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Residui e applicazioni

Luigi Greco
Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie
dell’Informazione
Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Anno Accademico 2020/2021

Luigi Greco: Metodi 20/21 1/80


Residui

Residui
Calcolo del residuo nei poli
Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici

Luigi Greco: Metodi 20/21 2/80


Residui
Siano z0 ∈ C e f una funzione olomorfa in un intorno di z0 , escluso
al più z0 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 3/80


Residui
Siano z0 ∈ C e f una funzione olomorfa in un intorno di z0 , escluso
al più z0 .

Si chiama residuo di f in z0 la quantità


Z
1
R[z0 ] = Rf [z0 ] = R[z0 ; f ] = f (z) dz , (1)
2πj γ

essendo γ una circonferenza di centro z0 contenuta nell’intorno.

Luigi Greco: Metodi 20/21 3/80


Residui
Siano z0 ∈ C e f una funzione olomorfa in un intorno di z0 , escluso
al più z0 .

Si chiama residuo di f in z0 la quantità


Z
1
R[z0 ] = Rf [z0 ] = R[z0 ; f ] = f (z) dz , (1)
2πj γ

essendo γ una circonferenza di centro z0 contenuta nell’intorno.

Osserviamo innanzitutto che, per il teorema di Cauchy, l’integrale


in (1) non dipende da γ.

Luigi Greco: Metodi 20/21 3/80


Residui
Siano z0 ∈ C e f una funzione olomorfa in un intorno di z0 , escluso
al più z0 .

Si chiama residuo di f in z0 la quantità


Z
1
R[z0 ] = Rf [z0 ] = R[z0 ; f ] = f (z) dz , (1)
2πj γ

essendo γ una circonferenza di centro z0 contenuta nell’intorno.

Osserviamo innanzitutto che, per il teorema di Cauchy, l’integrale


in (1) non dipende da γ.

È chiaro inoltre che

f olomorfa anche in z0 ⇒ R[z0 ] = 0 .


Luigi Greco: Metodi 20/21 3/80
Residui

Confrontando la definizione di residuo (1) con le formule


Z
1 f (ζ)
cn = dζ , n ∈ Z, (2)
2 π j Γ (ζ − z0 )n+1

dei coefficienti dello sviluppo di Laurent intorno a z0 , vediamo che

R[z0 ] = c−1 . (3)

Luigi Greco: Metodi 20/21 4/80


Residui

Esempio
Tenendo presente lo sviluppo di Laurent della funzione
1
f (z) = = −(z − 1)−1
1−z
intorno a z0 = 1, vediamo subito che il residuo è Rf [1] = −1.

Luigi Greco: Metodi 20/21 5/80


Residui

Esempio
Tenendo presente lo sviluppo di Laurent della funzione
1
f (z) = = −(z − 1)−1
1−z
intorno a z0 = 1, vediamo subito che il residuo è Rf [1] = −1.

La funzione
g (z) = z −2
ha residuo nullo in z0 = 0, ma non è olomorfa in tale punto, che è
un polo doppio:

f olomorfa anche in z0 ⇐
6 R[z0 ] = 0 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 5/80


Residui

Sia ora f olomorfa intorno a ∞.

Luigi Greco: Metodi 20/21 6/80


Residui

Sia ora f olomorfa intorno a ∞.

Si dice residuo nel punto all’∞ di f la quantità


Z
1
R[∞] = Rf [∞] = R[∞; f ] = f (z) dz , (4)
2 π j −γ

dove γ è una circonferenza di centro 0 contenuta nell’intorno;


l’orientamento scelto è quello negativo (orario), che le compete
come frontiera di un intorno di ∞.

Luigi Greco: Metodi 20/21 6/80


Residui

Vediamo che risulta


R[∞] = −c−1 , (5)
dove c−1 è coefficiente dello sviluppo di Laurent di f intorno a ∞.
Osserviamo che c−1 è, nel caso del punto ∞, un coefficiente della
parte olomorfa; in effetti, può risultare Rf [∞] 6= 0 anche se f è
olomorfa in ∞.

Luigi Greco: Metodi 20/21 7/80


Residui

Vediamo che risulta


R[∞] = −c−1 , (5)
dove c−1 è coefficiente dello sviluppo di Laurent di f intorno a ∞.
Osserviamo che c−1 è, nel caso del punto ∞, un coefficiente della
parte olomorfa; in effetti, può risultare Rf [∞] 6= 0 anche se f è
olomorfa in ∞.
Esempio
La funzione
1
f (z) = = z −1
z
è olomorfa all’∞ e risulta f (∞) = 0, ma Rf [∞] = −1.

Luigi Greco: Metodi 20/21 7/80


Residui

Vediamo che risulta


R[∞] = −c−1 , (5)
dove c−1 è coefficiente dello sviluppo di Laurent di f intorno a ∞.
Osserviamo che c−1 è, nel caso del punto ∞, un coefficiente della
parte olomorfa; in effetti, può risultare Rf [∞] 6= 0 anche se f è
olomorfa in ∞.
Esempio
La funzione
1
f (z) = = z −1
z
è olomorfa all’∞ e risulta f (∞) = 0, ma Rf [∞] = −1.

Riguardo al calcolo del residuo all’∞, diamo i seguenti risultati.

Luigi Greco: Metodi 20/21 7/80


Residui
Lemma
Sia f olomorfa intorno a ∞.
Se f (z) converge per z → ∞, risulta

R[∞] = lim z [f (∞) − f (z)] .


z→∞

In particolare, se z f (z) converge per z → ∞, è f (∞) = 0 e

R[∞] = − lim z f (z) .


z→∞

Posto  
1 1
g (z) = −f ,
z z2
risulta Rf [∞] = Rg [0].
Luigi Greco: Metodi 20/21 8/80
Residui

Una proprietà ovvia (essendo il residuo definito mediante un


integrale), ma talvolta utile per semplificare i calcoli, è la linearità
di R[z0 ; · ]:

R[z0 ; αf + βg ] = αR[z0 ; f ] + βR[z0 ; g ] , (6)

per ogni α, β ∈ C e f , g olomorfe intorno a z0 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 9/80


Residui

Una proprietà ovvia (essendo il residuo definito mediante un


integrale), ma talvolta utile per semplificare i calcoli, è la linearità
di R[z0 ; · ]:

R[z0 ; αf + βg ] = αR[z0 ; f ] + βR[z0 ; g ] , (6)

per ogni α, β ∈ C e f , g olomorfe intorno a z0 .

Tale formula è interessante nel caso che g abbia residuo nullo, ad


esempio, sia olomorfa in z0 ∈ C.

Luigi Greco: Metodi 20/21 9/80


Residui

Vediamo due teoremi fondamentali per il seguito.

Luigi Greco: Metodi 20/21 10/80


Residui

Vediamo due teoremi fondamentali per il seguito.


Teorema (I teorema dei residui)

Se f è olomorfa nel dominio regolare D, escluso un numero finito


di punti interni z1 , . . . , zn , risulta
Z

f (z) dz = 2 π j R[z1 ] + · · · + R[zn ] .
+FD

Luigi Greco: Metodi 20/21 10/80


Residui

Scegliamo δ > 0 in modo che i cerchi chiusi di raggio δ e centri


z1 , . . . , zn siano a due a due disgiunti e contenuti internamente a
D, e consideriamo il dominio D 0 ottenuto privando D dei punti
interni a tali cerchi, in modo che f sia olomorfa in D 0 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 11/80


Residui

Scegliamo δ > 0 in modo che i cerchi chiusi di raggio δ e centri


z1 , . . . , zn siano a due a due disgiunti e contenuti internamente a
D, e consideriamo il dominio D 0 ottenuto privando D dei punti
interni a tali cerchi, in modo che f sia olomorfa in D 0 .

+F D −Γ1
z1 −Γ2
δ z2
D0 δ

Luigi Greco: Metodi 20/21 11/80


Residui
Applichiamo il teorema di Cauchy a f in D 0 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 12/80


Residui
Applichiamo il teorema di Cauchy a f in D 0 .

Dette Γ1 , . . . , Γn le circonferenze che delimitano i cerchi, risulta


+FD 0 = +FD ∪ (−Γ1 ) ∪ · · · ∪ (−Γn ) .

Luigi Greco: Metodi 20/21 12/80


Residui
Applichiamo il teorema di Cauchy a f in D 0 .

Dette Γ1 , . . . , Γn le circonferenze che delimitano i cerchi, risulta


+FD 0 = +FD ∪ (−Γ1 ) ∪ · · · ∪ (−Γn ) .
Pertanto
Z Z Z
0= f (z) dz − f (z) dz − · · · − f (z) dz ,
+FD Γ1 Γn
ovvero
Z Z Z
f (z) dz = f (z) dz + · · · + f (z) dz
+FD Γ1 Γn

e per concludere basta riconoscere che risulta


Z Z
f (z) dz = 2 π j R[z1 ] , . . . , f (z) dz = 2 π j R[zn ] .
Γ1 Γn

Luigi Greco: Metodi 20/21 12/80


Residui
Teorema (II teorema dei residui)

Se f è olomorfa in C, escluso un numero finito di punti z1 , . . . , zn ,


risulta
R[z1 ] + · · · + R[zn ] + R[∞] = 0 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 13/80


Residui
Teorema (II teorema dei residui)

Se f è olomorfa in C, escluso un numero finito di punti z1 , . . . , zn ,


risulta
R[z1 ] + · · · + R[zn ] + R[∞] = 0 .

Sia D un cerchio di centro 0 e raggio maggiore di


max |z1 | , . . . |zn | , in modo che z1 , . . . , zn siano interni, e
applichiamo il I teorema dei residui:
Z

f (z) dz = 2 π j R[z1 ] + · · · + R[zn ] .
+FD

Luigi Greco: Metodi 20/21 13/80


Residui
Teorema (II teorema dei residui)

Se f è olomorfa in C, escluso un numero finito di punti z1 , . . . , zn ,


risulta
R[z1 ] + · · · + R[zn ] + R[∞] = 0 .

Sia D un cerchio di centro 0 e raggio maggiore di


max |z1 | , . . . |zn | , in modo che z1 , . . . , zn siano interni, e
applichiamo il I teorema dei residui:
Z

f (z) dz = 2 π j R[z1 ] + · · · + R[zn ] .
+FD

È sufficiente allora osservare che risulta


Z
f (z) dz = −2 π j R[∞] .
+FD

Luigi Greco: Metodi 20/21 13/80


Residui

z1

z2

zn

Luigi Greco: Metodi 20/21 14/80


Residui

z1
D
z2

zn

Luigi Greco: Metodi 20/21 15/80


Residui

Esempio
Verifichiamo la tesi del II teorema dei residui nel caso della funzione
1 1 1
= − , (7)
z2 − 3z + 2 z −2 z −1
che ha poli semplici nei punti 1 e 2 ed è olomorfa all’∞.

Luigi Greco: Metodi 20/21 16/80


Residui

Esempio
Verifichiamo la tesi del II teorema dei residui nel caso della funzione
1 1 1
= − , (7)
z2 − 3z + 2 z −2 z −1
che ha poli semplici nei punti 1 e 2 ed è olomorfa all’∞.

Da (7) ricaviamo R[1] = −1, R[2] = 1, mentre usando il lemma 1


troviamo R[∞] = 0 e quindi

R[1] + R[2] + R[∞] = 0 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 16/80


Residui

Osservazione
L’enunciato del I teorema dei residui estende quello del teorema di
Cauchy, che riguarda il caso in cui non ci siano singolarità.

Luigi Greco: Metodi 20/21 17/80


Residui

Osservazione
L’enunciato del I teorema dei residui estende quello del teorema di
Cauchy, che riguarda il caso in cui non ci siano singolarità.

Il I teorema generalizza inoltre la formula di Cauchy, in quanto, se


f (z)
f è olomorfa, la funzione g : z 7→ ha in z0 residuo pari a
z − z0
f (z0 ).

Luigi Greco: Metodi 20/21 17/80


Residui

Osservazione
L’enunciato del I teorema dei residui estende quello del teorema di
Cauchy, che riguarda il caso in cui non ci siano singolarità.

Il I teorema generalizza inoltre la formula di Cauchy, in quanto, se


f (z)
f è olomorfa, la funzione g : z 7→ ha in z0 residuo pari a
z − z0
f (z0 ).

Per vedere ciò, basta sviluppare in serie di Taylor f :


+∞
X f (n) (z0 )
f (z) f (z0 )
= + (z − z0 )n−1 ,
z − z0 z − z0 n!
n=1

ottenendo cosı̀ lo sviluppo di Laurent intorno a z0 .


Luigi Greco: Metodi 20/21 17/80
Calcolo del residuo nei poli

Nelle applicazioni, sarà fondamentale per calcolare i residui avere


dei procedimenti che non richiedano di valutare l’integrale che
compare nella definizione.

Luigi Greco: Metodi 20/21 18/80


Calcolo del residuo nei poli

Nelle applicazioni, sarà fondamentale per calcolare i residui avere


dei procedimenti che non richiedano di valutare l’integrale che
compare nella definizione.

È possibile dare metodi elementari per il calcolo del residuo nei poli.

Luigi Greco: Metodi 20/21 18/80


Calcolo del residuo nei poli

Nelle applicazioni, sarà fondamentale per calcolare i residui avere


dei procedimenti che non richiedano di valutare l’integrale che
compare nella definizione.

È possibile dare metodi elementari per il calcolo del residuo nei poli.

Per cominciare, supponiamo z0 ∈ C polo semplice di f . Dunque, la


parte singolare di f intorno al punto si riduce ad un unico termine:
c−1
f (z) = + O(z) ,
z − z0
essendo O la parte olomorfa.

Luigi Greco: Metodi 20/21 18/80


Calcolo del residuo nei poli

Ne ricaviamo

lim (z − z0 ) f (z) = lim c−1 + (z − z0 ) O(z) = c−1 + 0 = c−1 .
z→z0 z→z0

Luigi Greco: Metodi 20/21 19/80


Calcolo del residuo nei poli

Ne ricaviamo

lim (z − z0 ) f (z) = lim c−1 + (z − z0 ) O(z) = c−1 + 0 = c−1 .
z→z0 z→z0

Quindi, poiché R[z0 ] = c−1 , troviamo


Lemma
Se z0 è polo semplice di f , vale la formula

Rf [z0 ] = lim (z − z0 ) f (z) . (8)


z→z0

Luigi Greco: Metodi 20/21 19/80


Calcolo del residuo nei poli

È frequente l’uso della formula precedente quando f è espressa


come rapporto di funzioni olomorfe:

A(z)
f (z) = . (9)
B(z)

Luigi Greco: Metodi 20/21 20/80


Calcolo del residuo nei poli

È frequente l’uso della formula precedente quando f è espressa


come rapporto di funzioni olomorfe:

A(z)
f (z) = . (9)
B(z)

In questo caso (8) si particolarizza come segue.


Lemma
Se f = A/B, con z0 zero semplice di B, risulta

A(z0 )
Rf [z0 ] = . (10)
B 0 (z0 )

Luigi Greco: Metodi 20/21 20/80


Calcolo del residuo nei poli
Osserviamo che B 0 (z0 ) 6= 0, quindi il secondo membro di (10) è
definito, e z0 è polo semplice di f se A(z0 ) 6= 0, o singolarità
eliminabile se A(z0 ) = 0.

Luigi Greco: Metodi 20/21 21/80


Calcolo del residuo nei poli
Osserviamo che B 0 (z0 ) 6= 0, quindi il secondo membro di (10) è
definito, e z0 è polo semplice di f se A(z0 ) 6= 0, o singolarità
eliminabile se A(z0 ) = 0.

Per verificare la formula, scriviamo


A(z) z − z0
(z − z0 ) f (z) = (z − z0 ) = A(z)
B(z) B(z) − B(z0 )

Luigi Greco: Metodi 20/21 21/80


Calcolo del residuo nei poli
Osserviamo che B 0 (z0 ) 6= 0, quindi il secondo membro di (10) è
definito, e z0 è polo semplice di f se A(z0 ) 6= 0, o singolarità
eliminabile se A(z0 ) = 0.

Per verificare la formula, scriviamo


A(z) z − z0
(z − z0 ) f (z) = (z − z0 ) = A(z)
B(z) B(z) − B(z0 )

e passiamo al limite per z → z0 osservando che nell’ultimo membro


figura il reciproco del rapporto incrementale di B in z0 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 21/80


Calcolo del residuo nei poli
Osserviamo che B 0 (z0 ) 6= 0, quindi il secondo membro di (10) è
definito, e z0 è polo semplice di f se A(z0 ) 6= 0, o singolarità
eliminabile se A(z0 ) = 0.

Per verificare la formula, scriviamo


A(z) z − z0
(z − z0 ) f (z) = (z − z0 ) = A(z)
B(z) B(z) − B(z0 )

e passiamo al limite per z → z0 osservando che nell’ultimo membro


figura il reciproco del rapporto incrementale di B in z0 .
Osservazione
Benché la formula sia valida, se A(z0 ) = 0 il punto z0 è singolarità
eliminabile di f , dunque il residuo è banalmente nullo e il ricorso
alla formula è superfluo.
Luigi Greco: Metodi 20/21 21/80
Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Per calcolare il residuo della funzione
ez
sin z
in 0, possiamo usare (10):

e z

R[0] = = 1.
cos z z=0

Luigi Greco: Metodi 20/21 22/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Nell’applicare (10) la scelta delle funzioni A e B non sempre è
unica.

Luigi Greco: Metodi 20/21 23/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Nell’applicare (10) la scelta delle funzioni A e B non sempre è
unica.

Calcoliamo ad esempio il residuo in z0 = 0 della funzione

z2 + z + 2
.
cos z (z 2 − z)

Luigi Greco: Metodi 20/21 23/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Una scelta naturale è

A(z) = z 2 + z + 2 e B(z) = cos z (z 2 − z) :

Luigi Greco: Metodi 20/21 24/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Una scelta naturale è

A(z) = z 2 + z + 2 e B(z) = cos z (z 2 − z) :

A(z) z2 + z + 2
= .
B 0 (z) − sin z (z 2 − z) + cos z (2 z − 1)

Luigi Greco: Metodi 20/21 24/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
La scelta
z2 + z + 2
A(z) = e B(z) = z 2 − z
cos z
porta una leggera semplificazione nel calcolo della derivata:

Luigi Greco: Metodi 20/21 25/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
La scelta
z2 + z + 2
A(z) = e B(z) = z 2 − z
cos z
porta una leggera semplificazione nel calcolo della derivata:

A(z) z2 + z + 2 1
0
= · .
B (z) cos z 2z − 1

Luigi Greco: Metodi 20/21 25/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
La scelta
z2 + z + 2
A(z) = e B(z) = z 2 − z
cos z
porta una leggera semplificazione nel calcolo della derivata:

A(z) z2 + z + 2 1
0
= · .
B (z) cos z 2z − 1

Il residuo vale −2.

Luigi Greco: Metodi 20/21 25/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Per calcolare hπ i
R ; tan z
2

Luigi Greco: Metodi 20/21 26/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Per calcolare hπ i
R ; tan z
2
π
possiamo usare (10), poiché 2 è zero semplice di cos z.

Luigi Greco: Metodi 20/21 26/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Per calcolare hπ i
R ; tan z
2
π
possiamo usare (10), poiché 2 è zero semplice di cos z.

Dunque
hπ i sin z
R ; tan z = = −1 .
2 − sin z z= π
2

Luigi Greco: Metodi 20/21 26/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Per calcolare
ez − 1
 
R 0;
1 − cos z

Luigi Greco: Metodi 20/21 27/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Per calcolare
ez − 1
 
R 0;
1 − cos z
non possiamo usare (10), poiché 0 è zero doppio di 1 − cos z.

Luigi Greco: Metodi 20/21 27/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Per calcolare
ez − 1
 
R 0;
1 − cos z
non possiamo usare (10), poiché 0 è zero doppio di 1 − cos z.

Usando (8), troviamo

ez − 1 ez − 1 z2
R[0] = lim z = lim = 2.
z→0 1 − cos z z→0 z 1 − cos z

Luigi Greco: Metodi 20/21 27/80


Calcolo del residuo nei poli
Esempio
Calcoliamo i residui di
1
(z 2 − 4 z + 3) sin z

nei punti 0, 1, 3:

Luigi Greco: Metodi 20/21 28/80


Calcolo del residuo nei poli
Esempio
Calcoliamo i residui di
1
(z 2 − 4 z + 3) sin z

nei punti 0, 1, 3:

1 1
R[0] = 2 = ;
(z − 4 z + 3) cos z z=0 3

Luigi Greco: Metodi 20/21 28/80


Calcolo del residuo nei poli
Esempio
Calcoliamo i residui di
1
(z 2 − 4 z + 3) sin z

nei punti 0, 1, 3:

1 1
R[0] = 2 = ;
(z − 4 z + 3) cos z z=0 3


1 1
R[1] = = ;
(2z − 4) sin z z=1 −2 sin 1

Luigi Greco: Metodi 20/21 28/80


Calcolo del residuo nei poli
Esempio
Calcoliamo i residui di
1
(z 2 − 4 z + 3) sin z

nei punti 0, 1, 3:

1 1
R[0] = 2 = ;
(z − 4 z + 3) cos z z=0 3


1 1
R[1] = = ;
(2z − 4) sin z z=1 −2 sin 1


1 1
R[3] = = .
(2z − 4) sin z z=3 2 sin 3
Luigi Greco: Metodi 20/21 28/80
Calcolo del residuo nei poli

La formula (10) si generalizza come segue.

Luigi Greco: Metodi 20/21 29/80


Calcolo del residuo nei poli

La formula (10) si generalizza come segue.


Lemma
Se f è espressa mediante la (9), con z0 zero di ordine (maggiore di
o uguale a) N − 1 di A e zero di ordine N di B, con N ∈ N, risulta

A(N−1) (z0 )
Rf [z0 ] = N . (11)
B (N) (z0 )

Luigi Greco: Metodi 20/21 29/80


Calcolo del residuo nei poli

La formula (10) si generalizza come segue.


Lemma
Se f è espressa mediante la (9), con z0 zero di ordine (maggiore di
o uguale a) N − 1 di A e zero di ordine N di B, con N ∈ N, risulta

A(N−1) (z0 )
Rf [z0 ] = N . (11)
B (N) (z0 )

Evidentemente, il lemma 3 contiene il caso N = 1.

Luigi Greco: Metodi 20/21 29/80


Calcolo del residuo nei poli

Le ipotesi assicurano che z0 sia polo semplice (o singolarità


eliminabile, se esso è zero di ordine maggiore di N − 1 di A) di f ,
quindi il residuo si calcola con la formula (8).

Luigi Greco: Metodi 20/21 30/80


Calcolo del residuo nei poli

Le ipotesi assicurano che z0 sia polo semplice (o singolarità


eliminabile, se esso è zero di ordine maggiore di N − 1 di A) di f ,
quindi il residuo si calcola con la formula (8).

Usando gli sviluppi di Taylor di A e B intorno a z0 , scriviamo

(z − z0 ) f (z) =

A(N−1) (z0 ) A(N) (z0 ) A(N+1) (z0 )


+ (z − z0 ) + (z − z0 )2 + · · ·
(N − 1)! N! (N + 1)!
=
B (N) (z0 ) B (N+1) (z0 ) B (N+2) (z0 )
+ (z − z0 ) + (z − z0 )2 + · · ·
N! (N + 1)! (N + 2)!

e quindi abbiamo la (11) passando al limite per z → z0 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 30/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Calcoliamo nuovamente
ez − 1
 
R 0;
1 − cos z

Luigi Greco: Metodi 20/21 31/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Calcoliamo nuovamente
ez − 1
 
R 0;
1 − cos z

Usando (11), troviamo

D( e z − 1) e z

R[0] = 2 2 =2 = 2.
D (1 − cos z) z=0 cos z z=0

Luigi Greco: Metodi 20/21 31/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio

La funzione
sin z
f (z) =
1 − cos z
ha in z0 = 0 un polo semplice, essendo tale punto zero semplice
del numeratore e zero doppio del denominatore.

Luigi Greco: Metodi 20/21 32/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio

La funzione
sin z
f (z) =
1 − cos z
ha in z0 = 0 un polo semplice, essendo tale punto zero semplice
del numeratore e zero doppio del denominatore.

Per calcolare il residuo, usiamo la formula (11) con N = 2:


cos z
R[0] = 2 = 2.
cos z z=0

Luigi Greco: Metodi 20/21 32/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Generalizziamo l’esempio precedente.

Luigi Greco: Metodi 20/21 33/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Generalizziamo l’esempio precedente.

Ricordiamo che, se z0 è uno zero di f , esso è un polo semplice


della derivata logaritmica f 0 /f .

Luigi Greco: Metodi 20/21 33/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Generalizziamo l’esempio precedente.

Ricordiamo che, se z0 è uno zero di f , esso è un polo semplice


della derivata logaritmica f 0 /f .

Detto N l’ordine, mediante la formula (11) con A = f 0 e B = f ,


troviamo subito che il residuo è

Rf 0 /f [z0 ] = N .

Luigi Greco: Metodi 20/21 33/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Mediante la (8) troviamo facilmente che, se z0 è polo di ordine N
di f , risulta
Rf 0 /f [z0 ] = −N .

Luigi Greco: Metodi 20/21 34/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Mediante la (8) troviamo facilmente che, se z0 è polo di ordine N
di f , risulta
Rf 0 /f [z0 ] = −N .

Notiamo che questo risultato si può anche ottenere dal caso


precedente, considerando g = 1/f .

Luigi Greco: Metodi 20/21 34/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Mediante la (8) troviamo facilmente che, se z0 è polo di ordine N
di f , risulta
Rf 0 /f [z0 ] = −N .

Notiamo che questo risultato si può anche ottenere dal caso


precedente, considerando g = 1/f .

Infatti, come è noto, z0 è uno zero di ordine N di g e le derivate


logaritmiche di g e f sono opposte.

Luigi Greco: Metodi 20/21 34/80


Calcolo del residuo nei poli

Consideriamo adesso il caso di un polo di ordine superiore.

Luigi Greco: Metodi 20/21 35/80


Calcolo del residuo nei poli

Consideriamo adesso il caso di un polo di ordine superiore.

Sia z0 polo di ordine N della funzione f : lo sviluppo di Laurent


intorno a z0 è dunque
+∞
X
f (z) = cn (z − z0 )n
n=−N

Luigi Greco: Metodi 20/21 35/80


Calcolo del residuo nei poli

Consideriamo adesso il caso di un polo di ordine superiore.

Sia z0 polo di ordine N della funzione f : lo sviluppo di Laurent


intorno a z0 è dunque
+∞
X
f (z) = cn (z − z0 )n
n=−N

e quindi abbiamo
+∞
X
N
(z − z0 ) f (z) = cn (z − z0 )N+n .
n=−N

Luigi Greco: Metodi 20/21 35/80


Calcolo del residuo nei poli

La serie a secondo membro è lo sviluppo di Taylor del


prolungamento g olomorfo in z0 del primo membro.

Luigi Greco: Metodi 20/21 36/80


Calcolo del residuo nei poli

La serie a secondo membro è lo sviluppo di Taylor del


prolungamento g olomorfo in z0 del primo membro.

In tale sviluppo
c−1 = Rf [z0 ]
è il coefficiente della potenza (z − z0 )N−1 . Pertanto

g (N−1) (z0 ) 1 dN−1 


(z − z0 )N f (z) .

Rf [z0 ] = = lim N−1
(N − 1)! (N − 1)! z→z0 dz
(12)

Luigi Greco: Metodi 20/21 36/80


Calcolo del residuo nei poli

La serie a secondo membro è lo sviluppo di Taylor del


prolungamento g olomorfo in z0 del primo membro.

In tale sviluppo
c−1 = Rf [z0 ]
è il coefficiente della potenza (z − z0 )N−1 . Pertanto

g (N−1) (z0 ) 1 dN−1 


(z − z0 )N f (z) .

Rf [z0 ] = = lim N−1
(N − 1)! (N − 1)! z→z0 dz
(12)
Osserviamo che nella (12) è necessario il passaggio al limite
formalmente, poiché (z − z0 )N f (z) non è definita in z0 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 36/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
La funzione
1
f (z) =
z 2 (1− z)
ha in z0 = 0 un polo doppio; calcoliamo il residuo.

Luigi Greco: Metodi 20/21 37/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
La funzione
1
f (z) =
z 2 (1− z)
ha in z0 = 0 un polo doppio; calcoliamo il residuo.

Applicando la (12), troviamo



1 d 1 1
Rf [0] = lim = 2
= 1.
1! z→0 dz 1 − z (1 − z) z=0

Luigi Greco: Metodi 20/21 37/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Il residuo può essere calcolato anche in applicazione del II teorema
dei residui, osservando che l’unica altra singolarità di f è il polo
semplice 1 e con la formula (8) abbiamo

R[1] = −1 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 38/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Il residuo può essere calcolato anche in applicazione del II teorema
dei residui, osservando che l’unica altra singolarità di f è il polo
semplice 1 e con la formula (8) abbiamo

R[1] = −1 .

Inoltre, poiché
lim z f (z) = 0 ,
z→∞

per il lemma 1 troviamo subito R[∞] = 0.

Luigi Greco: Metodi 20/21 38/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Il residuo può essere calcolato anche in applicazione del II teorema
dei residui, osservando che l’unica altra singolarità di f è il polo
semplice 1 e con la formula (8) abbiamo

R[1] = −1 .

Inoltre, poiché
lim z f (z) = 0 ,
z→∞

per il lemma 1 troviamo subito R[∞] = 0.

Pertanto ricaviamo
R[0] = −R[1] = 1 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 38/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Volendo evitare il ricorso alla formula (12), possiamo usare la
linearità.

Luigi Greco: Metodi 20/21 39/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Volendo evitare il ricorso alla formula (12), possiamo usare la
linearità.

Poiché come è ovvio R[0; 1/z 2 ] = 0, troviamo


     
1 1 1 1
R 0; 2 = R 0; 2 − = R 0;
z (1 − z) z (1 − z) z 2 z (1 − z)

1
= = 1.
1 − z z=0

Luigi Greco: Metodi 20/21 39/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Consideriamo la funzione razionale
z 4 + 2z 2 + 1
f (z) = .
z 2 (z 2 + 4z + 1)

Luigi Greco: Metodi 20/21 40/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Consideriamo la funzione razionale
z 4 + 2z 2 + 1
f (z) = .
z 2 (z 2 + 4z + 1)

Essa ha un polo doppio in 0, poli semplici nei punti −2 ∓ 3; il
punto ∞ è di olomorfia, in quanto f converge, e

f (∞) = lim f (z) = 1 .


z→∞

Luigi Greco: Metodi 20/21 40/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Consideriamo la funzione razionale
z 4 + 2z 2 + 1
f (z) = .
z 2 (z 2 + 4z + 1)

Essa ha un polo doppio in 0, poli semplici nei punti −2 ∓ 3; il
punto ∞ è di olomorfia, in quanto f converge, e

f (∞) = lim f (z) = 1 .


z→∞

Calcoliamo i residui. Usando (10) troviamo


√ z 4 + 2z 2 + 1

R[−2 ∓ 3] = 2
z (2z + 4) z=−2∓√3
Luigi Greco: Metodi 20/21 40/80
Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)

calcolo effettivo, vale la pena notare che −2 − 3 e
Per il √
−2 + 3 sono reciproci, quindi
√ z 2 + 2 + z −2

R[−2 ∓ 3] =
2z + 4 z=−2∓√3
√ √
(−2 ∓ 3)2 + 2 + (−2 ± 3)2
= √
∓2 3

Luigi Greco: Metodi 20/21 41/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)

calcolo effettivo, vale la pena notare che −2 − 3 e
Per il √
−2 + 3 sono reciproci, quindi
√ z 2 + 2 + z −2

R[−2 ∓ 3] =
2z + 4 z=−2∓√3
√ √
(−2 ∓ 3)2 + 2 + (−2 ± 3)2
= √
∓2 3
e dunque
√ 8
R[−2 ∓ 3] = ∓ √ .
3

Luigi Greco: Metodi 20/21 41/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
In 0 usiamo (12):

d z 4 + 2z 2 + 1

R[0] = = −4 .
dz z 2 + 4z + 1 z=0

Luigi Greco: Metodi 20/21 42/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
In 0 usiamo (12):

d z 4 + 2z 2 + 1

R[0] = = −4 .
dz z 2 + 4z + 1 z=0

Il calcolo si semplifica leggermente nell’applicare la formula (12)


osservando che
z 2 + 2 + z −2
f (z) = 2
z + 4z + 1

Luigi Greco: Metodi 20/21 42/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
In 0 usiamo (12):

d z 4 + 2z 2 + 1

R[0] = = −4 .
dz z 2 + 4z + 1 z=0

Il calcolo si semplifica leggermente nell’applicare la formula (12)


osservando che
z 2 + 2 + z −2
f (z) = 2
z + 4z + 1
e che
z2 + 2
g (z) = 2
z + 4z + 1
è olomorfa in 0.

Luigi Greco: Metodi 20/21 42/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Pertanto il residuo di f coincide con quello della funzione

z −2
h(z) = = f (z) − g (z) :
z 2 + 4z + 1

d 1
R[0; f ] = R[0; h] = 2
= −4 .
dz z + 4z + 1 z=0

Luigi Greco: Metodi 20/21 43/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Per calcolare il residuo in ∞ usiamo il lemma 1:
R[∞; f ] = lim z [1 − f (z)]
z→∞

z 2 (z 2 + 4z + 1) − (z 4 + 2z 2 + 1)
= lim = 4.
z→∞ z (z 2 + 4z + 1)

Luigi Greco: Metodi 20/21 44/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Per calcolare il residuo in ∞ usiamo il lemma 1:
R[∞; f ] = lim z [1 − f (z)]
z→∞

z 2 (z 2 + 4z + 1) − (z 4 + 2z 2 + 1)
= lim = 4.
z→∞ z (z 2 + 4z + 1)

In accordo con il II teorema dei residui, risulta


√ √
R[0] + R[−2 + 3] + R[−2 − 3] + R[∞] = 0 . (13)

Luigi Greco: Metodi 20/21 44/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Calcoliamo il residuo della funzione
ez
f (z) =
1 − cos z
nel polo doppio z0 = 0.

Luigi Greco: Metodi 20/21 45/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
In base alla (12), abbiamo

z2 e z
R[0] = lim D
z→0 1 − cos z
(2z e z + z 2 e z )(1 − cos z) − z 2 e z sin z
= lim
z→0 (1 − cos z)2

2z(1 − cos z) − z 2 sin z


= 2 + lim .
z→0 (1 − cos z)2

Luigi Greco: Metodi 20/21 46/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
L’ultimo limite vale 0, in quanto in quanto (esiste finito e) la
funzione è dispari.

Luigi Greco: Metodi 20/21 47/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
L’ultimo limite vale 0, in quanto in quanto (esiste finito e) la
funzione è dispari.

Dunque
R[0] = 2 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 47/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
L’ultimo limite vale 0, in quanto in quanto (esiste finito e) la
funzione è dispari.

Dunque
R[0] = 2 .
Conviene in effetti più semplicemente scrivere

z2 e z z2 z2
D = ez + ez D
1 − cos z 1 − cos z 1 − cos z
z 2
e notare che l’ultimo termine D 1−cos z è funzione dispari, in quanto
derivata di una funzione pari, quindi (il limite) in 0 si annulla.

Luigi Greco: Metodi 20/21 47/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Ricordando lo sviluppo di Mac Laurin di e z , scriviamo
z2 3
ez 1+z 2 + z3! + · · ·
= +
1 − cos z 1 − cos z 1 − cos z
e l’ultimo termine è olomorfo in 0, poiché 0 è zero doppio del
numeratore.

Luigi Greco: Metodi 20/21 48/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Ricordando lo sviluppo di Mac Laurin di e z , scriviamo
z2 3
ez 1+z 2 + z3! + · · ·
= +
1 − cos z 1 − cos z 1 − cos z
e l’ultimo termine è olomorfo in 0, poiché 0 è zero doppio del
numeratore. Pertanto
ez
   
1+z
R 0; = R 0;
1 − cos z 1 − cos z
   
1 z
= R 0; + R 0;
1 − cos z 1 − cos z

Luigi Greco: Metodi 20/21 48/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Nell’ultimo membro,
 
1
R 0; = c−1 = 0 ,
1 − cos z

poiché 1/(1 − cos z) è una funzione pari.

Luigi Greco: Metodi 20/21 49/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Nell’ultimo membro,
 
1
R 0; = c−1 = 0 ,
1 − cos z

poiché 1/(1 − cos z) è una funzione pari.

L’altro residuo è relativo ad un polo semplice:

z2
 
z
R 0; = lim = 2.
1 − cos z z→0 1 − cos z

Luigi Greco: Metodi 20/21 49/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Come ulteriore possibilità per il calcolo del residuo, osserviamo che
1 2
− 2
1 − cos z z
ha in 0 una singolarità eliminabile.

Luigi Greco: Metodi 20/21 50/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Come ulteriore possibilità per il calcolo del residuo, osserviamo che
1 2
− 2
1 − cos z z
ha in 0 una singolarità eliminabile. Infatti

z2
1 2 − 1 + cos z
− 2 = 22
1 − cos z z z
(1 − cos z)
2

Luigi Greco: Metodi 20/21 50/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Come ulteriore possibilità per il calcolo del residuo, osserviamo che
1 2
− 2
1 − cos z z
ha in 0 una singolarità eliminabile. Infatti

z2
1 2 − 1 + cos z
− 2 = 22
1 − cos z z z
(1 − cos z)
2
e ricordando lo sviluppo di Mac Laurin di cos z vediamo che
numeratore e denominatore hanno entrambi in 0 uno zero di ordine
4.
Luigi Greco: Metodi 20/21 50/80
Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Ne segue
ez ez
   
R 0; = R 0; 2
1 − cos z z /2
e l’ultimo residuo è più facile da calcolare:

Luigi Greco: Metodi 20/21 51/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Ne segue
ez ez
   
R 0; = R 0; 2
1 − cos z z /2
e l’ultimo residuo è più facile da calcolare:

ez
 
R 0; 2 = 2 D e z |z=0 = 2 .
z /2

Luigi Greco: Metodi 20/21 51/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Non sempre è lecito sostituire un infinitesimo equivalente.

Luigi Greco: Metodi 20/21 52/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Non sempre è lecito sostituire un infinitesimo equivalente.

La funzione
z
(14)
(1 − cos z)2
ha in 0 un polo di ordine 3.

Luigi Greco: Metodi 20/21 52/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio
Non sempre è lecito sostituire un infinitesimo equivalente.

La funzione
z
(14)
(1 − cos z)2
ha in 0 un polo di ordine 3.
z2
Sostituendo 1 − cos z con 2, otteniamo l’espressione

z 4
= = 4 z −3 (15)
(z 2 /2)2 z3

che ha chiaramente residuo nullo in 0.

Luigi Greco: Metodi 20/21 52/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Mostriamo che il residuo della funzione in (14) non è nullo.

Luigi Greco: Metodi 20/21 53/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Mostriamo che il residuo della funzione in (14) non è nullo.

L’uso della (12) è complicato:

z4
 
z 1 2
R 0, = lim D .
(1 − cos z)2 2 z→0 (1 − cos z)2

Luigi Greco: Metodi 20/21 53/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Mostriamo che il residuo della funzione in (14) non è nullo.

L’uso della (12) è complicato:

z4
 
z 1 2
R 0, = lim D .
(1 − cos z)2 2 z→0 (1 − cos z)2

D’altra parte, per quanto visto,


   
z z z
R 0, = R 0, −
(1 − cos z)2 (1 − cos z)2 (z 2 /2)2

Luigi Greco: Metodi 20/21 53/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
L’ultima espressione ha in 0 un polo semplice:
2 2
z z [ z2 − (1 − cos z)] [ z2 + (1 − cos z)]
− = z 2 2
(1 − cos z)2 (z 2 /2)2 (1 − cos z) z

2

Luigi Greco: Metodi 20/21 54/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
L’ultima espressione ha in 0 un polo semplice:
2 2
z z [ z2 − (1 − cos z)] [ z2 + (1 − cos z)]
− = z 2 2
(1 − cos z)2 (z 2 /2)2 (1 − cos z) z

2

Infatti, in 0 il numeratore ha uno zero di ordine

M = 1 + 4 + 2 = 7,

Luigi Greco: Metodi 20/21 54/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
L’ultima espressione ha in 0 un polo semplice:
2 2
z z [ z2 − (1 − cos z)] [ z2 + (1 − cos z)]
− = z 2 2
(1 − cos z)2 (z 2 /2)2 (1 − cos z) z

2

Infatti, in 0 il numeratore ha uno zero di ordine

M = 1 + 4 + 2 = 7,

mentre il denominatore ha uno zero di ordine

N = 2 (2 + 2) = 8 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 54/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Dunque per la (8) (usando lo sviluppo di Mac Laurin di cos z)
z2 z2
2 [ 2 − (1 − cos z)] [ 2 + (1 − cos z)]
 
z
R 0, = lim z 2 2
(1 − cos z)2 (1 − cos z) z

z→0
2

z4 z2 z2
[ 4! ] [ 2 + ] 16 2
= lim z 2  z 2 4
2
= = .
z→0 4! 3
2

Luigi Greco: Metodi 20/21 55/80


Calcolo del residuo nei poli

Esempio (continuazione)
Dunque per la (8) (usando lo sviluppo di Mac Laurin di cos z)
z2 z2
2 [ 2 − (1 − cos z)] [ 2 + (1 − cos z)]
 
z
R 0, = lim z 2 2
(1 − cos z)2 (1 − cos z) z

z→0
2

z4 z2 z2
[ 4! ] [ 2 + ] 16 2
= lim z 2  z 2 4
2
= = .
z→0 4! 3
2

In definitiva, i residui in (14) e (15) non coincidono.

Luigi Greco: Metodi 20/21 55/80


Calcolo del residuo nei poli

Per il seguito, è utile generalizzare la formula (12) per il calcolo del


residuo ed indicare una formula per tutti i coefficienti della parte
singolare di f intorno a z0 :

1 dN−n 
(z − z0 )N f (z) ,

c−n = lim N−n
(16)
(N − n)! z→z0 dz

per n = 1, . . . , N.

Luigi Greco: Metodi 20/21 56/80


Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici

Facciamo ora alcune considerazioni relative alla decomposizione in


fratti semplici, alla luce della teoria dei residui.

Luigi Greco: Metodi 20/21 57/80


Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici

Facciamo ora alcune considerazioni relative alla decomposizione in


fratti semplici, alla luce della teoria dei residui.

Ci occupiamo dunque di funzioni razionali, cioè rapporti tra


polinomi
P(z)
R(z) = . (17)
Q(z)

Luigi Greco: Metodi 20/21 57/80


Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici

Richiamiamo l’operazione di divisione euclidea: data una coppia di


polinomi (P, Q), con Q diverso dal polinomio nullo, è
univocamente determinata un’altra coppia di polinomi (S, R) con
le seguenti proprietà
risulta P = S Q + R;
R è il polinomio nullo, o ha grado minore del grado di Q.

Luigi Greco: Metodi 20/21 58/80


Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici

Richiamiamo l’operazione di divisione euclidea: data una coppia di


polinomi (P, Q), con Q diverso dal polinomio nullo, è
univocamente determinata un’altra coppia di polinomi (S, R) con
le seguenti proprietà
risulta P = S Q + R;
R è il polinomio nullo, o ha grado minore del grado di Q.
L’operazione (P, Q) 7→ (S, R) è detta appunto divisione di P per
Q, S si dice quoziente e R si dice resto della divisione; se R è il
polinomio nullo, si dice che P è divisibile per Q, o anche che Q
divide P. Dunque, possiamo riscrivere la (17) come segue:

P(z) R(z)
R(z) = = S(z) + . (18)
Q(z) Q(z)

Luigi Greco: Metodi 20/21 58/80


Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici

A meno del termine polinomiale S, possiamo sempre ridurci ad una


funzione razionale propria, cioè in cui il grado del numeratore è
minore di quello del denominatore.

Luigi Greco: Metodi 20/21 59/80


Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici

A meno del termine polinomiale S, possiamo sempre ridurci ad una


funzione razionale propria, cioè in cui il grado del numeratore è
minore di quello del denominatore.

Richiamiamo ora la decomposizione in fratti semplici delle funzioni


razionali.

Luigi Greco: Metodi 20/21 59/80


Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici

A meno del termine polinomiale S, possiamo sempre ridurci ad una


funzione razionale propria, cioè in cui il grado del numeratore è
minore di quello del denominatore.

Richiamiamo ora la decomposizione in fratti semplici delle funzioni


razionali.

Per fare questo, dobbiamo prima parlare della fattorizzazione dei


polinomi. Sia

Q(z) = a0 + a1 z + · · · + aN z N (19)

un polinomio di grado N > 0.

Luigi Greco: Metodi 20/21 59/80


Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici
Per il teorema fondamentale dell’algebra, Q ha almeno uno zero in
C.

Luigi Greco: Metodi 20/21 60/80


Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici
Per il teorema fondamentale dell’algebra, Q ha almeno uno zero in
C.

Unendo questo al ben noto teorema di Ruffini (il resto della


divisione di Q per z − c è la costante Q(c), quindi Q è divisibile
per z − c se e solo se Q(c) = 0), troviamo che in C, il polinomio
Q ha esattamente N zeri, se ciascuno viene contato secondo il suo
ordine.

Luigi Greco: Metodi 20/21 60/80


Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici
Per il teorema fondamentale dell’algebra, Q ha almeno uno zero in
C.

Unendo questo al ben noto teorema di Ruffini (il resto della


divisione di Q per z − c è la costante Q(c), quindi Q è divisibile
per z − c se e solo se Q(c) = 0), troviamo che in C, il polinomio
Q ha esattamente N zeri, se ciascuno viene contato secondo il suo
ordine.

Detti dunque z1 , . . . , zk gli zeri a due a due distinti e N1 , . . . , Nk i


rispettivi ordini, risulta
N1 + · · · + N k = N (20)
e Q si fattorizza come segue:
Q(z) = aN (z − z1 )N1 · · · (z − zk )Nk . (21)
Luigi Greco: Metodi 20/21 60/80
Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici

Data la funzione razionale R in (17), possiamo fattorizzare


numeratore e denominatore e semplificare gli eventuali fattori
comuni, in modo da rappresentare R come rapporto di polinomi
primi tra loro.

Luigi Greco: Metodi 20/21 61/80


Applicazioni alla decomposizione in fratti semplici

Data la funzione razionale R in (17), possiamo fattorizzare


numeratore e denominatore e semplificare gli eventuali fattori
comuni, in modo da rappresentare R come rapporto di polinomi
primi tra loro.

Nel seguito supporremo che il grado di P sia minore del grado di Q


e che i due polinomi siano primi tra loro.

Luigi Greco: Metodi 20/21 61/80


Fratti semplici nel campo complesso

Nel campo complesso si dicono fratti semplici le epressioni del tipo


c
,
(z − z0 )n

dove c, z0 ∈ C (c 6= 0) e n ∈ N.

Luigi Greco: Metodi 20/21 62/80


Fratti semplici nel campo complesso

Nel campo complesso si dicono fratti semplici le epressioni del tipo


c
,
(z − z0 )n

dove c, z0 ∈ C (c 6= 0) e n ∈ N.

Data la funzione razionale R, supponiamo che il denominatore Q


sia fattorizzato come in (21); in questa ipotesi, R si decompone in
un unico modo come somma di fratti semplici:
Nm
k X
P(z) X cm,n
R(z) = = . (22)
Q(z) (z − zm )n
m=1 n=1

Luigi Greco: Metodi 20/21 62/80


Fratti semplici nel campo complesso

I coefficienti cm,n sono opportuni numeri complessi, univocamente


determinati dalla (22).

Luigi Greco: Metodi 20/21 63/80


Fratti semplici nel campo complesso

I coefficienti cm,n sono opportuni numeri complessi, univocamente


determinati dalla (22).

Per ottenere la decomposizione, al lettore è certamente noto il


metodo dei coefficienti indeterminati.

Luigi Greco: Metodi 20/21 63/80


Fratti semplici nel campo complesso

I coefficienti cm,n sono opportuni numeri complessi, univocamente


determinati dalla (22).

Per ottenere la decomposizione, al lettore è certamente noto il


metodo dei coefficienti indeterminati.

Esponiamo ora un modo di procedere basato sul calcolo dei residui.

Luigi Greco: Metodi 20/21 63/80


Fratti semplici nel campo complesso
Nella decomposizione figurano fratti semplici con denominatori del
tipo (z − zm )n , che dividono Q, cioè i numeri zm , m = 1, . . . , k,
sono gli zeri di Q.

Luigi Greco: Metodi 20/21 64/80


Fratti semplici nel campo complesso
Nella decomposizione figurano fratti semplici con denominatori del
tipo (z − zm )n , che dividono Q, cioè i numeri zm , m = 1, . . . , k,
sono gli zeri di Q.

La somma dei termini corrispondenti ad un fissato zero zm è


esplicitamente
cm,1 cm,Nm
+ ··· + . (23)
z − zm (z − zm )Nm

Luigi Greco: Metodi 20/21 64/80


Fratti semplici nel campo complesso
Nella decomposizione figurano fratti semplici con denominatori del
tipo (z − zm )n , che dividono Q, cioè i numeri zm , m = 1, . . . , k,
sono gli zeri di Q.

La somma dei termini corrispondenti ad un fissato zero zm è


esplicitamente
cm,1 cm,Nm
+ ··· + . (23)
z − zm (z − zm )Nm
La somma degli altri termini nella (22) è olomorfa in zm .

Luigi Greco: Metodi 20/21 64/80


Fratti semplici nel campo complesso
Nella decomposizione figurano fratti semplici con denominatori del
tipo (z − zm )n , che dividono Q, cioè i numeri zm , m = 1, . . . , k,
sono gli zeri di Q.

La somma dei termini corrispondenti ad un fissato zero zm è


esplicitamente
cm,1 cm,Nm
+ ··· + . (23)
z − zm (z − zm )Nm
La somma degli altri termini nella (22) è olomorfa in zm .

Quindi (23) è la parte singolare di R intorno a zm e può essere


determinata mediante le formule (16). In altre parole, per
n = 1, . . . , Nm ,
cm,n = c−n [zm ]
è il coefficiente di (z − zm )−n nello sviluppo di Laurent di R
intorno a zm .
Luigi Greco: Metodi 20/21 64/80
Fratti semplici nel campo complesso

Esempio
Decomponiamo in fratti semplici la funzione:
1
f (z) = .
z 2 (1− z)

Luigi Greco: Metodi 20/21 65/80


Fratti semplici nel campo complesso

Esempio
Decomponiamo in fratti semplici la funzione:
1
f (z) = .
z 2 (1− z)

La decomposizione è

1 R[0] c−2 [0] R[1]


= + + . (24)
z 2 (1− z) z z 2 z −1

Luigi Greco: Metodi 20/21 65/80


Fratti semplici nel campo complesso

Esempio
Decomponiamo in fratti semplici la funzione:
1
f (z) = .
z 2 (1− z)

La decomposizione è

1 R[0] c−2 [0] R[1]


= + + . (24)
z 2 (1− z) z z 2 z −1

Abbiamo Rf [0] = 1, Rf [1] = −1; inoltre



2 1
c−2 [0] = lim z f (z) = = 1.
z→0 1 − z z=0

Luigi Greco: Metodi 20/21 65/80


Fratti semplici nel campo reale

Ci occupiamo qui di funzioni razionali a coefficienti reali.

Luigi Greco: Metodi 20/21 66/80


Fratti semplici nel campo reale

Ci occupiamo qui di funzioni razionali a coefficienti reali.

Svolgiamo preliminarmente alcune ulteriori considerazione sui


polinomi nel campo reale. Sia dunque Q un polinomio a
coefficienti reali, dato dalla (19).

Luigi Greco: Metodi 20/21 66/80


Fratti semplici nel campo reale

Ci occupiamo qui di funzioni razionali a coefficienti reali.

Svolgiamo preliminarmente alcune ulteriori considerazione sui


polinomi nel campo reale. Sia dunque Q un polinomio a
coefficienti reali, dato dalla (19).

Come è noto, Q è hermitiano

Q(z) = Q(z̄) .

Luigi Greco: Metodi 20/21 66/80


Fratti semplici nel campo reale

Ci occupiamo qui di funzioni razionali a coefficienti reali.

Svolgiamo preliminarmente alcune ulteriori considerazione sui


polinomi nel campo reale. Sia dunque Q un polinomio a
coefficienti reali, dato dalla (19).

Come è noto, Q è hermitiano

Q(z) = Q(z̄) .

Ne segue chiaramente che, se z0 è uno zero non reale di Q, è zero


pure z0 :
Q(z0 ) = Q(z0 ) = 0 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 66/80


Fratti semplici nel campo reale
Più precisamente, essendo anche le derivate di Q a coefficienti reali
e quindi hermitiane, vediamo che z0 e z0 hanno lo stesso ordine.

Luigi Greco: Metodi 20/21 67/80


Fratti semplici nel campo reale
Più precisamente, essendo anche le derivate di Q a coefficienti reali
e quindi hermitiane, vediamo che z0 e z0 hanno lo stesso ordine.

Dunque, se nella fattorizzazione (21) compare il fattore (z − z0 )N0 ,


compare anche (z − z0 )N0 e quindi Q è divisibile per il prodotto.

Luigi Greco: Metodi 20/21 67/80


Fratti semplici nel campo reale
Più precisamente, essendo anche le derivate di Q a coefficienti reali
e quindi hermitiane, vediamo che z0 e z0 hanno lo stesso ordine.

Dunque, se nella fattorizzazione (21) compare il fattore (z − z0 )N0 ,


compare anche (z − z0 )N0 e quindi Q è divisibile per il prodotto.

Scrivendo z0 = σ + j ω in forma algebrica, è z0 = σ − j ω e

(z − z0 ) (z − z0 ) = (z − σ)2 + ω 2 = z 2 + p z + q ,

dove p = −2 σ e q = σ 2 + ω 2 .

Luigi Greco: Metodi 20/21 67/80


Fratti semplici nel campo reale
Più precisamente, essendo anche le derivate di Q a coefficienti reali
e quindi hermitiane, vediamo che z0 e z0 hanno lo stesso ordine.

Dunque, se nella fattorizzazione (21) compare il fattore (z − z0 )N0 ,


compare anche (z − z0 )N0 e quindi Q è divisibile per il prodotto.

Scrivendo z0 = σ + j ω in forma algebrica, è z0 = σ − j ω e

(z − z0 ) (z − z0 ) = (z − σ)2 + ω 2 = z 2 + p z + q ,

dove p = −2 σ e q = σ 2 + ω 2 .

Notiamo che il trinomio nell’ultimo membro ha coefficienti reali e


discriminante negativo:

∆ = p 2 − 4 q = −4 ω 2 < 0 .
Luigi Greco: Metodi 20/21 67/80
Fratti semplici nel campo reale
In generale, il polinomio Q avrà degli zeri reali a due a due distinti
x1 , . . . , xk ,

Luigi Greco: Metodi 20/21 68/80


Fratti semplici nel campo reale
In generale, il polinomio Q avrà degli zeri reali a due a due distinti
x1 , . . . , xk ,
di ordini rispettivamente
N1 , . . . , Nk ,

Luigi Greco: Metodi 20/21 68/80


Fratti semplici nel campo reale
In generale, il polinomio Q avrà degli zeri reali a due a due distinti
x1 , . . . , xk ,
di ordini rispettivamente
N1 , . . . , Nk ,
e degli zeri complessi non reali a due a due distinti, che si
presentano a coppie di numeri coniugati
z1 , z1 , . . . , zh , zh ,

Luigi Greco: Metodi 20/21 68/80


Fratti semplici nel campo reale
In generale, il polinomio Q avrà degli zeri reali a due a due distinti
x1 , . . . , xk ,
di ordini rispettivamente
N1 , . . . , Nk ,
e degli zeri complessi non reali a due a due distinti, che si
presentano a coppie di numeri coniugati
z1 , z1 , . . . , zh , zh ,
di ordini rispettivamente
M1 , . . . , Mh ,
(eventualmente k = 0, cioè nessuno zero è reale, o h = 0, cioè ogni
zero è reale).
Luigi Greco: Metodi 20/21 68/80
Fratti semplici nel campo reale

Alla (20) subentra

N1 + · · · + Nk + 2 (M1 + · · · + Mh ) = N (25)

e la fattorizzazione (21) si riscrive (indicando con x la variabile


reale)

Q(x) = aN (x−x1 )N1 · · · (x−xk )Nk (x 2 +p1 x+q1 )M1 · · · (x 2 +ph x+qh )Mh ,
(26)
con i trinomi di secondo grado che vi figurano aventi ciascuno
discriminante negativo.

Luigi Greco: Metodi 20/21 69/80


Fratti semplici nel campo reale

Nel campo reale chiameremo fratti semplici, oltre le espressioni


precedentemente considerate
c
(x − x0 )n

con c, x0 ∈ R e n ∈ N, anche espressioni del tipo


ax +b
(x 2 + p x + q)n

con a, b, p, q ∈ R, n ∈ N e il trinomio a denominatore con


discriminante negativo: ∆ = p 2 − 4 q < 0.

Luigi Greco: Metodi 20/21 70/80


Fratti semplici nel campo reale

Se la funzione razionale R ha coefficienti reali e il denominatore Q


si fattorizza come in (26), R ha la seguente decomposizione in
fratti semplici nel campo reale:
Nm
k X Mm
h X
X cm,n X am,n x + bm,n
R(x) = n
+ . (27)
(x − xm ) (x + pm x + qm )n
2
m=1 n=1 m=1 n=1

Luigi Greco: Metodi 20/21 71/80


Fratti semplici nel campo reale

Se la funzione razionale R ha coefficienti reali e il denominatore Q


si fattorizza come in (26), R ha la seguente decomposizione in
fratti semplici nel campo reale:
Nm
k X Mm
h X
X cm,n X am,n x + bm,n
R(x) = n
+ . (27)
(x − xm ) (x + pm x + qm )n
2
m=1 n=1 m=1 n=1

La prima doppia sommatoria corrisponde agli zeri reali di Q


(chiaramente non è presente se k = 0) e coincide nelle
decomposizioni (22) e (27), mentre la seconda è determinata dagli
zeri complessi (e manca se h = 0).

Luigi Greco: Metodi 20/21 71/80


Fratti semplici nel campo reale
È possibile ricavare una formula per scrivere il fratto in (27)
corrispondente ad una coppia di zeri complessi coniugati semplici
di Q.

Luigi Greco: Metodi 20/21 72/80


Fratti semplici nel campo reale
È possibile ricavare una formula per scrivere il fratto in (27)
corrispondente ad una coppia di zeri complessi coniugati semplici
di Q.

Siano dunque z0 = σ + j ω e z0 = σ − j ω zeri semplici.

Luigi Greco: Metodi 20/21 72/80


Fratti semplici nel campo reale
È possibile ricavare una formula per scrivere il fratto in (27)
corrispondente ad una coppia di zeri complessi coniugati semplici
di Q.

Siano dunque z0 = σ + j ω e z0 = σ − j ω zeri semplici.

Essendo R hermitiana, risulta

R[z0 ] = R[z0 ] . (28)

Luigi Greco: Metodi 20/21 72/80


Fratti semplici nel campo reale
È possibile ricavare una formula per scrivere il fratto in (27)
corrispondente ad una coppia di zeri complessi coniugati semplici
di Q.

Siano dunque z0 = σ + j ω e z0 = σ − j ω zeri semplici.

Essendo R hermitiana, risulta

R[z0 ] = R[z0 ] . (28)

I termini in (22) corrispondenti a z0 e z0 (per z = x ∈ R) sono


coniugati, dunque, posto R[z0 ] = α + j β, la loro somma è

α+jβ α (x − σ) − β ω
2 Re =2 . (29)
x −σ−jω (x − σ)2 + ω 2

Luigi Greco: Metodi 20/21 72/80


Fratti semplici nel campo reale

Esempio
Decomponiamo nel campo reale la funzione
1
R(x) = .
(x − 1) (x 2 + 1)

Gli zeri del denominatore sono 1 e ∓j, tutti semplici, quindi poli
semplici di R.

Luigi Greco: Metodi 20/21 73/80


Fratti semplici nel campo reale

Esempio
Decomponiamo nel campo reale la funzione
1
R(x) = .
(x − 1) (x 2 + 1)

Gli zeri del denominatore sono 1 e ∓j, tutti semplici, quindi poli
semplici di R.

Inoltre

1 1 1 −1 + j
R[1] = , R[j] = = = .
2 (x − 1) 2 x x=j
2 (−1 − j) 4

Luigi Greco: Metodi 20/21 73/80


Fratti semplici nel campo reale

Esempio (continuazione)
Con le notazioni precedenti, abbiamo
1 1
σ = 0, ω = 1, α=− , β= .
4 4

Luigi Greco: Metodi 20/21 74/80


Fratti semplici nel campo reale

Esempio (continuazione)
Con le notazioni precedenti, abbiamo
1 1
σ = 0, ω = 1, α=− , β= .
4 4
Dunque
1 1 1 −x − 1
R(x) = + .
2 x − 1 2 x2 + 1

Luigi Greco: Metodi 20/21 74/80


Fratti semplici nel campo reale

Come vedremo, nelle applicazioni capita spesso di dovere scrivere


una funzione razionale
ax + b
R(x) =
x 2 + px + q
a coefficienti reali e con discriminante del denominatore negativo,
∆ = p 2 − 4q < 0, nella forma

c(x − σ) + d
R(x) = ,
(x − σ)2 + ω 2

essendo σ ∓ jω gli zeri complessi coniugati del denominatore e c e


d opportuni coefficienti.

Luigi Greco: Metodi 20/21 75/80


Fratti semplici nel campo reale

Per arrivare a tale espressione non vale assolutamente la pena di


usare la formula (29), ma molto più semplicemente

ax + b a(x − σ) + b + aσ
R(x) = = .
x2 + px + q (x − σ)2 + ω 2

Luigi Greco: Metodi 20/21 76/80


La formula di Hermite

È opportuno illustrare una decomposizione che consiste nello


scrivere una funzione razionale come somma di fratti semplici con
esponente n = 1 nella (22) e (27) e di un termine sotto forma di
derivata di un’altra funzione razionale.

Luigi Greco: Metodi 20/21 77/80


La formula di Hermite

È opportuno illustrare una decomposizione che consiste nello


scrivere una funzione razionale come somma di fratti semplici con
esponente n = 1 nella (22) e (27) e di un termine sotto forma di
derivata di un’altra funzione razionale.

La decomposizione differisce formalmente da quella in fratti


semplici nel caso di zeri multipli del denominatore e in alcune
applicazioni è preferibile.

Luigi Greco: Metodi 20/21 77/80


La formula di Hermite

Ad esempio, nel campo complesso, osserviamo che i termini


nella (22) con esponente n > 1 sono derivate di funzioni razionali.

Luigi Greco: Metodi 20/21 78/80


La formula di Hermite

Ad esempio, nel campo complesso, osserviamo che i termini


nella (22) con esponente n > 1 sono derivate di funzioni razionali.

In questo modo, arriviamo alla uguaglianza


k
P(z) X cm,1 d P̃(z)
R(z) = = + ,
Q(z) z − zm dz Q̃(z)
m=1

dove
Q̃(z) = (z − z1 )N1 −1 · · · (z − zk )Nk −1
(con riferimento alla (21), gli eponenti sono tutti abbassati di una
unità) e P̃ è un polinomio di grado minore di N − k.

Luigi Greco: Metodi 20/21 78/80


La formula di Hermite

In generale, il procedimento è laborioso.

Luigi Greco: Metodi 20/21 79/80


La formula di Hermite

In generale, il procedimento è laborioso.

Riportiamo un caso particolare che ricorre spesso nelle applicazioni


e che può facilmente essere verificato direttamente (ω ∈ C − {0}):
 
1 1 1 d z
= + .
(z 2 + ω 2 )2 2 ω 2 z 2 + ω 2 dz z 2 + ω 2

Luigi Greco: Metodi 20/21 79/80


La formula di Hermite

Esempio
Scriviamo mediante la formula di Hermite
1
.
(z 2 + z + 1)2

Luigi Greco: Metodi 20/21 80/80


La formula di Hermite

Esempio
Scriviamo mediante la formula di Hermite
1
.
(z 2 + z + 1)2

Essendo
√ !2
1 2
 
2 3
z +z +1= z + + ,
2 2

Luigi Greco: Metodi 20/21 80/80


La formula di Hermite

Esempio
Scriviamo mediante la formula di Hermite
1
.
(z 2 + z + 1)2

Essendo
√ !2
1 2
 
2 3
z +z +1= z + + ,
2 2

1 3
troviamo (con z + 2 al posto di z e ω = 2 )
!
1 1 1 d z + 21
2 2
= 3 +
(z + z + 1) 24 z 2 + z + 1 dz z 2 + z + 1

Luigi Greco: Metodi 20/21 80/80

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