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Albertazzi – letteratura fantastica

Data di nascita del fantastico (tra il 700 e l’800)


- è Caillois a sottolineare, infatti, che il fantastico, instabile e cangiante, non conosce
certezze, nemmeno quelle irrazionali del soprannaturale.

Al contrario della favola, il fantastico ha le sue radici in questo mondo, dove la comparsa di
un elemento inspiegabile o incongruo porta una confusione e uno sbalordimento sconosciuti
nell’universo delle fate e dei maghi.

Impensabile comunque senza la grande fioritura romanzesca del 700, dal realismo di Defoe,
al sentimentalismo di Richardson al trionfo dell’eroe borghese di Fielding, il fantastico si
sviluppa in maniera direttamente proporzionale all’indebolimento della credenza nel
meraviglioso.

Caillois: le manifestazioni del fantastico sono tanto più terribili quanto più il loro ambiente è
familiare.

L’effetto di straniamento è una delle componenti carratterizzanti il fantastico; l’ambiguità

Il 1. problema – darsi un linguaggio che sappia esprimere l’insonscio, l’irrazionale, quanto


non rientra nei canoni dell’ordine e della logica. (manipolazioni linguistiche, neologismi,
prefissi - GGG

Todorov mette in evidenza come la letteratura fantastica faccia vacillare la separazione tra
soggetto e oggetto, ovvero tra l’essere umano e gli altri individui o le cose a lui esteriori.

MOOREEFOOC – COFFEEROOM (il fantastico non solo estende l’esperienza, ma


contraddice la prospettiva; altro punto di vista, sguardo nuovo)

Il fantastico non solo racconta bugie per dire la verità, ma cerca di esprimere in maniera
logica e razionale cio che logico e razionale non è, cio che anzi, spesso non è neppure
esprimibile e oggettivabile; si narrano storie fantastiche per superare se stessi

Poiché l’oggetto fantastico non puo essere mostrato nella sua interezza, occorre lasciarlo
intravvedere attraverso giochi linguistici,analogie,comparazioni, farne un oggetto
esclusivamente verbale.
Il narratore – è molto raro trovare storie fantastiche raccontate da un narratore onnisciente.
Spesso gli autori stessi inseriscono nel racconto i commenti degli astanti, al fine di creare
un’ulteriore empatia fra il lettore e i protagonisti della vicenda

L’esitazione – per Todorov, la componente basilare del fantastico – implica una completa
integrazione del lettore nel mondo dei personaggi

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