero 1111 numero cli eletlroni nmg- I!I .O m/s. Detenninart' (~1)il verso del campo elettrico
giort• dcli' I% ciel numt•ro cli protoni, si resping,·reh, il ba!l.so),e (b) la carica della perli-
(,·1•rsol'alto o \·cr.111
hcro con una for1.a pari alla for1.a peso della Tt·rra. na.
Verificare con 1111 calcolo dell'ordine cli 1,=mlczza la [O Una distribuzione comimm cli emiche sta su una retta
,·alidi1à di questa aS.'icr,ione. ,·he si cst<•ndeeia x= +,;,all'infinito. I .a dcnsit,ì di cari-
I. Nella tt·ori,1 cli 80hr clelratomo cli idrogeno, 1111l'lt·t· ni i• uniforme<' vale A0 • Quali sono l'intensità e la dirl'-
mmc si mnove allorno a un protone su un· orbita cir- zione del campo elettrirn nell'origine?
colare di raggio 0.529 x I 0- 10 m. (a) Trovare la for,.a 12. Consideriamo n cariche puntiformi positive ciascuna
clcurostatica fm le due cariche. (b) Se quest,1 forza di grnnde,.za qIn, postt• simmetricamente attorno a
st'l"vc come fori.a ,·cnuipeta sull'ell'ltrone, qual i· la una circonferenza di raggio R. (a) Calcolare l'imen-
velocità dell'eleurone? sità del campo elettrko Ein un punto a distanza xsulla
,,. Ou<·•ferettecl'argentorigidedi massa m= 10.0gdista- linc-,1retta passante dal centro della circonferenza e
no 1.00 m. Calcolare la fr.izione di elettroni che biso- perpendicolare al piano della circonferenza. (b)
gna tra.sferire eia una sferetta all'altra affincht'.•la forza Spiego.ireperché questo risultato<' identico al ,·alcolo
tr.t le stesse risulti 1.00 x I 04 N ( I tonnellata). eseguito nell'Esempio 19,5.
(L'argento ha 47 elettroni per atomo, il numero di [I[] Tre cariche uguali qsono poste ai vertici di 1111triango-
atomi per grammo è il numero di Avogadrn diviso il lo equilatero di lato II come in Figur.i Pl9.13. (a) In
peso atomico A= 107.87). quale pumo del piano detenninato dalle tre cariche
(escludendo l'infinito) il campo elettrico è nullo? (b)
Paragrafo 19.5 Campi elettrici Quali 01<>110modulo e dirc-,ione del campo elettrico,
li. In un fascio cli elettroni ciascuno di eMi ha energia nel punto P, generato dalle due caricht· pc~stealla ba.se
cinetica cli 1.60 x 10-17J. Qual è, il modulo e la direzio- del triangolo? ·
ne del campo elettrico che fermcr;\ questi elettroni
entro una distanza di IO.Ocm?
[LI In un fascio di elettroni cia.scuna particella ha una
energia cinetica K Qual è il modulo e la direzione
orientata del campo elettrico che fermerà questi elet-
troni a mrn etistanza d?
~- Si t·nnsìdc•ri il dipolo c.-1(.'lll'komustral<-> in Figura
P 19.K.Si dimostri che il campo elettrico in 1111punto
distantelungo l'as.,e xè dato da E, a 2k,p/ x', dov<·J,=
2aqè il momento di dipolo.
!l. In Figura Pl9.9, determinare il punto (diverso da infi-
nito) in cui il campo elettrico totale è nullo. I/
I.
IO. Una perlina carica positivamente di massa 1.00 g cade
da ferma, nel vuoto, da una altezza di 5.00 m in un FlguraPl9.15
570 Capitolo 19 F"1Uelellrithee ca11tf>i
elettrici
J.1. Tre cm·lche pumiformi, q, 2q, e 3q, sono sistemate ai qualunque faccia del cubo?
vertici di un triangolo equilatero con lati di Junghezi.a 22. Le seguenti cariche stanno nell'interno di un sottoma-
11, Dett•1·111inare
il modulo del campo elettrico nel cen- rino: + 5.00 µC, - 9.00 µC, + 27.0 µC e - 84.0 µC.
tro gcomt•trico ciel triangolo. Calcolare il flusso eletlrico attraverso il sottomarino.
15. l'nn sh,,rrt:lm h111Ha1•1.0cm è tarinllc, unifonnl·tnen- Confrontare il numero di linee cli fin-tu us<·cmi clulsot-
te e h;i mm carica totale di - 22.0 µG. Determinare il tomarino con quello delle linee entranti,
modulo e la direzione del campo elettrico lungo l'asse lgj[] Una carica puntiforme Qè posta in prossimità del cen-
clclhl ~harretla in un punto a 36.0 cm dal suo centro. tro di una calotta semisferica di raggio R, come mo-
16. Un andlo di raggio IO.O cm uniformemente carico strato in Figura P19.23. (a) Qual è il flusso attraverso la
possiedi:' una carica totale 'di 75.0 µC. Calcolare il superficie curva? (b) Qual è il flusso attraverso la
campo t"lettrico sull'asse dell'anello a distanze di (a) superficie piana della calotta?
l.OOc111.(b) 5.00cm, (c) 30.0cm, (d) IOOcmdalcen-
tro dell'm1ello,
[Il Una· b,wchetta di lunghezza 14.0 cm, uniformemente
carica, è piegata a forma di semicerchio come in Fi-
gura Pl9. I 7. Se la bacchetta possiede una carica totale
di - 'i~I p.C,!,rOvare modulo e direzione del campo
elcttriccù1el centro del semicerchio O.
FiguraPl9.4S
'
q u-------t;;a q
1/U---L-:----IJt--x
q -a
FiguraPl9.42 F'igura Pl9.46
[t;~J
l'na sfcra"isolanJediraggio" lm u11a clcnsÌtiÌ di carie:~, l:i1] Ripetere i rnkoli effenuati pc·r il l'rnhlema 46 qrnmdo
uniforme p e una caric11tomi<· Q. Concentrica alli, entrdmbi gli stmti hanno densità superficiale di carica
sfem si trova una sfera ca\"dro111/utlriet non ,ari,n. i cui posilìv11
di \'alore u.
mggi interni ed esterni sono b e r, come in Figura 41!. Una sfer.i isolante cli raggio 2n ha densità cli carica
Pl9.43. (a) Trovare l'inlt'nsità elci campo elettrico unifo1me p. Unn c11vitàsferica di r.iggio a è pmticata
nelle regioni r < a, a < r < b, b < r < r, e r > r. (b) nella sfera nella po.~it.ionemostmta in FiguraPl9.41!.
Detemiinare la carica indotta per unit.~ di arca sulle Mostr.irc che il campo elettrico nella cavità è unifor-
supt•rlki interne cd esterne cl<·llasf',·rnmm. mt· c.•cinto da/•.',= O t• I·:,-=(/1 ,,, :\e0 ). (SttJ!Xnimrulrr.il
-1-1.,\I pnnto cli fissione, si pucì \'istmliuart· il nucleo cli ura- campo nella CilYÌtà risulta d&11la stt\'rapposizione elci
nio 238 (con 92 protoni) come due sfere piccolissime a c11111po dovuto alla sfera uniforntemcme carirn seni.i
contatto, ciascuna con 46 protoni e raggio 5.9 x 10·1; 111. foro e del campo domto ad una sfem avente le stes.<t'
Qu11lè la forza repulsh'a fm le due sfere? ( 1~,massa cld clim<·nsionidclh, C'ét\·ità,n1rirn unih,rnu.·mt·ntt•t'OU
nucleo di 2!111U è 3.98 x I o-2r, kg). clt•n•ità di e.irica - p).
~!\. Un guscio cilindrico isolante infinill1mente lungo di 49. Tre palline uguali di pla.stica ("' = 2.00 g) sono sospese
raggio interno a e di raggioesterno b ha una uniforme ad 1111punto fisso da sottili fili ciascuno di lunghe-,za
,,,.,,,,,,,,,; 573
FiguraP.19.51
574 Capitolo 19 Fmu• 1-Mlrid1e
r mmpi l'lrllriri
l
tale che la combinazione di cariche pllsiti,·e e negative,
stabilisca 1m campo elettrico che annulli esattamente
il cumpo estemll dentro il conduttore e dentro qual-
siasi mvii.o\11l1'intcrnC1 del conduttC1rc.Vi è soltanto 1111
tipo di carica gr.ivitazionale, e non esiste 111111"massa
negativa". Di consegue111.a,lo schermo gravitazionale
JliglanPCl9.2 è impossibile. ·
20
Potenziale elettrico
. '
e capacità
\ U <, 11 \I I '\ I" I
20.1 Differenza
di potenziale
e potenziale elettrico
20.2 DifTc-rc:nze
di potenziale
in un c11mp<1 c:leurico
uniforme:
20.!l Pott•nzialc: c:lcurico
cd energia potenziale:
di cariche puntiformi
20.-1 Come: ricav.irc: E
dal pcm:nzialc
elcurico
20:s Potenziale: c:lcufico
domto a distribuzioni
continue di carica
20.6 Potcniiale
di un conduuorc:
carico
211.7 Definizione:
di cap11d1à
20.8 Collcgmnc:nti
di condensatori
20.!I •:nergia
immag111.zinata
in 1111condensatore
20.111Condensatori
con diclc:llrici
575
!176 Capitolo 20 1'11tem:iale
elellrir.o
e wpacilà
V=!:!_ [20.2)
I/O
Poiché l'energia potenziale è uno scalare, il potenziale è pure una grandezza
scalare.
La differenza di potenziale, I!.V= Va- VA,fra i punti A e B è definita come la
variazione di energia potenziale diviso per la carica di prova I/O:
VA- Vn=-!!V=- - f /1
E, cls=--
f
Il
Rcos0° cls=--
fR
f rls
Il ,·I -~
Poiché /ì è cosmnte, può essere portato fuori dal st•gno cli integrale, dando
..
d.,=-1·:d (20.61
fra due punti in un
campoE uni/onne Il segno meno deriva dal fatto che il punto /lsi trova a un potenzialt• minore elci
punto A; ciot·, 1'11< 1' 1• In gt'll<'rnlc, le linee di forzo del campo elettrico sono
sempre puntate nella direzione di un potenziale elettrico decrescente. rnmt·
nella Figura 20. la.
Supponiamo, orn, che una carica di prova q0 , si mum·a da A a B. La rnriazio-
ne della sua energia potenziale elettrica si puù rnlcolare dalle Equazio11i20.:'Il'
20.6:
~l'= I/oA.V=-- IJol•.'d (20.71
Da questo risultato vediamo che se 'lttè positiv.i, fili è negati\.i, Questo significa
che una carica positivadiminuisce la sua energia potenziale elettrica quando si
muove nel verso del campo elettrico. (Ciò è analogo alla diminuzione di energia
potenziale gr.ivit,tzionale da parte cli Ullil massa che si muove Vt'rso quote pii'.1
basse in presenza di un campo gravitazionale, conw nu~stmto in Fig. 20.lh).
Quindi, essa \'l'mì ,1ccckrnm n•rso il bas.-«>,
gtmd.igmmclo t,nergia cinetirn. Poiché
guadagna energia cinetica, essa perde una uguale quantità di energia potenziale.
D'altro t·,uuo, s1·la rnrirn di prova <ft,i· nl-gati,.1. allora .:l,{'i~ positirn e la situa- E
,dont· i· rowsciam. Una carica negativa guadagnaenergia potenziale elettrica quan-
do si muove nel verso del campo. S<·una rarka negatirn i· ahh,mclomua in quictt•
11!'1
rnmpo E. !'ssa ,·i,·111·acn·li-mta in n·rm opposto a qul'llo dd campo 1·11-ttrko.
z·
,,,~, ii t ;1,11pili gt·111·1,dt·di una panin·lla ra1 ira dlt~ si 111uun·
( :011,ìdt·1ìa11111
fra dtl!' pumi qualsiasi in 1111 rnmpo d1·ttrko din·tto Sl'lllpn· lungo l'asse x, come
in Figum 20.2. St• d rapprt·st·nta il n·tton· spostanwnto fra rl t· B, l'Equazione
20.3 chi
/2
AZ---------k
J
.l\"= -f E·ds=-E· f ds=-E·d
1
.l
1
1
1
.\
(20.8)
Figura 20.2 Campo l'lemi-
co unifonm· diretto lungo
l'as.st•., positim. li punto Il si
dove ancora E~ stato portato fuori dal segno di inll'grak, essendo costante. trova a potenziale minort~
rispt•no al punto A. I punti B
Inoltre, la ,.iriazione di energia potenziale della carica sarà e C:sono allo .,tts.10potenzia·
le .
.:l.l'= qu.l\"=-11i,E·d (20.91
PROBLEMA
CONCETTUALE
1
St• un pnnont· ,ìcnt• lasdato libero eta termo in un campo dt·nrico uniJt>nue. lu sm, e1u:r-
gia p<>le11,iakl'lt·ttrir" aumenta<> <limint1l~rc:
Esempio 20. 1 Campo fra due piastre piane e parallele con carica opposta
l '1m h,1t1t·ri.1d.t I!!\"(• n,llc·g.:un a chw ph.1strt·parullt·lc· notm1<lodi<' umi i pumi di un rnndunorc in t·c1uilibriosi
t·omt· in Figura :!O.!t l.a s1.·pnrilziom: Ira lt• ph1stn· i: U'o\111111allo st,•s.,opnu·nziak•1,. quindi non ,·'è difli:n,n·
0.:111nn ,. il rnmpo d1·nrko i· '"l'P"'lf' 1111if11rnw. fm 1111morst•lln ddla l1:1n1•ria
,., cli po11·n1.ial1· ,. mm qua·
(Qut·Ma ipolc·si i: n1gionc·,·ulc.· st· la cliMat11.i frn 1c.·phtMrt' h111<111t• porlimw cldh1 pimitru u ,·ui c.•s.,oi· cnlkgatu.
i• pìrcula rispt·lto alle dim,·nsioni ddlt,• pia:iitn· ,. s.t· Quindi, il c.unpo ek·ttriro lht le piastre è
t'scludianto punti prossimi ai bordi). l>t-11•rmi1mn•
il
nunpn elrttrirn frn le pi,.strt'.
r-:= I l"n- 1:11 12\'
4.0x I0-1 V/m
Soluzione Il ,·,1111podettrico è dir1·110clall.t piastrn ti 0.30x 10-~111
posith11a <11u-lli1 1wgati\'a. \'t•diamo dtt.· la pimnrn positi-
,a ;1 ck,1ra C:·a 1111poh·111h1h· mag~ion· di quc.·tla 11q.~.11i, (~111·,1.1, olllÌJ.tllHl/Ìunt·, dw i· rhimnata r11111l1•11.-.alm'l'
11
v.1.~ntimnu dw la dill(!n•111.ncli pn1c.•111.ialt• fn1 lt• pim.trt· {llrrr J,itmr, prm,lltlr. san\ 1·s.uninampii, clctmgliammcn•
ckn· es.«·rt· ugm1lr alla dìllt·n•n1.a di po1t·nliale esisten- lr in qu,·sto ,·apitolu.
te fm i morsi,ni dt'lla balleria. Ci<ì pnò t'S.'ll'recompreso
Soluzione
aecdcnuo nd \'erso di E. più aumenta la sua ent·rgia
AU=t]oAV=eAV cinetica e conternporant.·amente il sisten1a proton, ..
campo perde energia potenziale elettrica (l'energia
= (l.6x I0- 19 C) (-4.0x I0'1 V) totale si conscn·a).
.1
E· ds
/J
Pokhé il campo elettrico cli una e.irica puntiforme è dato eia E" k,l( r/ ?, clovt'
r è· il ,·1·rsun· 11sn·nte clalla ntrka
p11111iforn1<·
m·lla clin·1.ium· ,: la grancll'ua
E · ds si puù l'sprim,·n· cu1111·
E· t/s = k,+
,. r • ,ls
Il prodotto scalare r · ds = tiscos 8, clove 8 è l'angolo fornmto tra i- l' ,/s come in
Figura 20.5. Inoltre, si noti che ,ls cos 8 è la proiezione di ,/s lungo r, cosicché
ds cos 8 = tir.Con questa sostituzione si trova dll' E · ,/s = (k, q/,2)tir, cosicché
l'espressione della differenza dì potenziale divcma
ticelle cariche. Se Viè il potenziale elettrico dovuto alla carica q1 in un punto /',
il lavoro necessario per portare una seconda carica, f/2,dall'infinito in P, è dato
da 1/2Vi, Per definizione, questo lavoro è uguale all'energia potenziale, l', del
sistema cli due partin·llc qmmclo le particl'llt· sono separntt· da 111m distanza r1~
(Fig. 20.6). Possiamo quindi esprimere l'cnergia potenziale comt•
q1q,.,
Energiapotenziale • V= ttlVi= k,~ [20.13]
elettrica di due cariche
Si noti che se le cariche sono di segno uguale, llè positi,-a. Ciò è consistente
col fatto che cariche simili si respingono e quindi bisogna compiere un lavoro
,Q positivo sul sistema per awicinare le due cariche. Al contrario, se le cariche sono
di segno opposto, la forza è attratti\'a e U è negativa. Ciò significa che si deve
,,~ .,,," 92
compiere un lavoro negativo per awicinare due cariche di segno opposto.
~/,,,,' Se il sistema consiste di più di due particelle cariche. l'energia potenziale
elettrica totale può essere ottenuta calcolando U per ogni coppia di cariche t'
91 sommando i termini algebricamente. L'energia potenziale elettrica totale di
Figura 20.6 Se due cariche un sistema di cariche puntiformi è uguale al lavoro ncces.sario per ponare le
puntiformi sono sc:pmì1tc da cariche, mm alla volta, dall'infinito alla loro posizione finale.
tma cli:nammr 1i, l'energict pe>-
1,·11,ialc1klla coppia cli cari-
chc è data da k, q1 <1dr12•
Un pallone di gomma contiene un corpo carico, il quale è sistemato in modo da tro-
mrsi sempre nel n·ntm elci pallone. Quando il pallone vil·n,· gonfiato a 1111 volunw
più grande, cosa acrnde del potenziale sulla superficie del pallone; Al campo denr~
co sulla superficie dd pallone? Al flusso del campo eleurico auraverso il pallone:
Rispondere alle stesse domande per un pallone 1111'111/liro
che ,·enga gonfiato.
PROBLEMA
CONCETTUAlf
2
Wffllllll PIIMlmK ati~
Se il potenziale elemico in qualche punto è zero, si può concludere che non vi sono c.ui-
chc nelle vicinanze di quel punto?
' '
-6.00µC -6.00µ<;
!I.O(!m ·: !I.OOm
· 2.00µc
(a) (b)
F'igura 20. 7 (Esempio 20.!I) (a) li potenziale elettrico nel punto P domto a due cariche
puntiformi q1 ,. 'h i! la romm:1 algebrica dc-i poten1.iali do\'uti alle due cariche individual-
111,·1111·.(hl Qual i· l',·m•rgia potenzialt· del sistema delle tre cariche?
dV=-E· ds [l!0.14]
L' =- dV [l!0.15]
"'• dx
Ossia, il campo elettrico è uguale alla derivata del potenziale rispetto a una
certa coordinata, cambiata di segno. Da notare che la variazione di potenziale
584 Capitolo 20 l'oln11i11ltc/ttllim r mp11dl1ì
/
I 1 I I I
···--1---)....--t--. 1- ~-
I I I I 1
I t I 9 I
I I I I I I I
I I I I I I I
-L--l- ..L.-1--1-1-.l __ ,_.,.
I I I I I 1 I
I I I I I I I
---·-r-:--t----s,~~+-!-, --
, I I
--}... ··H I•
I I I I E
(a) (b) (e)
Figura 20.8 Superfici equipotenziali (linee tratteggiate blu) e linee di forza (linee
continue rosse) per (a) un campo elettrico uniforme prodotto da una carica superficia-
le piana infinita, (b) una carica puntiforme e (c) un dipolo elettrico. In tutti i casi. le
superfici equipotenziali sono in ogni punto perpnidirolarialle linee di forza.
Grafico, generato al calcolato- Per esempio, il potenziale di una carica puntiforme è V= k, qI r. Poiché Vè una
re, del potenziale assodato a funzione solo di r, la funzione potenziale ha una simmetria sferica. Applicando
un dipolo elettrico. Le cariche l'Equazion<' 20.16. troviamo che il campo elettrico di una carica puntiforme è
giacciono sul piano orizzonta- E,= k, q/r 2 , un risultato familiare. È da notare che il potenziale varia soltanto
le. ,il centro dei picchi di nella direzione radiale, e non in una direzione perpendicolare a r. Allorn, V
potenziale. Le linee cli rnntor-
no ahuano a visrndin.arl"' (come E,) è soltanto mm funziom~di r. Ancora, ciò è consistente con l'idea che
l'anclmm·nto ciel·potenziale. i le superfici equipotenziali sono perpendicolari alle linee di forza del campo.
cui valori wno ripormti verti- In questo caso le superfici equipotenziali sono una famiglia di sfere concentri-
rnlmcnie. (Rit/11m/Mrg,111, J•im- che alla distribuzione simmetrica di carica (Fig. 20.Sb). Le superfici equipo-
dmnn,111/l'hotograph.,,
NYq tenziali per un dipolo elettrico sono disegnate in Figum 20.Sc.
PROBLEMA
CONCETIUALE
3
Le lin<"ccli lbrza ciel rnmpo elettrico •ì po•,.ono nmi incrociare? Perché sì o pcrchi· no? l.c·
superfici equipotenziali si pos.,ono mai intersecare? Perché •ì o perché no?
PROBLEMA
CONCETIUALE
4
~'r.'l!Y~li)(IS\'M\W1',h\.Y.!'1-'~""'-\IM'l/:Y/J
Supponiamo che 111cono•ca il valore del potenziale elettrico in un punto. Potre,ti trova-
re il campo elettrico in quel punto con questa i;nformazione?
20.5 rlettrirudtn111l0
l'r,t1•11zittk n di.,1rib11titmi tli rmim
c1mlir111r 585
PROBlEMA
CONCElTUAlE
5
UIJllv-Wti.t\QlNl'o:l.lX-.·,1}l'fn:J<)):tt.;L:U1~tn
Se in una ·cerm rt1,'Ìone il poten1.iale elettrico è costante, che n1s.1 si può concludere
intorno al campo eletu·ico in quella regione? St• il campo ,·lrnrku è ,ero in una certa
reginnt\ dw cosa si può conch1<lt·n.•intorno ul pott·n,iah• ili <1udla 1rg-irnu.•?
(xli> a)
20.5 • POTENZIALEELETI'RICODOVUTO
A DISTRIBUZIONI CONTINUE DI CARICA
d\'= 1c,!!L
r [20.17]
V= k, f~ [20.18) p
V=lr,I I~
..!!!._=le,
r v1'-+ a2
ESERCIZIO 5 Qual è il potenziale elettrico al centro
dell'anello uniformemente carico? Cosa implica il cam-
po al centro ai fini del risultato? Rispo•ta V= k,Q/a
In questo caso, ogni elemento dq si ~la stessa per Il= O. Dal momento che E= O, Vdeve avere un mu-
distanza dal punto P. Quindi il termine ,J1t2 +a2 può esse- simo o minimo in quel punto; Infatti Vè massimo.
VLI-Vc=- f' .
11
1-.,,lr=--- k,Q
R'
f'
11
k,Q
rdr=--(R
2/l~
~ -r) •
~Y/~
~ J-..._
20.6 • POTENZIALE DI UN CONDUTIORE CARICO
r
d11ttoreè in eq11ilibrioelet- necessariamente zero, owero
trostatico, le cariche stanno
sulla superficie, E = O all'in-
terno del cond11ttore, e il Vn- V11= - E , ds = O
A
campo elettrico appena al di
fuori ,k\. rnndutton• i- p,·r- Qtt<·sln risultato si applin1 a due qualsiasipunti sulla superficie. Quinrli, sulla
pendicolarc alla superlicie.11 superficie di un condullore carico in equilibrio elettrostatico V è costm1te
potenziale è costante all'in- dovunque. Cioè, la superficie di un qualsiasi conduttore carico in equilibrio
terno del conduttore ed è
uguale al potenziale s11llasu- elettrostatico è una superficie equipotenziale. Inoltre, poiché il campo cleurico
perficie. Notiamo che la den- all'interno del conduttore è nullo, pos.,iamo concludere che il potenziale
sità s11perficiale di carica all'interno del condullore è costante dovunque e uguale al suo valore sulla
non è uniforme. superficie. Quindi, non è necessario un lavoro per muovere una carica di prov-.i
dall'interno di un conduttore carico fin sulla superficie. (Si noli che il potenzia-
588 le non è :z:eroall'interno del conduttore anche se il campo elettrico è nullo).
l't·r ,·,c·111r>ic,.
,·,,11~itlrri.111u, cli ra~g-ic1N,· carka t<Half.•
111msh·1~111u·Lalli,·a positi-
va.(!- ronw 1110,tr,110in Figura 211.14a. Il rampo t·lt-ttrko al di fuori dt·lla sli•rn rnri-
,·a i· dato da k,(l , ·, l'd i· dirrtto rncliah11n11c·n·r,o 1'1·,1,-rno.St·gu,·11110l'l·~s.·mpio
20.6, vediamo dre il potenziale all'intemo" sulla superiide clella sfcrn clew essere
k,Q/ /tsc si :L'i.sunwnullo il potenziale all'i111i11ito.li potenziai,· al cli fitori cldla sfem
è.•cl.no da k,QI r. I.a Figura 20.14b rnppn·si·nta il pot1·nzial,· in fun1.ione cli r, ,. la
Figura 20.1-k mostra l'anclmnenl<> elci campo ek•urin> al vmian· di r.
(l11a11do111rc1, I"""'"'
a, i,.,i· 1111ronchrtton· ,Il-rin,, la d1"11sitàsupc·rfidall- V
di , arirn i· unilornH', n>m<· inclicato in Figurn 20. I-la. l'<'ri,, st· il nuuhruorr
non i• sferico, come in Figurn 20.13, la densità superficiale cli carica è maggio- (h)
re clol'C il r.tggio di curvatura è minore e la superlkie n111vessa; essa è minore
dm·,· il rnggio cli nll'rnturn è maggion• ,. la supt•rlicie è nmnt\'ll. Poiché il
campo elettrico appena :ti di fuori cli un ,·oncluuorc rnrico è propor.tionale alla
densità superlkiale cli carica, u, vediamo che l'intensità del campo elettrico è
grandenei punti che hanno un raggio di curvatura piccolo e convesso e rag-
giunge valori molto elevati sulle punte.
come in Figur.t 20.15. Assumiamo che non ci siano cariche all'interno della
cavit,ì. Dimostreremo che il campo elettrico all'interno della cavità deve essere
nullo, qualunqu,· sia la clistrihu1.iont• cli rnrira sulla superliric· esterna ciel co11-
<11111on·. lnoltr<". il campo nella cavità é nullo andtt· se il co11dutwrt• è imme1·so Figura 20.14 (a) La carica
in 1111 campo 1·l1·11rko. su una sfon1 n>11duuri<:t.•di
raggio R è uniformemente
Al lint' di provart· questo punto, useremo il fatto che ogni punto sul con-
distribuita sull;i sua superfi-
clutton· si trorn allo stt•sso pnt<·nziak l' quindi dm· punti A e /J qualsiasi sulla cie. (b) Potentiale elettrico
s11p1·rlidc· ,lrlla nrliti1 ,i cl1·,011ntrovan· allo'"'"" poH·nLialt·. Ora, imnmginia- in funlionc della dislan1.a ,.
1110 di<' ,·sista un 1·ampo E all'illll'rno clc·lla rn1 itit ,. cakoliarno la clifferenza cli dal ccmro della sfera condut-
pott'nliak \' 11- l'.t clcfinita clall'espressioue trice. (e) Intensità cli campo
dcnrico in funzione della
1'11- 1'1 = -f'E
·
.·I
ds
distanza r dal centro della
sfcn, cnndutlricc carica .
Sr E non è nullo, possiamo sl'mpre trornrt· un pern>rso tra A e B per il quale
E. ds sia sempre positivo. Però, poiché \'8 - ~'.i=O, anche l'integrnle deve essere
nullo. Qut·sta rnntraddizione può essere eliminma siilo se all'interno dcll.1 c;1vità
E = O. Quindi pus.siamo concludere che una rnvità drnmdata da par!'li condut-
trki è una regione lihcr.t da e-ampi finché 11011ci sono rnrichc· al suo interno.
Qm·sto risultato si presta a qualche interessante applicazione. Per esempio,
è pos.,ibilc sd1erman· 1111circuito elettronico o and1e un intero laboratorio da
<·ampi <·sterni drcondandolo di pareti concluttrid. I.a sdrennatum è spesso
m·ces.,aria <1m111closi effettuano misure d,·uridw acl alta st,nsihilità.
Scarica a corona
Un fenomeno noto come scarica a corona è spesso os.o;c1vatoin prossimità
delle punte di un rnnduttore portato ad alto potenziale. Ad occhio nudo que-
sto appare com<· 1111 bagliore verdastro.
In questo proces.so, l'aria diventa conduttrice a causa della ionizzazione
di aria in n•gioni in nri l'inl<'nsità dc•I rnmpo 1•lc•ttrico<'molto
dc·llc· 1110!1·1·0I<·
d1·,·11t,1.:\ 1,·1111><.·mturn
<·prt·ssion,· orclinari,·, c111cslasntri<-a an-Ìl"lll' pl'r inten- Figura20.15 Condullorc in
sità del rnmpo dl·ttrico uguali o maggiori di circa 3 x l0 1; V/m. Poiché l'aria equilibrio elettrostatico con-
contiene una piccola quantità di ioni (prodotti, per esempio, dai raggi cosmi- tenente una cavità vuota. li
campo elettrico nella cavità è
d). 1111c-ond11ttort• carico auircrà gli ioni di segno opposto. Vicino alle' punte,, uro, indipcnclentemente dal-
clovC'l'intensità del campo é molto elevata, gli ioni dell'aria saranno aCl'elerati la carica presente sul condut-
a velocità molto alte. Questi ioni altamente energetici, a loro volta, urteranno tore.
altre molecole di aria, producendo così altri ioni e aumentando la conducibi-
lità dell'aria. 589
590 Capitolo 20 l'olrmilllt tlellriro, mpnriltì
Figura 20.16 Un condensa- Il farad è una unità di misura mollo grande. Nella pratica, i condensatori ordi-
tore consiste dì due condut· nari hanno capacità che vanno dai microfarad ai picofarad. I condensatori in
tori isolati l"uno dall'altro e commercio sono spesso contrassegnati con "mF" per microfarad ed "mmF" per
dal mezzo in cui sono conte- micromicrofarncl ( picofarad).
nuti. Una volta che il con-
.· densatore sia stato caricato, i Come verrà mostrato successivamente, la capacità dipende dalle caratteri-
.:/ duè conduttori portano cari- stiche geometriche dei conduttori. Per illustrare questo pwllo, calcoliamo la
'4f{(~heuguali e opposte. capacità di un conduttore sferico isolato di raggioR. (In questo caso si consi-
:;~;~t?
20.7 D1inizirme1/i t11parit1i 591
Il condensatore piano
Due piastre parallele della stessa area A sono separate da una distanza d, come
in Figura 20.17. Le cariche sono +Qe-Q. La carica per unità di superficie su cia-
scuna delle armature è, in ,-alore assoluto, u= Q I A. Se le annature sono molto
,icinc tr.i loro (rispetto alla loro lunghezza e alla larghezza), si pos.<IDml traseu-
rarc gli effetti ai bordi e considerare il campo elettrico uniforme tr.i le armature
e zero ali"esterno. 0-.ill"Esempio 19.10 il campo elettrico tra le piastre è dato da
E=..!!,_= Q
ft, euA
La differenza di potenziale tr.i le piastre è Bd, quindi
!J,.V=f:d= Qd
En,4
Sostimendo questo risultato nell'Equazione 20.19, troviamo che la capacità è
data da
C=_g_=_Q_
!J,.V Qd/EoA
Un'attenta osservazione delle linee di forza del campo elettrico tra le arma-
ture del condensatore piano mostr".tche ai bordi delle armature il campo non
è uniforme. La Figura 20.18 è una fotografia delle linee di for.i:a de\ campo
elettrico di un condensatore piano, che mostra la non uniformità delle lin,•e di
forta ai bordi dello stesso.
PROlllEMA
CONCmUAlf7
Perché~ pericoloso toccare i terminali di un condensatore per alta tensione anche dopo
che la sorgente di carica è stata staccata dal condens.~torc? Che cosa pub n·oukre il rnn-
densatore sicuro da maneggiare dopo che è suita staccata la i,orgentc di tensione?
Esempio20,7 Condensatorepiano
Un condensatore piano ha un'area A= 2.00 x Jo-4 m2 e = 1.77 x 10"12 F = J,77 pF
una distanza tra le armature d = 1.00 mm. Calcolare la
capacità. ESERCIZIO7 Tromre la capacità del rnncl,·ns,uon·
ciel precedente esempio, se la distanza tra le armature
Soluzione Dall'Equazione 20.21, otteniamo ,·iene portata a 3.00 mm. Ri1,posta 0.590 pF
C= .A.=(s.85x10-12__.f:._){2.00xto-4m2)
Eo _d . N, m2 l.OOx 10·9 m
Collegamento in parallelo
lnterruuor,· -e-" o-
Due condensatori coll~rati come in Figuni 20.21a sono noti come un collega-
mento in parallelo di condensatori. Le armature di sinistra sono collegate Figura20.20 Simboli per i
mediante 1111filo cnn<lullore al polo positivo della batteria e sono quindi allo condensatori, le bi1t1eriee gli
stesso pott·111.iale.Analogamente, le armature di destra sono collegate al polo imcrruttori nei circuiti. Si os-
serviche i condens.,tori sono
negativo. Nel momento in cui si effettua il collegamento, degli elettroni si tra· in blu, mentre le ballerie
sferiscono dalle armature cli sinistra a quelle di destra, lasciando le prime cari- sono in rosso.
che positivamente e le seconde cariche negatimmellle. La sorgente di energia,
11t•cess.1riaper questo trasferimento di cariche, è l'energia chimica interna,
accumulata nella batteria, che si trasforma in energia potenziale elettrica. Il
flusso delle rnriche si arresta quando la differenza di potenziak dri nmclc•ns.1-
1ori i· ugual.- a quella esistente ai rnpi della batteria. In questa situazione i con-
densatori rnggiungono la carica mas.~ima. Indichiamo con Q I e Q 2 le cariche
mas.~ime sui due condensatori. Allor.i la rarira lo/alt, Q, accumulata dai con·
densatori è-
(20.23]
Capitolo 20 Poten:i"k elettricot rapnt:ità
AV AV
(a) (b) (d
Figura20.21 (a) Collegamento in parallelo di due conclens:uori. (h) Lo ,clwma l'lt·I·
trico di cl11t·rnndemmori in parallelo. (r) I.a differenza cli poH·n,iak i· la ,1t·ssa in ria-
sc1111conclcnsmorc, t· la capacità etJuimlcme è <:..i= C 1 + C:~•
ossia
(collegamento in parallelo) [20.24]
~~'ìt:RCIZIO I! I hw, u1u1<-11,.nc,ri. <:1 . ~,.OµF l' C, - I:! µI'. ,0110 1oll,•g;11iin parnlldu.
,. la ,·omhina1.io11<·rbullalll<' i· rnllcgata li una h:meria eia 9.0 V. {il) Qual è il v-,iloredella
rnpo1dtà cquimlcntt·, (h) Qual è la clilft•rt•n1.adi p<>tcnziale ai capi cli d.Lsctm condensa-
1nn: ,: (e) la <:arir•, immag-.-11.linata su ciascun condensatore? Risposta (a) 17 µ.F
(hl !I.O\' (<') 4!; µC ,. IO!l µC:
Collegamento in serie
Consideriamo, 0111, due condensatori collegati in serie, come mostrato in Fi-
gur.1.20.22a. Per il collegamento in serie dei condensatori, il valore assoluto
della carica deve essere lo stesso su tutte le armature.
Per \'edere perché questo è \'ero, consideriamo con qualche dettaglio il pro-
cesso di tr.1Sferimento di carica. Partendo dai condensatori scarichi seguiamo
ciò che awiene subito dopo l'inserimento della batteria nel circuito. Quando
questa \'iene rnllegata, gli elettroni si trJ.Sferiscono dall'armatura di sinistra di
(.' 1 all'armatura di destra cli <: 2 passando ,tttra\'crso la batteria. Via \'ia che la cari-
rn 1wgatin1si m·cmnula sull'armaturn cli ckstra <li <:~,una quantità equirnlente
di rnrirn neg.tti\'a è.·spima ,·ia dall'armmurn sinistm cli C:2 , l:1Sciandoquest'ulti-
ma con una carica positi\'a in eccesso. La carica negativa che è migrata
clall'anna111111 si11istrndi r~.si acc1111111la ~ull'arnrn1ur,1clt·strn di C 1, dove una
qum11itàt·q11irnl,·111,· cli rnrirn negatirn ahhamlona l':mnaturn di sinistr.1.di C 1 •
Come risultmo, tnne k armature acquistano la stessa carica in valore a550(uto.
Supponiamo ora che un condensatore equh·aleme s,·olga la stessa funzione
elci collegmnc11to in serie. l'na \'olla carico, il condensatore equivalente deve
avere una carica -Q sull'armatura destra e +Qsu quella sinistra. Applicando la
ddinizione cli capacità al circuito mosmtto in Figura 20.22b, abbiamo
(•l (h)
Figura20.22 C:nlleg-dmemoin serie di due condensatori. La carica "" ciascun conden-
satore è la stessa, " la capacità equh-alente può essere calcolata dalla relazione
1/~ = I/C1 + I/C2,
596 Capitolo20 l'nlm:it1k ekllrito e cnpnrit,ì
[20.26]
I I I
-=-+-
(~,1 C, Ci
(collegamento in serie) [20.27)
{} -I
"
f--,
ti "
Figur-.t20,23 (b,·mpio 20.\1) P,·r
trovare la capadléÌ t•quivalcntc alla
combim.1zion<.· in (a), si prot·cdt·
per pas.c;isuct·cssi\·i c:umc indkato
in (h), (e), e (cl), usm1do le rt'gok
per serie e parallelo clcscrim· nel
(il) (b) (.-) (d) testo.
ESERCIZIO 9 Sono dati tre condens.-itori di capadtà 3.0 µ.F, 6 µF e 12 µF. Trov.ire la
loro capacità equiv.ilentc se essi sono colleg-.iti (a) in parallelo, (h) in serie.
Risposta (a) 21 µF (h) 1.7µ.F
20.9 • ENERGIAIMMAGAZZINATA
IN UN CONDENSATORE
A chiunque l.1voricon dispositi\'i elettronici può rnpitan· talmlta di ,·crificarc
du, un condensatore acnunula energia. Se le arnmturl· di un conden~torc
carico ,·engono collegate con un conduttore, come ad esempio un filo elettri-
co, la carica si trasferisce da un 'armatura all'altra finché amb!'cluc sono scari-
clw. La srnrirn pmì essere OS.S(.'t'\'ataspes.~ocome una scintilla visibik·. Se acci-
dentalmente si tot·cano le oppostl· arrmnure cli un l·onclensmore carico, le dita
fanno da conduttore, attra\'erso il quale il concknsatore pu<Ì scaricarsi e si
prende la scos.o;a.L'intensità della scos.o;ache si rkc,·c dipl'll<il• clalla capacità e
dalla differenza cli potem:iak applkat,1 al conclensaton·. Se la cliflcrenza di
potenziale è alta, come per esempio nell'alimentatm·e di un app,1recchio tek--
visivo, questa scossa può essere mortale.
Consideriamo un condensatore piano iniziahnent<· scarico, pcr cui la diffe-
renza di potenziale iniziale tra le armature è zero. lmnmginimno om di collegai~
lo a una batteria per accumulare una carica massima Q. Supponiamo che il con-
dens.-itore venga caricato lnilammle, in modo che si pos.,a mmli7.zareil sistenm in
ttltte le sue fasi. La differenza di potenziale finale tra k armature è A V= QI C
Dato chl' la differem.a di potenziale iniziale è zero, il suo valore mtclfoclurante il
processo di carica è A V/2 = Q /2C Da ciò potremmo cm1duclere che il lavoro
neces.o;arioper caricare il condensatore è dato da W =QAV/2 = C/l'l.C:.Questo
risultato è corretto, ma è dcsider.ibile una dimostrazione più dettagliata che
viene data qui di seguito.
Supponiamo che q sia la carica del condensatore in un istante qualsiasi du-
rante il proces.'IOdi carica. Nello stesso istante, la dilkrenza di potenziale è
A V=q/ G li lavoro necessario 2 per trasferire un incremento di carica dqdall'arma-
turn t·on carica-qa quella con carica q (che è a p<>lenzial,·piÌI alto) è dato eia
W=JQ..!!..dq=.!!._
0 C 2C
Ma il lavoro eseguito per caricare il condensatore può es.~ere considerato
coml' l'energia potenziale li i1111m1gaz1.inata
in l'Sso. l!sando Q = C .l.I~ si puù
esprimere l'energia elettrostatica di liii condensatore carico ndle Sl'gtwnti
forme alternative:
•.·' . ' 2 ·, •' ' ''. ·.
Energiaimmagazzinata• ,,u;.,\~·~1
.:;:-._,_,2C'·
2.
QAv~1
2
C(.cH'>2 (20.29)
in un conden,atorec:urico
Questo risultato si applica a qualsiasicondensatore, indipendentemente dalla
sua geometria. Notiamo che l'energia immagazzinata cresce al crescere di Ce
della differenza di potenziale. In pratica, vi è un limite alla massima energia (e
carica) che può essere immagazzinata. Ciò perché, per \'alori di I:;.Vabbastanza
grandi, awiene la scarica elettrica tra le armature del condensatore. Per questo
·motivo, sul condensatori, viene di solito indicata la mas.~ima differenza di
·:.poten~iale di ·runzionamento.
L'energia immagazzinata in un condensatore può essere considemt., come
energia immagazzinata nel campo elettrico creato tra le armamre quando il
condensatore è carico. Questa descrizione è rngionevole in \'ista del fano che il
campo elettrico è proporzionale alla carica del condensatore. Per un conden-
satore piano, la differenza di potenziale è leg-.ua al campo elettrico dalla rela-
zione I:;.V= Ed. lnolu·e, la capacità è data eia C = En .-1/ d. Sostituendo qm~stl'
espressioni nell'Equazione 20.29 si ha
--~·lD
Si carica un condensatore e poi lo si staccadalla batteria. Il condensatoreè costrui-
to con grandi armature mobili con l'aria fra di esse. Si allontanano un po' le arma-
ture. Che cosaaccade della caricadel condensatore?Delladifferenzadi potenziale?
20.9 Eftn'/{Ìaimmt,g,,u:ùwlain "" condm.,a/nr, 599
Dell"energia? Della capacità? Del campo elctuico fr.t le armature? Viene svolto del
lavoro allontanando le armature?
<;
(b) = i (C1 + Ci) ( C.7 c'I? )\AVol 2 = ( e,- Ci )2i:
c,+ci c,+c,
Figura20,24 (Esempio 20.10)
Quindi, il mpporto tra le energie: immagazzinate, finale
SoluzioneLe cariche sui condensatori prima della e iniziale è
chiusura degli interruttori sono date da
Q 1 =C 1 .àV0 e Q2 =-G.z.àVo
U'=(C
U;
-Gi)
c,+Ci ·
1 2
Il segno negativo per Qi deriva dai fatto che le polarità Ciò dimostra che l'energia finale è minore di quella ini-
dei condensatori sono opposte. Dopo la chiusura degli ziale. A prima vista può sembrare che veng-.i violato il
intermttori, la carica sulle armature si ridistribuisce ma principio di conservazione dell'energia, ma in realtà
la C'Micatotale Q dei due condensatori resta invariata: non è cosi perché in concomitanza con la ridisuibuzio-
ne di carica awengono altri proces.~i. Parte dell'energia
Q= Q, + Q2= (C:1-(;) àVn IIHllll'mlll' prudun· 1111risrnlclmncnlu dei !ili di collega-
I due condensatori sono ora in parallelo, per cui la dif- mento, che hanno resistenza eletuica, e parte viene
ferenza di potenziale finale è la stessa per entrambi ed è irraggiata sotto forma di onde elettromagnetiche (vedi
data da Cap. 24).
C= Qo =...ik_= K Qo
AV ,H~ I K .l \ i,
l>ic.-l(•11riri1
(n) (hl
Figura20,25 Quando si introduce un dielettrico tra le annatun· di un cnnd,·nsmorl'
carico la carica sulle armature resta invariata, ma la differenza di potenziale misurat:.i da
un voltmetro elèttrostatico si riduce da 4 V0 a AV= AV0 I ,e, Quindi, nel processo la capa·
cità aumentadi un fattore ,c.
20.10 ( :mulr11.wt11ri
nm dirlt'/111t'i 601
• En A
(,= K-- [20.33]
t/
\'uoto 1.00000
:\ria 1.0(){):,!I :lx 101;
Badwli1<· ,I.\) !!lx IOi;
Quarto fuso :l.i!l H x 1011
\' t·trn p1n·x :Ui 1-1><10,;
Pc,listirt·ru.· 2.f>fi !!Ix IO"
Teflon 2.1 tillx I0 1;
( ~,num.,neoprene {i.7 12 X IO"
:'1:ylon 3.4 14 X to"
C,1rta !I.i ltì X I0 1'
TitallillO cli strulllio 233 K X IO"
:\rqua 80
( >lio di silin111r ~5 I.',. lii''
o che•pm; C.'~b.1c•n•
.. L, rigidil.\ dit•lc-urica (' il 111.t:"l.,imoc·.u111H•c•lc•m'i1 in 1111
dlc•lc•t11
icn '4.'11/llthc• m"\'l"UK-' mm Mii•
rka.
Tipi di condensatori
I condensatori commerciali spesso sono costruiti usando fogli metallici alter-
nati con strati di carta imbevuta di paraffina o mylar, che seive come materiale
dielettrico. Questi strati intercalati di fogli metallici e dielettrici vengono poi
arrotolati per formare un cilindretto di piccole dilm·nsioni. 1 condensatori per
alte tensioni (alte differenze di potenziale) consistono di solito in un certo
numero di piatti metallici interconnessi e immersi in olio di silicone. Per pk-
coli condensatori si usano spesso come isolanti materiali cen1mici. I condensa-
tori a capacità variabile (normalmente da IO a 500 pF) consistono comunt.'-
mente di due insiemi di piatti metallici collegati tra loro, l'uno fisso e l'altro
mobile, con l'aria come dielettrico.
Per accumulare grandi quantità di carica a tensioni relativamente ba'ISCsi
usano spesso i condensatoriekttrolitici.Questi dispositivi consistono in uno strato
metallico immerso in un elettrolita, una soluzione che conduce l'elettricità a
causa della mobilità degli ioni che contiene. Applicando una di!Teren1.adi poten-
ziale tra l'elettrolita e il metallo, si forma su quest'ultimo un sottile strato di ossi-
do (che è isolante), e questo strato fa da dielettrico. In tal modo si ottengono
valori elevatissimidella capacità poiché lo strato di dielettrico è sottilissimo.
Quando in un circuito si usano condensatori elettrolitici, occorre fare atten-
zione alla polarità (i segni ph:1e meno indicati sul componente). Se la polarità
della tensione applicata è opposta ,1 quella corretta, lo strato di ossido viene
rimosso e il condensatore conduce elettricità invece di accumulare carica.
PROBlEMA
CONCETTUALE
8
Un 1ivelatore elettrico cli mormmti in ICJ,'llolocalizza i mont.-u1tinelle pareti cli una cm;a,
Esso consiste di un condensatol'c piano wn le armature vicine l'una alt'ahr.i, come in
Figura 20.26.Questo dispositivo,come rivela la presenza di montanti in legno nella p.'lretc?
Montnntc
Arnmturcdel
condensatore
C= "~=
d
3.7 (s.85x 10-12 c2 .. )
N • m•
(6.0x lo-' m2) Quindi, la carica massima è data da
I.Ox I o-' m
Q,,.,.= C.:\V...,.= (20 X Hi-12 F) (Ili x IO"V)
= 20 X 10- 12 F = '20pF.
= ,ic
·o'.s2
(b) Qual è la massima carica che si può accumulare
sul condensatore? ESERCIZIO12 Qual è l'cne1·gia massima che si può
immag-.izzinarenel condensatore?
Soluzione Dalla Tabella 20.1 vediamo che la rigidità Rispusla 2.5 x 10--1 .J
•
(a)
..Uo=--
- Qa
. 2Co
---
dielettrico tra le annamre, la mrira del ttn1dni.salmt resta
la stessa.Pertanto l'energia immagazzinata in presenza (h)
del dielettrico è data da
Figura20.27 (Esempio 20.12)
U= Qf.
2C
ESERCIZIO 13 Supponiamo che la capacità in as- scollegata e una lastra cli polistirene (K = 2.56) vien,·
senza di dielettrico sia 8.50 pF, e il condensatore ,·.,nga in.crita tra le armature, calcolare la differenza di e1wr-
caricato da una batteria da 12.0 V. Se h1batteria viene gia U- U0 • Risposta 373 P.I
ESERCIZIO 14 (a) Qmmta rnrirn pub acrnmularc 1111 wnclt·ns.unrt· in ari.i prima
dw si hrud M' ,u-mutura è 5.00 cm'.!? (h) Tro,11.rl·In rarita nmssima Sl'
l'm·ca di cì~1:iil·u1m
fra le arnmmre viene usato del polistirene invece dell'aria.
Rispostu (a) 13.3 nC (b) 272 nC
,.,_._;•·i,
.. _·.,_.··;_:··.'..:_~·-.,,, i'/.:;~:::,· ....: ·11_··~··~. _ . •. ·. _ ,
/'.·•V,!$.ii;i'jt,te'
la, &ç"èl~,~11~'.;~niFt,di
misura. Per calcolare la capacità in
}··.' · farjl~/bis9gna f.he.1~:-~,.~e ~ano espres.,e i.n metri e ~~ ilvalo-
. /r,;.-..;_r~~f(lèf~'~ 0: Ne~.v~iifi:c~ delle. ùn,ità d,ipiisura dei camP., elf:ttri~i,
{J/':\l.(c:~t~~f~h~.t~»,~1~P.9~0,lÌè:i,e~t1r.W9~~/m. ' ... ·:· :·.·
':fl'._tW1~~.i:i~fo ~jìi.'co11der)~torl, '$0ilò'ço)tegatilin ~riè, ~i· h2;hnò
élue'.ò,·
.':.: <la'itt;s,sa' c;iri~~·ii:i)a' le 'd:d.)':>.aJcaj>i déi' è;onderisatoìi nò'ri sonole
_stesse. I i;-ec;ip,r:oti'dellesingole capacità si sommano per ottenere il
. reciprcìco 'delta, èapadtà totale (equivalente), che• risulta minore
'. _delle singole èapl\c;ità, . .· , .
· ·· 3.' QuaridQ 'dÙe o più condensatori si collegano in parallelo, la d.d.p. ai
capi di ciascun condensatore è la stessa. L..1 carica di ciascun .con-
densatore è proporzionale alla sua capacit.ì, per cui le capacità si
· , . sommanò direttamente per ottenere la capacità equivalente del
sistema di condensatori in parallelo.
·.. · .·4. L'effetto di un dielettrico su un condensatore è quello di aumentar-
ne la capacità di un fattore K ( costante dielettrica relativa) rispetto
alla sua capacità nel vuoto. Ciò è dovuto al fatto che le cariche indot-
te sulla superficie del dielettrico diminuiscono il campo elettrico
all'interno del materiale da Ea E/1<.
·· 5. Valutare attentamente i problemi in cui si può collegare o scollegare
lii fotografia mostrll lllscari- · una batteria da un condensatore. È importante capire quali sono le
ca elettrica in aria. Le scintil- variazioni che avvengono nel condensatore tra quando la batteria è
le vengono prodotte quando collegata e quando è scollegata. Se il condensatore rimane collegato
un 'alta tensione alternata è
applicata tra i due elettrodi alla batteria, la d.d.p. ai capi del condensatore rimane la stessa (ugua-
per meuo di un alimentato- le alla tensione della batteria)· e la ·c-.uicasarà comunque propol'-
re costituito da una bobina zionale alla capacit.-\, comunque essavengomodificata(per esempio con
di induzione ad alta tensio- l'inserimento di \lii dielettrico). D'altra parte, se si scolleg-.i la batteria
ne. ( CentraiScirnlijicCo., per dal condensatore prima di operare quakhe variazione della capacità,
gi-til. eone.)
la sua carica rimane la stessa. In questo caso,variando la capacità, la
d.d.p. ai capi del condensatore v.irierà in manier.i inversamente pro-
porzionale alla capacità secondo la Il V= Q I C
SOMMARIO
Quando mm carini di prm-.iposith11tA1viene spostata fra i punti A e 8 in un campo l'le1-
1rostmico,E. la variazione di energia potenziale ~
t.U=-'lo f
il
~E·ds 120.1I
S111n1n11rfo
don.· il pnlc.·111iulc.·
l'letuit·o \'i· uno st.:ulmrt.· lrnunilii di mi'.'iillliljoult•su nmlomb, dcli·
nito come I voli(\').
I.a dilferenZll di potenziale fm due punti, A,.
Il. in un c:impo dellric:o uniform,•, E.
i·
.ll'=-E·d [20,8)
dm-e d è il vellore sposlllmemn tm :\ C' Il.
l.t" superfici equipotenziali sono supc11ki sulle quali il potenziale clc•llrirn i• c1i,tan-
te. l.t' superfici equipotenziali sono ,,,..,,,.,dirol11ri
alle lince di for, .., dd campo elcurirn.
li potenziale elettrico di una caric-.apuntifom1c•, t/,a una certa distan1..1, r, dalla carici, i·
l'=k,+ (20.11)
,.
l'= k, ..!M!. [20,131
Qt1,•sta mpprt'M'lllll il hl\·uru m•n•s.,ariu IK'r pm·turc· lc· rnrkht· da una disum,.a di scpa-
r.11.ioneinfinita a 111111 distania di •epanudont• r. !.'energia potenziale di una disuibuzio,
ne di caricht• pt1111ifo1misi oui,·ne sommando i termini com,· qudli dell'Equazione
20.13 estt-si a /11llele coppie di cariche.
St• il pt>tt·nziale elt•urkn ,, 11nm in funzione dcllt· cuonlimue .,, ;r, ::,lt• componenti
del ,·ampo ,·lt•tuico si possono oncnerc dalla del'i\11tanunbi,ua di acgnu dt•I pot,•111.ialt•
rispc·no alle coordinm,•. Per t•st·mpin, la c·nmpnnentt• xdc·I campo ,•lt•Uricu è•
/(,a-..!!X.... [20,151
dx
Il potenziale elettricocli una clislribuzione
continua di caricai•
c; .. _R_ [20,191
/!V
l.'unit;\ Sl della capacità i, il coulomb su volt, o il ll1raclWl e I ~-= I C:/\',
St• ch1t•o pii, cnndt·ns;1to1·iscmo rnlk-gati in parallelo, la km, tlifii.•1·e111.a
di potenzia-
insieme di cond,•nsaturi in par.1llclo è
le è la stessa.I.a capacità equi,•alente di 1111
c.,..
= e, + e, + Cs + • • • (20.25)
006 Capitolo 20 l'tllm:irdr flellri1·" , mp111'il1ì
Se due o pill condcn!iatori sono collegati in serie, la carica su ognuno di c~i è la stes--
sa e la capacità equivalente del collegamento in serie è
I I I 1 (20.28)
--=-+-+-+···
(~q e, e~ e,.
Pc.~rcnrintrt· un rnnclc.·n!laton•i.·nt·n·Mcuìn nnnpic.·n.· un la\orn. pnic:hl· il pron·,!1-o di
caricil consiste nel tn,sfc.•rire c:arichc da un condutture a potenziale pili bas.~oa un altro
a poten1fale piir alto. li lavoro svolto per caricare un condensatore con la cari.-a Q i·
uguale all'energia potenziale elettrostatica, U, immag-.izzinata nel conden,.;uort•, clon·
Q2
U=-=! l"IAV=! C(ò.V) 2 [20.29)
2C • ><-- •
Quando un mateliale dielettrico ,iene inserito fra le armature cli un condensatore,
la capacità generalmente aumenta di un fattore adimensionale ,c, chiamato costante
dielettricarelativa, Cioè
C= ,c(~ [20.32)
dove (~ è la capacità in assenza di dielettrico.
l)OMANDE CONCETI'UAU
I, In poche parole dire qual è la differenza tra potcn,ia- zialc (tensiont') nu1ssim;i cli funzionamento di un
lt• elettrico ed energia potenziale elcttrirn. coudcnY.alon· piauo mmah:11c11<lo fi~, 1a diM11111a tnt
:,t:Dare una spiegazione fisica del fatto che l'energia le armature.
potenziale' di una coppia di cariche simili è positim [@] Se la differe1m1 di potenziai<- ai capi di un concl,·nsa-
111t·ntrt·l'energia potcn1.ialt· cli mm rnppi.1 cli rnridw fatron· n1111hiar,·-
lun· \'it•n,· rndcluppia1a, di <111111<·
,ti scg110opposto è negmh11. nl'rgh1immaga1.zinata?
:I. Perché, in condizioni statiche, tutti i punti in un con- 11. Poiché le cariche sulle armature di 1111conclcnsatort·
duttore devono essere allo stesso potenziale elettrico? piano sono di segno opposto. esse si auraggono tra
Perché è impanante evitare i borcli spigolosi o le loro. Quindi, per mtment:u·,• la dtstan,a tm le armatu-
punte nei conduttori usati in apparecchiature ad alrn re si compie 1111 lavoro. C:u!iasi può clin· cld lan>ro
tensione? esterno eseguito in qut·sro processo? ..\s.~umere che il
i\. Con quale tipo di tempo atmosferico una bauc,ia condensatore sia smccato dalla bauctia.
d'automobile dovrebbe scaricarsi con più probabilitiì GI] Se ,; si chiedt· cli progt'ttarc un condensatort· di pic-
"perché? cole dimensioni e grand,· capadliì, quuli lltttori sanm-
~ Come potreste schermare un circuito elettronico o no importanti nel vostro progetto?
un laboratorio dai campi eleurici dispersi? C'..omcfun- 13. Spiegare perché \lii clieleurko aumenta la massima
ziona questo sistema? tc.·nsionc di lavoro cli un c:ondensaton• ancht~ se non
7. St- si hanno !Idi\-ersi condensatori, C 1, C 2 e C::1, qmm- m1fa lt· dimt·nsi,mì tisiche cll"Icondens.,tore.
tt· diverse combinazioni (in serie e in parnllt•lo) si 14. l' na ,:oppia cli cunclcnsalori è.·,:olkg.un in parallc..·lu
possono fare? mentre una ,·oppia iclentint t' collegata in serie.
:-. l.t· ,1rmature di uu conden!latort• sono collegate a mm Quale •·oppia i· pii1 pericolo,a da m,m<-ggiare dopo
balleria. Cosa a\'\·iene alla <.'arka sulle armatul'c: se i esser·e stata collegata alla stes.,., sorgente di tensione?
lili di colleg-.imento vengono staccati dalla balleria? Spiegare.
Cosa avviene alla carica se i liii staccati dalla balleria 15. l.'ener1,'ia immagauinata in un particolare condensa-
,..,ngono collegati tra loro? tore viene aumentata quattro volte. Qual è la variazio-
1l. Dire co~ç si può aumentare la differenza di poten- ne (a) della carica? (b) Della differenza di potenziale?
~OBLEMI
ltangrafo 20. 1 Differenza di potenziale drlla t·arica? (b) A,ttrnvenm quale differt'nza cli poten-
e potenziale elettrico ziale ~i mum·e la emica?
I. l'n campo elettrico uniforme di 250 V/m è diretto 2. Qmmto hworo vit·nt· ~wulln(cht una batu·lia. un K'-"tu·-
lungo l'.is.~t· .t positivo. l'na carica cli +12.0 µC ,i rmore o quakht· altrn sorgt·m,· di <'llt'rgia t·l,·ttrint)
tn\love dall'origh\C' a un punto (x, y) = (20.0 cm. pt·r mum·C're un numero di Avoguclro cli t'lt·ttroni da
50.0 cm). (a) Di quanto varia l'energia potenziale un punto in cui il potenziale è 9.00 \' ad 1111altro in
/~,ibu,mi 607
.
ft•rmo in un cnmpn rlt•111it·o uniforn1t• <li :"UH>x pol<·nziult• clm·1110ali,• clm· cariche ndl'origine dow è
IO"\' m. (il) .\ttrnn·r,o 1pt.il1·,t.d.p. i• pasSlttu <11,pn posta la c:arica q?
clw si i· mus.,n pt·r 1.00 nn, (b} Qualt· vdo, ilù anù
.u:qnismto n1uo.,-cndosi clclh1stessa distanz:.1? 2.00µC
Il. l,;11dettrone che si mmwc pamllelmnentt• all'asse .,
ha una n-lodtù ini,iale cli 3.70 x to" m 's 11t·ll'origi11t·. J(m 0.800 m
"
I.a n-h>rit.ì ddl'elcttrone si riclun• a 1.-10x IO'' m/s
nd punio ., = 2.00 cm. Caknlan· la cliffl'n·nza di FiguraP20.12
potenzialt• li'a l'(lrigine e il punto. Quale punto si
tro\1\ a pt>te11ziale1naggiorc? !III I.e tre cariche di Figura P'..!0.1!I si trowno ai vertici di
!J. Un campo dcttrko uniforme di intt·nsilli 32:>\'/111 <' un triangolo isosct'le. Calcolare il potenziale elettricu
diretto nel verso negativodell'asse y, come in ~igum al l'<'lllro della base, prendendo q = 7.00 µ.C.
P20.!I. I.e rnorclinatc del punto ,1 sono (-0.200,
-0.:UKI) m, e quelle del punto 8 (0.400, O.!\()()) m. 'I
c:atrnlarc il 1x11enzialc \' 11- l'.1 , usando il prrcorso hlu,
'
E -q -9
I- 2.00 cm --1
FiguraP20.9 FiguraP20.IS
....,,
tl08 Capitolo 20 l'olmzial, ,Mt1fro , rt1/mcit1ì
Pnragraf
o 29.4 Come ricavare E dal potenziale FiguraP20.25
elettrico
~\I. Il pot,·n,fale elettrico in una certa regione tra x = O " 2(i. Per la situaziont• descritta nel precedente prohlema,
., " 6.00 m è dato da V = 11 + bx, con 11 = I O.OV e cakolart• il potenziale elettrico nel punto B sull'asse
b= -i.(lO\'/m. Determinare (a) il potenziale elettrico dell;1 lmrch<'lm a una distanza bai cli sopra dell'asse x.
a x = Il, :l.00 me 6.00 m; (b) il modulo e la direzione Da notare rhe la bacchetta ha una densità di carica
dd .-ampo elettrico a :e=O,3.00 m e 6.00 m. nnn 1mijnnn, A = ax.
(ifJ In nna cena regione dello spazio il potenziale elettri-
n• è-d1110 da V= 5x- 3.iy + 2yr. Trov-dre in funzione Paragrafo 20.6 Potenziale di un conduttore carico
di .,.. Y, : le espre11.,ionidelle componenti del campo 27. Due conduttori sferici carichi sono collegati u-,1111i1e 1111
dclltiet>. Qual è il modulo del campo eleurico nel lungo filo conduttore, e una t·arica di 20.0 µ.C \iene
punltl /'t 1.00, O, -2.00) m? posta "utla n>1nhim1Zicuu-. (.1) Se una ~ft·n, ha 1111r.t~giu
~~. Il p1.lt\~niiaJc elettrico all'intcn10 di llrra sfcrn ,ti niatc.... di 4.()() mi c l'altm ml rnggio cli li.IX)cm, qual i::il campo
iink isolantedi raggio R uniformemente carica i, elettrico in pros.,irnità della superlkie di ciascuna sfera?
(b) Qwd i: il potenziale elettrico di ciascuna sfera?
V= k,Q
2//
(3-..!:.)
. /12
Paragrafo 20,7 Definizione di capacità
28. (a) Se una goccia di liquido ha una capacità di 1.00 pF,
qual è il suo raggio? (b) Se un'altra goccia ha raggio
Prob/nni 609
2.00 mm, <Jlml è la sua capacità? (c) Qual è la carica 9.00 V. (a) Qual è il Y.tlorc della capacità equivalente?
sulla goccia più piccola se il suo potenziale è IOOV? Qual è (b) la diflcrenza di potenziale ai capi di da·
29. Due conduttori aventi rispettiv-.tmente una carica di sc1111c:ondcnsatore e (c) la carica imnmgar.1.inata in
+ IO.Oµ.Ce -IO.O µ,C hanno mm differen,.a di poten• dascun condensatore?
,ialc di IO.OV. (),•terminare (a) la ,·.ipafitù <Id sist<·· ;\fi. I due: cnnd,·mmtoricld Prohl<.~nm !\:',sono un, n,llegmi
ma e (h) l.1dilforenza di potrn,ialc fra i dm: cumhll· in S<·ri,·a una batteria di \l.0(1V. Tro\'an· (a) il v-,1Jorc
tori se la carica su ciascuno di essi viene aumentata della cap;,cità equivalente, (b) la tensione di ciascun
rispcniv-.tmente a+ 100 µ,Ce -100 µ,C. condensatore e (c) la carica di cia.'ICtmcondensatore.
30. (a) Qtmnta carica si tro,.,. su ciascuna arrnatur-,1 di un :17. Due condensatori quando sono collegati in parallelo
condensatore da 4.00 µ.F quando essu è collegato a forniscono una capacità equiv-.ilente di 9.00 pF e quan·
una haueria da 12.0 V? (b) Se lo stesso condensatore do sono collegati in serie una capacità equivalente di
è collegato a una batteria da 1.50 V, quale carica verrà 2.00 pF. Qual è la capacità di ciascun condensatore?
immagazzinata? 311 Due condensatori quando sono collegati in parallelo
:11. Un condensatore sferico consiste di un guscio sferico forniscono una capacità equivaleme ~ e quando
conduttore di raggio b e carica -Q concentrico con sono collei,rati in serie una capacità equivalente C,.
una sferetta conduttrice di mggio II e carica +Q(Fig. Qual è la capacità di ciascun condensatore?
P20.3 I). (a) Dimostrare che la sua capacità è lill[] Quattro condensatori sono collegati come è mostrato
in Figura P20.39. (a) Trovare la capacità equivalente
C= nb fra i punti a e b. (b) Calcolare la carica di ciascun con-
k, (b- n)
densatore se AV.6 = 15.0 V.
(h) Dimo.,trare che quando b tende all'infinito, b1
capacir..; tende al ,11lore n I k, = ·I m 0 11 • 15.0µF MOµF
~)20.0µF
{ ,f-1
6.00µF
Y,guraP20,S9
-E
1.00 km 2• Se ,111 campo elettrico di 3.00 x 106 N/C
rende l'aria conduttrice (cioè. causa fulmini), qual è la
mas.ima L-aricache le nubi pos.'iOno avere?
6[J Un condensatore piano in aria ha le armature di
7.60 cm 2 distanziate di 1.80 111111.Se la d.d.p. applicata Ha-·
e e
è 20.0 V, calcolare (a) il campo elettrico tra le arma-
ture: (b) la densità di carica superficiale: (c) la capa-
H
Y,guraP20.40
cità e (d) la carica su ciascuna armatura.
:M. Un cavo coa.'ISialelungo 50.0 m ha il diametro del con·
duuore interno di 2.58 mm e una carica di +8.10µ,C.li EiIJSi consideri il circuito della Figura P20.4l, dove C1 =
conduttore esterno ha un diamt•tm interno di 7.27 mm li.00 µ,F, <:2 " 3.00 µ,F e 11V= 20.0 V. Dapprima si carica
e una rnric-.tdi -H. I O µ,C. (a) Qual è In rnpndlù di <Jlll"· t: 1 , hiuckndo l'interruttore S 1• Poi S 1 viene aperto, e
sto cavo? (b) Qual è la d.d.p. u-a i due conduttori? Si il condensatore carico viene collegato a quello scarico
as,uma che la regione fm i conduttori sia aria. ,hiudendo l'interruttore S 2 • Calcolare la carica iniziale
di CI C la carica finale di entr.tmbi i condensatori.
Paragrafo 20.8 Collegamenti di condensatori 1!! Come <10,1-cbhcro essere colleg-.tti quattro condensa·
:15. Due condensatori, C 1 = 5.00 µ,F e C2 = 12.0 µ,F, sono tori da 2.00 µ,F per dare una capacità totale di (a)
colleg-.tti in parallelo e connessi a una balleria di 8.00 µ,F, (b) 2.00 µ,F, (c) 1.50 µ,F e (d) 0.500 µ,F?
610 Capitolo 20 Potm>i11/e
ekllrico e capnrilà
H l--e12-I
H
:!.IKJµF 4.IHlµF
FiguraP20.62
~ Una lastr,1conduttrice di spessore de area A ,iene inse-
rita parallelamente alle armature di un condensatore
piann distanti s e di area A, come mostr-.ttoin Figur.i
911.0V Qual è il valore della capacità del sistema?
P'.l0.6.1\,
Figura PH.56
:17. Un cerio oggetto slè-rico può r-.1ggiungereun poten-
,ialc nms.,imo di liOO k\'; una ultt•rion• carica si di- T s
•pt•rcl,• a111-aw1-.o la sdntilla rhe prcKIUCl'la rnttur.i
dd diel<·ttrico ddla dn·c151i111le aria M'CCu. Detcrmi-
j_
mm• (a) la quantit:\ di carica sull'oggetto e (hl il r-.ig·
gin dell'oggetto .
...,H. l."t·1u.·rginin1mnw,111i11a1,, in 1111c·n11clc.·nsmorc· dn li-I. (a) llu,· sfcn• hmmn rn._rgi"e be i lom centri dismno
:12.0µF i, usala per limtl,·1·,·1111 rnmpium· di li.llll mg di d. Mostrare che la capacità del sistema è
piombo. A quale d.d.p. dt•,·e t's.S<·n·inizialmente cari-
cato il condensat<>re,supponendo che la temperatura l'= 4m 11
' l I 2
iniziale dd piombo sia 20.0"C.?Il piombo ha un ·calo,·e
spedficu di 128 j/kg • •e, Ull pulito di r\L'liolledi
-+---n b d
:127.:l"C:•·tiun calon• hucnt<' di fusione di 24.5 kj/kg. n,•ll'ipotcsi che d sia grande rispruc, ad ne b. (SH/W"
:,!J. l'n condensatore piano di 2.00 nF è caric-.ito a una rim,ntu.poiché le sfere sono molto lontane, si assuma
differen7.a di potenziale ini,Jale 4 V;= 100 V e quindi che il potenziale di ciascuna sia uguale alla sonuna
isolato. Il materiai<' dicll'llrico fm le armature è mica dei potenziali dOY11ti a ciascuna llf'era,e quando si c.il-
(,r = 5.00). (a) Quantt> Ja,-oro è necessario per sottrar- colanc, tali potenziali si assuma che sia valida la rela-
re il foglio di mica? (h) Qual è la differenza di poten- zione V• k,Q /r), (b) Mostrare che quando d tende
ziale del mndensatt>re dopo che è stato tolto il raglio all'infinito il precedente risultato si ridu,·c a quclln di
di mic-.i? due ccmdt•nsatt>risferici in serie.
liO. Un elettrone ,·iene libenuo da fermo lungo l'asse di
111,anello unifonnemcme carico a O.IOOm dal centro Problemial calcolatore
clell'andlo. St.· la densità lineare di carica dell'anello S 1. Il Foglio Elettronico 20.1 calcola il poten1.ialt•elettri-
è + 0.100 µC:/m e il raggio dell'anello è 0.200 m, co in una regione bidimensicmale attonio a due cari-
quale sarà la velocità dell'elettrone quando r-.iggiun- che,. La regione è divisa in una griglia IO x IO. Il verti-
gerà il centro dell'anello? ce altt>a sinistra dellagrigliacorrisponde a x = I .O111,
EiJ Un ,-undcnsatore piano è costmito usandc>un materia- y = I.O m, e il vertice basso a clc.'Stradella griglia corri-
le dielettrico la cui costante dielettric-.irelativa è !1.00e sponde a x = IO m, y • l() m. l.e due cariche possono
la cui rigidità dielettrica è 2.0()x to"V/m. l.a capacità eSM'r<'poste in c111al1111qu1• punto d,·lla griglia. l.l'
clr,icl,·nlln Ì' di 11.2:,0µI',. il n,nclrnsntort• d<'\'l'11mn11~ i:111l'Ì:tsCmm
pi-imi• dut• tah,·llt• tcakol,1110la clist:1111;1
nt•t"Cuna tlillc1"C111.a di pmenziale di 4000 V. Calcolare carica e ciascun pulito della griglia. Il foglio elettrt>ni-
l'area minima delle armature. t:o allora calcola il potenziale elcttric,, in ciascun
H2. Un condensatore piano è costruito usando tre dilfe- punti> della griglia, Porre cariche di + 2.0 µC in
r,•nti 11111ll'riali dieleurici, cnmc è most11toin Figura x ~s.o111,,~ !i.On1e in x= 7.0 m,.Y• r,.o m. Stampare
J'2().ti2. (a) Trov-.irem1'cspressione per la capacità in la matrice del potenziale elettrico. Il punto dove si
r,mzione dell'al'C'.idelle piastre A e di d, "" ICte ,r5• trov-J.no le t:lll'iche apparirà sulla g,iglia nelle celle
(b) Calcolare la capacità usando i valori A= 1.00 cm 2, indicate con HRR(in 1..otus1-2-!1)oppure #DIV/O (in
d= 2.00 mm, Kt = 4.90, K2 • 5.60e K~= 2.10. Excel) poiché il potenziale è infinito nei punti dove si
612 Capitolo 20 l'olmziflle e/e/Irico e wfmrittì
trovano le cariche. Tracciare a mano le linee equipo- S4. Modificare il Foglio Eleuronicu 20. I per incluckrt•
tenziali per V= 20 kV, 15 kV, e IO kV. Tracciare un cariche in più. Scegliere posti e valori par ciascun.i
insieme rappresentativo di linee di forLa del campo carica. Tracciare le linee equiputen,.iali e le linc:-edi
deltrico. ( Suggm111enlo:climensionando la larghezza for1.adel campo elettrico. Porre una riga di cariche.
ridia <"diasul foglio ckuronico e l'h1tc·1rnllocli riga I.e linlT cli JorLa dt'I ('t1111podc:uriro in cpU'Mo c:a~o
:mila stampante, puoi ottenere che la grigli.1 uppah1 sono uniformi:' Se no, pt.·rdu:•110:'
approssimativamente come un quadr.ito). S5. li Foglio Eleuronico I I.I calcola l'energia pol<'n,iale
S2. Ripetere il Problema SI sostituendo il v-.tloredella gravitazionale di una massa che si mum·e lungo l'a,;.o;c
carica con -2.0 µ,C. Stampare la matrice del potenzia- x nel campo brr.ivitazionaledi quaum mm,sepumifor-
le elettrico. Tracciare le linee equipotenziali pt,r mi fisse. Rielaborare questo foglio cl,·uronirn per cal-
V=± 20 kV, ± 15 kV, e± IO kV. Tr.icciare un insieme colare il potenziale elettrico lungo l'a-.,e xper quattro
r.ippresentativo di linee di forza del campo elettrico. cariche puntiformi fissate nello stes.,o pumo delle
S3. Porre due cariche in punti qualsiasi della griglia nel quattro masse. Trovare il campo eleurico lungo l'a'lse
Problema SI. Scegliere qualsiasi v-.iloreper le cariche. x. (Suggmmn,10:GM1m deve essere sostituito con.k,Q,,
Stampare la matrice del potenziale elettrico. Trac- e così via). Provare scegliendo variamente fra le cari-
ciare un insieme rappresentativo di linee equipoten- che e le loro posizioni.
ziali e di linee di forza del campo elettrico.
\ l< I IJ \I l I
613
614 Capitolo 21 C,m·,111,,l'ircuiliII ron·m1, ,·011tinu11
sistenza elettrica dei vari materiali dipendono dalla natura del materiale stesso e
dalla temperatura. Ci limiteremo a descrivere un modello classico della condu-
zione elettrica nei metalli, mettendone in evidenza anche i limiti di \'alidità.
Questo capitolo riguarda l'a11alisidi alcuni semplici circuiti i cui elementi
sono costituiti da batterie, resistenze e condensatori, disposti in \'arie combina-
zioni. L'analisi di questi circuiti viene semplificata dall'uso delle due leggi note
come leggidi Kirchhoff.Tali leggi derivano dalle leggi di consel'\·azione dell'e-
nergia e della carica. La maggior parte dei circuiti presi in considerazione si
considera in regi111e stazionario,in cui le correnti sono costanti in intensità e
verso. Chiuderemo con una discussione sui circuiti contenenti resistenze e con-
densatori, nei quali la corrente varia nel tempo.
21.1 • LA CORRENTEELETfRICA
In tutte le situazioni in cui cariche dello stesso segno si muovono concorde-
mente, si dice che vi è una corrente. Per definire più precisamente la corrente,
supponiamo che le cariche si muovano perpendicolarmente a una superficie di
area A come in Figura 21.1. (Questa superficie può essere, per esempio, la sezio-
ne trasversale di un filo). Si definisce corrente la quantitàdi carica che attraver-
-----, sa la superficie per unità di tempo. Se AQè la carica che attraversa la superficie
nell'intervallo di tempo Al, la corrente media, lmro, è data dal rapporto tra la
Figura 21.1 Cariche in mo- carica e l'intcr,,allo di tempo:
to atlraverso una superficie
A. La carica che attraversa la AQ
superficie per unità di tempo Im,d = lll [21.11
è definita come la corrente /.
Il verso della corrente è quel- Se la carica che attraversa la superficie varia nel tempo, la corrente varierà
lo in cui si muoverebbe la anch'essa. Perciò definiamo la corrente istantanea, I, come il limite per At-+ O
carica positiva se fosse libera.
dell'espressione precedente:
Correnltlelettrica •
:i;~ii{i~~; [21,2]
~uzione Oalla ta\'ola periodica degli elementi in ( R.4B x 1022 cle;:~ni ) ( 106 c:~')
,ippenclicc C, troviamo che il peso atomico del rame è
illJ,5 g/mol. Si ricordi che un gramm<Hltomo di qual- 8.48 x I0 28 elettroni/m 5
1;..t~iM>sti.miacontiene un numero di atomi pari al
,,·11rn,·rncli Arngaclro, ,. cioè 6.02 x 102.1 atomi. Con<r Dall'Equazione 21.4, tro\'iamn che la \'clocit.ì di clcrirn è
,anelo la densità del r.imc possiamo calcolare il volume
'"rupato eia63.5 g cli rame: vd = _I_
nqA
\' = ..!!!..
= 63 ·5 g = 7.09 cm' IO.oc;.
p 8.95 g/cm 3
(8.48 X 1028 m- 3 ) ( 1.60 X I0- 19 C) (3.00 X IO.,; m~)
.'I{- ora supponiamo che ogni atomo di rame fornisca
•m elettrone libero all'interno del materiale, abbiamo .~-~ X1!CJ.tm/s.,
L'Esempio 21.1 mostra che le velocità di deriva tipiche sono molto piccole.
In effetti, la velocità di deriva è molto più piccola della velocità media tra due
collisioni. Per esempio, gli elettroni che viaggiano con questa velocità impiega-
no circa 68 minuti a percorrere un metro! In vista di questa bassis.,ima velocità,
ci si può chiedere perché la luce si accende_ quasi istamaneamenle quando si
preme l'interruttore. In un conduttore, il campo elettrico che spinge gli elet-
troni liberi viaggia attraverso il conduttore stesso ad una velocità prossima a
quella della luce. Perciò, quando si preme l'interruttore della luce, il segnale
per gli elettroni di cominciare a muoversi attraverso il filo (il campo elettrico) li
raggiunge .i una velocità dell'ordine di I 08 m/s.
<"<>
\~,
dd rnnduttore si produce un campo elettri-
E al suo interno, e questo campo, a sua
\'olta, produce la corrente / che è proporzk>-
1ml"alla differenza di potenziale.
ai c·api
L'unità SI della resistenza è il volt su ampere, chiamata ohm (0). Ossia, se la dif-
ferenza di potenziale di I V ai capi di un conduttore determina una corrente di
I A, la resistenza del conduttore è I n. Per esempio, se un dispositivo elett.rico
collt-g-<1toa una sorgente a 120 V assorbe una corrente di 6 A, la sua resistenza è
di 200.
È utile confrontare il concetto di corrente elettrica, tensione e resistenza con
il flusso d'acqua in un fiume. Quando l'acqua scorre in un fiume di larghezza e
profondità costanti, la vdodti1 di flusso (la corrente d'acqua) dipende dall'an:
golo di flusso e dall'cffeno cli rocce, argini e alt.re ost.ruzioni. Analogamente, la
corrente elettrica in un conduttore uniforme dipende dalla tensione applicata
e dalla resistenza del condunore causata dagli urti degli elettroni con gli atomi
del conduuorc.
Per molti materiali, inclusi la maggior parte dei conduttori, gli esperimenti
dimostrano che la resistenza è costante su un grandeintervallo di tensioniappli-
cate. Questa affermazione è nota come legge di Ohm, da Georg Simon Ohm
(1787-1854), che fu il primo a condurre uno studio sistematico sulla resistenza
elettrica. Georg Simon Ohm
La legge di Ohm 11on è una legge fondamentale della natura, ma una rela- (1787-1854).
zione empiric-.ivalida soltanto per certi materiali. I materiali che obbediscono (Pergmt. eone.dtl North 1-1-ind
alla legge di Ohm, e quindi che presentano una resistenza costante su un gran- l'ictun Archiw.s)
de inte~llo di tensioni, si chiamano ohmici. 1 materiali che non obbediscono
alla legge di Ohm sono non ohmici. I materiali ohmici manifestano una relazio-
ne corrente-tensione lineare su un grande intervallo di tensioni applicate (Fig.
21.5a). I materiali non ohmici most.rano una relazione corrente-tensione non
lineare (Fig.21.5b). Un comune componente semiconduttore non ohmico è il
Coefficiente
termico '
::·.a,r.<·cr•r
Argento 1.59 X 10-8 3.8 X 10~1
Rame 1.7 X 10-8 3.9 X 10-S
Oro 2.44 X 10-8 34x 10-3
Alluminio 2.82 X 10-8 3.9 X Io-3
Tungsteno 5.6 X io-li 4.5 X 10-3
Ferro 10 X 10-8 5.0 X 10-3
Platino Il X Jo-11 3.92x 10-3
Piombo 22 X 10-8 3.9x lo-3
Nichelcromob 1.50X 10-S 0.4 X Jo-3
C'.arbonio 3.5x io-3 -0.5xl~'
Germanio 0.46 -48x10_,
Silicio 6-40 -75 X 10-3
\'ctro 1010_ JOH
Gommadura A 1013
Zolfo 101~
Quarzo (fuso) 75 X 1016
u Tuni i nlori a 20°<:.
h l.e-gadi nith,kromo l&s.1U1 gli dc-mentidi riscalda-
comun(menlr JW'r
1nm10.
AV = /R (21.8)
vità, si de\'e notare che ogni materiale ohmico ha una cm.itteristica resistività, liii
parnmetro ·cht• dipende dalle proprietà del materiale e dalla temper.itum.
D'altr.i parte, come si può vedere dall'Equazione 21.9, la n·sisu•nza cli un con-
thuton: diprnd,• sia dalla dimensimtt' t' dalla fi>nnasia dalla rrsisti,·iuì. La Tabdla
21.1 fi,rnisl't' un ek-nco della resisti\'ità di alcuni materiali misumta a 20°C.
l.'hl\'erso della resisti,ità è definita~ conduttività, u. Quindi, la resistenza di
1111conduttore ohmico si può anche esprimere in termini della sua conduttività,
come
R=-f- [21.10]
uA
doveu(= 1/p) ha l'unità (fl· m)- 1•
L'Equazione 21.10 mostra che la resistenza di un conduttore cilindrico è
proporzionale alla sua lunghezza e inversamente proporzionale alla sua sezio-
ne. Ciò è l'analogo del flusso di un liquido attraverso un condotto. Quando la
lunghezza del condotto aumenta, la resistenza al flusso del liquido aumenta in
quanto aumenta l'attrito fra il fluido e le pareti del condotto. Quando la sezione
aumenta, il conclotto può trasportare una maggiore q11.111tit.ì di nuido in un
dato inten,1llo di tempo, per cui la sua resistenza si ablms.,a.
Abbiamo ,isto d1t· all"intemo di un conduttore ucl quale fluisce 1111aCOITcntedn-e esi-
stere un campo elettrico. Come è possibile ciò in considerazione del fatto che iu elet-
trostatica abhiamo couduso che il campo elettrico è zero all'interno di un conduuore?
PROBlfMA
CONCETIUALE
1
!$WI.Dmilunl:l'tlllf.ftf! L V
Gli articoli dei giornali spesso riportano affennazioni del tipo, "IO OIKImli di elettricità
hanno attnm·rsato il cnrpo della ,·iuima·. Cosa c'è di sbagliato in questa uffermazione?
• Ancora, non si confonda il simbolo ,,. per la conduttività con lo stesso simbolo usato per la den-
sità superficiale di carica.
620 Capitolo 21 (À11rr11/tt cirruilia ron-r11Jttmili11ur1
,Lr
aT [21.12]
\,.:,,
}p~··;,;:i::·.
buoni isolanti, come il vetro e la gomma. Un conduttore ideale, o "perfetto",
dovrebbe avere resistività zero, e un isolante ideale una resistività infinita.
Poiché la resistenza di un conduttore è proporzionale alla resistività secondo
l'Equazione 21.\l, la variazione della resistenza con la temperatura può t•s.,ere
scritta
. . .. '. ,, R = 1~,ll +a(T-'1ì 1)] [21.13]
Po . •: .. . •
Questa proprietà viene spesso utilizzata per ottenere misure precise di tempera-
O .· ', .' T
tura, come è mostrato nell'Esempio 21.3.
'.:.)·/{}.
PROBLEMA
CONCETIUAlE
2
Figura 21.6 Resistività in iilt.4 ~swra;;..;ctl.UJ~~llltll!Jla
hmzione della temperatura Degli alieni con strani poteri visitano la Ten·a e raddoppiano tutte le dimensioni lin,·ari
per 1111 metallo ordinario, co- cldk I"'''""
di ogni oggetto sulla superfici,• rldh1 Temi. I rn\'i cli rnllegm11,·11to il muro
11H' il r;\mt·. La nu,1\ i: lint•i,M lino a11elampadl' avnmno ora maggiore resistenzadi prima, minore rcsistcnla, o la stcs-
re "' un grande inten·.illo cli ~a resistenza? I lilmncnti delle lampi1dine brillernnno più, meno o allo stesso modo di
temperature, e p cresce al prima (assumere che la resistività elci materiali rimanga irw-.1riata)?
-
crescere della temperaturn.
Quando T si a,~icina allo ze-
ro assoluto (ingrandimen- PROBLEMA
CONCETIUAlE
3
to), la resistività tende a un Quando il filamento incandescente di una lampadina si brucia, accade che il fatto awen•
valore finito Po· ga subito dopo l'accensione. Perché?
21.ll S11pen:m1duttari 621
Esiste una das.~e di metalli e composti la cui resistività diventa :.eroal di sotto di
una particolare temperntura 7~ , chiamata tnnperatumcritica.Questi materiali
0.075
.,
I
I
.I
0.05 I
sono noti come superconduttori,I! grafico resistività-temperatura per un super- ,I
I
conduttore ha l'andamento di qiteilo di un metallo normale a temperature al di I
I.
sopra di T, (Fig. 21.8). Quando la temperatura è T,o inferiore, la resistività crol- 0.025
la bruscamente a zero. Questo fenomeno fu scoperto nel 1911 dal fisico olande-
1',:,' .....:.
: ;l/1;
'
0.00 'l\::-
se Heike Kamerlingh Onncs per il mercurio, che è superconduttore al di sotto di 4.0 4.1 4.2 4.S 4.4
4.2 K. Misure recenti hanno dimostrnlo che le resistività dei superconduttori al di T(K)
sotto di "/; sono inl,•riori a 4 x I o-:ir,
n · m, che i- quasi I 0 17volte minoH· cit•llaresi- Figura 21,8 Resistenza in
stività del rame. funzione della temperatura
Atmalmente sono noti migliaia di materiali superconduttori. Metallicomu- per il mercurio. li grafico è
ni come alluminio, stagno, piombo, zinco e indio sono superconduttori. La ~imilea quello di un metallo
Tabella 21.2 elenca le temperature critiche di alcuni superconduttori. Il v.ilore normale al di sopra della
temperatura critica T, . La
di 7~è sensibile alla composizione chimica, alla pressione e alla struttura cristal· resistenza crolla a zero alla
lina. È interessante notare che rame, argento e oro, che sono eccellenti condut- temperatura critica, che per
tori, non sono superconduttori. ' il mercurio è 4.2 K. •
622 Capitolo 21 Cm,-,ult e rirroili a cmTenlPnmlimttt
TABELLA21.2 Una delle caratteristiche notevoli dei supcrconduuori i: il fatto che una mila
Temperature critiche di stabilita una corrente nel materiale, questa persiste sn,w clini" "/Jl,limla 1i/rn11a
alcuni superconduttori ~ensi<me (poiché R= 0). Sono state osserv-dtecorrenti stazionarie in circuiti sup<·r-
conduHori pn clin-rsi anni senza alcuna di111inuzio111· 111isumhih·!
Materiale Tc(K)
t·110 cll-i piì1 importanti recenti sviluppi nella li~i, .i. dt\' ha nt',11" 111C11ia1·,-ri-
YBa2C11307 92 1.azionenella comunità scientifica, è stato la scoperta cli supt•rroncluuori a ossiclo
m~5r-Ca-Cu-O 105 di rnme che operano ad alte temperature. L'ecdtazione iniziù con una pubhlka-
·ri-Ha-Ca-C11-0 125 zione del 1986 di Georg Bednorz e K.Alex Mf1ller, due ricerrntori clw larnrarnno
HgBa2Ca2CU30K 134 nel Laboratorio di Ricerca dell'IBM di Zurigo in Svizzem, dw riportarnno l't·1·i-
Nb3Ge 23.2 denza della superconduttività ad una tempernturd di circa 30 K in ossidi di bario,
Nb 3Sn 21.05 lantanio e rnme. Bednon: e Muller vinsero il premio Nobel nel 1987 per la loro
Nb 9.46 eccezionale e importante scoperta. Rapidamente, dopo questo e1·cnto, una nuo,-a
Pb 7.18 famiglia cli composti divenne oggetto d'indagine e l'aui\ità di ricem1 nel campo
Hg 4.15 della superconduttività procedette vigorosamente. All'inizio del 1987, grnppi
Sn 3.72 dell'Universi~ dell'Alabama a Huntsville e clell'Univcrsiuì di Houston ,mnuncia-
Al 1.19
Zn rono la ~opena della superconduttività a circ.1 92 K in un ossido di ittrio, bario e
0.88
,rame (YBa2CusO 7). Sempre nel 1987, gmppi di ricerrntmi amelicani e giappont~
si resero nota la superconduttività a I 05 K in un ossido di bismmo, stronzio, rnkio
e rame. Di recente, ricercatori hanno comunirnto supt·1Toncl1111h·ità il 12:,K in un
ossido contenente tantalio. A questo punto, 11011 si pui, ,·sducl<·H·la possihilitii di
una superconduttività a temperatura ambiente e la ricerca di 11110\'immt·ri.1li
superconduttori continua. Questi sviluppi sono molto crcitanti e importanti sia
per ragioni scientifiche sia per le applicazioni pratkhc dH' si aprono e· clivt'ntano
più probabili quanto più la temperaturn critica si innalza.
Un'applicazione utile e importante della superconduttil'ità è stata l.t n>stru-
zione di magneti superconduttori, che producono campi magnt·tici di intt•nsità
circa dieci volte superiore ai migliori eleuromagneti com·e11zionali. Tali magne-
ti sono stati considerati come dispositi\·i pt•r imnwg.tzzinare:- e:-ne:-rgia.L'idea di
utiliuare linee di potenza superconduttive pt•r il trasporto clclla co1T<'lllt'con
grande efficienza è oggetto di grande attenzione. Sono stati costruiti moderni
dispositivi elettronici superconduttivi consistenti in due film souili supt•rc·on-
duttivi separati da un sottilissimo strato cli isolante. Questi dispositil'i sono utiliz-
zati come magnetometri (uno strumento con cui si misum l'intensiuì ciel campo
magnetico) e in Vdrie applicazioni nel campo delle microonde.
Il modello classico di conduzione eleurica nei metalli porta all.t legge di Ohm e
mostrd come la resistività può essere messa in relazione con il moto degli eletu·oni
nei metalli.
Consideriamo un conduttore come un reticolo cli atomi contenente elettroni
liberi (talvolta chiamati elenroni di cmiduzione). Questi eleuroni sono liberi di
mno1·c1·siattraverso il conduuort• (n1me abbiamo ilJl(ll'l''o m•I Parngrnfo 21.1) ,.
sono in numero approssimativamente pari al 11umero cli atomi. In ,Ls.,t·11L.t di
Fotogr.ifia cli un piccolo ma- campo elettrico, gli elettroni liberi si muovono in direzioni c.tsuali allra\'erso il
gnete permanente che levita
conduttore con velocità medie dell'ordine di 106 m/s. La situazione è simile a
sn un cli~cocli un supercon-
duttore YBa2Cu307 raffred- quella delle molecole di un gas rncchiust· in un redpientc•. Infatti, alnmi studiosi
dato alla tempe.-.itura dell'a- si riferiscono agli elettroni di conduzione in un mcuillo come a un gas di PIPl/mni.
zoto liquido, (IBM Rmarch, Gli elettroni di conduzione 11011 sono completamente "liberi" perché sono
perg,mt.amc.) confinati all'interno del conduttore e subiscono frequenti collisioni con gli
21.4 per h, rm11/uziu11Hi,ll1itt1
( '11 111111/,//u 623
(al
E----- (b)
Figura 21.9 (a) Diagramma schematico del moto casuale di un portatore di carica in
liii condullore in as.scnzadi campo cleurico. Si noti che la vclodlà di dcrh-a è 1.cro. (b)
Mmo di un pon:1101'l'di carica in liii conduuore in prt•sen,.u di campo elcurico. Si nnli
che il moto casuale \iene modificato dal campo, e il poriatore di carica ha una velocità
di deri\1t lungo la direzione di E.
atomi cld rctkolo. Queslt: collisioni sono il 111ecn111is1110 che determina la resi-
,1h·itù clri llll"t.111ia tc:-mpl·raturn normale. :-:otimno rhl· mm vi è corrente in un
co11cl1111on· i11a:.sl·nza di campo elettrico pt.·rdtl' la \'Clodtù media degli eleÌtro-
ni lihcri è zero. Owero. in media, vi sono tanti ekttroni che si muovono in un
n·rto \'<"rso111111(0 1111a clt-tenninam dirt·ziom· q11a111i si m11m·ono lungo la stessa
dirt·1ionl' in n-rso opposto, l" quindi non \'i i· ll11ss11 111·110di rnrirn.
Lu simazionc cambia quando si applic,t un campo dettrico al metallo. Oltre al
moto tennico casuale sopr.i descritto, gli elettroni liberi subL'iConouna lenta derim
nella stessa direzione ma nel \'erso opposto a quello del campo elettrico. La velocità
ml•dia cli derim t•,1 è molto minore (tipic.uncnte Hi-1 m/s; Esempio 21.1) della
\'elncitù media u., le collisioni (tipicamente 106 m/s). La Figurn 21.9 dà una descri-
zione mnlto schemaùca del moto degli elettroni liberi in un conduttore. In assen1.a
di campo dcttrico. non ,i è uno spostamento complessivo dopo molte collisioni
(Fig. 21.9a). Un c-.impo eletuico E modifica il moto casuale e produce una deriv.1
degli elettroni in Yersoopposto a quello di E (Fig. 21.9b). La leggem cmvatura delle
traiettorie in Figur.121.9b è dovuta all'accelerazione degli elettroni tra due collisio-
ni, prodotta dal campo eletuico applicato. Un sistema meccanico abbastanza sin1ile
a qtR·sta situazione è una pallina che rotola giù per un piano leggermente inclinato
attr.l\'erso un fitto reùcolo di pioli (Fig. 21.10). La pallina r.ippresenta un elettrone
di conduzione. i pioli rappresentano i difetti del rcùcolo cristallino, e la com·
ponente della forzadi gravitàparallela al piano rnppresenta la form elettrica, eE.
Nel nostro modello, faremo l'ipotesi che l'energia cineùca acquistata dagli
elettroni nel campo elettrico venga ceduta al conduttore attraverso i processi di Figura 21.10 Un sistema
collisione. L'energia ceduta agli atomi negli uni ne aumenta l'energia vibrazio- meccanico abbastanza simile
nale, causando un riscaldamento del conduttore. 11modello assume inoltre che al moto dei portatori di cari-
il moto di un elettrone dopo una collisione sia indipendeme dal moto frri111n ca in presenza cli un campo
tldla collisione.:'
cll•ttrico. I.,
rnllisionc cll·ll:1
p.illina con i pioli rappresen-
Siamo ora in grado di trovare un'espressione per la velocità di deriva. Quan- ta la resistenza al moto della
do una particella carica libera di massa me carica qè soggettaa un campo elettri· pallina lungo il pendio.
' P,,kht' H pruct>Modi t'ollisione è ca~ualc, ogni urto è indipmdmltda qmmto è:awcnuto i11prt.•cc-
ricn,a. Ciò è analogo 111processo casuale di lando di un dado. La probabilità di ollenere 1111p:1r-
1i<olare numero in 1111lancio è indipendente dal risultato del prc«denle lancio. In media, a par-
tire da qualsiasi momento, occorreranno sei land per ottenere quel numero.
624 Capitolo 21 C.ommttt r.ircuili II corre11te
ro11linu11
co E, subisce una forza qE. Poiché F = ma, risulta che l'accelerazione della parti-
cella è data da
a= qE (21.141
m
Questa accelerazione, che si verifica nel breve inteIV.illo di tempo tra due urti,
consente ali' elettrone di acquistare una piccola velocità di deriva. Se I è il tempo
trascorso dall'ultima collisione e v0 è la velocità iniziale, allora la velocità
dell'elettrone al tempo I è data da
qE
V = Vo+ a I = Vo+-;;. I [21.15]
nq2E
Densitàdi commte •. J = nqvd= _m_,,. [21.17]
Conduttività• [21.18)
I m [21.19]
Rmstività • p=-=-:::Y:""
u nq,,.
• l.1 relazione]= uEpuò e11Sercricavata come segue: llld.d.p. ni capi di un cunduuure di lunghcz·:
1.atè Ve F.(, e dalla lel!lle di Ohm, 4Va /R. Usando queste rebzioni, insieme cun le Equazioni·
21.!;e 21.10, troviamo Il wlore della densità di correntcJa //A• 4V I RAa F.f /RA• uE. 1
21.4 l/11mo,l,//n/wrlt1 m111/11:i01w,/,111frt1 625
masse cliquesti, e ciel tempo medio tra gli urti. Il tempo medio tra due collisioni
è leg-.ito alla distanza media tra le collisionit (il cammino libero medio) l' la
velocil.à cli agitazione termica media ii dalla relazione 5
T = 121.201
TI
Sebbene questo modello classico di conduzione sia in accordo con I.i legge
di Ohm, es.,;onon è soddisfacente per spiegare alcuni importanti fenomeni. Per
esempio, i calcoli classici per ti che usano il modello del gas ideale forniscono
\'alori che sono inferiori a quelli reali all'incirca di un fauore IO. Inoltre, secon-
do le Equazioni 21. 19 e 21.20, la resistività do\'rebbc \ariare con la temperatura
v,
come che in accordo con il modello del g-.isideale (Cap. 16, Eq. 16.15) è pro-
porzionale a / T. Ciò è in contra,to con la dipendenza lineare della resistività
dalla temperatura per i metalli puri (Fig.21.5a). Soltanto con l'uso di un model-
lo della meccanica quantistica, che descriveremo ora brevemente, è possibile
rendere conto dei fatti osservati.
Secondo la meccanica quantistica gli eletu·oni hanno proprietà ondulatorie.
Se il reticolo degli atomi ha una spaziatura regolare (cioè è periodico), il carat-
tere ondulatorio degli elettroni fa sì che essi possano muoversi liberamente
attraverso il conduttore e la collisione con un atomo è molto improbabile. Per
un conduttore ideale non vi sarebbero collisioni, il cammino libero medio
sarebbe infinito e la resistività zero. Le onde degli elettroni vengono diffuse solo
se la disposizione degli atomi è irregolare (non periodica) a causa, per esempio,
di difetti strutturali o di impurezze. A bassa temperatura, la resistività dei metal-
li dipende es.,;enzialmente dalla diffusione prodotta clalle rnllisioni trn gli clet·
troni e le impurezze. Alle temperature più alte, la resisti\·ità è dovuta soprnttutto
alle collisioni con gli atomi del conduttore, che vengono di continuo spostati
dalla loro posizione di equilibrio per il moto di agitazione termica. li moto ter-
mico degli atomi rende la stmttura irregolare (rispeuo al reticolo atomirn in
quiete), riducendo quindi il cammino libero medio degli elettroni.
• Si ricordi che la velocità di agitazione termica è la velocità che una particella ha in consegumza
della temperatura dell'ambiente circostante (Cap. 16).
626 Capitolo 21 CmTentee t'irruitìa ronn1lt' nmtiuu11
PROBLEMA
CONCETTUALE
4
== rsrr::r::::us:m:rm
Perché gli elettroni liberi di un metallo non cadono sul fondo a causa della gra,ità? E se
le cariche in un condu!!ore si suppone che stiano sulla superficie, perché gli elcnroni
liberi non vanno sulla superficie?
- I
AU .1Q AV = IAV
Al Al
[21.21]
(21.22] • Potenzadissipata
i111111resistore
l .'11nit,ìSI cli potenza i• il wa11(\\'), introdotto nel ( :apitolo (i. I 01 potl·n1.a dis.,ipa·
ta in un n111cl1111orc cli rcsistc111.aR è chiamata efji-llo.frm/,.ccl è spt•s.,o inclk.ua
come pmlilt1 / 2 R.
C:onll' abbiamo appreso nel Capitolo ti, Paragrafo 6,:,, l'unità di t·1wrgia
u:-.ttadalle sodrtà ekttrkhc per cakolarc il consumo cli energia, il d1ilowa11orn,
è rcncrgia consumata in I h alla potenza ,·ostante di I kW. Poiché I W = I J/s,
abbiamo
In quale c;L'IOla potenza fornita da una lampadina è rnaKl,'Ìorc, appena dopo che è
,tata accesa e l'incandescenza del lilmnento aumenta o dopo che ~ stata accesa da
alcuni secondi e t'incandcsce111.a è costallle?
Due lamp,1dine A c B sono collt'lt'dtt· alla stt·s.,a diffcrt•nza cli pott·n,i;1lc, mmc in
Figura 21.12. I.a rt•sistt·n1.i1cli A è il doppio di quella cli I\. Quale la111padim1dis.,ipa
una potenza maggiore? Quale C'oncluce una <"orrentt• maggiore?
~ l' = e- lr [21.24]
b
Da <111cs1a csprt·s.~iom· i• d1iaro che B è equirnlente alla d.d.p. a circuito aperto, I
cioì· alla d.d.p. ai capi della batteria quando la corrente è zero. I .a Figura 21.14h
,. b '"l'l>IT"'lllil/Ìo11t· g, .,li," d,·11,·,aria1io11i d,·I po1,·111ialt-q11a11doil drnoiio i·
p,·,..-,.,.,oi11,·,•rso orario. llall',·s.1111t·della Figura 21.14a si osserva d1e la cl.d.p.
l t "--------- I
d R
.i\' cle\'l' essere ugual,· ancht· alla cl.cl.p. ai rnpi della rcsistr111.a ,•sterna R, chia-
mala generalmelllt' resistenza di carico, cioè ~V= tu. <:ousi,k-rando il sistema
(a)
tra qu,·sta Equazio111· t· la 21.24 si 011i1·11t·
B = JR+ lr [21.25)
che risolta rispetto alla rnrrente dà
C:iò dimostra che la corrente. in questo semplice circuito, dipende sia dalla resi-
srt•nza esterna alh1 h;11teria clw eia quella interna. Si può notare anche che s1· la
rt·sislt'llla cli rnrirn U i- molto più gnmdt• di quella i11t('l'na r, i- possibile trnsrnrn-
n· qut·st'nhi1n;1. l11 1nolti dn·uiti, infanti. qut·"it.t n·sistt.·n1.a itllt'l'IH\ Y<'JTtÌignonua.
St' si molriplirn l'El111azio111·21.2:, pt·r la ,·oiT,·1111·/, si otrit·nt· la St'g11,·1111·
(hl
esprcs.,ionc:
Figura21.14 (a) Schema di
un circuito n>n una sorgente
[)a q11t·,ra ,·c111,11io11t·si rira,a , ht· la po1t·11,a 101,1lt-tornila dall.1 sorg<·lllr di di f,l',lll .. 8. l' n•siSlt'llZil in-
lt.'f'llél, ,. l'Ullt·p;ataad un n:si-
f.e.m., /B. ,·it·nt· 1rasl'or111a1ai11pot,·n,a dis,ipa1'1 p1·1 l'llt·trojouk nl'lla resisten-
ston· ,·stt'rno R. (h) Rap-
.ta cli carico, / 2/l, /1ilÌ quella dissipata nella resistt•n.ta intt•rna. / 2r. Quindi, se prt'st·nta.tiont· grafica della
,. <!l Il la maggior parte della pott'llla fornim dalla ha1t,·ria ,·il'llt' 1rasfi.·ri1a alla ,,1riazio111· cld p01cnzialc,
rcsistettLa cli n1rin>. pt•r,·m-r,•ndu il drrnito (a) in
wnsc, c,rnri<>.
PR08lEMACONCElTUALE
5
St·" una battt·rÌil tot.,lm<.·ntt·s<.·aric,,si lc,n1isn· pc:r rarknrh1 urrn l'flt•rgia I·:,qumuln t·ssa
,i st·arkhc:r•i nunplt.·tmm ..·ntt· dunmt<.· rusu Ml un c:arko t·sh.·1·110, tn,sl'c.·rin\ crnnplc.•ta-
men te la sua c:nergia E al carif.:o?
PROBlEMA
CONCElTUALE
6
,-1~:·,-..J.•.-n,•,,9. ·-r ,•,,·<-'i~...v-;-,·.
"l \'t,),1·~11t1
St· tit·ni i fori accesi mt•ntr<' nu·tti in moto h1nmrrhina. pt·r('h(• c•ssiclin·ntano fiod1i mt·n·
nt· la mac.:d1ina si mette in mulo:'
PROBLEMA
CONCElTUALE
7
.,,:.,f;\'.V'J~~"'J'l~\it',t,~I
Il
rf
61'
+ -
(:1) (b)
Figura21.15 Collegamento in serie di due resistenze,R 1 ed R 2 • In ogni resistenzacir-
cola l:1stessacorrente.
corrente che passa nelle resistenze è la stessa poiché la carica che fluisce attraver-
so R I deve esserl' uguale a qu<'lla chl· lluisce attraverso R 2• Poiché la rncluta di
potenziale da a a bnella Figura 21.15b è uguale a JRI e la caduta di potenziale da
ba cè lll2, la caduta di potenziale tra a e l'è data da
~I'= 1111+ IU2 = /(R1 + R2l
Quindi, possiamo sostituire le due resistenze in serie con un'unica resistenza
equivalente, R.,q,il cui \'alore è la sommadelle singole resistenze:
[21.26)
La resistenza R.,qè equi\'alente alla combinazione in serie R 1 + R 2 nel senso che
la corrente nel circuito rimane invariata se R,'<Isostituisce R 1 + R 2• La resistenza
equivalente di tre o più resistenze collegate in serie è semplicemente
[21.27)
Quindi, la resistenza equivalente di un insieme di resistenze collegate in serie è
sempre maggiore di ciascuna di esse ed è uguale alla somma algebricadelle sin-
gole resistenze.
Si noti che se il filamento di una delle lampadine in Figura 21.15 si rompesse
o si "bruciao;se",il circuito non sarebbe più chiuso (in questa condizione il dr~
cuito è aperto) e anche la seconda lampadina non funzionerebbe. Alcune lam-
padine dell'albero di Natale sono collegate in questo modo (specialmente le
sede più vecchie) ed è un'esperienza ricorrente quella di dover cercare dispe-
ratamente quale sia quella bruciata.
Episodi come questi fanno capire quanto sarebbe scomodo avere in casa
dl•llrmlonwstid ('ollcgati in serie. Pl·r scopi cli sinll'l'l.l.<I,inn-cc, \'cngono inSt.~
riti dei fusibili in serie ad altri clementi del circuito. Il conduuore che costitui-
sce il fusibile si fonde ed apre il circuito se pm;sa una corrente superiore a quel-
la prefissata. Se non \'iene usato alcun fusibile correnti troppo elev-atepotrebbe-
ro danneggiare gli clementi elci circuito, surriscaldare i fili e forse causare un
incendio. Nelle costruzioni moderne vengono usati degli intemmori automa~
ci in luogo dei fusibili: quando la corrente nel circuito supera un valore prefi&.,.
sato (generalmente 15 A), l'interruttore agisce ed apre il circuito. i,
21.7 i11_.,,;,, i11/H1m/l,/n
Rt.11.1/t>ri 6!H
(21.28]
Ri
,,t
a
,t -
lv
R,
b
Al'
+ -
(a) (hl
Figura21.16 ~ento in parallelo di due resistenze, R 1 ed R 2 • La differenza di
potenziale ai capi di ogni railtenza è la atessa e la resistenza equivalente è daca da
~ = R1R2/(R1 + R,).
032 Capitolo 21 CmTtmlet rirniili n cmrrnt, conlinua
Resiste11za
eq11iva/e11/e
• (21.291
1/i 1111insiemediresiste11ze
inpamllelo
Da questa espressione si può vedere che la resistenza equivalente di due o più
resistenze in parallelo è sempre minore della più piccola resistenza del paralle-
lo, e l'inverso deUa resist~nza equivalente è uguale alla somma algebrica
dell'inverso delle singole resistenze.
Gli impianti elettrici nelle nostre case sono sempre realizzati in modo tale
che le lampadine (o gli elettrodomestici, ecc.) siano collegati in parallelo, come
in Figura 21.16a. In questo modo, ogni dispositivo funziona indipendentemen-
te dagli altri, cosicché se uno viene spento, gli altri restano in funzione e, ugual-
mente importante, ciascuno funziona con la stessa tensione.
Infine, è interessante notare che le resistenze in parallelo si sommano come
le capacità in serie e viceversa.
,\ n
Predir<" la luminosit,, relativa clt-llc quallrn lmnpadine identiche in Figura 21.17.
Cosa accade se la lampada A si brucia e non conduce più la corrente? E se si brucia
\',,,' e: D C? E se si brucia O?
4è Ragionamento I.e lampadine A e B sono collcgatt· in serie sulla f.c.m. dell;1 hallt~
~ ria, mentre la lampadina C è collegata direttameme a questa f.e.m. Quindi, la f.c.111.
si dMd<' frn A e n. Di conseguenza, la lampadina C sa,.\ pi,, brillante di A e B, che
sono ugualmente brillanti, La lampadina O è collegata a due estremi equipotenziali
~ 21.17 (Fisica ragio- (il filo verticale). Quindi, non essendO\i una differen1.a di potenziale aumvcrso D
'""" 5) essa non si accende mai. Se A si brucia, B si spegne ma C rimane accesa. Se C si bru-
cia, non succede nulla alle altre lampadine. Se O si brucia, l'evento risulta non rive-
labile, poiché D non si accende in ogni caso.
~ ·--...
..
~-·,
·,
IOOW
La Fi1,•1.m121.18 illustra come è costruita una lampada a tre vie per fornire tre livelli
di intensità luminosa. Lo zoccolo della lampada è equipaggiato con un interruttore
a tre vie per scegliere le diverse intensità luminose. li bulbo contiene due filamenti.
Perché i filamenti sono collegati in parallelo? Spiegare come si usano i due filamen-
ti per ottenere tre diverse intensità di luce.
CONCETTUAl.E
PR08I.EMA 8
~N.~
Il collegamento in serie cli batterie aumenm la f.c.m. Quale vantaggio ci sarebbe nel con-
netterle in parallelo?
PROBlEMA 9
CONCETTUALE
~'4\IIAISWUl4~.US
Possiedi una notevole fomitur.t di lampade e una batteria. Parti con una lampada collt.~
gata alla batteria e annoti la sua luminosità. Quindi aggiungi una lampada alla volta, cia-
Kuna collegata in serie alle precedenti. Quando aggiungi una lampada, re,,.,,
succede
della luminnsiuì delle lampade? Della corrente attraverso i filamenti? Della pot<:n,a for-
nita dalla balleria? Ddla durnm ddh, haueria? Ddla tt·nsione timll<' ridia hane,·ia?
Risponclt·n· .ilk stesse clom,mdc se k liunpilclc\'l'ngono aggiulllc una alla volta in paral-
lelo alla p1ima.
-
~------a
I
lv = ~
Rv
= .l!!.Y_ = S.OA
6,00
111' 18V
I~ = -
· R, 9.on =
= -- 2.0.A
....
(h) C:alrnl111·1•
h1potenza rlissipnrn rin ,·ii1srun n•sistore
e la potenza toUtlc dissipata dai tre resistori.
/1 = '~ + (~
I.a Figura 21.21 b mppresenta un 'analogia meccanica di questa situazione in cui
l'acqua fluisce attntverso un tubo che si di\'ide senza alcuna li10ritL~cit.t.I.a
quantità di acqua che.-fluisce all'interno del tubo è uguale al flusso totale cht·
1,sceclallt· dne dinum1zioni.
la seconda legge consegue dalla conservazione dell'energia, doè ogni cari- (b)
t·a d1e si rnuo\'e in un <f""lsi".vipt•rcorso chiuso (che 1·ominda 1· finisce nello Figura21.21 (a) Diagramma
stesso punto) deve.-guadagnare tanta enc.-rgiaquanta ne perde St" per ogni punto schematico che illustra la
del circuito è definito un potenziale. La sua energia può diminuire sotto forma legge di Kirchhotr del nodo .
di caduta di potenziale ai capi di una resistenza. - IR. oppure nel caso in cui essa .La co11Sl·1Y.11.ione della carica
si muova in verso opposto attraverso una sorgente cli f.e.m. Come· 1•sempio pra- impom• che qualunque cor-
rente entri in un nodo, deve
tico di quest'ultimo caso, si può pensare all"energia elettrica convertita in c.-ner• uscirne. Quindi, in questo
gia chimica quando si carirn una batteria. In modo an.tlogo, l'em,rgia elc•ttrka r:1so. / 1 = I" + f:,.(hl l.'n 1110-
,i p11ùcom·1·rtirr in 1·1a·1gia 111t·<T,111ira
prr 111<·110 di 1111
111oton·. ddlo 1nc,·tit11ku t·qui\'ah.·11tt•
Ndl'applicare la seconda leggi·, stabilito 1111\'erso di 1wrcorrenza arbitmrio pi,r la regola del nodo: il llus-
ddla maglia, si do\'rebbero tenere presenti le r<.-gole,rias.~unte nella Figura 21.22, "°uscente dcvc essere ugua-
le a quello c11u1111tc.
i11 cui si assume che il mo\'imento m,·eng-.i dal punto 11,·ei-so il punto t,,
J!>,t,';:/......
Scegliamo il verso delle correnti come in
2.8 / .l'ggitli Kirrhh11JJ
r tim1it1 wmf,liti " mm·11t,r,,,rfi1111a 637
5n
I
l''
(I) 1, + 12 = ~, b g
+
Applkaudo alle maglie 1/efrr/e rj'gbrla m•couda k-gge di ev
KirchholT, si ottieni.' l•O
(2) maglia tlr/àt ·l.011 \' - C:1.011lll /0 - (:i.llCI lll I, O Il ~- h
(3) maglia rfgbr:+ (3.00 H) /2 - ir,.ooH) / 1 + 11.IKI\' = o SV U1&V
SoluzioneDalla (I) si ha di•· 11 = t, - lv, che, sc>.,1i111ita FJgUl'B21.24 (E.wmpiu 2.1.10) Rete a più maglie.
udla (!I).dà :-.lotart•.-Ire l't'<tllll7.Ìonecli Kirchhnff per le maglie può
essere applicata a qa11Ltiasimaglia chiusa, compresa
(4) 8.00 V- (5.00 0) /3 + (8.00 {}J''2 = O quella ~-unil condensatore.
lill8 Capitolo21 Co1nm1,, cireuiii II c111Te111,
ca111i111111
8ouraendo la (4) claila(2) ed eliminando /:1oi Lrova Kirchhoffalla maglia t1bg/UJ (o qualoiasimaglia che rnn-
• f 4 oo .,.J
....-;.\·:. ·~r··' tenir• il condensatore) e trovare la differenza di pOLcn•
12 = -:-li.o A=&;.!)!~~.,..: ziale A V,ai capi del condensatore stesoo:
-8.()(l V+ AV,-3.00V = o
Pokhi· /'.!i· lll'J,1;&1lh11
se: ne clC'clurcdu• p:1ss,1 da n1 /nc:lla
rc:sb1c11,ada 3.00 n. l:sando qul'Slo mlore di /~ nl'lla .11', = I I.Il\'
(3) e nella (I) si ouengono i v-,doridi / 1 e di I,: Poichr Q" CA V.,si trov-.iche la carica sul cond•·nsalorc
è eguale a
Q= (6.00µt')(II.OV) = 66.0~
In condizioni stazionarie, il condensatore rappresenta Perché l'annatur.i sinistra del condensatore è carica
\lii circuito aperto,cooicché nel r,m10ghab non circola positivamente?
correme.
(b) Qual è la carica sul condensatore? ESERCIZIO 11 Calcolare la differenza di potenziale
ai capi del condensatore percorrendo un 'altra maglia,
Soluzione P0&,iamoapplicare la seconda legge di per esempio quella esterna tulrl,a. Risposta I I .OV
21.9 • CIRCUITI RC
Fin qui abbiamo considerato reti con correnti costanti, owero dm,ili i11 rnmli-
tio11i.1/atio11arie.
Considere1·emo orn circuiti semplici contenemi condensatori,
nei quali la corrente può variare in funzione del tempo.
Carica di un condensatore
Consideriamo il circuito in Figur• 21.25, in cui tutti gli elementi som) colleg.1ti in
serie. Supponiamo che il condensatore sia inizialmente scarico. Quando l'intc,~
ruttore è aperto non circola corrente (Fig. 21.25b). Se l'intemntore \Ìene chiu-
so al= O,le cariche inizieranno a muoversi dando luogo ad una corr-entl' nel cir-
cuito e il condensatore comincerà a caricarsi (Fig. 21.25c). Si noti che durmll" il
processo di carica, le cariche stesse non passano trn le due armature del mndcn·
satore poiché lo spazio esistente tra esse rdppresenta un circuito aperto. I .a e-a.-i-
ca, invece, si trasterisce dall'una all'altra armatura, attrdverso la resistenza,
l'interruttore e la batteria, fino a quando il condensatore è completamente cari-
co. li \-alore massimo della carica dipende dalla f.e.m. della batteria. Quando
viene rnggiunto questo ,·alore massimo, la l'OITcntc nel circuito divema zero.
Dal punto di vista quamitati\'O, applichiamo la seconda legge di Kirt·hhoff al
circuito dopola chiusura dell'i111em1ttorc. Otteniamo
q
e -y -IN= O [21.30)
"'' e
F=R- q
R<:
Si può trovare un'espressione per qin funzione del tempo, portando a primo
membro i termini in q e a secondo membro quelli in /, quindi integrando i due
membri tenendo conto delle condizioni iniziali del problema ( q = O al tempo
t =O):
"''
(CS-q)
=--RC
1-dt
I q
(I
''"
(Ge-.q)
-- 1-
RC
I
l
n
di
(:S-q) I
In ( ---
G6 RC
ilm•t• a sinistra. l't•spn·s.~ionc in part•ntcsi è n•rtanwntc po5iti\11nd campo elci
\'alori di q in quanto il suo massimo \·alore è.• (:S.
Quindi, per la definizione di logaritmo natur.1le po5:,iamo SC'rivcrcquest.t
<·sprt·s.~imwcome
. 'I I
0.6$:;Lc-::-
..
-::~~ I
/0 l 10 = ~
. ' .
'.,. :
I
0.37/0 ~
. I
T I T I
(a) (b)
Figura21.26 (a) Grafico dell'andamento della carica sul condensatore in funzione
del tempo, per il circuito di Figura 21.25. Dopo un tempo pari alla costante dì tempo, -r,
la carica è il 6!1%del valore mas.,imo, CS. l.a carica tende al suo ma.ssimo ,-alore per
I-+ oo • (b) Grafico della corrente in funzione del tempo per il circuito RC di Figura
21.25. La corrente ha il suo mas.,imo valore /0 = 8/ /la I= Oe decresce esponenzialmen-
te a zero per I-+ oo. Dopo un tempo pari a -rla corrente diminuisce al 37% dc-Isuo val<>·
re iniziale.
Scarica di un condensatore
Consideriamo orn il cirn1ito in Figura 21.27, che consiste in 1111romk11satore
con una carica iniziale Q, una resistenza e 1111interruttore. Quando l'intcrruuo- .
re è aperto (Fig. 21.27a) c'è una differenza di potenziale Q /Cai capi del con-·
densatore e una differenza di potenziale Oai capi della resistenza poiché / = O••/
·i
21.9 <:im1iliRC 641
IR = ..!L [21.35)
e:
La corrente nel circuito d~·e essere uguale alla diminuzione della carica sul con-
densatore. Cioè, / = - tlq/dl. e così l'Equazioue 21.35 diventa
-R..!!J_ = ..!f._
t11 e
dq I
- =---dt
q RC
i Q
'I
.±i_
'I
- R~: J:dt
In x ) -- -7u:
( ;)', /
pili \it·. li hn·,·c tempo dunmtt· il <(lmlt.•il tcrgicrist•dlu rc.•stuan:t•so t· il \t'mpù dunut·
tt· il 11ualcè •pento ,·iene dctt:m1inato dal valore della co5ta11t1• di tt·mpo rlt•Icircuito.
·t~
:{ff .frn"
La costante di tcmpu elci circuito è -r = RC:=
!l) (5.00 x 10-1;F) ~ 4.00 s. La c~rica massima
- /(/) = 15.0 ,-•fl
µA
·iX:,-*Mt!11MllOl'e è Q= ce
= (!1.00X 10-,;F) (12.0 V) = ESERCIZIO12 Calcolare la carica sul condcnsalore
',.,"'if,;,
L}' _'..e 1~1corrente massima 1u.'I circuuo
' . e• .10 ' = c."'/R =
Jf ·,'i:1~.llllx IO-' O) =l!i.O µ,·\: U1ilim111do questi
· <·':·!} l'e l{,1mllioni ~I .!t\ t· ~I .:\-I ?il ha
e la corrente nel circuito dopo che è trascorso liii
1cmpo pari alla costamc cli u:-mpo.
lfopo,1<· 37.9 µ.C:;5.52 µ.-\.
-In •I=
__
,, ).fMdn i logaritmi di e11ir.m1b11 membri, tro'1amo
,_
Calcolando il logaritmo dei due membri e risolvendo
per/:
RC I = ~ RC In 4 = 0.693RC
; t = RCln 4 = 1.39,RC
.I
- i V:mffgiaimmagauim1111
I t'·Y/
.I· ' &M<idt.iw-.m1e
nel condensatore
la sua scaric:-.l.Dopoquante coslanti di
ESERCIZIO13 Dopo quante costanti di tempo la
corrente nel circuilo RC scenderà a me1à del suo \",ilore
iniziale? Risposi;, 0.693 RC.
I/r:l'f,;,
.
!i li i ~, f~
>
immagazzlnnta scen d era• a un quarto
..,_.,/, •-711.iut~'ioff
Iniziale?
!9ff.4,A*lo
---------------------------- !..acorrente elettrica / in un condmtore è deliniia come
I= ..!!:SJ,_ (21.21
1/1
dO\'t' ,IQè la c:arica che attraverso, una seziont• dd conduttore nel tempo di. l.'unilà SI di'
co1wn1c è l'ampere (A). dove I A• I C/8. 1
I.a rnrremc in un rnnclu1tore viene espres.'1l1in lermini del molo dei porllltori dr
t·~rir.i medianle h1 reh11.ione ·
I = nqvdA (21,4\
Sominariu
v,
dove 11è la dl'nsiuì dl'i portatori di carica, q è la k,ro carica, è la velocità di dc:riv-.i,,. ,\
i: l'area della se1.io11cdel conduuorc.
La densità di corren~J in un conduuore i: dtofinha come la com:nu: per unità di
arca:
(21.7)
R = P...!_ (21.9)
A
dove p viene c:hiamam resistività del conduttore. l.'in,·erso della r,·,i•lhfoì è- definito
come conduttività,u. Cioè cr = I /p.
La resistMtà di un conduttore varia ccm b1tempcratur.i in maniera app1msimati,-a-
mcnte linc:arc,c.·ci,>i•
v,=~T
m 121.16I
clow Tè Il tempo medio tra le colli•ioni con gli 111omidt'I nwmllo. 1.a rcsistMtà del
materiak s,•condn qut•st<>modello è data da
lii
p = ,,,,,., (21.19)
P = IAV (21.21)
La f,e,m, di una batteria equivale ali.a d.d.p. ai suoi capi quando la cm-rc1uc i· ,c·ro,
cioè la f.e.m. corrisponde alla d.d.p. a circuito aperto.
La resistenza equivalentedi un insieme cli resistori collegati in serie è data eia
(21.27)
La resistenzaequivalentedi 1111
insieme di resistori cullrgati in Jmmllr/oi• ci,tta da
I I I I
~ = °R;""+-;ç+R;"+ ... [21.29)
Reti elettriche complesse costituite da più di una maglia possono essere risolte più
facilmente usando due semplici regole dette leggi di Kirchhoff:
I. la somma delle correnti che entr.mo in un nodo deve essere uguale alla somma
di quelle che ne escono.
2. La somma delle differenze di potenziale ai capi di ogni ramo appartenente ad
una maglia deve essere uguale a zero.
La prima legge è una conseguenza della legge della conservazione della carica. La
seconda equivale alla legge della conservazione dell'energia.
Quando una resistenza viene percorsa nel verso della corrente, la c;icluta cli poten-
ziale, !J.V.ai capi della resistenza è - /R. Se la resistenza viene percorsa in ,·erso opposto
!J.V=+ IR.
Se una f.c.111.\'iene attraversata nel verso della f.e.111.(eia negativo a positi\'o) la
caduta di potenziale è+ 8, Analogamente, se è attraversata in verso opposto, la niclum i•
-e.
Se un condensatore viene carkato con mm hatll'ria di f.l·.m. e attrH,·t•rso una n·si-
stenza R, la carica sul condt·nlilttore e la rnn·ente nel cirniim mriano 111'11t·mpo st·,·011-
clo le espressioni
q(I) = Q[l - e·I/H<:] (21.!l!I)
/ ( I) = lo ,-,1m: (21.!17)
dove li, = Q I /IC è la corrente iniziale nel circuito e Q è la carica iniziale sul condensa•
tore.
'D().\IANDE
CONCETIUAIJ
~ wi1<1-"llliugia tra traffico stradale e corrente elettri- ché la resistenza di un materiale l'l'cscerebbc con là
,,.,, ,._ dovrebbe corrispondere alla carica Q? Crua temper.itura. .
,.\\.'"'"~ ("Orrispondere alla corrente /? 5. Spieg-.arc come una corrente elettrica può persistere.
~,,~l\.ll'i lnflut'nzano h, rcsistcn:l.ilcli un cunduuu~
-...!..\h\Ì.\ in un superconduttore sl'nza cl.d.p.
ll(t ffiJC0Sl1 accadrebbe della velocità di derÌ\•.ad<:glicletll'!>'.
'K ~ ltìill\.\ e B sono fatti dello stesso metallo e hanno ni in liii filo e alla corrente nel filo se gli elettroni
"··· ,·111.-lwighezze,ma la resisten1.a del filo A è tre \'Olle potc!l.'ICro muoversi liber.amente sen,.a incontrare_,
,11~;,..._~ di quella del filo B. Qual è il mpporto trn le resistenza? ..
i~\l'.,orWuR Qual è il rapporto tr.i i loro raggi? [L) Dato che le cariche fluiscono molto lentamente atll'.ai.i
~ 11,.·~ 111teoria atomica della materia spiegare per- verso un metallo, come mai non sono necessarie dit
,,,I
I )ommu/1-•
mncettu11li .645
,·,·rsl· un: perdu.'.•si acceucla la luce dopo aver pn·mu· 17. Sono disponibili cl11t• gmppi rlin•rsi ili lampmlim• pt·r
to l'intemutore? l'albero di Natale. Per il gruppo A, qnandn viene tolta
8. llO\·endo progcllarc uno scaldabagno usando del filo (o si brucia) uua lampaclhm le n·stanli rimangono ace._..
di nichelcromo come elemento termico, quali pam- se. Per il gmppo 8, quando si toglie una hunpadina, lt-
rnctri del filo avete a disposizione per ollenere una rt·st:uui non run,iunann piit. Spi<·gan· la rlifferenza nd
potrn,a di I IHJOW? coll<.·J,tiutu·nti tnt lr lampaclittt:
t•!-iis1,·111i cl,•ichll'gruppi.
H. l.l' battc..·rìc.-
cldl<"automobili sono quotai<.'in .unpen,-. IN. I <lnc fari itllll·riori di un".111101111,hilt·
,uno n,lkgati i11
ra. Ciò definisce una quantità di corrente, potenza, serie o iu paralldo? C,um· puoi aff,·nnarln,
energia o carica che può essere estratta dalla balleria? 19. Una stazione sciistica consiste di akunc scggio,ie e di-
IO. Come colk-gherestc dei resistori per ottenere una verse pisll' collegate sul lato della 111n111agm1 rnn una
resistenza equivalente maggiore di quella di ogni sin- cu~tn1zione sul fnnclo. 1,1.• st.-ggio\'icsono analog:lw a
golo resistore? Fare un esempio. batterie e le piste suno analoghe alle resistenze. llist•
11. Come colleghereste dei resistori affinché la resistenza gnare come due piste possono essere in serie. Disegna-
equi\'aleme risulti minore di quella di ogni singolo re come tre piste possono essere in parallelo. Oist.-gna-
resistore? Fare un esempio. rt• un nodo fra una seggimia e due piste, Uno degli
[rn Spiegare perché un uccello può rimanere su un cavo sciatori possiede un altimeu·o. Definire le leggi di Kir-
dell'alta tensione senza subire danni. chholf per i nodi e per le maglie della stazione sciistica.
13. Un "cono circuito" è un circuito che presenta un per- 20. Riferendosi alla Fìgum 021.20 si descriva che cosa
corso di resistenza bassissima in parallelo con qualche accade alla lampadina dopo la chiusur.t dell'intemtt·
altra parte dd circuito. Si discuta l'effetto sulla por- tore. Si supponga che il condensatore abbia grande
,ione di circuito per il quale il corto circuito risulta in capacit:ì e sia inizialmente scarico e che la luce si
pamllelo. Usare com•· esempio una lampadina con il acn:uda quando & collcgma din:ttanu:nte ai capi
ra,·o cti.idiml'ntazi,mcsfilardatc,. clt·ll;, ham·lia.
l·I. l'n drrnito consiste di trt· lmnpadinc idcmkhe colle-
gate in serie ad una balleria come nel circuito mostrn·
tu in Figura 021.14. Quando si d1i11dt· l'intetTullnt·t•
S. (a) rht• t·osa surn·dt· dl'lla int,·nsitil luminosa cldl,·
hunpadine A e B? (h) Che rn,.;1 succede dell'intensità e
luminosa della lampadina C? (c) Cosa si può dire del-
le com:mi nei circuiti? (cl) I.a potenza dissipata nel
drnlito aumenta, diminuisrc o rimi.tue costante?
A B e
o---to ,]
l1,1crn1tton·
Batteria FiguraD21.20
FiguraD21.14
15. Due lampadine limzionano ambedue a 2'20 V, ma
una ha una potenza cli 25 W e l'altra di 100 W. Quale
rlelk clut· ha resisten1.a maggiore? Qual è percorsa
,lalla n>rre1tll' nmg:gi,,rc?
rn. Se I't·nergia elettrica vien•• t111sporn1ta su lunghe
distanze, la resistem.a dei fili di\'enta signilicativa.
Perché? In qual modo si otterrebbe minor perdita di
energia: altu corrente e hassa tensione o ba.s.'w:I
corren~
te e alta tensione? Si discuta. Figura D21,21 (flmry Ltap andfim lAlmian)
Capitolo21 (.'mnmlee circuiti<J cm·,.,.nlfnmli11ur1
rl"pt·tlivmncmte, di 60 W, 75 W, e 200 W. Perché le jg[] Uno studente afferma che una st•cnnda lampadim, in
lnwn~ili\ luminose delle lampade sono diverse? Quale serie è meno luminosa della prima, pokhé la prima
J11111pudln11ha la resistenza maggiore? In che modo consum~t una certa corrente. Come si risponde a
~nn•hlwro diverse le loro intensità se fossero collegate questa affcrma,.ioni,?
;11paralh-ln?
PROBLEMI
1•1r111tp'11l'o
21.1 Con-ente elettrica · gli estremi di una fascia elastica. (h) Stimarl' l'online
1, Jn 1111
,·(•rm tubo a raggi catodici, la corrente elci fa. di grandezza della resistenza fra i lati "1,•sta• e "n-ncc"
~do f' l!O.Oµ.A. Quanti elettroni colpiscono lo schcr- di una moneta da 100 lire. In ria...cun ca.•o definite
1110 del tubo ogni 40.0 s? quali graucle1.zc prendete come dati l' i mlori dil' mi•
!/, lii 1kve 11rgentare una teiera che ha una superficie di surate o stimate per esse. (e) No,ift1/t la/"°''"" w.111,
70\l cmv,EM,1è collegata all'elettrodo negativo di una ma, ogni moneta, quak ordine cli grancle,za cli rnr-
(Clln cl~nrolitica, . ·contenen_te nitrMo d'argento reme tra.,porterehhc se fos.'ICcollegata a una prella a
(Ali'NO~).Se la cella è alim_entata con una batteria a 220V?
I!l.Ve lia ·uua resistenza di 1.80O,_quanto. tempo sarà 11. Mentre attrdvena la Valle della Morte ih un gionw in
nett•s.'lilrlò affinché si depositi'unostrato di argento di cui la temperatura è 51\.0°C.,llill Hiker tro,'il dll' una
O.I!\,'I mm sulla teiera? (Densità dell'argento = 10.5 x certa tcnsimu.• applkarn a un filo di rame gen(•1·amm
J0:1kl(/m"). l' ..\nmnin, e
co,-rcntt• cli 1.00 .\. llill, allora, at1nl\·c·1-s.1
!'i.]Supponiamo che la corrent~ in un conduttore decre- applica la stessa lt·11.,im11·allo st<•s.,ofilo. Qual,· rnr-
.. ., 11wnlakgge/(I) = / 0 ,' 'con/ 0 rn1..-en1eall'istm1- rcntt· mi•mrer.ì se.·la u·mpt•r.uura i.·-HH··c:: Si u:oiMmrn
lr I·• O e• T una costante di tempo. Consideriamo un che non l"i siano variazioni cli forma e cli clinu:osioni
1,1111 111/' cli osse"-azione fisso dentro il wnduttore. elci filo.
1,11 Q11an1.1rnrirn par.,a in Ptrn l'istante• I= O e I= T? I'> Um, bnrdu•na cli allumi11iu ha una ic·~i,1t·1u.1 cli
1hl Qrn11n,1 rarira passa tra l'istante I= O t' l'ist,1111e 1.21140 a 20.0°C. Cakolan• h1 n•sis1c111.ud.-lla hac-
1., 10 T? Q11mlla carica pas.,atra I= Oe t = oo? cheua il 120°C tenendo conto sh, dclh\ ,,,riazionc
1•11 gt•nerntore Van de Graaff produce un fascio di della resisthità sia dcli<· dimensioni della st<·s.,a.
,1i-n111nidi 2.00 MeV. I deutoni sono nuclei di idroge- 13. Una lampadina ha 1111filamt•ntn cli tnngsi.-110 c·on
110 pt•,-um· rontcnenti un protone e un neutrone. (a) umi n·sistt•n,a di I!I.O H quando è fredda e· cli l .JOn
~r 111 <'<>l'"'llle del fascio è IO.O µA, quanto sono quando è calda. Ar.,unwndo cli poter us.,r.- l'fa1ua-
ili~m11tii dc·umni? (b) La loro repulsione elettro.,mti· >.ione 21.13 su tutto il rnmpo di tempenmm· inll'rcs-
c·u r m1fattore cli stabilità del fascio? Spiegare. sato, tromre la tempt·rnmrn del filamclllo quando è
!I. 1111 lilt>cli alluminio con una sezione di 4.00 x Jr m2 caldo. Si as.'iuma una temperatura inizialt.· di 20.0.,C.
tn~•porm "'"' corrente di 5.00 A, Calcolare la velocità 14. Un filo di carbonio e uno cli nichelcromo wno colk~
ili 1lt•l'i\'lldegli elettroni nel filo. La densità dell'allu- gati in Meril·.Se la combinaziom· ha una rc•sistc-nzacli
minio~ 2.70 g/cm 3• (Si supponga che ciascun atomo I O.Okll a O'C, qual è la rcsist<•nz,1di ciasnm filo a o•c
r...-ni•t·:1nn solo elettrone). tuie per cui I~,resistenza dt'lla ,:omhinazirnu- non ,etti
con lii u-mpermura?
t'lll'lll(Mlfo 21.2 Resisténzae legge di Ohm
1, \ 'n.> l,1111padlnaba una resistenza di 450 O quando Paragrafo 21.4 Un modello per la conduzione
''"''"' 11\tM 1ensione di 120 V. Quale corrente attraver- elettrica
!<11 h1 l11111padioa? II[] Se la ,·elocità
di clcriv-ddegli elettroni liberi in un filo
]J:J ,\miwerso 1111fil(,) di tungsteno della lunghezza di di rame è 7.84 x 10·• 111/s, calcolare il campo elettrico
'· I .!IOm e dì sezione 0.600 mm 2 viene mantenuta una nel condullore.
11.11.p.di 0.900 V. Qual è la corrente nel filo? 16. Se la corrente che attraversa 1111 certo conduttore
~ ~uppnnìi11110che si voglia fabbricare un filo elettrico viene raddoppiam che rosa sucrt-cle (a) alla dcmità cli
11nih,nm• utilizzando 1.00 g di mmc. Sl' il filo ha una rnrka 1mspnrm1a? (h) /\Ila dc·nsit.ì di 1·mn·111<·,(r)
11">1>1,·nm H; 0.500 O e si vuole utilizimrt· tutto il rn- Alla ,·clodtà di deriva degli elettroni? (d) All'interval·
mt• 11mdè ~11) la lunghezza e (b) il diamctrn del filo? lo di tempo medio trn due urti consecuthi?
~ l'n lilo mewlico di 12.0O è tagliato in tre parti ug\la•
li dw s1>nopoi collegate per formare un nuovo filo cli Paragrafo21.5 Energia e potenza elettrica
...:: hm~h,·,ia uguale a un terzo di quella originaria. 17. Un tostapane- i• marcato a fiOOW quando i· collegato a
\\:,; 1, . Q.11:11 è la mlstenza di questo nuovo filo? una tensione di 220 V. Quale corrente attrawna il
/ilàl~\(a)
~~:{1\
Stimarr l'ordine di grandezza della rcsi•tenza l'r.1 tostapane e qual è la sua resistenza?
647
lii. In una <"t'ntrnl,· ielroclt,nrica una turbina fornist·r valc>rc.nm nella slm lmr:i.11 ckl(li aurc:zzic.·isu11c,u11rc.·si-
1500 hp a ,m gcnrratore, che a sua volt:, conve,·tc stor.- da 500 !l e due da 250 U. Come puù tla <111esli
1'80.0% drll'cnergia me<T,mica in energia deurica. In resistori ottenc•rcla rcsiswnza occorrt•n tt,•?
t(tlt'st,·rondiziuni. c1ual,·c:urn·ntc~ fhn1iset•il g<"tu.•n.11,~ (a) Tnl\·an.· la n'"iÌSll'nta <·qui,1,lt•111c•
tra i p11111ì"e· I,
rr \.t' In clifkn·111.1cli 11111t·n1ial,·
ai tt.·r111i11,11i
i.·~O(){)\'? 11dla Figurn 1'21.211.(h) Sr la rliff<:l('nli1di potc111ialc
19. '211ali· la n.·sist<.·1uan,·n·ss..1ria ~l un ri~·i1lcl.ttorc a di :I-I.O\' é applicata tr.i i pumi ",. h, rnkuhu·l· I;, rnr-
immersione allinché· possa aume111are la tempcr.itur:1 n·nlc in ogni rf!sistore.
di 1.50 kg d'acqua eia 10.0"C: a 50.0'C: in IO.O min
7.000
'tllanclo lavorn a I IO \'?
20. Qual i: la resisten,a ueccssari.1 cli un riscaldatore a
immersione capace di far aumentare la tempcr:uum
di una mas.sa m d'acqua da T1 a T2 in un inter.·.illo 61
quando funziona a un.1 tensione 6 V ?
~ Supponiamo che per un istante un alimentatore prn-
duca una tensione di 140 V. Di quale pcrcenmale
aumenta l'intensità luminosa di mm lampadina da n
120 V e 100 W, nell'ipotesi che per l'aumento di ten- FiguraP21.28
sione la sua resistenza non vari?
22. Un awolgimento cli filo di nichelcromo i- lungo fg[] Si consideri il cirrnitu mostrato in •·iguni 1"2l.2<J.Tro-
25.0 m. Il filo lm un tliam<·tro di 0.100 mm <',i trorn a \,11"<'
(a) la rm·1·c11t<'
nl'lla resist<•m.ada 20.0 U e (b) la
una tt·mpc.·n1tm11 di 20.o~c.Se cM<> conduc<"una n,r~ cl.d.p. trn i pumi ",. li.
n·nw cli o.,,on. \. quali sono (a) l'intensitil ell"Irnmpo
ekltrico nel lilu. e (b) l.1poten7.a che esso dis.<iJ>'fr(<·)
&• la tempcr:itUr:I illlllll'nta a :\40°C C la l<'nsion<•
rimmu.-c·ostanlt'.qual<-po1t·n1i1n·rrù cli,.,,ipat;1:' n
!!:t l.t· hillll'rit.· sonc, qt1n1,1n• in mnpc:rora (A·hJ, don·
una h;im•ri;i che può produrr<· una corrente di 2.00 ,\
per :tooh ,·i<·nc quotam" 6.00 A·h. (a) Qual è l"enl'I'· 5.00 20.00
gia totak. in d1ilowattor.1, immagazlinata in una hat-
tcri.1 cl" 12.0 \" quurnm a !",5.0A·lfr (h) .\ l!iO lire per
chilmrnuora, qu;il i- il rnlorc ddl"l'll·ltrkiti1 produlla FiguraP21.29
eia <(Ul'Slllballeria?
30. Una lampada nmrcata "75 W [a] 220 V" i, awitata a
Paragrafo 21.6 Forza elettromotrice un portalampade all'estremo cli un lungo cavo di ali-
24. (a) Qual l' la corrente in un resistore di 5.60 U rnlk~ mentazione nel quale ciascuno dei due conduuori ha
g.i.to a una batteria con una resisten1.;tinterna cli mm n·sistenza di 0.800 n. L'altro estremo del cavo è
0.200 !I, s<·h1d.d.p. ai capi della batll'ria è IO.O\'? (h) collegato a una presa da 220 V. Di'"'!lnare il circuito e
Qtml è.·la f.t·.111.clclh1lmucria? trnmrc la pmenza elTcttiva della lampada in questo
~1\,1
Una hatll'1ia lm mm Ll·.m. cli 15.0 V. 1~1cl.d.p. ai suoi drn1ito.
capi cli\·t·nm di I I .(i\' st' es.sa fornisce 20.0 W di pown- Tr<" n•sistori da l00 U sono collegati come in •·igum
,a acl un n·sistort· di rnrico t'lltemo Il (a) Qu.11i, il mio- P'll.:11. !Jt nmssima potent.a che pub eisserc dissipata
re di R? (h) Qual i, la resistenza intenta ddla batteria? in cu1scu11arcsiatenza è 2!\.0 W. (a) Qttal è~.. massima
26. Due batterie da 1.50 \', sono collegate, con i tem1inali tensione t:he può cs.,cre applicam tr.i a e b? Per la
che fontiscono correntl' nello stes.so veno, in seri<·ad tensione clctcrminat, in (.1) qual è la dis.<lip.tziunedi
un flash di una macchina fotogr.llic-.i. Una haue1ia lm pot<·111.a in cia.,cun resistore? Qual è la potem11 tomie
una rcsisten7.a intenta di 0.255 n, l'altrJ. di 0.153 n. dissipata?
Quando si chiude l'intemmore una corrcnu, di 0.6 A
pats.,anella hunpmla. la) Q1ml i· la rt•sis1,·n1.a,lf'lh1hm1-
p,1tla: (h) Quale Jm,iun<· elclh, potenza è.· cliMipat:1 1000
ncllt· haucric? a b
'lil, (,tu.auro fili di rame di uguale lungheua sono colle- Figurn P21.37. (h) Trovare la differenza di potenziale
' !fttJlin serie. La sezione trasversale ha, rispetth·amen- tra i punti ced/ Qual è il potenziale maggiore?
' 111,·un'area di 1.00 cm 2 , 2.00 cm 2 , 3.00 cm 2 , e
1',00 cm 2• Se la tensione applicata all'insieme è 220 V, b , -1.IIO
Id} d
IOOkO
FiguraP21.40
della rcsistivit:ì è
1.oon s.oon
IO.O\'
f
~.oon
e 0
~
a=..!......!!E..,
p dT
iu nii pi.· la n·sistivitàalla tcmpt·ra1urn '/: (a) ~cll'ipo-
tcsl du.· u sia crnnnnledimostrar<.·dw
FiguraP21.41
rispeuh.i potenza quando è alimeniam con una diffe· essendo Pola l'esistività alla temperatura 7j1• (b) Usan-
renza di potenziale costante di 220 V. (a) TrO\-are la do lo sviluppo in serie (e' .. I + x; pel' x <e I) dimo-
resistenza di ciascuna. (b) In quanto tempo passerà strare che la resistività è daia approssimati,-amente
1.00 C attraverso la lampada più debole? Quanto dif- dall'espressione p = Po[ I + a ( 7'- Jì1)] per a ( T- T0 )
ferisce questa carica fra la sua uscita e il suo ingres.so? <e I.
(c) In quanto tempo passerà 1.00J attraverso la lam- ll!IJViene condotto 1111esperimento per misurare la resi-
pada più debole? Quanto differirà questa energia fra stività elettrica del nichelcromo partendo da fili di
la sua uscita e il suo ingrCMO?(d) Trovare il costo di nichelcromo di lunghezza e sezioni di area diverse.
funzionamento della lampada più debole se rimane Per una serie di misure uno studente utilizza 30 fili, di
accesa per 30 giorni e se la società elettrica la fornisce sezione di arca 7.3 x IO"" m~ costante. l.a d.d.p. e la
a 270 lire per kWh. Quale grandmn fisica vende la corrente nel filo sono misurate rispe1tiva111c111e con
società elettrica? ,m mltmclro e un amperometro. Per ognuna delle
43. Una linea elettrica ad alt:1 t<'nsiont• del diametro di mi,un· riportate nella tabella scgucntt· su liii di tre
2.00 cm e lunghezza 200 km m1sporta una corrente lunghezze diverse, calcohtre la resistenza del filo e il
stazionaria di I 000 A. Se il conduttore è di rame con corrispondente valore della resistMtà. Qual è il \11101'
una densità di carica libera di conduzione di 8.00 x medio della resistività e rnmt• si 1·onli·ontu con il mlo-
I o~'"
elettroni/ 111\quanto tempo impiegherà un l'il't· n, riportato nella Tabella 21.1?
trone ad attra,·ersare tutta la lunghezza della linea?
4-1. Una linea elettrica ad alta tensione a 700 kV, traspor- f(m) AY(V) l(A) R(fi) p(O • m)
la 1000 A a una distanza di 160 km. Se il cavo ha una
resistenza di 0.500 fi/km, qual è la potenza perduta a 0.:,4 5.22 0.500
causa dell'effetto Joule? 1.028 5.82 0.276
45. L'n l'am di rame è progettato per tr.lSporiare una 1.543 5.94 0.187
corrente di 300 A con una perdita di potenza soltanto
di 2.00 W/m. Qual è il rnb,gio per questo ca\'o di :,~. Una batteria carica un condensatore atir.1verso una
rame? resistenza come in Figura P2 I .25. Dimostrare che nel
46. Quattro batterie a stilo da 1.50 V collegate in serie ali- processo di carica del condensatore, metà del I"ener-
mentano una radio a transistor. Se le batterie posso- gia fornita viene dissipata in efTeuo Joule dalla l'esi-
no far circolare una carica di 240 C, dopo quanto stenza e metà viene imn1ag-c1ZZinata nel condensatore.
tempo si esauriranno se la radio ha una resistenza di 53. Un filo cilinclrico rettilineo che giace lungo l'asse x
l!OOfi? lm lunghc:-aa I e diametro d. Esso è fatto di un mail.~
I, Una batteria ha una f.e.m. di 9.20 \' t· una resistenza 1fak• d1•scritto dalla legge di Ohm ,·on resisthità p.
interna di 1.20 n. (a) Quale resistenza alimentala As.sumere che si mantenga un potenziale V.,in x = O, e
dalla batteria dissiperà energia a un tasso di 12.8 W? io.
V= O in x = L In funzione di ~ d., p, e di costanti lisi-
(b) Di2l.2W? che, derivare un'espressione per (a) il campo elettri-
IH. Un condensatore di IO.OJLFviene caricato con una co 1wl filo, (b) la resistenza del filo, (e) la corrente
R. Dopo tre
batteria di I O.OV attraverso una resis1c111.a eleurica nel lilo e (d) la clensit.'\ di corrente nel filo.
secondi dall'inizio della carica, il condensatore rag- F.,primere i vettori in notazione ,·cttoriale. (e) Dimo-
giunge una tension«-di 4.00 V. C'.akolare il ,oalort•cli R. dw E= P.J.
stn11·1•
~-:nflL'11astufa dettrir11, un tostapmu.~«:un lorno ekttri<:o
as.'iOrbonorispettivamt'nte 1500 W, 750 W e 1000 W. I Problemi al calcolatore
tre elettrodomestici sono collegati ad una linea C<>- SI. Il Foglio F.lettronico 21.1 calcola il co•lo medio
mune a 120 V (U.S.A.). (a) Quanta corrente passa in annuale dcll'ìllumi11a1.ionc cli una lampada nuore-
ognuno di essi? (b) Un fusibile eia 25.0 A è suflicien- sccntc (neon) e a incnndescem.a e la media annuale
te? Spiegare . di risparmio realizzata con i tubi fluorescenti. Forni-
.·,o. Una definizione più generaledi coefficiente termico sce anche il grafico del costo medio annuale della
650 Capitolo 21 C:ummle e cirmili a rommle c1111ti111w
lampada in funzione del costo dell'energia elettrica. • Scrivi queste equazioni in lorma matriciale Al = B,
(a) Supponiamo che un tubo fluorescente abbia un doè.
costo di 8000 lire, una durata di 5000 ore, tm consu-
mo di 40 W, ma fornisca un'intensità luminosa come i= 1, 2, 3, 4
quella di una lampadina ad incandl•scrn,a da 100 W .
.\ssttmimnn dw una huupmlina ad innmd<.·sc:enznda
100 W stia sempre 11cccsae che il costo dell'energia (,.1soluzione è I = A- 1B, do\'t' A- 1 è la matrice hm,1-sa
sia 200 lire per kWh. Quanto risparmierà ogni mrno il di A.
consumatore accendendo il tubo fluorescente? (b)
Confronta, col rivenditore di zona i pre,.zi correnti e • PoniR 1 = 2fl, R 2 = 4fl, R:1=6fl, R4=8H,8 1 =3
trova il costo delle lampade ad incandescenza nella V, 82 = 9 V, ed 83 = 12 V.
tua zona. Egli dovrebbe pagartiperaccendere le lam- • Introduci la matrice A nel tuo foglio elettronico,
pade fluorescenti? (c) Varia i parametri per lampade un valore per cella. Usa l'operazione del foglio elet-
di diversa potenza e riesamina il risparmio annuale. tronico per l'inversione delle matrici per calcolare
S2. La curva caratteristica corrente-tensione in funzione A-•.
della temperatura T per un diodo semiconduttore è • Trov-.t le correnti usando l'operazione del foglio
data da elettronico per la moltiplicazione delle matrici per
I=· /o (e'_AV/ial'- 1) calcolare I =A- 1B.
dove ,·è la carica dell'elettrone, knè la costante di (b) Cambia il segno di 8 5, e ripeti i calcoli della parte·
Boltzmann, A V è la tensione applicata, e 7' è la tem- (a). Ciò è equivalente a variare la polarità di 8: 1, (c)
peratur.1 ;L,;sol111a.
Preparare un foglio elettronico per Poni 8~ = 8 2 = O e ripeti i calcoli della parte (a). Per
calcolare / cd Il = AV/ I per AV= 0.40 V fino a AV= questi valori, il circuito si può risolvere usando le
0.60 V in incremenii di 0.05 V. Assumere /0 = I .O nA. regole semplici serie-parallelo. Confrontare i tuoi
Tracciare il grafico di R versus A V per T = 280 K, risultati usando ambedue i metodi. (cl) Investigare su
:IOOK, e 320 K. gli altri casi di intcrcs.,c:. Pt·r esempio, vedi t·nmt· le
s:1.L'applicazione delle leggi di Kirchhoff a 1111circuito correnti cambiano se si cambia R4•
in corrente continua conduce a un sistema di n equa-
zioni lineari in n incognite. È estremamente noioso
risoh·ere questt· equazioni algebriche se n > 3. I.o sco-
po di questo problema è di ottenere una soluzione
per le correnti per un circuito moderatamente com-
plesso usando le matrici su un foglio elettronico. Puoi
risolvere le equazioni molto facilmente in questo mo-
do, e puoi anche esplorare le conseguenze della va-
riazione dei valori dei parametri circuitali. (a) Con-
sidera il circuito di Figura PC21.3. Assumi che le quat·
tro correnti incognite siano nella direzione mostrata.
• Applica le leggi di Kirchhoff per ottenere quattro '-----~ 1----d.t I~
equazioni indipendenti per le quattro co1Tenti
incognite I;, i= 1, 2, 3, 4. F',guraPC21.3
RISPOSTEAl PROBLEMICONCETI'UAI.J
I. Una tensione non è qualcosa che fluisce attraverso un della vittima," la qual cosa non s(lonerebbe in modÒ'.~
intero circuito. Una tensione è una differenza di del tutto eccitante! ·::
potenziale che viene applicata ai capidi un dispositivo 2. In queste circostanze la lunghezza dei fili di colleffi
i.I cirrnito i·
o cli 1111circuito. Ciò che fluisce 111/mvpr.,o mento si raddoppia. Cicì tt•nckrt•bbt• ;1far ;111111t·nt~'.
la nmmle. Quindi, sarebbe più çorretto dir~-. " I lu resistenza del cavo. Ma il raddoppio del r.iggio del,
ampere di elettricità ha attraversato .il corpo della vit- cavo farà aumentare la sua sezione di un fattore 4;·'.
tima." Sebbene questa corrente procuri danni note- Ciò ridurrà la resistenza di più di quanto il raddoppio,!
voli al corpo umano, 1111v-.ilot·ecli I (ampere) non i, della lunghezza la aumenti. Il risultato è mm diminu,;}
sullicientemente eccitante per un articolo di giornale zione della resisten1J1. Lo stesso effetto awerr."ì Of~
come IO 000 (volt), Un'altra possibilità è cli scrivere, filamento della lampadina. La diminuzione della r~ . .
"IO 000 volt di elettricità furono applicate al corpo stenza implicherà una corrente maggioreattraverso]ll
Hi.1/m.,tr
tlÌ J1mble111i
m1u·el/1ttlli 651
lilmncnt.o, calL1tanclouna 1naggìorc brillantezza. Quindi, quando esso ,iene rnllcgato a mm sorgente
:I. I lilamenti delle lampadine sono freddi quando si cli u.-nsion<·cli difit:rcniu-di potcnLiale nota, ~11,
acccndonp per la pritna volta, per_cui essi hanno mm da una t'OITt·ntcckfinit,1. I ,'apparecchio
,11t1tl\'<'rSi1tn
resistenza più bassa e conducono una corrente 111:11:· può CS.'ìl"fl' c-tidtcu,uo sin t·on la tensione che <.'onla
1,<iorecli quando sono caldi. l.'aumt•nto cli ,·orrrlltr corrt·nlt.' di la\'oro. l.t· hauc•rit·.ìnn·n·. possono 1.•sst·n·
pt1ùsn,-r'1risn,l<lare il tilame,11,,c.·hn1dar1«,. · n,llrgutc.·n din•rsi appan·rd1i. ( :iasnm appan·tThin
4. La forza gra\'itazionale che auira gli elettroni sul avrJ.una rcsistcr11..a sit'cht·la co1Tentefornita
divt"l'Sai,
fondo cli un pezzo cli metallo è molto più debolt>dt>lla dalla batteria v-.irieràcon l'apparecchio. Quindi, sol-
rt•ptllsione elt>ttrica che spingt> lontano gli elenroni. rnmo la tensione della batteria pub t'SSC.·rc spedlicata.
Quindi, es.si si distribuiscono in umo il metallo. Il Il. Collegando le batterie in parallelo non aumt•nta la
conct•tto di carica che risiede sulla superficie di liii f.e.m. Un apparecchio che assorbisse una grnnde cor-
metallo è vero per un metallo con un eccesso di cari- rente potrebbe assorbirla eia ambedue le batterie.
ca. li numero di elettroni liberi in un pe1.1Odi metal- Quindi, collegando le bmu,,ric in parallelo aumenta
lo è lo stesso dd numero di ioni posithi del reticolo la corrente disponibile in uscita, e, perciò, anche la
cristallino: il metallo ha carica complessi,-a nulla. potenza fornita.
5. La quantità totale di energia fornita dalla batteria 9. Quando aggiungi più lampade in serie, la resistenza
sar.i minore di E. Ricordiamo che una batteria si può complessiva del circuito aumenta. Allora, la corrente
considerare come una batteria ideale con in serie una nelle lampade diminuir.i. Questa diminuzione della
resistenza interna. Quando si carica, l'energia fornita corrente implicher.i una diminuzione della potenza
alla batteria include l'energia necessaria alla carica fornita dalla batteria e, quindi, un aumento della
,-a
della batteria idt•alt>,più l'energia che in aumento dnrnta della batteria. !.'intera linea fornir:i una lumi-
della temperatura della battt'tia pt"r effetto.Joule sulla nosità minore della sola prima lampada. Mentrt• h1
rcsistenta interna. Quest'ultima cncrgin non è dispo- co,n•nte diminuisce, la tensione ai capi della batteria
nibile durante la fase di sc-.iricadella batteria. Du- diventer.ì sempre più ,icina alla f.e.m.
rante la scarica, parte dell'energia ancora disponibile Qmmdo aggiungi più lampade in pamllelo,la re5i·
:U trasfonna cli nuovo in eru~rgh, int~rna clelln rt~si- stc1m1complessi..-;1 del circuito diminuis«·. I.a corren-
stenza interna, riducendo ulteriormente l'energia te in ogni lampada rimane pressocl11'.· la stessa (lino a
disponibile a un valore minore di E. quando la batteria inizia a cli,·e111are cakla). Ciascuna
6. Il motorino di avviamento della macchina assorbe nuova lampada avrà la stessa luminosità della prima.
dalla batteria una corrente relativamente grande. I 01corrente che uscirà dalla batteria :1ndrà aumcn-
Questa alm corrente causa una caduta di potenziale tall(lo con l'aggiunta di cù1Scuna lampada e impli-
attra\'Crso la resisten1.a interna della batteria. Ciò cher.\ un aumento della potenza fornita con una
causa un abbassamento della tensione, e i.fari di con- diminuzione della durata della batteria. Mentre la
seguenza si affievoliscono. corrente aumenta, la tensione ai capi della batteria
7. Un apparecchio elettrico ha una data resistenza. andrà diminuendo sempre più al di sollo della f.e.m.
22
Magnetismo
, l( (, O .11 I·.. ~ l I
652
22.1 ( :,,,, ,U \Jmfri: i IIUIJ.,l'lll'fÌ 653
corrente elettrica, sia d1e si tratti cli con-ente in un filo sia che si tratti cli rnrrente
prodotta dal_moto cl<"llccariche all'intetm, degli atomi o delle molecole.
Molti storici della scienza ritengono che la brn;sola,che utili:t.zaun ago magnetico,
fos.seusata in Cina fin dal XIII secolo A.e.,essendo stata inventata clagli Arabi o
dagli Indiani. Il fenonu:110del magnetismo em conosciuto dai greci fin dall'800
A.<:. Essi avevano scoperto che determinate pietre, dette ora 111ag,1dili (Fc30 4),
attraevano pezzi di ferro. La leggenda fa risalire il termine magnaiteal pastore
Magnes, "i cui chiodi delle scarpe e la punta del bastone restarono attratti da un
campo magnetico mentre pascolava il suo gregge". Nel 1269 Pierre de Maricourt,
usando un magnete naturale di forma sferica, disegnò una mappa delle direzioni
assunte da un ago quando veniv.1posto in vari punti sulla superlicic della sfer.a.Egli
scopri che queste direzioni formavano delle linee che circondavano la sfera pa.~
sando attr.1verso due punti diametralmente opposti tm loro, che egli chiamò poli
del magnete. F.~pcrimentisucces.~ivimostrarono cht· ogni magnete, indipenclent<.'-
mcnte cl,tllasua forma, lm due poli, detti /H1l11 ,umi l"/x1/omd, d1e esercitano delle
for1r 1"11110 sull"altro, in modo analogo a quanto an-,uk J><'rk ntriche elettriche,
doi· poli omonimi si respingono, mt·ntre poli l'ten>11i111i si attrnggono.11 nome dei
poli è-dovuto al com1><1rtmnento cli un magnete i11presenza elci campo magnetico
clrlla Terra. Se una sharretta magnetirn \'iene ""I'""' dal cc11troper me-o.ocli mm
funi<'dla in modo dw sia liht·ra cli osdllart· in 1111 pi.111<1 orizzontale. essa ruotcr.ì
finché il suo polo "nord" non si sarà allineato <·011il polo nnrd della Terr.i e il suo
polo "sud" con il sud. (La stessa idea si usa per rnstniire una semplice bus.rola),
Nd 1600 'r\'illiam c:illlert cs!<'sc•questo tipo di espt•rimt·111ia una varietà di
materiali. Notando dtt· l'ago cli una bussola si orienta St·condo direzioni prefe-
renliali, egli suggerì dll' la Tt·rm stessa potesse csst·rt· un grnndc magnete perma-
nente. Nel 1750John Michell (1724-1793) usò una bilancia a torsione per dimo-
strare dte i poli nmgnetici esercitano forze attr.ittiw o repulsh·t· l'uno sull'altro e
che tali forze ,-ariano con l'inverso del quadrato della distanza. Sebbene la forza
che si c.-sercitatra due poli magnetici sia simile a quella che si ha tra due cariche
elettriche, c:'i-una differenza importante. Le cariche elettriche pos.~no essere iso-
late (lo testimoniano l'elettrone o il protone), mentre i poli magnetici non posso-
no essere isolati, ovvero, i poli magnetici si trovano sempre a coppie. Ogni pez-
zetto cli un magnete permanente tagliato un numero grandissimo di volte a\'rà
sempre un polo nord e un polo sud. (Esiste•un <'<'rtofnnclanwnto !emico per pen-
sare che il monopolo magnetico, un nord o un sud isolato, possa esistere in nat11-
r.1,e si tenta attualmente di rivelarlo attiv.1ndo un 'energica hr.inca sperimentale
di ricerc-.1.Tuttavia, nessuno di questi tentativi ha a\'Uto succesro).
La relazione tr.a magnetismo ed elettricità fu St:operta nel 1819 quando lo
scienziato danese Hans Oersted, durante una dimostrazione a lezione, scoprì
rhc, mm corrente elettrka che percorre 1111 lìlo fa dcfl(•tl<'rt· 1111 a).lomagnNico
, lu· si tro,·i nelle \'i( inanLl'. Poco tl'mpo clopo, :\ll(lrt· Ampi·1t· t l i,:,.1H:-lb) um·ì,
k leggi quantitative della forza magnetica che si esercita trn conclmtori in cui dr-
rnla una corrente. Egli propose anche che le cmTCnù che pcrcorrom1 circuiti di
cli;n,·nsioni molewlari siano r-csponsabili cli lii/li i fcnonwni magnetid.
Negli anni intorno al 1820, Far.aday e, indipendentcmt-ntc, Jnseph Henry Hans Chrisùan Oersted ( 1777-
( 1797-1878) dimostrarono l'esistenza di ulleriori connessioni tra elettricità e 185I), fisico danese. (Archivio
magnetismo. Essi dimostrarono che in un circuito si poteva produrre una cor- Btumann)
654 Capitolo 22 Mfl1f1Wli.r11w
rente cleLLricasia muovendo un magnete nelle ,icinm11.e cld drcuito, sia rnrian-
do la corrente in un altro circuito vicino. Queste osservazioni dimostrano che
variazioni del campo magnetico producono un campo eléttrico. Alcuni anni
dopo, un lavoro teorico di Maxwell dimostrò che un campo elettrico variabile
dà origine ,11111 campo magnetico.
Esiste una somiglianza frn gli effetti eletlrici e magru.•Licid1c ha fallo sorgere i
metodi per costniire i magneti permanenti. Nel Capitolo 16abbiamo appreso che
quando bachelite e lana vengono strofinate insieme, esse si caricano l'una positi-
vamente e l'altra negativamente. Analogamente, in qualche misura, un pe1.zo di
ferro non magnetizzato si può magnetizzare facendolo scon·ere sopra un magne-
te. Il magnetismo può anche essere indotto nel ferro (o in altri materiali) con altri
mezzi. Per esempio, se un pezzo di ferro non magnetizzato viene posto vicino a un
potente magnete permanente, il pezzo di ferro si magnetizza. Il processo di
magnetizzazione del pezzo di ferro in presenza di un campo esterno intenso può
essere accelerato sia riscaldando e raffreddando il ferro sia martellandolo.
Un assortimento di magneti
disponibili commercialmen-
te. Akuni rnagncti sono fatti
di una lega metallica e altri
sono cli ceramica. (Pt1 gn,t.
ctmc.ilei CentraiStimliji< Co.)
Ragionamento Non c'è nessun problema nell'usare la bussola in Australia. li polo
nord ciel magnete della hus.,ola wrrà allmllo dal polo sud magnetico vicino al polo · '
nord geografico, csatmmcnte come in Italia. La sola differenza nelle linee di forla
del campo magnetico è che es.'le,in Australia, hanno una componente \·erso l'alto,
mentre in Italia hanno una componente verso il basso. Tuttavia, la tua bussola non
può rivelare questa differenza, in quanto essa mostra soltanto la direzione della com-
ponente ori:wm/(l/eclel campo magnetico.
22,2 • IL CAMPOMAGNETICO
Nei precedenti capitoli abbiamo trovato che è conveniente descrivere le intera-
zioni fra oggetti carichi in termini di campi elettrici. Ricordiamo che ogni cari:-:
ca elettrica è circondata da un campo elettrico. Lo spazio che circonda una c~
:{:
M W .
Figura 22.1 (a) Tracciamento del campo magnetico di una sbarretta magnetizza~j
(b) Alcune linee elci campo magnetico di una sbarretta magnetizzata. d,!!l
22.2 // mm/m 111t1~1tlim 655
ca elettrica i1I molo è sede di un campo magnetico oltre che di un campo elettri-
co. l."n campo magnetico circnncla pur(' qualsiasi materiali' magnt·tini.
Per poter descrivere qualunque campo, dohhiamo definire il suo modulo, o
intensità, e la sua direzione orientata. La direzione orientata di un campo
magnetico, B, in ogni punto è la direzione e il \'erso in cui punta il polo nord
dell'ago di una bussola in quel punto. La Figura 22. l.1 mostra come si può trac-
ciare il campo magnetico di una sbarretta magtll'tica con l'aiuto di una bussola.
Molte linee del campo magnetico della sbarretta si possono 1racci.1rc in questo
modo come viene mostrato nella Figurn 22.1 b. Gli andamenti del campo ma-
gnetico possono essere visualizzati per mezzo della limatura di ferro, come
viene mostrato nella Figura 22.2.
Possiamo definire un vettore campo magneùco B (chiamato spesso i1uiU%ione
11iagnnicn), in un certo punto dello spazio, come la forra che si esercita su un appro-
priato oggetto di prova. Scegliamo come oggetto di prov.i una particella c-.iricache
si muove con velocit.-'1 v. Per ora supponiamo che non ci si.mo <.:ampielettrici o gra-
vitaz.ionali nella zona in cui si mum·e la carica. Gli esperimcnù sul moto clivmie par-
ticelle cariche in un campo magneùco forniscono i risultati SChrt1enti:
• La forza magneùcaè proporzionale alla carica qe alla velocità vdella parti-
cella.
• Il modulo e il verso della forza magnetica dipendono dalla velocità della • Proprietàdellaf orz.a
particella e dal modulo e verso del campo magnetico. magneticasu una carica
• Quando una particella carica si muon· para/lrlt1111tmtral rnmpo magnetico, che si muove in rm campo B
la forta maglll·til·a F dw agisn· sulla rnrirn i· 1.t-ro.
• Quando il vettore velocità forma un ,mgolo Il con il campo magnetico, la
forla magnetica agisce in direzione perpcndicolan: sia a v d1c a 8, cioè F è
perpendicolare al piano formato da ve da B (Fig. 22.3a).
• La forza magneùca su una carica positi,11è dirl'lta in n-rso opposto a quella
che agisce su una carica negaùva che si muove nello stesso verso (Fig. 22.3b).
J/16 Capitolo 22 .Wt1g11tlismo
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·.'/·
I
_-,li~-----
-· --
1·'1
F ~~,~ :
B
t~~t;(t- ',\,'.;'-'
(a) (h)
Figura22,3 Verso della fon.a magnetica su una pa1·1icellacarica che si muove con vtel<>-
citli v in presen:t.1di' un campo magnetico. (a) Se v forma un angolo Ocon B, la for,a
magnetica è perpendicolare a v e a B. (b) In presenza di un campo magnetico, le parti-
celle cariche in moto vengono deflesse come indicato dalle linee trattL-ggiate.
(al (b)
Figura22.4 Regola della mano destra per detenninare il verso della forza magnetica F
che agisce su una carica q in moto con ,·elocità v entro un campo magnetico B. Se q è
positiva, F è diretta verso l'alto, nella direzione del pollice. Se q è neg-,ltiva,F è verso il
basso.
• I.a forla elettrica i: st·mpn· nella clirezionc dt•l campo t·kttrico, mctllre la
for.ta magnetica è perpendicolare al campo magnetico.
• La forza elettrica agisce su una particella carica indipendentemente dalla • Differenr.efra campi
sua Yclodtà, mt·111n· la l<,r,a magnctka agis,·t• su una particella carica solo elettricie magnetici
quando essa è in moYimt·nto.
• La form cletu·ica compie laYoro spostando una particella carica, mentre la
forza magnetica associata ad un campo magnetico costante non compie
lavoro spostando una p,ll'ticella.
Zoua di campo magnetico particella soggetta a una fonm sempre pcrpendkolun.- alla din·,ionc.· clc.-1
moto i.·una
(ver.so l'esterno della pagina) circonferenza. Quindi, la particella seguirà un arco di circonforenza cd uscirà dal
(\,:1
PROBLEMA
CONCETIUALE
1
•a1~Jtl~Ui:t<-u.•1,;i.~utt.u:rm.·,,w,.,..,,t1\1~1..-...,·,
Una particella carica si muove su una tr,.ieuoria circolare in prcst·nza di un campo
magnetico perpendicolare alla velocità della partict:lla. l.a particella può acquistare
I
energia dal campo magnetico?
t PROBl!MA
CONCETTUALE
2
ms,ratanm ..... m
Se una particella carica si muove in linea retta in una certa regione dello spazio, si può
~loto della
particclhl
I dire che in quella regione il campo magnetico è nullo?
PROBLEMA
CONCETIUALE
4
•1,Htllft'11rW'111\\'1U,tfr'l<tlli~'lf'4\1B9~
Perché 1'imnmgint· td<·,ish·a si distnrrc quandc, u11 magnt·tc.·vic.•1tl' avvidnato allo schc.·r-
mo? Attenzione:ciò non si deve fare a casa, poiché l:1 mess.'l a punto del tele,·isore ne
rimarrebbe pemianentemente influenzata.
2,8 X 10-12 N X
Poiché il vettore v x B è nel verso positivo di z e la carica Figura22,6 (Esempio 22.1). L.aforza magnetica F su
è positiva, anche la forza F è nel verso positivo dell'asse un protone è nel verso positivo dell'asse % se ve B giac-
%. ciono nel piano xy.
Poiché la massa del protone è 1.67 x 1o-27 kg, la sua
accdcra.1.ione iniziale sarc\
ESERCIZIO I Cakolan· l'mn·lt·rn,iune ch•ll'<"lt·llm-
nc che si muove nello stesso campo magnetico alla stes-
F 2.8 x 10- 12 N sa velocillÌ del protone. m,pmt.1 3.0 x 10 18 111/l.
a = - = -------,:::--- 1.7 X 101~ m/s 2
m 1.67 X l o-27 kg
forza su ogni carica, qv,1 x B per il numero di cariche colllenute nel tratto di filo
considerato. Poiché il volume di tale tr.itto è At', il numero totale di cariche sarà
nAt', dove nè il numero di cariche per unità di volume. Quindi, la forza magneti-
ca torale agente sul filo di lunghezza t'è
F = (qvc1X B) 111\f
che può essere scritta in una forma più conveniente, rammentando che
dall'Equazione 21.4 la corrente nel filo è data da/= nqvdA.Allora, Fpuò essere
espresso come
F = IlxB
.~'\Nl\!'11
22.8 Sezione di un [22.31
n ~l)nten~nte
j) cariche in
e e
dove è un vettore nel verso della corrente /; il modulo di è uguale alla lun-
1111w\111ento m.un campo ma-
. !\Wtlro.esterno B: La fo~ ghezza del segmento, Questa espressione si applica unicamente al caso di un
.fo 11~111:ucasu ogm canea ~ tratto rettilineo di un filo percorso da corrente immerso in un campo magneti-
ti\W~ J, ç la forza complessa- co esterno uniforme; abbiamo inoltre trascurato il campo prodotto dalla cor-
Vii~11un. èle_m~ntorettilineo rente stessa. (Infatti, il filo non può esercitare una forza su se stesso).
~HxB. · ... · · .. ·. Consideriamo ora un filo di forma arbitraria e di sezione uniforme immerso
,;;,.
·,·. · irì'un campo magnetico esterno, come in Figura 22.9. Dall'Equazione 22.3 si ha
che la forza magnetica su un elemento infinitesimo di filo, ds, in presenza di un
campo B è data da
dF = ldsxB [22.41
dove il verso di dF è quello uscente dalla pagina, se i versi degli altri vettori sono
quelli indicati in Figura 22.9. Possiamo considerare l'Equazione 22.4 come una
dcfini1.ione alternativa di B, cioè il campo B si può definire in termini di una for.i:a
misurabile che si esercita su un elemento infinitesimo tls percorso da conenle.
La forza è massima se B è perpendicolare all'elemento ed è zero se è par.illelo.
Per avere la forza totale F sul filo, integriamo l'Equazione 22.4 su tutta la lun-
ghezza del filo
\"~'Il ~2.9 Un filo di forma
,,\'1-.i,,·an~,percorso da una
,~~1,:nte I m un campo ma-
F = I i b
dsxB [22.5]
In questa espressione, a e b r.ippresentano gli estremi del filo. Si noti che quan-
·ij~~\\ç.·o es.temo B, è soggetto
. ~\ \\Il~ forza magnetica. La do si esegue questa integrazione, il modulo del campo magnetico e l'angolo che
' · '4l' su ogni elemento ds è forma rispetto al vettore ds (cioè l'elemento orientato di filo) possono variare
~ ~\<\ da· / tls x B ed è diretta in ogni punto.
~'1/,1/,rrno del foglio. Si può
\)~~~are la regola della
,\'rW,\l destra per confermare
~ 1llrezione.
Nella caduta di un fulmine, ,·il• 1111
rapido movimento di cariche nq,,ative dalla nube
al suolo. In quale direzione e verso un fulmine viene deviato dal campo magnetico
terrestre?
RagionamentoIn un fulmine, il flussoverso il b-.is.so di cariche negativeè equivalen-
te a una corrente verso l'alto. Quindi, l'elemento di lunghezza che rappresenta la cor-
rente è verso l'alto, e il vettore campo magnetico ha una componente nella direzione
nord. Allora,in conformità col prodotto ,·1•1torialcfra il ,•cttor<·dcm1•ntodi lunghezza
e il ,·cttorc campo magnetico, il fulmine dm'l'ebbe essere deviato verso rroe.,1.
Figura 22.J0
-I
(E.sempio 22.2) La forla totale su una
spira percorsa da corrente in un campo magnetico
,u,,= IRB SCII 8 d8
I.a for,a totale F, che agisce sulla pari<'CUl'11 ciel lilu,
si oui<•nc integrando questa espressiunt• ,, wnenclo
como elci contributi dovuti a lutti gli elementi. Notare,
cht- il verso della forza che agisce su ogni elcmeminn è
uniforme è zero. In questo caso la forza agente sulla lo •tesso: verso l'interno del foglio (poiché ds x B è un
parte rcuilinea del filo è 2 IRB diretta verso l'estemo,
mentre quella sulla parte cum, è 2 IRB diretta verso ,·euore diretto ttrso l'interno). Quindi, la forza risul-
l'interno. tante F2 sulla partr curv.i del filo de,-e essere diretta
verso l'interno del foglio. Integrando t11-; ira 6 = O e
r
Ragionamento e soluzioneLa forza sul trauo rettili- 8 = '1T(cioè l'intera semicirconferenza) si ha
neo ciel !ilo ha modulo pari a fì = Jt B =2/RB. poiché
t = 2 R e il !ilo è perpendicolare a B. Il ,·erso di F I è F2 = lRJJ
Il
scn tl dtl = lRB[-cos e]• h
usccnl<'dal foglio poiché ( x B è direuo verso l'esu•rno
(cioè-( i· nd n,r,;o ddla ro1n·n1t· <·c1uindipt·r la regola = - lflll(cos TT-co,OJ = -lRB(-1 - I) = 2/RB
cld prudnuo ,·cuorialc, ( x B è un ''!'llorc clircuo verso
l'esterno.) Poiché }~ = 2/RB rd è diretta verso l' i11terno del foglio
Per 1ro-.111.· la forza eh<· ai.,,isc,·sulla pm1e nu,ilin<·a menlrl' la forza che agisce sul trJllO rcuilint•o del filo
cld filo. dnhhiamo S<'1i,·,·n·prima l'csprcs.,ionc cldl:1 F1 = 2//lll ccl è verso l' tslrnw, allora la for,;1 wmpks.si,,1
forza dF2 sull'cltcm<·lllinotls. S<· IJì.· l'angolo ti.I Be ds risuhanle che agisce sulla spira è zero.
li ver.10 cli F1, la forla che agisce sul lato sinistro della spira, è uscente dal foglio,
quello della fon.a agente sul lato destro F2 , è invece diretta verso l'interno del
foglio. Se guardassimo la spira dal basso, come mostr.llo nella Figura 22.11 b,
Capitolo 22 Mag,i,li.111w
- - I
1
B
(al a--l
l (b) F2 (cl F2
.Figura 22.11 (a) Spira rettangolare in un campo magneticouniforme B vistain piano.
Non agiscono fon:e sui lati di lunghezzaa paralleli a B, ma agisconoinvece su quelli di
lunghezza b. (b) Spira rettangolare vistain sezione:le fon:e F1 e F2 sui lati di lunghezza
b generano un momento che tende a ruotare la spira in senso ol".irio,come mostmto.
· (e) Se B forma un angolo 6 rispeuo alla linea perpendicolare al piano della spil".t,il
. momento·della coppia è /AB sen 6.
Tmax = rj ++ +
ry = (JbB) {-+ (/bH) f- = labB
T = F1 ; sen 8+ f2Tsen 8
IABsen 8
2.4 Mtlmmlo 11g,nt,s1111nn.,pim i11,m rn11tf111 1111ijnnn,
m11g11elico 663
dove A= nbè l'area della spira. Ciò dimostra che il momento assume il suo mas-
simo valore, /AB, quando il campo è parallelo al piano della spira ( 8 = 90°) ed è
zero quando il campo è perpendicolare al piano della spira (8 = O). Cmne
mostrato in Figur.i 22.1lc, la spirn tende a ruotare verso valori di 6 scmprl' più
piccoli (cioè, in modo tale che la normale al piano della spira ruoti in modo da
disporsi parallelamente alla direzione del campo mag1v.:tico).
Una conveniente espressione vettoriale del momento della coppia è il pro-
dotto vettoriale:
'f= /AxB (22.7]
dove A è un vettore perpendicolare al piano della spira avente modulo pari
all'area della spira stessa. Il verso di A si determina con la regola della mano
destra, come rappresentato in Figura 22.12; disponendo le dita della mano
destra nel verso della corrente, il pollice indica il verso di A. Il prodotto /Asi dice
F,gun 22.12 Regola della
momento magnetico p della spira, cioè mano destra per determina-
P"' 1A (22.8] re il verso del veuore A. li
momento magnetico p è an-
Nel sistema SI l'unità di misura del momento magnetico è ampere per m 2 ch'esso nel verso di A.
(A · m 2). Da questa definizione, il momento della coppia si può esprimere come
'f=/lXB (22.9) • Momentoagmre
suunaspim
Sebbene il momento della coppia sia stato ottenuto con una particolare
orientazione di B rispetto alla spira, l'Equazione 22.9 è valida per qualsiasi
orientazione. lnoltn·. nonostante sia stata considerata una spira rettangolare,
l'espressione del momento della coppia è la stessa indipendentemente dalla
forma della spira.
Se una bobina è costituita da Nspire, tutte delle stesse dimensioni, il momen-
to magnetico della bobina e il momento della coppia che agisce sulla bobina
saranno owiamente Nvolte maggiori di quelli di una singola spira.
~ Il moduk, del momento magnetico di una 1' = /J.bobB ,. ( 1.72 x 10-s A· m2)(0.350 T)
spira percorsa da corrente è dato da p. = /A (Eq. 22.8),
dove A è l'area della spira. In ~uesto caso, A =
(0.0640 m) (0.08&0m) = 4.69 x 10"°3m . Poiché la bobina
ha 25 spire, assumendo che tulle abbiano la stessa area ESERCIZIO4 Dimostrare che le unità A· m2 • T si ri-
A, abbiamo ducono a N · m.
dove k., è una costante che, nel sistema SI, vale esattamente 10·7 T · m/ A. La
1/ 411,dove IL<l
costante k., viene comunemente scritta µ.,_ è un 'altra costante, che
è chiamata permeabilità magnetica del vuoto. È quindi
La legge di Biot e Savart, Equazione 22.1O,può essere quindi scritta nella forma
dB = J!:2....I ds X i- [22.13]
411 r2
È importante notare che la legge di Biot e Savart dà il campo magnetico in
un punto dovuto soltanto a un piccolo elemento di conduttore. Per calcolare il
campo magnetico B totale prodotto da un conduttore di dimensioni finite, è
necessario sommare veuorialmente i contributi dovuti a tutti gli elementi di cor-
rente in cui può essere suddiviso il conduttore, ovvero B può essere calcolato
integrando l'Equazione 22.13.
Vi sono interessanti somiglianze frd la legge di Biot e Savan del magnetismo e .
la legge di Coulomb dell'elettrostatica. L'elemento di corrente I ds produce un
campo magnetico, mentre una carica puntiforme q produce un campo elettrico.
L'intensità del campo magnetico dipende dall'inverso del quadrato della distanza
dall'elemento di corrente, nello stesso modo in cui dipende il campo elettrico
prodollo da una carica puntiforme. Tuttavia le direzioni dei due campi sono com-
Figura 22,13 li campo ma- pletamente diverse. li campo elettrico gcnerdto da una carica puntiforme è radia-
gnetico dB nel punto P pro-
dotto dall'elememo di cor- le e, nel caso di una caric-d positiva, è uscente dalla carica puntiforme. Il campo
rente da è dato dalla legge di magnetico prodotto da un elemento di corrente, invece, è perpendicolare sia
Biot-Savart,Equazione 22.1O. all'elemento di corrente che al raggio vettore e, quindi, se il conduttore giace nel
Il campo è uscente dal foglio piano della fi1,rurd,come nella Figura 22.13, dB è perpendicolare ed uscente dalla
. _nelpunto P. pagina nel punto P.e perpendicolare ed entrante nella pagina nel punto P'. !-
22.5 I .a "1o(etli Biul e Sminrl 665
Nei circuiti elettrid, spc.•ssoaccade che fili percorsi da correnti in veni opposti ,·en-
gano intrecciati insieme. Qual è il vantaggio di questa clcrisiune?
(22.15)
666 Capitolo 22 Mt11,melinno
(22.19]
Figura22.15 (Esempio 22.4) La geometria per calcola- · , . Questo risultato è simile a quello ottenuto per il cam-
re il campo magnetico in un punto Pposto sull'asse'dl
una spir,1, Si noti che, per simmetria, il campo risul_tante
.·po
elettrico generato da un dipolo elettrico,E= k,2qa/y"
B è diretto lungo l'asse x. · (vedi Esempio 19.13 dove p è il momento elettrico di
dipolo).
L'andamento delle linee di campo magnetico per
~~ Si vede quindi chci il ~po ~agnetico ri-
una spira circolate è mostrato in Figura 22.16."Per chia-
sultante in p è diretto lungo l'asse X, e può essere èalcO-
rezza, le linee di campo sono state disegnate solo per 1111
latO intcgr.indo le componenti dB, = dB CO$ 9, dove 9 è
piano che contiene l'a."5Cdella spira, e la distribuzione
!"angolo indicato in Figura 22.15. Si ha quindi che
del campo hil simmctriil as.'iialc.
B = iB,, wn B, dato da:
A: JJ,ol ,ç, d.rcos 9
B., = 'j' 118cos 9 = ~ 'j' .,,2 + R 2
dove l'integrale è esteso all'intera spira. Poiché Il, x e R
sono costanti per tutti gli elementi della spira, ed essen-
do cos 9 = R/(,Jl + #1)112, si ha
I
FSERCIZIO 6 Un filo in cui scorre una corrente di 5.00 A ha la forma di una spira cir~
colare con un solo awolgimento. Se il valore richiesto del campo magnetico al cen~
della spira è I O.Oµ.T,qual è il raggio necessario? Risposta 31.4 cm
mila un campo magnetico, è facile capire che due c:onduttori percorsi da cor-
rente saranno soggetti a forze magnetiche reciproche. Queste forlc possono I 1--- ::::i.
t
'~~
es.wre usate, come vedremo, per definire l'ampere ed il coulomb.
Si conside1ino due fili rettilinei paralleli molto lunghi, postiad una distanza a
e percorsi rispettiv-.imente dalle correnti / 1 c·cl/2 nello stes.'ioverso, comt· è mostra-
to in Figura 22.17. È facile c:dcolare la fom1 d1e il campo magnetico prodotto cl,1
un filo esercita sull'altro. Il filo 2, percorso dalla corrente /2 , produce un campo
magnetico I½nei punti in cui si trova il filo I. La direzione di e.1 è perpendicolare
l I -
\-' a /
al filo. come è mostrato in Figura 22.17. Dall'Equazione 22.3, la forza magnetica \ ,_, I
che agisce su una lunghe1.za t del filo I è F 1 = J1t x 0.1 e, poiché tè perpendicola-
Figura 22.17 Due fili paral-
re a e.1 , il modulo di F 1 è /oì= 11 tB1 • Il campo generato dal filo 2 è dato leli percorsi da corrente con-
dall'Equazione 22.14, tinua esercitano una forza
l'uno sul!'altro. Il campo B-1
sul filo I· prodotto dal filo 2
origina una fon.a sul filo I
data da F1 = lit B,i.La fona è
e quindi attrattiva se le correnti han-
no lo stesso verso, repulsiva
re le correnti hanno verso
opposto.
Questa t•quazione può cs.'iere riscritta come forza per unità di lunghezza
PlOBLEMA
CONCE11UALE
7
n• IP ,_,
Dut· fili pamlldi nmduconn rnrr,·nll' in veni opposti. •tando l'uno sopra l'altro. I fili •i
respingono. Il lilo supt•riorc l,·,·it<·1.ìstabilmcn1c sopra quello infrriorc? Supponiamo
che la corrente in un filo venga invertita. di modo c:hei fili, ora, si attrdggano.11filo infe-
riore s1arl sospeso stabilmente souo quello superiore?
Se il filo viene preso con la mano destra, con il pollice nel verso dt•lla cor-
rente, le altre dita indicano il verso di B.
. Anih-é:Marie Ampère (1775-
. '18!16), matematico, chimico
· · e filosofo francese. (AIP Niels Quando si inverte il verso della corrente, si invertirà anche il verso ckgli aghi
Bohr Ubrary,pergmt. c011r.) magnetici della Figura22.18b.
Poiché gli aghi magnetici sono direlli nel verso cli B. concludiamo du: le li-
nee di campo di B sono circonfcn·nzt· n111n·11trid1<·.romt· clisn1s.,o nl'I Para-
grafo 22.5. Per questioni di simmeufa, l'intensitù di Bi• la stessa m·unqut· su una
circonferenza col centro sul filo e giacente in un piano pt'rpendicolarc al filo e,
variando l'intensità della co1-rentc t· la distanza eia! filo. si trorn rlH' Bi· clin·11a-
mente proporlionale alla cm-rentt· cd inversamcmt• proporzionalt- ,1lla dist,1111.a
dal filo.
Calcoliamo or.i il prodotto scalare B · cls e sommiamo questi prodotti su 1111
percorso circolare centrato sul filo. Lungo questo percorso, i vettori tls e B sono
par.illeli in ogni punto (Fig. 22.18b) e quindi B · ds = B dscd inoltre, B è costan-
te in modulo su questa circonferenza, come si n·d<· clall'Equazionc 22.14. La
somma dei prodotti B ds, sul percorso circolare chiuso, che è cquiv,1lente
all'integrale di linea di B · ds,è data quindi eia
(hl kl
Figura 22,18 (a) Quando nel filo verticale non pas.'13corrente, llllli gli aghi magnetici
sono orientati nello stesso verso. {b) Quando nel filo pa'IS3una intensa corrente conti-.
nua, gli aghi vengono dellcssi. e si pongono lungo la tangente alla drconrert•nw. cioè
nel ,·crso del vettore B prodotto ch1lh1corrente. (e·) Lince di campo magrwtirn drrnlari
intorno ad ..lln filo percorso da corrente rese visibili con particelle cli limatur-.idi ferro ..
La fotografia è stata ripresa usando 30 fili paralleli, ciascuno percorso da una rnrrcnt~:
di 0.50 A. (Hmry I..tap1jim Lehman,pn gmt. eone.)
22.7 Trort1m11
di i\m/Jh"I' 669
ih B · ds = Bihds= .!::!2!_
r r (211'1)
211'1'
µ,,I [22.21)
µ,,Nl
B=--- [22.24]
;,,)Zvr
Questo risultato mostra che B dipende inversamente da r :,
e, quindi, il campo magnetico non è uniforme nella bobi- ·
na. Però, se è r li> a, dm•e n è il raggio della sezione della
bobina, il c-dll1poè approssimativamente uniforme. Per I~
Figura 22,21 (Esempio 22.6) Una bobina toroidale è
co.,tituita di molte spire di filo awolte su una strullura a bobina toroidale ideale, con le spire molto fitte, in modo
forma dì ciambella (toro), Se le spire sono molto fitte, il da poterle considerare come una successione continua, il ,
campo all'interno della bobina è tangente al percorso campo magnetico esterno alla bobina è nullo. Questo i
circolare tralleggiato e dipende da 1/r. Il campo risultato può essere ricavato facilmente considerando eh~ }j
all'esterno è nullo. la corTente netta che si concatena con un qualsiasi perir
,::J
cor.«1esterno alla bobina è nulla, inclusa la zona ccntraJij ,i
RagionamenloPer calcolare il campo all'interno della (il "buco della ciambellaj e, quindi, dal teorema d\ '.;
bobina, calcoliamo l'integr,lle di linea di B · ds lungo Ampèrc, si ha B ~ O nelle regioni esterne alla bobina. ~ ·/
una circonferenza di raggio ·r. Per simmetria, il campo realt:ì, le spire di una bobina formano una elica, invec1 ~
magnetico deve essere costante su questa circonferenza che spire circolari (caso ideale), e quindi vi è sempre l!.ll ~
e tangente, cosicché si ha B · ds = B ds. piccolo campo magnetico all'esterno della bobina. .'-'.'·-~
' :~
'<~~~.:,,:..;,,.
'·. ·--~~.'···~· IJ;'·''~
'1t'· :-~~~_tlJ~{r_s
t"
_ragì.,~~-~~-:.•/P,.l-t!.W'Ì1'fi:
!_.~-~~ U(t!-f Ì\ ,\ ~L{-;JJ);l!>I!"
."(-.'t·l~vi}~F4:,,li."'f~':''"".""'''··
'••f''-'·f~W,~ffi!l:§'r.!~~~i·t~~lp.-
1H~1.i~
_1,1-J<
·.,:_~
,. :~~
>;~·-,\~l.•1:?)b.lhH1~,.J10:,J
_~.H
--~ •• ..;... --------~ .......,_ ·.~I
Consiclcrhuno 1111anello circolare cli plastirn che circonda un lungo filo rcllilinco, ; :j
usccnle fuori dalla pagina come in Figura 22.22. Sull'anello di plasiica sono fissate. '·..·.ir.
due barrette magnetiche, così come è mostrato. Se nel filo passa una corrente nel .,Jì.
verso uscente dalla pagina, vi sarà un momento risultante sull'insieme combinato ,\.'.
anello-111agnc1i?Se si, in quale verso? 1·1
1 '"
'~·1·
Ragionamento I piccoli dipoli magnetici che formano le barrette magnetiche subi- ',f
ranno un momento dovuto al campo magneticocreato dal filo. Il momento agente·:.,
22.8 Il ca111f1<1 di ut1 ,oln,oid,
111ag,111liro 671
su ciascun magnete può essere r.ippresentato da una forta sul polo sud agenle per- Anellodi plwi1ica
pe·ndicolarmente 111corpo del magnete, e a una for,.a nel verso opposto sul polo
nord. Poiché il campo magnetico circolare crc-.itodal filo diminuisce con l'inverso
della distanr.i, la forza sui poli nord sar.ì minore della forza sui poli sud. Tuttavia,
pnkhi- il bmt"cio cliqu,·sw for1.eaunwnm linearmente•,·on la distantJIdal filo, l'elTet-
ln di di111i11111innt· tlt'il'intensiuì tlt'i cmnpo con la disuu11.a\·iem· t·quilibr.110
dall'aumento del bmccio delle fon.e. Di conseguenza, non vi sarà un momento risul-
tante sulla combinazione anello-magneti.
(a) (b)
Figura22.23 (a) Le linee di campo magnetico per 1111solenoide con le spire non
1t\'\'t1lte
compattamente. (b) lJnee di campo di un solenoide di lunghe-l7.llfinita, avvolto
mn le spire multo addossate, e percorso d.i corrcntt: continua. li campo all'intemo del
solenoide è pr-.iticamentcuniforme t.'d intenso. Si noli che le lint.'l'di campo somigliano
n quelle di una sbarretta magnetica, per cui il solenoide ha praticamente 1111polo nord e
un polo sud.
672 Capitolo 22 Mag,ietismo
~ B · ds = Bt = Ili, NI
C'.ampo
magneticoaB'mterno• [22.25].
di un lungosol11Roide
dove n = N /tè il numero di spire perunità di l1mgheua (da non confondersi con
ffl. .
Avremmo potuto ottenere questo risultato in modo più semplice, consideran-
do il campo magnetico prodotto da una bobina toroidale (E.,.22.6). Se il raggi<,
del toro è grande rispetto al raggio a della sua sezione, una bobina toroidale·
approssima un solenoide con n = N /2'1Tr.In questo limite, si vede che l'Equazione.,
22.24, ricavata per la bobina toroidale, è identica all'Equazione 22.25. ··
L'Equazione 22.25 è valida solo per punti che si trovano nelle vicinanze de1:
centro di un solenoide molto lungo, mentre il campo verso le estremità diventa·,
meno intenso. All'estremità di nn solenoide, l'intensità ciel campo i· circa là'
metà del campo al centro (vedi Problema 22.32).
i"·~~
~~~~ ·':~
A una molla sospesa viene collegata una haucria e un interruuorc. Quando l"inlcrruttO:;:
re viene chiu.so e una corrente improvvisamente fluisce lungo la molla, e"-'"'si comp~
merà o si espanderà? . '.;3!
22.9 1W11g11,1i.,11w
11,/111
m11/eri11
(Facnltalivo) -673
I~
magnetico. Una tale spira percorsa da corrente produce un campo magnetico di
circa 12.5 Tal centro dell'orbita circolare (vedi Problema 16).
Consideriamo un elettrone che si muov.i con velocità costante vin un'orbita
circolare di rnggio r attorno al nucleo, come in Figurn 22.25. Poiché l'elettrone
p<:rcorrt· uno spazio 21Tr(la drconfcreru.a) in un tempo ·1;dove Tè il tempo Figura 22,25 Un elettrone
impiegato per una rivoluzione, il modulo della velocità orbitale dell'elettrone è che si muove in un'orbita cir-
v = 21Tr/T. La corrente m1sociataa questo elettrone rotante è uguale alla sua cari- colare di raggio r ha un mo-
mento angolare L e un mo-
ca divisa per il tempo ,li rirnlutione: mento magnetico µ in \'l"rso
opposta.
l=-e-= e ev
T 21Tr/v =~
Il modulo del momento magnetico associato a questo circuito percorso da cor-
rente è dato daµ= /A, dove A= 1TI è l'area dell'orbita. Pertanto
µ = /A = (~)
21TT
'll'r 2 = ½evr
Poiché il modulo del momento angolare orbitale dell'elettrone è dato da
I.= m,vr,il modulo del momento magnetico può essere scritto come
µ = _e_fi [22.27]
2m,
674 Capitolo 22 Mng,,rti.t1110
S= + = 5.2729 X 1 o-~~
j •S
--
-- - --
--
--
--
--
--
- -- --
-- •ib'llrn 22.27 l;iJ Oric•111a-
- -- --
-·-
n,,,mll· dt•i momc.·nti lii
1.io11t.·
dipolo magnc.:tid cli unii so-
,,
-
.-
stanza non magn~1iz:,m1.a.(h)
Quando si applica un campo
esterno B,>,i clipoli magnetici
Bo atomici 1cndnno ad allint•ar-
(•) (h) si con il campo.
SOMMARIO
I .;1forza magnetica che agisce su una carica q che si muove con vt•lodtà v in un rampo
inagnctico esterno B i, dam da
F = qvxB (22.11
676 Capitolo 22 M11g11,tis1,w
La forlll magnetica è perpendicolare sia alla velocità della particella che al campo. li
modulo della forza magnetica è dato da
F = qvBsen O [22.21
dove /Jè l'angolo trn ve B. Da questa cspn·s.,iont· si vt·rlc rht· F" Osr v è parnllclu o ami-
parallelo a B. Inoltre F= qvBse v è perpendicolare a B. .
Se un conduttore rettilineo di lunghez,.a ( è percorso da una correllle I, la forza che
agisce sul filo quando viene posto in un campo magnetico esimio B è data da
F = rtxB (22.SJ
e
dove il verso di è quello della corrente e il modulo è uguale a I I = t e.
Seun filo di forma arbitraria, percorso da una corrente I, viene posto in un campo
.·magn~tico esttmo,la forza che agisce su un elemento infinitesimo dliè data da
,, ;
dF = ldsxB
I •,, .~)}~~•1:;:.-
.\.::·;/;'i;'r:?)yì;,;
··'Per determinare la forza totale agente sul filo, si deve integrare l'Equazione 22.4.
· .·:_·\:}::';::;\;,:'.ti)-:_<;
·. -.-,:_:.-·_,t·r:>
.· ·
.··Il momento magnelico p della spira percorsa dalla corrente Iè
I: .... -; . ',_' .:·.
p. = IA (22.8)
dove A è un vettore perpendicolare al piano della spira avemc il modulo uguale all"area
' della spira. Nel sistema SI l'unità di misura di p.è A. m2.
li momento della coppia Tche si esercita su una spirn percorsa da cmn·ntc qmmdo
viene posta in un campo magnetico e..slmiouniforme B è dato da
T = p.x B (22.9)
La legge di Biot e Savart dice che il campo magnetico //B in un punto P, prodotto da un
elemento di circuito da, percorso da una corrente continua I è dato da
dB = k ldsxi- [22.10)
,, ..,,, • r2
. \··
,,,'J dove k,. = 10-7 T · m/ A ed r è la distanza dall'elemento di corrente al punto P. Per cal-
i}f L.
..i,/?<·':
:-;/~-~ ,,:_
colare il campo risultante nel punto P, è necessario integrare questa espressione vetto-
riale su tutto il conduttore.
li campo magneticoad una distanza rda un filo rettilineo infinito, percorso da una
corrente I, è dato da
Il=~ (22.14]
211r
dove p,o= 4 11x I o-1 T . m/ A è la permeabilitàmagneticadel woto. Le linee di campc;.
sono circonferenze concen trichc con il filo.
La forza per unità di lunghe1.za tra due fili par.llleli infiniti, posti a una distanza 11, e·
percorsi da correnti / 1 e /'1.è
J,j "'6 /1 /2
(22.20)
T = 211n
La forza è attrattiva quando le correnti scorrono nello stesso verso, è repulsiv-.ise le cor,,
renti scoITOno in verso opposto. _j
li teoremadi Ampèredice che l'integr.tle di linea di B · dliesteso a un percorso chi"\
so è uguale a p,o/, dove I è la coITente continua totale concatenau, con il percorso chilJi;
so: ',.,~
~ B,da= p,ol (H#)
IJmmwdr nmrrltrwli 677
Usando il teorema di Ampère si trov.i che il campo magnetico all'interno cli una
bobina toroidale e quello di un solenoide infinito sono dati da
Il = 1'11
NI (toroide) [22.24)
2Tr,
DOMANDE
CQNCEUUALI
O] Due particelle cariche vengono immesse in un c_ampo B è nullo all'interno della cavità? B è diverso da zero
magneùco perpendicolare rispetto alla loro velocità. al di fuori della ca\ità?
Se le cariche vengono deflesse in versi opposti, cosa si 15. Descrivere le variazioni del campo magnetico in un
può dire di loro? solenoide ptercorso da COl'l'ente rnmimm se (a) l.1
2. Un conduttort· percorso da corrente non è soggeno lunghcua del solenoide viene rnclcloppiam, ma il
ad alcuna fona métj.,rnetica se ,il'ne posto in un certo num«•ro di ~pirt• rimane.•lo stc&-.ot· (h) il 11t11ncrocli
modo in un campo magnetico uniforme•.Spiegare. spin• i· raddoppiato, ma la lunghcza, riman~ la stessa.
~ È possibile orientare una spira percorsa da corrente 16. Si consideri un elcurone in prossimità dell'equatore
in nn campo magnetico uniforme in modo che non nmgne1ico. In quale direzione tenclt•nì a essere cletles-
tt-nda a molar,·? Spiegare. so se la sua ,·clod1à è oricnmm (a) n-rso il basso? (b)
4. Il polo nord cli un magnete è anratto verso il polo Verso nord? (c) \'erso o,-cst? (cl) Verso sud t•st?
nord geografico della Terra, sebbene poli omonimi si 17. l.a figura 022.17 mostra due magneti permanenti
respingano. Qual è la soluzione di questo dilemma? con un buco nei loro centri. Si osscni che il magnete
5. In quale modo si orienterà una b11SSOla se vi trovaste supcriort• le,ita sul magnete infcriort•. (a) Come ac·
al polo nord magnetico? cade dù? (b) A cosa sen•e la matim? (<) Che cosa si·
6. Un magnete attrae un peu.o cli ferro. Il pezzo di ferro puù dire d<'i poli dei magneti da qncsta o.'l.scn·azione?
può allora attr.irre liii altro pezzo di ferro. Spiegare, (cl) Se il magnete supetiore fosse in\'ertito, cosa suc-
sulla base dell'allineamento dei domini, che cosa acca- cederebbe?
de in ciascun pe-,zo cli ferro.
7. Un chiodo sarà attratto da ambedue i poli di un ma-
gnete? Spiegare ciò che accade all'interno ciel chiodo.
8. Perché battendo un magnete con un martello si ridu-
ce il suo magnetismo?
~] fili paralleli esercitano reciprocamente una forza
magnetica. Che cosa accade per due fili perpendico-
lari? Immaginiamo due fili perpendicolari l'uno al-
l'altro e che quasi si toccano. Ciascun filo è percorso
da corrente. Si esercita una forza tra i fili?
IO. Spiegare perché non è po.""ibile determinare la carica
,. la mas.ç1 cli mm particella carica usando scpar.ita-
mcnte le forze elettriche e magnetiche.
[O Come può una spira percorsa da corrente essere
wmrn p«·r ckt<'nninnre la pn.·~t·uz:it di un nunpn
magnetico in una data regione di spazio? Figura D22.17 Levitazione magnetica ottenum con due
@ Si trov.i che particelle cariche provenienti dallo spa· magneti ceramici. ( C.entral pergeni, eone.)
!kimtific C.mnpany,
zio, chiamate r.iggi cosmici, colpiscono la Terra più
frequentemente ai poli che all'equatore. Perché? IH. l!n astronauta è abbandonato su liii pianeta, senza
[;i.I Spieg-.ire perché due liii par.illeli percorsi da corrente akuno stnunento e senza alcun minerale intorno.
in versi opposti si respingono. Anche il pianeta non ha catnpo magnetico proprio.
[!I Un mbo cli rame cavo è percorso da corrente. Perché Egli ha due sbarrette di ferro, una magnetizzata e
678 Capitolo 22 Mt1,c11r/Ltmn
PROBLEMI ,.
P~o 22.2 D campòmagnetico ·· · · 4. Un elettrone. dopo .,._,ere smto acccler.1to da un~
[iJ Detenni mire la direzione iniziale della deflessione di cl.d.p. di 2-lf)(l \'. c·ntrn in una regione in mi c'ì: un
una particella carica quando entra in un campo campo magnl·tico unilunnc: di 1.70 T. Quali sono (a)
magnetico, come è mostrato in Figura P22. I. il massimo e (b) il mi11hno valore della for,a magnelÌ".
ca a cui questa carica è sottoposta?
(a) (b) a.. 5. All'Equatore. ,icino all..'tsuperficie terrrstrc, il cam119
=·;·:.! !.. -r
--------, I
magnetico è approssimati,'llmeutc 50.0 µT ,·c1'5<1 nord,~
:,:cxxx: :fllf
--+:
.'·.:;''.;t;~t~f,~~
h------- 1
I il campo elcurico, nella bella stagione, è circa I 00 N/C
,-erso il bas.so.Tromn: la ror,a gravitazionale, eletuica è
magnetica agente su 1111elettrone che si 111110,·e
in linea retta alla\'elocilà di 6.00 x IW m/s.
,..,rso
.·;
esli
6. Una palla metallica con una carica Q = 5.00 µC vien.«!
. -· .;.. ·. ~è):::i~~t,~,;-' ' (d) : •, ' ....... ..
· ·' ·. -· ~r-AY.~-~-1-.~#{'
. \ ~--- ...---, lanciata ori1.1.011talmente fuori da una finestra ~
T~:·.1 , 1//~i I velocità v = 20.0 m/s. I.a finestra è a una altezza· A.1
20.0 m rispello al ,nolo. L'n campo magnl·tico o~
.~-·
I '··~•,:'·.;,..,... + I:-~· . ' l wnmle uniforme cli intcnsiuì Il= O.O100 T ì: perpend~
l~•II I ://1
.!.=~J
. ·,·
·. L__
f/<'J
'. "
colare al piano della 1r.1icttoria della palla. Trovare )\I
fon.a magnetica agente sulla palla appena prima c!tj
• •~I'_. I ' • +, ' es.sa urti il ,nolo. ~>,
7. Nell"acceler.itore del Fermilab (Batavia, Illinois) P. .
x;,\~P22-.1· toni con momento 4.80 x 10"16 kg · m/s sono mari
2. Un protone viaggbi'con un~ velocilà di 3.00 x Ja6 m/s nuti in un"urbim circolare: di 1.00 km di rag1,rioda·,
formando un angolo di 37.0° con la direzione di un campo magnetico diretto ,·ersu l'alto. Quale c~ ,-
7===~-=
campo m~gne~ièo dì 0.300T nel _veno positivo delle "J· magnetico è usato per mantenere i prutoni su q
Q1ml ì· (a) l'intcnsillì della rorza n111gneticasul proto-
ne e (b) la sua accelerazione?
[[] Un protone ai'muove perpendicolarmente a un campo
magnetico,B,con una velocità di 1.00X 107 m/se subi-
sce un 'acccler.izione di 2.00 x I 0 13 m/s 1 nella dirc-,ione
+x c1uando la sua veloci là è nella direzione +.i. Deter- tilhtl'O del filo di O.71:° ,_ndi lu~1ghc:-aaè dircuo
minare l'intensità è la direzione orientata del campo. l'asse li', soggetto ali azione d1 un campo mag
l'ml,/rmi 679
m
[i]] Una bobina rettangolare è formata da 100 spire vicinis.,i-
me ed ha dimensioni 0.400 m x O.!IOO m. La bobina è
I incernierata lungo l'asse 1 e il piano delle spire forma un
I angolo di 30.0° con l'asse x (Fig. P2'.!.13).Qual è il
modulo del momento Nercitato sulla hohina da un
" campo magnetico uniforme di 0.800 T clircuo lungo
' e
l'as!ie x. quando la corre111enelle spire ha un v,.ilore di
FiguraP22,10
1.20 A, nel verso indicato? Qual è il ,·erso in cui ci si
;L"f'l'tlilrhe moti I;, bobina?
{f!Jl"n magnt·lc:-clit.· proclLll'l' u11,;.1mpuinlt·n~o è posto al
di sotto di un anello di ra~>iu ,; orit.zontale, percorso
dalla corrente / come mostrato in Figur.i P22. l 1. Se le '
linee di campo magnetico formano un angolo 6
rispetto alla \'erticalc nd punti in cui è poslo l'anello,
quali sono la direzione e il modulo della forza risul-
T ~.l!OA
tante sull'anello?
0.400m
1~1---X
~
FiguraP22.13
/l
2.19 x I()'\ m/s. Calcolare il c:impo 11rng11etiropro<lotto
dal moto dell'elèUrone nella posizione del prnto11c.
17. (a) Una spira quadrata, di lato t = 0.400 cm, è percor-
sa da una corrente I= 10.0A (Fig. P22.17). Calcolare il
campo magnetico nel centrodel quadrato, (Suggerimm-
to: usare il risultato del Problema 22.5 I a per trovare il
campo dovuto a ciascuna sezione rettilinea). (b) Se FiguraP22.19
questo conduuore è formato da un singolo avvolgi-
da una corrente / 1 = 5.00 A e si trova nello stesso piano:
mento circolare e conduce la stessa corrente, qual è il
della spira reuangolare percorsa da una corrente / 2 -=i
valore del campo magnetico nel centro?
IO.OA. l.e dimensioni in figura sono e= 0.100 m, aea
0.150 m ed t = 0.450 m. Calcolare intensità e direzion~-
della /o= riwllmllt che è esercitata aulla spira rettai~
golare dal filo reuilineo. ,;
\.
·; ,1,.
·.
.,
I
-1· -t---1
FiguraP22.17
IX. Un circuito chiuso, avente la forma di Figura P22.l6
produce in P, centro dell'arco, un campo magnetico.
Se l'arco di cerchio sottende un angolo di 30.0" e la
lunghezza totale del filo è 0.600 m, qual è il campo
magnetico in P quando il filo è percorso da una cor-
rente di 3.00 A?
. ;'j:
,,
,,.~
--
------ F,guraP22.21 ·)
.,~
•.::::--}-.!lo.o• f:,j
p ~~
--- _ ...........
Due fili indefiniti pamlleli, ognuno di massa per uni~
!
.·,;
.,
.:;
d'equilibrio con l'angolo Il= 16.0'. (a) l.e correnti, :
IT[] Determinare il campo magnetico in un punto Palla
fili hanno lo stesso verso o veno opposto? (b)
distanza x da un filo infinito piegato ad angolo retto,
colare il valore di /.
come mostrato in Figura P22. 19. li filo è percorso da
I
una còi-rente continua l
Paragrafo 22.7 Teorema di Ampère e b1 <line,ion" ddla l<w,a per unità di lunghezza che
![:f ! Q11auro fili conduttori. rettilinei e paralleli, sono per- agist·,· su 1111filo posto a 0.200 cm dal cetllro dell'insie-
corrente / = :'>.00A. l.a Figura P22.23
corsi dalla stes.o;.'I me? (b) La f01·1.asui fili dt'lla superficie esterna dell'in-
è una ,ista dall'ahu ddla clisposiLione geom<:trica cll'i sieme• i- più grande o pitì piccola rispetto a quella sul
quanrn nmduuori. L1 cotT<·ntt• i.· u~t·rntc.· dal l(>glio filo a 0.2 c·m dill n·ntro?
lll'Ì punii.\ l' /f (tomr <'·indi, .ltn d.1i punti) t·cl ,·ntrnn- !!X. Il niohio ,li,·,·ntu MIJ>t·r<.·onclut1un-.
nm n·sis1,·n1a Ph'l-
1<•ud foglio nei punti <:e i) (segnati dalle <T<><·i). n,1- trìca u~rntl,· a zen,, quando è niffn.·ddato sollo i H K.
cnlarc intensità e direzione del cantpo nmgnetico nel Se la superconduttivit.'\ viene distrutta 11uando il cam-
punto P. posto al centro elci quaclrato di lato (U?OO111. po magnetico superficiale supera i O.IOOT, <lctermi-
m1n· la 111m1sima corrente che puù portare un filo di
A{$,'----- -------{t,) C niobio di 2 mm di diametro per mantenere la super-
I I conduuività.
I I
I I
I I
I I Paragrafo 22.8 D campomagnetico di W1 solenoide
: • :o.2oom 1mChe corrente deve scorrere in un solenoide di 1000
I p I spiri.' cli filo distribuite uniformemente su una lun-
I I
I I ghezza di 0.400 111per prndurrc un campo magnetico
I I
I I cl'imensità I.OOx 10-iTalsuocentro?
I I
30. Un solenoide superconduttore è costruito per genera-
B{i).. _______ ----{!)D
0.200m re un campo magnetico di I O.OT. (a) Se l'awolgimen-
to dd solenoide 1•cus1imito da 2000 spire/m. qual è la
Figura P22,23
corr,•nu, richicsm? (h) Quale fona per uniuì cli hm-
gh,·L1.a è l."scn.;~ta da <1ucstonuupo mag1u:tico sulle
spire del solenoide?
! I Il rnmpo magnetirn alla clistania cli 40.0 cm chi un :: I. Un sulcnoidc di raggio R = r,.00cm è costruito con un
lntlf,,,'Ufilo n·uiliru.-o du- nnulun· una n,rrt·111t· fii l1111gnl"'U0 cli filo di rnggio r= 2.00 111111, lunghc-,z,i
2.00 A i- 1.00 µT. (a).-\ quale• di>tanz" i• 0. IO0 µT, (h) I = IO.Olii ( f Il> Il), t' resistività p = I.70 x IO""0 • m.
A 1111 certo istame un lt111gocm·o bipolare tm.,porta Tn,var" il n1111pomagnetico al centro del solenoide se
una con-ente cli 2.00 A hl V<'rsiopposti. I clut• fili dista- il filo è collet,,ato a una batteria di f.e.m. S = 20.0 V.
no fra lnro !\.00 mm. Tro,·.tr(.'"il ,·ampo magnetico 01 :\!!. <:onsicleriamo un solenoide di htnghczza I e raggio R.
40.0 rn1 cli distanza dal punto centrai" tll'l .-arn ,wl costi tu ilo da N spire strettamente awoltc in cui circola
piano elci du<' fili. (e) Per quale clistanza es.,o si ridut·e una corre me continua /, (a) Usando questi parnmctri,
a un decimo di questo v-alore? (d) Il lilo centr,tle in un 1ruvare il campu 1m1gnetico lungo l'asoe in funzione
cavo coassiale tmsporta una correme di 2.00 A in un della dis1anza a da 1111estremo del solenoide. (b) Di-
verso e lo schermo attorno ad esso trasporta una cor- mostrnrl' che quando fdivcnta molto gra,;dc, Bsi ap-
rente di 2.00 A nel veno opposto. Quale campo pros.,ima a ,-,..,NI /2/a ciascun estremo del solenoide.
magne1ico creer.ì il cavo nei punti cstemi?
:!:, Le bobine magnetiche del reattore a fusione Tokamak Paragrafo22.9 Magnetismo nella materia
sono a fbnna rii toroide con un raggio intcn10 di (Facoltativo)
0.700 111e r,1ggioesterno di 1.3<1111. NeU'intcmo ciel toro~ C5D
Il momento magnt•tico della Terra è all'incirca 11.00x
de c'è il pla.vna Se il toroide ha 900spire di un filo a gt~ut- IOll'l A, m~. (a) Se questo fosse dovuto alla magnetizza-
dc diametro e ciascuna spi,~ porta una corrente cli zione di !littm-azionccli un enorme 1,•iacimento di ferro,
14.0 kA, troVMe il campo magnetico lungo (a) il raggi<, a quanti elettroni con i loro spin non accoppiati corri-
intem<>del toroide e (b) il raggio esterno del toroide. sponderebbe questa magne1izzazione? (b) Se ci sono
~"- Un conduttore cilindrico di raggio R = 2.50 cm è per- due cleurnni non accoppiati per ciascun atomo di
corso da una corrente I = 2.50 A; questa corrente è ferro, quanti chilogrammi di ferro corrisponderebbero
distribuita uniformemente sulla sezione del condutto- a questo momemo magnetico? (l.a densità del ferro è
re. Calcolare il campo magnctico in un punto posto a 7900 kg/ 1115 e ci sono circa 8.50 x I 0118atomi ferro/ m 3).
111t·tàstrada lungo il 1.1ggin (rioì· pt·r r = //_/2), (hl ·: I :,;..i nu,cldln cld 1!113 clc•ll'ntomo cli iclrng,·nn di
Trovarc la distanza dalla supt·rficie dc! conduttorc alla Buhr 1111 dettrnne compie un'orbita circolare di
quale il campo magnetico ha lo stesso valore del 5.29 x t<r11 m di raggio con una velocità di
campo per r= R/2. 2.19 x IW m/s. (a) Qual è il momento magnetico
~· · } lJ n insieme di I (){Ifili lunghi. isolati e compatti forma dovmo al moto dell'elettrone? (b) Se l'elettrone ruota
un cilindro di raggio R = 0.500 cm. (a) Se ciascun lilo in senso mlliornrio in 1111 piano orizzontale, quali s0110
porta una corrente di 2.00 A, quali sono la grandezza la direzione e il veno di questo momento magnetico?
682 Capitolo 22 t11Jt11,'11etisma
rente clc:mirn diretta perpendi<-olarm<·nic al (condot- cuntallu a distanza di I mm (Fig. P22.41l). Ogni spira
to e al campo magnetico produce una densità di cor- ha IO.Ocm di raggio. I .a spira superi,,,·.- è percorsa eia
rente J. (a). Spiegare perché questa conligurdzione mm corn·nte di 140 A in senso or.trio, quella inferiore
produce sul liquido una for,a dir~na lungo la lun- dalla stcs.,a con·cnte in senso antiorario. (a) Calcolare
ghezza del condono. (b) Mostrare eh<' sulla seziotl<' la f<lrzamagnetica che la spira inkrinn· C"st·n·ita sulla
cll'I liqniclo l'('I" dli:llu cll'I campo lll>l!(ll<'IÌn> agisn• supt·riun•. (h) l..a :;.pirasup,·rinn.· ha 1111a massa di
umi pr<·ssioneJLJJ. 0.112IO kg. Cakolart• la sna ,uTclt'ra,inne. as.,umendo
d1c le forze che agiscono 511 di essa siano la ror,a cal-
rnlam in (a) e la forza peso. (Suggmmen/o: considerare
una spirn poggiata sull'altra).
j_
h
T'4-..,-J
G::)- 140A
FlguraP22.45 FiguraP22.48
-lii. Due spire circolari di rdggio Rsono enrrambe perpen- 49. Protoni c<111
energia cinetica di !i.00 MeV si muovono
dicolari ad 1111 comune. I centri delle spire clist.·mo
a.s.'I(' lungo l'a.s."'-'., positÌ\"Ocd entrano in 1111campo magne-
Re sono percorse da una correme continua / che cir- tico B = (11.11500T) k,chesiestendeda x=0a x= J.OOm
cola nello s1c.·sso ,·c1-so come mnstnuo in Fil,'1.lra rnmr nella Figum P22.-19.(a) Q1lcolare la .:omponen-
P22.46. (a) Mostrare che il c-dmpo magnetico sull'asse te _vdcllaquantità di moto dei protoni quand<>lasciano
alla distanza x dal centro di una spira è il rnmpo magnetico a x = 1 m. (b) Trov-.irel'angolo a
lr.t il \"l.'ttnrt.'\"elocit.-\iniziale elci f.L,rin cli protoni e il
2
B = µ,, 111 [ I + I ] ,·<·!lori'velocità del fascio dopo che è uscito clalcampo.
2 (R2 + .,2)~n ( 2 R2 + .,2 _ 2/à)~' 2
(S11/(gl'rimento: si trascurino gli effetti rclathistici e si
ticordi che I cV = 1.60 x 10· 19.J).
dB
(b) Mostrare che~=
d 28
O e ,lx 2 = O nel punto mmio ..............
.,.·........
.
tra le due spire. Questo significa che il campo magnc.-- :'-:··:,::
tico nell'intorno del punto medio è u11ifonne.Le due
spire in questa configurazione sono delle bobine di
Hebnhokz.
FiguraP22.49
.---
•
'II •
I
I •
I
I
I
•
I
I
,___
I
I .
·., •+-b-l
••
P22,50 V~ta dall'~lto di un foglio infinito di cor-
Figu111
reo~ i;Jic\giace nel pia1w,;.r. d(>~ la corrente è nella dire-
zionH'(~~ l'esterno 'della: pa~jia). ·
,' '\
I \
I \
I \ x-\f
I \ ,h(x)=------
/ G \ [R2+ (x-\1)2]112
I \
I \
/ Bi ''
X (a) Sia f = IO cm, R • 0.50 cm, I = 4.0 A, cd n "'
1500spire/m. Fare un grafico di B verstlS x per valori
FlguraP22.51 positividi x da x = O a x"' 20 cm. (b) Variare R con i
sqiuenti valori e osserwrc gli elTettisul gmfico in ciascuri
m.a: R = O.IOcm, I.O cm, 2.0 cm, 5.0 cm e IO.Ocm. ~
52. Un lungo lilo rettilineo- filo I -orientato lungo l'asse piccoli valori di R (confrontati con f), il campo all'inter·
, conduce una corrente stazionaria / 1 , come in Figura no cielsolenoide dovrebbe apparire simile a quello di ~
P22.52. Un circuito rettangolare po.,to sulla destra del solcmoide ideale; per grandi ~ridi R, il campo~
filo rnnduce una corrente l'l. C'.onsidcriamo il filo 2, be sembrare simile a un anello. E così? • '.\'J
che è il segmento orizzontale superiore del circui10 S..
4- Sex ili>f (dove xè misurato dal centro del soleno1dè)l
che w da x=-a a x= a+ b. Mostrare che la forza magne- il campo magnetico lungo l'asse xdi un solenoide~
tica esercitata sul filo 2 è diretta verso l'alto e ha tosi appm11.1imaa ,./
un 'intensità data da
1"= 1A-ol1l'l
21r
In(1+..!...)
n
dove µ. = NI ( 'ITR2 ) è:il momento di dipolo magne~
Problemial calcolatore del solenoide. Modificare il Foglio Elettronico 22,f
SI. Il Foglio Elettronico 22. I calcola il campo magnetico per calcolare e fare un gr.dico di ~B(x) in funzione·d!
lungo l'asse xdi un solenoide di lunghezza f. raggio Il,
ed n spire per unità di lunghezza che conducl' una
corrente I. Il solenoide è centrato sull'origine col suo
asse lungo l'asse x. Il campo in ogni punto xè
x. Verificare che x9B(x) ,i appmuimi a mm costan~
perxill>f.
S3. Un elettrone ha una velocità iniziale •o nell'o •.
di un sistema di coordinate a I ,. O. Al tempo ~ _
,t··
Ris/m.,te,,; fJrn/,/emi«mret/ua/i 685
viene acceso un campo elettrico unifomu~ ni dd moto, Poichét.\J può eliSCrt•in qualsiasi direzio-
E= ( 1.00 x IO" V/m)i e un campo magnetico unifor- ne, si rnnsidcri il moto lungo x, y e z. Descrivere il
me B = (0.500 x JQ-4T)j. Mettere a punto un foglio moto g1mcmle dell'elettrone per diversi v-,lloridi v0 •
elettronico o un programma per integrare k· equazio-
A R G O M g N ·r t · .
23.1 Legge di Faraday
dell'induzione
23.2 Forza clcttromotrie1,
dinamica
23.3 Legge di Lenz
2:1..i For,e t'l<."ttromotrid
indotte e campi
elettrici
23.5 Autoinduzione
2:~.6 Circuiti RL
23.7 Energia immagazzi11n1n
in un campo
magnetico
23.1 l.,w ,li Ftmulr,_1·
,lf'l/'im/11iin11,
Queste equazioni. insieme con l'equazione che esprime la forza di Lorentz, che
discuteremo·brevemenu,. costituiscono una teoria completa in grado di descri-
vere l'intemzione cli oggetti carichi. Le equazioni di Maxwell lt~gano i campi
,·lr11rid e magm·1ici ti., di loro,. con lt• loro sorgc111iprimarit•, doè le caridw
elet1rid1e.
Questo fenomeno dell'induzione elettromagnetica ha alcune conseguenze
prntkhe. Una delle più imp011m1ti applicazioni dell'induzione elettromagneti-
ca è il campo della prndnzione dell'energia elettrirn. Descriveremo un effetto
noto come autoindu:io11,:una corrente ,-ariabile nel tempo che circola in un
conduttore, induce nello stesso una f.e.m. che si oppone alla f.e.m. esterna, che
fa circolare la corrente nel conduttore. Questo fenomeno è la base di un com-
ponente circuitale noto come illdullort,che gioca un molo importante nei cir-
cuiti percorsi da correnti \'llriabili nel tempo. Discuteremo i concetti di energia
magnetica immagazzinata nel campo magnetico di un induttore e di densità di
energia associata a un campo magnetico.
(nJ
(b)
Figura2ll, I (n) Quundo un magnete si ""icina ad 111111 •pirn collcg.11;1
a un g;1lmno-
metro, l'indice del gal\,mometro si sposta come indicato. Qneslo dimostra che una cor-
rente viene indotta nclfa spird. (b) Quando il magnete •i allontana dalla •pir.i, l'ago ciel
galvanometro si sposta nel veno opposto, indicando che la corrente indotta ha veno
opposto a quella del caso (a).
~{~f,;:
'688 Capitolo23 J,,gg,
di Fart1tlny, i11d11tltmu,
te, si nota ancora una detlessione dell'indice. Da tutte queste osservazioni si può
concludere che si ha generazione di una corrente eletttica ogni volta che vi è un
moto relativo del magnete rispetto allaspira1•
Questi risultati sono estremamente interessanti perché portano alla genera-
zione di una corrente senza che vi sia una batteria nel circuito! Chiameremo
questa correllle corrente indotta, ed essa è generata eia una forza elettromottice
indotta (/.e.m. indotta).
Consideriamo ora un esperimento, condotto per la prima volta da Faraday, e
descritto schematicamente nella Figura 23.2. Una parte dell'apparato speri-
mentale consiste in una bobina collegata a un interruttore e a una batteria: chia•
meremo questa parte avvolgimento primario,e il circuito corrispondente sarà il
circuito primario. Questa bobina è awolta su un nucleo di ferro, per rendere
più intenso il campo magnetico prodotto dalla corrente che fluisce nella bobi.- .
na. Un 'altra bobina, a destra, è avvolta sullo stesso nucleo ed è collegata a un gal- ,·
vanometro. Questa bobina sarà indicata come t1V11olgimento s«ondmw, ed il cor-..
Micbael F~ (1791-1867) rispondente circuito, sarà il circuito secondario. Si noti che nel circuito secon-
Faroday fu un fisico e chimico dario non c'è alcuna batteria: il solo scopo di questo circuito è di rivelare la cor-
ingleseda moltìritenutoil più
grtinde scienzialo Sfie!imenlale rente prodotta dalla variazione del campo magnetico.
del 1800. I suoi lòndamenlali A prima vista, si potrebbe pensare che nessuna corrente dovrebbe essere
conlribu~ olio sludio clelrelettri- rivelata nel circuito secondario. Tuttavia, accade una cosa sorprendente quan-
cilò includanol'invenzionecli un
molore elettrico,un generotore do l'interruttore del circuito primario viene aperto o chiuso rapidamente.
elettricoe un lrasformcitore,oltre All'istante in cui il circuito primario viene chiuso, l'indice del galvanometro del
alla scopertocleWincluzione elet- circuito secondario si sposta in un certo verso e, subito dopo, ritorna a zero.
lromog~co e delle leggi del-
1'elettroli$i,(Royol Sociely, per Quando il circuito primario viene aperto, l'ago del galvanometro si sposta nel
geni.conc.l verso opposto, e quindi ritorna ancora a zero. Se una corrente continua scorre
nel circuito primario, infine, il galvanometro segna sempre zero.
Da queste osservazioni, Faraday concluse che una corrente elettrica può
essere generata da un campo magnetico variabile. Una corrente non può essere
prodotta da un campo magnetico stazionario. La corrente si manifesta nel cir--:)
cuito secondario solo per il breve intervallo di tempo in cui il campo magnetico,:.
attraverso l'awolgimento secondario sta variando. In effetti, il circuito seconda- ..:
rio si comporta come se fosse collegato a una sorgente di f.e.m. per un brev~ ::
. •~!
·j,.
'J'
. ;~~
Galvanometro A
:'i~
.,;r.,
·'.'J
Baueria i~}
.·ì
.1,
Figura 23.2 L'esperimento di Faraday.Quando si chiude l'intl'rmttore ckl circuito.'/
prinmrio a sinistrn,l'indice cielg-.ilvanomctroposto nel circuito secondario a destra si'i\
. spo.,1amoinentan_ea!nente.l.a forza elettr?motrice indotta ne! ci!cui~oseconda~o !_~
generata dalla vanazmnedel flussomagneuco concatenatocon d circuito secondano..,;~ -~
,~(,,
interv-dllo di tempo. È usuale dire che una forza elettromotrice indotta viene
generata nel circuito secondario dal campo magnetico variabile.
Per rendere quantitative queste osserv-.izioni,è necessario definire una gran-
dezza chiamata flusso magnetico. li flusso associato a 1111 campo m.ignc~ticosi
ddiuisn: i11modo analogo al llus.,;t>del campo cleurico (Cap. 19, Paragrafo
19.8). Consideriamo un elemento di area dA su una superficie di forma arbitr.1-
ria, come in Figura 23.3. Se il campo magnetico in questo elememo è B, allora il
flus.'IOmagnetico attraverso l'elemento è B · dA, dove dA è un vettore perpendi-
colare alla superficie il cui modulo è uguale all'area dA. Quindi, il flusso magne-
Figura 2!l.8 li flusso ma-
tico totale cl>
8 , aur.i.verso la superficie è gnetico attraverso un ele-
<l>s= f B· dA (23.1)
mento di area dA è dato da
B • dA = BdA cos 8. Si noti
che dA è perpendicolare alla
superficie.
L'unità di misura SI del flusso magnetico è il tesla per metro quadrato (T · m2),
che viene chiamato weber(Wb) : I Wb = I T · m2•
Questi due esperimenti, illustrati nelle Figure 23.1 e 23.2, hanno una cosa in
comune: in entrambi i casi, si ba una forza elettromotrice indotta in un circuito
quando il flusso magnetico attraverso il circuito varia nel tempo. Un'afferma-
zione generale che riassume i risultati di questi esperimenti è la seguente:
1
1. ~ •elettro mo~~~. ;ndotta in·~:i circu;~o è ;;e~~m-· e.·1~tep~~-p.·
o.rza.· ~~;;~~a~.
J
f..
d<t>n
8=--- (23.2) • Leggedi Faraday
dt
Si supponga ora che il campo magnetico sia uniforme attraverso una spir.i.
piana di area A, come nella Figur.i. 23.4. In questo caso, il flusso concatenato
con la spira è BA cos (J per cui la forza elettromotrice indotta può essere scritta
come
d
8 = -di (BAcos 8) [2!1.4)
!)a questa espressione si vede che una forza elettromotrice può es.~ereindotta in
un circuito in èliversi modi: (I) quando varia nel tempo il modulo di B; (2)
quando varia la superficie del circuito; (3) quando varia l'angolo 8 fra Be la ~ 2!1.4 Una spir.i con-
normale alla superficie del circuito; (4) quando si verilirn una qualsiasi combi- duttrice di superficie A in
presenza di un campo ma-
nazione dei casi precedenti. gnetico uniforme B, che for-
Gli esempi che seguono illustrano alcuni casi in cui una f.e.m. viene indotta ma un angolo 8 con la nor-
in un circuito da variazioni del campo magnetico nel tempo. male alla spira.
690 Capitolo 23 Leggedi Faradaye indu/lam11
L'Argentina ha una estensione (2.8 x 106 km2 ) maggiore della Groenlandia (2.2 x
106 km 2). Tuttavia, il flusso magnetico del campo magnetico terrestre è maggiore in
C:roenlandia che in Argentina. Perché?
Rag~to Vi sono due ragioni del perché il flusso magnetico sia maggiore
attraverso la Groenlandia. i.aGroenlandia (latitudine da 60° nord a 80° nord) è più
vicina a un polo magnetico che non l'Argentina (latitudine da 20• s11da 50° sud). Di
conseguenza, l'angolo che le linee di forza del campo magnetico formano con la·
verticale è minore in Groenlandia che in Argentina. Il prodotto scalare nella defini-
zione di flusso magnetico attraverso una superficie tiene conto di questo angolo. La
seconda ragione dipende pure dalla vicinanza della Groenlandia a un polo magne-
. tico. Ossia,IBI· nella definizione di flusso è maggiore in Groenlandia che in Ar-
gentina·. Queste due condizioni sono prevalenti rispetto alla superficie l_eggermente
maggiore dell'Argentina.
Dimostrazione ··dell'iridùzio- ·
ne èleitromagnetica. Una·
tensione alternata è applica-
ta alla bobina inferiore. Una L'na spira circolare è posta in un campo magnetico costante e uniforme. Descrivere
f.e.m. ,iene indotta nella bo-
come si può indurre una f.e.m. nella spira in questa situazione.
bina supcrime come evidcn-
,iato dalla lampadina illumi-
nata collegata alla bobina. PROBLEMA
CONCETTUAlE
2
Che cosa pensate che succe- Un'astronave che orbita auorno alla Terra ha 1111awolgimento cond11uore. l'n astro-
da dcll'inten,ità luminosa
della lampadina se spostate nauta misura.una piccola corrente nella bobina sebbene· non vi sia collegata akmia bat-
la bobina superiore verso l'al- teria e non vi siano magneti sull'astronave. Qual è la ca11sadella corrente? ·
to? ( CESCO,pergeni.eone.)
PROBlEMA
CONCETIUALE
3
Supponiamo che tu voglia sottrarre energia elettrica all'ENEL, da adoperare in casa,
posizionando un avvolgimento di spire conduurici vicino a una linea elettrica allo scopo
di indurre una f.e.m. nell'avvolgimento {una procedura illegale.) Orienterai il tuo 3'"1'01-
gimento in modo che la linea elettrica sia concatenata con le spire o semplicemente met•.
tera.i il tuo avvolgimento vicino al cavo della linea?
ESERCIZIO
2 l'na spir.1piana con un solo avvolgimento di area 8.0 cm2 è perpendi-
colare a un campo nmgitt•ticola cui intensità aumcnt.i uniformemente da 0.50 T a 2.50 T
in I.O!'..Qual è la t·nrrt·111t•in<lotrnst· la s1>iraha mm n·sistcnLa di 2.0 n?
Ri,pnsta 800 µA
23.2 • FORZAELETI'ROMOTRICEDINAMICA
'.'\egli Esempi 23. l e 23.2 abbiamo considerato situazioni in cui una f.e.m. viene
prodotta in un circuito quando il campo magnetico varia nel tempo. In questo
paragrafo descriveremo la f.e.m. dinamica, la quale è la for.ta elettromotrice
indotta in un conduttore che si muove in un campo magnetico.
Consideriamo, dapprima, un conduttore rettilineo di lunghezza eche si muo-
,·e a ,-elocità costante in un campo magnetico uniforme diretto verso il foglio in
X X X X X
Figura 23.6. Per semplicità, assumiamo che il conduttore si muO\-a perpen-
1: _,,
Bin
dicolam1ente al campo. Sugli elettroni del conduttore agirà la for.ta F,. = qv x Be,
X X X ~
sollo l'azione cli questa fo17.a,gli elettroni si muoveranno verso la parte bassa del
conduttore e vi si accumuleranno, lasciando nella parte superiore cielconduttore )( )( X X
una carica positiva. li risultato di questa separazione di cariche è la produzione di t
1:
un campo elettrko nel conduttore. Le cariche alle due estremità del conduttore X X )( X
- j"I
:.•,
.a.
..
,·
tantoché esso si muove nel campo magnetico. Se si inverte la direzione del tili;
r.
moto, anche AVsi inverte. . v>.,.ì
Una situazione più interessante si ha quando il conduttore in movimento è ·iMt~;
parte di un circuito chiuso. Questa situazione è particolarmente utile per illu- ?('}.Jr
strare il modo in n1i un flusso 1m1gnetin, rnriabilc produce una cotTl'lll<' i11<lot-
e ta in un circuito chiuso. Si consideri un circuito costituito eia umi sbarretta con- ..
c;;~f
L1-~-l
duttrice di lunghezza € che scorre su due guide conduttrici fisse e parallele;
- . I come è mostrato in Figura 23.7a. Per semplicità assumeremo l·he la sbarretta in ,\f.\
movimento abbia resistenza nulla, mentre la resistenza della parte fissa dl'I cir~ ;i1.f(
cuito sia R. Un campo magnetico uniforme e costame B è applkato perpcndi- :,.c;;\)
colarmente al piano del circuito. '.· ,\fi
' Quando la sbarretta si muove verso destra con velocità v sotto l'azione di 11n3::·'~
(a)
forza applicata Fapp , le cariche libere della sbarretta sono soggette alla forza .:}~',
)l.f
- 1
magnetica diretta lungo la sbarretta. Questa fon:a, d'altra parte, genera una coi,; .
· · rente indotta, poiché le cariche sono libere di muoversi nel circuito conduttore. :l/ii~i,.
. .. chiuso.~n flusso magnetico variabile attraverso il circuito e la corrispondente.
·:<
·'liii
fon~'è'tettromotriccr indotta ai capi della sbarretlll sono dovuti alla variaziont; )\~i,
· · 'd~ll'ai-ea del circuito, man mano che la sbarretta si muove nel campo magnl·tico, ;:::),/
R · · ·Se la sbarretta viene spostata verso destra a vdocità costante, il lamro cnmpiutq ·:P~~
!si"Blv dalla forza applicata viene dissipato per efletto_joull• tll'lla resiswnza ciel drcuito: \fr})~·
Essendo l'arca del circuito, a u11cl·rto ist,tlllc, (.~.il llusso mag1wtico conca- 'ffj:
- (h)
Questa potenza è uguak a quella dissipata nella resistenza R, cioè / 2 R, come era
da auendersi, ed è anche uguale alla poten7.a / 8 fornita dalla fona elettromc>
trice indotta nel circuito. Questo esempio è quindi una chiam dimostr.izione
della conversione cli energia meccanica in energia elettrica e, infine, in energia
termica (effeuo.Joule).
l 'n at•rt·o ,·o1an<1<> da Palermo a Milano. interseca le linet· cli for1a dt•l c·ampo magnc-
1in> tt·rn·.~tn·. Ili ro11sc.·gnt·nza.si S\'ilnpJ>t'ràmm f.c.·.m. fn.1k c•strcmità cldlc ali
dc·ll'ac.·n·n. Qualt· c.·strt·mità i\h1re ~ucì n,rira pnsith·amcntc e qual<• negativamente?
~i '-•li i<.hc.·ra11110,dio slt·sso modo le.•<.·strc.·111i1~ì
alali cli tm at·u·u d1c.• \'iuggia <htl-
l'Arlico \'crso l':\ustr.tlia? Potrc,bhc queslil l.t·.m. ,·sscrc una sorgente di energia per
far fun,iormrc il sistt·ma di illuminazione dell'.tt·n·o?
NS,....
lato si11istn1rlt•ll',wrc.·<>. Q11i11cli.)'t'strc.•mit,ìo,larr sinistra rli\·r-ntcr.ì c.·itricapo,;itiva-- An.-ulgimcntn
mt·ntt· l' l't·str~1nitii f:\lar!·tkst1t, 1u·gath·;mwntt·. Nt•ll'crnisfcro sud. le li11t•edi forla tm:,duuore Mili
ckl c.1mp<>hanno 111111 c·ompc>11t·nt<~ \'erso l'altc,, pt·r n1i le estremità alari si cariche·
ranno in \'crso opposltl. Sulln hasc della rdati,•.i debolezza del campo magnetico ter-
restrt·, non è n,rosirnilc che la f.c.m. indotta pos.s.1far limzionare un sistema di illu-
milmzionc.:. l'n calcolo di ordine di grandcu.i1 mostra d1e la f.c:.m. i'n1le t!Slremità
alari è soltanto una frazione di un volt.
Pur'"t.ione
di i:orclu
magnctizzau, l l
All'amplificalore
PROBLEMA
CONCETI\JALE
4
, ! .~ I'·. t o ••. 1 f.•. :\.1:-··,·,.1·· I)••;,• lf•,,' ,
Corda di chitarr.i
f: pc>s."il,ilt·i1ulunc.·111ml~t·.111.
coslillllt· un lungc>pc.•ric,ch,di tempc>?
1><:r
Figura 23.8 (Problema con-
cettuale 5). In una chitarra
PR08l.EMA
CONCETI\JALE
5 elellrica, una corda metallica
•1.·:·n:.\l•\1H\-01",0..11;'J,'4,·.,J~>'.:.f't~l'r~'f,lf1N,0,tcU.N\l'.l'tl
Il tr.iscluuore di una chitarra cleurica consiste di un magnete permanente auorno al che vibr,1 induce una tensio-
quale sono avvolte delle spire conduurici (Fig. 23.11).In che modo questo dispo!ritivo ne nell'avvolgimento del tra-
sduuore.
rivela il movimento di una corda metallica della chitamt?
8 = J Hv,lr
Per integrare questa espression<' si noti che la vdodtà
di ciascun elemento è legata alla ,·elocità angolare "'
dalla relazione v = w, e, quindi, essendo Be"' costanti,
si ha
"
Figura 2!1.9 (Esempio 23.3) Una sbarretta conduttrice
che rnota intorno a un asse in un campo magnetico
uniforme perpendicolare al piano di rotazione, Una 8
[e.m'. è indoìta fr,\ gli estremi della sbarretta.·
' .· .... .
r
l!Blnx
iniziale v = 1.1,per I= Osi ha
X
l. •
f•-=-
,~,,
dv ( --BmRt J'dt
2 2
)
0
r. Vo
[ •
. •
T
- I
Figura2!1,10 (Esempio 2!1.4)Una sbarretta conduuricc
di lunghezza e scorre •n due guide fisse; la velocità ini-
dove la costante T = mR/ B2 t 2 • Si vede quindi che la
velocità può essere esprc:is,1nella forma esponenziale
8 = BAcostl = BAcoswt
<1»
dove si è fatto uso della relazione 6 = wl (assumendo che per I= Osia 6 = 0). La
forza elettromotrice indotta nella bobina è quindi
aumenta, poiché l'area del circuito aumenta. La legge di Lenz dice che la cor-
rente indotta deve avere un verso tale da opporsi a questa variazione di flusso.
Poiché il flusso del campo esterno, entrante nel foglio è crescente, la corrente
indotta, per opporsi a tale variazione, deve produrre un flusso uscente dal
11 foglio. Quindi, la corrente indotta <leve essere antioraria quando la sbarretta si
muove verso destra, in modo da dare un flusso uscente dal foglio ndh1 pane
V
interna al circuito. (Si usi la regola della mano destr.1 per verificare questo
fatto). D'altra parte, se la sbarretta si muove verso sinistra, com.e nella Figura
23.llb, il flusso magnetico concatenato con il circuito diminuisce nel tempo.
Poiché questo flusso è entrante nel foglio, la corrente indotta de\·e avere verso
orario in modo da produrre un flusso entrante nel foglio, che compensa la dimi-
(a)
nuzioni:, del fluss<;>.esterno. In entrambi i casi la corrente indotta tende a far
., i;~mal)er.eil flusso attravel'S9 il circuito uguale al valore iniziale.
O:··,.Ricisaiiliniamo questa situazione fisica dal punto di vista energetico. Sup-
: ,·,jioriiam~;di l~pri,nere alla sbarretta una piccola spinta verso destr.1. Dalle con-
. ::·,. ~.id.~Wi'?i,)f pre~edenti,. que.sto movimento della sbarretta produce nel circuito
R " ~- • '';'/' J#i'.aic;~~µt~,indotta antioraria. Vediamo cosa accadrebbe se, invece, il verso
- . ,: 'dellìÌ:..corrè'iite "fosse orario. Se il verso della corrente indotta / fosse orario, la
'V
• F., . · 'forza· agente sulla sbarretta dovuta al campo magnetico Bit sarebbe diretta
verso destra, e tenderebbe ad accelerare ulteriormente la sbarreua, aumentan-
. clone la velocità. Questa accelernzione a sua volta farebbe crescere ancora più
'rapidamente l'area del circuito, aumentando la corrente indotta, ciò aumente-
rebqe la forza magnetica, che aumenterebbe la corrente, e così via. Il risultato
(hl
finale sarebbe che il sistema acquisterebbe energia con 1111lavoro iniziale prati-
Figura 23.11 (a) Quando la camente nullo, e questo è chiaramente in contrasto con l'esperienza e con la
sbarretta conduttrice scorre conservazione dell'energia. Siamo quindi costretti a concludere che il verso
su due guide conduttrici, il
flusso magnetico concatena- della corrente indotta deve essere antiorario.
to con il circuito aumenta. Consideriamo ora un'altra situazione in cui una sbarretta magnetica \'iene
Dalla legge di Lenz, la cor- spostata, a destra, verso una spira ferma, come nella Figura 23.12a. Quanòo il
renle indotta deve avere verso magnete si sposta verso destra, il flusso concatenato con la spira aumenta, e per
antiorarip,in modo da pro- contrastare questo aumento di flusso diretto verso destra, la corrente indotta
durre un flusso magnetico
uscente dal foglio, che si deve produrre un flusso diretto verso sinistra, come nella Figura 23.12b; quindi
oppone alla variazione di la corrente indotta deve avere il verso indicato nella stessa figura. Si noti che le
flu~. (b) Quando la ·sbar- linee di campo associate alla corrente indotta si oppongono al moto del magne-
retta si muove verso sinistra, te, e quindi il lato sinistro della spira è un polo nord e quello destro liii polo sud.
la corrente indotta deve
avere versoomrio. Perché?
(a) (b)
Figura 23.12 (.i) Quando il magnete si awicina alla spira, in questa viene indotta un~·
corrente con il verso mostrato nella figura. (b) Questa corrente indotta genera 1111flt15,:
so magnetico, diretto veno siniatra, che si oppone al flusso esterno crescente, dirett'c;;
veno destra. '~;
23.3 697
In alcuni circuiti, quando si apre un interruttore si formano delle scintille fra i poli
dell'imerruttore. Quando, invece, l'interruttore viene chiuso, non si verifica alcuna
scintilla. Perché questa differenza?
PROBlEMA
CONCmUALE
6
::J\.llll~t,V•l(',1 ...\1:\: \',-• J'.1 t',l/
PROBlEMA
CONCmUALE
7
~,.::;.11,u,,.,1,1~'fM1n~~v.-,;~"'~,.,...m',)1
Nelle bilance: a bracci uguali, a cominciare dall'inizio del veittesimo secolo, si osserva
qualche volta che nel giogo delle bilance viene usata una placca di alluminio che passa
attr.iveno i poli di un magnete. Perché?
Ragionamento (a) Quando l'interruttore vi<·ncchiu- (<·) l.'apcrturn dcll'inh,aTullore produce uua \'ariazio-
so si pa.•1sa
da una situaziont' in cui nes.,una linea di flus- ne di flusso, da una situazione in cui le linee di flusso
"°allraversa la spirn ad una in cui la spira è attraversata che auraversano la spira vanno da destra a sini11tr.i.
a una
da linee di flusso nel vcr.lO mmtrato nella Figura simazione di flusso nullo. I.a corrente indotta deve
23. Ulb. Per comrnstarc questa variazione di fi'Ull.W è avere il verso di Figura 23.13c, in modo da creare un
necessario che la spir.i produca un campo magnetico campo diretto da destra a sinistra.
diretto da sinistra a destra nella figura, e questo richie-
698 Capitolo 23 l,egge,li Fm-adaye indullt111u1
(a) (b)
~l
E
(e) · Figura23,13 (Esempio 23.5)
'., •,,
ESERCIZlO 4 Si usano spesso delle spire ruotami in un campo m.1g111·1irn p,·r misu-
rare campi magnetici incogniti. Come esempio, consideriamo una lx>l]inadi raggio
I.O cm con 50 spire che mota i111ornoa un asse perpendicolare al campo alla frequen-
·za di 20 Hz. Se la f.e.m. massima nella bobina è 3.0 \', tromrc l'i111cnsitàcll'I campo
magnetico. Risposrn 1.5 T
23.4 • FORZEELETTROMOTRICIINDOTTE
E CAMPIELETI'RICI
Abbiamo visto che un fli.tsso magnetico variabile induce in una spira conduttri-
ce una forza elettromotrice e una corrente incloua. Ci<>porta alla conclusione
che un flusso magnetico variabile produce un campo elettrico nel conduttore.
In realtà, la legge dell'induzione elettromllgnetica mo51rn che un flusso magne-
tico variabile produce sempre un campo elettrico, pt,rsino nel moto, do\'e non
sono presenti cariche elettriche. Que5Lo cllmpo elettrico ha però proprietà . 'i
diverse da quello elettrostatico prodotto da cariche elettriche a riposo. .'.i
Possiamo illustrare questo punto, considerando una spira circolare condut- ':
trice, di raggio r, posta in un campo magnetico uniforme, perpendicolare al
piano della spira, come è mostrato nella Figura 23.14. Se il campo magnetico
varia nel tempo, la legge di Faraday dice che nella spini vit'ne indotta una f.e.m. ·i
8 = - d<l> 1if cli. l.a corrente indolla d1c ne consegue implira l.1 prc:1,:11rndi un
campo elettrico E, che deve avere in ogni punto della spirn direzione tangente ,}
alla spira, poiché, per simmetria, tutti i punti della spir.i sono equiv-.ilenti. Il lavo- ,;:
ro necessario per far compiere a una carica di prorn q un intero giro lungo la :,
spira è qS. Poiché la forza agente su q è qli,questo la\'oro è dato anche dal pro- .'.,
dotto della forza per lo spostamento, cioè qf..'(2'11'r), dove 2'11'rè la lunghez~ 1~
della circonferenza. Le due espressioni devono essere uguali, e quindi iJil!
23.5 A11tai111/u:i1111, 699
tJS= q/:'(21r1j
F e
· = 21rr
I l;1 q11t·Mnris11h;1111.
011t·111110 dalla lq;gr tli Famday, <'<lai fallo eh<' p<'r una spira
circolare <1> 8 = /J.1= TT?B, si \'<'ck <:hl·il campo elettric:o inclotto può essere scritto
/: = --- t/<l>H
r t/H
21rr di 2 cli
-, Fisica~
.•
. 'onàta
.
4.
:'\,·Ilo s1t1diodei rnmpi eleurki. si p11111m11i,.zache k lince di for.!a dd campo cleuri-
co hanno origin.- rulle cariche positive e terminano sulle cariche negative. lA• linc.-c
di fom1 di tutti i rampi elettrici iniziano e lini.cono sulle nirichc?
Ragionamento
L'affermazione rhe le linel' di for1.o1
del campo 1•lt·urirn iniziano e
finisrnnu sulle cariche è vero sol1:11110 per i campi ,1t11ro.,tnliri:
i rnmpi 1lm·utia cari-
dw staziormril·.I.e.•linct· di forLad<-icampi t:lc.•nriddo\'\1lÌ a nuupi nu..tgnt·tiri vmia-
hili fè,nmmn lint·t· rhiusc.·.sc.·111a
punto di inizio e di fine.<.·sunn indipendt·nti chtlht
lll'l'Sl'1m1
di carichi•.
corrente. Un aumento del flusso induce nel circuito una f.e.m. che si oppone
alla variazione del tlusso magnetico. Dalla legge cli l.enz, la f.e.m. indotta deve
quindi dare origine a una corrente opposta a quella della corrente primaria; la
presenza di questa f.e.m. opposta, porta al risultato di un ,rmdunl,,aumcnto della
p.-rchi· la rnriazionc di flusso con-
corrente. Questo cileno è clrtto r111/ni111/uzio111•,
catenato con il circuito lm origine dal circuito stesso. b1 f.c.111.che ha origine in
questo caso è chiamata f,e.m. autoindotta.
Per ottenere una descrizione quantitati\•a dell'autoinduzione, ricordiamo
dapprima che, dalla legge di Faraday, la f.e.m. indott.1 è data dalla rapidità con
cui varia il flusso concatenato con il circuito, con il segno cambiato. li flusso
magnetico è proporzionale al campo m;i.gnetico, che a sua volta è proporziona-
le alla corrente che circola nel circuito. Quindi, la f.e.m. autoindotta è sempre /
proporzionale alla rapidità con cui variala corrente nel tempo. Per una bobina· J
costituita da N spire, molto addossate l'una all'altr.i (bobina toroidale o solenoi-1 1:1
de infinito), si trova che , \)
.. ,.
d418 di ;_;~
F.e.m.autoindòtta• '· 8 1 = -N-- = -L- [23.10]
. dt dt
dove /, è una costante di proporzionalità, chiamata induttanza del dispositivo,
~he dipende dalle caratteristiche geometriche e fisiche del circuito. Da questa
espressione, vediamo che l'induttamm di una bobina a\'ente N spire è data da
1H = I
\' · s
A= I
Wb
A= 1-A-
T · m2 j.-;,,
Vedremo che l'induttanza di un dispositivo dipende dalla sua geometria. I.·~
l.j
calcolo dell'induttanza di un disposith·o può essere piuttosto difficile nel caso~ )E
J-phHenry (1797-1878)
~ americanoHenryar,enfòil I
geometrie complicate. Gli esempi seguenti riguardano situazioni abbastanza 1j
· primodirettoredeÌloSmilhsonian semplici, per le quali l'induttan1.a può essere facilmente calcolata. \;
Wtute e primo pre.idente del·
t.A«adamia delleScienzaNatu·
. ni!i.Miglioròt~nete
unodeipimielettromotoi
• 4.'Gllnli
~ anche il l'anomeno
. t'Quloinduzionema nan pubblicò
e
i.
del-
'.;~~~
:!:::n:~~I::;::~~-~~;
~~r~;;~I~.
;~<~
:~ ~~~;~'.;~~ut~~~~~ -~
,ci,~i-~~1::;
za ~icomporti similrncnte alle resistenze; ossia, si sommano quando sono in serie, e · ..{~
,..Ili.-~- l:'unih!idi misura si sommanogli inversiquando sono in parallelo.l.a precedente affermazionerisulta :1·;.1
:.~ fuchlamatahemy vera per Induttori toroidali fissatiin un punto di un circuito elettrico ma non per ·.'f
;\'h~)'?f!Jd
Pldure
Ardwe,J .
}!-.'-.:~'il.:~,·.t·l'l.,·'
.•~.-...
induttori fatti da solenoidi,Perché? ,1 ,•.
·
23.5 1\utni11dui.im1r 701
, ~3.6 • CIRCUITIRL
Un circuito che contiene una bobina, tipo un solenoide, ha una autoinduttanza
che impedisce alla corrente di aumentare e decrescere istantaneamente. Un
elemento di circuito avente una gmnde induttanza è detto induttore. Il simbolo
dell'Induttore nei circuiti è J2W.. . Assumeremo sempre che l'induttanza del
resto del circuito sia trascurabile rispetto a quella dell'induttore.
Consideriamo il circuito di Figur.i 23.17, consistente di un resistore, cli un
induttore e di una batteria. l.a resistenza interna della batteria sia trascurabile ..
~:
a crescere, ma l'induttore produrrà una f.e.m,, che si oppone al crescere della
w.
I-1e R
corrente. In altre parole, l'induttore agisce come una batteria con le polarità
opposte rispetto alla batteria esterna che alimenta il circuito. Questa f.e.m. pro-·
dott.'l dall'induttore è data da
~~ 81 = -L...!Y.....
s . tlt ,·
Figura23.17 Un circuito RL
in serie. Finché la corrente
Dal momento che la corrente è in aumento, di I dt è positiva e, quindi, 8 1. i':
aumenta verso la sua condi- negativa. Ciò corrisponde al fatto che si verifica una caduta di tensione che va d~.::
zione cli regime, nell'inclut- aa bai capi dell'incluttm·c. Per questo motivo, il pumo aè ad una tensione mag;<
torc si produce una f.e.m. giore rispetto al punto b,come illusll~1toin Figura 23.17. ,::
che si oppone all'aumento C'.onquesto in mente, possimno applicare la legge di Kirchhoffa questo dr-:.':
della corrente.
cuito: · I~
. ç_!
1r
& }
8-JR-l.-d- = O [25.IS
dove /Rè la d.d.p. ai capi della resistenza. IDobbiamo ora risolvere questa equ ·i:-~
zione differenziale, che nella forma appare simile a quella ciel circuito R ..
(Cap. 21). .\"
Per ottenere una soluzione matematica dell'Equazione 23.13 è convenien_,
fare 1111cambio di rnriabile ponendo x= (8/ R) - /, cosicché dx= - di. Con qu.._ .
sta sostituzione l'Equa1.ione 23.13 può essere scritta i~
23.6 <:irtuitiRJ. 703
A= _.!i..d, .1
X /.
In~= _!i,, e
o.6Sji
Xo L
dm·e la costante d'integrazione è stata presa uguale a - In .-..,. Passando dai Ioga•
ritmi agli esponenziali otteniamo
T = l./R [23.15] di
di
Si lascia come esercizio dimostrare che T ha le dimensioni di un tempo. Fisica-
mente, Tè il tempo necessario alla corrente per raggiungere (l -e- 1) = 0.63 del
\'alore di regime (finale), BI R.
La Figura 23.18 rappresenta un grdfico della corrente in funzione del
tempo, con I= O a I= O. Notiamo che il V-dloredi regime della corrente che si
ottiene per I = oo è dato da B IR. Ciò può essere ,isto ponendo di I di = O
nell'Equazione 23.13 (a regime la \'ariazione della corrente è nulla) e risolven-
do l'equazione risultante rispetto a/. Vediamo anche che la corrente all'inizio
aumenta molto rapidamente e quindi si awicina gradualmente al valore di regi-
me BI R.
Derivando l'Equazione 23.14, otteniamo
R L
i
e,
3it
, 1tJr•
+ .Jii
-J!.1
Figura23.20 Un circuito Rl, conte-
nente due interruttori. Quando S1 è Figura 23.21 L.a corrente in funzione · ·~!\.;
chiuso e s.iaperto, la batteria è inse- del tempo per il circuito mostrato in Fi; · .<.:"~l',
rita nel circuito. Nell'istante in cui gura 23.20. Per I< OS1 è chiuso cd s.iè •Ìf'):
·s1 viene aperto e simultaneamente i
aperto. A I= O,S.1 ~iene chiuso, S1a~to. ·,;_;,J,:\
· StchlUSI>,la batteria non è più inse- e la corren1e ha 11suo V'dloremassimo ,,i\·.
1
···:rita nel.i;lrcuito, . e/R. ;.;;~~I
. '/;(fai
All'istante I= Oapriamo s, e chiudiamo S.l: abbiamo un circuito senza alcuna bat- .
teria (8 = O).Se applichiamo la legge cli Kirchhoff al drn1ito supt•riort•, rontf'-
)~I.I
.i:l'.i
nente la resistenza e l'induttore, otteni.11110l'espressione ·t,.~l
l
IR + I,_!!!_ = O [23.17] ':·;yl
"'
Si lascia come problema (Problema 27) dimostrare che la soluzione di questa
,,, i
,./ti
equazione differenziale è ·
/( I)
-
il punto a è ad una tensione minore rispetto al punto /1. ·
PROBlEMA
CONCETIUALE
8
,.
Figura 23,22 (Problema L'interruttore nel circuito cliFigura 23.22 è chiuso e la lampadina è accesa stabilmenl~
concettuale 8) L'induttan1.a è costituita da 1111semplice solenoide avvolto in aria. Cosa accade alla luni .
nosità della lampadina quando una sbarretta di ferro viene inserita all'interno del sole-
noide?
· ' Soluzione. u.c01tanle di tempo è data dall'Equazione (b) Calcolare la corrente nel cim1ito 2.00 ms dopòf
2!1.15 chiltAura. ,I"
23.7 t·:111'11,rifl
i111111111,.'l1t::.Ìlln/11i1111111w11/m
mt11,..,11•tirn 705
i;.nun f!
T 1:1.11, " I ~ -
Il
( I - t"'") = ~ ( 1 - , ..,..,rx,l
6.oon 11.659A
~o--- ....
la) Un diagramma ddl'F.quazione 23.M i: dmu in Figura
23.2!1b.
!(A)
2-·
·---..- >-·>- ....-H--L1 i ESERCIZIO 7 C:alcolare la correme nel circuii<>e la
tensimt(' ai capi della resistenza dopo un tempo pari
alfa costante di tempo del circuito.
Ri,1>us1,1 1.26 A, i.59 \'.
1
,. ·-t--~
,
I Figura2ll.2S (Ellt-mpio 2!1.8) (a) L'interruttore nel
circuito RJ. ,ient• d1iuso all'istame I ~ O. (b) Grafico
O 2 4 6 8 10 l(ms) clella n1r1'l·n1e in funzione del tempo per il circuito
lb) mu•tnuu in (a).
23.7 • ENERGIAIMMAGAZZINATA
IN UN CAMPO
MAGNETICO
Nel par.igrafo precedente abbiamo ,isto che la f.e.111.autoindotlil, gcner,lla da
un induuor(•, impedisce alla batteria di instaur.irc istmttaneanwntc la ,·orrente
di r,•gime. Cicì implirn che per cr,·arl' una corrcntl' la batteria de,·c compiere 1111
lavoro contro l'induttore. l"na partt· dell"encrgia crogm:1 dalla haueria \'Il in
calore dissipato pc,r effetto joule nella resistenza; la rimanente energia viene
immagar.zilmta nell'indunore. Se moltiplichiamo ambo i mc•mbri dell'F.qua-
zionc 23.13 per la corrente / e riordiniamo I'espres.~ione. oueniamo
18 = I 2R+ u..!iL
di
(23.19]
Quest.1 esprc·ssione ci dice che la potenza erog-.ita dalla batteria, /8, è uguale alla
110111nm della potenza dis.~ipata nel resistore e della rapidità rnn rni ,•iene imma-
gazzinata l'energia nell"induttore, /J(d/ /,/1). Cioc\ l'Equazimtl' 23.19 non è
altro che l'espressione della consen-azione ddl'energia. Se denotiamo con U8
l'energia immag-.i.zzinara in un certo istante ndl'induuore, la rnpidità con cui
,iene immaga7.zinata l'energia nell'induttore può cs.~re scritta come
dUa = u..!!....
di di
1'1·r trumn· 1'1·111·rgia
t111all imnmganinai,1 1wll'i111l11tton·.ri,n i, i,111111
0
<llll'Ma
rsprcs.,ione rnme dU11= JJ tilt- integriamola:
'
f
('
11
u,,=
Il
dl'a =II.Idi
o
dove !.è costante ed è stata portata fuori dal segno di integr.ùe. L'Equazione 23.2Q;
rappresenta l'energia immap.zinata, sotto forma di energia magnetica, net
campo magnetico presente nell'induttore, quando la corrente V'dlel Notiamo·
che l'espressione è simile nella forma all'<:spres.~ioncche dà l'energia immag.17.zj.
nata nel campo elettrico di un condensatore, Q2 /2C (l•:q.20.29 nel Cap. 20). In
entrambi i casi, vediamo che è stato compiuto m1lavoro per creare il campo. ,,
Possiamo ora determinare l'energia per unità di volume immagazzinata ir('.
un campo magnetico, cioè la densità di energia. Per semplicità, consideriamct'
un solenoide, la cui induttanza sia L = JJ,c 1112At (vedi Esempio 23.6). Il camp<t
magnetico di un solenoide è dato da B=/J,o?ll. Sostituendo l'espressione di Le(}'.
I= BIµ,on nell'Equazione 23.20 otteniamo ;{
EserrÌpio.
23.1 O Il cavo coassiale
t·_:-~
Un cavOcoassiale, mostrato in Figura 23.lM, consisw di mino di l'iroi·no della corrente). (;1) Calcolare l'indij,
due conduttori cilindrici di mggi a e be lunght·zza (. Si tanza /, di <JU<'sto
cavo. "
assume _che il conduttore interno sia 1111 condutu,re
cavo SQÌtÌle,Ogni conduttore è percol'llO da una corrcn- Soluzione Per ottenere L, dobbiamo calcolare il .
té /cii verli~'(9~~to(tino del'due conduttori è u cam- so del campo magnetico attraverso una qual '
' ·>~;:
.:_\:
..•.,
Summari11 707
I I•
t
8=
<1> lit/A=
µ. 1 I
-tdr=-
• 2-rrr
µ. 1 Il
211'
f•
dr JJ.o« (
-=-In
• r 211'
-
b)
11
I.=~= JJ.otln(..!!_).
I 211' a
Figura 23.24 (Esempio 23.10) St•zitme di un ca\"o coao- (b) C:ulcolare l"encrgia magnetica lotale immag37.zi-
siale infinito. 1 conduttori intenio cd <"llternosono pt·r- nata nd cmnpo nmgnc:tic<>
del ca,·o.
corsi dalla Mt·ss.1n,rrc..•ntc
in ,·c·rsu oppo,'ito.
Soluzione Usando l'Eq1m1.iom•2:1.:w ,. il risultalo 01-
se-,ìone compr<."lill trn i due cundunori. Dalla k-gge di ,\111- tcnuto in (a). ricaviamo
pèrc (Cap. 22, l'ar.tgr.tfo 22.7) è-facile,\'l'dt•rt• che il c:1111-
po magnetico nello spazio 1111i conduttori è dato du Il= l'n; !1.1 • = --In
JJ.otI~ (-b )
JJ.ol/2-rr r. Inoltre, il c:unpo è nullo all't•stcrno dd due 411' "
SOMMARIO
I.a leggedi Faradaydcll'"mduzione stabilisce che la for1.aelettro111nt1-kt·indullll in un cir-
,·uito è direttamente propor1.io11alc alla r.tpidità con cui ,.oria il 1111"5<1magnetico attra-
verso il circuito, doè
e -N r/<11
8
(2!1.SJ
ti/
8 =
<1> I B· dA [2!1.1)
· (UO
:rt;Ì(,;
Quando una sbarTetta condutlJ-ice di lunghezza i si muove in un campo magnetico B'.. iÌlii;
con velocità v tale che B sia perpendicolare alla sbarretta, la f.c.m. indotta nella sbarretta', (/fJ
(la cosiddetta forza elettromotrice dinamica) è data da : A~,t1
,_.
..tv~
e = - BC,, (23.5]' '?(:
i)~t.fJ~
I.a legge di Lenz afferma che la forza elettromotrice e la corrente indotte in un ci~-·'..'i\~JÌ
cuito hanno polarità tale eiaopporsi alla variazione che le ha prodotte. l~iJ·:;
Una forma generalizzata della legge di Faraday dell'indmione è ., :Ì;:1\:·1
r}
~; .
e = ,I:,E, ,Js = - d<f>,, '·
y di
dove E è un campo elettrico variabile nel tempo e non conservativo, prodotto dalla vari
zione del flusso magnetico.
. Quando. in un circuito la corrente varia nel tempo, secondo la legge di Faraday, n
circuito 'viene indotta una f.e.m. l.a f.e.m. autoindotta è definita dall'~spressione:
,/1
S = -1 . ..!!!....
di (23,IOÌ\ \ti
U.:\~t1
dove L è I' irrdullanzadel circuito. L'induttanza dà una misura di quanto un dispositivo·••i·;I'.'.· 'f'~
oppor\e ad una variazione di corrente. L'unità di misura SI dell'induttanza è l'bemy (H)~}~ ,{
do,·e I H =IV• s/A. <,.·/.· lÌ;
L'induttanzadi unu qualunque bobina i.•clacadalla ,·:?\J;f.
,·;~11
>1l1i}f
/VII>
B : •it/.~,1:
L = --
I · <i' ~,i
(23.11).!.,11
::.:-\((
do,·e <I>
8 è il flusso magnetico attraverso ciascuna spira della bobina ed N è il numero tota/ 1(l l''
ledi spire.
Se, come mostrato in Figura 23.17, un resistore e un induttore sono collegati in serie.-
a una batteria di f.c.m. e, e un interruttore inserito nel circuito viene chiuso all'istante'
I= O,la corrente nel circuito varia nel tempo con la legge: · ·· ,,;
/(I) = ~ (I - ,-11')
R
dO\·e T= I./ R è h, costante di tempo ciel drcuito RJ_I.a corrente raggiunge il ,no valo.':
cli regime S/ Il dopo nn tempo lungo rispetto a T.
Se da 1111cirrnito RI. \'iene esdu,111la batteria. come nella posizione 2 della Figura
23.20, la corrente diminuisce esponenzialmente nel tempo con la legge ·
/(I) = ~-
R
,-11,
8/ R la corrente iniziale nel cirwito.
e01S<·ndo .
L'energia immagauinalantl rampomagnelirorii 1111indullort,in cui circola una corri.
te I, è data da ·.s'
DOMANDECONCE'ITUALI
[!~ Una spir.i conduttrice è posta in un campo magnetico
uniforme. Per quale orientazione della spira il tlus.,o • . . . .
Bw
nmg1w1irc,i· rnas."iimo?
mo?
oril·ntaziorw «'·mini~
Per <Jtm1c
. o
r:1-
.• .
. rL
lr] Quando la sbarretta condumice di Figur.i 023.2 si
muove V<'™> des1rn,viene indotto un campo elettrico • • :,~
';~
direuo veno il basso. Spiegare perrhé il campo elettri- o ,.:~ o V
co indotto è diretto verso l'alto quando la sbarrena si
muove verso sinistra.
B;.
• • • •
:i,
~
1'11
.
X X )( X
• • • • • •
F'iguraD2U
X X )( )( 10. Quando l'interruttore della Figur.i D23.10-.iviene
chiuso, nell'awolgimento si stabilisce una corrente e
X X X X l'anello metallico salta verso l'alto (Fig. D23.!0b).
Spiegare questo comportamento.
X X X X V
Nucleo di ferro
E Anello metaUico
,, X
" "
X X X X
Figura D23.2
s 0
ffiJQuando la sbarretta della Figura D23.2 si muovl' per-
pendicolarmente al campo, è necessaria una fo17.a (a) (b)
esterna per mantenerne costant,· la \'elocità? Spiegare.
-I. I.e tempeste magnetiche sul Sole possono causare dif- Figura D23.10 (Problema IO e 11) (Per g,'111. ro11r, ct,/lt,
Cmtml ScimlijicC.ompan:,)
lkoltà alle comunicazioni sulla Terr.i. Perché queste
macchie solari ci influenzano in questo modo?
!>. Indossare un bracciale metallico in una regione di
intenso campo magnetico può essere pericoloso. 11. Si supponga che la batteria in Figura D23.1Oasia sosti-
Discutere. tuita da un generatore di corrente altemata e l'inter-
ffiJCome si produce l'energia elettrica nelle dighe (cioè, ruttore S sia mantenuto chiuso. Se l'anello metallico
come si com·erte l'energia cinetica dell'acqtta in cor- sull'estremità superiore del solenoide è tenuto giù, si
rente elettrica alternata)? .<ral,ll'l'à.Perché?
7. Un pezzo di alluminio rade verticalmente fr.i le espan- 12. Una sbarretta magnetica viene tr.ittcmua sopra una
sioni polari di un clettromagnett·.11 campo magnetico spira di filo che si trO\-asu un piano orizzomale. come
intlucnzerà la velocità del pc1.1.odi alluminio? è mostrato in Figura D23.12. L'estremo sud del
~ La sbarretta di Figur.i D23.11 si muove su due 1,ruideverso magnete è rivolto verso la spira. Il ·magnete viene
destra con ,-elocitàv, ed il campo magnetico costante cd abbandonato sulla spira. Trovare il verso della corren-
uniforme è usm11,dalfoglio. Perché la con-eme indoua te nella resistenz.'l (al mentre il magnete cade al di
ha verso orario? Se la sbarrcua si muovesse verso sini- sopr.1 della spira e (b) dopo che il magnete passa attra-
stra, quale sarebbe il ver>0 della co1Tente indotta? verso la spira e si allonuma da essa.
Spici,ran·perché? llt'rcs.sariamm forza t'M~'nmper man- 13. Trovare il verso della corrente attraverso le resiste111.t·
tt.·m·rt·roManu.• la \'cl<K"Ìti,dcli:.,sl>.uT<.·t'ta. di Fìgurn 023. 1:1(a) nell'ist.u11,•in rni si chiude l'in-
!l. Nel giogo delle bilance qualcht• volta \'iene usata una terruttore, (b) dopo che l'intcrrutto1-e è stato chiuso
placca di alluminio per smo17.arc le oscillazioni in da alcuni minuti e (e) nell'istante in cui l'interruttore
pros.,imità dell'equilibrio. lÀ-.placca è montata a una viene apeno.
<estremitàdel giogo e si muove frd i poli di un piccolo 1'1. Discutere le analogie tr.i l'energia immag-.iz1.inatanel
magnete a ferro di cavallo collegato alla parte fissa. campo elettrico di un condensatore c-.uicoe l'energia
Perché le oscillazioni del giogo si smon:ano rapida- immagazzinata nel campo magnetico di una bobina
mente? percorsa da corrente.
710 Capitolo 23 / -'m'rii 1-irraday, i111luttani11
~9:f3
s\,~ R
FiguraD23.13
[I§;]Se si raddoppia la corrente in un indunorc di quale
fattore varia l'energia immagazzinata? .
!ILISupponiamo che l'in1em11tore nel circuito RL in
Figura 23.17 sia stato chiuso per un lungo periodo e
R
che ad un cerio istante venga aperto hmscamcnte. La
FiguraD2U2 corrente può istantaneameme andare a zero? Perché
15. Qual è l'induttanza totale di due induttori collegati in tende a formarsi una scintilla sui contatti dell'interntt· .,·
serie? tore quando esso viene aperto?
PROBLEMI
Paragrafo23.1 Legge di Faradaydell'Induzione
[O Un potemc eleu.-omagnele ha un campo di 1.60 T e
un'area utile di 0.200 m2• Se poniamo una bobina di
200 spire e resistenza totale di 20.0 !l all'interno del
magnete e togliamo la potenza di alirncntazione
lincarmemc in 20.0 ms, qual è la corrente incloua
nella bobina?
I!. Una spira rettangolare di area A è posta in una regio-
ne dm·e il campo magnetico è perpendicolare al piano
della spira. li modulo del campo magnetico v-.irianel
tempo con la legge B = B,,;'", con Bi, e ,- costanti. li
campo ha un valore di Boa I :S O. (a) Usare la legge di
Faraclay per dimostrare che la f.e.m. indotta nella
spira è data dalla relazione
e = ABo,.,, •
..
(h) Calcolare il valore di 8 all'ismnlc I= 4.(Kls qmmdo
A=0.l6(lm 2, B,1= O.SMTc T= 2.00s. (c) Periv.iloridi A,
-1 L nn
!I.OCJ
Br"e Tdi (b), qual è il valore m,mimodella forza elettro- FiguraP23.3
motrice E:? ·
[] Un anello di alluminio, mggio 5.00 cm e resistenza i~
3.00 x 10....n, è posto al di sopra di un solenoide molto Supponiamo che il campo magnetico alt'c.-stremitàd'·
lungo in aria costituito eia l 000 spire/ m di raggio solenoide dovuto alla corren le abbia metà del val
3.00 crn come mostrato in Figum 1'23.3. Nella po.,izio- che ha al centro del solenoide, e sutticienteme
ne occupata dall'anello il campo magnetico dovuto parallelo al suo asse. Assumiamo che il campo ma
alla corrente nel solenoide è metà flel mlorc al centro tico sia tmscurabile ali' esterno del solenoide. Se la è
del soll'11oidc. Se foCOITClll<." nd solt.•1mick ll'Ume11lt1 al rcnw ud soknoide mnncnlil al msso J./ / ili, (il) ql
ritmo di 270 A/s, (a) qual è _la corrente indoua la corrente indotta nell'anello? (b) Nel centro d
nell'anello? (b) Al centro dell'anello, qual è il campo l'anello, qual è il campo magnetico prodotto dalla c
magnetico prodotto dalla corrente indoua nell'anel· rente indotta nell'anello? (e) Qual è la direzione e
lo? (e} Qu.11è la direzione del campo in (b)? \'c1·sodi qucslo campo? ·'1
4. Un anello di alluminio di raggio r1 e resistenza R è lliJUn filo rettilineo infinito è percorso da una corren
posto in cima a un lungo solenoide awolto in aria con I= 10 sen (wl+ 8) e sta in un piano in cui c'è una bo ·
n spire per metro e raggio r 2 , come in Figura P2S.S. rettangolare di N spire, come mostrato in Figura
l'mb/,•mi 711
Le 1,-nmdc-,.zc/,1, w e li sono costanti. Determinare la IO. I.a spira quadrata cli IO.On in Figura P23. l O è posta
f.e.m. indotta nella hohina dal campo magnetico dovmo all'interno cli un campo magnetico uniforme diretto
alla corrente nel filo rrnilineo. Si assuma w = 200w .- 1• p1·rp<·ndkolannentc al piano della spim. I.a spir.i. che
I,,., :,O .O,\, S . Il~•- 11 I, , .",.110
nn ,· l "20.0 nn. i• se,spesa a ciascun \'crtitc, ,·i,·1u:Liratacosi con\<.·è mo--
strato in figur.i finché la distanza fra i punti A e B è di
3.00 m. Se per questo processo vengono impiegati
O.I00 s, qual è la corrente media che si genera nella
spir.i?
A
FagunP23.5
I. R
i~
d
.~ R t
F"""
I
FiguraP23.7 R e s
(a) (bi
Il. Una sbarretta conduttrice di lunghezza t si muo\'c
seni.a aurito su rotaie come in Figura P23.7. Se mm
fon.a costante di 1.00 N mantiene in moto la sbarretta
ad una velocità di 2.00 m/s in un campu B entrante
nel foglio, (i1) qual<' l11n,rrc·nt<"dtt• pas.'St1nt:1rt.-~isto- I/
CJ
n- /I" 11.00Ul lhJ (.limi i.·la putt·111.adis.,ipam nel resi-
slnrci' (c) Qual i.· la po1<'111.ameet·anica fomita dalla y
foria esterna cli l.Otl N?
\1. Un Rocing 747 con mm apcrlum illare di 60.0 m vola o-
riaontalmcntc a ,IOOmh soprn l'hocnix, dove la dire-
zione del cmnpo magnetico terrestre è 58.0° al di sotto
dell'orizzontale. Se l'intensità del campo è 50.0 p.T,
qual è la tensione generala fra le estremità alari?
- (c)
FlguraP23.l2
(d)
712 Capitolo 23 l.egg, di Fllradaye i11tlul/111,z<1
,:j
che l'intermltoreSin Figura P23.12bvienechiusò? (c) elettrica dall'acqua corre111e del fiume Tamigi. Due (
Qual è la direzione della corrente indotta nella resi- placche conduttrici di lunghe-aa a e larghezza b sono°'.;
stenza Rquando la corrente /in Figura P23.12c dimi- poste affacciate sulle rive opposte del fiume, a una 'ii
nuisce rnpiclmnc-nte fino a zero? (d) Una sbarretta di distanza ru,e immerse completamente. La velocità del'·:·
rame si tnllO\'t• H·rso destra, come in Figura P23. l 2cl, fiume è v. e la t:nmpmwnll' n·rti<..idc elci rampo ma- .·
mentre il suo asse viene mantenuto perpendicolare al gnetico terrestre è B. (a) M,~strarc che la corrente nel-··,.,
campo magnetico. Se la parte superiore della sbarretta la resistenza di carico R è
diventa positiva relati,-amente alla pane inferiore, qual
è la dire,ione e il verso del campo magnetico? I= abrJB t
13. Un solenoide conduttore con 25 spire ha un diametro p+abR/ru )
di 1.00 m. Esso è posto con il suo asse lungo la direzio- dove p è la resistività dell'acqua. (b) Calcolare la cor-)
ne del campo magnetico terrestre (intensità 50.0 µ.T), rente di cortocircuito (R=0) se a= 100 m, b= 5.00m;.;,
e quindi ,iene ruotato di 180° in 0.200 s. Qual è la v= 3.00 m/s, B= 50.0 µ.T, e p = 100 n· m. )j
f.e.m. media che si genera?
.,);~
!·~i
14. In un alternatore di 250 spire di un autoveicolo, il
flusso del campo magnetico in ciascuna spira è <1>
(2.50 X llr Wb)c~("'l),dove "'è la velocità angolare
dell'ahernatoré, L'a)ternatore compie tre rotazioni
8 =
~!
,,r.1
·':Jtj;
per ogni rotazione!:del motore. Quando il motore fun- '.,~
'(
(b) Perché v1è proporzionale a R? (c) Perché è inver- varia nel tempo con la legge B = (0.03001 2 + 1.40) T,.)~
samente proporzionale a B2 ? con I misurato in s. li campo ha una sezione circolare::)
di raggio R = 2.50 cm (Fig. P23. I 7). Quali sono il mo-!\
14-----w
dulo e il verso del campo elettrico nel punto P1, postai'~
a distanza r1= 0.0200 m dal centro, all'istante I= 3.00 ·~-,
i'
)(~~- P2
~~
i.-
e .. ;!
• •, :~
• • • • •
,·, -
• • • •
B.,
'··\
·,· '1/.·i
.
:-;,,
• Figura P23.l 7 ·;:
•· • • • • • ')
• • • • I H. Nella sitna7.ionc clescritm 11..-llaFigura P23. I 7, ;i:~
• • campo magnetico varia come B = (2.0013 - 4.0012 .-.
0.800) Te r2 = 2R= 5,00cm. (a) Calcolare il modul·
V
il verso della forza esercitata su un elettrone posto·
FiguraP23,15 P2 all'istante I = 2.00 s. (b) In quale istante la fo
magnetica è uguale a zero?
lii. Nel 1832 Faro1daypropose il dispositivo mostrato in I !1. Un solenoide ha un raggio di 2.00 cm e 1000 spi
Figura P23. I 6 allo scopo di generare una corrente La corrente varia col tempo secondo l' esprèàJ'j
Problemi 713
---""
__________
....... .,,..,..,,.
FiguraP2!1.25
Paragrafo23.6 CircuitiRL
'.!.i. Dimostrare che / = Joe-<l-r
è uua soluzione dell'equa-
zione
IR+L~ = O
di
Figura P23.20 do\'C'T= /./ Re /0 = 6/ Rè il valore di /per I= O.
2!!. Calcolare l'induuanza di un circuito R/. in cui R =
0.500 n
e la corrente aumenm ad un quarto del suo
Paragrafo23.5 Autoinduzione v-.ilorcdi regime in 1.50 s.
21. Una bobina lm un'induuanza di 3.00 mH e una rnr-· @J l!na balleria da 12.0 V è collegam in serie ad 1111resi-
rente che l'auraversa varia da 0.200 A a 1.50 A in 1111 store cli IO.OO e un induuore da 2.00 H. (a) In quanto
tempo di 0.200 s. Calcolare l'intensità della f.e.m. tempo la corrente raggiungerà il 50.0% del suo valore
media indotta nella bobina durante questo tempo. finale? (b) In quanto tempo raggiunger:. il 90.0% del
!!'.!..Una f.e.m. di 24.0 mV è indotta in una bobina di 500 suo valore finale?
spire in un istante in cui la corrente è 4.00 A e V-dria :111.Si consideri il circuito di Figura P23.30 in cui e =
con la rapidità di IO.OA/s. Qual è il flusso magnetico 6.00V, L= 8.00 mH e R= 4.oon. (a) Qual è lacostan-·
concatenato con ciascuna spira della bobina? te di tempo del circuito? (b) Calcolare la corrente riel
~ Una corrente / = /0 sen wJ, con Io=5.00 A e w /2'11'= circuko dopo un tempo di 250 µ.s dalla chiusura del-
60.0 Hz, auraversa un induttore la cui induttan,.a è l'interruuore. (c) Qual è il valore della corrente di
IO.OmH. Qual è la f.e.m. di autoinduzione in funzio- regime? (d) Quanto tempo deve trascorrere affinché
ne del tempo? la corrente raggiunga un valore che è 1'80.0% di quel·
!!4. In un induuore di 90.0 mH la corrente varia nel lo di regime?
tempo secondo la/= 12 -61 (unità SI). (a) Calcolare la s
f.e.m. indotta all'istante I= 1.00 se (b) I= 4.00 s, Per
quale valore di I la f.e.m. indoua è nulla?
'.!.f,. Un avvolgimento toroidale, di raggio maggiore Re di
raggio minore r, è costituito da N spire addossate, come
mostr.UO in Figura 1'23.25. Se R li> r, il campo magnetico
nel toroide è praticamente costame e può essere consi-
derato di ,,ilore pari a quello che ha sulla circonferem.a
E 1 R
L
8 = 120 V. Qual è la f.e.m. autoindotta, 0.200 secondi simativamente di 0,500 x· 10-1 T. Calcolare la densità .·_.,_\,;(':.t;{'.~_:
i,'
..•
···.-·:
Problemi 715
-1:\. Un filo di nias.,a ,n, lunghezza d e resisten1.a R trasla mostrare che se l'inte1TUttore viene commutato dalla
senza aurito su rotaie parallele come mostrato in posizione I alla posizione 2, tuu., l'energia immagazzi-
Figum P23.45. Una batteria che mantiene una f.e.m. nata nell'induttore sani dissipata come cner1,•ia termi-
e costante è collegata alle rotaie e un campo magneti- ,:a nel resistore.
co B è dirt·llo perp<-ndicolarmente al foglio. S,·
il filo
parte da fermo, mostrare che all'istante lsi muove con
una velocità \ 2
E
Figura1'23.49
B wc-mk' u toglio E
r,o.l.'induuore nel circuito in Figura P23.50 ha resistenza
tmscurabile. Quando l'interntttore, dopo che è rima-
sto chiuso per un hmgo tempo, viene aperto la cor-
F",gura
1'25.45
rente nell'induttore scende a 0.250 A in 0.150 s. Qual
è l'induttanza dell'induuore?
-lfr Un'automobile ha un 'antenna verticale lunga 1.20 m.
l.'amomobilc via1,,giaa 6_:;.okm/h su una strada oriz-
zumal,· in mm località don• il campo magnetico è
50.0 µ.T diretto verso il bas.so (in direzione nord) ad
1111angolo di 6.,;.o•al di sono del piano orizzontale.
(;1) Specifirnr,· la clin·,inn,· rlw l'mnomobile do-
vrebbe avere nel suo 111010pt·r gcn,·r,ire la massima
FiguraP2ll.58
1:e.m. indolta nell'murnm1 rnn la punta dell'antenna
positiva rispetto alla base. (b) C,alcolare il modulo 51. È stato proposto un nuovo metodo per immag,izzina-
della f.e.m. indotta. re energia elettrica. Si dovrebbe costntire un enorme
[!TI li flusso magnetico anra,·ers<> un anello conduuorc solenoide superconduttore sotterraneo di 1.00 km di
\'llria con I con la legge cl>n = 3(at 3 - b/2) T • m 2, con diametro. Es.so dovrebbe trasportare una corrente
a = 2.00 s·\ e b = 6.00 s·~.lA, resisten1.a dell'anello è nms.,ima di 50.0 kA in ciascuna delle 150 spire di
3.00 n. Detennimm· la massima cMTmlt indot!ll nel- Nh 3Sn. (a) Se l'induttanza di questa immensa bobina
l'anello durante l'imen-allo di tempo O=- 1-. 2.00 s. fosse 50.0 H, quale sarebbe l'energia totale immagaz-
·IK Il campo magnetico B spesso ,;ene misurato per mez- zinata? (b) Quale sarebbe la forza di compressione
zo df una bobina esplomlriu, il cui funzionamemo è per metro di lunghezza agente rra due spire adiacenti
basato sulla carica totale che attravenia la bobina distanti 0.250 m?
nell'intcn.1110 di tempo in cui il flus.,o magnetico con 52. In Figur.i P23.52 l'asse delle mote è lungo 1.50 m cd è
essa concatenato \'étriao pc:r il mo,imcnto della bobi- spimo lungo le rotaie orizzontali ad una velocità
na, n per la ,,,riazione di B. (a) Dimostr.ire che se il v= 3.llOm/scostante. Un resistore Rè collebrato con le
flusso concatenato con 1111a singola spir:1 della bobina mrnie nei punti a e bopposti. (Le ruote fanno un buon
V.IJ'iada <1> 2 (all'islllnte li!),la carica
1 (all'istante 11) a <1> contallo elettrico con le rotaie cosicché asse, rotaie e
elettrica Q che attm,-ersa la bobina nell'intervallo di resistore formano un circuito chiuso. La sola resistenza
tempo·t.J-1 1 è Q=N(<l>r<1> 1)/R,dove Rè la resistenza significativa nel circuito è R), Un campo magnetico
della bobina e della circuiteria associata (il gah,m<>· dircllo verso il bassoverticalmente B = 0.0800 T agisce
metro), e Nil numero di spire della bobina. (b) C'.ome sull'ilS.'IC.(a) Trovare la corrente indotta /nel resistore.
c-.i.sospecifico, calcolare il valore di 8 quando una (b) Qual è la form F richiesta per fare avan1.are l'asse a
hohina ,li 100 spin•, rc-sist<"nza20() n ,. ar<"a40.ll nn 2• wlodtà costante? (e) Q1mle ,•stn•mu <Id resistort•, "u
dii i st·gu<·llli risullmi: una carirn di 5.00 x 11,-· 1C aura- b. è a tensione più alta? (d) Quando le ruote sorpassa·
versa la bobina quando ,iene ruotata, in 1111 campo n<>il n.'Sistore R, la corrente in R cambia direzione?
magnetico uniforme da una posizione in cui il piano 53. (a) Una bobina circolare non genera realmente un
clt-lla hohina è perpendicolare al campo ad una posi- campo magnetico uniforme al suo interno, ma calco-
zione in cui esso è par.illelo al campo. late l':tutoinduuanza di una bobina circolare, di rag-
l1QJSi assuma che l'intcm1ttore nel circuito mostrato in gio R ed N spire, supponendo che il campo nel suo
Figura P23.49 sia inizialmente nella posizione I. Di- centro sia uniforme su tutta la sua: area. (b) Un circui-
716 Capitolo 2!1 I.eggedi /•m-adaye i11tlu//llt1u1
to didattico in laboratorio consiste di una batteria da S2. Modificare il Foglio Eleuronico 23.1 in modo che A~
1.5 V, una resistenza da 270 O, un interruttore, e delle 0.02 sen(w/)i + 0.02 cos(,~/)k, dove A è cspres.,o in
conne5"ioni lunghe 30 cm. Supponiamo che il circui- metri quadrati. Porre B = 0.5 T k. (a) A quale situazio-
to sia sistemato in modo da essere circolare. Pensatelo ne fisica corrisponde questa v-arlazionedi A ; (h) Sia }'.,i
rnme una spira circolare piana. Calcolare l'orclint• di w= I ntd/s. l•'.smnirmr,·il i:rnlirn induso ,. d,•srri\'l'rc· la
e(,·) ckl-
gnul(lc,za del coeflicicnlc cli a111oincl11ziom• f.c.m. indoun. (e) Aumc.·111.,n· wa ~ n1d/~. C:umc.: ,aria
la costante di tempo che indica quanto velocemente la f.e.m. l'ispcno alla donmnda (h)? ··
aumenli la corrente quando si chiude l'interruttore. s:1.(a) Con A dato nel Problema S2, modific-,m:il Foglio ./1,;;J-:
Elettronico 23.1 in modo che B, = 0.2/, dO\·e I è c:sprcs- ., f,,{
so in secondi e B,.in tesla. Esaminare il gmlico incluso, /;i'.!
: :;;:a;~~:~:t~~;:~:;~~l~.:~~:;eql~I~::: ,·i~:;
·/~~:?
seguenze della scelta. . ).',:.:,·
..·(..
:_?_
S4. Un avvolgimento con coefficiente di autoinduzione L
conduce una corrente data da I= 1.,.,sen(21rji). La -;-:;<
f.e.m. autoindotta nell'a,-.·olgimento è 6 1. = -/, dl/dL· . .,.-;/i
FlguraP23.52 Sviluppare un programma per calcolare / in f11111.ione .. ,;,;f 1~
del tempo. Calcolare numericamente la deri,·,ua della ·, ;\i~
Problemi al calcolatore
SI. La climcmione e l'orientazion,; di una superficie pia-
corrente e calcolare e,. . Scegliere I,••, = 2.00 A, · ."li;/
/= 60.0 Hz, cd/,= IO.OmH. Fare un diagrmnnm di Bi·•
~~Wl
m~
~~.~
na di are.i A si può descrivere per mezzo cli un vettore S5. Il Foi:lio Elettronico 2!1.2rnlrola la corrl'nte e l'«·ncr-
A= .-In, dove ii è un versore perpendicolare alla super- gia imnmgazzirmta nel campo magnetico di un drcuì.. ··. ~
ficie. Supponiamo che un campo magnetico B esista to RL quando il circuito è in fase di carica e quando è ·'f,:.'..··
nella regione di questa superficie. Se il campo è co- in fase di scarica. Usare R = 1000 O, /, =O 0.35 H, cd
.,1ant1:sull'arca A, allorn il llus.,o magnetico, <1>
8 , atlm- e= IOV. (a) Qual è la ~i.,1m1u,cli tempo d,-1rirrnilo?
8 =B ·A= BA cos8 =B.A, + B/1,+
\'erso la superficie è <I> Dal gmfico della corrente in funzion,· ciel lcmpo l/•
B,A., dovcA=A,i+A,j+ A,kc B= B,i+ 8,J+ B,.k(Fig. quando il circuito è in fase di carica, quanto tempo è .:}•1
PC28. I ) . Il Foglio Elettronico 28. l calcola il flusso in passato quando la corren1c ha raggiunto il ,·alorc del
funzione del tempo. Esso calcola pure numericamen- 50% del suo mlore nms.,imo? il 90%? il 99%:-Dare le ,
te la deriv-ata del flusso e trova la f.e.m. indotta, e = risposte sia in secondi che in multipli della costante di .i
-A<1> 8 /A/. (a) Porre A,= O, A,= O,A,= 0.2 m2 , B, = O, tempo. (b) Ripetere ciasrnn caso per il cirrnito in fase. 11
81 = 0.5 T, e B, = 0.6 T per / = O. Copiare questi valori di scarica. (c) Quan10 tempo è trascorso quando l'e- .·1
per/= 4.5 s. Qual è la f.e.m. indotta? (b) Modificare il nergia è al 50% del v-,1lorcdel suo v-,ilorcmas.,imo per : ,
foglio elettronico in modo che B,.aumenti nel tempo, i due casi? Al 90%? Al 99%? · '•
8,.=0.24 dove /è espresso in secondi e B,in tesla. Qual
è la f.e.m. indotta?
~-·t:.
·.:,,
FiguraPC23.l
Ui.\Jnull'aì pr11bll't11Ì
rn11n·ll1mli 717
.\ H (: O M .l':."
l'-(, T I
2•U C.orrent/ .' '</.;:
.,··
di Spl,'tamento·, ·:.·
e teorema di Ampère
generalizzalo
24.2 Le meravigliose
equazioni di Maxwell
24.3 Le ondt~
eleuromagnctichc
24.4 Le scopene di Hertz
24.5 Produzione di onde
elcuromagnetiche
per mezzo
di un'antenna
24.6 Energia t~pol'tl!ta
dalle onde
elettromagnetiche
24.7 Quantità di moto
e p"-s.~one
di radiazione
24.8 I.o spettro delle onde,
clenromagnetiche
24.!l Polarizzazione
718
24.1 Crm'i'n/e di .,pn.,·tam,ml/J
e ltllrt!lllll cli11111/,ì,rc
gmn-fllùz.t110 719
/;,;.!',ff_''
s -~, , .. ,.. (24.1) • Con-entedi spostamento
Ricordiamo che 41E è il flusso del campo elettrico, definito da cPt:= JE · dA.
Quando il condensatore si carica (o si scarica), il campo elettrico variabile
fra le armature può essere considerato come una corrente che raccorda la
discontinuità della corrente di conduzione nel filo. Quando l'espressione per la
corrente di spostamento data dall'Equazione 24.1 viene aggiunta al secondo
membro del teorema di Ampère, la difficoltà rappresentata dalla Figura 24.1
viene risolta. Non importa quale superficie limitata dal percorso Psi sceglie, una
qualche combinazione cli corrente di conduzione e di spostamento passerà
aurnverso di es.'la.Con questo uuo\·o termine I., possiamo t·sprimcrc il tt•orema
di Ampère nella forma gener.11izzata (qualche volta chiamato teorema di
Ampère-Maxwell)come 1
1 Strettamente parlando, quala espressione è validasoltanto nel vuoto. Se, è presente un materia-
le magnetico, dovrebbe essere inctma anche una corrente di magnetizzazionenel secondo mem-
bro dell'Equnione 24.2 per rendere il teorema di Ampère totalmente generalizzato.
-720' . ._Càpitolo 24 Or,detlettromagnetich,
- I
certo istante, alloraE•Q/foA (Paragrafo 20.7). Quindi, il nus.-i<ldelcampo elet-
trico attraverso S.l è semplicemente
ti>/!=J,.:A
= _g_
fil
P~r cui, ia ·corrente di spostamento I. attraverso S.lè
S1
Figura 24,2_ La corrente di 1 ·= d4>s = dQ [ ]
conduiione· I = dQ/ di passa . . . . ' fo, dt · dt 2 lU ··
attraverso'S1; Lacoriente''df"',:···.·.·. · ·-·- /.;·:: '· · :
sposiamento J, .. fod,Z, 1_./ di ·; Cioè; la c;~r;rente di spostamento è precisamente uguale alla corrente di condu- .
prussaattraverso S.l. I.e due ·zione lattraversoS1l
~orrenti deyo~o.essere ugua- Il pun_to centrale di questo formalismo è il fatto che i campi magneticisono
h per conumum. In genera- generatisia·dallecorrentidi conduzione sia dai campi elettricivariabili.
le, la corrente totale attraver-
so qualsiasisuperficie delimi-
tata da un certo percorso è
I• r,. 24.2 • LE MERAVIGIJOSEEQUAZIONIDI MAXWELL
In questo paragrafo presentiamo quattro equazioni che possono essere consi-
derate la base della descrizione di tutù i fenomeni elettrici e magnetici. Queste
equazioni, note come equazioni di Maxwell, sono dovute ajames Clerk Maxwell
e sono le equazioni fondamentali per lo studio dei fenomeni elettromagnetici,
così come le leggi di Newton lo sono per lo studio dei fenomeni meccanici. La
teoria sviluppata da Maxwell, infatti, fu di maggior portata di quanto egli stesso
potesse immaginare, poiché le sue equazioni si dimostrarono in accordo con la·
teoria della relatività mtretta, come fu verificato da Einstein nel 1905. Le equa~.'.
zionl di Maxwell non solo pongono in veste formalmente elegante le leggN
dell'elettricità e del magnetismo che abbiamo già discusso, ma hanno anche/i
molté altre importanti conseguenze. Queste equazioni predicono l'esistenza·'.
delle onde elettromagnetiche (onde composte di campi elettrici e magnetici) 1_.:;
che si propagano nello spazio con una velocità e= 1/~ .. 3 x la6 m/s, li(
velocità della luce. La teoria dimostra anche che queste onde vengono irradia\e.!
dalle cariche elettriche accelerate. ' 1~1
Per semplicità, presentreremo le equazionidi Malavellvalide nel vuoto, ci~.!
in assenza di materiali dielettrici e magnetici. Le quattro equazioni sono: -:}~
PE·d~= ~ [2~~
~B-dA =0
Eqiumonidi MaxweU•
tf:E,da= - d4>s
,, dt
.: .-
__:1,1,.:
1..'< .•·_ ·,'
pa
· da .. Poi+ foll1I,
•. ... :-/·:,:;· J
24.3 /., u11dee/,11romn1,,i1t1iche 721
e il campo magnetico sono istante per istante sempre paralleli a una certa direzio-
ne nel piano yz, si dicono onde polarizzate lineannente. Assumiamo, inoltre, che
Ee Bin ogni punto Pdipendanoda xe te non dalle coordinate ye .t.
Le proprietà delle onde elettromagnetiche possono essere dedotte dalle
equazioni cli Maxwdl. Possiiimo corrclan, J,."eB. 11sa11clo
lr Eq11azio11i24.li l' 2·1.7.
Nel vuoto, dove Q= O e l= O, l'Equazione 24.6 rimane in\'ariala e l'Equazione
24.7 diventa
~ B · ds = EoJ.Lo
d4h
--· (24.9)
dt
Usando le Equazioni 24.6 e 24.9 e l'ipotesi di onda piana, si ricavano le seguen-
ti equazioni differenziali che legano E e B (per semplicità di notazione, cancel-
liamo gli indici y e z sulle componenti E,e B,_);
aE aB (24.10]
a;-=-ai
--
aB = - J.LoEo--
aE (24.11]
ax a,
Si 'noti che le derivate sono derivate parziali. Per cst,mpio, quando si calcola
aE/ax, assumiamo I costante. Analogamet11c, quando si calcola dB/r)t, x è
costante. Derivando ambo i membri dell'Equazione 24.10 rispetto a xc combi-
nando il risultato con l'Equazione 24.11, otteniamo
é)2E ò2E
Equa:aoned'onda • ;jT
r))t = >11JEo [24.12]
del campo
elettricoper
le ondeelettromagnetiche Allo stesso modo, derivando l'Equazione 24.11 e combinando il risultato con'
nel vuoto l'Equazione 24.12 otteniamo
Equa:aoned'onda • (24.13] ·
del campo magneticoper
le ondeelettromagnetic Le Equazioni 24.12 e 24.13 hanno entrambe la forma dell"equazionc gen~ ·~
nel vuoto raie delle onde 2, con una velocità di propagazione celata da ::
1
La velocitàdelle onde• e=--:-==- (24.l~J;,')
elettromagnetiche \. >11JEo . i'
Prendendo J.Lo= 4'1Tx 10-7 T · m/A e Eo = 8.854 18 x 10-12 C2/N · m 2 neJ.:~,·~
l'Equazione 24.14 troviamo e= 2.997 92 x 10" m/s. Poiché questa velocità coirt-·
cide perfettamente con la velocità della luce nel vuoto', si è portati (corretllt,·'. ·
mente) a credere che la luce sia un'onda elettromagnetica. ···\
La più semplice onda piana, soluzione delle Equazioni 24.12 e 24.13,:.è(!.
un'onda piana sinusoidale, per cui le ampiezze dei campi E e Bvariano con xe-(,
scconclo h- espressioni ·
Campielettricie • E= E,,,.,.cos (kx- wl)
magneticisinusoidali B = B,,,.. cos ( kx- wt)
.·/
' !.'equazione generale delle onde è dclh1forum (él'g/élx') • (1/v') (él'gl él1'). dove vèla ,·cloci~?
e gè l'ampiezza dell'onda. ·, " '
5 Perla ridefinizione del mc1n>nel 1983, la velocità della luce è oggi una grnndcu., d,jinilncotl,.
valore aallo •~ 2.997 924 !ili><lo" m/s. .. U,
24.3 / .r 11111/,
l'irllm111111(11rlirlU' 723
E
-=e (24.17)
B
Per la luce esiste un effetto Doppler, che è dimostrato nelle O"-'iClv.lZioni astronomi-
che dallo spmtamento delle linee spettrali verso il ro"'"''
dello spettro visibile delle
gala ..,il- rii!' si allontmmno. l.',·q1mziont· clell'cffct10 lloppkr 1><·rla ha,·e non è la stes-
s.1equm,ionc che si lm per il suono. Perché k· <:qamzionicloHehheru cs.,cr<:di,·ersc?
J,;= l;u;" ,·os (kll- wl) = (750 N/C) (kll- wl) ·,/·..\.~.::
(a) Calcolare la lunghezza d'onda e il periodo clcl-
C(IS
·-,~
l'onda. B = B,,.11, rns (b- wl) = (2.50 x 10-,;T) cos (/c,c- wl) · )'
/=0
t=0
e +Q.,..
i.
C::-jL
;)
·~.,
,.:;
<...-:
(a)
l=I...,. -
e
Q•0 L
l=f
/=0
- B
(b)
ll•O
~max gj
•-f~ !cj
c..:•
,.
L
+Qm.. ("".;
,:.;
-
(e)
l=Imu ....
+1'-
t=¾T.,
Q=0
I
dB
,::)
c:-c
.
.
L
- ......
- I
(cl)
/a0
~o
+Qm..
L
l=T E Cl
g)
§
C:-t
(e)
~
sportata sotto forma di onde che, come ora è noto, sono le onde elettromagne-
tiche. In una serie di esperimenti, egli dimostrò pure che la radiazione genera-
ta dal trasmettitore manifestava le proprietà ondulatorie dell'interferenza, dif-
.
( .,<>,.
frazione, riflessione, rifrazione e polarizzazione. Come vedremo brevemente,
~---.-:,, .._)
e
tutte queste proprietà si manifestano nella luce. Allora, risulta evidente che le
onde osservate da Hertz hanno proprietà simili a quelle delle onde luminose e 'I ·.,._._.._-,:
_'ITrasmcui10re
differiscono soltanto per la frequenza e lunghezza d'onda.
Forse l'esperimento più convincente di Hertz fu la misura della velocità Ricevitore
delle onde del trasmettitore. Onde di frequenza nota provenienti dal trasmetti-
..
tore furono riflesse da un foglio metallico in modo che si formasse una figura
d'interferenza molto simile alla figura di un'onda stazionaria in una corda tesa.
Come abbiamo visto nella nostra discussione sulle onde stazionarie, la distanza
fra i nodi è À/2, e così Hertz fu capace di determinare la lunghezza d'onda À. Figura24.8 Schema del di-
Usando la relazione v= JÀ, Hertz trovò che vera vicina a 3 x 108m/s, la velocità spositivo di Hertz per gene-
conosciuta della luce visibile. Così, gli esperimenti di Hertz fornirono la prima rare e rivelare onde elettro-
magnetiche. Il trasmettitore
evidenza a sostegno dclii! teoria cli !\-llL'<Well. consiste di due elettrodi sfe-
rici, collegati ad una bobina
a induzione, che fornisce
24.5 • PRODUZIONE DI ONDE ELETI'ROMAGNETICHE brevi impulsi di tensione alle
PER MEZZO DI UN'ANTENNA due sfere e innesca, in tal
modo, una scarica oscillante.
Onde elettromagnetiche vengono irradiate da ognicircuito che trasporti una li ricevitore è un circuito
contenente un secondo spin-
corrente alternata. n meccanismo fondamentale responsabile per questa r.idia- terogeno.
:i:ione è l'accelerazione di una particella carica. Ogni volta che una particella
carica è soggettaa una accelerazione,deve imadiare energia.
Una tensione alternata applicata ai fili di un 'antenna forza Wta carica elettrica
neD'antenna a oscillare. Questa è Wla t«nica comune per accelerare particelle ca-
riche ed è la sorgente delle onde radio emesse da un 'antenna di una stazione radio.
La Figura 24.9 illustra come un'onda elettromagnetica venga generata dalla
carica elettrica oscillante in un 'antenna. Due aste metalliche sono collegate a
un generatore di corrente alternata, che mette in oscillazione le cariche fra le
due aste. La tensione in uscita del generatore è sinusoidale. A '"' O,l'asta supe-
riore ha un.massimo di carica positivae l'asta inferiore ha una uguale carica
negativa, come in Figura24.9a. Il campo elettrico in prossimità dell'antenna in
questo istante viene pure mostrato in Figura 24.9a. Quando la carica oscilla, le
aste diventano meno cariche, il campo vicino alle aste decresce in intensità, e il
campo elettrico diretto verso il basso prodotto a I "' O si allontana dall'asta.
Quando le cariche si neutralizzano, come in Figura 24.9b, il campo elettrico si
annulla. Ciò accade dopo un intervallo di tempo uguale a un quarto del perio-
do di oscillazione. Continuando in questo modo, l'asta superiore presto rag-
giunge un massimo di carica negativa e l'asta inferiore diventa positiva, come in
Figur.t 24.9c, determinando cosi un campo elettrico diretto verso l'alto. Ciò
• Seguendo le scoperte di Hertz, Guglielmo Marconiriusci a sviluppar,,un si,iema pratico di
comunicazioni radio a lunga distanza.
728 Capitolo 24 011d, 1•/l'lln111111gntlid1e
(d)/•T
awiene dopo un tempo uguale a metà ciel periodo di oscillazione. I.e oscillazio-
ni continuano come è indicato nella Figura 24.9d.
Il campo elettrico vicino all'antenna oscilla in fase con la distribuzione di:
carica. Cioè, il campo punta verso il basso quando l'asta superiore è positiva e in
alto quando l'asta superiore è negati\'a. Inoltre, il modulo del campo in ogni
istante dipende dalla quantità di carica sulle aste in quell'istante. Quando le
cariche continuano a oscillare (e accelerare) tra le aste, il campo elettrico pro--
dotto dalle cariche si allontana dall'antenna alla velocità della luce. Un ciclo di
oscillazione di carica produce una lunghezza d'onda completa nella rdfiigura-,·.;
zione del campo elettrico. . /,
Poiché le cariche oscillanti producono una corrente nelle aste, si genera·]
pure un campo magnetico quando la corrente è diretta verso l'alto, come è;}
mostrato in Figura 24.10. Le linee del campo magnetico sono circonferenze _{,
centrate sull'amenna e sono perpemlicolmial campo elettriroin tutti i punii., !i'
Quando la corrente varia nel tempo, le linee del campo magnetico si allargan~)l
diffondendosi lontano dall'antenna. A grandi distanze dall'antenna, i camp.~.:,.'.
elettrico e magnetico diventano molto deboli. Tuttavia, a queste grandi disuuw,,
ze, è necessario tener conto del fatto che {1) un campo magnetico variabile prQ-Ì::
Figura 24.10 Linee · del
campo magnetico attorno a duce un campo elettrico variabile e (2) un campo elettrico variabile produce uij,/'
un 'antenna_ che trasporta campo magnetico variabile, come è previsto da Maxwell. Questi campi elettrici[',
una corrente variabile. Per- e magnetici indotti sono in fase: in ogni punto, i due campi rJggiungono il loro;~~
ché le circonferenze hanno massimo rnlore nello s1...sso istante. Ciò è illustrnto per un istante di tempo nellii :-r:j
raggi dh·crsi? Figura 24.11. ,,./'t
,~tf
PR08lEMA
CONCE1TUAI.E
1 ,; t~\·
... a lii L-JMltl ,li
Le antenne radio possono a\•ercla forma di conduttori lineari o cli spire. Quale dovrei>;:"
be essere l'orientazione di ciascuna di questi tipi di antenne, relativ-dmcntea una ant~1
na traamittente di tipo lineare? .'{
···~-;
24.6 bmgit1 lms/mr/11/t1,ltt/1,mul, ,l,•l/m111t1g11r1irl1P 729
PROBlEMA
CONCEllUALE
2
'fU' - ,..,l'l~WQl
Nelle trasntissioni ntdio, un'onda rddio se1,·t· come portante, e 1'ondu sonu1·a vine
!IO\Tapposlllall'onda portanu·. Nclht mndula,ione cli ,unpit-ua (,\:Il), l'ampiezza della
portante V"driasecondo l'onda sonom. :-.iena modulazione cli frequenza (FM), la fre-
quenza della pol"lante ,-aria secondo l"onda sonora. I.e navi spesso usano impulsi lumi- E
nosi per spedire i mes.'13fll:i alle na\'i ,·icine in codit·t' Morse•.un procedimento che hn
cll'lle somiglian,c• rnn l.t radio clill\tsione. Qut"st"uhimn i· di tipo :\M n FM?Qu.tl r ht fn~
<1t1t·n,adella porl.llll<'?Qual i• la frc•qu.-n,a cld srgtrnk, Qual i· l'mt1c•nm1tntsmincnte?
Q11i1I rin·n·ntc::'
i· l'an1l·1111a
li modulo ciel vettore di Poynting rappresc~nta il flusso cli encrgiit che paSSll
nell'unità cli tempo attraverso l'uniuì di arcit cli una superficie perpendicolare al
flus.~o. Il n-rso cli S rnincide con il \'crso cli propagaziont· dell'onda (Figur.i
24.12). Le unità di misura SI del \'ettore di Poynting sonoJ/s, m 2 = W/m 2 .
(Queste sono k• unità eia attendersi dal momento rhe S rnppH·scnt.1 la potenza
per unità di arca, ortogonalmente alla direziont· cli propagazione).
Calcoliamo, itd esempio, il modulo di S per un 'onda clcttrnlnagnetica piana,
per la quale I Ex BI= EB. In tal caso,
S= EB [24,20) per
• Jlettondi Puynting
#-Lii
un'ondapiana
l'oirh(• Il= l·.'/r. possi,11110andw 1·spri1111-r1·
q111•,1'11ilìmaro1111·
S= E~ =....!....
112
#-Li1f '"'°''
Quc·stc equazioni forniscono il \'alore istantuneo cli S.
Per un'onda elettromagnetica piana sinusoid,ilc, la grancle1.rn pii, interes-
sante è il v-,llore medio nel tempo di S,calcolato su uno o più cicli. Se si prende
\780 Capitolo 24 Onde e/e/lromagnetiche
Densitàd'energiamedia •
,2 1 2 IP.... '·,\'':
Umcd = Eo (E ) n,od = ~ EiJE
max = -- (24,2•
!i un 'onda elettroamgnetica 2/Ao ;"Jf!\
,,),
Confrontando questo risultato con l'Equazione 24.21, che dà il valore medi~,,'.·
S, vediamo che: ··
P=-
s [24.27) • PressillfU!
di radituione
c
esercitatasu una
Possiamo applicare questi risultati a un corpo nero perfetto, definito come un supe,fick pe,fettammte
corpo che assorbe tutta l'energia incidente ( riflessione nulla). (Una discussione assorbertte
più dettagliata sul corpo nero sarà presentata nel Cap. 28).
Se la superficie è perfettamente riflettente, allora la quantità di moto trasfe-
rita nel tempo l, per incidenza normale, è daf,J,iadi quella data dall'Equazione • 0,antità di moto trasferita
24.26, owero p = 2U/r. Cioè, una quantità di moto uguale a l//t'vit•1w prima tra- a una supe,ficie
sferita clall'onda incidente e poi viene anrom trnsfel'Ìla dall'onda rilkssa, ,malo- pe,fettamenrerijkttmre
gamente a una palla che urti ela.~Licamentecomro una parete 1'. Infine, la pres-
' Per incidenza abli,p,a.la quan1ità di molo lrasferita è 2Uc:osll/ e e la pressione I: data da
P m 2S cos 81 t. dov,, 8 ~ l'angolo formato ira la normalr alla •upcrficic e la direzione di prupaga-
zlonc.
732 Capitolo 24 011dee/e/h-011u1g1ielirlle
PROBLEMA
CONCETIUAlE
3
~c:tt,rmGlli 11111111
N<"ivictggìspazialia w/11,che sono un metodo alternativo proposto per raggiungere i
neti, un 'asu·om1vcimpiega una grandis.,inm vela che subisn• una forza do,•uta alla I?,
sione di radiazione da parte del Sole, Per essere più ellicacc, la vela dovrebbe, .
·assorbente o riUeuente? ·
24.7 Qurmlilticli 11w/tJe J1re.uimir rii nulitizio11e 733
Si noti che se questa potenza potesse essere convertita P=_;j__= IOOOW/m' = !1.!l!lxto-'!N,m~·
/11/ltt in energia elettrica, questa fonte darebbe una p<>· r 3.00 x 108 m/s
tcnza più che sullkiente per il fabbisogno di una casa. Poiché la pressione è uguale alla for,a per unità di area,
Sfortunatamente, l'energia solare non è facilmente "im- questa dà origine a una fora, di r,1diazione di
brigliabile • e le prospettive di conversione su larg-,1scala
110nsono cosi ..n,st•t•'', c,,mt.· potrebbe sembrare da <1uc.··
sin semplice caknlo. P,·r c.·scmpio, l'dTidenza di \.·on\·c.·r·
sinne ddl"cncrgia solare in e1wrgia dcttti«:a i• di gran ESERCIZIO2 Quaum energia solare (in joule) inciclt•
lung-,1minore del l00% (tipicamente il IO% per le celle sul tetto in un'om? Risposi.I 5.76 x 108 J.
. l,B I /R /Ji,T lv R / 2~
~-------=---
l'il /Ji1 t 2,rn 2,rt1f
--A
Abbiamo \Ìsto che le onde elettromagnetiche viaggiano nel vuoto con la ,·1·lo·
cità della h1t·e, r. Qm·stt• onde trasportano e1H'rgia 1•quantità cli moto cl.i un.i
certa sorgente a un rin~l'itorc. Nel 1888, Hertz gc11t·ri, ,. rin·lù ,:011,uu-csso l<-
onde elettromagnetiche (di frequenza pari a quelle radio) predette da Maxwell.
Lo stesso Maxwell aveva riconosciuto come onde elettromagnetic:he sia la luce
visibile che la radiazione infr.irossa, scoperta nel 1800 da Williarn Herschel. F.
noto, ora, che esistono altre forme di onde elettromagnetiche, che sono carat-
terizzate dalla loro frequenza e lunghezza d'onda.
Poiché tutte le onde elettromagnetiche viaggiano nel vuoto con una l'elocità
e,la loro frequenza/ e lunghezza d'onda,\ sono leg-,1tedall'importante relazione
Frc:quen1.a,Hz l.unghC"1.1.a
d'onda
1022
1021
1020
1019
I ang~trom. ,.\
1018
1nm
]017
101&
1013
_ I micron. µ. /·,
1014
1013
1012
]011
1010
'"TI Microonde:
- I c·c·ntinwtro, nn
109
]08
l
1V,FM
- I mc-trn.tn
107 Ondemdio
106 Cf·-,i-1
- I c·hilonwtro, km
f,~
10' Onde luughc, jij
10' I ;~1
F'agura24,15 Lo spettro elettromagnetico. Si noti la sovrapposizione tra ogni tipo.
onda e le contigue. Non vi è una separazione netta tra i due tipi. . ì
24.8 l.t1 .'fJPl/rnikl/e ontlr elrllnminf;11flfrl1t 785
r. 3xl0Hm/s
,\ = - = ---,--.,..- - (ìOIli
J 5x I06 s"1
lksiTi\'1'1-.:1110
hn·"·1111·111ei rnri tipi <lionde 1·1<-nrntt·
1wlla Figura 24. lf>.
Onde radio, da, sono state discusse nd par.1grafo precedenw, sono prodotle • Onderadio
da cariche accclerau, in fili condullori. Sono generate da di'ij)Ositi,i elettronici,
tipo i circuiti oscillanti I.(~ e sono usale nei sistemi di comunicazione radio e televi-
si\"i.
Microonde (onde radio di piccola lunghe:i:1.ad'onda), hanno lunghezze • Microonde
d'onda che stanno in un intervallo compreso tra circa 1 mm e 30 cm e sono ge-
nerate da dispositivi cleuronici. A causa della loro corta lunghezza d'onda, sono
utilizzate nei sistemi radar, nella navigazione aerea e per studiare le proprietà
atomiche e molecolari della materia. I forni a microonde rappresentano una
interessante applicazione domestica di queste onde.
Onde infrarosse, hanno lunghezze d'onda che vanno da circa l mm alla più • Ondt, i,grrm,sse
lunga lunghe22a d'oncia della luce visibile 7 x l0" 7 m. Queste onde, prodotte dai
rnrpi raldi e dalle molecole, sono facilmente assorbite dalla maggior parte dei
materiali. I.' c1ll'rgia infrnrossa assorbita da umi si>stanzasi presenta come energia
l<'nllirn pt·rché l'enerhria pont, in agitazione gli atomi elci corpo, aumenta il loro
moto \'Ìhmzio1mlco di LnL,lazionee ciò dà origine ad un aumento di temper.itu-
ra. IA'l radiazione infraros.<;aha molte applicazioni pratic-he e scientifiche, inclu-
denti la terapia foirn, la li>togmlia all'infraro~,o r la Sf>t·ttroscopiavibrazionale.
Luce visibile, la più lamìlian· forma di onclt· dt·ttromagnetiche, può essere • iua visibile
definita come quella parte dello spettro eleuromagnetico che l'occhio umano
può rivdare. L, luce i: prodoua dalla diseccitazionc di elettroni negli atomi e
molcrnlc. I.e mrie lunghezze d'oncia della luce visibile sono ch1s.~ificatecon
colori che \,111110 dal \·inietto (A = 4 x 1o·•ml al ros.,o (A= 7 x I0"7 m). La sensi-
bilità ddl'occhio è una funzi<>nl'della lunghezza d'oncia; la sensibilità è mas.~i-
ma alla lunghezza d'onda di circa 5.6 x l<J"7 m (1,riallo-verde).La luce è la base
dell'ottica e degli stnimenti ottici, che ~,ilupperemo pilì a,-anti.
Luceultravioletta,copre le lunghe1.ze d'onda che vanno da circa 3.8 x 10"7 m • Lut:11
ultravioletta
(380 nm) lino a 6 x t(rll m (0.6 nm). Il Sole è una sorgente importante di luce
ultravioletta. t' quest'ultima è la principale responsabile dell'abbronzatur.i. La
maggior partt· della mdiazione ultravioletta proveniente dal Sole viene assorbita
dagli atomi della parte superiore dell'atmosfera, o stratosfera. Cicìè una fortuna,
pokhé la radiazione l'V in !,"r.tndequantità produce effetti dannosi sugli esseri
umani. Un l'ostituentc importante della stmtosfem i- l'ozono (O~). che risulta
dall'interazione della radiazione ultr.1violetta con l'ossigeno. Questo schermo
di ozùno converte la letale mdiazione ultra,ioletta di alta energia, in energia ter-
mica, che a sua volta riscalda la stmtosfera. Recentemente, c'è stata una grande
polemica tih'liardante il possibile esaurimento dello strato protettivo di ozono,
causato dall'uso continuo di freon, utilizzato nelle bombolette spray e come
rl•frigcrmtlt'.
Raggi X. ,0111> ond,· dt·llro111.tHm·1it-l1,·run h111ghcn1·d'oll(lil n,mprese in • RalJgiX
1111intervallo che va da drca 10-11111 (IO nm) fino a 10"1~ m (10- 1nm). I raggi X
\·cngono comunemente prodotti mediante la deceler.izione di elettroni di alta
t·m·rgia, l'he bombardano un bersaglio mt•tallico. I raggi X sono usati comt• stru-
mt·nto cliagnostko in medicina e per il trattamento di certe forme di cancro.
Poiché i raggi X danneggiano e distniggono i tessuti viventi e gli organismi,
bisogna fare molta attenzione per evitare esposizioni non necessarie o sovrae-
sposizioni. I raggi X sono usati anche nello studio della struttur.i cristallina, poi·
736 Capitolo 24 0111/e,lellT1Jmag,ir/ic/1e
-igl@1lfll.lAU.
li centro di sensibilità del nostro occhio coincide col centro della distribuzione delle
lunghezze d'onda del Sole. Ciò è una coincidenza sorprendente?
-
PROBLEMA
CONCETTUALE
4
Si dice che il colore di un oggetto dipende dalla lunghezza d'onda. Quindi, se lii guardi
degli oggetti colorati sott'acqua, dove la lunghezza d'onda della luce sarà diversa, il loro,;
colore varia? , .__
,
24.9 • POLARIZZAZIONE
• ,, I - f~,l
Come abbiamo appreso nel Paragrafo 24.3, i vettori campo elettrico e magnetic(? ,_;/
associati a un'onda elettromagnetica sono perpendicolari fra loro e anche con 1/l\J
direzione di propagazione, come viene mostrato in Figura 24.16. Il fenomeQ.ii
della polarizzazione, descritto in questo par-.igrafo, è una proprietà che speci(l~~
le direzioni del campo elettrico e magnetico di un 'onda elettromagnetica. .Ij ;',·l
Un fascio di luce ordinario consiste di un grnnde numero di onde eme~~
dagli atomi o dalle molecole della sorgente di luce. Ogni atomo gene~~-l
un'onda con la s_uapropria orientazione di E, che corrisponde alla dìrezioq~1·>
della vibrazione atomica. La direzione di polarizzazione dell'onda elettro~
gnetica è definita come la direzione lungo la quale il campo E vibra. Tuf.tl\~
poiché tutte le direzioni di vibr-c12ioncsono possibili, l'onda elettromagne,ti~,
risultante è una sovrapposizione di onde generate dalle singole sorgenti atot
1 -~
")
Figura 24.16 Rappresentazione sche,
tica di un'onda elettromagnetica cliè
propaga nella dirl'zionl' x. Il veuore ,
po elettrico E vibra nel piano ry e il ve
re campo magnetico B vibra nel p"
x 9-uesio è µn esempio di onda poi , ,; .
linearmente. ,•,'.o(
24,9 l'nlariwrzi,m, 737
A.'IS<r
ùi
trmnnissione
(b)
24.9 / 10/t11ir.znzi.m111 739
(a) (b)
Figura 24.20 (a) Fotografia che mostra la distribuzione degli sfort.i in un modello in
J>I.Lstica di una protesi (un 'anc;1) usata in un laboratorio medico di 1iccrca. La figuro è
prodotta <1u.111do il modello in plastica è posto fra due polari:u.atori con gli assi perpen-
dicolari. (0Sepp Sn/%1981). (b) Un modello in plastica della stnt1111rndi un arco so110-
1x>stoa <'ondizionidi c:arkoosserv.iU> attraversodue polariu.atori. Questt.~fibrureeque-
sti mocll'lli sono utili prr la proi;<·tta1.ioneouimale di stmuur<· ard1ilt·ttoniche.
( l',l,r 1lpmhmni,111/Srir11r,
l'lwlo l.ilmtr)')
PROBLEMA
CONCETlUAlE
5
ILJi)>,t\~.
Nell'esperienza quotidiana, le onde radio sono polariz,atc, ma la luce nnn In è. Perd1é?
SOMMARIO
Le ondeelettromagnetiche,
predette dalle ec1uarioni cli M.ixwdl, hanno le seguenti pro-
prietà: ·,\,:·
[24.12)
a2 s ;·i21i
. ,:,, .. , dX 2 = µ,,Eoat2 [24.15) ,·,,
:~ r:;;~nd~:clettf()magnelicheviaggiano nel vuoto con la vdociuì della lun· " · .·,'\
n=r
E
.
[2417),1\
.'.\·1
•.,,.i.1
\i~}
~yJ
Le onde elettromagnetiche tmsportano qmmtit,ì di moto e quindi est·rdmno un~\Jll
pressione sulle superlki. Se nn'omla clt·Uronmgrwtit·a, il n,i veuort• cli Poynting è··}I(:
S, viene completamente as.,orhim dalla sup,·rfidt• su mi incide nornml111ente; la'-_: ·
pre:1Sione di radiazione escrcimta sulla sup,·rfidt· i·: ,-r
P=-sr (assorbimento completo)
(24.21)
DOMANDECONCE'ITUALI
I. Qual è la sorgente fondamentale delle onde elettl'O- tica) passaattl'll\'t•rso nna certa rt'gione, che cos'è che
magnetiche? !lin1uovc?
2. Gli ingegneri elettrotecnici parlano spesso di mist~n- [I[] Supponiamo che una creatura di un altro pianeta
u, ,li rmlia:inn, di una antenna. Che cosa pensate che abbia occhi che siano sensibili alla radiru:ione infraros-
voglia clirt· que!it~1fra.,c:? sa. Descrivere l'iù che egli vede se si guarda auorno
:1. llt•si-rh·,·t,-, n>11 t,· ,·ostre parole, il significato lisico ndla §tanla in <'lii,; trovate.
eh-Il'rllon· cli Pornting. f I. Perché una fotografia cli una persorm falla t·nn i raggi
·I. Se.•u1m nltTl'ntc.· di 1llt;,1frl'qucnza pcrcorn.· .1111MJlc- infrnrOMi dovrd,bc apparil'c divcm1 da una fotogmfia
noide nel cui interno c'è un nucleo tnl'lilllko, il fana con luce visibile?
nud,·o si riscaldrnì pt>r incluziom·. Qt1t•srn proc·r,m 12. l 1n !1alda1ored,•,·e usal'e occhiali protetti\'i t' un equi-
a11du• ;1 n1d1wn· i dhi in 1111forno a mrc, .,on-
.;;c.•n·c.· p.1J,Cgimnc111n nclauo " (ll'l'\"<•nirt'danni agli occhi t·
de.'.Spiegare.· pt•rdu.'· in qu(·sta situazione.•i nmtc.·riali\i alla pelle. Cosa implica ciò riguardo alla luce prodot-
riscalclano. ta durame la saldamra?
r,. l't•r certt' orientazioni dell'antenna riCe\'Clllt'T\' si ha [!I] I.e stazioni radio spesso pubblicizzano "notizie al-
mm rin·1.iom.- mi~lion·. lnoltn•, l'oricnt411.ionc.•mig:lio- l'i,tan1e·. Se chì che esse intendessero dire fosse che
n.· \'ill'ia da M,v.iont• a stazione. Dan· una spiegazione mi sentite le notizie nello stes.so is1amc in cui le tm-
<liqtwsu.• os.st·rvazioni. smcllono, sarehbt· vcrn la loro pubblicit.ì? Quanlo
6. Se si rnrica un pettine passandolo sni capelli e poi si av- tr-mpo sarebbe neces.sario affinché un messaggio
,kina il peuinc ad una sbarrcua magnetizzulll. i campi potesse aur.1vc1-.art•il paese pcr mczw delle onde
eleuri,·o e magnt-tico prodoui co,tituscono 1111'onda radio, a.,sumendo che queste onde at1111versinoque•
elettromagnetica? si,· grandi distanze e poi vengano rivelate?
7. l' n piauo moto di plastica o di vetro t."Strnttoeiaun for- I.,
(!I] luce proveniente dal Sole impicg-.i approssimativ.i-
no a mkrnnndt· i.' freddo al tatto. Come può es.serepn<- mente R.3 minuti per r.iggiungerc la Terra. Dumnte
sil>ilc.·? (P\mi .iL'i.~1mu:rc.•
dw la hollt•tta sia stata pagatil). questo tempo la Terra continua a muovel'si sulla sua
K. Come.· de,·t· 1trri,1.u-t·un'onda radio sutrmucuna ricc- orbita attorno al Sole. Quamo distn la reale posizione
,·t·ntt· dl'lla mstrn macchina, p<"r fornit·,• nn scgnak• dd Sole dalla sua immagine nel cielo?
alh, vnstr.1 i\lllt>racli,,? 15. l.t• ,•qmu.ioni di Maxwcll consentono l't•sistenza di
9. Quando la luct' (o un 'altra rndiazione dettroma1-,..,1e- monopòli magnetici?
PROBLEMI
Paragrafo24.l Corrente di spostamento e punto/~ distante 15.0 cm dal centro del cerchio?
teorema di Ampère generalizzato
Paragrafo 24.2 l.t?meravigliose equu.ioni Paragrafo 24.3 Le onde elettromagnetiche
diMaxwell 2. LI H:lodtil di un'onda eletu·omagnctica d1e ,i mum·c
I. Si consideri la sitm11.ione mostrata in Figura P'..!4.1. in una sostanza trnsparente è data da v = 11;·1</J.oEo
Un campo elettrico di 300 V/111i, conlinuto in un'a- dove K è la co~tante dielettrica relativa della sostanza.
l't'a cin:olal't' cli I O.O cm cli diametro e dircl!o nel Oett·t·minare la velocit.'1della IUCt' nell'acqua, cht• ha
,·c1-.ousn·nte dal lè,glio. Se il campo elettrico aumen- nna costantt' dieleurica relativa K = 1.7!1nell'intel'Y'.il-
ta con una derivatn di 20.0 V/m · s, quali sono la dire- lo di frequenze ottiche.
zione e la grandeu.a del campo magnetico in un 3. In un'onda elettromagnetica piana l'ampiezza del
742 Capitolo 24 011cl,elfllm111111flltlid11·
potcn>.a de11rmnagnc1ica unifom1cme111e in nmc- l1· ma ..,;, fiOOOkg wnillllt.·posm in nrhim aunmo al Sole
direzioni. (a) Calcolare la dcnsiui di energia media (a) <1mtlc·s;m•blw la fo1w n cui sarehhe snunposm?
;,s... >eia111
al campo elcurico ad 1111me1m cli di•tan:ta (h) Qual i: l'acct!lcr.11.ionc a cui s;1rcbhc· souopc,sm?
dalla sorgcmc. (b) Calcolare la den•itii di cncrgia (i:) Qir.11110tempo sarebbe nc·n·ssario alla vt!la per
mngnctkil mcdiii alla stcs.,a di\tanza rlalla snr,t<'l1ll". mggiungcre la l.111111, dismnl<' :I.KIx lfl" nfr Si 1m,n1ri-
a ,1uesm ,lis.till11.u.
Ct·) (:i1k11h1n• l'i111c.·11'5ità no 1111ti Kli dlCtti g11.l\·iu11.ic11mli
e•..,j a,,i,mm1d1c l"arn"-
11'!,j II lilamcmo di una lampadina ha una r<."SUltcn:ta R= le1,11.io11c n1kola1a in (h) resti <mm1111·e· d1c l'huen-
150 n ccl è percorso da una corrente di 1.00 A. Il lila- silli solare· sia 1340 W/111 2• (."it1pgrrime11/11: la prcssiont•
mcntn è lungo 8.(IOcm c ha nn raggio di 0.900-mm. (a) di mdia.done dm·ma a un'ond.1 rillcssa ,, il doppio
Calnilare il \'Cttc>rc:di Poynting sulla superficie dc:I fila- dc-1111 poten,a media per unini di ,1rc;1diviso pc1· la
mento. (b) Tr<l\"arei valori massimi del campo clcuricn vclC1citàdella luce).
l' del campo magnetico sulla superficie dello sie.o.
fil1] Un la.scr al neon-elio (A = 632.8 nm) da 15.0 mW
:!Il. A.s.,umendo che l'anterma di una stazione rddio da emeue un fascio di sc:-1.ionccircolare il cui diametro r
IO.O kW irradi onde eleuromagnetiche uniforme- 2.00 mm. (a) Trovare il campo eleurico massimo del
mente in tulle le direzioni; calcolare il valore mas.,i- fa.scio. (b) Qual è l'energia totale concenuUI in I.IIO111
mo del campo magnetico a 5.00 km di dist.'\nza dal- di fa.scio? (c) Calcolare la quantità di 1110101mspor1a-
l'antenna e confrontare questo valore con il campo UIda 1.00 m dirascio.
magneticotelTCStre sullasuperficiedella Terra.
21. In una certa regione dello spazio vuoto, l'intensità Paragrafo 24.8 Lo spettrocleDeonde
del campo cleurico a un dato istante è E= (80.0i + elettromagnetiche
32.0j • &I.Ok) N/C e l'inlensilà del campo magnc1k11 2R. Calcola un ordine di gr.inde,1.a stimaltl per la rn~
è B = (0.200i + O.OIIOOj + 0.290k) µT. (a) :Wostrdre cht• qucnza di un'onda clcuramagnc1ica con lunghe:a.~
i duc campi !K>nnperpendicolari fra loro. (b) Deter- ,l'onda uguah, (a) alla tua ahcua, (h) ;1lluspessore cli
minare il veuore di Pnynling quesla pagina. Come viene dassilicata ognuna di qu,~
22. Il lil11mcn1n di una lampada ha una 11.'siste1m1di sic onde nello spcura ele11romag11c1ic~,?
370 Il. t.a lmnpada è alimcnm1a da tcnsiom• di n•1c a ~l. l."11c·d1ioi, pif1 sensibile alln lun, che lm mm lunghe,-
220 V t•d cnwltt• I' 1.00% della sua energia sollo forma "' d'oncia di 5.50 ><IO"; 111,l'ht· ,m m•lla regione gial-
di radiazione t'leuromagne1ica di frequen,a f. As.,u- lo-,·rrdr drlln speuro delle onclt• cl<-uronmgnc1ichc.
mendo che la lampada sia copcm, con un liltro, dtt· Qual è la frequenza di qucslll luce?
a"50rbc tulle le altre frequcn,e, 1romre l'ampicz,a :IO. l/11'a111.-nn11 1t,IC>i•i•~•
consiste di mm coppia di a,1,·
del campo magnetico ;1 1.00 111rutila lmnpadu. regolabili. Se regolianu, dnscuna asu, a un quarlu
2:1. I laser di alm pntenza dcll'induoiria \•cngnno usali per d'onda per il canale 3, il qualt• ha una f'reque11,a cen-0
tagliare stoffe e meialli. Uno di tali laser ha un lascio 1rnlc di 6!1.0MH,, qmmltl snm> lunghe le a•1c?
del diametro di 1.00 mm e sul bersaglio gcncrd 1111 31. Suppcmiamo che 1111im,vi a 180 m da una mdio trd-
cnmpo elettrico di intensità O.700 MV/m. Trt1\,1rc (11) smi11en1c·.A quante l1111ghez1.e d'onda ti 1rovi dal 1m-
l'intensità del campo magnetico prodouo, (b) l'in- smet1i1ore se la stazione si chiama 1150 AM? (I.a ban-
1e11sitàelci laser e (c) la potenza dissipata. da di frcquc111.eAM rin kHz). (b) A qumue se la sta-
zione fo.'ISt'a 98.1 FM? (I.a handa di lrcquc111.cFM è
Paragrafo 24. 7 Quantità di moto e pressione i11MH1.).
dirac:liazione 32. l'n imp11l1111 mdar rilorna al ricc1·i1n1·i,
clopu un inlcr-
'.! I. l'n 'onda elettmmagnetic-d piana d'intensità 6.00 W/m 2 \~lllo di tempo, dalla partt•n,a. cli 4.00 >< ur •.
colpisce 11110specchietto di 40.0 cm 2 di areaperpendi- Quanto è distante l'oggeuo che riflt•11cl'onda?
colare alla direzione di propagazionedell'onda. (a)
Quale quantità di moto trasfffisce l'onda allo spec- Paragrafo 24.9 Polarizzazione
chietto in I s? (b) C'.alcolarela forza che l'onda eserdia 33. Un fascio di luce non poh1ri1,.a1aattmvcrsa cluc pola-
sullo specchiell<>. roid. !.'asse del primo è vcrlicalt•, il secondo è a ll0.0°
~ llna stazione r.idio trasmeue 25.0 W/m 2 di potenza dalla vcnicale. Quale frnzione drlla luce incidente sul
pcr unità di area. l!na supcrficie piana di area A è sistema viene tmsmess.~?
pt'll>entlkolurc- alla din·,i<>nr rii prnpag,11.iont• dt•l- :1-1.Tre• rlischi p<1lariz1mnrii cui piani sn1111pamllcli han-
l'nnda. C:akoh1rr la pres.sione di radiazione dell'on- no il cr111rosullo Sll.'S.'<>
11"-•t•.
I~, dirCl!ionc dell'asse di
da, ncll'ipolr•i che la superficie sia un a.~rhilorc tnurmis.~ionedi d1L'ICUno di cll.•irispcllo alla verticale è
perfetto. indicala nl.'lla Figura P'..14.34.Un fascio di luce polari,-
:!li. l'n lllt'1J.Clp<>Mihilrpcr ,1,lurc nt'll<lspazio r di pi111.,,1- "ua lhu·an11t•n1econ /~1pamllclo illla direzione di rif1.~
rt• 1111
foglio pt'rfcuamt·nte rilkuemc in orbiUI 1111orno rimenu, ,-cnicule incide da sinia1m sul primo disco
alla Tcrr-.1e usare la luce del Sole pcr spingerequ,'Sta t-on inlensit.\ /1 a IO.O(uniti\ arbitrarie). Calcòlare l'in-
vela solare.Se una tale vela di area 6.00 ><I<>5m 2 e tcnsltà tnumellSII 11quando (a) 91 a 20.0°, ~ = 40.0° e
744 Capitolo 24 (),u/e ,lettromagt1tlid,e
::\.
FiguraP24.34 ··,1'
dall'astronave, ha ,ma ma.= di 110 kg (compreso 1·,~ perlina ha mm,..~ m t· dcusilil p, dcu·nninarr l'inten-
quipaggiamento). Egli ha una sorgente di luce di sit:l della radiazione nt•c·{·ss,u·iaper sostent~fl' la perli-
100 W che forma un fascio reuilineo per cui egli deci- m,. (h) Se il fasdu lm raggio r, qual i· la po1,·111a
ck· di usarlo come propulson• il fotoni pc·r spostarsi rkhicsra pt·r q,u-sto la'it•r:'
H·rso rastronavt.·. (a) C:akohul· per ,1ua11tott·mpo clc· 48. 1.a \'Ol'C di un <.'ilUlillHt· i• trasmt'SSi\ \'ia radio a mrn
,·ea,iomm, il clispositim per mggiungere l'a.,tronave persona distante 100 km. (a) Qmmto tempo tr.i.scorrc
rnn questo metodo. (b) Supponiamo, invece, che egli prima che l'ascoltatore distami• oda il suono? (h) !\:cl
decida di lanciare la sorgente cli luce nella direzione tempo clurnnte il quale il ra<liwnessaggio rng!(iung,•
della linea che lo collegi, all'astrona,·e, e in verso rascolt.itor,-. quanto lontano dal nmlémlc è· giunto il
opposto. Se la massa della sorgente di luce è 3.00 kg e suono nell'auditorium? Si as.,unm una velocità ciel
se dopo essere stata lanciata, es.,;asi muove ad una suono di 345 m/s.
,·elocità di 12.0 m/s ri.ipeuonll'astrrmautac/u rincula,in 4\1. La Terra rinette approssimati,11ment,• il 38.0% della
quanto tempo l'astronauta raggiungerà l'astronave? luce solare incidente per riOessiont' dovuta alle sue
I[>. Vuoi ruotare il piano di polarizzazione di un fascio di nubi e oceani. (a) Dato che l'intensità ddla radiazio-
luce polarizzata di 45.0° con una riduzione dell'inten- ne solare è 1340 W/m 2, qual è la pressione di r.1dia-
sità massima del 10.0%. (a) Di quanti fogli polariua- zione sulla Terra in Pa quando il Sole è a picco? (h)
tori perfetti hai bisogno per raggiungerelo scopo? Confrontarla con la pres.,ione atmosferica normale,
(b) Qual è l'angolo fra polarizzatori adiacenti? che è 1.01 X 105 Pa, sulla superficie terrestre.
Il\. Sono stati usati dei laser per sospendere delle perline !iO. Uno specchio del diametro di 1.00 m focalizza i raggi
di vetm nel campo gmvita,.ionale terrestre. (a) Se la solari su una piastra assorbente di 2.00 cm di raggio,
perlina ha una massa cli 1.00 µg e una densità di la quale comienc un rccipiemc con 1.00 litro cli ac-
0.200 g/cni'l, determinare l'intensità della r.adiazione qua a 20.0"<.;,(a) Se l'intensità solare è 1.00 kW/m 2,
necessaria per sostenere la perlina. (b) Se il fascio qual è l'intensità sulla piastr.t assorbente? (b) Quali
laser ha un raggio di 0.200 cm, qual è la potenza i,ono le ampiezze dei campi E e B? (e) Se il 40.0%
nt•ces.,aria per qut.·sto h,sl·r? dcli' energia viene assmhita, quanto tempo è necessa-
17. Sono stati usati dei laser per sospendere delle perline rio per portare l'acqua al suo pulllo di ebollizione?
di vetro nel campo gr.tvitazionalc terrestre. (a) Se la
metallo. Ovvero, l'ele'urone interagisce con un fotone, come se fosse stato colpito
da una particella. Nondimeno questo fotone ha caratteristiche ondulatorie poi-
ché la sua energia è determinata dalla frequenza (una grande1.2a ondulatoria).
In considerai.ione cli questi ~·\'iluppi,la luce va intesa come caratterizzata da
una 1111/u-mdttale. Cioè, in alcuni casi si comporta come 1m'onda ed in altri come
una particella. La teoria classica delle onde elettromagnetiche fornisce un 'ade-
guata spiegazione della propagazione della luce e degli effetti di interferenza,
mentre l'effetto fotoelettrico ed altri esperimenti che riguardano l'interazione
della luce con la materia sono meglio spiegati assumendo che la luce sia una
particella. La luce è luce, certamente. Tuttavia, la domanda, "la luce è un'onda
o una particella?" è una domanda inappropriata. In alcuni esperimenti misuria-
mo le sue proprietà ondulatorie, in altri le sue proprietà particellari.
!.
.,i.·
25.2 • L'APPROSSIMAZIONEDEI RAGGILUMINOSI ,.
IN OTIICA GEOMETRICA
· Uµ fronte p.'onda è una superficie sulla qu,ile tutti i punti hanno il medesimQ
stato di perturbazione, ossia la fase dell'onda ha lo stesso valore. Per esempio,
una sorgente di luce puntiforme genera onde sferiche che si muovono in tutte
le direzioni. I fronti d'onda in qusto caso sono superfici sferiche concentriche.
Un particolare fronte d'onda, per esempio, è la superficie dove la grandezz.i.
che rappresenta la perturbazione ha il suo valore massimo, corrispondente ali~
cresta dell'onda. Nello studio dell'ottica geometrica qui e nel Capitolo 26, fare-
mo uso di quella che è chiamata approssimazione dei raggilwninosi. Per capire
questa approssimazione, va dapprima notato che i raggi di una data onda sono
Fronti d'onda linee rette perpendicolari ai fronti d'onda, come illustrato in Figura 25.1 per
un'onda piana. Nell'approssimazione dei raggi luminosi, assumiamo che
Figura 25.1 Un'onda piana un'onda che si propaga attraverso un mezzo viaggi secondo una linea retta nel~a.
che si propaga verso destra. direzione dei suoi raggi.
Si noti che i raggi, corrispon-
denti alla direzione di propa- Se l'onda incontra un ostacolo con un 'apertura circolare, il cui diametro si~
g-dZionedell'onda, sono li- grande rispetto alla lunghe1.2a d'onda, come in Figura 25.2a, l'onda che emerge
nee rette perpendicolari ai dall'apertura continua a muoversi secondo una linea retta (a meno di alcun\.
fronti d'onda. piccoli effetti di bordo); in tal caso, l'approssimazione dei raggiluminosi conti,.
nua ad essere valida. D\ù.tro canto, se il diametro dell'apertura dell'ostacolo~:,
dell'ordine della lunghe1.za d'onda, come in Figura 25.2b, le onde si diffond<>s'
' i '
,•,ìj
. .!~
(b) (e)
(a)
.)/
Figura 25,2 Un'onda piana di lunghezzad'onda À incide su un ostacolo con una a
tura di diametro ,I. (a) Quando À <Cd, non c'è pr-olticamentediffr-dZioneosserv;t.bi,
l'approssimazione dei raggi luminosi rimane valida. (b) Quando À - d, la dilli
diviene significativa.(c) Quando À Il> d, l'apertura si compòl"ÙI
come una sorgei,
tifonne che emette onde sferiche. '· · · · · · ·,,r
25.3 U~/l1·_uim1,
e ri/m:.ìrm,
(e)
Norina!~· ._.. : Si cc>1Ìsiderino i due tipi di riflessione osselY,lbili da una superficie stradale
.men~ si guida un 'auto di notte. Quando la strada è asciutta, la luce dei veicc>li
'.frontali è dilfus.'\ dalla strada in differenti direzioni (riflessione diffusa) e la str.i-
da è ben \·isibilc. In una notte piovo.~a. quando la str.ida è bagnata, le irrt•gola-
rit,ì dcllu strada s,mo riempite d'ac<1m1.Poiché lu superficie clcll'ac<1ua è molto
liscia, la luce subisce riflessione speculare, e il bagliore della luce riflessa rende
. la strada meno visibile. Tratteremo solamente la riflessione speculare, ed use~
mo il termine ·njle.ssion, per intendere proprio la riflessione speculare.
Consideriamo un raggio luminoso che viaggia in aria ed incide con un certo
Figura25.4 Secondo la leg-
angolo su una superticie piana e liscia, come in Figura 25.4. I raggiincidente e
1 = 11,.11
ge della riflessione, 11
r.aggio incidente, il raggio riflesso formano angoli 81 e 8j, rispettivamente, con una linea tracciata perpen-
rillc!llloe la normale smnno .dicolannente alla superticie nel punto dove il r.1ggio incidente colpisce la super-
sullo ste~ piano. ' ficiè. Gli esperimenti mostrano che l'angolodi riflessione è ugualeall'angolodi
iac:idema, cioè, ·
./1~).~}~_ti [25.2)
:-··' -'•. ~ . ~ ... : :_: •• • . • l . '
B
R.ugJ,riO
rifratto
(b)
Sl'Jl 6.!
(OS(Ullll' (25.3]
S{'ll Il,
dove v 1 è la velocità nel meao I e IAzè la \'elocit.ì nel mezzo 2. La i;coperta speri-
mcntak cli questa relazione è: usualnwnte accreditata a Willehrorcl Snell
( 1591-1627) ccl è perciò nota come legge di Snell.
La traiettoria dì un raggio luminoso attraverso una superficie rifrangente è
reversibile. Per esempio, il rnggio in Figura 25.6 viaggia dal p111,110 A al punto B.
Se il raggio fosw originato in 8, seguirebbe la stessa tmiettoria per raggiungere
il punto A. Nell'ultimo caso, tuua,ia, il mggio riflesso starebbe nel vetro.
Quando la luce passa da un mmeriale in cui la sua vclodt.ì è maggiore a 1111
matelialc in cui la sua velocità è minore, l'angolo di rifrazione, /1. 1 è minore
dell'angolo di incidenza, come nu>.~trntoin Figum 25.7a. Se il ra1-,rgio passa da un
mmerialc in rni ,·iagbriapiù lentamente ad un materiale in rni via1,,;iapii:,rapida-
mente, esso si allontana dalla normale, come mostrato in Figura 25.7b.
~ormalt• Nornmlc.·
1.sss·..,i\ '
l.6fi
Ghiaccio (Ht<)) 1.!!09
).49
Acqua '·'I·"
-.i'\ '
Polistirene
Clo.-uro di sodio (NaCI) 1.54•1 Gas a o·c, l atm ;; ·
Zircnnc 1.923 Aria J.()(I029~~,:
Anidride carbonica I ,00045.,_-
. ~·
25.3 f{ifl,.uùm,·r ri/m:11111, 753
clon· gli indici I ,. !! si rikrisn1110 ai due 11\l'ZZi.l.' na relazione trn indice di rifra-
zione t· l1111ghe1.za cl'onda può t·sscre trm,lla clil'idendo membro a membrn CJlH.'-
ste dm· t•quazio11i l' fan·mlo uso della defi11i1.i01wdi indice di rifrazione data
dall'Equazione 2!'>.4:
(25,5)
ildwclà
(25.6)
Se il mt•zzo I è il vuoto, o per tutti gli scopi pratici l'aria, allora 111 = I. Per cui,
dall'Equazione 25.5 segue che l'indice di rifrazione di qualsia\i mezm può ellSt.'-
re espresso come il rapporto
~<À1
Siamo or.i in grado di esprimere la legge di Snell (Eq. 25.3) in una forma·
alternativa. Se sostituiamo l'Equazione 25.5 nell'Equazione 25.3, otteniamo
·~t:-:,!~ti
F~~ttJt!~i'li;i,,:,/'h/;iih\\iiNif:\i~
·
Un osservatore sulla spiaggia rivolta a ovest di un grande lago sta guardando l'inizio
di un tramonto. L'acqua è molto tranquilla eccetto in alcune aree con piccole incre-
spature. L'osservatore nota che certe aree dell'acqua sono blu e altre sono rosa.
Perché l'acqu~_ape,are di'diversi colori in diverse aree? • 'L.,,.{f
1
Ragi-.nento ,] di~rsi colori sorgono dalla riflessione speculare e da quella diffu.. · •')
sa. Le aree con acqua tranquilla rifletteranno specularmente la luce proveniente da ·.,\
ovest, che, al tramonto, à una luce rosata, Le aree con piccole increspature diffon,- /·
deranno la luce . Quindi, verrà diffusa, verso gli occhi dell'osserv,llore, la luce pro, ..
veniente da tutte le.parti del cielo. Poiché, all'inizio del tramonto, la maggior part~ ..,
del cielo sarà blu, queste aree appal'irnnno hlu. ,,,
Quando di notte guardi aumverso i vetri delle finestre, spes.'IOvedi una immagine ,
doppiadi te stesso. Perché? ·
PROBLEMA
CONCETTUALE
2 /,,,fr
-!m....,.NI !CIP J i bb.SWIH
-:·•
.'•'-1
Quando la luce del Sole passa attraverso l'atmosfera, si rifrange a causa delle piccole dif;,./J
ferenze fra le velocità nell'aria e nel vuoto. i.a lunghezza ottiradel giorno è definita co~t)
l'intervallo di tempo fra l'istante in cui la parte superiore del Sole è appena vlsibi~
sull'orizzonte e l'istante in cui la parte superiore del Sole scompare appena sotto l'o~f~
zonte. La lunghezza g,mnetrica del giorno è definita come l'intervallo di tempo fra l'.~~
te in cui una linea retta geometrica tracciam dall'osserv.ttore alla elfettiv-.tparte superio-;j
r<·del Sol<.·lasda l'ori1.zontc e l'istante.•
in <.·uiquesta li1u.-a sotto l'orizzon~: j~
si it11m<.•rgt'
Qual è più lungo o più breve, il giorno ottico o quello geometrico? .. ·,_'.:;
PROBLEMA
CONCETIUALE
3
•ftM\lfflll\Ul=-n;~- NUH I
Se 1111fascio di luce di una data sezione entra in un me1.zodiverso, la sezione de'
rifratto è diversa da quella del fascio incidente. È più gr.mde o più piccola, oppu~ .·
è una definita direzione della v-.triazione? , ,','.
25.3 lli//r.uitm, r ,;fm:iu11; 755
Soluzione La leggt· di Sncll della rifnuionc (E<J,25.8) ESERCIZIO1 Qual è la lunghezza d'onda nel mate-
con questi dati ~,i riale? Risposm S74nm.
,1,,
(2) senll~=~senf/..z
.,\''
•,','
111
gen;::. capire come la dispersione possa influenzare la luce, consideriamo ciò · ._·.:;:_·:,t.,_i_·_'.'·,\ìl_:_
..
che accade quando la It!ce incontra un prisma, come in Figura 25.13a. l:n sin- .
golo raggiò_diluce che incide _sulprisma da sinistra emerge deviato dalla sua ori~
ghiaie direz_ione.di u~ ,ingoio 8,.chiamato angolo di deviazione. Supponiamo, · )}fi
9ra 1 che pn fil/l~Ìodi luce bianca (una combinazione di n1tte le lunghezze .., ,
.:
·, ,._.,
, ~ 'on~ll,I:v,i$i}:,ili)
incida sbul
udnp r~sm~,~oT?de in Fig_ura2d5.l ~b. Ad~a~~ddena disper- ·,.~.:·,::_·,·,;_::
·1·.,/
s1one; a to.mponente. u e 1,ascio mci e_nteviene evima I pn, e 11
~
a compo-
nente rossa e i raggi èhe·emergono dalla seconda faccia del prisma si diffondo-·
no in una serie di colori nota come spettro visibile, come è mostrato in Figur1
25.14. Questi colori,' in ordine di lunghezza cl'oml.1 clecresce111e,sono: ros.'10,
aranci9 1 gi!i,IIO, verde, blu, indaco e violetto. Evidentemente, l'angolo cli clc\ia;. ·i,
, zion~, 8, ~iperide dalla lunghezza d'onda. L'l luce violetta (À ==400 nm) \iene _::_},i;_'.:
cleviata'di più, la luce rossa (A== 650 nm) viene drvi.ua cli meno e i rt,stmni mio- ,
ri dello spettro visibile cadono dentro questi estremi. ,, ·
La dispersione della luce in uno spettro viene dimostr.ita vividamente in ::/) ·
natura nella formazione di un arcobaleno, spesso visto eia un osservatore posto
fra il Sole e la pioggia (vedi pag. 746). Per capire come si forma 1111arcobaleno, ,
consideriamo la Figura 25.15. Un raggio di luce colpisce una goccia d'acqua _:,;r- i
nell'atmosfera e viene rifratto e riflesso nel modo seguente. Esso viene prima :./. .;
rifratto dalla superficie anteriore della goccia, con la luce violetta maggionnen- >:/i
te deviata rispetto alla luce rossa. Sulla superficie posteriore della goccia, l.1luce }\j
, ..~i:1.'
.' I
Figura 25,12 Varia,.ione dell'indice
di ti frazione con la lunghcna cl'oncl.,
nel vuolo per Ire malcriali. n
1.54
1.52
1.50
1.48
1.46
..L.J ....LI I L
200 900 400 500 600
~nm
25.4 l>i,J1mitme, /1ris111i 757
Luce
bianca
l.uce
bianca.
(il) (h)
Figura 25.14 (a) Dispersione di luce bianca da un prisma. Poiché II mria con la lun-
ght·zt.a d'onda, il prisma disperde la luce bianca nelle sue componenti spellrali. (b) I
vari colori vengono rifratti ad angoli diversi perché l'indice di rifrazione dipende dalla
lunghezza d'onda. La luce blu viene dC\iala più di quella ro.,;sa,(Fmografiadi &usch,
l,omb, p,rgml. eone.)
viene riflessa e ritorna alla superficie anteriore, dove subisce ancora una rifra-
zione mentre si muove dall'acqua all'aria. I raggi lasciano la goccia in modo tale
che l'angolu fr.i la luce bianca incidente e la luce violetta più intensa che lascia
la goccia è 40°. e l'angolo fra la luce bianca incidente e la luce rossa più intensa
è 42°. Questa piccola differenza angolare fra i raggi di ritorno fa sì che vediamo
l'arcobaleno.
R
V
mgionata
.f.Jsica' f.' ..·_--........
-··-------.-~-----------·
.
Quando nn fascio di luce entra in un prisma di vetro, che ha i lati non paralleli,
l'arcobaleno di colori che emerge dal prisma è una testimonianza della dispersione
che avviene nt'I vetro. Supponiamo che un fascio di luce entri in una lastra di mate- Figura25.15 Rifrazionedelìa
1i.1lccon i lati pamlkli. Quando il fascioemerge dall'altro lato, viaggiando nella stes- luce solare da parte di una
sa direzione del fascio originario, vi sarà una qualche evidenza di dispersione? goccia di pioggia sferica.
758 Capitolo 25 Rijli<uin11,
, 1ifm1i1111,
de/In /tue
l.a."tr-1
trd5pan:nte
,'
·.·/,ì, I
.)
. F"tglira25.16 (Fisica ragionata 3)
. ·.· :RcigiOf!Gmenk!
A causa della dispersione. la luce all'estremo \'ioletto dello spettro
avrà un angolo di rifrazione maggiore quando <'ntra nel ,·ctro lispello alla luce
dell'cstrèmo rosso. Tutti i colori della luce rilornernnnn alla loro dindo11, cli propa-
gazione ,originaria nella ril'r.1zionccontraria \'l'l'5<> l'aria est<·nm. Quindi. il fasdo
emergénte·satà prewlentemente bianco. Ma lo sposmmcnto risultame nclh1/mshi<>-
.·m della luce violetta lungo il bordo della hLstra53r.ì maggiore cli c1ucllodella luce
·rossa. Per cui, un bordo del fascio di uscita ;l\1'Ì1 una prcmknrn cliblu (esso apparirà
blu piuttosto che ,ioletto, poiché l'occhio 11011 è: molto sensibilc ;,Ila luce ,·iolctta),
mentre l'altro bordo avrà una prc\'alcnz,, di ros....,.o. Qllt'~to t.·ffcuo è inclic.:iltnin
Figura 25.16. È la colornzionc dei bordi del fascio di uscita dclh1 luce bianni che L'\'i•·
denziano la dispersione.
tt<>~~c~~At!.~ ·, ·1_~.:.t_~.~_:.:.~_:_:,•
Nei materiali dispersM. l'angolo cli rifrazinm· pc·r un raggio di luc<' dip<·nde dalla lun-.
ghez1.ad'onda della luce. L'angolo cli rillcssim1<·dalla supcrlicit· cld materiale dipcnd~ ' i~ ·,1
dalla lunghe-a.\ d'onda?
A, B
!\:ncJ\'<>fronlt'
cl'c>nd.t
\',•cchio
,roml.i
front<•'
)
Nooi.'t>fronte.•
d"onda
i ...,,/-
•I I= 0
Al
(li) (h)
--------,
llllli i p11111i
su 1111rla10 fro11t('cromia si possono n,n,icl(•rnn· come sorgenti
d(•n1l·11taridi 011clt•skridic S(·ro11clarit'.che si propagano ,·erso l'estemo
1 co11la vclorità caratteristica cldk onde in qut"! mezzo. Dopo cht· è trascorso
u11certo tempo, la posizione ciel num·o fmnte d'onda è la superficie tan-
gente allt· 011c!1•
senmclarie emt·s.st'c!allt·sorgenti dt·rnt·mari.
La Figurn 25.17 i1111strn due semplici esempi della costruzione cli Huygens.
Consideriamo, dapprima, un'onda piana che si muove aura,·ers(1 )o spazio vuoto,
come in Figura 25.17a.A I= O,il fronte d'onda è indicato dal piano AA'. Ciascun
punto su questo fronte d'oncia è considerato una sorgente puntiforme. Per chia-
re7.7.a,sono indicati solo alcuni punti su AA'. Con questi punti come sorgellli
c!cllt·onclr st·c·onclark, tr.1n-ia1110clt'i t·erchi ciascuno di raggio e 61, dove cè la
vdodtà della luce nello spazio vuoto e 61 è il tempo di propagaziom• da un fron-
te d ·oncia al sucn·s.sivo. La superficie disegnata tangente a questt· onde seconda-
rie è il piano BB', che è parnllelo ad AA'. In un modo simile, la Figura 25.17b Yagura25.18 Onde sulla
superficie dell'acqua che evi-
nl!~strala costruzione cli Huygens per un 'onda sferica uscente. denziano le onde secondarie
Si 011iene una dimostrnzione convincente del principio di Huygens con di Hu~ens. Un'onda piana
onde sulla superficie dell'acqua come mostrato in Figura 25.J!!. Onde piane incide Aullabarrier.i con due
prodotte prima delle fenditure emergono dalla fenditura come onde circolari piccole aperture. Ciascunaa-
hiclimcnsiormli che si propagano verso l'esterno. pertura agiscecnrne 1111asm·-
gentc cli onde secmtchu-ie cir-
colari. (Erith Sthrt:mpp/Photo
lwarchm)
25.6 • RIFLESSIONETOTALE
Normale
(b)
(a)
la superficie· che separa il mezzo 1 dal mezzo 2, dove n1 è maggiore di n.1 (Fig.
25.19). Varie direzioni possibili del fascio sono indicate dai raggi da I a 5, I raggi
rifratti si allontanano dalla normale perché n 1 è maggiore di 112• Inoltre, dovreste
ricordare che quando la luce si rifrange alla superficie di separ.u.ione tra due .
.· mezzi, è anche parzialmente riflessa. Per esempio, i raggi denominati 2, 3 e 4 in , . , .
Figura 25.19 sono panialmenteriflessi verso il mezzo 1, ma le componenti riflesse di· ',.,
questi raggi non sono mostrate. Ad un certo angolo di incidenza, 8,, chiamato · ·~ii
Angololimite • angololimite, il raggio di luce rifratto si muoverà parallelo alla superficie cosicché · ;/4;
8-.i=90° (Fig. 25.19b). Perangolidi inciden:amaggioridi fl,, il fascio è interamente · ·.-.:;;
riflesso dalla superficie. li raggio 5 in Figura 25.19a mostra questa circostanza. ,1
Questo raggio è riflesso dalla superficie come se avesse colpito una superficie per-' .. ; i~t
fettamente riflettente. Questo raggio, e tutti quelli simili, obbediscono alla legge 'jtlJ:
··della riflessione; cioè, l'angolo di incidenza è uguale all'angolo di riflessione. ':.
Possiamo usare la legge di Snell per trovare l'angolo limite. Quando 91 = 8,',' , :-.~
?;~,
1~1·
8..z= 90° e la legge di Snell (Eq. 25.8) dà :· /.ì't
. .'J.\1~t,
t'.:,,·
'>{
~
n 1 sen fl, = n.2 sen 90° ' ' I-.
.....
(a)
(b)
F'igura 25.20 Riflessione totale in un prisma. (a) li r.tggio è deviato di 90°. (b) La dire-
zione del raggio è invertita. (c) Due prismi usati come periscopio.
··'.:'.'_.,·,·.
Si possono usare un prisma ed il fenomeno della riflessione totale per cam- ··_,1·'
biare la direzione di percorso dì un fascio di luce. Due di tali pos.~ibìlitàsono
illustntte in Figurn 25.20. In un caso il fascio di luce è delles:so di 90° (Fig.
25.20a), e nel secondo caso la traiettoria del fascio è invertita (Fig. 25.20b).
Un 'applicazione comune della riflessione totale è il periscopio cli un sottomari-
no. In questo dispositivo, due prismi sono sistemati come in Figura 21i.20c, in
modo che un fascio cli luce liicidente segua la traiettoria mostrnt11e si possa
'\·edere oltre gli angoli".
IJ, = 48.8°
· Fibre o~che
Un'altra interessante applicazione della .riflessione totale è l'uso cli bacchette
di vetro o di plastica trasparente per "guidare" la luce da un posto ad un altro.
Come indicato in Figura 25.22, la luce ·è confinata a propagarsi entro le bac-
chette, anche lungo curve dolci, come risultato cli sm·t·essh·eriflessioni intl'rne.
Una tal<:"guicl,1di htce" sarà flessibile se sono usate libre sottili piuttosto che
bacchette spesse. Se un fascio di libre parallele è usato per costruire una linea
di trasmissione ottica,· si · possono trasferire delle immagini da un punto
Figura 25.22 b1 luce viag· all'altro. ·
gia in una bacchetta curv.i Questa tecnica è usata su scala industriale, ed è nota come fibre ottiche. In
trasparente mediante rifles- queste fibre c'è una perdita di intensità luminosa molto piccola, per effetto
sioni multiple. delle riflc;ssioni multiple. Ogni perdita di intensità è dovuta es.~enziahnente a
riflessio,,i ai ·c1uee*emi ed assorbimento da parte del materiale della libra.
Questi dispositivi sono particolarmente utili quando si desidera osservare
. un'immagin~, prodotta in luoghi inaccessibili. Per esempio, i medici spesso
:';,;usan,o.q~~*1,.,ecnka ~r _esaminare orgapi interni del corpo. Il campo delle
'i. (fibre ci.ttitM~~ ~vando l,ISOcrescente nelle.u:lecomunicazioni, poiché le fibre
'.·i ~nJ.'. w>itare. un,\ròlul'ne molto maggiore: di chiamate telefonichti o altre
· ·forme di comunicazione rispetto ai fili èlettrici.
__ t.y.!:'.·.:~::~.:t~¼~:~t:::
-,~}!I1~!5~~!~t~\~.'.:~_;
'.;~ ~::~·.:~t::·j{(
Un fascio di luce bianca incide sul bordo curm di un pcuo di \'Ciro sernirirrnlarc,
comè è ~OSIÌ'ato in Figura 25.23. La luce entra nella sup<·rfidc cun-a lungo la nor-
male, per cui non subisce rifrazione. Essaincontra il Imo piano nel centro di cun·.i-
tura del lato curvo e si rifrange nell'aria. Il fascio eh.- ani," si rnmwe in \'ersn or.trio
(cosicché l'angolo 6aumenta) e in modo tale che entri sempre lungo la normale >11
lato curvo e incontri il lato piano nel centro di curv.itura del lato cun·o. Qnando il
Fibre ottiche costituite di fili fascio rifratto si avvicinaalla direzione parallela >11 lato piano. esso diwnta piìorosso.
di. vetro vengono usate per Perché?
tr.isportare segnali audio e
video nelle reti di 1elcc,;imu-
nicazioni. Tipiche fibre han-
no un diametro di· 60 ·µin.·
(© Richard Mepia 1983,
Fu·ndt1menta/l'hotographs)
I·
'
, I
j ..
,.
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(i
.}..•
·t
:,!ji
Figura25.23 (Fisica ragionata 4) àt.~
763
.','·.:..~;;,i;_·.·--'----·-·_,._·'-'--.;··,\
. '.Fisiai_.'
..:~·-,·- '.:.--··--
l'na libm ottica consiste di un nuclt•o tr.tsparente, circondato da un rivalimmlo, che
è costituito eia un materiale con un ha= indice di rifrazione rispetto al nucleo. Vi è
all'ingresso della libra. I.a luce che entr.s
1111cono di angoli, detto ((,no1/inrrrll11zione,
;odangoli compresi dentro questo cono sarà trdSIJlessaattrJV(!l'llOla libra, '"~!llre la
luce che entra nel nucleo con angoli al di fuori del cono non verrà trd.SlllCS$ll,La
Figura 25.24 m•~•tr.t1111raggio di luce che entra nella lihr.i appena dentro il cono di
a<Tcttazione e ,mhiS<·ela riflessione totale all'interfaccia frn il nucko e il rivestimen-
to. Se fosse tecnologicamente difficile produrre luce che cmri nella libra con un pic·
n,lo in1,·n~1llodi angoli, come si pot«•hhero dimt•nsionarc gli indici di rifntzionc
11,·Inucleo e del ri,·,·stimento aflinché aumenti la dimensione del cono di accetta·
zione- si dovrebbero progettare pitì distanti o piìt vicini?
Guaina
Rin'Min1c11to
Nuc1t•o
SOMMARIO
l11ottica geometrica, usiamo l'approssimazionedel raggi, nella quale lL'ISUmiamoche
1111·onda ,·i.tKJ,ri
aun,vers.oun me1.zoin linea retta nella direzione cld r.iggi.Tra.«-urh,mo
gli dfotti della diffraziont', la qual co~1 è un'ottima approssimazione lintantoché la 11111•
ghezza d'onda è piccola rispetto alle dimensioni di una qualsiasi apertum.
764 Capitolo 25 llifles.vimi,e 1'ifimic111e
della lutt
11 = 2!!._ (25.7)
-'•
dove Ao è la lunghezza d'onda della luce nel vuoto e A. è la lunght·zza d'onda nel
mezzo.
La leggedellarifleuione stabilisce che l'onda riflessa eia una superlicie ha un mago-
lo di nflasione,
8\, uguale ali' angolodi inddnw,., 81•
La legge di rifrazione, o legge di SneU, stabili,ice che
DOMANDECONCETIUALI
I. Si può costruire uno specchio ad angolo pia1.zando go una direziont.· che forma un angolo nglmll~con le
tre specchi piani in un angolo di una stanza dove il due facce adiacenti, I' osse"1rturt• wde dm· p<·sciolini
soffitto incontra le pareti. Si mostri che indipenden- speculari l'un l'altro, come mostrdln. Spiegare que-
temente da dove vi mettiate nella stanza, potete sta ossen-azione.
vedeivi riflessi negli specchi rove,iciati alto-basso. [!I Quando la luce passa dal nmlo (" = I) ;1 1111mezzo
2. Nel 1969, molti specchi furono lasciali dagli astro- come il vetro ( n > I), la lunghezza d •onda della luce
nauti dell'Apollo 11 sul mare della tranquillità della V-dria?La rrequenza varia? La ,·dod1à \11ria? Spie-
Luna. C'.omepossono i ricercatori inviando un fascio gare.
laser dalla Terra misurare anche oggi ti, distanza 5. Spiegare perché un remo 11el1';1t-qua appart· sp,,zzato.
cl.11laTerra alla Luna? [[I Spiegar<' p<'rchi· un clianrnnl<' perde la maggior
:1, L'acquario rettangolare disegnalo in Figura D25.3 pane della sua Iure quando ,·it·n,· immer•o in bisol-
contiene solÌanlo .un pesciolino. Quando il pescioli- furo di carbonio, e pcrchi· 111rnimilazione di dia·
no è vicino a un angolo dell'acquario ed è visto hm- mame di zirconio perde tulla la s1rnIure in sciroppo,
di mais.
7. Un fascio laser che passa attraverso una soluzione
11011 omogenea di zucchero segue una traiettoria
curva. Spiegare.
8. Luce di lunghezza d'onda A incide su una fenditura,
cli larghl'n.il ,/. Sollo quali rondi1io11i la ft'nditun\
produrrà una signilkativa diffrazione? ,
9. Un fascio laser (A~ 632.8 11111) incide su un pezzo Hìl
fucile come in Figum D25.9. Parte del fai,cio è riflei-'.
sa<' pari<' rifrana. Cht· informazione si può onenctè'
da questa fotografia? ·.',l:
li livello dell'acqua in liii bicchiere tr.tsparente e!Jj,.
'1guraD25,3 incolore è racitmenre osservato ad occhio nudoA. \f
l'mt,/r111i 765
li\-ello dell"clio liquido in un cmnenilorc di ,-etrc1 lii. I.a figura 25.15 rappresenta la luce solare incidente
t·l1iaro i· t•sn·t·1nat11,·ntcdiffidh· d.i ,·eden· acl (l<'chi<, <11 una gon-i;1d'ucqua nc.-ll'atmosfc.-m. U•ar,· k lcb,gi
11ndc1.Spit·gan·. ddlu rifraliunc ,. della riflessione cd il fallo che h1
11. "ii clt·"·rh.i 1111,·,,wrinwnto in <'l1Ì la riflt•s:,irnw 1n1al1· hm• ,ulurc n111si•u•di un ampio spcllru ,li lungh<'z-
<"U'iilla pt·r dt.·1c.·rmini1n·l"indic:c.·di rifrazione.· di 1111 ,.. d'oncia per db,cutcrc: la fonmuione degli arcoba-
lllC:-llO. lt·ni.
·12.' P,·rrhi- 1111climn:mrr 11111,tr.1lampi di rnlnn· 11mm1lu li. l'rr.-hi• 1wn·arcolmlt·nn i rnlnri ms.,i appaiono sullu
illumin.111,d., l,u 1· l,i.mt ~,tu clinm i.1! ,,..,.... nhu e i rnlmi ,·inlelli 1wlla purtc bmw1?
.!;'-! s,,i,..-~,1n·p,·n·hi· un din1m1111,· nu,~tra più ..lun·kl11t,- lii. <:.,m,• è p<•..•ibilc che ;1mite da 1111 aeroplano si possa
di 1111ui•mlln di ,·,·tro 1h•lla,u,..,11fimna t' dimt•nsinni. wd.-r,• 1111arcohalenu rirmlt111'C<>mplc1<1 (Fig. D25.18)?
·:[f' l't•rd,t' gli :t,trcmomi du· guardano I,· gahL..sit•distan- l!1. Quali sono le condizioni per la produzione di un
ti clknno di tl'1o!lot"l'\"an.· indit·tro nc.-1u.-mpo:" 111ir.tRMio? In un giorno caldo chl cnsa ,·cdl·lc <1uar1-
1
1.~-'. ( ·11·,·t·li"-'"·'",l;,1n· si ,·,·rilica 'lui.melo la I.una si tru,·a do •.._... n.11c "l'acc11msulla strJda "?
trii h, Tt·n,1 rei il Sol,·. ~1nstran· nm un <li,\\·gnupt·r- i~<J,jSupponimno di<' Ili sappia t·he una lun· di dm• colo-
d1(· ulnuw :m·,· dcllu Tt•1-ra,-edtmo una t'l·lis.wtota· ri ( X t• Y) allm\'t:t-siun prisma cli,•ctm e che X si ph,-
lt·, altre.·ill"l"t' n·dc1110 una cclis.~ par,iak· t• la maggior ghi pii, di r. Qualt• eolurc :111ra,'t:napiù lentamc111c
partt· ddl,· an·,· non ,·cdt· alcuna ~-clis.'ll'. ilpri!linm?
PROBLEMI
Paragrafo 25.3 Rinessionc e rifrazione r~
..I l.'n 111f,.'l(ill,li h1n• rnlpist·c 1111blocco cli
YCll"O pim10
I .Y,1111:in questo pamgmfo st• 1111 indie'.-di rifr:v.i11111·
non ,, ( 11 =
1.50), cli •pt•s.,m-..2.00 cm. a 1111 :mgolo di 30.0°
dutu. d •i rili:ri•.-a :,Ila T:1h.2:i. I). nm In 1wrnml,•.Tracciare il lilscin luminoso all.-avcrso
I. t•m, lun· gialla di lunght•tzu d'oncia nel moto 5K9nm il ,·etru t' trovare gli angoli di incidenza e: rifrazimte
incide: su una s111wrlicil•liscia d'acqua a 1111 angolo di per ciascuna superlicit•.
:15,0• con la ,·erticalc. Dt•tcrminarc il suo m1golo di lì. l.un· di l1111ghi,1.1,;1d'onda in arh, di 431\nm entra in
rifmziont· e h1s1mlungh1•z1.ad'onda in ocqua. 1111 \11sodi pesd riempilo d'acqua e quindi 1•sceaura-
!!. I .a lunghc1.za d •onda in aria del fa luce ms.sa elci l11ser ,·,•1-souna part'lc del ccmtcnitore di vt•tm c·mwn. Qual
nt·on-.:-lioè 632.K 11111. (al Qual <'la sua fn•qnl"uza; i- hl hmgh1•,1:i 1l'n111lnclclh1 lun• (u) nu•ntr,• i•
f.!11,11i: la hm,.;h,·11;,1cl'uncl.1 in 1111H'lln cl"incli,,. cli 1u-lLu '111,1 ,. (hJ mcrnn· i.·ud \'(•tre.,?
rilrn,imtt' 11= l.!iO?(e) Qu;il è I:,s1111 ,·dncit:ì 11eh·t•trc1? lJm1,·a,rn dlindrica con la parte superiore aperta ha
'.~I~l'n p11lnmbam .. ,u·acqm, ,·cdc: il Soll- ad un angolo 1111 diamcll"tl di 3.00 m ed è completamente riempita
upparcntc di 45.0° dalht verticale. Ou,-'è il Sole? d'm·quu. Quando il Solt• al tramonto raggiunge 1111
·I. l 'n r..,do last·r inddt• <·,m 1111 nngolo di 30.0' con la :mguln di !!K.O"•oprn l'uri,wnte, la luct• del Soli, cc11Sa
wrtiml,• in una soluziotlt' di sdmppo cli mais in 11cq11n. cli illurnitmrt· il fondo del contenitore. Quanto è
Se il fascio è rifrann a 19.24' con la verticale, qual è profonch1la v:Lsca?
l'indice di rifrazione della soluzione di sciroppo? K. L'11ngolt1tra i due specchi in Figura 1'25.8 è rcuo. Un
766 Capitolo 25 llijle.uitm,, rifmzfo11e,Mia /11r,
lasçio <!iluce nel piano verticale Pcolpisce lo specchio 12. Trov-<1reil tempo necessario allinché la luce auraversi
· I èorrie mo.strato nella figura. (a) Determinare la il blocco di vetro dc.seritto nel Problema 11. ·
distan:ra percorsa dalla luce riflessa prima di colpire lo 13. Il fascio di luce mostrato in Figura P25.13 forma un
specchio 2. (b) In quale direzione il fascio di luce si angolo di 20.0° con la normale NN', nell'olio dì lino.
muove dopo essersi rilk&m sullo specchìn 2? O,•termìnare gli angoli O e Il'. (L'indice di rifr.viom•
clell'oliodilinoè 1.48).
Aria
·. ·,òllò:dilino
.....-'/, . ·.:·.-.
. ·.Flgittà'
P25,8 '. ;
FiguraP25.lll
!l. Quante volte jÌ fascio incidente mostrato in· Figur.i
P'.?5.95'.'nì.
ri_0cssoda ci:Ìscuno degli specchi paralleli? 1-1. Due impulsi dì luce vengono emc.-s.,isim11ltancm111.•11te
eia una sorgente. Ambedue attr.1\'Crsano 1111 ri\·clatore,
Specchio ·Specchio: ma uno di es.sì attraversa prima 6.20 m dì ghiaccio.
T
Determinare la differenza temporak di anim degli
impulsi .il rivclmon•.
I:>. Un pezzo di filo è piegato di un angolo 8.11filo pk'g'.t-
to è parzialmente immerso in benzene (indice di rifra-
zione = 1.50) in modo tale che guardando lungo la
parte non immensa, il filo appare reuilineo e che for-
mi un angolo dì 30.0' cmi l'ori,zomale. Determinare
il ,-alore di 8.
I(i. Quando si guarda attr.ivenso una finestra, di quanto
viene ritardata la luce che •i vede per il fatto di do\'er
attraversare il vetro invece dell"aria? Stimare l'ordine
di granderta sulla base dei dati da specific-dre. Di
FiguraP25,9 quante lunghc,.ze d'onda viene ritardata?
1O. Un fascio di luce colpisce la superficie di un olio mine-
rale a un angolo di 23.1° con la normale alla superfi- Paragrafo 25.4 Dispersione e prismi .
cie. Se la luce lo attraversa con una velocità di 2.17 x 17. Uno stretto fascio di luce bianca incide su tm blocco di
108 m/s, qual è l'angolo di rifrazione? qu.ir1.<>a 1111angolo di 30.0° . TrO\-are l"allarg-.imentò. '
11. Quando la luce in Figura P25. I I attraversa il blocco di angolare del fascio all"interno del quarw.
. vetro, viene spostata lateralmente di una distanza tL Se 18. Un r.iggio dì luce colpisce il centro di una faccia di un'
11= 1.50, trovare il valore di tL prisma di vetro equiangolo ( n = 1.50) a un angolo di ,~
incidenza di 30.0'. Disegnare il percorso del raggio di'·.,
luce attr.l\'erso il vetro e u·ov-.iregli angoli di incidenzà :'.
e di rifrazione su ciascuna superficie. · ....;
li!] L'indice di rìfrnzione per la luce viok-tta nel vetro Oint1 :'
è 1.66 e l'inclic·" di rifrn1.iom• per la lun• rossil è 1.62. :
Qual è la dispersione angolare della luce ,·isìhilc ch5.;\
attraversa liii prisma con liii angolo al vertice di 60.0 '.'}j
se l'angolo di incidenza è 81 = 50.0°? (Vedi FIJ::N
P25.19). · '}i
20. Luce di lunghezza d'onda cli 700 nm incide sulla~ao, ..
ti eia di 1111 prisma di quarzo ad un angolo di 15,,.
FiguraP25.ll (rispetto alla normale alla superficie). L"angolo al· . ...
/'rnblemi 767
R ~ ,\ho
...
~-::"~~:t;'l:;:·:,;.i:
....
__..,.,, ..,.Bà
'.:~':_.
I 00
_J • Clii
~.OOcm
Figura P25.2S
2.00µm
FiguraP25.21
~gura P25.29'
nen'atm!>,Sfera è· J',OQOe aumen~. uniformemente
.. FiguraP25.37
fino ali~ superficie dove hà il:\•illor~'~i·;l'.005, (a)
Quanto· tèmpo impieg-.i il raggio pù compiere questo
percorso? (b) Confro111,1requesto tempo con quellu 38. Le leggi di rifrnzione e di riflessione sono le stesse per
in as.~enza:di atmosfera. il suono t.• per la luce. La \·eloci1à ciel suono in •tria è
:11, Una lastra di ghh1ccio galleggia in acqua, Se h1 luce 340 m/s. e in ac,1ua 15IO m/s. Se un'onda sonora si
incide sulla superficie superiore del ghiacciò a im an- awicina a una superficie d'acqua piana a 1111angolo di
golo di 30.0°,qual è l'mrgolo di rirrazione nell'acqua? incidenza di 12.0°, <Jtmlè l'angnlo di rilr.1,ione?
:12. (il) Consideriamo una superficie di separazione oriz- :m.Uno strato di keroscnc (11 = IA!>) galkggia in ;u·qua.
wntale fra aria in alto e vetro di indice di rifrazione Per quale angolo di incidenza alla superficie di separa-
1.55 in basso, Tracciare un raggio di luce proveniente zione keroscnc.--acqua la luce è riflessa totalmente
dall'aria con un angolo di incidenza di !IO.O'. De- all'interno del keroscne?
terminare gli angoli cli riflessione e di rifrazione e mo- lii. Quando il Sole è dir·<·l!oa picco, 1111M>ttil,·rn1,,giodi
strarli nel diagramma, (b) Supponiamo, invece, che la luce emra in una c:tttedralc aura.-crsn un forellino nel
luce pro\"enga dal vetro con un angolo di incidenza di soffino e forma un cerchietto luminoso sul pm-intt·nto
30,0". Determinare gli angoli di riflessione e cli rifra- a IO.Om dal soflitto. (a) A quale velocità (cm/min) si
zione ·e mostrare tutti e tre i raggi in un .nuovo dia- muove questo cerchietto sul pavimento? (b) Se 11110
gramma. {c) Per raggi incidenti sulla superficie aria- specchio è posto sul pavimemo per intercettare la
vetro dall'aria, determinare e tabulare gli angoli di luce, a quale velocità si muoverà l'immagine del cer-
riflessione e rifrazione per ltltti gli angoli di incidenza chietto sul soffitto?
a intervalli di 10,0' da 0° a 90.0'. (d) Fare la stessa cosa [ill Un escursionista sulla cima di una montagna al tra-
per raggi prm·enienti dal vetro. monto O,'-'iCf'Vit un arcohalcno fornmtrn1i a causa delle
ill[! Una piccola lmnpaclina è posta in una piscina piena gon-iolinc, d'acqua ndl'aria a circa 8.00 km di distan-
d'acqua, 1.00 111sotto la superficie, Qual è il diametro za. La v-,illcè 2.00 km al di sotto la cima della montà 0
del cerchio di luce sulla superficie, per il quale la luct· gna cd è completamente piatta. Quale posizione del-
esce dall'acq1m? 1'arco completo dell'arcobaleno è visibile all'escur•
34. Un fascio di luce incide su una superficie cli acqua sionista? '
dall'aria, Qual è il massimo v-dlorepos.~ibileper l'ango- ·12. Uu pesce è alla profondità ,lai di sotto della superficie
lo di rifrazione? dell'acqua. Mostrare che quando il pesce ,ie11e osset~
:1:,.Un ~ottile fascio di luce incide dall'aria su una super- V'dtoda un angolo d'incidell7.a f/1, la /rrofomlillì
nppnrm-
ficie cli veno di indice di rifmzione 1.56, Trovar<, le, i, del pt•sce è
l'anµ;olo <lì ìnc:idenza pt·r cui l'angolo cli rifn,tium:
sarà mct.'i dell'angolo cli inciclen1.a. (Suggerit11ml1r.
treste dover usare l'identità trigonometrica scn 211=
2 sen Il cos Il).
po-
i~--,..-----
3tlcos 11
1
.[ 7 + 9 cos 2 fl1
:lfi. La luce incidc normalmente a 11110 strato d'acqua cli
1.00 cm che si trova al cli sopra di una placca piana di DI] Un fascio laser colpisce un estremo di una !astrai.
,.:
luci te dello •pes.wre di 0.500 cm. Quanto tempo in pilÌ materiale, come mostrato in Figi.111125.38. L'in<lt~e;
, ,; • impiegherà la luce ad attraversare questo doppio stra- rifrazione della laatra è 1.48, Determinare il nu .' .,
/'mb/emi 769
cli riflessioni interne del fascio prima di uscire dal lato dopo rifles.,ioni multiple? Se sì, fott' 11110 schizzo di
opposto clella lastra. uno cli qut.'Nticammini.
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FiguraP25.4ll
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11. Il prisma mostrato in Figura 25.44 ha un indice di
rirr-.izione n = 1.55 e la luce incide ad un angolo 11
1=
i
20.0°. Determinare l'angolo Il al quale la luce emerge
dal prisma. FigunlP25,46
FlguraP25.49
4> + 80 11I 1
<J>
n scn - = sen -- - - = sen 81
2 2
772
26.1 lm11W!fi11i dt1.1J,1•,·r/1i
/111111<1/r J,irmi 773
si formano sempre nello stesso modo. Le immagini si formano nel punto in cui i
raggidi luée si intersecano effettivamente o nel punto da cui sembrano aver ori-
gine. Pokhé i raggi in Figura 26.1 semhrano aver origint' eia /, che è ari una
clislanza qohn• lo sp~·cchio. qnrsla i· la pnsi,inm· cldl'i1111m1gim·.I.a dislanza I/è
d1iamaia distanza dell'immagine.
I .e immagini sono classificate in reali o virtuali. Una immagine reale è quella in
cui la luce interseca effettivamente, o passa attraverso, il punto immagine; una
immagine virtuale è quella in cui la luce non passa realmente attraversoil punto
immagine, ma sembra divergere da quel punto. L'immagine formata dal piw10
spt.-culare in Figura 26.1 è un'immagine vinuale._Le immagini viste in specchi
piani sonosempreimmaginivirtualidi oggetti reali. Le immagini reali pollSOnodi soli- F',gura 26.1 Un'immagine
to essere mostr.lle su di uno schermo (come in un film) mentre le immagini vir- formala per riflessione da
uno specchio piano. Il punto
tuali non possono essere mostrate su schermo. immagine / è situato oltre lo
Esamineremo alcune delle proprietà delle immagini formate da specchi specchio ad una distanza q,
piani usando le semplici tecniche geometriche mostrate in Figura 26.2. Per tro- che è uguale alla distanza
vare la provenienza di un'immagine, è sempre necessario seguire alme110due dell'oggetto, p.
raggi di luce quando si riflettono sullo specchio. Uno di questi raggi parte da P,
segue una traiettoria orizzontale PQ verso lo specchio, t· si riflette all'indietro
su se stesso. li secondo r-.iggio segue la tr-.iieuoriil ohliq m1 l'U e si riflette come
mostr-.ito. l 1n ossen-atore alla sinistr.i dello specchio prolungherebbe i due
raggi riflessi all'indietro sino al punto da cui essi sembrnno essere originati,
cioè, il punto P'. Una continuazione di quesJo proces-~o per punti sull'oggetto
diversi eia /'darebbe come risuhmo un"immagine ,·irllmlc- (tracciata come una
freccia gialla) alla destrn dello specchio. Poiché i triangoli PQR e P' QR sono
congruenti, PQ= P' Q.Per cui concludiamo che l'immagine che si forma al di là
dello specchio e l'oggetto che sta di fronte sono equidistanti dallo specchio. La
geometria mostra anche che l'altezza dell'oggetto, h. è uguale all'altez1.a
dell'immagine h'. Definiamo l'ingrandimento, M. come sq.\'ue:
La maggior parte degli specchi retrovi~ri delle macchine ha una posizione per il ..
giorno e una per la notte, La posizione per la notte diminuisce notevolmente
Parte l'fntensità dell'immagine cosicché le luci dei veicoli non abbagliano il conducente.
rillcucnte Come funzione un tale specchio?
dello
specchio
Ragionamenlo Consideriamo la Figura 26.4, che rappresenta una vista in sezione
dello specchio nelle due posizioni. Lo specchio è costimito da una lastrn di vetro
con la parte riflettente posta dietro. Quando lo specchio è posizionato per il gior-
no, come in Figura 26.4a, la luce proveniente da un oggetto dietro la macchina
incontra lo specchio nel punto I. La maggior parte della luce entra nella lastra,
viene rifratta, e riflessa dalla parte riflettente in fondo alla lastra per ritornare sulla
superficie frontale, dove viene nuovamente rifratta quando rientra nell'aria come
raggio 8 (per brillante). Inoltre, una piccola porzione di luce viene riflessa dalla
superficie frontale, come è indicato dal raggio D (per dd,o/e).Questa luce riflessa
attenuata è responsabile dell'immagine osservata quando lo specchio si trova nella
posizione notturna, come in Figura 26.4b. In questo caso, la lastra è ruotata in mo-
do tale che il percorso seguito dalla luce brillante (raggio B) non cada sull'occhio.
Invece, la debole luce riflessa dalla superficie frontale viaggia fino all'occhio, e la
brillantezza dei fari delle macchine che seguono non diventa un pericolo.
(h)
PR08lEMA
CONCE11UALE
2
. -:·; :,~
1
. :~
~~ -.·,-«-.~
Nei film, si vede qualche volta un attore guardarsi allo specchio. Sei in grado di vedere il'/.-_,:
volto dell'attore. Dur.mtc la ripresa dì questa scena, che cosa vede l'attore nellospecchio?.il~
26.2 • IMMAGINIFORMATEDASPECCI-USFERICI
Specchi concavi
Uno specchio sferico. come dice il nome, ha la forma di una calotta sferica. La
Figura 26.6 mostra la sezione trasversale di uno specchio sferico con la luce
riflessa dalla sua superficie argentata, rappresentata dalla linea curva più scura.
Un tale specchio, in cui la luce è riflessa dalla superficie interna, concava, è chia-
Specchio
mato specchio concavo. Lo specchio ha un raggio di curvatura R, ed il suo cen-
tro di curvatura è nel punto C. Il punto Vè il centro della calotta sferica, e la
linea tracciata da Ca Vè chiamata asse principaledello specchio.
Consideriamo una sorgente puntiforme di luce posta nel punto O,in Figura
26.6, sull'asse principale oltre il punto Call'estemo. Sono mostrati diversi raggi
divergenti originati in O. Dopo essere riflessi dallo specchio, questi ragg(con-
vergono e si incontrano in /, chiamato punto immagine. I raggipoi continuano
a divergere da / come se lì vi fosse un oggetto. Come risultato, abbiamo che si è
formata un 'immagine reale. Le immaginirealisi formano semprein a punto
quandola luce riflwa passaeffettmmente atcnweno quel punto.
In ciò che segue, assumeremo che tutti i raggi che provengono dall'oggetto Figura2&6Un oggetto pun-
tiforme posto In 0. al di fuori
formino un piccolo angolo con l'asse principale. Tali raggi sono chiamati ragi del centro di curvatura di
parassiali.Tutti questi raggi si riflettono e passano attraverso il punto immagi- uno specchio concaro sferi-
ne, come in Figura 26.6. I raggi che sono lontani dall'asse principale, come in co, forma un'ÌIDlllagine reale
Figura 26.7, convergono in altri punti sull'asse principale, producendo un'im- in L Se i rag! escono da O a
magine sfocata. Questo effetto, chiamato aberrazionesferica, è presente, in piccoli angoli, li riflettono e
paaano attraverso lo stes.,o
una qualche misura, per qualsiasi specchio sferico e sarà discu&1onel Paragrafo punto immagine.
26.5.
Possiamo usare la geometria mostrata in Figura 26.8 per calcolare la distanza
dell'immagine, q.dalla conoscenza della distanza dell'oggetto, p.e del raggiodi
curvatura, R. Per convenzione, queste distanze sono misurate dal vertice V. La
~-igurn26.8 mostra due raggi di luce che provengono dalla punta dell'oggetto.
Uno di questi raggi passaattraverso il centro di curvatura, C, dello specchio, col-
pisce lo specchio perpendicolarmente alla superficie speculare e si riflette
all'indietro su se stesso. Il secondo raggio colpisce lo specchio nel vertice Ve si
riflette, come mostrato, obbedendo alla legge della riflessione. L'immagine
della punta della freccia è collocata nel punto in cui questi due raggi si interse-
cano. Dal triangolo maggiore in Figura 26.8 vediamo che tan 8 = h/f,, mentre
per il triangolo minore tan 8=- h 'I f li segno negativo significa che l'immagine
776 Capitolo 26 SpmM , l,111i
Figura26.8 Immagine formata da uno specchio sforico quando l'oggcuo O sta al-
Figura 26.7 .· Raggi a grandi l'esterno del centro di curvatura C
angoli dall'asse orizzontale
vengono riflessi da uno spec-
chio sferico concavo ed in- è capovolta, e c;osìh' è negativo, Per cui, dall'Equazione 26.1 e da questi risulta·
tersecano l'asse principale in ti, troviamoche l'ingrandimento dello specchio è
punti diversi con il risultato di
produrre un'immagine sfo-
cata. Questo effetto è chia- M = ..!!:._= __ I/_ (26.2)
mato abemu.imr,sferir.a. h p
Notiamo anche dagli altri due triangoli rettangoli in figura che
h h'
tana= --- e tana=----
p-R R-11
I 1 2
--+--
p q
= --
R
...
... f
,,.
~ ,__I'<(.---
--~--
R
(a) (h)
Figura26.9 di Iure provenienti da una sorgcme distante (f,"' oo) sono rifles-
(a) I 1111u,<i
\Ì da uno Sl-)t."r<.:hio
o,ncH\'O ud pun10 foc.:alc~, 1-:In <JlH'.Slucm~n.la distanza dcJl'immagi~
m· I/= 1//'2 = f. dm·,· /è la clismm.afo.-ak cldln sprcd1io. (h) Fotografia della rifles.,ionc
di raggi paralleli in uno spc..·cThioco11n1\·o. (/ h-111)/.rnj, ,·.Jiml .rlwu111,/H"rgp,il. ,o,u.)
+ .!.
_!__ [26.6) • E.qruai01U1
dellospecchio
p q
Specchi convessi
La Figura 26.1 O mostra la formazione di un 'immagine in uno specchioconvesso,
cioè, uno specchio argentato in modo tale che la luce sia riflei..s;a
dalla superficie
esterna convessa. Questo è talvolta chiamato specchio divergente poiché i raggi
l>ic.•trn
--- e
Figura 26,10 Formazione di un'immagine- ·in.
uno specchio convesso. L'immagine fomiaca ~-
I'oggetto reale è virtuale e dritta. ._., ,-, .
Capitolo 26 SJ,ttthir lenti
Da notare che sono necessari soltanto due raggi per localizzare l'immagine.
Il terzo raggio serve per controllare la nostra costruzione. Il punto immagine .
ottenuto in questo modo deve sempre concordare con il valore qcalcolatoom .J
l'equazione dello specchio. ,' ,\',tilt~
. ·'/~
J
-:--';'
26.2 ImmaginiJonnat•da spi,er.lii
sfnit:i. 779
o
Asaeprincipale
Dieuo
(a)
(b)
(<)
Figura 26.11 Costruzione grafica dei raggi per specchi sferici. Vengono usati colori
diveni per i tre raggi affinché possano essere seguitipili facilmente. (a) Un oggetto col-
locato al di là del centro di cumuura dello specchio sferico concavo, dà 1111'immagim:
reale e capovolta. (b) Un oggetto collocato tra lo specchio sferico concavo e il punto
focale 1-;dà un'immagine vinuale e dritta. (c) Un oggetto collocato in qualsiasi punto
davanti a uno specchio sferico con,'elll>, dà un 'immagine virtuale e dritta.
780 Capit~lo26 Speccliie knti
Nel caso di uno specchio concavo, si noti ciò che accade quando l'oggetto si
awicina allo specchio. L'immagine reale, capovolta in Figura 26. l la si muove a
sinistra quando l'oggetto è prossimo al punto focale. Quando l'oggetto è sul
punto focale, l'immagine è infinitamente lontana a sinistra. Tuttavia, quando
,, Ira il punto focale cd il vertice, c:omc in Figura 2(i. I I h, l'i111111ai-:i111·
l'oi-:i-:<'ll<> i·
virtuale e dritta.
Per lo specchio convesso mostrato in Figura 26.1 lc, l'immagine di 1111oggetto
reale è sempre virtuale e dritta. In questo caso, quando la distarl7.a dell'oggetto
aumenta, l'immagine virtuale diminuisce in dimensione e si awicina al punto foca-
le mentre p tende all'infinito. Dovreste costmire altri grafici di raggi luminosi per
verificare la variazione di posizione dell'immagine con la posizione dell'oggetto.
q = .. •pc•·chio. l.'ingrandimemo è
q (- IO.Ocm )
Vediamo che i raggi di luce che hanno origine da 1111 •\I = --- p = - ----
!i.OOnu
=2.00
oggetto poslo nel punto focale di uno spcrd1io sono
rif11•s.,iin muclu che l'immagine si formi ud una clismnz.i l>u d(), ,·c<liamo che.•l'inmmginc è.·ingrandita di un hu4
infinita dallo specchio; cioè, i raggi viaggiano pumllt•li tore 2, ed il segno positim indica che l'immagine è clri1-
l'un l'altro dopo riflessione. 1a (Fig. 26.llb).
Notate le car.tUeristiche delle immagini formate eia
(e) Quando l'oggeuo è nella posizione p = 5.00 cm, 11110•pccchio sferico con<'llvo. Quando l'oggeu,, è all'e-
esso è al di là del punto focale verso lo specchio. In que- sterno del punto focale, l'immagine è capomlta e reale;
sto caso, l'equazione dello specchio dà nel punto focale, l'immagine si forma all'infinito; all'in-
I I I temo del punto focafe, l'immagine è driua e ,·irtualc.
---+--"
5.00 cm q
---
IO.Ocm
ESERCIZIO2 Se la distanza dell'oggeuo è 20.0 cm,
q = -10.0cm trovare la distanza dell'immagine e l'ingrandimento
dello specchio. Risp, ""' q = 20.0 cm, M = - 1.00.
Cioè, l'immagine è virtuale poiché è situata oltre lo
Ora facciamo uso del fatto che un angolo esterno di qualsiasi triangolo è uguale
alla somma dei due angoli interni opposti. Applicando ciò ai triangoli OPCe PTC
in Figura 26.13 si ha
(26.7)
(26.8)
:~st(/
superficie rifrangente è ,:~:ri-i. '1\\l\'.•
(26.9) . :\~;;
i}.:,~
t~\i:
Come accadeva per gli specchi, dobbiamo usare una convenzione sui segni (,.,.'
se \'ogliamo applicare questa equazione a \'arie circoslan,.e. Dapprima noliamo ..
che le immagini reali sono formate dalla parte della superficie che è oppostaallri! /;~/.
regione da cui la luce proviene, in contrd5to con gli specchi, dove le immagini· )\~H·
parte della superficie riflettente. Pt•rciò, la con- ,1;f
reali sono formate dalla .1/e.1.va
veozione sui segni per superfici rifrangentisferiche è simile alla convenzione •. ·
per gli specchi, operando la variazione dei lati della superficie per immagini .-~
reali e virtuali.Per esempio, in Figura 26.13, p,q ed R sono tutti positivL
26,3 hn ma{finiformati pn rifrniiDM 783
~=-~
p q
ossia
712
q= --p (26.10)
n1 Figura26.14L'immagine for-
mata da una superficie ri-
li rapporto 712 / n1 rappresenta l'indice di rifrazione del mezzo 2 relativoa quello frangente piana è ,irtuale,
del mezzo 1. Dall'Equazione 26.1O\'ediamo che il segno di qè opposto a quello cioè, si forma a sinistra della
di p,per cui l'Immagine formata da una superficie rifrangentepianaè dallaste&- superficie rifrangente. Tutti i
sa parte della superficieIn cui ai troval'oggetto. Ciò è illustrato in Figura 26.14 raggisono supposti parassiali.
per la situazione in cui n1 è maggiore di nt: si forma un 'immagine virtuale tra
l'oggetto e la superficie. Se n1 è minore di 11t,l'immagine sarà ancora virtuale
ma si formerà a sinistra dell'oggetto.
-
magine.
Esempio26.5 Profonditàapparente
Un piccolo pesce sta nuotando ad una profondilà d al
di sollo della 1uperficie di una pozza d'acqua (Yig.
26.16). Qual è la fm,jundilà appamit,del pesce, osservato
direttamente dal di sopra?
, ''
. . . ~ i~9itl4l:
.J• :1,·1.,,,•_'. '. • I
queste due lunghezze è trascurabile. Una lente sottile ha due punti focali, come
è illustrato in Figura 26.18b, corrispondenti ai raggi di luce paralleli che viag-
giano da sinistra o da destra.
I r.1ggi pamlleli all'as.,i, rli\'l·rgono dopo a\'er attnl\"crsato una lente della
forma mustrnm in Figura 26.181>.In questo caso, il pumo focale è definito come il
punto dal quale i raggi divergenti appaiono essere originati, indicato con Fnella
figura. Lt- Figure 26. 18a e 26.1Sb indicano perché queste lenti vengano chiamate
convergenti
e divergmti. (a)
Consideriamo un raggio di luce che passa attraverso il centro di una lente,
mostrato come raggio l nella Figura 26.19. Se applichiamo la legge di Snell ad
ambedue le superfici, troviamo che questo raggio è deflesso dal suo originale
percorso di una distanza, 6, mostrata in Figura 26.20. Qui, per evitare la compli-
cazione che sorgerebbe a motivo di questa deflessione, useremo ciò che è chia-
mata approssimazione delle lenti sottili: lo spessore della lente si assume tra-
scmabile. Cioè, 6 diventa trascurabilmente piccolo e noi vediamo che il raggio
di luce attraversa la lente senza deflessione. Il raggio 2 in Figura 26.19 è paralle-
lo all'asse principale della lente (l'asse orizzontale passante attraverso O) e quin-
di, dopo la rifrazione, es.,o passa attraverso il punto focale F. Il punto nel quale
X(l (b)
Figura 26.17 Forme di len-
questi due r.aggi s'intersecano è il punto immagine. ti. (a) Le lenti convergenti
hanno una distanza focale
Notiamo, innanzi tutto, che la tangente dell'angolo a può es.wre calcolata positiva e sono più spesse al
usando il triangolo ombreggiato in Figura 26. I 9: centro. Da sinistra a destra
.ano biconvessa, concavo-
li l1' convessa e piano-conve!ISll.
tana= () tana
p 'I (b) Le lellli divergenti han-
no distanza focale negativa e
sono più spesse agli i-stremi.
Da sinistra a destra sono bi-
concave, cpncavo-convessc e
piano-concave.
(a)
F F F
(b)
Figura 26.18 (Sini.slm) Fotografie dell'effetto di una lente convergente e di una diver-
gente su raggi paralleli. (fon Lthmanl]aws MadisonUnivmitJ, Jwrgml. eone.). (Daini) I
punti foc-,l)iprincipali di (a) lenti biconvease e (b) lenti biconcave.
786 Capitolo 26 SJ,t«hie lmti
Davanti Dietro
l,_
Figura26,19 Coatnizione geometrica per ricavare l'equazione delle lenti sottili.
dacui
. !(_..','
·.h' . q
M=-=-- (26.11)
h p
Cosi, l'equazionè dell'ingrandimento di una lente è la stessa dell'equazione
dell'ingrandimento di uno specchio (Eq. 26.2). Notiamo pure dalla Figura
26,19 che la tan$ente di Bè
PQ h'
tan 8 =-- o tane= ---
/ q-f
Inoltre, l'altezza PQ è uguale ad h. Quindi,
h h'
7= - q-f
h' q-f
Figura 2lU0 Un raggio che
.
T= --y .
passa attraveno il centro di
una lente viene spostato dal Usando q~esta espressione~ combinazione con l'Equazione 26.11 si ottiene
suo cammino di una quan-
tità 8. Nell'approssimazione q q-f
delle lenti sottili, questa de-
viazione viene trascurata,
7= -/-
la quale si riduce a
(26.l~
Questa equazione, detta equazionedeDelenti sottili, può essere usata sia per ié
lenti convergenti che per quelle divergenti se usiamo una convenzione per· i ·
segni. La Figura 26.21 è utile per ottenere i segni di p e q,e le convenzioni com;-
plete sui segni per le lenti sono fomite in Tabella 26.S. Si noti che, con questlJ
convenzione, una len~ couve&getìtl! ha una dlsCamafocale pc.idYae una leutAi
··
divergenteha una diaàaml focale negadft. Perciò, spesso queste lenti si chia- ·
mano pom;we mgativ,. .
La distanza focale di una lente in aria è correlata alla curvatura delle ~'.;i
. ,:,, ..
', '·J
_ superfici e all'Indice di ri&-azlone, n, del materiale della lente dalla , ,f/
26.4 unii :w11w 787
l.=
/
(n-1) (- 1- -- 1-)
R1 R2
(26.lll] • EquazionedBicostruttori
di lenti
Una simile costn1zione è usata per trovare l'immagine di una lente diver-
gente, come mostrato in Figura 26.22c. Il punto d'intersezione di una qualunque
coppia di raggi in queste figure può essere usato per localizzare l'immagine. Il
terzo raggio serve come controllo della nostra costruzione.
Per la lente convergente in Figura 26.22a, dove l'oggetto è esternoal punto
focale anteriore ( f>>/), l'immagine è reale e capovolta. D'altro canto, quando
l'oggetto reale è intemoal punto focale anteriore ( f></), come in Figura 26.22b,
l'immagine è virtuale, dritta ed ingrandita. Infine, per la lente divergente
mostrata in Figura 26.22c, l'immagine è sempre virtuale e dritta.
Dic1ro 3
F F
I F (J
-~·--:--"':··>.\. 2 ...
l)il\'illlli l>ic.·tro
(a) (h)
(e)
Le maschere da sub spc._'IOhanno una lente all'interno del ,-e1roper i subacquei che
non hanno una ,ism perlclta, Ciò conscntt· alln pcrsonn di nuotare senza bisogno di
portare gli occhiali, poiché le lenti nel ,·ctro fromale forniscono la rifrazione neces-
saria per una visione chiara. Gli occhiali nonnali hanno delle lenti che sono cun·e su
ambedue le superfici, anteriore e posteriore. Le lenti nel ,-etro frontale della
maschera spesso hanno curve soltanto le superfici all'intm,o del ,·etro. Perchc ,iene
realizzata questa configur.11.ione?
Costrucncln pimm la supt:rfidc l"Stcrm, cldla lt•ntt-, non vi sarà rilraiione sulla
superlid,• estc·nm \Ù1 in mù, rhr in ru:qut1,e tutta la rifraziont.· a\'\'cn'Ù sulla supt.•rlid,·
interna v~tro-arin. Quindi, vi su1&ìla stessa ,·orrc1.ionè cli rifh1zinnc.· in acqua e in aria,
e il sub potrà n·tlt·n· d1iaranu.·ntc in ambedue gli ambienti.
Consideriamo una lrntt· cli \'C'll'O piano-rnn,·t•!l.<ia. piana eia un lato ,. con,·e~4'i\ dal-
l'ahru. Si proic.·ttano at1n1n·rso di t'S."MI tn.· fa"id laser paralleli. cumc è mostrato in
Figurn 21ì.23a. ,. ,i misurn la distan,.a fi>rnle,J doì• la distanza fra la lente e il punto in
cui i trt• fasci si innociano. Ora. si mette il lato piano della lenti· contro il vetro di un IJ1M"r
an1uario pi1·no d"acqua, come in Figura 26.23b. Quando •i acn·nclonu i rm11:i laser l.cntt·
attnt\"erso la lentt• dall'esterno dell'acqumiu, i fasci si incroceranno in un punto pi\1 (a)~
\icino alla lenlt· rispetto a prima. pif1 lontano,<> alla stcs.~ distanza? ( :mm nt:citdc se si
dirigono i fasci l:Lst·rattnl\'erso la lente dall'altro lato dcll'acqu:uio, rnme in Fi1,'lm\
Ac:quario
26.2!k:' Cosa a<.·cadein queslo caso?
PROBLEMA
CONCETTUALE
3
·ff.A~~w,.}1")')'t0.~
Stai 1iprendrnclo mm fotografia di te stesso con urm nmcd1hm fologrnlica dtt• usa i;:li
la cli..-,ra11,a
11hr.t"i11ot1i p<'r 111i~111,11T Qmmclo fotog1afi 1t· ,1t·,M1 in lllHI ~IJl'<.'·
cld SOJ.,U.t<"tlt>.
<·l1iocon queste> i1pparc.·t-rlli<>, la tua immngin<.·n<>nSilr.\il fuoco. l1,·rc:l1(•?
PROBLEMA
CONCETTUALE
4
1r,.,nao,i'"..tffll(~~1'm'Ul\'UW1
l'n'immagine \irtnah.• è spes.,o descritta c:umcquella attr.l\·t·rsn nli i n1ggi lumittusi nun
pas.•,anue0euh,unente, come awiene in\'ecc per una innm1i;:inen·al<·. Si puù fotogrnlilrc
un 'in,ruagine \irtuale?
790 Capitolo 26 Speccl1h/mli
..
\
lr'lt---"
--------2
·I
..--------·
I
vicino
Schermo
Figura26,24 (Problema conceuuale 5)
.......
PllOllEMA
, C~Alf, ...... 5
,,.,
Supponiamo di voler usare una lente convergente per proiettare l'immagine di dueal~
ri su uno schermo. ·un albero è a distanza .ll'dallalente, l'altro si trova a 2:r,come in Figura
26.24. Si aggiusta lo schermo in modo che l'albero vicino sia a fuoco. Se, ora, si vuole
muovere lo schermo per mettere a fuoco l'albero lontano, si dC\-eavvicinare lo schermo
alla lente, o allontanare?
-----------
PR08lEMA 6
C0NCEJTUALE
Puòuna lente convergente essere costruita in modo da far divergere la luce se postain
un liquido? E per uno specchio convergente?
PIIOlllEMA
CONCmUAlE
7
MIIIR:llill AiilffllPAllll'I-~
Un sacchettino di plastica trasparente riempilo d'acqua può funzionare come una rudi-
lJ1 luce proveniente da un
mentale lente convergente in aria, Se il sacchettino è riempilo d'aria e viene posto
oggetto lontano viene foca- sott'acqua, è ancora una lente? Se sì, è convergente o divergente?
lizzata da due )end conver~
genti. (Hmry uap• jim Leh- PROBlfMA 8
C0NCEJTUALE
mnn,pergent.eone.) ~
Perché la distanza focale di uno specchio non dipende dal materiale dello specchio,
mentre la distanza focale di una lente dewdipendere dal materiale della lente?
I
-1 = (n-1) (1
--- I)=(1.5-1) (-----I
R1 R2 10cm -15cm
I ) . H)
Figura 26,25 (Eacmpio 26.6) Questa lente ha dµii.'
I= :12.èm ..., .
.. ,····~
.'
superfici curve con raggi di curvatura R1 ed R,. ., ._.
1 .;t,(
...·rriffl
26.4 unti sottili 791
l 1 I .,,.......
i;!lo;o-~!
q = .. ' ,
30.0 an + q = - IO.Ocm M=-...!l..=-(-10.0cm) = 5!.00
n
~--
"= .'i~-idh:
segno posiliw dell'immagine ci dice eh~
..
~ reale'.
p 5.00cm · ···
La distanza immaginenegativa ci dice che l'immagine si
forma dalla parte della lente da cui incide la luce (Tab.
L'ingrandimento deDalente è 26.S). L'immagine è ingrandi1a, ed il segno positivo per
M ci dice che l'immagine è dritta, come mostrato in
M =_.!!_e-~= t.:,(Ù!òl)' Figura 26.22b.
p 30.0cm · · ., ·
Vi sono due casi generali per una lente convergente.
c.osicché, l'immagine è ridotta in dimensioni della Quando la distanza dell'oggetto è maggiore della
metà, ed il segno negativo per Mci dice che l'immagine distanza focale (p >/), l'immagine è reale e capovolta.
è capc»'Olta. La situazione è come quella raffigurata in Quando l'oggetto si trova fra il punto focale e la lente
F"igw-a 26.22a. (p< /), l'immagine è virtuale, dritta, e ingrandita.
dove q1 è misurato dalla prima lente. Cioè, l'immagine finale si trova 6.67 cm alla destra della
Poiché q1 è maggiore della distanza fra le due lenti, seconda lente.
l'immagine della prima lente si trova IO.Ocm alla destra L'ingrandimento di ciascuna lente separatamente è
cldla ~cconcla knll'. Prendiamo questa com<.•distanza da1ocla
cldl'oggcuo dalla seconda lente. Cioè, applichiamo -q, 30.0cm
l'equazione delle lenti sottili alla seconda lente con P.i= M 1 = --= ---- = -2.00
- 1O.Ocm, dove ora le distanze vengono misurate dalla p1 15.0cm
seconda lente, la cui lunghezza focale è 20.0 cm: -q.i 6.67cm
M2 =-=----=0.667
l l I P.i - IO.Ocm
-+-=-
"" 'l'i h. L'ingrandimento totale M delle clue lenti è il prodotto:
l l I M 1MJ = (-2.00) (0.667) =-1.33. Quindi, l'immagine lina-j,
-10.0cm +q;= 20.0cm le è reale, capovolta, e ingrandita.
:),'i;7'Ht\i:
1/'i= \,Y,-
. .,,,'!..,,;
Uno dei problemi fondamentali delle lenti e dei sistemi di lenti è l'imperfetta·
qualità delle immagini. Tali immagini imperfette sono solitamente il risult,110di ·
difetti nella forma delle lenti. La teoria semplice degli specchi e delle lenti assu-;
me che i raggi formino piccoli angoli con l'asse ottico. In questo modello sems"
plificato, tutti i raggi che provengono da una sorgente puntiforme si focalizzano;
in un singolo punto, producendo un'immagine netta. Chiaramente, ciò non è
sempre vero. Per quei casi in cui le approssimazioni usate in questa teoria non:-
valgono, si formano immagini imperfette.
Se si desidera eseguire un'analisi precisa della formazione dell'immagine, è
necessario tracciare ciascun raggio usando la legge di Snell per ciascuna super~
fide rifrangente. Questa procedura mostra che i raggi uscenti da un oggetto .
puntiforme non si focalizzano in un singolo punto. Cioè, non vi è una singola.
immagine puntiforme; invece, l'immagine è sfocala.Gli scos~enti delle imma,
gini reali (impenette) dalle immagini ideali predette dall,L .teoria semplifiq,.~ :
sono.detti aberrazioni.Descriveremo ora due tipi di aberrazioni.
Aberrazione sferica
Le aberrazioni sferiche risultano dal fatto che i punti focali di raggi luminosi
lontani dall'asse ottico di una lente sferica (o specchio) sono.diversi dai punti;
focali di niggi della stessa lunghezza d'onda che passano vicino al cenµ:o. 4\ .
Figura 26.27 illustra l'aberrazione sferica per raggi paralleli che passano attra-
verso una lente convergente. I raggi vicini alla parte centrale della lente sono,.,
focalizzati a distanze maggiori dalla lente dei raggi che passano ai bordi; per cui,:·
per una lente, non c'è una singola distanza focale. . ('
Molte macchine fotografiche sono attrezzate con un diaframma regolabiler;
per controllare l'intemità della luce e ridurre l'aberrazione sferica per qtianto'.·
possibile. (Un diaframma è un'apertura che controlla la quamità di luce, tra-.::
smessa attraverso la lente). Immagini più nette sono prodotte quando la dimeni(
sione del diaframma è ridotta, poiché solo la parte centrale della lente è esposti1-I~
Figura 26.27 Aberrazione alla luce incidente. Allo stesso tempo, però, si accetta meno hlce. Per cornpenj}
sferica causata da una lente
convergente. Una lente di-
sare ciò, si usa_·un tempo di esposizione più lungo per la pellicola fotografi~ca. '
vergente ,:ausa aberrazione Un buon e~empio è l'immagine molto netta prodotta da una macchina foto· '.:\
sferica? fica con da'aframma di diametro circa 1 mm come il buco di unp spillo. ' ·J..
Sommari" 793
Nel c-.isodi specchi usati per oggetti molto distanti, si può eliminare, o almeno
minimizzare, l'abcrr.12ione sterica usando una superficie parabolica piuttosto di
una superficie sferica. Le superfici par.iholiche non sono usate spesso,tuttavia,
per il loro costo elevato. I raggi cli luce paralleli incidenti su una tale superficie
yengonn fornlizzati in un punto comnm•. Supt•rlid parabnlkhe rinettl'nti sono
usate in grandi telescopi astronomid allo scopo cli aumentare l'intensità del-
l'immagine. Essesono anche usate nelle luci a flash, dove un fascio quasi paralle-
lo di luce è prodotto eia una piccola lampada posta nel fuoco della superficie.
Aberrazione cromatica
Il fatto che diverse lunghezze d'onda di luce rifratte da una lente vengano foca-
lizzate in diversi punti dà origine alle nbmazioni croma/id~ Nel Capitolo 25 abbia-
mo descritto come l'indice di rifrazione di un materiale vari con la lunghezza
d'onda. Quando una luce bianca passa attr.tverso una lente, si trova, per esem-
pio, che i raggi di luce violetta sono rifratti più dei raggi di luce rossa (Fig. 26.28).
Da ciò vediamo che.la distanza focale è maggiore per la luce rossa che per la luce
violetta. Altre lunghezze d'onda (non mostrate in Fig. 26.28) avranno punti foca- Figura 26.28 Aberrazione
li intermedi. L'aberrazione cromatica per una lente divergente è opposta a quel- cromatica. causata da una
la per una lente convergente. L'aberrazione cromatica può e-r grandemente lente convergente. Raggi di
diverse lunghezze d'onda si
ridotta u.'13ndouna combinazione di una lente convergente e di una lente diver- focalizzano in punti diversi.
gente realizzate con due diversi tipi di vetro.
SOMMARIO
L'iugranclimento,M, di uno specchio o lente è definito come il rapporto fra l'altezza
dell'immagine, h', e l'alte,.za dell'oggetto, /e
M _.!f..
=!!:_= (26.2, 26.11)
h p
111c1.zo il cui
don: la luct· è incidente ud mezzo cli indice di rifruzionc n1 c:di· rifn,ua uèl
indice di rifr.izione è ":I·
Per una lente sottile, cd in approasimazionc di r.iggi parassiali, le distanze del-
roggctto e dell'immagine sono correlate dall'equazione delle lenti sottili:
La diatama focale (o, anche luaghezzafocale), f. di una lente souile in aria è eon-e-
lata alla curvamra della sua superficie e all'indice di rirrazione 11del materiale della. ·
lente dalla relazione
DOMANDECONCETTUAIJ
l. Perché alcuni veicoli d'emergenza hanno scritto 11. Spiegare questa affermazione: "Il punto focale di ~ :.
davanti il simbolo A8111/1.JUIIMA? lente è la posizione dell'immagine di un punto~;:; ;
II] Lo specchietto retrovisore di un· modello recente di to all'infinito·. Discutere la nozione di infinito in' ~Y:'r
macchina avvene il conducente che l'oggetto può mini pratici cosi come si applica alle dlslanze'dqiL.'
essere pilÌ vicino di quanto essoappaia, Quale specie oggetti. Basata su questa affermazione, riuscite a~- y:
di ipecchio si sta usando, e perché è stato scelto que- sare un metodo "rapido e grossolano" per~ ·.'.·
sto lipò? · re la distanza focale di una lente positiva? ,. ,r. ··
3. Si consideri uno specchio sferico concavo con un og• ~ Si consideri l'immagine formata da una lente sottile
geuo reale. L'immagine risulta aempre capovolta? La convergente. In quali condizioni l'immagine sarà.(a)
immagine è sempre reale? Dare delle condizioni per capovolta, (b) dritta, (c) reale, (d) vinuale, (e) p'1)
le risposte. grande dell'oggetto e (J) pilÌ piccola dell'oggetto? .. ;,
[!I Perché l'acqua di una corrente limpida sembra sem- I !I. Discutere la posizione appropriata di una diaposltmi
pre meno profonda di quanto è in realtà? relativamente alla lente in un proienore. Quale tipo di
[[] Una persona che sta facendo della pesca con l'arpione lente dovrebbe avere il proienore? ,, ·,
su una barca vede un pesce posto a 3 m dallabarca e ad 14. Discutere perché ciascuna delle seguel)ti affermazioni
una profondità di I m. Per colpire il pesce con l'arpio- è vera o falsa. (a) Un'immaginevinualepuòeSBCrew\
ne, questa persona dovrebbe mirare al pesce,sopra il ogge11ovir1uale. (b) Un'immaginevinualepuòessert.
pesce o sotto il pesce? Spiegare. un oggello reale. (c) Una immagine reale può~
[ru Spiegare perché un pesce in una vasca sferica sembra un oggeuo vinuale. (d) Un'immagine reale può esse, ..
pilÌ grande di quello che è realmente. re un oggello reale. .
l1JSe si mette un cilindro pieno di vetro o di plast.ica tra- 15. Discutere il tipo di aberrazione coinvolta in CÌIIICll!\ll
sparente sopra le parole LEADox101e lo si guarda come delle seguenii situazioni. (a) Le zone laterali dell'bn-. ·
mostrato in Figura D26.7, la parola LEAD appare capo- magine appaiono rossastre. (b) Non si può 01~,.; ,' 1
wJta·~entre la ~la oxm1 no. Spiegare. un fuoco perfeuo della pane centrale dell'im~J:t;
(e) Non si può ouenere un fuoco perfettode1Ja·péf.,,{.
zione esterna dell'immagine. (d) La zona centrai«! d~ '."('.
l'immagine risulta ingrandita rispeuo alla zona~-:;:\
na. ,~),t-::;
16. In un racconto di Giulio Vcrne, un pezzodi ghiaccio'l';;·'.:
sagomato in modo da formare una lente d'' , ,·: ,.,. ·•
mento per focalizzare la luce solare in gradocli'· ·
FiguraD26.7 (Pergmt. eone.di Hnn, Lia/I
,jim Lthma11) dere 110 fuoco. È possibile ciò? ·';"
17. Una fornace solare può casere costruita usandò ,il
[[] Un miraggio si forma quando l'aria diventa gradual- . concavo per n'fl ettere e •"'-1111azare
specch 10 ~--·· ,:,..\ft-,
. ' ... ,'
mente pilÌ fredda man mano che ci si allontana da bocca di una fornace la luce solare. Quali fattori n~i'.ft
terra. Cosa potrebbe succedere se l'aria diventasse pilÌ progcuazione dello specchio rinellente garantirebliei''.
citlda allontanandosi da terra? Ciò accade spcss<1sopra rodi poter r.iggiungere temper.iture molto elevate?·.· ·
masse acquOBCo su un terreno coperto da neve. !!!] Si può costruire uno stenoscopio con una scatola:
I[] Le lenti usate negli occhiali, siano ease divergenti o cartone su un lato della quale venga praticato~
convergent.i, sono aempre disegnate in modo tale che colo forellino. Se il lato opposto viene rimosso e·
la lente al centru è concav-.i dalla parte dell'occhio, tuito con una carta opalina, si forma l'immagine
. come le lent.i centrali della Figura 26.17a e b, Perché? oggetlo lontano per mezzo della luce che
.·····.l!QJ~escrivere le teni.i che si possono usare per accendere auraverso il forellino Incide sulla cana ..
::li?(:.'. alfuoco. schermo). In questo caso non esistono iend.li,,
~,f.,,-
~'.\:r:;_·.
Pmblemì 795
il forellino sostiiuisce la lente di una macchina foto- ~ Un da.s~ico racconto di fantascie11.u1,/, 'Unmohlui.,i/,jk,
grafica. Spiegare perché si forma un 'immagine, e de- narra di una persona che diventa invisibile v-,1riando
scrivere il tipo di immagine. l'indice di rifr.izione del suo corpo rispetto a quello
[![I Se si ,·ogliono osserv.ire in dettaglio i partirnlari di 1111 dell'aria. QLws1n racconto t: stato critk;uo clagli slu·
ogg<·tto con una lc:nte di ingrandimento di lunghezza òc111i du.· co1tu)to1u> il funlionamc:ntu ,lcll'm.:chio;
focale 15 cm, dove si dovrebbe porre l'oggetto per <-..siaffermano che l'uomo inYisibik sarebbe inrnpace
osservarne un'immagine ingrandita? di ,·edere ~ stesso. In base alla tua conoscenza del-
~ I grandi telescopi sono generalmente dei riflettori 1'occhio, potrebbe egli vedere o no?
piuttoste che dei rifr.ittori. Elencare alcune ragioni di
questa scelta.
PROBLEMI
Paragrafo 26.1 Immagini formate da spec:cbi formano è n- I. Graficamente, trovare tutte le imma-
plani gini per n = 6 quando un oggetto puntiforme è posto
J. Lo sp«ehio della tua stanza da bagno ti mostra più tra gli specchi (ma non sulla bisettrice:).
vecchio o più giovane della tua età reale? Calcola 5. Una persona cammina in una stanza che ha due spec-
l'ordim' di grandezza stimato per la differenza di età, chi piani alle pareti oppoote, i quali producono imma-
basato sui dati da te specificati. gini multiple. Quanclo la persona ~i trova a 1.50 m
2. In un esperimento di fisica da laboratorio, si applica dallo •p<'<CChio dt·lla parete sinistr,1e a 3.00 m dallo
una coppia ad un !ilo di piccolo dimn<·tro sospeso ,·e•' specchio della parete clestr.i, tro,-are la distan,a tra la
ticalmente in tensione. E necessario misurare accura- persona e le prime tre immagini ,iste nello specchio
tamente il piccolo angolo di cui mota il filo in conse- di sinistra.
guenza della coppia risultante. A tal fine si attacca al
filo un piccolo specchio che riflette 1111fascio di luce Paragrafo 26.2 Immagini formate da specchi
incidente su una scala circolare. Un tale disposith·o è sferici
noto come /,va ollicaed è mostrato in Figura P26.2 in 6. t:no spet·chio sferico conca,•o ha un r.iggio di curvalll-
una ,im dall'alto. Mostr,1re che quando lo specchio ra di 20.0 cm. TrO\-arc la posizione dell'immagine per
mota di un angolo 6, il fascio riOesso è motato di 2 6. una distanza dell'oggetto di (a) -IO.Ocm, (b) 20.0 cm e
(<") IO.Ocm. Per cia.,;cuncaso, stabilire M! l'immagine è
real<· o virtuale e dritta o capo,·olta. Trovare l'ingran-
dimento per ciascun caso.
7. l'no specchio com·= tiene souo controllo i corridoi
Fascio
in un negozio. Lo specchio ha un raggio di curvatura
rillesao
di 0.550 m. Calcolare la posizione c descrivere l'imma-
gine di 1111awentore che si trova a IO.Om dallo spec-
chio. Determinare l'ingrandimento.
Fascio
incidente
F1guraPZ6.2
8. Una grande chiesa lia una nicchia in una parete. Sul tro. Si ossetva la sfera lungo una direzione parnllela al
piano <lei pavimento essa appare come un rientro raggio contenente la bolla. Qual è la profondità appa-
semicircolare <li raggio 2.50 m. Un feclcle sta sulla rente della bolla sotto la superficie della sfera?
linea centrale della nicchia, a 2.00 m di distanza dal Il!. Una L"IStradi vetrollint (n= 1.66) poggia sul fondo cliun
suo punto pii, profondo, e mormora umo preghiera. arq11;11io. l~, h1str.1è spessa 11.00cm ccl è WJ)(·rlada ac-
llorc si concenlreriì il suono dopo la rillcMinne d;1lla qua ( 11= l.!1!1)finn a 12.0cm dal forulo, Calrnlarc lo spes-
parete posteriore della nicchia? sore apparente della lastra di vetro, os.,erv.itadal di sopr;i
~ Uno specchio sferico convesso ha un raggio di dell'acqua. (Si sttppong-dincidenza quasi normale). ·. '.; .
40.0 cm. Determinare la posizione dell'immagine vir- [[) Una semisfera di ,·etro è usata come fermacarte con la
tuale e l'ingrandimenm dovuto allo specchio per un superficie piatta pogh>iatasopm una pila di carte. li
oggetto disiante (a) 30.0 cm e (b) 60.0 cm. (c) Le raggio della sezione tr.i.wcrsa circolare è 4.00 cm e
immagini sono dritte o capovolte? l'indice di rifrazione elci vetro è 1.55. Il centro dellÌI
IO. Un oggetto di 2.00 cm di alte-a.a è posto a 3.00 cm semisfera è poggiato sopra una lettera ·o· alta fs~
davanti a uno specchio concavo. Se l'immagine è alta cm. Qual è l'altezza dell'immagine della lettera vi,sl\l·
5.00 cm ed è virtuale, qual è la distanza focale dello guardando lungo un raggio ,·erticale? · · '
specchio? 20. Si osserva che una sfora mt~parente di composizione
[jJ Si vuole ~e uno specchio sferico per forma,·e una incognita forma una immagine del Sole sulla supedi-
im~.e cinque volte piit graµde·dell'oggetto su uno cie della sfera opposta al Sole. Qual è l',indièe di rifra- .
schemìo posto a 5.00 m dall'oggetto stesso. (a) De- zione del materiale della sfera?
scrivere il tipo cli specchio richiesto. (b) Dove dovreb-
be es.,ere messo lo specchio rispello all'oggcuo? P~o 26.4 Lenti sottili , · · ·..
I!!. (a) l'no specchio concavo forma un'immaboinc capo- ~ l.a fon:ia sinistracli una lente bicon,·cs.1m ha un raggio
volta quattro volte maggiore dell'oggeuo. Trovare la di curvatur.i di 12.0 cm e <JUelladestra un r.tggio di .
distanza.focale dello specchio se la distanza fra I'ogget- curvatura di 18.0 cm. L'indice di rirrazione del vetro~ ·
to e l'immagine è 0.600 m. (b) Uno specchio convesso 1.44. (a) n,lcolarc la disrnnza focale cll'lla lente. (b)
fonna un'innm,ginc virtuale cli dimensioni metà dcl- ( :aieo lare la distm11.aforak· se sì 5t·•1mhianui raggi di
l'oggeuo. Determinare il raggio di curvatura dello spec- curvatura delle due facce. ·
chio se la distanza fra immagine e oggetto è 20.0 cm. 22. Una lente a contatto è falla cliplastica con un indice di
13. Uno specchio concavo ha una distanza focale di rifrazione di 1.50. La lcme lm un r.iggio di curvdtul'a
40.0 cm. Determinare la posizione di un oggeuo tale esterno cli+2.00 cm e un mggio clinm·aturn interno di
che l'immagine risuhante sia dritta e quallro \'olle piìo +2.50 cm. Qual è la distanza foca!<·della lente?
gr.mde del!' oggetto. 23. Una lente souile ha una distanza forale di 25.0 cm.
Trov-.irela posizione dell'immagine quando l'oggetto
Paragrafo 26.3 Immaginiformate per rifrazione è posto (a) a 26.0 cm e (b) a 24.0 cm da\"dnti alla lente.
14. Un modello semplice dell'occhio umano trascura 10- Descrivere l'immagine nei due casi. · . ·.. ·.: :
talmenq: la sua lente. La gran parte di ciò che fa I'oc- 24. Una lente convergente ha una distanza focale 41:; :·'
chio è ciòche· accàde' aila.luce nella cornea trasparen- 20.0 cm. Trov-.ire la posizione dell'immagine · P'f ';'•
te, Si assuma ché questa superficie esterna abbia un distanze dell'oggetto di (a) 40.0cm, (b) 20.0 cm," (c) · ..
rdggio di curvatura di 6.00 mm, e si assuma che il IO.O cm. Per ciascun qiso, stabilire se l'immagine _è· ·
bulbo oculare contenga un lluido di indice cli rifrazio- reale o virtuale, clrilla o capovolta. Tro,-are l'ingra,i.·.
ne 1.40. DimQ!ltrareche un oggetto molto distante li>r- dimeni<>per ciascun c;t,o. , .. :i,'.\;
mcr.l un'immagine sulla retina, 21,0 mm dietro la cor- ~ L'immagine di una monetina in Figura P26.25 è doPJl:Ì!\\;i:;;
nea. Descrivere l'immagine. del diametro della monetina ed è a 2.84 cm dalla len~f:·y;
.I 1-~?~'
[ill Un bl!J(é~ liscio di ghiaccio (n = l.309) poggia sul Determinare la focale della !eme d'ingrandimento!;/,'i',fot
pavim.ento con una faccia parallela al pavimento stes- 26. Un ob,getlo posto a 32.0 cm di fronte a una lent~. '•
so. Il blocco ha uno spessore verticale di 50.0 cm. ma un 'immagine su uno scher!11oposto a 8.00 cn,i,:
Trovare la posizione dell'immagine di un disegno del tro la lente, (a) Trov-.ircla distanza focale dell;l !e . .·
ri\·cstimerito· del pavimento formala da raggi quasi (h) Oetcnninare l'ingrandimclllo. (c) I.a lente ècoiiti'.,~'
pt·rpcndkolari al blocco. ,·crKt·ntco dh·t.·rgcntc? .·,·'· ·~
Hì. Una biglia color.ata è gettala in un gr.1ndc rccipicnu• 27. Una lente d'ingrandimento è una lente convergei,#.;§\\
pieno di benzene (n= 1.50). Qual è la profonclilil del clidistanza focale 15.0cm. A quale di_stanza~a un 6 .· ·
recipiente se la profondità apparenlc della biglia \'ista cobollo si dovrebbe tenere questa lente pc;r qti~-..
clireuamenle da sopra il recipiente è 35,0 cm? liii ingrnndimcnu, di +2.00? · ·
17. U~a srcra di vetro ( n: 1.50) di raggio 15,0 cm contie- 28, li vetrino cli un microscopio è posto dav-,mti.
n_l'una minuscola bolla d'aria posta a 5.00 cm dal cen- convergente di lunghezza focale di 2.44 cm, ..,
Problemi 797
Problemi generali
l.t lente e lo specchio di Figura P'.!6.35 hanno una
distanza focale di +80.0 cm e -50.0 cm, rispettivamen-
te. Un oggeuo i, posto a 1.00 m alla sinistra della lem,·.
Trovare la posiziom• dell'immagint· finale. Stabilir<: s.·
l'imnmgin<.·i: ctriua o cupo\'ulta t.' dc.·tcrminarl'l'in-
gmndimemo totale.
Oggruo
Lente Specchio
t
FiguraP26,25 j.--1.oom
~+ 1.00m~
~
forma un 'immagine del vetrino a 12.9 cm dal vetrino. FiguraP26.S5
Quanto lontana è la lente dal ,·ctrino se l'immagine
(a) è reale e (h) virmale? :lii. l.'ogg<·tto in Figur.1 P26.36 è a metà str.ida fra la lente
rn-~ t:n.1 persona guard:a una pit·1r., prl'ziosé\ con un e In spccd1io. Il rnggin di cum1tur.1 dello specchio è
mi~roscopio da gioicllierl' che ha umt lente com·cr- 20.0 cm, e la lente ha una distanza focale di-16.7 cm.
geme di focale 12.5 cm. Il microscopio forma un'im- Consiclcr.indo soltanto la luce che abbandona l'ogget-
magine virtuale a 30.0 ,·m rlalla lente. Oetermimtre to e viaggia prima ,·crso lo specchio, trovare la po•izio-
!"ingrandimento della 1,·ntt·. l."imnmgin,· i• diritta o n,· dell'in11m1ginc linale formata dal sistema. L'imma-
capomlta? b<ineè reale o virtuale? È dritta o capovolta? Qual è
30. Un oggetto è posto a 30.0 cm di fronte a una lente, e si l'ingr,mdimemo totale?
forma un 'immagine virtuale a 15.0 cm dalla lente. (a)
l.cn,~ Ogg,,tto Spt,cchio
Qual è la distanza focale della lente? (h) La lente è
t ~
convergente o dh-ergente?
:1I . Supponiamo che un oggeuo abbia uno spessore ,lp,sic-
ché esso si estende da una distanza p dell'oggetto a
p + dp. Dimostn1re che lo spessore dq dell'immagine è
dato da (- q•Il> Ì' cosicché l'ingr.mdimento longitu-
dinale dq/ dp=-M ,dove, Mè l'ingrandimento laterale.
K
~25.0cm-f
:I:!. Un oggetto è posto a 50.0erti da uno schermo. Dove
do,TCbbe trovarsi una lente convergente di IO.Ocm di
FiguraP26.S6
distanza focale pt•r formare un "immai,<inesullo scher-
mo? Tromre l'ingmndimenio (gli ingr,mdimenti). 37. La distanza fra un oggetto e la sua immagine dritta i,
33. 1., lente di proiezione di un certo proiettore di diaposi- 20.0 cm. Se l'ingrandimento è 0.500, qual è la distam.a
til·e è una singola lente sottile. Si dc,·c proiettare una focale della lente usata per formare l'imll1llgine?
diapositiva di 24.0 mm tii alteua itt modo che la sua :111.La distan1.11fr.i un oggetto e la sua immagine dritta è d.
immagine riempia uno schenno di 1.80 mdi altezza.La Se l'ingrandimento è M, qual è la distania focale della
distanza diapositiva-schermo è S.llOm. (a) Detenninare lente: usata per fonnare l'immagine?
la distanza focale della lente di proie1fone. (b) A quale 3!l. Un oggetto posto a IO.Ocm da uno specchio slerico
distanza dalla diapositiva deve trovai-si la lente del concavo produce un 'immagine reale ad 8.00 cm dallo
proiettore nflind1é si fonni l'immagine sullo schermo? spc,rchio. Se l'ogg<'lto è sposmto in una nuova posizio-
:; I. l 'n n.·lodsta sorpassa uno spcumon.· a IO.Otn/.s. IA> ne a 20.11cm dallo specchio, ,,ual è la posizione del-
spettatore fotografa il velocista usando una macchina l'immagine? l. 'immagine finale è virtuale o reale?
fotografica che ha una distanza fornlc di 5.00 cm e 1111 ·IO. Due raggi che viaggiano paralleli all'a.,se principale
tempo di esposizione di 20.ò ms. Per una buona foto- incontr.mo una lente piano-convessa che ha indice di
gr.tfia, la nms.,ima sfocatura permessa dell'immagine rifr.izione 1.60(Fig. P26.40),Selasuperlkie convessa i,
sulla pellicola è 0.500 mm. Trowre la minima distanza sferica, 1111raggio vicino al bordo non passeràdal pun tu
fra il velocista e la fotocamera per ottenere una buona focale (abt.'!"razionesferica). Sequesta auperflcie ha un
fotografia. raggio di curvatura di 20,0 cm e i due raggi distano
798 Capitolo 26 SpecrMe lr11ti
dall'as.,e principale rispettiv-.imente h1 = 0.500 cm e dell'immagine finale. (b) L'immagine risulterà dritta
= 12.0 cm, trovare la differenza fra le posizioni in cui
/>i. o capovolta? (c) Ripetere la parte (a) e (b) nel caso in
ciascuno incontra l'as.,eprincipale. cui la seconda lente sia convergente con distanza foca-
le di + 20.0 cm.
[iI] l!n oggc:110è prnuu " 12.0 1·111a sinistra rii una lente
divergente: di focale -6.00 cm. l.:na lcmc co1l\'ergentc
di focale 12.0 cm è posta a distanza d a destra della
lente divergente. Trovare la distanza d tale che l'hn-
magine finale sia all'infinito. Fare una c1>11rUZione
e
grafica dei raggi per questo caso.
•llì. La cornea dell'occhio ha un raggio di curvatura di
0,800cm. (a) Qual è la distanza focale della superficie.
riflettente dell'occhio? (b) Se un pezzoda 20 $ d'oro
del diametro di S.40 cm è tenuto a 25.0 cm dalla cor-
FlguraP26.40 nea, quali sono la dimensione e la posizione dell'im-
magineriflessa?
41. Un c:iggèltoreale è polle) all'estremilà zero di una riga lilJ Il disco del Sole sottende dalla Terra un angolo di
. da disegno da un·meero. Uno specchio concavo posto 0.538°, Quali sono la posizione e il diametro dell'im- .
all'estremità 100 cm della riga produce un'immagine magine del Sole formata da 11110specchio sferico con- ·
dell'oggetto nella posizione 70.0 cm. Uno specchio cavo di S.00 mdi raggio?
convesao pòsto alla posizione20.0 cm produce un 'im- ·111.Un 'illusione ottica di "monete galleggianti" consiste di
magine finale nel punto a 10,0 cm. Qual è il raggio di due specchi parabolici cli lunghc:-tza focale: di 7.50 cm,
curvatura dello specchio convesso? affacciati l'uno all'altro con i loro centri distanziati di
-1:!. Ricavare l'equazione dei costruttori di lenti nel modo 7.50 cm (Fig. P26.48).Se si pongono alcune monetine
seguente: si consideri un ogge110 nel vuoto in p1 = - sullo specchio inferiore •i forma un'immagine delle
da una prima superficie rifrangente di raggio di curva- monetine su un piccolo roro al centro dello specchio
tura R,. Trovare la posizione dell'immagine. Usare superiore. Mostr•re che l'immagine del sistema di
questa immagine come oggetto della seconda superfi- specchi si forma in questa posizione e descriverne le
cie rifrangente, la quale ha circa la stessa posizione caratteristiche. (Nola: si ottiene un effetto sorprenden-
della prima poiché la lente è sottile. Tro\me la posi- te illuminando queste i111mff&ini con un fascio di luce.
zione dell'immagine finale, dimostrando che essa ha Anche con incidenza r.idente, il fascio di luce inciden-
una distanza dell'immagine fidata da te è apparentemente riflesso dalle immsgini delle
monetine! Avete capito perché?) .
..!..=
'h
(n-1) (.2..
R
-..!..)
1 R1 Piccolo rom
H1!;J
Un fascio di luce parallelo entra in una semisferadi
vetro perpendicolarmente alla faccia piana come mo-
strato in Figura P26.4S.li raggio è R= 6.00cm e l'indice
di rithl7fone è n = 1.560.Determinare li punto in cui il
lascio è focalizzato. (Si assumano raggi parassiali). Monete:
FiguraP26,48
. I' ·i
Ei[) In una camera al buio una candela è posta 1.50 nida,)
una parete bianca. Una lente è posta tra la candelae la:;
parete in una posizione per cui viene a formani sulla!,
parete un'immagine della candela ingrandita e capo,-.,
volta. Quando la lente viene spostata di 90.0 cm~~,:.
parete, si forma un 'altra immagine della candeta..TJ'ò::.·
FiguraP26,4S \òll'C (a) le due: distanze oggeuo che pniducono le im· .
magini descritte in precedenza e (b) la lunghezza~,\
•14,,Un oggetto alto 2.00 cm è posto 40.0 cm alla sinistra di della lente. (c) Caratterizzare la seconda immaginé •.1,;ii;,,
uq;a !ente convergente di lunghezza focale SO.Ocm. ,,o.La lente Lt in Figura P26.50ha una distanza focale. ii{\~
U{i\l,!ente <IIW!rgencecon distanza focale -20.0 cm è 15.0 cm, mentre la lente L, ha una distanza focale d! .1,
1 · .po cm alla destra della lente convergente. (a) IS.S cm. La distanza d fra la lente '-2e il piano de"''~
:.;-',; !,911re
la posizione finale e l'ingrandimento pellicola può essere variata da 5.00 cm a IO.O;.~
lli.1pos/e11iproblemico11ul/uali 799
RISPOSTEAl PROBLEMICONCETTUALl
I. Non sarai capace di mettere a fuoco contemporanea- intercettare i raggi di luce.
mente il dillt'gno e la nm immaginr. Pt'r mettere a fu<>- r,. Consideriamo i due albrri come due oggetti separati.
co il disegno, devi aggiustare i tuoi occhi affinché un l.".ilbero lontano è un oggetto che è più distante dalla
oggetto distante qualche metro (il disegno) sia a fuo- lente dell'albero vicino. Quindi, l'imn1agine dell'albe-
co. Allora, metterai a fuoco la sup,,jiri, tkllo spuchio. ro lontano sarà più vicina alla lente di quella dell'albe-
Ma la ma immagine nello specchio è dietro lo spec- ro vicino. Allora, lo schermo dO\Tà essere spostato
chio, distante dietro di coso quanto Ili lo sei da\,lllti. verso la lente permettere a fuoco l'albrro lontano.
Quindi, focalizzerai i tuoi occhi oltre lo specchio, a 6. Se una lente convergente è posta in un liquido con un
una distanza doppia rispetto al disegno, per portare indice di rifrazione maggiore di quello del materiale
l'immagine a fuoco. della lente, la grandezza relativa degli angoli alla
2. L'attore vedrà la cmqtrtsa. La luce proveniente dal superficie di separazione verrà consen-ata, e la lente
volto dell'attore deve riflettersi dallo specchio nella farà divergere la luce. Uno specchio funziona soltanto
direzione della lente della cinepresa, affinché il suo con la riflessione, che è indipendente dal materiale
volto venga ripreso sulla pellicola. Se invertiamo il per- circostante, per cui uno specchio convergente sarà
corso della luce, la luce proveniente dalla cinepresa si convergente anche in un liquido.
riflette dallo specchio verso gli occhi dell'attore. 7. Il mcchettino di plastica pieno d'aria agirà in acqua
3. La messa a fuoco automatica con gli ultrasuoni spedi- come una lente rudimentale. La direzione della rifra-
sce un'onda sonora e misura il tempo per il ritorno zione alla superficie del sacchetto quando la luce
dell'eco. Usando questa informazione, l'apparecchio passa dall'acqua all'aria sarà opposta a quella per la
calcola la~ del soggetto e mette a punto l'obiet- luce entrante dall'aria al sacchetto pieno d'acqua,
tivo. Quando stai di fronte allo specchio, il segnale cosicché la lente di aria sott'acqua saràdivergente.
ultrasonico si riflette sulla superficie dello specchio e 8. La distanza focale di uno specchio è determinata dalla
la fotocamera aggiusta il suo fuoco per la distanza legge della riflessione sulla superficie di uno specchio.
della superficie dello specchio. Ma la tua immagine La legge della riflessione è indipendente dal materiale
nello specchio è a una distanza cloppia dalla fotoca· con cui è ,·o•lruito lo specchio e il mezzo drcmtante.
mera, e così risulterà sfocata. Quindi. la distanza focale dipende soltanto dal niggio
4. 1 raggi dì luce divergono dalla posizione di un 'imma- di curvatura e non dal materiale. La distanza focale di
gine virtuale proprio come quelli provenienti da un una lente dipende dalla legge della rifrazione, e la
oggetto reale. Quindi, un 'immagine virtuale si può rifrazione è altamente dipendente dagli indici di rifra-
facilmente fotografare cosi come qualalasi altro ogget- zione del materiale della lente e del mezzo circostan-
.to. Naturalmente, la fotocamera deve essere piazzata te. Quindi, la distanza focale di una lente dipende dal
Yidno all'asse della lente o dello specchio per poter materiale.
27
Ottica ondulatoria
/1 , .. ,:· Il ·,I I I
27.1 Condizioni
per l'interferenza
27.2 L'esperimento
della doppia fenditura
diY01111g
27.3 Cambiamento di fase
dovuto alla riflessione
27.4 Interferenza
nelle lamine sottili
27.5 Diffrazione
27.6 Riwluzione
della singola fenditura
e di aperture circolari
27.7 Il reticolo
di diffrazione
27.8 Diffrazione di raggi X
da cristalli
(Facoltativo)
800
27.2 l.'e.,perimentorie/ladoppiafe11tlit11ra
di Young 801
(h)
s, ; :_•'._j{ftt
i-~
p,)f~
Fenditure.~
Punto
luminoso QPunto
luminoso
per •
Condizione 8 = dsen 8 =· (m+ i)A (m = 0,±1,±2, ... ) (27.3]
l'int,e,ferenzadistruttiva
È utile ottenere le espressioni per le posizioni delle frange chiare e scure mis11-
ratl' lungo la 1·<~rtkall·da Oa P. Olu·c .ill'ipotesi che /. li> d. ,t,;surncrt•mo che ,/ 'P A,
cioè, che la distanza tra le due fenditure sia molto maggiore della lunghezza
d'onda. Questa è la situazione che si verifica in pratica poiché Lè spesso dell'ordi-
ne di I m mentre d è una frazione di millimetro e A è una fr.izione di micrometro
per la luce visibile. In tali condi7joni, 8 è piccolo e, quindi, possiamo usare
l'approssimazione sen 8"' tan 8. Nel triangolo OPQin Figura 27.3,vediamo che
grw, 1-ìmdamenlal Photographs) Considcriamo un esperimento con la doppia fenditurn in cui un fascio laser passi
attraverso una coppia di fenditure molto vicine, e si manifesti su 11110 schermo lonta-
no una chiara figura d'interferenza. Supponiamo, ora, che si immettano delle parti-· . Y
celle di fumo fra la doppia fenditura e lo schermo. Con la presenza delle particelle di . · ,;:
fumo, si vedranno gli effetti dell'interferenza nello spazio fra le fenditure e lo scher- : }
mo oppure l'effetto si ,•edrà soltanto sullo schermo?
Ragionamenlo Gli effetti si vedranno nell'area riempita col fumo. Vi saranno linee
chian· <lin·uc verso Il· arrt• rhiare sullo schermo e linee M"llfl' clirc:ttl'verso le aree
scure dello schermo. In Figura 27.3, la costruzione geometrica è importante per svi-
luppare la descrizione matematica dell'interferenza. Es.~, tuttavia, si presta a uria'· ,,,
cattiva interpretazione in quanto potrebbe suggerire che l'interferenza non awenga•/ .<,
fino a quando i raggi provenienti dalle due fenditure non incontrino lo schermo · ,-::
nello stesso punto, Il diagr.1mma più efficace per questa situazione è la Figura 27.1, ..': _;,i
nella quale è chiaro che vi sono camminidi interferenza distruttiva e costruttiva dalle~-~:-',:·;
fenditure allo schermo, Questi cammini saranno resi visibili dal fumo, ., , ì:!1•'.,'·.
·r1..~t,
27.2 I. 'r.,Jmw11·11/11
tlrllr1 rl11J1pit1fe11r/1111m
,li 1'11111111 805
,.,,. , . ',!{•:·,,,·
Se.·i lw>i altoparlanti slcn.·o sono n>llcgati in ..controfa.M.··. cioè, ,·on un ahoparhuuc
n,llc.·gatu corrt•namt•nu• e•l'altro con i fili sc.·ambiati, i toni bas.'ii ndh\ musit-a tcndo-
110;1 i1ukholi1,i. P,·11111··;uTadt· riù l' pc•rdu' <Jttt•,to i.•un prohlt•nrn pc.·ri Hm-ihi\ssi
111,1uo11pc.-ri toni ahi:-
,_';:·,
',,··:'
Supponiamo rh,• si guardi la tdc\"isionc: pt•r mcz1.u di un·antcnna piuuusu, che ,·on
un nwo. St· un ael'nplaun \'ola ndlt· ,icinanzt•, si po~>nn notare dellt• imnmgini fan ..
m:mmondt·h'l,,rimllisull'imnmgi1u.• u-le,·isi\1\.Qual i: la n•usu:'
r/y2 (:\,0 X 10- 5 m)(4.5 X I0- 2 111) AL (!i.6 X 10-7 m){ 1.2 111)
,\=-·-
ml. 2x 1.2 m ti
!i.62 x 10-7 m = 560 nm_ "' 2.2 x 10-2 m = 2,2 cm
1106 Capitolo 27 Ollim 11111lu/11turia
Poic-h(•la maggior p.irte degli stnunenti cli rivelazione della luce misurano la
nll'dia tcmporak dell'intensità luminos.i e dato che la ml'clia temporale· di
scn 2 (wt + q,/2) su di un periodo è 1/2, possiamo scrivere l'intensità media in
Pcome
[27.11]
·1
lmrd = locos2
• • •• ,..
(-rt,,) • •.
(27.13)
,.....
Figura27.5 Distribuzionedella
inu·nsit:ì in funzione di d scn (J
per una figura di interfercnz:1
prodoua da due fenditure quan-
do lo schenn<> è lontano dalle
due fenditure (I, ili> ti). (Foto da
M. c:a,;,,et,
M. l•'rancon e J.C.
Thinr, Atla.tof optical Phmomena,
-dsenB Ber/in,Springer-Verlag, J96Z)
808 Capitolo 27 Ottica tmdtllaloria
PROBLEMA CONCETIUALE
''l.,. \-~,l'°lV.~N'A'a:\l-,~~.)t',:,..,,,:. ,
1
Consideriamo una frangia scura in una figura di interferenza da doppia fenditura, nella
quale non arriva alcuna energia. Le onde provenienti dalle due fendimre attraversano
., que~to punto, ma esse si elidono. Dove va a finire l'energia?
• ',.'I.~ ' . '
27.3 • CAMBIAMENTO
DI FASEDOVUI'OALI.A RIFLESSIONE
Il metodo di Young per produrre due sorgenti coeremi cli luce consiste nell'illu-
Schenno minare una coppia di fenditure con un'unica sorgente. Un'altra semplice dispo-
sizione per produrre una figura d'interferenza con una sola sorgente è nota come
p specchio d{Lloyd.Una sorgente di luce è posta in .'iYicino .i uno specchio, come è
Soq,;:cnte
illustrato in Figur.127.6.Le onde possono raggiungere il punto d'osservazione,/',
reale
o direttamente lungo il percorso SP oppure lungo il percorso che coinvolge la
riflessione dello specchio. Il raggio riflessopuò essere trattato come un raggio che ·
abbia origine dalla sorgente in S ', nella posizione dietro lo specchio. Questa sor-
gente S', che è l'immagine di S.si può considerare una sorgente virtuale.
In punti lontani dalla sorgente, ci si potrebbe aspettare una figura d'interfe-
Figura 27.6 Specchio di renza dovuta alle onde emesse da S ed S', proprio come si osserva per due sor-
Lloyd. Sullo schermo in P si genti coerenti reali. Infatti, si osserva una fig1,1ràd'interferenza. Tuttavia, le posi-
produce una figura d'interfe- zioni delle frange chiare e scure sono invertiterispetto a quelle della figura
re,:\zacome conseguenza del- d'interferenza di due sorgenti coerenti ,:eali (esperimentò di Young). La causa
la sovrapposizione del raggio
diretto (blu) e di quello ri- di ciò è dovuta al fatto che le sorgenti S ed S' hanno una differenza di fase di
flesso (marrone). Il raggio 180°. Questo cambiamento di fase di 180° si produce nella riflessione.
riflesso subisce un cambia- Per illustrare ciò ultetiormente, consideriamo il punto P', dove lo specchio
mento cli fase di 180°. incontra lo schermo. Questo punto è equidistante da Se da S', Se la differenza.di
cammino fossela sola causa responsabile della differenza di fase,ci si aspettereb1*
di vedere in P' una frangia chiara (poiché, per questo punto, la differenza di cam-
mino è zero), corrispondente alla fràngiaèèntrale della figura d'interferenza déUè
due fenditure. Invece in P' si osserva una frangia scumacamia del cambiamento di:
fase di 180° prodotto dalla riflessione. In generale, un'ondaelettromagnetica subi-
sce un cambiamentodi fase di 180°in seguito allariflessione da un mezzo con indi-
ce di rifrazione maggiore di quello del mezzo in cui stava viaggiando.
È utile tracciare liii 'analogia tr.t la riflessione di onde luminose e la riflessione ..
di un'onda trasversale in una corda tesa quando l'onda incontrd un confine
(Cap. 13, Paragrafo 13.7), come in Figura 27.7. L'impulso riflesso in una corda ..
subisce un cambiamento di fase di 180° quando è riflesso da un confine il cui · ;:
. mezzo è più denso, come una corda pitì pesante, e non si verifica alcun cambià- )i
. :·~~~.to di fase:quando la riflessione avviene a un confine il cui mezzo è men<>)}~
,: denso. Similmente, un'onda elettromagnetica subisce un cambiamento di Case:,~
27 .3 riij,1.1,tlwul11alla rijle.isio11e
Ca111biame11to
~
-
~ Supporto rigido
"1 < n~ Analogia con la corda
(a)
~
~
(b)
Figura 27.7 (a) l'n rnggiu rilks.,o da un nu,zzo con indice di rifr.izionc maggiore subi-
sce uno sfa.,amento di 180°. I.a p.u·te destra della figur.i mostrn l'analogia con un impul-
•o rinesso in una corda. (b) L'n raggio rifles.,o da un mezzo con un indice cli rifrazione
minore 11on •uhisce alcuno sfasamento.
( A .,ini.<lm) Bolle prodonc da acqua saponata. I colori, che si formano poco prim;1 che
le bolle scoppino, sono dornli all"imerferen,.a fra i raggi di luce rillcssi clalla parll' anL<··
riore e posteriore della lamina sottile dell'acqua che forma la bolla. I colori dipendono
dallo spessore della lamina e vanno dal nero, dove la lamina è più sottile, lino al rosso,
dove la lamina diventa più spessa. (Dr.JmnryBurgus/Scimu Pkotolilnnry) (A datro)
Interferenza su lamine sonili. Uno strato sottile di olio sull'acqua produce interferenza,
come mostrato dalle linee colorate, quando la luce bianca incide sull'olio. Lo spessore
dello strato varia da punto a punto ed è questa la causa della produzione dei diversi
colori. (© Tom Brandi 1984,PholoRa«udun)
810 Capitolo 27 Ottfra ond11/aloria
dit>t'T.ri,11110 con 11< n1.unin:, e l"altro con n > n1amìt•• , le condizioni per l'interf<.~
renza costruttiva e clistrnttiv-.isono i11verlile.l11questo caso, o c'è: l!no sfmrametllo
cli 180° sia per il r.iggio I, riflesso dalla superficie A, che per il raggio 2, riflesso
dalla supt•rlidC' B. oppure non c'è sfasamento per nessuno dei due; quindi la
,;11 iaii1u11·1·0111pl,·"i,,1dl'lla fast· in st·guiw alle rillt·i,sioni è :,·m.
PROBLEMA
CONCETIUALE
2
fl.ll.'11:At~ •caMt.~
In un incidente cli lahor.ucwio, spargi due liquidi in acqua ,: nrs.,uno di essi si mescola
cun l".1n1ua.Ambedu,· funnano lamine ,ouili sull.1sup,•rficic dell'acqua. Noti, quando le
lamine allargandosi di\"entano mollo sottili, che una lamina diwnta chiara e l'altra srum.
Perché ptiò acc-.idereciò?
PROBlEMA
CONCETIUALE
3
.....
Nel Capitolo 9, abbiamo discusso l'interferometro di Michelson. In questo apparecchio,
un fascio di luce ,iene di\"iso in due parti che percorrono cammini perpendicolari e poi
si riflettono su due specchi allo scopo di ricombinarsi per formare una figura d'l111erfe-
ren1.a. Supponiamo di os.ser1·.trela figura d'interferenza in laboratorio mentre 1111collt~
ga scherzoso tiene un fiammifero acceso lungo il cammino della luce di un braccio del-
l'intt·rkrnmt·tro. Cii, ,l\"nÌun effetto sulla ligum di intt·rfcrenza?
PROBLEMA
CONCETIUALE
4
=-•mntrttrmme a I M=ma.m
Xclla nostra discus.,ionc sull'interferenza nelle lamint· sottili, ci siamo fissati sulla luce
11//rs.111 dalla lamina son ile. Consideriamo. ora, la lun· tm,111,•rn1dalla lamina souilc, con
l".tri.t su amb•·dut· i lati della lamina. Consideriamo 1111l'ill(gin di tu,e. il r-.iggio diretto,
riflcssi,,11t (:,msidcriamoun secondo r&1ggio,
che si trmuncucattravenmla huninasc.•nza 1•
il n1K1,>i<>
rillcs.,o, ,·he si ll,1smt·11eaum,-crso hl prima superficie. si riflelle indietro sulla
seconda, si rifleuc ancnm sulla prima e. infine, emerge nell'aria, parallelamente al rag·
gin direun. Per una incitl,·nz:1 normale. <1ua1110 dew cs&·rc spessa la lamina, in termini di
hmgh<·zza d'onda della luce, affinch<' il mggin emergente i111c-rferi5eadistmttivame111e?
~:In stesso spes.snrc di quello dcll'i111crfon·n1.a distruuim per riflessione?
O, il vertice, si vede una banda scura corrispondente ad si avnmno bande chiare <1uandolo spessore sodclisli1la
inte1ierenza distruttiv-~.in quanto il raggio riflessodulia condizione '2111~ (m + ~)A, conispondcme a spessori di
superficie su·periore subisce uno sfasamento di 180° A/4,i, 3A/411,5)./411, e così via. Se si usa luce bianca, si
mentre l'altro no. In accordo con l'F.quazione 27.17, si vedmnno bandt• di rnlori diversi in punti diversi,in cor-
\'l•clono ahrt" hom<I,·st·m·c quando 2111= mA. rioè 11 = rispnnclerm1cldlt-diVl'rsclunghezze d'oncia della lucc.
)./'2t1, 12 = A, 11.I:,= :U/211, e così via. :'\dio s!<'s.snmorlo,
27.5 • DIFFRAZIONE
Supponiamo che un raggio di luce incida su due fenditure, come ncll'espel'imcn-
to di Young con le due fenditure. Se la luce percorresse veramente dei cammini
rettilinei dopo essere passata attnl\'erso le fenditure. come in Figum 27.l la, allora
non ci sarebbe SO\rdpposizione delle onde e non si \'edrebbc alcuna figura d'inter-
ferenza. Invece, il principio di H uygens richiede che le onde si diffondano al di là
delle fenditure come mostrato in Figura 27.11b. ln altre parole, la luce devia da un
percorso rettilineo ed entra nella zona che altrimenti sarebbe in ombra. Questo
deviare della luce dalla sua linea di percorso iniziale è detto diffrazione.
In generale, si ha diffrazione quando le onde passano attrnverso piccole
aperture, intorno ad ostacoli o nei pressi di spigoli vivi. Per esempio, quando
una stretta fenditura è posta tra una lontana sorgente puntiforme di luce (o un
fascio laser) ed uno schermo, la zona non in ombra contiene fasce chiare e
scure che si alternano, come in Figura 27.12. La figura consiste di una banda
centrale larga e intensa, il massimo centrale, affiancato da una serie di bande
ttl.l> ..
~
11,&\·
,·,.)
interferenza. (b) l.e onde
luminose nel diffondersi si
sovr.tppongono, producendo
fr.tngc d'inteiicrc111.a.
I . , ~ 'f~
~ -,~
.~.--;
~ :,. \
..
Figura 27,12 La fii,•ur.idi
cliffrnzioneche, appare •ullo
w1w;;
schermo quando la luce pas-
sa attraverso una sottile fen-
~\/~ __
ditura verticale. La figur.i
con5iste di una banda larga
centrale e cli una serie di
bande latcrnli meno intense
(a) (b) e più strette.
814 Capitolo 27 Ottiram1dulat01ia
,..,
:.
•
8 _ _ - • - ·;,.} _:j
• ·. 1 _ _ . ;';t{¾'., )Ì
J
'i
i· ~: oppure usando una lente convergente per focalizzare i raggi paralleli sullo
=u
. +!···
-+n
~~-·<-~
.... :
- 8 - .I
schermo, come in Figura 27.14a. Si osserva una frangia chiara sull'a.,se a 6 = O,
con frange scure e chiare alternantesi su entr.1mbi i lati della frangia chiara
centrale. La Figura 27.14b è mm fotografia di una figura di diffrazione di
-11.µ
~
••
Fraunhofer prodotta da una singola fenditura .
Diffrazione da singola fenditura
Abbiamo finora assunto che le due fenditure siano due sorgenti di luce pun-
I fsen8
tiformi. In questo paragrafo determineremo come la loro larghezza finita sia la
base per comprendere la natur.i ddla figura di diffrazione di Fraunhofer pro-
dotta da una singola fenditura.
F',gùra 27.15 Diffrazione del-
la luce prodoua da mm fcn- Possiamo dedurre alcune rnrnlleristiche importanti cli questo prnblcma esa-
diturn souile di larghezza 11. minando le onde provenienti eia varie parti della fcncliturn, coml' mostrato in
Ogni porzione della fenditu- Figura 27.15. Secondo il principio di Huygens, ogni porzione della fenditura si .
.ra si comporta come una sor- comporta come una sorgente di onde. Quindi la luce proveniente da una por- ':
gentt: puntiforme di onde. La
differenza di cammino tra i
zione della fenditura può interferire con quella proveniente da un'altra, e 'i'
· ,raggl)e 3 o tra i raggi3e 5 è l'intensità risultante sullo schermo dipenderà dalla direzione fJ. . 'J
· pJ\tl.l,\(<i/2) sen 8. ·(Notare Per analizzare la figura di diffrazione, è conveniente dividere la fenditura jn :/
:i;lf~.11~~ ~bi'scala) .. due parti uguali, come in Figura 27 .15. Tutte le onde originate dalla fendi~};l
27.5 / >iffnu.itme 1115
sono in fase tra loro. Consideriamo le onde 1 e 3 che sono originate rispettiv-.l-
mente dal fondo e dal centro della fenditura. L'onda I deve percorrere rispetto
all'onda 3 un tratto in più pari alla differenza di cammino (a/2) sen 8, dove aè
la larghe7.7.adella fenditurd. Nello stesso modo, anche la differenza di cammino
tr.i le onck 3 t· 5 è (t1/2) sen 8. Se questa clHT<-n·nzacli rnmmino è esattamente
pari a mc1.za lunghezza d'onda (con·ispondeme ad una differenza cli fa.,;ccli
180°), le due onde si annullano l'un l'altra e ne risulta interferenza distruttiva.
Questo è vero, in realtà, per ogni coppia di onde originate in punti distanti metà
della larghezza della fenditurd, in quanto la differenza di fase tra tali punti è
180°. Perciò, le onde provenienti dalla metà superiore della fenditura interferi-
scono in mododislrottivocon quelle provenienti dalla metà inferiore quando
{-sen8 =+-
owero quando
sene=~ IJ
sen8 = ~-a
molto meno intense. Le varie frange scure (punti di intensità nulla) si trovano per
valori di 9che soddisfano l'Equazione 27.18. Le posizioni dei punti di interferen-
za costruttiva sono circa a metà strada tra le frange scure. Si noti che la larghezza
della frangia centrale chiara è il doppio di quella dei massimi meno intensi.
RagionamentoLo spazio fra la porta appena socchiusa e la parete agisce come una
singola fenditura per le onde. Le onde sonore hanno una lunghezza d'onda maggiore
della larghezza della fenditura, per cui il suono viene effettivamente diffrauo
dall'apertura e diffuso all'interno dell'aula. I.e lunghe1.ze d'onda della luce sono
mollo più piccòje della larghezza della fonditum, per cui virtualmente non c'è diffra-
zione per la luce. Bisogna avere una linea di vista dire~_taper rivelare le onde luminose.
(a) (b)
F,gura 27.17 Due sorgenti puntiformi distanti da una piccola apertura producono cia-
scuna una figura di dìffrazione. (a) L'angolo sotteso dalle sorgenti all'apertura è gran-
de abbastanza perché le figure di diffrazione siano distinguibili. (b) L'angolo sotteso
dalle due sorgenti è cosi piccolo che le loro figure di diffrazione si sovrappongono e le
immagini non sono ben risolte. (Si noti che gli angoli sono note\·olmente c8agerati).
meno intensi chiari e scuri. Ciò che si ossem1 sullo schermo è la somma delle
due figure di diffrazione, una da S 1 e l'altra da S.l.
Se le due sorgenti sono separate in modo tale dtt· i loro mas.~imicentr,di non
si sovrappongono, come in Figura 27.17.t, Il' loro immagini possono essere
distinte e si dice che sono risolle.Però, se le sorgenti sono \'ÌCÌnel'una all'altra,
come in Figura 27.17b, i due massimi centrali possono sovrapporsi e le immagi-
ni sono non ri.,olte.Per decidere quando due immagini sono risolte, si usa spesso
l.t seguente condizione:
sen 6 =2._
a
dove a è la larghezza della fenditura. Secondo il criterio cli Rayleigh, questa
espressione fornisce la più piccola separazione angolare per cui le due immagi-
818 Capitolo 27 Olti.-11
1111du/tJl1'ri11
,~,
I I
I I
I
ni saranno risolte. Poiché in gran parte dei casi A <lii:a, sen 9è piccolo e possiamo
usare l'approssimazione sen 9,. 9. Perciò l'angolo limite di risoluzione per una
fenditura di larghezza a è
9111;11=1.22 ; (27.20)
{.('.',
'l':'.
-:.·~:.:
t ··:~··«'''J
·;;;;,~ r,~jj'i~UW(~~Mil~fj:,:i.tf:,::;;iti.,
1À( )'\~i 1 ..~-1.AiJ,1,id1ì,i1W)':'
Cli occhi dei gatti hanno una pupilla verticale in condizioni di luce debole. I gatti
che cosa risolverebbero meglio di notte, i fari di una macchina lontana o lc luci :q>a-
ziate verticalmente dell'albero di un bauc:llo lontano?
-
PROBl.fMA
CONCETIUAlf
5
Supponiamo di osservar<· 1111binario con un tde,rnpio e di al\'t·n· ,lillirnltù 1wl ri,ol\·cre
le due romie. Decidiamo allora cli usare un filtro rolornto pt·r aiutard. Sn·glimno un lil-
tro blu o un filtro rosso?
27.7 • ILRETICOLODIDIFFRAZIONE
Il reticolo di diffn1zione, uno stmmento molto utile nell'analisi di sorgenti di
h1ct·, c:onsiste in un gran numero cli fenditure parallele equispaziatc. Si può
costruire un reticolo incidendo delle righe parallele su una lastra cli vetro con
una tecnica di lavorazione di precisione. Gli spazi tra le righe sono trasparenti
alla luce e quindi funzionano come fenditure equispaziate. Un reticolo ùpico
contiene diverse migliaia di righe per cm. Per esempio, un reticolo contenente
5000 righe/cm ha una spaziatura tra le fenditure, d, pari all'inverso di questo
numero, ovvero tl= (1/5000) cm= 2 x 10--icm.
In Figura 27.20 si mostra uno schema della sezione di un reticolo di diffra-
zione piano. Un 'onda piana incide da sinistra perpendicolarmente al piano del
reticolo. Si usa inoltre una lente convergente per far convergere i raggi nello
stesso punto P. L'intensità della figura che si osserva sullo schermo è.il risultato
degli eft'e~ticombinati dell'interferenza e della diffrazione. Ogni fenditura pro-
. ducé.4iijrazionè; a loro volta, i faSçi'<!if(rattiin,terferiscono 1p loro producendo
là figura finale. lnol.tre, ogni fenditura si coi:rtporta come una sorgente di onde,
che partono tutte in rase· dalle fenditure. Tuttavia, per una direzione arbitraria 8
misurata dalla direzione orizzontale, le onde devono percorrere cammini diver-
si prima di arrivare ad un particolare punto Psullo schermo. Dalla Figura 27.20,
si nota che la differenza di cammino tra onde provenienti da fenditure adiacen-
ti è pari a tlsen 8. Se questa differenza uguaglia una lunghezza d'onda o un suo
multiplo intero, le onde pro\'enienti eia tutte le fenditure saranno in fase in Pe
si osserverà una linea chiara. Perciò, la condizione per i massimi nella figura
d'interferenza ad un angolo 8 è
. ' ,l:
Figura27,20 Vistalaterale di un reticolo di diffrazione.La separazione tra le fendituj-'\/\
re è d, e la differenzadi cammino tra fenditure adiacenti è d sen 8. ' ;\.
27.7 /I relimloclidiffrazione 821
I
Questa espressione può essere usata per calcolare I:, lunghezza d'onda, noli
la spaziatura nel reticolo (detta passo reticolare) e l'angolo di de\iazione 8. Se la I· 1 /i
rndial.i011<·indclente contiene diverse lungh,·zzc d'oncia, p<·rognuna di ess<·il
!:
I i;
d'onda, si ossciverà uno spettro di lince in posizioni diverse per ogni numero
Figura 27.21 Intensità in
d'ordine. Si noti come sono stn:tù i massimi principali e larghi gli intervalli di limzione di scn (I per un reti-
zone scure. Ciò è in contrnsto con le larghe frange chiare caratteristiche della colo di diffrazione. Sono
figura di interferenza prodotta da due fendimre (Fig. 27.5). mostrati i mas,;imi di ordine
Una semplice apparecchiatura che si può usare per misurare i vari ordini zero, del primo e secondo
della figura cli diffrazione viene mostrata in Figura 27.22. Si tralla di un tipo di ordine.
spettroscopio a reticolo di diffrazione. La luce da analizzare passaattraverso una
fenditura e un collimatore da cui esce un fascio di luce parallelo, perpendicola-
re al reticolo. La luce diffrntta esce dal reticolo ad angoli che soddisfano Telescopio
l'Equazione 27.21. Per vedere l'imm;1gine della fenditura si usa un cannocchia-
le. I.a lunghe:aa d'onda può essen· clctcrmim1ta misurando l'angolo preciso per
mi appare l'immagine della fenditurn per i vari ordini.
~)I
Sorgente
l , , > · I , .. ,, '. ,,''
..y,.-',:~-!·
·~.: ·,.,.,..; ::•'1'.:,·.·-· ~:,·. ','.:,.
1-:_,';.,-~·~
. ..·/ ..·.__
:,'(,',._:,,:::;~_I'.,-~
. . ...:_,_',;;',_\•,~:;:,,:
.
La luce riflessa dalla superlid<' di un compact disc appare variamente colorata, R~ticok,
rnme è mostrato in Figurn 27.2:1.Inoltre, l'osservazione dipende dall'orientazione
del diM:orelmh-a.all'occhio e dalla posizione della sorgente di luce. Spiegare come Figura27.22 Schema di uno
fun1.ionaciò. spettroscopio " reticolo di
diffrazione. Il fascio collima-
to incidente sul reticolo è dii;
RagionamenloLa supctiicic di un compat·t disc è costituita da una trnccia a spirale fratto nei vati ordini ad ango-
inca,-ata (con una spaziatura di circa I µ.m) che agisce come un reticolo per la riflet1- li che soddisfano l'equazion,·
sionc. La luce diffusa da questi ra,~icinatissimi incavi interferisce costnttlivamcnte dscn(/=111A,dove1n= 1,2, ...
soltanto in certe direzioni che dipendono dalla lunghezza d'onda e dalla direzione
della luce incidente. Ogni parte del disco fun1jo11aper la luce bianca come reticolo
di diffrazione, spedendo di\'ersi colori in diverse dire-Lioni. I diversi colori che si
,·t-dono qum1<l0si guarda mm pnrtc.· clc.~1 <1uandola sorgente luminosa.
elisco V'ctrìano
il disco, o chi guarda si muu,·,· val"iandocosì l'angolo di incidenw o di"diffra7.ione.
Una luce bianca emra in una scatola opaca da una apel'mra, emerge da un'alu·.i aper-
tura dall'altro lato della scatola, e sulla parete appare uno spettro di colori. Come •i
può d<·1ermim1n· st· la st·atoh, contit~nc: un prisma o 1111
n•1koln di cliff1111.inrn.·~
PR08lEMA
CONCETTUAlE
6
Se una luce laser viene riflessa da un disco microsolco o da un compact disc, appare una
figura di diffrazione. Questa è dO\~lla al fmu, che ambt•dm, i dispo.~iti\i contengono trdc-
ce parallele di informazione che agiscono come 1111l'etirnlo per la rinessione e diffrazio-
ne. Quali• dìspositi\·o, microsolco o rn111pm·1disr, produrrù i massimi <lidiffl,lli<mt· dll'
sono più dismnti fr.i loro?
PROBLEMA
CONCETTUALE
7
~~1Umli'/6~
Gli astrnnomi spcs.so osservano le ocntltm.ioni,nelle quali una stella p:L'IS.'l
di1:1mun altro
oggetto come la Luna. Quando accade un tait• evento, si trova che l'intensità della luce
proveniepte dalla stella non diminuisce improwisamente quando essa p>L'IS.'l dietro il
bordo della I.una. lnvect:, l'intensitàj111//11nper 1111
brt•\'l' tt·mpo prima di rnderl' a zero.
Perché accade ciò?
PROBLEMA
'
CONCETIUALE
8
... mc
Quando in un ospedale ci si sottopone ai raggi X al torace, i mggi X pas."1.'\110 attraverso
una serie di costole parallele. Le costole del torace agiscono da reticolo di diffrazione per
i raggi X?
~11,
Tubo
...
,,.
a raggi X
Figura 27.24 S,:hcrna della ternicn usata
per ossemm, la dillrazione di raggi X da 1111
monocristallo. La serie di macchie formate
Collimatore
sulla pellicola dai fasci fortemente di1Tra11i
è
chiamato spettrogramma di Laue.
Fascio
Fascio
incidente
"""'°
Figura 27.26 Dcsaizione bidi-
mensionale della riflessione di
un fa!ICio di raggi X da due piani
cristallini paralleli distanti d. 11
d fascio riflessodal piano inferio-
Pianoinreriore re percorre rispeuo a quello ri-
fle.o del piano superiore un
dscn 9 tratto in più pari a 2d sen 1/. ; ,.:,
Sommario 825
stesso \-aie per la rillessione clall'inlera famiglia di piani paralleli. Quindi, la con-
dizione per l'i111e1ferenzacostnmiva (massimi nell'onda diffratta) è data da
2dsen6 = 111A (m = 1,2,3, ... ) [27.24) • Leggedillragg,
Questa rnndi1.io11ci· nolll come legge di Bragg, dal nome di W.l .. l\ragg ( 1890-
1971). che ckrh·ò 11ucs1arelazio11cper primo. Se sono nmc la lunghczz.td'onda
e l'angolo di diffr.izione, l'Equazione 27.24 può essere usata per calcolare la spa-
ziatura Ira piani atomici.
SOMMARIO
l'interferenza di onde luminose è il risultato della sovrapposizione di due o piii onde
in un dato punto. Si osserva una figura d'interferenza persistente se (1) le sorgenti sono
coerenti, (2) le sorgenti sono monocromatiche (cioè contenenti una sola lunghezza
d'onda) e (3) è applicabile il principio di sovrapposizione.
Nell'esperimento di Young con le due fenditure, si illuminano con luce monocro-
matica due fenditure separate da una distanza d. Su di uno schermo a distanza L dalle
fenditure si os.serva una figura d'interferenza che consiste in frange chiare e scure. La
condizione per l'interferenza costruttiw è data da
,_CO!i2 ("dsen
l mt'd = ro --,\--
(/) (27.12)
zone chiare e scure di intensità molto minore. Gli angoli 9 per cui si ha intensiu, wv
nella figura cli diffrazione ,ono dati da
À
,en 9 = a""
111 (m = ±1, ±2, ±3, ... ) (27.18)
DOMANDECONCETTUALI
[Ll Qual è la condizione necessaria per radifferenza di
cammino tra clue onde affinché interferiscano in
manicrn (a) costruuiva e (b) distruttiva?
2. Spiegare perché due lampade a flash poste l'una vici-
na all'altra rion producono una figura d'interferen1.a
su uno schermo lontano.
!K}Se l'esperimento di Young con le due fenditure fosse
effeuuato sott'acqua, come ne sarebbe influé'nzala la
figura d'interferenza osl,en-ata?
11;]Nell'esperimento cli Young delle due fenditure, per-
ché usiamo luce monocromatica? Se si us.~luce bian-
ca, come cambierebbe la figura d'interferenza? FiguraD27 .7
5. Una bolla di' sapone, nell'evaporare, appare nern
poco prima di rompersi. Spiegare questo fenomeno in IO. Una lente con raggio di curvatura estemo Re indice
termini delle variazioni di fase che avvengono in segui- di rifrazione 11 è appoggiata su una hLstm di vetro
to alla riflessione dalle due superfici. piana. F.ssaviene illuminata con luce bianca dall'alto.
6. Se si osserva uno strato d'olio ,ult'acqua, lo stn1to Al centro della lente c'è un punto bianco o un punto
app:1rc più chiaro nelle zone esterne, dove è più stnti- nero? Cosa significa se gli anelli osservati non sono cir-
le. Cosa se ne può dedurre riguardo all'indice di rif'rn- colari?
zione dell'olio rispeuo a quello dell'acqua? 11. Perché la lente di una macchina fotogr.tlica di buona
7. Se si tiene in aria uno strato cliacqua saponata su di un qualità è ricoperta da uno strato sottile?
supporto di filo ad anello, appare nero nelle regioni li!JSarebbe possibile ricoprire un aeroplano di vernice
più sottili se osservato in luce rillessa e mostra una antiriflettenlc per sopprimere le onde rdclarcli3 cm di
varietà di colori in quelle più spes.se, come nella lunghe-aa d'oncia?
Figura D27.7. Spiegare. (iI:JPerché è piÌI facile fare esperimenti di interferenza
H. l.'n lll<·loclnst:mplkt•pt•rosst·n·m·t•llml figt1radi itucr· ton lun· lnscr du· non con han· ordinaria:'
fercnza è di guardare una sorgente di luce lontana 14. Os.scrvatel'ombra del vostro libro o di qualche altro
attraverso un fazzoletto teso o un ombrello aperto. oggetto con spigoli netti quando è tenuto alcuni centi-
Spiegare come funziona questo metodo. metri sopra un tavolo con una lampada a diverse deçl-
9, Perché, per osscn·i\rc intcrfercmm in mm lamina soui .. nc cli centimetri al di sopra ciel lihro. Perché, l'ombra
·.,.-·I~,la lamina non deve essere molto spessa (dell'ordine del libro è un po' confusa ai margini?
·, ·-:.,;d1poche lunghezze d'onda)?· [i[] Sebbene si possa udire olu-e gli angoli, non si p~ò .
rti~.:1~iv,,
·
/'nwlemi 827
vcclcn· oltre gli stes.,i. Come si può spiegare questo sitato grndualmcntc per mezzo dcll'cvapora,i,me nel
fatto considerando che sia il suono che la luce sono naot<l. Descrivere le pt,,.,ibili \"driazioni di colore che
onde? potrebbero awenirc durame il pn><:L·ssocli crescita
1ft Assumendo che i fari di un·automobilc siano sorgenti dello spessore del ri,•estimento.
puntil<.rmi, stimare la distan:r.a ma~sinm tr..1 un o5~cr- 22. I rnlori brillami dcli,· pt·mae di (»l\·ont· (Figu1~1ll:!i.:!:!)
nlton· l' Lmtomohilt• pt•r n1i i fari sono di!itingnihili sono dovuti a un (C.•noml·no c:onosdnto t·nmt· mtl1·\n·11-
ad <l(C.."hio nudo. u1. Le libre di 111elani1m
nelle pc11ncagisc,>11<>
cun1t· t11,
17. l"n IÌL'K:io laser incide con piccolo angolo su un calibro reticolo di tr.tSmissione natur.tlt-. Come puoi spk•gare i
eia mecmnico con una scala finemente graduata. Le diversi colori? Perché i colori cambiano quando l'u,·-
indsioni sulla scala danno luogo ad una fi1,,uradi clir- ccllo si muove?
fotzione su di uno schenno. Discutere come si pmì
usare questa tecnica per ottenere una misura della
lunglwz,a d'onda della luce laser.
18. Se una moneta è incollata ad una lastrina di vetro e
questo sistema è posto di fronte alla luce di un laser a
ncou-,,lio, l'ombra proiettai.-. della moneta mostr.i
anelli di difli'azione attorno alla moneta e un punto
luminoso centr.ile nel centro dell'ombra. Come è pos-
sibile ciò?
19. Se un filo sottile viene teso lungo il cammino di un
fa.'K:iocli luce las,·r, i, possibile produrre una figu111di
diffrazinm•?
[1Q;jl>,·sni\'cre le rnria,ioni in larghcua del 111.L'ISimo cen-
trdle in una figura cli diffrazione da singola fenditura
<1uando la largheua della fcndimra diventa più picc<>-
hl.
(g1JSupponiamo di usar<· la rilks.,icmt· di una luce bianca
per osservare il rivestimento sottile e trasparente su un FiguraD27,22 Iridescenza nelle penne di pavone.
,·eu·o quando il materiale di ri,·esthnento viene dcpo- (© Diane Sclliumo I 988, Fundammlal Plwlograplu)
PROBLEMI
Paragrafo 27,2 L'esperimento
della doppia fendituradi Young
I. Un fascio laser (A = 632.8 nm) incide su due fenditu-
re distanti 0.200 mm. Approssimativamente, quanto
sarnnno distanziate le frange chiare su uno schenno
dist:mtc 5.00 m dalk fenditure?
2. 1:esperimento di Young viene ~'llt."gUitocon la luce I
verdL~hlu di 1111 laser ad at·gon. La distanza tr.1 le fen- ':-1oom
diture è o.r,oo mm e la figura d'interferenza che si
forma su 11110 schermo a 3.30 m dalle fenditure mo- r-r
I ~ .I
,
I
stra che il primo massimo si forma a 3.40 mm dal cen- 300m f---------------------------•-..
tro della figura d'interferenza. Qual è la lunghe:a.a
L I
I
1~m :
I
d"ouda della luce laser dclrargon?
[Il Due amcnnc r.idio separate di 300 m, come mostr.110
in Figura P'.!7.3, u.umcltono simultaneamente segnali
·- :
FiguraP27,S
icl1·111iri(ondt•) <!ella s1t-s.s:1lunghc,.za d"onda. Una
radio in una 1muThina che ,·iaggia ,·cno nord riceve i I. In uam regione do\'c la vclocitit del suono è :l:H 111/s,
segnali. (a) Se la macchina è nella posizione del secrni- un 'onda sonor,1 di 2000 Hz incide su due fenditure
do massimo, qual i: la lunghezza d'onda dei segnali? distanti fra loro SO.Ocm. \a) A qllllle angolo si tra,11 il
( h) Di quanto deve spt>starsi la macchina per incontr.i- primo massimo? (b) Se l'onda sonora è soslituit.-i da
rt• il prnliSimo minimo del SL-gnalcricevuto? (Altemio- microonde di 3.00 cm, quale distanza fra le knditure
nt: non utilizzare l"approssimazione degli angoli picco- dar.ì lo stesso angolo per il primo massimo? (e) Se la
li in questo problema). dist.anza fra le fenditure è 1.00 µ111,qual è la frequen-
828 Capitolo 27 01/im muilllatorill
22. Sdh, non,· d.-1 IX aprii,· cl,•I 1775, hl spcclitu 1111 l;!1.J1/n rl'lirnlo di <liffnv.ionc largo 4.00 cm rnntienc·
,cgnal,· rial rnmpanìl,· clella Old North< :hurd1 a Paul indsioni su una larghe1.1.acli 2.IHInn. (a) Qual é
fi()O()
Rl-Vct'e1 C!hc si 1ror;,1,c1a una distanza di l.HO miglia il potere risolutivo cli que•to reticolo ud primi tre
(2.!l km): ·t:110da wrrn, dne dal mare.• A quale mini- ordini? (b) Se due onde- mouocromatidu, incidenli
ma <li~1a111ail ,.,gr t·,ta110 ha clovuto prt·rlisporrt• le· "ill<JUC'Stort•1it-oln hanno llllt\ hml,{ht•z:,a ci'o,uht me-
l,1111t·n1l· aHirn h,· Rn,·n· pott·so;,• rin·n·1t· nnn·ua- dia cli 400 nm. qual i.•la loro o;c•pnraiìnrwin lunghea::a
rnentc il messaggio? A,sumcrc c:he le pupille di d'onda se sono appena risolte nel tcrw ordi1ll'?
Revert.·, di n<>ne. m·esscrn un diametro di 4.00 mm., .. :I:!. Una sorgente emelle luce di lungheu., d'onda ,\ 1 =
,·ht· la luce della hmtema aves.,;e una ltmghc.-ua :131.62nm e,\~= 53 I .li I nm. (a) Qual è il minimo nunw-
d'onda predomimmte cli 5MOnm. rn di righe occorrente per un reticolo per risolvere le
211. l' n sistema di stelle binario nella costella,ione ,li due lunghezze d'onda nello spctt.ro del primo ordine?
Orinne ha una separazione angolare tr.i le due stelle.- (b) Oetem1inare il passodi un reticoln di 1.32cm di lar-
di 1.00 x to·• rad. Se À = 500 nm, qual è la più piccola ghezza che ha il richiesto numero di fenditurt·.
apertul"d (diametro) di un telescopio capace di risol-
vere le due stelle? Paragrafo 27.8 Diffrazione di raggiX da aistalli
:!·I. Il pittore impressionista (;eorges Seurat cre<Ì.deiqua- (Facoltativo)
dri con un enorme numero di punti di colore puro di 33. I.o ioduro di pou1S.,io(KI) ha la stesoa •tnmura cri·
circa 2.00 mm di diamet.ro. L'idea era avere colori stallina di quella dell'NaCI, con d ~ 0.353 nm. Un
tipo il ros.so e il n-rde cosi vicini uno all'altro da for- fascio monocromatico di raggiX most.ra 1111massimo
nmn· una tela scintillante. Al cli là di quale distanza di dilTr-.uione quando l'angolo di incidenza è 7 .60".
non .si potrebbero distingul·re i singoli pun1ini ~ulh, <~,kolare la hmght·l7.a d'onda dei r.iggi X. (Si consi-
trl:fr (Si as.<11nm ,\ = 500 nm nelrocchio e 1111 climn•·· deri il primo ordine).
tro della pupilla di 4.()(1111111). :M. I rnggi X (Kp) dello ,inco sono carauerin:ui da una
'.!.",. Un'antenna radar circolare su una nave di una llolla lunghezza d'onda di 0.129 mn. Quando un fascio di
lrn un clhmu.•trn di 2.1 O m ,. irradi., ad una fn·q11,·1t1a questi raggi X incide sulla superficie cli un cristallo la
<li EU) Ca I,. D1n· pin ok hardu· si 1ro,·•u1<1 a \I on ~111 mi struuurn é ,imill" a qnella clell'NaCI, si os.,e1vaun
dalla na,·c. Qumllo ,·idnt· donebbero ""-"'rt' i<-dut· 111:ui.simodel primo ordine ad un angolo cli 8.15".
hardu: per t•,-,;en•ancorn rivelate come dii, ugg<-tti? n,Icolare la spaziatura tra i piani.
[M;JSe la distanza interplanare dcll'NaCI è 0.281 nm, qual
Paragrafo 27.7 Il reticolo di diffrazione ,, l'angolo a cui saranno diffr-.uti raggi X di 0.140 nm
~l'i sc.•gtu.·nti prohll"mi si a~sunm du· la lucl' indòa nnr~ di lunghczu d'onda nel massimo del primo ordini,?
malnwn1t· ;,\In·ticoln. 31;_Viene ossemua una di!Tr-.u:ioneelci primo ordine a
:!h. Lun• emessa tla un laser ad argon colpisce un retico· 12.6° per un cristallo nel quale la distanza fra i piani è
lo di cli!Trn,ione con 5310 righe/cm. Il massimo n·11- 0.240 nrn. Quanti altri ordini si pos,;ono os.,eivare?
tr-,1lee il massimo del primo ordine sono scparnti di
0.4118rn su uno schermo distante 1.72 m dal reticolo. Problemigenerali
Ot,tt·nninarc la lunghe7.za d'onda della luce laser. :17. Alza la mano e tienila ,tesa. Immagina che lo spazio
l;):fl 1., speuro dell'idrogeno ha una riga rossa a 656 nm e frn l'indice e il medio sia una fenditura, e immagina
una blu a 4)H mn. Qual è la sepan11.ioneangolart· trn che lo spa1:iofra il medio e l'anulare sia una seconda
le due righe spct1111li oucnute con un r.-ticolo di clii; fenditura. (a) Considera l'interferenza ri•ultante di
fra,ione <"<>Il450(1 righe/cm? nna luce visibile coerente che p,,ssa perpcndicolar-
2X. Un last·r neon-di<>(À = 632.11nml è usato per rnlihra- m<entea questa coppia di aperture. Calcola l'ordine
re un reticolo di di1Tn1zione.Se il massimo del primo di grandezza stimato per l'angolo fra le zone adiacen-
online si forma a 6 = 20.5•, qual è il posso d dc.-1reti- ti dell'interferenza costmttiva. (b) Per rendere gli
n,lo? angoli nella figura di interferenza facili da misurare
29. Tn, righe spettrali discrete si verific-,moad angoli di rnn un goniomet.ro di plastica, dovresti usare
10.09°, 13.71° e 14.77° nello spettro del primo ordine un'onda elettromagnetica con una frequell7.a di
di uno spenrns,-opio a reticolo. (a) Se il rctkolo ha qtmlt· ordine di grande1.1.a?Come .arebbc: classificata
'.\li()(}ft·n<litUl'l' l Il\, <fllilJiSOIICI h,- lt111ght//l'
0
cl 011C1a
0
,,1,1·~1·(,11cla
r1c.•llo5pt•ttro c•leurontagnrtico?
della luce? (h) A quali angoli ,·engono ritrm-atc q1K~ :1». Un certo olio non raffinato ha un'indice di rilhu:ionc
stc righe nello spcllro dc-Isecondo ordine? 1.25. Una nave vena 1.00 m 9 di quest'olio nell'ocea-
30. Un reticolo di clilTr-.u:ioneha 1100righe per millime- no, e l'olio ai spande in una pellicola sottile. Se la pel·
m,. l.'n fosdo cli luce composto da lunghezze d'onda lkola produce un massimo del primo online per luce
comprese fm 500 e 700 nm incide sul reticolo. Gli cli lunghezza d'onda di 500 nm che incide su di es.sa
spettri di diversi ordini si sovrappongono? Spiegare. normalmente, quanta superficie dell'oceano viene
830 Capitolo 27 01/Ù'II (11/t/U/t1/llrÌII
coperta dalla pellicola d'olio? Si assuma per l'nceann all'estremo opposto. Qlmndo si illumi1m il <.·u11co
l'indice cli rifrazione 1.34. dall'alto con luce monocromatica, la luce rilles.,a riv,·-
:l\l. Effetti cli interferenza sono prodolli nel punto /' di la 85 frange scure. (~1.lcolare il numero di frang,·
uno schermo, risultato della sovrapposizione elci raggi scure che si fom1er.,hbcro se l'acqua ( n = 1.3:l) rim-
che prorcngono clin·ttmncntc du um, sorgt·ntt: cli pi:tua~e l'aria lrn le h1sm·.
500 nm cli lunghtna cl'oncla e dei rnggi rilkssi da uno -lf,. Le nosu·e cliscusMionisulle u:rnichl· per d1·1<•r111inllrc
specchio, come mostrato in FiguraP27.39. Se la sor- l'interferenza costruttiv.1 e distruttiva per rilles.sionl'
gente è a 100 ma sinistr,1 dello schermo e a 1.00 cm da strati sottili in aria, sono state confinate ai r.iggi
sopra lo specchio, trovare la distanza y (in mm) della che colpiscono lo stmto con 1111'incide111.a vicina alla
prima frangia scur.i al di sopra dello specchio. normale. Assuruiarnoche un raggio incida a un ango·
lo di 30.0° (relativo alla nonnale) su una pellicola con
Schermo
indice di rifrazione 1.38. Calcolare il minimo spes.'l<>-
re per un 'inteneren1.a costruttiv-.i se si tr.itta di luce al
sodio con una lunghezza cl'onda di 590 nm.
46. La luce di un laser elio-neon (A= 632.8 nm) incide su
una singola fendimra. Qual è In massima larghe-,za
per cui non si osservano minimi di ditTr.izione?
47. (a) Ambedue i lati di una lamina sottile con indice di
rifrazione 11 e spessore d sono in contatto con l'aria.
Per incidenza nonnale della luce, si osserva un mini-
mo di intensità nel raggio rifles.,o a A2 e un massimo
·10. I.e onde eia una stazione radio possono raggiungere di intensità a Ai, dove A1 > A2• Se non si os.,ervano
un ricevitore domestico per due percorsi diversi. Uno minimi fra A1 e A2, mostrare che l'imcro m nelle
è il cammino diretto dal trasmettitore alla casa, che Equazioni 27.16 e 27.17 è dato eia ,n = A1/l!(A 1 - A2).
dista 30.0 km dalla stazione. Il secondo cammino i· (b) Determinare lo spes.,ore della lamina se 11= 1.40,
dalla rilkssionc sulla ionc~,fera (uno strato di molcrn- A1 = 500 11111,e A2 = :nonm.
le d'aria ionizzate nelle vicinanze dello strato alw 48. Quali sono le dimensioni approssimai<; del piì1 picc<>-
dell'atmosfera). Si assuma che questa riflessione lo oggeuo sulla Terra che può essere risolto con l'oc-
awenga nel punto medio ua rice,itore e trasmettito- chio da 1LStronautiin orbita su un 'astronave a 250 km
re. Se la lunghezza d'onda della trasmittente è 350 m, cli ahezza? Si as.~uma A = 500 nm per la luce nell'oc-
trov-.ire la minima altezza della ionosfer,1 che pro· chio, e un diametro della pupilla di 5.00 mm.
clurr.ì interferenza distruttiva tra l'onda riflcs.sa e 49. Un fascio di luce di 541 nm incide SII un reticol<>di
l'onda diretla. (Si assuma che nella riflessione non ci diffrazione che ha 400 righe/mm. (a) Determinare
sia variazione di fase). l'angolo dei raggi del secondo ordine. (b) Se l'intero
[IO Gli astronomi osservano radiosorgenti a 60.0 MHz sia apparato è immerso in acqua, determinare l'angolo
direttamente che per riflessione dalla superficie del di diffrazione del nuovo secondo ordine. (c) Mostra-
mare. Se la parabola ricevente si trova a 20.0 m sul re che i due raggi diffratti dellu parie (a) e (b) sono
livello del mare, qual è l'angolo della radiosorgente correlati attraverso la legge di rifrazione.
sopra l'orir,onte al primo massimo?· :,O.Si conoideri il disposÌIÌ\'O di Figur.t P27.50, in cui la
·l!.!. Si misura la distribuzione d'intensità in una ligurn dislllnza tra le fenditure è d = 0.300 mm e la distall7.a
d'i11terferen1.11cli Young (Fig. 27.5). Si trova per un dallo schermo delle stes!1eè L= 1.00 m. Una lamina sot·
particolare mlorc cli y (distanza dal centro dello
schermo) che// /0 = 0.810 quando si usa luce di lun-
ghezza d'oncL1.di 600 nm. Quale lunghezza d'onda
della luce si dovrebbe usare per ridurre l'intensità
relativa nella stessa posizione al 64.0%? m= OOrdine zero
r!
<l'.I. In un esperimento di Young le due fenditure distano
0.150 mm e la luce incidente include le due lunghez- Lamina S<>l~~_:::-1/, ,
w d'onda A1 ~ :>·IOnm l' A2 = •150nm. I.e ligure cl'in- I I ,,,,,.-
-·,,,_,.,,,- >
tenerenza si formano su uno schermo a 1.40 111dalle
fenditure. Calcolare la minima distm11.a dal ct,ntro
dello schermo in cui una frangiachiar.1 di A1 coincide
r -----
con una frc111gia chiara di A2, .i. S.-h,•rrno
1ilc di 1111a plastica tr.isparente di spessore 0.0500 mm un massimo cli sei sorgenti. 1 cnclJid<·nti ,,, I>,r, d, e.1 cd
(drca lo spessore del foglio) e indice di rifi-.11.ionc /usati nel foglio eleurouko clt'lermi11m10il numero
n = 1.50.è posu, solamente sopra la fendimra superiore. di sorgenti. l'er due sorge111i. pt·r esempio, porre
Il ri.,uluno è che la lr.mgia cellll"dlc si sposla vcr,o l'alto "= I, /, = I, e e= d = f = .f = O. P,·r Ire sorgenti porre
cli urm clistmum.~'. Tro,i\r<.·qtlt"lit.l clìsta111.a. a= b= r= I, d= ,=/=O, e•wsi via. (al Pt•r tn• snrgt'11-
j:,l Ì Cou,icl,·riamn
0 il sisl<·ma ddla clnppia li.•ndi111rn 1i. qual i.• il nli>porU> cldl'i11lf:n~i1ù dd massimo prin-
mostral<J in fih'ltr.l P27.50, dow la separazione l'rn le dpalt• rispc110 a quello di una sinl{ola snrl{elllc? (h)
lcndilllrc i, de la distanza fendi111re-scht•rn1<1 è L. Un Qual i· il rapporto dell'intensii.i del mas.,imn secn11-
foglio di plastica 1.ntSparc,ntecon indice cli rifra1.ima• d:1rio rispcun a quello del mm,simo prindpale?
n e spcsmre I viene posto sulbi lcnditura superiore. S2. llsan· il Foglio •:leuronirn 27.1 per c:alcnl:u·e l'intt•n-
Comc risullllto, il mas.,imo cenu-alc della ligum di sità ddla figura per quaum sorgemi ~-quispaziatc. (a)
interferenza si muovei-:. verso l'alto alla distanza y '. Qual è il rnpporio dell'intensità del mas.,imo princi-
Trovarey'. pale rispcuo a quello di una sola sorgente? (b) Qual è
r,2. Rica\•Jre l'Equazione 27.23 per il potere risolu1ivo di il rapporm delrimensità del massimo secondario
un reticolo, R = Mn, dove N è il numero di righe illu- rispeuo :1quello del massimo principale? (c) Ripetere
minate ed m è l'ordine nella figura di diffrazione. Si la parie (a) e (b) per cinque e sci sorgenti. (d) I mas-
ricordi che il criterio di Rayleigh (Paragrafo 27.6) simi secondari sono 11111i della stessa imensilà?
afferma che due lunghezze d'onda si considerano SS. La Figura PC27.3 mosll'al'intensità relativa della figura
risolte quando il massimo principale dell'una coinci- di diffrazione di Fraunhofer prodotta da una fendi1ua-a
de con il primo minimo dell'altra. singola in funzione del parametro /3/2 = ( 1r a sen 6) I A.
l'are un grafico dell'intensità relillÌ\'a // /0 in funzione
Problemi al calcolatore cli Il, l'angolo Mlltcw da un punto sullo schermo alla
SI. Per calcolare la distribuzione clcll'intensiuì della ligura
fondimra, quando (a) A= n, (b) A = 0.511,(c) A =O.I t1,
d'interferenza per sorgenti equispaziale, è necessario
aggiungcre una serie di tennini del tipo: f:1 = Ai,sena, (d) A = 0.05t1.Si faccia variare 8 nell'imel'\-allo da o•a
l~i = ,le, ..-n(a + ,J,), I-~= tic,sen(a + 2t/l), dove e/,i· la clii; 20- e si scelga un numt•ro cli p:Lssiack·g1m10in ogni
feren,a di fase causala dalla clilTcrenla di c.unmino. t'i\.~O.
1,.,
= /(. (,J,) + .d (,J,)
dove
\- I ,\·- I
fv<,J,>= I cos <n<J>> gdt/1) = L scn (nt/1)
•• o •• o -/J/2
-sir -2,r -ir ,r
.- lrrt i, il rapporto dell'intensità media di N sorgemi a FiguraPC27.S Un grafico dell'in1ensiu1 / in funzione di
quella di una sorgente. li Foglio Eleuronico 27.1 cal- /3/2 1x·r la lihrtn-adi diffra1.ione di Fraunhnfor da singola
cola,. mrlle in !,"l".tlicol,.i verstL•l'angolo di fa,c ,J,per fcndi1m11.
RISPOSTEAl PROBLEMICONCETIUALI
I. Il risultato ddla doppia fenditura i• lJUdlo cli riclistri- dell'acqua apparirà scuro quando il suu spes.,ore si
lmin- rt•nergia che ani,-a sullo schermo. St·hbene non appros.,imcrà a tero. Si vcrilichcr:ì uno sfasamento di
vi sia t'nergia nei punti delle fmnge sn1re, vi e una 1RO"per la luce rifles.sa dalla superficie superiore, e
<'llt"fJ,:Ìa ntilhtgiort· 11«-i punti dt•llt· fnmgc· rhi.u-,· cli 11t•ssunosf:asanwnln per quella rill,•s.si,eia.Ilasup,·rli-
quc:lla d1c vi sard>bc st.·nta la doppia fc·11clìtu1-.,. l.n ri,·infi.-rion·, pokh.; l'indke di rilrnziun,· d,·ll'ac1111a
quamit:ì totale di energia che arriva sullo sch,•mm i· dall'altro lato è- minore di quello della lamina.
la stt·s..._.,
con o senza fcnditun1, cosi come dc\'c cs.~rt· Quindi, le due riflessioni saranno sfa.si11ce interferi-
per il principio di conscmtZione dl'll'em,'l,ria. ranno clistru11iv-.ime111e. Il malerial,· con indice di
2. Uno dd materiali ha un indice di rifi-dzimtc maggiort· rifnv.iom• minore di quello dcll"acc1ua, farà jubire
di quelk, dell'acqua, mentre l"allro lo ha minore. Il alla luce uno sfasamcnu, sia da parte della superficie
ma1c:-rialccon indice di rifrazione maggiore di quello superiore che di quella inferiore, per cui le riflessioni
Capitolo 27 Ollir.atmtlulalaria
per uno spessore del materiale che si apprOBBimaa per i due oggetti al di sotto dell'angolo sotteso dallc
zero saranno in fase e la lamina apparirà chiara. due rotaie nel sistema dei binari. Possiamo ouenerc
~. Vi sarà un effetto sulla figura di interferenza: essa sarà lo stesso risultato diminuendo la lunghezza d'onda
distorta. L'alta temperatura della fiamma farà variare della luce. Ciò essenzialmente rende l'apermra più
l'indice di rifrazione dell'nri11per il braccio dell'inter- grande relativamente 11llalunghezza d'onrla, .uuni,n-
leromctro nel 11ualcè tenuto il fiammifero. Quando tando il potcrc risolmivo. Quindi dm-rcnuno sccglie-
l'indice di rifrazione varierà in modo turbolento, la re il filtro blu.
lunghezza d'onda della luce in questa regione varierà 6. Le tracce di informazione del compaèt disc sono più
pure in modo turbolento. Di conseguenza, la diffe- vicine le une alle altre rispetto a qu_elledi un micro-
renza della lunghezza dell'effettivo cammino ottico solco. Di conseguenza, i massimi di diffrazione dovuti
fra i due bracci varierà, producendo un disordine al compact disc saranno più disianti rispetto a quelli
variabile nella figura d'interferenza. del microsolco.
,i, Per l'incidenza normale, il cammino in più seguito 7. Quando il bordo della Luna intercetia la luce prove-
dal raggio riflesso è il doppio dello spessore della niente dalla stella, awengono gli effetti di diffrazione
lamina, Per l'interferenza distruttiva, questo deve al bordo, Quindi, quando il bordo della Luna si
essere una distanza pari a mezza lunghezza d'onda muove rispetto alla stella. la luce ossem1ta clie provie-
della luce nel materiale della lamio.a. Poiché in que- ne dalla stella procede attraverso una serie di massimi
ste .riflepioni non c'è. ~n~;_la"ipeslc>re dellà e mini.mi,
lamina deve essere un quartÒ delhs"lùilgheiza d'onda, 8. Strèttamente parlando, le costole agiscono come reti-
che è lo stesso di quello per l'lntérferenza distruttiva colo di diffrazione, ma la distanza di separazione fr,1
per riflessione. le costole è molto più grande della lunghezza d'onda
/l, Dovremmo ridurre la minima separazione angolare dei raggi X per cui non ,; sono effetti o.'1Sem1bili.
Risposte ai problemi
con numero dispari
[f o
l
5. (-87.I mV) cos(200 '1Tt + ,J,)
7. 1.00 m/s
9. 0.76!1V
In Lotus 1-2-3 si usino i comandi/ DataMatri:dnwrt 11. 2.83 mv
e/ DalaMatri:cMultif!IJ,mentre: in Excel si usino le 13. 9.82mV
/li.lptuh! ai pm/1/emirn1111111nm, dis/1111i A.3
15. (b) R piì1 !,'l",mdirendono la corrente piì1 piccola, per 29. 545 TH,
cui la spira de\'c attr.iversare più velocemente per 31. (a) 0.690,1. (h) r,8.!>A
mantenere l'equilibrio fra la forza magnetica e il 33. 3/11
pesti. (e) I.a for1.a magnetica è proponfonale al pro- 35. (a) 54.7" (hl 63.4" (r) 7t.n·
clu110cld rampo 1·<lc·llarorrt·nl<'.nu-nu·c la t·cu-rc·ntr :17. (a) !l.7-1x IO"';W (hJ I.Ili k\'im ,. :1.:1:,µ.T
i: essa sll'li.'lll prupor,in1mlc: al campo. Se 8 di\'en1..1 :l!J. (a) 6.67 x 10-1" T (h) 5'.!11x IO 17 W/m 2
due volte minore, la velocità deve aumentare di quat- (e) 1.67 x 10-14 W (d) r,.56 x 10-2:1 N
tro volte per compensare. 41. 95.1 ,nV/m
Ii. 1.80 mN/C ,·,·rso l'alto e ,1sinistra, pcrpc:ndicolart· a r1 43. (a) n.,,
.. = (5R3k) nT, k = 419 r.id/m, w = 0.126
19. 2'.l.3 µ.N/C Tr.id/s
21. 19.5 mV (b) S,,=i·~,
.. = 40.6 W /m~ (e) 271 nP-.i
23. 18.8 V cos 377 I (d) 406 nm/s 2
29. (a) 0.139 s (b) 0.461 s 45. (a) 6 (b) 7.50°
31. (a) 0.800 (b) O 47. (li) (4pgr/3) (3m/4'1Tp) 1'"
33. 30.0mH (b) (4'1Tpgrr2/3) (3m/4wp) 11"
35. (a) 1.00 A (b) 12.0 V, 1.20 kV, 1.21 kV 49. (a) 6.16 µ.Pa
(c) 7.62 ms (b) 1.64 ><10 10 volte minore di P0
37. (a) 8.06 t.1J/m 5 (b) 6.32 kJ
39. 44.2 nJ/m 5 per il campo Ee 995 µ,J/m 5 per il campo B
·li. 2'1TBilt'/µ,. = 2.70 x l0 18J Capitolo 25
-13. (a) 7.54 kV (b) li piano dell'awolgimento è paralle- I. 2!'i.5", 442 11111
lo li B 3. 19.5" st>pr.i l'ori:r.wntc
-lì. 6.00 A 5. 30.0° e 19.5° in entrata: 19.5° e 30.o· in uscita
51. (a) 62.5 QI (b) 2000 N 7. 3.39m
53. (a)/.~.,,.µ.,,.\"~// /2 \J. sci volte cfallnspc,·,·hin I, rinqu,· \'Olte dallo specchio 2
(b) -100 nH (e) -I ns 11. 3.!111mm
S5. (a) T= 0.35 111S, 13. 30.4° e 23.3°
(b) ,_ = 0.24 ms = 0.6116T,e 15. 24.7°
(c) 191,'ll = 0.80 ms =2.29r, 199,. = 1.6 m.,= 4.57T. 17. 0.171°
19. 4.61"
21. (a) 27.9° (b) 48.6°
Capitolo 24
23. 59.8° per cntr,unbi; 0.0422°
I. 1.85 aT verso l'alto
25. 1.000 08
3. 733nT
27. 67.2°
5. (a) 6.00 MHz (b) (-73.3k) nT
29. 4.74 cm
(c) B = (-73.!lk nT) cos(0.126x- 3.77 x 107 1)
21. 22.0·
7. Es.se lo sono, considerando /r = w(J&oEo)112; cioè, assu-
33. 2.27m
m.-ndo A= cl/
35. 77.5°
9. 1.09 pF a 1.64 pF
39. maggiore cli lm.!'i"
11. (a) 2'ff'2 r 2 / 8,,,,.,.cos 8, do\'e 9 è l'angolo fra il campo
41. 62.2%
magnetico c la normale alla spira.
43. R2 rillcs.,iuni
(b) La spir.i dovrebbe trovarsi nel piano verticale con-
45. 21.5°
tenente la linea di vista del trasmettitore.
47. pendenza= 1.328 ± 0.8%
13. (a) Lungo la perpendicolare bisettrice del segmento
congiungente le antenne
(hl Lungo i prolungamenti del segmento congiun-
gente le antenne
15. 307 µ.W/m 2
I i. 3.:13 x 10' 1112
19. (a) 332 kW/m 2 r.idialmcnteverso l'interno '
~' O.li
(h) 1.88 kV/me 222 µ.T i,:
21. (a)E·B=0 (b) (ll.5i-28.6j)W/m 2
nsen P2 = sen P2
forma generaliwua del, 719-720, 719n, Bragg, leggedi, 825 moto di protoni in un, 580, 5811
721 Bragg, W.l., lll!~ <:lettrostatico, 699
Ampère, Andre, 653, 668 Bwsola, 65-1,772 magnetlcu, 654-659,654
Ampère-Maxwdt teorema di, 719-720, ago della. corrente in un filo e, conduttore percorso da corrente e,
719n, 721 6611-669,668 665
Ampère-metrov.66.1,fi"iH decadimento esponenziale di un, col
Analisi ottica degli sfor,i, 739, iJ9 e tempo, 691, 69/
Analizzatore, 737 Cammino di integrazione, 576 della Terra, caduta di fulmini e, 660
Anello(i), di carica, Cammino,differenzadi, intensità del, e campo magnetico
uniforme, campo elettrico di un, delle onde luminose, 803, 808 In un lilo, 667
547-548,,.,, e angolo di fase, 806 di un lilo rettilineo infinito, 665, 665
uniformemente carico, potenziak Campo elettrostatico, 699 di un filo, e intensità del campo
elettrico di un, 586, 586 C'.ampo(i) terrestre, 667
Angolo elettrico, 5!15-574,545-549, j,#J di un solenoide, 671-673, 67U,72,
critico, 761, 76/, 762-763, 762 all'interno di un conduuore, 619 677
di Brewster, all'interno di una cavità, 589 di una sorgente puntiforme, 781
di dewwone, 756 attorno a un cubo, 557 e campoelettrico slnusoidak, 722-
di incidenza. 750 cenni storici, 556 723, 72.J
di riflessione, 750 densità di energia del, 598 ed elettrico, differenze fra, 657
di rifrazione, 750 di un anello unifuffl1cmcntecarico, elettroni in movimentoin un, 652
limite, 760-763, 760-762 547-548, j47 energia immagazzinatain un, 705--
Antenne. di un dipolo, 644-645,645 707
campi magnetici attorno, 7'.l8,i28 di un sistema di cariche, 656 11cllospazio, particelle cariche e,
produzione di onde elcttromi1g11etiche di una distribpzjone continua di 657-658, 658
per mezzo di, 727-729, 728-729 carica, 545-546, 545 prodotto da ùna bobina toroidale,
rddio, 728 di una sbarretta carica, 546-547, 670, 670, 677
Arago, Dominique, 814 '47 proprietà del, di un elemento di
Ardgo, punto luminoso, 814, 814 do"llo ad una sorgente puntiforme, corrente, 664
Arcobaleno, 746,756-757, 757 731 protone in moto in un, 658-659,658
Argento, filo d~ resistenza del, 621 e f.e.m. indotta, 693-699, 698 sull'asse di una splr" circolare, 665-
Atomo(i) e linee di fona del, 549-551, ,49-lH. 666,666
mmm ..·ntu magnetico dt.-gli,ti7•11 :,ti:\ unirnnm.•, momento mcccanicu iu
mo1u tc:nnìcn degli, 625 e magnetico, dilfcrcnlt: tra, 657 una spira di corrente, 661-668, 662
Attività ottica, polariZ2'1Zionee, 738-739, e Ylll'iazionedinussu magnetlcu, l'llriablle, corrente prodotta da, 68S-
7J'J 698 689
Autoindu,ionc, 699-702, 699 fra due piastre par•llcl<:, 579-680, Capacità, 590-598
580 calcolo della, 591
B sinusoidale, e campi magnetici, 722- definizione di, 590, 605
Batterie, simboli circuitali, 593 723, 72.J di conderuatori a piastre parallele, 591
1.2 Indicemwlilica
668
6,
Oersted, Hans Christian, 536, 65!1, 1,
approssimazione dei raggi luminosi
in, 748-749, 748, 768
ondulatoria, 800-882
in commercio. 6,4 Ohm (unità), 617,648 Ozono, 7S5
permanente, 675 Ohm, GcorgSimon,617, 6/7
poli di un, 65S Ohm, lc:gge di, 617, 64S p
,barretta, c-,mpo magnetico e, 654-655 resistenza e, 616-621 Pallone(i)
anello di plastica intorno a un lilo Ohmici, materiali, 617, 6/7, 643 sferici, con oggetti c-drichi, 5112
con un, 670-671, 671 Olio, in acqua,interferenzadi, 809 Parafulmine, 589-590
superconduttore, 621 Onda(c), Par-.magnetichc, SOSlanze,67'
uso di, 652 dell'acqua, figura di interferenza, 804 Panicella(e),
Magnetici, materiali, ch,uromagnetlca, 7111-743 carica, moto di, for,e cletlriche e
dolci, 675 come onda piana, 721 magnetiche su, 657
duri, 675 come onda trasveno1le, 728, 723 in un campo elettrico uniforme, 579,
Magnetismo, 652-685 densità d'energia di, 7S0 '79
elettricità e, 652-653 energia trasponata da, 7'l9-781, 740 In un campo magnetico, forza
nella materia, 673-675 t:quazìoncd'onda per, nel vuoto, mllgnetlcn su, 656, 675
rkhimni storid sul. 53fi i?l Pe111wabilitr\del moto. 6f>4.676
teorema di <.iatlSSdel. 721 eq1111t.ionidi Maxwcll e, 720-721 Piallò di polruizzazione. 736,7'37
Magnetite, 535, 653 fotoni e, 114ll-M4 Planck, costante di, 678, 747
Malus, k-gge di, 738, 738 intcn•ità della, 729-730 Platino, termometrO a resistenza di, 621
Marconi, Guglielmo, 727n interferenza e, 8()().801 Polariuatorc, 7S7, 738
Maricourt, Pierre de, 658 lunghc,za d"onda e periodo delle, per microonde, 739
Maschera subacquea, lenii di una, 788- 724, 724 Polariuazione, 540, ,4o,756-739
789 nel vuoto, equazione d'onda per Il attività ottica e, 7S8-789, 739
Maosimi di ordine zero, 808 campoeletlrico, 722 piano di, 736, 737
1.6 hldìu a11alitìco
Alfabeto greco
Alfa A
" Iota I
' Ro I' ,,
Beta B /3 Kappa K K Sigma I (T
d,
Magnt'IOIICdi 80hr µI\
~m,
il,
.\l.1gnt·ton<' nuc:h·art· µ., !'i.l):ill 78(\li( I i) x 1(1"2; J/T
!lm,,
del clc111011t·
!\-h~'-sa lnJ 3.:H:l 58t;o(20) x Io·•;kg
2.011155!1:!1-1(:!'1)li
cl,·ll'd,·111n1u·
~fas.-.;1 lll, \l.l ()tj !lfl!Ii (5•1) X l(J·:I I kl(
:i,485 7!11103(13) X l(J··I li
0.510 !J!l!IOli(15) !\-k\'/r 2
!\fas.,;;1 cld ll('llll'Olll' 'In,, l .tli•I !121!(i( IO) X to· 27 kg
l.lll)ll lìl\.l \HH( 14) 11
!>:l!l.5li:,li:1(21!)Mt•\'/r 2
l\las.sadel prolon,· mp l.(iil! (il!:I(I O) X to·" 7 kg
I.IIOi 27li 470( Il!) u
!l:IH.2il! 3(28) Mt•\' I<-'
Numero di A\'ogadro NA ti.02'.! 1!167(3(\) X 1()2~ (11101)" 1
Permeabilità maguctica ciel ,-uoto µ,, 4,r x 10·7 N/ A2 (esano)
Il"
Raggio di Uohr "o = 0.52!1lii 2•1\l(l/1)X IO""' lll
m,.r2 k
Rapp<>rlotensim1t·-freque111.a.Joscphso11 2,11, 4.8:1597(i i( 14) x lll 1' 1 Hi/\'
Resiste111.a
Hall quantin.ata lii," 258ll!.IIO!Hi(l2) U
m,,.·•Jr, ,2k,
Staio fondamcntak· dell'idrogeno I~, l:l.ti05 li!lllMO)l'V
~ 2110
l '11i1."1
cli mas."it1aunnira Il l.litm :,-11)
~I IO) x to· 2; kl,l
\'t·lnrilil cll'lla lun· nt'I \'Uoln !.!.\l\limM:,X><IO"m/s (<•satin)
·' Qm·M<',·o!iilmlli!klllOi ,,dori rnn uumnclnti 1wl HlHtid" (;( >llATA. nurmul upph, .uulu il HH'hKlodt•i minimi. r1m1dtnUa di\'t.'tw millm·t•,Pc.•11111
,•h•m·o più
,1•cli(:nht·n. E. Ri,h,ml. ;md Barn· N. Ta)ic,r,Uro.M,111.
c11m1tlt·1n, l'hY\.59: 11:.!I,l!lHi.
1' I numCTi in p.t1t•rt11•,i1x·1i ,;duri ri1H1rnuirnpprt'M'nl.1110I,· i11u•r1r111·ru-lk-uhìnll' dur dJn·.