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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

AMERIGO VESPUCCI
CLASSE III D

Anno scolastico 2020-2021


GRETA CIRILLO

ROMANTICISMO… ECHI DI VOCI DAL PASSATO


INDICE

 Introduzione
 Storia: Il Risorgimento in Italia
 Letteratura: la poetica del romanticismo in Leopardi
 Francese: le Romantisme en France-Victor Hugo
 Inglese: William Blake
 Arte: capolavori a confronto
 Scienze: Charles Darwin e la teoria evoluzionistica
 Musica: Chopin e la voce dell’infinito
 Educazione Civica: i diritti d’autore

INTRODUZIONE
Il Romanticismo è’ un movimento estremamente vasto e diverso da nazione a
nazione.

Il nome deriva da ROMANICE LOQUI (parlare romanzo) e allude alla letteratura nata
subito dopo la caduta dell’Impero romano. Opera come tutti i movimenti una
trasformazione del concetto della vita e dell’uomo ed investe tutti i campi
(letteratura, musica, pittura..). E’ nato in opposizione all’Illuminismo però per certi
aspetti ne sembra la continuazione. Si era già cominciato alla fine del ‘700 a
rivalutare il sentimento che per i romantici è la cosa più importante, senza però
rifiutare l’importanza della ragione. La ragione ci rende tutti uguali, il sentimento ci
rende unici, irripetibili. Nasce quindi l’Individualismo Romantico ossia l’individuo con
la potenza del suo sentimento, che a volte può cambiare il destino.

Storicamente il romanticismo coincide con la Restaurazione, ossia il ritorno dei


sovrani legittimi dopo il congresso di Vienna (1815). I principi della rivoluzione diffusi
dalle armate napoleoniche avevano continuato a vivere nell’amore per le tradizioni
di ciascuna nazione, nell’amore per la poesia popolare, per tutto ciò che è proprio di
un determinato popolo. Proprio il Romanticismo, con l’esplorazione delle epoche
più buie del medioevo, fa nascere l’amore per la patria e quindi l’idea di nazione
unica e diversa dalle altre come unico e diverso dagli altri è l’individuo .Tutto ciò
porterà ai moti rivoluzionari del 20/21 30/31 48 e 59 che porteranno all’unità
d’Italia e delle altre nazioni europee.

IL RISORGIMENTO IN ITALIA
Dopo il congresso di Vienna, nella penisola italiana, controllata dagli Austriaci, inizia
il cosiddetto “Risorgimento”, ossia un processo storico che portò all’indipendenza e
poi all’unità d’Italia. Negli anni seguenti iniziarono a svilupparsi le società segrete :
chi aveva idee contrastanti con il potere, si univa, o formava una società segreta,
che teneva nascosto sia chi ne facesse parte che i suoi scopi . Fra le società segrete
,la più significativa fu la “carboneria” di cui facevano parte soprattutto borghesi di
orientamento liberale ma anche ufficiali e soldati che avevano combattuto negli
eserciti di Napoleone. Ispirati all’insurrezione iniziata in Spagna contro il governo
borbonico, nel luglio 1820 un reggimento di cavalleria marciò su Avellino e Napoli;
con gli insorti si schierò il generale Guglielmo Pepe: ciò costrinse il re Ferdinando I a
concedere una costituzione, emanata unicamente per prendere tempo in attesa
dell’aiuto austriaco. Intanto anche a Palermo scoppiò un’insurrezione che cacciò le
truppe borboniche dal potere. In Piemonte la situazione era diversa, infatti i Savoia
godevano di una certa popolarità. Nel marzo 1821 alcuni reggimenti si ribellarono e
marciarono su Torino chiedendo la costituzione e la guerra contro gli Austriaci.
Vittorio Emanuele I abdicò a favore di suo fratello Carlo Felice ma poiché era
temporaneamente assente in Piemonte, prese il potere Carlo Alberto (suo nipote)
che concesse la costituzione a condizione che il nuovo re la approvasse. Tuttavia ,
temendo un intervento austriaco ,Carlo Alberto si unì alle truppe rimaste fedeli ai
Savoia per reprimere la ribellione. Una volta tornato in Piemonte, Carlo Felice esiliò
il nipote. Il fallimento dei moti del 1821 e del 1831 in Italia portò a diverse riflessioni
sulle ragioni di tale insuccesso, era chiaro ormai che le azioni delle società segrete
non conducevano a nessun risultato positivo, data la loro scarsa organizzazione e la
mancata diffusione degli ideali fra le masse del popolo. Per liberare l’Italia dagli
stranieri, c’erano idee contrapposte tra chi credeva fosse più idonea una
monarchia, chi una repubblica e chi una federazione

I sostenitori della monarchia erano per lo più liberali moderati, mentre i sostenitori
della repubblica erano democratici

Il movimento liberale si diffuse nel Lombardo-Veneto, in Toscana e soprattutto in


Piemonte che era rappresentato da Camillo Benso, conte di Cavour. Fu proprio lui a
capire che per riunificare l’Italia bisognava sconfiggere l’Austria e richiedere
l’appoggio di altri governi europei

Su posizioni diverse, erano schierati i neoguelfi, che consideravano il papa, come la


guida ideale per raggiungere l’indipendenza nazionale, infatti Gioberti, un neoguelfo
torinese auspicò nel suo libro di creare una confederazione di stati, sotto il governo
del papa.

Uno dei principali protagonisti di questo periodo fu Giuseppe Mazzini. Convinto che
l’Italia dovesse essere indipendente, unita e repubblicana, fondò una società
segreta chiamata Giovine Italia, che poi si trasformò in Giovine Europa. Ma gli ideali
di Gioberti e di Mazzini ebbero scarso seguito fra le masse, perfino l’idea più
semplice dell’indipendenza nazionale fu all’inizio poco popolare, e si diffuse solo più
avanti con gli entusiasmi suscitati dalle imprese di Garibaldi che con l’impresa dei
Mille nel 1860 conquistò il regno delle Due Sicilie, portando alla nascita nel 1861 del
regno d’Italia

LA POETICA DEL ROMANTICISMO IN LEOPARDI

La poetica romantica si contrappone a quella che aveva precedentemente dominato


l’Europa, ispirata alla poetica classicistica.

Tende a rifiutare le regole e non è dominata dalla ragione, ma dalla libera


ispirazione e dalla soggettività del poeta.

Da qui l’esaltazione del genio individuale, che è innato, e non acquisito,


dell’originalità, secondo cui il poeta deve dire ciò che non è mai stato detto, della
spontaneità e dell’autenticità, con cui l’artista conserva in ciò che scrive con
sincerità la stessa carica passionale che ha nell’animo. Per questo all’armonia,
all’equilibrio e alla proporzione del Classicismo si contrappongono disarmonia,
eccesso e irregolarità (anche se dietro tutto ciò vi sono comunque complessi artifici
non meno raffinati della poetica classica). Se l’arte classica presenta immagini nitide
e definite, il romanticismo tende al vago e all’indefinito provocando nell’animo
umano una nostalgia di assoluto. Dal culto della spontaneità nasce la predilezione
per la poesia dei popoli primitivi, nei quali si esprime al meglio l’immaginazione, o
per la poesia popolare, frutto del popolo ingenuo e semplice: il romanticismo nega i
canoni eterni e universali del bello, perché ritiene che i gusti cambino nel corso del
tempo, come debba di conseguenza cambiare l’arte. Un elemento molto importante
che si sviluppò nel Romanticismo fu l’idea di tornare a riscoprire e a valorizzare il
passato medievale, in contrapposizione alla corruzione della modernità, con ideali
atei, illuministi e cosmopoliti.

Tra i poeti italiani romantici spicca sicuramente la figura di Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi nacque a Recanati, nelle Marche, nel 1798.

Egli passò una vita molto solitaria e difficile. Aveva un padre severo e tradizionalista,
che voleva fare di suo figlio un bambino prodigio. La sua formazione fu orientata agli
studi classici e umanistici. A 15 anni scrisse le sue prime opere, e a 18 quaderni di
appunti, in cui esprimeva i suoi stati d’animo: lo "Zibaldone". Intanto, entrava a far
parte del mondo degli intellettuali; scrisse le sue prime poesie e progettò la fuga
dall’ambiente chiuso della sua famiglia e dal paesino. Il tentativo fu scoperto dal
padre, e la situazione per Leopardi diventò ancora più insostenibile. In questo
periodo scrisse "L’infinito" e "La sera del dì di festa". Leopardi sostiene che qualsiasi
forma d'arte deve stimolare l’immaginazione del lettore. E quindi la sua sarà una
poetica del vago e dell'indefinito che indurrà il lettore a cercare di superare i limiti
della realtà. L'Infinito è una poesia che si basa su questo principio...

Nel 1822 ottenne di andare a Roma presso un suo zio, dove sperava di diventare
bibliotecario. Al suo ritorno a casa si ammalò, e scrisse le "Operette morali".

Dal 1825 riuscì ad andare a Milano, poi a Bologna e a Firenze, grazie ai suoi lavori
editoriali. Era molto apprezzato come poeta, e la sua raccolta "Canti" fu accolta
come un capolavoro. Ma il grande pubblico non lo apprezzava, perché poeta
difficile. Alla ricerca di un clima mite per la sua salute, si trasferì a Napoli con l’amico
Ranieri, e qui morì nel 1837.

Leopardi, può essere inquadrato in fasi diverse perchè evolve nel corso degli anni.

Inizialmente si può notare un orientamento classicista (che si riflette anche nelle sue
scelte stilistiche e metriche) sia per la formazione culturale che per l'amicizia con lo
scrittore Pietro Giordani, che era per lui un punto di riferimento intellettuale

Il classicismo di Leopardi è definito romantico. Egli ritiene che i classici vadano


imitati e che l’uomo moderno debba ricostruire lo stesso rapporto con la natura
benigna che avevano gli antichi.
L'effetto è una poesia spontanea e immaginosa frutto di un mondo interiore
fantastico. Rapporto complesso con il romanticismo perchè respinge l'orrido, il
defunto, il macabro, il truculento. Respinge anche il romanticismo manzoniano
poiché consiste in una letteratura di adesione al vero che Leopardi cerca di superare

L'originalità della sua idea sta nell'aver formulato l'idea che qualsiasi essere vivente
è destinato ad una profonda infelicità. Qualsiasi creatura nasce con dentro di sé il
desiderio del piacere assoluto, questo desiderio è infinito. Ciò fa sì che gli uomini
siano destinati ad essere infelici perchè nella vita ci è data la possibilità di provare
dei piaceri limitati e circoscritti (infelicità = assenza di piacere).

Legato a ciò è il pessimismo leopardiano, diviso dagli studiosi in fasi:

Pessimismo storico (1819 - 21)

Leopardi ritiene che la sua epoca sia più infelice dell'epoca antica a causa del
progresso storico che ha reso l'uomo più consapevole dei propri limiti per il
predominio della ragione. In questa fase afferma che la natura è benigna mentre la
ragione è nemica perché impedisce all’uomo di vivere nell’illusione quale
meccanismo di sopravvivenza che la natura stessa gli ha dato. Illudendosi, l'uomo
infatti non vede l' infelicità che caratterizza la sua vita

Gli antichi si lasciano cullare da queste illusioni: una situazione simile a quella che
possiamo trovare nei popoli che vivono ancora allo stato primitivo e nei fanciulli che
non sono ancora consapevoli della drammaticita’ della vita .L’uomo moderno non
puo’, perchè la ragione glielo impedisce. Leopardi vede il presente come un'età in
cui gli uomini hanno una concezione del “vero” drammatica

Pessimismo cosmico (dal 1824)

Testimoniato dal Dialogo della Natura e di un islandese (Operette morali). Cambia il


modo di concepire la natura, non è più benigna ma maligna perchè colpevole di
infondere agli uomini il piacere infinito negando loro la possibilità di soddisfarlo. E'
colpevole perché non le sta a cuore il destino del singolo ma solo la preservazione
della specie. La natura è poeticamente rappresentata come una divinità malvagia.
Filosoficamente è concepita come un elemento indifferente che regge il
meccanismo di questo mondo, è quella forza che fa sì che il mondo vada avanti.
La visione negativa dell'esistenza si amplia, si fa più cupa. Leopardi è convinto che
l'infelicità riguardi tutte le creature viventi in ogni epoca storica, anche se rimane
convinto che gli antichi potessero vivere di”illusioni” e quindi soffrissero di meno

Si affaccia la concezione materialistica e meccanicistica: universo regolato da leggi


meccaniche: non vi è altro che la natura, non esiste la vita ultraterrena, divina,
assenza di destino, causa, provvidenza divina.

Il male, l'infelicità non è più solo pensato come assenza di piacere, è dovuto a cause
esterne all'uomo: malattia, calamità naturali, fame, noie, clima, vecchiaia e morte.

Il pessimismo è un atteggiamento di ribellione eroica dell’uomo contro la sua epoca


e la natura

Dal 1830 Leopardi sostiene che di fronte a questa triste situazione dovremmo
essere tutti più solidali gli uni con gli altri: promuovere atteggiamenti di fraternità,
di solidarietà contro unico nemico( la natura matrigna). Ciò viene espresso nella
Ginestra del 1836 componimento contro le teorie positiviste, teorie troppo ottimiste
che ripongono smoderata fiducia nella capacità dell'uomo di risolvere i problemi,
capacità che egli definisce” sciocca e superba”

LE ROMANTISME EN FRANCE

Le Romantisme est un mouvement littéraire nait en Allemagne ( parce que


l’allemagne voulait battre la france sur le plain culturel) à la fin du 700,apres la
deception des hommes qui avaient cru dans les ideaux de la revolution française,
jusqu’au moyenne 800, qui prône de laisser largement place à l'expression des
sentiments et des sensations en abolissant les règles strictes de la littérature
classique.

A sa tête, il y a Victor Hugo, puis Alexandre Dumas, Alfred de Vigny et Alphonse de


Lamartine. Les Themes principaus sont :

• L’amour et l’exaltation de tous les sentiments.


• La nature qui devienne un refuge pour l’état d’ame du poèt en ecrivant de
paesages desolès et melancoliques

• L’exaltation de la patrie, parce que apres la Restauration,touts les pays


returnerent sous les dominations etrangeres.

• La Religion,que devienne la vie de fuit et de salut eterne, pour l’homme qui avait
besoin de croire en quelque chose.

VICTOR HUGO

Victor Hugo est été un écrivain français. Il est né à Besançon en 1802. Il est été un
romancier et un poète, un homme politique et un orateur, ainsi que d'un grand
défenseur de la démocratie, la justice et de progrès.

Son père est été un officier de Napoléon, en fait, quand il est été petit il s’est été
souvent en déplacement à la faute des campagnes militaires de son père. Hugo a
toujours rappelé avec nostalgie la Feutillantines séjours au couvent où la mère a
vécu .

Là, il a rencontré Adèle Foucher, qui il a épousé plus tard. Avant le mariage est raté,
il a eu cinq enfants.

Victor Hugo est été le père du romantisme français. Avec le drame historique
Cromwell et Hernani a proposé un nouveau théâtre, fortement anticlassique. Avec
le roman Notre-Dame de Paris a décrit le monde des marginalisés à qui il s'est
adressé toujours soigneusement.

Son chef-d'œuvre est été Misérables.

Il est mouriré à Paris en 1885.


WILLIAM BLAKE

William Blake was one of the most important English Romantic poets. He was born
in London in 1757, from which he will never move. He was the son of a small
tradesman. He started to show his artistic passion and inclination during his teenage
working as an engraver. He developed his own original engraving technique called
“Illuminated printing”, that consists in a method of printing which combines the
painter and the poet, because Blake though that a book was an ensemble of art and
poetry.

William Blake’s most famous works are “Song of Innocence” and “Song of
Experience” wrote in 1789 and 1791.

But he also wrote other works in which he is like a prophet. These works are
characterized by the use of symbols that are hard to decode because they are based
on the poet’s own inner life and metaphysical conception.

The title of his works shows the two opposed (but complementary) states of the
human soul, in fact, the two poems should be read together.

Moreover, William Blake considers “Innocence” as a state of freedom and happiness


associate with childhood (that is not corrupted by society); instead, “Experience”
represents the corruption of Innocence. But Innocence cannot reach ultimate
wisdom alone: so, Experience has the important role of developing the soul

CAPOLAVORI A CONFRONTO

Il Romanticismo in Arte nasce in Germania, e comincia a svilupparsi come


movimento culturale storico e filosofico nel primo 800

Gli artisti del secolo cercano nella natura e nell’individualismo una specie di
conforto, che poi farà concentrare la loro attenzione sulle emozioni umane : la
passione, la spiritualità, la fantasia e l’istinto. La natura adesso viene vista come un
ambiente misterioso e non più come un semplice sfondo sereno per le varie scene
mitologiche. I maggiori esponenti sono senza dubbio: Caspar David Friedrich,
Theodor Gericault, Francesco Hayez e Eugene Delacroix.
Una delle opere più importanti di Friedrich è il Viandante sul mare di nebbia;

analizzando quest’opera si vede un uomo di spalle, che ammira un paesaggio


montuoso da una cima di una montagna, la mancanza di vegetazione dà un clima di
inquietudine, alcune cime dei monti emergono dalla nebbia, come gli scogli dal
mare. Forse l’uomo è lo stesso Friedrich, date le somiglianze. Riesce a comunicarci
bene il senso di solitudine dell’uomo rispetto alla natura. Guardando invece la
tecnica, si può notare che l’artista ha dipinto con precisione l’uomo e le rocce,
lasciando più sfumati la sezione della nebbia e del panorama. Inoltre si nota anche
l’utilizzo della prospettiva aerea che fa riferimento ai lavori di Leonardo Da vinci

Gericault nella Zattera Della Medusa si ispira ad un avvenimento realmente


accaduto nel 1816:

durante un naufragio Il capitano, costringe tutte le persone a bordo (circa 150) a


salire su una zattera per mettersi in salvo. Solo 15 persone riusciranno a salvarsi,
dopo essersi ridotti a cibarsi dei cadaveri a bordo, dato il digiuno prolungato

L’opera in se è alta 4 metri e lunga 7, e quindi è un colossale quadro dedicato alla


paura e alla fatalità del destino. Strutturalmente si creano due piramidi, la prima
comincia sulla punta dell’albero e ha come base i corpi morti, la seconda invece ha
come vertice la camicia che stava mantenendo uno dei naufraghi nella speranza di
essere avvistati da una nave e ci fa immedesimare bene nell’opera stessa

Dell’opera Il Bacio di Hayez ne esistono ben 3 versioni, la prima nel 1859, la seconda
1861 e l’ultima nel 1869

Ognuna di queste versioni ha uno scopo diverso;

nella prima chiave di lettura, si nota soprattutto la passione che c’è tra i due

nella seconda chiave di lettura , possiamo notare che l’uomo ha un pugnale e un


piede sullo scalino, come se fosse pronto a partire e quindi ci fa pensare a un addio,
si nota anche un’ombra, che potrebbe essere sia un compagno del ragazzo che lo sta
aspettando, che un segno che i due stiano per essere scoperti.
Nell’ultima chiave di lettura , siamo in pieno Risorgimento, all’epoca della seconda
guerra d’indipendenza che vide l’alleanza tra il Regno di Sardegna e la Francia per
strappare agli austriaci la Lombardia e il Veneto. Il bacio e l’abbraccio tra i due
protagonisti potrebbe rappresentare l’alleanza tra Francia e Italia. Non a caso i due
personaggi nei loro abiti riecheggiano i colori della bandiera italiana e di quella
francese: il bianco e l’azzurro della veste della donna, il rosso della calzamaglia e il
verde (si intravede sotto il mantello) della veste dell’uomo.

CHARLES DARWIN E LA TEORIA EVOLUZIONISTICA

Charles Darwin nacque in Inghilterra nel 1809 da una famiglia di liberali. Portò al
compimento la teoria evoluzionistica, precedentemente formulata dal suo
nonno paterno Erasmus. Charles fu indirizzato agli studi di medicina ad Edimburgo,
ma mostrò ben presto una propensione verso le scienze naturali. Nel 1831 gli fu
proposto di imbarcarsi come naturalista sul brigantino Beagle, che doveva compiere
un giro del mondo per effettuare rilevamenti nautici. Darwin effettuò osservazioni
geologiche, paleontologiche, zoologiche e botaniche, che furono fondamentali
per l'elaborazione della propria teoria evoluzionistica, alla quale cominciò a lavorare
nel 1836, dopo il ritorno in patria. Tuttavia scelse di non renderla pubblica.
Finalmente nel 1856 cominciò a redigere “L'origine della specie” e nel 1859, su
sollecitazione del naturalista Alfred Russel Wallace, la fece pubblicare. Dopo
una ventina d'anni, nel 1871, venne pubblicata “L'origine dell'uomo per selezione
sessuale”, in cui lo scienziato inglese estendeva la teoria sulla nostra specie. Darwin
morì nel 1882 ed ebbe l'onore della sepoltura nell'abbazia di Westminster
dove giacevano anche le spoglie di Newton.

Con il termine “evoluzione” si indica una trasformazione, una metamorfosi graduale


in un essere simile, ma contemporaneamente diverso. In un senso più specifico, la
teoria dell'evoluzione, originariamente sviluppata nell'ambito delle scienze della vita
nel corso dell'Ottocento, afferma che ogni organismo vivente deriva da una forma
più semplice attraverso un processo di sviluppo, graduale ma continuo, che si
realizza in tempi molto lunghi e che è sempre assoggettato a ulteriori
trasformazioni. Il termine evoluzione fu introdotto dal filosofo Herbert Spencer
(1820-1903) nel 1857, ma esso assunse una rilevanza centrale nella
cultura filosofica e scientifica solo dopo la diffusione, su larga scala, della teoria
sull'origine delle specie viventi elaborata da Darwin, il quale mutò in modo radicale il
concetto di essere vivente. Il suo campo di studio era la biogeografia, che
comprendeva lo studio della distribuzione geografica di piante e animali. Il modello
di studio su cui si basava inizialmente era di tipo creazionistico, fondato sui concetti
dei centri di creazione, ovvero di luoghi dove era apparsa per la prima volta
una determinata specie, e di successive invasioni attraverso cui essa,
generatasi in un luogo preciso, si era poi diffusa. Durante il viaggio intorno al
mondo, egli osservò come in territori contigui, animali strettamente
somiglianti si sostituissero l'uno all'altro, e notò anche come i resti fossili di grandi
animali preistorici assomigliassero a esemplari più piccoli, attualmente
viventi nella medesima zona. Ciò suggeriva l'idea che le specie subissero
delle variazioni continue nello spazio e nel tempo, in corrispondenza del
continuo variare dell'ambiente e delle sue condizioni. Tale variazione, quindi, non
era compatibile con l'idea creazionistica della specie. Darwin osservò altri fatti
sorprendenti nelle isole Galàpagos nell'Oceano Pacifico: le isole presentavano
condizioni ambientali simili, ma flora e fauna erano nettamente diversi l'una
dall'altra. In riferimento alla competizione tra individui, Darwin descrisse il concetto
di "lotta per l’esistenza", basata sull’osservazione degli organismi, che
moltiplicandosi con un ritmo troppo elevato, producono una progenie
quantitativamente superiore a quella che le limitate risorse naturali
possono sostenere, e di conseguenza sono costretti ad una dura
competizione per raggiungere lo stato adulto e riprodursi. Gli individui di una
stessa specie si differenziano l'uno dall'altro per caratteristiche genetiche
(genotipo) e fenotipiche (cioè morfologiche e funzionali, frutto dell'interazione
del genotipo con l'ambiente).La teoria della selezione naturale prevede che
all'interno di tale variabilità, derivante da mutazioni genetiche casuali, nel
corso delle generazioni successive, al manifestarsi della mutazione, vengano
favorite("selezionate") quelle mutazioni che portano gli individui ad avere
caratteristiche più vantaggiose in date condizioni ambientali,
determinandone, un vantaggio adattativo (migliore adattamento), in termini
di sopravvivenza e riproduzione. Gli individui meglio adattati ad un certo
habitat si procureranno più facilmente il cibo e si accoppieranno
maggiormente, rispetto ad altri individui della stessa specie che non presentano
tali caratteristiche Si poneva però un ulteriore problema: che origine avesse l'essere
umano. Nell'opera darwiniana del 1859 “L'origine della specie” era rimasto
implicito che l'uomo avesse avuto un'origine per evoluzione da un'altra specie
animale. Con questa concezione l'uomo perdeva la sua eccezionalità,
perché anch'esso derivava, per processi biologici, da un essere naturale
precedente che viene identificato nei primati (il gorilla, il gibbone…).
Successivamente, Darwin ne ”L'Origine dell'uomo per selezione sessuale” del
1871 affronta la questione dell'origine delle facoltà intellettuali e morali della
specie umana, ipotizzando che, tra le qualità psichiche degli animali superiori e
quelle dell'uomo, vi sia una differenza di grado e non di essenza. Così che queste
possono essere derivate da quelle a seguito di un continuo processo evolutivo. Il
senso morale, però, sembra differenziare completamente l'uomo
dall'animale, nonostante sia palese negli aspetti di socievolezza e solidarietà
di gruppo che tante specie animali manifestano.

Alcuni studiosi successivi a Darwin accettarono la teoria evoluzionista, ma ne


rifiutarono le implicazioni relative all'uomo.

CHOPIN E LA VOCE DELL’INFINITO

Bambino prodigio, Chopin a Varsavia, completò la sua formazione musicale. A


seguito della repressione russa della Rivolta di Novembre (1830),si trasferì in Francia
nel contesto della cosiddetta “Grande Emigrazione”.

Per dieci anni, dal1837 al 1847, fu legato sentimentalmente alla scrittrice francese
George Sand, pseudonimo di Aurore Dudevant. Il nome volutamente maschile,
testimonia il polemico atteggiamento femminista assunto dalla scrittrice femminista
francese. L'infanzia di Chopin iniziò da Zelazowa Wola(dove nacque),un comune
rurale situato a pochi chilometri da Varsavia, in una famiglia destinata alla musica (il
padre suonava il flauto e il violino, la madre cantava accompagnandosi al piano e
anche le sorelle suonavano).

Il padre, Mikołaj Chopin, era un musicista francese battezzato con il nome di Nicolas
Chopin ma, in seguito al definitivo trasferimento in Polonia, lo cambiò nella variante
polacca; dopo essersi trasferito da Żelazowa Wola a Varsavia insegnò lingua e
letteratura francese in alcune scuole della capitale e amministrò infine un istituto
per i figli degli aristocratici polacchi più illustri. Chopin morì il 17 ottobre 1849
all’età di 39 anni; sebbene fosse ad inviti, al suo funerale parteciparono circa 3000
persone. Secondo i suoi desideri, un’urna contente il suo cuore fu portata dalla
sorella a Varsavia, dove è tuttora conservata nella chiesa di Santa Croce

Anche in musica, così come in poesia e in pittura, durante il romanticismo, l’arte


esprime l’essenziale bisogno di libertà e di rivoluzione dei linguaggi. Con Chopin,
forse più che in altri compositori, appare evidente, l’allontanamento dalle forme
classiche e l’invenzione musicale spontanea attraverso forme brevi e libere da
schemi precostituiti. L’armonia rappresenta l’aspetto più innovativo rispetto alle
altre categorie musicali, perché l’armonia era il campo in cui si sentiva più forte il
bisogno di innovazioni. Anche l’aspetto nazionale di Chopin, nostalgico e popolare,
eroico e guerriero, emerge in alcune forme caratteristiche come le mazurche e le
polacche. Poeta del pianoforte, viene spesso accostato a Leopardi per il suo
intimismo strettamente personale. Aldilà del dolore che si amplia a risonanza
dell’umanità non può sfuggire in Chopin l’energia vitale e l’entusiasmo nazionale che
lo ispira. Gran parte delle composizioni di Chopin vennero scritte per pianoforte
solista; le uniche significative eccezioni sono i due concerti per pianoforte. Le sue
opere sono impegnative dal punto di vista tecnico, ma mantengono sempre le giuste
sfumature e una profondità espressiva. Egli inventò la forma musicale nota come
ballata strumentale e diede innovazioni ragguardevoli alla sonata per pianoforte,
alla mazurca, al valzer, al notturno, alla polonaise, allo studio, all'improvviso, allo
scherzo e al preludio. Robert Schumann diceva di lui :“Chopin è ormai giunto al
punto che, potrebbe anche pubblicare, qualsiasi opera, senza mettere il suo nome,
nel frontespizio, lo si riconoscerebbe infatti ugualmente. Sempre nuovo, sempre
ricco di novità all’esterno, ossia nella forma, dei suoi brani musicali, nella sua
profonda interiorità egli rimane però, totalmente fedele a se stesso”

Riguardo allo studio n9 in fa minore c’è da dire che fa parte dell’op10 , presenta un
impegno notevole dal punto di vista tecnico per la mano sinistra mentre la destra e’
impegnata in passaggi di 8 ve …come in tutti gli studi di Chopin (ne compose 27
ispirandosi ai Capricci di Paganini)non prevale solo la preoccupazione
didatticamente” tecnica” ma traspare una forte cura degli aspetti espressivi ed
emerge il genio musicale in tutte la sua essenza

I DIRITTI D’AUTORE
La legge 22 aprile 1941, n. 633 istituisce la tutela delle opere dell’ingegno di
carattere creativo, che appartengano alla letteratura, alla musica, alle arti figurative,
all’architettura, al teatro, al cinema. Il "diritto d'autore“ consiste in una serie di diritti
esclusivi di utilizzazione economica dell'opera e di diritti morali a tutela della
personalità dell'autore. Nasce automaticamente con la creazione dell’opera e
decade dopo 70 anni dalla morte dell’autore, quando l’opera diventa di pubblico
dominio. Il diritto può essere anche ceduto dall’autore stesso.

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