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CECCATO MARIA 4ASC

RIASSUNTO DEL VIDEO “CITTADINANZA DIGITALE e FAKE NEWS”


Nel passato si pensava che la libertà potesse essere minacciata dalla scarsità dell’informazione, invece, oggi è
esattamente il contrario. La credibilità dei social è ritenuta molto scarsa; infatti spesso noi leggiamo e impariamo
notizie false che vengono fatte per diffondere notizie ed informazioni inesatte o distorte per influenzare gli individui.
Il termine fake news, che significa “notizie false”, è nato alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti ed è stato creato per
inventare storie con lo scopo di danneggiare la gente che ci sta intorno; infatti questo termine ha fatto il suo boom
nel 2016, in occasione delle elezioni presidenziali negli USA, dove venne eletto Donald Trump.
In questo filmato hanno fatto vedere alcune fake news già esistite nei secoli scorsi, ecco qui alcuni esempi: la lettera
falsa di Pausania al re Serse, nel V a.c.; la disinformazione di Cicerone per evitare un accordo, nel 43 a.c., facendo
scoppiare una guerra civile; la Donazione di Costantino che nel 1440 si scoprì grazie a Lorenzo Valle fosse una fake
news; una storia scritta da un nonno e uscita nel quotidiano “New York Sun” dove veniva raccontato che la luna
fosse abitata dagli animali, nel 1835.
Le notizie false sono click bait, cioè esche da click che aumentano i guadagni di chi le crea attraverso la pubblicità. I
rischi delle fake news sono: i contenuti non scientifici con possibili interpretazioni incomplete o false e le enormi
quantità di materiale con difficile scelta. Le fake news caratterizzano il nostro rapporto quotidiano con il web; in Italia
ci sono più di 90 siti creati per contenere quasi 600 notizie false, ciascuna delle quali è condivisa almeno 350 volte.
Nel video distinguono le Bufale dalle Fake news. Le prime sono notizie completamente false molto facili da creare e
diffondere; mentre le seconde sono notizie false con una base di verità trovata nei social e si possono dividere in:
disinformazione, cioè notizia distorta intenzionalmente; misinformazione, cioè notizie con inesattezze non
itenzionali.
Inoltre si è parlato di cyber-truppe, cioè falsi utenti social creati in grande numero che sostengono le notizie false con
i mi piace o le condivisioni e che si dividono in: troll, falso utente aggressivo e bot, programma informatico.
L’emergenza covid-19 ha portato un’esplosione di fake news, quindi l’OMS e come da sempre tutti i social stanno
cercando di fermare l’infodemia nella quale si trovano numerose notizie false dannose per una corretta
informazione. Infine nel video c’è stata presentata una guida, composta da 10 punti, per non cadere nelle fake news
prima di condividerle o commentarle. La Black List è un elenco aggiornato di siti che pubblica notizie false, invece, i
Siti Satirici non sono totalmente falsi, ma servono per sdrammatizzare e ridere.

RIASSUNTO VIDEO “COME RICONOSCERE le FAKE NEWS”


In questo video, nonostante si parli di un argomento già trattato, cioè le fake news, troviamo dei concetti nuovi;
infatti qui vengono elencati dei consigli per non cadere dentro le notizie false. Partendo dal significato di fake news,
cioè un’informazione in parte o non del tutto corrispondente al vero divulgata intenzionalmente o non attraverso il
web, possiamo, come già visto nel video precedente, distinguere queste dalle bufale. Quest’ultime infatti sono
totalmente false e non sono fatte apposta per farci cadere dentro la notizia, mentre le notizie false sono fatte per
farci cadere nel tranello perché facendo leva sui pregiudizi in un momento di paura le notizie false ti intrappolano
(camere d’eco).
In questo video dunque troviamo 3 esercizi:
1. Perché caschiamo dentro le fake news?
2. Perché dobbiamo stare attenti ai titoli?
3. Chi te lo ha detto?
Attraverso questi consigli si vuole mettere in evidenza che i titoli delle notizie false molto spesso sono quelli che più
ci attirano (urlati) e che bisogna sempre controllare le fonti delle notizie, ricordando che le fake news non sono
totalmente false. Infine nel video hanno elencato alcuni segnali linguistici che ci permettono di riconoscere le fake
news: scritto in modo poco professionale, tanto uso di maiuscole e molti errori ortografici.

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