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EQUILIBRI DOMANDA AGGREGATA (A PREZZI COSTANTI)

Le situazioni di incompatibilità tra fra equilibrio interno ed equilibrio beni-valute possono


presentarsi in due configurazioni diverse:

Dato che l’inesistenza di un equilibrio di domanda aggregata si deve all’incompatibilità tra e


, il meccanismo di aggiustamento dell’equilibrio è condizionato dal regime di politica monetaria
adottato dalla banca centrale. Prendiamo l’analisi del grafico a sx ed analizziamola in regime di:

a) Cambio fisso: [in questo regime la banca centrale si impegna a mantenere la


stabilità del tasso di cambio, quindi, interverrà sulla massa monetaria per contrastare
eventuali apprezzamenti o deprezzamenti del tasso di cambio]. Il punto “a” di partenza è
diventato un punto di eccesso di domanda di valuta domestica. La BCE farà di tutto per
evitare apprezzamenti del tasso di cambio attraverso un’espansione della massa monetaria
(es: compravendite di valuta estera contro domestica). Quando parte della massa
monetaria messa in circolazione affluirà nel mercato interno l’equilibrio monetario si
sposterà giungendo nel nuovo punto di equilibrio “b”;
b) Fluttuazione pulita: [in questo regime la banca centrale lascia che il mercato dei
cambi si aggiusti da sé evitando qualsiasi manovra per contrastare eventuali apprezzamenti
o deprezzamenti]. Come già detto prima, il punto “a” è in eccesso di domanda di valuta
domestica. I meccanismi di aggiustamento del mercato dei cambi ad una serie di
apprezzamenti seguiti da aspettative di deprezzamento che ricrea la situazione di eccesso
di domanda iniziale. L’equilibrio del mercato dei beni “IS” comincerà a scende lungo LM
giungendo fino al nuovo equilibrio situato nel punto “c”.
c) Fluttuazione sporca: qui rientrano tutti quei casi che si trovano a metà strada tra i
due precedenti. Il nuovo equilibrio ricadrà quindi all’interno dell’intervallo (c,b).

DETERMINANTI INTERNE DELL’EQUILIBRIO

Andiamo a vedere come varia l’equilibrio di domanda aggregata al variare di due tipologie di
parametri:

 Parametri direttamente controllati da governo e banca centrale: quindi ;


 Tutti gli altri (relativi alla domanda dei residenti) dipendono dall’interazione tra soggetti
privati e pubblica amministrazione
1) INTERVENTI DI POLITICA MONETARIA

La banca centrale può utilizzare la massa monetaria in senso espansivo o restrittivo per
regolare il tasso d’interesse monetario e/o del tasso di cambio nominale.
Analizziamo un intervento di tipo espansivo nei due regimi monetari:

 Fluttuazione pulita:
ci troviamo nel punto “a”. a
seguito di un’espansione
della massa monetaria, il
punto “a” è diventato un
punto di eccesso di offerta
monetaria. Agli eccessi di
offerta monetaria il mercato
interno reagisce
immediatamente attraverso
la riduzione del tasso
d’interesse (i) determinando,
sul mercato beni valute, un eccesso di offerta di valuta domestica. L’eccesso di
valuta domestica porta ad un apprezzamento del tasso di cambio nominale, il quale
ha ripercussioni sul tasso di cambio reale facendo spostare così la curva IS lungo la
ISEV nel nuovo punto di equilibrio (b).
esito finale: la domanda aggregata è aumentata nella componente consumi, per un
maggior livello di PIL reale, nella componente investimenti, per un tasso d’interesse
minore. Anche la componente estera netta è aumentata (per deprezzamento del
cambio).

 Cambio fisso: l’unico spazio della BC per intervenire sull’equilibrio di domanda


aggregata in politica monetaria espansiva con regime a cambi fissi è quello di
modificare la parità ufficiale annunciando:
a) Una parità apprezzata (un E più basso) rivalutazione;
b) Una parità deprezzata (un E più alto) svalutazione;
prendiamo il caso di una svalutazione:
la BC annuncia una nuova parità deprezzata
provocando un aumento della domanda netta
estera e facendo spostare IS verso destra.
L’equilibrio si sposta allora sopra ISEV
provocando un eccesso di domanda sul mercato
delle valute. La BC avvierà una compravendita
di valuta estera contro domestica per colmare
l’eccesso di domanda e continuerà finché LM
non raggiungerà il punto “b”. l’effetto finale è
lo stesso che in regime di fluttuazione pulita,
ma il percorso è diverso.

2) INTERVENTI DI POLITICA FISCALE

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