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L’ASCESA DEL FASCISMO

Nel frattempo in questi anni il fascismo aveva raccolto sempre piu’ consensi. Mussolini aveva dato vita a
squadre d’azione , formazioni militari caratterizzate da una uniforme con la camicia nera che con l’uso
della violenza intervenivano per fermare gli scioperi degli operai o braccianti, assalivano le cooperative e le
leghe operaie…

La violenza fascista aumentava sempre piu, e il partito socialista stava crollando. Nel corso del congresso
socialista di Livorno si verifico’ una scissione: la corrente minoritaria di sinistra dette vita nel 21/01/1921, al
Partito Comunista italiano sotto la guida di Antonio Gramsci e di Amadeo Bordiga. Il nuovo partito aderi’
alla Terza Internazionale di Lenin.

Intanto Giolitti avvio’ alcune importanti riforme fiscali sui piu’ benestanti e questo porto’ altro malumore
alla destra. Indisse cosi’ nuove elezioni a maggio 1921 per contare su una solida maggioranza: strinse
alleanza con i nazionalisti e fascisti. Questa coalizione detta blocco nazionale aveva lo scopo di ridurre il
potere politico e sociale dei popolari e socialisti. Ma questi alle elezioni mantennero la loro posizione.

Il blocco ebbe una piccola maggioranza dove i liberali furono penalizzati mentre i fascisti ebbero la meglio
iniziando cosi’ la loro ascesa (entrarono in Parlamento con 35 deputati tra cui Mussolini), e questo grazie
alla piccola borghesia che essendo non protetta come gli operai che lo erano con i sindacati, per ripararsi
dalla grande borghesia, cercava un proprio spazio .

I fascisti pero’ finirono poi con l’avere l’appoggio anche della grande borghesia stanca delle occupazioni
delle fabbriche e convinta di potere poi nel tempo, manipolare i fascisti.

Nel 1921 cade il governo Giolitti e viene affidato a Ivano Bonomi e successivamente a Luigi Facta.

Nel frattempo Mussolini era entrato in parlamento pronto a riorganizzare il suo movimento e nel corso del
Terzo Congresso nazionale fascista fu creato il Partito Nazionale Fascista. Raccolse i consensi dei ceti medi
e della piccola borghesia.

Mussolini si riconfermo’ cosi’ capo del fascismo e avvio’ una doppia strategia: da un lato ricorreva sempre
alla violenza politica, dall’altro sfruttava i mezzi legali ora che era deputato.

Il governo Facta era debole e i fascisti di dimostrarono gli unici a poter riportare stabilita’ politica e ordine,
infatti l’ascesa del fascismo riusci’ anche perche il partito socialista si dimostro’ incapace di opporsi. Piu’
avanti si resero disponibili a collaborare ma ormai era troppo tardi. Cosi il partito socialista PSI si divise
ancora indebolendosi ancora di piu’ ( a capo Nenni). Si formo’ il Partito Socialista Unitario PSU con a capo
Giacomo Matteotti.

Mussolini intanto prende in mano la situazione dal momento che il fascismo dominava. Marcia su Roma e
con un colpo di Stato ottiene il governo. La notte tra il 27 e 28 ottobre 1922 su roma marciarono le camicie
nere guidate da un quadrumvirato (collaboratori di Mussolini: Balbo,Bianchi, De Bono, De Vecchi).

Facta presenta al re il decreto che dichiarava lo stato di assedio ma Vittorio Emanuele III si rifiuta di firmarlo
e invita Mussolini ad andare a Roma per formare il nuovo governo mentre Facta dava le dimissioni.

Il 30 ottobre 1922 Mussolini arriva a Roma e presenta la lista con i nuovi ministri.

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