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Fisica 1 per Ingegneria. pag.1 di 2 Siena, 29 maggio 1997.

Esercizio 1

Nel sistema in figura, il corpo appeso ha massa


m=1.0kg, la carrucola è costituita da un cilindro
omogeneo di massa M=2.0kg e raggio R=0.20m, la
molla ha una costante elastica k=200N/cm, la corda è
M, R inestensibile, di massa trascurabile e non può scorrere
sulla carrucola. Il sistema viene lasciato fermo quando
l’allungamento della molla è nullo, cioè con la molla
alla lunghezza di riposo.
a) Calcolare la massima elongazione D raggiunta dalla
molla.
b) Indicare il tipo di moto eseguito dal sistema,
m giustificando la risposta.
c) Calcolare la frequenza di oscillazione del sistema.
k d) Determinare la minima tensione cui è sottoposto il
tratto di corda che sostiene il corpo appeso.
e) Stabilire l’accelerazione angolare del cilindro che si
ha se il tratto di corda che sostiene il peso si rompe in
un istante in cui è sottoposto alla massima tensione.

Esercizio 2

Un cilindro di raggio R e altezza h ha una densità che dipende dalla distanza dall’asse r secondo la legge ρ(r)=ρ0(r2/R2).
Calcolare
a) la massa del cilindro.
b) il momento d’inerzia del cilindro.
Tale oggetto, inizialmente fermo su un piano orizzontale, è sottoposto a una forza costante F parallela al piano e
perpendicolare all’asse del cilindro, su cui è applicata. Indicando eventualmente con M e con I le grandezze richieste
nei punti precedenti, determinare
c) lo spazio percorso in un tempo ∆t nell’ipotesi che strisci senza rotolare.
d) lo spazio percorso dal cilindro in un tempo ∆t nell’ipotesi che esso rotoli senza strisciare.
e) la quantità di moto posseduta dal cilindro dopo un tempo ∆t nelle due ipotesi.
f) l’energia meccanica totale posseduta dal cilindro dopo un tempo ∆t nelle due ipotesi.
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% Fisica 1 per Ingegneria pag 2 di 2 29/5/1997

Esercizio 3 Nel recipente in figura si ha un pistone privo di peso


che separa una mole di gas (perfetto, monoatomico)
Condizioni iniziali sottostante da un liquido soprastante, sul liquido non
agisce nessuna pressione esterna. All’inizio il sistema
è nelle condizioni rappresentate in figura. Viene
aggiunto lentamente liquido fino a far dimezzare il
volume del gas (mantenendone la temperatura al valore
costante e noto T0), poi il gas viene lentamente
h riscaldato fino a far debordare tutto il liquido aggiunto,
infine viene lasciato raffreddare fino a tornare alle
condizioni iniziali.
h/2 a) Rappresentare in scala l’intera trasformazione sul
piano pV.
b) Determinare la variazione d’entropia nella fase
d’espansione del gas in cui non si ha fuoriuscita di
liquido
c) Determinare la variazione di energia interna nella
fase di espansione con fuoriuscita di liquido.
d) Determinare il calore scambiato dal gas nella fase di
h raffreddamento finale.

[Suggerimento: per determinare la trasformazione che


si ha mentre il liquido deborda, individuare la semplice
relazione che lega ∆p a ∆V in tale fase]
Fisica 1 per Ingegneria 29/5/97: Soluzioni. Pag 1 di 2

Esercizio 1
a) Inizialmente. m scende e, quando si ferma, la molla è alla massima elongazione; applicando la conservazione
dell’energia meccanica otteniamo per la massima elongazione D l’equazione mgD=(1/2)kD2, da cui D=2mg/k.
b,c) Indicando con α=a/R l’accelerazione angolare della carrucola e con I=(1/2)MR2 il suo momento d’inerzia con
T1 la tensione del tratto di corda che sostiene il corpo e con T2 la tensione del tratto connesso alla molla, si ha
Iα=τ=(T1-T2)R. Poiché T1=m(g-a) e T2=kx, la precedente eq. dà
Iα=Ia/R=[m(g-a)-kx]R, (1/2)MR2a=[m(g-a)-kx]R2, Ma=2[m(g-a)-kx], (M+2m)a=2(mg-kx). Da qui si vede che
l’equazione è quella di un moto armonico di frequenza ω=[2k/(M+2m)] 1/2, avente la posizione di equilibrio (dove a=0) per
xeq=mg/k=D/2.
d) Viste le condizioni iniziali, l’ampiezza del moto armonico è data proprio dalla’elongazione iniziale |0- xeq|=
xeq, cioè l’allungamento della molla oscilla da 0 a 2xeq e la massima tensione del filo connesso alla molla si ha quando
questa esercita la massima forza, cioè quando T2=k 2xeq =2mg. La massima accelerazione (in modulo) del corpo
appeso si ha alla massima elongazione ed è amax=2(mg-k2xeq)/(M+2m)=-g2m/(M+2m), questo valore si poteva anche
dedurre dal fatto che amax= ω2xmax =ω2xeq; da ciò si ricava per T1 il valore massimo e minimo:
T1max/min=m(g±amax)=mg± 2m2g/(M+2m)= mg[1±2m/(M+2m)].
e) Se si rompe la corda che sostiene il corpo quando la molla è al massimo del suo allungamento, il cilindro è
sottoposto solo al momento k(2xeq)R della molla così che la sua accelerazione angolare risulta
α= τ /I= k(2xeq)R/[(1/2)MR2]=2mgR/[(1/2)MR2]=4(m/M)g/R.
Sostituendo i valori proposti si ottiene:a) D=2mg/k=0.98mm; T2max=2mg=19.6N; b) Si tratta di un moto armonico,
come si deduce dalla forma dell’equazione del moto in cui l’accelerazione è data da un termine noto sommato ad un
termine proporzionale allo spostamento con costante di proporzionalità negativa; c) ω=[2k/(M+2m)]1/2=100rad/sec;
d)T1min= mg[1-2m/(M+2m)]=4.9N; e) α=4(m/M)g/R=4(1/2)9.8/0.20=98rad/sec2.

Esercizio 2
Per le domande a) e b) si tratta di integrare nel volume dm=ρdV=ρh2πrdr= ρ0(r2/R2)h2πrdr= ρ0(r3/R2)h2πdr e poi
dI=r2dm= r2ρdV=r2ρh2πrdr= r2ρ0(r2/R2)h2πrdr=ρ0(r5/R2)h2πdr per r da 0 a R. Si tratta di integrali elementari che
danno i risultati
a) M=2hπρ0(r4/4R2)|0R=2πρ0(R2/4)h=πρ0R2h/2; b) I=2πhρ0(r6/6R2)|0R=πhρ0R4/3.
Per rispondere alle due domande successive, occorre determinare nei due casi l’accelerazione del cilindro (che è
costante) e poi scrivere ∆s=(1/2)a(∆t) 2. Mentre nel caso c) il calcolo di a è banale: a=F/M=F/(πρ0R2/2)= 2F/(πρ0R2) e
∆s=F(∆t) 2/(πρ0R2), nel caso d) occorre calcolare anche la reazione A del vincolo: la condizione di rotolamento puro
impone che sia α=τ/I=a/R, cioè che si abbia a=(F-A)/M=Rτ/I= AR2/I, ovvero
F-A=M AR2/I; e sostituendo le espressioni di I e di M,
F-A=(πρ0R2/2) AR2/(πρ0R4/3)=(3/2)A, da cui A=2F/5. Risultando F-A=3F/5, l’accelerazione nel caso d) è ridotta di un
fattore 3/5 rispetto al caso c) e quindi pure ∆s si riduce di un fattore 3/5. Poiché sia F che A sono costanti, la forza
totale applicata al cilindro è costante nei due casi, la quantità di moto perciò è Ftot∆t, cioè F∆t e 3F∆t/5 rispettivamente.
Sia nel caso di puro strisciamento (attrito nullo) che di puro rotolamento, non si ha dissipazione d’energia, pertanto
l’energia meccanica finale è data dal lavoro fatto da F (A, anche nel caso in cui esiste, non lavora) cioè da Fδs, nei due
casi, rispettivamente, si ottiene Ec=F2(∆t)2/(πρ0R2) e Ec=(3/5)F2(∆t)2/(2πρ0R2).

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Fisica 1 per Ingegneria 29/5/97: Soluzioni (continua). Pag 2 di 2.

Esercizio 3

Il gas subisce inizialmente una compressione isoterma in cui il volume dimezza, e, conseguentemente, la pressione
raddoppia, ciò vale a dire che la quantità di liquido viene anch’essa raddoppiata (legge di Stevino) al termine di quest a
trasformazione quindi la superficie superiore del liquido è sempre ad altezza 3h/2.Successivamente si ha una espansione
in conseguenza del riscaldamento del gas, prima che il liquido debordi, cioè fino al volume iniziale, tale espansione è
isobara ed è accompagnata da un raddoppio del volume (e quindi anche della temperatura), dopodiché, a causa della
fuoriuscita di liquido, si ha una diminuzione di pressione, fino al valore iniziale, ogni incremento di volume comporta
una diminuzione di pressione ad esso proporzionale, perciò il tratto CD è rettilineo. Il ciclo è concluso da una
compressione isobara dovuta al raffreddamento del gas.

p
B C
2p0

A
p0 D

V
V0/2 V0 3V0/2

Tutte le trasformazioni del ciclo sono da considerare reversibili. La variazione di entropia richiesta si ottiene integrando
dS=dQ/T sulla trasformazione BC che è un’isobara: dQ=ncpdT=n(5/2)RdT e quindi (risposta b) ∆S=(5/2)Rln(TC/TB)
=(5/2)Rln2=14.4J/°K. La trasformazione CD porta il gas ad avere la pressione iniziale e un volume pari a 1.5 volte
quello iniziale, quindi la temperatura in D è 3/2 di quella in A e B dunque (risposta c)
∆U=ncv∆T=ncv(TD-Tc)=ncv(3/2-2)T0=(3R/2)(-1/2) T0=-3RT0/4.
In DA il gas cede calore e, trattandosi di una trasformazione isobara, si ottiene, per la risposta d,
QDA=ncp∆T=n(5/2)R∆T=(5/2)R[(3/2)T0-T0]=(5/4)R T0.

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