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ARTERIE
l’apporto ematico alla mucosa del cavo del timpano, alle sue parti ossee, agli ossicini e ai muscoli in esso contenuti è
assicurata da una rete arteriosa formata da:
1. a. caroticotimpanica:
nasce dal tratto intrapetroso della carotide interna
attraversa la parete anteriore del cavo del timpano e irrora le pareti anteriore, superiore e mediale
2. a. timpanica inferiore:
nasce dalla faringea ascendente (della carotide esterna)
esce dal pavimento del cavo del timpano dopo aver percorso il cavo del timpano assieme al n. timpanico
si distribuisce alla parete inferiore e al promontorio
3. a. stilomastoidea:
ramo dell’a. auricolare posteriore (della carotide esterna)
penetra nel canale faciale attraverso il foro stilomastoideo
fornisce rami per la parte posteriore e il m. stapedio, e un ramo per la membrana timpanica
4. a. timpanica superiore:
ramo dell’a. meningea media (della mascellare interna)
penetra nel cavo del timpano percorrendo a ritroso il canale del n. piccolo petroso superficiale
dà rami per le pareti superiore e mediale
5. ramo petroso superficiale:
ramo dell’a. meningea media
attraversa lo hiatus di Falloppio, dove si anastomizza con l’a. stilomastoidea
dà rami per la parete mediale del recesso epitimpanico
6. a. timpanica anteriore:
ramo dell’a. mascellare interna
penetra nel cavo del timpano attraverso l’incisura petrotimpanica anteriore
si distribuisce alle pareti anteriore e laterale
7. rami di derivazione tubarici che originano dall’a. faringea ascendente, ramo dell’a. carotide esterna
VENE
il sistema venoso del cavo del timpano immette:
superiormente vv. meningee medie e seno petroso superiore
inferiormente bulbo della v. giugulare interna e plessi pterigoideo, faringeo e carotideo interno
LINFATICI
1. linfonodi parotidei
2. linfonodi retrofaringei
3. linfonodi mastoidei
NERVI
l’innervazione sensitiva della mucosa della cassa del timpano è data dal n. timpanico di Jacobson, ramo del glossofaringeo
l’innervazione simpatica è fornita dai nn. caroticotimpanici superiore e inferiore del plesso carotideo
Agiscono:
simultaneamente e fortemente in risposta a stimolazioni sonore molto intese, irrigidendo, con il loro effetto antagonista, la catena
degli ossicini
in maniera modulata per migliorare la percezione delle varie tonalità
prevalenza del tensore del timpano facilita la trasmissione dei suoni acuti
prevalenza dello stapedio facilita la trasmissione dei suoni gravi
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VASI E NERVI DEL LABIRINTO MEMBRANOSO
ARTERIE
la vascolarizzazione arteriosa è data dell’a. uditiva interna, ramo del tronco basilare, che:
percorre il meato acustico interno assieme con i nn. faciale e acustico
termina suddividendosi in 3 rami terminali:
1. a. vestibolare, che vascolarizza:
1. utricolo
2. ampolle dei canali semicircolari superiore e laterale
3. parti del sacculo
2. a. vestibolococleare, che vascolarizza:
sacculo
utricolo
canali semicircolari posteriore e laterale
prima parte del giro basale della coclea
3. a. cocleare:
si suddivide in 15-20 rami che:
penetrano nel modiolo attraverso i forellini del tractus spiralis foraminosus
seguono il decorso dei fascetti del n. cocleare
nella coclea, ognuna di queste arterie si risolve in:
rami anteriori:
circondano la scala vestibolare per raggiungere il legamento spirale
irrorano la stria vascolare
forniscono arcate anastomotiche che defluiscono direttamente, senza l’interposizione della rete capillare
della stria, nella rete venosa della scala timpanica
rami medi lamina spirale e lembo spirale
rami posteriori ganglio spirale all’interno del canale spinale
il circolo arterioso dell’orecchio è un sistema terminale. Le connessioni tra le arterie per il labirinto membranoso e quelle
accessorie per il labirinto osseo, che provengono dalla piramide del temporale e dal cavo del timpano, hanno scarso
significato funzionale
VENE
il sangue venoso segue 3 vie di deflusso:
v. uditiva interna
v. dell’acquedotto della chiocciola
vv. dell’acquedotto del vestibolo
V. UDITIVA INTERNA
drena una parte del sangue della chiocciola
le reti venose della parete del canale cocleare osseo e della lamina spirale si riuniscono nelle vv. della lamina spirale, che:
percorrono il modiolo
escono attraverso il fori del tractus spiralis foraminosus
confluiscono formano la v. uditiva interna
la v. uditiva interna percorre il meato acustico interno e sbocca nel seno petroso superiore o nel seno trasverso
SPAZI LINFATICI
il labirinto membranoso è sprovvisto di vasi linfatici
gli spazi perilinfatico ed endolinfatico, nonostante il loro nome, non sono di natura linfatica
NERVI
il labirinto membranoso è innervato dal n. acustico, costituito da:
1. n. cocleare: tronco destinato al labirinto anteriore
2. n. vestibolare: tronco destinato al labirinto posteriore
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N. COCLEARE
origine dalle cellule del ganglio spirale di Corti, situato nel canale spirale del modiolo e costituito da cellule nervose che anche
nell’adulto hanno le caratteristiche embrionali di cellule bipolari oppositopolari:
gli assoni centripeti, mielinici, diretti al SNC:
penetrano dal canale spirale nei canalicoli ossei longitudinali scavati nel modiolo
si riuniscono in fascetti e raggiungono il tractus spiralis foraminosus, nel fondo del meato acustico interno
qui i fascetti si accollano insieme e costituiscono il tronco del n. cocleare
questo percorre il meato acustico interno insieme ai nn. vestibolare, intermedio e fasciale, con cui ha rapporto
raggiunge la fossetta sopraolivare e penetra nel ponte, dove raggiunge i suoi nuclei di terminazione
gli assoni periferici, mielinici e molto più brevi:
decorrono radialmente nello spessore della lamina spirale ossea
raggiungono i foramina nervina, dai quali escono per distribuirsi alle cellule acustiche dell’organo di Corti
lasciando i foramina nervina, le fibre perdono la guaina mielinica e formano un plesso tra i pilastri interni e le cellule
di sostegno interne
da questo plesso prendono origine:
1. fibre che si distribuiscono alle cellule acustiche interne
2. fibre che, con decorso radiato, attraversano la galleria per raggiungere direttamente le cellule acustiche esterne
3. fibre che, nell’ambito del plesso stesso o in corrispondenza delle varie file di cellule acustiche esterne, che
raggiungono attraversano radialmente la galleria, si dividono a T in due rami che:
decorrono ortogonalmente rispetto alle fibre radiali, seguendo l’andamento dell’organo di Corti e
assumendo perciò un decorso spirale
durante il tragitto spirale, queste fibre danno origine a varie collaterali che si distribuiscono alle cellule
acustiche
le fibre radiali:
hanno decorso breve
ciascuna di esse prende contatto con un numero limitato di cellule acustiche vicine
ogni cellula acustica, riceve terminazioni sinaptiche da parte di più fibre
le fibre spirali:
sono più numerose e hanno decorso più lungo
si dividono in:
1. esterne:
sono destinate alle cellule acustiche esterne
le raggiungono dopo aver attraversato la galleria di Corti, lo spazio di Nuel e aver seguito
l’organo di Corti nel suo decorso per 1/3 di giro
2. interne:
sono destinate alle cellule acustiche interne
le fibre spirali, rispetto alle radiali che vanno agli stessi elementi, un tragitto più lungo e un maggior territorio
di innervazione
N. VESTIBOLARE
origina dalle cellule bipolari oppositopolari del ganglio vestibolare di Scarpa situato sul decorso del nervo, vicino al fondo del
meato acustico interno
le fibre centripete delle cellule di questo ganglio:
si portano alla fossetta sopraolivare, insieme al n. cocleare
raggiungono i nuclei vestibolari situati nel bulbo
le fibre periferiche, preso il fondo del meato acustico interno, formano i 2 rami di divisione del n. vestibolare
1. ramo superiore:
attraversa l’area vestibolare superiore
dà i nervi:
utricolare
ampollare superiore
ampollare laterale
destinati alla macula acustica dell’utricolo e alle creste ampollari dei canali semicircolari superiore e laterale
2. ramo inferiore:
attraversa l’area vestibolare inferiore e dà:
1. n. sacculare macula del sacculo
2. n. ampollare posteriore che, attraverso il foramen singulare, raggiunge la cresta ampollare del canale
semicircolare posteriore