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Capitolo9

Durante il medioevo l’impero d’oriente fu governato da Costantinopoli e durò per circa un millennio.
Giustiniano rifece e diffuse per l’impero d’Oriente le leggi di Roma che costituirono la base della civiltà
giuridica europea. Sotto il punto di vista delle leggi l’impero era romano, per la lingua e la cultura era greco
e si condivideva una religione cristiana. L’esercito era comandato dai nobili ed era soprattutto formato da
contadini e da pochi germanici. Le forze militari erano più efficaci. I nobili oltre ad essere comandanti
militari, aiutavano il governo e svolgevano i compiti di funzionari civili o consiglieri di corte. Bisanzio era un
sovrano molto autoritario e quindi l’impero era molto unito e forte. Autocrazia. La vita economica era ben
sviluppata, e anche l’agricoltura e il commercio. La moneta d’oro che era usata nell’impero (chiamata
bisante) si era diffusa in Persia e in Asia centrale valida come mezzo di pagamento. (in occidente primato di
Pietro, supremazia vescovo di Roma, Papa). Nella chiesa orientale l’uomo con più potere nella chiesa era il
patriarca che era il vescovo di Costantinopoli e non fu mai accettato il primato di Pietro. Nell’impero
d’oriente c’era il cesaropapismo cioè quando gli imperatori svolgevano sia il compito di cesare (di re) sia di
papi. In Oriente si avevano molte discussioni religiose e filosofiche e alcune delle opinioni erano eretiche
cioè che non accettavano la religione cristiana e altre erano dei monofisiti che non credevano che Gesù
Cristo fosse un uomo e Dio insieme, ma che fosse solo Dio. Il monofisismo fa capire come la chiesa
d’oriente pensava (la sua mentalità). La sua idea di Dio era completamente divisa dal mondo umano. Nel
451 il monofisismo fu condannato come eresia dal Concilio di Calcedonia, ma nonostante questo erano
ancora molto numerosi soprattutto in Egitto e in Siria e furono costantemente perseguitati dai sovrani di
Costantinopoli perché volevano tenere l’impero unito anche sotto il punto di vista religioso.
Nel 527 Giustiniano (uno dei più grandi imperatori, nipote Giustino) salì al potere e vista la sua
ammirazione verso lo splendore dell’antica Roma ideò un piano per riportare in vita l’integrità politica
dell’impero romano cacciando via i barbari. Nel 532 l’imperatore approfittò di una ribellione chiamata
“Nika!” cioè “vinci!” contro l’aumento delle tasse per sbarazzarsi degli oppositori. Rischiò anche di
rimanere ucciso e si salvò grazie a sua moglie e alle sue guardie. La rivolta finì grazie al generale Belisario.
Poi recuperò le leggi di Roma e emise il “corpus (raccolta) iuris civilis (di diritto civile)” una raccolta di leggi
che è diventata la base delle leggi dell’Europa moderna. E poi mise in atto il suo piano per la riconquista
militare. Bisanzio conquistò prima l’Africa settentrionale eliminando i Vandali e poi nel 535 arrivò in Italia e
scoppiò la guerra greco-gotica (chiamata così perché era combattuta dagli Ostrogoti e dai Greci di Bisanzio)
che fu violenta e sanguinosa e fece diventare la penisola ancora più povera dopo tutte le invasioni
barbariche e la popolazione si dimezzò. La guerra finì nel 553 grazie a Narsete che sconfisse Totila e quindi
l’Italia divenne di dominio di Giustiniano, diventando una provincia dell’impero. Ravenna era comandata
dall’esarca, vice re bizantino. Nel 554 conquistarono anche una gran parte della Spagna.
L’Arabia è una penisola molto estesa ed è desertica e inospitale tranne per la fascia al Sud, attuale Yemen, è
fertile e perciò veniva chiamata Arabia felix, che confinava con l’impero bizantino, e l’impero persiano. I
beduini (dall’arabo “abitatori del deserto”) era gente nomade che commerciava e allevava animali per
vivere. Commerciavano sulle lunghe distanze e attraversavano anche delle parti dell’impero bizantino.
Durante il loro percorso si erano formati dei centri urbani nelle oasi maggiori. Il maggiore era la Mecca dove
risiedevano i maggiori e più ricchi clan di mercanti come i Quaraysh. I clan che vivevano alla Mecca avevano
una vita differente rispetto a quella dei beduini del deserto ed accettavano nuovi modelli di vita e ideali. E
sotto il punto di vista della religione alla Mecca si avevano più di 360 idoli e uno superiore agli altri,
chiamato Allah. Muhammad (Maometto in italiano) nacque verso il 570 alla Mecca da una famiglia
imparentata con i Quaraysh. Visto che era nato da una famigli di mercanti viaggiò fino in Siria e conobbe^
l’ebraismo e il cristianesimo. A venticinque anni attraversò una crisi religiosa e nel 610 nel deserto ebbe una
visione dell’arcangelo Gabriele che gli manifestò l’unicità di Allah, dicendogli di diventare suo messaggero e
Profeta e il libro sacro dell’islam (sottomissione a Dio), il Corano discese su Maometto. Si creò un piccolo
gruppo di credenti col nome di musulmani (sottomessi a Dio) e nel 622 Maometto fuggì con loro nell’oasi di
Yatrib che venne richiamata Medina. Il 622 divenne l’anno dell’egira, anno zero del calendario islamico.
Maometto ebbe successo a Medina e dettò leggi religiose e civili nella costituzione di Medina, fatta nel 623,
dove vietava l’utilizzo di bevande alcoliche, la carne di maiale e la vendetta. Decise anche che ogni uomo
non poteva sposare più di quattro mogli poligamia. In poco tempo l’oasi si trasformò in un piccolo Stato.
Nel 630 i musulmani attaccarono la Mecca con l’obiettivo di convertire la comunità ebraica e ci entrarono
facilmente. Secondo la tradizione Maometto puntò il bastone contro i 360 idoli e li eliminò tutti lasciando
solo Gesù, Maria e la Pietra Nera (meteorite nero, casa di Allah). Grazie a Maometto lo stile di vita e la
mentalità degli arabi cambiò molto, per esempio non uccidevano più le figlie indesiderate, non erano più
divisi in tribù che erano sempre in conflitto, potevano sposare solo quattro mogli ed erano diventati un
popolo unito. Quando Maometto morì nel 632 la rivelazione di Allah fu messa nel Corano e uno dei suoi
primi messaggi riguardava l’unicità di Dio ed era –Dio (Allah) è uno solo e dovevano essere rifiutati gli altri
idoli –Dio è unico (Maometto rifiutò la trinità cristiana). Altri invece riguardavano il comportamento
religioso degli uomini perché nel giorno finale del Giudizio tutti i morti risorgeranno davanti a Dio che
manderà i giusti, i credenti musulmani, in paradiso mentre gli infedeli e i peccatori all’inferno. I fedeli si
sottomettono alla verità del corano infatti islam vuol dire sottomissione a Dio. E per accedere al paradiso
bisogna rispettare i cinque pilastri cioè cinque regole fondamentali: -bisogna riconoscere Allah come unico
Dio e Maometto come suo profeta; -bisogna pregare cinque volte al giorno con il viso rivolto verso la
Mecca; -l’elemosina per i poveri; -il quarto è il digiuno nel- mese di Ramadan dove è vietata l’assunzione di
cibi e bevande, avere rapporti sessuali o fumare nell’arco di tempo che va dall’alba al tramonto e cade al
nono mese del calendario lunare; -e il quinto è il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita.
L’islam da una grande importanza alla dimensione sociale quindi tutti i musulmani compiono gli stessi atti
insieme. E l’islam riconosce la religione ebraica come sua antenata perché Abramo per primo rifiutò
l’idolatria e servì un unico Dio. E pensa anche che il cristianesimo sia una vera religione e vede Gesù come
profeta di Dio. Quando Maometto morì nel 632 si ebbe un vuoto di potere che fu poi riempito da Abu Bakr,
un parente di Maometto, e gli fu dato il titolo di califfo (in arabo khalifa) che vuol dire “successore
dell’inviato di Dio”. I califfi in totale furono quattro e hanno guidato l’islam dal 632 al 661 quando l’ultimo
califfo fu ucciso in una guerra civile. I califfi erano inizialmente delle guide religiose e poi diventarono anche
capi politici e perciò avevano un potere teocratico (potere di Dio) avevano sia potere religioso sia
l’amministrazione civile e autorità militare. Con l’entusiasmo religioso e alle numerose vittorie degli arabi in
poco tempo tutto il Vicino oriente si era convertito. Nel Corano si cita la guerra santa o guerra leale a scopo
di portare ovunque la vera fede. A partire dal 644 l’islam si divide in sunniti e sciiti. La parola sunniti viene
da (sunnah: tradizione) e sono la gente della tradizione, vengono guidati dagli ulama che interpretano il
corano e la sunnah e rappresentano la maggioranza dei fedeli musulmani circa il 90% in tutto il mondo. gli
sciiti invece danno una funzione superiore all’imam a cui viene attribuita l’immagine dell’uomo perfetto in
grado di interpretare i segni di Dio sulla terra oltre a guidare la preghiera del venerdì ed ad essere il capo
spirituale della comunità. Sufismo corrente spirituale e per loro l’islam è fare esperienza personale con Dio.
Gli Omayyadi riorganizzarono la vita politica e amministrativa dello stato e diedero le terre migliori ai
membri della loro famiglia facendo nascere una classe di ricchi proprietari terrieri. Anche i traffici
commerciali si svilupparono molto sotto questa dinastia. Nel 695 fu creato il dinaro d’oro, la prima moneta
araba che fu subito seguita dal dirham d’argento e la lingua araba si diffuse in tutto il dominio islamico.
I berberi (nuovi alleati) conquistarono la Spagna che era ancora sotto il dominio dei visigoti. Sbarcarono nel
711 e la conquista di Toledo si concluse nel 718. Poco dopo gli arabi iniziarono ad attaccare anche oltre i
Pirenei. Nel 719 invasero la regione di Narbona e sconfissero i Franchi e andarono in Aquitania
conquistando Tolosa e Arles. Nel 732 vollero attaccare la Loira e Tours ma furono fermati dall’esercito di
Carlo Mantello nella battaglia presso Poitiers. L’impero arabo possedeva quattro vie terrestri: -la via
dell’oro che percorreva l’africa settentrionale –la via dell’incenso sulle sponde del mar rosso –la via delle
spezie – la via della seta. Tutti questi favorivano un ricco interscambio. Nel 827 fu invasa la Sicilia dall’emiro
di Tunisia per poi essere conquistata dagli arabi nel 878 e Palermo diventò molto importante (dal greco
“pan hormus” tutto porto). Quando la Sicilia era controllata dai musulmani si sviluppò molto, gli arabi
introdussero nuove colture agricole e lasciarono le città quasi autonome. Gli arabi riuscirono anche a
conquistare la Puglia nel 847 ma fu ripreso nell’impero d’oriente nel 871. Gli arabi recuperarono dei libri
greci dell’antichità come delle opere di Aristotele che non era più diffuso in Europa a causa della difficoltà
della lingua e li tradussero in arabo per poi raggiungere la Spagna dove venivano tradotti dall’arabo al
latino. L’obbligo della lettura del corano favorì l’alfabetizzazione in ogni stato sociale.

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