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Il concetto di limite di una funzione viene generalizzato da quello di limite di un filtro, mentre un
caso particolare è quello di limite di una successione di punti in uno spazio topologico.
Indice
Definizione
Estensione al caso infinito
Retta estesa e definizione generale
Terminologia
Esempi
Limite destro, sinistro, per eccesso, per difetto
Proprietà di base
Limitatezza locale
Permanenza del segno
Confronto fra funzioni
Teorema del confronto (o dei carabinieri)
Operazioni con i limiti
Spazi metrici
Spazi topologici
Funzioni reali a più variabili
Funzioni complesse
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Definizione
Siano dati una funzione definita su un sottoinsieme della retta reale , e un punto di
accumulazione di . Un numero reale è il limite di per tendente a se, fissato
arbitrariamente un valore della distanza fra e , si riesce a trovare, in corrispondenza di
questo, un valore della distanza tra ed per il quale per tutti gli , escluso , che distano da
meno di , si ha che disti da meno di .
La distanza fra i punti è misurata usando il valore assoluto della differenza: quindi è la
distanza fra e e è la distanza fra e . I concetti di "fissato arbitrariamente" e "si
riesce a trovare" sono espressi formalmente, rispettivamente, con i quantificatori "per ogni"
(quantificatore universale) ed "esiste" (quantificatore esistenziale).
La definizione formale metrica di limite stabilisce che è il limite di per che tende a se
per ogni numero reale esiste un altro numero reale positivo tale che se
allora , o con formalismo puramente matematico
La definizione topologica, equivalente a quella metrica, usa il concetto di intorno è: è limite se per
ogni intorno di in esiste un intorno di in tale che appartiene a per ogni
in . Il punto non è necessariamente contenuto nel dominio di . Il punto è
comunque escluso nella definizione di limite, poiché il limite deve dipendere soltanto dai valori di
in punti arbitrariamente vicini a ma non dal valore che assume in : per questo motivo si
chiede che sia maggiore di zero.
La definizione di cui sopra è quella maggiormente utilizzata al giorno d'oggi. Tuttavia, nella
seconda metà del XX secolo una revisione dei concetti basilari di topologia ha indotto alcuni
illustri studiosi a proporre una definizione modificata di limite.[2][3] Se infatti è più in generale
punto di aderenza per l'insieme , allora si dice che è limite se per ogni numero reale
esiste tale che ogni volta che . La condizione viene
quindi a mancare. La definizione riformata non modifica i limiti tradizionali come ad esempio la
definizione di derivata, ma tratta in modo diverso alcuni casi "patologici". Si osservi che la
condizione di aderenza di a è condizione necessaria e sufficiente affinché il limite, inteso con
la definizione riformata, sia unico. Inoltre, utilizzando questa definizione la continuità diventa un
caso particolare di limite a tutti gli effetti: infatti si vede facilmente che continua in , punto del
suo dominio, equivale a dire che ammette limite in . Vari altri classici risultati
assumono una forma più semplificata assumendo la definizione riformata di limite: ad esempio il
teorema del passaggio al limite in una funzione composta vale sotto le ipotesi più naturali possibili.
La definizione di limite viene normalmente estesa per considerare anche i casi in cui e/o sono
infiniti.
La funzione ha limite in un punto finito se per ogni numero reale esiste un altro
numero reale tale che per ogni in con , ovvero
Resta quindi da esaminare il caso in cui entrambi e sono infiniti. La funzione ha limite
per se per ogni numero reale esiste un altro numero reale tale che
per ogni in con , ovvero
Tutte queste definizioni possono essere raggruppate elegantemente in una sola proposizione: per
questo scopo, è sufficiente estendere la retta reale alla retta reale estesa:
ottenuta aggiungendo due punti e . La retta reale estesa è un insieme ordinato e uno
spazio topologico. Il concetto di intorno si estende quindi alla retta reale estesa: gli intorni di
sono tutti gli insiemi che contengono una semiretta , per qualche .
In questo modo, si possono riunire tutte le definizioni precedenti in una sola proposizione,
ottenuta sostituendo con nella definizione che usa gli intorni. Sia quindi una
funzione definita su un insieme di , e sia un punto di accumulazione per . Un valore in
è limite di in se per ogni intorno di in esiste un intorno di in tale che
appartiene a per ogni in .
Per il teorema di unicità del limite, una funzione può avere un limite (finito o infinito) in
oppure nessuno (non può quindi averne più di uno).
Terminologia
Esempi
Sono qui elencati alcuni esempi.
Quanto diventa molto grande, il valore diventa arbitrariamente piccolo, e tende quindi a
zero:
Quando diventa molto grande, il valore diventa arbitrariamente grande, e tende quindi a
:
La funzione seno oscilla indefinitamente fra e , e quindi non tende a nessun limite
preciso per . Quest'affermazione si dimostra formalmente grazie al primo teorema
delle restrizioni: siccome la restrizione del seno ai valori è costantemente 1 e la
restrizione a è costantemente -1, la funzione seno non può ammettere limite
globale. Quindi:
o più rigorosamente:
Un intorno destro di un punto della retta estesa è un intervallo del tipo con
. Analogamente, un intorno sinistro è un intervallo del tipo . In particolare, gli
intorni di sono tutti destri e quelli di sono sinistri.
A questo punto, sia con punto di accumulazione per . Un valore della retta
estesa è limite destro per in se per ogni intorno di esiste un intorno destro di tale
che appartiene a per ogni in .
Il limite sinistro è definito in modo analogo. I limiti sinistro e destro (se esistono) vengono
descritti rispettivamente come:
Vale il risultato seguente: una funzione ha limite in se e soltanto se ha limite destro e sinistro, e
questi due limiti sono finiti e coincidono.
Proprietà di base
Limitatezza locale
Per il teorema di limitatezza locale, una funzione che ha limite finito in è limitata in un intorno
di , ovvero esistono un numero e un intorno di tale che per ogni del
dominio contenuto in .
Per il teorema di permanenza del segno, se una funzione ha limite strettamente positivo in
, allora assume valori strettamente positivi per ogni sufficientemente vicino a . In altre
parole, esiste un intorno di tale che per ogni del dominio in diversa da .
Questo risultato è ottenuto applicando il teorema di permanenza del segno alla differenza .
Il teorema del confronto (o dei carabinieri) asserisce che una funzione "stretta fra due successioni"
convergenti allo stesso limite converge anch'essa a questo limite. Formalmente, se e sono tre
funzioni definite su un dominio con punto di accumulazione , tali che:
allora anche:
Viene detto "dei carabinieri" perché e vengono immaginati come i due carabinieri che
portano in cella cioè il criminale, oppure perché si immaginano due carabinieri che cercano
di catturare un criminale da due lati opposti, esso tenderà, insieme ai carabinieri (le funzioni
esterne), allo stesso punto.
allora:
Alcune delle uguaglianze elencate sono estendibili ai casi in cui e/o sia infinito.
Spazi metrici
Il concetto di limite è generalizzato a ogni funzione fra spazi metrici e nel modo
seguente. Se è un punto di , un valore di è limite di per se si avvicina
arbitrariamente a quando si avvicina a . Formalmente, se per ogni esiste tale
che per ogni con . In questo caso si scrive:
Continua a valere il teorema di unicità del limite: una funzione non può tendere a due limiti diversi
in un punto.
Spazi topologici
Siano e due spazi topologici e siano , un elemento della chiusura di in
, .
Funzioni complesse
Una funzione complessa può essere interpretata come funzione:
In questo modo è quindi anche definito il limite per funzioni fra insiemi di numeri complessi.
Note
1. ^ Spesso in topologia può essere richiesto che il punto sia solo di aderenza per il dominio della
funzione. Questo non cambia nulla per i limiti di funzione rispetto ai punti di accumulazione
perché sono un sottoinsieme dei punti di aderenza, né va a influenzare i teoremi sulle proprietà
generali dei limiti.
2. ^ Ennio De Giorgi, Lezioni di Istituzioni di Matematica 1, Ferrara, De Salvia, 1972.
3. ^ Laurent Schwartz, Analyse. Deuxième partie: Topologie générale et analyse fonctionnelle,
Paris, Hermann, 1970.
Bibliografia
Paolo Marcellini e Carlo Sbordone, Elementi di Analisi Matematica Uno. Versione semplificata
per i nuovi corsi di laurea, Napoli, Liguori Editore, 2016, ISBN 978-88-20-73383-4.
Nicola Fusco, Paolo Marcellini e Carlo Sbordone, Elementi di Analisi Matematica Due.
Versione semplificata per i nuovi corsi di laurea, Napoli, Liguori Editore, 2001, ISBN 88-207-
3137-1.
(EN) Norman Miller, Limits, Waltham, Blaisdell Publishing Company, 1964.
(EN) Richard Courant, Differential and integral calculus, 1–2, New York, John Wiley & Sons,
1988, ISBN 978-04-71-60842-4.
(EN) Karl R. Stromberg, Introduction to classical real analysis, New York, Chelsea Publishing,
2015, ISBN 978-14-70-42544-9.
(EN) John L. Kelley, General topology, New York, D. van Nostrand Company, 1955. pp. 125;
127
(EN) Barry Mitchell, Theory of categories, New York, Academic Press, 1965, ISBN 978-00-80-
87329-9. pp. 7
(EN) Jiří Adámek, Theory of mathematical structures, Berlino, Springer, 1983, ISBN 978-90-27-
71459-6.
Voci correlate
Derivata
Dimostrazioni del limite di una funzione
Forma indeterminata
Funzione continua
Funzione derivabile
Limite (matematica)
Limite di funzioni a più variabili
Limite di una successione
Limite notevole
Altri progetti
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o altri file su limite di una funzione (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Limit_
of_a_function?uselang=it)
Collegamenti esterni
(EN) L.D. Kudryavtsev, Limit, in Encyclopaedia of Mathematics, Springer e European
Mathematical Society, 2002.
(EN) Limite (http://mathworld.wolfram.com/Limit.html) in MathWorld
(EN) Calcolatore online di limiti, su numberempire.com.
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