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presenti tutte le caratteristiche di un rollo, la villa non fu censita come

Villa del Principe tale a causa della sua collocazione fuori città.
la grotta Doria La villa è divisa in ingresso (diviso a sua volta in atrio e scalone),
Loggia degli Eroi (fulcro originale del palazzo e unico ambiente nel
quale le decorazioni si estendono sui muri), Piano Nobile (sale private
di Andrea Doria), Galleria Aurea (aggiunta voluta da Giovanni Andrea
Doria, pronipote dell’ammiraglio, nonché luogo cerimoniale),
appartamenti privati della Principessa (appartamenti della moglie di
Doria) e giardino.

Perin del Vaga si occupò del portale principale (che reca ai lati due
figure allegoriche di pace e abbondanza e al centro lo stemma dei
Doria), di alcuni affreschi e della prima organizzazione del giardino,
della quale ormai rimane soltanto la fontana dei delfini. Inoltre,
Da non perdere l’affresco di Perin del Vaga raffigurante la progettò arazzi, mobili, bandiere e arredamenti navali.
Caduta dei Giganti, il cui immediato confronto è con l’opera di
Si può notare come negli affreschi il pittore finalizzi la sua arte
Giulio Romano, che negli stessi anni dedica a questo tema la
all’esaltazione di Andrea Doria in occasione del soggiorno
nota sala di Palazzo Te a Mantova. A livello iconologico la
dell’imperatore Carlo V, come succede nel caso dell’apparato
lettura identifica in Giove Carlo V e nei giganti Francesi e
decorativo della Sala degli Eroi.
Turchi, i suoi acerrimi nemici.

Villa del Principe fu edificata negli anni venti del cinquecento per
volere dell'ammiraglio Andrea Doria e ad opera di Perin del Vaga, il
cui lavoro fu così apprezzato che all’interno del rosone centrale
dell’atrio si può trovare il suo nome scritto in caratteri dorati. Sebbene
I giardini sua fase cinquecentesca, più in linea con la villa.

La grotta Doria
Dimenticata in seguito alle trasformazioni urbanistiche di metà
Ottocento, danneggiata dai bombardamenti nella Seconda Guerra
Mondiale e infine adibita a magazzino prima di essere riscoperta,
Grotta Doria fu realizzata da Galeazzo Alessi, il quale scelse come
tema centrale l’acqua. La cosa è testimoniata sia dall’inserimento di
fonti d’acqua corrente nelle absidi sia dal richiamo del mosaico
polimaterico composto da vari tipi di conchiglie, che vanno a formare

La sistemazione dei giardini di Villa del Principe può essere divisa in vari episodi quali il ratto di Europa, Deianira con il centauro e Perseo

tre fasi: che libera Andromeda. Tra le nicchie si riconosce infine il fiume Nilo

1) La prima fase vide la creazione del giardino e l’intervento antropomorfo con gli Egizi.
di Perin del Vaga e, successivamente, di Giovanni Angelo
Montorsi. Di questa prima fase sono rimaste la fontana dei
Delfini e la fontana del Tritone.
2) Nella seconda fase, ad opera dell’architetto Giovanni
Ponzello e voluta da Giovanni Andrea Doria, vennero
create la fisionomia generale definitiva del giardino e la
fontana del Nettuno.
3) La terza fase vide il giardino trasformato in un piccolo
parco “all’inglese” negli anni Cinquanta del
milleottocento, fino a quando i bombardamenti della
Seconda Guerra Mondiale non causarono distruzioni
notevoli. L’opera di restauro ha riportato il giardino alla

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