ISSN 0017-0089
GIORNALE CRITICO
DELLA
DA
GIOVANNI GENTILE
PUBBLICAZIONE QUADRIMESTRALE
€ 50,00
Direttore Informazioni per i collaboratori
Massimo Ferrari
I lavori pubblicati nel «Giornale critico della filosofia italiana» sono
Comitato direttivo sottoposti a procedura di valutazione mediante blind referee.
Giovanni Bonacina, Aldo Brancacci, Sebastiano Gentile,
Saverio Ricci, Loris Sturlese, Mauro Visentin
Le proposte di contributi possono essere indirizzate dagli autori alla
Comitato scientifico Direzione, alla Segreteria di Redazione (alessandro.savorelli@gmail.com)
Alessandra Beccarisi, Carlo Borghero, Michele Ciliberto, o a periodici@lelettere.it. I testi, in formato word e conformi alle Norme
Luca Fonnesu, Helmut Holzhey, redazionali della rivista (che gli autori possono richiedere alla Redazione)
Sir Geoffry E.R. Lloyd, Gianluca Mori, devono essere corredati da un abstract di 75 parole in italiano e in inglese
Marcello Musté, Denis O’Brien, (ad esclusione dei testi destinati alla rubrica “Note e notizie”). Gli autori
Dominic O’Meara, Gianni Paganini, di saggi che prevedano la pubblicazione di documenti (carteggi,
Roberta Picardi, Renzo Ragghianti, Gennaro Sasso, manoscritti, illustrazioni, etc.) dovranno allegare l’autorizzazione degli
Emanuela Scribano, Giuseppe Tognon aventi diritto; ai lavori contenenti testi in altri alfabeti (greco, cirillico etc.),
dovrà essere allegato un file con il font usato.
Segretario di redazione
Alessandro Savorelli
Le lingue straniere ammesse sono l’inglese, il francese e lo spagnolo; i testi
in lingua tedesca dovranno essere tradotti. Dimensioni del testo, tempi di
restituzione delle bozze, modifiche, tempi di pubblicazione, etc. dovranno
essere concordati con la Redazione. Eventuali richieste di dichiarazione
di accettazione da parte della rivista vanno indirizzate alla Segreteria di
Redazione. A pubblicazione avvenuta l’autore riceverà il pdf del lavoro,
che potrà essere eventualmente collocato on line solo su esplicita
Pubblicazione quadrimestrale autorizzazione dell’Editore.
ABBONAMENTI 2020
ITALIA ESTERO
PRIVATI INDIVIDUALS
(Carta) € 100,00 (Paper) € 130,00
(c + web) € 125,00 (p + web) € 160,00
Amministrazione e abbonamenti:
Editoriale / Le Lettere, via Meucci 17/19 – 50012 Bagno a Ripoli (FI)
Tel. 055 645103 – Fax 055 640693
email: periodici@lelettere.it; abbonamenti.distribuzione@editorialefirenze.it
www.editorialefirenze.it
www.lelettere.it
GIORNALE CRITICO
DELLA
FILOSOFIA ITALIANA
FONDATO
DA
GIOVANNI GENTILE
FIRENZE
Con la pubblicazione del primo fascicolo del 2020 il «Giornale critico della fi-
losofia italiana» festeggia il suo centesimo anno di vita: un’età eccezionale, che
lo pone tra i periodici più illustri e più longevi della cultura filosofica in Italia.
Ma non si tratta solo di un traguardo. Dopo la scomparsa di Maurizio Torrini,
che della rivista è stato per lunghissimo tempo la guida preziosa e instancabile,
il «Giornale» intende entrare, con un rinnovato assetto editoriale, in un’ulte-
riore fase della sua esistenza. Non per realizzare progetti troppo ambiziosi o di
carattere generale, bensì per offrire i risultati di ricerche che, pur muovendosi
all’interno di una tradizione storiografica consolidata, cercheranno di allargarne
l’orizzonte avvalendosi di nuovi strumenti di indagine e avventurandosi su ter-
reni meno esplorati. Non è una scommessa, quanto un impegno all’altezza dei
tempi. Alla fine di un secolo di vita, la tradizione si conserva adeguatamente
solo rinnovandola: basterebbe questo per legittimare la speranza di un proficuo
lavoro comune.
M. F.
SOMMARIO DEL FASCICOLO
Studi e ricerche:
XIN ZHU, La force de la pauvreté chez Machiavel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
SIMON PIETRO CALISTI, Locke, materia e pensiero. Nuove considerazioni sul
cartesianesimo di David-Renaud Boullier . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100
GIULIANA DI BIASE, A forgotten document on freedom of cursing and swearing.
The anonymous «Vindication» of 1746 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
ANDREA ORSUCCI, Come il «santuario dell’universo» divenne «santuario della
parola»: Alberto Savinio interpreta la filosofia di Otto Weininger . . . . . 129
Discussioni e postille:
GIANLUCA BRIGUGLIA, Note sulle tendenze attuali della storiografia su Marsilio da
Padova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149
GIULIA BELGIOIOSO, Descartes a Napoli: un affaire ancora aperto . . . . . . . . . . . 161
Note e notizie:
«Anteros sive contra amorem» di Battista Fregoso (Alfonso Paolella) . . . . . . . . 167
Con «Pascal et son libertin» (Simon Pietro Calisti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 170
La società possibile. Una lettura del «Contrat social» di Jean-Jacques Rousseau
(Marco Menin) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 174
Barbarie in età moderna e contemporanea (Antonella Del Prete) . . . . . . . . . . . 176
Marxismo e filosofia della praxis: da Labriola a Gramsci (Marco Diamanti) . . . 177
Il Benedetto Croce di Gennaro Sasso in due recenti volumi (Jonathan Salina) . 181
L’edizione degli scritti inediti di Ernst Cassirer (Massimo Ferrari) . . . . . . . . . . 189
«Unity and Aspect» di Andrew Haas (Davide Sparti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191
La filosofia e la sua storia (Studi in onore di Gregorio Piaia) (Paul Richard
Blum) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 194
12 R. KLIBANSKY, The Continuity of the Platonic Tradition during the Middle Ages. Out-
lines of a Corpus Platonicum Medii Aevi, London, The Warburg Institute 1939.
13 E. GARIN, Studi sul platonismo medievale, Firenze, Le Monnier 1958; fra gli articoli
ripresi nel volume è anche il saggio Per la storia della tradizione platonica medievale, «Gior-
nale critico della filosofia italiana», 1949, pp. 125-150.
14 M.-D. CHENU, La théologie au douzième siècle, Paris, Vrin 1957: la maggior parte de-
gli articoli raccolti nel volume datano ai primi anni Cinquanta.
15 T. GREGORY, Sull’attribuzione a Guglielmo di Conches di un rimaneggiamento della
Philosophia mundi, «Giornale critico della filosofia italiana», 1951, pp. 119-125.
16 T. GREGORY, L’anima mundi nella filosofia del XII secolo, «Giornale critico della fi-
losofia italiana», 1951, pp. 494-508.
17 T. GREGORY, L’idea della natura nella scuola di Chartres, «Giornale critico della filo-
sofia italiana», 1952, pp. 433-442.
tullio gregory e la storia delle filosofie medievali 43
18 Ivi, p. 439.
19 T. GREGORY, Anima mundi. La filosofia di Guglielmo di Conches e la Scuola di Char-
tres, Firenze, Sansoni 1955.
20 Ivi, p. 276.
21 Ivi, pp. 277-278.
44 loris sturlese
to. Si può cogliere probabilmente in queste idee una eco del Buonaiu-
ti, il quale nella sua Storia aveva caratterizzato il “Medioevo latino pre-
scolastico” rovesciando in positivo la tradizionale lettura come epoca
di confusione concettuale e di panteismo22: nell’epoca precedente la
Scolastica «mancava innanzi tutto una distinzione formale fra il domi-
nio della filosofia e quello della teologia, fra l’ordine delle verità razio-
nali e quello delle verità rivelate. Di rimbalzo vi era implicitamente can-
cellata la separazione fra la natura e la grazia, fra la zona in cui si eser-
citano le insite capacità dell’essere razionale e la sfera misteriosa del-
le comunicazioni carismatiche». Si trattava di una «visione, che pote-
va definirsi prevalentemente mistica, dello sviluppo delle attitudini
umane nella conquista dell’Assoluto […]».
Gregory si asterrà sempre – in ciò più fedele al magistero del Nar-
di – da siffatte appassionate generalizzazioni; ma che le avesse ben me-
ditate, lo dimostra un saggio apparso nel 1952 nel primo volume del-
la rivista romana Rassegna di filosofia che tracciava un informatissimo
bilancio del contributo filosofico della “nuova teologia” (Danielou, de
Lubac), appena stroncata dalla enciclica Humani generis di Pio XII23.
22 E. BUONAIUTI, Storia del Cristianesimo, II, Milano, dall’Oglio 19603, pp. 502-503.
23 T. GREGORY, Cattolicesimo e storicismo, «Rassegna di filosofia», I, 1952, pp. 49-66.
24 T. GREGORY, Gli studi italiani sul pensiero del Rinascimento, I. La polemica sul Rina-
scimento, «Rassegna di filosofia», I, 1952, pp. 201-213; II. Platonismo e Aristotelismo, «Ras-
segna di filosofia», II, 1953, pp. 51-62. Grande attenzione ricevono gli studi di Nardi e di
Eugenio Garin. Il primo incontro scientifico con i testi di Garin è documentato anche da al-
cune recensioni pubblicate in «Rassegna di filosofia», I, 1952, pp. 266-267, II, 1953, p. 101.
25 T. GREGORY, L’Apologia e le “Declarationes” di Francesco Patrizi, in Medioevo e Ri-
nascimento. Studi in onore di Bruno Nardi, I, Firenze, Sansoni 1955, pp. 385-424.
26 T. GREGORY, Aristotelismo, in Grande Antologia Filosofica, diretta da M. F. Sciacca,
VI, Milano, Marzorati 1964, pp. 607-837.
tullio gregory e la storia delle filosofie medievali 45
nismo medievale, nella quale confluiscono tre saggi pubblicati sul Gior-
nale fra il 1953 e il 1957, mette in luce inedite e insospettate discus-
sioni filosofiche nel XI secolo, con particolare attenzione alla fortuna
del Timeo platonico e con ampio riferimento a materiali manoscritti27.
Il secondo capitolo del libro, su Manegoldo di Lautenbach, verrà ac-
colto, tradotto in tedesco, nel fortunato volume sul Platonismo nel
Medioevo28 a cura di Werner Beierwaltes.
Nello stesso anno, inizia una serie di articoli su un autore allora
non particolarmente frequentato, e che verranno raccolti cinque anni
dopo nel libro Giovanni Scoto Eriugena29: la discesa dall’uno al molte-
plice, la teofania, l’incarnazione, l’escatologia sono punti nodali che
vengono esaminati nel loro contesto storico e nelle loro fonti di un nuo-
vo platonismo, questa volta mediato dalla Patristica orientale. Poi,
nuovamente alla ricerca di temi e personaggi al di fuori dell’interesse
della storiografia tradizionale, scrive sull’escatologia nella Scolastica
duecentesca30 e richiama l’attenzione su due monumentali opere pla-
tonizzanti del Due- Trecento quasi completamente inedite e allora pra-
ticamente sconosciute: lo Speculum di Enrico Bate e l’Expositio su Pro-
clo di Bertoldo di Moosburg31. La segnalazione di quest’ultimo auto-
re («che attende un paziente studioso che ne pubblichi il testo»32) sol-
leciterà un progetto di edizione critica concluso da pochi anni33.
Nel 1962, questa instancabile attività di medievista a tutto tondo,
svolta nelle funzioni accademiche di assistente a Roma e di professo-
re incaricato di Storia della filosofia a Lecce, garantisce a Gregory la
cattedra romana di Storia della filosofia medievale. La lezione del Nar-
di, che indicava nell’attenzione filologica al testo e nella cura di fonti
e contesti la via maestra per l’innovazione nello studio del pensiero e
34 T. GREGORY, Bruno Nardi, «Giornale critico della filosofia italiana», 1968, pp. 469-
501. Giova ricordare le parole con le quali si concludeva questo saggio (p. 500): «Era pre-
sente, in tutti i suoi lavori, una lezione di metodo: diffidente verso coloro che “chiusi nella
loro specola teoretica, senza scomodarsi colla ricerca e la critica dei documenti e delle testi-
monianze, indispensabili al giudizio storico, pretenderebbero di dedurre a priori gli eventi
della storia universale”, consapevole che la storia della filosofia mal si comprenderebbe se
non si risolvesse in una più ampia storia della cultura e non si tenesse conto, vicino ai “gran-
di”, di “quelle forme di pensiero che persistevano non solo nelle masse popolari e incolte,
ma altresì nei ceti borghesi di media cultura, nella nobiltà, nelle corti principesche e nel cle-
ro”, Nardi ha mostrato come di fronte ad affrettate generalizzazioni assuma significato pro-
fondamente innovatore la ricerca paziente e minuta, anche ai fini di prospettive d’insieme
che proprio dalle sue ricerche emergono, rinnovate, concrete, popolate di uomini vivi; ed è
questa una lezione che Nardi ha dato non attraverso ampi discorsi metodologici […] ma con
l’esercizio concreto del suo lavoro di storico».
35 Vedi sopra, nota 15.
36 E. GARIN, L’«unità» nella storiografia filosofica, «Rivista critica di storia della filoso-
fia», XI, 1956, 206-217, ripresa nell’influente volume La filosofia come sapere storico, Bari,
Laterza 1959, pp. 11-32. Sul tema della «pluralità delle “filosofie”» si veda ivi, p. 123.
37 T. GREGORY, Speculum naturale, cit., p. 224.
tullio gregory e la storia delle filosofie medievali 47
44 T. GREGORY, Per una storia delle filosofie medievali, «Studi medievali», s. III, XLIX,
2008, pp. 1-17: 1 e 3.
45 Ivi, pp. 5-6.
46 Ivi, cit., p. 6.
50 loris sturlese
6. I ventisette saggi raccolti nei due grossi volumi già citati – Mun-
dana sapientia e Speculum naturale – costituiscono il lascito più impor-
tante del Gregory medievista. Si tratta di lavori che si muovono fra IX
e XIV secolo, nei quali i temi dell’escatologia, del platonismo fisico,
dell’astrologia, dell’ermetismo, della magia, dell’ordine essenziale del
cosmo e della solidarietà di questa visione gerarchica con la metafisi-
ca aristotelica si intersecano fra loro, rivelando novità, permanenze, in-
terazioni reciproche e «tipi o usi diversi della ragione cui di volta in
volta corrisponde una diversa concezione e organizzazione del sape-
re». «Compito dello storico non è quello di allineare su uno stesso pia-
no di sviluppo – secondo schemi naturalisticamente evoluzionistici –
queste forme differenti, né di scegliere tra esse o fuori di esse un mo-
dello come canone di valutazione; egli dovrà piuttosto intendere – al
di sotto di parole identiche – il presentarsi di contenuti nuovi, pur nei
reali nessi con il passato, distinguendo […] i significati diversi che la
ragione viene ad assumere in relazione alle storiche condizioni del-
l’uomo: alla luce di queste diversità si potrà forse meglio comprende-
re l’orbe intellettuale che l’uomo, in nome della sua ragione, di volta
in volta, costruisce»47. Si avverte, in queste righe, una eco della «diver-
sité rebelle» di Paul Vignaux, uno storico al quale Gregory fu anche
personalmente molto legato48.
Molti di questi saggi fissano in forma scritta interventi a congressi
e convegni di studio, e sembra quasi che questa dimensione, esercitata
sempre con il rigore di puntuali osservazioni testuali, dotti riscontri e
conseguenti inedite prospettive, sia apparsa a Gregory, ad un certo pun-
to, la più congeniale e la più funzionale ai suoi obbiettivi che, almeno
a partire dagli anni Sessanta diventano quelli di destrutturare il modo
tradizionale di studiare la filosofia medievale e promuovere una nuova
stagione storiografica. Fortunati lavori dedicati alla manualistica univer-
sitaria e liceale mostrano poi come da queste premesse potessero deri-
vare presentazioni innovative anche a livello di opere di sintesi: penso
in particolare alla Storia della filosofia di Laterza, scritta in collabora-
zione con Francesco Adorno e Valerio Verra49, che gli garantì per de-
cenni una incisiva influenza su ampie fasce della cultura italiana.
8. Al termine della sua «chasse sans gibier»58 nelle lande del Me-
dioevo e nei terreni della modernità, Gregory ci lascia un modello di
metodo storiografico, a proposito del quale credo si possano ben evo-
care le parole con le quali egli, dieci anni fa, tracciava un affettuoso
Ricordo di Eugenio Garin59: «[…] se osserviamo bene,» la sua produ-
zione «è prevalentemente legata a saggi (anche amplissimi), note cri-
tiche, edizioni di testi, con una manifesta diffidenza per le sintesi, per
i ben costrutti e organici quadri di insieme. La sua è una storiografia
fatta tutta di ricerche puntuali e puntigliose, proponendo letture nuo-
ve, analizzando autori di grande significato e altri pressocché scono-
sciuti. Ove i testi, le situazioni storiche concrete, fuori di ogni schema-
tismo classificatorio, sono le tessere di un mosaico che nella diversità
dei colori riflette una variegata realtà, facendo vivere gli autori con la
loro voce, nel contesto che fu loro proprio, con tutte le irriducibili di-
versità e frammentarietà di percorsi diversi. Anche i saggi più ampi si
sottraggono ad ogni semplificazione, ad ogni riduzione sistematica,
anzi ricercano piuttosto le discontinuità, le ambiguità, le contraddizio-
ni, le stratificazioni, così di singoli testi come dell’opera tutta di un au-
tore o di un’epoca». Tullio Gregory parlava di Garin, ma intendeva,
io credo, anche se stesso60.
LORIS STURLESE
57 K. FLASCH, Der Teufel und seine Engel. Eine neue Biographie, München, Beck 2015.
Le ristampe di Loisy, realizzate dalla Minerva Verlag di Francoforte, datano agli inizi degli
anni Ottanta.
58 T. GREGORY, Le plaisir d’une chasse sans gibier. Faire l’histoire des philosophies: con-
struction et déconstruction, «Giornale critico della filosofia italiana», 2014, pp. 485-510.
59 T. GREGORY, Eugenio Garin: un ricordo in Normale, «Quaderni di storia», LXXII,
2010, pp. 11-29: 23-24.
60 Una versione più breve e senza note di questo articolo è stata pubblicata con il tito-
lo Ricordo di Tullio Gregory in «Bulletin de philosophie médiévale», 61 (2019), VII-XII.
FINITO DI STAMPARE
NEL MESE DI APRILE 2020
PER CONTO DI
EDITORIALE LE LETTERE
DALLA TIPOGRAFIA
BANDECCHI & VIVALDI
PONTEDERA (PI)
Direttore Informazioni per i collaboratori
Massimo Ferrari
I lavori pubblicati nel «Giornale critico della filosofia italiana» sono
Comitato direttivo sottoposti a procedura di valutazione mediante blind referee.
Giovanni Bonacina, Aldo Brancacci, Sebastiano Gentile,
Saverio Ricci, Loris Sturlese, Mauro Visentin
Le proposte di contributi possono essere indirizzate dagli autori alla
Comitato scientifico Direzione, alla Segreteria di Redazione (alessandro.savorelli@gmail.com)
Alessandra Beccarisi, Carlo Borghero, Michele Ciliberto, o a periodici@lelettere.it. I testi, in formato word e conformi alle Norme
Luca Fonnesu, Helmut Holzhey, redazionali della rivista (che gli autori possono richiedere alla Redazione)
Sir Geoffry E.R. Lloyd, Gianluca Mori, devono essere corredati da un abstract di 75 parole in italiano e in inglese
Marcello Musté, Denis O’Brien, (ad esclusione dei testi destinati alla rubrica “Note e notizie”). Gli autori
Dominic O’Meara, Gianni Paganini, di saggi che prevedano la pubblicazione di documenti (carteggi,
Roberta Picardi, Renzo Ragghianti, Gennaro Sasso, manoscritti, illustrazioni, etc.) dovranno allegare l’autorizzazione degli
Emanuela Scribano, Giuseppe Tognon aventi diritto; ai lavori contenenti testi in altri alfabeti (greco, cirillico etc.),
dovrà essere allegato un file con il font usato.
Segretario di redazione
Alessandro Savorelli
Le lingue straniere ammesse sono l’inglese, il francese e lo spagnolo; i testi
in lingua tedesca dovranno essere tradotti. Dimensioni del testo, tempi di
restituzione delle bozze, modifiche, tempi di pubblicazione, etc. dovranno
essere concordati con la Redazione. Eventuali richieste di dichiarazione
di accettazione da parte della rivista vanno indirizzate alla Segreteria di
Redazione. A pubblicazione avvenuta l’autore riceverà il pdf del lavoro,
che potrà essere eventualmente collocato on line solo su esplicita
Pubblicazione quadrimestrale autorizzazione dell’Editore.
ABBONAMENTI 2020
ITALIA ESTERO
PRIVATI INDIVIDUALS
(Carta) € 100,00 (Paper) € 130,00
(c + web) € 125,00 (p + web) € 160,00
Amministrazione e abbonamenti:
Editoriale / Le Lettere, via Meucci 17/19 – 50012 Bagno a Ripoli (FI)
Tel. 055 645103 – Fax 055 640693
email: periodici@lelettere.it; abbonamenti.distribuzione@editorialefirenze.it
www.editorialefirenze.it
www.lelettere.it
FASCICOLO I GENNAIO-APRILE 2020
ISSN 0017-0089
GIORNALE CRITICO
DELLA
DA
GIOVANNI GENTILE
PUBBLICAZIONE QUADRIMESTRALE
€ 50,00