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Fiore

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Fiori

Il fiore � l'organo riproduttivo delle angiosperme, nel quale si sviluppano i


gametofiti, avviene la fecondazione e si sviluppa il seme.

Il fiore � composto da una serie di organi laterali (omologhi delle foglie e


brattee) che hanno perso la funzione fotosintetica e acquisito una funzione di
protezione del fiore durante lo sviluppo, attrazione degli impollinatori, e
produzione e protezione dei gametofiti. Il fiore deriva dalla differenziazione
dell'apice di un fusto, che pu� essere portato su un normale fusto vegetativo o su
un fusto specializzato detto infiorescenza. Questa differenziazione, detta
induzione fiorale o induzione antogena, avviene quando l'apice � ancora di
dimensioni microscopiche all'interno della gemma, sotto lo stimolo di fattori
ormonali e ambientali. L'induzione fiorale precede la fioritura vera e propria,
secondo le specie, da poche settimane a circa un anno.

Nelle angiosperme, i gametofiti maschili (detti granuli pollinici) si sviluppano


all'interno della parete delle spore, mentre i gametofiti femminili (sacchi
embrionali) si sviluppano all'interno dello sporangio o nocella, a sua volta
circondato da due tegumenti. La struttura composta dal gametofito femminile e i
tessuti materni circostanti � detta ovulo, e nelle angiosperme � racchiusa
all'interno di una struttura laterale detta carpello. A differenza delle
Gimnosperme, la germinazione dei granuli pollinici avviene comunemente su una
struttura specializzata del carpello detta stigma. A seguito della fecondazione,
gli ovuli si sviluppano in semi, mentre i carpelli si differenziano in frutti.
Indice

1 Struttura
2 Microgametofito
3 Megagametofito
4 Curiosit�
5 Note
6 Voci correlate
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni

Struttura

Nelle Gimnosperme gli sporofilli maschili e femminili vengono portati su strutture


diverse, e possono essere aggregati in strobili (come nelle Cicadee e nelle
Conifere) o portati in strutture isolate (come gli ovuli di Ginkgo).

Nelle Angiosperme il fiore � l'insieme degli organi riproduttivi, normalmente


raccolto in un apparato complesso e composto da pi� parti che possono considerarsi
foglie modificate. I fiori possono essere sessili o peduncolati. Sul ricettacolo,
la parte terminale dell'asse, sono inserite le parti fiorali, che solitamente
includono parti sterili (sepali e petali, o perianzio) e parti fertili (stami e
carpelli). Vi sono fiori detti incompleti che mancano di alcune di queste parti.
Nel caso siano deficitari di stami o carpelli il fiore si dice imperfetto. Nel caso
in cui il fiore sia completo di tutte le parti fertili esso si dice ermafrodita o
perfetto. Il numero delle parti fiorali (numero dei sepali, dei petali, degli stami
e dei carpelli) varia tra le famiglie ed � un carattere diacritico.
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Fiore delle
angiosperme.
Anatomia di un fiore.
Per la legenda vedi Fiore delle angiosperme

Le varie parti del fiore sono formate da uno o pi� verticilli di pezzi fiorali.
Ogni verticillo � composto da singole unit� di cui le esterne (petali o sepali)
sono dette nel complesso antofilli. Nei casi pi� complicati, le parti del fiore
sono quattro, partendo dalla pi� esterna:

Calice, formato da foglioline verdi fotosintetizzanti dette sepali. � una parte


fiorale sterile.
Corolla, formata da petali spesso colorati e con funzione vessillare (capacit�
di attrarre gli animali impollinatori). Anche questa parte del fiore � sterile.
Gineceo, � la parte femminile del fiore, fertile. Si definisce anche pistillo
ed � composto da una parte basale slargata detta ovario, che si continua in alto
nello stilo e superiormente nello stigma. L'impollinazione nelle angiosperme �
sempre stigmatica.
Androceo, � la parte maschile del fiore, fertile. Ha stami formati da filamento
e antere; ogni antera ha due teche polliniche, ogni teca pollinica ha due sacche
polliniche dove sono contenute cellule madri delle microspore che daranno origine
al polline.

NOTA: nelle orchidacee il gineceo e l'androceo sono uniti in un unico "organo", la


colonna. In questo caso sono i pollinodi e il viscidio.
Fiore di una monocotiledone (orchidea Phalaenopsis sanderiana).Si notino i tre
s�pali indietro, i petali, il labello, e la colonna in centro.

Dopo la fecondazione gli ovari si trasformano in frutti, che contengono i semi.


Prima della fecondazione, a seconda che la pianta in questione sia monoica o
dioica, si assiste allo sviluppo dei gameti, che si distinguono in microgametofiti
e macrogametofiti. Se l'impollinazione � compiuta dal vento (impollinazione
anemofila), i fiori sono spesso di colore verdastro e poco appariscenti; se al
contrario � attuata dagli insetti o dagli uccelli (impollinazione zoofila), i fiori
sono dotati di caratteristiche attrattive quali particolari forme e colori, e
spesso di nettare, liquido zuccherino.

I fiori possono essere portati dalla pianta singolarmente o raggruppati in


infiorescenze.
Microgametofito

Il microgametofito � un individuo piccolo, formato al massimo da tre cellule. Prima


che avvenga la divisione mitotica, il nucleo si avvicina alla parete della
microspora, cos� in seguito alla divisione si forma una cellula pi� grande, detta
cellula vegetativa, ed una pi� piccola ed allungata, contenuta entro la prima, ma
comunque provvista della propria parete, detta cellula generativa. La maturazione
del granulo pollinico prevede una fase di perdita di acqua, variabile da specie a
specie, che comporta anche una modificazione del metabolismo.
Fiori

Di solito il polline maturo viene liberato alla deiscenza delle cellule del
tappeto, quando esso � ancora binucleato (infatti la cellula generativa andr� poi
incontro a mitosi e produrr� i gameti maschili); ma nel 30% dei granuli pollinici
esso viene liberato quando � trinucleato, ossia dopo che la cellula generativa ha
prodotto per mitosi due gameti maschili. La parete del polline � di fondamentale
importanza poich� protegge il �prezioso carico� e regola i movimenti d'acqua, ed ha
una architettura abbastanza complessa. La parete interna � di natura celluloso-
pectica, ed � l'intina; la parete esterna � l'esina, che si divide in nexina e
sexina, quest'ultima � pi� superficiale. La sexina forma dei bastoncelli, delle
scaglie, delle spine, e cos� via, che conferiscono una morfologia particolare al
polline, tanto da essere una peculiarit� dal valore tassonomico. L'esina � composta
principalmente di sporopollenina, un composto derivante dalla polimerizzazione
ossidativa dei carotenoidi e dei loro esteri. La sporopollenina � una molecola
molto resistente, e dura nel tempo, tanto che si pu� ritrovare nei fossili, e
ricostruire quindi il tipo di vegetazione del passato.
Fiore di Fuchsia

La particolare morfologia della parete, tipica di ogni specie, fa s� che essa


assume un valore tassonomico, utili anche in campi molto distanti dallo studio
biologico, come la criminologia. Infatti il riconoscimento di un particolare tipo
di polline pu� ricondurre ad una specifica pianta di una determinata regione,
facilitando la ricerca del �colpevole�. L'intina ricopre l'intera superficie del
granulo pollinico, mentre l'esina � quasi completamente assente nelle regioni dei
pori germinativi, da uno dei quali sputer� il tubetto pollinico, che veicola i
gameti maschili al gametofito femminile. La parete del polline pu� essere
considerata come un complesso che si adatta al tipo di dispersione a cui andr�
incontro.

Se trattasi di dispersione entomofila (affidata agli insetti) i granuli sono


provvisti di un grosso spessore di esina: i granuli aderiscono facilmente tra loro
per mezzo di un materiale viscoso che ricopre l'intera area del granulo. Questo
materiale, noto come pollenkit (composto da glicolipidi, carotenoidi, flavonoidi e
lipidi), � di fondamentale importanza per l'adesione del granulo allo stigma. Nel
caso di dispersione anemofila (affidata al vento), la parete dei granuli � pi�
sottile, e il pollenkit ricopre solo gli spazi dell'esina.
Megagametofito

Il megagametofito � un individuo molto ridotto ed � ospitato nello sporofito. La


divisione meiotica di una cellula della nocella produce quattro megaspore, di cui
una sola, quella pi� grande, dar� vita al megagametofito. Secondo il modello di
crescita �tipo Polygonum�, la megaspora effettua tre divisioni mitotiche senza
citodieresi, passando da due, a quattro, a otto nuclei nello stesso citoplasma.

Gli otto nuclei si dispongono in gruppi di quattro ai poli della megaspora, dopo di
che uno per ogni gruppo si dirige verso il centro (questi nuclei si dicono nuclei
polari). Si formano quindi le pareti cellulari, e si ottengono sette cellule ed
otto nuclei, ossia la cellula centrale � binucleata. Le tre cellule addossate ad un
polo si dicono cellule antipodali, vi � poi la cellula centrale, e al polo opposto,
in corrispondenza del micropilo, vi � l'apparato dell'oosfera, formato da due
cellule sinergidi e dalla cellula uovo, che � il gamete femminile, anche detto
macrogamete.

Sulla struttura e le caratteristiche del fiore si basa la principale


classificazione botanica delle piante.

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