Sei sulla pagina 1di 31

Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica

Le funzioni elementari: funzioni algebriche. I parte

Prof.ssa Maria Grazia Russo

Corso di Studi in Medicina e Chirurgia

a.a. 2021-22

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Le funzioni reali

Ci occuperemo d’ora in avanti delle funzioni di variabile reale e a


valori reali, ovvero di funzioni f : A −→ B per le quali A, B ⊆ R.
Le più semplici funzioni reali sono le costanti, ovvero le funzioni del
tipo f (x) = c. Queste si rappresentano sul diagramma cartesiano
come rette parallelle all’asse delle x, in quanto luogo geometrico
del piano di tutte le coppie di punti che hanno l’ordinata uguale a
c (indipendentemente dal valore dell’ascissa). Dunque l’espressione
di tali rette può anche scriversi y = c.
In particolare nel caso dell’asse delle x si ha y = 0.
In maniera analoga le rette parallele all’asse delle y sono luogo
geometrico dei punti del piano che hanno tutte la stessa ascissa e
possono dunque scriversi come x = c (x = 0 nel caso dell’asse
delle y ).

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Le funzioni lineari
Una funzione lineare rappresenta una relazione di proporzionalità.
Infatti una funzione è lineare se il suo valore varia in modo
proporzionale rispetto alla variazione della variabile indipendente.
In altre parole una funzione f è lineare se esiste un numero m ∈ R
tale che se la variabile indipendente x varia di una quantità a allora
la funzione varia di ma.
Supponiamo di far variare il valore della variabile indipendente da
un valore iniziale x0 ad un valore x e chiamiamo a = x − x0 la
variazione.
Se denotiamo con ∆f = f (x) − f (x0 ) la variazione della f , deve
essere
∆f = ma ⇐⇒ f (x) − f (x0 ) = m(x − x0 )
da cui
f (x) = mx + q
dove q = f (x0 ) − mx0 .
Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica
Viceversa assumiamo che f (x) = mx + q, con m, q ∈ R. Si ha
allora che fissato un x0 per ogni x risulta

f (x) − f (x0 ) = mx + q − (mx0 + q) = m(x − x0 )

ovvero sussite una relazione di proporzionalità tra la variazione


della variabile indipendente e la variazione della f .
Osserviamo per inciso che dunque si ha:

f (x) − f (x0 ) ∆f
m= =
x − x0 ∆x
avendo denotato con ∆x l’incremento rispetto alla variabile x.

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Dal punto di vista geometrico la funzione f (x) = mx + q
rappresenta una retta.
Se si pone x = 0 si trova f (0) = q ovvero q rappresenta l’ordinata
del punto di intersezione della retta con l’asse delle y .
La quantità m invece è detta coefficiente angolare della retta,e
rappresenta l’inclinazione della retta rispetto all’asse delle ascisse.
∆f
Dalla definizione di m = ∆x si capisce che se m è positivo vuol dire
che al crescere di x, si ha un aumento anche di f (x), ovvero se
x1 < x2 allora f (x1 ) < f (x2 ). Si dice che la funzione in questo caso
è crescente.
Viceversa se m è negativo allora al crescere di x la f subirà un
decremento, ovvero x1 < x2 implica f (x1 ) > f (x2 ). Si dice che la
funzione in questo caso è decrescente.

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Dunque per m positivo la retta formerà un angolo acuto con l’asse
delle ascisse e viceversa se m è negativo l’angolo formato sarà
ottuso

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Nel caso delle funzioni lineari è molto facile dedurre una serie di
proprietà che come vedremo, nel caso generale, non sono cosı̀
facilmente ottenibili.
Innanzitutto le funzioni lineari sono funzioni per le quali il dominio
e il codominio coincidono con R. Si ha poi:
1 una funzione lineare o è sempre crescente o è sempre
decrescente (a seconda del segno del coefficiente angolare) su
tutto il dominio;
2 se si considera una funzione lineare su un intervallo [a, b]
limitato, nel caso m sia positivo allora il valore massimo della
funzione verrà assunto in b e sarà dunque pari a f (b) e quello
minimo invece sarà assunto in a e sarà f (a). La situazione è
speculare nel caso m negativo.
3 una funzione lineare è sempre invertibile e la funzione inversa
è data da :
y −q
f −1 (y ) =
m

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Le funzioni polinomiali

Le funzioni lineari sono particolari casi delle cosiddette funzioni


polinomiali o più semplicemente polinomi

f (x) = an x n + an−1 x n−1 + . . . + a1 x + a0 , ai ∈ R, n ∈ N

dove n è un numero intero detto grado del polinomio e ai ,


i = 0, 1, . . . , n sono numeri reali detti coefficienti del polinomio e
assumeremo sempre che an 6= 0.
I particolari polinomi del tipo bx k sono detti monomi.
Dunque un polinomio di grado n è una somma di n + 1 monomi di
grado che va da 0 ad n.

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Funzioni quadratiche

Un particolare caso di funzione polinomiale è la funzione quadratica

f (x) = ax 2 + bx + c

il cui grafico è ben noto perché coincide con quello di una parabola
con retta direttrice parallela all’asse delle ordinate. 1
Cominicamo dal caso più semplice in assoluto che è quello della
funzione f (x) = x 2 . Innanzitutto si ha f : R −→ R+ .
È evidente poi che f (0) = 0 e che la funzione è sempre positiva,
per ogni x 6= 0. Il punto (0, 0) si chiama anche vertice della
parabola.
Inoltre poiché (±x)2 = x 2 il grafico di questa funzione deve essere
specularmente uguale rispetto all’asse delle ordinate (si dice che la
funzione è pari).
1
Una parabola è il luogo dei punti del piano la cui distanza da una fissata
retta, detta direttrice, è uguale alla distanza da un punto fisso detto fuoco
Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica
Grafico della funzione f (x) = x 2

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


È evidente che questa funzione ha un valore minimo uguale a 0
mentre non possiamo stabilirne il massimo su tutto R.
Tuttavia se fissiamo un intervallo [−t, t] e la restrizione di f a tale
intervallo, allora il minimo rimane 0 ma il massimo sarà preso in
±t e varrà t 2 .
Ovviamente se consideriamo un qualsiasi altro intervallo non
simmetrico del tipo [t, s] che contiene lo 0 allora il valore massimo
sarà max{f (t), f (s)}.
Infine se [t, s] non contiene lo 0 ma t, s sono positivi, allora il
massimo si ha in s e vale s 2 e il minimo invece sarà in t e varrà t 2 .
La situazione per [t, s] con t, s entrambi negativi è speculare.

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Se osserviamo il grafico della parabola relativo alle ascisse positive
ci rendiamo conto che se x1 < x2 allora x12 < x22 , cioè
f (x1 ) < f (x2 ) ovvero la funzione è crescente.
Se ora consideriamo gli opposti di x1 e x2 si ha −x2 < −x1 ma è
sempre x12 < x22 ovvero f (x1 ) < f (x2 ) e quindi la funzione su
argomenti negativi è decrescente.
Se invece prendo un punto positivo e uno negativo non posso dire
niente.

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Se ora consideriamo la funzione f (x) = −x 2 il gafico risulterà
“ribaltato” rispetto all’asse delle ascisse e dunque le consideriazioni
fatte si possono rendere “speculari”: la funzione è sempre
negativa, ha come massimo il valore 0 assunto in zero etc.
Se ora consideriamo la funzione y = ax 2 , con a > 0, quello che
cambia rispetto alla funzione x 2 è esclusivamente la “larghezza”
della parabola. Infatti più è grande a e più è sretta la parabola.
Viceversa se 0 < a < 1 allora la parabola si allarga rispetto a quella
con grafico x 2

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Grafico f (x) = ax 2 , a > 0

45

40
a=3

35

30

25

20

15
a=1

10

5
a=0.5
0
-4 -2 0 2 4
Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica
Consideriamo ora il caso f (x) = ax 2 + d, sempre con a > 0. In
questo caso il grafico risulterà traslato verso l’alto (se d > 0) o
verso il basso (se d < 0)
30

25

20
2
2x +2

15

10

2x 2

2x 2 -3

-5
-4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


L’andamento della funzione è del tutto simile a quella della
funzione f (x) = ax 2 . Il vertice di queste parabole ha coordinate
(0, d) e il valore d è il minimo della funzione.
Se a < 0 allora la parabola sarà rivolta verso il basso e il vertice
costituisce il punto di massimo della funzione.

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Cosa accade ora se trasliamo il grafico della funzione
f (x) = ax 2 + d di una certo valore β rispetto all’asse delle ascisse,
ovvero se “spostiamo” il grafico verso destra o verso sinistra.
Questa traslazione si ottiene sottraendo alla variabile x la quantità
(positiva o negativa) β e si ha la nuova funzione

F (x) = a(x − β)2 + d

che si può riscrivere

F (x) = ax 2 + aβ 2 − 2aβx + d = ax 2 + bx + c

avendo posto b = −2aβ e c = d + aβ 2

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


In realtà è vero anche il contrario. Infatti se ho una generica
parabola del tipo
f (x) = ax 2 + bx + c
ricavando dalle precedenti espressioni

b b2
β=− d = c − aβ 2 = c −
2a 4a
e osservando che vale l’identità:
b 2 b2
ax 2 + bx + c = a(x + ) +c −
2a 4a
allora vale che

ax 2 + bx + c = a(x − β)2 + d

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Osserviamo che se guardiamo l’epressione della parabola nella
forma a(x − β)2 + d è chiaro che il vertice ha coordinate x = β e
y = d, che per quanto appena detto possono scriversi come

b2
 
b
(β, d) = − , c −
2a 4a

in funzione dei tre coefficienti che definiscono la parabola


ax 2 + bx + c.
Anche nel caso generale il vertice sarà un punto di minimo se
a > 0, in quanto la parabola è rivolta verso l’alto. Viceversa, se
a < 0 allora la parabola è rivolta verso il basso e il vertice è un
punto di massimo

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Grafici f (x) = ax 2 + bx + c, a > 0, c > 0

50

45

40

35
2x 2 +3x+5

30

25

20

15

10

2x 2 -3x+5
5

0
-4 -2 0 2 4

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Grafici f (x) = ax 2 + bx + c, a > 0, c < 0

40

35

30

2x 2 -3x-5
25

20

15

10

2x 2 +3x-5
-5

-10
-4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Grafici f (x) = ax 2 + bx + c, a < 0

-x 2 -x+3

-5
-x 2 +x-4

-10

-15

-20

-25
-4 -2 0 2 4

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Le equazioni di secondo grado

Allo studio delle funzioni quadratiche è naturalmente collegato


quello delle equazioni del tipo

ax 2 + bx + c = 0

ovvero le classiche equazioni di secondo grado.


Dal punto di vista geomentrico risolvere tali equazioni equivale a
determinare le intersezioni della parabola di equazione
y = ax 2 + bx + c con l’asse delle ascisse y = 0.
Per fissare le idee supponiamo che sia a > 0 ovvero la parabola sia
rivolta verso l’alto. Ricordiamo che le coordinate del vertice sono
b2
 
b
V = − ,c −
2a 4a

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Dunque affinché la curva intersechi l’asse delle ascisse, il vertice
deve avere ordinata negativa, ovvero deve essere:

b2
c− < 0 =⇒ b 2 − 4ac > 0
4a
essendo a > 0.
Nel caso speciale in cui l’ordinata del vertice appartiene all’asse
delle ascisse, ovvero b 2 = 4ac la curva “si appoggia” all’asse e
dunque l’equazione ammette una sola soluzione.

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Ricordiamo ora che la parabola si scrive in maniera alternativa
come f (x) = a(x − β)2 + d dove β e d coincidono con le
coordinate del vertice. Dunque
r
2 −d
f (x) = 0 ⇐⇒ a(x − β) = −d ⇐⇒ x − β = ±
a
Tenendo conto delle espressioni di β e d si ha dunque
s
b2
r
−d b 4a − c
x =β± ⇐⇒ x = − ±
a 2a a

E dunque in entrambi i casi vale la ben nota formula risolutiva


delle equazioni di secondo grado

−b ± b 2 − 4ac
x1,2 =
2a

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Nel caso a < 0 si ragiona allo stesso modo.
Infatti stavolta l’ordinata del vertice deve essere positiva, ovvero
b2
c − 4a > 0, ma essendo a < 0 questo equivale a dire nuovamente
2
b − 4ac > 0.
E quindi si possono seguire esattamente le stesse operazioni fatte
fin qui.

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Disequazioni lineari e quadratiche

Le disequazioni lineari sono piuttosto semplici. Si tratta di risolvere


un problema del tipo
mx + q > t
Ovviamente la soluzione è immediata e si trova
 t −q
 > m , m>0


x
 < t − q, m < 0


m
Dal punto di vista geometrico significa capire per quali valori della
x la retta di equazione f (x) = mx + q si trova “sopra” la retta
costante y = t.

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Se m > 0 allora la retta è una funzione crescente e quindi i valori
di x per i quali il grafico della retta si trovano sopra la retta y = t
sono tutti quelli da x0 = t−qm in poi, ovvero x ∈ [x0 , +∞).
Se invece m < 0 allora la retta è una funzione decrescente e quindi
i valori di x per i quali il grafico della retta si trovano sopra la retta
y = t sono tutti quelli che precedono a x0 = t−q m , ovvero
x ∈ (−∞, x0 ]

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Ragioniamo invece ora sulle disequazioni di secondo grado. Senza
ledere in generalità possiamo considerare le disequazioni del tipo
ax 2 + bx + c > 0
in quanto a questa tipologia è riconducibile il caso generale
ax 2 + bx + c > t.
Si tratta dunque di capire per quali valori di x il grafico della
parabola f (x) = ax 2 + bx + c si trova “sopra” l’asse delle ascisse.
Consideriamo allora il caso a > 0. Come sappiamo la parabola è
rivolta verso l’alto. Dunque se l’ordinata del vertice è positiva
(ovvero se b 2 − 4ac < 0), allora la parabola è tutta al di sopra
dell’asse e dunque la disequazione è soddisfatta da ogni x ∈ R.
Se invece il vertice ha ordinata negativa o nulla (che equivale a
dire se b 2 − 4ac ≥ 0) allora la parte di grafico relativa alle ascisse
comprese tra le due radici x1,2 dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 è
“sotto” l’asse delle ascisse e dunque
ax 2 + bx + c > 0 ⇐⇒ x ∈ (−∞, x1 ] ∪ [x2 , ∞)
Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica
Se infine a < 0 allora la situazione è al contrario. Infatti se
l’ordinata del vertice è negativa (ovvero essendo a < 0 se
b 2 − 4ac < 0), la disequazione non ha nessuna soluzione ovvero
non esiste nessun punto della parabola che giace sopra l’asse delle
ascisse.
E invece se il vertice ha ordinata positiva e quindi se b 2 − 4ac ≥ 0,
allora la parte di parabola che giace sopra l’asse è quella con le
ascisse comprese tra x1 e x2 ovvero

ax 2 + bx + c > 0 ⇐⇒ x ∈ [x1 , x2 ]

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica


Se si considerano le disequazioni del tipo

ax 2 + bx + c < 0

si può ripetere lo stesso ragionamento, distinguendo i due casi


a > 0 e a < 0 e si troverà una soluzione speculare rispetto a quella
vista fin qui.
Pertanto alla fine si può concludere che se a e la disuguaglianza
hanno lo stesso segno allora la situazione è quella illustrata per il
caso a > 0.
Viceversa se a e il segno della disuguaglianza sono discordi la
situazione è quella illustrata precedentemente nel caso a < 0.

Prof.ssa Maria Grazia Russo Fisica e Matematica – Modulo di Analisi Numerica

Potrebbero piacerti anche