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Il consumo

Il consumo è il solo fine e scopo di ogni produzione; e non si dovrebbe mai prender cura
dell'interesse del produttore, se non in quanto ciò possa tornare necessario per promuovere
quello del consumatore (Adam Smith)
1. è il prodotto che sollecita la domanda secondo l’ottica economica
2. tutto ciò che riguarda l’intenzionalità di un soggetto a costruire il proprio stile di vita è
il modo in cui il soggetto si relaziona con quello che ha intorno → il consumo è un
bisogno in senso ampio secondo la prospettiva sociologica

Ruolo sociale del consumo


fasi del ruolo sociale
● premodernità → il fatto di possedere un determinato bene collocava la persona in un
determinato elemento della classificazione sociale
● prima modernità → la società diventa più fluida e il consumo diventa segno di
mobilità sociale
● tarda modernità → il consumo diventa motivo di costruzione dell’identità personale
● post modernità → il consumo viene usato come strumento per la ricerca del
benessere, come miglioramento della qualità della vita

Il consumismo
Negli anni 80 hanno iniziato a diffondersi studi critici sul consumismo.
“La ricerca della felicità attraverso l’accumulazione di beni di consumo” → Hirschman → il
consumismo spinge il soggetto a
1. rinchiudersi nella sfera privata
2. allontanarsi dall’impegno pubblico
3. essere culturalmente e politicamente passivo.

consumatore standardizzato:
consumatore imprenditore: facendo alcune scelte di consumo intende orientare le scelte
di mercato e non solo fine a se stesso

Il consumerismo
Nasce negli Stati Uniti nella seconda metà del ‘900 quando viene posta l’attenzione sulla
tutela da riconoscere a chi acquista.

capitolo 16

Famiglia e matrimonio
il ruolo della famiglia è stato riconosciuto come il mattone della società.
la famiglia → insieme di persone unite tra loro in legami di parentela, affetto e ospitalità che
convivono sotto lo stesso tetto, quando andiamo ad individuare in generale questo
fenomeno questa entità genetica viene indicata in modi diversi
parentela → è un concetto ampio e indica anche coloro che non sono conviventi e sono
legati da vincoli di matrimonio e adozione
discendenza→ ci sono due sistemi principali di discendenza:
1. cognatica: comprende tutti coloro che discendono da una persona attraverso la linea
maschile e femminile
2. unilineare: comprende gli individui discendenti rispetto alla linea maschile o
femminile. si può distinguere in patrilineare (l’anello di congiunzione è solo
maschile,non significa che tutti i componenti siano maschi ma che si tiene conto delle
linee maschili nella definizione delle relazioni di parentela) e matrilineare (quando
l’anello di congiunzione è esclusivamente femminile, in questo caso le relazioni sono
dette relazioni uterine e il componente maschile di maggiore rilievo è il fratello della
madre)

capostipite → quando é mitico o fittizio si parla di clan (entità collettiva i cui membri
possiedono beni e terre in comune, solidali gli uni con gli altri e agiscono insieme e si
aiutano in casi di conflitto) mente quando è una persona genealogicamente dimostrabile si
parla di lignaggio

parentado → il parentado dei paesi occidentali è una rete di relazioni che si attiva in
particolari situazioni, è un insieme di persone dai confini non definiti dal momento che non
possiede beni collettivi e non compie funzioni. solitamente ci si rivolge al parentado per
avere aiuti psicologici e finanziari
- i flussi migratori che hanno avuto luogo nel corso dell’industrializzazione non non
indeboliscono le relazioni di parentela ma le relazioni di parentado sono possibili
grazie ad esse

Esogamia ed endogamia
ci sono norme sociali che regolano legami familiari, riguardano:
1. la scelta del coniuge → le norme sono l’esogamia (norme sociali che descrivono il
divieto di sposarsi con una persona dello stesso gruppo e incoraggiano il matrimonio
con persone di un altro tram per conoscere persone di clan diversi) e endogamia il
contrario (per esempio india e paesi arabi). Questi due termini sono riferiti ad un
gruppo definito come clan, famiglia, lignaggio. In diverse società occidentali le
relazioni tra consaguinei sono definite incesto mentre in altre società per esempio
l’antico egitto le relazioni tra fratelli vengono incoraggiate → l’incesto è una
particolare forma di esogamia e in alcune società ritenuta vantaggiosa poichè il
padre o la madre non entrano in competizione con il partner dei figli e questo
rafforzerebbe la famiglia.
2. Le società in cui si pratica l’endogamia (India e paesi arabi, nel primo le norme
impongono di sposarsi con una persona della stessa casta; nel secondo le norme
prescrivono di sposarsi con un parente prossimo).
3. quanti coniugi → monogamia, poligamia, poliandria, poliginia

poliandria → quando una donna ha due o più mariti (fenomeno notevolmente diffuso in
Tibet dove è ricorrente che una donna si sposi con due o più fratelli e vada a vivere con loro.
I fratelli hanno gli stessi obblighi e diritti nei confronti del matrimonio e la donna ha il compito
di svolgere i lavori domestici).
poliginia → quando un uomo ha due o più mogli
● in tunisia e marocco sono pochi gli uomini che hanno più mogli, questa pratica è più
ricorrente in africa, generalmente la poliginia è diffusa tra coloro che occupano
posizioni importanti all’interno della società, mentre i più poveri restano senza
moglie.
● Nei paesi occidentali ls funzione principale della poliginia è di natura economica, in
quanto, avere più mogli offre all’uomo la possibilità di avere più figli e più braccia per
il lavoro nei campi; molto spesso è un vantaggio anche per le mogli perchè la loro
mole di lavoro diminuisce.
● le condizioni favorevoli sono:
1. la differenza d’età tra donne e uomini al matrimonio
2. secondo matrimonio dal momento che gli uomini sono molto più grandi
delle donne quando si sposano, è molto facile che una donna resti vedova e
si sposi una seconda volta
● levirato → norma che vige in alcune zone e impone al fratello del morto a sposare la
vedova, i futuri figli saranno considerati figli del defunto

tipo di famiglia monogamica


la monogamia si basa su due criteri
1. autorità del pater familias: è molto forte nella famiglia patriarcale, debole in instabile,
intermedia in quella a ceppo.
2. regola di residenza dopo le nozze: norme che stabiliscono con chi devono vivere gli
sposi dopo le nozze.
la regola di residenza dopo le nozze può essere:
- matrilocale → quando il marito va ad abitare con i genitori della moglie
- patrilocale → quando la moglie va ad abitare con i genitori del marito
- bilocale → quando i due possono scegliere con quali genitori abitare
- avunculocale → quando i due risiedono dallo zio materno del marito
- neolocale → quando i due mettono su casa per proprio conto

Ne derivano tre tipi di famiglie:


● famiglia patriarcale → tutti i figli sposati convivono con i genitori sotto lo stesso tetto
e sono sottoposti all’autorità del padre (regola patrilocale, per Le Play è multipla
verticale e orizzontale)
● famiglia instabile → i figli raggiunta una certa età lasciano casa dei genitori e vanno
ad abitare in una residenza autonoma (regola neolocale)
● famiglia ceppo → solo UN figlio maschio può portare la moglie a casa dei genitori, il
figlio che può portare la moglie a casa viene scelto dal padre, mentre gli altri figli
maschi escono dalla casa nel momento in cui si sposano. (per Le Play è multipla
verticale)
● famiglia nucleare → è considerata completa se ci sono madre e padre con o senza
figli e incompleta se manca uno dei due coniugi (secondo Le Play la famiglia
nucleare è instabile)
● famiglia senza struttura → non c’è un rapporto coniugale e quindi formata da
persone con altri rapporti di parentela come per esempio fratelli non sposati
● famiglia del solitario → famiglia composta da una sola persona con osenza
servitori
● famiglia estesa → quando c’è solo moglie o marito e si aggiungono altri parenti
conviventi, a seconda del loro rapporto con il capofamiglia si parla di estensione
verticale (per esempio il padre) oppure orizzontale (per esempio il fratello).
● famiglia multipla → quando due o più unità coniugali vivono assieme oltre che per
la struttura le famiglie possono essere distinte anche a seconda dei rapporti di
autorità e affetto tra chi ne fa parte

famiglia patriarcale
è una famiglia caratterizzata da una rigida divisione dei ruoli tra i suoi membri sulla base del
sesso e dell’età, i genitori hanno voce in capitolo sulla scelta del coniuge dei figli, anche
dopo il matrimonio il legame tra sposo e genitori conserva una notevole importanza. Il
modello patriarcale entra in crisi molto tempo prima dell’industrializzazione facendo
emergere la famiglia coniugale intima, il padre rimane il modello autoritario della famiglia ma
la distanza sociale tra lui e gli altri componenti della famiglia cambia notevolmente, i
famigliari iniziano a darsi del tu e i genitori inizinao a dimostrare il proprio amore per i figli.

famiglia coniugale intima


presenta un sistema di ruoli flessibile rispetto alla famiglia patriarcale, meno legato al sesso
e all’età, le relazioni di autorità sono più simmetriche; in questa famiglia la scelta del coniuge
è più libera e non influenzata dall’autorità genitoriale (il rapporto coniugale è più importante
del rapporto tra sposo e genitori).

famiglia moderna
- Durkheim → enuncia la legge di contrazione progressiva della famiglia
- Pearsons → sostiene che la famiglia nucleare sia nata in risposta alle esigenze del
sistema industriale, questo sistema economico industriale si attiene molto alle
caratteristiche della famiglia tradizionale perché recluta le persone in base alle
caratteristiche acquisite
- la famiglia moderna è caratterizzata dalla struttura nucleare e dalla struttura
coniugale (i rapporti tra coloro che fanno parte della famiglia)
i sociologi hanno pensato a lungo che la nascita della famiglia coniugale e nucleare fosse
nata con il passaggio dalla società tradizionale a quella moderna anche se le ricerche più
recenti hanno messo in discussione e nel percorso e nella nascita della famiglia moderna
individuiamo due mutamenti:
1. mutamenti della struttura famigliare → la famiglia nucleare era già presente
almeno dalla metà del 500. In Europa meridionale invece era diffusa la situazione
delle famiglie multiple, i mutamenti della struttura familiare sono rilevanti soprattutto
in italia le famiglie complesse sono diminuite le famiglie complesse e aumentate
quelle solitarie dal 1951
2. mutamenti nelle relazioni familiari → il modello di autorità patriarcale è andato via
via evoluzionando, in origine il matrimonio era l’unione tra soggetti in cui la scelta del
coniuge era limitata sopratutto per le donne

allevamento dei bambini


un tempo le pratiche di allevamento dei bambini erano notevolmente diverse da oggi; in tutti
i ceti il neonato nei primi ⅘ mesi di vita veniva avvolto in fasce, nei ceti più alti era una balia
ad allattare il bambino e non la madre (questo riduce gli anni di vita dei bambini).

- abbandono dei bambini → specialmente nei ceti più bassi è ricorrente l’abbandono
dei bambini davanti agli orfanotrofi perché non potevano permettersi di tenerli
rapporto tra coniugi
Le relazioni all’interno della famiglia a quei tempi erano diverse dalle relazioni di oggi, in tutte
dominava l’autorità patriarcale ; la famiglia era una gerarchia di ruoli definiti in base a età
sesso e ordine di nascita. Al vertice c’è il marito e i restanti componenti della famiglia erano
subordinati a lui. Tra marito e moglie vi è una rigida separazione dei ruolie questo fa si che
loro trascoressero molto tempo con persone dello stesso sesso. I rapporti tra coniugi sono
caratterizzati da distacco e riserbo; nelle famiglie nobili marito e moglie si chiamano per
ruolo anziché per nome.

autorità dei genitori


sin dalla tenera età i genitori insegnano ai figli la loro autorità, i figli si sentivano inferiori e
diversi da loro, e si rivolgevano ai genitori dandogli del voi. I genitori cercavano di non
manifestare il proprio affetto e i loro sentimenti nei confronti dei figli, l’autorità dei genitori si
fa sentire in quanto i figli dovevano rendere conto alle loro decisioni anche nel momento del
matrimonio, soprattutto nei ceti alti i genitori influiscono sulla scelta del coniuge.

declino della famiglia coniugale


aumenta il numero delle famiglie e si riduce il numero medio dei componenti.
- Il declino si osserva a partire dagli anni ‘70 quando la nuzialità e la diminuzione del
numero dei matrimoni inizia nei paesi occidentali a partire dagli anni 60 e 70. questa
diminuzione era particolarmente nota in Italia e un po’ meno in svezia e danimarca
perchè in questi paesi è iniziata dopo.
- specialmente in Danimarca, Francia e Germania si è sviluppato un alto numero di
giovani che vivono da soli
- nella seconda metà degli anni 70 i giovani iniziano ad essere più propensi ad
andarsene più tardi da casa dei genitori
- diffusione delle convivenze more uxorio → convivenze senza essere sposati,
unioni libere di persone dello stesso sesso che si diffondono inizialmente in Svezia.
si sono poi diffuse nei paesi nordici, in europa centro-settentrionale e negli stati uniti,
infine in europa meridionale. La convivenza more uxori ha fatto in modo che nei
paesi occidentali l 50-60 percento delle persone che si sposano abbiano convissuto
more-uxorio per un periodo di tempo
- Questi mutamenti hanno causato anche dei cambiamenti nelle norme giuridiche;
l’adulterio non è più considerato un reato , i figli illegittimi godono degli stessi diritti di
quelli illegittimi
- In svezia sono gli operai ad avere coloro che hanno per primi applicato per la prima
volta le nuove regole
- a partire dal 1965 in tutti i paesi occidentali vi è un forte aumento delle separazioni
legali e divorzi è continuato ininterrottamente fino ad oggi. , i divorzi a partire dagli
anni 70 hanno contato più del 50% dei matrimoni conclusi con un divorzio, dopo gli
stati uniti anche gran bretagna, svezia e danimarca
- in tutti i paesi occidentali divorziano più frequentemente coloro che si sono sposati
giovani, che hanno genitori separati e non appartengono a nessuna confessione
religiosa, questo accade anche nel caso
vedovanza
- Le famiglie ricostituite di oggi sono diverse da quelle create dopo la vedovanza nella
famiglia coniugale classica: un tempo la ricostituzione della famiglia consisteva nella
sostituzione del genitore scomparso mentre oggi consiste nell’aggiunta di uno o due
nuovi genitori ai già esistenti
- dopo il divorzio in 9 casi su 10 i figli vengono affidati alla madre, così quando si
risposa avranno un secondo padre definito ‘’ sociale’’. Se con questo uomo la madre
metterà al mondo un fratello verrà definito ‘’uterino’’ oppure fratellastro.
- Oltre ai fratellastri, dagli eventuali nuovi matrimoni

seconde nozze
- sono ancora più fragili delle prime nozze, le persone divorziate che si sposano una
seconda volta hanno una maggiore possibilità di divorziare una seconda volta per
due ragioni
1. perchè sono più disposte a ricorrere al divorzio in caso il matrimonio sia infelice
2. perchè il rapporto è più difficile di quello delle prime nozze perché le famiglie sono
complesse e non istituzionalizzate

famiglia ricostituita famiglia coniugale

- confini non resistenti (dipendono - confini saldi


dalla struttura della famiglia - vivere con altri all’interno della
ricostituita, se le struttura è semplice stessa casa e portare lo stesso
o complessa) cognome e lo stesso sangue
- non è detto che vivano insieme e
non hanno tutti quanti lo stesso
cognome

convivenza prenuziale
E’ una fase di preparazione al matrimonio, chi la sceglie non rifiuta di sposarsi ma pospone
l’evento.
- è uno dei primi segni della perdita di importanza del matrimonio
- la convivenza prenuziale ha due caratteristiche di fondo : è di breve periodo e
infeconda

unioni libere
- sono famiglie che propongono un'alternativa a quelle legittime fondate sul matrimonio
- durano a lungo, cono feconde e non sfociano nelle nozze
- per questa ragione è aumentata la quota dei figli naturali concepiti fuori dal
matrimonio in alcuni paesi (svezia norvegia francia e danimarca
- le famiglie di fatto nascono soprattutto dall’esigenza delle donne di rimettere in
discussione la tradizionale divisione dei ruoli

matrimoni omosessuali
- sono il più grande mutamento avvenuto nei paesi occidentali dalla fine del Novecento
Dato che fino a quel momento i matrimoni tra omosessuali sono stati considerati un
reato e in diversi paesi ancora oggi lo sono
- i primi a permettere le unioni civili sono stati i paesi bassi nel 2001

i matrimoni egualitari
Ad oggi il matrimonio egualitario è permesso in 29
Paesi del mondo
1. Paesi Bassi
2. Spagna
3. Francia
4. Inghilterra
5. Germania

- in italia non è permesso il matrimonio egualitario


- dal punto di vista economico e fiscale l’unione civile gode degli stessi diritti del
matrimonio
- non è possibile adottare bambini
- prima del divorzio non è previsto di dover passare un periodo di separazione

Capitolo VIII
Devianza crimine e controllo sociale
devianza→ quello che si allontana dagli schemi produttivi della società
● indica ogni atto o comportamento (anche se solo verbale) di una persona o di un
gruppo, che viola le norme di una collettività e che di conseguenza va incontro a
qualche forma di sanzione
● la devianza è tutto ciò che non è conforme e non rispetta le norme e ciò che gli altri
membri della comunità si aspettano
tipi di norme:
1. norme giuridiche → sono espresse attraverso codici (civile,penale ecc) tutto ciò che
riguarda il sistema legale è norma civile
2. norme sociali → cosa è o non è appropriato in una determinata situazione → le
norme sociali sono regole non scritte ma formalizzate
relativismo della devianza
la devianza è relativa perché non è una proprietà di certi atti o comportamenti, bensì, deriva
dalle risposte definizioni e significati attribuiti dai membri della collettività → non è l’atto in sé
ad essere deviante, è deviante rispetto alla norma oppure rispetto alla situazione in cui
si verifica. (Pascal & teorici del positivismo giuridico)
- un comportamento può essere considerato deviante in una situazione e
completamente normale in una situazione diversa (nessuno può obbligare un uomo
ed una donna a non avere rapporti intimi nella loro camera da letto; bensì se
consumano questi rapporti in un luogo pubblico il comportamento diventa deviante)
- questo tipo di discorso non è applicabile a tutti i comportamenti in quanto, ci sono
comportamenti ad essere proibiti rispetto ad ogni norma ed ogni situazione in cui si
verificano, e la punizione non dipende da questo.

confini simbolici
limiti dei comportamenti accettabili, oltrepassati i quali il comportamento diventa deviante
(per esempio quando viene oltrepassata la soglia di una chiesa le norme cambiano)
● i comportamenti devianti sono quei comportamenti che trasgrediscono i confini

tipi di devianza
1. devianza statistica → si parla di devianza statistica quando il comportamento è raro
2. devianza sociale → si parla di devianza sociale quando le norme violate sono norme
giuridiche

lo studio della devianza


Quello della devianza è uno dei fenomeni sociali sui quali è più difficile fare ricerca
scientifica.
1. Quetelet → 1835
2. Durkheim → “Il Suicidio” cerca di studiare il motivo per cui certi individui decidano di
togliersi la vita → è uno studio particolarmente difficile per 4 ragioni (ambiguità,
mancanza di consenso, crimine nascosto, reato senza vittima).
3. Questi tipi di volumi si basano su statistiche ufficiali raccolte da agenzie dei governi
dei vari paesi e sono poco attendibili perchè corispondono alla definizione che una
determinata società da del suicidio e non universalmente.
● crimine nascosto → i sociologi si basano molto spesso su statistiche
giudiziarie relative alle denunce e alle condanne, che non coincidono con il
numero totale di crimini commessi ma solo con quelli che sono stati segnalati.
● i reati che non vengono registrati ma vengono commessi costituiscono il
numero oscuro dei delitti → perché un reato entri nelle statistiche non è
necessario che sia stato commesso; ma qualcuno deve accorgersene e
segnalarlo ad un organo del sistema penale; per ovviare a questo problema
vengono esercitate in alcuni paesi delle inchieste di vittimizzazione che
sono delle interviste al fine di individuare quali delle persone abbiano subito in
un determinato periodo di tempo un determinato reato

devianza e sanzioni
la conformità alle norme viene mantenuta attraverso l’uso di SANZIONI
- SANZIONI FORMALI→ comminate da gruppi o organi specializzati
- SANZIONI INFORMALI→ spontanee o poco organizzate provenienti da familiari,
amici ,colleghi
- le sanzioni variano dalla gravità del gesto commesso, alcune leggi cambiano a
seconda della norma che viene violata
- per il REATO è prevista una PENA che può limitare la libertà personale di ogni
individuo
- in passato l’esecuzione della PENA DI MORTE avveniva in pubblico e richiamava
enormi masse di persone, a partire dal 700 gli stati europei hanno iniziato ad abolire
la tortura → oggi esistono ancora paesi in cui esiste la pena di morte come stati uniti
e cina (in quest’ultima la pena di morte avviene ancora in pubblico)
- il carcere è stato introdotto più recentemente come strumento per colpire i
trasgressori introdotto in Europa nella prima metà del 700. Da quel momento la
privazione della libertà personale è diventata la più grande pena contro i
trasgressori delle leggi penali → negli ultimi decenni l’andamento della
popolazione detenuta è diverso a seconda dei paesi, in alcuni è salito e in altri sceso
e questo è dovuto a diversi fattori (importanza della detenzione preventiva e al
numero di persone in attesa rispetto al numero della popolazione, alle pene e alla
politica penale eseguita

teorie della devianza


Gli economisti e sociologi hanno formulato sei teorie per spiegare il motivo per cui le
persone commettono dei crimini
(nel libro sono indicate come teorie della criminalità, più correttamente sono definite teorie
della devianza)

1. approccio biologico
- Da quando esistono le scienze sociali sono state elaborate teorie che riconducono le
caratteristiche fisiche ai comportamenti devianti dei criminali, considerandoli come
individui anormali e inferiori, infatti secondo le spiegazioni biologiche una persona
con determinate caratteristiche è più incline a diventare un criminale

Cesare Lombroso (1835-1909) → secondo il quale chi infrange le norme può essere
identificato da alcune norme anatomiche fornendo una veste scientifica, attribuisce notevole
importanza al cranio e altre parti del corpo (ad esempio il delinquente nato doveva avere la
testa piccola, la fronte sfuggente, gli zigomi pronunciati etc…)
- delinquente nato di Lombroso → la teoria di lombroso è stata severamente
criticata da molti studiosi, così Lombroso la modifica e negli ultimi anni di vita
sostenne che un terzo dei delinquenti costituivano l’insieme dei delinquenti nati
mentre gli altri no
William Sheldon (1898-1977) → vi erano tre tipi fondamentali di costituzione fisica, ai quali
corrispondevano personalità diverse: tipo “endomorfo”, “mesomorfo” e “ectomorfo”.
- endomorfo: ha un corpo ben ricoperto di grasso, è soffice e tondeggiante e ha le
ossa piccole, arti corti e pelle morbida e vellutata.
- mesomorfo: ha un tronco imponente, un torace robusto e una grande massa di
muscoli e ossa solide
- ectomorfo: ha un corpo magro, fragile e delicato, ossa piccole e spalle ricurve

Secondo Sheldon in ciascuno di noi sono racchiuse tutte e tre queste tipologie ma
ciò che differenzia le persone è che il peso di queste caratteristiche varia fortemente
(gli individui mesomorfi hanno più possibilità di diventare criminali degli altri 2).

● Negli ultimi decenni, la teoria biologica è stata ripresa e riformulata su basi


nuove da alcuni studiosi che hanno ricondotto la tendenza degli individui ad
infrangere le norme ad alcune forme di anomalie genetiche

2. approccio psicologico

Sigmund Freud (1856-1939) → “il disagio della civiltà” sin dalla più tenera età ci vengono
imposte delle norme molto rigide sulle necessità più elementari, tutto ciò può sfociare in
comportamenti trasgressivi

3. approccio sociologico
teoria della tensione
- Durkheim ritiene che la devianza sia il risultato della anomia (caduta delle norme che
non vengono sostituite); la devianza è inevitabile in quanto non è possibile che esista
un consenso totale sui valori e norme che regolano la società.
- Merton ritiene ci sia una struttura culturale che ci condiziona perché ci indica quali
sono gli obiettivi che dobbiamo raggiungere, e c’è una struttura sociale che ci indica
come perseguire le norme. Non sempre riusciamo a conciliare le due cose. Per
adattarsi ai valori culturali proposti dalla situazione gli individui secondo Merton
possono scegliere 5 diverse forme di comportamento:
1. conformità: consiste nell’accettazione sia delle mete culturali sia nei mezzi previsti
per raggiungerle
2. innovazione: la strada scelta da coloro che rubano, imbrogliano o ingannano gli altri
3. ritualismo: metodo di adattamento di chi abbandona le mete ma resta attaccato alle
norme sui mezzi
4. rinuncia ai fini e ai mezzi: (mendicanti, tossicodipendenti, senzatetto)
5. ribellione: consiste nel rifiuto delle mete e dei mezzi e nella loro sostituzione con
altre mete e con altri mezzi

teoria della subcultura


- sono i gruppi sociali che stabiliscono le regole e la cui infrazione costituisce la
devianza che si apprende dall’ambiente in cui si vive e dalle persone che si
frequentano → Ad essere deviante non è l’individuo ma il suo gruppo di
appartenenza, il deviante si comporta così per conformazione con l’ambiente a cui
appartiene e il motivo per cui non rispetta le norme non sono le leggi → i
comportamenti devianti si apprendono dagli altri
● a portare avanti per primi questa tesi sono stati McKay e Henry hanno
calcolato per la prima volta il tasso di criminalità dividendo la città in zone
concentriche facendo il rapporto tra gli abitanti delle singole zone e il numero
di delitti commessi in quelle zone, notano subito che il numero diminuiva man
mano che ci si allontanava dal centro della città. Scoprono inoltre che dal
1900 al 1929 le differenze del tasso di delinquenza tra i quartieri erano
rimaste immutate nonostante i cambiamenti avvenuti negli anni all’interno
della popolazione → per spiegare questa vicenda essi sostennero che in
alcuni quartieri vi erano norme e valori favorevoli a certe forme di devianza e
che ereditasse questo ai giovani → Questa teoria è stata ripresa da uno dei
maggiori criminologi del 900 ‘’Sutherland’’ secondo il quale il comportamento
deviante non è ereditario ma appreso attraverso la comunicazione con gli altri
all’interno di piccoli gruppi , nella società odierna infatti coesistono diverse
culture che prescrivono agli individui forme di comportamento diverse tra loro
con cui ognuno di noi entra a che fare e di conseguenza entriamo in contatto
con condizioni favorevoli e sfavorevoli a infrangere le norme (più una persona
frequenta la prima più è alta la possibilità che il suo comportamento diventi un
comportamento deviante → di conseguenza anche per Sutherland chi
commette un reato lo fa perchè si conforma alle aspettative del suo ambiente
→ le motivazioni del suo comportamento non sono diverse da coloro che
invece rispettano le leggi
teoria dell’etichettamento
- è necessario tener conto della creazione e dell'applicazione delle norme, non solo
dei criminali, ma anche del sistema giudiziario e delle altre forme di controllo sociale
→ll reato è il prodotto dell'interazione fra coloro che creano e che fanno applicare
le norme e coloro che le infrangono → secondo i sostenitori della teoria
dell’etichettamento non vi sono differenze tra coloro che commettono atti devianti e
coloro che rispettano le leggi, in quanto, rispettino gli stessi valori e la prova di
questo è che a tutti noi è capitato almeno una volta nella vita di compiere un atto
deviante senza suscitare una reazione sociale →quando si suscita una reazione
sociale l’individuo viene bollato con un marchio, un’etichetta un ruolo e i suoi
comportamenti passati vengono esaminati e reinterpretati alla luce di quelli presenti e
si comincia a pensare che egli si sia sempre comportato in quel modo e lo si inizia a
trattare in modo diverso dagli altri
- devianza primaria e secondaria (la prima è la violazione di norme marginali e che
vengono di conseguenze dimenticate in un breve lasso di tempo, mentre la seconda
è quando la deviazione della regola viene resa pubblica e la persona etichettata
come deviante, l’azione compiuta suscita una reazione di condanna da parte degli
altri che lo iniziano a considerare un deviante e la persona riorganizza la sua identità
ed i suoi comportamenti sulla base del reato commesso, il suo gesto lo farà sentire
sempre più isolato dal resto della società)

teoria della scelta razionale


- il reato è il frutto della scelta razionale e intenzionale del soggetto e non di influenze
esterne, secondo questa teoria i soggetti sono esseri razionali che scelgono
intenzionalmente di violare le norme e perseguire i propri interessi poiché ritengono
che in questo modo ne trarrebbero maggiore vantaggio che compiendo una
mansione in regola → le scelte dell’individuo non sono influenzate dall’ambiente in
cui vive o da terze persone ma sono solo frutto della propria volontà.

vari tipi di costo


Economisti e sociologi contemporanei hanno messo in luce come chi commette un reato
vada incontro a vari tipi di costi che si dividono in:
esterni pubblici → sanzioni legali inflitte dallo stato e dalle conseguenze.
esterni privati → le sanzioni informali degli “altri significativi.
costi interni → i sensi di colpa

chi commette i reati


è importante individuare il profilo di colui che commette i reati (genere, classe sociale, età)

controllo sociale
- metodi attuati per fare in modo che le norme vengano rispettate
- la socializzazione è un buon metodo per assicurare là conformità alle norme
teoria del controllo sociale
La teoria del controllo sociale è una teoria che si basa su una concezione
pessimistica della natura umana: essendo l’uomo moralmente portato più a violare
che a rispettare le leggi, ciò che occorre spiegare è la conformità non la devianza.
- in questa teoria è necessario domandarsi il motivo per cui la maggior parte
delle persone non commetta reato? il motivo per cui non li commettono è che
sono frenati dal commetterli.
- sono i controlli sociali a proibire loro di violare le norme, si classificano in:
1. controlli sociali esterni: forme di sorveglianza dagli altri per impedire i comportamenti
devianti
2. controlli sociali interni diretti: che si manifestano nei sentimenti di imbarazzo, colpa e
vergogna di chi trasgredisce una prescrizione sociale
3. controlli sociali interni indiretti: attaccamento psicologico ed emotivo per gli altri e il
desiderio di non perdere la loro stima e il loro affetto

● Secondo Hirschi una persona compie un reato quando il vincolo che lo lega alla
società è molto debole fino quasi a spezzarsi e presenta questi aspetti →
attaccamento a genitori o insegnanti perché quanto più un individuo vi è attaccato
è difficile che li deluda; impegno nel perseguimento di obiettivi convenzionali
quanto è maggiore l’energia che un individuo mette per raggiungere i suoi obiettivi,
tanto più è difficile che rischi di perdere → se molti di noi non rubano non è perché
teniamo alla nostra onestà bensì perchè abbiamo paura del risultato di questa
azione
le sanzioni
- positive, negative, formali, informali, severe o lievi
- faida, espulsione dalla comunità, punizioni corporali
Forme di criminalità
attività predatoria comune
La fonte principale della paura che i cittadini hanno della criminalità è costituita dalla attività
predatoria comune →insieme di azioni illecite condotte con la forza o con l’inganno per
impadronirsi dei beni altrui, ne fanno parte due gruppi di reati
1. reati compiuti di nascosto, con il raggiro evitando la vittima e facendo in modo
che non si accorga di quanto stia avvenendo
2. commessi con la violenza → strappando qualcosa di mano o di dosso ad una
persona o prendendola con la forza o la minaccia
i reati ricordati sono diversi per molti aspetti
● in primo luogo per la gravità e severità delle sanzioni imposte dalla legge
● in secondo luogo per la redditività in quanto alcuni crimini fruttino pochi euro e altri
decine di migliaia
● in terzo luogo per la forma associativa che incoraggiano e per il grado di
complessità della divisione del lavoro

alcuni tra questi reati sono commessi da persone che agiscono da soli; ma la maggior parte
dell’attività predatoria viene svolta da coppie e piccoli gruppi di malfattori

omicidio
la distinzione più importante da fare è tra omicidio colposo e doloso
● omicidio colposo → omicidio non voluto dall’agente (per esempio quando un
automobilista investe un passante uccidendolo)
● omicidio doloso → omicidio di chi agisce con la volontà di uccidere, premeditato e
occasionale, il tipico omicidio doloso è quello che nasce tra due persone che si
conoscono e la frequenza con cui vengono commessi omicidi dolosi varia
notevolmente nello spazio

mutamenti nel tempo degli omicidi


● l’aumento della criminalità è stato determinato dalla modernizzazione dopo la
rivoluzione francese quando la società tradizionale è andata in crisi e industriale
● sulla violenza nella società medievale abbiamo dei dati effettivi dato che in europa
dopo quell’epoca c’è stata una notevole diminuzione del tasso di omicidi

negli ultimi sette secoli c’è stato un processo straordinario in alcune aree d’europa :
1. il processo è iniziato nei primi decenni del seicento e ha continuato ininterrottamente
fino al 1970
2. vi sono state forti oscillazioni alla diminuzione del tasso di omicidi (specialmente
nel caso delle guerre) per esempio Durkheim osserva che in Francia alla fine della
guerra franco-prussiana il tasso di omicidi cresce del 45% e in italia dopo la prima
guerra mondiale il tasso di omicidi raggiunge il doppio dopo la prima guerra
mondiale
3. vi sono stati dei bruschi aumenti di omicidi nei periodi post bellici a causa della
disorganizzazione sociale, la scarsità dei beni, la disoccupazione e la legittimazione
alla violenza fornita dalla guerra. → in guerra le autorità dello stato presentano il
gesto di uccidere i soldati nemici non come un gesto deplorevole ma come un gesto
eroico

gli autori dei reati e le loro caratteristiche

i sociologi hanno studiato a lungo le caratteristiche socio-demografiche di coloro che


compiono i reati
- i reati dei colletti bianchi vengono commessi dalle persone delle classi medio alte;
mentre gli altri dalle persone appartenenti a classi svantaggiate
- negli ultimi decenni i sociologi sono arrivati alla conclusione che tra classe di
appartenenza e i reati non c’è alcuna correlazione → in Italia all’inizio del 900
Manzini arrivò alla conclusione che le classi di lavoratori più basse producono il
maggior numero di ladre, questo lo confermano anche le statistiche al giorno d’oggi
- indagini di autoconfessione → intervista a campioni rappresentativi della
popolazione e chiedendo loro se hanno mai commesso reati → la correlazione tra
classe sociale e tendenza a violare la legge o non esiste affatto o è meno chiara di
quella che emerge dai dati→ in conclusione si può dire che in Italia la relazione tra
classe sociale e tendenza a violare una norma è tanto più forte quanto è grave il
reato (per esempio le rapine vengono commesse dalle persone nelle classi sociali
più svantaggiate mentre i furti vengono compiuti allo stesso modo da tutte le classi
sociali
- il genere → in tutti i paesi è più probabile che sia un maschio che una femmina a
violare una norma penale →in italia il totale delle donne tra le persone condannate
per rapina e omicidio non raggiunge neanche il 10% mentre in caso di truffa o frode
la quota tocca il 50%
- a partire dagli anni 70 la criminalità femminile è aumentata molto di più rispetto a
quella maschile (perché vi sono stati grandi trasformazioni per quanto riguarda
l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro e questo è riconducibile anche ai
movimenti femministi → in italia la percentuale delle donne condannate è
aumentata nell’ambito della truffa e dell’appropriazione indebita dal 1970 al 1999;
mentre è diminuita per ciò che riguarda omicidi e furti
- Quetelet → le curve dei reati salgono molto rapidamente durante la preadolescenza
e l’adolescenza, i furti commessi a 20 anni sono il doppio di quelli a 30 e sette volte
tanti quelli commessi a 40 , anche gli omicidi di solito sono compiuti più da persone
giovani → si inizia a rubare molto preso, già a partire dai 8-9 anni, poi solo una
piccola percentuale continua questa attività

processo di civilizzazione
- La teoria che spiega la tendenza secolare alla diminuzione degli omicidi è quella del
processo di civilizzazione proposto dal sociologo Norbert Elias
- Secondo questa teoria nel medioevo la vita quotidiana era caratterizzata dalla
violenza, insicurezza e paura perchè gli uomini erano sempre pronti a difendersi
dagli altri → la situazione cambia solo nel momento in cui un potere territoriale più
forte trionfa sui poteri più deboli instaurando il monopolio della violenza legale da
parte dello stato e i guerrieri si trasformano in cortigiani e la capacità militari
lasciarono il campo a quelle verbali di argomentazione e persuasione.

Stratificazione e classi sociali


Capitolo XI

Ci concentreremo sul tema della disuguaglianza all’interno della società secondo le


categorie in cui si manifestano le fratture nella società
stratificazione sociale → i sociologi hanno adottato questa espressione come accade per
la stratificazione geologica poichè nella società possiamo individuare diversi strati e riferirsi
alle categorie, i sociologi hanno appurato che anche nelle società più semplici esiste la
stratificazione sociale che definisce le disuguaglianze basate sul genere e sull’età.
- con questo termine si fa riferimenti alle disuguaglianze strutturali della società (modo
in cui la società è strutturata)
- uno stato sociale è l’insieme di individui e famiglie accomunate da condizioni in
comune
- la disuguaglianza strutturale si manifesta nel grado di appropriazione delle risorse, le
risorse principali sono le risorse materiali e simboliche
- il tema della stratificazione ha caratterizzato gli studi sociologici sin dal loro
emergere, per indicare questo fenomeno si parla della universalità della
stratificazione sociale → individuiamo le disuguaglianze strutturali come una
costante, questo fenomeno si manifesta in maniera e in fonti diverse
- Lenski ha tentato di individuare le condizioni che favoriscono le disuguaglianze
sociali ed è arrivato alla conclusione che le società industriali hanno un grado di
disuguaglianza maggiore che le società di caccia e raccolta, ma minore di quelle
agricole (nelle società agricole inizia ad esserci il surplus agricolo e di conseguenza
ci sono famiglie che possono avere possedimenti di gran lunga superiori rispetto alle
altr

Universalità della stratificazione

Le società di caccia e raccolta erano delle società più egualitarie, perché:


- erano società nobili → essendo una società nobile era più facile che nessuno
accumulava delle risorse, in quanto avrebbero dovuto trasportare nei loro
spostamenti
- il lavoro era suddiviso in modo egualitario
- ad un certo punto hanno iniziato ad emergere maggiori disuguaglianze sociali a
causa del surplus economico (quando la società riesce a produrre più di quanto
non abbia bisogno si crea il surplus economico) e l’accumulazione di potere

Ragioni della disuguaglianza all’interno della società


- teoria funzionalista → si è sviluppata nella seconda metà del secolo scorso
inizialmente negli stati uniti, la società è considerata come un organo in cui le
funzioni all’interno della società sono ben differenziate. La necessità funzionale
consiste nel collocare all’interno della società gli individui. Le posizioni all’interno
della società si dividono in posizioni importanti e sono stati selezionati per compiere
quella funzione, costoro hanno una ricompensa maggiore rispetto agli altri, coloro
che possono ricoprire le funzioni importanti possiedono facoltà speciali. Dai
funzionalisti è considerato scarso il numero di persone che in ogni società possono
convertire le competenze appropriate per occupare queste mansioni, la conversione
delle capacità in competenze richiede un periodo di addestramento durante il quale
vengono sostenuti sacrifici da parte di coloro che ci si sottopongono.
- teoria del conflitto → la stratificazione non è un sistema di funzionamento della
società necessario, bensi un modo in cui i privilegiati mantengono le loro posizioni,
coloro che si trovano in una posizione di vantaggio riescono a salvaguardare i propri
privilegi.
- Marx → dice che la storia è una storia di lotta di classe e questa condizione non può
cambiare finché non ci sarà il partito comunista. La stratificazione secondo marx è
suddivisa in borghesia e proletariato, solo quando verrà sviluppata la coscienza di
classe il proletariato potrà causare una crisi rivoluzionaria e portare alla società
comunista che è una società il cui obiettivo è abolire il sistema delle classi facendo
sparire le disuguaglianze.

borghesia e proletariato
La nostra epoca si distingue dalle altre per aver sempre semplificato gli antagonismi
di classe, l’intera classe si divide in borghesia e proletariato che sono due grandi
classi contrapposte l’una con l’altra.
● secondo marx la base delle classi sta nella sfera economica e l’asse
portante delle classi si trova nei rapporti di produzione e nelle relazioni di
proprietà, un piccolo numero di persone ha la proprietà dei mezzi di
produzione mentre la maggior parte ne è esclusa.
● piccola borghesia → classi formate da persone proprietarie dei mezzi di
produzione e acquistano forza di lavoro sul mercato ma allo stesso tempo
svolgono un lavoro manuale,
● sottoproletariato → forma una massa distinta dal proletariato industriale,
nella quale si riuniscono ladri e vagabondi
● secondo marx le classi sono dei soggetti collettivi che si riuniscono e
ragionano in un modo simile capaci di azione unitaria
● classe in se e classe per se → con la prima espressione marx indica gli
individui che si trovano nella stessa posizione rispetto alla proprietà dei mezzi
di produzione, la seconda quando gli individui si rendono conto di avere
interessi in comune e di appartenere alla stessa classe

gruppo di fattori che favoriscono il passaggio dalla classe in se a per se


1. nel primo rientrano quelli che facilitano le comunicazioni tra gli appartenenti ad una
classe
2. il secondo tipo di fattori consiste in coloro che riducono le stratificazioni interne ad
una classe, più una classe è omogenea più i suoi componenti acquistano coscienza
di farne parte → i processi migratori che fanno si che una classe sia formata da strati
culturalmente diversi ostacolano la formazione delle classi.
3. i fattori del terzo tipo sono quelli che rendono più rigide le bandiere della classe è

classe sociale in weber


per weber il criterio di fondo dell’appartenenza ad una classe è la situazione di mercato, i
mercati sono 3 (del , del credito e delle merci)
1. nel primo la classe operaia si contrappone agli imprenditori
2. nel secondo debitori e creditori
3. nel terzo consumatori e venditori

Weber individua le disuguaglianze tra gli individui in tre diverse sfere


1. economia → si formano le classi sociali ed emergono i ceti sociali
2. politica → i soggetti si aggregano in partiti politici
3. cultura
4. Per weber il criterio di fondo dell’appartenenza ad una classe è la situazione di
mercato: ci sono tre mercati (del lavoro, del credito e delle merci)
5. le classi per weber sono divise in classi possidenti privilegiate e in classi acquisite

- teoria dello squilibrio di status → è una teoria che si concentra sul posizionamento
sociale dell’individuo, ci sono delle gerarchie che riguardano la disponibilità
economica, la persone possono essere posizionate in un posizionamento alto, basso
o sfalsato. La teoria dello squilibrio di status è un approccio neo weberiano

La mobilità sociale (capitolo 12)

mobilità sociale → ogni passaggio in diversi posizionamenti della stratificazione sociale


1. mobilità sociale → significa studiare il passaggio dall origine di una collocazione
sociale alla sua fine
2. ogni società umana può essere vista come uno spazio sociale che si articola in un
certo numero di aree distinte, dette posizioni sociali, all'interno delle quali si situano
e agiscono i membri della società stessa
3. intorno al 380 a.c Platone classifica gli individui in 3 gruppi: individui d’oro,
d’argento e di bronzo
4. i movimenti nello spazio sociale sono regolati da meccanismi di funzionamento della
società

studiare i percorsi di mobilità significa studiare i percorsi di


uguaglianza/disuguaglianza delle opportunità di unità sociale
ereditarietà sociale → (non soffermarsi sui ceti e le caste)
● società preindustriali: sono società con una rigidità rilevante, dove tutto ciò che è
rappresentato é da riferirsi a qualche ordine superiore. In questa società l
ereditarietà sociale era sancita da norme giuridiche e credenze religiose
● società industriale: società in cui iniziano a diffondersi le opportunità di mobilità
sociale
● i cambiamenti politici e sociali, la modernizzazione economica e l’efficienza della
società sono determinanti per fare in modo che l'ereditarietà sociale comincio a
perpetuare le disuguaglianze

temi della mobilità sociale


1. mantenimento dell’ordine sociale
2. trasformazione della società

Alexis de Tocqueville sottolinea come il fondamento della


democrazia sia l’uguaglianza delle
opportunità

John Stuart Mill giudica le barriere sociali paragonandole


alle caste indiane, era convinto che la
mobilità inesistente in certe classi sociali
sarebbe stata destinata a scomparire

Marx la mobilità sociale non aveva nessuna


rilevanza perché per lui l’unica possibilità
per giungere ad un miglioramento delle
condizioni di vita della classe operaia era la
lotta di classe.
Mentre Pareto considera la mobilità sociale
in termini di circolazione delle élite

tipi di mobilità sociale


- assoluta/relativa

la mobilità assoluta fa riferimento ad un gruppo di persone che fa un passaggio da una


classe ad un’altra
la mobilità relativa indica il grado di eguaglianza delle possibilità dei membri delle varie
classi

- orizzontale/verticale

la mobilità verticale sono i movimenti in classi ordinabili


la mobilità orizzontale sono i movimenti in classi non ordinabili

- ascendente/discendente
la mobilità ascendente riguarda il miglior posizionamento sociale
la mobilità discendente riguarda il peggior posizionamento sociale

- mobilità di breve/lungo raggio

la mobilità di breve raggio è fra stati o classi sociali


la mobilità di lungo raggio fra stati o classi vicini

Due tradizioni teoriche sulla mobilità sociale


1. apertura di una società o fluidità sociale
2. formazione e azione delle classi

cinque teorie sulla mobilità sociale


1. teoria liberale dell’industrialismo (Parsons)
2. teoria dei fattori di ordine culturale o politico
3. teoria di sorokin → nell'impossibilità di tener conto delle relazioni che ogni
individuo ha, Sorokin ritiene che la posizione sociale di ciascuno vada ricostruita per
cerchie sempre più larghe
4. teoria di Lipset e Zetterberg → si immaginano che lo sviluppo industriale avrà una
soglia massimale di mobilità e si arriverà ad un arrestarsi del miglioramento
5. teoria di Featherman e Jones e Hauser

matrice di mobilità → è una tabella a doppia entrata dove si posizionano le origini e


destinazioni del soggetto

studi sulla mobilità sociale


1. Sorokin → è riuscito a raccogliere una grande quantità di dati, per molti anni i suoi
studi sono stati alla base degli studi sulla mobilità.
2. in seguito agli studi di sorokin i ricercatori hanno elaborato dei modelli statistico
matematici per esaminare il posizionamento sociale degli individui nell’arco del
tempo.
3. solo negli anni 80 con Goldthorpe la mobilità sociale torna a collegarsi con la teoria

conseguenze della mobilità sociale

- sradicamento sociale (Durkheim, Sorokin , Lipset e Bendix)


- super conformismo
- rifiuto
- risocializzazione ( Blau, Goldthorpe)

● la mobilità sociale è un fenomeno presente in tutte le società presenti e passate


● agli occhi delle scienze sociali le opportunità si distribuiscono in modo disuguale tra
le diverse posizioni di origine
● la perfetta uguaglianza delle opportunità di mobilità sociale è solo la situazione ideale
● la nostra posizione sociale di origine può condizionare in modo più o meno rilevante
il nostro futuro

razze e etnie
capitolo 15

razza → insieme di esseri umani che condividono alcune caratteristiche somatiche (secondo
alcuni studiosi le razze umane fondamentali sono i bianchi, neri gialli e per alcuni gli
amerindi)→

● darwin osserva come il numero delle razze potesse oscillare da 2 a 63. Le


caratteristiche somatiche di ogni razza sono ereditarie e non acquisite da ciascun
individuo, non c’è corrispondenza con le caratteristiche del patrimonio genetico.
● da un punto di costa scientifico la razza non ha un fondamento scientifico
● sociologicamente parlando il concetto di razza è rilevante in quanto è una
costruzione sociale ed è un tema modellato e plasmato dai gruppi sociali
● Garn distingue tra 9 razze geografiche e 32 razze locali → questa distinzione si
basa su caratteristiche fisiche esteriori
● differenze somatiche → prodotto dell’adattamento dei gruppi umani all’ambiente in
cui vivono (tratti visibili di una persona, elementi della struttura fisica)
● concezione essenzialista vs costruttivista

concetto di etnia → fa riferimento agli elementi di tipo culturale o sociale che differenziano i
gruppi , si trasmettono di generazione in generazione
● gli elementi che contraddistinguono un gruppo etnico sono nome, mito, tradizioni,
cultura, territorio e solidarietà

si parla di etnia quando;


1. i membri di un gruppo etnico designano se stessi e sono designati dagli altri
2. si è prodotto il mito di una origine comune e discendenza
3. condivisione della cultura e della tradizione, la cultura di una popolazione
presenta tratti distintivi dalle altre
4. vi è un territorio che i membri del gruppo considerano proprio anche quando vivono
dispersi o separati
5. si sviluppa un legame di solidarietà tra i membri del gruppo

elementi che costituiscono un’etnia

● fattori endogeni → riguardano la presenza o assenza di un élite letteraria atta alla


trasmissione delle tradizioni , di conflitti interni religiosi politici o sociali
● fattori esogeni → contatto con culture etniche, guerra con etnie vicine

il concetto di razza è utile dal punto di vista sociologico per le conseguenze che ne derivano

dottrine razziste → si caratterizzano da una concezione essenzialista della razza facendo


riferimento a caratteristiche discriminanti somatiche mentali e morali che sono trasmesse
geneticamente è immodificabili

● secondo queste dottrine c’è una gerarchia naturale tra le razze, si basano su un forte
elemento di determinismo biologico che è una tendenza a naturalizzare le
disuguaglianze sociali attribuendole alla natura
● questo giustifica il dominio e lo sfruttamento delle razze così definite inferiori da
parte di quelle così definite superiori
● pregiudizio → insieme di opinioni non fondate che si tramandano in maniera
costante, spesso si basano su generalizzazioni inaccurate e non controllate

discriminazione → sulla base di queste credenze arrivano una serie di atteggiamenti che
danneggiano gli individui di un certo gruppo
● la discriminazione legale è quella sancita dal sistema giuridico
● la discriminazione di fatto è la discriminazione che si manifesta spontaneamente
nella vita di tutti i giorni

Taguieff distingue diversi tipi di atteggiamenti e comportamenti razzisti:


● auto-razzizzazione
● etero-razzizzazione

esempi di discriminazione
- antisemitismo → questa espressione non è molto corretta perché anche gli arabi
oltre agli ebrei sono una popolazione semitica. È una espressione recente perché ha
iniziato ad essere diffusa dal secolo XIX dai circoli nazionalisti tedeschi attribuendo
agli ebrei le colpe dele crisi e delle trasformazioni sociali in Germania. Questo
concetto è radicato nella storia dell’ostilità nei confronti del popolo ebraico
dall’avvento dei cristianesimo
- dilemma americano → la ricerca di Myrdal sul problema dei neri in america
- apartheid →
- immigrazione verso l’italia →

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