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Claire bishop

Riassunto di Inferni Arti ciali

1.La svolta sociale nell’arte partecipativa


GUY DEBORD, punto di riferimento dell’arte partecipativa

Guy Debora teorizza


LA PRODUZIONE COLLETTIVA DI SITUAZIONI

Per Debord la partecipazione è importante in quanto progetto

L’arte partecipativa ri umanizza una società resa inebetita e


frammentata dagli strumenti repressivi della società capitalistica.

La pratica artistica non può più ruotare attorno alla costruzione di


oggetti consumati da uno spettatore passivo.

Deve al contrario crearsi un’arte dell’azione


che si metta in collegamento con la realtà e crei di nuovo un legame
sociale.

GRANT KESTER
Funzione dell’arte è quella di opporsi a un mondo in cui
“siamo ridotti a una pseudo comunità atomizzata di consumatori e le
nostre sensibilità sono rese ottuse dallo spettacolo e dalla ripetizione”

NICOLAS BOURRIAUD
Nel descrivere l’arte partecipativa fa riferimento allo spettacolo
come punto cruciale.
“Oggi siamo a uno stadio ulteriore di questo sviluppo
spettacolare: l’individuo è passato da uno statuto passivo,
puramente ricettivo, ad attività minime dettate da imperativi

fi

mercantili…Eccoci invitati a diventare comparse dello


spettacolo”.
L’arte d’avanguardia degli ultimi decenni ha visto un
riaffermarsi della collettività e una denigrazione
dell’individuale.
L’individuale veniva associato ai valori del liberalismo, e alla
sua trasformazione in neoliberismo.
Ossia ai valori che fondano il sistema capitalistico.

A questo modello individuale comincia ad opporsi il modello


della collettività.
La pratica collaborativa viene intesa e vissuta come pratica che
si pone in opposizione al modello individualistico del sistema
capitalistico, offrendo un contro-modello di unità sociale.

All’interno dell’arte d’avanguardia, collettività e collaborazione


sono stati tra i temi principali.

L’individualismo è rigettato con sempre più forza, soprattutto


perché il sistema artistico commerciale e il sistema museale non
si fermano di girare attorno a singole gure di sicuro successo
commerciale.

L’arte partecipativa ri uta la creazione dell’oggetto, a favore


della creazione di una forza che incanala il capitale simbolico
dell’arte verso un costruttivo cambiamento sociale.

Tuttavia l’urgenza di questo compito sociale ha condotto a una


situazione in cui le pratiche collaborative sociali sono tutte
percepite come gesti artistici di resistenza di uguale
importanza.

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Non possono esistere opere d’arte partecipava fallimentari, non


riuscite, irrisolte, poiché tutte impegnate nel compito comune
di ricostruire il legame sociale.

Esperienza dell’arte partecipativa


Regno Unito , New Labour

Il New Labour incentivò le arti a essere socialmente inclusive.


Mirava all’inclusione perché l’esclusione sociale tende a creare
maggiori probabilità alla creazione di individui che possano
minare il sistema dello stato sociale e alla società tutta.
Intenzione del New Labour attraverso l’incremento delle arti
partecipative, era, in realtà, l’eliminazione degli elementi di
disturbo.
La partecipazione sociale è vista positivamente perché crea
cittadini remissivi.
Cittadini che rispettano l’autorità. Cittadini che accettano il
rischio e la responsabilità di prendersi cura di se stessi a fronte
dei ridotti servizi pubblici.
Una maschera sottilmente opportunista, si cercano volontari
non stipendiati che risollevino i danni creati da uno stato
assente.

Anche l’Europa del nord mostra questa tendenza.


In Olanda il Ministero dell’istruzione della cultura e della
scienza e il Ministero dell’economia presentarono al governo
della coalizione di destra il documento programmatico
La nostra capacità creativa

Intensi care il potenziale economico della cultura e della


creatività incentivando le energie creative del commercio e
dell’industria olandesi.
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