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Religione 

Romana
La religione romana è, per molti aspetti, debitrice alle forme della religione greca. Il motivo sta nel fatto che Greci e
Romani erano entrambi popoli di ceppo indoeuropeo e quindi le loro religioni risentono di una comune origine
Inoltre i Romani, quando entrarono in contatto con il mondo greco e ne cominciarono ad assimilare la cultura,
importarono divinità elleniche e stabilirono corrispondenze abbastanza precise fra i loro dèi e quelli greci.
Gli dèi romani
Nello strato più antico della religione romana era molto forte la credenza in poteri divini di tipo astratto,
che venivano chiamati numina («potenze divine») e riguardavano soprattutto l’agricoltura e la vita
familiare. Si veneravano:
 Vervactor, la potenza che arava la terra incolta; 
 Messor, quella che presiedeva alla mietitura; 
 Partula, che presiedeva al parto, e così via.
Il pantheon romano comprendeva anche divinità antropomorfe:
 Vesta, la dea del focolare;
 Giano, che sovrintendeva alle porte; 
 Mater Matuta, la madre del mattino; 
 Silvano e Fausto, dèi dei boschi;
 Libero e Libera, divinità delle funzioni generatrici.
Le divinità principali erano tre: 
 Giove, il padre degli dèi;
 Marte, originariamente dio dell’agricoltura, poi della guerra; 
 Quirino, più tardi identificato con Romolo.
Questa triade fu poi sostituita da Giove, Giunone e Minerva, e chiamata Triade capitolina perché venerata
in un prestigioso tempio sul Campidoglio.
Culto e luoghi sacri
• Agli dèi domestici si rendeva culto privatamente nella propria casa. Alle divinità nazionali erano
invece dedicate cerimonie pubbliche e in loro onore si compivano sacrifici propiziatori ed espiatori.
• Alle origini il re si faceva carico anche delle funzioni sacerdotali. Poi si formò un collegio di
pontefici, prima aperto solo ai patrizi poi anche ai plebei. Esso era presieduto dal pontifex
maximus, pontefice massimo, responsabile dell’osservanza delle leggi religiose e della prescrizione
del culto. Ma erano i senatori a controllare il comportamento religioso dei cittadini.
Da Giulio Cesare, che assunse anche la carica di pontifex maximus, in poi il potere politico si rafforzò con il
potere religioso. Questo durerà fino al IV secolo, periodo in cui il Cristianesimo era ormai affermato come
religione ufficiale.

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