XIII LEGISLATURA
COMITATO PARITETICO
DELLE COMMISSIONI
13a (Territorio, ambiente, beni ambientali)
del Senato della Repubblica
e
VIII (Ambiente, territorio, lavori pubblici)
della Camera dei deputati
INDAGINE CONOSCITIVA
SULLA DIFESA DEL SUOLO
IC 0571
TIPOGRAFIA DEL SENATO (600)
Senato della Repubblica – 2 – XIII Legislatura
COMITATO PARITETICO 13o RESOCONTO STEN. (24 novembre 1997)
INDICE
PRESIDENTE:
– VELTRI (Sin. Dem.-l’Ulivo), senatore
. . . Pag. 15, 18, 19
BASSANINI (Sin. Dem.-l’Ulivo) . . . . . . . . . . . 16
Senato della Repubblica – 3 – XIII Legislatura
COMITATO PARITETICO 13o RESOCONTO STEN. (24 novembre 1997)
raccordo ancora da chiarire, fra l’attuale testo della 183 ed una eventua-
le futura normativa con finalità più urbanistiche. Va infatti considerato
che se si pone l’accento sul suolo è ovvio che emergeranno le proble-
matiche legate all’idraulica, qualora invece si privilegino gli aspetti le-
gati al territorio, allargandosi il campo d’azione, si andranno a compren-
dere altri ambiti di cui ci siamo già occupati e di cui ci occuperemo in
futuro.
Chiedo ora ai nostri auditi come intendano intervenire: se desideri-
no cioè rispondere al questionario in loro possesso, oppure ritengano di
dover effettuare valutazioni di carattere più generale; in ogni caso gradi-
rei, se fosse possibile, che ci venisse fornito in questa sede, o successi-
vamente, un loro testo scritto da accludere agli atti del nostro
Comitato.
1989 una legge di settore che – come già più volte sottolineato – ha in-
contrato delle difficoltà nella predisposizione e nella redazione dei piani
di bacino. Probabilmente l’idea a monte dei piani di bacino era, ed è
tuttora, un’idea onnicomprensiva che atteneva alla pianificazione di
troppi aspetti del problema. Del resto lo stesso legislatore è intervenuto
quasi immediatamente con alcuni provvedimenti che hanno portato
all’introduzione dei piani stralcio e dei piani di settore, aderendo così ad
una visione agile e più rispondente ad impegni settoriali. Ritengo però
che perseguire una logica di settore, scollegata da un quadro di riferi-
mento globale, possa far incappare nell’ostacolo – richiamato poc’anzi
anche dal professor Da Deppo – di non intervenire nei settori che ri-
guardano, ad esempio, l’urbanistica e la pianificazione.
Siamo in presenza di strumenti di pianificazione del territorio che
spesso, a vari livelli, si intersecano tra di loro con gradi di cogenza e di
subordinazione dell’uno rispetto all’altro difficilmente dirimibili. In ordi-
ne alla prevalenza tra piano di bacino e piano di un parco, di fatto, ci
troviamo di fronte a pronunciamenti difformi (anche sul piano giurispru-
denziale), sebbene il dettato legislativo dia chiare indicazioni su quale
dei due prevalga. Al riguardo il ministro Bassanini esprimerà tra poco la
sua autorevole opinione.
Se non si interviene all’interno di un quadro generale si corre il ri-
schio – non solo a mio giudizio evidentemente – di scorporare e in
qualche misura enucleare in maniera troppo tematica i piani di settore e
i piani stralcio, anche se è innegabile che questi ultimi hanno permesso
alla pianificazione di andare avanti.
Poc’anzi si parlava dell’Arno, ma si possono citare anche altre
esperienze relative al Po dove, come ricordava il senatore Bortolotto, si
è giunti a un buon livello di pianificazione. Ho però l’impressione che
in mancanza di un quadro di riferimento generale non sia soltanto que-
sta la via da perseguire.
È possibile, con brevi battute, avere la vostra opinione su questo
argomento o è necessario rimandare il tutto ad un vostro contributo
scritto?
il 5 per cento del territorio nazionale; in pratica un altro alveo del Teve-
re, con la differenza che il fiume, con i suoi 3.000 metri cubi al secon-
do, ha la possibilità di provocare disastri con una frequenza probabile di
un caso ogni 500 anni; invece l’urbanizzazione di 15.000 chilometri
quadrati (cioè un milione e mezzo di ettari distribuiti in tutto il territo-
rio) provoca dei disastri con maggiore frequenza, in quanto può determi-
nare una risposta immediata e causare l’inondazione delle zone
corcostanti.
PRESIDENTE. Ringrazio a nome del Comitato i professori Marchi,
Datei e Da Deppo per la loro partecipazione, per i documenti che hanno
messo a nostra disposizione e per quelli che ci invieranno successiva-
mente. Dichiaro conclusa la loro audizione.
zione dal Governo, dal momento che il vostro è un lavoro di grande se-
rietà ed estremamente utile.