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TEORIA DEL LINGUAGGIO 03/12

Ogni supporto materiale viene investito da una serie di valori, che dipendono da una quantità di fattori
variabile (desideri, proiezioni, volontà) e da un’altra parte di istituzioni che regolano e normalizzano le
nostre interazioni, le rendono interpretabili ed accettabili.

Il bicchiere è un supporto materiale, se lo investi di una serie di valori, potrai dire che il bicchiere è mezzo
pieno.

NOZIONE FORMA SIMBOLICA (CAP. LASSÈGUE, oggetto: studio delle interazioni)

Punto di partenza: noi siamo una specie animale caratterizzata da un modo di fare “interazione” , le nostre
interazioni sono totalmente simboliche, e queste interazioni sono sempre:

1. PUBBLICHE: perché dobbiamo invertire lo sguardo quando osserviamo l’interazione, siamo abituati
a pensare che nell'interazione ci siano prima gli attori sociali e che poi interagiscano, ma questo
vorrebbe dire che ogni interazione sarebbe convenzionale e arbitraria, se fosse totalmente
convenzionale ogni volta gli agenti/attori sociali dovrebbero mettersi d’accordo ogni volta.
Nell’interazione, prima della presenza degli agenti/attori sociali, ancora prima dev’essere
presupposto uno spazio, campo dell’esperienza, che è pubblico e che in qualche modo noi
rivestiamo durante l'interazione, non sempre e comunque.
2. ORGANIZZATE SU UNA VARIETÀ DI PIANI DELL’ESPRESSIONE: i campi dell’esperienza sono dotati di
supporti materiali che noi investiamo di valori, sono delle strutture materiali, (le parole del prof che
spiega la lezione, sono delle strutture materiali della istituzione “università”; la parola del prof è
un’espressione di un valore economico x che può essere l’istituzione dell’università). I rapporti tra
espressione e contenuti sono dei rapporti non lineari, complessi. Ogni interazione tra individui
avviene perché questi prendono parte a dei circuiti di interazione che avvengono all’interno di un
campo “magnetico” dell’esperienza, e questa interazione non è per convenzione perché non è
esperienza, ma riguarda i patti tra gli attori sociali. Invece il valore di un segno lo stabiliamo tramite:
interazioni fra individui che sono fluttuanti, ovvero cambiano costantemente. Come le fluttuazioni
di mercato (domanda/offerta), a monte dell’interazioni ci stanno delle norme implicite che
governano le fluttuazioni del valore simbolico (che non sono convenzionali); la caratteristica delle
transazioni è quella di produrre dei supporti materiali, attraverso la partecipazione degli attori dei
“giochi”, i cui valori sono sempre in differenziazione. Queste differenze non sono prevedibili a
priori, questi supporti materiali nel libro verranno chiamati come forme(che si differenziano dalle
forme simboliche). Il linguaggio funziona come le monete.

Caratteristiche di una forma: GESTALT

1.È una totalità organizzata e coerente, è facilmente percepibile come una figura in maniera immediata e
coerente. (caratteristica spaziale, la forma è una morfologia) attivare anticipazione: è quella che Pierce
chiamava ipotesi, ma in realtà è un azzardo. Noi ci lanciamo su alcune anticipazioni (di significato) e
seguiamo una pista interpretativa più adatta.

Quando prendiamo parola, operiamo una transazione tra silenzio e parola (rosenthal)

MICROGENESI: misura la durata del presente, il “qui e ora” ha una struttura puntuale, ha un inizio e una
fine, non se ne può parlare perché è di fatto sganciato dal passato (quando ne parliamo diventa già passato)
e dal futuro, sia past e futuro saranno o sono stati presente, come se fosse una fase intermedia;

Il presente di forme semiotiche espressive che si esprimono in maniera dinamica, nel senso che sono
instabili per natura ma che si presentano alla nostra percezione attraverso un ordine provvisorio di
stabilizzazione, noi siamo una specie animale curiosa perché siamo quella che vivono più di altre fra caos e
ordine. Non c’è prima l’espressione di una concettualizzazione di ciò che vorremmo dire, perché già nel
momento di concettualizzazione dobbiamo dargli una forma, c’è invece uno scarto tra “la costruzione
dell’idea e la punta della lingua”, la ricerca in un lasso di tempo presente di una forma espressiva nel caos.
Le parole funzionano un po’ come l’acqua con stati di dinamismo che si alternano, quando interagiamo
improvvisiamo. Le nostre esistenze materiali e simboliche sono imprevedibili, che date una serie di
parametri i passaggi da una forma ad un’altra non sono calcolabile a priori: assunto della teoria dei sistemi
dinamici non lineari es, il Molinello, le parole, le nostre vite. Quindi è una teoria che suppone che i linguaggi
non abbiano calcolabilità, (de Mauro sinonimie non calcolabili) la fluttuazione fa in modo che la forma sia
deformabile, le fluttuazioni sono ciò che danno fisionomia precisa ad ogni singola espressione, in maniera di
variazione e stabilizzazione.

Il parlante vive sospeso tra la variazione e i passaggi obbligati: le forme simboliche sono macro
organizzazione di tipo istituzionale della nostra esperienza culturale che ci servono a contenere e dare
ordine la nostra esperienza.

È una tecnologia mentale culturale e sociale, tecnologia perché deve rispondere a certe funzioni in maniera
routinaria si attiva un programma di anticipazione dell’azione che è utile al mio scopo.

Il martello è un supporto materiale ed investito di valori, il valore è la valutazione semiotica(che non è solo
inferenza e un complesso caotico verso una singolarità puntuale, essa è il momento in cui l’espressione
arriva a compimento) possibile che possiamo dare all’oggetto, vuol dire apprezzamento : “il martello è
piccolo? Il chiodo non va bene per quel martello?” quando arriva a compimento la frase che pronunciamo;

il valore è strettamente legato alla esperienza, perché ciò che c’è dietro al libro è che il valore corrisponde
alla integralmente espressione che è la forma manifesta della sua esperienza. L’esperienza è il fare
interazioni in uno spazio pubblico, ovvero lo spazio organizzato in domini differenziati che tra di loro sono
permeabili, (perché nello spazio di interazione in aula universitaria, il professore fa entrare il dominio della
religione portando un parroco a lezione) e grazie a questa organizzazione noi possiamo improvvisare
proprio perché lo spazio pubblico ha la funzione di garanzia, nel senso tecnico autorità.

la nostra esperienza è come una plastica, manipolabile e possiamo passare da un dominio all’altro.

Cap. Lasségue

Teoria di cassirer (5 FS mito linguaggio religione diritto arte), ma per Lasségue le forme simboliche non sono
determinabili a priori, possono essere di più, perché l’esperienza è un continuo prendere forme diverse ,
però ci sono dei criteri per individuare le forme simboliche:

1. TERZO-TERMINE, la FS si riconosce perché la si percepisce come autorità (diritto, religione,


letteratura), è una garanzia;
2. TRANSDOMANIALITÀ, attraversa i domini, una FS e una cosa ben organizzata che però può filtrare
da un dominio all’altro nel corso delle nostre interazioni;
3. OPACITÀ, che il soggetto quando interagisce non si rende conto di essere dentro una forma
simbolica;
4. TRASMISSIBILITÀ, come la lingua e il mito che si diffondono di generazione in generazione;
5. AUTOVALUTAZIONE, all’interno di una FS accade che la massa di interazioni costanti, consente alle
FS di rispondere alle contingenze della storia; il diritto cambia sulla base del cambiamento delle
società, il diritto si ritrova a dover reinventare una nuova norma per adattare la forma del mondo
che cambia; auto organizzazione di una forma che serve per mettere ordine senza ordine non
possiamo generare la novità, es. potremmo non fare legge per la cittadinanza acquisita;

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