Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Se state leggendo questa norme per realizzare il plastico modulare nato dalla collaborazione tra Assoenne e
Forum scala N significa che potreste essere interessati a partecipare attivamente all'iniziativa. Bene, facendo
tesoro dell'esperienza accumulata in anni di ferromodellismo cercheremo di dare alcune indicazioni su come
procedere per ottenere un buon risultato anche a coloro che si avvicinano per la prima volta a questo tipo di
realizzazione
Siate severi con voi stessi e ponetevi obbiettivi raggiungibili. Come prima esperienza provate a dedicarvi a
un modulo standard rettilineo da 800mm annotandovi i tempi di costruzione ed i problemi affrontati in modo
da avere un riferimento per i progetti futuri che saranno sicuramente più impegnativi. Ricordatevi che il
vostro modulo dovrà essere "trasportato" quindi misurate la capienza del baule della vostra auto prima di
iniziare. Le regole scenografiche non vanno applicate con rigore ma quelle tecniche assolutamente sì al fine
di mantenere una buona precisione nella costruzione del modulo. Il rispetto delle regole e la precisione nel
montaggio consentirà di unire il vostro modulo a quello di un vostro collega senza problemi. Se avete dubbi
chiedete ponete tutte le domande possibili, anche quelle più banali, sul Forum Scala N senza alcuna
esitazione e troverete un affiatato gruppo di amici che vi risponderanno.
Se avete visitato Miniatur Wunderland o il Loxx e siete rimasti affascinati dal Car system più che dai treni
riflettete prima di installarlo su un plastico modulare da trasportare. Il vostro progetto potrebbe risentirne, sia
per le problematiche aggiunte, sia per i compromessi da fare per far convivere questo sistema su un modulo
già troppo stretto anche per i treni.
La cosa da evitare:
Fare un modulo legato in modo univoco a quello di un vostro amico. E' vero che progettare insieme una
scenografia divisa su più moduli consente di creare un paesaggio di più ampio respiro, ma potrebbero
presentarsi dei seri problemi se per vari motivi uno dei moduli non fosse disponibile.
La cosa consigliata:
Prendete spunto dalla realtà o copiate un plastico o un diorama già realizzati, non costruite strutture
improbabili. Semplicità e realismo vi devono guidare nel progetto, quindi armatevi di metro per le cose
piccole e misurate a passi strade e passaggi. Fotografate le cose che vi colpiscono, documentatevi su internet,
ci sono migliaia di foto di tutto quanto potrebbe servirvi.
Importante: Tutte le misure e/o le quote riportate nel presente documento sono espresse in mm (millimetri)
Sommario
2) Le testate
2.1 Le testate per l’interconnessione tra i moduli sono le parti meccaniche più importanti di tutto il
progetto e devono essere realizzate in laminato,
preferibilmente quello marino denominato okumè,
con spessore da 18 a 20 avendo cura di usare nella
realizzazione la più bassa tolleranza possibile nel
rispetto delle quote riportate dai disegni CAD
presenti negli allegati a questo documento. Le
testate possono essere di tre tipi:
? La testata standard: che prevede 2 (due) piani binari: uno a quota 0 ed uno a quota +60
? La testata bassa, denominata “testata 100”, che prevede un unico piano binari a quota 0.
Questa testata è da usarsi per la realizzazione di eventuali moduli di accoppiamento con
altri standard o, in accoppiamento con un modulo elicoidale, per abbassare il piano binari
a quota +60 al fine di realizzare, ad esempio, un piano stazione comune tra linee principali
e linee secondarie.
? La testata alta, denominata “testata 160,” che prevede un piano binari a quota +60 ed
eventualmente un piano binari nascosto a quota 0. questo tipo di testata è da usarsi per
eventuali moduli con cappio di ritorno che nascondano il piano 0 con un percorso in
galleria o porticato; oppure in accoppiamento con un modulo elicoidale per “alzare” il
piano binari posto a quota 0 al fine di realizzare, ad esempio un piano stazione comune tra
linee principali e linee secondarie.
Sul Forum Scala N e sul sito Assoenne saranno resi disponibili per il download i file CAD 2D quotati
in scala 1:1. In figura 1 potete vedere lo studio 3D della testata. ASSOENNE e Forum Scala N
provvederanno a far realizzare alcune testate con le più moderne tecnologie CNC o Laser e le
forniranno, a chi le desidera, dietro il semplice rimborso dei puri costi sostenuti più le eventuali spese
di spedizione.
3) I Moduli
3.1 I moduli possono essere realizzati con forme a piacere e le linee dei binari potranno seguire, solo sui
moduli rettilinei, qualunque andamento purché rispettino la geometria dei binari sulle testate e la
lunghezza che deve essere pari a multipli di 400 mm. Il lato del modulo più vicino alle linee 1 e 2 , i
cui i binari decorrono al livello 0, verrà, da qui in poi identificato come “Lato pubblico” ed il lato del
modulo posto alla quota +60 sarà identificato come “Lato operatore”. Per i moduli più lunghi di
400mm occorrerà prevedere un rinforzo realizzato con quadrati in legno da 40 x 40 posto, a rinforzo
dei longheroni, ogni 400mm e, dove possibile, anche a rinforzo del piano su cui verrà costruita la
sede ferroviaria.
3.2 I longheroni dei moduli dovranno essere fissati alle testate tramite gli appositi fori presenti sulle
estremità delle testate stesse utilizzando viti anti fessurazione da 5 x 60 specifiche per laminati in
legno. E’ consigliabile fare un foro di invito profondo almeno 40mm nei longheroni al fine di non
danneggiare il longherone stesso nel momento del serraggio delle viti.
3.3 Il piano dei binari al piano 0 dovrà essere realizzato in compensato con spessore 10mm e dovrà
essere fissato alle testate, sfruttando gli appositi fori presenti sulle testate stesse, utilizzando viti
antifessurazione da 3 x 50. Il piano binari a quota + 60 dovrà essere realizzato in compensato con
spessre 4 e dovrà essere avvitato o inchiodato lungo il bordo superiore delle testate e del longherone
lato operatore posizionando un supporto partendo dal piano binari a quota 0 ogni 400mm.
Rev 0.8 Pag. 4
Norme per la realizzazione del plastico modulare FSNAN
3.4 Il moduli standard saranno così definiti: “Rettilineo di piena linea”, “Curva 90 SX o DX”, “Curva 45
SX o DX”, “Separatore”, “Osso di cane” , “Inversione”, “Elicoidale”
3.5 Nel caso di gruppi di moduli non inseribili separatamente in un progetto (ad esempio stazioni più
lunghe di un modulo rettilineo standard, Staging yard ecc ecc) lo standard di interconnessione dovrà
essere rispettato solo sulle testate di accoppiamento con altri moduli che non concorrono alla
costruzione del modulo stesso fermo restando che il modulo dovrà essere realizzato con tutti gli
standard di robustezza previsti dal progetto.
3.6 Tutti i moduli di lunghezza pari o superiore a 800 mm.
Dovranno essere dotati di sostegni autonomi (da ora in
avanti denominate gambe) regolabili in altezza di +/- 20
mm e dovranno essere realizzati con quadrotti di legno da
30 x 30 e dovranno essere installati sui moduli tramite il
sistema i cui disegni costruttivi sono riportati in allegato
6..Al pannello dovranno essere inserite 4 gambe solo
quando esso verrà usato singolarmente per operazioni di
costruzione e/o manutenzione; in caso di unione dovranno
esserne installate solo 2 poiché ogni pannello verrà sorretto ad una estremità dalle sue due gambe e
dall'altra, tramite i bulloni di unione delle testate, dalle due del pannello vicino.
3.7 La lunghezza delle gambe è fissata a 1000 (1 metro lineare) e l’altezza del piano del ferro a livello 0
è fissata a quota 1015mm dal pavimento.
3.8 I moduli devono essere accoppiati e vincolati tra loro utilizzando due bulloni da 12 x 60 corredati da
un relativo dado e due rondelle.
3.9 Il telaio esterno dei moduli dovrà essere dipinto in colore nero. Sul bordo inferiore dovrà essere
applicata una striscia di velcro al fine di poter applicare un telo di colore verde che coprirà lo spazio
vuoto compreso tra il modulo e il pavimento dove verrà installato l’impianto.
3.10 Fronte pubblico il piano dei binari dovrà essere protetto da una barriera in Lexan trasparente da 2 o
3mm di spessore ed essere alto 130mm al fine di garantire la sicurezza dei rotabili stessi da cadute o
fuoriuscite accidentali. La barriera sarà fissata tramite opportune viti al longherone lato pubblico ad
una altezza di 40mm dal fondo del modulo stesso
3.11 In relazione alla tipologia bifronte dei moduli, non è previsto l’utilizzo di sfondi.
3.12 Negli allegati sono disponibili i disegni bidimensionali quotati della testata e dei moduli considerati
standard:
4) Salite e discese
Praticamente nessun plastico, anche se modulare, può essere realizzato privo di salite e discese. Esse sono
indispensabili per la costruzione di sovrappassi, sul sempre troppo ristretto spazio disponibile, e per passare
da un piano all'altro. Le rampe, nel progetto e nella costruzione, appartengono solitamente alla sottostruttura
dell'impianto e devono essere tenute in considerazione già durante la realizzazione del telaio del plastico,
evitando così lavoro superfluo e inutile spreco di listelli in seguito. Attenzione a non sbagliare le linee in
pendenza: spesso sono troppo "ripide" ed iniziano in modo eccessivamente brusco rispetto al piano. Ne
derivano scarse prestazioni delle locomotive se non, addirittura, indesiderati sganciamenti dei rotabili.
Quindi salite e discese devono essere studiate e costruite con precisione e realismo.
4.1 In rettilineo: per un plastico ferroviario si dovrebbe riuscire a fare in modo che la pendenza, in
rettilineo, non risulti superiore al 3,5 %, ossia, su una lunghezza di linea di 100 cm, i binari non
dovrebbero alzarsi o abbassarsi di più di 3,5 cm. Pendenze inferiori sarebbero naturalmente ancora più
realistiche, ma sono purtroppo difficilmente ottenibili nella pratica fermodellistica. I binari in curva o a
spirale dovrebbero avere, possibilmente, pendenze massime del 2,5-3,0%, ma nel caso delle spirali il
diametro può essere opportunamente maggiorato. Tenete presente che nelle curve si produce un maggior
attrito che va a discapito della forza di trazione delle macchine, perciò in questi tratti la pendenza deve
essere ridotta il più possibile. Nella tabella seguente sono riportati, e possono essere facilmente rilevati,
diversi valori di pendenza in uso per rampe di varia lunghezza. I valori sopra il 4% sono possibilmente
da non utilizzare: possono servire al massimo per tratti di linee secondarie.
I tratti in pendenza non devono semplicemente "alzarsi dal suolo"; l'inclinazione deve iniziare dolcemente e
senza brusche impennate,altrimenti i veicoli possono sganciarsi,le ruote captare corrente con difficoltà ed
inoltre non è bello nè realistico che il treno intraprenda la salita con un brusco scossone. Alla costruzione si
procede dunque nel modo illustrato nello schizzo: innanzitutto si suddivide la base del tratto in pendenza (ad
esempio un metro) in parti uguali (distanze"A"); distribuendo poi uniformemente la pendenza(nell'esempio
riportato è del 3%), sulla lunghezza di un metro, si ripartiscono i 3cm di dislivello tra l'inizio e la fine della
salita in modo omogeneo, durante l'operazione di fissaggio dei blocchetti di supporto in legno. Solo così si
ottiene una rampa con una inclinazione veramente costante.
L'inizio della rampa, cioè il punto dove l'asse di tracciato si appoggia al tavolato base, deve essere
accuratamente stuccato, per raccordare il più possibile l'eventuale dislivello. In ogni caso l'inizio della rampa
non dovrebbe coincidere con una giunzione delle rotaie, poichè ciò aumenta l'incidenza dello spigolo vivo: è
buona regola quindi iniziare una salita a metà di una sezione di binario. Se la rampa coinvolge un pezzo di
tracciato in curva, e volete sapere come e dove sistemare i blocchetti di legno di altezza crescente fate così:
disegnate su un foglio da pacco la rampa con la pendenza desiderata, e tracciate gli intervalli ed i dislivelli
così come spiegato prima. Finita l’operazione di disegno, prendete il foglio da pacco e tenendolo col bordo
poggiato sul vostro piano, fategli seguire l’andamento del tracciato in curva, segnando sul piano stesso gli
intervalli e le altezze crescenti o decrescenti
4.2 Elicoidali:
Sono comunemente chiamate "elicoidali", le spirali formate da cerchi di binari sovrapposti gli uni agli altri a
forma di vite. Sono apprezzate ed utilizzate nell'esercizio pratico di un plastico ferroviario per la facilità con
cui, su una piccola superficie consentono di superare qualsiasi dislivello. Inoltre, provocano un notevole
allungamento dei tempi di percorrenza. Con una adeguata concezione della linea, può servire come linea di
ricovero per convogli completi i quali possono,ad esempio, entrarvi in discesa ed accodarsi su sezioni
isolate, già pronti per essere richiamati. Le spirali possono essere realizzate a binario unico o a più binari.
Anche se non è indispensabile utilizzare una spirale di binari per superare un grosso dislivello, essa può
quindi essere inserita semplicemente per allungare i tempi di percorrenza e per fungere da linea di ricovero.
In questi casi può essere realizzata verso il basso, addirittura fino al livello del pavimento;una seconda
spirale interna o esterna alla prima riporterà poi la linea nuovamente all'altezza dell'impianto. Gli schizzi
prospettici illustrano le principali applicazioni e possibilità offerte dagli elicoidali. Cosa bisogna considerare
se si vuole costruire una spiral? Innanzitutto la pendenza, lungo tutta la lunghezza,non deve superare il 3%
(meglio 2%), questo per non oltrepassare la capacità di trazione delle locomotive, già pregiudicata dal
maggior attrito dovuto alla costante marcia in curva. D'altro canto è indispensabile prevedere che tra i vari
piani vi sia un'altezza di almeno 70 mm in N per potere, all'occorrenza, intervenire e introdurre la mano tra
le varie spire. Sulla base di queste esigenze legate all'esercizio emerge già un'indicazione del diametro medio
per la spirale: diametro x 3,14= sviluppo lineare del binario. Per poter superare un dislivello di 100 mm con
una pendenza del 3%, lo sviluppo deve essere in N di 2,33 m. Il valore da impiegare per il diametro medio
risulta dunque D = 2,33: 3,14= 74 cm. È consigliabile cmq non andare al disotto di un valore D pari a 65 cm.
Questo è tutto per quanto riguarda le formule di calcolo delle spirali, che in definitiva altro non sono che la
dipendenza tra diametro, circonferenza ed altezza.Un metodo per costruire velocemente e stabilmente una
spirale consiste nell'uso di profilati angolari di metallo o di barre filettate, M8 - M10 circa, sulle quali si
ottengono le rispettive quote di sostegno per le assi di tracciato con dadi avvitati e regolati alla giusta altezza.
Vi sono numerosi altri metodi per realizzare una spirale di binari e quasi tutti rispettano questo tipo di
schema. È importante soprattutto sapere quando una spirale è funzionale al vostro impianto, quando è bene
inserirla nel progetto e come si calcolano le sue dimensioni. Sarete anche in grado, allora, di mettere in
pratica varianti secondo le vostre idee.
5) Armamento
5.1 Sono ammessi binari e scambi, commerciali a codice 80 quali Peco, Atlas o Roco od autocostruiti,
con profilati a codice 80 e traversine in legno.
Altri codici di binario quali il 55 potranno essere
usati ma dovrà essere tassativamente rispettata
l’altezza del piano del ferro utilizzando espedienti
non visibili nella costruzione della sede
ferroviaria. Nella foto a fianco potete vedere la
differenza tra i due tipi di binario quando
accopiati: a sinistra un codice 80 e a destra un
codice 55 che risulta sollevato dal piano di circa
0.3mm. Eventuali scambi utilizzati non dovranno avere cuore metallico.
5.2 Raggi minimi di curvatura: Il raggio minimo per tutte le curve sia sui binari posti a livello 0 che i
binari a livello +60 è di 282 mm. Il raggio minimo per i binari di scalo è di 252 mm e comunque non
inferiore al raggio dei deviatoi impiegati. Si dovranno evitare le successioni di curve e controcurve
senza raccordi o rettifili intermedi di lunghezza pari ad almeno 57mm.
5.4 E’ ammessa la sopraelevazione del binario in curva che deve essere ottenuta sollevando la rotaia
esterna con un limite massimo posto a 0.6mm come specificato dalla norma NEM 114. La
sopraelevazione deve essere nulla in corrispondenza delle testate.
5.5 Il binario deve essere dotato di massicciata opportunamente inghiaiata con materiale a grana fine di
colorazione come da definizione
che trovate nella sezione
paesaggio e la sede ferroviaria o
strada ferroviaria dovrà essere
realizzata come da figura visibile
a fianco. È comunque possibile
adattare binari di diversa
provenienza sostituendo il
sughero con altro materiale
purché sia assolutamente
mantenuta l’altezza totale della
sede ferroviaria prevista in 6 (sei)
mm. Nel caso siano presenti più
binari paralleli, fra i quali dovrà
essere tassativamente mantenuta
una distanza di 30mm all’altezza
della mezzeria del binario
(interbinario), nella parte di massicciata comune è possibile, in presenza di una stazione, installare un
canale porta cavi che al vero è realizzato in cemento. I disegni della sede ferroviaria sono riprodotti
direttamente da un disegno FS opportunamente scalato ed adattato alle nostre esigenze per la parte
denominata “rilevato”.
5.6 I deviatoi devono rispettare le norme previste per i binari. Sono
ammessi deviatoi ad aghi incernierati e ad aghi flessibili. Non sono
ammesse scatole di azionamento a vista. se non in zone nascoste.
Eventuali azionamenti per gli scambi dovranno essere realizzati
con motori sottoplancia di tipo SEEP Motor PM-4 prodotti dalla
GAUGEMASTER acquistabili online direttamente sul sito del
produttore. Nel caso sia necessario installare un motore
sottoplancia dove binari installati a quota +60 si sovrappongano a binari installati a quota 0 si
suggerisce l’uso di scambi atlas con motori montati alla rovescia oppure motori sottoplancia
atlas cod.65.
Rev 0.8 Pag. 9
Norme per la realizzazione del plastico modulare FSNAN
5.7 I binari dovranno essere fissati al piano binari dei moduli con chiodini o viti per binario,
mantenendosi, in prossimità delle testate, leggermente all’interno facendo in modo nel momento
dell’accoppiamento di due moduli la distanza (gap) che separa i binari non sia superiore a 1 mm ma
mai inferiore a 0,5mm ai fini di compensare eventuali variazioni termiche ai quali i moduli
potrebbero essere sottoposti.
5.8 Al fine di migliorare l’accoppiamento delle rotaie tra due moduli le rotaie all’estremità dovranno
essere limate ed arrotondate nella parte interna. Si consiglia l’applicazione di questa pratica in modo
da migliorare l’inscrizione delle flangie degli assali ed evitare salti e/o deragliamenti tra un modulo e
l’altro.
6) Impianto elettrico
6.1 L’impianto è predisposto per il funzionamento sia in corrente continua (DC o sistema analogico) che
in standard DCC (sistema digitale) che devono essere tra loro mutuamente esclusivi ovvero non si
potrà collegare, in qualsiasi punto del tracciato, una alimentazione analogica in corrente continua o
alternata ad un binario già alimentato dal sistema digitale DCC e viceversa.
6.2 Eventuali automatismi ed accessori a funzionamento elettrico (circuiti “va e vieni”, elementi di
arredo motorizzati, generatori di fumo, etc.) andranno alimentati in modo totalmente indipendente,
predisponendo un trasformatore/alimentatore separato.
6.3 Ogni modulo deve essere dotato di un circuito stampato, appositamente realizzato e consegnato
insieme ad ogni copia di testate, e di un cavo multipolare con connettore D-SUB a 25 poli maschio
ad ambo i lati di lunghezza pari ad almeno la lunghezza del proprio modulo +50 cm. Il cavo dovrà
essere di tipo pin to pin con tutti i poli collegati e preferibilmente acquistato già pronto sul mercato.
Nel caso si progettassero moduli o elementi nei quali sia presente una struttura di binari complessa
(es stazioni, scali, aree industriali) è consentito l’utilizzo di conduttori supplementari (e di connettori
a maggior numero di poli) nella giunzione tra questi elementi, purché venga ripristinato l’utilizzo del
cablaggio standard nella transizione agli altri moduli.
La tabella precedente riporta la conversione, dal sistema AWG (sistema Americano) al sistema
metrico dove viene indicata la sezione del cavo e la portata del cavo, delle sezioni dei cavi che in
base alla portata potrebbero essere normalmente utilizzati in un progetto di plastico modulare. In base
alla tabella di conversione possiamo iniziare a determinare il dimensionamento dei cavi da usare nel
progetto FSNAN che dal circuito stampato vanno alle singoli linee di binari o sezionamenti dovranno
essere di sezione pari ad almeno 23 awg ma si consiglia l’uso di cavi con sezione da 20 awg. Per
quanto riguarda il cavo di connessione elettrica del bus di potenza tra i moduli esso potrà essere
realizzato secondo lo schema riportato nella figura seguente utilizzando cavi singoli con sezione di
almeno 16 o17 awg (cortocircuitando i pin del connettore come visibile in figura) oppure 1 cavo per
ogni pin del connettore pari ad almeno 20 awg. Abbiamo testato con successo un cavo per citofoni da
24 conduttori collegando sia tutti i pin che solo 12 pin e raddoppiando il cavo sui pin che trasportano
la corrente per i bus di potenza. E’stato altresì testato con successo un cavo da 12 poli con sezione di
1.5 mm2 che ha supportato una capacità di ben 6A per ogni cavo
È comunque possibile utilizzare cavi commerciali, con 2 connettori sub-D a 25 poli femmina, che
abbiamo tutti i poli collegati in configurazione pin to pin ma questo ridurrà il numero massimo di
Rev 0.8 Pag. 12
Norme per la realizzazione del plastico modulare FSNAN
convogli che potranno circolare nello stesso momento. La massima perdita in tensione rilevata
durante i test con singole fonti di alimentazione e sezioni dei cavi di collegamento pari a 23 awg e 3
treni circolanti per linea è risultata essere pari al 4% medio su una lunghezza totale dei bus di potenza
pari a 100m lineari.
6.7 Deviatoi
Tutti i deviatoi eventualmente presenti sia nella sezione analogica che in quella digitale del
modulo dovranno essere motorizzati come da norma 5.6 e gestiti tramite appositi decoder per
accessori in standard DCC (vedere norma 6.9.7 per i collegamenti al bus principale) con
potenza adeguata alla gestione di motori per deviatoi peco o similari.
Nel caso si voglia collegare tra loro linee di binari tramite opportuni deviatoi i due circuiti interessati
dovranno tassativamente rimanere isolati tra loro quindi a tale scopo le linee deviate saranno
congiunte meccanicamente tra loro tramite giunti isolanti posti su entrambe le rotaie come visibile in
figura
Per la configurazione a più distretti di alimentazione occorrerà scollegare dal bus DCC principale il
primo modulo appartenente ad ogni singolo distretto tramite l’utilizzo di un cavo realizzato ad hoc
che dovrà avere detto collegamento interrotto come visibile in figura
l’accensione praticamente istantanea della lampadina che oltretutto agli operatori distretto di
alimentazione ha dato problemi Le lampade dovranno essere installate secondo lo schema visibile
nell’immagine e dovranno avere una potenza adeguata al tipo di booster asservito al distretto di
alimentazione.
7) Il paesaggio.
La scelta del tipo di ambientazione è molto importante e comunque deve sottostare, anch’essa come il
tracciato, allo spazio che abbiamo a disposizione. Evitiamo la presenza di montagne ‘a panettone’cioè molto
alte con fianchi ripidissimi e quindi poco realistici: preferiamo pendii dolci ed eventualmente predisponiamo
un fondale con raffigurate cime più impegnative.Quando penserete a come addobberete il vostro o i vostri
moduli tenete bene a mente che la scala utilizzata influenza anche il paesaggio e la scala N si presta molto
bene alla rappresentazione di ampi spazi che catturano l’attenzione a differenza della scala maggiore che a
causa delle sue dimensioni deve sacrificare il paesaggio a favore del treno (a meno che non si abbia una
grande superficie a disposizione). Immaginiamo il nostro tracciato come se dovesse essere costruito ‘sul’
paesaggio (così come avviene nella realtà): dobbiamo cioè dare l’impressione che la linea ferroviaria si
adatti al paesaggio, con curve, trincee, terrapieni ed opere d’arte atte ad attraversare quel determinato luogo.
In realta è il nostro paesaggio che si adatta alla linea, ma questo non si deve mai intuire. Le curve più secche,
possibili solo nel mondo modellistico e non nelle ferrovie reali, devono essere mascherate (generalmente si
utilizzano tratti in galleria allo scopo), così come l’andamento generale del tracciato dovrebbe essere
mascherato da curve, gallerie, viadotti, ecc. per nascondere l’effetto ‘anello’ tipico dei tracciati giocattolo.
Inoltre raccomandiamo l’utilizzo di materiali leggeri per la costruzione di terrapieni, pietre, montagne ecc
ecc ricordatevi che i vostri moduli potrebbero far parte di un progetto durante una manifestazione.
7.1 Il colore della massicciata: nella realtà la massicciata (o ballast) sostiene il binario quindi deve
essere riprodotta anche nel modulare FSNAN quanto più fedelmente possibile al fine di rendere al
meglio il realismo che intendiamo dare ai nostri moduli. In commercio esistono molti prodotti che
devono essere accuratamente selezionati per le nostre esigenze e la prima cosa che occorre verificare
è che siano composti da materiale dimensionalmente credibile per la scala N. Per iniziare occorrerà
tenere conto del colore di fondo della ghiaia, che in una
stazione può assumere molte sfumature come potete notare
nella foto a fianco che è di un tronchino poco usato in uno
scalo merci di una piccola stazione. Il colore del ballast, in
questo caso, è composto di due tonalità principali: una grigia
chiara, ed una marrone abbastanza scura, miscelati al 50%
circa. Anche le traverse hanno un colore molto marcato, simile al
marrone della ghiaia. Nella foto successiva, il binario è un deviato,
anch'esso fotografato in una piccola stazione, e si può subito notare
come il colore della ghiaia sia piuttosto uniforme ma nello stesso
tempo come siano addirittura presenti quattro colori ossia: due per i
binari affiancati, e due per le strisce nell 'interbinario. Il colore delle
traverse è molto diverso da quello del ballast, tanto che il contrasto è
notevole. Nella prossima foto a
destra, invece potete vedere un altro
binario poco usato, ma con ghiaia
molto chiara ed uniforme e traverse
anch'esse abbastanza chiare. Al
contrario nella foto di sinistra si nota
n binario deviato di stazione di media importanza, dove sostano
normalmente treni a trazione Diesel. In questo caso è evidente
l'imbrattamento da olio, tanto da rendere il colore sia del ballast
sia delle traverse uguale e molto scuro. Nelle stazioni a scarso traffico il colore della ghiaia quindi si
avvicina è vicino a quello originale mentre, in genere sui binari di corretto tracciato il colore tende
più al ruggine perché sono più transitati, e nei punti di sosta dei treni può essere più scuro a causa dei
lubrificanti lasciati dai rotabili. L'operazione più complessa e delicata riguarda la posa in opera del
pietrisco dove si deve fare molta attenzione ad evitare che i granelli entrino nei dispositivi meccanici
per la manovra degli scambi o di qualunque altro apparato. In fase d'incollaggio, poi, l'attenzione sarà
rivolta anche agli aghi degli scambi, che devono restare liberi di scorrere sulle loro sedi. Si dovranno
lasciare anche degli spazi liberi intorno ai tiranti per la manovra degli aghi.
Molte polveri usate nei plastici ferroviari “normali” (non soggetti a trasporto in altri luoghi se non in
occasioni eccezionali) possono essere usate per riprodurre il terreno nei nostri moduli anche se con
accorgimenti leggermente diversi da usarsi durante la posa per non perderne la copertura durante i
trasporti.
7.3.1 La sabbia approssima molto bene il terreno, si mescola con la colla Vinilica creando una superficie
ruvida che, una volta sottoposta a colorazione con il metodo del pennello secco offre uno splendido
effetto molto reale. Con questo sistema si può riprodurre qualsiasi tipo di terreno.
7.3.2 L’erba elettrostatica fornisce un aspetto eccezionalmente realistico quando viene applicata su
superfici più o meno estese. Nei negozi di modellismo ferroviario si può trovare erba elettrostatica
nei colori stagionali più vari ma l'erba che abbiamo trovato più consona per riprodurre una
ambientazione alpina e prealpina primaverile ed estiva è quella prodotta da linea secondaria in 5
sfumature di verde identificata dal codice 170 da b1 a b5. Questo prodotto è composta di fibre
sintetiche alte 2.5mm e può essere posata sia elettrostaticamente che a mano dando dei risultati
entusiastici molto vicini al reale. La B3 (per A B e C Linea Secondaria indica la quantità per
confezione) che è l'erba intermedia (derivata dalla mistura in parti uguali delle 170 B1 e B5) è l'erba
che io sceglierei per il pezzetto delle testate in modo tale da poter andare verso lo scuro B5 o verso il
chiaro B1 all'interno del modulo per poi tornare all'intermedia sull'altra testata. Per le erbe autunnali
sono invece disponibili 5 erbe di colorazione diversa sempre elettrostatiche e alte 2.5mm della serie
171. Linea secondaria suggeriva anche di usare erba da 5mm ogni per creare eventuali cespuglietti
che sono cresciuti più di altri oppure fare tratti erbosi più incolti tipici delle linee ferroviarie che
trovate fuori dalle grandi città.
Ringraziamenti
La stesura di queste norme e la realizzazione del plastico modulare FSNAN è frutto della collaborazione di
più utenti del Forum Scala N ed associati Assoenne, sperando di non dimenticare nessuno, cercheremo di
ringraziarli tutti quanti per la fattiva collaborazione prestata nell’interesse della divulgazione della scala N.
Intendiamo anche ringraziare anticipatamente tutti coloro che in futuro vorranno partecipare al progetto con
un proprio modulo o con contributi atti al miglioramento di queste norme così da formare un grande gruppo
di amici che condividono la stessa passione.
La prima norma è nata grazie alla collaborazione e al contributo degli amici che elenchiamo di seguito:
Antonio Venezia, Massimo Tironi, Alberto Fontana, Vittorio Tadini, Roberto Macioce, Cristian Cicognani,
Alex Corsico, Marco Gallo, PierAngelo Manzini, Alfonso Scoppetta, Massimo Di Giulio, Ettore Perreca,
Igor Furnari.