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Vincoli Il progetti sta deve inoltre tenere conto anche di eventuali vincoli di
progetto, cioè di condizioni che, pur non essendo esplicitamente stabi-
lite nelle specifiche, sono imposte dal mercato, dallo stato della tecno-
logia, dai limiti di costo eventualmente fissati ecc. Per esempio, nel pro-
getto di un circuito elettronico occorre tenere conto del fatto che non
tutti i valori resistivi sono disponibili commercialmente, che non sem-
pre è possibile o economico utilizzare più di un'alimentazione, che gli
integrati disponibili sul mercato hanno determinate prestazioni e ca-
ratteristiche ecc. Come le specifiche di progetto, anche i vincoli sonQ.
condizioni che il progettista deve rispettare. Tuttavia, a differenza delle
specifiche, i vincoli, come- si è detto, r'i"on-sonoesplicitati dal commit-
tente del progetto, ma sono noti al progetti sta in base alla sua esperien-
za e conoscenza del problema. Queste caratteristiche sono comuni an-
che alle linee guida di progetto, ma queste ultime, a differenza dei vin-
coli, costituiscono criteri generali e non valori limite e condizioni da ri- .
spettare.
Sistema
..................... Per poter progettare un sistema di controllo il progetti sta deve anche
controllato, disporre di un'adeguata descrizione del sistema da controllare, cioè di
attuatore, una modellizzazione del sistema o-
cap. 8). Poiché la ricerca di una
trasduttore modellizzazione per il sistema controllato è necessariamente prece- -
dente e preliminare al progetto del sistema di controllo, possiamo
dunque supporre che fra le specifiche di progetto venga assegnato al
progetti sta anche un modello matematico completo di parametri e
sufficientemente preciso del sistema controllato. Per quanto riguarda
gli altri sottosistemi che compongono un sistema di controllo ad anel-
lo chiuso, la scelta dell'attuatore e del trasduttore (- scheda di appro-
fondimento 10.2) viene di solito effettuata in base al particolare control-
lo che si vuole realizzare (sono ovviamente determinanti il tipo delle
grandezze d'ingresso e di uscita del sistema controllato) e in base ai
dispositivi effettivamente disponibili sul mercato. Ciò significa che
di solito l'attuatore e il trasduttore non vengono realizzati apposita-
mente per un dato sistema di controllo', ma vengono scelti dal proget-
tista fra i dispositivi presenti sul mercato. Per esempio, volendo con-
trollare la velocità di rotazione di un motore elettrico, occorrerà sce-
gliere un attuato re in grado di fornire tensione e potenza d'ingresso
adeguate e un trasduttore per la misura della velocità di rotazione
del motore. È ovvio che i~ generale la scelta di un particolare attuato-
re o di un particolare trasduttore può condizionare le prestazioni fina-
li del sistema di controllo, ma nel seguito, per semplicità-, supporre-
mo sempre che attuatore e trasduttore siano già noti a priori al proget-
tista: in questo senso essi potrebbero essere inclusi fra le specifiche di
progetto di un sistema di controllo ad anello chiuso.
1 In generale conviene ridurre i guadagni alle frequenze più alte di quelle di lavoro, poiché.
cosÌ facendo, si riduce l'influenza dei disturbi. Per tale ragione fra le specifiche di progetto
può anche essere incluso il limite superiore della banda passante del sistema di controllo.
2 È bene sottolineare che si tratta di una scelta dovuta essenzialmente a motivazioni didat-
tiche, poiché in un vero progetto di sistema di controllo il progettista dovrà in generale an-
che definire le caratteristiche dell'attuatore e del trasduttore.
380
Regolatori slandard
1 Sono comunemente usati anche regolatori on-off con un comportamento esattamente op-
posto, cioè che "entrano in funzione" quando il segnale di errore è negativo. Lo studio di tali
regolatori non presenta però difficoltà particolari, in quanto il loro comportamento è sostan-
zialmente identico (a parte il cambiamento di segno dell'errore) a quello del regolatore on-
off trattato in questo paragrafo.
381
VOLUME
I----L Analisiin frequenzae sistemidi sonìrollo
382
CAPITOLO
Regolatori standard ] O
tore on-off implica che esso non può essere descritto per mezzo di una
funzione di trasferimento. Dunque a esso non è possibile applicare i
criteri di stabilità, precisione e velocità di risposta studiati nel capitolo
precedente". In realtà ciò non è quasi mai necessario, poiché questo
tipo di regolatore viene di solito impiegato in sistemi di controllo mol-
to semplici e sempre con segnale di riferimento costante. Il progetto
del regolatore on-offimplica in effetti solo la scelta del valore del pa-
rametro A (intensità del segnale di regolazione prodotto quando l'erro-
re è positivo) e può essere condotto simulando il sistema di controllo
su calcolatore.
1 Si osservi che, a rigori, il sistema di controllo con regolatore on-off non risulta stabile, poi-
ché l'uscita continua a oscillare intorno al valore desiderato. Tuttavia se l'ampiezza di tali
oscillazioni è piccola, il funzionamento del sistema può essere comunque ritenuto accetta-
bile. Non essendo il sistema di controllo stabile, non ha neppure senso parlare di precisione
del sistema in base all'errore permanente (infatti non esiste il limite del segnale di errore per
t ---;(0). Una specifica di progetto potrebbe invece essere rappresentata dalla massima am-
piezza delle oscillazioni del segnale di errore (a regime).
2 Si osservi però che, quando il segnale di errore è negativo, il regolatore proporzionale sem-
plice dovrebbe fornire un segnale di regolazione anch'esso negativo, cioè, nel caso di un im-
pianto di riscaldamento, una potenza negativa. Ciò significherebbe in sostanza raffreddare
l'ambiente (per esempio mediante un condizionatore). Spesso i regolatori proporzionali uti-
lizzati nella pratica forniscono un'uscita nulla in presenza di segnali di errore negativi. In
questo caso però il funzionamento del regolatore non è più lineare e non può essere studiato
con gli strumenti matematici introdotti nel capitolo 9.
383
VOLUME
Analisi in frequenza e sistemi di controlla
Stabilità Il valore di K» può dunque agire sul grado di stabilità del sistema di
controllo, aumentandone oppure riducendo ne il margine di fase e di
guadagno. Infatti con Kp < 1, traslando verso il basso il diagramma
di Bode del modulo di Fai, si riduce il guadagno in corrispondenza del-
la pulsazione di inversione' di fase (se esiste) e pertanto la stabilità del
sistema di solito migliora. Se invece K» > 1, per le stesse ragioni la sta-
bilità generalmente- peggiora.
e velocità sto caso sono da preferirsi valori elevati di K», poiché in tale modo au-
c:j.i.ri.s.p?~~~ menta la costante Koi della funzione di trasferimento ad anello aperto
Fai' Ciò riduce di conseguenza l'errore permanente", pur lasciando in-
variato il tipo del sistema (il regolatore proporzionale semplice, infatti,
non introduce poli nulli in Fai)' In modo più intuitivo, si può facilmen-
te comprendere che valori elevati di K» migliorano la precisione del si-
stema di controllo in quanto aumentano la risposta del regolatore nei
confronti di eventuali errori. Per la stessa ragione un valore elevato di
K» migliora generalmente anche la velocità di risposta, riducendo i
tempi di estinzione dei transitori (come si vedrà meglio nel seguito).
Se Kal aumenta, tale valore si riduce. Considerazioni analoghe valgono per sistemi con uno o
più poli nell'origine o per differenti segnali d'ingresso (rampa, parabola ecc.).
384
Regolalori slandard
5·2
. gradino 1 1 91 (J1
ep% 1 + Kol = 11 = , IO
G(jw) = 10
(
1 jW) ( jW)
+ 100 . 1 + 1000
e di:
H~W) = (1 + :~4)
I grafici sono riportati nella figura 10.3.
Dal diagramma di Bode precedente si può ricavare per Wt un valore
pari a circa 1000 rad/s, per cui il tempo di estinzione dei transitori può
essere stimato nell'ordine di un millisecondo.
Dunque il regolato re proporzionale ottimale (progettato in base al
criterio del margine di fase sufficiente)' ha, per il sistema del nostro
esempio, le seguenti prestazioni:
- precisione: sistema di tipo zero, errore permanente al gradino 9,1%;
- velocità di risposta: tempo di estin-
zione dei transitori dell' ordine di
dB
qualche millisecondo.
Se tali prestazioni non soddisfano le
20 specifiche di progetto fornite al pro-
getti sta, occorre usare un diverso tipo
0,1 10 100 106 w [rad/sl di regolatore, come si vedrà nei pro -
-20 simi paragrafi.
-40
-60
Figura 10.3 - Diagramma di Bode
approssimato del modulo di Fcl'
386
CAPITOLO
Regolatorista,ndard 10"----'_
388
CAPITOLO
Regololori slondard 1.0
Funzione
.........................
Naturalmente è necessario un criterio di progetto per determinare i
di trasferimento valori ottimali dei parametri K» e KD. A tale scopo studiamo il com-
portamento in frequenza del regolatore proporzionale-derivativo. Ap-
plichiamo dunque la trasformata di Laplace all'equazione ingresso-
uscita:
de(t)
c(t) = Kp . e(t) + KD .~
L RPDUw) [radi
",/2
7r/4
w w
ol Kp Kp 10 Kp
, Ko Ko Ko
1 Salvo il caso, peraltro assai raro, in cui uno degli altri sottosistemi introduca un polo -
l'origine.
390
CAPITOLO
Regolalori slandard lO
compensa il polo), semplificando così i calcoli. Di solito lo zero del re-
golatore viene fatto coincidere con il secondo polo l di Fai (partendo
dalle basse frequenze), poiché tale scelta produce generalmente l'effet-
to migliore sulla fase di Fai, allontanandola maggiormente dalla condi-
zione di instabilità. Dopo aver così determinato il valore dello zero (e
dunque il valore del rapporto Kp/KD), si può calcolare il valore ottima-
le del parametro K» in base al massimo valore compatibile con una
stabilità sufficiente del sistema. Ciò viene generalmente ottenuto im-
ponendo un margine di fase di 7r /4 rad, come già visto nel progetto
del regolatore proporzionale semplice.
Vediamo meglio tutto ciò, considerando di nuovo come esempio il
sistema di controllo del paragrafo precedente, descritto dalle seguenti
funzioni di trasferimento:
RPD (5) = Kp . (1 + 5 . ~: )
.2. (1 + 5 .~)
K» .
Il secondo polo di Fai a partire dalle basse frequenze vale 1000. In base
al criterio di progetto precedentemente descritto, imponiamo che lo
zero introdotto dal regolatore proporzionale-derivativo coincida con
tale polo e dunque poniamo Kp/KD = 1000. Con tale scelta zero e polo
si eliminano e Fai diventa:
1 Se Foi ha un solo polo, è ovviamente necessario scegliere il valore dello zero coincidente
con il valore di tale unico polo ..
391
t:----'~-
VOLUME
Analisi in frequenza e sistemi di controllo
dB rad
-60
-80 -1r
Fig
Diaa
di &l
A questo punto il progetto è concluso. La funzione di trasferimento ap
del
del regolatore proporzionale-derivativo (completa dei valori dei para-
metri) è:
( 1+ 1 ~O). ( 1 + 1~4 )
mentre le due funzioni di catena diretta! G(S) e del trasduttore H(S)
sono:
1 In questo esempio il secondo polo di Foz(S) (p = -1000) è generato da G(S). Pertanto, in-
troducendo il regolatore proporzionale-derivativo il polo si semplifica con il valore dello ze-
ro del regolatore anche nel calcolo di G(S). Se invece il secondo polo fosse prodotto daH(S .
il regolatore proporzionale-derivativo introdurrebbe uno zero non compensato nella funzio-
ne di trasferimento G(S).
392
CAPITOLO
Regolofori sfondord lO
1
G(S)=50· (1+1~0)' 2S
1 + 1000
H(S) = 1
S
1 + 104
dB rad
60
40
20
-20
IFc/Uw)ldB (in grigio)
-40
Figura 10.8 -
Diagramma -60
di Bode
approssimato
del modulo di Fc/.
393
I--~-
VOLUME
Analisi in frequenza e sistemi di controllo
E.g':J.<:lz.i.<:>r:'~ Per tenere conto dell' effetto di piccoli segnali di errore permanenti nel
tempo, occorre integrare il segnale di errore. Ciò avviene appunto nel
i.f).~.r.~.s.~.<:>~':J.s.<?i~<:l.
regolatore proporzionale-integrativo, la cui equazione ingresso-usci-
ta 1 è la seguente:
J
t
Funzione
......................... Studiamo quindi il comportamento del regolatore proporzionale-inte-
di trasferimento grativo nel dominio delle frequenze. Applicando la trasformata di La-
place ' al modello matematico del regolatore, abbiamo dunque:
KI
C=Kp.E+S·E
da cui:
K1· (Kp
_·S+ 1)
R PI (S) --~-K - K1
p+ K1 _Kp·S+KI
- _
- -K
- I
.
E S S S S
1 Derivando ad ambo i membri, l'equazione ingresso-uscita può essere scritta nella forma
standard delle equazioni differenziali:
dc(t) de(t)
df=Kp ·df+KI .e(t)
Si tratta, come si può notare, di una equazione differenziale del primo ordine.
2 Infatti l'integrale di un segnale costante K è un segnale che cresce linearmente K . t + C.
3 La trasformata di Laplace dell'operatore derivata corrisponde alla moltiplicazione per la
variabile complessa S. La trasformata dell'integrale corrisponde invece alla divisione per
S. In questo modo le operazioni di derivata e di integrale sono "l'una l'opposto dell'altra" an-
che nel dominio della trasformata,
394
Regolotoristandord
L RPlUw) [radi
w [rod/s]
-1[/2 -.1-_'
w [rad/s]
IRPI(jw)I = K/ .
(1+ ~)
=K/·
1+
(EJ'--t
K/
Kp
-
K/·--=Kp
jw w W->DO W
Precisione, La presenza del polo nell' origine migliora. certamente la precisione del
...............................
stabilità sistema di controllo ad anello chiuso, aumentando di uno il tipo del
................. "
e velocità.
................. sistema stesso. Per quanto riguarda la stabilità, il polo nell' origine in-
,
1 Se la distanza fra il primo e il secondo polo di Foi è inferiore a una decade, può essere ne-
cessario "anticipare" lo zero del regolatore proporzionale-integrativo, fissandolo in corri-
spondenza di un valore di frequenza inferiore.
396
CAPITOLO
Regolotoristondord Q-~-
A questo punto tracciamo i diagrammi di Bode
dB rad
del modulo e della fase di Foi(jw), ponendo
K[ = 1, e quindi determiniamo la traslazione
20 da attribuire al modulo in modo da avere un
6 I, margine di fase di 7rj4 rado Tale valore di tra-
0.1 lQ4 w [rod/s] slazione consente di trovare il valore di K1. I
-20 diagrammi di Bode di modulo e fase di F 01 so-
no riportati nella figura 10.10.
-40 -71/2 Dai diagrammi di Bode risulta che è possibi-
-54 . le traslare verso l'alto il diagramma di Bode del
-60 -3/4 ?r--------:
modulo di una quantità pari a 54 dE, che corri-
-80 -?r sponde a un fattore moltiplicativo pari a 500
L Fo/(w) '\
(infatti 10+54/20 = 500). Questo è dunque il va-
-100 -5/4?r
lore di progetto del parametro K[, da cui è im-
mediatamente possibile ricavare il valore di K»:
Figura 10.10-
Diagrammi di Bode K[
K = 100 ::::} 500
K» = 100 ::::}K p = 500
100 = 5
di modulo e fase p
di FaI con
regolatore La funzione di trasferimento del regolatore proporzionale-integrativo
proporzionale-
integrativo (K, = l), è dunque la seguente:
(1 + 1~0)
RPI(S) = 500· S
G(jw) = 500..
(1 + :~o) 2.
1 100
---=-------
JW JW
1 + 1000 (jw) . (1 + 1~~0)
l Anche in questo caso, come già osservato a proposito del regolatore proporzionale-deriva-
tivo, il primo polo di Fo/(IOO) è generato da G(S). Pertanto, introducendo il regolatore pro-
porzionale-integrativo il polo si semplifica con il valore dello zero del regolatore anche nel
calcolo di G(S). Se invece il primo polo fosse prodotto da H(S), il regolatore proporzionale-
integrativo introdurrebbe uno zero non compensato nella funzione di trasferimento G(S)_
397
Analisi in frequenza e sistemi di controllo
e di:
1
H(jw) = .
JW
1 + 104
Dai grafici della figura 10.11 si ricava per Fcl una pulsazione di taglio
Wt ~ 103 radls: il tempo di estinzione dei transitori risulta pertanto del-
l'ordine di un millisecondo. Tale valore è uguale a quello ottenuto con
il regolatore proporzionale semplice. Questo risultato non è affatto ca-
suale, dal momento che, dal punto di vista della velocità di risposta,
come già accennato in precedenza, il regolatore proporzionale-inte-
grativo è del tutto equivalente al regolatore proporzionale semplice.
L'unico vantaggio del primo rispetto al secondo è la precisione, dal
momento che la presenza del polo nell'origine in Foi rende il sistema
di tipo uno e annulla 1'errore permanente al gradino. Pertanto le pre-
stazioni del nostro sistema di controllo con regolatore proporzionale-
integrativo possono essere così riassunte:
- precisione: sistema di tipo uno, errore permanente al gradino nullo;
- velocità di risposta: tempo di estinzione dei transitori dell'ordine di
qualche millisecondo (come il regolatore proporzionale semplice).
dB
60
jGUw)jdB
40
20
1()3
-20
-40
IFCIUW)jdB (in grigio)
ESERCIZIO SVOLTO
PROBLEMA Si vuole realizzare il controllo ad anello chiuso di un si-
stema descritto dalla seguente funzione di trasferimento generalizzata:
S(S) = 800
398
Regolatori standard
H(S) = 20
(10+1~4)
Progettare un regolatore in grado di garantire un errore permanente
al gradino inferiore all'l % e un tempo di salita della risposta al gra-
dino inferiore a lO ms.
(20+:0)' (10+2~0)
= 5 . 800. R(S) . 1
20. lO (S)l + 200 . ( l + 2000
S)
l
=20·R(S)· =
(1 + 2~0) . (1 + 2:00)
H(S) = 20 = 20. 1 = 2. l
. S) lO S S
( lO+ 104 l + 105 l + 105
l l
Foz(S) = G(S)· H(S)= 20· R(S)· ·2·--
(I + 2~0}(1 + 2:00) 1+ 1~5
l
= 40 . R (S) . ---,-------,----,----------,----,---------,--
(1 +2~0)' (1 +doo)· (1 +~)
b) Progetto regolatore
proporzionale semplice. dB rad
mo dunque Rp(S) = K»
0,1 10 w [rcd/s]
e tracciamo i diagram-
~20 ~7r/4
mi di Bode di Rp(jw)
con Kp = l (fig. 10.12). ~40 ~7r/2
~100 ~5/4 7r
Figura 10.12
399
•...-------------~ ... ~
...._. - -
VOLUME
1iI--~- Analisi in frequenza e sistemi di controllo
gradino 1 = 1 ~ 20%
ep% = 1 +Kol 1 +0,1· 40 in
( 1 + 1~0) . (1 + 26~0)
1 1 ( jW)
H(jw) =2' 1 + 105
di
I grafici del modulo sono rappresentati nella figura 10.13.
dB
-40
Figura 10.13
400
Regolatori standord
K: Kp . 5 + KD . 52 + K[
R PID (5) = K P + K D' 5 +--:5 = 5 =
p
KD . 52 + K . 5 +1
K[ s,
= K[ . ----5=----
Criterio Il criterio di progetto del regolatore PID è in sostanza una sintesi dei
c::Ii . .Pr.<?9..Ec3I1<? criteri adottati per il regolatore proporzionàle-derivativo e proporzio-
nale-integrale. Lo scopo è quello di determinare i valori ottimali dei
parametri K», KD e K[ del regolatore. In sostanza bisogna fare coinci-
dere i due zeri del regolatore con il primo e con il secondo polo? della
F 01 a partire dalle basse frequenze. A questo punto il valore della co-
stante di traslazione K[ viene determinato imponendo al sistema un
margine di fase di 1f/ 4 rado
1 Derivando ad ambo i membri, l'equazione ingresso-uscita può essere scritta nella forma
standard delle equazioni differenziali:
2
de(t) = KI . e(t) + Kp . de(t) + KD . d e(t)
ill ill ill2
Si tratta, come si può notare, di una equazione differenziale del primo ordine.
2 I due zeri potrebbero essere reali oppure complessi e coniugati, a seconda dei valori assun-
ti dai parametri del regolatore: tuttavia, per un corretto funzionamento del sistema di con-
trollo di solito si fa in modo che i due zeri siano reali.
3 Se Fai ha un solo polo, è inutile usare un regolatore PID (per controllare il sistema è infatti
sufficiente un regolatore più semplice).
401
VOLUME
r----L Analisi in frequenza e sistemi di controllo
KD . S2 + Kp . S +1
KI KI
RpID(S) = K1 . S
Come si è detto, bisogna fare in modo che i due zeri del regolatore
coincidano con il polo in -100 e con quello in -1000. Si può ricavare
una condizione di progetto per i parametri del regolatore PID impo-
nendo l'uguaglianza:
Figu
Diac
da cui, svolgendo i prodotti a destra dell'uguale, si ottiene: di B<
KD
K1 . S
2 Kp
+ K1 . S + 1 = 105 + S·
s2 ( 1 1)
100 + 1000 +1
co
=K1·
( 1+ 1 ~o).( + ~oo)
S
1 1 2
·_-S-
1 1
1+--
2· K1 1000
S· (1+1~4)
A questo punto il valore della costante K1 può essere determinato trac-
ciando i diagrammi di Bode del modulo e della fase con K1 = 1 e de-
terminando per quale valore di K1 il margine di fase vale 7T / 4 rad (fig.
10.14).
Dai diagrammi di Bode possiamo determinare per K1 un valore di
+ 74 dB, che corrisponde a un fattore moltiplicativo pari a 5000 (infat-
ti 10+74/20 = 5000). Conoscendo il valore di K1 è possibile trovare i ri-
manenti parametri del regolatore. Infatti:
402
Regolotori stondord
KD 1 -5 -5
K[ = 105 =? KD = lO . K[ = lO . 5000 = 0,05
Kp
K[ = 0,011 =? Kp = 0,011 . K[ = 0,011 ·5000 = 55
dB rad
20 1f/4
-40 -1f/2~
-60
-74
-80 -1f
Figura 10.14-
Diagramma
di Bode di Foi
con regolatore PID,
-40
millisecondo (come il regolato- --
-O
s:::::
re proporzionale-derivativo).
cA
-60
Dall'esempio precedente pos- 8
-80 siamo osservare che il regolato-
re PID è equivalente come pre-
B;
C'::$
cisione al regolatore proporzio- --
-O il
Figura 10.15 - Diagramma di Bode approssimato di Fc/ con nale-integrativo ·e ha la stessa (]...)
404
Regolatori standard
REALIZZAZIONI
DEI REGOLATORI STANDARD
CIRCUITALI
a) Regolatore on-off
Il regolatore on-off può essere realizzato in modo
molto semplice utilizzando un comparatore integrato. Vmax
Il simbolo circuitale del comparatore integrato è
identico a quello dell'amplificatore operazionale. Si
tratta infatti di un particolare amplificatore opera- R
zionale appositamente realizzato per l'uso ad anello
.aperto (cioè senza retroazione) in circuiti per la m(t)
comparazione di segnali. Rispetto a un normale >---'--0 c( t)
amplificatore operazionale presenta la possibilità di
s,(t)
variare i livelli della tensione di saturazione in uscita
per mezzo di componenti esterni aggiuntivi (fig.
10.16).
Nello schema sono stati indicati il segnale di rife-
Figura 10.16 - Regolatore on-off
rimento sr(t), il segnale di misura m(t) e il segnale di (realizzato con un comparatore
controllo c(t). La resistenza R (detta resistenza di integrato).
pull-up) e il collegamento a massa servono per fis-
sare i "livelli" di uscita del regolatore: il livello basso vale O V, il livello alto +Vmax.
Il circuito realizza anche le funzioni del nodo sottrattore.
405
VOLUME
I\-__ "'~_ Analisi in frequenza e sistemi di controllo
Sr(t)
c) Regolatore proporzionale-derivativo
Un regolatore proporzionale-derivativo
(insieme con il nodo. sottrattore) può
essere realizzato usando due operazio-
nali collegati in cascata, il primo dei
quali è configurato come un regolatore
proporzionale semplice (fig. 10.18).
Figura 10.17 - Regolatore proporzionale semplice.
R,
m(t)
R,
>-....•.
-----1+
Sr(t) Il
c(t)
da cui infine:
406
Regolotori stondard
d) Regolatore proporzionale-integrativo
La realizzazione circuitale del regolatore proporzionale-integrativo è molto simile a
quella del regolatore proporzionale-derivativo (salvo il fatto che vengono scambiati fra
loro C e R3, figura 10.19).
>--*---oc(t)
TRASDUTTORI
I trasduttori sono dispositivi in grado di trasformare una grandezza fisica misurata
(temperatura, velocità, spostamento ecc.) in un'altra (di solito una tensione o una cor-
•
rente). Idealmente un trasduttore dovrebbe essere descritto con una modellizzazione
lineare puramente proporzionale di ordine zero (- sonopar. 8.2.1):
u(t) = K . i(t)
Tuttavia i trasduttori reali presentano effetti non lineari più o meno marcati e inoltre
hanno in generale una banda limitata (cioè il modello di ordine zero perde di validità per
frequenze elevate del segnale d'ingresso).
VOLUME
Analisi in frequenza e sistemi di controllo
Infine l'uscita di un trasduttore reale può dipendere, oltre che dal segnale misurato i(t),
anche dalle caratteristiche ambientali di funzionamento del dispositivo (temperatura,
umidità, pressione).
I trasduttori vengono generalmente classificati in base alla natura del segnale di uscita
e al tipo di grandezza misurata. Per quanto riguarda l'uscita u(t), può trattarsi di una
grandezza analogica (per esempio una corrente continua variabile, in funzione del
segnale d'ingresso, all'interno di un certo intervallo), oppure di una grandezza digitale
(una sequenza di impulsi oppure un numero binario). Per quanto riguarda la grandezza
fisica misurata, vi sono trasduttori di posizione, di velocità, di accelerazione, di tempe-
ratura, di pressione, di peso, di livello, di portata, di intensità luminosa, di intensità
sonora ecc. La seguente rassegna, breve e certamente non esaustiva, presenta alcuni dei
trasduttori più semplici e utilizzati nella pratica, suddividendoli in base al tipo di gran-
dezza misurata.
a) Trasduttori di posizione
Servono per misurare lo spostamento lineare o angolare di un elemento mobile. I prin-
cipali trasduttori di posizione sono i seguenti.
408
CAPITOLO
Regolotori stondard lO
In alternativa le informazioni possono essere codificate sul disco per mezzo di fori: in
questo caso la lettura viene fatta otticamente, interponendo il disco fra un emettitore e un
ricevitore di luce (fig. 10.21). La posizione letta viene quindi convertita internamente
all'encoder in un codice digitale (per esempio binario o BCD) e fornita in uscita.
ricevitore
di luce
emettitore di luce
albero rotante
b) Trasduttori di velocità
Possono essere usati per misurare la velocità lineare oppure la velocità angolare di ro-
tazione di un elemento mobile. I principali tipi sono i seguenti.
c) Trasduttori di temperatura
l) Termoresistenze (RID, Resistence Temperature Detector). Sfruttano la caratte-
ristica di alcuni metalli (solitamente vengono usati platino o nichel), la cui resistenza
aumenta in funzione della temperatura in modo abbastanza lineare. La relazione che
esprime tale variazione è la seguente:
RT = Ro . (1 + Cl!. T)
VOLUME
t.---L Analisi in frequenza e sistemi di controllo
{--r'------"'~')
mezzo di due conduttori metallici uniti a
J I metallo uno
una estremità per mezzo di una saldatura
(giunzione). Il principio di funzionamento
si basa sul cosiddetto effetto Seebeck, in !
base al quale ai capi delle estremità "li- prog
bere" dei conduttori (fig. 10.22) si crea una prog
differenza di potenziale V direttamente J
metallo due
J _
proporzionale alla differenza fra le tem-
perature Te (delle estremità) e Tp (della Te polo
giunzione): re.
velocità di
risposta
specifiche,
vincoli, linee
guida,
architettura
progetto
di un sistema
di controllo 2
scelta ai Kp
in base al criterio proporzionale- proporzionale-
del margine di derivativo integrativo
fClS@sufficient@
·1 scelta di K, in base
scelta dello zero in scelta dello zero in
al criterio del 3.
coincidenza con il coincidenza con il
margine di fase
econdo polo di Fai primo polo di Fai
sufficiente
regolatore
PID
412
Regolatori standard
ESERCIZI DI RIEPILOGO
1. Sia dato un sistema di controllo descritto unitaria e pulsazione di taglio alle alte
dalle seguenti funzioni di trasferimento: frequenze pari a 2 . 105 rad/s.
Progettare un regolatore in grado di pro-
413
VOLUME
Analisi in frequenza e sistemi di controllo
ESERCITAZIONE 10.1
Simulazione di un sistema di controllo ad anello chiuso
con EXCEL
e(t) u(t)
s,(t) c(t) M
c(t) = Kp e(t) : u(t+M) '" u(t) +-TI [KI . c(t) - u(t)]
+ -
m(t) M u(t)
m(t+M) '" m(t) +-. [K2 . u(t) - m(t)]
T2
Figura 10.23
I parametri del sistema sono K», K1, K2, T1, stante di proporzionalità Kp), una per il se-
T2. Il valore di l:!..t deve essere scelto in mo- gnale di uscita u(t) (si calcola con il mo-
do che risulti molto inferiore a T1 e a T2. dello iterativo, facendo attenzione agli
istanti di tempo; supporre nullo il valore
Per la simulazione con EXCEL occorre
iniziale in t = O), una per il segnale di mi-
creare sei colonne di dati: una per il tem-
sura m(t) (valgono considerazioni identi-
po (il primo valore è zero e l'incremento è
che a quelle fatte per il segnale di uscita).
Ilari a l:!..t), una Iler il segnale di riferimen-
to (si scelga un valore costante a piacere), Scegliere i parametri a piacere ed effet-
una per il segnale di errore e(t) (si calcola tuare la simulazione, visualizzando il
facendo la differenza fra il segnale di rife- grafico del segnale di riferimento e del
rimento e il segnale di misura nello stesso segnale di uscita.
istante; all'istante zero iniziale e(t) è Provare a modificare il valore del para-
uguale al segnale di riferimento, essendo metro Kp del regolatore e osservare gli ef-
il segnale di misura nullo), una per il se- fetti sul segnale di uscita. Per quali valori
gnale di controllo c(t) (è direttamente di Kp il sistema risulta stabile e per quali IespressoiI
proporzionale al segnale di errore con co- risulta instabile?
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