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15/09
Teorie dell’impresa
Teoria neoclassica: l’impresa è vista come una semplice funzione di produzione; impressa massimizza il
profitto in condizione di concorrenza perfetta ed il comportamento è perfettamente razionale, eguagliando
ricavo marginale e costo marginale. La curva del costo marginale rispecchia perfettamente la funzione di
produzione.
Teoria knightiana: l’economista è Knight, americano (1921). knight vede il profitto come un residuo
derivante dalla superiore capacità di giudizio dell’imprenditore in condizioni di reale incertezza, non di
rischio. Knight parla di incertezza. C’è un legame con Shumpeter, perché l’esito di un’innovazione è molto
incerto. Knight dice incertezza reale, non prevedibile. L’incertezza knightiana riguarda l’incertezza radicale,
cioè tutti quei elementi non prevedibili, ai quali non posso attribuire una distribuzione di probabilità.
Teoria dei costi di transazione: elaborata da Coase (1937). Coase vede l’impresa come un’unità
amministrativa, autonoma che sostituisce il meccanismo di mercato attraverso il coordinamento
manageriale al fine di risparmiare sui costi di transazione.
Teoria penrosiana: Penrose (1959), secondo lui l’impresa si espande utilizzando la conoscenza e le
esperienze per sfruttare nuove opportunità produttive, sviluppare nuovi mercati e produrre nuovi merci.
Egli dice che questa differenziazione sfrutta le conoscenze dell’impresa, cioè le conoscenza che l’impresa ha
nel produrre un determinato prodotto vengono utilizzate per condurre esperienze diverse.
Teoria comportamentale: secondo Simon, il vantaggio della relazione di lavoro dipendente sta nella
flessibilità in condizione di razionalità limitata. Gli economisti sono Simon, Cyert, March, Egidi.
vuol dire che rispetto a Coase, sul mercato, se c’è qualche cambiamento, cambiano i gusti, cambia la
domanda e allora le imprese su mercato devono riformulare i contratti, rivedere gli accordi. Può essere
lungo e costoso; mentre all’interno dell’impresa si decide di diminuire una linea di produzione e
aumentarne un’altra. Si può fare facilmente perché gerarchico. Discorso che ha un rapporto stretto con la
razionalità che Simon definisce limitata.