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Verifica di matematica, classe II liceo scientifico

sistemi, problemi con sistemi, radicali, equiestensione

1. 52xx  3y y21 risolvere con il metodo di Cramer



2 x  1  3 y
2.  risolvere con il metodo di riduzione
 y  2 x  3
 2 3
 
x2 y 3
3. 
1 1
risolvere con un metodo a scelta, tenendo conto delle C.E.
 
y3
 2 x
4. Determina le misure dei tre lati x, y, z di un triangolo sapendo che il perimetro è 53cm, inoltre
la misura z differisce di 19cm dalla somma delle altre due misure e che la misura x differisce di
11cm dalla differenza tra y e z.
5. Una gelateria prepara per la giornata di Ferragosto 30kg di gelato. Vende i coni da due palline a
€ 1,50 e i coni da tre palline a € 2,00. Si sa che da 2kg di gelato si fanno 25 palline di gelato. A
fine giornata ha venduto tutto il gelato e ha incassato 257,50€. Quanti coni di ciascun tipo ha
venduto?
6. Si dimostri che le diagonali di un trapezio dividono il trapezio in quattro triangoli due dei quali
sono equiestesi.
x  x  1
7. determina le condizioni di esistenza
x4
ax  a x2  2x  1
3 
8. x2  2 x  1 ax  a
 
9.        
2 2 2
5  2  2 5  3   5  2 1 5  2
 
ab
10. 4
4a 2 b 3 x ; 2
3 2
;
1
razionalizza
 2 3 5
x    x  3
2 2
6
11.
2
risolvi l’equazione
12. Nel triangolo rettangolo ABC, l’altezza relativa all’ipotenusa è AH.
a) Se BC=12cm e AH= 4cm calcola il perimetro del triangolo ABC.
b) Se AH= 12cm e il perimetro di ABH=36cm calcola l’area del triangolo ABC.
kx  4ky  1

13. kx  k x  0
2

Discuti al variare di k: per quale valore di k è impossibile? Per quale indeterminato? Per quali
valori è determinato? Calcola i valori di x e y in funzione di k. Si consiglia il metodo di Cramer.
Svolgimento a cura di Francesca Ricci

5 x  y  2
1.  risolvere con il metodo di Cramer
2 x  3 y  1
Svolgimento
2 1
Dx   2  3  1  1  6 1  5
1 3

5 2
Dy   5  1  2  2  2  4  9
 2 1

5 1
D  5  3  2  1  15  2  17
 2 3

Dx 5 Dy 9 9
x  y  
 D 17 D 17 17

 
2 x  1  3 y
2.  risolvere con il metodo di riduzione
 y  2 x  3
Svolgimento
2x  3y  1

2x  y  3
Sommando membro a membro, si ottiene il valore della y;
2x  3y  1
 2x  y  3
0 4 y  4

4
y  1
4

Sostituiamo questo valore della y alla prima equazione:
2x  1 3  1

2x  1  3
2x  2
2
x  1
2
 2 3
 
x2 y 3
3. 
1 1
risolvere con un metodo a scelta, tenendo conto delle C.E.
 
y3
 2 x
Svolgimento
Determiniamo per prima cosa le condizioni di esistenza:
x 2 0  x 2
y 30 y  3
y  3  0  y  3
2  x  0  x  2  x  2

C.E.: x  2 y  3
Ora possiamo risolvere il sistema, riducendo le due equazioni, una per volta, in forma normale.

2 3 2 3 2  y  3  3  x  2 
   0 0
 x2 y 3 x2 y 3  x  2  y  3
Dopo aver fatto il minimo comune multiplo, avendo posto le condizioni di esistenza, possiamo
eliminare il denominatore.
2  y  3  3  x  2   0  2 y  6  3x  6  0  2 y  3x  0
Passiamo ora alla seconda equazione:
1

1

1

1
0
 2  x    y  3  0
y3 2 x y3 2 x  y  3 2  x 
Anche qui possiamo eliminare il denominatore:
 2  x    y  3  0  2  x  y  3  0   x  y  5  0
Per comodità, cambiamo segno alle equazioni, in modo da avere il coefficiente della x positivo, e
mettiamo a sistema le due equazioni ottenute:
 2 y  3x  0  3x  2 y  0
 
 x  y  5  0  x  y  5  0
Poiché è molto facile ricavare dalla seconda equazione un’incognita, risolviamo il sistema con il
metodo della sostituzione:
3x  2y  0

 x  y  5
Sostituiamo, quindi, la seconda equazione alla prima:
3   y  5  2 y  0  3 y  15  2 y  0  y  15
Sostituiamo, poi, questo valore della y ad una delle due equazioni:
x  15  5  10
I valori che soddisfano il sistema sono quindi x=-10 e y=-15.
Questi valori sono accettabili, perché non sono fra quelli esclusi nelle condizioni di esistenza.
4. Determina le misure dei tre lati x, y, z di un triangolo sapendo che il perimetro è 53cm, inoltre
la misura z differisce di 19cm dalla somma delle altre due misure e che la misura x differisce di
11cm dalla differenza tra y e z.

Svolgimento
Considerando le informazioni forniteci dal problema, possiamo impostare un sistema a tre
incognite.
La prima equazione sarà z  y  z  53, poiché sappiamo che il perimetro del triangolo, dato dalla
somma dei suoi lati, è di 53cm.
Il problema dice poi che la misura z differisce di 19cm dalla somma delle altre due misure;
tenendo presente che in un triangolo ogni lato è sempre minore della somma degli altri due,

impostiamo la seconda equazione: x  y   z 19 ;
allo stesso modo, tenendo presente che in un triangolo ogni lato è maggiore della differenza degli
altri due, possiamo scrivere che x  y  z 11.
Quindi abbiamo 
 x  y  z  53

x  y   z  19 

x  y  z  11
x  y  z  53

x  y  z  19

 x  y  z  11
Ricaviamo l’incognita x dalla prima equazione, e sostituiamola alla seconda:
x  53  y  z  x  53  y  z  x  53  y  z
  
 x  y  z  19 53  y  z  y  z  19 53  y  z  y  z  19
  
x  y  z  11  x  y  z  11  x  y  z  11
x  53  y  z  x  53  y  z
  19  53 34
2z  19  53 z    17
  2 2
 x  y  z  11  x  y  z  11 

Abbiamo quindi trovato la lunghezza di un lato. Sostituiamo questo valore alle altre due equazioni,
in modo da ottenere un sistema a due incognite.
x  53  y 17
   x  36  y
 z  17 
 x  y  6
x  y 17  11
Ricaviamo la x dalla seconda equazione e risolviamo il sistema con il metodo del confronto:
x  36  y
 
 x  6  y

36  y  6  y
36  6  y  y

42  2y
42
y  21
2
Sostituiamo questo valore ad una delle due equazioni:
x  36  21 15
Le lunghezze dei tre lati sono quindi 15cm, 21cm e 17 cm.



5. Una gelateria prepara per la giornata di Ferragosto 30kg di gelato. Vende i coni da due palline a
€ 1,50 e i coni da tre palline a € 2,00. Si sa che da 2kg di gelato si fanno 25 palline di gelato. A
fine giornata ha venduto tutto il gelato e ha incassato 257,50€. Quanti coni di ciascun tipo ha
venduto?

Svolgimento
Per prima cosa, ricapitoliamo i dati fornitici dal problema:
 I coni da due gusti costano 1,50 €;
 I coni da tre gusti costano 2,00 €;
 Il gelataio prepara 30 kg di gelate e a fine giornata lo finisce tutto, guadagnando 257,50 €
 Da 2 kg di gelato di formano 25 palline;

Possiamo, quindi, ricavare da quest’ultima informazione il numero totale di palline che si formano
con 30 kg di gelato, impostando una proporzione:

2kg : 25 palline  30kg : xpalline


25  30
x  375
2
Abbiamo in tutto 375 palline.
Per risolvere il problema dobbiamo impostare un sistema di equazioni a due incognite,
considerando per un’equazione il numero delle palline, per l’altra il guadagno totale.
 Chiamiamo con x il numero dei gelati con due gusti (due palline) e con y il numero dei gelati a tre
gusti (tre palline).
Sapendo che il numero totale di palline è 375, avremo che: 2x  3y  375.
Dato che un gelato da due palline costa 1,50 € e uno da tre ne costa 2,00 €, possiamo scrivere
1,50  x  2,00  y  257,5 .
Abbiamo quindi il sistema, che risolveremo con il metodo della sostituzione.

 375  3y
 2x  3y  375 
 x  375  3y  x
    2
2 375  3y
1,50x
  2y  257,5  1,50 
1,50x  2y  257,5  2y  257,5
 2

 375  3y
  x 
 375  3y 
 x  375  3y
2  x 
 2 2
562,5
  4,5y  
 2y  257,5 562,5  4,5y  4 y  515 0,5y  47,5
 2

 375  3y
 x   375  3  95 x 45
 2 
x  
 47,5 2
y   95 
 y  95 y  95
 0,5

Il gelataio ha quindi venduto 45 coni da due palline e 95 coni da tre palline.


 

6. Si dimostri che le diagonali di un trapezio dividono il trapezio in quattro triangoli due dei quali
sono equiestesi.

Svolgimento
A D

B C
H K
     
Dobbiamo dimostrare che due di questi quattro triangoli AOB;AOD;BOC; DOCsono equiestesi,
 
cioè che hanno la stessa estensione, ovvero la stessa area.
 
I triangoli AOD e BOC sono troppo diversi dagli altri per poter essere equiestesi, uno è troppo
 
 in considerazione gli altri due, AOB e DOC .
grande, l’altro troppo piccolo; prendiamo quindi
Per dimostrare la loro equiestensione dobbiamo dimostrare che hanno la stessa area, cioè che il
 prodotto
 della base per l’altezza diviso due dell’uno sia uguale a quello dell’altro.
Poiché, però non abbiamo elementi a sufficienza per farlo, dobbiamo avvalerci di altri triangoli, dei
 
quali i due in questione fanno parte, per poi utilizzare la proprietà di equivalenza per
differenza.
 
Consideriamo i triangoli ACB e DBC . Questi triangoli sono equiestesi, poiché hanno la stessa base
BC e altezze congruenti, AH = DK. Di conseguenza, hanno la stessa area.

Notiamo che ciascuno di questi due triangoli può essere scomposto in altri due: ACB è composto
    
 ; DBC
da AOB + BOC  è composto da DOC + BOC . Vediamo quindi che vi è un triangolo in

comune ( BOC ).
  
 
Per questo motivo, essendo ACB  DBC , deve per forza essere che AOB  DOC .
 Abbiamo
 
quindi  del 
dimostrato la tesi problema.

    
x  x  1
7. determina le condizioni di esistenza
x4

Svolgimento
Affinché un radicale esista è necessario che il suo radicando sia maggiore o uguale a zero.
C.E.
x x 1
0
x 4
Risolviamo ora la disequazione:

N 0

x x 1  0
x o
x 1  0  x 1

Eseguiamo lo studio del segno:


 Abbiamo, quindi, per il numeratore, x  0 x 1 .

D0
x 4 0 x 4 
Impostiamo ora lo studio del segno fra numeratore e denominatore:


Poiché la disequazione di partenza era maggiore o uguale a zero, prendiamo gli intervallo positivi:
0  x 1 x  4 .


ax  a x2  2x  1
8. 3 
x2  2 x  1 ax  a

Svolgimento
Per prima cosa, determiniamo le condizioni di esistenza.
Dobbiamo studiare il segno del radicale cubico in relazione a quello del radicale quadratico.
N  0  ax  a  0  a  x  1  0
a 0 a0
x  1 x  1
x  2 x  1  0   x  1  0  x , x  1
2 2

Per la seconda radice poniamo il radicando maggiore o uguale a zero:


   x  1
2
x2  2 x  1
0 0
ax  a a  x  1

N 0
x 
x 12  0

D0

 ax 1  0
a0
x 1  0  x  1

Nel caso in cui a sia minore di zero, avremo che


a0

x 1

Ora, consideriamo due casi:


 a  0  x  1 x 1


Poiché per l’esistenza del radicale quadratico è necessario che x sia maggiore di uno, avremmo
sempre positivo anche il radicale
cubico.

a  0  x  1 x 1


Affinché esista il radicale quadratico, la x deve essere minore di uno. In questo intervallo, però,
abbiamo due segni del radicale cubico: positivo per x<-1 e negativo per -1<x<1.

Ora dobbiamo ridurre le radici allo stesso indice, che in questo caso è 6. Consideriamo il caso in cui
a sia maggiore di zero.
 ax  a 2 x 2  2x 13
6  2   
6
 
x  2x 1  ax  a 
ax 12 x 12 3
6   6  
 2     
x 1  ax 1

ax 12 x 12 3
6    
 2     
x 1  ax 1

a 2 x 1 x 16
2
6  
x 14 a3 x 13
 Semplifichiamo
1 x 13
6  
 x 12 a

6
x 13
ax 1
2

 Nel caso in cui a sia minore di zero, dobbiamo considerare l’intervallo in cui il radicale cubico è
negativo, cioè per -1<x<1. In questo caso, è necessario portare fuori dalla radice cubica il segno -.
 ax  a x 2  2x 1
3 2 
x  2x 1 ax  a
A questo punto possiamo procedere con la riduzione allo stesso indice.
 ax  a 2 x 2  2x 13
  2
6   
6
 
 x  2x 1  ax  a 
ax 12 x 12 3
6 
  6 
2   

 
x 1  ax 1

ax 12 x 12 3
6 
  
2   

 
x 1  ax 1

a 2 x 1 x 16
2

6  
x 14 a3 x 13

1 x 13
6  
x 12 a


 x  1
3

6
 a  x  1
2
 
9.  5  2  2 2 2
 
2
5  3   5  2 1 5  2
    
Svolgiamo i quadrati:

   
 5   2       2   
2 2 2 2 2
 2  2 5  2 5  32  2  3  2 5   5   2 5  2 1 5  2 
   


5  4  4 5  20  9 12 5  5  2  2 10 1   5  2 

9  4 5  20  9 12 5  8  2 10   5  2 

20 16 5  8  5  8  2  2 10  5  2 10  2 


 20 16 5  8 5  8 2  2 50  2 20 

2 50 2 25  2  2 52  2  2 52  2  2  5  2  10 2
 Possiamo scomporre come .
Allo stesso modo per 2 20 : 2 5  4  2 5  2  2 2  5  2  2  5  4 5
2 2

20 16 5  8 5  8 2 10 2  4 5 


 
20 12 5  2 2



10. ab
;
3 2
2
;
1
razionalizza
4
4a 2 b 3 x 2 3 5

Svolgimento
ab
a)
4
4a 2 b 3 x
Per razionalizzare questa frazione dobbiamo moltiplicarla per un’altra frazione in modo
da mandar via la radice che vi è al denominatore.
b n
a n m
Ricordiamo che, nel caso in cui la frazione sia del tipo a dovremo moltiplicarla per
n m n
a n m
Prima però impostiamo le condizioni di esistenza:
C.E.
4a 2b3 x  0  
ab 4
(4a2b 3 x) 3 ab  4 (4a 2b 3 x) 3 ab  4 (4a 2b 3 x) 3
   
4
4a 2b 3 x 4 (4a2b 3 x) 3 4 4a 2b 3 x  4 (4a 2b 3 x) 3 4 4a 2b 3 x  4 (4a 2b 3 x) 3

ab 4 (4a 2b 3 x) 3 ab4 (4a 2b 3 x) 3 ab4 (4a 2b 3 x) 3


  2 3
 4
(4a 2b 3 x) 3  (4a
2b 3 x) 4
(4a 2b 3 x) 4  4a b x

Svolgiamo il cubo dentro parentesi:


  
ab4 4 3 a 23b33 x 3 ab 2  a b x
3
4 2 6 9 3
ab4 2 6 a 6b 9 x 3
  
4a 2b3 x 4a 2b 3 x 4a 2b 3 x

Possiamo portare fuori radice i termini che hanno esponente maggiore o uguale a 4:
 ab4 24  22  a4  a2  b8  b x 3 ab  2  a  b2  4 22  a 2  b  x 3
 
4a2b 3 x 4a2b3 x
2a2b3  4 2 2  a 2  b  x 3

4a 2b3 x
 Semplifichiamo: 
4 2 3
4a bx
 2x

2
 b) 3 2

c a b
In questo caso, la frazione è del tipo a  b . Per razionalizzare si moltiplica per a b

2 3 2 2  (3  2)
  
3 2 3  2 (3  2) (3  2) 

Svolgiamo i calcoli ricordando che al denominatore abbiamo il prodotto di una somma per una
differenza, che si svolge calcolando il quadrato del primo meno il quadrato del secondo.
 
3 2  ( 2) 2 3 2  2 3 2  2
 
32  ( 2) 2 9 2 7

1
 c)  2  3  5
In questo caso, vale il metodo precedente, anche se abbiamo al denominatore la somma di tre
radicali.

1 2 3 5 2 3 5 2 3 5
   
2 3 5 2  3  5 ( 2  3  5)( 2  3  5) ( 2  3) 2  ( 5) 2
2 3 5 2 3 5 2 3 5
  
( 2)  ( 3)  2  2  3  ( 5)
2 2 2
2  3 2 6  5 2 6
   6
A questo punto, moltiplichiamo sia il numeratore che il denominatore per :
 2 3 5 6 6  ( 2 
 3  5) 12 18  30
   
2 6 6 2 6 6 2 36 
4  3  9  2  30 2 3  3 2  30
 
26 12
  

 
11. x    x  3
2 2
2  6 risolvi l’equazione

Svolgiamo i quadrati:
 
 2  2   3  2 
2 2
x2  2  x  x 2  3  x  6
 

x 2  2  2 2x  x 2  3  2 3x  6
x  2  2 2x  x 2  3  2 3x  6
2


 2 2x  2 3x  6  2  3

(2 2  2 3)x  7

7
x
2 2 2 3

7
x
2( 2  3)


Razionalizziamo moltiplicando numeratore e denominatore per 2  3


 7 2 3
x 
2( 2  3) 2 3

x
7 2 3   
2( 2  3)  ( 2  3)

x

7 2 3 
2( 2) 2  2( 3) 2

x

7 2 3 
4 6

x

7 2 3 
2

x

7 2 3 
2



12. Nel triangolo rettangolo ABC, l’altezza relativa all’ipotenusa è AH.
a) Se BC=12cm e AH= 4cm calcola il perimetro del triangolo ABC.
b) Se AH= 12cm e il perimetro di ABH=36cm calcola l’area del triangolo ABC.
a)

Il problema può essere risolto


impostando un sistema a due incognite.
Chiamiamo il lato CH con x e il lato HB x y
con y. Impostiamo il secondo teorema di
Euclide, secondo il quale l’altezza, in un
triangolo rettangolo, è media
proporzionale fra le due proiezioni dei
cateti sull’ipotenusa. Abbiamo, quindi,
che:
CH : AH  AH : HB
x : AH  AH : y
x:4  4:y
Da cui 4  4  xy  xy  16
Possiamo impostare la seconda equazione sapendo che l’ipotenusa, data dalla somma di CH e HB, è
lunga 12 cm.
CH  HB  12
Quindi
x  y  12
 xy  16
Impostiamo quindi il sistema: 
x  y  12
 Notiamo che il sistema è simmetrico e che possiamo ridurlo ad un’equazione del tipo
t 2  st  p  0
dove per s si intende la somma x+y, mentre per p il prodotto xy.

t 2  (x  y)t  xy  0 → t 2 12t 16  0
Risolviamo ora l’equazione:
b b 2
     ac 6  6 2 16
2 2 
t   6  36 16  6  20  6  2 5
a 1
Poiché in un sistema simmetrico le soluzioni
sono simmetriche, i valori trovati valgono,
alternativamente, sia per la x che per la y.
Quindi:
x  6  2 5 x  6  2 5
 
y  6  2 5 y  6  2 5

b)
Chiamiamo con x il lato AB e con y il lato HB; anche in questo casa cerchiamo di impostare
un sistema a due incognite.
Sappiamo che il perimetro del triangolo ABH è 36 cm, quindi
AB  BH  AH  36
x  y 12  36
x  y  36 12
x  y  24

Possiamo inoltre ricavare il lato AH con il teorema di Pitagora:



AH  AB 2  HB2
AH 2  AB 2  HB2
12 2  x 2  y 2

Abbiamo quindi due equazioni:


 x  y  24
 2
x  y  144
2

Possiamo risolvere il sistema per sostituzione:


 x  24  y  x  24  y  x  24  y
 2  
24  y   y  144
2
x  y  144 576  y  48y  y  144
2 2 2 2

 x  24  y  x  24  y 
 x  24  y x  24  9 x  15
   432  
48y  144  576 48y  432 y
  9  y  9  y  9
 48
 
A questo punto, sapendo che in un triangolo rettangolo un cateto è medio proporzionale fra
l’ipotenusa e
la sua proiezione sell’ipotenusa, possiamo
 scrivere
 che

CB : AB  AB : HB
CB : x  x : y
CB :15  15 : 9
15  15
CB   25
9
Sapendo quindi che l’ipotenusa è lunga 25 cm e che la sua altezza relativa misura 12 cm, possiamo
calcolare l’area del triangolo.
CB  AH 25  12
AABC    150cm 2
2 2
kx  4ky  1
13. 
kx  k x  0
2

Discuti al variare di k: per quale valore di k è impossibile? Per quale indeterminato? Per quali
valori è determinato? Calcola i valori di x e y in funzione di k. Si consiglia il metodo di Cramer.
Per prima cosa, calcoliamo il determinante della matrice dei coefficienti in funzioni di k:
kx  4ky  1

x k  k   0
2

k 4k
D  k  0  4k   k  k 2   4k k  k 2   4k 2  4k 3
k k 2
0
Poniamo il determinante uguale a zero e risolviamo l’equazione in funzione di k:
4k 2  4k 3  0
4k 2 1  k   0
4k 2  0  k  0
1 k  0  k 1

Per verificare se il sistema è indeterminato o impossibile, troviamo i determinanti delle incognite


considerando k  0 e k  1:
1 4k
Dx   1  0  4k   0  0
0 0
k 1
Dy   k  0  1  k  k 2   k  k 2
k k 2
0
Le soluzioni del sistema saranno quindi:
D 0 Dy k  k2 k 1  k  1
x x  2  0 e y   3  
D 4k  4k 3
D 4k  4k 2
4k 1  k  4k
2

con k  0 k 1

Nel caso in cui k sia uguale a zero, il sistema sarebbe così:


0  x  4  0  y 1
 
 x 0  0 2   0
0  1

0  0
Il sistema è quindi impossibile per k=0.

Consideriamo il caso in cui k sia uguale a 1:


1  x  4  1  y  1

 x 1 12   0
x  4 y  1

 0  0
Il sistema è indeterminato per k=1.

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