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Domanda:
Differenza tra archi orientati e non.
Risposta:
Gli archi oriemtati hanno una direzione, un verso e vengono rappresentati come delle
frecce che collegano due nodi, invece gli alìrchi non orientati non hanno verso, e vengono
rappresentati come delle linee che collegano due nodi.
Inoltre, mentre gli archi orientati sono delle coppie di nodi nella relazione E ⊆ V × V ,
con V l'insieme di nodi, gli archi in un grafo non orientato sono in E ⊆ P2 (V ) dei
sottoinsiemi di cardinalità 2 dell'insiemew dei nodi V . Si noti che l'insieme {x, x} =
{x} ha cardinalità 1, quindi non esistono cappi in un grafo non orientato.
I grafi non orientati, quindi, possono essere visti come dei grafi orientati con il doppio del
grado di ingresso e di uscita per ogni nodo. Formalmente, sia G = (V , E) un grafo non
~ ~
orientato, e G = (V , E ) il grafo orientato associato ad esso.
~
E = {(x, y) ∈ V × V ∣ {x, y} ∈ E } : V ↔ V
Domanda:
Risposta:
(R : A ↔ A eˋ antisimmetrica) ⇔ (∀a, b ∈ A. ((a, b) ∈ R ∧ (b, a) ∈
R ⇒ a = b)).
Pertanto, ne segue il teorema di caratterizzazione:
R ∩ Rop ⊆ idA
Domanda:
Differenze tra la matrice di adiacenza di un grafo orientato e non. L'elemento Aij cosa
può contenere?
Risposta:
Domanda:
Un cicuito Euleriano è un circuito che attraversa tutti gli archi di un grafo una e una sola
volta.
Un circuito è un walk chiuso, ossia un percorso che da un nodo ritorna allo stesso in un
numero di passi arbitrario, che attraversa ogni arco al più una sola volta.
Un ciclo, invece, è un circuito che attraversa ogni nodo al più una sola volta.
Domanda:
Condizione di esistenza di un circuito Euleriano.
Risposta:
Un circuito Euleriano può esistere se e solo se ogni nodo ha grado pari, un trail euleriano
da x ad y, con x = y se e solo se gli unici due nodi ad avere grado dispari sono il nodo
di partenza e quello di arrivo.
Domanda:
Cosa è un'interpretazione logica del primo ordine?
Risposta:
Domanda:
Qual è la tecnica per definire la semantica di una formula data la sua interpreatzione?
Risposta:
Per definire la semantica di una formula secondo una data interpretazione si fa uso di una
funzione r : V → D, x ∈ V, d ∈ D , definita come:
r[x ↦ d](y) = {
d x=y
r(y) =y
x
Domanda.
Quando una formula si dice valida nel calcolo proposizionale?
Risposta:
Una formula proposizionale si dice valida se è soddisfatta da qualsiasi interpreatazione.
Domanda:
Definizione di induzione strutturale. Cosa distingue le clausole basi da quelle induttive?
Risposta:
Domanda:
Definizione di relazione di ordinamento, distinzione tra parziale e non
Risposta:
R : A ↔ A è una relazione di ordinamento se è transitiva, riflessiva e antisimmetrica,
inoltre, una relazione viene detta di ordinamento totale se ogni coppia di elementi è in
relazione. Formalmente, se (∀a, b ∈ A. ((a, b) ∈ R ∨ (b, a) ∈ R)).
R : A ↔ A transitiva ⇔ (∀a, b, c ∈ A. ((a, b) ∈ R ∧ (b, c) ∈ R ⇒
(a, c) ∈ R))
R : A ↔ A riflessiva ⇔ (∀a ∈ A. ((a, a) ∈ R))
R : A ↔ A antisimmetrica ⇔ (∀a, b ∈ A. ((a, b) ∈ R ∧ (b, a) ∈ R ⇒ a =
b))
Domanda:
In cosa consiste la chiusura riflessiva su una relazione?
Risposta.
La chiusura riflessiva su R : A ↔ A consiste nell'estendere la proprità riflessiva alla
relazione, quindi facendo sì che per ogni elemento a in A, esista la coppia (a, a) ∈ R.
Domanda:
La relazione < è di ordinamento?
Domanda;
Cosa è un DAG?
Risposta:
Un DAG è un grafo orientato aciclico (dall'inglese Directed Acyclic Graph), in cui i nodi
con grado d'ingresso 0 sono detti sorgenti e quelli con grado d'uscita 0 sono detti pozzi.
Sia G = (V , E) un DAG. E ⋆ è una relazione di ordinamento parziale, questo perché
oltre ad essere riflessiva e transitiva per definizione, è anche antisimmetrica, poiché, se
esistessero due coppie (x, y), (y, x) ∈ E ⋆ , x = y, allora esisterebbe un walk chiuso
che attraversa sia x che y e/o viceversa, ma questo contraddice l'ipotesi che nel grafo non
esistono cicli.
Domanda:
[Caso base]:
V =Ø
⇒ ∣V ∣ = 0
⇒η:V →0
⇒ ∣V ′ ∣ = n
⇒ ∃η′ : V ′ → n [per hp. induttiva]
Domanda:
Siano A, B due insiemi, e sia F un(A, B) l'insieme di tutte le funzioni da A in B. Qual
è la cardinalità dell'insieme?
Risposta:
∣F un(A, B)∣ = ∣B∣∣A∣
Lo dimostriamo facendo vedere che esiste una biiesione tra i due insiemi, in particolare,
che F un(A, B) ≅ Bn , supponedno che ∣A∣ = n.
seq : F un(A, B) → Bn
seq : f ↦ f(a1 ), f(a2 ), ..., f(an )
fun : Bn → F un(A, B)
fun : b1 , b2 , ..., bn ↦ {(ai , bi )∣ i ∈ {1, ..., n}}
Domanda:
∣P(X)∣ = 2∣X ∣ = 2n
∣P3 (X)∣ = ( ∣X3 ∣ ) = (n3 )
Domanda:
Risposta.
Q⇔R
[PDS]
P ⇔ P [Q /R ]
Domanda:
Risposta.
∀P ∈ Δ, Γ ⊆ Δ. (Γ ⊢R P ⇒ Γ ⊨ P )
∀P ∈ Δ, Γ ⊆ Δ. (Γ ⊨ P ⇒ Γ ⊢R P )
In sintesi, la correttezza di un proof system è data dal fatto che P è corretta a partire da
ogni sottoinsieme di Δ se è conseguenza logica delle premesse in Δ (o in un suo
sottoinsieme Γ ), è completo se per ogni preposizione P vera esiste un sottoinsieme di Δ
tale da poter essere premessa per dimostrare P .
Domanda:
Risposta:
Una formula si dice soddisfacibile se esiste almeno un'interpretazione che la renda valida,
quindi per dimostrare la soddisfacibilità di una formula basta trovare un'interpretazione
che la renda valida.
Domanda:
Data la formula C ∧ (¬(Q ⇒ T )), trovare un'interpretaziomne che la renda vera.
Risposta:
Domanda:
Cardinalità di A ∪ B, A × B.
Risposta:
∣A ∪ B∣ = ∣A∣ + ∣B∣ − ∣A ∩ B∣
∣A × B∣ = ∣A∣ × ∣B∣
Domanda:
Quando una relazione è univalente?
Risposta:
(R univalente)
def
⇔
(∀a ∈ A. (∀b, b′ ∈ B.((a, b) ∈ R ∧ (a, b′ ) ∈ R ⇒ b = b′ )))
In altri termini, una relazione si dice univalente se ogni elemento dell'insieme di partenza
è in relazione con al più un elemento dell'insieme di arrivo.
Domanda:
Risposta:
Un'interpretazione I nel calcolo proposizionale è una funzione che associa ad ogni
variabile proposizionale un valore booleano.
Domanda:
Risposta:
Domanda:
Risposta:
Sia G = (V , E) un grafo orientato.
Vicinato in ingresso di un nodo:
d+ +
x = ∣N (x)∣
Grado in uscita di un nodo:
d− −
x = ∣N (x)∣
Domanda:
Come si vede che la somma dei gradi in uscita è uguale alla somma dei gradi in entrata
nella matrice?
Risposta:
La somma dei valori in una riga rappresenta il grado in ingresso del nodo della riga,
mentre la somma dei valori di uhna colonna rappresenta il grado in uscita del nodo della
La differenza della somma dei gradi in entrata e in uscita è nulla, dalla matrice si evince in
quanto tale differenza è pari alla somma dei valori su tutte le rige meno i valori su tutte le
colonne, ossia la somma di tutti i valori contenuti nella matrice meno la stessa somma.
Domanda:
∑ dx = 2∣E∣
x∈V
Qui di sopra è riportato l'Hand Shaking lemma per i grafi non orientati. Il lemma
stabilisce, nel caso dei grafi orientati, che la domma dei gradi in ingresso sia pari a quella
dei gradi in uscita di ogni nodo, e che siano quindi entrambe uguali alla cardinalità della
relazione che contiene tutti gli archi.
Nel caso di un grafo non orientato, invece, ci convinciamo che la sommatoria dei gradi di
ogni nodo sia pari al doppio dell'insieme che contiene tutti gli archi facendo capo al grafo
orientato assocato ad esso, il quale, per ogni arco del grafo non orientato, contiene due
archi, uno entrante ed uno uscente dper ogni nodo.
Da ciò ne consegue che il grado di ogni nodosarà uguale alla somma dei valori della
rispettiva riga della matrice, o della rispettiva colonna, in quanto uguali.
Per queste due ragioni, la somma dei gradi di una matrice è pari al doppio della cardinalità
dell'insieme degli archi.
Domanda:
Cosa sono permutazioni, disposizioni, combinazioni?
Risposta:
Domanda:
Risposta:
[Clausola base]:
(n0 ) = (nn) = 1
[Clausola induttiva]:
(n+1 n n
k ) = ( k ) + ( k−1 )
Domanda:
∃x ∈ S. (⟨⟨x⟩⟩ = L)
∣S∣ = m, m ∈ N
∃y ∈ S, z ∈ F .(x, y) ∈ Tam ∧ (y, z) ∈ Tbm [def di linguaggio accettato]
∃i ∈ {0, ..., m}xi ∈ S. (x = x0 ∧ y = ym ∧ (∀j ∈ m.((a, xj )xj+1 ) ∈
T )) [def di Tam ]
Quindi esiste un walk tale che da x = x0 arriva ad xm = y passando per ogni stato
xi , i ∈ {0, ..., m}. Quindi è possibile definire una funzione f : {0, ..., m} → S .
Essendo ∣S∣ = m < ∣{0, ..., m}∣ = m + 1, P HPm m+1
⊢ f nono può essere
= k, f(k) = f(j), xj = xk .
iniettiva, pertanto associerà a due valori j, k, j
Domanda:
Quando una relazione è riflessiva?
Risposta:
Domanda:
Risposta:
Un albero binario è un grafo non orientato, connesso, aciclico e non vuoto. Un albero
radicato è unalbero in cui un nodo viene detto radice. I nodi lungo l'unico path tra la radice
{
isComplete(t1 ) ∧ isComplete(t2 ) t1 = t2
f t1 =
t2
Domanda:
Risposta:
Domanda.
Si consideri la funzione:
Risposta.
In particolare:
Domanda:
Dimostrare che una relazione è ben fondata se e solo se la sua chiusura transitiva lo è.
Risposta:
Domanda:
Per dimostrare la quantificazione esistenziale, basta far vedere che esiste almenu u
elemento nell'insieme di riferimento tale da soddisfare la prorpietà, mentre invece la
quantificazione universale va dimostrata facendo vedere che non esistono elementi
dell'insieme di riferimento che non rispettano questa proprietà.
Domanda:
Sfruttare questo fatto per dimostrare che se due relazioni R, S sono surgettive, allora
R; S è surgettiva.
Risposta:
Domanda:
Cosa è un linguaggio?
Risposta:
Una grammatica G su un alfabeto A è una coppia (S, P ) dove S sono i simboli non
terminali ( in particolare S ∩ A = Ø ) e P un insieme di produzioni, che mettono in
relazione l'insieme di si simboli non terminali S con delle stringhe w ∈ (A ∪ S)⋆ .
Domanda:
Domanda:
Risposta.
Sia f : A → B una funzione, con ∣A∣ > ∣B∣. Il principio delle buche e dei piccioni, in
inglese pigeonhole principle, stabilisce che f non sarà mai iniettiva.
Più in generale, il concetto può essere esteso alle relazioni, in quanto nell'insieme
Rel(A, B), non esisterà mai una relazione sia totale che iniettiva. Infatti, se esistesse, si
avrebbe ∣A∣ ≤ ∣B∣, contraddicendo l'ipotesi.
Domanda:
Domanda.
Risposta:
Un grafo G = (V , E) si dice bipartito quando esistono due partizioni di V tali che non
esistono archi tra due elementi della stessa partizione, formalmente:
Sia un path hamiltoniano un walk che attraversa una ed una sola volta ogni nodo di un
grafo.
Dunque esistono 2(n!)2 path hamiltoniani nel grafo bipartito completo Vn,n e
n!(n−1)!
2
cicli hamiltononiani:
Risposta:
Domanda:
Se R : A ↔ B è totale, che relazione c'è tra ∣R∣ e ∣A∣ e tra ∣R∣ e ∣B∣?
Risposta:
∣R∣ ≥ ∣A∣
∣A∣ > ∣B∣ ⇒ ∣R∣ > ∣B∣
∣A∣ ≤ ∣B∣ ⇒ ∣R∣ ≤ ∣B∣
Domanda:
Risposta:
n n! n!
Ci sono (k ) = k!(n−k)!
modi di scegliere le k persone, D(n, k) = (n−k)! se si vuole
D(n,k) n!
tener conto dell'ordine e k = k(n−k)! nel caso di un tavolo circolare.
Domanda:
Se si ha una biiezione tra due insiemi, che rapporto c'è tra la loro cardinalità?
Domanda:
Induzione e ricorsione sono sistemi molto simili, infatti l'induzione stessa è un caso
particolare di ricorsione, la quale, però, a differenza della prima, non basa i casi ricorsivi
su una funzione che è necessariamente richiamata su termini in input più piccoli di quelli
iniziali.
⎧0 n=0
F (n) = ⎨1 n=1
⎩
F (n − 1) n≥1
non è univalente, in quanto gli insiemi su cui sono stabiliti i casi non sono disgiunti.
Domanda.
Come si può far vedere che la una funzione tra due insiemi è una biiezione?
Risposta:
Definiamo una funzione i : P(A) → F un(A, Bool), che mappa ogni sottoinsieme di
A nella sua funzione caratteristica, definita come:
χB (a) = {
t a∈B
f a∈
/B
i
B ⊆ A ↦ χB
Per dimostrare che due insiemi sono in biiezione, basta mostrare che esiste una biiezione,
che per definizione è invertibile, che composta con la sua funzione inversa restituisce
l'identità sull'insieme di partenza.
Sub(f) = {x ∈ A ∣ f(x) = t} ⊆ A
j
f : A → Bool ↦ Sub(f)
Mostriamo adesso che per ogni B ⊆ A, i; j(B) = j(i(B)) = Sub(χB )B, il che è
immediato:
a ∈ Sub(χB ) ⇔ χB (a) = t ⇔ a ∈ B
Mostriamo inoltre che ∀f ∈ F un(A, Bool). (i(j(f)) = χS ub(f ) = f):
χS ub(f ) (a) = t ⇔ a ∈ Sub(f) ⇔ f(a) = t.
Domanda.
Quali proprietà hanno IdA , relazione completa e relazione vuota? (tra Totale,
Univalente, Iniettiva, Surgettiva)
In quale caso la relazione vuota è anche totale e surgettiva?
Risposta:
Essendo la relazione d'identità una biiezione, essa è sia totale, univalente, iniettiva,
surgettiva. La relazione vuota tra insiemi vuoti, mentre invece se gli insiemi sono non
vuoti è soltanto univalente e iniettiva. La relazione totale, invece, è soltanto totale e
surgettiva, a meno che gli insiemi non siano entrambi vuoti o composti da un solo
elemento.
Domanda:
Quando un grafo è un albero? In questo caso, qunati archi ha?
Risposta:
Un albero, per definzione, è un grafo non vuoto, non orientato e aciclico il cui numero di
archi è pari al numero di nodi meno uno.
[Caso base]:
Rimuoviamo una foglia, ottenendo un albero con esattamente n nodi, e per ipotesi
sappiamo che ci sono n − 1 archi. Reinserendo la foglia, si formerà un nuovo arco
verso quella foglia, ed uno soltanto, poiché l'albero è un grafo aciclico, per un totale di
n archi.
Domanda: