Quando tornai dalla guerra in Vietnam, conseguii un master a
Stanford in statistica e trascorsi tutto il tempo possibile allo Stanford
Artificial Intelligence Laboratory. Poi diventai professore di matematica all’accademia dell’aviazione, dove mi imbarcai in un dottorato in biometrica alla University of Colorado Medical School. Lì chiesi al mio consulente, il dottor John Bailar – uno dei più famosi ricercatori in medicina e statistica – come avrei potuto scrivere una tesi che potesse essere utile e non fosse destinata a impolverarsi su una mensola della biblioteca. Mi procurò 300 riviste mediche che trattavano di cancro. Ognuna riportava dei grafici con le statistiche, che variavano enormemente secondo che riguardassero uomini, animali o tipi di tumore. Bailar mi disse che se ero in grado di spiegare perché erano tutti così diversi lui mi avrebbe premiato con il dottorato. È ciò che ho fatto, e mi sono guadagnato quel titolo. Ho ottenuto quel risultato trascorrendo anni a immaginare che cosa accade in una cellula per farla diventare cancerosa. Ho imparato molto sulla teoria dei sistemi e su come un sistema ha solo alcuni stati stabili definiti. Mentre una cellula si evolve, passa da uno stato all’altro. Comprendere le regole per muovere un sistema adattivo complesso da uno stato all’altro, e come fare in modo che lo stato successivo fosse positivo piuttosto che negativo, è qualcosa che mi ha richiesto quasi un decennio. Anni dopo mi sono reso conto che le organizzazioni, i team, e le persone sono sistemi complessi e adattivi. Le cose che muovono le cellule da uno stato all’altro sono anche le stesse che muovono le persone da uno stato all’altro. Per trasformare una cellula, per prima cosa iniettate dell’energia. All’inizio c’è il caos, sembra che non esistano regole e tutto si muove. Quando fate la stessa cosa alle organizzazioni, tentando di cambiarle, spesso le persone si agitano, non riescono a capire che cosa sta succedendo. Non sanno che cosa fare. Con una velocità sorprendente, però , proprio come una cellula, l’organizzazione si assesta in un nuovo stato di tranquillità . L’unica domanda è se il nuovo stato sia meglio o peggio di quello vecchio. La cellula è sana o è cancerosa? Mi sono chiesto Come possiamo elaborare alcune semplici regole che guideranno i team ad assestarsi in uno stato più produttivo, più felice, di sostegno, divertente ed estatico? Ho trascorso i successivi 15 anni a provarci. Durante l’amministrazione Reagan, il governò tagliò drasticamente i finanziamenti alla ricerca scientifica, compreso il mio ai National Cancer Centers, dove ero a capo della raccolta e dell’analisi dei dati per i trial clinici e gli studi epidemiologici del Colorado Regional Cancer Center. Mentre stavo pensando a che cosa fare, un’impresa chiamata MidContinent Computer Services mi contattò perché avevano sentito che ero l’esperto di punta nell’area delle loro tecnologie più recenti. MidContinent si occupava di fornire servizi a 150 banche in tutto il Nord America. Il loro prodotto più “caldo” era una rete di macchine per il prelievo automatico di denaro. Eravamo nel 1983, e allora ottenere del denaro contante significava di solito fare la fila in banca o andare allo sportello dedicato appositamente agli automobilisti. Dovevate staccare un assegno per “monetizzare” l’importo che volevate e darlo al cassiere. Gli sportelli automatici stavano per risolvere questa seccatura, ma a quei tempi MidContinent stava sperimentando problemi nel fare in modo che le sue reti parlassero tra loro. Per risolverli avevano bisogno di qualcuno che si fosse occupato di sistemi, e mi fecero una lauta offerta per diventare vice president degli advanced systems. I computer della loro rete erano le stesse macchine sulle quali avevo speso anni per il mio programma di dottorato, quindi era una buona sistemazione. O almeno così credevo. Niente è mai così facile, vero? Quando entrai nella società , incappai in una divisione che elaborava progetti a cascata. C’erano centinaia di programmatori che stavano seduti alle loro scrivanie tutto il giorno, e lavoravano in modo evidente, ma non erano in grado di realizzare alcunché in tempo o nel budget. Per gli sportelli automatici, i costi erano del 30% superiori ai ricavi. Le inefficienze erano pazzesche. Agli inizi ho speso un po’ di tempo per capire come funzionavano le cose. Potete immaginare come il top management trattava i miei ragazzi. C’erano un sacco di urla, micromanagement e comportamento passivo-aggressivo e domande per lavoro più intenso e fuori orario. Tuttavia, non importava quanto il management facesse pressione: i progetti erano comunque cronicamente in ritardo, sempre oltre il budget e non consegnavano quello che dovevano. Decisi che per noi la cosa migliore sarebbe stata cambiare tutto. L’operazione era troppo deteriorata per aggiustarla poco per volta, quindi decisi di costruire una società dentro la società . Chiesi al nostro CEO, Ron Harris, di lasciarmi creare un’organizzazione separata comprendente chiunque avesse a che fare con le reti di sportelli automatici. Avremmo avuto il nostro team delle vendite, quello di marketing e della finanza. Ron era un CEO brillante e creativo che si fidava del mio lavoro; forse sotto la direzione di qualcun altro tutto questo non sarebbe mai accaduto. Dopo aver sentito la mia idea, mi disse: “Sutherland, se vuoi quel genere di mal di testa, eccoti servito”. Lo volevo. Andai dagli sviluppatori e dai manager e dissi loro: “La prima cosa che dobbiamo fare è smettere di fare cose che ci uccidono”. È come quella vecchia battuta sul prendere a testate il muro solo per sentire come si sta bene quando si smette. “Dobbiamo pensare a un modo migliore di lavorare” dissi loro “e dobbiamo farlo subito”. Quindi gestimmo tutta la piccola società come se fosse un team diviso in sottoteam. I bonus non erano basati sulla performance individuale, ma su quella totale della società . Creammo strumenti che dieci anni dopo trovarono il loro posto in Scrum – per esempio i concetti di Product Owner, Backlog e Sprint settimanale – che illustrerò in seguito in modo più approfondito nell’Appendice. In sei mesi diventammo la divisione più redditizia della società . I ricavi erano il 30% più alti delle spese. I nostri sistemi Nonstop Tandem furono i primi computer dedicati alle transazioni online che le banche ritennero abbastanza affidabili da essere usati. Li dispiegammo in tutto il Nord America. Oggi potete trovare uno sportello automatico praticamente ovunque. E tutte quelle macchine sanno esattamente quanto denaro avete. Io e il mio team abbiamo avuto molto a che fare con tutto questo. E sì, siete i benvenuti.
IMPARARE A PENSARE COME UN ROBOT
Dopo la mia prima carriera nell’esercito e la seconda in università , nel
business mi sono ritrovato a essere una specie di outsider. La prospettiva che ne derivava, però , era uno dei miei asset più preziosi. Sin dal primo giorno per me è stato un mistero il perché le persone insistano a lavorare in modi che sanno essere inefficienti e fonte di spreco e che sono disumanizzanti e deprimenti. Immagino che credano che siccome è il modo in cui lavorano tutti, debba essere il migliore. Il periodo trascorso in MidContinent mi è piaciuto molto, ma ero ans