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Sistemi multicomponente in
equilibrio termodinamico
Diagrammi di fase
4
Wautelet, M.; Dauchot, J. P.; Hecq, M. Phase Diagrams of Small Particles of Binary Systems:
A Theoretical Approcah. Nanotechnology 2000, 11, 6-9
Per stabilire qual è la fase del sistema date , si deve minimizzare l’energia libera di
Gibbs del sistema.
Diagramma − per una fase di una miscela binaria: metodo delle intercette
13
= + 1 − cost
= − + + 1 − ∗
= 0 per la Gibbs-Duhem
∗
= + 1 −
= −
, = , +
|
14
Costruzione del diagramma di fase
Consideriamo una miscela di due composti A e B tali per cui , , e studiamo
l’equilibrio per un intervallo temperature attorno dalle due temperature di fusione.
,
Riducendo la temperatura la curva del liquido si sposta verso l’alto più rapidamente di
quella del solido. (Perché?)
,
,
,
Differenziando:
,
,
,
17
I due differenziali si possono esprimere come:
= − = −
Per cui
, = , , = ,
Quindi, individuati i punti che soddisfano alla “comune tangenza” delle due curve:
: non è possibile soddisfare il vincolo sui potenziali chimici che imporrebbe la
coesistenza di due fasi. Esiste solo la fase a minore: solida.
A temperature inferiori " , la curva di energia libera del solido è minore di quella
del liquido, per cui il sistema di presenta come unica fase solida.
Si può, ora, costruire il diagramma di fase −
20
,
,
!
, Liquido
Solido , ,
21
Composto (⊖
) / kJ mol
-1 +⊖
) / J mol K
-1 -1 ,⊖
- / J mol K
-1 -1 ./ / K
Per il j-esimo composto puro (j = benzene o toluene) in una fase 0 (liquida o vapore)
⊖ ⊖ ⊖ ⊖
Assumendo 56,3,4
12,3,4 = 12,3,4 + 56,324 ln
costante
con la temperatura
⊖
2,3,4 ⊖
= −12,3,4
2,3,4
⊖
= 2,3,4
⊖
− 12,3,4
⊖
− 56,3,4
⊖
ln − − 56,3,4
⊖
ln() − ln − −
⊖
NB: 2,3,4 ≡ 3,4
∗
, <⊖
23
Per le due fasi (considerando le soluzioni perfette e i componenti ideali)
⊖ , = ,
∗
, <⊖ + ,
∗
, <⊖ + = ln + ln
>⊖ , ? = ? ,>
∗
, <⊖ + ? ,>
∗
, <⊖ + = ? ln ? + ? ln ?
⊖
, = ,
∗
, <⊖ − ,
∗
, <⊖ + = ln = ∆ + = ln
1 − 1 −
⊖ ?
> , ? = ∆> + = ln
? 1 − ?
, , = ,> , ?
A
, , = ,> , ?
function [x,Gl,Gv,xa,ya]=phase_diag(T)
% Costanti
R = 8.314;
T0 = 298.15;
Gliq_T0=[124300 113800]; Gvap_T0=[129700 122000];
Sliq_T0=[172 221]; Svap_T0=[268 320];
cpliq=[134.8 157.09]; cpvap=[82.44 130];
Te=[353 384];
continua…
26
Codice Matlab 2/2
% Ricerca la coppia xa,ya se T è compresa tra le temperature di ebollizione
xa = -1; ya = -1;
if (T> min(Te(1), Te(2)) && T< max(Te(1),Te(2)))
for i=1:999
xa = i/1000;
xxa = xa / (1-xa);
for j = 1:999
ya = j/1000;
yya = ya / (1-ya);
end
end
end
return
Alcuni grafici − generati con il codice Matlab a diverse temperature
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Esempio
[x,gl,gv]=phase_diag(300);
plot(x,gl,x,gv) Vapore
xlabel("x_{benzene}") Liquido
ylabel('G / kJ mol^{-1}')
300 K 353 K
Diagramma di fase . −
T=357:1:380;
for i=1:24
[x,gl,gv,xa(i),ya(i)]=phase_diag(T(i));
end
plot(xa,T,ya,T);
xlim([0. 1.])
ylim([350 390])
xlabel(‘x_{benzene}’)
ylabel(‘T / K’)
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Per soluzioni binarie reali, costituite dai componenti A e B, l’energia libera di Gibbs, a
una data pressione, si scrive come:
, = ∗ , + ∆CE
BCD , + 2 (, )
G
∗ , = ∗ , < + 1 − ∗ , <
∆CE
BCD , = = ln + 1 − ln 1 −
2
G ,
= = ln H , + 1 − ln H ,
31
2
G ,
= I − J
I: contributo entalpico, derivante dalla differenza tra l’energia di interazione A-B nella
soluzione e le energie di interazione A-A e B-B nei puri.
I ≫ J
Per cui
G ,
2 ≈ I
I 0 se la miscela è più stabile rispetto ai puri (interazioni A-B forti di A-A e B-B)
I 0 se la miscela è più meno rispetto ai puri (interazioni A-B più deboli di A-A e B-B)
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Coefficienti di attività
G
= ln H = = I = 1 − I
MN ,O,6
+ MN ,O,6
H = e = eN S/UO
R
Q R S/UO
G
= ln H = = I = I
M ,O,6
+ MN ,O,6
H = e S/UO
R
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Legge di Raoult per soluzioni regolari
HV,> ?V < = HV, V <V∗ ?V <W QX R SY /UO = V <V∗ W QX R SZ /UO
Esempio. Come cambia la relazione tra e ? per l’acqua a 80 °C e < = <⊖ al variare
dell’entalpia di eccesso I in una soluzione con un’altra sostanza? Per l’acqua,
<∗ 80 °C
0.4738 bar.
I = +1 kJ/mol
I = +5 kJ/mol
I = 0
I = −1 kJ/mol
I = −5 kJ/mol
Per soluzioni binarie regolari, assumendo I> ≈ 0
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1 − <∗ W SZ/UO
R
Q R SZ /UO
<
<∗ W
< = d + d = d + d − d
Inoltre, da ? < = d
d ? d
? = =
d + d − d d − d − d ?
? d d d
< = d + d − d = d + d − d =
d − d − d ? d − d − d ?
Esempio. Diagramma < − per soluzione acqua-etanolo a 78.2 °C, sapendo che
I = 3 gJ/mol, <hijkh
∗
78.2 °C = 0.46 bar e <mnhopqp
∗
78.2 °C = 1.02 bar.
L+V
i
Azeotropi
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Distillazione in presenza di azeotropi
Raoult
• L’azeotropo è la miscela con la minima
temperatura di ebollizione (o fusione) nel
diagramma di fase liquido vapore (o solido-
liquido).
• 2G
0: deviazioni negative dalla legge di
Raoult
• L’azeotropo è la miscela con la massima
temperatura di ebollizione (o fusione) nel
diagramma di fase liquido vapore (o solido-
liquido).
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Zone di immiscibilità
∆BCD , 0
= r
1 − r 1 − + 1− I
A fissata, alla composizione in cui ∆BCD 0 non può esistere un’unica soluzione.
Il sistema si separerà meccanicamente in due soluzioni con composizione (e densità!)
differenti.
I = 3=
I = 2.5=
I = 2=
I = 1.5=
I = =
La composizione delle due soluzioni si trova cercando il minimo di ∆BCD
40
∆BCD
= = ln + I 1 − 2 = 0
1−
1 fase
Temperatura
critica superiore
2 fasi
41
Alcuni esempi
Dati due componenti non miscibili in tutte le proporzioni, non sempre esiste la
temperatura critica superiore. Il diagramma di fase, quindi, si presenta come segue
Peritettici: le fasi solida e liquida reagiscono per dare un’altra fase solida durante il
raffreddamento. La temperatura a cui avviene tale condensazione si chiama punto
peritettico.
punto peritettico
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Esercizio 1. Dati i seguenti diagrammi di fase di sistemi binari solidi, si individuino le
superfici (o le linee) monofasiche, le superfici bifasiche e le linee trifasiche.
2. Superficie bifasica (L + S)
3. Superficie bifasica (L + S)
Eutettico
50
r1
r2
Eutettico
1. Superficie monofasica (L) 7. Superficie bifasica (L + BS)
Punto A
Il numero di componenti indipendenti è C = 2 (non vi
sono vincoli, come reazioni chimiche, tra i due
metalli).
La fase è unica (liquida): P = 1.
La pressione è costante.
Per cui F = C – P + 1 = 2
Punto B
Il numero di componenti indipendenti è C = 2.
Ci sono P = 2 fasi: una solida (ricca in Pb) e una liquida ((Pb+Sn)L).
La pressione è costante.
Per cui F = C – P + 1 = 1
Punto C (eutettico)
Il numero di component indipendenti è C = 2.
Co-esistono P = 3 fasi: una liquida ((Pb+Sn)L) e due solide (una ricca in Sn, l’altra in Pb).
La pressione è costante.
Per cui F = C – P + 1 = 0
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La miscelazione di più componenti chimici allo stato liquido (a temperatura e pressione fissate) può
dare origine ad un’unica fase liquida, oppure a separazione in più fasi liquide immiscibili in cui
tutti i componenti sono diversamente ripartiti tra di esse. Dal punto di vista termodinamico, il
fenomeno della separazione di fase è legato alla non-idealità delle miscele e, a livello microscopico, ha
origine in una marcata asimmetria nelle interazioni intermolecolari tra componenti. Alla base della
separazione spontanea in più fasi liquide c’è la tendenza del sistema a raggiungere uno stato a minore
energia libera di Gibbs complessiva (a temperatura e pressione stabilite).
Gα n1 , n2 , n3 ,... + Gβ n( β ) , n( β ) , n( β ) ,... + G (γ ) (γ ) (γ )
(α ) ( α ) ( α )
1 2 3 γ n1 , n2 , n3 ,... + ... < G ( n1, n2 , n3 ,...)
ni
(f) Numero di moli della specie i nella fase f.
ni = ni
(α ) + n( β ) + n(γ ) + ... Numero totale di moli della specie i.
i i
G f n1 , n2 , n3 ,...
(f) (f) (f)
Energia libera di Gibbs per la fase f.
La composizione di un sistema ternario viene comunemente espressa utilizzando le frazioni molari dei
tre componenti, oppure le loro frazioni in peso, o le frazioni in peso percentuali.
Indicando con A, B, C i tre componenti ed esprimendo la composizione mediante le frazioni molari xA,
xB e xC, la composizione globale specificata dalle tre frazioni corrisponde ad un punto in un diagramma
a forma di triangolo equilatero.
xA xC
3 5
1
A B
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
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Supponiamo ora che i tre componenti non siano completamente miscibili in tutte le
proporzioni. Ciò significa che se si sceglie un punto generico all’interno del triangolo, a
tale punto può corrispondere un’unica fase liquida con i tre componenti, oppure possono
corrispondere due fasi liquide separate (ognuna comunque contenente tutti i componenti).
Il profilo della curva binodale dipende chiaramente dalla natura chimica dei componenti e,
per un dato sistema ternario, anche dalla temperatura e dalla pressione.
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Esercizio 2. Qual è la varianza del sistema ternario?
2) All’interno della regione bifasica possiamo specificare solo 3 variabili intensive; ad esempio
potremmo assegnare arbitrariamente dei valori a T, p, xA(α), mentre le altre variabili xB(α), xA(β), xB(β)
risultano conseguentemente vincolate.
Domanda: può esistere una regione trifasica per un sistema ternario? Se sì, che varianza avrebbe il
sistema in tale regione? Se sì, come verrebbe rappresenta tale regione nel diagramma triangolare?
60
Date le quantità di A, B, C immesse nel sistema (espresse in massa o in moli), è individuabile il punto
nel diagramma ternario che specifica il campione preparato. Se tale punto cade all’interno della
regione bifasica si ha necessariamente la presenza di due fasi liquide separate da una interfaccia; la
più densa delle due giacerà su fondo del recipiente che contiene il sistema.
Etichettiamo α la fase più ricca nel componente A, e β quella più ricca nel componente B. Ad ogni punto
interno alla regione bifasica (un cerchietto rosso nel disegno) corrispondono due punti sulla curva
binodale (cerchietti neri) che individuano la composizione delle fasi α e β che si generano. Quindi, a
parità di composizione delle fasi α e β, corrispondono diversi punti interni tutti allineati; tale linea è
denominata linea connodale o, più frequentemente, tie line. Scelta una certa tie line, i vari cerchietti
rossi su di essa corrispondono a situazioni in cui l’ammontare relativo delle due fasi α e β è diverso,
mentre la loro composizione è sempre la stessa.
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La proporzione tra le quantità di fase α e β è determinabile applicando la regola della leva che segue da
un bilancio di materia.
Indichiamo con nA, nB, nC il numero di moli totali dei tre componenti immesse nel sistema, mentre nA(α),
nB(α), nC(α) e nA(β), nB(β), nC(β) sono le moli presenti nelle fasi α e β.
Indichiamo con xA, xB, xC le frazioni “globali” dei componenti, determinante dalla quantità di materia di
ogni componente immessa nel sistema: xi = ni / ntot. Esse si sommano a 1.
Analogamente, xi(f) = ni(f) / n(f) sono le frazioni dei componenti nelle loro fasi. Esse, in ogni fase, si
sommano a 1.
(α )
n( β ) x A − x(Aα )
xB − xB(α ) xC − xC
= = =
(α )
n x A − x A xB − xB xC( β ) − xC
(β ) (β )
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In primo luogo si fa notare che l’equazione riportata in calce alla precedente slide consente di dimostrare
che i punti estremi di una tie line e i punti nella regione bifasica che generano tali fasi giacciono su una
retta [lo si lascia come esercizio].
C C
C C
sin (θ )
(α ) dα
n( β ) xC − xC sin ( γ ) dα
= = =
n(α ) xC( β ) − xC d sin (θ ) d β
β
sin ( γ )
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Esercizio 3. Una soluzione contiene un prodotto di sintesi, C (soluto), e un composto A (carrier). C deve
essere estratto usando un terzo componente, B (solvente), poco solubile in A. Siano m0 la massa della
soluzione iniziale e mC,e la massa di C da estrarre. Rappresentando il diagramma ternario in frazioni in
massa dei tre componenti, Xi=mi/mtot, determinare la massa di B, mB, necessaria.
me
m0
mr
GE ,m ( x A , xB ) = RT ( c1x A xB + c2 x A xC + c3 xB xC )
1) si verifichi che, usando le quattro tie lines determinate nell’esercizio precedente, il processo spontaneo sia la
separazione di fase;
2) si valutino i coefficienti di attività dei composti, nelle fasi stabili.
1) Si calcola l’energia libera di eccesso sul punto interno alla tie line e si confronta con la somma delle energie libere
delle due soluzioni agli estremi della tie line.
(1) (2)
xacqua = 0.9342 xacqua = 0.03662 xacqua = 0.7179
x1(1)
− propanolo = 0.06275 x1(2)
− propanolo = 0.06537 x1− propanolo = 0.05900
n(1)GE(1),m + n(2)GE(2)
,m = 4.0 kJ < nGE ,m = 5.6 kJ
ln ( γ A ) = c1xB + c2 xC − c1x A xB − c2 x A xC − c3 xB xC
ln ( γ B ) = c1x A + c3 xC − c1x A xB − c2 x A xC − c3 xB xC Sono funzioni della composizione!
ln ( γ C ) = c2 x A + c3 xB − c1x A xB − c2 x A xC − c3 xB xC
γ1(1)
− propanolo = 81.5 γ1(2)
− propanolo = 14.3 L’1-propanolo ha un comportamento
fortemente non ideale.
γ n(1)−eprano = 1.79 γ n(2)
−eprano = 1.01