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I primi insediamenti romani nella Dacia:

il contributo dell’esercito

FLORIAN MATEI-POPESCU - OVIDIU ŢENTEA

A seguito della prima expeditio Dacica, gran parte periore e di quelle di Longino 2, è ancora molto difficile
del regno di Decebalo (regnum Decebali 1), corrispon- da definire. Longino fu incaricato del comando dell’esercito
dente verosimilmente a una zona che si estendeva dal romano sul territorio dei Daci, o solo all’interno del campo
Danubio fino al fiume Mureş rimase sotto l’occupazione di Sarmizegetusa (ciò che Cassio Dione intendeva con
romana. Sin dall’anno 102, inoltre, si può osservare stratopedon è ancora fonte di discussione, ma possiamo
una massiccia presenza militare romana anche nel cuore osservare che lo usava come sinonimo di castra come lo
del regno di Decebalo, a Sarmizegetusa Regia. In si evince dal testo 59, 9, 2), essendo stato identificato
questo periodo, il territorio a nord del Danubio non era con il Cn. Pinarius Aemilius Cicatricula Pompeius Longinus,
stato tuttavia ancora trasformato in provincia romana. vir consularis e ex governatore di Moesia Superiore e Pan-
I diplomi militari romani aiutano a comprendere lo nonia 3. È pertanto possibile prevedere un’altra spiegazio-
status giuridico di questo territorio
nel periodo fra le due expeditio-
nes Dacicae. I dati epigrafici
mostrano come le truppe ausiliari
provenienti dalla Pannonia pote-
vano essere registrate nei docu-
menti militari della provincia di
Dacia, specificando che si trova-
vano “in spedizione”, ovvero era-
no distaccate sul territorio. Tutta-
via i militari erano assegnati alle
unità della Moesia Superiore.
Ciò potrebbe portare alla con-
clusione che una parte del terri-
torio dei Daci era dal punto di
vista giuridico, parte integrante
della Moesia Superiore. Quali
fossero le sfere di competenza
del governatore della Moesia Su- 1. La mapa della Dacia romana (da Ţentea, Rat¸iu 2017, 15).

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ne (solo se Longinus è infatti il Cn. del comandante (praetorium). I ri-
Pinarius Cicatricula Pompeius Lon- sultati delle ricerche archeologi-
ginus e non solo il comandante che, così come le nuove indagini
della vexillatio che occupava il Lidar, permettono ora di supporre
campo di Sarmizegetusa), ovvero che la sede principale dell’autorità
che solamente una parte di ciò romana fosse stata effettivamente
che era stato il regno di Decebalo a Sarmizegetusa Regia, nelle im-
apparteneva alla Moesia Superio- mediate vicinanze della residenza
re (probabilmente i territori meri- reale. Senza dubbio, questa con-
dionali) e Longino era il coman- dizione sarebbe stata imposta a
dante dell’esercito romano posto Decebalo dopo la pace nel
sul ridotto territorio del nuovo regno 102 7.
di Decebalo, a seguito del trattato Questa situazione durò fino al
di pace. Quanto fosse grande 105, quando, per ragioni che pos-
quell’esercito è ancora un proble- siamo solo ipotizzare, Decebalo
ma irrisolto, ma dobbiamo sottoli- decise di agire, assumendo come
neare che nell’area dell’ex resi- ostaggio lo stesso Longino 8 che,
denza reale a Sarmizegetusa sono molto probabilmente, risiedeva a
stati individuate almeno tre vessil- Sarmizegetusa. A causa di queste
lazioni delle legioni IIII Flavia Felix, 2. Sarmizegetusa Regia (da Ţentea 2013, 42, fig. 3.2). circostanze, nel giugno del 105,
II Adiutrix p. f., e VI Ferrata 4. Traiano, da Roma, diede il via alla
Queste vessillazioni non potevano soffermarsi nel ca- seconda expeditio Dacica. Da quel momento in poi, co-
strum in pietra di Sarmizegetusa Regia, costruito a nostro minciano a comparire i primi insediamenti romani.
parere solo nel 106 o subito dopo la conquista romana.
Al. Simion Ştefan fu il primo a presumere l’esistenza di un
castro tardivo, di dimensioni maggiori rispetto a quello Colonia Ulpia Traiana Dacica Sarmizegetusa 9
precedente in pietra su cui, in seguito, venne costruito . 5

Quindi, sin dalla prima campagna dacica di Traiano, Il primo e anche il più importante tra questi insedia-
l’esercito romano raggiunse Sarmizegetusa Regia, ac- menti, Ulpia Traiana Dacica Sarmizegetusa, colonia fon-
campandosi in prossimità dell’area sacra. È interessante data dallo stesso Traiano intorno al 108 d.C., è la sola
notare che il perimetro del primo castrum venne modifi- colonia deducta, a cui le sia stato concesso lo ius
cato, diventando leggermente asimmetrico nell’area dei Italicum fin dal principio rispetto alle altre città daciche 10.
santuari, il che implica una particolare attenzione dei ro- È possibile osservare qui una deductio di veterani del-
mani verso gli edifici situati nella zona. Lo stesso non si l’esercito romano 11, probabilmente appartenenti alle le-
può dire della successiva fortificazione in pietra, che in- gioni IIII Flavia Felix 12 e XIII Gemina 13. La colonia si fon-
cluse ad esempio molti frammenti di colonne spogliate da su un castro legionario, probabilmente la IIII Flavia
dai santuari. Felix 14, in seguito trasferitasi e stabilitasi per quindici
Secondo le osservazioni fatte durante le ricerche ar- anni a Berzobia 15. Con le ricerche archeologiche del
cheologiche, i blocchi contenenti le iscrizioni leg. II 1988-1994 si effettuarono investigazioni sia nei livelli
Adiutrix vex. şi leg. VI Ferratae vennero riutilizzati nel em- archeologici di epoca traianea che sul cosiddetto forum
plèkton, identificando così le truppe che avevano costrui- vetus, ovvero il forum costruito al tempo di Traiano, già
to la prima fortificazione. I blocchi con l’iscrizione leg. in precedenza identificato nella stessa area. Nel secondo
I Adiutrix e leg. IIII Flavia Felix, che sarebbero stati di- forum, databile nel periodo di Antonino Pio e costruito
sposti con la parte frontale verso l’esterno, in questo mo- a sud del forum vetus, risiedeva il capitolium della colo-
do visibili, sarebbero invece appartenuti alle truppe che nia 16, dato confermato dagli scavi 17. Come nel caso
avevano costruito il castrum di pietra . A nostro avviso,
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della colonia Oescus, nella Moesia Inferiore 18, la nuova
tutti i blocchi riutilizzati derivano dalla prima fortificazio- città venne eretta nello stesso luogo dell’ex castro legio-
ne, probabilmente impiegati per costruire edifici in pietra, nario, ribadendo chiaramente il forte legame con l’am-
oppure per l’edificio di comando (principia) e la casa biente militare. Tuttavia, visti i dati archeologici, l’analisi

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è tutt’altro che chiara. Poiché infatti tra le due spedizioni
Dacicae il castro legionario era probabilmente a Berzo-
via dobbiamo escludere l’occupazione militare della zo-
na prima della fondazione della colonia. L’importante
presenza del materiale di costruzione della legione IIII
Flavia Felix potrebbe quindi essere collegata alla attività
della legio durante la costruzione del forum coloniae
(Bauvexillation) 19.
Supponendo un occupazione militare dell’area invece,
questa si sarebbe attuata soltanto per un breve periodo,
probabilmente all’inizio della seconda spedizione dacica
e per pochi anni. È molto probabile che ci sia stata una
presenza militare romana nell’area della futura colonia
sotto forma di castro legionario. Le strutture caratterizzate
di agglomerati in fango, paglia e legname dovrebbero 3. Colonia Ulpia Traiana Sarmizegetusa (da Ţentea, Rat¸iu 2017, 21).
rappresentare la prima fase dei principia, sostituita dal
forum coloniae in pietra, probabilmente alla fine del re- alla pari del vicus militare di Micia 28 e sotto l’influenza
gno di Traiano 20. delle strutture del territorio rurale della colonia. Il vicus
Negli ultimi anni, le prospezioni archeologiche fatte militare di Micia è stato definito pagus Miciensis. Bisogna
attorno alla città, hanno portato alla luce attestazioni di sottolineare il fatto che, rispetto al pagus Aquensis, dove
centurioni in quest’area 21, ma anche nella zona del pa- abbiamo identificato un praefectus, decurio della colonia
gus Aquaensis (Călan) 22 e del pagus Miciensis (Veţel) 23. di Sarmizegetusa, a Micia sono stati individuati due ma-
Come già precedentemente sostenuto, esistono elementi gistri, il che indica un’organizzazione quasi municipale.
che consentono l’attribuzione alla colonia di un territorio Tuttavia, questo non significa che i cives Romani consi-
estremamente vasto, fra le valli del fiume Mureş e del fiu- stentes siano per forza da ricercare nel vicus militare. È
me Timiş, e verso nord fino all’Apulum e all’Ampelum 24. probabile che questo fosse un insediamento civile che si
Pensiamo che, effettivamente, il territorio della colonia sviluppò in prossimità dell’importante castrum di Micia,
avesse integrato il territorio controllato dal sovrano di ma situato, in qualche modo, al di fuori del territorio mi-
Sarmizegetusa Regia. “Il Regno di Decebalo”, ricono- litare, sul ager publicus ancora non esteso, oppure pro-
sciuto giuridicamente a seguito del patto di alleanza prio nelle vicinanze di una civitas autoctona, ipotesi che
dell’89 (foedus), era molto più esteso, arrivando a com- non può essere aprioristicamente esclusa.
prendere, grazie ad alleanze o attraverso la forza, dif-
ferenti territori controllati inizialmente da altri sovrani, i
cui nomi non sono pervenuti. Apulum
In questo contesto, la situazione di Micia necessita un
approfondimento ulteriore, in quanto abbiamo a che Il caso di Apulum è molto interessante, poiché due
fare con strutture primaticce, sin dal tempo di Traiano, città romane sorsero nella stessa area 29. In prossimità
attorno al castro delle truppe ausiliare situate in quella del castrum della XIII Legione Gemina si svilupparono le
zona. A Micia viene attestato un pagus Miciensis 25, canabae (datate all’età traianea, ma in connessione con
considerato, assieme al pagus Aquensis, parte integrante la legione I Adiutrix e con la legione XIII Gemina – con-
del territorio della colonia Ulpia Traiana Sarmizegetu- scribti et cives Romani consistentes kanabis legionis eiu-
sa 26. In questo pagus è attestato un conventus di veterani sdem 30). Nel periodo di Severo le canabae ricevettero
e cives Romani 27. I dati archeologici datano allo stesso la tutela municipale divenendo municipium Septimium
periodo le strutture del vicus militare, situato nell’imme- Apulense (siamo nel 205 a.C. 31 lo status di colonia
diatezza del castro. nova Apulensis venne assegnato a partire dal 250 32).
I. Piso sostiene che un conventus civium Romanorum, Al di fuori delle mura a 2,5 km (odierna Partoş (distretto
avendo uno statuto di incolae, possa essere situato sol- Alba-Iulia), si stanziò la legione XIII Gemina, lì è stato
tanto in un territorio privo di un precedente diritto di pro- individuato un insediamento civile, che ricevette la tutela
prietà, da ciò il pagus Miciensis deve essere considerato municipale nel tempo di Marco Aurelio: municipium Au-

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relium Apulense. Probabilmente sotto Comodo la città di- tricis. In questo testo si potrebbe celare la prova della pos-
venne colonia Aurelia Apulensis – (l’ultima testimonianza sibile convivenza fra le due legioni. Ciononostante è cu-
è datata al regno di Volusianus, 252-253 33). È inoltre rioso il fatto che ci siano tante informazioni in merito alla
ipotizzabile la presenza di un vicus di un pagus Apulen- presenza della I Adiutrix p. f. in Apulum al tempo di Tra-
sis, quest’ultimo non ancora identificato, sul territorium iano e così poche per la XIII Legio Gemina.
coloniae Ulpiae Traianae 34. Una volta che il municipium
fu fondato, il territorio fu riassegnato al nuovo municipium,
ma il sistema di proprietà ex iure Quiritium venne pre- Drobeta
servato e il municipium, di ius Italicum 35, poté essere
promosso molto presto a colonia. Drobeta è stato uno dei primi, se non il primo insedia-
Il municipium, prima, e colonia dopo, copriva un’area mento romano sul territorio dacico. Un castro ausiliario fu
di 75 ettari nel distretto di Partoş. Si certificano tre strati probabilmente costruito fra le due spedizioni daciche dalla
archeologici distinti, due di argilla e legname, e un terzo cohors I Antiochensium 42, un’unità appartenente alla Moe-
in pietra, tutti databili a partire da Marco Aurelio. Bisogna sia Superiore. Durante la formazione della provincia ab-
sottolineare che gli scavi archeologici non hanno fornito biamo testimonianze della cohors III Campestris, unità ap-
alcuna informazione sulla cronologia esatta del sito, ma partenente alla Dacia, e successivamente alla Dacia Su-
solo che i tre strati si sono sovrapposti parzialmente. Cio- periore fino al 124-125 d.C. Da quel momento in poi la
nonostante, esistono delle evidenze archeologiche che cohors risulta tra le unità della Mesia Superiore, fino al re-
provengono dal primo strato di occupazione, simile a gno di Marco Aurelio, quando è nuovamente inserita tra
quello scoperto nel primo strato del forum vetus di Sarmi- le unità ausiliarie della Dacia Superiore (il diploma militare
zegetusa, databile all’inizio del II secolo. Questo strato fu trovato a Drobeta e conferito ad un ex membro dell’uni-
era collegato a un possibile insediamento civile, un pagus tà). Nel periodo severiano, la cohors I sagittariorum allog-
di Sarmizegetusa dove i coloni si stabilirono, e non a una giava all’interno del castro, mentre la cohors III Campestris
civitas autoctona, fuori dall’area della legione 36. fu inviata in Dacia Porolissensis, a Porolissum.
Sembra che le canabae fossero già in funzione al Siamo a conoscenza dell’esistenza di un municipium
tempo di Traiano, poiché uno dei veterani della legione e di un grande territorium datati al regno di Adriano.
I Adiutrix p. f. potrebbe essere rimasto nelle vicinanze di Purtroppo, la sua esatta posizione e le dimensioni del
Apulum 37. Questa iscrizione ha sol- municipium Hadrianum Drobetense
levato anche il problema della le- (successivamente colonia Septimia
gione stabilita ad Apulum al tempo Drobeta) rimangono ancora scono-
di Traiano, in quanto sembra che sciute. Il municipium dovrebbe es-
questa sia una delle prime testimo- sere stato costruito sotto le fonda-
nianze della presenza romana nella menta dell’odierna città, essendo
zona. Ciò si osserva anche nell’iscri- situato a una distanza di circa 800-
zione L. Silius Maximus, veteranus 1000 m. sulla linea nord-ovest del
legionis I Adiutrix p. f. magistra(n)s castro ausiliario. Rispetto ad esso,
primus in canabis 38. Così come le il vicus militare si sviluppò maggior-
due legioni situate nella zona di mente nella zona settentrionale del-
Apulum, la XIII Gemina e la I Adiu- la città (costruzioni private) e a
trix, le quali appaiono insieme sui ovest della stessa (l’anfiteatro ca-
alcuni bolli: LEG I AD / LEG XIII strense, recentemente scoperto, e i
G , sembra che una parte della le-
39
bagni militari). A est, separata da
gione I Adiutrix p. f. (vexillatio) venne un’area scoscesa, è stata eviden-
posizionata probabilmente nello stes- ziata una necropoli appartenente
so castrum della XIII Legio Gemi- al castro. Sebbene in quest’area
na 40. In un’iscrizione di dedica ad non siano state ancora fatte inda-
Aesculapius e Hygia 41, e menzio- gini archeologiche è possibile rite-
nato Tib. Claudius Valerianus, cen- nere la presenza di alcune strutture
turio legionis XIII Geminae et I Adiu- 4. Apulum (da Ţentea 2013, 87, fig. 3.20). del vicus militare.

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Nell’area fu individuato un grande recinto di circa 50
ettari, interpretato da molti studiosi come confine del mu-
nicipium. Tuttavia, a una prima analisi, le dimensioni
sembrano troppo grandi per un municipio nella zona del
Basso Danubio. Pertanto, a nostro avviso, è possibile
identificare in questa zona l’ampio campo militare tem-
poraneo del 105 d.C., quando Traiano e parte cospicua
dell’esercito attraversarono il Danubio sul nuovo ponte
proprio a Drobeta, come si può vedere dal fregio della
Colonna e come affermato da Cassio Dione.
È anche possibile che nel periodo di Traiano, a causa
della sua posizione strategica e logistica, l’intera area
fosse stata assimilata a una regio sotto il controllo di un
centurio regionarius. Questa ipotesi si basa su una nuova
lettura di un’iscrizione, dove sembra essere stato men-
zionato un centurio frumentarius 43 della legio IIII F(lavia) 5. Drobeta (da Ţentea 2013, 45, fig. 3.3).
F(elix) 44. Questa osservazione ci permette di ipotizzare
una datazione del testo al regno di Traiano. Ed è quindi terno di una regio romana, verosimilmente nella zona di
altamente probabile che questo centurio controllasse confine tra la Moesia Superiore e la Dacia. Molti cittadini
l’area durante il regno di Traiano, quando il ponte era romani vennero attratti dalle potenzialità commerciali di
funzionante e Drobeta era il punto di attraversamento quel territorio grazie alla presenza del ponte. Non biso-
più importante tra la Moesia Superiore e la Dacia 45. gna tuttavia dimenticare il grande afflusso di coloni nella
Questa particolare funzione richiese la presenza di provincia appena creata da Traiano, fatto menzionato
molti funzionari romani, specie quelli del procuratore, pro- anche dalle fonti letterarie (Eutropio in primo luogo).
babilmente assistiti, come forze di controllo e polizia, da Molti di questi coloni avrebbero dovuto attraversare il
soldati stationarii sotto il comando di un centurio regiona- Danubio dal ponte di Drobeta. Il conventus civium Ro-
rius. Non è certo, ma è immaginabile che fosse prevista manorum di Drobeta conquistò prestigio e importanza
una tassa di pedaggio per attraversare il ponte e che que- amministrando i coloni, ospitandoli per un breve periodo,
sta venisse devoluta direttamente al fiscus imperiale. vendendo loro ogni tipo di bene, intermediando nelle
L’evidenza di Drobeta suggerì che il municipium non relazioni fra i neo stanziati e l’esercito romano, e molto
ebbe origine nel vicus militare d’età traianea, ma altrove, altro. Questo potrebbe spiegare il motivo per cui divenne
in un insediamento civile. Questo insediamento civile po- il primo municipio della Dacia Superiore e la seconda
trebbe essere sorto, probabilmente in età Traianea, all’in- città dopo Ulpia Traiana Sarmizegetusa.

1
ILS 9200 = IGLS, VI 2796 = IDRE, II 406. 10
Ardevan 1998, pp. 43-44 ; Piso 2005, p. 436; Petolescu 2011,
2
Cassio Dione, 58, 8, 7; 12, 1. pp. 85-90, nr. 1; CIL III 1443 = IDR III/2 1 = ILD 238: Auspiciis
3
Piso 1993, pp. 1-4. / [Imp(eratoris)] Caes(aris) divi Nervae f[il(ii)] / [Nervae] Traiani Au-
4
IDR, III/3, 269a-c; IDR, III/3, 268; IDR, III/3, 270. gusti / [Germ(anici) Dac(ici)] condita colonia / [Ulpia Traiana Au-
5
Stefan 2005. Gli stessi risultati sono stati raggiunti dalle ricerche gusta] Dacica / [Sarmizegetusa] per / [D(ecimum) Terenti]um Scau-
compiute da una squadra inglese che ha realizzato un progetto Lidar rianum / [legatum] eius pro pr(aetore) / […].
per un programma televisivo sulla BBC. Vedi per l’intera discussione 11
Per le recenti ricerche sugli scavi compiuti al forum vetus di Sar-
Ţentea 2013. mizegetusa vedi Étienne, Piso, Diaconescu 2004; Piso et alii 2006.
6
Glodariu 1993, pp. 21‐22; Piso 2005, pp. 410-412. 12
AE 1977, 687 = IDR, III/2 111: […] Firmo vet(erano) / leg(ionis)
7
Cassio Dione 68, 9, 5-6; 12, 2, dove si menziona specificamente IIII F(laviae) f(elicis) dec(urioni) / col(oniae) Daciae U[lp(iae) Trai(anae)
che Traiano lasciò un presidio romano a Sarmizegetusa. Potrebbe Aug(ustae) Sarm(izegetusae)].
essere interessante connettere questi dati con i risultati delle recenti 13
IDR, III/2 420: D(is) M(anibus) / Q(uintus) Iulius Secundi(nus) /
ricerche archeologiche, Florea et alii 2015, 23-26, 32, 57. ve(teranus) leg(ionis) XIII G(eminae) vi(xit) / an(nos) LX Q(uintus) Iul(ius)
8
Cassio Dione 68, 12, 1-5. Sec(undus) / f(ilius) p(atri) p(ientissimo).
9
Ardevan 1998, pp. 42-45; Piso 2005, pp. 435-457; Petolescu 14
Vedi l’iscrizione di M. Calventius Viator, che viene datata quando
2011, pp. 85-89. C. Avidius Nigrinus era governatore (Piso 1993, pp. 19-23, nr. 3,

167
110/112-114), CIL III 7903 = ILS 2417 = IDR III/2 205: veriana. Per maggiori dettagli vedi Piso 2005, 282-284, che sostie-
Eponab(us) et / Campestrib(us) / sacr(um) / M(arcus) Calventius / ne, della stessa opinione Ardevan, che ci troviamo di fronte, non a
Viator (centurio) leg(ionis) IIII F(laviae) F(elicis) / exerc(itator) eq(uitum) un pagus coloniae, ma a un vicus militare situato sopra un ager pu-
sing(ularium) / C(ai) Avidi Nigrini / leg(ati) Aug(usti) pr(o) pr(aetore) blicus e utilizzato dalle truppe ausiliari della Micia.
/ v(otum) s(olvit) l(ibens) m(erito). Bolli di questa legione, del primo 27
IDR, III/3, 80: I. O. M. / vet(erani) et c(ives) R(omani) / per C.
tipo LEG IIII FF, sono stati scoperti durante gli scavi del forum vetus, Anton(ium) / Crispinum / mag(istrum) p(agi) M(iciensis); IDR, III/3,
Étienne, Piso, Diaconescu 2004, pp. 64, 87-90. Vedi anche Piso 81: I. O. M. / v(eterani) et c(i)v(es) R(omani) / Miciens(es) ? / per
2005, pp. 296-299, nr. 1-4 e pp. 338-340; Piso et alii 2006, Aur(elium) / Alpinum / et Claud(ium) / Nicomae(dem) / mag(istros)
315-320, nr. 1-5. Per la storia della presenza di questa legione nella / v(otum) s(olverunt) l(ibenter) m(erito). Vedi anche IDR, III/ 3, 82,
Dacia vedi Piso 2005, pp. 406-410. 83, 84, 93, dove vengono specificati solo veterani et cives Romani,
15
L’intera analisi viene sintetizzata da Piso 2005, pp. 406-410. senza menzionare il nome della città.
16
Piso, Marcu, Ţentea, Cupcea, Varga 2012. 28
Piso 2005, pp. 282-284.
17
Étienne, Piso, Diaconescu 2004, passim e p. 61 per la mappa 29
Diaconescu, Piso 1993; Ardevan 1998, pp. 45-50; Petolescu
archeologica della colonia Ulpia Traiana Sarmizegetusa; Piso et alii 2011, pp. 92-95, nr. 5-6.
2006, pp. 41-210. Una delle chiavi del problema dovrebbe essere 30
AE 1910, 84 = ILS 9106 = IDR, III/5, 438: M. Ulpio /
l’interpretazione del così detto “couche 9”, un livello archeologico Apolli/nari / praef(ecto) cast(rorum) / leg(ionis) XIII Gem(inae) /
contenente molti frammenti di equipaggiamenti militari romani e mo- conscribti / et c(ives) R(omani) consist(entes) kan(abis) leg(ionis)
nete, Étienne, Piso, Diaconescu 2004, pp. 74-86; Piso et alii 2006, eiusd(em) / ex pec(unia) publ(lica). I conscribti (sic!) erano i membri
pp. 65-76. Per gli autori degli scavi, questo terreno è stato trasportato dell’ordo. L’iscrizione è datata a partire dal regno di Adriano, ma,
altrove e usato per livellare il terreno del forum, specie nella zona in età traianea, la cittadinanza offerta al padre del prefetto, o pro-
settentrionale, dopo la demolizione del foro in legno e la costruzione babilmente a suo nonno, ci permette di datare il testo al tempo di
dello stesso in pietra, ma prima della costruzione dei stilobati dei Antonino Pio o Marco Aurelio.
portici, tenendo presente, ad esempio, che questo strato non contiene 31
CIL, III 1051 = ILS 7144 = IDR, III/5, 164: patronus col(legii)
resti di tegole e legno (pp. 74-75). Nonostante ciò, gli studiosi con- fabr(um) prim(us) mun(icipii) Sept(imii) Apul(ensis); Ardevan 1998,
cordano col fatto che sia possibile la presenza di un accampamento pp. 49-50.
nelle vicinanze della futura colonia e del suo forum (p. 86). 32
CIL, III 1176 = ILS 514 = IDR, III/5, 431: Imp(eratori) Caes(ari)
18
Boyanov 2008. C. / Mess(io) Quinto / Traiano / Decio [pio felici Aug(usto)] / p(on-
19
Piso 2005, p. 408. Vedi anche Diaconescu 2010, p. 139, note tifici) m(aximo) trib(unicia) [pot(estate)] / II co(n)s(uli) II p(atri) p(atriae)
23, dove si menziona che il possibile restauro del nome della / restituto/ri Daciarum / col(onia) nova Apul[en]s(is). L’iscrizione è
legione sull’iscrizione sopra il foro (AE 1998, 1084; AE 1999, stata scoperta mentre gli austriaci costruirono una fortificazione Vau-
1288; Piso et alii 2006, 211-214 no. 1; Diaconescu 2006/2007; ban che si sovrappose al castro legionario. Questa è un’altra ragione
AE 2006, 1139; Piso 2008 = AE 2007, 1203; ILD 237). Se per cui la colonia nova Apulensis vada identificata con il municipium
questa assunzione fosse corretta, cosi come a Thamugadi, CIL, VIII Septimium Apulense.
17842-17843, dove la colonia e non solo il forum, furono costruite 33
AE 1989, 628 = IDR, III/5, 432: Imp(eratori) Caes(ari) C. Vibio
dalla manu militari dalla legio III Augusta. / Afinio Gallo Vel/dumiano Volu/siano p(io) f(elici) Aug(usto)
20
Piso et alii 2006, pp. 72-76 e pp. 90-91, per le diverse fasi co- pon/tif(ici) max(imo) trib(unicia) pot(estate) / II patr[i pa]triae /
struttive del foro in pietra, la prima fase (infatti la fase II del foro, la co(n)s(uli) II proco(n)s(uli) / ordo col(oniae) Aur(eliae) Ap(ulensis)
prima essendo caratterizzata da agglomerati in fango e paglia mentre Chr/ysop(olis) numini eius / d(edicavit).
il forum era di legno) era datata al tempo di Traiano-Adriano. Tenuto 34
Piso 2005, pp. 285-287 e pp. 209-229.
conto del fatto che, probabilmente, l’iscrizione che indica la costruzione 35
Piso 2005, p. 287; Ardevan 1998, pp. 48-49.
del foro dovrebbe riferirsi alla struttura in pietra, è quindi possibile che 36
Diaconescu, Piso 1993, pp. 68-71.
questa dovesse sostituire la prima fase. Vedi anche Piso 2008, pp. 37
CIL, III 1004 = IDR, III/5, 65: Domin(o) Aeter[n]o / pro salute /
157-160, con il testo: [Im]p(erator) Ca[es(ar)] div[i] Ne[r]v[a]e f. Imp(eratoris) Nerva(e) / Traiani / Caes(aris) Augu(sti) / Ger(manici)
Nerva Trai[anus Opt(imus) Aug(ustus)] / [Ger]m(anicus) [Dacicus Par- Daci(ci) / L. Antonius / Apollin[aris] / vet(eranus) leg(ionis) I Ad(iu-
thicus p]ontif(ex) max(imus) trib(unicia) pot[est(ate) XX vel XXI imp(erator) tricis) p(iae) f(idelis). L’iscrizione va datata prima di 115, cosa che
XIII co(n)s(ul) VI] / [pater patriae coloniae Ulpiae T]ra[i]anae Dacic(ae) Traiano non viene specificato dal Parthicus.
[Sar]miz[egetusae forum (?) cum (?) ... dedit (?)]. 38
CIL, III 1008 = IDR, III/5, 74: Fortunae / Aug(ustae) sacr(um) et
21
Marcu, Cupcea 2011. Gen[i]/o canabensium / L. Silius Maximus / vet(eranus) leg(ionis) I
22
IDR, III/3, 10: I. O. M. / pro sal(ute) d(omini) n(ostri) / C. Iulius Ad(iutricis) / p(iae) f(idelis) magistra(n)s / primus in can(abis) /
Marcia/nus dec(urio) col(oniae) / praef(ectus) pag(i) / Aquensis / d(ono) d(edit) / et Silia Ianuaria / et Silius Firminus.
Genio eor(um) / posuit. 39
IDR, III/6, 1.
23
Diaconescu 2010, pp. 152-156. 40
Piso 2005, pp. 402-403.
24
Piso 2005, pp. 273-293. 41
CIL, III 981 = IDR, III/5, 11.
25
CIL, III 1405 = 7847 = IDR, III/3, 70: Genio pag(i) / Mic(iensis) 42
Questa fu la coorte che costruì il castro ausiliario fra il 103 e il
T. Aur(elius) / Primanus / mag(ister) pag(i) eiu/sd(em) ex suo / fecit 105, IDR II 14.
l(ibens) m(erito); CIL, III 1350 = 7852 = IDR III/3, 94: I. O. M. / 43
IDR, II 35 = ILD 60.
Iunoni / Reg(inae) / pros salu/te Miciens(ium) / L. Atil(ius) Faus/tinus 44
Matei-Popescu 2015, pp. 297-298: D(is) M(anibus) / [C(aio)
et M. Ul(pius) / Romanus mag(istri) / v(otum) s(olverunt) l(ibenter) T]itio C(ai) f(ilio) / [V]ictrice(nsi) / [I]anuario / [(centurioni)] leg(ionis)
m(erito). Per l’insediamento di Micia - Ardevan 1998, pp. 75-78. IIII F(laviae) F(elicis) r(egionario) / [v]ix(it) ann(os) LVI / [C(aius)] Titius
26
IDR III/3, 70: In honorem / domus / divinae / genio Miciae / Epipo/[d]ius lib(ertus) et heres / [opt]imo patro/[no] b(ene) m(erenti)
M. Cornelius / Stratonicus / aug(ustalis) col(oniae) Dac(icae) / Sar- f(aciendum) c(uravit) / [h(ic)] s(itus) e(st).
mizeg(etusae) / pecunia sua / dedit; AE 1931, 120 = 1933, 10 45
Ardevan 1998, p. 35, considera che le origini del municipium
= IDR, III/3, 71: Pro salute / domus divi/nae sacrum / genium Mi- potrebbero trovarsi in un vicus militare, anche se ammette che la coe-
ciae / M. Cornelius / Stratonicus / aug(ustalis) col(oniae) / et ante sistenza del muncipium assieme al castro ausiliario rappresenterebbe
f(rontem) lapi(dibus) / stravit. Queste iscrizioni sono datate all’età se- una “ammirabile eccezione”.

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