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LEGGE DI BILANCIO 2017

Bonus Casa:
Ristrutturazioni
e Interventi
antisismici

Stefano Setti
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© 2017 Wolters Kluwer Italia S.r.l Strada I, Palazzo F6 - 20090 Milanofiori Assago (MI)

ISBN: 978-88-217-6328-1

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INTRODUZIONE

Con la Legge di Bilancio 2017 sono stati prorogati per tutto il 2017 i consueti
“bonus casa” e per meglio dire:
• bonus ristrutturazioni
• bonus mobili
• bonus risparmio energetico.
Inoltre, la citata Legge di Bilancio 2017 ha stabilito il potenziamento degli
incentivi
• per la riqualificazione energetica
• e per gli adeguamenti antisismici.
Infatti, è stata confermata la detrazione per la ristrutturazione edilizia,
acquisto mobili e grandi elettrodomestici ed il risparmio energetico per un
altro anno (31 dicembre 2017), con estensione anche alle strutture alberghiere.
Non è stata prevista, invece, la proroga del bonus fiscale, introdotto dal
2016, riguardante i giovani under 35 anni, coniugati o conviventi, che
acquistano la prima casa. Si ricorda che l’agevolazione, vigente fino al 31
dicembre 2016, consiste nella possibilità di detrarre dall’Irpef nella misura pari
al 50% le spese sostenute per l’acquisto dei mobili nuovi e non dei grandi
elettrodomestici.
Il presente e-book si soffermerà ad analizzare, con taglio operativo, le
caratteristiche delle agevolazioni fiscali previste per:
• gli interventi di ristrutturazione edile;
• interventi antisismici in zone ad alta pericolosità
• acquisto mobili e grandi elettrodomestici.

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NOTA AUTORE

Stefano Setti - Dottore commercialista in Milano, Stefano Setti ha svolto


attività di consulenza fiscale in materia di imposte indirette per studi di
primaria importanza, sia nazionali che internazionali. Attualmente svolge
funzioni di assistenza e rappresentanza in materia tributaria per svariate
società, nonché per professionisti che operano nel settore edile. Ha curato, tra
l’altro, il volume “Appalti pubblici. Edilizia. Professionisti. Imprese” e le voci
relative alla fiscalità nel “Codice Tecnico Edilizia e Urbanistica”, entrambi per
Utet Scienze Tecniche, ed è autore, insieme ad Alessandro Tomasi, del volume
“Edilizia e immobili”, edito da Ipsoa Indicitalia. Nel 2012, per quest’ultimo
editore, ha curato una serie di e-book, tra i quali: “Imu: come calcolare e versare
il saldo 2012″, ”Ristrutturazioni, manutenzione e risparmio energetico. Come e
quando applicare le nuove agevolazioni”, “Le detrazioni fiscali per la casa 2012”
e “Il Regime dei minimi 2012”. Collabora stabilmente con i portali di Wolters
Kluwer Italia www.ingegneri.info e www.architetto.info.

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1. Novità ad opera della Legge di Bilancio 2017 in tema di bonus casa

1. Novità ad opera della Legge di Bilancio


2017 in tema di bonus casa
La Legge di Bilancio 2017 (Legge n. 232 dell’11 dicembre 2016, pubblicata in
G.U. Serie Generale n. 297 del 21 dicembre 2016 – S.O. n. 57) ha previsto, oltre
alla proroga dei consueti “bonus casa”, il potenziamento degli incentivi per la ri-
qualificazione energetica e per gli adeguamenti antisismici. Nel dettaglio è stata
confermata la detrazione per la ristrutturazione edilizia ed il risparmio energeti-
co per un altro anno, con estensione anche alle strutture alberghiere. Inoltre, nel
caso in cui l’intervento di riqualificazione energetica attenga l’intero involucro
dell’edificio l’incentivo può arrivare fino al 75% e lo stesso è prorogato fino al 31
dicembre 2021.
Di seguito si riportano, in sintesi, le novità apportate dalla Legge di Bilancio
2017 in tema di “bonus casa”.

Attenzione: non è stata prevista la proroga del bonus fiscale, introdotto dal
2016, riguardante i giovani under 35 anni, coniugati o conviventi, che acquista-
no la prima casa. Si ricorda che l’agevolazione, vigente fino al 31 dicembre 2016,
consiste nella possibilità di detrarre dall’Irpef nella misura pari al 50% le spese
sostenute per l’acquisto dei mobili nuovi e non dei grandi elettrodomestici.

Proroghe e novità: le cose da ricordare


• Prorogata fino al 31 dicembre 2017 l’agevolazione fiscale che con-
sente di detrarre dall’imposta lorda il 65% delle spese relative ad in-
terventi di riqualificazione energetica degli edifici.
• Per gli interventi della medesima natura relativi a parti comuni con-
dominiali o che interessano tutte le unità immobiliari del condomi-
nio, l’agevolazione vigente (detrazione fiscale al 65% delle relative
spese) è invece prorogata per cinque anni, fino al 31 dicembre 2021.

Attenzione: con riferimento alle spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al


31 dicembre 2021, riferite a specifici interventi di riqualificazione sem-
Interventi di riquali- pre riguardanti parti comuni condominiali, sono state introdotte percen-
ficazione energetica tuali di detrazione più elevate:
• 70% per gli interventi che interessino l’involucro dell’edificio con
un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda
dell’edificio medesimo;
• 75% per interventi finalizzati a migliorare la prestazione energetica
invernale o estiva.
• I beneficiari dell’agevolazione fiscale, in luogo della possibilità di
fruire della detrazione (70-75%), possono optare per la cessione del
corrispondente credito ai fornitori che abbiano effettuato gli inter-
venti ovvero ad altri soggetti privati, con la facoltà successiva di ces-
sione del credito. Resta esclusa la cessione ad istituti di credito e ad

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1. Novità ad opera della Legge di Bilancio 2017 in tema di bonus casa

intermediari finanziari, in coerenza con quanto previsto nell’ambito


della disciplina della detrazione per interventi antisismici.
• Le detrazioni del 70% e 75% sono usufruibili anche dagli IACP, co-
munque denominati, per interventi realizzati su immobili di loro
proprietà adibiti ad edilizia residenziale pubblica.
• Le detrazioni sono calcolate su un ammontare complessivo delle
spese non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle
unità immobiliari che compongono l’edificio.
Interventi di ade- Prorogato fino al 31 dicembre 2017 il termine entro il quale dovranno
guamento antisi- essere definiti misure ed incentivi selettivi di carattere strutturale fina-
smico e messa in si- lizzati a favorire la realizzazione di interventi per il miglioramento,
curezza degli edifici, l’adeguamento antisismico e la messa in sicurezza degli edifici esistenti,
incremento del ren- nonché per l’incremento del loro rendimento energetico e dell’efficienza
dimento energetico idrica.
e dell’efficienza idri-
ca
• Prorogata fino al 31 dicembre 2017, l’agevolazione fiscale che con-
sente di detrarre al 50% le spese per gli interventi di ristrutturazione
edilizia.
• Con riferimento agli interventi antisismici su edifici (adibiti ad abita-
zioni ed attività produttive) ubicati nelle zone 1 e 2 (zone sismiche ad
alta pericolosità) per le relative spese, sostenute a decorrere dal 1°
gennaio 2017 fino al 31 dicembre 2021, è riconosciuta una detrazione
al 50%, ripartita in 5 quote annuali di pari importo, nell’anno di soste-
nimento delle spese e in quelli successivi. Resta fisso l’attuale limite
massimo di spesa pari a 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun
anno. Nel caso in cui gli interventi realizzati in ciascun anno consistano
nella mera prosecuzione di interventi iniziati in anni precedenti, ai fini
del computo del limite massimo delle spese ammesse a fruire della
Interventi di ristrut- detrazione (96.000 euro), si tiene conto anche delle spese sostenute
turazione edilizia e negli stessi anni per le quali si è già fruito della detrazione.
per l’adozione di • L’agevolazione è estesa, per il medesimo arco temporale, anche per
misure antisismiche gli immobili situati nella zona sismica 3 (in cui possono verificarsi for-
ti ma rari terremoti).
• Inoltre, nel caso in cui dall’adozione di misure antisismiche derivi
una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio ad una
classe di rischio inferiore, la detrazione di imposta è elevata al 70%
della spesa sostenuta. Qualora dall’intervento derivi il passaggio a
due classi di rischio inferiori, la detrazione spetta invece nella misura
dell’80%.
• Nel caso in cui i predetti interventi di riduzione del rischio sismico siano
realizzati su parti comuni condominiali, le detrazione di imposta (70-
80%) sono riconosciute rispettivamente nella misura del 75% e 85%.
• Tra le spese detraibili sono ricomprese, a decorrere dal 1° gennaio
2017, anche quelle effettuate per la classificazione e la verifica si-
smica degli immobili.
Acquisto di mobili e • Prorogato di un anno, fino al 31 dicembre 2017. La detrazione è con-
grandi elettrodome- sentita limitatamente agli interventi di recupero del patrimonio edi-
stici lizio iniziati a partire dal 1° gennaio 2016.

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1. Novità ad opera della Legge di Bilancio 2017 in tema di bonus casa

• Per gli interventi effettuati nel 2016 ovvero iniziati nel medesimo
anno e proseguiti nel 2017, l’agevolazione è calcolata su un ammon-
tare complessivo non superiore a 10.000 euro, al netto delle spese
sostenute nell’anno 2016 per le quali si è fruito della detrazione.

1.1. Interventi di efficienza energetica: parti comuni di edifici


condominiali
Con riferimento agli interventi di efficienza energetica, nel caso in cui gli stessi
siano realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali, la detrazione di impo-
sta spettante è stata prorogata, diversamente da quella ordinaria, fino al 31 di-
cembre 2021.

Attenzione: conseguentemente, continuerà a essere possibile per i contribuenti


che effettuano interventi volti al risparmio energetico degli edifici (ovvero sul
cappotto esterno, tetto, infissi, pannelli solari) di recuperare il 65% della spesa
sostenuta nei successivi 10 anni, mediante una detrazione da utilizzare in dimi-
nuzione delle imposte dovute.
Tale beneficio aumenterà al 70%, nei casi in cui tali interventi interessino
l’involucro dell’edificio con un’incidenza maggiore al 25% della superficie di-
sperdente lorda dello stesso.
Invece, il bonus sarà pari al 75%, se l’intervento miri a migliorare la prestazione
energetica invernale ed estiva.

Attenzione: La sussistenza di tali condizioni dovrà essere asseverata da un pro-


fessionista abilitato mediante Ape (Attestato di prestazione energetica) da ren-
dersi conforme alle disposizioni del Decreto del Ministro dello Sviluppo econo-
mico del 26 giugno 2015. In caso di attestazione non veritiera si decadrà dal be-
neficio, ferma restando la responsabilità del professionista.

Il beneficio fiscale in esame torna applicabile in relazione ad un ammontare


complessivo di spesa non superiore ad euro 40.000, moltiplicato per il numero
delle unità immobiliari di cui è composto l’edificio.
Da ultimo si fa presente che la detrazione per gli interventi di efficienza energe-
tica realizzati sulle parti comuni di edifici residenziali spetta anche nell’ipotesi di
interventi effettuati dagli Istituti autonomi case popolari, comunque denominati,
per le spese sostenute su immobili di loro proprietà adibiti ad edilizia residen-
ziale pubblica.

1.2. Bonus sisma


Si fa presente che il bonus per gli interventi di efficienza energetica vale anche
con riferimento a quello di adeguamento sismico. In tal caso l’agevolazione po-
trà essere richiesta fino al 31 dicembre 2021.

Attenzione: saranno detraibili al 50% gli interventi realizzati non solo nelle zone
di rischio ad alta pericolosità presenti in Italia (zone 1 e 2) ma anche in quelle a
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1. Novità ad opera della Legge di Bilancio 2017 in tema di bonus casa

rischio moderato (zona 3). L’agevolazione in esame potrà riguardare anche le


seconde case e le attività produttive. In base alla classificazione di rischio sismi-
co approntata dal Ministero delle Infrastrutture, in preparazione, se l’edificio mi-
gliora in seguito all’intervento di una classe di rischio, l’agevolazione sale al 70%.
Se migliora di due classi di rischio, all’80%. Qualora i lavori interessino le parti
comuni di edifici residenziali si dovrà aggiungere un ulteriore 5%, arrivando in
tal modo ad un risparmio di imposta potenziale dell’85%.
L’agevolazione, con tetto di spesa fissato ad euro 96.000 l’anno, vale sia per i
condomini che per le abitazioni singole e si potrà detrarre in 5 anni anziché in
10. In caso di incapienza, il bonus potrà essere ceduto a imprese o altri soggetti
diversi da banche e intermediari finanziari.

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

2. Detrazione per interventi di recupero


del patrimonio edilizio
Come scritto in precedenza tale detrazione, a seguito della Legge di Bilancio
2017, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2017.
• Detrazione del 36% su un limite massimo di spesa pari ad
Spese sostenute fino al 25
euro 48.000
giugno 2012
• Detrazione massima pari ad euro 17.280
• Detrazione del 50% su un limite massimo di spesa pari ad
Spese sostenute dal 26
euro 96.000 al netto delle spese già sostenute alla data del
giugno 2012 al 31 dicem-
26 giugno 2012, comunque nei limiti di euro 48.000, per le
bre 2012
quali resta ferma la detrazione del 36%
• Detrazione del 50% su un limite massimo di spesa pari ad
Spese sostenute dal 1°
euro 96.000 (tenendo conto – in caso di mera prosecuzione
gennaio 2013 al 31 dicem-
dei lavori – delle spese sostenute negli anni precedenti)
bre 2017
• Detrazione massima pari ad euro 48.000
• Detrazione del 36% su un limite massimo di spesa pari ad
Spese sostenute dal 1°
euro 48.000
gennaio 2018
• Detrazione massima pari ad euro 17.280

DA RICORDARE:
 la detrazione spettante deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo;
 il contribuente ha piena facoltà di massimizzare il beneficio fiscale (circ. min. n. 13/E del 9
maggio 2013), scegliendo di detrarre nella misura più conveniente.

2.1. Soggetti che possono beneficiare del bonus fiscale


In linea generale beneficiano del bonus fiscale in esame i contribuenti assogget-
tati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel ter-
ritorio dello Stato.
L’agevolazione non spetta unicamente ai proprietari degli immobili, infatti, vi
rientrano anche tutti coloro che sono titolari di diritti reali sugli immobili ogget-
to degli interventi e che ne sostengono le relative spese e più nel dettaglio:
• il proprietario o il nudo proprietario dell’immobile;
• il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o su-
perficie);
• il locatario (vale a dire chi prende in locazione l’immobile);
• il comodatario (chi riceve in uso gratuito l’immobile);
• i soci di cooperative a proprietà divisa o indivisa;
• gli imprenditori individuali, anche in forma di impresa familiare, limitata-
mente agli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o fra i “beni
merce”;

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

• i soci di società semplici, di S.n.c. o di S.a.s., purché sussistano le medesi-


me condizioni previste per gli imprenditori individuali;
• il familiare convivente (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini
entro il secondo grado - art. 5 del TUIR) del possessore o detentore
dell’immobile oggetto dell’intervento, purché: le spese siano sostenute
dal familiare che chiede la detrazione; le fatture ed i bonifici siano a lui in-
testati; la condizione di convivente o comodatario sussista al momento
dell’invio della comunicazione di inizio lavori.

Tabella 1 – Casi particolari


Il familiare  il bonus fiscale spetta anche se le abilitazioni comunali sono inte-
convivente state al proprietario dell’immobile e non al familiare che usufrui-
(circ. min. n. 20/E del sce della detrazione;
13 maggio 2011)  nelle ipotesi in cui la fattura nonché il bonifico delle spese soste-
nute siano intestati a un solo comproprietario, ancorché la spesa
di ristrutturazione sia sostenuta da entrambi, la detrazione spet-
terà anche al soggetto che non risulti indicato nei predetti docu-
menti, sempre che nella fattura sia annotata la percentuale di
spesa da quest’ultimo sostenuta;
 l’annotazione sui documenti della percentuale di spesa sostenuta
deve essere effettuata fin dal primo anno di fruizione del benefi-
cio e il comportamento dei contribuenti deve essere coerente
con detta annotazione;
 non risulta possibile modificare, nei periodi d’imposta successivi,
la ripartizione della spesa sostenuta.

Il caso
Domanda: È detraibile la spesa di ristrutturazione edilizia soste-
nuta anche dal familiare convivente, che non risulti intestatario
della fattura e/o dei bonifici?

Risposta: Sì, secondo il principio per cui è riconosciuto il beneficio


a chi ha effettivamente sostenuto la spesa, è possibile. È però ne-
cessario che nella fattura sia annotata la percentuale di spesa so-
stenuta dal familiare convivente non intestatario (circolare n.
20/2011, punto 2.1).
Stipulazione contrat- Nel caso in cui sia stato stipulato un contratto preliminare di vendita
to preliminare di (c.d. compromesso), l’acquirente dell’immobile ha diritto al bonus
vendita sempre che:
 sia stato immesso nel possesso dell’immobile;
 esegua gli interventi a proprio carico;
 sia stato registrato il compromesso.
Lavori fai da te Il bonus può essere richiesto anche dai soggetti che eseguano in
proprio i lavori sull’immobile, limitatamente alle spese di acquisto
dei materiali utilizzati.
Aventi diritto in caso La sentenza di separazione con cui è assegnato ad un coniuge
di separazione legale l’immobile intestato all’altro coniuge costituisce, ricorrendone ogni
e lavori successivi al- altro presupposto, titolo idoneo per fruire della detrazione (circ. min.
la separazione n. 13/E del 9 maggio 2013).

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

2.2. Tipologie di interventi agevolabili


In linea generale la detrazione Irpef riguarda le spese sostenute per eseguire gli
interventi di manutenzione straordinaria, le opere di restauro e risanamento
conservativo e i lavori di ristrutturazione edilizia per i singoli appartamenti e per
gli immobili condominiali.

Attenzione: gli interventi di manutenzione ordinaria sono ammessi all’age-


volazione solo se riguardano determinate parti comuni di edifici residenziali.

Più nel dettaglio tra le spese per le quali compete la detrazione rientrano:
− interventi di recupero edilizio di cui alle lett. a), b), c), e d) dell’art. 3,
D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, vale a dire manutenzione ordinaria e
straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edili-
zia, realizzati sulle parti comuni di edifici residenziali di cui all’art. 1117
cod. civ. (vi rientrano in particolare: il suolo su cui sorge l’edificio; le fon-
dazioni; i muri maestri; i tetti e i lastrici solari; le scale; i portoni d’ingresso;
i vestiboli; gli anditi; i portici; i cortili; e in genere tutte le parti dell’edificio
necessarie all’utilizzo comune). Tra le spese per le quali compete la detra-
zione sono comprese inoltre:
• l’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto ascensori e
montacarichi (ad esempio la realizzazione di un elevatore esterno all’abi-
tazione);
• la realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la ro-
botica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia adatto a favorire
la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di
handicap gravi, ai sensi dell’art. 3, comma 3, Legge 5 febbraio 1992, n.
104;
• l’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di
atti illeciti da parte di terzi.
− interventi di recupero edilizio di cui alle lett. b), c) e d) dell’art. 3,
D.P.R. n. 380/2001, vale a dire manutenzione straordinaria, restauro e ri-
sanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, realizzati sulle singole
unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurale
e sulle loro pertinenze;

Tabella 2 – Interventi di recupero edilizio di cui alle lett. b), c) e d)


dell’art. 3, D.P.R. n. 380/2001
Manutenzione • sostituzione integrale o parziale di pavimenti e le relative opere di fi-
ordinaria (tenen- nitura e conservazione;
do presente che • riparazione di impianti per servizi accessori (impianto idraulico, im-
torna applicabile pianto per lo smaltimento delle acque bianche e nere);
unicamente per • rivestimenti e tinteggiature di prospetti esterni senza modifiche dei
lavori su parti preesistenti oggetti, ornamenti, materiali e colori;
comuni di edifici) • rifacimento intonaci interni e tinteggiatura;

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

• rifacimento pavimentazioni esterne e manti di copertura senza modi-


fiche ai materiali;
• sostituzione tegole ed altre parti accessorie deteriorate per smalti-
mento delle acque e rinnovo delle impermeabilizzazioni;
• riparazioni balconi e terrazze e relative pavimentazioni;
• riparazione recinzioni;
• sostituzione di elementi di impianti tecnologici;
• sostituzione infissi esterni e serramenti o persiane con serrande,
senza modifica della tipologia di infisso.
Manutenzione • sostituzione infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, con
straordinaria modifica di materiale o tipologia di infisso;
• realizzazione ed adeguamento di opere accessorie e pertinenziali che
non comportino aumento di volumi o di superfici utili, realizzazione
di volumi tecnici, quali centrali termiche, impianti di ascensori, scale
di sicurezza, canne fumarie;
• realizzazione ed integrazione di servizi igienico-sanitari senza altera-
zione dei volumi e delle superfici;
• realizzazione di chiusure o aperture interne che non modifichino lo
schema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio;
• consolidamento delle strutture di fondazione e in elevazione;
• rifacimento vespai e scannafossi;
• sostituzione di solai interpiano senza modifica delle quote d’imposta;
• rifacimento di scale e rampe;
• realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;
• sostituzione solai di copertura con materiali diversi dai preesistenti;
• sostituzione tramezzi interni, senza alterazione della tipologia
dell’unità immobiliare;
• realizzazione di elementi di sostegno di singole parti strutturali;
• interventi finalizzati al risparmio energetico.
Restauro e risa- • modifiche tipologiche delle singole unità immobiliari per una più fun-
namento conser- zionale distribuzione;
vativo • innovazione delle strutture verticali ed orizzontali;
• ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio, anche
tramite la demolizione di superfetazioni;
• adeguamento delle altezze dei solai, con il rispetto delle volumetrie
esistenti;
• apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali.
Ristrutturazione • riorganizzazione distributiva degli edifici e delle unità immobiliari, del
edilizia loro numero e delle loro dimensioni;
• costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei
volumi esistenti;
• mutamento di destinazione d’uso di edifici, secondo quanto discipli-
nato dalle leggi regionali e dalla normativa locale;
• trasformazione dei locali accessori in locali residenziali;
• modifiche agli elementi strutturali, con variazione delle quote
d’imposta dei solai;
• interventi di ampliamento delle superfici.

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

− interventi finalizzati alla realizzazione di autorimesse o posti auto


pertinenziali anche di proprietà comune;
− interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche
aventi ad oggetto ascensori, montacarichi, e alla realizzazione di ogni
strumento che, utilizzando la comunicazione, la robotica e ogni altro
mezzo tecnologicamente avanzato, sia idoneo a favorire la mobilità
interna ed esterna all’abitazione per i portatori di handicap in situa-
zione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3, Legge 5 febbraio 1992,
n. 104. Più nel dettaglio ci si riferisce alla sostituzione di finiture (pavi-
menti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti), al rifacimento o al-
l’adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, ci-
tofoni, impianti di ascensori), agli interventi di natura edilizia più rilevante,
quali il rifacimento di scale ed ascensori, l’inserimento di rampe interne
ed esterne agli edifici e di servoscala o piattaforme elevatrici. E più in ge-
nerale, le opere finalizzate all’eliminazione delle barriere architettoniche
sono inseribili nella manutenzione straordinaria. La detrazione in esame
compete unicamente per le spese sostenute per realizzare interventi sugli
immobili, mentre non spetta per le spese sostenute in relazione al sempli-
ce acquisto di strumenti, anche se diretti a favorire la comunicazione e la
mobilità interna ed esterna. Pertanto, a titolo di esempio, non rientrano
nell’agevolazione i telefoni a viva voce, gli schermi a tocco, i computer, le
tastiere espanse. Tali beni, tuttavia, sono inquadrabili nella categoria dei
sussidi tecnici e informatici per i quali, a determinate condizioni, è previ-
sta la detrazione Irpef del 19%;
− interventi per l’adozione di misure finalizzate a prevedere il rischio di
compimento di illeciti da parte di terzi. Vi rientrano a titolo di esempio:
rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni mu-
rarie degli edifici; apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione;
porte blindate o rinforzate; apposizione o sostituzione di serrature, luc-
chetti, catenacci, spioncini; installazione di rilevatori di apertura e di effra-
zione sui serramenti; apposizione di saracinesche; tapparelle metalliche
con bloccaggi; vetri antisfondamento; casseforti a muro; fotocamere o ci-
neprese collegate con centri di vigilanza privati; apparecchi rilevatori di
prevenzione antifurto e relative centraline;
− opere finalizzate alla cablatura di edifici, quali, la realizzazione di an-
tenne collettive o reti via cavo per distribuire la ricezione nelle singole
unità abitative. Ai fini delle agevolazioni fiscali, la tipologia di intervento
ammissibile è limitata al caso di lavori, in edifici esistenti, che interconnet-
tano tutte le unità immobiliari residenziali. Inoltre, possono essere oggetto
di agevolazione fiscale gli interventi di cablatura degli edifici per l’accesso a
servizi telematici e di trasmissione dati, informativi e di assistenza, quali, ad
esempio, la contabilizzazione dell’energia da centrali di teleriscaldamento o
di cogenerazione, la teleassistenza sanitaria e di emergenza;
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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

− opere finalizzate al contenimento dell’inquinamento acustico che


possono essere realizzate anche in assenza di opere edilizie propria-
mente dette (ad es. sostituzione di vetri degli infissi). In tal caso, oc-
corre acquisire idonea documentazione (ad es. scheda tecnica del produt-
tore) che attesti l’abbattimento delle fonti sonore interne o esterne
all’abitazione nei limiti fissati dalla predetta normativa;
− opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici: in merito
all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di
energia si fa presente che tali opere possono essere realizzate anche in
assenza di opere edilizie propriamente dette, acquisendo idonea docu-
mentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici in appli-
cazione della normativa vigente in materia. In tal caso risulta necessario
che l’impianto sia installato per far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione
(cioè per usi domestici, di illuminazione, alimentazione di apparecchi elettrici,
ecc.) e, quindi, che lo stesso sia posto direttamente al servizio dell’abitazione;

Tabella 3 – Opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici


Opere finalizza- Vi rientrano:
te al consegui- • opere di coibentazione dell’involucro edilizio che consentano un con-
mento di ri- tenimento del fabbisogno energetico necessario per la climatizzazione
sparmi energe- di almeno il 10%;
tici • opere di coibentazione di reti di distribuzione di fluidi termovettori;
• impianti di climatizzazione e/o produzione di acqua calda sanitaria
utilizzanti pannelli solari piani;
• impianti che utilizzano pompe di calore per climatizzazione ambiente
e/o produzione di acqua calda sanitaria;
• impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica;
• generatori di calore che, in condizione di regime, presentino un ren-
dimento, misurato con metodo diretto, non inferiore al 90%;
• generatori di calore che utilizzino come fonte energetica prodotti di
trasformazione di rifiuti organici ed inorganici o di prodotti vegetali a
condizione che, in condizione di regime, presentino un rendimento,
misurato con metodo diretto, non inferiore al 70%;
• apparecchiature per la produzione combinata di energia elettrica e
calore a condizione che il fattore di utilizzo globale del combustibile
non sia inferiore al 70%;
• apparecchiature di regolazione automatica della temperatura dell’aria
all’interno delle singole unità immobiliari o dei singoli ambienti, pur-
ché, in quest’ultimo caso, applicati almeno al 70% degli ambienti co-
stituenti l’unità immobiliare;
• apparecchiature di contabilizzazione individuale dell’energia termica
fornita alle singole unità immobiliari;
• trasformazione, legittimamente deliberata, di impianti centralizzati di
riscaldamento in impianti unifamiliari a gas per la climatizzazione e la
produzione di acqua calda sanitaria, purché da detta trasformazione
derivi un risparmio di energia non inferiore al 20% e purché gli im-
pianti unifamiliari siano dotati di un sistema automatico di regolazio-

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

ne della temperatura e di un generatore di calore con rendimento,


misurato con metodo diretto, non inferiore al 90%;
• sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua alimentati a com-
bustibile;
• sorgenti luminose aventi un’efficienza maggiore o uguale a 50 Lu-
men/Watt, nel limite massimo annuo di una sorgente luminosa per
vano dell’unità immobiliare.

CASO
Domanda: Abito in un condominio e ho la necessità di sostituire i ter-
moconvettori del mio appartamento con termosifoni nuovi. Vorrei sa-
pere se può essere applicata l’IVA del 10% e se l’importo globale può
essere detratto fiscalmente nella misura del 50%.

Risposta: La detrazione del 50% (art. 16-bis del TUIR, e art. 1, comma
139, Legge n. 147/2013), si rende applicabile anche per tutti gli interven-
ti idonei a conseguire risparmio energetico eseguiti su edifici residenziali
e relative pertinenze. La sostituzione dei termosifoni sicuramente rien-
tra tra tali interventi in quanto sarà facile certificare (basta la scheda di
produzione) le caratteristiche tecniche dei termosifoni che migliorano le
prestazioni termiche dell’abitazione rispetto ai vecchi elementi di riscal-
damento. L’acquisto dei beni finiti (ad esempio termosifoni, sanitari), ef-
fettuato direttamente dal committente o dall’impresa appaltatrice, con
contestuale fornitura di manodopera, è soggetto all’IVA con l’aliquota
del 10% (art. 2, comma 11, Legge n. 191/2009). Viceversa, l’acquisto di-
retto da parte del committente dei termosifoni, senza contestuale forni-
tura di manodopera, è soggetto all’aliquota IVA del 22%.

− gli interventi per l’adozione di misure antisismiche e per l’esecuzione


di opere per la messa in sicurezza statica devono essere realizzati sul-
le parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati struttu-
ralmente e comprendere interi edifici. Nei casi in cui riguardino i centri
storici, tali interventi devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari
e non su singole unità immobiliari. Sono agevolate, inoltre, le spese ne-
cessarie per la redazione della documentazione obbligatoria atta a com-
provare la sicurezza statica del patrimonio edilizio, nonché per la realizza-
zione degli interventi necessari al rilascio della suddetta documentazione;
− gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile
danneggiato a seguito di eventi calamitosi, a condizione che sia stato
dichiarato lo stato di emergenza;
− interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte ad
evitare gli infortuni domestici: rientrano in tali interventi anche la
semplice riparazione di impianti insicuri realizzati su immobili (ad
esempio, la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una pre-
sa malfunzionante). Tra le opere agevolabili rientrano anche: l’installa-
zione di apparecchi di rilevazione di presenza di gas inerti; il montaggio
di vetri anti-infortunio e l’installazione del corrimano.

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

Tabella 4 – Altre spese incluse ed escluse dall’agevolazione


Altre spese incluse nell’agevolazione Le spese escluse dall’agevolazione
Ai fini della detrazione in esame risulta pos- Non rientrano tra le spese che danno diritto
sibile considerare anche: alla detrazione:
 le spese per la progettazione e le altre • gli interessi passivi pagati per mutui, an-
prestazioni professionali connesse; ticipazioni o scoperti di c/c, stipulati per
 le spese per prestazioni professionali co- sostenere le spese di recupero edilizio;
munque richieste dal tipo di intervento; • i costi di trasloco o di custodia in magaz-
 le spese per la messa in regola degli edifi- zino dei mobili per il periodo di esecuzio-
ci ai sensi del D.M. n. 37/2008 - ex Legge ne dei lavori concernenti gli interventi di
n. 46/1990 (impianti elettrici) e delle recupero edilizio.
norme Unicig per gli impianti a metano
(Legge n. 1083/1971);
 le spese per l’acquisto dei materiali;
 il compenso corrisposto per la relazione
di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
 le spese per l’effettuazione di perizie e
sopralluoghi;
 l’imposta sul valore aggiunto (IVA), l’im-
posta di bollo e i diritti pagati per le con-
cessioni, le autorizzazioni e le denunzie di
inizio lavori;
 gli oneri di urbanizzazione;
 gli altri eventuali costi strettamente col-
legati alla realizzazione degli interventi
nonché agli adempimenti stabiliti dal re-
golamento di attuazione degli interventi
agevolati (decreto n. 41 del 18 febbraio
1998).

Tabella 5 – Casi particolari


Fabbricato rurale Nel caso in cui i lavori di ristrutturazione interessino un fabbricato
strumentale (ris. min. rurale strumentale che, a seguito della realizzazione dell’intervento
n. 14/E dell’8 feb- edilizio, acquisisce la destinazione d’uso abitativo, è possibile fruire
braio 2005) del diritto alla detrazione in esame, a condizione che, nel provvedi-
mento amministrativo che autorizza i lavori, risulti chiaramente che
gli stessi comportano il cambio di destinazione d’uso del fabbricato,
già strumentale, in abitativo.
Bed & Breakfast (ris. Per gli interventi di ristrutturazione edilizia realizzati (usufruendo in
min. n. 18/E del 24 parte di un finanziamento pubblico) su un’unità immobiliare resi-
gennaio 2008) denziale adibita promiscuamente anche all’esercizio dell’attività di
bed & breakfast, è possibile usufruire del diritto alla detrazione
d’imposta ridotta al 50%, per le spese rimaste a carico del contri-
buente.
Installazione di ad- Risulta possibile usufruire della detrazione (e dell’aliquota IVA age-
dolcitori domestici volata del 10%) in caso di installazione di addolcitori domestici ma
(circ. min. n. 20/E del solo nel caso in cui tale installazione comporti modificazioni struttu-
13 maggio 2011) rali integranti opere di manutenzione straordinaria dell’abitazione
e/o degli impianti relativi.

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

2.3. Gli adempimenti del contribuente

Comunicazione pre- Si deve procedere, preventivamente all’inizio dei lavori, ad inviare


ventiva all’ASL una comunicazione (con raccomandata A/R o altre modalità stabilite
dalla Regione) all’Azienda Sanitaria Locale competente per territorio.
Tale comunicazione deve contenere le seguenti informazioni:
• generalità del committente dei lavori e ubicazione degli stessi;
• natura dell’intervento da realizzare;
• dati identificativi dell’impresa esecutrice dei lavori con esplicita
assunzione di responsabilità, da parte della medesima, in ordine
al rispetto degli obblighi posti dalla vigente normativa in materia
di sicurezza sul lavoro e contribuzione;
• data di inizio dell’intervento di recupero.

Attenzione: non vi è l’obbligo di presentazione di tale comunicazio-


ne nei casi in cui i decreti legislativi relativi alle condizioni di sicurez-
za nei cantieri non prevedono l’obbligo della notifica preliminare
all’ASL.
Dichiarazione sosti- Il contribuente deve ottenere dall’impresa esecutrice dei lavori una
tutiva di atto notorio dichiarazione sostitutiva di atto notorio, circa il rispetto di tutti gli
dall’impresa esecu- obblighi in materia di sicurezza del lavoro ed in materia contributiva
trice dei lavori (a pena di decadenza dalle agevolazioni).
Non è più necessaria La dichiarazione di un professionista abilitato, relativa all’esecuzione
la dichiarazione ese- dei lavori di ristrutturazione edilizia di ammontare complessivo su-
cuzione dei lavori periore ad euro 51.645,69, non è più “necessaria al fine dei control-
li”, neanche per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicem-
bre 2015, il cui importo massimo è stato elevato da 48.000 euro a
96.000 euro (circ. min. n. 13/E del 9 maggio 2013).

Attenzione: Al fine di beneficiare del bonus fiscale risulta necessario che i pa-
gamenti vengano effettuati mediante bonifico bancario ovvero postale da cui ri-
sultino le seguenti informazioni:
• causale del versamento (come ad es. “detrazione Irpef del 50% ai sensi
dell’art. 16-bis del D.P.R. n. 917/1986”);
• codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione;
• codice fiscale o numero di partita IVA del beneficiario del pagamento.
L’art. 25 del D.L. n. 78/2010 ha stabilito che, a decorrere dal 1° luglio 2010, le
banche e Poste Italiane S.p.A. sono tenute a operare una ritenuta d’acconto del
10% sulle somme accreditate con bonifico alle imprese che hanno eseguito la-
vori di ristrutturazione edilizia o risparmio energetico. La Manovra correttiva
2011 (art. 23 del D.L. 6 luglio 2011, n. 98, pubblicato sulla G.U. n. 155 del 6 luglio
2011, convertito con modificazioni nella Legge 15 luglio 2011, n. 111) ha stabili-
to, con decorrenza 6 luglio 2011, la riduzione della ritenuta d’acconto dal 10% al
4%, tale ritenuta con effetto dal 1° gennaio 2015 è aumentata all’8%.

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

Tabella 6 – Casi particolari


Causale errata Nel caso in cui l’indicazione, nella causale del bonifico, dei riferimenti
all’interno del bo- normativi della detrazione per la riqualificazione energetica degli edifici
nifico in luogo di quella per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio
sia dovuta a un mero errore materiale e non abbia pregiudicato
l’applicazione della ritenuta d’acconto dell’8% (dal 1° gennaio 2015), la
detrazione può comunque essere riconosciuta, nel rispetto degli altri
presupposti previsti dalla norma agevolativa.
Bonifici incompleti Eventuali bonifici incompleti, non danno diritto alla detrazione e la sola
soluzione, operativa, è quella di dover farsi ridare i soldi dalle imprese
per poi riversarli con un bonifico completo (ris. min. n. 55/E del 7 giu-
gno 2012).
Minimi e ritenuta I contribuenti che rientrano nel regime dei c.d. minimi e che risultano
d’acconto essere destinatari delle somme trasferite mediante i bonifici in argo-
mento, provvisti delle specifiche causali, non devono essere assogget-
tati alla ritenuta d’acconto prevista dall’art. 25 del DL n. 78/2010, lad-
dove abbiano rilasciato la prevista dichiarazione alla banca o all’ufficio
postale presso il quale risultano correntisti (ris. min. n. 47/E del 5 luglio
2013).
Spese sostenute Nel caso in cui il pagamento delle spese per gli interventi di recupero
mediante finan- del patrimonio edilizio o di riqualificazione energetica degli edifici sia
ziamento materialmente effettuato dalla società finanziaria che ha concesso un
finanziamento al contribuente, quest’ultimo può fruire della detrazione
per gli interventi, a condizione che la società che eroga il finanziamento
paghi il corrispettivo al soggetto fornitore con un bonifico bancario o
postale recante tutti i dati previsti dalle disposizioni di riferimento (cau-
sale del versamento con indicazione degli estremi della norma agevola-
tiva, codice fiscale del soggetto per conto del quale è eseguito il paga-
mento, numero di partita IVA del soggetto a favore del quale il bonifico
è effettuato), in modo da consentire di operare la ritenuta dell’8% (dal
1° gennaio 2015) e il contribuente abbia copia della ricevuta del bonifi-
co (Nota Direzione regionale del Piemonte, 17 aprile 2009, prot. n.
2009/24882).
Immobile del co-  Il contribuente, coniuge convivente del proprietario dell’immobile,
niuge incapiente può portare in detrazione della propria dichiarazione dei redditi le
spese sostenute relative ai lavori condominiali pagate con assegno
bancario, tratto sul conto corrente cointestato ai due coniugi;
 sul documento rilasciato dall’amministratore, comprovante il pa-
gamento della quota millesimale relativa alle spese, in questione, il
coniuge convivente dovrà indicare i propri estremi anagrafici e
l’attestazione dell’effettivo sostenimento delle spese.
Bonifico online Risulta possibile utilizzare anche un bonifico online purché il contri-
buente fornisca alla banca i dati necessari che non è possibile indicare
per mancanza di spazio a disposizione, quindi: la partita IVA del sogget-
to a favore del quale il bonifico è stato effettuato e il codice fiscale del
beneficiario della detrazione. Sulla base di tali informazioni, la banca
può adempiere all’obbligo di trasmettere all’Agenzia delle Entrate, in
via telematica, i dati identificativi del mittente e dei beneficiari della de-
trazione e dei destinatari dei pagamenti (ris. min. n. 353/E del 7 agosto
2008).

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

Condomini senza  I condomini che, non avendone l’obbligo, non hanno nominato un
amministratore amministratore, per beneficiare della detrazione per i lavori di ri-
strutturazione delle parti comuni dovranno obbligatoriamente ri-
chiedere il codice fiscale ed eseguire tutti gli adempimenti previsti a
nome del condominio stesso (circ. min. n. 11/E del 21 maggio
2014);
 anche i documenti giustificativi delle spese relative alle parti comu-
ni dovranno essere intestati al condominio;
 per quanto attiene ai pagamenti, è necessario effettuare i bonifici
indicando, oltre al codice fiscale del condominio, anche quello del
condomino che effettua il pagamento.

Il soggetto che vuole fruire del bonus fiscale deve indicare nella dichiarazione
dei redditi relativa all’anno d’imposta in cui si sono effettuati i lavori, le seguenti
informazioni (a pena di decadenza dal beneficio):
• dati catastali dell’immobile oggetto degli interventi;
• estremi di registrazione dell’atto (comodato in forma scritta o contratto di
locazione), nel caso in cui i lavori siano eseguiti non dal possessore
dell’immobile ma dal detentore (comodatario ovvero locatario);
• gli altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione.
Inoltre, devono essere conservati ed esibiti, a richiesta degli Uffici, i documenti
che sono stati indicati all’interno del provvedimento del Direttore dell’Agenzia
delle Entrate del 2 novembre 2011.
Più precisamente il contribuente dovrà essere in possesso:
• delle abilitazioni amministrative, se necessarie, per l’esecuzione delle ope-
re; ovvero di una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà nella qua-
le è indicata la data di inizio delle opere, la tipologia esatta e che gli stessi
non necessitano di alcun titolo autorizzativo;
• per gli immobili non ancora censiti, la domanda di accatastamento;
• la delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori, se le
opere sono riferite a parti condominiali e relativa tabella di riparto mille-
simale;
• il consenso del proprietario dell’immobile, quando le opere sono eseguite
dal detentore (inquilino, comodatario, ecc.);
• solo se sussiste l’obbligo in relazione alle norme in materia di sicurezza
dei cantieri, la comunicazione preventiva all’ASL;
• fatture/ricevute comprovanti le spese sostenute;
• copia dei bonifici di pagamento;
• le ricevute di pagamento ICI/IMU, se dovute.

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

Aspetti da ricordare
Interventi di recupero Si tenga ben presente che la detrazione prevista per gli interventi di
edilizio e risparmio recupero edilizio non è cumulabile con quella prevista, per i medesi-
energetico – Non cu- mi interventi, dalle disposizioni finalizzate al risparmio energetico.
mulabilità Va da sé che in tali ipotesi il contribuente dovrà decidere dove impu-
tare la spesa agevolabile, quindi, tra gli interventi di recupero edilizio
ovvero tra le spese agevolate per il risparmio energetico.
Casi in cui si perde la La detrazione in esame è disconosciuta con conseguente recupero
detrazione dell’importo eventualmente fruito da parte dell’Agenzia delle Entra-
te, nei casi in cui:
• non sia stata effettuata la comunicazione preventiva all’ASL com-
petente, sempre che la stessa risulti obbligatoria;
• il pagamento non sia stato eseguito tramite bonifico bancario o
postale o sia stato effettuato un bonifico che non riporti le indi-
cazioni richieste (causale del versamento, codice fiscale del bene-
ficiario della detrazione, numero di partita IVA o codice fiscale del
soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato);
• non vengano esibite le fatture o le ricevute che dimostrano le
spese effettuate;
• non venga esibita la ricevuta del bonifico o questa è intestata a
persona diversa da quella che richiede la detrazione;
• le opere edilizie eseguite non rispettino le norme urbanistiche ed
edilizie comunali;
• siano state violate le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e
quelle relative agli obblighi contributivi. Per queste violazioni il
contribuente non decade dal diritto all’agevolazione se è in pos-
sesso della dichiarazione di osservanza delle suddette disposizio-
ni resa dalla ditta esecutrice dei lavori (ai sensi del D.P.R. 28 di-
cembre 2000, n. 445).

2.4. Cambio di possesso


In caso di trasferimento per atto tra vivi dell’unità immobiliare residenziale sulla
quale sono stati realizzati gli interventi di recupero edilizio, le relative detrazioni
non utilizzate in tutto o in parte dal cedente spettano, salvo diverso accordo tra
le parti, per i rimanenti periodi d’imposta, all’acquirente persona fisica dell’unità
immobiliare. Nei casi in cui nell’atto di compravendita nulla venga specificato al
riguardo il beneficio fiscale sarà automaticamente trasferito all’acquirente per-
sona fisica dell’immobile.

Attenzione: le disposizioni di cui sopra tornano applicabili anche in caso di


permuta (considerata l’indubbia assimilazione di questa alla compravendita) e di
donazione.

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

Tabella 7 – Casi particolari


Donazione e succes- Il termine “vendita” non deve essere utilizzato in via restrittiva,
sione quindi, la scelta può avvenire “... in tutte le ipotesi in cui si ha una
cessione dell’immobile, anche nelle cessioni a titolo gratuito ...”.
(circ. min. n. 19 del 1° giugno 2012).
Infatti, l’Agenzia delle Entrate permette il mantenimento in capo al
donante del bonus anche in caso di donazione (inter vivos) dell’unità
abitativa mentre, nell’ipotesi di successione (mortis causa), si deve
tenere conto che “... resta invariato per gli eredi il diritto a godere
delle quote residue della detrazione, purché conservino la detenzio-
ne materiale e diretta dell’immobile ...” (art. 2, comma 5, Legge n.
289/2002).

Attenzione: dal 2012 (così come previsto dal D.L. n. 201/2011), in


caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si
trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conservi la de-
tenzione materiale e diretta del bene.
Quota detraibile In merito alla quota detraibile nell’anno del trasferimento
nell’anno di trasferi- dell’immobile, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito (circ. min. n. 19 del
mento dell’immobile 1° giugno 2012) che la stessa spetta per intero al contribuente titola-
re del diritto a fruire della detrazione residua sulla base delle indica-
zioni più sopra riportate.
Trasferimento della Solo l’erede del conduttore che subentra nella titolarità del contrat-
detrazione in caso di to di locazione e che conserva la detenzione materiale e diretta del
decesso del condut- bene può portare in detrazione le rate residue (circ. min. n. 13/E del
tore 9 maggio 2013).
Trasferimento La cessazione dello stato di locazione o comodato non fa venire me-
dell’inquilino ovvero no il diritto alla detrazione in capo all’inquilino o al comodatario che
comodatario hanno eseguito gli interventi oggetto della detrazione. Conseguen-
temente tali soggetti continueranno a fruirne fino alla conclusione
del periodo di godimento.

2.5. Detrazione per le spese sulle parti comuni del condominio


Interventi agevolati La detrazione in esame torna applicabile per le spese sostenute ed ef-
fettivamente rimaste a carico per la realizzazione di lavori di manu-
tenzione straordinaria nonché ordinaria, sulle parti comuni di edifici
residenziali nonché per la realizzazione di interventi di manutenzione
straordinari, di restauro e di risanamento conservativo e di ristruttu-
razione edilizia sulle singole unità immobiliari. La detrazione spettan-
te deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Attenzione: sono agevolabili anche le spese di manutenzione della


casa del portiere, la nuova costruzione e rifacimento della fognatura
(ris. min. n. 7/E del 12 febbraio 2010).

Casi particolari
Il soggetto che a sue spese installa in un condominio, per suo
esclusivo utilizzo, un montascale per accedere al piano garage,
non deve dividere con gli altri condòmini la detrazione fiscale in

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2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

esame; anche se l’intervento di ristrutturazione è avvenuto sulle


parti comuni l’agevolazione non va calcolata in base alla quota mil-
lesimale (ris. min. n. 336/E del 1° agosto 2008).
Nel caso in cui l’istallazione di un ascensore nel cavedio condomi-
niale non sia stata approvata dall’assemblea condominiale ma ab-
bia ricevuto preventiva autorizzazione da parte del Comune, il
condomino - unico finanziatore dell’intervento (riconducibile alla
categoria della manutenzione straordinaria e finalizzato all’elimi-
nazione di barriere architettoniche) - può usufruire della detrazio-
ne in esame delle spese, limitatamente però alla parte di spesa ri-
feribile alla quota a lui imputabile sulla base della tabella condo-
miniale di ripartizione millesimale (ris. min. n. 264/E del 25 giugno
2008, n. 264/E).
In merito alla possibilità, per un consorzio, quale soggetto appal-
tante dei lavori, di essere assimilato al condominio ai fini della
spettanza della detrazione si fa presente quanto segue. I consorzi
tra proprietari di immobili, come quello oggetto di risoluzione, co-
stituiscono figure atipiche nell’ordinamento giuridico che secondo
la giurisprudenza presentano i caratteri delle associazioni non ri-
conosciute (Cass. n. 4125/2003). Detti soggetti sono pertanto di-
sciplinati dagli accordi degli associati (atto costitutivo e statuto)
nonché, in mancanza di specifiche diverse pattuizioni contrattuali,
dalle disposizioni che regolano le associazioni non riconosciute. La
possibilità che siano assimilati ai condomini dipende pertanto dalla
disciplina contrattuale ed in particolare da quella contenuta
nell’atto costitutivo e nello statuto. Se dallo statuto e dall’atto co-
stitutivo sembra prevalere la funzione dinamica dell’ente e la sua
organizzazione piuttosto che l’istituzione su base reale, come av-
viene nei condomini, si ritiene che non si configurino i presupposti
previsti dalla normativa agevolativa (al riguardo si veda ris. min. n.
84/E del 7 maggio 2007).
Profili IVA Per le prestazioni di servizi relative agli interventi di recupero edilizio
di manutenzione ordinaria e straordinaria, realizzati sugli immobili a
prevalente destinazione abitativa privata, si applica l’aliquota IVA
agevolata del 10%.
Limiti di spesa Il limite massimo è di euro 96.000. Tale limite, su cui operare la detra-
zione è riferito ad ogni singola abitazione, tenendo comunque pre-
sente che il limite massimo è riferito per ogni appartamento (ris. min.
n. 19/E del 25 gennaio 2008). Inoltre, il beneficio deve essere suddivi-
so con gli altri soggetti, eventualmente, contitolari di ogni unità im-
mobiliare.
Bonifici e dichiarati- 1. Per beneficiare della detrazione in esame risulta necessario effet-
vi tuare il pagamento delle spese sostenute mediante bonifico ban-
cario o postale soggetto a ritenuta dell’8% (dal 1° gennaio 2015).
Il pagamento dei lavori potrà avvenire da un conto corrente con-
dominiale o in alternativa dal conto corrente di uno dei condòmi-
ni a cui sarà affidato ufficialmente l’incarico del pagamento. Nei
bonifici devono essere indicati:
• la causale del versamento;
• il codice fiscale del condominio ed anche il codice fiscale
dell’amministratore o del condomino che effettua il pagamento;

22 © Wolters Kluwer Italia


2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

• il numero di partita IVA o il codice fiscale del beneficiario del bo-


nifico.
Il caso: ritenuta sui bonifici
I condomini che, per avvalersi delle agevolazioni fiscali in esame,
effettuano i pagamenti mediante bonifici bancari o postali, non
devono operare su tali somme le ulteriori ritenute ordinariamente
previste dal D.P.R. n. 600/1973 (circ. min. n. 40/E del 2010). Con-
seguentemente, per beneficiare della detrazione ai bonifici andrà
applicata la sola ritenuta dell’8% (dal 1° gennaio 2015) prevista
dal D.L. n. 78/2010, avente carattere speciale, che sarà operata da
banche e Poste.

Il caso: codice fiscale del condominio


Per beneficiare della detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edili-
zie, il condominio è tenuto a chiedere l’assegnazione di un codice
fiscale prima ancora di procedere coi lavori e successivamente se-
guire tutte le procedure previste per le detrazioni, tra cui anche
quelle per i pagamenti (circ. min. n. 11/E del 21 maggio 2014).

2. Data di effettuazione del pagamento: in merito alle parti condo-


miniali, la detrazione Irpef del 36/50%, spetta dall’anno di effet-
tuazione del bonifico bancario da parte dell’amministratore e nel
limite delle quote dallo stesso imputate ai singoli condòmini e che
devono avere effettivamente versato al condominio entro il mo-
mento della presentazione della dichiarazione dei redditi, anche
anticipatamente o posticipatamente rispetto alla data di effettua-
zione del bonifico al fornitore da parte dell’amministratore del
condominio come previsto dalla circ. min. 1° giugno 1999, n.
122/E, e del 12 maggio 2000, n. 95/E.

DA RICORDARE:
Il condominio può usufruire della detrazione in esame per le spese
pagate a seguito di procedimento giudiziario, anche quando i pa-
gamenti effettuati a saldo delle fatture emesse dall’impresa edile
siano stati eseguiti mediante bonifico postale on-line che riporti la
causale “Estinzione debito secondo la sentenza del Tribunale di
(...)”, ma non l’indicazione del codice fiscale ovvero della partita
Iva dei soggetti (ris. min. n. 300/E del 15 luglio 2008).
Adempimenti in ca- L’amministratore deve:
po • procedere, preventivamente all’inizio dei lavori, ad inviare una
all’amministratore comunicazione (con raccomandata A/R o altre modalità stabilite
dalla Regione) all’Azienda sanitaria locale competente per territo-
rio. Tale comunicazione deve contenere le seguenti informazioni
(Attenzione: non vi è l’obbligo di presentazione di tale comuni-
cazione nei casi in cui i decreti legislativi relativi alle condizioni
di sicurezza nei cantieri non prevedono l’obbligo della notifica
preliminare all’ASL):
• generalità del committente dei lavori e ubicazione degli stessi;
• natura dell’intervento da realizzare;
• dati identificativi dell’impresa esecutrice dei lavori con esplicita
assunzione di responsabilità, da parte della medesima, in ordine

© Wolters Kluwer Italia 23


2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

al rispetto degli obblighi posti dalla vigente normativa in materia


di sicurezza sul lavoro e contribuzione;
• data di inizio dell’intervento di recupero.
• conservare tutta la documentazione originale, così come indivi-
duata dal Provvedimento Agenzia delle Entrate del 2 novembre
2011 (come ad esempio le fatture o ricevute fiscali relative alle
spese sostenute per la realizzazione dei lavori; la ricevuta del bo-
nifico e l’altra documentazione richiesta dal Provvedimento cita-
to) al fine di esibirla a richiesta degli Uffici.
DA RICORDARE:
Le regole valide per i condomini si applicano anche in caso di lavori
svolti dall’amministratore giudiziario; pertanto, tale soggetto può
effettuare gli adempimenti con le stesse modalità seguite
dall’amministratore del condominio (ris. min. n. 341/E del 21 luglio
2008).
Documenti da con- Ogni singolo condomino che intende fruire della detrazione fiscale
servare da parte dei deve invece acquisire e conservare una certificazione rilasciata dal-
singoli condòmini l’amministratore del condominio, in cui egli attesti:
 di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalla legge;
 la quota della spesa imputabile a ciascuna delle unità immobiliari
possedute dal condomino, calcolata in base ai millesimi di pro-
prietà.

Attenzione: nella quietanza che l’amministratore deve rilasciare, per


attestare il pagamento delle spese sostenute da ciascun condomino,
deve indicare specificamente la quota della spesa relativa alle parti
comuni imputabile a ciascuna delle unità immobiliari (eventualmen-
te) possedute dal condomino (ris. min. n. 124/E del 4 giugno 2007).

Attenzione: in tali ipotesi, nella dichiarazione dei redditi (mod. 730 –


UNICO) i singoli condòmini devono limitarsi ad indicare il codice fisca-
le del condominio, senza riportare i dati catastali identificativi
dell’immobile. Infatti, tali dati saranno indicati dall’amministratore di
condominio nel quadro AC concernente le comunicazioni del-
l’amministratore del condominio, da allegare alla propria dichiarazio-
ne dei redditi ovvero, in caso di esenzione da tale obbligo o di utilizzo
del modello 730, da presentare unitamente al frontespizio del model-
lo Unico PF della propria dichiarazione dei redditi (circ. min. n. 19/E
del 1° giugno 2012).

2.6. Acquisto Box o posti auto pertinenziali


Possono beneficiare della detrazione in esame anche gli acquirenti di box o po-
sti auto pertinenziali già realizzati. Condizione essenziale per usufruire
dell’agevolazione è, comunque, la sussistenza del vincolo pertinenziale tra
l’abitazione e il box.

Attenzione: la detrazione per l’acquisto del box spetta limitatamente alle spese
sostenute per la sua realizzazione e sempre che le stesse siano dimostrate da
apposita attestazione rilasciata dal venditore.

24 © Wolters Kluwer Italia


2. Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio

Familiare convivente Nel caso di acquisto di un box, di cui risulti il vincolo pertinenziale
in atto con l’unità abitativa, presso un’impresa costruttrice, la de-
trazione è attribuita in base all’onere effettivamente sostenuto.
Pertanto, il coniuge comproprietario che abbia sostenuto intera-
mente la spesa potrà fruire per intero della detrazione annotando
tale circostanza nella fattura (circ. min. n. 20/E del 13 maggio
2011).
Box fai da te Nel caso in cui venga costruito in proprio un immobile abitativo
ed un box ad esso pertinenziale, ai fini della detrazione, nella mi-
sura fino al 31 dicembre 2017 del 50%, delle spese di costruzione
del box qualora questo venga terminato prima della costruzione
definitiva dell’appartamento, non sussistendo un contratto preli-
minare, poiché trattasi di costruzione realizzata in economia, è
necessario che l’esistenza del vincolo pertinenziale debba risulta-
re dalla concessione edilizia. La detrazione compete limitatamen-
te alle spese di realizzazione del box pertinenziale che risultino
documentate da pagamento avvenuto mediante bonifico (circ.
min. n. 24/E del 10 giugno 2004).
Acquisti contemporanei Per gli acquisti contemporanei di casa e box con unico atto notari-
di casa e box con unico le, indicante il vincolo di pertinenza del box con la casa,
atto notarile l’acquirente può usufruire della detrazione sulle spese di realizza-
zione del medesimo, se specificamente documentate.
Versamento acconti Se l’atto definitivo di acquisto è stipulato successivamente al ver-
samento di eventuali acconti e gli stessi sono stati effettuati me-
diante bonifico bancario o postale, la detrazione d’imposta spetta
solo se è stato regolarmente registrato un compromesso di vendi-
ta dal quale risulti la sussistenza del vincolo pertinenziale tra
l’edificio abitativo e il box. Se manca un preliminare di acquisto
registrato, eventuali pagamenti effettuati con bonifico prima
dell’atto notarile non sono ammessi in detrazione (ris. min. n.
38/E dell’8 febbraio 2008). Tale condizione può essere considera-
ta comunque realizzata nell’ipotesi particolare in cui il bonifico
viene effettuato nello stesso giorno in cui si stipula l’atto, ma in
un orario antecedente a quello della stipula stessa (ris. min. n. 7/E
del 13 gennaio 2011).
Assegnazione, da parte In tale ipotesi è stato chiarito che i soci possono essere ammessi a
delle cooperative edili- beneficiare della detrazione d’imposta del 36% (ovvero 50%) per
zie di abitazione, di box gli acconti pagati con bonifico, in relazione al costo di costruzione
auto pertinenziali del box pertinenziale, già dal momento di accettazione della do-
manda di assegnazione da parte del consiglio di amministrazione,
anche se questo non è sottoposto a registrazione; ciò anche
nell’ipotesi in cui il rogito avvenga in un periodo d’imposta suc-
cessivo (ris. min. n. 282/E del 7 luglio 2008).

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3. IVA nelle ristrutturazioni

3. IVA nelle ristrutturazioni


3.1. Prestazioni di servizi su fabbricati a prevalente destinazio-
ne abitativa
Si ricorda che, a decorrere dal 2010, è stata stabilita a regime l’applicazione
dell’aliquota IVA agevolata del 10% per le prestazioni di servizi relative alla ma-
nutenzione ordinaria e straordinaria realizzate su immobili a prevalente destina-
zione abitativa (sul concetto di immobili a prevalente destinazione abitativa si
veda il primo paragrafo della circ. min. 7 aprile 2000, n. 71/E).
Aliquote IVA
Descrizione della prestazione Aliquota IVA in caso di con- Aliquota IVA in caso di con-
trato di appalto tratto di subappalto
Costruzione di abitazioni non IVA al 4% nel caso esista il IVA al 4% nel caso esista il
di lusso ovvero di fabbricati presupposto “prima casa” presupposto “prima casa”
c.d. “Tupini” ovvero se impresa che co- ovvero se impresa che co-
struisce lo fa per rivendere struisce lo fa per rivendere
Costruzione di fabbricato rurale IVA al 4% IVA al 4%
Altra abitazione IVA al 10% IVA al 10%
Costruzione di edifici di lusso IVA al 22% IVA al 22%
Opere di urbanizzazione pri- IVA al 10% IVA al 10%
maria e secondaria
Interventi di manutenzione IVA al 10% (tenendo presen- IVA al 22%
ordinaria e straordinaria te le limitazioni nel caso in
cui vi sia l’utilizzo di beni si-
gnificativi)
Interventi di restauro, risa- IVA al 10% IVA al 10%
namento conservativo e ri-
strutturazione

Tipologie di manutenzione per le quali torna applicabile l’aliquota IVA agevolata del 10%
Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria
Intervento caratterizzato dal mantenimento Rientrano le opere e le modifiche necessarie
degli elementi di finitura e degli impianti tecno- per rinnovare e sostituire parti anche struttu-
logici, con opere sostanzialmente di riparazio- rali degli edifici, e le opere e le modifiche per
ne dell’esistente e riguarda: le opere di ripara- realizzare e integrare i servizi igienicosanitari
zione, rinnovamento e sostituzione delle finitu- e tecnologici, sempre che non alterino i vo-
re degli edifici e quelle necessarie a integrare o lumi e le superfici delle singole unità immobi-
mantenere in efficienza gli impianti tecnologici liari e non comportino modifiche delle desti-
esistenti (Legge 5 agosto 1978, n. 457, art. 31, nazioni d’uso (Legge n. 457/1978, art. 31, lett.
lett. a). Sulla base di quanto sostenuto dal Mi- b). Si tratta, sostanzialmente, di interventi che
nistero delle finanze nella circ. min. 24 febbraio corrispondono al criterio dell’innovazione nel
1998, n. 57/E, rientrano in tale categoria di in- rispetto dell’immobile esistente.
tervento (a puro titolo esemplificativo): Sulla base di quanto contenuto all’interno
 il rifacimento o riparazione degli impianti della circ. min. n. 57/E/1998, rientrano in
elettrici, idrici, termici, fognanti, del gas o questa categoria di intervento (a puro tito-
antincendio; lo esemplificativo):

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3. IVA nelle ristrutturazioni

 la sostituzione dei pavimenti, dei rivesti-  il rifacimento o la riparazione del rego-


menti e dei sanitari; lato del tetto o della copertura;
 l’impermeabilizzazione delle coperture e la  la sostituzione del tavolato e delle travi
tinteggiatura esterna senza mutamenti di in legno del tetto;
colore;  la sostituzione dei singoli macchinari;
 la pitturazione di pareti, il rifacimento o la  il rifacimento degli infissi, sia interni sia
riparazione di intonaci; esterni;
 le prestazioni di manutenzione obbligatoria  il rifacimento o la riparazione delle co-
previste per gli impianti elevatori e per lonne di scarico delle acque pluviali
quelli di riscaldamento, consistenti in veri- della copertura;
fiche periodiche e nel ripristino della fun-  la sostituzione o la riparazione
zionalità in caso di guasti. dell’ascensore e dei macchinari relativi;
 l’installazione di apparecchiature spe-
ciali che abbiano le caratteristiche di
migliorare la sicurezza, il funzionamen-
to e l’utilizzo dell’impianto stesso.
NB: secondo quanto chiarito dalla circ. min. n. 71/E del n. 71/E l’agevolazione riguarda sia le
prestazioni di servizi derivanti da contratto d’appalto sia quelle da contratto d’opera e anche
da altro accordo negoziale diverso dai precedenti. Inoltre, le prestazioni rese dai professioni-
sti (architetti, geometri, ecc.) non rientrano nell’agevolazione in esame in quanto non han-
no a oggetto la materiale realizzazione dell’intervento di recupero.

Casi particolari
Fornitura di beni con Le cessioni di beni con posa in opera, sempreché la stessa sia effet-
posa in opera tuata dal medesimo soggetto che ha fornito i beni (contratto di ap-
palto), possono beneficiare dell’aliquota IVA ridotta del 10% anche
se il valore dei beni ceduti risulta prevalente rispetto alla presta-
zione di manutenzione.

Attenzione: si fa presente che l’aliquota IVA agevolata del 10% tor-


na applicabile anche alle forniture dei cosiddetti beni finiti, per me-
glio dire quei beni che, benché incorporati nella costruzione, con-
servano la propria individualità (ad esempio, porte, infissi esterni,
sanitari, caldaie, ecc.). L’agevolazione in tal caso spetta sia quando
l’acquisto è fatto direttamente dal committente dei lavori, sia
quando ad acquistare i beni è la ditta o il prestatore d’opera che li
esegue.

Attenzione: l’aliquota ridotta per le manutenzioni derivanti da con-


tratti di appalto non può essere estesa ai contratti di subappalto, in
quanto la disposizione agevolativa in esame considera la prestazio-
ne avente a oggetto l’intervento di manutenzione nella sua unita-
rietà. Pertanto, sono escluse dall’aliquota ridotta le operazioni che
costituiscono fasi intermedie nella realizzazione dell’intervento; os-
sia, le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese verso
l’appaltatore o il prestatore d’opera. Tali beni e servizi, come preci-
sato dallo stesso Ministero delle finanze (circ. n. 71/E/2000), go-
dranno dell’aliquota ridotta nella fase successiva di riaddebito al
committente finale, confluendo nel corrispettivo globale
dell’intervento di manutenzione agevolato.

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3. IVA nelle ristrutturazioni

Lavori di restauro, ri- Per le prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto o


sanamento conserva- d’opera relativi alla realizzazione degli interventi di: restauro, risa-
tivo e ristrutturazione namento conservativo e ristrutturazione torna applicabile
l’aliquota IVA agevolata del 10%.

Attenzione: si fa presente che in tal caso l’aliquota IVA agevolata


del 10% torna applicabile anche all’acquisto dei beni, con esclusio-
ne di materie prime e semilavorati, forniti per la realizzazione de-
gli stessi interventi di restauro, risanamento conservativo e di ri-
strutturazione edilizia, individuate dall’articolo 3, lettere c) e d) del
Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia
edilizia, approvato con D.P.R. n. 380/2001.
Manutenzione con Nei casi in cui per effettuare la prestazione di manutenzione ordi-
impiego di beni signi- naria o straordinaria vengano effettuate anche forniture di beni si-
ficativi gnificativi, l’aliquota IVA ridotta potrà essere applicata unicamente
sul valore di tali beni non eccedente il valore della manodopera e
degli altri beni e materiali di valore non significativo (valori che
vanno indicati distintamente in fattura). Va da sé che la parte del
valore del bene significativo che supera il valore netto della manu-
tenzione sarà soggetta all’aliquota IVA stabilita per il bene stesso.
I beni di importo significativo sono stati determinati con il D.M. 29
dicembre 1999 e sono:
 ascensori e montacarichi;
 infissi interni ed esterni;
 caldaie;
 videocitofoni;
 apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria;
 sanitari e rubinetterie da bagno, impianti di sicurezza.

3.2. Prestazioni di servizi su fabbricati strumentali


Per completezza di trattazione di seguito il trattamento IVA riservato alle presta-
zioni di servizi su fabbricati strumentali (sono i fabbricati delle categorie catastali
B, C, D, E e A/10, che si considerano strumentali anche se non utilizzati diretta-
mente).

Aliquote IVA
Descrizione della prestazione Aliquota IVA in caso di con- Aliquota IVA in caso di con-
trato di appalto tratto di subappalto
Costruzione di fabbricato IVA al 22% IVA al 22%
Opere di urbanizzazione pri- IVA al 10% IVA al 10%
maria e secondaria
Interventi di manutenzione IVA al 22% IVA al 22%
ordinaria e straordinaria
Interventi di restauro, risa- IVA al 10% IVA al 10%
namento conservativo, ri-
strutturazione edilizia e ri-
strutturazione urbanistica

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4. Detrazione per interventi antisismici in zone ad alta pericolosità

4. Detrazione per interventi antisismici in


zone ad alta pericolosità
A seguito della Legge di Bilancio 2017 sono previste le seguenti novità:
• Bonus terremoto 2017: a partire dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017, le
spese sostenute per l’adeguamento antisismico degli edifici ricadenti nel-
le zone 1 e 2, altissima e alta pericolosità sismica, è prevista una detrazio-
ne pari al 50% delle spese per un soglia massima di spesa di 96.000 euro
da suddividere in 5 quote annuali di pari importo a partire dall’anno in cui
si sono sostenute le spese;
• Sisma bonus 2017: a partire dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, le
famiglie e le imprese, che effettuano interventi di riduzione di rischio si-
smico di immobili ricadenti nelle zone 1, 2 e 3, di cui all’ordinanza del
Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, pubblica-
ta nel supplemento ordinario n. 72 alla G.U. n. 105 dell’8 maggio 2003, tali
da determinare il passaggio ad una classe inferiore di rischio terremoto, la
detrazione anziché essere del 50%, spetta al 70%. Se i lavori determinato
la riduzione di 2 classi di rischio, la detrazione, invece, è pari all’80%;
• Sisma bonus condomini 2017: dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021,
per gli interventi di riduzione rischio sismico effettuati sulle parti comuni
dei condomini e intero edificio, che portano il passaggio ad una classe in-
feriore spetta una detrazione del 75%, due classi 85%, per un limite mas-
simo di 96.000 euro.

RICORDA: Con l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del
20 marzo 2003, si è provveduto a raggruppare in 4 categorie diverse, il rischio
sismico dei comuni italiani, sulla base non solo della frequenza e della violenza
dei terremoti ma anche del c.d. PGA, ovvero, il picco di accelerazione al suolo,
usato per valutare l’ampiezza del moto sismico. In base a tale provvedimento,
pertanto, ecco quali sono le zone 1, 2 e 3 a rischio sismico:
Zona 1 - Sismicità alta: è quella a più alta pericolosità sismica, dove cioè si
possono verificare forti terremoti e comprende 708 comuni, tra cui quelli dove si
sono registrati gli ultimi terremoti più forti (Abruzzo, Friuli, Campania, Calabria,
Marche, Lazio) [PGA oltre 0,25g.];
Zona 2 - Sismicità media [PGA fra 0,15 e 0,25g], vi rientrano 2.345 Comuni in
cui potrebbero verificarsi terremoti abbastanza forti;
Zona 3 - Sismicità bassa [PGA fra 0,05 e 0,15g], vi rientrano i Comuni che po-
trebbero essere soggetti a terremoti modesti;
Zona 4 - Sismicità molto bassa [PGA inferiore a 0,05g], è la meno esposta al
verificarsi di eventi sismici.

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4. Detrazione per interventi antisismici in zone ad alta pericolosità

Per beneficiare della nuova detrazione fiscale che fa salire il bonus Irpef
dal 50% al 70 e 80% per le case e al 75 e all’80% per i condomini, occorre
che:
• i lavori di adeguamento sismico vengano effettuati tra il 1° gennaio
2017 ed il 31 dicembre 2021;
• che i suddetti lavori determinino una riduzione di rischio sismico di 1
classe o 2 classi;
• che tali interventi siano eseguiti su: case private, per cui prime e se-
conde case, immobili adibiti ad attività produttiva e condomini;
Requisiti per • che gli immobili oggetto di intervento e detrazione, siano ubicati nelle
beneficiare del zone 1, 2 e 3 di cui all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Mini-
sisma bonus stri n. 3274 del 20 marzo 2003, pubblicata nel supplemento ordinario
2017 n. 72 alla G.U. n. 105 dell’8 maggio 2003;
• che la spesa massima di spesa, non superi i 96.000 euro, ivi comprese
le spese effettuate per la classificazione e verifica sismica degli immo-
bili;
• che il sisma bonus, possa essere recuperato non in 10 anni ma in 5
quote annuali di pari importo;
• che il credito possa essere ceduto a soggetti terzi o all’impresa, in mo-
do tale da permettere ai condomini incapienti, di poter fruire
dell’agevolazione, le modalità di concessione e cessione del credito, sa-
ranno poi chiarite dall’Agenzia delle Entrate.
Tale detrazione, spetta a tutti i cittadini che eseguono interventi di ade-
guamento sismico sull’abitazione, sia essa adibita ad abitazione principale
che a seconda casa.
Per beneficiare dell’agevolazione sisma bonus, occorre che l’immobile sia
ubicato all’interno della zona 1, 2 o 3 e che i lavori di adeguamento, siano
tali da determinare una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi.
Per cui, maggiore è la riduzione del pericolo terremoto, e maggiore è la de-
trazione fruibile, visto che se il rischio di riduce di 1 classe, spetta un a de-
trazione pari al 70%, mentre se lo si riduce di 2 classi, la detrazione è pari
Ambito sogget-
al 75%.
tivo ed ogget-
Il tetto di spesa per la nuova detrazione è fissato a 96.000 euro, nelle quali
tivo del sisma
vi rientrano come spese detraibili, anche quelle per la classificazione e veri-
bonus 2017
fica sismica.
Va ricordato, inoltre, che il sisma bonus è fruibile a partire dal 1° gennaio
2017 fino al 2021, che è valido sia per i condomini che per le abitazioni sin-
gole e le attività produttive e si può detrarre, e quindi recuperare, in 5 anni
anziché in 10.

Attenzione: Per coloro, invece, che effettuano interventi di adeguamento


sismico entro il 31 dicembre 2016, spetta il bonus terremoto se prima casa
e attività produttiva rientrante nelle zone 1 e 2, o il bonus ristrutturazioni.

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5. Bonus acquisto mobili e grandi elettrodomestici

5. Bonus acquisto mobili e grandi elettro-


domestici
La Legge di Bilancio 2017, ha disposto la proroga di un anno, fino al 31 dicem-
bre 2017, della detrazione al 50% per le spese relative all’acquisto di mobili. Il
limite di 10.000 euro per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici è considerato
per gli interventi iniziati nel 2016 al netto delle spese per le quali si è già fruito
della detrazione.
La norma in esame specifica che, per gli interventi effettuati nel 2016 ovvero per
quelli iniziati nel medesimo anno e proseguiti nel 2017, l’ammontare complessi-
vo massimo di 10.000 euro deve essere calcolato al netto delle spese sostenute
nell’anno 2016 per le quali si è fruito della detrazione.

Attenzione: La detrazione spetta per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31


dicembre 2016 (per effetto della proroga al 31 dicembre 2017) per l’acquisto di:
• mobili nuovi;
• grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (A
per i forni), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta
energetica.
Con la circolare 18 settembre 2013, n. 29/E, l’Agenzia delle Entrate, tra l’altro, ha
fornito informazioni su modalità di pagamento, diritto alla detrazione, tipologia
di mobili interessati ed elettrodomestici.

5.1. Interventi edilizi


Per beneficiare della detrazione in esame sono necessari i seguenti interventi
edilizi:
• manutenzione straordinaria (con esclusione della manutenzione ordinaria
su singoli appartamenti), restauro e risanamento conservativo, ristruttura-
zione edilizia su singoli appartamenti. Tra tali interventi non possono es-
sere compresi gli interventi consistenti nella realizzazione di posti auto o
box pertinenziali rispetto all’abitazione di cui all’art. 16-bis, comma 1, lett.
d) del TUIR;
• ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamito-
si, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
• restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti
interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione im-
mobiliare e da cooperative edilizie che entro sei mesi dal termine dei la-
vori vendono o assegnano l’immobile;
• manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risana-
mento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici re-
sidenziali. L’effettuazione di lavori di ristrutturazione sulle parti comuni

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5. Bonus acquisto mobili e grandi elettrodomestici

condominiali non consente ai singoli condòmini, che fruiscono pro-quota


della relativa detrazione, di acquistare mobili e grandi elettrodomestici da
destinare all’arredo della propria unità immobiliare ma solo per quelli da
destinare all’arredo delle parti comuni come guardiole o appartamento
del portiere (circ. min. n. 29/E/2013).

Esempi di lavori su singoli appartamenti o parti condominiali che danno diritto alla detra-
zione per l’acquisto di mobili ovvero grandi elettrodomestici
Manutenzione  installazione di ascensori e scale di sicurezza
straordinaria  realizzazione dei servizi igienici
 sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipo-
logia di infisso
 rifacimento di scale e rampe
 realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate
 costruzione di scale interne
 sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipolo-
gia dell’unità immobiliare
Restauro e  adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volume-
risanamento trie esistenti
conservativo  ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio
Ristrutturazione  modifica della facciata
edilizia  realizzazione di una mansarda o di un balcone
 trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in ve-
randa
 apertura di nuove porte e finestre
 costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e
dei volumi esistenti

Attenzione: non possono costituire presupposto per fruire della detrazione per
l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici gli interventi finalizzati al ri-
sparmio energetico, che beneficiano della detrazione del 65%.

5.2. Tipologia di beni mobili e grandi elettrodomestici agevo-


lati
Attenzione: la circ. min. n. 29/E/2013 ha chiarito che non si può beneficiare
dell’agevolazione in esame per l’acquisto di mobili/grandi elettrodomestici usati.

Rientrano nell’agevolazione anche le spese di trasporto e montaggio dei mobili


ovvero grandi elettrodomestici oggetto di agevolazione fiscale.

La circ. min. n. 29/E/2013, a mero titolo esemplificativo, ha chiarito che rientrano


nell’agevolazione l’acquisto dei seguenti mobili:
• letti
• armadi e cassettiere
• librerie
• scrivanie
• tavoli e sedie

32 © Wolters Kluwer Italia


5. Bonus acquisto mobili e grandi elettrodomestici

• comodini
• divani e poltrone
• credenze
• materassi
• apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completa-
mento dell’arredo dell’immobile.
Non sono, invece, agevolabili gli acquisti di porte, di pavimentazioni (parquet),
di tende e tendaggi, nonché di altri complementi d’arredo.

In merito all’individuazione dei “grandi elettrodomestici” la citata circ. min. ha


affermato che si può fare riferimento all’allegato 1B del D.Lgs. n. 151/2005 tra
cui rientrano:
• frigoriferi e congelatori
• lavatrici
• asciugatrici
• lavastoviglie
• apparecchi di cottura
• stufe elettriche
• piastre riscaldanti elettriche e forni a microonde
• apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici,
apparecchi per il condizionamento.
Nel caso di acquisto di grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica
è agevolabile solo se per quella tipologia non ne sia ancora previsto l’obbligo.

5.3. Modalità di pagamento e documentazione


Al fine ti potere beneficiare della detrazione per l’acquisto dei mobili/grandi
elettrodomestici non è necessaria la presentazione di alcuna istanza né tanto-
meno risulta necessario effettuare comunicazioni preventive.
I pagamenti, per l’acquisto dei mobili/grandi elettrodomestici, devono essere ef-
fettuati, alternativamente (circ. min. n. 29/E/2013):
− mediante bonifico bancario o postale che dovranno indicare:
• la causale del versamento attualmente utilizzata dalle banche e da Poste
Italiane SPA per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente
agevolati;
• il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
• il numero di partita IVA ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del
quale il bonifico è effettuato
− carta di credito o di debito: in tal caso la data di pagamento è quella del
giorno di utilizzo della carta di credito o di debito da parte del titolare,
indicata nella ricevuta telematica di avvenuta transazione, e non il giorno
di addebito sul conto corrente del titolare stesso.

Attenzione: non è possibile, per beneficiare del bonus, effettuare il pagamento


mediante assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
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5. Bonus acquisto mobili e grandi elettrodomestici

DA RICORDARE: documenti che il contribuente deve conservare


• ricevuta del bonifico;
• ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di
debito);
• documentazione di addebito sul conto corrente;
• fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei
beni e dei servizi acquisiti; inoltre, la stessa dovrà essere intestata al me-
desimo soggetto che usufruisce anche del bonus fiscale sulla ristruttura-
zione dell’immobile. Ai fini della detrazione, lo scontrino che riporta il co-
dice fiscale dell’acquirente e indica natura, qualità e quantità dei beni ac-
quistati, equivale alla fattura. Se manca il codice fiscale, la detrazione è
comunque ammessa se in esso è indicata natura, qualità e quantità dei
beni acquistati e se esso è riconducibile al contribuente titolare della carta
in base alla corrispondenza con i dati del pagamento (esercente, importo,
data e ora) (circ. min. n. 11/E/2014).

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