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Consigli dei genitori, dei nonni, degli esperti, dei professori,

degli animatori, dei catechisti, degli amici. Consigli per gli


acquisti… Consigli per tutti i gusti e le tasche. Gratuiti o
interessati. Intelligenti o banali. Buoni o cattivi. Dicono che
cosa fare, dove andare, come comportarsi, che cosa compe-
rare.
Si ascoltano più i suggerimenti che fanno comodo e piaccio-
no, come gli annunci pubblicitari, molto meno quelli che ri-
chiedono impegno e coerenza, come fare i compiti, non dire
parolacce, rispettare le cose dei compagni.
C’è un sistema per distinguere un consiglio furbo da uno
sballato: capire se parte da una persona che parla per il no-
stro vero bene oppure no. Più esso viene dal cuore, più è di
qualità.

Esisto per orientare le tue scelte di fronte alle alternative


che la vita ti propone. Sai, in realtà oggi sono un po’ di-
soccupato perché la gente sembra che non debba più deci-
dere. Ti dico: fai attenzione prima di decidere, rifletti,
verifica, non essere precipitoso!

Dal latino “consulere” = decidere.


Testimonianza (Mt 4, 1-11)

Oggi è difficile essere se stessi. Sento dentro il bisogno di co-


se vere, belle, importanti. Eppure mi lascio trasportare a fare
le cose più facili, quelle che costano meno fatica. Mi sento
alla fine superficiale, menefreghista, mi lascio prendere dalle
mode, sto attento a come vesto per non sembrare “out”, giudi-
co gli altri per il vestito firmato o meno, per il taglio moderno
o da vecchio, per le scarpe che portano. Un giorno in parroc-
chia ci hanno proposto di fare un pomeriggio di volontariato,
ma io non ho saputo rinunciare alla discoteca: il sabato è sa-
cro. E poi lì c’è una tipa che mi interessa. Ma non potevano
pensare a un altro giorno, proprio al sabato?
(Giorgio, 14 anni)
 Sai distinguere un consiglio buono da uno cattivo?
 Quando devi prendere una decisione importante, fai di
testa tua o chiedi il parere a una persona di fiducia?
 La gente si lascia influenzare dagli annunci pubblicita-
ri?
 Quali sono le persone di cui ti fidi e da cui accetti indi-
cazioni a scatola chiusa?

• Il CONSIGLIO è il primo dono dello Spirito Santo.


Nella Bibbia indica il “progetto” di Dio su ogni persona.
Questo regalo aiuta a conoscere ciò che Lui si aspetta
da ognuno. Ci facilita la vita mettendoci accanto perso-
ne di sua fiducia (genitori, catechisti, amici, preti…) che
indicano la strada giusta da seguire.
• Lui si aspetta però, che anche i ragazzi, sappiano
dare consigli ai compagni di viaggio: con le parole e
con i fatti.
 Come si può definire la scienza?
 Di quale scoperta avremmo più bisogno oggi?
 Dio è uno scienziato? E in quale scienza?

• La SCIENZA è il settimo dono dello Spirito Santo.


Nella Bibbia è sinonimo di conoscenza, di amore totale
verso Dio.
• Conoscendo Dio, il cristiano vede le persone e le cose
in relazione a lui. L’amore per le creature deriva dall’a-
Vanno forte le cucine dai sapori piccanti, le sfide impossibi- more per il Creatore. Per questa ragione rispetta la na-
li, i divertimenti esasperati. Tutto ciò, insomma, che è “fuori tura, comprende gli altri e con essi cammina verso la fe-
dalle righe”. licità, verso l’Amore che è alla base di ogni amore.
Sembra che l’unico modo per gustare la vita di tutti i giorni o Una scoperta così migliora certamente la vita.
è esagerato oppure non ha gusto, è senza sapore.
Attira l’attenzione solo ciò che è strano, sconvolgente, urla-
to. I fatti normali non fanno più notizia.
Abbiamo smarrito il gusto delle cose semplici, e per questo
si vive appisolati, in attesa che qualcosa di clamoroso risve-
gli l’attenzione. Stiamo, forse, perdendo di vista
l’”essenziale” e con esso la capacità di essere persone
“sapienti”, che sanno distinguere tra il bene e il male.
Risultato: si diventa persone insipide, come il sale che perde
sapore, buono solo per essere sparso sulle strade perché non
ghiaccino d’inverno. Un po’ poco...

Chi possiede il dono della scienza vede un riflesso dell’amore


Esisto perché tu possa gustare la vita! Perché tu di Dio nelle persone e nelle cose “belle” che lo circondano e
possa amare bene gli amici, la gente, il creato ... non solo i difetti. Allenati a scoprire i segni della Sua presen-
Per aiutarti a scoprire quanto sei amato da Dio. za.
Io ti dico: vivi, non vivacchiare! Vivi, non la- Sul tuo quaderno o diario personale prendi nota per una set-
sciarti vivere! Vivi e vivi con gusto ! timana degli avvenimenti, incontri e persone che hanno se-
gnato in bene, la tua giornata. Per ognuna scrivi una frase di
ringraziamento e un impegno concreto per non sciupare il
Dal latino: “sapere” = avere sapore . dono ricevuto. E’ un ottimo sistema per apprezzare i doni
della vita senza dimenticare il … Donatore!
Testimonianza (Gv 9, 1-42) Testimonianza (Lc 17, 11-19)
Durante i mesi di novembre e di dicembre per due giorni la settimana ab- Ho trascorso, fino a questo momento, gli anni della mia vita in parroc-
biamo fatto un servizio presso le suore di Madre Teresa di Calcutta, qui a chia, circondato da credenti. Anche i miei genitori sono cresciuti in parroc-
Roma. Vicino al Circo Massimo hanno una casa in cui ospitano vecchi, chia e, a loro volta, anche i genitori dei miei amici. Il desiderio di credere in
barboni, disabili, quelli che non hanno proprio nessuno. Suor Thomas ci ha Dio, il voIer avere una vita diversa da quella del ragazzi del muretto, gli
proposto di preparare insieme a loro un piccolo spettacolo per Natale. Le Interessi in comune sono le corde che legano la nostra amicizia e il nostro
prime volte eravamo bloccati. Quegli uomini ci facevano un po’ paura. Ce vivere insieme. I ragazzi che entrano nel nostro gruppo, a volte, hanno tra-
n’erano di tutti i tipi: puzzolenti, sdentati, zoppi, fumatori accaniti, alcuni scorso esistenze travagliate e allo sbando, ma bastano pochi mesi di omelie
facili ad arrabbiarsi… Poi piano piano, stando con loro, è nata una bella - anche noiose-, preghiere di gruppo e attività, dove si uniscono divertimen-
amicizia. Lavorare insieme per un piccolo progetto ci ha uniti. Abbiamo to e approfondimento religioso, per cambiarli completamente. La nostra
provato ad entrare un po’ nella loro solitudine, ad apprezzare la loro pover- chiesa cerca di essere un polo opposto alla Marina (luogo di ritrovo dei gio-
tà, a conoscere meglio anche le suore che non sono così rompi come si vani della mia città); da noi non è “figo”, per fortuna, chi ha le scarpe firma-
pensa. All’inizio ci facevano un po’ pena. Ora, invece, li vediamo nella te o i jeans all’ultima moda: basta volere saper stare insieme. L’educazione
loro dignità, bellezza. Valgono perché sono uomini. È proprio vero che si religiosa, a mio avviso, aiuta a trovare la via giusta, guidandoti con l’amore
conoscono le persone solo stando con loro. Spesso noi ragazzi siamo rin- e l’educazione alla vita, senza mai lasciarti solo a un in incrocio, mentre è
chiusi nei nostri problemi, attorcigliati su noi stessi. Solo aprendosi agli facile smarrire il sentiero quando è coperto da rovi. Litighiamo, ci innamo-
altri si scopre la bellezza della vita. Ciao da Alessandra, Giulia, Veronica, riamo, ma non siamo marziani come spesso ci definiscono, siamo ragazzi
Matteo, Valentina, Cristina, Valeria. normali che lentamente scoprano il volto di Gesù. Anch’io nei momenti dl
collera vorrei spaccare tutto, vivere senza essere coerente con i miei ideali,
senza dovere dare conto a nessuno delle mie azioni. Ma sarebbe troppo faci-
le; cosa finisco per darmi del cretino davanti allo specchio e ritorno sui miei
passi. Alcuni, che non capiscono la mia realtà, mi danno del debole, ma
senza questi momenti dl debolezza non avrei capito niente sull’Amore, con
la A maiuscola. Per questo sono d’accordo con chi dice che educazione reli-
giosa significa educazione all’amore, una guida turistica che permette di
destreggiarsi sui sentieri meno sicuri per accettare serenamente anche le
grandi amarezze. Posso sembrarle antiquato, ma voglio credere nella gioia.
(un sedicenne)

 Quando una persona si dimostra saggia?


 Perché molti non si accontentano della vita quotidiana ma
cercano emozioni forti, fuori dell’ordinario?
 E’ una cosa saggia dipendere dalle mode e da quello che
pensano gli altri?
 Che cos’è che ti fa fidare di una persona, per cui la giudichi
saggia?
La vita si allunga. Alcune malattie sono state sconfitte. I sa-
telliti sbarcano su Marte. Il codice genetico della persona
umana è sempre meno un mistero. Sono alcune delle ultime
conquiste della scienza e della tecnica.
Molte di esse sono benvenute perché risolvono gravi proble-
mi di salute; altre andrebbero guardate con sospetto perché
potrebbero trasformarsi in boomerang o creare illusioni
quando la natura viene violentata. A che serve che gli aerei
doppino la velocità del suono se, poi, sganciano “missili in-
telligenti” sugli innocenti? Che merito c’è ad alzare il pro-
gresso se devono pagarlo sempre i poveri? Nessuna tecnolo-
gia vale se calpesta la dignità della persona indifesa. L’unica
“scienza” di cui abbiamo bisogno è quella del rispetto per
ogni creatura.

Esisto per aiutarti a scoprire il perché delle cose,


• Secondo la Bibbia la SAPIENZA è il secondo dono per aiutarti a scorgere la vita presente in tutte le
dello Spirito Santo. Serve a capire come funziona la situazioni, in quelle tristi come in quelle liete e
vita e a ordinare le cose secondo una classifica giu- aiutarti a vedere i bisogni degli altri.
sta riservando il primo posto a Dio.
• Spiega come le piccole e grandi gioie aiutano a vive-
re meglio, ma non durano per sempre. Per questo la Dal latino “scire” = conoscere..
persona saggia costruisce la casa sulla roccia e non
sulla sabbia. E “vede” gli altri con il cuore stesso
del Padre.
• Il TIMORE è il sesto dono dello Spirito Santo che fa
capire che Dio va rispettato. Non è un tipo suscettibile,
che spaventa e castiga. Ma neppure uno che può essere
facilmente raggirato ed ingannato. E’ il Dio-Amore di cui
bisogna “parlare bene” nei discorsi e nei fatti.
• Inaugurando la sua missione di papa, Giovanni Paolo II
ha dichiarato forte: Non abbiate paura. Non abbiate
paura di fare spazio al Signore, di amarlo e di accogliere
il suo amore. Perché Lui non vuole spaventare nessuno.

I duri spopolano al botteghino del cinema, fanno il pienone


C’è che reagisce brutalmente contro chi osa offendere sua nel match di wrestling, affollano le palestre per scolpire fisici
mamma o suo papà, ma non fa una piega se sente bestem- da sballo… La forza fisica non è più un’esclusiva dei ma-
miare o prendere in giro Dio. schi: affascina anche le donne. Perché va di moda. Perché se
Chi ha il timore di Dio rispetta anche i suoi figli, anche se val- oggi non mostri i muscoli e non colpisci prima, non sei nes-
gono molto di meno di lui. Dovresti ricordarlo quando ti suno o finisci al tappeto come una pera cotta. Questo, alme-
permetti di offendere con disinvoltura i compagni, i genitori, no, insegnano le TV, i film, i giochi elettronici e, in troppi
gli insegnanti. casi, anche i genitori.
I pugni, le gomitate, i colpi bassi, però, non mettono al sicu-
Se, poi, ti prendi la libertà di fare quello che ti pare e piace,
ro dalle difficoltà e dai KO che la vita riserva a tutti, senza
oltrepassi il “rosso” che la tua coscienza accende quando ti eccezione. In quei casi bisogna saper perdere, rialzarsi, non
comporti male. Dimostri di non avere un sincero timore ver- arrendersi, andare avanti… L’unico “energetico” che funzio-
so Colui che è il Bene e il Vero e ti chiede di combattere il na viene da dentro e soprattutto dall’alto: è la Forza dello
male e di rispettare ciò che è giusto. Spirito Santo.

Esisto per aiutarti ad essere fedele, ad andare fi-


no in fondo senza lasciarti portare fuori strada.
Ti ricordo che hai un sacco di risorse da usare. Ti
aiuto ad essere affidabile cioè a mantenere gli im-
pegni e le promesse. Coraggio, ce la farai!

Dal vocabolario: “capacità di affrontare le situazioni


più difficili”.
Testimonianza (Gv 18, 1-11) Testimonianza (Lc 2, 41-52)
Proprio ieri ho rivisto le foto della mia Prima Comunione. Che ver-
Oggi sono proprio giù. Non mi va di far niente. È un periodo che ce gogna, ragazzi. Quel vestitino bianco, le mani giunte, gli occhi soc-
l’hanno tutti con me, non me ne va bene una. A scuola dopo un buon chiusi. Il ricordo di quel giorno è bellissimo, ma rivedere oggi quelle
inizio anno son cominciati a fioccare voti bruttissimi e la pagella sarà foto mi fa pensare a quante cose sono cambiate. Poi ho fatto la Cresi-
come minimo un disastro. Sono addirittura tentata di cambiare indi- ma, ma dentro di me c’era il desiderio di scappare, di finire tutto, di
rizzo di studi. Le amiche non mi sono così vicine come una volta. Un evadere da quel mondo inutile, assurdo che è la chiesa. Si può essere
po’ ci siamo divise perché frequentiamo scuole diverse, un po’ siamo brave persone anche senza andare in chiesa, senza fare la cresima (io
gelose per quando ci piacciono gli stessi ragazzi. Provo a trescare, o a l’ho fatta perché mi ci hanno costretto i miei!). Uno può vivere be-
mettermi con uno e tutto va in fumo. Accidenti alla timidezza che mi nissimo anche senza Dio, la messa, i sacramenti e tutte quelle cose
rovina sul più bello. In casa mia, poi, non ne parliamo: con mia ma- che ti dicono in parrocchia… (Serena, 15 anni. Da un tema in classe
dre è un continuo litigare: per come mi vesto, per come parlo, perché durante l’ora di religione).
non rientro all’ora che dice lei, perché non studio mai, perché sto
sempre davanti allo specchio (ma non si ricorda quando era giovane
lei?), perché lascio tutto in disordine, perché non l’aiuto… Fino a
qualche mese fa, poi, andavo a messa, ora non più. Il catechismo per
fortuna è finito. Preferisco pregare per conto mio. Tanto non cambia
granché. Ma chi me lo fa fare. È tanto bello sentirsi liberi. Però ho un
peso qua dentro in questi giorni che niente e nessuno riesce a toglier-
melo. (Dal Diario di Daniela)

 Qual è la paura di cui... hai più paura?


 Che cosa pensi dei compagni che cercano di intimori-
re gli altri per sembrare più forti?
 Si può voler bene a una persona che mette soggezio-
ne?
Ci sono paure e paure. Hanno facce riconoscibili o camuf-
fate. Quelle che vengono “da fuori” e parlano di disastri, vi-
rus, tumori… E quelle che nascono “da dentro” e rivelano il
disagio di stare con se stessi e di proiettarsi con serenità ver-
so il futuro, il timore di non essere capiti e amati…  Come si misura la forza di una persona?
Esistono paure che si trasformano in nevrosi ed altre, invece,
che fanno bene perché mantengono alto il livello di atten-  Ti sembra giusto che oggi funziona solo la legge del
zione e concentrazione (come quando di attraversa una stra- più forte?
da, si evitano vizi e cibi nocivi…)  Perché si scambia tanto facilmente l’idea della forza
Molti hanno paura perfino di Dio. Lo vedono come un cec-
chino sempre pronto a far fuoco su chi si comporta male. Di con quella della violenza?
Lui bisognerebbe, invece, aver timore: il sentimento giusto  Che tipo di forza è quella che alcuni chiamano “non
del figlio che non vuol far soffrire il papà che ama. violenza” , “fortezza d’animo”, “capacità di saper per-
dere”?

• La FORTEZZA è il terzo dono dello Spirito Santo.


Esisto per ricordarti una cosa bella: ogni istante del- Sostiene la resistenza contro ogni tentazione che por-
ta al male e fa realizzare il bene. Aiuta a mantenere gli
la tua vita è posto sotto lo sguardo di Dio che ti co- impegni nei confronti della vita, di noi stessi, degli al-
nosce, ti ama e vuole per te il bene. Io dico: preoccu- tri, di Dio.
pati di piacere a Dio e di seguirlo sempre ! • Dà ai ragazzi l’energia sufficiente per non comportarsi
da “pecoroni” che imitano i modi sbagliati dei forzuti e
Dal vocabolario: “sentimento di rispetto, paura di prepotenti. Questo dono insegna loro a sostituire l’a-
far soffrire”. more per la forza con la forza dell’amore.
 Qual è l’immagine migliore per descrivere il dono del-
la pietà?
 In quali ambienti c’è più bisogno oggi di questa virtù?
 Quali sono le caratteristiche della persona che prova
la “pietà”?

• La PIETA’ è il quinto dono dello Spirito Santo. Aiuta


a riconoscere Dio come un papà buono che pensa a tutti,
I proverbi a volte non hanno fortuna. Uno, in particolare con cui si dialoga volentieri e si fa il possibile per accon-
“Non fidarti dell’apparenza”. Oggi va di moda proprio il tentarlo. Uno dei modi più belli è riconoscere tutti i suoi
contrario. Molti si lanciano nella corsa, anche affannosa e figli come sorelle e fratelli. Se li amiamo, ha detto Gesù,
costosa, per sembrare più belli, più ricchi, più giovani, piut- si ama anche il Padre dei Cieli
tosto che essere veri. Tutto per far colpo. Per apparire, ap- • Il profeta Osea descrive la relazione che c’è tra Dio e il
punto. Meglio se in televisione, con cui saziare la propria suo popolo: “Gli ho insegnato a camminare, l’ho tirato su
fama di successo. Poco importa se la vernice nasconda la fino alla mia guancia e mi sono chinato su di lui per dar-
ruggine degli anni, il vuoto di valori, la superficialità. E dire gli il mio cibo”. Come farebbe un padre con il figlio.
che basterebbe un po’ di intelligenza per capire che il troppo
fumo nasconde la mancanza dell’arrosto (tanto per citare un
altro proverbio). Ma per arrivare a questo bisogna
“guardare dentro” se stessi, un’operazione che pochi vo-
gliono fare perché costa sincerità e richiede umiltà.

Esisto per illuminare il tuo sguardo sulla


realtà e renderlo più profondo. Per renderti
capace di fare unità in mezzo alla fram-
mentazione e confusione del tempo.

Dal latino “intus legere” = leggere dentro,


in profondità.
Testimonianza (Gv 4, 1-42)
Testimonianza (Mc 15, 24-39) Ciao a tutti. Mi kiamo Valeria e faccio il 1° in uno squallido liceo
romano. Anzitutto complimenti per il “forum”. Gli argomenti sono
Ho 14 anni e ho smesso di credere. Non ne posso più di sentir sempre interessanti e oggi mi ci infilo ank’io. “Parlaci di te”, l’avete
parlare di un Dio che ci ama e non fa mai niente per evitare la intitolato. Vabbè. Ci provo…Mi sento come un pezzo di creta, come
guerra, i terremoti, le alluvioni. Un Dio che fa miracoli quando il pongo che si usava alle elementari per giocarci. Un giorno una for-
gli pare e spesso lascia morire le persone negli incidenti, per le ma, un giorno un’altra. Sono strattonata di qua e di là. Ki mi tira da
malattie, per la fame e per tante altre ragioni. C’è troppo male e una parte e ki dall’altra. Quando devo studiare perké il giorno dopo
troppa sofferenza nel mondo. Se Dio ci fosse, non ci sarebbe tut- ho il compito mi torna in mente quel gran figo ke ho incontrato alla
to questo. Ciao, o meglio, addio! (Carlo, 14 anni, in una lettera festa di sedici anni di una mia amica: mi ha accennato un sorriso e ki
inviata a “Mondo Erre”, rivista per ragazzi) se lo leva più dalla testa! E le pagine del libro non mi dicono niente,
bianke, vuote. È inutile andare avanti, non mi entra niente in testa. E
il compito, naturalmente, uno skifo! E poi mia madre con le sue pre-
dike. “Lo studio è il tuo lavoro”, “Dammi una mano almeno a spic-
ciare ke la vita è dura per tutti”, “Ma smettila di perdere tempo da-
vanti allo spekkio e fai qualcosa di utile”, “E la messa almeno la do-
menica; io alla tua età…” , “Non sprecare il cibo, pensa a ki muore di
fame”…’na palla, ragazzi. E poi le ore davanti alla TV: Il Grande
Fratello, Amici, Saranno famosi. Quelli sì che so fortunati: belli, at-
letici, li vedono tutti in TV, faranno strada, non hanno paura a mo-
strarsi in pubblico… e io qui a passare le mie giornate tutte uguali.
Mi sento confusa, disorientata, un vetro in mille pezzettini. Ma a vol-
te ho voglia di silenzio, di rientrare in me stessa, di stare da sola, a
guancia a guancia con il mio cuore. Un bacio by Vale ‘89. (Da Inter-
net, su un forum di una rivista per ragazzi)
Se ogni tanto provassi a scrivere l’inventario delle cose rice-
vute gratuitamente, riempiresti un diario di 365 giorni. Alcu-
ne, talmente abituali, non ti dicono più nulla: la vita, le sta-
gioni, i genitori, gli insegnanti…
Altre, meno ordinarie, riuscirebbero ancora a sorprenderti:
un bel regalo, un gesto di amicizia, una promozione inspera-
ta, un complimento inatteso.
Ti circondano, poi, persone che compiono “gesti di pietà”
senza che te ne accorga. Impara a riconoscerle e fai anche tu
un atto di gentilezza gratuito, senza pretendere nulla in cam-
bio, almeno una volta al giorno. Nella preghiera della sera, ti
verrà più facile pensare agli altri come fratelli e sorelle.
“Pietà” una parola logorata dal tempo. Fa venire in mente il
condannato a morte che invoca un gesto di clemenza, il pe-
 Come mai molti trovano difficile “guardarsi dentro”? stato a sangue che supplica i suoi carnefici, il debitore che
 Sai distinguere una persona vera da una superficiale? chiede una deroga ai “cravattari “. Persone che cercano aiu-
 Il difetto più vistoso di chi pensa solo all’apparenza? to, perdono, comprensione. O anche, peggio, individui che
“fanno pietà”, sgraziati, poco piacevoli.
In origine non era così. Nella Bibbia, almeno. E’ la qualità di
coloro che amano teneramente Dio e si sentono sicuri come
i bambini tra le braccia del padre quando avvertono il perico-
• L’INTELLETTO è il quarto dono dello Spirito Santo lo.
che fa riconoscere la presenza di Dio nei diversi episo- Hanno, inoltre, buona memoria. Si ricordano dei piccoli e
di della giornata. Non si ferma al look ma dà importan- grandi gesti di amore che hanno ricevuto. E cercano di
za a ciò che è dentro. “restituirli” facendo del bene agli altri.
• La persona intelligente non dà peso all’apparenza, ai
pettegolezzi, alla banalità. Cerca la verità nelle per-
sone e nelle parole che ascolta e dice.

Esisto per riempire il tuo cuore di tenerezza e di


amore verso Dio. E’ lui che ti ricompensa dei do-
ni. Ti aiuterò a vivere da innamorato di Lui. Ri-
mani con Dio e avrai una gioia grande e piena!
Dal latino: “pietas” = amore dei figli verso il pa-
dre.

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